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POLITICA
Massimo Mallegni «Un equo trattamento per l'industria» Gioco, la questione Comune INCHIESTA
Riaperto per ferie! SPECIALE
Il design che fa la differenza PERSONAGGI
Michele Mozzati Dario Hübner COVER STORY 24
LASLOTDELMESE
Giochi del Titano Il cliente prima di tutto
INFINITY COLLECTION | L' U N I V E R S O I N F I N I T O D I M A G E L E T T R O N I C A
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numero 7/8
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luglio/agosto 2020
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
Il bluff è scoperto lasciateci solo lavorare in pace
EDITORIALE
anno xii
Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Geronimo Cardia Gianni Carra Matt Chambers Daniele Duso Marco Fiore Carmela Ignaccolo Nashira Francesco Scardovi Gianfranco Scordato Giuseppe Testi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media unsplash.com 123rf.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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Prima o poi le carte devono essere girate sul tavolo. E stavolta quella parte del Governo che vorrebbe cancellare con un
click il settore del gioco pubblico legale (sempre bene specificare tutta la dicitura) c’era quasi vicina. Stavolta ha tirato a lungo fino a portarci al “river”, l’ultima “strada” del Texas Hold’em, quella che decide una mano di poker. E scusate la (mia) deformazione professionale. Quando il settore del gioco pubblico finalmente unito e compatto ha mandato i “resti” nel mezzo, dall’altra parte ha risuonato la parola “fold”. Le carte, ancora coperte, sono finite sul tavolo ma il bluff è scoperto ed è ormai difficile da mascherare: “Fosse per noi le sale da gioco non riaprirebbero mai più”. Inutile nascondersi dopo le parole di Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle. Come ha prontamente evidenziato l’industria, attraverso i suoi rappresentanti, che si porti allora in Parlamento una proposta per chiudere il gioco legale, altrimenti la scelta di non riaprire è solamente etica e fuori dei confini della nostra Costituzione. Proprio così. Inutile giocare ai 4 cantoni e nascondersi dietro le solite (ancora!) inchieste della Caritas di Roma su 50 ragazzini senza tenere in considerazione la ricerca dell’Iss che smontò le tesi “grilline” di una nazione invasa da 5 milioni di ludopatici. E non regge davvero la tesi della riconversione d’emblée del settore come alcuni esponenti dello stesso Movimento, hanno ribadito assicurando l’assistenza “ai 150mila lavoratori del gioco legale che meritano rispetto e tutele”. Vista la “potenza di fuoco” ridotta a una scintilla di un accendino del Governo Conte, pensiamo sia pressoché impossibile che le casse dell’Erario riescano in una simile impresa. Ed eccola la chiave per ottenere rispetto: il lavoro. Quell’impegno quotidiano che gli addetti del settore mettono proprio per conto dello Stato che li ha nominati come concessionari e operatori sul territorio nazionale per raccogliere i soldi coi quali finanzia anche riforme assistenzialistiche che non troverebbero copertura. Difficile fatturare 100 miliardi di euro con flipper e bigliardini. Ma è difficile capire cosa frulla in testa a questi governanti se l’ennesima mazzata sul settore, stavolta con lo 0,5 percento di tassa sulla raccolta delle scommesse, stava per essere resa vana col campionato di calcio che ripartiva e i bookmaker erano ancora chiusi sul territorio. Siamo d’accordo su un punto: le finanze dello Stato sono “drogate” dalle tasse del gioco pubblico. È verissimo, ma il settore non si è mica scritto le leggi da solo e il dietrofront di alcuni politici complici di aver generato questo clima infernale attorno all’industry è davvero sconcertante. Ma, tant’è. Durissimo anche chiedere qualcosa per i prossimi mesi a chi non ha una linea su nessun settore dello scibile “biancorossoeverde”. O forse un secondo fine c’è? Altrimenti non avrebbe senso azzoppare un settore continuamente senza temere l’arrivo dell’illegalità che, tuttavia, ha già disfatto le valigie, ed è qui. Come in Piemonte. Chiediamo solo rispetto, per i lavoratori, per noi, per la gente onesta per davvero. E che ora ha ripreso a lavorare, ha riaperto, anche se per ferie in questa inaspettata Fase 3. Cesare Antonini
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POLITICA S O M M A R I O
04. “Normare, non speculare, sul gioco”
Il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni lancia un appello al Governo Conte 2 e critica la gestione che lo stesso ha avuto dell’emergenza coronavirus
06. Impressioni di settembre
Dopo l’estate, e dopo il Covid-19, l’Italia dei Comuni torna al voto.E i candidati a sindaco tornano ad occuparsi di gioco, con visioni e soluzioni ai problemi del settore spesso opposte.
INCHIESTA
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SPECIALE
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NORMATIVA
34 34. La Questione Territoriale della riapertura
12. Non è tempo per conti salati Secondo il sociologo Sergio Brancato l’impatto della pandemia sul rilancio dei luoghi pubblici dell’intrattenimento dipenderà anche dalla politica dei prezzi praticati dagli esercenti
16. Nuove esperienze in gioco! 18. Parchi d’Italia, il divertimento
riparte in salita 20. Ricomincio da tre 23. Estate fredda per il puro intrattenimento 24. Giochi del Titano, il cliente prima di tutto
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
26. Il fattore D
Sia per i locali che per i prodotti di gioco, è sempre più importante, e spesso decisivo, contare su un design innovativo. A spiegarci “come” sono esperti del settore e operatori del gaming.
ESTERI
32. I gaming show ripartono d’estate Dopo il blocco per l’emergenza sanitaria da Covid-19 ricominciano fiere, expo, convegni e conferenze in tutto il mondo
Ai ben noti temi del distanziometro espulsivo, della tassazione eccessiva e di tutte le altre storture che affliggono il gioco pubblico, si aggiunge oggi il riavvio post-Covid
SLOT/VLT
38. Un bicchiere mezzo pieno, ma ancora da riempire Il settore del gioco pubblico prova a ripartire e i dati che emergono nei primissimi giorni di attività sono incoraggianti: ma solo per chi si era preparato al peggio
40. FISCO&SLOT
CASINÒ
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46 56. Le sette vite del Seven
Anche in Francia le case da gioco tornano a una nuova “normalità”. Ecco come il Casino Tranchant Amnéville, nella regione della Lorena, si è organizzato per accogliere i clienti PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE
46. Si può dare di più
Il mondo dell’ippica italiana riparte dopo lo stop del Covid-19, ma secondo il Dg di Hippogroup, Marco Rondoni, serve un modello più snello e con meno burocrazia
58. 59.
INTERVISTE
60. Solo film e videogames, preferivo fare gol!
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Dario Hübner: “Il calcio non è più quello che giocavo io e ora preferisco allenare un gruppo di ragazzi ‘speciali’. Al Fantacalcio? Costavo poco ma rendevo tanto, lo so”
Massimo Mallegni
48. Covid-19, proroghe forzose e cappotto fiscale, il betting trema
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PROMOSPACE
post Covid-19
92. Believe the hype 94. Gaming shows start again in the summer
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3 GIOCARE GIO CONGUSTO
POKE STRA
LEAVVE DAROO
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ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
GIOCO &PSICHE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO L’AVVOCATO DELDIAVOLO
88. It is not time for high prices 91. Corporate social responsibility
NUOVE TENDENZE
LASLOT DELMESE
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LOSFIZIO DELGIOCO
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54.
DANON PERDERE
Tutto pronto per tornare al grande poker giocato. Anche per Marcello Miniucchi, che riprenderà a “grindare” high stakes in una delle location migliori d’Europa a Rozvadov, in Repubblica Ceca. L’Ipo è un successo anche online in lockdown LEAVVENTURE DAROONEY
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
52. Il re(g) delle 4 carte alla conquista del King’s!
GIOCO &PSICHE
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LOSFIZIO DELGIOCO
Il nuovo ranking internazionale di flipper sportivo giocato a distanza prende vita con circa 300 iscritti, oltre 3.000 partite giocate e i primi verdetti “sul campo”
LAVLT DELMESE
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GIOCO &ARTE
POKER
44. Anche il flipper è in smart working
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62. DALMONDO 64. L’ORADELGIOCO 66. DANONPERDERE 68. VOXMANAGER 70. GIOCHIDABAR 72. GIOCARECONGUSTO 74. ALBARDEGLIESPORTS 76. GIOCO&RETAIL 78. GIOCO&PSICHE 80. L’AVVOCATODELDIAVOLO 82. LASLOTDELMESE 84 . NEWSLETTER 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
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Michele Mozzati racconta le sue incursioni giocose ma prudenti a Las Vegas, dove “il kitsch si fa arte” e gli spettacoli teatrali sono da non perdere
rubriche
Il 2020 rischia di diventare un annus horribilis per le scommesse sportive, tra bandi di gara sempre sospesi e concessioni senza prospettive. E come se non bastasse il coronavirus e la “sorpresa” della tassa dello 0,5 percento. LEDRITTEDELMAESTRO
FLIPPER
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61. Fino all’ultimo minuto!
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SCOMMESSE
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Le imprese del gioco legale sono state bistrattate e abbandonate dal Governo e dalle banche. Con la logica, anche condivisibile, del concetto di ‘eticità’ dello Stato, le imprese del gioco, che occupano decine di migliaia di persone, vengono di fatto escluse da ogni rapporto con le banche e con il Covid hanno peggiorato la loro condizione
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politica
M A S S I M O
M A L L E G N I
Normare, non speculare sul gioco
L’
di Anna Maria Rengo
Il senatore di Forza Italia Massimo
Mallegni lancia un appello al Governo Italia si riprende lentamente e faticosamente dalla pandemia e e critica la gestione che lo stesso ha dal lockdown che per settimane ha paralizzato le attività econoavuto dell’emergenza coronavirus miche e i cittadini. Ma, anche se la parola “fine” di questa drammatica vicenda è lontanissima dall’essere scritta, è comunque tempo di tracciare qualche bilancio, su come è stata gestita dal Governo italiano. Prova a farlo il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, che inizia la sua intervista a Gioco News proprio dalla richiesta di un giudizio sull’operato dell’Esecutivo. “Questa è una domanda complicata che presupporrebbe un’intervista sola su questo argomento. Tuttavia in sintesi posso dire, senza paura di essere smentito, che la gestione ha rilevato scarsa preparazione e poco coraggio. Inoltre una totale disattenzione alle questioni economiche del Paese. Circa l’emergenza sanitaria credo che la gestione della Protezione Civile e dei vari commissari non sia stata all’altezza delle esigenze dei cittadini e delle imprese”. Rispetto ad altri partiti “colleghi” di opposizione, Forza Italia non ha avuto lo stesso atteggiamento “muro contro muro” rispetto a qualsiasi scelta che il Governo ha fatto, anche per quanto riguarda il Mes e i rapporti con l’Europa. Cosa può osservare al riguardo? “Siamo un partito politico moderato di centro, composto da persone che nella vita hanno un lavoro e un obiettivo unico: l’interesse dei cittadini. Non ci siamo sottratti, e mai lo faremo, al dialogo seppur non sempre costruttivo da parte del Governo, spesso sordo e, mi permetta, non all’altezza della situazione e molto scollegato dalla realtà”. Questa vostra posizione prelude a nuove possibili alleanze? “Siamo e saremo strenui oppositori al governo delle quattro sinistre che, come dicevo poco fa, è scollegato dai problemi reali del Paese”.
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
POLITICA MASSIMO MALLEGNI
Per quanto riguarda invece il settore del gioco legale nello specifico, come giudica l’operato del Governo, tra lockdown e scelta di tassare ulteriormente le scommesse sportive? “Come in altri settori si è dimostrato senza coraggio e senza visione”. Il settore del gioco è stato tra i più penalizzati dall’emergenza Covid-19, un po’ per le scelte del Governo, un po’ per la sua oggettiva componente aggregativa e socializzante. Come lo si può aiutare a riprendersi? “Il gioco ‘legale’ è una scelta della politica e quindi dei vari governi. Non sono un amante del gioco e sono molto preoccupato dei risvolti di dipendenza che potrebbe causare. Tuttavia, se lo Stato si ‘pappa’ oltre dieci miliardi di euro all’anno come tassazione, ne deve tenere conto. Purtroppo così non è e le imprese del gioco legale sono state bistrattate e abbandonate dal Governo e dalle banche. Con la logica, anche condivisibile, del concetto di ‘eticità’ dello Stato, le imprese del gioco, che occupano decine di migliaia di persone, vengono di fatto escluse da ogni rapporto con le banche e con il Covid hanno peggiorato la loro condizione”. A suo modo di vedere, ci sarà bisogno di un riordino normativa dell’offerta di gioco, così anche da dare certezza agli operatori che si devono destreggiare tra una pluralità di norme regionali? “La questione è semplice, se lo Stato guadagna e specula sul gioco le imprese che operano in quel settore debbono avere lo stesso identico trattamento degli altri settori”. Il primo governo Conte ha voluto il divieto totale della pubblicità del gioco legale. Che cosa pensa di questa disposizione? “Come le ho appena ribadito, o lo Stato rinunzia a speculare sul gioco o altrimenti tutto ciò è una follia istituzionale!” Sarebbe opportuno rivederla? “Credo che con le dovute premesse sia indispensabile!” Qual è la ricetta di Forza Italia per il rilancio economico, occupazionale e turistico dell’Italia? “Ormai abbiamo consumato la voce e l’inchiostro sull’argomento. in poche parole servono la riduzione totale del cuneo fiscale sulle buste paga, un fondo perduto per gli investimenti e la riduzione delle tasse Irap e Irpef, l’annullamento del decreto Dignità che ha di fatto ingessato il mondo del lavoro. Inoltre una promozione seria e competente e ovviamente un forte contrasto all’abusivismo”.
UN IMPEGNO TRA GIOCO E IPPICA Attento conoscitore del settore del gioco e di quello dell’ippica, Mallegni ha più volte fatto sentire la sua voce in proposito, in Senato. Tra le più recenti interrogazioni, quella al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nella quale chiedeva di conoscere, era il 9 giugno (e dunque il settore del gioco pubblico ancora non conosceva la data della sua ripartenza) non solo “i motivi della mancata ripresa dell’attività del gioco”, ma anche e se e quali azioni esso “intenda intraprendere a sostegno del settore”.
Nell’interrogazione, Mallegni sottolinea “la discriminazione determinata dalla mancata ripresa dell’attività, oltre che aver reso drammatico lo stato di salute delle nostre imprese, si riflette sui cittadini che, privi delle tutele garantite dalla rete del gioco, proprio a seguito del riavvio dei maggiori campionati europei di calcio, delle corse ippiche italiane e degli avvenimenti calcistici nazionali, si rivolgono a soggetti che, seppur privi di autorizzazione, accettano comunque le giocate, determinando un vantaggio per il settore della malavita e della criminalità organizzata”. Di qualche settimana precedente, assieme il collega azzurro Maurizio Gasparri, una interrogazione al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, nella quale i due senatori chiedono di “procedere ad una stabilizzazione del rapporto di lavoro, atteso che i lavoratori addetti al controllo e alla disciplina delle corse ippiche e delle manifestazioni del cavallo da sella, storici precari, sono da anni direttamente gestiti dal Ministero”. Non solo, Mallegni e Gasparri sollecitano Bellanova ad adottare, nell’immediato, “le più idonee misure volte a tutelare i medesimi lavoratori rimasti esclusi da ogni tipo di provvidenza intesa ad alleviare le difficoltà gravissime che sono costretti a subire in questa congiuntura di crisi economica”.
LUI
CHI
È?!?
Massimo Mallegni, nato a Pietrasanta (in provincia di Lucca) il 28 novembre 1968, è imprenditore nel settore turistico. Nel 1994 ha aderito a Forza Italia. Nel 1997 è diventato consigliere nel comune natale, ed è poi stato eletto sindaco tre volte: nel 2000, nel 2005 e nel 2015. Nel 2017 si è dimesso in vista delle elezioni politiche dell’anno successivo, alle quali è stato eletto senatore. Vicecoordinatore regionale toscano di Forza Italia, nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l’aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale. All’inizio di gennaio 2020 ritira la firma insieme ad altri tre senatori di Forza Italia vicini a Mara Carfagna. In Senato è vicepresidente del Gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente - Udc e membro della Delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Dal 29 marzo 2018 al 21 giugno 2018 è stato membro della Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal Governo. Sul suo sito scrive di sé: “Vivo la politica con spirito di servizio e con grande rispetto per le Istituzioni. Mi occupo dei movimenti civici a livello nazionale con la convinzione che la politica debba appartenere ai territori e ai cittadini.”
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politica
Dopo l’estate, e dopo il Covid-19, l’Italia dei Comuni torna al voto. E i candidati a sindaco tornano a occuparsi di gioco, con visioni e soluzioni ai problemi del settore spesso opposte.
S
di Francesca Mancosu
arà un autunno politico “caldo” quello che gli italiani si troveranno ad affrontare dopo le vacanze estive. Per il weekend del 20 e 21 settembre è infatti previsto l’election day che sancisce il ritorno alle urne sia per le amministrative, quindi per il rinnovo di numerose giunte comunali, sia per le elezioni regionali, dopo il rinvio del voto previsto in alcuni casi la scorsa primavera, a causa della pandemia di Covid-19. Mentre, al momento in cui scriviamo, si stanno definendo le modalità di svolgimento del voto, con l’incognita sull’allestimento dei seggi elettorali nelle scuole, in alcune città cominciano a presentarsi i primi candidati per la poltrona di sindaco. Eccone alcuni.
Venezia, la sfida fra Baretta e Brugnaro
PIER PAOLO B A R E T TA
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Fra i candidati “illustri” alla fascia tricolore figura Pier Paolo Baretta, sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle finanze, con la delega ai giochi nei precedenti Governi Renzi e Gentiloni – quando è stato fra i principali artefici dell’accordo in Conferenza unificata del 2017 per il riordino del settore - e in procinto di assumerla nuovamente con il
GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
Governo Conte 2, in lizza a Venezia sotto le insegne del Partito democratico. Città legata indissolubilmente al proprio casinò e al turismo, uno dei capisaldi del suo programma di mandato. “In questi mesi – afferma - abbiamo toccato con mano i limiti di un modello di gestione della città che non ha retto alla prova
PH. ESTEE JANSSENS, UNSPLASH
Impressioni di settembre
POLITICA IMPRESSIONI DI SETTEMBRE
della pandemia e che sappiamo non potrà essere replicato in futuro. Per Venezia il punto di partenza è la crisi del turismo. Il crollo della presenza dei turisti, imposto dalle restrizioni, ha provocato una caduta drammatica dell’economia locale. Secondo l’Enit, il Covid farà crollare del 55 percento gli arrivi di visitatori esteri nel 2020 e Venezia sarà tra le città più colpite, se si considera che qui, prima della pandemia, l’88 percento degli ospiti era straniero. In altre parole, Venezia è passata da un eccesso di turismo – che rischiava di soffocarla – a un’assenza di turismo – che rischia di distruggere il suo assetto economico. La priorità, dunque, è la necessità di una svolta del modello economico e di sviluppo di Venezia, sintetizzato nell’efficace espressione: ‘No alla monocultura turistica!’. Per realizzare questa inversione di tendenza servono idee, progetti e persone nuove. Venezia deve diventare una città viva, sostenibile, accogliente, sicura e solidale, di cui va preservato l’equilibrio, contenendone le fragilità. Per riuscirci dobbiamo adottare la sostenibilità come il criterio che orienti ogni nostra scelta. Venezia può diventare l’esempio della prima città pienamente sostenibile. L’agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Europa deve essere il programma comune per raggiungere questo obiettivo. Per farlo, dovremo avere la forza di pensare un Recovery plan ad hoc per la città. Per questo propongo che a Venezia si sviluppi il centro internazionale per lo studio dei cambiamenti climatici, facendolo diventare un riferimento globale nella lotta per la tutela ambientale. Sul fronte del turismo, dobbiamo dare vita a una politica di programmazione dei flussi. Non si può impedire ai cittadini del mondo di venire a Venezia, ma occorre un sistema di prenotazione per poterli accogliere. Non un numero chiuso, ma un numero prevedibile e che possa essere gestito. A ciò va affiancato un piano di valorizzazione delle produzioni artigianali tipiche, da proteggere con un marchio, e un progetto per la residenzialità nella città d’acqua. In quest’ottica serve una moratoria per 5 anni a nuovi centri commerciali e a nuovi alberghi e B&B. Infine, concentriamoci su un’unica, grande opera: un porto off shore per le grandi navi portacontainer e quelle da crociera per spostare questo tipo di traffico fuori dalla laguna”. Quanto al casinò Baretta ricorda che “rappresenta per Venezia un polo centrale di attrazione per il turismo straniero. Per questo, nei giorni scorsi, ho duramente criticato la scelta del sindaco uscente di non riaprire a pieno regime anche la sede di Ca’ Vendramin e non solo quella di Ca’ Noghera. È una questione di immagine e di messaggio che la città dà ai competitor della vicina Slovenia e anche ai turisti stranieri, che potrebbero iniziare a tornare tra le nostre calli. Non dimentichiamo, infatti, che il casinò di Venezia è il più antico del mondo e contribuisce da sempre a costruire l’identità e l’immagine della nostra città all’estero. Dobbiamo, dopo i tagli e le razionalizzazioni degli ultimi anni, ripensare un piano industriale basato sulle ultime tendenze del mercato, ponendo al centro della strategia un equilibrio tra la valorizzazione dei giochi tradizionali ai tavoli e le slot machine”. Alla luce delle ovvie difficoltà del Casinò poi il sottosegretario
ritiene assolutamente necessario rivedere la convenzione intercorrente con il Comune, così da ridurre la quota di incassi spettante a Ca’ Farsetti, “in una prospettiva ‘a tempo’, per non creare un nuovo disequilibrio nel bilancio del Casinò, anche perché se è vero quello che dice l’amministrazione uscente sulla salute del bilancio comunale non dovrebbero esserci grandi difficoltà”. Restando in tema di gioco, Baretta sottolinea che “in questo momento il rischio più evidente per il settore del gioco pubblico – denunciato anche dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dal capo della Polizia Franco Gabrielli – è quello delle infiltrazioni criminali. Il gioco è un settore molto esposto e il rischio dell’invasione dell’illegalità è forte, tanto da potersi accompagnare a fenomeni di usura. E non è solo una questione di incassi e relative risorse pubbliche, ma anche di tutela del bene comune”. In questo senso, una revisione degli orari delle attività di gioco, per consentir loro di recuperare gli incassi persi nei tre mesi di lockdown e al tempo stesso evitare assembramenti, per Baretta “potrebbe essere uno strumento temporaneo di sostegno legale al settore, purché sia concepita nel solco di una solida strategia di contrasto degli eccessi e della ludopatia”. Invece, per quanto riguarda la normativa regionale il sottosegretario rimarca che “la legge del Veneto, approvata lo scorso settembre ed entrata in vigore all’inizio del 2020, si muove nel solco dell’accordo in Conferenza unificata del 2017. Sarebbe stato necessario uno sforzo in più sul versante della prevenzione della ludopatia, con il rafforzamento delle risorse finanziarie per comuni e associazioni che arrivano dal ministero della Salute”. Mentre a livello nazionale, “il ruolo dei sindaci dovrebbe essere concepito sempre nel solco dell’accordo in Conferenza unificata. Dopo un lungo e proficuo confronto, a volte anche aspro, si era giunti a un accordo che permetteva di regolare la distribuzione dell’offerta di gioco, attraverso una riduzione dei punti gioco e una loro presenza diffusa nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali. In questo modo, si sarebbe favorito il ruolo di controllo della Polizia locale rendendo la presenza del gioco pubblico sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale. Il sindaco, cui spetta il compito di salvaguardare la salute dei propri cittadini e garantire la sicurezza dei luoghi publici, avrebbe avuto strumenti adeguati per poterlo fare”. Sul fronte “avversario” a rispondere alle nostre domande è Michele Zuin, attuale assessore comunale al Bilancio e Società partecipate, che ha seguito tutte le vicende legate al gioco e al casinò, e candidato alle prossime elezioni in una lista a supporto di Luigi Brugnaro, sindaco uscente, nelle fila del centrodestra. “Nel prossimo mandato l’azione dell’amministrazione dovrà essere concentrata sul rilancio della Città di Venezia tramite azioni volte a coniugare la sostenibilità economica del tessuto produttivo della filiera turistica che è stato duramente colpito dalla crisi dovuta all’emergenza epidemiologica”, esordisce Zuin. “Sarà necessario da un lato sostenere direttamente e indirettamente la ripresa del settore ma allo stesso tempo si dovrà
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LUIGI BRUGNARO
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politica
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immaginare e realizzare, con azioni politiche mirate, anche una diversificazione delle attività economiche puntando anche ad un rilancio di settori non strettamente connessi al turismo. In particolare quello dell’alta formazione universitaria e della ricerca e dello sviluppo industriale. Ovviamente si dovrà porre in essere una attenta politica di bilancio cercando di garantire l’elevato standard dei servizi garantito dal Comune e delle sue società alla cittadinanza gestendo la situazione di grave crisi economica che vedrà, comunque, produrre i suoi effetti nel medio periodo. Sarà quindi essenziale mantenere in equilibrio i bilanci del Gruppo ma al contempo sviluppare e garantire la politica degli investimenti che questa amministrazione ha portato avanti negli ultimi cinque anni. Infatti il ruolo dell’amministrazione comunale deve essere centrale nel gestire il percorso per uscire dalla crisi economica e sociale e deve rappresentare lo strumento per attrarre nuovi investitori e sviluppare le aree oggi non utilizzate”. Per quanto concerne la politica dell’Amministrazione in tema di giochi legali, l’assessore ha le idee chiare. “Ritengo si debbano mantenere le attuali limitazioni in tema di orari. Infatti è in ogni caso opportuno limitare l’accesso alle Vlt e alle slot di prossimità anche nel futuro. Se da un lato è vero che il settore del gioco gestito dai privati autorizzati rappresenta una forte fonte di entrata per lo Stato dall’altro non sempre vi è un controllo effettivo nella gestione e, quindi, è necessario intervenire a tutela delle persone più deboli”. Secondo Zuin poi, il Governo dovrebbe delegare alle amministrazioni locali un vero potere di controllo delle attività dei gestori privati tramite la polizia locale. “Oggi siamo al paradosso che l’attività della Casa da gioco del Comune di Venezia è controllata scrupolosamente da un apposito Servizio ispettivo mentre per le sale slot private sostanzialmente non c’è un controllo sistematico sulla clientela. Questo rende di fatto i clienti potenzialmente privi di ogni tutela e impedisce l’attività di sostegno alle patologie della dipendenza.
Si evidenzia come la Casa da gioco nel corso degli ultimi anni abbia sempre collaborato con l’Unità sanitaria locale nella gestione delle patologie da gioco e sia sempre stata puntuale nell’individuazione dei casi da segnalare”. Quanto al futuro del casinò veneziano, per l’assessore “si dovrà perseguire la politica di rilancio realizzata nel corso degli ultimi 5 anni. Ad agosto vi sarà l’apertura della nuova ala della sede di Ca’ Noghera (con un investimento di circa 4,5 milioni di euro interamente sostenuto dal Comune di Venezia) con un ampliamento dell’offerta di gioco e con la sperimentazione di un orario di apertura più esteso. Dovrà, quindi, essere sviluppata e garantita la piena funzionalità della sede di terraferma cercando di attrarre anche la clientela più alto-spendente con eventi di gioco dedicati. Al contempo però si deve mantenere la funzione del Casinò quale luogo di gioco sicuro rivolto ad una clientela indistinta. La sede di Venezia rimane e rimarrà sempre strategica. Rappresenta, infatti, l’immagine e il brand del Casinò. Sarà, però, necessario rilanciare le attività di gioco tramite l’organizzazione di sempre maggiori eventi dedicati alla clientela di altissimo livello migliorando sempre di più la fruizione dell’esperienza del gioco in un palazzo unico al mondo. Il ripensamento della funzione della sede e delle sue modalità di apertura alla luce dell’emergenza devono costituire la base per il rilancio e l’individuazione di una nuova strategia gestionale volta all’ottenimento della massima marginalità possibile”. Poi, ricorda, “per far fronte alle conseguenza della chiusura di oltre tre mesi e mezzo del Casinò (chiusura che è costata la perdita di circa 30 milioni di euro di incassi) l’amministrazione comunale è dovuta intervenire rivedendo le percentuali dei corrispettivi per la gestione della Casa da gioco sia nel 2020 che nel 2021. Di fatto nel 2020 l’introito a favore del Comune sarà pari al 10 percento degli incassi gioco (ricordo che normalmente la percentuale è fissata al 25 percento) consentendo così il solo pagamento delle imposte. L’Amministrazione, quindi, per salvare la continuità aziendale e conseguentemente tutti i posti di lavoro non avrà un utile dalla gestione. Nel 2021, in base al documento di piano pluriennale sviluppato dalla Società, vedrà il Comune beneficiario di un introito pari al 20 percento degli incassi gioco previsti. Si prevede, quindi, che già dall’anno prossimo si possa raddoppiare la percentuale a favore dell’Amministrazione rispetto a quest’anno. Ovviamente si tratta di previsioni redatte alla luce del contesto attuale che speriamo tutti possano cambiare ove la situazione economica e sanitaria dovesse sensibilmente migliorare. Queste scelte rappresentano quanto l’Amministrazione ritiene il Casinò un asset strategico e fondamentale per la città”.
Bolzano, il sindaco Caramaschi per il secondo mandato
RENZO CARAMASCHI
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A tentare il bis, con il centrosinista, sarà anche Renzo Caramaschi, primo cittadino di Bolzano, altra città “d’attenzione” per il comparto del gioco pubblico, ricadente nell’ambito territoriale di applicazione della ben nota legge provinciale alto-
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atesina, “apripista” delle normative locali di questi ultimi otto anni. E anche terreno del recente provvedimento provinciale che sancirà la ripartenza del gioco pubblico dopo il lockdown dal 15 luglio. Facendo della provincia di Bolzano l’ultima in
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Italia ad autorizzarlo. Una ripartenza legittima secondo Caramaschi: “Tutto questo rientra nella ripresa della normale vita di sempre, con tutte le sue attività. Ciò può piacere o no, ma d’altronde riaprono anche le discoteche. Io non ci vado, ma c’é chi si diverte. La cautela avuta finora non è dovuta tanto a questo tipo di attività in sé e per sé, quanto al timore che ci possano essere nuovi contagi, ma vale per tutti. Le sale gioco, i ristoranti, i bar, gli alberghi, i cinema e i teatri, in questi mesi sono stati tutti chiusi, per ovvie ragioni. Spero che ora, con l’estate, ci sia un affievolimento del virus, che venga ridotto al rango di un misero raffreddore. Intanto, per favorire la ripresa di tutti gli esercizi commerciali, dal 1° marzo abbiamo tolto la tassa di occupazione del suolo pubblico, fino al 31 dicembre, ed ora aspettiamo la legge provinciale che dovrebbe decidere sull’esenzione totale dall’imposta sugli immobili per il settore turistico – alberghi, ristoranti, bar - per tutto il 2020. È da capire se in questo provvedimento rientreranno le sale gioco, noi applicheremo quanto deciderà la Provincia”. Quanto alla possibilità di cambiare, in futuro la normativa altoatesina sul gioco, per il primo cittadino di Bolzano “potrebbe restare così com’è, con il distanziometro di 300 metri, per tenere gli apparecchi fuori dal centro storico cittadino. Poi chi vuole andare a giocare nelle sale dedicate in periferia ovviamente può farlo liberamente. I locali che hanno dovuto togliere le slot ci sono ancora, non è morto nessuno. Bisogna ragionare in termini di ‘dare e avere’, operando una valutazione di quanto finisce nelle casse dell’Erario e di quanto spendono gli enti territoriali per curare i malati di Gap”. Sullo sfondo Caramaschi vede bene una legge nazionale che regolamenti il gioco in modo uniforme in tutti i comuni, “al-
trimenti uno fa una cosa e uno un’altra”, chiosa. “C’è troppo disordine. Va bene la democrazia decentrata ma sarebbe meglio un po’ di uniformità”. Le ultime battute del candidato sono a proposito del suo programma di mandato: “I temi sono tanti: la valorizzazione patrimoniale e urbanistica dell’areale ferroviario, con il rifacimento della stazione, sulla base di progetto predeterminato con cubature prefissate; la fluidificazione del traffico in accordo con la Provincia, che si accollerà gran parte degli oneri; poi gli interventi necessari a fronteggiare la crisi post Covid, visto che ci vorrà molto tempo affinché le nostre attività e il turismo, di cui noi viviamo, riprendano il ritmo di sempre. Ci saranno inevitabili ripercussioni sociali, quindi serve una mentalità nuova per il rilancio, con l’immissione massiccia di liquidità per evitare il collasso di interi settori. Ciascuno di noi deve fare la sua parte, secondo le proprie competenze”.
Baracetti e Ianeselli disegnano la Trento del futuro Restando nella stessa regione, veniamo al confronto fra Alessandro Baracetti e Franco Ianeselli, due degli aspiranti sindaco di Trento. Il primo, candidato del centrodestra, si presenta così: “Quello che desidero è mettere al centro dell’azione amministrativa il cittadino, in tutte le sue espressioni, ascoltandolo e, per quanto concretamente possibile, realizzandone le aspettative. Il cittadino deve riconoscere la ‘macchina amministrativa’ come un sostegno e non come un ostacolo. La Trento del futuro dovrà essere sicura, accogliente, fucina di iniziative economiche, culturali, sociali di ampio respiro anche internazionale”. Tutte le attività economiche meritano massima attenzione, prosegue, e quanto al gaming, nello specifico ritiene che “vada anche valutata con estrema sensibilità la motivazione di chi si avvicina al ‘gioco’: deve essere evitato il patologico. Solo il sano ‘divertimento’ merita soddisfazione”. Il gioco sano – dice ancora, alla luce della possibile proroga
dell’entrata della normativa provinciale, che da agosto dovrebbe bandire le slot dagli esercizi generalisti - “va garantito. Dove prevale invece il gioco patologico si deve intervenire con azioni mirate e volte a guarire. La sensibilizzazione e l’educazione al gioco ritengo siano i primi argini da erigere a difesa del sano divertimento”. Il secondo “sfidante”, appartenente al centrosinistra-autonomista, invece sostiene con convinzione “l’attuale legge provinciale che punta a limitare il gioco d’azzardo. Porre dei limiti alle slot non è la sola soluzione al problema della ludopatia, ma le associazioni che si occupano di dipendenze ci dicono, dati alla mano, che allontanare le slot dai luoghi sensibili è uno dei modi per far fronte al problema e tutelare i soggetti più deboli. Il contrasto alla ludopatia è uno dei punti fermi del mio programma, nella consapevolezza che la crisi economica successiva all’emergenza sanitaria renderà ancora più vulnerabili le persone già fragili. Sono rimasto molto segnato da un episodio. Una consiglie-
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ALESSANDRO BARACETTI
FRANCO IANESELLI
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politica
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ra comunale, mia sostenitrice, ha ricevuto in questi giorni insulti e minacce via web per aver proposto una mozione antislot (la consigliera Elisabetta Bozzarelli, del Pd, che ha proposto di sospendere il gioco con slot machine e Vlt anche dopo il lockdown, Ndr). Per una città civile come Trento si tratta di una novità davvero inquietante su cui è necessario fare luce in tutte le sedi opportune”.
