Rassegna Stampa Dolomiti UNESCO | Dicembre 2021

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COLLEGAMENTO COMELICO – PUSTERIA Alto Adige | 14 Dicembre 2021 p. 33 Padola - Monte Croce, presentato ricorso al Tar passo monte croce Depositato il ricorso contro il collegamento sciistico Padola - Passo Monte Croce Comelico e le associazioni firmatarie sono Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness e Wwf. «Ancora una volta la tutela dell'ambiente viene calpestata dagli interessi economici. Le associazioni ambientaliste hanno impugnato dinanzi al Tar del Veneto le delibere del Comune di Comelico Superiore con cui sono state approvate le varianti relative ai predetti interventi progettuali della Regione Veneto, denunciando che il comune di Comelico Superiore ha inteso procedere con il collegamento sciistico nonostante l'impatto fortemente negativo sull'ambiente in alcune aree protette dalla rete Natura 2000 e patrimonio Unesco».

Corriere delle Alpi | 14 Dicembre 2021 p. 30 Collegamento sciistico, gli ambientalisti al Tar COMELICO SUPERIORE Un'altra mazzata per il Comelico. Dopo la chiusura della galleria, arriva il possibile stop al collegamento sciistico tra la Val Grande e l'alta Val Pusteria, specificatamente il passo Monte Croce Comelico. Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Mountain Wilderness, Lipu e Wwf hanno infatti impugnato dinanzi al Tar del Veneto le delibere del Comune di Comelico Superiore con cui sono state approvate le varianti relative agli studi progettuali ed i sottesi pareri (Vas, valutazione ambientale strategica, e Vinca, valutazione di incidenza) della Regione Veneto, denunciando che «il Comune di Comelico Superiore ha inteso procedere con il collegamento sciistico nonostante l'impatto fortemente negativo sull'ambiente in alcune aree protette dalla rete Natura 2000 e patrimonio Unesco». Le associazioni non fanno altro che rilanciare i contenuti dei due pareri delle Commissioni regionali. «Entrambi i pareri evidenziano che i collegamenti comportano importanti criticità ambientali, quali la frammentazione di habitat e specie, la perdita di biodiversità, il disturbo della quiete invernale e il forte sfruttamento delle risorse idriche».Ma, attenzione, «nonostante le forti incidenze negative sulla Val Grande, ampiamente argomentate nei pareri, e la dubbia efficacia delle misure di mitigazione proposte, l'intervento è stato approvato. Ancora una volta la tutela dell'ambiente viene calpestata dagli interessi economici», protestano gli ambientalisti.Ed ecco la loro reazione che questa volta potrebbe lasciare il segno. Il primo a reagire è stato, guarda caso, Alfredo Comis, presidente di quel Comitato popolare contro la galleria del Comelico che potrebbe farsi carico anche della mobilitazione per il collegamento.«Ritengo che la prima reazione debba essere l'immediata convocazione della Conferenza dei servizi affinché tutti i soggetti coinvolti dicano finalmente la loro sull'argomento. Non è possibile aspettare ulteriormente, perché qui c'è veramente il rischio che un'infrastruttura tanto attesa e sospirata resti sulla carta», afferma Comis.Daniele Zandonella, albergatore a Dosoledo, oltre che consigliere comunale a Santo Stefano, invoca la «mobilitazione popolare, a cominciare», afferma, «dall'assemblea aperta di lunedì prossimo sulla galleria. Per il senatore Luca De Carlo, di Fdi, «è una situazione imbarazzante: ad anni di distanza ed a progetto finanziato stiamo ancora a discutere?».Immediata controreplica degli ambientalisti. «Il fatto che per il collegamento sciistico siano già stati stanziati 26 milioni, provenienti dal fondo dei Comuni confinanti (con la Provincia autonoma di Bolzano) rende ancora più grave la situazione, perché consolida un modo di procedere secondo il quale prima si stanziano dei contributi pubblici e solo successivamente si fanno le verifiche ambientali, indispensabili ed obbligatorie, che dovrebbero al contrario esserne il presupposto». Oltre ai fondi di confine, interviene nel finanziamento anche la società "Tre Cime" dell'imprenditore Senfter. --francesco dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere delle Alpi | 14 Dicembre 2021 p. 30 «Territorio unico ancora conservato nella sua integrità»


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