BOLZANO Entra in funzione oggi la nuova funivia di Tires. Si tratta della prima funivia d’Italia, nonché una delle poche al mondo, con una terrazza panoramica sul tetto della cabina, che consentirà ad un piccolo gruppo di persone di viaggiare all’aperto godendosi il panorama del Catinaccio. Una particolarità riservata a chi non teme il freddo ed è disposto a pagare un supplemento di prezzo per poter salire sul tetto. La funivia «cabrio» è quindi un impianto di risalita particolare, che dovrebbe rendere l’esperienza del viaggio unica: «Si tratta di un impianto bellissimo ed inedito nelle nostre montagne e credo che potrà convincere anche coloro che hanno espresso dubbi sulla bontà di questo progetto» afferma Florian Eisath, ex azzurro di Coppa del mondo di sci e oggi amministratore della società Carezza Dolomites, riferendosi alle recenti polemiche mosse dagli ambientalisti e delle società alpinistiche. Il Cai e l’Alpenverein avevano infatti criticato il progetto, definendolo sovradimensionato e sostenendo che i piloni avrebbero un’altezza eccessiva e quindi impattante. Le associazioni avevano inoltre criticato il contributo pubblico elargito dalla Provincia, pari a 11,3 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di 15,8 milioni. L’impianto, che collega San Cipriano con Malga Frommer, entrerà in funzione oggi per la prima volta, secondo l’orario d’esercizio 8.30 - 16.45. «Non ci sarà ancora l’inaugurazione ufficiale, perché alcune parti esclusivamente estetiche dell’impianto devono venire completate — spiega Eisath — e quindi abbiamo deciso di svolgere la cerimonia inaugurale in estate». L’impianto avrà cabine da 60 posti e coprirà un tracciato di 3,8 km portando sciatori in inverno e turisti in estate dalla località di San Cipriano fino al Catinaccio, con un dislivello di 644 metri. Il tragitto sarà coperto in 7 minuti. Oltre alla cabina «cabrio», un’altra particolarità dell’impianto è rappresentata dalle stazioni a valle e a monte, entrambe interrate, progettate dall’architetto Werner Tscholl.
OLIMPIADI: GLI AGGIORNAMENTI Alto Adige | 19 febbraio 2022 p. 34 L'appello delle associazioni ambientaliste per le «Olimpiadi verdi nelle Alpi» Dolomiti Associazioni ambientaliste schierate per chiedere «Olimpiadi davvero sostenibili, a differenza di quelle ormai in dirittura d'arrivo in Cina». All'appello hanno aderito Heimatpflegeverband, Federazione Protezionisti, Mountain Wilderness, Piattaforma Pro Pusteria, Lia per Natura y Usanzes, Peraltrestrade Dolomiti, Italia Nostra, Wwf Italia, Mava Seggo e Protect our Winters Italy. «I giochi olimpici non lasciano l'ambiente indenne: migliaia di tonnellate di cemento vengono gettate ogni volta per la realizzazione di nuove infrastrutture, migliaia di persone e enormi quantità di attrezzature devono essere trasportate e consegnate». Questione traffico individuale motorizzato.«Strade nuove e più ampie generano nuovo traffico. Tuttavia, l'Italia, e soprattutto l'Alto Adige, vogliono utilizzare i cospicui fondi olimpici per realizzare numerosi ampliamenti alla rete stradale. Uno degli esempi più eclatanti è il nuovo collegamento previsto tra la statale della Pusteria e la strada per la Valle di Landro. Questo megaprogetto conduce in parte attraverso aree Natura 2000, tutelate a livello europeo. Sono previsti anche l'ampiamento della strada della Pusteria, lo sviluppo degli svincoli verso Valdaora, verso Anterselva e verso Sesto, l'ampliamento del collegamento tra San Cassiano e Cortina, l'ampliamento di molte strade sui passi.La maggior parte delle risorse dovrebbero confluire nel trasporto pubblico locale.Come progetto modello di sostenibilità per i giochi olimpici del 2026 viene ripetutamente citata dai responsabili la costruzione della variante ferroviaria della Val di Riga. Ma se un progetto infrastrutturale per il trasporto pubblico locale, necessario da decenni, deve aspettare le Olimpiadi per essere realizzato, dimostra come i mezzi di trasporto sostenibili siano molto in basso nella lista delle priorità dei responsabili politici.Nessuna nuova grande struttura«Esistono due ruderi olimpici in Italia: sono due piste da bob abbandonate al termine dei giochi e la prossima sarà costruita a Cortina per le Olimpiadi del 2026, con un costo che si avvicina ai 70 milioni di euro. Ciò fa emergere il problema fondamentale del sistema olimpico e il bluff della candidatura Milano-Cortina, basata sul fatto che la maggior parte delle infrastrutture erano esistenti». Valutazione di impatto ambientale e sul clima per le Olimpiadi. «Se i leader politici prendono seriamente le loro dichiarazioni sulla gestione sostenibile delle Olimpiadi 2026, allora ogni investimento deve essere controllato e monitorato per il suo impatto ambientale e sul clima».
L’Adige | 19 febbraio 2022 p. 33