Arezzo, la versione di Ghinelli e Ralli
ALESSANDRO GHINELLI
LUCIANO RALLI
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Fra i sindaci in lizza per un secondo mandato c’è anche Alessandro Ghinelli, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, in corsa al Comune di Arezzo. “Rimangono fermi i punti che ci hanno ispirato nei cinque anni precedenti e che sono il potenziamento dei servizi alla persona, la valorizzazione di cultura e turismo, l’approccio nuovo alle politiche urbanistiche e ambientali intese come risorse nell’ottica del governo del territorio, servizi e sicurezza. Tutto questo insieme produce lavoro e occasioni di lavoro, che rappresentano l’unica vera risposta di coesione sociale, crescita e sviluppo”, sottolinea. All’insegna di un equilibrio che auspica anche per la regolamentazione del gioco. “Nei miei anni da studente di liceo classico ho imparato, tra le tante cose, la lezione di Aristotele secondo la quale, eccezion fatta per pochissime situazioni, è la giusta misura che determina la bontà e addirittura l’eticità di ogni azione umana. Dico questo perché non faccio parte di coloro i quali vorrebbero impedire azioni economiche lecite perché qualcuno nell’abuso le rende pericolose, ma non faccio nemmeno parte di coloro i quali mettono la testa sotto la sabbia. Il mondo del gioco può creare dipendenze pericolose, come peraltro possono farlo l’alcol o il fumo; e questo impone
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azioni culturali ma anche di responsabilità amministrativa, che ho sempre portato avanti e che continuerò a portare avanti. In sostanza, vicino alle scuole preferisco un teatro ad una casa da gioco”. Ghinelli quindi ritiene la normativa regionale toscana “un buon punto di partenza. Noi come Amministrazione l’abbiamo recepita nelle sue forme più restrittive, ma il problema continua ad essere un altro e su questo credo che potremo essere tutti trasversalmente alleati. È il tema culturale quello al quale, più di altri, dobbiamo lavorare al fine di creare una coscienza di autoregolamentazione delle persone. Da sindaco, finché ci saranno famiglie che finiscono gli stipendi con le macchinette e giovani affetti da ludopatia - che esiste ed è una patologia conclamata - non mi si possono chiedere atteggiamenti che non siano di contrasto a questi fenomeni. E credo che su questa linea anche il settore non possa che convenire, perchè l’eccesso non fa bene a nessuno, nemmeno alla categoria. E a livello nazionale il Governo dovrebbe dare a noi sindaci mani libere su tutta la linea”. Sulll’altro fronte c’è Luciano Ralli, capogruppo del Pd in consiglio comunale, che riassume così i punti essenziali del suo programma elettorale. “Ci sono tre elementi centrali e una cornice politica. Gli elementi, soprattutto in relazione all’emergenza sanitaria ed economica provocata dal Covid, sono la salute, il lavoro e l’ambiente. Sono questi che le famiglie e le imprese avvertono come principali. Dopo cinque anni di vuoto di governo, oggi ci ritroviamo con un grande compito sulle spalle, quello di far ripartire Arezzo e farla uscire da un infelice isolamento. La cornice è infine rappresentata dalla legalità e dalla trasparenza dell’agire amministrativo. Un tema, purtroppo, tornato all’ordine del giorno sia dell’attività giudiziaria che, conseguentemente, di quella politica”. Spostando il focus sul gioco legale, Ralli afferma che “l’azzardo è azzardo, genera crescente povertà e sofferenza ed è, in modo sempre più chiaro, una questione di salute pubblica, di legalità, di malessere familiare e sociale. Dobbiamo intervenire per regolare e limitare il fenomeno perché il problema è serio e preoccupante per l’impatto sulla vita dei cittadini”. In questo senso una scelta molto importante nel 2018 è stata fatta dalla Regione Toscana “con l’introduzione di una normativa che individua i nuovi punti sensibili da cui tenere lontane agenzie di scommesse e slot-machine, introduce
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l’obbligatorietà di corsi di formazione mirati per gestori e dipendenti, un nuovo sistema sanzionatorio e grandi restrizioni in merito alle nuove aperture o sub-ingressi. Credo che sia un punto di partenza efficace al quale i Comuni devono contribuire con attività di prevenzione”, rimarca il candidato del Pd. A livello nazionale per lui “l’istituzione del Coordinamento nazionale Anci è un passo avanti decisivo. Di fronte alla patologia di dipendenza da gioco d’azzardo l’Ufficio per le Politi-
che sociali del Comune non basta, serve una forte collaborazione tra Asl, forze dell’ordine, mondo dell’associazionismo. In assenza di una legge quadro nazionale a cui anche le questure possano riferirsi per il rilascio delle autorizzazioni, i Comuni devono essere messi nelle condizioni di regolare il ‘gioco lecito’ sugli orari di apertura degli stessi esercizi. L’obiettivo dovrebbe essere garantire una autonomia decisoria ai Comuni che si trovano a far fronte alla gestione di un problema socio-sanitario pesante”.
Lecco, Valsecchi e Fumagalli si fronteggiano Torniamo verso nord e approdiamo a Lecco, dove i cittadini potranno scegliere di votare, fra gli altri, anche Corrado Valsecchi, assessore comunale ai Lavori pubblici e candidato sindaco per “Appello per Lecco”. “La nostra lista civica insegue il progetto della ‘Grande Lecco’ con le fusioni dei comuni limitrofi per rendere la città più competitiva, di una vision che possa modificare stili di vita finalizzati al rispetto per l’ambiente, al benessere collettivo ed esalti il ruolo dei giovani nella società”, racconta, ricordando poi l’impegno nel contrasto al Gap. “Siamo portati a una regolamentazione restrittiva. La nostra associazione ha sempre affermato il diritto del sistema gioco legale ad esistere dentro una cornice di riordino legislativo mettendo al bando situazioni deprecabili che potenzialmente alimentano e producono patologie che possono sfociare nella ludopatia. La normativa regionale, poi, in questi anni ha fatto passi in avanti tentando di raccogliere le sensibilizzazioni provenienti dagli Enti locali. Ora servirebbero una profonda rivisitazione e riforma dei Monopoli di Stato e una legislazione che consenta al gioco d’azzardo legale di esistere all’interno delle città e dei paesi in una maniera composta, controllata e non dozzinale, finalizzata a far tornare il gioco alla sua vocazione naturale, evitando le nefaste distorsioni, controproducenti anche per il sistema, che si sono manifestate in particolare negli ultimi anni”. Il Movimento 5 Stelle invece tenta la conquista della poltrona di sindaco di Lecco con Silvio Fumagalli, secondo il quale “lo Stato dovrebbe creare un fondo, gestito da ciascun comune e distribuito ai singoli esercizi, per incentivare il passaggio dai giochi d’azzardo ad altri tipi di gioco (freccette, biliardo, etc.). Dovrebbe essere data la facoltà a ogni comune di fissare un tetto massimo di esercizi con giochi d’azzardo, specialmente nelle aree più economicamente svantaggiate dei comuni più grandi”. Di fronte alle richieste di alcuni operatori di allungare gli orari delle attività di gioco, per consentire un “recupero” delle perdite generate da tre mesi di lockdown, il pentastellato si dice contrario a un eventuale alleggerimento della normativa locale. “Per quanto solo in una parte dei giocatori si crei una dipendenza, che eventualmente sfocia in una vera e propria ludopatia, non mi sento di favorire questo settore economico, dati i rischi, specialmente in un periodo storico di impo-
verimento dei concittadini dovuto all’emergenza sanitaria ed economica”. E su un possibile ritocco della legge regionale Fumagalli ritiene “corretti, ed eventualmente estendibili, i limiti sulla distanza dei locali con giochi d’azzardo da istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali e assimilati. Sono invece a favore di un’estensione della distanza da sportelli bancari e bancomat. In generale credo che un punto di miglioramento sia relativo a una migliore informazione su probabilità di vincita e rischi di ludopatia da esporre nei locali”. Quanto al programma di mandato, Fumagalli lo illustra così: “Ci sono tre capisaldi: sostenibilità, mobilità e partecipazione. La sostenibilità delle nostre scelte, che l’ambiente ci richiede ogni anno di più, si articola in svariate proposte: stop alla cementificazione e riconversione delle aree dismesse in aree verdi, stop al forno inceneritore e sì alla tariffazione puntuale. La mobilità richiede interventi decisi nella realizzazione di piste o spazi dedicati alla mobilità dolce (bici e monopattini), investimenti nel trasporto pubblico locale anche per favorire un turismo più sostenibile e meno caotico e revisione del trasporto lacustre per spostamenti non solo turistici. La partecipazione si basa sull’utilizzo di referendum propositivi e sul bilancio partecipativo, nonché sul coinvolgimento diretto degli studenti rappresentanti di istituto presso la commissione consiliare e gli assessori competenti per un confronto continuativo (3-4 volte l’anno)”.
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S I LV I O FUMAGALLI
CORRADO VALSECCHI
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Non è tempo per conti salati di Michela Carboni
Secondo il sociologo Sergio Brancato l’impatto della pandemia sul rilancio dei luoghi pubblici dell’intrattenimento dipenderà anche dalla politica dei prezzi praticati dagli esercenti
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emergenza Covid-19 ha drasticamente modificato il modo di vivere delle persone. E anche il modo di intrattenersi del prossimo futuro potrebbe subire dei mutamenti. In che modo? A spiegarlo è Sergio Brancato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Napoli Federico II. “Come ogni evento traumatico, anche la pandemia produrrà effetti a breve e a lunga scadenza. Nell’immediato, direi che il primo effetto sarà di ordine economico, con la
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messa in crisi del sistema storico dell’entertainment, quello ancora basato sulle strategie e le infrastrutture – per lo più pubbliche – delle comunicazioni di massa: le sale cinematografiche, i teatri, le librerie (soprattutto quelle più piccole), eccetera. Qui vedo molto pesanti gli effetti della crisi, specie se queste realtà non saranno sostenute da interventi istituzionali. Sulla scorta di quanto stiamo vivendo in questo periodo di clausura, direi che si svilupperà sempre di più il consumo di ‘rete’ dei prodotti culturali, anche se possiamo prevedere una reazione diffusa a recuperare gli spazi aperti, esterni alla dimora, e le pratiche che coinvolgono il corpo, fin qui penalizzato dal lockdown. In breve, questa crisi ci ha fatto sperimentare le potenzialità del web ma anche, letteralmente, i suoi limiti”. In che misura i luoghi di intrattenimento e svago dovranno rivalutare se stessi? “Molto dipenderà dalla coda della pandemia, da come
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sapremo affrontarla sul piano delle strategie scientifiche e dei comportamenti sociali. Credo che per un periodo la paura orienterà abbastanza le pratiche del loisir (tempo libero, Ndr), e forse farà maturare nuove culture dell’interazione sociale basate sul concetto di blended (mescolanza, Ndr)”. Anche il turismo potrebbe subire drastici mutamenti. Nel 2020 - secondo uno studio di Demoskopika - potrebbero andare in fumo 18 miliardi di spesa: 9,2 miliardi per la contrazione dell’incoming e 8,8 miliardi per la rinuncia alla vacanze degli italiani nel Bel Paese. Il 70 percento, pari a 12,6 miliardi di euro, sarebbe concentrata in sei sistemi regionali: Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. Ma è anche vero che quasi sicuramente gli italiani passeranno le vacanze estive in Italia, non potendo permettersi di andare all’estero. A suo avviso questo potrà essere motivo di rilancio per i luoghi di intrattenimento come le sale giochi al mare, i parchi a tema, gli ippodromi o i casinò? “Probabilmente in molti sceglieranno l’Italia per le vacanze, specie per i prevedibili problemi operativi legati ai viaggi all’estero oltre che per il diffuso sentimento di precarietà che spinge verso ciò che è familiare. Ma l’impatto sul rilancio dei luoghi pubblici dell’intrattenimento dipenderà anche dalla politica dei prezzi praticati dagli esercenti. Il bacino d’utenza potenziale dopo la pandemia si è ristretto, la crisi economica peserà sulla voglia di ritornare ai consumi che definiscono l’esperienza più gratificante dei vissuti. Se gli imprenditori della vacanza e del gioco non comprenderanno questo, compiendo scelte anche radicali sui costi al consumo, potrebbero non godere di buoni risultati. Insomma, non è tempo per conti salati. Almeno, non dappertutto”. In che modo cambierà la socializzazione? “La socializzazione è già cambiata, attraverso l’accelerazione forzata dei mutamenti in atto da quando la rete ha riformulato l’idea tradizionale di territorio sociale. Ma di qui a pensare che cadremo tutti in un solipsismo disperato, ne corre parecchio. Il corpo ha le sue necessità e racchiude ancora gran parte del nostro esercizio empatico: a parte casi limite, non si può fare a meno della compresenza e della tattilità che ne deriva”. A suo avviso l’intrattenimento domestico (videogiochi, film in streaming e altro) avrà la meglio, oppure con la bella stagione si torneranno a prediligere forme diverse di intrattenimento, seppure con le dovute distanze? “L’estate 2020 sarà in equilibrio tra la necessità di essere prudenti e la voglia di libertà. Credo che soprattutto i giovani spingeranno per riaprire i luoghi dell’intrattenimento collettivo, come hanno fatto sin dall’inizio della pandemia. Ma farlo senza regole e cautele sarebbe sconsiderato: chi prenderà le decisioni dovrà tener conto di tutti i fattori in gioco, trovando mediazioni
praticabili che non mettano a rischio l’incolumità di tutti. In ogni caso, molti saranno quelli che – magari in maniera più soft – preferiranno restare ancora al sicuro nella propria casa, attrezzandosi con condizionatori d’aria e device digitali per trascorrere il tempo nella maniera più piacevole. Non sottovaluterei, inoltre, il ricorso a quelle forme comunitarie, anche sul versante dei giochi online, che stanno avendo un significativo incremento d’utenza in questo periodo”. Crede che dopo il Covid-19 ci saranno confini anche per l’intrattenimento? “Il termine ‘divertimento’ nasce dal verbo ‘divergere’. Quando diciamo che vogliamo divertirci intendiamo divergere, allontanarci dal tempo del lavoro e delle responsabilità. Cioè da un tempo controllato da altri. Per questo credo che le logiche dell’intrattenimento assumeranno in sé questa istanza vagamente sovversiva, spingendoci a mediare fra l’esigenza di trasgredire e quella di stare al sicuro. Come sempre accade, alla fine elaboreremo tutti insieme dei protocolli di comportamento accettabili più o meno da tutti, facendo attenzione a ciò che facciamo, ma senza smarrire il desiderio di essere liberamente in connessione con gli altri nella leggerezza assai seria del gioco”.
gioco e covid-19
LUI CHI È?!? Sergio Brancato insegna all’Università di Napoli Federico II. Da oltre vent’anni si occupa di media, società e cultura di massa, dedicando una particolare attenzione al fumetto. È stato giornalista per Paese Sera, Il manifesto e La Repubblica. Ha scritto per riviste di fumetto come Corto Maltese e Cyborg e collaborato con editori specializzati nel campo dei comics, come Rizzoli, Magic Press e Comma 22, per cui ha diretto la collana Micheluzzi. In radio e in televisione è stato speaker, regista e autore di programmi, nonché consulente scientifico e autore di ricerche sulle nuove tecnologie della comunicazione e sulle forme della serialità sia per Rai che per Mediaset. È stato uno dei più apprezzati sceneggiatori delle soap opera Un posto al sole e Vivere, per le quali ha scritto circa 100 puntate.
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gioco e Studiare mix originali covid-19 di presenza e distanza Mauro Palumbo, professore di Sociologia generale dell’università di Genova, ritiene che nel dopo l’emergenza Covid-19 ci sarà una maggiore polarizzazione tra intrattenimento in presenza e a distanza
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MAURO PALUMBO
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econdo Mauro Palumbo, professore di Sociologia generale dell’università di Genova “ovviamente l’emergenza ha modificato tutto quanto, di conseguenza anche il modo di intrattenersi, privilegiando le relazioni mediate dal web. Probabilmente nel dopo emergenza ci sarà sia una ripresa di intrattenimenti in presenza, di cui tutti hanno sentito la mancanza, sia una prosecuzione di quelli a distanza che si sono rivelati più soddisfacenti. Quindi una maggiore polarizzazione tra i due. In generale i bruschi cambiamenti favoriscono le polarizzazioni, ad esempio tra chi ne trae vantaggio e chi ne subisce danni, tra soggetti in condizioni di vantaggio e privilegio e soggetti in posizione di difficoltà e di precarietà. Questo avviene a tutti i livelli per tutti i cambiamenti, anche se si modificano le linee lungo le quali le disuguaglianze si attenuano o si ampliano”. Per quanto riguarda i luoghi di intrattenimento “dovranno studiare mix originali di presenza e distanza, mentre prima in presenza e a distanza parevano configurare due tipi di utenza differenziati, con esigenze diverse e poco sovrapponibili, ora è evidente che sono i due tipi sono molto più sovrapposti e quindi si porrà il problema di dare continuità all’online con l’offline e viceversa. Tutti dovranno ripensare se stessi, il problema sarà distinguere i trend di breve periodo da quelli di lungo periodo e questo, al momento, non appare facile”. Sul fronte turistico “ovviamente aumenteranno le vacanze in Italia, anche se molte persone rinunceranno alle vacanze per ragioni economiche (molti) e di sicurezza (pochi) e questo potrà ulteriormente indebolire il confine tra turismo (che comporta spostamento fisico, pernottamento a una certa distanza da casa, quindi distanziamento spazio temporale dal quotidiano) e loisir / tempo libero, ossia modo in cui questo tempo libero viene ‘riempito’ ed ‘agito’ (uso ‘agito’ per sottolineare che nel corso degli anni si registra un atteggiamento più attivo e protagoni-
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stico sia nei confronti della vacanza che del tempo libero, rispetto a una fruizione prevalentemente passiva. Il rilancio di questi luoghi di intrattenimento dipenderà da come saranno in grado di connettersi con le altre forme di fruizione turistica e di tempo libero, da come sapranno aprirsi o chiudersi verso nicchie specifiche di fruitori”. In che modo cambierà la socializzazione? “Domanda da sfera di cristallo. A naso direi che aumenterà la frequentazione delle persone considerate vicine, amici parenti e conoscenti, perché l’emergenza ha reso ‘diffidenti’ verso gli estranei, considerati potenzialmente pericolosi. Privilegiare le persone ‘degne di fiducia’ non significherà in realtà essere più ‘sicuri’ (le infezioni avvengono tra persone fisicamente prossime), ma è esperienza comune il fatto che l’insicurezza viene combattuta esorcizzandola attraverso pratiche che forniscono sicurezza (negli Usa l’epidemia ha fatto aumentare l’acquisto di armi...). Ci si intratterrà più a casa? “Penso che tutti abbiano nostalgia di attività all’aria aperta e collettive, ma credo anche che il periodo passato in casa abbia aumentato la propensione a rimanerci. Non solo perché si è scoperto che molte attività posso essere svolte al suo interno in modo più agevole (pensiamo a forme di smartworking sviluppatesi in questi mesi), ma anche perché l’emergenza ha diffuso un senso di insicurezza che durerà a lungo e porterà per un certo periodo a privilegiare tutto quel che può essere fatto in casa”. (Mc) LUI CHI È?!? Mauro Palumbo è professore ordinario di Sociologia dell’Università di Genova e delegato del rettore per l’Apprendimento permanente. Presidente dell’Accademia di formazione Manageriale in Sanità (Amas) dal 2018. Coordinatore del corso di dottorato in Scienze sociali (dal ciclo XXIX al ciclo XXXIII) e in precedenza di altri corsi di dottorato dal 2006. Direttore del Dipartimento di Scienze antropologiche (2006-2009) e vice direttore dal 2009 al 2011. Presidente del Centro Perform (2009-2011) e presidente del corso di laurea triennale esperto in Processi formativi dellUniversità di Genova (2003-2006) e presidente della Commissione paritetica di Facoltà (2000-2003).
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Nuove esperienze in gioco! di Anna Maria Rengo
Secondo il presidente di Fiavet Lazio, Ernesto Mazzi, gli italiani prediligeranno il Bel Paese per le loro vacanze, e le location di gioco potrebbero avvantaggiarsi di questa preferenza “forzata”
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estate “diversa”. Non è uno slogan pubblicitario, e non sarebbe neanche tanto originale, ma la fotografia di quanto attende gli italiani con l’approssimarsi delle vacanze estive. Tra difficoltà economiche, perdita del posto di lavoro, limitazioni agli spostamenti, paure e timori, moltissimi “ripiegheranno” sul Bel Paese, al massimo si concederanno qualche capitale europea, rinviando a tempi migliori costosi e, in certi casi, addirittura impossibili voli intercontinentali. Ma come sta andando il settore turistico, in entrata e in uscita, tricolore? E quali potrebbero essere gli scenari anche per le città, italiane e straniere che ospitano anche delle location di gioco? La parola a Ernesto Mazzi, presidente Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) Lazio e consigliere nazionale Fiavet, iniziando appunto da come cambieranno le abitudini vacanziere degli italiani alla luce dell’emergenza Covid-19, in termini di durata, spesa e mete. “All’atto del rispondere, posso fornire solo alcune indicazioni, partendo dalla considerazione che in questo momento la richiesta di vacanze è incentrata essenzialmente sull’Italia, il che di fatto riduce sia la spesa che la durata.” ERNESTO MAZZI
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Con quale atteggiamento mentale e con quale disponibilità economica gli italiani stanno programmando le vacanze estive? “Il punto d’osservazione che posso fornire riguarda le agenzie di viaggio, che producono o intermediano il turismo organizzato. Dai primi riscontri di queste giornate di riapertura si rileva una domanda interessante per il prodotto Italia, sia di vacanza stanziale che itinerante, con accentuata preferenza per le isole, poca domanda di estero, sia pure per le mete già riaperte al turismo, ma come premettevo si è solo all’inizio della ripartenza. Credo ci sia una gran voglia di mettere alle spalle la vicenda Covid-19 anche se larga parte della popolazione sta affrontando una crisi economica senza precedenti che interviene sugli stimoli emozionali di vacanza”. Quali sono le mete che si avvantaggeranno, in qualche modo, dell’emergenza sanitaria? “Rispondere a questa domanda è piuttosto facile: Italia, in tutte le sue forme, mare, montagna, cultura, esperenziale, enogastronomia. Mai come in questo momento la elaborazione del prodotto turistico sta scoprendo il Bel Paese”. Che cosa chiedono gli italiani alla loro vacanza? “Svago, riposo, cultura, in ogni caso la vacanza del 2020 sarà memorabile per il brusco cambiamento di abitudini e consuetudini”.
NUOVE ESPERIENZE IN GIOCO
Quanto sono appetibili per gli italiani mete come Las Vegas o Macao, o, per restare in Europa, Montecarlo? “Las Vegas è certamente una meta evocativa presente in quasi tutti gli itinerari che toccano gli Stati Uniti, molto meno Macao che nella percezione generale del turista è solo un’eventuale escursione da Hong Kong. Montecarlo con la sua immagine di meta di quello che si definiva il jet set attrae in modo particolare, sia pure per un’escursione di una sola giornata, dalle mete limitrofe”. Lei pensa che il gioco sia un’attrattiva turistica o comunque una componente dell’offerta? Venezia, Sanremo e Saint Vincent sono comuni che saranno avvantaggiati dall’avere anche un casinò? “A lume di naso per un pubblico generale, fatto non da appassionati del gioco direi proprio di sì, se è vero tutto quello le ho detto finora: Italia, voglia di svago, voglia di nuove esperienze ed emozioni”.
In generale come sono le previsioni per il periodo estivo, dal punto di vista turistico, sia in entrata che in uscita? “Le previsioni non sono incoraggianti, riduzioni molto significative intorno al 100 percento del turismo organizzato in entrata e molto simili per il turismo in uscita, se non sarà più chiaro il quadro delle destinazioni aperte al turismo e della ripresa delle relazioni aeree internazionali”. Di che cosa avrebbe bisogno il comparto del turismo in Italia per risollevarsi? “Domanda difficile e complessa, che meriterebbe forse più di qualche riga di risposta. Provo a riassumere però: sostegno alle imprese per traghettarle fuori dalla emergenza, consapevolezza del regolatore pubblico che il turismo è la principale risorsa di questo Paese,un grande sforzo nella costruzione di un’immagine positiva dell’Italia sia dal punto di vista sanitario che infrastrutturale”.
Vorrei ma non posso 1: Macao Nell’immaginario collettivo europeo, non è forse la capitale mondiale del gioco, ma i numeri dicono, anzi dicevano altro. Comunque, chi volesse recarsi a giocare nei casinò di Macao, speciale regione amministrativa cinese, faranno bene a consultare il sito della Farnesina. L’ultimo aggiornamento disponibile prima di andare in stampa informa che “le Autorità di Macao hanno disposto che dal 25 marzo è proibito l’ingresso a Macao ai cittadini stranieri e sospesi i servizi di transito aeroportuale presso l’aeroporto internazionale di Macao. I residenti regolari a Macao possono farvi ritorno, ma coloro che avessero visitato Hong Kong, Taiwan o un Paese estero 14 giorni prima del loro arrivo dovranno sottoporsi ad osservazione medica in luoghi designati dalle autorità locali per la durata di 14 giorni. E’ inoltre vietato l’ingresso a Macao ai residenti in Cina Continentale a Hong Kong o a Taiwan che abbiano visitato l’estero nei 14 giorni precedenti; qualora costoro avessero visitato Hong Kong o Taiwan
dovranno sottoporsi ad osservazione medica in luoghi designati dalle autorità locali per la durata di 14 giorni. Si segnala che i residenti in Cina Continentale, a Hong Kong o a Taiwan che non abbiano visitato l’estero nei 14 giorni precedenti il loro arrivo a Macao dovranno sottoporsi ad osservazione medica della durata di 6-8 ore se in arrivo da località con alta incidenza di infezioni da Covid-19”. Inoltre, “tutti i passeggeri aerei, compresi i residenti di Macao, devono ottenere un certificato che confermi che sono risultati negativi al test per il coronavirus negli ultimi 7 giorni prima di imbarcarsi sul volo per Macao. Tutti i passeggeri aerei saranno inoltre sottoposti a un controllo della temperatura prima dell’imbarco, che, in caso di febbre, sarà loro rifiutato”.
Vorrei ma non posso 2: Las Vegas Dall’altro capo del mondo, come informa il ministero degli Esteri, la situazione non è diversa. Quanto agli Usa, e in particolare ai mitici casinò di Las Vegas, in Nevada, Viaggiare Sicuri, il servizio dell’Unità di Crisi della Farnesina, informa che “il presidente degli Stati Uniti ha proclamato lo stato di emergenza nazionale e annunciato la sospensione temporanea, fino a nuovo ordine, dell’ingresso dei viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti l’ingresso negli Stati Uniti, siano stati fisicamente presenti in uno dei Paesi dell’Area Schengen, inclusa l’Italia, e in Cina e Iran. La disposizione è entrata in vigore dal 13 marzo 2020 ora locale della costa est. Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso (cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari,
titolari di visto diplomatico e altri). Tale divieto è stato esteso a partire dal 16 marzo anche ai viaggiatori provenienti da Regno Unito e Irlanda. In conseguenza delle decisioni presidenziali, il traffico aereo da/per l’area Schengen sta subendo significative variazioni. Si raccomanda di consultare la propria compagnia aerea in merito allo stato del proprio volo, all’effettiva possibilità di imbarco o, se necessario, per individuare rotte alternative per raggiungere l’Italia”.
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PH. MATT BOWDEN, UNSPLASH
inchiesta
Il divertimento riparte in salita di Cesare Antonini
Riaprono i battenti i parchi permanenti del nostro Paese tra mille difficoltà dopo il lockdown da Covid-19 che ha portato via i mesi migliori della stagione turistica. Il presidente nazionale dell’associazione Parchi permanenti e numero uno di Leolandia, Giuseppe Ira, ci spiega problemi e criticità del settore.
È
stato uno dei settori più colpiti dal Covid-19 quello dei parchi permanenti italiani. Il grido d’allarme del presidente nazionale, Giuseppe Ira, ha risuonato spesso sui nostri canali fino ad arrivare all’attenzione dei media nazionali. I numeri erano e rimangono roboanti: 420 milioni di euro di ricavi generati per un totale di 20 milioni di visitatori provenienti dall’Italia, 1,5 milioni di arrivi dall’estero e 1,1 milioni di pernottamenti in hotel. Considerando ristorazione, trasporti, merchandising e soggiorni alberghieri, il volume d’affari complessivo dell’indotto nel 2019 ha superato la barriera di 1 miliardo di euro. Oltre a generare 25.000 occupati diretti, tra fissi e stagionali, si stimano almeno 60.000 posizioni legate all’indotto. Ira è presidente di Leolandia Bergamo, uno dei principali parchi d’Italia che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale collocandosi nell’immaginario collettivo del divertimento per le famiglie italiane. Numeri pesanti da attutire visto il lockdown che ha coinciso con la riapertura di Leolandia e di tantissimi parchi che avrebbero dovuto accogliere i visitatori e i turisti proprio nel mese di marzo. Invece la riapertura è stata fissata più o meno per tutti dal primo di giugno. “La Regione Lombardia ha sciolto la riserva e dal primo giugno ci ha dato la possibilità di riaprire i parchi. Però ce l’hanno
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detto il 31 maggio e abbiamo fatto in fretta e furia per riuscire ad aprire il 20 di giugno e dovremo capire come andrà col distanziamento sociale ed essere sicuri al 100 percento di quello che facciamo”. Un ridimensionamento considerevole per colpa del coronavirus: “Dai 18mila visitatori, che sono gli avventori in una bella giornata di estate, siamo costretti a mettere un cap a 6mila ingressi. Stiamo parlando di presenze irrisorie in un parco che è di 450mila metri quadrati – prosegue Ira - non ci saranno code alle iscrizioni e per il food dove, anche in questo caso, i tavoli sono completamente distanziati. Stesso discorso per gli spettacoli, anche questi ridotti e contingentati. La nostra arena da 500 posti avrà un cap a 150, anche in questo caso un terzo e faremo più repliche per dare la certezza all’ospite di assistere ad uno spettacolo più gradevole e godibile cercando di mantenere i servizi soliti”. Numeri importanti che si saranno tradotti in perdite significative. Quali aiuti avete ricevuto da Governo e istituzioni? “Nei mesi del lockdown e fino alla riapertura non siamo stati supportati proprio per niente – spiega il presidente di Leolandia e dei Parchi Permanenti – la situazione di cassa è estremamente tesa e il settore turistico e la sua stagionalità sembra non siano comprese dalle banche. Solo a fine luglio dovremmo avere qualche aiuto. Prima vogliono vedere che riapriamo. Ma quanti errori del decreto Liquidità del Governo: mentre le moratorie sono state di facile esecuzione da parte delle banche, la liquidità vera e propria non c’è stata o è stata erogata alle aziende che le banche preferivano o che, addirittura non ne avevano bisogno. Difficili da ottenere i finanziamenti fino a 25mila euro e le banche stanno garantendo le coperture di precedenti esposizioni ma le richieste delle aziende non vengono prese in considerazione. E questo è il problema
IL DIVERTIMENTO RIPARTE IN SALITA
e il Governo non l’ha compreso. Ci sono stati ultimi aggiustamenti con autocertificazione che migliora ma finché non si arriverà all’obbligo di finanziamento con indicatori precisi temo che ci saranno sempre più difficoltà e tutti si riverserà pericolosamente sul processo occupazionale”. E il settore turistico, come è ormai noto a tutti, subirà un calo pazzesco: “Già c’è stata una brusca fermata e stiamo parlando di milioni di persone in difficoltà e c’è una evidente sottovalutazione del problema. Il bonus vacanze non risolverà nulla, è solo una mancia elettorale finanziata dagli alberghi mentre lo Stato non ci metto nulla”. Come ripartiranno i parchi italiani? Quali problemi avverte nell’associazione che rappresenta? “Le criticità sono tantissime, sono stati presentati tanti protocolli inadeguati come è accaduto per le strutture acquatiche. Le difficoltà maggiori sembrano essere sui parchi acquatici – spiega Ira - assimilare una laguna dove c’è un’attività stanziale ad una piscina è inaudito. Una mamma e un bambino che giocano in uno specchio d’acqua limitato non possono avere un distanziamento di 7 metri quadrati ad utente. Lo specchio d’acqua è statico e non dinamico, forse dovremmo essere assimilati alle terme che sono state riconosciute come stanziali con 4 metri a utente di distanziamento. Comprendiamo che il Governo non può sapere tutto ma forse dovrebbe informarsi di più prima di scrivere norme e linee guida fuori dal mondo. Altri problemi arrivano dalla Siae che si comporta in maniera difforme, provincia per provincia. Tanto per rendere l’idea, quella di Treviglio ha assimilato un parco come il nostro a uno spettacolo da 1.000 persone”. Che danno subirà il settore? “I problemi sono notevoli e si vedranno soprattutto nel 2021 - analizza il presidente dei parchi permanenti italiani – e temo che molti parchi acquatici non apriranno proprio perché hanno bisogno di quattro settimane di tempo. Un danno che si rifletterà su tutto il turismo perché rappresentano driver fondamentali per alcune località in cui si va perché ci siamo noi, ci sono i parchi. E poi le ricadute sul comprensorio sono importantissime. Se non dovesse aprire Gardaland, ad esempio, tutta la zona subirebbe gravi danni economici e un forte calo del turismo in generale. A Leolandia, invece, avremo delle perdite anzi che avere i guadagni ma dobbiamo comunque aprire perché immaginiamo che lo Stato non può mantenere tutti in cassa integrazione e se non dovessimo riaprire il personale sarebbe fortemente penalizzato e demoralizzato”. Com’è la situazione all’estero? “L’Europa Park, struttura tedesca tra le principali del nostro continente, ha riaperto il 29 maggio e il Covid-19 lì ha colpito dopo che in Italia. Possono mantenere fino a 15mila ospiti e hanno ricevuto tutti i finanziamenti e subito, a inizio lockdown. L’Aftening, parco olandese, ha riaperto addirittura il 20 maggio. In 24 ore hanno ricevuto finanziamenti a tasso zero e ora la competitività europea è fortissima. La subiranno molto
i parchi del nord Italia, come noi, Gardaland e tanti altri”. Insomma, rispetto all’estero, l’Italia continua a tenere il freno a mano tirato per la Fase 2 e la Fase 3. Forse è stato giusto così o ci voleva maggiore coraggio? “Il mio invito va ai turisti di venire a trovarci quanto prima e sono abbastanza confidente - suggerisce Ira – passo il tempo a visitare il mio settore in tutto il mondo e posso dirvi che a Shangai i parchi hanno riaperto con 200mila ospiti, senza distanziamento e con le mascherine. Come un anno fa. Forse da noi a livello mediatico e su suggerimento del Governo la popolazione è stata terrorizzata. Noi siamo in Lombardia e abbiamo visto la congestione delle strutture sanitarie e capisco le preoccupazioni. Tuttavia, nel momento in cui i contagi si sono affievoliti abbiamo avuto molto più possibilità di agire. Virus depotenziato? So solo che da settimane a Bergamo non arriva più il caso grave e non ci sono polmoniti interstiziali. Gli altri Paesi hanno colto al volo le opportunità, la Germania non ha chiuso le acciaierie, noi siamo stati fermi al palo”. Finale amaro perché per i parchi da divertimento c’è davvero poco da ridere: “Il problema è sempre lo stesso: per il Governo turismo significa alberghi o giù di lì e sono quelli che hanno maggiori attenzioni – analizza il numero uno dei parchi permanenti - ma il resto della filiera non la conoscono. Potrei citare tantissimi esempi come i parcheggi degli aeroporti, i trasportatori, i torpedoni, i pullman e tanti altri. E sono tutti inascoltati. Queste aziende vanno finanziate e preservate perché ci serviranno per ripartire quando sarà possibile riattivare il turismo in Italia. Ma la scelta sembra essere differente, si preferisce moLeolandia in numeri rire. Perché sono stati dati 6,3 miliardi alla Fiat Con 1.300.000 ingressi nel 2019, Leolandia è il in tempi record? Noi primo parco a tema della Lombardia per numero di visitatori e, sulla base delle classifiche ufficiali con evidenti problemadella community internazionale di TripAdvisor, tiche forse avremo i fiè il parco a tema più amato d’Italia, unica realtà nanziamenti chiesti (che italiana tra le 15 più apprezzate nel mondo. sono comunque indebiUnico parco di grandi dimensioni ancora di tamenti, ndr) per qualproprietà italiana , è immerso in un grande che centinaio di migliaio parco verde a 30 minuti da Milano e 15 minuti di euro solo a fine luglio da Bergamo, offre 7 aree tematiche e oltre 50 attrazioni accessibili per la maggior parte dopo quasi 5 mesi dall’ianche ai bambini più piccoli. nizio della crisi. A noi non servono mance, vor• Alla base del successo di Leolandia c’è una formula unica nel suo genere, che si rivolge remmo avere maggiore specificatamente alle famiglie con figli fino fiducia da Stato e banche, a 10 anni di età . tutto qua”, conclude Ira.
