PARALIMPIADI E DOLOMITI ACCESSBILI Corriere delle Alpi | 12 Dicembre 2021 p. 28 Giù le barriere e più inclusione: il paese si prepara alle Paralimpiadi CORTINA «La disabilità è negli occhi di chi guarda»: con queste parole Andrea Vidotti ha presentato, in Conchiglia, in piazza Dibona, la neo costituita associazione "Cortina senza confini", che si pone come obiettivo l'organizzazione di eventi da qui ai Giochi del 2026 sul tema dell'inclusione in generale. Socie fondatrici sono Claudia Gottardo, avvocato di Jesolo; Roberta Alverà, presidente Assoalbergatori di Cortina; Elena Galli, di Unionfidi Veneto.«L'associazione è nata per accompagnare Cortina nel vivere in modo diverso e inclusivo il percorso che porta alle Paralimpiadi», hanno spiegato le tre socie fondatrici, «nello sport questo si sta già facendo, ma la tematica deve essere allargata verso altre realtà. Il nostro è un vero e proprio progetto di sensibilizzazione nel quale vorremmo coinvolgere le associazioni del territorio. Si tratta di un progetto trasversale che affronterà diverse tematiche nel corso di questi quattro anni: lo sport, il turismo, la formazione, la cultura della biomedica e la digitalizzazione, con l'obiettivo di dare un contributo concreto. È una sfida importante, sicuramente con la collaborazione di tutti la centreremo per il 2026».«L'inclusione è un tema importante per l'ospitalità», ha aggiunto Roberta Alverà, presidente dell'Assoalbergatori Cortina, «noi non siamo ancora pronti per organizzare eventi con atleti diversamente abili. In quest'ottica vogliamo prepararci anche come strutture alberghiere. Ci saranno dei finanziamenti su questo, ed è importante che ci siano progetti per riqualificare gli alberghi, così come per la formazione, e riuscire veramente ad avere una destinazione turistica che sia accessibile a tutti, ossia senza confini». Nel progetto è coinvolta anche l'università di architettura Iuav di Venezia, per la quale c'erano il professor Francesco Guerra e la professoressa Caterina Balletti.«La tecnologia può aiutare moltissimo le persone che hanno delle difficoltà. I nuovi sistemi di comunicazione possono essere utili anche per dare informazioni sui luoghi accessibili. Oggi siamo abituati a vivere sempre con lo smartphone in mano, questo strumento può essere sfruttato al meglio per far conoscere qual è la sensibilità dei luoghi», ha detto Balletti, «stiamo lavorando insieme a "Cortina senza confini", e prossimamente mi auguro col Comune, per iniziare a fare un'operazione di mappatura sul territorio su cosa e su quanto si è già fatto nell'ottica dell'inclusione. Un'operazione fondamentale per una qualsiasi forma di progettualità è quella di conoscere lo stato di fatto dell'accessibilità nelle varie attività di Cortina. Dopo riusciremo a proporre delle soluzioni per gli interventi, minimizzando i costi e massimizzando la possibilità di mobilità libera all'interno del comune». --Marina Menardi© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 12 Dicembre 2021 p. 28 Menardi, Pesce e Fantin sul palco gli sportivi che battono la disabilità i protagonisti Flavio Menardi, Moreno Pesce e Antonio Fantin sono i tre atleti che hanno partecipato alla presentazione di "Cortina senza confini". Menardi, atleta di casa, pratica il parabob e l'atletica. Per lui lo sport non è una novità. «Mi sono fatto male giocando ad hockey su ghiaccio quindi per me è naturale fare sport. Il bob non è sport paralimpico, quindi non gareggerò qui nel 2026, ma se ci sarà la pista sarà comunque emozionante per me correre in casa».Moreno Pesce è rimasto vittima di un incidente stradale in moto e ha perso una gamba. La sua passione è la montagna. «Dopo l'incidente ho scelto un mondo che non è di certo inclusivo, la montagna, e sono riuscito a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Le mie ascensioni sono condivise con altre persone, con un team che mi guida e che mi accompagna e cerco sempre razionalmente di mettere l'obiettivo all'interno delle mie possibilità, per non mettere a rischio le persone che sono con me. Vado su e mi diverto, e finché mi diverto è tutto più semplice». Antonio Fantin è reduce dalle Olimpiadi di Tokyo dove ha raccolto ben quattro medaglie, che gli sono valse la nomina a commendatore da parte del presidente della Repubblica Mattarella. «È importante sapersi rialzare, perché abbiamo un presente e un futuro da costruire. Per me l'acqua è stata una difficoltà all'inizio, una forzatura per la mia riabilitazione; poi è diventata appunto l'opportunità di rendere concreti i miei sogni, come quello delle Olimpiadi di quest'anno, che possono essere i sogni di molti». --m.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA