livello e di grande tradizione. Avrebbero meritato entrambe, ma una sola poteva essere la candidata. È comunque importante che il movimento sia vivace e che si sia potuto scegliere». Ora la Fisi lavorerà a braccetto con il comitato organizzatore gardenese, presieduto da Rainer Senoner, per condurre in porto un’operazione lunga e complessa. Incrociamo ovviamente le dita, ma le carte che Senoner può calare sul tavolo sono decisamente buone: si lavora infatti a un mondiale improntato alla sostenibilità. Qualche ritocchino, ma le strutture sono già tutte belle in funzione: gare veloci sulla Saslong, dal 1969 teatro della discesa libera di coppa del mondo e dal 2007 del supergigante, e prove tecniche al campo Freina del Ciampinoi, dove al mondiale del 1970 si disputò il gigante. Come più volte ha ribadito Senoner, la val Gardena non si candida a un mondiale per un’operazione di rilancio; l’auspicio è che dopo tanti anni di coppa del mondo, sia arrivato il momento di ospitare un grande evento sportivo come un campionato del mondo. «Con grande umiltà e molto rispetto accettiamo l’esito del voto e ringraziamo la Fisi per la fiducia. Il nostro ringraziamento va anche a tutte le persone coinvolte che hanno preparato e sostenuto questa candidatura a livello nazionale. Questo è stato un primo passo, ma la strada è lunga. Ora ci riuniremo con tutti i partner politici, turistici, economici e sportivi per pianificare in modo dettagliato e avviare i prossimi passi», questa è stata la reazione a caldo da parte del Saslong Classic Club. La sfida va avanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alto Adige | 11 Settembre 2021 p. 34 Gardena, Verdi contro i Mondiali: «Insostenibili» Dopo il sì del Comune di Corvara e il no del Comune di Badia, a fine maggio l'Alta Badia ritira la richiesta di ammissione alla candidatura per i Mondiali di sci 2029L'8 settembre la Federazione italiana sport invernali - Fisi si pronuncia a favore della candidatura della Val Gardena, vincitrice nella sfida nazionale con Sestriere val gardena. "Anche con il miglior branding ecologico un Campionato mondiale di sci resta insostenibile". I consiglieri provinciali del Gruppo Verde Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler commentano con questa stroncatura la candidatura della Val Gardena, ufficializzata dalla Fisi a livello nazionale, ai Mondiali di sci del 2029"È davvero deciso: la Val Gardena si candida a ospitare i Mondiali di sci del 2029. La località predestinata - osservano i Verdi - è una valle che già ora è un hotspot turistico. Situata in mezzo alle Dolomiti, ormai invase. Incorniciata da una situazione generale altoatesina che quest'estate ha registrato picchi mai visti prima (25% di traffico in più rispetto agli anni precedenti)"."Peggiorare questa situazione non è sostenibile. L'Alto Adige ha davvero bisogno di un evento di questo tipo? "No - è convinta Brigitte Foppa - ciò di cui abbiamo bisogno è una strategia globale su come salvare e conservare la bellezza e l'autenticità della nostra terra. I grandi eventi di massa contribuiscono molto poco a questa strategia". "Proprio in tempi di cambiamento climatico - osservano ancora i consiglieri verdi Dello Sbaba, Staffler e Foppa - il turismo invernale deve essere completamente ripensato. Deve essere trasformato e reso più dolce. Esperienze di successo in questo senso esistono già. Dovremmo puntare su di loro invece che sul turismo del turbo-sci. Una strategia per il clima significa fare un vero e proprio ripensamento. Vale a dire, tirare il freno a mano invece di premere sempre di più l'acceleratore. Ospitare una Coppa del Mondo di sci, invece, significa più traffico, più piste, più folla ed effetto calamita. Ma i Mondiali di sci in Val Gardena erano parte del documento strategico sulla sostenibilità della Giunta? Si parlava di everyday for future o di everyday for overtourism?"
IL CONVEGNO DEL CAI ALTO ADIGE E AVS: I CONTENUTI Alto Adige | 29 Settembre 2021 p. 18 «Montagna, assalto di auto e cemento» BOLZANO «Tutti si riempiono la bocca parlando di difesa dell'ambiente, sostenibilità, clima. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. La dimostrazione di quanto sta avvenendo in Alto Adige è ormai sotto gli occhi di tutti. Le Dolomiti, più in generale l'ambiente alpino, il territorio che è il bene più prezioso che abbiamo, sono presi d'assalto da auto e cemento. E il rischio è che con l'arrivo dei milioni dall'Europa nell'ambito del Piano di ripresa e resilienza, le cose siano destinate a peggiorare». Ieri nella sede dell'Alpenverein, in via Giotto a Bolzano sud, i vertici delle associazioni alpinistiche e ambientaliste - Carlo Alberto Zanella (Cai), Georg Simeoni (Avs), Claudia Plaikner (Heimatpflege), Klauspeter Dissinger (Protezionisti) - si sono dette "deluse dall'attuale politica di tutela o, meglio, di mancata