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inchiesta
P H . K E L LY P SH I K. KTEOMBAI ,A U SN V SA PNL A SC SH NEIDER, UNSPLASH
Ricomincio da tre di Francesca Mancosu
Alcuni dei maggiori concessionari raccontano il ritorno alla normalità delle sale gioco dopo il lockdown, con l’inizio della cosiddetta “Fase 3”. Giusto in tempo per l’estate.
L’
estate, quest’anno, non sarà quella “di sempre”. In primis per le vite di tutti noi, divisi fra il ritorno alla vita di prima e l’esigenza di nuove abitudini, dopo il “fermo” delle nostre esistenze a causa della pandemia di Covid-19 e delle tante restrizioni imposte alla nostra quotidiana. Restrizioni che, come noto, hanno sconvolto anche la quotidianità di tanti esercizi pubblici, in primis di quelli rimasti fuori dal perimetro della “prima necessità”, gioco compreso.
Il settore, anzi, è stato uno degli ultimi a ripartire, dalla metà di giugno, in seguito al Dpcm dell’11 e al sì della Conferenza delle Regioni, che ha stilato le ormai celebri linee guida per la riapertura di questo tipo di attività, con un impatto importante soprattutto sulle sale, per evitare il rischio di assembramenti e di nuovi contagi. Ma come si sono mossi i principali operatori del comparto per essere pronti a questa nuova sfida? Scopriamolo insieme in queste pagine.
Snaitech: «L’informazione al primo posto» “La preparazione per la riapertura delle nostre agenzie sul territorio è stata lunga e attenta a ogni minimo dettaglio per garantire la sicurezza dei clienti e del personale. Abbiamo prima di tutto puntato sull’informazione chiara, diretta ed esaustiva, con un’analisi di tutte le ordinanze emanate dalle diverse Regioni, per fornire a tutti i punti vendita le linee guida a cui attenersi per rispettare gli obblighi previsti dalla normativa nazionale e regionale. L’informazione delle agenzie è stata la nostra principale responsabilità sin dall’inizio del lockdown, quando
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per ogni decreto emanato dal Governo, fornivamo delle guide sintetiche per permettere ai nostri gestori di orientarsi tra i diversi provvedimenti che venivano di volta in volta emanati dal Governo. A sostegno della ripresa delle attività, abbiamo anche messo a disposizione una chat online live, ‘Risponde.Snai’, tuttora attiva, con esperti e professionisti fiscali, amministrativi e finanziari, in grado di fornire qualsiasi chiarimento circa le misure emanate dal Governo”, dichiara Maria Chiara Polselli, direttore business unit Betting retail Snaitech.
INCHIESTA RICOMINCIO DA TRE
“I nostri store sono stati convertiti in un vero e proprio sistema integrato audio video di comunicazione informativa. Abbiamo infatti un sistema di digital signage proprietario che consente di comunicare in tempo reale su tutti i device del punto vendita (monitor, self service, prenotatori) e che abbiamo attivato con finalità informative per trasmettere tutti gli avvisi di sicurezza previsti dalla normativa (in cinque lingue straniere: inglese, rumeno, spagnolo, indiano, cinese). All’informazione visiva in-store si aggiunge anche la comunicazione audio attraverso l’utilizzo di Radio Snai, una vera e propria news & talk radio con conduttori che accompagnano i clienti online e in-store con una programmazione quotidiana che racconta i principali eventi sportivi e ippici della giornata e comprende anche programmi di intrattenimento. Oltre all’informazione, la formazione. Abbiamo previsto attività a distanza per i nostri gestori per approfondire la conoscenza dei
prodotti di gioco e l’approccio/servizio al cliente e potenziato le attività delle pagine aziendali dei social network. Un canale di contatto particolarmente apprezzato e utilizzato dai nostri partner che quotidianamente si scambiano opinioni, esperienze, suggerimenti reciproci e dove anche gli esperti di Snai contribuiscono postando risposte rapide ai dubbi e alle richieste di chiarimento dei gestori. Infine, come previsto dalla legge, abbiamo fornito a tutta la rete kit di cortesia, composti da dispenser da terra per il liquido igienizzante con inclusa una scorta di liquido utile per affrontare le prime settimane di operatività; strisce adesive calpestabili da applicare sul pavimento del punto vendita, utili per garantire il rispetto delle distanze; locandine da esporre con tutti gli avvisi e le norme di sicurezza prescritte dalle linee guida; paratie in plexiglas trasparente anti droplet da posizionare su tutti i banchi cassa dove non erano presenti delle protezioni tra operatori e clienti”.
Codere: «Qualità, sicurezza e tranquillità» “Tre mesi di lockdown non sono stati tre mesi di ‘riposo’ ma tre mesi di intenso lavoro per preparare le sale e il personale ad una ripartenza che, lo sapevamo, sarebbe stata impegnativa da tanti punti di vista. A guidare le analisi e le scelte conseguenti un solo principio: la salute dei dipendenti e dei clienti prima di tutto. E così abbiamo studiato attentamente le direttive sanitarie, che a mano a mano venivano emanate, e abbiamo previsto l’implementazione di tutte le misure di sicurezza possibili”, assicura Alberto Garcia, direttore Operazioni sale per Codere. “Nelle sale Codere i clienti accedono passando da un misuratore di temperatura e un safety corner per la detersione delle mani, seguono percorsi dedicati per raggiungere sia le sale bingo che le Vlt, vengono accompagnati alla loro postazione, che viene igienizzata costantemente dopo ogni uso in modo da garantire a tutti i frequentatori delle sale il più alto standard di sicurezza. I dipendenti, tutti rigorosamente muniti di mascherine e, ove previsto di visiere in Pvc, sono stati formati al rispetto delle procedure anti Covid-19 disposte dall’Azienda grazie al confronto sia con esperti di sicurezza sul lavoro che
con le organizzazioni sindacali. Lo scorso 14 maggio, insieme ad altre aziende del settore, abbiamo siglato un Protocollo con misure per il contrasto e il contenimento del Covid-19”, dice ancora Garcia. Per i clienti tornati già nelle sale e per quelli che lo faranno a breve, approfittando del periodo estivo, il direttore Operazioni sale evidenzia: “Le sale Codere sono riconoscibili da sempre per qualità e attenzione al cliente. Tra i nostri valori aziendali c’è proprio quello che definiamo il ‘clientecentrismo’. E questo valore si riempie di contenuti che fanno sì che siano proprio i nostri clienti i nostri migliori ambasciatori. Per tranquillizzare rispetto alla riapertura delle sale abbiamo realizzato un video dove è possibile, in poco più di un minuto, informarsi su tutte le misure prese per garantire la sicurezza e lo abbiamo voluto realizzare proprio per dare un segnale di coerenza con quelli che sono i nostri principi. Continueremo a fornire un servizio di eccellenza e a offrire ai clienti quello che sappiamo fare meglio: intrattenimento in tranquillità e qualità”.
Hbg Gaming: «Il rapporto con i clienti è il migliore investimento» Per Hbg Gaming è il direttore business unit Bingo & Entertainment, Cosma Damiano De Rosa, a raccontare come le sale del gruppo si sono preparate alla riapertura. “Hbg Gaming, attraverso Hbg Entertainment che gestisce il retail gaming diretto del Gruppo, ha partecipato attivamente fin dal mese di aprile alla individuazione delle ‘Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nelle gaming halls Bingo’. Si tratta di un dettagliato protocollo di prevenzione e sicurezza sottoscritto con Fipe, le principali società concessionarie del bingo e con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs in rappresentanza dei lavoratori. Dopo essere stato asseverato da consulenti medici indipendenti e sottoposto alle Autorità, è stato implementato a partire dal mese di maggio; oggi risponde pienamente alle Linee guida regionali per il comparto, in tutti gli aspetti organizzativi, strumentali ed informativi. La sua realizzazione compor-
ta certamente significativi investimenti e modifiche organizzative, che stiamo continuando a realizzare con l’obiettivo di mantenere, anche nella fase di superamento del Covid-19 nel nostro Paese, i più elevati standard di sicurezza e, contemporaneamente, di ospitalità nelle nostre sale”. Quindi De Rosa sottolinea: “I frequentatori delle sale appartenenti alla nostra rete sono in buona parte clienti abituali; in molti casi la solidità della customer experience, costruita nel tempo, ha permesso di mantenere la fedeltà dei clienti anche durante il periodo di chiusura. Nei primi giorni delle riaperture abbiamo rilevato un desiderio di ritorno alle abitudini di prima del lockdown: questi dati ci confermano che il rapporto consolidato con i clienti è il miglior investimento per il futuro; questo anche tenendo conto della rigida regolamentazione delle iniziative di comunicazione e promozionali che i giochi pubblici sono tenuti ad osservare”.
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RICOMINCIO DA TRE
Agn: «Costante attenzione alla qualità del servizio» “Preparare ed accompagnare la ripartenza del nostro network è stato un percorso molto importante perché ci ha dato la consapevolezza di quanto specializzato e ricco di sfumature sia il nostro lavoro. Gestire infatti gli aspetti tecnici, quelli organizzativi, rimettere in moto l’intero sistema che governa il nostro retail ci ha permesso di esprimerci e migliorarci, soprattutto in una fase di emergenza impensabile ed improvvisa come quella causata dalla diffusione del Covid-19”, spiega Mauro Cirulli, Vlt management & customer relationship manager del concessionario Admiral Gaming Network. “Nel prefigurare e organizzare la ripartenza, abbiamo sempre tenuto uno sguardo costante alla realtà che i nostri collaboratori e i nostri clienti avrebbero dovuto vivere frequentando nuovamente i nostri luoghi di gioco: la preparazione delle sale, affinché fossero del tutto conformi con il Dpcm di riferimento, con le linee guida della Conferenza delle Regioni e i dettami di Adm, è stata fondamentale e per noi ha rappresentato un vero obbligo morale nei confronti dei nostri dipendenti e dei clienti. Abbiamo avuto modo di esprimere in una nuova modalità l’impegno di tutela e trasparenza verso chi, a vario titolo, frequenta i nostri luoghi di gioco. È stato fondamentale comunicare, attraverso la cartellonistica, la distribuzione di un vademecum per gli esercenti, tutto
quello che è stato fatto per riorganizzare le sale, ma anche tutte le nuove routine e le disposizioni cui attenersi: a partire dall’igienizzazione dei terminali di gioco, fino alle indicazioni circa il distanziamento e l’uso dei dispositivi di protezione individuale. I gestori delle sale sono stati formati per adempiere alle normative vigenti, nella convinzione che ogni misura sia importante e concorra a rendere la sala un luogo sicuro al 100 percento. I nostri collaboratori sono abituati a prestare molta attenzione alle regole, a partire dalla verifica della maggiore età all’ingresso, e assicurano la massima funzionalità e fruibilità di tutte le dotazioni di sala, senza dimenticare l’attenzione alle persone, al loro comfort, con l’unico obiettivo che l’esperienza in sala sia responsabile e al contempo garantisca un intrattenimento sereno. Il nostro personale di sala infatti è sempre formato affinché Admiral Gaming Network possa essere sinonimo di sicurezza, affidabilità e responsabilità in Italia come lo è il marchio Novomatic in tutto il mondo”. Rispetto al tema del ritorno in sala della clientela, Cirulli conclude: “Siamo convinti che l’attenzione alla qualità del servizio, insieme alla cura che tutte le misure per la prevenzione del rischio sanitario siano seguite con rigore, rappresentino gli elementi distintivi dei luoghi di gioco collegati ad Agn e permettano alla clientela di preferirci rispetto ad altre offerte”.
Terrybet: «La sicurezza al centro» “Come ci siamo organizzati per ripartire? Abbiamo preparato i protocolli per tutte le sale, sia nostre che dei nostri clienti, e tutta le segnaletica da usare nelle sale, oltre ad aver fatto del training a tutto il personale per la gestione delle sale secondo le procedure. Abbiamo compreso e trasmesso a tutto il nostro staff che una sala sicura è un valore aggiunto per i clienti, che sono il nostro fulcro. Oltre al comfort ed al ser-
vizio che già ci distinguevano, ora abbiamo un valore in più: la sicurezza”. È Diego Mendez, direttore Vlt di Romagna giochi, a raccontare il nuovo corso delle sale Terrybet dopo lo stop di tre mesi . “L’attuale normativa ci limita molto in merito ad attività in sala, quindi il servizio e la sicurezza diventano sempre i driver, il giocatore quando è in una nostra sala è nel suo regno”.
Sisal: «Segui le regole, vinci in salute» Anche i punti vendita Sisal Wincity e Matchpoint hanno riaperto in piena sicurezza in quasi tutta Italia tra il 15 e il 20 giugno 2020, nel rispetto delle singole ordinanze regionali di competenza. Restano escluse le quattro agenzie di Bolzano e provincia, che avranno il via libera dal 15 luglio. “Nelle settimane precedenti la ripresa, una task force interna alla Business unit retail di Sisal, ha lavorato intensamente per permettere a dipendenti e clienti dei punti vendita di far ritorno in sala nel modo più sicuro e piacevole possibile”, commenta Massimo Ingrassia, retail managing director. “La collaborazione costante tra i diversi team - dalle risorse umane, al sales, ai responsabili della sicurezza, al marketing - ha permesso una riapertura rapida e perfettamente conforme alle regole per la prevenzione e il contenimento dei contagi da Covid-19.” In particolare, è stato elaborato un Protocollo ad hoc per la sicurezza all’interno del punto vendita, che esplora e approfondisce dettagli che vanno dalla terminologia sulle misure di sicurezza, alle regole da rispettare in ogni angolo del punto vendita per poter accogliere clienti e dipendenti in un ambiente sano e protetto. Tutti i locali di Sisal sono stati sanificati prima della riapertura e sono costantemente igienizzati. A ciascun punto vendita, Sisal
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ha fornito un kit comprensivo di Dpi per lo staff e per il pubblico e di strumenti quali termometri, contapersone, barriere parafiato, prodotti per l’igienizzazione e molto altro. Ai fini del distanziamento sociale sono stati rivisti i flussi di entrata, permanenza e uscita del pubblico nei punti vendita. È stata lanciata una campagna dal claim “Segui le regole. Vinci in salute”, un messaggio di invito all’attenzione che non tradisce il mood spensierato e orientato allo svago che caratterizza Sisal da sempre. Sono stati prodotti diversi materiali per il punto vendita e contenuti multimediali per istruire il personale e per rassicurare il pubblico e invitarlo a rispettare le regole, anche in versione inglese per la clientela straniera. Un importante intervento è stato fatto anche sulle aree ristorante con il redesign dello spazio a disposizione del cliente e la relativa riduzione dei posti disponibili, e con la conversione alla modalità disposable per tutti i prodotti (dalle tovagliette ai condimenti). Alla luce di tutto questo, non resta che continuare a intrattenere il pubblico. Forti della solita, spiccatissima attenzione al benessere di chi frequenta i punti vendita Sisal.
inchiesta
Estate fredda per il puro intrattenimento di Michela Carboni
Anche gli operatori delle sale giochi temono una forte contrazione del turismo straniero e sono tanti i punti interrogativi che attanagliano il settore
“P
arlare quest’anno di bella stagione è a dir poco pleonastico, le nostre sale come tutte le altre attività legate al turismo affrontano l’estate con molta speranza, ma con poche illusioni”. Questa l’amara considerazione di Vanni Ferro, presidente di New Asgi Italia (associazione solo gioco d’intrattenimento per le famiglie), commentando la situazione in cui versa il settore del comma 7. “Sarà una stagione che ci vedrà impegnati a rispettare e a far rispettare i nuovi protocolli firmati in questi giorni dalle Regioni, che sfortunatamente contengono anche regole impossibili da attuare nelle nostre attività. Per questo abbiamo già inviato a varie Regioni (Veneto, Friuli, Emilia Romagna) una lettera con le nostre osservazioni e le nostre proposte di modifica”. Per quanto riguarda le sale giochi, l’associazione propone di “riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che, in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. In caso di presenza di minori che necessitano di accompagnamento consentire l’accesso a un solo accompagnatore per bambino. Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, è necessario assicurare pulizia e disinfezione delle superfici dei
giochi a contatto con le mani (pulsantiere, maniglie, ecc). Le apparecchiature che non possono essere pulite e disinfettate non devono essere usate. Non possono altresì essere usati i giochi a uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Vogliamo segnalare che, pur volendo, ci è impossibile ottemperare a tale obbligo. Nelle nostre sale i ragazzi passano da un gioco a l’altro a una velocità impressionante e se pensiamo che mediamente nelle sale abbiamo circa dalle 80 alle 100 postazioni possiamo immaginare come sia impossibile poter igienizzare ogni gioco dopo il suo utilizzo. In alternativa proponiamo di porre cartelli sui giochi che invitano alla pulizia delle mani prima dell’utilizzo, predisporre inoltre ogni 10 mq una postazione dispensergel per l’igienizzazione delle mani e di provvedere invece la pulizia e disinfezione delle postazioni ogni ora da parte del nostro personale”. Vi aspettate un calo dei turisti? “Il Covid-19 sicuramente rallenterà gli spostamenti dei turisti, che preferiranno rimanere nei propri Paesi, per cui speriamo aumentino un po’ i turisti italiani, ma quali e quanti? Quelli che non hanno consumato le ferie durante il lockdown, i fortunati che hanno potuto ancora mantenere una sufficiente possibilità economica e le persone che hanno già saputo superare lo stress post lockdown. Al contrario però ci aspettiamo una forte contrazione del turismo straniero che fino ad oggi è già mancato per il 99 percento, che
con le frontiere ancora chiuse non ha la possibilità di venire in Italia se non sottostando alla quarantena al loro rientro e che comunque molti, come gli italiani, preferiranno fermarsi nei loro paesi nei laghi, per questioni sanitarie, economiche e di stress post lockdown”. Sarà quindi questa per tutti “una stagione molto difficile, come tutti gli imprenditori chiediamo al governo di fare poche cose ma di farle subito: detassazione per il 2020, contributi a fondo perduto e interventi per incentivare gli investimenti. Le imprese non potranno resistere a lungo, altrimenti già nei primi mesi dall’autunno assisteremo ad una pandemia economica dell’imprenditoria italiana che trascinerà alla chiusura di numerose attività. Specificatamente al nostro settore chiediamo inoltre che si metta subito mano alla regolamentazione del gioco senza vincita in denaro compreso le ticket redemption, per permetterci di lavorare in tranquillità e di uscire da questa crisi feriti, ma ancora vivi”. Ci saranno dei giochi che andranno per la maggiore e quali, invece, perderanno appeal? “Non penso che vi saranno apparecchiature più o meno penalizzate, penso che la cura nelle pulizie dei miei colleghi, il rispetto dei protocolli, la preoccupazione per la riapertura delle nostre attività nell’osservanza di tutte le norme a salvaguardia degli utenti e dei nostri collaboratori sia la garanzia che tutti le nostre sale e tutti i giochi possono essere utilizzati in tutta tranquillità senza alcun genere di pericolo”. VANNI FERRO
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COVER STORY
Giochi del Titano Il cliente prima di tutto Il Dg Salvatore Caronia racconta il nuovo corso della sala Diamond di San Marino dopo la chiusura per Covid-19, caratterizzato come sempre dalla forte attenzione ai dettagli. E con uno sguardo all’ampliamento e al rinnovo della struttura.
“Il
primo giorno di riapertura dopo il lockdown per noi è stato molto importante dal punto di vista emozionale. Per tutto quello che comporta, ovviamente, e ancora di più per un’azienda come la nostra, che non chiude mai, neppure un giorno all’anno, ed è operativa h24, sempre con del personale presente”. È Salvatore Caronia, direttore generale dei Giochi del Titano Spa, società che gestisce la sala Diamond, a descrivere com’è andata il ritorno in attività del cosiddetto “casinò” di San Marino, dopo una chiusura di 97 giorni, dall’8 marzo al 15 giugno, secondo i decreti varati dal Governo della Repubblica del Titano sulla base delle linee guida adottate dalla società e concordate con l’Istituto della sicurezza sociale di San Marino per contenere la diffusione della pandemia di Covid-19. “C’è stato un grande interesse, e siamo stati particolarmente soddisfatti di rivedere le sale con così tanto pubblico, composto soprattutto da italiani. Ben 759 ingressi nel primo giorno, di cui 43 come nuovi clienti; 3.639 ingressi nella prima settimana, con 213 persone che hanno visitato per la prima volta la nostra realtà”, precisa il Dg. “Nel complesso siamo molto contenti, le cose stanno andando bene. È chiaro che preferiremmo non avere limiti o non dover indossare le mascherine, ma tenendo conto dei rischi e delle condizioni sanitarie era ed
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è importante creare condizioni di sicurezza per i nostri clienti e per i nostri dipendenti. Con il tempo, speriamo di poter tornare alla normalità e di dare nuovamente al nostro pubblico tutti i nostri servizi di sempre”. Nonostante le nuove regole della casa da gioco, attuate in ossequio alle disposizioni governative, la continua attenzione al cliente – marchio di fabbrica della struttura è sempre garantita, come ricorda ancora Caronia. “Abbiamo dovuto compiere alcune scelte di compromesso: in questo periodo ad esempio abbiamo eliminato il servizio guardaroba, e nelle sale non è consentito fumare, mentre prima avevamo degli ambienti dedicati per i fumatori, ma abbiamo creato un’area esterna in terrazzo per i clienti che hanno bisogno di staccare. Per il resto, il cliente, che entrando passa davanti ad un termoscanner che misura la temperatura corporea in completo anonimato, assicurando il rispetto della privacy, ha l’obbligo della mascherina, a cui abbiamo affiancato la filosofia del ‘pulito sul pulito’: dando luogo a una igienizzazione giornaliera delle sale e prevedendo un ricorrente lavaggio delle mani per tutti. Siamo noi stessi a pulire le mani del cliente già prima del suo ingresso, poi la procedura resta costante, grazie al nostro personale, quando il giocatore va al tavolo, e idem per il dealer. Poi, ogni, tre ore, indipendentemente dai dispenser di gel igienizzante presenti in sala, il personale rieffettua il lavaggio delle mani del cliente, altrimenti non sono con-
COVER STORY GIOCHI DEL TITANO
sentite le operazioni al tavolo. Così, qualsiasi cosa venga toccata – fiches, carte etc. passa da mani pulite a mani pulite”. In più, la sala Diamond ha delle speciali caratteristiche, pensate in primis per garantire aria pulita anche laddove si fuma(va), e ora tornate utilissime in questi tempi di emergenza sanitaria. “Abbiamo un sistema di ricambio dell’aria al 100 percento. Ogni 4-5 minuti negli ambienti viene immessa aria nuova presa da fuori, che passa per filtri costantemente manotenuti e qualificati, come quelli delle sale pre-operatorie degli ospedali, e per canali autoripulenti. Quindi, per decompressione tutta l’aria interna viene espulsa fuori e si cambia totalmente, diminuendo fortemente il rischio di contagi”. Oltre a ciò, sempre in ossequio alle recenti normative, “sul pavimento della casa da gioco è stata apposta una segnaletica che evita o almeno riduce di molto la possibilità di incroci e dà un senso circolare pedonale a tutte le nostre sale, con postazioni di attesa ai banchi per le casse, per mantenere il distanziometro corretto fra una persona e l’altra, idem per i ristoranti, i servizi di bar e quelli collaterali. Sono riprese anche le attività ai tavoli di giochi americani, alle slot e alla poker room, garantendo le distanze fra i giocatori con due tipi di misure: ai tavoli di poker ultimate, black jack etc., consentiamo l’accesso ad un massimo di tre persone, più il dealer, che salgono a cinque, più il dealer, nella poker room. Non ci sono pannelli di plexiglas fra i tavoli, grazie all’attuazione di questa strategia del ‘pulito su pulito’, stilata sulla base del convincimento confermato dai medici che ci hanno affiancato nel lavoro per creare le linee guida della società. Abbiamo messo solo dei separatori fra una slot e l’altra, visto che in alcuni casi si può essere al di sotto del metro di distanza, ma in vetro”, evidenzia Caronia. “Già da tempo come azienda siamo contro l’utilizzo della plastica, non la usiamo in nessun formato, neppure per i bicchieri per le bibite. Cerchiamo di essere ‘green’ e sempre al passo con i tempi, coerenti con le politiche ambientali di oggi”. Tutto questo ha consentito alla sala Diamond di mantenere in gran parte l’aspetto di sempre e di essere pronta
al meglio per i mesi a venire. “Anche quest’estate, nonostante tutto, abbiamo in mente di ripetere i numeri degli anni precedenti, che da tempo sono in crescita, recuperando quanto perso per il lockdown e cercando di riaffermarci sui livelli su cui ci eravamo un po’ consolidati in precedenza. Nel 2019 abbiamo registrato 196mila ingressi: ciò la dice lunga sul fatto che da noi il cliente si trova bene, non solo per il gioco, e che percepisce tutte le piccole e grandi attenzioni che gli tributiamo. Mettendo a disposizione sempre prodotti innovativi, cibi preparati al momento, sia al bar che al nostro ristorante, aperto solo dal venerdi alla domenica - tranne che nel periodo di Ferragosto, con due settimane di lavoro continuato nella parte centrale del mese – e che rappresenta una ‘chicca’ per i nostri avventori, a cui garantiamo un’alta qualità del mangiare e del bere. Battezzato ‘Seven restaurant’ è, insomma, un piccolo luogo di culto, dove si ritrova la cura del rapporto con il cliente che è presente anche nella sala gioco”. Il direttore generale dei Giochi del Titano Spa quindi guarda anche al futuro della struttura. “Siamo cresciuti negli anni, non abbiamo ancora la dimensione fisica di un vero casinò, ci manca un’area per l’intrattenimento, ma siamo già al lavoro per nuove iniziative, dando corso al piano industriale che prevede nel giro di pochi anni l’ampliamento della nostra superficie e il rinnovo dei locali. L’assemblea dei soci l’anno scorso ha dato l’ok, poi ovviamente l’iter è stato rallentato dal lockdown, quindi quanto era previsto per questi mesi è un po’ slittato. Dal 2021 riprenderemo ad attuare il programma da dove l’avevamo lasciato, con l’acquisto dell’intero stabile (il Palazzo Diamond che si trova nella zona industriale di Rovereta Ndr) e l’inizio della progettazione, il 2022 sarà l’anno della transizione e della realizzazione del nuovo salone del gioco mentre il 2023 potrebbe vedere il completamento del salone dell’intrattenimento, quando quello del gioco sarà pronto. Dobbiamo gestire tutto a pezzi, visto che non vogliamo più chiudere, neppure per un giorno”.
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SPECIALE
P H . A N D R E J L I S A K O V, U N S P L A S H
Il fattore D Sia per i locali che per i prodotti di gioco, è sempre più importante, e spesso decisivo, contare su un design innovativo, che offra buone performance. A spiegarci “come” sono alcuni esperti del settore e diversi operatori del gaming.
di Francesca Mancosu
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zioni che non sono solo estetiche, poiché si lavora tanto anche sull’ergonomia, sullo studio dei colori, dei materiali, della loro tattilità e del messaggio che danno rispetto ad altri”, ricorda il docente dell’Accademia delle belle arti di Perugia. Un altro punto importante è la sostenibilità, caratteristica salita prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni in vari ambiti, e anche nel design. “Intorno agli anni Novanta si parlava di ‘eco design’, con il tempo si è arrivati a comprendere che non è una disciplina a parte ma uno dei fattori su cui un designer che si rispetti deve lavorare. Ciò non vuol dire non poter usare altri materiali che quelli ‘ecosostenibili’, ma lavorare sulla filiera, assicurando la creazione di un prodotto che sia smontabile, riciclabile, più compatibile possibile con l’ambiente. Poi ovviamente conta il momento storico in cui si sta vivendo e lavorando: negli anni Sessanta ad esempio era particolarmente in auge usare certi tipi di plastica, e allora aveva significati importanti”. Lo stesso discorso vale per i locali di giochi, chiamati a differenziarsi per meglio affrontare la concorrenza. “Di location di questo tipo ne esistono a migliaia: quelli che funzionano meglio lo fanno perché mettono in campo un progetto per un ‘luogo’ che piaccia più di quelli che ci sono già. Che, anche in questo caso, deve essere performante, innovativo, ben funzionante, e il frutto del lavoro di tante professionalità che si fondono insieme”. Uno scenario in continuo cambiamento, insomma, ancora di più alla luce dell’emergenza Covid-19 e degli effetti che ha avuto sulle nostre vite, sulle nostre abitudini, anche per quanto riguarda l’intrattenimento e il divertimento in genere. “Credo che questa storia del coronavirus, che ci ha tenuto per oltre due mesi confinati nelle nostre case, abbia causato delle modifiche importanti, una grossa trasformazione, per un certo tipo di rapporti sociali. In fondo, anche se non ci sono delle macerie, questo evento straordinario è stato un po’ come una guerra. Cambieranno tante cose, è sempre successo così. Questa situazione ci ha fatto capire delle cose su di noi, sulle nostre inadeguatezze, e anche che ‘eravamo felici ma non lo sapevamo’. Si è innescato un ciclo che non muterà se non gradualmente. Il cambiamento, ne sono convinto per natura e per lavoro, non è mai negativo; sta a noi saperlo gestire, andare oltre e cercare di capire cosa c’è di nuovo”.
FR ANCESCO PARETTI
I l b i g l i e t t o d a v i si t a d e i l o c a l i “Il design di un locale è tutto: è il biglietto da visita e l’atmosfera che crea, è messaggio e linguaggio, è forma e contenuto. To design si traduce in progettare, quindi un design curato esprime un pensiero, una volontà, una presa di posizione; un design non curato l’esatto opposto”, evidenzia l’architetto Alessandro Capati. “Il futuro del design va nella direzione dello studio approfondito delle percezioni sensoriali, della reattività emozionale, delle neuroscienze: noi umani siamo macchine molto complesse dal punto di vista delle interazioni tra sensazioni, emozioni ed azioni, e il design, attraverso la tecnologia, si adatterà sempre più nella modellazione di questi elementi”.
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ALESSANDRO CAPATI
Q
uanto è importante un design curato per “garantire” l’attrattività di un locale o di un prodotto di intrattenimento? Molto, perchè è senz’altro essenziale per assicurare una differenziazione, e nel tempo rimandare a un preciso marchio di fabbrica, combattere la concorrenza, sempre più agguerrita, oltre che facilitarne la fruizione da parte di clienti e consumatori. Si tratta di una disciplina che interessa, eccome, anche gli operatori del gioco sia terrestre che online e che risponde a criteri ben precisi, come sottolinea il professor Francesco Paretti, docente dell’Accademia delle belle arti di Perugia nel corso di Laurea in Product-Design. “Non esiste un oggetto che non abbia del design ‘dietro’ – spiega - ma spesso c’è una grossa mistificazione intorno a questo termine, che viene molto abusato. Di certo non può essere definito uno ‘stile’. Ci sono, infatti, una serie di parametri di cui si deve tener conto quando ci si occupa di progettazione, il fattore estetico è solo uno di essi. La parola ‘design’ nasce e inizia a diffondersi nell’epoca della prima industrializzazione per definire una categoria particolare di progettisti che non sono quelli che conoscono direttamente il committente - come Michelangelo Buonarroti nel tardo Rinascimento, per intenderci – ma il suo target di riferimento. E quindi tali nuovi progettisti sono chiamati a valutare i parametri di cui parlavamo poc’anzi riferendoli a tale target, a quello che quel target desidera: sicuramente qualcosa di innovativo, che sia sempre più performante e attuale. Con il fondamentale coinvolgimento anche dei tecnici, per valutare tutta una serie di cose che poi si riflettono sulla riuscita del prodotto finale, per fare in modo che il cliente finale, che noi non conosciamo, sia soddisfatto”, afferma Paretti. “Lo scopo del design quindi è capire quali sono le abitudini del ‘consumatore’ e lavorare su di esse. A volte accade che studiando un oggetto o una situazione, oppure un gioco, ci si accorge che produrrebbe maggiori risultati se venisse utilizzato in maniera diversa. Alla base di tutto quindi è necessario un progetto fatto bene, sia per i prodotti che per i locali. Unico limite è il budget, unito, eventualmente, all’incapacità e alla ricerca di protagonismo del progettista. Per questo, mi sento di dire che il designer non è un dandy che si sveglia la mattina e dice ‘oggi è il colore che preferisco è il rosso’, proprio no. Bisogna studiare i trend e la sensibilità di capire anche quello che vorrà la gente in futuro, andando a lavorare su timing non immediati. Uno studio accurato farà sì che quel tal prodotto sia quello giusto nel momento in cui serve ma anche nei periodi successivi, definendo per quanto tempo ‘funzionerà’ sul mercato. Non a caso molte istituzioni pubbliche considerano il design come ‘fattore di innovazione’ nei parametri valutati nell’ambito di un bando: fino a qualche anno ciò era previsto solo per progetti aeronautici o simili. Cercare innovazioni è nella natura del designer. Innova-
SPECIALE IL FATTORE D
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SPECIALE
SPECIALE IL FATTORE D
WORLDMATCH «DALLO STORYBOARD ALLE FEATURES UN LAVORO FATTO DI PASSIONE»
I
produttori di giochi di tutto il mondo sono costantemente impegnati nella ricerca di nuovi prodotti, in grado di attrarre e soddisfare una platea sempre più ampia di utenti d’età e culture diverse. Allo stesso tempo, l’utilizzo sempre più diffuso degli smartphone per l’accesso ai contenuti di gioco, le contaminazioni tra le
diverse tipologie di videogame e la sovrapposizione dei canali online e retail, rappresentano sfide che quotidianamente, chi produce contenuti per il settore del gambling, deve saper affrontare. WorldMatch ha interpretato, vissuto e contribuito in modo sensibile all’evoluzione del settore e alla specializzazione delle varie figure professionali legate allo sviluppo dei videogiochi. Un tempo non c’era molta differenza tra il game developer ed il game designer. Oggi sarebbe impensabile realizzare anche un solo prodotto senza un team che include figure altamente specializzate. Nel processo di creazione di un gioco, Wm parte solitamente da uno storyboard in grado di esprimere concettualmente la storia attorno alla quale si sviluppa il gioco, poi definisce le features e si occupa dello sviluppo del modello matematico e della realizzazione di elementi grafici, animazioni ed effetti sonori. L’obiettivo è sempre creare un’esperienza di gioco unica e
avvincente, in grado di attrarre e fidelizzare il giocatore. C’è da dire che il successo di un gioco è difficilmente prevedibile e dipende da molti fattori. Per questa ragione, il lavoro non si conclude con il rilascio del prodotto ma continua nel tempo, tramite l’attività di analisi delle performance sui diversi mercati, che aiutano a capire i motivi di successo e ad acquisire nuovo know-how. Nel corso degli ultimi anni, con la piena maturazione della tecnologia Html5, i giochi da casinò sono diventati sempre più mobile e sempre più portrait, aumentando semplicità di interazione e fruizione e permettendo di sfruttare al meglio gli spazi verticali, in linea con quanto avviene nelle slot di ultima generazione destinate al mondo retail. WorldMatch distribuisce i propri giochi in tutto il mondo da oltre vent’anni; la sua forza sta nell’esperienza maturata e soprattutto nel team di professionisti dalle grandi capacità, competenze e passione.
HABANERO «LA MATEMATICA PRIMA DI TUTTO»
“La
componente estetica è indiscutibilmente essenziale, ma nella mia esperienza essa non costituisce l’aspetto più importante nel determinare il successo di una slot. Come già detto da altri stimati game designers come Chris Riley di Realistic Games, l’elemento estetico viene decisamente dopo quello matematico. Ovviamente – e per fortuna – non esistono regole fisse che stabiliscano come un gioco debba essere prodotto, ma l’esperienza insegna che anche il design più attraente non può com-
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pensare un modello matematico debole”. Lo afferma Arcangelo Lonoce, head of business development Europe di Habanero, che spiega: “Nelle fasi di concettualizzazione di un gioco, ci poniamo quattro quesiti: primo, se abbiamo già prodotto giochi con lo stesso tema; secondo, come creare qualcosa di unico; terzo, come migliorare il concetto su cui stiamo lavorando; infine, come accontentare i nostri numerosi ammiratori. L’evoluzione di questa prima fase consiste nel cercare di creare design altamente innovativi e ac-
cattivanti. Ogni nostro gioco deve basarsi su grafiche quanto più coinvolgenti ed ognuno di essi deve proporre elementi grafici freschi ed originali, ed è per questo che ognuna delle nostre oltre 100 slot esprime caratteristiche proprie. Ovviamente, è essenziale l’utilizzo delle tecnologie più avanzate per completare il tutto con animazioni di primo livello e suoni di qualità cinematografica.” Ci sono dei mercati più esigenti, sotto questo punto di vista? “In generale, non è il game design che determina il successo di un gioco in un territorio piuttosto che un altro, ma è innegabile che esistano mercati che
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SPECIALE
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richiedono caratteristiche differenti da altri. Mi vengono in mente il Regno Unito e i paesi scandinavi ad esempio, dove il potenziale innovativo e uno styling in linea con gli ultimi trend sono un pre-requisito per stimolare la curiosità degli operatori”. Come credete che evolverà il mercato dei casino games nel prossimo futuro? Quali saranno le caratteristiche “vincenti”? “Se al design si richiede di restare al passo coi tempi e quindi continuare ad evolversi insieme alle tecnologie e al gusto del pubblico, i veri elementi di innovazione verranno dalle carat-
teristiche dei giochi stessi e dalle metodologie di fruizione. La struttura di una slot machine ha visto importanti evoluzioni di recente tramite nuovi meccanismi matematici e sistemi di gamification impensabili fino a qualche anno fa. Credo che la fruibilità, le possibilità di interazione e la capacità di cogliere e mantenere l’interesse di un pubblico sempre meno paziente e più esigente – insieme all’abilità di rispettare elementi di tradizione imprescindibili - saranno le caratteristiche vincenti nei giochi del futuro prossimo”.
PLAY’N GO QUALITÀ, IL SEGRETO DI UNA GRANDE SLOT
“Il
design potrebbe essere la cosa più importante nei nostri prodotti. Tutti gli aspetti della creazione di una slot sono presenti nella fase di progettazione; dallo stile e dal tema al modello matematico e alla musica. Ognuno è un pezzo del design finale di una grande slot. Noi di Play’n GO abbiamo un processo rigoroso ed esteso per garantire che ogni titolo che esce sul nostro sito sia progettato secondo i più alti standard. Il processo include numerose fasi e traguardi intermedi per verificare costantemente che ciò che stiamo facendo assicuri la massima qualità”. Questa la filosofia dell’azienda svedese, specializzata nello sviluppo di prodotti per i casinò online. “Ogni passo non è dettato dal tempo, ma da un certo livello che dobbiamo
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raggiungere. Ciò entra in campo soprattutto quando il design di quel gioco rientra in un piano di progettazione più meticoloso”, fanno sapere ancora dall’azienda. “Con una slot come il nostro ultimo titolo ‘Nyjah Huston - Skate for gold’, ciò diventa particolarmente rilevante. Nyjah Huston è una superstar mondiale e sta per diventare uno dei più grandi skateboarder nella storia di questo sport. Oltre a progettare una slot divertente e accattivante che si adatti al tema narrativo, dobbiamo garantire che tutti gli aspetti del design rappresentino Nyjah, il suo stile e il suo talento. Dalla creazione di simboli, fino all’arte di sottofondo e alla musica, i parametri sono solo un po’ più ristretti e devi assicurarti di non sacrificare il gameplay per lo stile e viceversa”, dicono ancora da Play’n GO, che quindi illustra i piani in cantiere per i prossimi mesi. “Il 2020 è un anno fondamentale per noi. A seguito del nostro record di 40 titoli pubblicati nel 2019, siamo impegnati a rilasciare 52 titoli quest’anno. Ciò significa che forniremo al mercato una varietà di slot che coprono una vasta gamma di stili e temi di design. Abbiamo già
lanciato diversi titoli ben progettati quest’anno ed hanno avuto performance straordinarie. Giochi come ‘Rich wilde’ e ‘Sheild of Athena’, ‘Riches of Robin’ e ‘Testament’ si sono comportati bene, ma sono tutti drasticamente diversi nel design. Semplicemente, la nostra pipeline è composta da molti titoli per mantenere i giocatori impegnati e divertiti!”.
esteri
I GAMING SHOW RIPARTONO D’ESTATE Dopo il blocco per l'emergenza sanitaria da Covid-19 ricominciano fiere, expo, convegni e conferenze in tutto il mondo. Ecco gli eventi di cui Gioco News è media partner e che abbiamo il piacere di presentare.
BIG AFRICA ROADSHOW, 30-31 LUGLIO La BiG Africa Conference 2020 (Bac) si terrà presso il Royal Elephant Hotel & Conference Center, Centurion, dal 30 al 31 luglio 2020. Il Sudafrica riapre il suo settore delle conferenze dal vivo ed Eventus International è orgogliosa di lanciare la Bac per discutere del cambio radicale ed epocale che il panorama globale dei giochi ha vissuto nel giro di poche settimane. E i professionisti del settore ora affrontano l’esigenza urgente di prendere rapidamente decisioni difficili, adattarsi, innovare e presentare piani di continuità per far fronte alla crisi globale. È chiaro che, come qualsiasi altra industria, quella del gambling non è stata risparmiata dagli effetti dirompenti di
In programma un’agenda di due giorni piena di discussioni approfondite dei principali leader del settore in Sudafrica, che si concluderanno con un’ottima occasione di networking e svago tra cucina e rinfreschi. Il relatore più influente dell’evento, selezionato da una giuria anonima, verrà premiato con l’Elephant Award durante il secondo giorno della conferenza. L’evento si atterrà rigorosamente alle norme e ai protocolli di sicurezza prescritti per garantire il benessere di tutti i partecipanti. In favore del fronte medico del Sudafrica, Eventus International donerà il 10 percento di tutte le vendite di biglietti a un’organizzazione sanitaria locale.
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LEDRITTE DELMAESTRO
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Anche il Guangdong Grandeur International Exhibition Group, l’organizzatore di Asia Amusement & Attractions Expo e Thailand Amusement & Attraction Parks Expo, ha dovuto adattarsi alla situazione d’emergenza generata dalla pandemia da Covid-19. La nuova data è quella del 3-5 agosto 2020: “Ci scusiamo per gli eventuali disagi causati da questo cambio di data e ringraziamo tutti per la comprensione e il supporto continuo! Il comitato organizzatore Aaa farà i suoi più grandi sforzi nella promozione di eventi come sempre, al fine di costruire la migliore piattaforma commerciaPROMOSPACE
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ASIA AMUSEMENT & ATTRACTIONS EXPO E THAILAND AMUSEMENT & ATTRACTION PARKS EXPO, 3-5 AGOSTO
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PROMOSPA
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OVE DENZE
Covid-19. Dall’inizio della pandemia, centinaia di operatori di gioco hanno sospeso le loro operazioni per arrestare la diffusione del virus. La BiG Africa Conference 2020 (Bac) offre a tutte le parti interessate del gioco sudafricano l’opportunità di creare reti premium e il prezioso scambio di conoscenze durante le sessioni della conferenza. Bac 2020 costituisce la piattaforma ottimale per ottenere l’accesso all’industria dei giochi nel continente africano. Un evento per gli operatori e i fornitori di giochi da incontrare, nonché l’opportunità di fare rete con clienti e colleghi esistenti e potenziali per discutere la via da seguire nella “nuova normalità”.
le per facilitare la ripresa del settore dopo la crisi causata dal coronavirus”. Le autorità locali hanno revocato le restrizioni su mostre e conferenze su larga scala lo scorso 9 maggio e l’evento si terrà presso il Complesso fieristico di importazione ed esportazione in Cina, Guangzhou, Cina (Area B). Anche a Bangkok, in Thailandia, si è usciti dal lockdown, e ora sono autorizzati ad aprire parchi a tema, parchi acquatici, sale da gioco, hotel, centri espositivi e altro ancora. La Thailandia è uno dei Paesi più sicuri della regione, con solo 58 morti al momento di andare in stampa e nessuna nuova in-
fezione locale per oltre 21 giorni. Taape 2020 sarà l’occasione ideale per esibirsi in questo forte mercato mentre il sud-est asiatico continua a riprendersi dalla pandemia. L’evento riprogrammato si svolgerà ora dal 28 al 30 ottobre presso l’Impact Exhibition & Convention Center di Bangkok. Asia Amusement & Attractions Expo 2019 è stato uno spettacolo da record. È una delle più grandi fiere di divertimento e attrazioni al mondo. L’anno scorso, gli espositori provenivano da 11 paesi e regioni e il numero di espositori all’estero è cresciuto del 35 percento.
L’Asia Recreational Water Sports Expo (Arwse) sarà ospitato dalla Guangdong Yacht Industry Association (Gyia), dalla Association of Promotion for Guangdong Economy & Investment, dalla Guangdong Association of Cyber Culture (Gacc) e dalla Guangdong Enterprises Association for Foreign Economic Cooperation. Organizzato dal Guangdong Grandeur International Exhibition Group, Arwse mira a fornire attrezzature sportive di qualità e innovative per acquirenti e consumatori globali, istituendo una piattaforma di commer-
cio internazionale per produttori e acquirenti per negoziare la cooperazione e lo scambio di informazioni. L’ultimo evento ha attratto circa 100 aziende e produttori di marchi di attrezzature per sport acquatici provenienti da Stati Uniti, Germania, Australia, Francia, Italia, Regno Unito, Giappone e altri paesi e regioni. Quest’anno, l’Arwse coprirà un’area di 30.000 metri quadrati, suddivisa in 6 aree espositive: attrezzature per sport acquatici ricreativi, attrezzature sportive, industria dello yacht, attrezzatura subacquea, tessuti e materiali e attrezzature per
bodybuilding. La fiera presenterà un meraviglioso evento industriale per espositori e visitatori, promuoverà lo scambio e lo sviluppo del settore degli sport acquatici e offrirà un’eccellente piattaforma di acquisto per consumatori e acquirenti. In programma molti master del settore si riuniranno nel forum, tra cui studiosi, leader aziendali, rappresentanti del settore. Discuteranno e lavoreranno insieme per promuovere lo scambio e lo sviluppo del settore degli sport acquatici. Verranno aperte 23 sale per più di 10 esposizioni a tema.
ESTERI I GAMING SHOW RIPARTONO DALL’ESTATE
ASIA RECREATIONAL WATER SPORTS EXPO (ARWSE), 3-5 AGOSTO
ASIA VR&AR FAIR & SUMMIT (THE SEVEN EDITION) 2020, 3-5 AGOSTO Organizzato dall’associazione dell’industria della realtà virtuale di Guangzhou Guangdong Grandeur International Exhibition Group, l’Asia VR&AR Fair & Summit (The Seven Edition) andrà in scena il 3-5 agosto 2020 nel complesso fieristico di importazione ed esportazione a Guanghou, Cina. A disposizione una sala espositiva di circa 30mila metri quadrati con circa 180 espositori e 25.000 visitatori del settore. Sarà un summit globale per il settore dove
ci saranno scambi di risorse tra associazioni di categoria, visualizzazione della soluzione di intrattenimento e di istruzione basata su Vr&Ar. Ci sarà anche una cerimonia di premiazione per gli operatori più autorevoli del settore. In esposizione apparecchiature hardware Vr/Ar: apparecchiature di output / input, apparecchiature dati, apparecchiature / sistemi di localizzazione, sistema di localizzazione e altri dispositivi di localizzazio-
ne, tecnologia di output 3D, tecnologia di modellizzazione ambientale, tecnologia di simulazione del suono 3D, tecnologia di interazione uomo-macchina, tecnologia di simulazione fisica, tecnologia di rilevamento di collisioni e tanto altro ancora. Tra gli espositori ci saranno Unity, Htc, Jd.com, 3Glasses, Mad Gaze, Meleap / Hodo (Giappone), VRway, Xiechuang Technology, Nined, FuninVR, Loonqin Tech, Movie Power e molti altri nel ricco catalogo.
SPORTS BETTING WEST AFRICA, 19-20 AGOSTO Il Sports Betting West Africa del 2019 è stato un successo a tutto tondo, con un’ottima frequenza di presenze e supportato dalle parti più rappresentative del settore dei giochi in Africa e nel mondo. Nel vero stile di Eventus international, il vertice è riuscito a riunire l’industria dei giochi
dell’Africa occidentale. Si svolgerà all’Eko Hotel & Suites di Lagos, in Nigeria, dal 19 al 20 agosto 2020, e sarà il sesto summit annuale di scommesse sportive in Africa occidentale. L’obiettivo è quello di sfruttare la crescente popolarità delle precedenti edizioni offrendo argo-
menti ancora più accattivanti, ispirando il settore dei giochi, fornitori di software e servizi e conoscenze pratiche per la crescita nel mercato dell’Africa occidentale. Tra gli speakers anche l’italiano Alessandro Pizzolotto Founder & Ceo Stm Gaming.
CHINAJOY SHANGAI, 31 LUGLIO 1 AGOSTO Ben 15 aree con 170mila metri quadrati di area espositiva per oltre 800 espositori da oltre 20 Paesi e regioni. Diecimila visite per 4.000 giochi in esposizione nell’Expo e oltre 5mila game experiencing device. I visitatori totali in 4 giorni hanno già raggiunto quota 365.700 e il coverage mediatico ha raggiunto oltre 1,2 milioni di contatti. E il ChinaJoy, China Digital Entertainment Expo and Conference, il nome per esteso dell’evento più influente nel settore dell’intrattenimento digitale globale in programma a Shangai dal 31 luglio al primo agosto. Selezionando questa città come sede degli affari, gli organizzatori hanno mostra-
to la loro visione e intenzione di sfruttare i vantaggi geografici di Shanghai come hub di trasporto del mondo, per attirare e accogliere al massimo spettatori e professionisti del settore dei giochi sia dalla Cina che da tutto il mondo. ChinaJoy Expo mette in mostra giochi online, giochi per console, giochi Web, prodotti hardware correlati all’intrattenimento digitale e altri settori. Ed è diviso in aree partendo da quella espositiva completa per l’intrattenimento digitale per il grande pubblico, e l’area più popolare tra i fan del gioco e dell’animazione al ChinaJoy Expo. È la migliore piattaforma in cui le società di giochi possono in-
teragire direttamente e condurre dimostrazioni per i giocatori. L’evento riunisce la società, i prodotti, le tecnologie e i marchi, e un’area specifica offre servizi aziendali industriali completi e continua a promuovere un’ampia comunicazione e partnership tra società di gioco nazionali ed estere. Vista l’emergenza e la decisione di non rinviare l’evento, a Shangai saranno messe in atto misure speciali per proteggere i visitatori e gli espositori. Oltre a sottoporsi a controlli di temperatura, i partecipanti dovranno rivelare il loro vero nome ed essere registrati in un’app di tracciamento, fornendo un codice sanitario valido.
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normativa politica
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La Questione Territoriale della riapertura ANCHE IL RIAVVIO POST COVID-19 DIVENTA UN TEMA DA QUESTIONE TERRITORIALE. È UN SEGNALE INDICATIVO DI UNA DIREZIONE PRESA DALL’ORDINAMENTO DEL GIOCO PUBBLICO? A cura di Geronimo Cardia
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LA QUESTIONE TERRITORIALE DELLA RIAPERTURA POST COVID-19
È
cosa nota che il Dpcm del 12 giugno che ha deliberato in materia di “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, e del decretolegge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19” all’articolo 1, comma 1, lettera l ha previsto che “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: (…) l) le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite a condizione che le Regioni e le Province Autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10” È altrettanto cosa nota che nello stesso Dpcm, in allegato 9, sono richiamate le “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dell’11 giugno 2020”, prot. 20/95/CR1/COV19, “Nuovo coronavirus Sars-CoV-2 – Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” e che all’Allegato 10 vengano riportati i principi generali di sicurezza. Ed è, infine, noto che con Determinazione Direttoriale prot.. 180229/RU dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sia stata: (i) disposta l’autorizzazione alla riattivazione delle piattaforme per l’esercizio oltre che delle attività di gioco all’interno delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo, anche degli esercizi che raccolgono giochi tipici di tali sale; (ii) consentita la raccolta “a seguito dell’adozione, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, dei provvedimenti delle Regioni e delle Province autonome di cui al Dpcm 11 giugno 2020”; (iii) precisata l’attività delle Direzioni Territoriali dell’Agenzia per assicurare “anche il rispetto delle misure di contenimento e di prevenzione indicate dai protocolli adottati dalle Regioni e Provincie autonome applicando le misure previste dal Decreto Legge 16 maggio 2020, n. 33”; (iv) data evidenza del prospetto delle misure applicabili in caso di violazione “Misure di contenimento e prevenzione previste dal protocollo di sicurezza o dalle linee guida applicabili all’esercizio oggetto di controllo”. LA PAROLA ALLE REGIONI - A questo punto gli Enti del territorio, investiti ufficialmente dal Governo della responsabilità di censire la compatibilità della riapertura (non solo del settore del gioco per la verità) con la l’andamento della situazione epidemiologica, hanno provveduto ad emanare le ordinanze (tra l’11 ed il 14 giugno). Ad esempio la Regione Puglia con Ordinanza n. 259 dell’11.6.2020 ha: (i) prima “ritenuto che l’attuale situa-
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zione epidemiologica del contagio da Covid-19 nel territorio pugliese consente la riapertura e l’autorizzazione di ulteriori attività, avendo il Dipartimento della Salute competente (con nota r_puglia/AOO_005/PROT/12/06/2020/0002072) accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette ulteriori attività con l’andamento della situazione epidemiologica (relazione allegato 2 alla presente ordinanza) e trasmesso le Linee guida regionali (allegato 1 alla presente ordinanza) elaborate in coerenza alle linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive oggetto della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (16, 22, 25 maggio - 9 giugno e 11 giugno 2020) e in coerenza agli specifici protocolli contenuti nelle schede tecniche predisposte da ciascuna struttura dipartimentale competente ratione materiae, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10 del Dpcm nonché “considerato (…) che le linee guida regionali elaborate e trasmesse dal dipartimento della Salute, con riferimento al monitoraggio epidemiologico relativo alla settimana che va dal 5 all’11 Giugno, attestano che“la situazione di circolazione del virus nella regione si mantiene ad un livello basso. In particolare, pur essendo la quinta settimana che ha seguito la riapertura, il numero basso di nuovi casi non suggerisce alcun effetto della ripresa delle attività produttive e dei contatti sociali dopo il lockdown sulla circolazione virale. Non è stato rilevato nessun nuovo focolaio e le segnalazioni provengono prevalentemente da attività di screening effettuate in ambiente lavorativo (sanitario, per operatori e pazienti in pre-ricovero), oltre che da sporadici contagi intrafamiliari. Sulla scorta di tale valutazione, pur restando necessario un elevato livello di guardia nelle attività di monitoraggio e di scrupoloso rispetto delle prescrizioni nei vari settori come specificato dalle linee guida, non si ravvisano particolari segnali di allarme che possano precludere la ripresa di ulteriori attività”; (ii) e poi ha approvato linee guida regionali di sicurezza (articolo 1), nonché disposto la riapertura per il Gioco Pubblico a decorrere dal 15 giugno e rimandato al 25 giugno previa valutazione ministeriale l’apertura degli sport di contatto (articolo 3). A titolo ulteriormente esemplificativo, la Regione Emilia Romagna, con Ordinanza n. 109 del 12.6.2020, ha (i)
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normativa
prima “Ritenuto che l’attuale situazione epidemiologica del contagio da Covid-19 nel territorio emiliano-romagnolo consenta la riapertura e l’autorizzazione di diverse attività nel rispetto del principio del distanziamento sociale”; (ii) e ha poi ordinato “con successiva ordinanza saranno disciplinate le linee guida da rispettare ai fini della ripresa delle attività delle sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse a far data dal 19 giugno 2020” (punto 9) nonché rinviato le attività fieristiche al 15 luglio. E così ancora la Regione Campania che con Ordinanza n. 56 del 12.6.2020 (i) ha prima “rilevato che l’Unità di Crisi regionale in data odierna ha espresso parere favorevole alla riapertura delle attività delle sale gioco e scommesse e delle sale bingo, purché nel rispetto delle misure di sicurezza elaborate sulla base del protocollo condiviso in seno alla Conferenza delle Regioni e allegato sub 10 al Dpcm 11 giugno 2020”, (ii) e poi disposto che “A decorrere dal 15 giugno 2020 e fino al 14 luglio 2020 (…) è consentita la riapertura delle attività delle sale gioco e scommesse e delle sale bingo, purché nel rigoroso rispetto delle misure di sicurezza allegate sub 2 alla presente Ordinanza” (articolo 1.2.). Nella stessa direzione va letta la posizione assunta dalla Regione Toscana che con Ordinanza n. 65 del 10.6.2020 ha (i) prima “Considerato che il quadro epidemiologico in Toscana presenta un andamento positivo tale da poter consentire, a decorrere dal 13 giugno, la riapertura: (…) delle sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse sulla base delle specifiche linee guida di cui all’allegato 1”; (ii) e poi disposto che “a decorrere dal 13 giugno, possono essere riaperte sale bingo, delle sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse, sulla base delle specifiche linee guida di cui all’allegato 1;” (articolo 4). Andando a vedere, inoltre, le posizioni assunte da Regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte, (rispettivamente con le ordinanze numero n. 566 del 12.6.2020, n. 59 del 13.6.2020 e Piemonte n. 68 del 13.6.2020) la situazione non cambia essendo: (i) preliminarmente valutato che la situazione epidemiologica del territorio consente la riapertura (come risulta esplicitato rispettivamente nei seguenti termini: “sussistono le condizioni di compatibilità delle attività di cui alle predette linee guida con la situazione epidemiologica regionale, in conformità alle previsioni del Dpcm 11 giugno 2020”, “sulla base dei suddetti dati, (…) la situazione epidemiologica sia compatibile con lo svolgimento delle attività (…)”; “assunte quali specifiche valutazioni della compatibilità delle misure definite nel presente decreto con l’andamento della situazione epidemiologica del territorio piemontese” i pareri dei tre enti regionali preposti); (ii) e successivamente ordinata la sostanzialmente immediata riapertura (rispettivamente in data 15.6.2020, 19.6.2020 e 15.6.2020). Peraltro, quasi tutte le altre Regioni hanno emesso ordinanze dallo stesso tenore: (i) l’Abruzzo ha ordinato la riapertura per il 15.6.2020 con Ordinanza n. 74 del 14.6.2020; (ii) la Basilicata ha ordinato la riapertura per il 15.6.2020 con Ordinanza n. 37 del 14.6.2020; (iii) la Calabria ha ordinato la riapertura per il 13.6.2020 con Ordinanza n. 51 del 13.6.2020; (iv) il Friuli Venezia Giulia ha ordinato la ria-
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pertura per il 15.6.2020 con Ordinanza n. 17 del 15.6.2020; (v) la Liguria ha ordinato la riapertura per il 19.6.2020 con Ordinanza n. 37 del 12.6.2020; (vi) le Marche hanno ordinato la riapertura per il 16.6.2020 con Ordinanza n. 203 del 15.6.2020; (vii) il Molise ha ordinato la riapertura per il 21.6.20 con Ordinanza n. 36 del 21.06.2020; (viii) la Provincia di Trento ha ordinato la riapertura per il 19.6.2020 con Ordinanza n. 347363/1 del 19.6.2020; (ix) la Sardegna ha ordinato la riapertura per il 15.6.2020 con Ordinanza n. 29 del 14.6.2020; (x) la Sicilia ha ordinato la riapertura per il 13.6.2020 con Ordinanza n. 25 del 13.6.2020, (xi) l’Umbria ha ordinato la riapertura per il 15.6.2020 con Ordinanza n. 33 del 12.6.2020; (xii) la Valle D’Aosta ha ordinato la riapertura per il 15.6.2020 con Ordinanza n. 242 del 12.6.2020. IL CASO LAZIO - Nell’analisi delle iniziative regionali non è tuttavia sfuggita la posizione assunta dalla Regione Lazio con l’Ordinanza n. Z00047 del 13.6.2020 con la quale (i) da un lato, si è “ritenuto opportuno, visto l’andamento della situazione epidemiologica del territorio regionale che si attesta, allo stato attuale, ad un indice di contagiosità in progressivo decremento e considerata l’esigenza, pur nel costante e prioritario interesse della tutela della salute pubblica, di proseguire con la ripresa del tessuto economico e sociale della Regione attraverso un’ulteriore definizione della Linee guida adottate per la riapertura delle attività economiche, produttive e sociali”; (ii) e, dall’altro si è deciso di anteporre l’apertura di attività come fiere e discoteche (al 15 giugno) e di posporre l’apertura del gioco, rinviandola al 1° luglio con ciò andando in sostanziale controtendenza, avendo infatti precisato che “Fermo restando le attività sociali, economico produttive e istituzionali già autorizzate con precedenti provvedimenti sono consentite le seguenti ulteriori attività: a. a decorrere dal 15 giugno 2020: le fiere, i congressi, le cerimonie, nonché attività che hanno luogo in discoteche e locali assimilati, con eccezione delle attività di ballo. b. a decorrere dal 1° luglio 2020 sono consentite anche le attività di ballo all’aperto, nonché le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo”. Va detto che in data 20 giugno la Regione Lazio ha poi aggiustato la mira, prevedendo espressamente con una seconda ordinanza, la numero n. Z00048 del 20.062020 che: “Fermo restando le attività sociali, economico produttivo e istituzionali già autorizzate con precedenti provvedimenti sono consentite le seguenti ulteriori attività: a) a decorrere dal 20 giugno 2020, le attività nelle sale scommesse, non è comunque consentito l’utilizzo delle apparecchiature (giochi, terminali ed apparecchi Vlt/Awp), al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti; b) “a decorrere dal 1° luglio 2020, sono consentite le attività sale bingo, sale slot e sale giochi.”. Il tutto lasciando intendere l’opportunità di operare dei distinguo tra tipologie di attività. E QUELLO DI BOLZANO - E non è sfuggito, poi, il fatto che solo il 23 giugno la giunta della Provincia Autonoma di Bolzano ha autorizzato la riapertura delle sale a partire dal 15 luglio. Come noto, il territorio ha in piedi il giu-
LA QUESTIONE TERRITORIALE DELLA RIAPERTURA POST COVID-19
dizio di riassunzione innanzi al Consiglio di Stato - sia pure attualmente interrotto che ha sospeso le chiusure delle sale (tutte di fatto), imposte dal distanziometro della relativa legge provinciale, di cui s’è avuto modo di parlare. LE CORRENTI DI PENSIERO - Alla luce di queste ultime osservazioni che hanno di fatto evidenziato alcune differenze di atteggiamento tra territori non sono mancate riflessioni sul sistema di riapertura concepito dal Governo con cui lo Stato ha di fatto conferito agli enti del territorio la decisione del se, quando e come riaprire, se come e quando uscire dal lockdown imposto inizialmente dal Governo stesso. Al riguardo c’è, da un lato, tutto il filone di pensiero che vede nell’iniziativa una spinta federalista in grado anche di mettere in discussione la riserva legale in materia di gioco pubblico con tutte le conseguenze sul piano regolatorio e di gestione del comparto e, dall’altro, anche la visione di chi ritenga che il conferimento dei poteri sia solo un conferimento di poteri straordinario, legato solo all’emergenza epidemiologica, sorretto sotto il profilo costituzionale dal Titolo V della Carta per il chiaro riferimento alla gestione del diritto alla salute e che non sia affatto indicativo di una direzione presa. C’è poi tutto il filone di pensiero che pretende di analizzare tutte le decisioni assunte dai diversi territori al fine di effettuare una valutazione sulla coerenza di metodi impiegati perché, in caso di mancanza di coerenza e dunque in caso di inefficienza o peggio ancora in caso di decisione distorte a danno dei cittadini, si avrebbe la dimostrazione dell’importanza dei criteri nazionali. Ma sul punto non può dimenticarsi quanto comunque importate sia il rapporto col territorio per l’assunzione delle decisioni più aderenti alle specifiche esigenze. Ed infine come non ricordare il filone che vede in questa parcellizzazione dei livelli decisionali un modo per prestare il fianco alle strumentalizzazioni che il comparto del gioco pubblico subisce dalle forze proibizionistiche sempre pronte a utilizzare ogni occasione per imporre anche solo indirettamente divieti sostanzialmente assoluti sui territori spinti da motivi diversi da quelli tecnici. Numerose sono state, infatti, in questi mesi le posizioni assunte in questa direzione, e non solo a livello politico. Su questo si è detto già tanto. L’INCERTEZZA DEL COMPARTO - A fronte di tutti questi pensieri, ognuno con le sue verità e le sue esagerazioni, una cosa resta certa e oggettivamente condivisibile: con le iniziative descritte di fatto si è contribuito a conferire al comparto, all’ordinamento giuridico che lo riguarda,
alla sua organizzazione, alla sua solidità, ancor più incertezza di quanto sia stato già enunziato a più riprese prima della guerra Covid (ancora in realtà in corso) quando si è manifestata l’esigenza di mettere mano ad un riordino tanto annunciato, sempre rinviato. Un riordino sì nazionale ma che tardando così tanto è stato in parte realizzato da alcune Regioni virtuose che si sono rese protagoniste di autentici revirement come descritto in altri articoli del recente passato. In presenza di queste incertezze, sempre crescenti, a subirne le conseguenze non è solo la stabilità del sistema per i problemi di pianificazione degli operatori, non è solo la protezione del gettito erariale da emersione, non è solo l’utenza che richiede un’offerta di gioco misurata contenuta ma allo stesso tempo stabile, ma sono per esempio anche la partecipazione ed il piano svolgimento delle gare. Al tema della tenuta del sistema per l’eccessiva tassazione dei margini del comparto, al tema della Questione Territoriale dei limiti orari e dei distanziometri sostanzialmente espulsivi, si è aggiunta così oggi a pieno titolo la Questione L’AUTORE Territoriale della riapertuGeronimo Cardia ra sia pure dai contorni definiti come sopra si è tentaAvvocato, dottore commercialista e to di evidenziare. Con tutti revisore contabile i suoi significati economiStudio Cardia e Cardia ci, giuridici, sociali, politici www.gclegal.It ed anche strategici.
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politica slot/vlt vlt
Un bicchiere mezzo pieno ma ancora da riempire IL SETTORE DEL GIOCO PUBBLICO PROVA A RIPARTIRE E I DATI CHE EMERGONO NEI PRIMISSIMI GIORNI DI ATTIVITÀ SONO INCORAGGIANTI: MA SOLO PER CHI SI ERA PREPARATO AL PEGGIO
Con
le molle e pure con le pinze. È l’approccio che sembrano utilizzare, in questa prima fase di riapertura, gli operatori del gioco pubblico nell’analizzare i dati della raccolta e nell’osservare ciò che avviene all’interno dei locali di gioco. Di qualunque tipologia. Soprattutto per quanto riguarda gli apparecchi da intrattenimento dove, nonostante tutto, l’idea diffusa e ampiamente condivisa è che “poteva andare peggio”. Sì, perché, dopo i primi giorni di attività che hanno seguito il fatidico 15 giugno 2020, data in cui è terminato il prolungato lockdown delle attività di gioco (con qualche eccezione, sapendo che molte regioni sono partite nei giorni successivi e altre, come il Lazio o il Trentino, hanno addirittura rimandato la ripresa a luglio), i timori che aleggiavano all’interno della filiera sembrano essere confutati da un apparente ritorno alla normalità. O comunque, risultano ridimensionati: una volta tanto, quindi, sembra andare meglio del previsto. Non che ci sia nulla di cui essere entusiasti, sia chiaro, perché si parla comunque di un settore in crisi, su tutta la linea, decimato da oltre tre mesi di chiusura forzata, in cui di fronte a un fatturato pari a zero, gli operatori sono stati costretti comunque a investire, anche e soprattutto per adeguare le proprie aziende e i locali a tutte le nuove prescrizioni imposte dal legislatore per il contenimento della pandemia. Misure che, come emerge chiaramente da un’esplorazione condotta dalla nostra redazione, sono state adottate in maniera straordinariamente puntuale da tutte le imprese del comparto, tanta era la voglia, necessità e urgenza di ripartire. E, forse, è stata proprio questa una delle leve che ha trainato la ripartenza del settore. Come osserva il legale, esperto di gaming, Gianfranco Fiorentini, offrendo un punto di vista “terzo”, ma comunque interno al settore, di chi non deve alzare la saracinesca, né
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di Alessio Crisantemi
tanto meno fare i conti con il cassetto, pur conoscendo e monitorando da vicino i trend che caratterizzano il comparto. “Quello che possiamo rilevare è un cauto ottimismo, relativamente alla ripresa delle attività nei locali di gioco, almeno nelle prime settimane settimane di riapertura dei locali”, afferma. “Di certo – spiega, sorridendo sappiamo tutti che poteva andare anche peggio, e si parte quindi da questo punto di vista nell’analizzare i primi dati che provengono dalle (poche) sale riaperte”. È evidente, tuttavia, che emerge un dato positivo dalle frequentazioni dei locali, dove nelle varie regioni d’Italia in cui si è tornati a giocare: i numeri sembrano essere in linea con il periodo precedente al lockdown. “La cosa senz’altro positiva che mi piace sottolineare – aggiunge - è la risposta offerta dagli addetti ai lavori che si sono fatti trovare pronti fin dal primo momento e soprattutto preparati dal punto di vista dei vari adempimenti imposti dal legislatore in termini di sicurezza. Una scelta che, a quanto pare, sta pagando, almeno da ciò che emerge dalle prime regioni in cui si è potuta rialzare la saracinesca, come il Veneto, il Friuli, l’Umbria e le Marche, poi l’Emilia. Ma al di là del moderato ottimismo che percepisco negli operatori con cui ho modo di confrontarmi – aggiunge Fiorentini – questa pronta risposta del comparto ci consegna un messaggio di speranza e un buon auspicio per il futuro. È bello vedere come questa categoria sia stata in grado di rispondere al meglio e rialzare la testa con ulteriore e immenso sacrificio, nonostante la pesante frustrazione che ha dovuto subire a causa dell’evidente discriminazione emersa dalle varie iniziative politiche di questi mesi”. Dello stesso avviso è anche Paolo Gioacchini, operatore leader nel centro Italia e presidente del consorzio Rei, operante su scala nazionale, che conferma la moderata fiducia dopo i primi giorni di ripartenza: ma con le dovute
SLOT / VLT UN BICCHIERE MEZZO PIENO MA ANCORA DA RIEMPIRE
attenzioni: “Possiamo dire che i primi numeri non sono tragici, ma parliamo comunque di perdite – sottolinea -. E in ogni caso bisognerà attendere qualche settimana in più per vedere se si è trattato di un ‘effetto riapertura’, assimilabile a un più classico ‘effetto novità’, oppure se i primi dati potranno essere consolidati. Oltre a dover attendere di vedere i risultati sull’intera Penisola”. Gioacchini, in ogni caso, è d’accordo sul ruolo particolarmente efficace svolto dagli operatori in termini di sicurezza, che può essere ritenuto parte della ripartenza positiva: “Sicuramente il fatto di essersi mossi in maniera concreta, attenta e pro-attiva per l’adeguamento degli ambienti di gioco ha svolto un ruolo determinante. Ce ne accorgiamo visitando i nostri locali, in cui è tornato a esserci movimento, più o meno in linea con i primi mesi dell’anno, con i visitatori che risultano sereni, a loro agio e disinvolti: segno evidente che si sentono sicuri. E in questo senso il fatto di essere intervenuti prontamente con l’adeguamento dei locali sta pagando. Se non altro è riuscito a scongiurare il rischio paventato dall’intera filiera di vedere flussi ridotti di giocatori nei primi periodi di ripartenza delle attività, proprio a causa del rischio di contagio”. Detto ciò, tuttavia, è pur vero che i numeri dovranno tornare a girare, per poter tornare nuovamente a un business sostenibile. Con le misure di adeguamento che rappresentano comunque nuovi e ulteriori investimenti che gli operatori dovranno comunque ammortizzare, in un momento in cui le casse languono, inevitabilmente, causa lockdown. Tra gli effetti registrati dagli addetti ai lavori, almeno nei primi giorni di ripresa, c’è comunque la riduzione del tempo di permanenza in alcune tipologie di locali, come le sale scommesse, dove le persone sembrano fermarsi di meno. Forse anche per via del fatto che la legge vieta ancora oggi gli assembramenti e le persone, in qualunque tipo di locale, si stanno ormai abituando a un consumo “mordi e fuggi”, che impatta inevitabilmente nelle attività di gioco. Ma il dato comunque positivo rimane quello della frequentazione, che rimane al di sopra delle aspettative. Anche se, come stigmatizza Fiorentini: “Più che parlare di dati positivi, diciamo che non si sono materializzati gli incubi che si prefiguravano alla vigilia. Con il settore che in termini di attenzione al consumatore e di responsabilità di impresa, si sta mostrando anche al di sopra di tanti altri comparti: anche di questo, purtroppo, sappiamo già che non parlerà nessuno”. DIAMO I NUMERI La ripartenza dei locali di gioco e degli apparecchi da intrattenimento si può considerare, lo abbiamo detto, sostanzialmente positiva. Ma solo se i numeri che caratterizzano questa ripresa vengono confrontati con quelli che si aspettavano gli addetti ai lavori e che avevano indicati nei propri bilanci di emergenza, riscritti durante il lockdown. E, in molti casi, rivista più volte al ribasso, man mano che la riapertura veniva posticipata dall’esecutivo, da un Dpcm all’altro. Ma quali sono i numeri che caratterizzano la “fase 2” dei giochi: secondo le stime raccolta da Gioco News sulle reti dei principali operatori, bisogna anzitutto considerare che la riduzione del numero di apparecchi operativi nella Peni-
sola (tra Awp e Vlt) risulta pari in media al circa 30 percento. Quindi, per semplificare, in una sala dove si trovavano prima 10 slot o 10 Vlt, oggi sono al massimo 7 quelle che raccolgono giocate. Partendo da questo presupposto e analizzando i dati provenienti dai concessionari di rete visionati dalla redazione, emerge che le macchine che stanno giocando, tra le Vlt, raccolgono anche qualcosa in più rispetto ai primi mesi dell’anno corrente. Un dato che arriva fino al picco del 40 percento in alcuni locali, stando ai report dei primi dieci giorni di attività. Tenendo tuttavia conto che, nel periodo in esame (la fotografia è stata scattata a fine giugno) mancano ancora all’appello alcune regioni, quindi diverse migliaia di apparecchi e di sale, dove non è ancora possibile giocare, la raccolta media complessiva risulta essere ancora al di sotto del 10 percento rispetto ai primi mesi dell’anno quando, lo ricordiamo, i volumi di raccolta viaggiavano a una media di -30% rispetto all’anno precedente. Con dinamiche analoghe che si registrano anche per quanto riguarda le Awp, dove forse si registra qualche giocata in più, spostando la raccolta forse più vicino alla media tradizionale del periodo. Ma anche qui, di nuovo, occorrerà capire se si è trattato di un “effetto riapertura” o meno, come è lecito ipotizzare: e solo l’estate dirà se ci sarà un consolidamento di questi dati. In ogni caso, volendo analizzare la situazione con il massimo ottimismo, anche se i prossimi mesi, fino alla fine dell’anno, dovessero confermare il trend e attestarsi in linea con l’anno precedente, ciò vorrebbe dire che la filiera perderebbe comunque tra il 40 e il 50% del suo fatturato abituale. Meglio delle aspettative, per carità, - visto che alcuni operatori avevano inserito nei bilanci previsioni corretti dopo il virus, perdite fino 70% - ma sempre di perdita si tratta, e di milioni bruciati dal virus. Anzi, miliardi. Sì, perché se tutto ciò venisse confermato, significherebbe chiudere il 2020 con una raccolta globale attorno ai 50/60 miliardi di euro, rispetto ai circa 110 del 2019. Che in termini di entrate erariali si tradurrebbe in un “buco” di circa 2,5 miliardi di euro, che diventano addirittura 3,5 se si tiene conto che il Governo, con la precedente manovra “punitiva” nei confronti del settore, aveva stimato entrate dai giochi per un miliardo in più rispetto all’anno precedente.
Per approfondire leggi qui
Il gioco ai tempi del coronavirus*
-30% +10% -10% 50%
la riduzione media del numero di Awp/Vlt dovuto alle restrizioni
50/60 €
la raccolta stimata a fine anno dai giochi rispetto ai circa 110 miliardi del 2019
miliardi
-2,5 € miliardi
la raccolta registrata dagli apparecchi attivi nei primi dieci giorni di attività dopo la riapertura la differenza della raccolta globale rispetto alla media dell'anno precedente stima della massima raccolta raggiungibile dalle Vlt nel 2020 rispetto all'anno precedente
la riduzione delle entrate erariali stimate nel 2020 ( -3,5 tenendo conto del mancato aumento messo a bilancio)
*(analisi condotta a fine giugno 2020 e soggetta a variazioni)
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POKER STRATEG
LEAVVEN DAROONE
Ripartire un doppio imperativo UN’ANALISI COMPLETA DI TUTTE LE MISURE DI SOSTEGNO PREVISTE DAI DECRETI EMANATI NEL CORSO DELL’EMERGENZA E QUALCHE CONSIGLIO PRATICO
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oggi risultano ormai emanate tutte le ordinanze regionali riferite alla riattivazione degli apparecchi da gioco sull’intero territorio nazionale e alla riapertura di sale giochi, sale bingo e scommesse sul territorio. Il Governo, di fatto, ha rinviato alle singole Regioni la responsabilità della “riaccensione della macchina del gioco legale”, tra le ultime a ripartire, e dei relativi protocolli di sicurezza in relazione all’andamento del contagio, pur essendo la Stato centrale ancora l’unico beneficiario delle ingenti entrate erariali provenienti dal settore. Andando così ad alimentare la cosiddetta “Questione territoriale” e generando, ancora una volta, gravi discriminazioni a danno della filiera ed effetti distorsivi sul mercato. Tutto questo, peraltro, in mancanza di una oggettiva motivazione sul trattamento differenziato rispetto ad altre attività con analoghi, se non superiori, rischi di contagio. Ma ormai è andata, e come dicevano i latini: dura lex, sed lex. In ogni caso, dunque, il gioco è ripartito, dopo oltre tre mesi di quarantena forzata che ha determinato, come a tutti gli altri com-
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parti colpiti dall’emergenza, perdite economiche ingenti con un azzeramento dei ricavi a fronte del sostenimento di taluni costi gestionali.
gio, per le aziende con ricavi 2019 fino a 5 milioni di euro. Oltre all’ecobonus del 110 percento per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021 per interventi di adeguamento sismico di immobili, di riqualificazione energetica e altri. Si ricorda inoltre che già l’ultima legge di Bilancio 2020 aveva previsto un credito di imposta del 6 percento su tutti gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati nel 2020, in sostituzione della precedente agevolazione del superammortamento, e questo riguarderebbe anche gli acquisti di apparecchi e schede di gioco a seguito delle ulteriori modifiche regolamentari del settore imposte dalla stessa legge.
LE MISURE PER IL SETTORE Tra le misure previste dai decreti “Cura Italia”, “Liquidità” e “Rilancio” intervenuti da marzo a maggio 2020, ricordiamo, in sintesi, quelle che hanno riguardato anche gli operatori del settore, alcuni dei quali produrranno effetti anche nei mesi a venire: • la cassa integrazione in deroga, per tutte le aziende, della durata di 9 settimane, ad oggi ampiamente sfruttata e di fatto conclusa, con facoltà di poter usufruire di altre 5 settimane fino al 31 agosto e ulteriori 4 settimane tra settembre Misure che riguardano e ottobre 2020; anche gli operatori del gioco • il rinvio delle scadenze di PREVISTE DAI DECRETI “CURA ITALIA”, LIQUIDITÀ” E “RILANCIO” versamento di ritenute su lavoro dipendente e contributi cassa integrazione in deroga fino al 16 settembre; la soprinvio scadenze versamento pressione del saldo Irap 2019 ritenute e contributi e del primo acconto 2020; soppressione saldo Irap 2019 e • il credito di imposta del 60 primo acconto 2020 percento sui canoni di locazione pagati nei decorsi 60% credito d’imposta 60% sui canoni di locazione marzo-maggio mesi di marzo aprile e mag-
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A cura di Francesco Scardovi
FISCO E SLOT RIPARTIRE, UN DOPPIO IMPERATIVO
Da un punto di vista finanziario si richiamano invece: • il diritto alle moratorie sul pagamento di rate di finanziamenti mutui e leasing a 12 mesi, sanciti dal primo decreto Cura Italia; • il diritto all’accesso al credito bancario con garanzia pubblica secondo modalità e termini indicati dal decreto Liquidità, con la possibilità, per le aziende più piccole di richiedere finanziamenti interamente garantiti fino a 30mila euro, con durata fino a 10 anni e preammortamento di 2, e per quelle più strutturate di accedere a importi più elevati, con garanzia pubblica variabile dal 70 al 90 percento in funzione delle dimensioni delle aziende, della durata fino a 6 anni con 2 anni di preammortamento; • i contributi a fondo perduto previsto dall’ultimo decreto Rilancio per le imprese con ricavi 2019 fino a 5 milioni di euro con percentuali dal 10 al 20 percento della differenza dei ricavi conseguiti nell’aprile 2020 (pari a zero per gli operatori di raccolta del gioco “terrestre”) rispetto ad aprile 2019. La richiesta dovrà essere effettuata direttamente tramite portale dell’Agenzia delle Entrate entro il 13 agosto 2020 e dunque senza transitare dagli Istituti di credito. Istituti che, come già denunciato su queste pagine, hanno ancora una volta in molti casi evidenziato una generale ritrosia (o addirittura il diniego) nella concessione dei finanziamenti alle imprese del settore, addirittura per quelli facilitati e sprovvisti di istruttoria sul merito creditizio , sempre sul presupposto del fantomatico “codice etico” che impedirebbe loro di collaborare con gli operatori dell’”azzardo” (a nulla interessando che sia gioco legale e nell’interesse erariale) nonostante le sollecitazioni dell’Abi e dello stesso Governo.
E alle imprese “rifiutate” non resta che segnalare tale comportamento illegittimo, per tramite delle associazioni di categoria, dei consumatori e delle stesse organizzazioni sindacali, alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, appositamente costituita. Ma nel frattempo la liquidità necessaria per tentare di salvaguardare la continuità aziendale in molti casi non arriva. Si ricorda infine che ai sensi di quanto previsto dal decreto Cura Italia e in sede di conversione in legge del decreto Liquidità, pubblicato in Gazzetta lo scorso 6 giugno, il rinvio delle scadenze di versamento del Preu riconosciuto ai concessionari di rete, in rate costanti tra il 22 settembre e il 18 dicembre 2020 deve intendersi esteso anche ai terzi raccoglitori che hanno quindi facoltà di definire i piani dilatori nel rispetto delle nuove scadenze previste dalla norma, maggiorate di interessi legali.
I CONSIGLI PER GLI OPERATORI Concludiamo con alcune raccomandazioni per gli operatori, a seguito della riattivazione degli apparecchi. Oltre al rispetto dei protocolli sanitari previsti da Governo e Regioni occorrerà fare grande attenzione agli equilibri economici e finanziari dell’esercizio anche nel brevissimo periodo, considerato che, almeno nella fase iniziale, una volta “riaccesa” l’azienda, le entrate potrebbero fare Misure finanziarie fatica a coprire le uscite. Sarà nemoratoria per rate finanziamenti, cessario quindi rivedere i piani mutui e leasing a 12 mesi previsionali per l’esercizio in corso, che per via della forzata chiusuaccesso al credito bancario con ra, evidenzieranno nella maggior garanzia pubblica parte dei casi, perdite economiche contributi a fondo perduto e forti carenze di liquidità. Tenuto
anche conto del fatto che, dopo aver “riportato” a casa i fondi cassa dagli apparecchi durante il lockdown, utilizzati almeno in parte per il sostenimento delle spese non rinviabili, la riapertura comporterà un importante esborso immediata di liquidità per la ricostituzione delle giacenze in apparecchi e cambiamonete. Si consiglia quindi una graduale e progressiva riattivazione degli apparecchi magari cercando di ripartire l’onere con gli esercenti. Così come, eventuali locali che già prima dell’emergenza non risultavano sufficientemente remunerativi in termini di raccolta, quanto meno per la copertura dei costi aziendali e degli ammortamenti, dovranno essere necessariamente abbandonati. La riduzione dei ricavi inoltre obbligherà tante imprese a contrarre i propri costi, purtroppo a danno anche di dipendenti e collaboratori nonché a rivedere i piani di investimento programmati ad inizio esercizio anche se il mancato aggiornamento degli apparecchi con la riduzione di 3 punti percentuali di pay-out (come da Legge di Bilancio 2020) ridurrà ancora più drasticamente la marginalità della raccolta. Tutto ciò fino a che questo virus malefico non sarà definitivamente debellato con un pieno ritorno alla normalità della vita e con l’imprescindibile necessità che il Governo metta definitivamente mano alla tanto auspicata riforma del settore che detti regole uguali per tutti e su tutto il territorio a tutela L’AUTORE del “proprio” gioco legale Francesco Scardovi Studio Associato contro l’illeScardovi e Giordani galità.
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flipper
Il nuovo ranking internazionale di flipper sportivo giocato a distanza prende vita con circa 300 iscritti, oltre 3.000 partite giocate e i primi verdetti “sul campo”
Anche il flipper è in smart working di Vincenzo Giacometti
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opo il primo mese di sfide a distanza, arrivano i primi verdetti dall’Ifpa Challenge Rankings (Icr), la nuova classifica internazionale di flipper sportivo creata dall’International flipper pinball association durante il periodo di lockdown per dare vita a una nuova modalità di competizione anche durante il periodo di serrata generale che ha costretto la federazione a sospendere il ranking vero e proprio del Wppr. Anche se – va detto - il nuovo ranking Icr non può considerarsi (purtroppo) aperto a tutti, visto che la fortuna di avere un flipper a casa o a portata di mano non appartiene a chiunque, attraverso la nuova forma di sfida si stanno creando comunque nuove opportunità per tenere viva l’essenza della disciplina. Con i giocatori che non hanno potuto partecipare fino ad oggi che potranno comunque farlo nei prossimi giorni, visto che nella maggior parte dei Paesi, Italia compresa, si è tornati ad uscire, anche se bisogna ancora evitare gli assembramenti e non è quindi possibile organizzare tornei. Ma è comunque possibile giocare a flipper singolarmente. E questo consentirà anche agli italiani di poter partecipare al ranking Icr. Ad oggi, in effetti, sono proprio i giocatori della Penisola i grandi assenti della classifica: tra i circa 300 iscritti al canale Discord di Ifpa, dal quale si possono organizzare le dirette streaming per le sfide a distanza, non risultano ancora giocatori del nostro Paese, mentre andiamo in stampa con la rivista. Con una netta
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prevalenza di player americani o canadesi, ma una presenza anche di svariati giocatori europei. Ma gli italiani arriveranno, adesso che si è potuti tornare – finalmente – a frequentare i locali pubblici e i circoli privati anche nella Penisola, da dove partiranno alcune competizioni, visto che il ranking tradizionale del Wppr (World pinball player rankings) è destinato a rimanere bloccato ancora a lungo. Con il rischio che si dovrà aspettare fino al 2021 per tornare a competere come prima. Ifpa non ha ancora sciolto la riserva al riguardo e sono in corso in questi giorni le valutazioni con i rappresentanti della federazione nei singoli Paesi, ma per ripartire ci dovranno essere le condizioni per organizzare eventi in almeno la metà delle nazioni che partecipano al ranking. Condizione difficile da raggiungere prima dell’autunno. Ma se non si ripartirà a breve, questo vorrà dire che a slittare al 2021 sarà anche la Coppa del Mondo di quest’anno, per ora rinviata a novembre, ma ancora a rischio.
COSÌ IL NUOVO RANKING ICR A guidare il ranking Icr dopo i primi trenta giorni di sfide è l’americano Carter Casselman, che ha spodestato il giovane Adam Lefkoff (ora terzo, dietro a Mike Burgess) che ha dominato la scena nei giorni precedenti, aggiudicandosi anche l’ingresso nel programma di premi Stern Rewards, offerto dal produttore Stern Pinball, che era riservato ai primi cinque giocatori estratti al termine dei
primi sette giorni di competizione. Insieme a lui anche Andrew Goren, Tom Graf, Chad Hobbs e Paige Casselman, i cui nominativi sono stati selezionati tra quelli degli 88 vincitori delle sfide disputate la prima settimana di giugno, come da regolamento.
COME FUNZIONA IL RANKIG ICR Come annunciato nel numero precedente, il nuovo ranking nasce grazie alla collaborazione tra Ifpa e MatchPlay. Events, il sistema software più utilizzato al mondo per i tornei. L’Icr si basa sui risultati delle partite ufficiali dell’Ifpa Challenge tenute tra due giocatori, a distanza, che possono trovarsi in qualunque parte del mondo. In maniera molto semplice: cioè disputando partite tra due giocatori in contemporanea, collegandosi con l’avversario attraverso qualunque social network o strumento di condivisione che permette di trasmettere in video dal vivo. Attraverso i risultati di queste partite ufficiali dell’Ifpa Challenge, la Federazione calcolerà la classifica di un giocatore all’interno dell’Icr. I giocatori sono invitati a giocare tutte le partite che vogliono contro qualsiasi avversario con una vasta gamma di formati accettati da regolamento, da un gioco standard a 3 palline alla modalità di corsa, giocando a titoli diversi e confrontando i punteggi nel miglior modo possibile. Finché ci saranno due giocatori ad accettare la sfida proposta, anche Ifpa la accetterà di conseguenza.
UNA NUOVA COMPETIZIONE Con il lancio del sistema Icr, Ifpa ha annunciato anche il nuovo campionato Ifpa Challenge Rankings Championship, con i primi 64 giocatori ammessi nel Cicr che dal 1° gennaio 2021, avanzeranno alle finali del campionato. L’Ifpa finanzierà il montepremi del campionato Icr con la quota di 1 dollaro per ogni giocatore classificato nell’Icr fino a 1.000 dollari. I primi otto classificati riceveranno contanti, mentre i primi quattro una targa.
politica ippica
SI PUÒ DARE DI PIÙ
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di Michela Carboni
state all’insegna della ripartenza anche per l’ippica italiana, messa a dura prova, come molti altri settori economici e industriali dall’emergenza coronavirus. “Abbiamo gestito durante tutto il periodo di lockdown, secondo le procedure del Mipaaf, i centri di allenamento dell’ippodromo di Cesena e di Ippocampus, garantendo la manutenzione delle piste e i servizi di pulizia e custodia dei cavalli in allenamento”. È quanto racconta Marco Rondoni, direttore generale di Hippogroup, descrivendo la situazione in cui versa il comparto, già segnato da una lunga crisi che da tempo ne ha minato le basi. “Non abbiamo mai interrotto le attività neanche all’ippodromo di Bologna dove non si disputavano corse, ma abbiamo lavorato giornalmente la pista e predisposto tutti gli accorgimenti anti Covid-19 in modo da farci trovare pronti per la ripresa delle corse a porte chiuse del 28 maggio. La miglior prova del lavoro svolto è stato il record europeo in pista piccola stabilito
MARCO RONDONI
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Il mondo dell’ippica italiana riparte dopo lo stop del Covid-19, ma secondo il Dg di Hippogroup, Marco Rondoni, serve un modello più snello e con meno burocrazia il 2 giugno da Vernissage Griff che ha letteralmente demolito il record precedente della pista di Bologna”. Quali sono le misure che state mettendo in campo per far si che l’impianto possa essere aperto in totale sicurezza? “Per quanto concerne le corse a porte chiuse seguiamo pedissequamente il protocollo redatto in base alle linee guida del Mipaaf, che prevede la supervisione di un medico costantemente presente dall’arrivo dei cavalli e degli operatori autorizzati alla fine delle corse. Per quello che riguarda le porte aperte, la pubblicazione delle linee guida Stato-Regioni del 9 giugno ci permette di lavorare su tre fronti: scommesse, ristorazione e verde pubblico. Sono linee guida ben definite che applicheremo nel nostro protocollo, partendo dall’ingresso libero dei parchi, i posti riservati e prenotati per la ristorazione a sedere, e tutte le precauzioni previste per la componente raccolta scommesse. Ovviamente privilegeremo al massimo gli ampi spazi aperti per la naturale distribuzione di tutte le singole attività, che
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saranno comunque contingentate in modo da evitare qualsiasi forma di assembramento. Alcuni steward assisteranno fin dall’ingresso il pubblico in modo da rendere più facile possibile rispettare gli accorgimenti necessari e fruire comunque al meglio di quanto offre l’ippodromo”. Cosa chiedete al Governo per tutelare gli ippodromi in questo difficile momento storico? “Abbiamo fatto, come Gruppo Ippodromi Associati, numerose proposte al Mipaaf, perché se ne facesse portatore con il Governo. Le proposte, alcune senza oneri per l’erario, vanno da un fondo rinnovo impianti, a crediti d’imposta sui canoni degli ippodromi chiusi per mesi, ad un credito di imposta per tutte le aziende che intendano sostenere il settore con sponsorizzazioni o premi. Purtroppo, mi risulta, che né il ministro né il sottosegretario abbiano proposto nulla né in sede di decreti nè come emendamenti in sede di conversione. Ora, grazie ad alcuni parlamentari appassionati di ippica, sono stati presentati alcuni emendamenti che riprendono parte delle nostre idee, speriamo bene. Quel che è certo è che l’ippica non ha ancora avuto nulla, non solo per l’emergenza, ma neanche di quanto stanziato a inizio anno, basti pensare che gli ippodromi non hanno ancora visto un euro per il 2020 e i loro contratti sono in alto mare, affogati nelle pastoie dei rimbalzi burocratici. Francamente non capisco più chi ci faccia andare avanti in queste condizioni, tante attività (alberghi, catene di ristorazione, ed altro) hanno deciso di non riaprire per molto meno”. In che modo, a suo avviso, l’ippica potrà realmente ripartire? “Serve un regime speciale, snello, sburocratizzato e tecnicamente capace che sotto il controllo del Mipaaf gestisca in maniera trasparente e tempi coerenti con quelli di un settore produttivo le poche risorse rimaste al settore. Se ne parla dal 2006/2007 con il progetto di Lega Ippica, da allora le cose sono precipitate, c’è chi pensando all’immediato ha preferito non toccare nulla e perseguire nella totale dipendenza dalla burocrazia. Vorrei sapere se questi soggetti, a parte qualche simpa-
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GIUSEPPE L’ABBATE
“L’ippica torna finalmente a correre. L’epidemia Covid-19, però, non ha bloccato il progetto di riforma che stiamo portando al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Grazie all’introduzione di semplificazioni e di processi informatizzati si punta a ridurre sensibilmente i tempi medi di lavorazione e della successiva liquidazione dei premi
IPPODROMO DI CESENA
tica eccezione, sono oggi più sereni di allora”. Quali sono le misure che il Mipaaf deve mettere in campo per il settore? “Poche il Mipaaf, molte il Governo. Una riforma seria, non di parte, improntata alla trasparenza ed efficienza. Un progetto di medio - lungo periodo con chi ci sta e si mette in gioco. Via gli speculatori di breve, chi si arrabatta senza investire. Possibile che ancora oggi si distribuiscano milioni di euro a ippodromi le cui proprietà (non le gestioni) manifestano il totale disinteresse per il settore, o ad allevatori con buona parte dei loro interessi all’estero?”. Cosa si augura per il futuro dell’ippica italiana a livello politico e di governance? “Quanto sopra, che l’ippica possa diventare un’industria come è già in molte nazioni evolute. Dove conti il merito e non l’amicizia, dove la politica si limiti a tracciare le linee, ma manager capaci e indipendenti dalle micro lobby di settore, siano in grado di garantire stabilità ad investitori seri e preparati. Dove parlino i risultati e non i corridoi ministeriali. Tutto ciò è compatibile con il nostro Paese?”.
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relativi alle corse ippiche”. Lo sottolinea il sottosegretario con delega all’ippica Giuseppe L’Abbate, che in un post sulla sua pagina Facebook torna a parlare dell’impegno del ministero delle Politiche agricole per il rinnovamento del settore, nel giorno in cui la programmazione delle corse riprende, a porte chiuse, in molti impianti italiani. “Abbiamo iniziato con i premi con fatture del mese di gennaio 2020 sinora pagati a 130-140 giorni in media e che, attraverso il nuovo sistema, si mira ad erogare in 90-100 giorni. La fase successiva riguarderà la razionalizzazione dell’anagrafica e del database degli operatori per
poi passare ai premi senza fattura che partiranno non appena ricominceranno le corse”. E Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, chiede al Mipaaf “di adottare, quanto prima e sentite le rappresentanze della filiera, il decreto relativo al calendario annuale 2020, con l’assegnazione del montepremi e di tutte le giornate di corse che non sono state disputate (complessivamente ben 297). Tutto questo allo scopo di organizzarsi al meglio per puntare alla piena ripresa dell’attività agonistica, con l’augurio di poter presto ‘correre a porte aperte’ e rivedere il pubblico in tribuna”.
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scommesse
COVID-19 PROROGHE FORZOSE E CAPPOTTO FISCALE IL BETTING TREMA Il 2020 rischia di diventare un annus horribilis per le scommesse sportive, sia terrestri che online, tra bandi di gara sempre sospesi e concessioni senza prospettive. E come se non bastasse il coronavirus e la “sorpresa” della tassa dello 0,5 percento. di Cesare Antonini
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la fine la tassa dello 0,50 percento sulle scommesse che rappresenta un cappotto fiscale del 111 percento è passata, o almeno il Parlamento si appresta ad approvarla definitivamente, assieme al Dl Rilancio che la contiene. Lo Stato e le Regioni rischiavano di tardare con l’apertura dei betting shop e l’aumento decisamente sperequato dell’aliquota in questione sarebbe stato un controsenso pazzesco: l’unico settore al mondo a rimanere chiuso ma con tasse praticamente più che raddoppiate. E c’è da verificare tutta una serie di situazioni che fanno riferimento più all’online che al retail visto che, anche sul web, c’è da fare i conti con la scadenza delle concessioni “comunitarie”, quelle rilasciate ben nove anni fa. Ma sappiamo che l’approccio del Governo “gialloverde” prima e “giallorosa” ora (rosso o fucsia, scegliamo una via di mezzo), è quello di mettere mano al mondo del gioco legale ma solo per fare cassa. Di riordino si è parlato in fretta e furia anche se era stato inserito subito
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nel decreto Dignità, quello che ha dato la prima mazzata con il divieto della pubblicità ormai due anni fa. Poi il “gioco” è stato quello di demonizzare e criminalizzare un settore basandosi sostanzialmente sull’istituto giuridico della proroga che, qualcuno ha provato ad avvertire, è leggermente fuori dai parametri legislativi nazionali e internazionali. Ma tant’è. Le scommesse terrestri aspettavano il 2016 per il famoso “anno zero” che avrebbe allineato le molteplici tipologie di concessioni finalmente tutte sulla stessa linea di partenza: dalle “storiche” alle “Bersani” per passare alle “Giorgetti” fino alle “comunitarie”, tutte finalmente sarebbero scattate in un preciso momento da zero a nove anni con pari costi e pari condizioni. Sono passati ormai quattro anni e si va avanti a proroghe onerose che cristallizzano alcune posizioni cui ormai conviene proseguire così. Condizione assai differente per gruppi quotati in Borsa e con prospettive opposte: l’assenza di un futuro certo è dannoso sotto ogni punto di vista se parliamo di investimenti, bilanci consolidati e valori so-
COVID-19 PROROGHE FORZOSE E CAPPOTTO FISCALE IL BETTING TREMA
cietari e azionari. Fatta questa necessaria premessa arriviamo al punto. Adesso la “roulette russa” delle proroghe onerose potrebbe essere utilizzata anche per il betting online. Gli esperti ci spiegheranno poi anche la convenienza di fare un bando adesso, quindi, è possibile che questa modalità diventi addirittura auspicabile. Dalla politica non sembra arrivare nulla di concreto circa un bando per le scommesse via web. Le scadenze di oltre quaranta concessioni tra qualche mese in questo “dannato” 2020, sta gettando nell’incertezza tantissimi operatori. Qualcuno ha già sollecitato l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, qualche altro concessionario è in attesa di una comunicazione per capire quale sarà il futuro, al momento molto incerto se non dovesse arrivare nessuna istruzione. E torniamo all’ipotesi più accreditata che si potrebbe replicare, anche per il settore dell’online, di quanto fatto per le concessioni terrestri (scadute nel 2016), oggi ancora attive, alle quali è stata chiesta la proroga delle fidejussioni. Occorre sottolineare che le concessioni dell’ultimo bando online, hanno una validità triennale e non novennale come per le Bersani e le Comunitarie.
Non a caso tale validità sarebbe stata definita allo scopo di allineare la scadenza delle concessioni al 2022 per poi procedere con un unico nuovo bando, che una volta per tutte avrebbe riallineato validità e pertanto scadenze di tutte le licenze online. Ma dobbiamo sempre tenere conto delle difficoltà in cui si trovano a operare le room “punto it”, come abbiamo già sottolineato, in totale assenza di prospettive e di possibilità di programmare i futuri piani aziendali.
Stefano Sbordoni «Scenari incerti e dannosi per gli operatori. E la tassa da 0,5 percento è sotto analisi» “Non mi sembrava il momento più adatto per una problematica del genere, come spesso accade per il settore del gioco pubblico. Detto questo, mi risulta che ci siano varie interpretazioni di vari orientamenti. Basandoci su idee che, però non hanno riscontri concreti, possiamo solo dire che in assenza di possibilità di gare e qualora le notizie che circolano avessero fondamento, potrebbe trovare concretezza un’ipotesi di proroghe forzose”. Stefano Sbordoni, esperto legale di sportsbetting e di giochi legali dello studio omonimo, analizza il particolare momento del settore delle scommesse online. Ipotesi senza basi concrete, al momento. Ma di certo non auspicate dagli operatori: “Soluzioni del genere – prosegue Sbordoni – rendono molto volatili gli investimenti specie nell’online dove il capitale messo in campo è tutto e se la licenza non viene alimentata in maniera continuativa rischia di non proseguire nel migliore dei modi. Questo accade quando un eventuale investitore vede che l’attività in cui ha messo delle risorse viene prorogata senza basi certe di programmazione per il futuro. Il rischio dei termini e l’assenza di una prospettiva di una gara pubblica è davvero elevato. Quella che circola, per come è scritta, come idea di gara sembra davvero complicata. E questo potrebbe creare un po’ di turbolenza sul mercato”. Il rischio sono gli effetti: “Se metti a repentaglio le attività lecite quelle illecite trovano spazio sul mercato con effetto immediato. Come a fioccare potrebbero essere le denunce”, spiega il legale.
Sembra che il problema sia di natura oggettiva e non politica anche se una decisione definitiva del Governo sembra auspicabile: “Appunto, non è tanto una decisione governativa ma un’impossibilità materiale a bloccare il settore. Bandire una gara del genere presuppone degli elementi che però ora sembrano piuttosto difficili che possano concretizzarsi. Devono essere firmate tutte le concessioni dell’ultima gara. Mentre alcune sono ancora alla firma altre rischiano di scadere. Il disallineamento è dovuto a una serie di fattori concomitanti che hanno creato una situazione complicata e l’allineamento sembra davvero irrealizzabile per vari motivi. Non voglio assegnare a qualcuno in particolare le colpe di questa condizione ma è evidente che delle responsabilità ci siano”. C’è una sensazione di voler colpire il mondo del gioco pubblico in maniera quasi scientifica, per indebolirlo. Qualche dietrologia dice che qualche potere forte della politica al Governo voglia mettere le mani sul gioco. Strano no? “Non so che dire, non ne sono a conoscenza – analizza Sbordoni – certo è che il problema che credo sempre doveroso evidenziare è che, se non si hanno i mezzi e la struttura idonea per gestire il settore, allora come Governo sono costretto ad affidarlo a qualcun altro. Quando c’è questa ingiusta persecuzione contro il settore, ad avere i problemi principali sono i lavoratori che puoi assumere e far lavorare per lo Stato. Sono già tanti i dipendenti pubblici e forse questa, per assurdo, potrebbe essere la soluzione STEFANO SBORDONI
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scommesse
migliore? Però non è facilissimo gestire un’industria nazionalizzandola e per di più farlo senza le competenze degli operatori. Dire, ‘lo facciamo noi’ è tutto frutto di un’idea vetero comunista molto antica e desueta specie in questo settore. Ma, del resto, i compiti più difficili sono quelli più fattivi, quelli distruttivi sono i più facili. E qui sembra che le due linee vengano confuse sempre più spesso”. Sulla tassa dello 0,5 percento, oggetto di queste pagine della rivista di luglio/agosto, Sbordoni sembra riservare qualcosa di molto interessante: “Bisogna capire che natura giuridica ha questa norma e capire come si colloca esattamente nell’ordinamento. Stiamo facendo un’analisi molto approfondita e bisognerà vedere quali saranno i risultati”, conclude l’avvocato del foro di Roma.
Moreno Marasco «La tassa sul betting facilita gli illegali, irreale colpire la raccolta»
MORENO MARASCO
“La crisi del settore è sotto gli occhi di tutti, eppure questo non ha impedito che si ponesse un ulteriore aggravio con la decisione di imporre il prelievo dello 0,5 percento del totale della raccolta per la costituzione del Fondo Salva sport. Si penalizza il settore del gioco online legale, rendendo ancora più difficile la ripresa e si facilita l’attività di tutti gli operatori illegali che, senza controlli e oneri di alcun tipo, possono continuare ad agire indisturbati”. Così Moreno Marasco, presidente di Logico, commenta l’introduzione della nuova tassa
sulle scommesse per finanziare il Fondo Salva sport del decreto Rilancio messo in campo dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. “L’assurdità di questa nuova tassa sta nel fatto che essa non colpisce gli incassi delle imprese, ma un valore, la raccolta, che comprende anche quanto gli operatori restituiscono ai giocatori sotto forma di vincite”, puntualizza Marasco. “Un esempio banale? Se vado al bar e pago un euro di caffè con 10 euro, il barista mi darà 9 euro di resto. Ma se lo Stato lo tassasse sulla raccolta, il povero barista dovrebbe pagare le tasse sui 10 euro ricevuti, non sull’euro effettivamente incassato”, conclude il presidente di Logico.
Come funziona il “cappotto fiscale” sul betting? Dal bonus del 110 percento per l’edilizia al malus del 111 percento sul betting exchange. Un po’ come dire dal cappotto termico dei condomini al cappotto fiscale per il gioco, o quanto meno per un segmento del variegato mondo del gioco pubblico. A prevederlo in entrambe i casi è il decreto Rilancio che ha introdotto il prelievo addizionale dello 0,5 percento sulla raccolta delle scommesse. Nel decreto rilancio c’è anche questo, un bonus al contrario. Il betting exchange è un segmento del settore scommesse dove è previsto che i giocatori possano scegliere se vestire i panni del tradizionale scommettitore oppure anche quello del banco. Con la nuova tassa dello 0,5 percento sulla raccolta delle scommesse i cui proventi dovrebbe andare a finanziare il nuovo “Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale”, noto alle cronache come il cosiddetto “salva calcio”, la tassazione complessiva arriverebbe a superare i guadagni, attestandosi come detto al 111 percento, un unicum fiscale nell’intero ordinamento italiano. Attualmente, infatti la disposizione inserita nel decreto rilancio prevede l’applicazione di una tassa ossia di
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“una quota pari allo 0.5 percento del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo”, senza prevedere alcuna eccezione. Ma come si arriva al 111 percento di tassazione forzosa? È presto detto. Su ogni 100 euro raccolti il betting exchange ha una marginalità media di 55 centesimi, ma tra prelievo ordinario e quello straordinario dello 0,5 percento per finanziare la Cig dei calciatori il Fisco stacca una cedola da 61 centesimi di euro. Per questo si arriva al 111 per cento. L’unica speranza è la “deadline” apposta dal legislatore, e cioè la validità di tale prelievo forzoso fissato fino al 31 dicembre 2021. Ma sono due le considerazioni da fare: la prima è se gli operatori ne usciranno vivi, con una tassa che rischia in alcuni casi di superare addirittura i guadagni; la seconda è, se poi la tassa verrà effettivamente interrotta visto che, a memoria di settore, è davvero impossibile assistere a una riduzione della pressione fiscale e, semmai, a un incremento progressivo e sperequato delle aliquote del gioco pubblico.
CASINÒ FRANCESI
PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
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PAROLADI COLLOVATI
ca solo singole. Tra gennaio e marzo Gianni riesce a prelevare solo 750 euro, ma nei successivi mesi è molto più bravo e porta a casa 3.800 euro. A luglio Gianni decide di prelevare tutti i soldi presenti nel suo conto gioco portando così il suo saldo prelievi/versamenti in attivo; 3.000 euro versati a fronte di 4.550 euro prelevati. Dopo 48 ore Gianni riceve nella sua posta elettronica la classica mail che dice che le sue scommesse saranno limitate. Poche soluzioni tranne giocare su qualche sito asiatico, ma con il rischio che tutti sappiamo, quindi l’unica soluzione è l’aereo e anche per questa professione andare in un’altra nazione dove i limiti sono completamente diversi.
PAROLADI COLLOVATI
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di Gianni Carra
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DANON PERDERE
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LEDRITTE DELMAESTRO
Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.
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LEAVVENTURE DAROONEY
spiegarti le motivazioni, ma stai certo che se continui a perdere i tuoi soldi sarai sempre il benvenuto. Un altro motivo per congelare oppure chiudere il conto sono i prelievi. Facciamo un esempio: da inizio stagione Luca ha versato un totale di 3.000 euro cosi suddiviso: 500 euro a gennaio 2019, 1.000 euro a febbraio 2019, 500 euro a marzo 2019, 500 euro ad aprile 2019, 250 euro a maggio 2019, 250 euro a giugno 2019. In questo lasso di tempo Luca ha prelevato un totale di 700 euro, per cui il suo saldo versamenti/ prelievi è di meno 2.300 euro. Luca è il prototipo del giocatore italiano, adora giocare in Multipla e rincorrere inutili bonus scommesse: per lui le porte dei bookmakers sono e saranno sempre aperte, il suo conto non verrà mai chiuso. Molto spesso, quando i giocatori come Luca non scommettono per qualche settimana, gli operatori lo invogliano regalandogli qualche bonus extra cosi da spingerlo a riprendere le sue sconfitte. Da inizio stagione Gianni ha versato un totale di 3.000 euro così suddivisi: 500 euro a gennaio 2019, 1.000 euro a febbraio 2019, 500 euro a marzo 2019, 500 euro a aprile 2019, 250 euro a maggio 2019, 250 euro a giugno 2019. Gianni è un giocatore evoluto che tiene sotto controllo il proprio “portafoglio” e ha un metodo consolidato: gio-
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cegliere di vivere di betting in Italia è diventato sempre più difficile, una professione che pochi hanno intrapreso per molti motivi. Prima di elencare come vive un giocatore professionista andiamo a scoprire la difficoltà maggiore che abbiamo in Italia per intraprendere questa professione. Molti pensano che quella maggiore sia trovare le scommesse vincenti ma il vero problema sono i bookmaker italiani. Gli allibratori italiani non vogliono perdere e cercano solamente i giocatori che piazzano i loro soldi nei casinò oppure nei multipli di dieci partite. Quando un book focalizza un player che gioca su campionati particolari oppure su quote sbagliate dai loro periziatori, dà il benservito all’utente congelando oppure limitando la cifra della scommessa. Tantissime volte arriva la seguente mail: “Gentile cliente, a seguito della revisione del tuo conto, da parte del nostro dipartimento quotisti, siamo spiacenti di informarti, che sebbene i nostri servizi online resteranno a tua disposizione, verranno applicate delle restrizioni sulle tue future scommesse”. Ogni bookmaker è legalmente tutelato e ha la possibilità di chiudere il tuo conto gioco in qualsiasi momento e senza darti alcuna motivazione a riguardo. Una cosa assurda che la legge italiana permetta ai bookmaker di fare impresa senza prendersi nessun rischio. Nei termini e condizioni del contratto, che sei obbligato a sottoscrivere quando apri un conto gioco ci sono decine di clausole, una di queste clausole dice “il bookmaker si riserva il diritto di chiudere o sospendere il conto gioco del cliente in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo”. In poche parole ti stanno dicendo che il bookmaker non si prende rischi di banco e tu sei il benvenuto solo se scommetti in multipla e perdi costantemente i tuoi soldi. Possono chiuderti il conto scommesse in qualsiasi momento e senza nemmeno
Chi è Gianni Carra
PROMOSPACE
La vita difficile dei giocatori professionisti
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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politica poker
IL RE(G) DELLE 4 CARTE ALLA CONQUISTA DEL KING’S! Tutto pronto per tornare al grande poker giocato. Anche per Marcello Miniucchi, “super reg” del Pot Limit Omaha che riprenderà a “grindare” high stakes in una delle location migliori d’Europa a Rozvadov, in Repubblica Ceca.
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arcello Miniucchi, cash gamer da oltre dieci anni e specialista Pot Limit Omaha: numero uno in Italia per quanto riguarda il live. Dove si lavora “sporco”, dove non bastano la “semplice” Gto o l’analisi dati di software di supporto ma bisogna guardare l’avversario negli occhi e tenere ben attivi tutti e cinque i sensi per catturare il maggior numero possibile di informazioni, elaborarle e infine tradurle in una mossa al tavolo, vincente se possibile. Come in tutti i campi è utile la parte pratica ma anche quella teorica, che nel suo caso equivale a milioni di mani giocate online in quasi tutti i maggiori portali di gioco italiani, ma sopratutto su Pokerstars dove tuttora grinda. “Durante il lockdown ho provato a concentrarmi maggiormente sui tornei ed ho swingato molto, nel senso che ho fatto diversi sali-scendi ma devo dire che è stato anche divertente - spiega Miniucchi - e inoltre sono ulteriormente migliorato nel mio gioco, sopratutto post flop tra turn e river dove secondo le mie review, le mie analisi sul mio gioco, credevo di avere le maggiori lacune”. Si è tornati a giocare live e Marcello sta sempre di più preferendo il punto di riferimento per il poker live cash game e tournament d’Europa: “Il King’s casinò rappre-
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di Cesare Antonini
senta l’eccellenza del poker nel nostro vecchio continente – prosegue “CaVendramin” - e credo che tutti i players, sia professionisti che ricreativi, dovrebbero ringraziare il patron, Leon Tsoukernik, per la lungimiranza che ha avuto nel creare la sala e la struttura e per la passione che ci mette nelle cose che organizza. Un vero esempio di grande intelligenza imprenditoriale come raramente mi capita di vedere in giro. Nel resort puoi trovare tutte le comodità di chi cerca una vacanza, mentre nei casinò adiacenti il poker è organizzato al meglio con tanti tornei e manifestazioni che garantiscono action a tutti i livelli”. E Marcello sarà subito schierato al primo grande evento che vede protagonista l’Italia non solo al tavolo ma anche dal lato dell’organizzazione con la partecipazione di EuroRounders di Antony Angeloni e Lele Sgherza: “Sì, parteciperò alla settimana del Balkan Poker Circuit dall’1 al 6 luglio (torneo di Texas Holdem che ha portato il montepremi garantito da 100 a 200mila euro dopo pochi giorni dalla presentazione per il boom di prenotazioni, Ndr) perché in concomitanza andrà in scena una settimana di cash game Pot Limit Omaha high stakes, il mio main game. Poi, dopo due settimane dal 20 al 27 giugno, tornerà il main Omaha da 500k Grt (il Big Wrap) da 2.250 euro di iscrizione, con un side da
IL RE(G) DELLE 4 CARTE ALLA CONQUISTA DEL KING’S!
200mila euro garantiti. Per chi ama le 4 carte è il meglio che si possa trovare, con tanti players da tutta Europa e da tanti altri paesi del mondo. Field variegato con tanti occasionali e non. Il tutto è controllato in sala dalla professionalità di Federico Brunato, una garanzia per il marketing e la comunicazione del casinò, oltre che per il coordinamento dell’intera sala da gioco”. È proprio a Rozvadov che Miniucchi ha giocato (e perso) uno dei piatti più grandi in carriera, ritorniamo sulla mano: “Sì, era una partita cash Plo 25/25/50 con button straddle libero, ovvero ognuno dalla posizione del mazziere da cui il dealer parte per distribuire le carte, poteva mettere l’importo che preferiva, anche all in diretto per assurdo. Quindi piatti sempre molto gonfi nella media al tavolo, fatto sta che nella mano specifica si alzano in tre-quattro e rimaniamo in tre al tavolo ed io sono da big blind con circa 35mila chips davanti. Alla mia destra – racconta Miniucchi - di small blind c’era un austriaco con circa 15mila gettoni e di button un ‘tombino’ svedese davvero molto chiuso con circa 5mila chips. Quindi si parte 25/25 normalmente perché lo svedese non metteva un euro in più preflop senza vedere le carte e decide di aprire a 100, small blind chiama 100 ed io faccio pot 400 con 2-4-5-6 a fiori, non proprio una gran mano, ma c’era un motivo specifico: con l’austriaco (che era il più deep) ci eravamo stuzzicati parecchio negli ultimi giorni e, inoltre, non più di due mani prima avevamo discusso su una mano per chi dovesse mostrare prima. In quello spot gli avevo fatto un herocall al river (con A9xx su QQJ9) e lui non voleva girare le sue carte ma pretendeva di vedere le mie. E qualche giorno prima al Tv cash table gli avevo piazzato due bluff che non gli erano palesemente andati giù; per tutti questi motivi con una mano ultra speculativa sapevo di potergli portare via tutto lo stack. Succede quindi che lo svedese chiama 400, e proprio l’austriaco fa pot a 1.600, io chiamo e lo svedese folda”. È la situazione migliore per Miniucchi che prosegue: “Mi trovo a giocare una mano contro un opponent chiaramente innervosito, con gli Assi scritti in fronte, con una mano speculativa ed in posizione. Quindi, il pot a questo punto è 3.600 ed il flop recita 25Q con draw di fiori. Io quindi ho bottom two, incastro per la scala nuts e 4/5 a colore al 6. Oppo betta 1.500, una size strana che mi induce a pensare che abbia gli assi secchi senza draw di colore e voglia capire dove sta nella mano per foldare eventualmente ad ogni mia mossa di forza. Quindi con rammarico faccio pot, sapendo che nel 90 percento oppo folderà e perderò valore ma in questo caso so che è l’unica mossa
possibile perché non ci sono tanti turn belli per me. Con mia sorpresa non faccio in tempo a finire la ‘T’ di pot e lui le ha messe tutte in mezzo con una faccia come dire: ‘Beh, è un cooler’. Sono stupito, avrò trovato gli assi con flush draw penso io, ho comunque una buona equity per prendermi la mia parte di piatto. Decidiamo di fare il ‘run it twice’, ovvero girare due turn e due river. Nel primo gira J e K off e lui alza le mani al cielo come i ciclisti al traguardo di tappa e poi gira fiero asso e dieci neri. Nel secondo il dealer gira 7 e 8 di cuori, che con il 5 al flop formano tre belle ‘cuoricine’. Lui quasi incredulo sta fermo qualche secondo, come per aspettare di vedere le mie carte, io aspetto e dopo un pò lui gira asso e sei di cuori, per il colore nuts. Praticamente a carte viste ero riuscito a farlo impazzire e fargliele mettere al 17 percento al flop, con gli assi secchi e su un board insidioso: però purtroppo non sono tornate. That’s poker!”, chiude il racconto super Marcello. E in Italia, come siamo messi? “Ci vorrebbe che un personaggio come Leon prendesse in mano un casinò nel nostro Paese, magari il casinò di Campione d’Italia. Una mossa del genere porterebbe nuova linfa al movimento italiano. Ci vuole qualcuno che investa, che abbia le spalle larghe e che sia in grado di fare le cose per bene. L’ideale, poi, sarebbe un affiancamento a chi conosce bene il poker live del nostro Paese e che organizza da tanti anni e lo fa ancora con grande successo come EuroRounders con Antony Angeloni e Lele Sgherza”. Che, non a caso, collaborano proprio con il King’s di Rozvadov. Grande voglia di tornare al tavolo. Per un player live molto importante come te qual è la sensazione al primo grande evento? “Credo che ci voglia ancora prudenza e distanziamento sociale. Bene le mascherine e i tavoli 6Max visto che in un full ring saremmo davvero troppo vicini. Teniamo conto del fatto che nel centro Europa il virus ha colpito meno che in Italia dove però, adesso, sembra essere in fase calante ed è decisamente meno aggressivo. Il plexiglas al Bellagio? È strano vederlo in quella mitica room ma in Usa c’è ancora un impatto molto forte del coronavirus e i numeri dicono che l’emergenza non è scemata come da noi. Misure del genere, insomma, sembrano necessarie. Intanto siamo in attesa che riaprano anche le case da gioco in Austria e ho saputo che potrebbe ripartire anche il Casino Barcellona e, se riapre anche lì (una delle location preferite da Miniucchi, Ndr), significa che il virus sta davvero perdendo colpi”, conclude il top reg Plo che invece i colpi proverà a vincerli tutti al tavolo da gioco. Good luck!
MARCELLO MINIUCCHI
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poker
L’IPO È UN SUCCESSO ANCHE ONLINE IN LOCKDOWN Ben 1.308 i player iscritti e ben 327 i partecipanti al Main Event, con un montepremi totale delle Series che ha toccato i 150 mila euro: l’Italian Poker Open fa bene anche nell’inedito formato web su 888 di Cesare Antonini
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inora aveva toccato il poker online solo per i satelliti di qualche evento della sua lunga storia. Ci voleva il Covid-19 per portare l’Ipo, Italian Poker Open, sul web. Saltate le tappe di Nova Gorica e di Sanremo e ovviamente anche quelle che ancora non erano state annunciate, il brand più prestigioso del poker live d’Italia e molto conosciuto in Europa, ha pensato di stringere una partnership con 888 Poker, altro colosso del gaming mondiale, per tenere vicini i suoi players che, in effetti, hanno risposto quasi tutti presente. È stato l’unico evento italiano a seguire il fortunato trend dei tantissimi brand live internazionali che hanno migrato online. Ottimi field, vincitori d’eccellenza e tantissimi che non si sono voluti perdere l’evento sulla “triple eight”. Come dicevamo nel sottotitolo, alla fine sono stati 1.308 i player iscritti e ben 327 i partecipanti al Main Event dal buy in da 250 euro. Solo un garantito non è stato coperto ma gli altri sono superati con grande agilità. E dai 100mila euro di prize pool overall fissato alla vigilia, ecco arrivare circa 150mila euro distribuiti alla fine
delle Series che si sono giocate nella prima settimana di giugno. “Un evento senza precedenti, un format live storico che si reinventa sbarcando su 888poker.it: le Ipo Online Series chiudono con successo la loro prima edizione online”, hanno commentato dalla room che ha ospitato l’evento. A confermare tutto il Ceo di pklive360.net e Ipo, Andrea Rocci: “Il main event Ipo online doveva ancora finire e con la direzione di 888 stavamo discutendo già su un secondo evento, sulla data da fissare e sul garantito che sarà più alto visto l’ottima risposta del main e di tutte le series. E presto arriveranno novità anche per gli eventi live!”. Ecco, ricordiamo quello che ha combinato l’Ipo prima che arrivasse in coronavirus in nove anni: dal 2011 ha attirato 44.136 giocatori provenienti da tutto il mondo, mettendo in palio oltre 22.000.000 di euro. Ci sarà una seconda edizione? Stando alle parole dei due partner sembra proprio di sì. Intanto, quando sarà uscita questa rivista, avremo una data per l’Ipo live attesissimo nel 2020 dopo l’ottima prova di gennaio a San Marino.
IL MAIN EVENT LO REGOLA “AL.GO.RITMO” L’888Poker Ipo Main Event freezeout è stato preso d’assalto dai reg del poker online e dai pro con Simone “spera991” Speranza che non riesce a piazzare il triplete ma strappa comunque la prima bandierina online del popolare format
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live. Tuttavia a vincere è stato “al.go.ritmo” che ha messo in riga 327 entries per un montepremi finale di 76.845 euro (erano 50.000 quelli garantiti) e 45 posti pagati. Al winner, nickname abbastanza conosciuto nel poker online
I R ISU LTAT I D E L F I N AL TA B L E L’IPO È UN SUCCESSO ANCHE ONLINE IN LOCKDOWN
“punto it”, 14.869,64 euro per un buy in da 250 euro, mentre al runner up “LasVegAAs” ben 11.142,52 euro. Sul gradino più basso del podio un altro reg online, “DoppioVolt0” che vince 8.452,95 euro. Quarto un altro player online che prende spesso bandierine sul web, “MakeMeH0ld” per 6.339,71 euro. Tra i pro che hanno partecipato (e sono stati tanti) e habitué di Ipo un certo “DJdaveEN” Nutarelli che ha preso 499,49 euro uscendo 32esimo poco prima di un altro reg come Daniele “danidefeo” De Feo 35esimo per la stessa moneta. E come detto 42esimo Speranza per il minimum cash fa 461,07 euro.
1. Al.go.ritmo euro 14.869,64 2. LasVegAAs 11.142,52 3. DoppioVolt0 8.452,95 4. MakeMeH0ld 6.339,71 5. Luna1929 4.380,16 6. ilNautilus8 3.381,18 7. Marko1914 2.612,73 8. Koala69 1.844,28 9. Riot1908 1.344,78
TOMMY BRIOTTI C’È NEL 6MAX La firma sull’Ipo 6 Max 5mila euro, è di Tommaso “ImToms2up” Briotti, storico player live e online italiano, dopo aver speso 3 bullet ed essere riuscito ad arrivare al final table. L’evento ha visto partecipare 129 players più 32 rientri per una prize pool di 8.050 euro su un garantito da 5.000 euro. Al primo sono andati 2.093 euro al runner up “WillamWollas” 1.408 euro e al terzo classificato “salv4pel” 1.046 euro. “Al final table avevamo average 50X e sono entrato che ero praticamente ultimo in chips - spiega a Ipo Events Tommaso Briotti - ho vinto per fortuna 5 left un colpo decisivo per la tournament life AJ vs KQ offsuited e mi sono messo comodo. Poi solo piatti piccoli fino all’heads up dove avevo io 1 milione di gettoni contro 2,3. L’avversario (WilliamWollas, Ndr) aveva range troppo larghi e ho ribaltato la situazione a 2,5 per me e 0,8 per lui. Nella mano decisiva lui apre con A8 offsuited e io 3betto con AAm 4bet shove, snap call e gli Assi tengono”. Match point chiuso facile he ne pensi dell’evento? “Secondo me è stata un’ottima idea quella di trovare una collaborazione con 888, sono due brand molto forti - prosegue “ImToms2up”, nickname storico che evoca grandi ricordi del poker online
L’APERTURA DI “LUCASEBA89”! L’888Poker Ipo Opening Event, il torneo che ha aperto le series online, ha avuto subito una grande firma: quella di Luca Sebastiani, cash gamer live e grinder online conosciutissimo e di grande livello. Una vittoria con la “mano sinistra” per lucaseba89 anche se la parentesi vicino al nick in lobby indica 2 bullet spesi per arrivare al successo: “Abbiamo fatto deal in 3 e alla fine stavo anche multitablando cash e alla fine sono riuscito a vincere anche il torneo”. Prizepool da 5.900 euro generato da 118 entries di cui 20 rientri. Per Luca l’Ipo era già in programma: “Durante il lockdown ho giocato molto e anche su 888Poker e ho fatto mtt e cash 50 percento e 50 percento. Su questa room mi trovo molto bene e gioco spesso le loro Series e i domenicali. L’Ipo è una bella idea. Com’è andata durante l’emergenza sanitaria? Bene ma potevo fare molto meglio”, si bacchetta Seba. Il live, e l’Ipo, gli manca molto: “Giocare dal vivo mi manca tantissimo, stavo plannando Saint Marteen e Las Vegas e per fortuna che non avevo prenotato nulla prima dell’emergenza. L’Ipo è un torneo bellissimo anche per il cash game che
“dot it” degli albori e che ha continuato ad essere sempre competitivo e vincente - per quanto riguarda i tornei sarebbe interessante avere, come succede su altre room, il nome e cognome invece del nickname trattandosi di un evento live/ online. Questo avrebbe aiutato. Per i tornei mi piacciono le strutture ma credo che avrebbero dovuto garantire dei montepremi più alti. E come abbiamo potuto notare negli ultimi 3 mesi il 99 percento dei garantiti è stato ‘battuto’”. Come annunciavi, un bel periodo per il poker online: “Ho giocato di media 11 giorni su 14, come ai tempi del professionismo! È andata molto bene, c’è mancato poco poco in più di una circostanza per poter definire il mio bilancio eccezionale”, prosegue Briotti. Il live ti manca? Quando pensi si tornerà a giocare? “Mi manca tantissimo, in futuro dovrei avere più tempo a disposizione di quanto avuto negli ultimi 7/8 anni per viaggiare e giocare live e sto pianificando delle lunghe trasferte che abbiano in comune delle lunghe e bianche spiagge ed un mare cristallino. Saint Marteen, Bahamas? Beh sì sono due mete al vaglio ma nel mondo, cercando bene, c’è sempre qualche casinò ancora piuttosto inesplorato”.
Il p a y o u t si poteva giocare a margine del 1. Lucaseba89 euro 1.020,85 festival. Spero quindi che torni 2. J10ku92 1.118,37 quell’action che credo a Sanre3. GianlucaVorz 1.105,78 mo sia stata molto importante 4. Burghy74 545,75 da come mi hanno raccontato 5. _v0gelfAlle_ 383,50 gli amici mentre a San Marino 6. Andreapini88 309,75 stava ancora crescendo”. 7. 8CENSO8 250,75 Come detto “lucaseba89” ha vinto per 1.020,85 euro, ma il 8. DONKIsHOT 206,50 premio più grande l’ha pre10. Fantastik55 141,60 so “J10kUn92” per 1.118,37 11. Danidefeo 141,60 euro e poi “GianlucaVorz” per 12. Merio13 141.60 1.105,78 euro. 13. Messina92 123,90 A premio anche “Andreapini88” 14. RINOGADE 123,90 sesto per 309,75 euro e poi undi15. Omeg_bocha_ 123,90 cesimo Daniele “danidefeo” De Feo della school In The Zone e grande habitué di Ipo. Ai tavoli anche “lupussss” aka Manuel Solimine ma senza cash.
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casinò
Le sette vite del Seven
di Giuseppe Testi
Anche in Francia le case da gioco tornano a una nuova “normalità”. Ecco come il Casino Tranchant Amnéville, nella regione della Lorena, si è organizzato per tornare ad accogliere i clienti
D
opo due mesi e mezzo di chiusura forzata dovuta alla situazione sanitaria, il Seven Casinò di Amnéville (situato nel dipartimento della Mosella nella regione della Lorena) ha riaperto le porte. Dal 2 giugno gli appassionati delle slot-machine e dei giochi elettronici, hanno potuto finalmente ritrovare il loro passatempo preferito. La sala dei giochi da tavolo ha invece riaperto il giorno 22. Antoine Spagna, direttore generale del casinò, illustra quali sono le conseguenze che la crisi sanitaria potrebbe avere sulle abitudini di gioco dei suoi clienti e di conseguenza, sull’attività del casinò. “Il 2 giugno, giorno della riapertura, mi sono subito reso conto che i clienti erano entusiasti di ritornare, temevo che questo periodo difficile avesse un impatto sul loro modo di giocare, ma in realtà nulla è cambiato, le persone avevano davvero un gran desiderio di tornare alla normalità, di tornare al casinò. Per quanto riguarda l’impatto sull’azienda, nel periodo di chiusura il casinò ha perso circa 10 milioni di euro di cifra d’affari, ma ci stiamo già riprendendo: dal 2 giugno ad oggi abbiamo avuto un aumento del 4,6 percento rispetto allo scorso anno. E bisogna considerare che in quella data abbiamo riaperto soltanto le slot e i giochi elettronici (roulette e black-jack) mentre i giochi tradizionali, roulette, poker e black-jack, solo il 22 giugno”. Come vi siete preparati per la riapertura? Quali sono le principali misure di protezione che avete adottato? “In effetti, ci siamo semplicemente adeguati al protocollo sanitario richiesto dal governo, per entrare è obbligatorio indossare la mascheANTOINE SPAGNA
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rina, i clienti devono rispettare la distanza sociale pari a un metro. Abbiamo provveduto a distanziare anche le slot, e laddove sia impossibile abbiamo inserito il plexiglas fra una slot e l’altra, in modo da garantire che i clienti siano completamente protetti. La distanza sociale è rispettata anche quando i clienti si spostano nella sala, devono sempre indossare le mascherine, le possono togliere, momentaneamente, solo quando sono seduti per giocare”. Come hanno reagito i vostri clienti rispetto a queste misure? Avete avuto problemi, difficoltà a farle rispettare? “No, perché credo che sia noi che i clienti, fossimo già preparati a tornare in condizioni diverse, dopo settimane di informazioni e avvertimenti che ci arrivavano dai media. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per mettere in atto le misure necessarie per garantire la totale sicurezza dei clienti all’interno del casinò. Anche i giocatori hanno ben integrato queste misure, l’uso della mascherina, le distanze, quindi si sono adattati molto rapidamente e per la maggior parte sono molto rispettosi delle norme di sicurezza.” In che modo il personale ha vissuto il periodo di confinamento? Lei ha avuto notizie dei suoi dipendenti? È rimasto in contatto con loro? “Certo, è stato un modo per assicurarci che stessimo tutti bene, per sostenerci in un momento così delicato per tutti, due mesi e mezzo senza lavorare sono tanti e poi ci siamo trovati da un giorno all’altro chiusi nelle nostre case, senza poter vedere nessuno al di fuori dei familiari con cui si convive. Abbiamo creato un gruppo Whatsapp che ci ha permesso di comunicare, stare insieme e mantenere le relazioni, abbiamo anche fatto lunghe chiamate telefoniche”. La sala dei giochi tradizionali ha riaperto il 22 giugno. Quale sarà l’impatto sui giocatori di roulette e black-jack, in relazione al rispetto delle regole sanitarie, e di conseguenza sul risultato dei tavoli?
CASINÒ LE SETTE VITE DEL SEVEN
“Per quanto riguarda le norme di sicurezza, che dovranno essere messe in atto affinché i giocatori siano protetti, avevamo due opzioni: ridurre drasticamente il profilo della sala, diminuendo il numero di tavoli e inserendo le protezioni in plexiglas fra un giocatore e l’altro. Ho preferito una seconda opzione, vale a dire mantenere l’attuale numero di tavoli, esattamente otto, ma non potranno esserci su ogni tavolo più di tre giocatori, il che ci consente di far lavorare tutti i nostri croupier, e di continuare a far vivere la sala. Ovviamente l’impatto finanziario sul risultato della sala è notevole, il budget previsto sarà completamente falsato, e non possiamo prevedere quale sarà il risultato che riusciremo a ottenere. Sul mese di giugno, rispetto alle previsioni, la perdita sarà intorno agli 80.000 euro”. Quali misure economiche avete adottato nei confronti dei dipendenti? C’è stata una riduzione dei posti di lavoro o avete potuto garantire il mantenimento dell’impiego per tutti? “Dei 150 impiegati ce ne sono quasi 80 che sono tornati a lavorare dal 2 giugno. Abbiamo dovuto mettere l’intero servizio dei giochi tradizionali in disoccupazione parziale fino al 22 giugno, così come anche il servizio dei banchetti, che sono impossibili da svolgere perché il protocollo sanitario non lo consente; c’è anche una parte del personale amministrativo in disoccupazione parziale (in Francia, il periodo di disoccupazione viene integrato dallo stato, con una perdita sul salario di circa il 20 percento Ndr). Non abbiamo tagliato posti di lavoro, speriamo di poter riaprire presto con il nostro personale al completo, l’obiettivo non è quello di sbarazzarci dei dipendenti, ma di garantire che tutti possano tornare a lavorare nelle migliori condizioni possibili”. E lei come ha vissuto questo periodo, ha continuato ad esercitare le sue funzioni in azienda? “Ho avuto la fortuna di poter continuare a lavorare, è stato necessario dalla chiusura del casinò, è stato necessario dal punto di vista regolamentare rispetto alle procedure ministeriali, abbiamo dovuto pensare a occuparci dei salari, presentare le dichiarazioni per mettere tutti in disoccupazione parziale. Trascorso questo periodo, abbiamo cominciato a prepararci per la riapertura, stabilire il protocollo delle norme di sicurezza, distanziare le slot, mettere in conformità la sala alle nuove disposizioni. Sì, sono stato fortunato a poter lavorare mentre gli altri erano confinati.” Quali saranno, a suo avviso, le conseguenze a medio e lungo termine di questa situazione sulle abitudini di gioco dei suoi clienti, e quindi sull’azienda? “Alla luce di ciò che posso vedere dalla riapertura, sapendo che ero molto ottimista anche prima di riaprire, non credo che il virus abbia cambiato profondamente le abitudini dei giocatori, è vero che devono indossare la mascherina per entrare nella sala, ci sono alcune regole da osservare per quanto riguarda le distanze, ma nonostante tutto ciò la clientela è tornata. Non ci sono stati molti cambiamenti nel modo in cui i nostri clienti giocano, al contrario, penso che continueranno a fare quello che hanno fatto prima, essendo soltanto un pochino più at-
tenti per non essere troppo vicini l’uno all’altro. Si perderà un poco della convivialità di prima, dovremo riuscire a far sentire quel clima di familiarità che poteva attirare i nostri clienti, soprattutto coloro che frequentano il casinò con molta assiduità”. Quindi potrebbe essere necessario modificare il modo in cui fidelizzare la clientela rispetto a prima? “Certamente, sarà necessario trovare altre strade per fidelizzare i clienti, potrebbe essere necessario cercarli in un modo diverso, modificare la nostra comunicazione per attrarre i giocatori con più precisione. Sono convinto che non possiamo limitarci a ringraziare i nostri clienti abituali, dovremo ancora farci conoscere per portare le persone all’interno del casinò. Quello che abbiamo fatto dimostra che siamo in grado di accogliere i clienti garantendo loro la massima sicurezza”. Le sale slot in Italia sono state autorizzate, con alcuni distinguo su base regionale, a riaprire dal 15 giugno, due settimane dopo la Francia. Pensa che il modo in cui il suo casinò, così come gli altri francesi, si sia preparato per la ripresa dell’attività, possa essere preso a modello per le sale da gioco italiane? “Dire che i casinò francesi possano essere presi a modello, sarebbe forse un po’ presuntuoso, in ogni caso penso che ci siano certamente cose da prendere in quello che abbiamo fatto. Nelle misure che abbiamo messo in atto oggi, ci sono tutti i nostri sforzi per permettere che i clienti si sentano in sicurezza, ci sono sicuramente cose molto buone da prendere. Abbiamo ancora aree da migliorare, e penso che queste poche settimane ci hanno mostrato alcuni difetti, che le sale da gioco italiane sono state in grado di correggere ancora prima di riaprire”. Un’ultima parola per i nostri giocatori, che sono rimasti più di tre mesi senza poter soddisfare la loro passione. Consiglierebbe ai giocatori italiani di trascorrere una vacanza nella sua regione e venire a scoprire il suo bellissimo casinò? “Non posso dire che consiglierei loro di venire, in ogni caso posso invitarli a venire e unirsi a noi, condividere ciò che sappiamo fare e poter confrontare anche ciò che viene fatto in Italia, che è un Paese che amo, le mie origini sono lì, e dove desideriamo andare con molto piacere. Posso invitare con piacere i giocatori italiani a vedere quello che siamo in grado di fare al Seven Casinò, non siamo molto lontani dall’Italia, sarà un piacere riceverli. Spero che le sale italiane, così come noi stiamo facendo, possano tornare presto in contatto con i loro clienti e i loro impiegati. E far sì che questo periodo che tutti abbiamo vissuto possa essere solo un brutto ricordo”. LUI CHI È?!?
Originario di Pescara, Giuseppe Testi è direttore di sala presso il Seven Casino di Amnéville les Thermes, nella regione Lorena, in Francia. Ha iniziato a lavorare nei casinò francesi nel 1996, debuttando a Deauville come croupier. Ha lavorato in diversi casinò, attualmente si occupa della gestione della sala, sia del reparto slot, come dei giochi tradizionali. Si è occupato inoltre di formazione dei croupier, sia in Italia che in Francia. Dal 2018 è coach professionale, per accompagnare le persone, sia in ambito privato che aziendale. www.gioconews.it
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seppure con tutte le dovute precauzioni, fa ben sperare per il futuro di aziende che rappresentano un patrimonio importante per le rispettive proprietà. Il gioco d’azzardo è tutt’altro che morto, al contrario evidenzia buona vitalità, a conferma che il divertimento e le emozioni che regala sono tuttora in grado di attrarre molte persone. Non è nostro costume azzardare previsioni, ma i segnali positivi certamente non mancano e nel medio periodo siamo certi che le aziende che gestiscono l’azzardo in Italia potranno continuare a produrre ricavi e a garantire occupazione. Non riteniamo opportuno andare oltre. Più volte all’interno di questa rubrica abbiamo profuso sforzi in difesa di un mondo che, oggi più di ieri, riteniamo debba continuare ad esistere. Mai avremmo potuto prevedere quanto è accaduto, che una pandemia cambiasse la nostra vita, le nostre abitudini anche quelle più banali, ma non potrà mai privarci della voglia di vivere e di divertirci…
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caratterizzati, hanno rappresentato un’opportunità. Partiamo dalla scelta inevitabile di rivedere il layout delle sale che ospitano i giochi elettronici e i tavoli. Una rivisitazione di spazi e ambienti che, a nostro modestissimo parere, li ha resi più accoglienti e forse anche più funzionali. Sempre secondo noi, gli interventi messi in opera sono stati quindi occasione per promuovere un miglioramento. Una nostra percezione che cozza certamente con considerazioni di carattere economico. Ridurre il potenziale produttivo dell’azienda non è scelta facile, ma nella fase di ripartenza la priorità è stata la sicurezza e soprattutto, dopo un periodo di chiusura, certamente il più lungo nella storia dei casinò, tornare ad accogliere i clienti. E la risposta da parte della clientela è arrivata prontamente con un afflusso significativo registrato nelle prime giornate di apertura in tutti e tre. Dopo mesi in cui il pessimismo aleggiava incontrastato, oggi riaffiora un cauto ottimismo che,
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
RIFLESSIONI DAORSO
LASLOT DELMESE
cessario anche modificare il layout delle sale da gioco, quindi diminuire il numero dei tavoli disponibili per assicurare il dovuto distanziamento tra le persone, prevedere la prenotazione dei posti. Per garantire alla clientela un numero adeguato di slot machine - comunque ridotte in quello complessivo - sono state sacrificate le aree fumatori. I percorsi di entrata e uscita della clientela sono stati differenziati. Quelle che vi abbiamo raccontato sono solo alcune delle attività che il management delle case da gioco ha dovuto implementare, non diamo conto, perché non ci compete, delle ulteriori e innumerevoli complicazioni che sono state risolte per adottare tutte le precauzioni necessarie ad assicurare la continuità dell’attività aziendale nel rispetto della massima sicurezza per tutti. Un processo difficile che ha portato con sé molti cambiamenti per poter avviare un ritorno alla normalità che tutti invochiamo ed auspichiamo. Chi ci segue sa che amiamo molto associare cambiamento e opportunità. Possiamo certamente affermare che, ad esempio, per il Casinò di Saint-Vincent i cambiamenti imposti dal Covid-19, pur nelle grandi difficoltà e nei gravosi impegni che li hanno
LEAVVENTURE DAROONEY
S
iamo quanto mai entusiasti di scrivere questo numero della rubrica Panno nero. L’entusiasmo deriva dal fatto che lo scorso 15 di giugno, il Casinò di Saint-Vincent ha riaperto le sale da gioco. Una riapertura che finalmente è stata autorizzata anche per le altre due case da gioco, quelle di Sanremo e di Venezia. Quindi, dopo aver argomentato diffusamente sul periodo di lockdown, oggi possiamo finalmente tornare a parlare del business di cui ci occupiamo da lungo tempo. Dalle notizie che abbiamo raccolto, il percorso che ha portato alla riapertura ha costretto tutti a misurarsi con notevoli complessità, non solo dal punto di vista burocratico, ma anche operativo. La prima importante questione da affrontare è stata sicuramente la sicurezza del personale e dei clienti. Nel primo caso sono state adottate misure rigide per gestire gli accessi al posto di lavoro, sono stati minuziosamente regolamentati tutti quegli aspetti che caratterizzano la presenza del personale in azienda, quindi la permanenza al tavolo da gioco o nelle aree nelle quali sono in funzione le slot machine, così come le pause che nell’organizzazione e gestione dell’attività di un casinò sono parte integrante della prestazione di lavoro. Come conseguenza della nuova organizzazione, si è reso ne-
GIOCO &PSICHE
PANNONERO
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NEWSLETTER
Ripartire, tra complicazioni e opportunità
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Una nuova slot online nel firmamento di TerryBet.it | Nome_ Stellina | Data di rilascio_ giugno 2020 | Disponibile su_ omnichannel!
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›› grafica
Una slot semplice ma altamente performante. Un giudizio che vale in generale ma vale anche per quanto riguarda la grafica, dove la semplicità è caratterizzata dalla proposizione di un grande classico delle slot, come quello del gioco “tutti frutti”, mentre le performance si riferiscono all’alta qualità e definizione delle immagini, che rendono il gioco ancora più piacevole. A dare un tocco di novità e di freschezza, anche in termini grafici, è l’introduzione delle stelline, che non a caso danno anche il nome alla slot. Oltre a renderla più bella e varia dal punto di vista estetico.
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›› sound
Anche nel sonoro, come nella grafica, questa slot si dimostra assai concreta e ideale alle esigenze e abitudini di un giocatore abituato alle slot “fisiche”. Con una musica di sottofondo semplice ma altamente coinvolgente e degli effetti sonori gradevoli e mai fastidiosi, come troppo spesso accade in alcune slot virtuali che nel voler esaltare l’esperienza utenti, finiscono col diventare presto noiose. In questo caso, il gioco è sempre fluido e scorrevole con le musiche che si amalgamano alla perfezione alle diverse dinamiche, riuscendo sempre a tenere attento il giocatore. Soprattutto nelle fasi “calde” delle vincite.
›› giocabilità
Come dicevamo in premessa, abbiamo di fronte una slot che fa della semplicità la sua virtù, proponendo un grande classico dei giochi “da bar” come quello dei frutti, in una griglia a 5 rulli e tre simboli (5x3) e con dieci linee di pagamento. Utilizzando i simboli tipici delle slot più popolari, come il “7”, i diamanti, le campane accanto ai vari frutti, accompagnati dalle stelline che rappresentano il simbolo “wild”, il quale dà un tocco in più non soltanto dal punto di vista estetico, ma anche - e soprattutto - dal punto di vista del gioco, visto che a esso sono legate le dinamiche di vincita del gioco. Il simbolo wild sostituisce tutti gli altri simboli in tabella, comparendo sui rulli 2, 3, 4 in qualsiasi posizione, per poi espandersi sull’intero rullo. Offrendo un giro gratis in modalità “free spin”. Semplice, ma efficace. In generale la slot appare molto dinamica e piacevole nel ritmo.
›› bonus
Come indicato nel paragrafo precedente, la parte centrale del gioco è legata al simbolo wild che permette di entrare nella modalità “free spin”, la quale rappresenta di fatto il “bonus” di questa slot. In particolare, la fase free spin consiste nell’effettuare dei giri gratuiti - senza quindi consumare ulteriori crediti - con simboli wild espansi e bloccati sul rullo, mantenendo invariata la puntata di gioco. Se dopo un giro gratis effettuato in tale modalità compare almeno un nuovo simbolo wild si ottiene un ulteriore giro gratuito. Considerando che i wild sono presenti sui rulli 2, 3 e 4, sarà possibile effettuare complessivamente fino ad un massimo di tre giri gratis. La modalità free spin termina quanto sono stati consumati tutti i giri gratuiti.
il nostro giudizio. Abbiamo a che fare con una nuova slot prodotta da GetBet, la società specializzata nel gaming online del gruppo Romagna Giochi/Nazionale Elettronica, che continua il suo percorso nel gioco a distanza, dove sta riscuotendo un discreto successo. Puntando fortemente - e a ragione – sulla conoscenza del giocatore e sulla propria esperienza nel gioco terrestre, che diventa sempre più preziosa ora che il processo di “ibridazione” dei consumatori si fa sempre più accentuato. E giochi come questo si rivelano strategici, sapendo toccare le giuste corde. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Solo film e videogames, preferivo fare gol! Ipse dixit: «Il calcio non è più quello che giocavo io e ora preferisco allenare un gruppo di ragazzi ‘speciali’. Al Fantacalcio? Costavo poco ma rendevo tanto, lo so. E in ritiro niente carte solo film e videogames. Non scommetto ma è giusto che si faccia»
INTERVISTE
di Cesare Antonini
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ndovina chi è? Se diciamo “Tatanka” o “Bisonte”? E se aggiungiamo 348 reti con tre titoli da capocannoniere nei campionati di calcio di A, B e C1? Beh forse i più esperti c’erano arrivati allo splendido rapporto qualità/prezzo al Fantacalcio: “Lo so, ero molto conveniente, me lo raccontavano - esordisce Dario Hübner nella nostra intervista ma per forza, davanti avevo gente come Ronaldo, Totti, Del Piero, Vieri e anche altri ottimi attaccanti e spendevano tutti su questi campioni. Poi il mio lo facevo sempre e con Igor Protti sono diventato capocannoniere di tre serie differenti, una soddisfazione pazzesca, difficile da spiegare anche se le gioie sono state tante nel calcio per me”. È arrivato il momento della biografia, anche per lui. “Mi chiamavano Tatanka”, non poteva avere titolo diverso: “Dopo tanti anni di calcio era il momento di mettere in fila i ricordi e la mia storia e ho deciso di scrivere tutto quello che mi è capitato in oltre 25 anni di gioco. Ma in generale mi godo il meritato riposo anche se sto allenando un gruppo di ragazzi ‘speciali’ a Mantova. Purtroppo col coronavirus abbiamo dovuto interrompere tutto”. L’hanno definito il calciatore “operaio” ma in generale è una persona meravigliosa. L’accezione “speciale” per la disabilità è, senza falsi buonismi, davvero meravigliosa e gli rende onore. Ma la carriera d’allenatore come va? “Ho avuto alcu-
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ne esperienze non proprio positive e per adesso mi basta così - spiega ‘Tatanka’ - anche perché il calcio è cambiato, nel giro di pochi anni. Una volta se eri bravo alla fine sfondavi perché eri giudicato da gente che valeva più di te o quanto te. Adesso vedo tanti ragazzi validi che giocano in serie minori che dovrebbero ottenere di più e, viceversa, alcuni giocatori che dopo 20 partite diventano titolari e valgono 50 milioni di euro. Faccio sempre l’esempio di Paolo Maldini, dopo 3 anni che era titolare al Milan dall’età di 16 anni, i critici iniziarono a definirlo un grande giocatore. Adesso molti costano milioni dopo poche presenze e poi magari spariscono pure in un paio di stagioni”. Diretto il “Bisonte” quando carica. Quindi non si torna in panchina, per adesso: “Ripeto, non mi interessa anche perché va avanti chi ha agganci e conoscenze e non è più il mio calcio. Ma se dovessi incrociare una società con un presidente che è sulla mia stessa lunghezza d’onda, perché no? Potrei tornare anche domani”. Andiamo sulla nostra materia: Fantacalcio? Mai giocato? Sa che in molti l’hanno ingaggiata e che ha regalato tante soddisfazioni? “Certo che lo so - se la ride - e so che costavo poco all’asta ma era bravo e fortunato chi mi prendeva perché tutti spendevano per Totti, Ronaldo, Del Piero, Vieri e altri ancora che giocavano negli anni di Brescia e Piacenza. Rendevo tantissimo e sono contento, è una piccola soddisfazione”. Ma in alcuni Fantacalcio di Serie B era a livello del Fenomeno come costo e rendimento: “Questa non la sapevo, beh meglio così”, se la ride ancora Hübner. Rimanendo sul gioco, in ritiro ci sono tanti giocatori di poker, di briscola, di scopa. Lei? “Io preferivo vedere i film coi portatili che avevano il lettore Dvd, ricordate?
Mi mettevo le cuffiette in camera e passavo il prepartita o la preparazione così. Non giocavo a carte ma mi divertivo nelle missioni di Tomb Rider, soprattutto. Poi con i carrarmati o altri giochini simili”. I professionisti non possono scommettere: che idea ha Dario Hübner del settore del betting? “Esatto, non ho mai puntato un euro ma non sono contrario. Certo siamo partiti dal Totocalcio e ora ho visto che ci sono migliaia di possibilità di scommettere e tantissimi siti online e agenzie dove farlo. Penso che il mondo vada avanti e che se un tifoso vuole scommettere qualche euro per divertirsi lo possa fare e non ci siano grossi problemi”. Finiamo con due domande flash: i ricordi più belli? “Difficile sceglierne uno o un paio. Ho segnato tantissimi gol e per ogni città in cui sono stato, ogni squadra in cui ho giocato, ogni stadio che ho calcato e ogni maglia che ho indossato ci sono ricordi bellissimi che porterò sempre con me. Dove sono stato conservano tutti un bellissimo ricordo di me e questa è la più grossa soddisfazione per un calciatore. Se devo proprio scavare, però, allora dico la doppietta a Piacenza che valse la salvezza e quella a Brescia che, invece, ci portò in Serie A. Un gol bellissimo a Fano ma anche a Cesena nel derby col Ravenna. Ma ce ne sono tantissimi”. E Dario Hübner vede un Dario Hübner nel calcio di oggi? “Non so se esisterà mai un calciatore simile a me, penso sia impossibile ma a me piace tantissimo il ‘Gallo’ Belotti, un ragazzo umile, tranquillo e vuole sempre fare bene. Mi piace come giocatore e come ragazzo perché difficilmente fa polemiche o protesta, tutto qua”.
INTERVISTE
Fino all’ultimo minuto! di Anna Maria Rengo
Michele Mozzati racconta le sue incursioni giocose ma prudenti a Las Vegas, dove "il kitsch si fa arte" e gli spettacoli teatrali sono da non perdere
Una
coppia artistica inossidabile, che continua a farci ridere riflettendo. È quella formata da Luigi Cignali e Michele Mozzati, alias “quei” Gino e Michele che hanno fatto la storia della satira e della comicità italiana. Incontriamo Michele in occasione della recente pubblicazione nel suo libro “Quel blu di Genova”, edito da La nave di Teseo, e iniziamo la nostra chiacchierata proprio dal suo sodalizio con Gino: dove avete trovato ispirazione in 44 anni di carriera? “Respirando. Cioè vivendo. L’uomo è l’unico animale che vive sapendo di dover morire. Per questo cerca di non perdersi un solo minuto della propria vita. E lo fa nei modi che reputa più consoni in quel momento. Vive secondo gli input che gli dà la vita medesima. E la vita lo sappiamo che ne dà tanti, di stimoli. Belli, brutti, medi, alti, bassi forti, deboli, tragici, meravigliosi. Credo di poter rispondere a nome di entrambi, dato che siamo ormai, diciamo, adulti vaccinati: in questi oltre 40 anni abbiamo preso ispirazione dalla vita. Sia quando abbiamo scritto, in tempi ormai abbastanza lontani, di satira, sia quando abbiamo costruito spettacoli comici, in teatro e in Tv, sia quando abbiamo scritto libri umoristici o raccolto battute firmate da altri, come per esempio nel Formichetti che ormai contiene quasi 8.000 battute. Non c’è come guardarsi intorno da una parte, e imparare a sentire come si è dentro dall’altra, per cogliere ispirazione. Se hai senso dell’umorismo e dell’autoironia, se sei un po’ stronzo e altre volte un po’ complice il gioco è fatto”. Quanto è importante, in un sodalizio artistico, l’affinità personale? “Se si è in due solitamente nel professionismo succede come nelle coppie d’amore vere. Si incomincia, come nel nostro caso, per affinità diciamo culturali e per vite simili - eravamo studenti
universitari - e si fanno cose insieme per divertimento. All’inizio c’è l’entusiasmo della coppia nuova, diciamo il periodo dell’’innamoramento’. Poi c’è il lungo periodo della ‘convivenza’, diciamo abbastanza tranquillo, a volte troppo. Infine c’è la ‘vecchiaia’ dove ci si sopporta molto meno. Ma ormai chi ce lo fa fare di separarci? Allora, magari come abbiamo deciso noi due, ci si concedono anche lunghe avventure all’infuori dalla coppia. Sia io che Gino scriviamo libri da soli. Lui gialli, io racconti e romanzi”. Anche nei momenti più drammatici dell’emergenza Covid-19, gli italiani hanno dimostrato capacità di resilienza anche attraverso un po’ di umorismo. Lei come ha vissuto questo periodo e in che cosa l’ha cambiata? “Molti pensano al concetto di resilienza come a qualcosa molto simile all’adattamento. Per me resilienza significa più reazione all’avversità. Ma senza scontri frontali: Un qualcosa come accerchiare la difficoltà. Circondarla, circuirla. Circumnavigarla. E doppiarla, lasciandola lì. L’umorismo serve. L’autoironia pure, come ho detto. Fondamentale il senso del comico, che poi è l’altra faccia del tragico”. Come racconterebbe/racconterà questi mesi così unici nella vita di tutti? “Non so se li racconterò. Credo che lo faranno in troppi. In troppi ci stanno spiegando come stiamo vivendo e ancor di più ci racconteranno come abbiamo vissuto. A meno che non mi venga un mente un’idea , a mio giudizio, irrinunciabile, non racconterò questo periodo”. Ci racconta la genesi di Quel blu di Genova? In ognuno di noi batte il cuore di un viaggiatore errante e quanto sono importanti i sogni, ai limiti dell’utopia? “Quel blu di Genova è la storia delle due parole forse più conosciute al mondo: pizza e blue jeans. Anzi, è la storia di due amici che si innamorano della stessa ragazza, bellissima e formidabile, entrambi ricambiati. La storia di un amore anomalo e forse non impossibile. Ma è anche la storia della fuga da Milano di due patrioti mazziniani verso Le Meriche, come si diceva al-
lora tra migranti. Fuga su un veliero, anno 1853. È un’idea che mi è venuta pensando a quattro dei miei cinque luoghi dell’anima. Il quinto è Venezia, e non c’è, ma ci vado spesso. Gli altri sono Milano, Genova, New York, San Francisco (nell’ordine di apparizione nel romanzo). Forse sono anche i miei luoghi dell’utopia non realizzata. Però si può cercare di migliorare il mondo che c’è. E allora, perché no, l’utopia da outòpois (non luogo), potrebbe trasformarsi in eu-tòpos (bel luogo). L’etimologia, dal greco, per fortuna resta incerta...”. Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano… cosa la fa arrabbiare di più in generale e in questo periodo? “La violenza e il pressappochismo dei social. Anche se qualcuno lo frequento perché sono curioso”. Le è mai capitato di fare satira, o comunque di osservare attentamente, quello che gira intorno al mondo del gioco con vincita in denaro? Che cosa ne pensa di esso? “Nei miei abbastanza frequenti giri americani, proprio nei luoghi che racconto in Quel blu di Genova, ho fatto più volte tappa a Las Vegas, che si trova non lontano da Los Angeles e San Francisco, e attaccata al Grand Canyon. Molti dei miei amici non la amano. Altri la adorano, come me. Perché LV è la sintesi della follia, dello spettacolo, del sogno. Io a girare per hotel, visitare il Ceasar Palace o il Bellagio o il vecchio Excalibur, mi diverto un mondo. È il kitsch che si fa arte. Poi, per quanto riguarda i casinò, beh quelli mi incuriosiscono ma li frequento pochissimo e sempre con il denaro contato in tasca. Solo quello che ho deciso di spendere. Che non è mai superiore a una cena per due in un buon normale ristorante. Faccio un patto con me stesso, aiuta a non fregarsi: se perdo salto una uscita al ristorante. Personalmente cerco di evitare ogni altro percorso senza autocontrollo. Ma, per tornare a Las Vegas, che è oltre alla capitale del gioco, anche una capitale dello spettacolo, lì ho visto a teatro gli spettacoli più belli. E non è poco. Anzi a me basta anche solo quello”.
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PROMOSPACE
Il regolatore di gioco bulgaro Sgc ha annunciato la revoca temporanea delle licenze di scommesse sportive e di gara rilasciate al bookmaker Eurofootball dopo aver constatato che l’operatore non era riuscito a pagare le tasse dovute allo Stato: l’equivalente di 160 milioni di euro, basate sulle entrate della società degli ultimi cinque anni. La revoca durerà un minimo di tre mesi, entro i quali Eurofootball dovrà “agire per porre fine alle violazioni”, come richiesto da Sgc. Eurofootball era tra le società di gioco bulgare di proprietà di Vasil Bozhkov, incriminato a gennaio anche per estorsione e tentata corruzione. Bozhkov, detenuto negli Emirati Arabi Uniti dall’inizio di febbraio, ha negato qualsiasi illecito opponendosi agli sforzi della Bulgaria per estradarlo. Il bookmaker dal canto suo ha dichiarato che la sospensione della sua licenza mette in pericolo il lavoro dei suoi 2.300 dipendenti, affermando di “aver sempre pagato le dovute tasse statali” richieste dalla legge e che sarebbe stato “forzatamente distrutto” dalle azioni del Governo, dopo il blocco dei suoi conti finanziari il 21 febbraio. Eurofootball quindi accusa lo Stato di cercare di creare un monopolio delle scommesse terrestri a vantaggio dell’operatore statale Bulgarian Sports Totalizator, escluso dal fermo delle scommesse al dettaglio e dei casinò ordinato dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19.
Ci sarà anche Gametoon, creato da veri appassionati di gaming ed esports, fra i canali inclusi nell’accordo di distribuzione siglato fra Spi/FilmBox e l’operatore di telecomunicazioni bulgaro Telecable. Gli abbonati Telecable ora avranno accesso a dieci dei canali di Spi International, incluso il loro canale di punta FilmBox. Gli spettatori potranno godere di quattro canali cinematografici - FilmBox, FilmBox Extra, FilmBox Plus e FilmBox Arthouse e una vasta gamma di canali tematici con programmi dedicati a giochi, documentari, sport, musica, moda e altro. “Siamo lieti di collaborare con Telecable per portare i canali popolari di grande intrattenimento di Spi al pubblico bulgaro”, ha affermato Murat Muratoğlu, responsabile della distribuzione di Spi International. “Questi dieci canali presentano contenuti versatili per tutti i gusti, siamo certi che gli spettatori li apprezzeranno moltissimo”, ha continuato Muratoğlu. “Oggi i canali FilmBox offrono alcuni dei contenuti più attraenti sul mercato bulgaro della tv a pagamento”, ha aggiunto Angel Vassilev, Ceo di Telecable Ad. “Siamo contenti dell’opportunità di distribuire i canali FilmBox attraverso la rete Telecable e crediamo che l’unico modo per rendere i nostri clienti più soddisfatti sia quello di fornire loro film, sport e spettacoli nuovi e di qualità”.
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PAROLADI COLLOVATI
La chiusura quasi totale dei locali di gioco del Paese. A proporla, attraverso un disegno di legge, è Valeri Simeonov, leader del Fronte nazionale di destra per la salvezza della Bulgaria (Nfsb), che vorrebbe vietare l’attività a tutti i casinò e le sale – 638 in tutto – entro la fine del 2025, ad eccezione di un massimo di dieci resort, che devono trovarsi entro venti chilometri dai confini nazionali, e in hotel a 5 stelle. Il disegno di legge prevede inoltre che coloro che possono entrare nei casinò, sale o scommesse online, siano controllati dal registro dei tossicodipendenti e che solo lo Stato possa offrire giochi online nei casinò. Il leader dell’Nfsb ha riconosciuto che la proposta potrebbe essere “un suicidio per il suo partito” e che “sfrutterebbe enormi risorse finanziarie”, ma che “qualcuno deve pur farla”. In parallelo, il partito di governo Gerb ha presentato un proprio piano per sostituire l’attuale Commissione per il gioco d’azzardo con un’agenzia statale dopo che i principali funzionari sono stati accusati di corruzione a febbraio. Le proposte del Gerb consentirebbero inoltre all’operatore statale Bulgarian Sports Totalizator di offrire giochi online. Per il presidente della Bulgarian gaming association Angel Iribozov tutto ciò porterebbe a un aumento del gioco illegale e alla perdita di entrate fiscali per lo Stato.
PAROLADI COLLOVATI
Gli esports in tv con l’accordo fra Spi/FilmBox e Telecable
TORNEANDO
Tasse di gioco non pagate, stop a Eurofootball
TORNEANDO
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Un disegno di legge per chiudere i casinò e le sale da gioco
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SOFIA, CATTDR ALE ALEXANDER NEVSKY
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Bulgaria Giochi dell’Est
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A cura di Francesca Mancosu
L’ORA DEL GIOCO L’ORA DEL GIOCO
CREDETE ALLE VOCI A cura di Matt Chambers
L’azione competitiva e fisica sta diventando sempre più popolare tra i giocatori man mano che gli eSports incontrano la realtà virtuale
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Dave Blank, responsabile commerciale senior di Hologate, spiega nei dettagli l’ultima gamma di prodotti e soluzioni dello specialista di questo segmento dell’intrattenimento globale. “Seguendo le orme del successo mondiale di Hologate Arena, siamo orgogliosi di offrire la prossima grande novità nella realtà virtuale fuori casa, rappresentanta da Hologate Blitz”, afferma. “È una piattaforma che offre un simulatore di movimento progettata da zero che permette di volare, correre e persino di immergersi in esperienze di realtà virtuale subacquee”. Per quanto riguarda il volo e la corsa, queste possono avvenire in modalità multigiocatore completamente ottimizzata che consente a un massimo di otto giocatori di immergersi completamente in mondi magici pieni di draghi sputafuoco, ENGLISHPAGES
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Lo
sviluppo incessante degli eSports è un fenomeno della nostra epoca. I progressi della tecnologia hanno contribuito a spingere i giochi competitivi verso l’attuale tendenza dominante, mentre il montepremi offerto agli atleti più abili, decisamente allettante, ha fatto il resto. Ma non abbiamo visto tutto. Sì, perché oggi, con l’impiego della realtà virtuale basata sulla posizione, i giocatori possono anche gareggiare l’uno contro l’altro, con l’elemento aggiunto della fisicità rispetto alle normali gare di eSport. InterGame ha parlato con alcuni dei principali innovatori dell’industria in questo mondo per farsi un’idea degli ultimi sviluppi nell’ambito degli sviluppi di realtà virtuale in forma competitiva nel cosiddetto “fuori casa”.
epiche battaglie spaziali e corridori futuristici”. Questo è solo uno scorcio delle possibilità di un’immersione totale nel fantasy. “È un prodotto rivoluzionario, premium, senza eguali con altri simulatori di movimento. Offre comfort e qualità di lusso ed è abbastanza resistente da assorbire più colpi di una pistola laser. Dall’alto del suo metro di altezza, il simulatore può inclinarsi di 30 gradi in ogni direzione, permettendo al giocatore di spostarsi a terra, in aria, sotto il mare o persino tra pianeti, galassie e dimensioni”. Yoni Koenig, vicepresidente del marketing di VRstudios, autentico innovatore nel campo dei sistemi di realtà virtuale multigiocatore wireless che offre soluzioni chiavi in mano, descrive una serie di prodotti che vanno da “Atoms”, pensato per due giocatori
L’ORA DEL GIOCO CREDETE ALLE VOCI
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che possono essere collegati tra loro, fino a “Flex Arenas” per otto giocatori che possono essere autonomi o integrati in uno spazio eventi esistente per la massima flessibilità. “Abbiamo un’entusiasmante libreria di titoli, sviluppati su misura per i Fec, che coprono una vasta gamma di generi e stanno intrattenendo un’ampia fascia demografica”, afferma Koenig. “Il nostro ultimo titolo di cui sono particolarmente entusiasta è Hoops Madness. È la prima vera simulazione di basket per Fec in realtà virtuale. In realtà mette un ospite e fino a sette dei suoi amici all’interno di uno stadio realistico in cui gareggiano per vedere chi è il migliore in tutta una serie di sfide divertenti. “Questo non è solo un altro videogioco sportivo; è uno sport vero giocato all’interno di un videogioco. L’intenso gioco fisico, l’azione frenetica e molte emozionanti e divertenti modalità da sala giochi lasceranno senza fiato i player. Il gioco ha un grande fascino, rigiocabilità ed eccitazione sia per i giocatori che per gli spettatori. Hoops Madness è anche il primo di una serie di imminenti attrazioni della gamma VRstudios Sports progettate per trasformare gli sport competitivi del mondo reale e fisicamente attivi in coinvolgenti attrazioni per sale da gioco in modalità virtuale. Pensatela come la prossima evoluzione dei giochi sportivi da sala giochi che i vostri ospiti già conoscono e amano, ma portandoli a un livello completamente nuovo di eccitazione che è divertente da guardare come lo è da giocare”. Jan Goetgeluk, Ceo di Virtuix, lo sviluppatore dell’attrazione eSport di realtà virtuale Omni Arena, cita il suo prodotto come quello di punta non soltanto dell’azienda ma anche dell’intera industria del gaming. Essendo in grado di offrire un’esperienza davvero competitiva. “È una grande attrazione di eSport chiavi in mano, per quattro giocatori”, spiega. “Ogni volta che qualcuno gioca viene automaticamente inserito in una
competizione eSport. Ci sono concorsi settimanali e mensili integrati nel sistema. È basato su classifica ma è collegato online, quindi si sta effettivamente gareggiando con altri giocatori provenienti da tutti gli Stati Uniti. Se si sta giocando al gioco gara, il punteggio verrà pubblicato nella classifica e arriverà alla fine della settimana o del mese, poi ci metteremo in contatto con i vincitori e distribuiremo i premi”. Attualmente ci sono 26 installazioni di Omni Arena negli Stati Uniti e in collaborazione con Hp, un ricco montepremi da 100mila dollari offerto per quello che risulterà il migliore tra tutti i giocatori. “È denaro reale che viene consegnato ogni settimana ai vincitori delle nostre gare eSport ed è piuttosto potente come leva di traino”. “Ha portato a molte ripetizioni di Omni Arena. A causa del concorso alcune squadre hanno giocato più di 90 volte in pochi mesi. C’è una squadra che guida oltre quattro ore, ogni singolo mese, per venire a giocare nella nostra gara mensile. È davvero notevole” Goetgeluk spiega inoltre che l’elemento fisico dell’Omni Arena la rende più avvincente sia per il giocatore che per lo spettatore. “È molto più interessante da guardare, dato che si può letteralmente vedere il giocatore correre mentre è all’interno di un gioco in stile Call of Duty, il che è fantastico. È anche più coinvolgente per i giocatori stessi. Si è fisicamente impegnati, non semplicemente seduti a cliccare con il mouse. “Quella fisicità rende gli esport un po’ più di uno sport, se si vuole, il che li rende davvero eccitanti”. L’elemento di riproduzione ripetuta, sostiene Goetgeluk, è fondamentale per la popolarità dell’unità con gli operatori. “Abbiamo diversi clienti che hanno ordinato una seconda unità. Ad esempio, Dave & Buster ne hanno acquistata una seconda, così come Andretti e Sky Zone. Questo dipende dal successo della prima unità. Il fattore chiave del successo, credo, è il gioco ripetuto. È qualcosa che molte altre attrazioni di realtà virtuale non hanno. Spesso non c’è alcun motivo reale per cui qualcuno possa tornare
indietro e provare di nuovo l’attrazione, mentre con noi a causa del design del gioco e del fattore esport, di tutti i giocatori a livello nazionale il 30 percento sono giocatori abituali. Alcuni giocatori giocheranno ogni settimana ed è un grande motivo per cui ha funzionato così bene”. Un nuovo gioco a tema pirati per una fascia di età più giovane è all’ordine del giorno di Virtuix per Omni Arena e Goetgeluk è equilibrato quando si discute del futuro dell’industria. “Come imprenditori si deve essere realistici”, spiega. “Ci sono molte sfide e in questo momento, c’è molta incertezza. I locali che riaprono sono chiaramente buone notizie. È ancora troppo presto per valutare realmente l’aspetto del nuovo paesaggio. Per la realtà virtuale, con attrazioni come la nostra, diventerà un ambiente più lento e con questo trimestre e il prossimo prevediamo di rallentare le vendite”. Tuttavia i progressi non attendono nessun uomo né virus e Koenig si aspetta che la realtà virtuale in sala giochi faccia grandi passi avanti. “Maggiore potenza di elaborazione, display a risoluzione più elevata e batterie a lunga durata sono fondamentali, così come i progressi in termini di igiene e pulizia, ma prevedo che l’hardware deve diventare ancora più leggero. L’hardware leggero e il wireless sono essenziali a causa della componente atletica dei veri sport nella realtà virtuale. Non è mai abbastanza leggero”.
JAN GOETGELUK
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31 luglio - 3 agosto
5-29 luglio
online! http://pro.eslgaming.com/italia/clashroyale/
27-29 luglio
Lagos, Nigeria www.sportsbettingevents.com
Casablanca, Marocco www.platform-infinity.com/gefa
CLASH ROYAL SUMMER SEASON OPEN CUP
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CASINÒ FRANCESI
online! https://zwift.com/events/
Jockey Exhibition Center, Lima, Peru www.perugamingshow.com 19-20 agosto
Eko Hotels & Suites, Lagos, Nigeria www.sportsbettingevents.com
GAT EXPO VIRTUAL 2020
PERU GAMING SHOW 2020
TOUR DE FRANCE 2020
SPORTS BETTING WEST AFRICA 2020
28-30 luglio
12-13 agosto
4-19 luglio
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CARIBBEAN GAMING SHOW CLOUD (CGS CLOUD) online! www.cgssummit.com
CHINAJOY 2020 3-5 agosto
ASIA VR&AR FAIR 2020
China Import & Export Fair Complex Guangzhou, Cina www.vrarfair.com 3-5 agosto
2020 ASIA AMUSEMENT & ATTRACTIONS EXPO (AAA)
Area B of China Import & Export Fair Complex www.aaaexpos.com 4-6 agosto
GUANGZHOU INTERNATIONAL BILLIARDS EXHIBITION – GBE 2020 China Import & Export Fair Complex Guangzhou, Cina www.gbechina.com 6 agosto
MARE BALTICUM GAMING SUMMIT 2020 Tallinn, Estonia https://marebalticumgaming.com
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AUSTRALASIAN GAMING EXPO 2020
Caesar Palace Las Vegas, Nevada, Stati Uniti www.casinomarketingconf.com
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11-13 agosto POSTICIPATO AL 10-12 AGOSTO 2021
1-6 luglio
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più e meglio nella sicurezza informatica le misure del proprio impegno sociale e adottare misure di salvaguardia insiee incrementare gli investimenti in prome a standard di conformità globali più getti legati alla creazione di valore per la elevati in cui i consumatori possano avesocietà, tutela dell’ambiente e del consure piena fiducia. matore. L’introduzione di processi e soluzioni Iniziative interne o esterne alle organiztecnologiche che estendono la massima zazioni, relative alla salvaguardia della sicurezza end-to-end dai prodotti, ai serdiversità, inclusione e genere saranno vizi e processi, fino alle transazioni e ai sempre più rilevanti, in un contesto di clienti è quindi un altro aspetto sul quale mercato in continua evoluzione e impele aziende di gioco verranno valutate dal gnato a rimettere al centro di gravità l’inmercato e da attori istituzionali in reladividuo e dinamiche di giustizia sociale. zione al loro impegno sociale. Mentre sempre più governi, alcuni più L’entità e l’efficacia delle misure di colpiti di altri dalla pandemia, saranno contrasto alle frodi ed al riciclaggio di chiamati a regolamentare il gioco oppudenaro come quelle che riguardano il re ad accelerare i processi di regolamencontrasto al fenomeno del match-fixing tazione già in corso, per produrre ene collusione sono altri esempi che qualitrate erariali aggiuntive e indispensabili ficano l’impegno verso la responsabilità nel processo di rilancio dell’economia, sociale e la tutela del consumatore. il comparto del gioco è chiamato a una A questo punto esiste una consapevogrande prova di maturità. lezza sempre maggiore che la crescita L’obiettivo è quello di investire di più e del mercato del gioco e la responsasoprattutto in maniera più efficace nella bilità sociale possono e devono sosteresponsabilità sociale, non lo chiedono nersi a vicenda. Ritengo che in taluni solo i regolatori ed i governi, ma ora ancasi siano addirittura dipendenti una che i consumatori e quindi il mercato. dall’altra e che ormai non ci potrà esIntrodurre misure tangibili a tutela della sere crescita sostenibile senza responsalute dei consumatori per proteggerli sabilità sociale. per esempio degli effetti patologici del gioco diventa fondamentale. Il comportamento di alcuni Ludovico Calvi consumatori, sotto la spinta Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha dell’accelerazione del comutilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo mercio digitale, sta cambiando servizi di consulenza strategica, normativa e sta determinando nuove abie operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, tudini al consumo. Per questo governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e motivo, le loro scelte saranno forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery basate sempre più sulla conveMonitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente nienza, la velocità e soprattutto e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association la sicurezza delle transazioni e (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dei pagamenti digitali. Diventa dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. imperativo quindi investire di ENGLISHPAGES
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Tra
le tante cose che ci ha lasciato il Covid-19, c’è senz’altro un ritrovato senso di appartenenza a una comunità che si è stretta intorno a sé per salvaguardare la propria salute e di conseguenza quella di tutti, essendo l’una strettamente legata all’altra. Abbiamo visto anche come il senso di profonda responsabilità e solidarietà verso il prossimo e la società in momenti di profonda crisi emergano tra le nostre qualità migliori. Il virus non ha fatto distinzione di ceto sociale. Gli operatori sanitari, in particolare, si sono distinti per il senso di responsabilità e dedizione verso coloro che sono stati colpiti più duramente dal Covid-19. Nella tragedia umana che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, il loro esempio ha permesso di riscoprire valori come la solidarietà, la competenza e il senso di comunità a beneficio della tutela della salute pubblica. Tutto questo ha risvegliato in tutti noi una coscienza sociale di solidarietà, giustizia e responsabilità verso il prossimo che sembrava sopita e che ci porterà possibilmente ad avvalerci degli stessi valori come metro di giudizio dell’operato delle persone e delle aziende. Le imprese in generale e l’industria del gioco, in particolare, saranno chiamate quindi a un maggiore impegno nei progetti di responsabilità e sostenibilità sociale. I processi di innovazione e sviluppo saranno sempre più basati su linee guide dettate anche da logiche di trasparenza ed etica con l’obiettivo di generare benefici sociali concreti e misurabili. Le aziende di gioco che operano in tutte le latitudini dovranno quindi rivedere PROMOSPACE
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di Ludovico Calvi
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Post Covid-19 Il valore della responsabilità sociale d’impresa
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GIOCHI DABAR
A cura di Carmela Ignaccolo
Brindisi di qualità Prodotti sempre più premium con la bottiglia che traina i consumi. Da Mixer l’analisi di Iri che riguarda i locali italiani e interessa da vicino anche quelli del gioco, dove il food & beverage è destinato a ricoprire un ruolo sempre maggiore.
L’
interesse dei grossisti? Si sta nettamente focalizzando sul mondo degli spirit. Parola di Mario Carbone, client service account director di Iri. “All’inizio è stata la birra – spiega infatti – ora l’attenzione si sta concentrando sul vino. In ogni caso gli alcolici performano bene, a patto che si parli di prodotti di qualità, in grado di dare valore e marginalità alla filiera e ai punti di consumo, dove i consumatori pretendono di bere bene”. Lo dimostra in primis il fatto che nel vino le crescite più importanti riguardano la bottiglia da 75 cl. Ma vediamo più nel dettaglio le performance del comparto. “Nel complesso la categoria è in crescita: più 3,6 percento a volume, più 7,1 percento a valore. Bene anche l’andamento del prezzo medio: più3,4 percento, frutto del mix dei vari formati. Seguendo questo approccio vedremo che vetro da 75 cl e fusto sono quelli con i migliori risultati. Anche se qualche distinguo è d’obbligo: il primo risponde bene all’esigenza di premiumizzazione, ed è quindi diffuso nella ristorazione di livello medio-alto, il secondo, più ricercato per la sua componente di servizio, è invece appannaggio di bar e trattorie. Non dimentichiamo, infatti, IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.
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che l’universo Horeca – composto da 250 mila punti di somministrazione – è al suo interno, molto variegato”. In effetti, esaminando l’andamento dei trend vedremo che il fusto tiene specialmente a volume (51,3 percento), ma ad imprimere la crescita più sostanziale è il vetro da 75 cl, che a valore si colloca a quota 63,5 percento. “Una dinamica – precisa Carbone – facilmente comprensibile esaminando il prezzo medio; parliamo infatti di 6,1 euro per la bottiglia che – calcolando poi un ricarico di 3-4 volte – finisce con l’attestarsi al consumo dai 18 euro in su. Per il fusto invece il riferimento è di 2,2 euro che, con il ricarico, si va a collocare intorno ai 6-8 euro al consumo”. Prezzi ben diversi, dunque.
sto caso la cosa si spiega con l’influsso positivo della miscelazione). Interessante vedere pure l’ottimo posizionamento dello chardonnay, molto utilizzato in mixability al posto del prosecco”.
LA CONCORRENZA
TREND BOLLICINE Crescita in horeca a due cifre su champagne, classico e secco. “E questo – spiega Carbone – grazie al fatto che si tratta di prodotti sempre più destagionalizzati e molto richiesti anche per la miscelazione. In forte calo invece il dolce, ‘relegato’ alle ricorrenze”. Situazione simile anche sul canale domestico. “Se poi stiliamo una top 5 dei vitigni emergerà che nei ristoranti prevalgono i rossi; nei bar, invece, le prime quattro posizioni sono appannaggio dei bianchi (anche in que-
Sul piano “strategico”, infine, Carbone osserva come in alcune tipologie di esercizi la birra, specie quella artigianale, possa ancora costituire un concorrente temibile. La risposta? “Realizzare carte dei vini attraenti ed esaurienti, proporre abbinamenti appetibili e quindi comunicare meglio il prodotto, cavalcando l’onda di un consumatore che ama essere edotto”.
COMPARTO VINI
+3,4% In crescita l’andamento del prezzo medio, con un buon risultato percentuale, frutto del mix dei vari formati.
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asciare tutto e sconvolgere la propria vita, e quindi anche se stessi, per diventare uno chef. Il sogno di molti, che in questi ultimi anni è diventato realtà per tanti aspiranti cuochi che hanno partecipato, con alterne fortune, a importanti talent show gastronomici. Fra quelli che “ce l’hanno fatta” c’è Rubina Rovini, concorrente della quinta edizione di MasterChef Italia e finalista di MasterChef All Stars nel 2019, che si racconta a Gioco News. Come ha scoperto e coltivato la passione per la cucina? “Credo di aver scoperto questo interesse quando ero veramente piccola. Sono cresciuta in una famiglia dove due culture gastronomiche molto forti si fondono (toscana e pugliese), la cucina per noi è sempre stata condivisione, convivialità, comunicazione, vita. Coltivata da autodidatta in giovane età, perché in famiglia sono stata indirizzata verso un altro percorso di studi. A circa trent’anni, da responsabile ufficio titoli di un gruppo bancario, ho mollato tutto per ricominciare a studiare, questa volta cucina”. Quali sono gli chef che più la hanno ‘for-
A cura di Francesca Mancosu
Rubina Rovini L’altra metà del gusto mata’ e ispirata, o che continuano a farlo? “Antonino Cannavacciuolo è stato lo chef al quale devo moltissimo. Mi ha dato fiducia accogliendomi nella sua cucina, a Villa Crespi. Lì mi sono fatta le ossa dure, lavorando per la prima volta in un ristorante due stelle Michelin”. Quali sono i piatti che più ama mangiare e cucinare? “Adoro mangiare e cucinare risotti. Sono una grande appassionata di riso, in cucina ritengo che rappresenti una tela bianca sulla quale si possono colorare delle vere e proprie opere d’arte edibili. Definisco la mia cucina ‘Smart’ perché è molto legata ai dogmi della grande e infinita tradizione italiana, ma con grande attenzione alle esigenze del vivere quotidiano. I miei piatti quindi hanno sapori, materie prime e profumi del ricordo, ma rielaborati e reinterpretati con leggerezza nel trattamento delle materie prime e piccole contaminazioni di altri Paesi”. Che ricordi ha dell’esperienza fatta a MasterChef? E ora, come prosegue questa sua avventura e cosa ha in mente per il prossimo futuro? “Partecipare a MasterChef per due volte è stato bellissimo, anche se in modo molto diverso l’una dall’altra. La prima volta
ero intimorita e molto insicura, non avevo mai lavorato in un ristorante né avuto esperienze televisive, è stato tutto travolgente. Nell’edizione All Stars invece sono riuscita a godermi ogni singolo momento dei mesi di registrazione, ogni esperienza con gli chef che ci hanno condotto nel nostro percorso. Oggi sono chef e consulente per la ristorazione, sia classica che retail, in Italia e all’estero. Il futuro mi piace immaginarlo ‘pulito’, non amo pre-fissare degli obiettivi che oggi potrebbero sembrarmi ideali e magari non essere più in linea domani. Navigare a vista a molti crea ansia, a me dà grandi stimoli”. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro, ha altri progetti di questo tipo in cantiere? E in Tv, tornerebbe? “Ho un nuovo progetto, ‘FaaT’, del quale parlo sulle mia pagine social e sul quale ho in programma di pubblicare un nuovo libro. È nato da una grande ossessione che con studi di molti anni si è trasformata in un reale progetto di semiotica del gusto. Potete vedermi sugli schermi in un programma su Alice Tv - ‘La Versione di Rubi’ - e sono nel cast di ‘La prova del cuoco’, da inizio stagione”.
La ricetta dello chef BOLINHO DE BACHALAU Ingredienti per 4 persone Per il piatto: 500 g baccalà cotto, 1 kg patate, 1 cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio, prezzemolo fresco, 2 tuorli, 1 albume, pepe nero, sale
Per la salsa agropiccante: 3 peperoncini rossi freschi, piccanti, 4 spicchi d’aglio, 60 ml aceto bianco, 10 g zucchero, 180 ml acqua, 1 cucchiaino raso di sale, 1 cucchiaio di amido di mais, olio di riso, erba cipollina, coriandolo fresco
Preparazione Cuocere il baccalà ammollato in acqua bollente, per 10/15 minuti. Scolare e lasciar raffreddare. Filtrare l’acqua di cottura del baccalà e utilizzarla per cuocere le patate con la buccia. Pelare e passare le patate. In una padella scaldare cipolla e aglio tritati con olio di riso. In una boule mescolare soffritto, baccalà, patate e prezzemolo, unire 2 tuorli e solo se necessario l’albume. Regolare di sale e pepe e aggiungere, solo se necessario, poco pangrattato. Frullare peperoncini, zucchero, aglio, 150 ml di acqua, aceto e sale in un mixer. Mettere sul fuoco e cuocere per 5 minuti. A parte stemperare 30 ml di acqua con la maizena e aggiungere al composto. Lasciar raffreddare in un vasetto e conservare in frigo. Formare una quenelle oppure delle polpette e friggere in abbondante olio di semi. Servire con la salsa agropiccante, erba cipollina e coriandolo.
ALBAR DEGLIESPORTS
ALBAR DEGLIESPORTS LOSFIZIO DELGIOCO
LOSFIZIO DELGIOCO
Il caso Overwatch League Come un eSports può uscire dalla crisi
O
verwatch è uno degli eSports più seguiti nel mondo. Il gioco, uno sparatutto a squadre (si gioca sei contro sei) ambientato in una terra del futuro, ha festeggiato a fine maggio scorso il suo quarto compleanno. Il publisher Activision Blizzard, come si fa di questi tempi, ha organizzato un evento online (denominato “Anniversario 2020”) per coinvolgere tutti i fan del gioco nei festeggiamenti. Si tratta, d’altronde, di un titolo che da quando è uscito, il 24 maggio 2016, ha saputo conquistare milioni di appassionati, oltre a imporsi sulla scena competitiva come uno degli eSports più completi e apprezzati dal pubblico. La principale lega competitiva mondiale legata al gioco Activision Blizzard è la Overwatch League, una competizione ideata e gestita dal publisher stesso (che la presentò già al Blizzcon 2016) giunta quest’anno alla sua terza stagione. Si tratta di una competizione che vede competere dodici team (per la prima volta legati alla città di provenienza) di quattro nazioni diverse. Le prime due stagioni di Overwatch League furono trasmesse da Twitch, piattaforma con la quale Blizzard firmò un contratto da 90 milioni di dollari complessivi per cedere l’esclusiva, rag-
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
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A cura di Daniele Duso
giungendo già in pochi giorni i 10 milioni di spettatori. Come ogni altra lega esportiva professionale, anche la Overwatch League è stata costretta a far fronte alla pandemia di Covid-19, interrompendosi e passando a un formato online al posto delle partite giocate nelle arene, dal vivo, davanti a migliaia di spettatori. Ma quello che più ha messo in crisi Overwatch, quest’anno, è stata la decisione di spostare le trasmissioni del campionato da Twitch a YouTube. Ma a decretare un vero e proprio stato di crisi, quest’anno, è stato non tanto (o non solo) l’allontanamento del pubblico, ma anche il ritiro di top player come Jay “Sinatraa” Won o “Stratus”, nomi famosissimi nell’ambiente di Overwatch, che sono improvvisamente passati ad altri titoli (in particolare il nuovo sparatutto tattico Valorant, targato Riot Games). Un po’ come se, dal calcio, Cristiano Ronaldo, Lionel Messi o altri famosi calciatori passassero al basket o alla pallavolo. Addirittura un intero team, i Vancouver Titans, l’anno scorso semifinalista, ha licenziato il suo intero roster (la rosa dei giocatori) a metà stagione. A complicare la vita dei team infatti, s’era messa anche la continua evoluzione del pool di eroi (gli avatar da scegliere all’interno del gioco) che nata con
l’intenzione di aumentare lo spettacolo e l’incertezza dei risultati, ha finito col punire le squadre che cercavano di individuare e affinare le proprie strategie. C’è stato un momento, tra aprile e maggio 2020, in cui il gioco, e la sua massima competizione mondiale, sono stati veramente in crisi. Il management esportivo di Activision Blizzard ha dovuto sedersi a tavolino e ripensare tutto. Soprattutto, andava ripensata in toto la massima competizione. Così la Overwatch League a maggio ha organizzato un torneo, il May Melee, basato su una fase di qualifica seguita da una competizione a eliminazione diretta che si è svolta nel corso di un weekend, ed è stato un successo. Così facendo Blizzard ha raddoppiato il pubblico medio della settimana precedente, arrivando a 63.000 spettatori, registrando un picco di 88.000 persone che si sono sintonizzate sulle finali nordamericane tra Florida Mayhem e San Francisco Shock. Un “esperimento” che ha convinto Blizzard a ristrutturare anche tutto il resto della stagione in corso che, in sostanza, tornerà a essere molto più simile a quello delle prime due stagioni. Il resto della stagione della Owl consisterà in altri due tornei mensili, iniziati il 13 giugno scorso, ciascuno con tre settimane di qualifica che porteranno a due competizioni regionali: una per le squadre in Nord America, un’altra per quelle in Asia. Il torneo di giugno ha visto anche aumentare il montepremi, che Blizzard ha portato a 275.000 dollari. Sicuramente non sono stati risolti così tutti i problemi del gioco (che nel frattempo è di certo vittima anche del fascino che altri nuovi titoli, Valorant su tutti, hanno su molti player), e non basta questo a far riaffiorare la passione di tanti fan né a far tornare indietro i campioni, ma le ammissioni di Activision Blizzard, che ha riconosciuto senza problemi gli errori commessi, e la flessibilità dimostrata nel voler “salvare” la Owl anche ascoltando le richieste della community di appassionati, fanno onore alla Compagnia e soprattutto saranno uno di quegli esempi da tenere a mente in futuro, da parte di chi organizza competizioni eSports.
A cura di Alessio Crisantemi
GIOCO &RETAIL
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Carlo Meo, esperto di marketing e, fra i principali in Italia, di retail, analizza con Gioco News la ripartenza dei punti vendita dopo il lockdown, individuando i nuovi trend
CHE NORMALITÀ SIA, MA OCCHIO AL PROGRESSO
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orza e coraggio, invocavano gli antichi. Le stesse virtù su cui dovranno fare affidamento gli addetti ai lavori del gaming retail per ricostruire la propria rete di punti vendita in seguito alla pandemia che ha imposto una prolungata chiusura dei locali pubblici oltre a intervenire in maniera significativa sulle abitudini dei consumatori. Servirà dunque forza a livello economico – intesa, quindi, come capacità finanziaria – per accompagnare e sostenere gli inevitabili investimenti necessari per adeguare i punti vendita alle nuove esigenze e prescrizioni, ma ci sarà bisogno anche di molto coraggio, per osare qualcosa in più rispetto al passato, provando a sfruttare l’occasione per intervenire con una più ampia rivisitazione della propria offerta, sfruttando i nuovi trend offerti da questa emergenza. Perché come in ogni altra crisi, bisogna saper cogliere le opportunità. Ed è proprio quello che suggerisce Carlo
LUI CHI È?!? Carlo Meo è amministratore delegato di Marketing and Trade, società di consulenza sui comportamenti di consumo e di retail design, che ha co-fondato nel 1993 all’età di 27 anni. È uno dei massimi esperti internazionali sui comportamenti di consumo e sulla concettualizzazione dei luoghi di acquisto. Promulgatore di teorie in totale antitesi con la volgarizzazione del marketing rispetto alla centralità dell’individuo e dei suoi bisogni. È opinionista di varie testate specializzate e autore di libri su marketing, food, design. Svolge attività di docenza attraverso il Politecnico di Milano, è docente e membro del comitato scientifico dei corsi New Entertainment design e Food Experience design del Polidesign. È consulente di alcune delle principali testate giornalistiche riguardo ai temi legati ai consumi e ai comportamenti dei consumatori.
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Meo, esperto di marketing e autentico guru del retail, offrendo qualche consiglio mirato agli operatori del gaming italiano, facendo aprire un po’ gli occhi a tutti quelli che considerano ancora oggi il settore del gaming come “un mondo a parte”. Dimenticando, invece, che i consumatori dei locali di gioco sono “semplicemente” consumatori: che conoscono, frequentano e vivono altri punti vendita di altro genere e diverse esperienze di consumo. Ma anche di intrattenimento. Visto che i frequentatori dei locali di gioco saranno anche frequentatori di cinema, stadi, musei, concerti e di tutte le altre attività che rientrano nell’universo del cosiddetto “entertainment”, per dirla all’inglese. Partendo da questo presupposto è quindi più facile fare delle considerazioni generali, per esempio sull’impatto che avrà la pandemia sulle abitudini dei consumatori e, di conseguenza, sul retail. “Oggi ormai è chiaro che si sta tornando progressivamente alla normalità, le persone voglio tornare alle vecchie abitudini, il tema della sicurezza sta progressivamente diventando una routine”, spiega Meo. “Piuttosto è l’offerta a essere spaventata, si va dai negozi ancora chiusi a quelli che sembrano un pronto soccorso. I più bravi nel periodo pre-Covid, sono gli stessi che risultano più bravi ai tempi del Covid: quelli che mantengono l’esperenzialità per il cliente al centro di ogni strategia”. Ed è qui che entra in ballo la visione degli operatori. A essere premiati saranno quelli che sono stati prima più lungimiranti, e che avranno puntato già da tempo su una strategia multicanale. Visto che, sembra ormai evidente, la
multicanalità ha avuto e sta avendo un ruolo più che determinante durante il lockdown ed è destinata a essere sempre più centrale anche nel prossimo e immediato futuro. “Se vogliamo individuare degli aspetti positivi provocati dal lockdown, tra questi c’è sicuramente il fatto che questo ha sdoganato definitivamente la multicanalità per il grande pubblico e per le aziende. L’Italia, del resto, è sempre un paese provinciale...”, provoca l’esperto. Come a dire: meglio tardi che mai. Andando più nello specifico del gioco, quali trend dovranno essere colti dalle aziende di gioco nei loro locali? “Semplificazione, esperenzialità, relazione con il cliente sono le parole chiave. Il negozio e i locali del gioco hanno senso se creano emozioni: altrimenti compro (o gioco) online”. Tenendo anche presente il rischio che si può correre in momenti come quelli immediatamente successivi a un lockdown che ha senz’altro impigrito le persone, cioè quello di vedere le persone rimanere “a casa come prima, anche se questi mesi, le persone, a causa anche della bella stagione, hanno gran voglia di aria aperta. Ma a casa giocherebbero in altri modi e con più persone perché tutti noi abbiamo scoperto quanto è bello stare insieme”. Per quanto riguarda i locali di gioco, dunque, la sfida è aperta e si tratta di ricercare e cogliere i trend che saranno alla base del prossimo futuro. Provando anche a coltivare o sviluppare nuovi concept. Per esempio, la spinta al digitale sta già portando nelle sale dei servizi nuovi, come i sistemi di prenotazione delle giocate per le agenzie delle scommesse: trend che probabilmente saranno accelerati anche dalle misure di sicurezza, visto che certe soluzioni evitano code, contatti, e offrono altri elementi di sicurezza, fondamentali in questa nuova fase. Ma senza snaturare troppo l’essenza di questi ambienti, come raccomanda Meo: “I locali da gioco hanno anche uno scopo di socializzazione spontaneo che va mantenuto e aggiornato”. Resta la tradizione, dunque: ma è il momento di osare.
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suggerisce Hegel significa quindi un “fare di necessità virtù” e “arrendersi con quello che gli antichi chiamavano “amor fati”, evocato anche da Nietsche come patrimonio della tradizione storica che caratterizza l’atteggiamento del saggio nell’accettare senza opporsi a ciò che il fato, identificato come un volere divino seppure duro da accettare al nostro ego, ci propone quando la tessitura delle Moire ha deciso che la “porzione di vita” a me destinata è venuta a compimento. Un grande insegnamento quello di “accettare di perdere” che come sappiamo trova i giocatori problematici spesso in difficoltà. La nota “rincorsa alle perdite” rappresenta infatti la caratteristica principale che distingue il giocatore “sociale” da quello “compulsivo” che, appunto, non sa fermarsi ed accettare che “non è il caso di insistere per rifarsi” e non accettare di aver perso. Nel nostro caso, nei confronti di una Madre Natura (che Leopardi preferiva chiamare matrigna per le leggi ineluttabili che la governano) ma che sembra utilizzare le epidemie che ciclicamente affliggono il genere umano come una sorta di “potatura” che un meccanismo auroregolativo (concetto introdotto dal neurologo tedesco Kurt Goldstein) affinchè, come avviene per i rami secchi di un oliveto, portino poi più frutto. Esiste quindi una misteriosa intelligenza immanente (definita dal fisico Davis “universo intelligente”) a governare le sorti della natura che sembra dotata di suoi procedimenti non casuali nel suo procedere? Se già Omero nella introduzione del poema epico dell’Iliade avanzava l’ipotesi fatto che “il ventre della Terra (Gea) era gravato da troppi mortali”, cosa direbbe madre terra che ora è schiacciata da quasi otto miliardi di divoratori delle sue risorse naturali che ne inquinano le acque, non solo di fonti e di fiumi ma anche di oceani, che ne distruggono alcune specie viventi, che ne ammorbano l’aria sino a renderla irrespirabile? Una riflessione che dovrebbe portarci a rendere meno mortale” questa partita nella misura in cui apprendessimo modalità meno “estreme” e anzi di possibile convivenza tra madre Terra e figli divenuti più consapevoli dei limiti che governano la nostra condizione e che può essere fatale non voler rispettare.
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posta: quale intelligenza segreta governa queste modifiche virologiche che minacciano la salute, se non la sopravvivenza del genere umano? Una prima considerazione, stando ai dati di fatto, è che il virus colpisce persone anziane o comunque dotate di una minore efficienza del sistema immunitario. In qualche modo rappresenta il “colpo di grazia” per chi è già malandato di suo. Di fatto, siamo “mortali” (brotoi per i greci) per definizione e... di qualcosa si deve pur morire… La morte non è un incidente, un evento “contra naturam” ma fa parte intrinsecamente della vita stessa. La legge che governa l’universo è che ciò che nasce deve anche morire. O è forse una condanna per una colpa originaria? Come se non dovessimo morire se fossimo nelle grazie del nostro creatore e non avessimo derogato alla sua legge di vita eterna? In natura questa legge per la quale i viventi sono anche condannati a morire viene definita “apoptosi”. Un po’ come quei congegni “a tempo” che hanno in sé il segnale dello autospegnimento… “Scegliere di morire” come
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CASINÒ FRANCESI
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
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iamo a oltre otto milioni di contagiati e vicini ai 500.000 decessi e non sappiamo ancora come si concluderà questo scontro, che potremmo vedere anche come una “partita estrema”, tra un essere microscopico ma terribilmente invasivo e un’umanità che in ogni modo cerca di difendersi da questa aggressione. Come sappiamo bene il coronavirus non è il primo e non sarà l’ultimo di questi “sfidanti” che ciclicamente emergono da un complesso meccanismo di mutazione che non trova l’umanità preparata a contrastare le sue “innovazioni” aggressive. Il meccanismo dell’adattamento creativo adottato sia dalle mutazioni virali che dalle difese immunitarie che il genere umano adotta, vuoi naturalmente che attraverso le vaccinazioni, ci pongono un quesito a cui non è facile dare ri-
Riccardo Zerbetto
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Una partita estrema
di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
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giurisprudenza della Corte di Giustizia la mancata titolarità di concessione italiana, non avrebbe potuto fondare il rigetto della richiesta di autorizzazione ex art. 88 Tulps presentata dal soggetto che opera sul territorio italiano sulla base di un accordo contrattuale con un operatore transfrontaliero dotato di concessione nel paese di origine. Ulteriormente la ricorrente contestava la violazione dell’art. 101 Tfue e dei principi di concorrenza e abuso di posizione dominante nonché la violazione degli artt. 49 e 56 Tfue e del principio del primato del diritto comunitario. In sostanza, quindi,veniva lamentato da un lato il contrasto con la disciplina comunitaria contenuta nel Trattato di funzionamento dell’Unione europea in materia di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei servizi in quanto la legislazione italiana subordina, ai sensi dell’art 88 Tulps, il rilascio della licenza di pubblica sicurezza all’esistenza, in capo al richiedente o ad un soggetto che gli abbia conferito mandato, della pertinente concessione per la gestione delle scommesse (di cui il rilascio è contigentato e avviene soltanto a seguito di una procedura di evidenza pubblica); dall’altro che le procedure di evidenza relative al rilascio delle concessione sarebbero volutamente dilatorie, rendendo impossibile l’accesso al mercato italiano nei confronti dei nuovi operatori economici, con palese discriminazione di chi, titolare di licenza in altro stato membro, intendesse operare in Italia. Il Tar della Lombardia, motivando la decisione, preliminarmente evidenziava che l’art. 88 del r.d. 18 giugno 1931, n. 773
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Con
la pronuncia n. 354 del 12 maggio 2020, il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia ha chiarito la funzione del cosiddetto sistema a doppio binario in tema di rilascio della licenza ex art. 88 r.d. 18 giugno 1931, n. 773. La vicenda processuale traeva origine da un ricorso presentato da una società operante nel settore del gioco lecito contro il ministero dell’Interno e la Questura di Bergamo per l’annullamento del provvedimento con cui quest’ultima aveva respinto la domanda di rilascio della licenza ex art. 88 r.d. 18 giugno 1931, n. 773 per l’esercizio dell’attività di trasmissione dati per raccolta di scommesse sportive, che la ricorrente aveva presentato per conto di una società operatrice Austriaca. Le censure addotte dalla ricorrente, infatti, erano volte ad ottenere la nullità del provvedimento per mancanza assoluta di motivazione, nonché l’annullabilità dello stesso per difetto di motivazione e istruttoria, in quanto lo stesso avrebbe contenuto esclusivamente una pedissequa trasposizione delle norme ritenute applicabili al caso di specie. In particolare, veniva contestata la contraddittorietà, irragionevolezza e illogicità del provvedimento, alla luce delle pronunce della Corte di Giustizia e del principio di libertà di stabilimento e di circolazione dei serGiovanni Adamo vizi. Secondo le tesi della ricorrente, inFondatore Studio Legale Adamo fatti, vi sarebbe stata (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore violazione dei prindella Materia di Diritto Civile cipi del Trattato, in nell’Università di Bologna quanto in base alla
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sul doppio binario il “bollino” del Tar
(Tulps) così recita: “La licenza per l’esercizio e la raccolta di giochi pubblici con vincita di denaro, è da intendersi efficace solo a seguito del rilascio ai titolari dei medesimi esercizi di apposita concessione per l’esercizio e la raccolta di tali giochi da parte del Ministero dell’economia e delle finanze- Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato”. In secondo luogo, ricordando l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza in relazione al c.d. sistema a doppia autorizzazione, riportava quanto osservato dal Tar Liguria, sez. II, 13 dicembre 2018, n. 969, il quale, a sua volta, aveva osservato che: “La legislazione ha dunque chiaramente configurato un sistema a doppio binario, in quanto obbliga chi intenda svolgere attività a munirsi sia della concessione da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di stato, che dell’autorizzazione di pubblica sicurezza di cui all’art. 88 Tulps. Tale sistema a doppio binario ha positivamente superato il vaglio della giurisprudenza comunitaria e nazionale. Da un lato, infatti, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sez. III, con sentenza 12 settembre 2012, n. 660/11, ha affermato che “gli articoli 43 Ce e 49 Ce devono essere interpretati nel senso che non ostano a una normativa nazionale che imponga alle società interessate a esercitare attivate collegate ai giochi d’azzardo l’obbligo di ottenere un’autorizzazione di polizia, in aggiunta a una concessione rilasciata dallo Stato al fine di esercitare simili l’attività, e che limiti il rilascio di una siffatta autorizzazione segnatamente ai richiedenti che già sono in possesso di una simile concessione”. Sulla scia della giurisprudenza comunitaria, poi, anche il Consiglio di Stato ha confermato che è compatibile con il diritto comunitario il c.d sistema concessorio - autorizzatorio del doppio binario, che richiede, per l’esercizio dei attività di scommesse, sia il rilascio di una concessione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, sia l’autorizzazione di pubblica sicurezza di cui all’art. 88 Tulps (cfr. Consiglio di Stato, III, 10.8.2018, n. 4905; id., 20.04.2015, n. 1992; id., 27.11. 2013, n. 5672). Il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, pertanto, rigettava il ricorso e condannava la ricorrente al pagamento delle spese di causa.
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Infinity Collection
Payout_ 65% | Ciclo_ 28.000
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Di certo la grafica è una delle migliori qualità di questa slot (ma non l’unica, anzi). Con quattro giochi decisamente accattivanti esteticamente, con una felice scelta dei simboli e una straordinaria resa grafica grazie a un hardware molto performante. Il migliore tra tutti è il nuovo gioco The Fisherman, che propone una grafica stupenda.
EFFETTI SONORI E AUDIO 19
PRESTAZIONI 18,5
/20
Per la serie: anche l’orecchio vuole la sua parte, e non solo l’occhio. Ma eccoli accontentati entrambi, attraverso questa slot, che riesce a catturare l’attenzione del giocatore e del pubblico presenti nei locali grazie a musiche molto gradevoli e ad effetti sonori a dir poco entusiasmanti nei momenti cruciali del gioco.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
/20
Una slot molto piacevole, ma anche “concreta”: che sa cioè cosa vuole il giocatore. Nei quattro giochi proposti ognuno presenta un’esperienza diversa. Nella nuova The Fisherman (di certo il pezzo forte del multigioco) si vestono i panni di un pescatore che getta l’esca nel vortice per far abboccare dei pesci portatori di vincite. In Rainforest Secrets ci si avventura in una jungla assieme a simpatici animali mentre nella più “legge-
IL NOSTRO GIUDIZIO: Una compilation di nuova generScoprila online:
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DESIGN E GRAFICA 19
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Mag Elettronica torna sulla scena con un nuovo multigioco che riesce a catturare l’attenzione fin dal primo impatto. Con solo quattro titoli, ma ben selezionati, in grado di proporre ambientazioni anche molto diverse tra loro, per un gioco vario e aperto a tutti.
ra” Happy Hour scatta l’ora dell’aperitivo. Per prendersi una pausa in compagnia di un gioco coloratissimo in stile fumetto. La più oscura è invece Dark Magic, dove bisogna cimentarsi in una caccia alle streghe. Ma al di là delle (belle) ambientazioni, l’aspetto più interessante è il motore di pagamento di questa slot, molto dinamico e generoso, quando serve. Con un buon ritmo e una giusta dose di volatilità.
azione con una innovativa e coinvolgente grafica, composta da quattro titoli molto divertenti e vari, per un prodotto completo e coinvolgente, in grado di farsi piacere da ogni tipo di giocatore.
/20
Troppo presto per poter giudicare una slot appena immessa sul mercato, anche a causa del lockdown che ha stravolto i piani di qualunque azienda e non solo quelli dei giocatori! Parlando tuttavia in termini di potenziale, non si può che dare un voto alto, avendo a che fare con un gioco decisamente valido, capace di coniugare al meglio tradizione e innovazione.
BUDGET 18,5
/20
In questa slot, come del resto in tutti i prodotti distribuiti da Mag Elettronica, il rapporto tra qualità e prezzo è senza dubbio elevato. E viene ulteriormente arricchito dalle politiche condotte già da molto tempo dall’azienda a supporto dei gestori che sono state ulteriormente valorizzate durante il periodo pre e post Covid-19, visto che già prima del virus il mercato era compromesso da una nuova sostituzione forzata che l’azienda ha voluto agevolare.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
18,8 /20
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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A cura di Vincenzo Giacometti
Anno prima produzione_ maggio 2020
NOTE GENERALI
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Specifiche normative_ Art. 110 Tulps, Comma 6a
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Nome_ Infinity Collection Produttore_ Mag Elettronica
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L’ U N I V E R S O I N F I N I T O DI MAG ELET TRONICA
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PAROLADI COLLOVATI
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PAROLADI COLLOVATI
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NOVOMATIC ITALIA GAMINATOR, NUOVA VITA AL MERCATO
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naitech, concessionaria leader del settore del gioco legale, lancia in esclusiva per il mercato italiano la “Snai Quantum Roulette Live”, il primo gioco Quantum ad essere disponibile in lingua italiana. Il nuovo prodotto di punta del Gruppo, già fruibile per il clienti sul sito www.snai.it nella sezione Casinò Live, è targato Playtech, la principale azienda per la fornitura di tecnologia di gioco al mondo. Un croupier che intrattiene e presenta la roulette dando vita a un vero e proprio show, animazioni ed effetti speciali, fanno di questo gioco uno dei prodotti più avanzati dal punto di vista tecnologico a disposizione dei giocatori italiani. Realizzato in lingua italiana pensando a ogni minimo dettaglio, riunisce elementi visivi, suoni e immagini per creare un’atmosfera unica e altamente immersiva. Progettato con elementi interattivi, il prodotto offre una combinazione accattivante di alta qualità di immagine e gioco innovativo. Oltre all’esclusivo gioco Quantum Roulette, Snaitech ha anche implementato l’offerta di Blackjack dal vivo, introducendo la nuova variante All Bets Blackjack, disponibile per un numero illimitato di giocatori, che possono personalizzare il gioco a seconda dei propri gusti. La grafica elegante e attenta al dettaglio è l’ulteriore elemento che rende All Bets Blackjack un’esperienza suggestiva ed emozionante.
ovomatic Italia presenta una nuova gamma di prodotti dedicati al segmento Awp. Si comincia con un nuovo modello di Novocash, grazie al quale è possibile ripensare il proprio punto gioco, ammodernandolo e contenendo i costi legati alla gestione delle operazioni di cassa. Modernità e carattere sono giustappunto anche i punti di forza del SuperPub FV762, capace di migliorare notevolmente l’estetica di una sala. Non è tutto, perché le Awp firmate Novomatic si rifanno completamente il look e crescono in tecnologia con due multigame, forti del marchio Gaminator celebre in tutto il mondo: una selezione essenziale è quella che contraddistingue la Gaminator Multi Black, che racchiude 10 titoli divisi al 50 percento tra nuove proposte e grandi classici. Accanto a Book Of Ra DeLuxe, Golden Ark e Lord of the Ocean fanno infatti il loro esordio: Book of China, Magic Win Booster, Sizzling Gold, Ultra Star e Wheel of Ra. La nuova game mix è disponibile nel format single monitor 19 pollici. Per tutti gli operatori che invece si trovano ad affrontare il classico “imbarazzo della scelta”, la risposta è la Gaminator Premium Black: una multigame che racchiude oltre 40 titoli di gioco. In una sola scheda tutti i più grandi titoli che hanno contribuito a rendere grande l’offerta di gioco Novomatic in tutto il mondo! La scheda Gaminator Premium Black è disponibile per doppio schermo 22 pollici e funzionalità touch screen.
BETBULL.IT FEDERICO CIPOLLINI, NUOVO POKER MANAGER TRA PROGETTI ED ENTUSIASMO
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on più “solo” giocatore, peraltro di successo con quasi mezzo milione dollari vinti in carriera. Il presidente Ernesto Iuliano ha scelto Federico Cipollini come nuovo poker manager di BetBull. it. Una nomina che Cipollini accoglie con soddisfazione: “BetBull è uno dei pochi concessionari ‘punto it’ seri coi quali ho avuto i contatti e il feeling creato con il presidente Ernesto Iuliano è stato fondamentale per dire sì e lanciarmi in un progetto in cui credo molto”. I mezzi e i presupposti per fare bene ci sono: “In questo momento la room fa parte del network migliore d’Italia che è iPoker di Playtech. Il software è davvero buono e c’è un’ottima liquidità non solo in questa fase in cui il poker online si è rivitalizzato, ma i numeri sono buoni in generale (ormai iPoker rappresenta il 22-25 percento del mercato, ndr). In prospettiva, dovesse mai sbloccarsi il tutto, potrebbe esserci anche la liquidità condivisa”. Quanto ai progetti, Cipollini anticipa: “Partiremo da due filoni principali. Prima di tutto incentiveremo i nuovi giocatori: per questo stiamo pensando ad un bonus benvenuto che sarà molto forte proprio per attrarre i players da altri room. Potrebbe aggirarsi sui 1000 euro progressivi sulla base dei punti e della rake generata. Se questo non sarà possibile metteremo sul piatto tanti montepremi e freeroll dedicati esclusivamente ai nuovi iscritti. Inoltre, per agevolare i cash gamer, daremo una rake back settimanale con bonus crescenti sulla base di quello che si produce”.
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SNAITECH QUANTUM DIVERTIMENTO CON LA ROULETTE LIVE
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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
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passeranno decisamente inosservati gli orecchini Jeulia, ispirati al mondo del poker. Realizzati in argento, sono molto luminosi e richiamano il seme dei fiori delle carte da gioco. Due pietre pendenti rosso granata, a forma di pera, rendono questo gioiello piuttosto importante e vistoso, e ben si abbinano a un look elegante. Altre due pietre verde smeraldo vanno ad arricchire questi orecchini, rendendoli ancora più luminosi. Un pezzo irrinunciabile per le amanti di orecchini alla moda e mai banali.
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ORECCHINI ROSSO POKER
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rriva sul mercato la Logitech G915 Tkl Lightspeed, Tastiera meccanica da gaming Rgb Wireless, capace di offrire le stesse pluripremiate tecnologie della G915, in un formato più compatto senza tastierino numerico. La G915 Tkl offre performance wireless di alta qualità grazie alla tecnologia Lightspeed, Lightsync Rgb e switch meccanici a basso profilo per un design ultra-sottile, che mette a disposizione dell’utente performance superiori e una precisione incredibile, il tutto con oltre 40 ore di autonomia. Con tutte le dotazioni fondamentali per il gaming, la Logitech G915 Tkl si adatta perfettamente a spazi più compatti, e può essere facilmente trasportata per eventi Lan o presso la casa di un amico. Inoltre, dispone di un apposito spazio per riporre la chiavetta Wireless sul retro della tastiera. Senza il tastierino numerico, si avrà più spazio per sistemare il mouse più vicino alla tastiera, potendo quindi posizionare le braccia più vicine tra loro e rimanendo quindi più centrati e comodi, aspetto molto importante per tanti gamer in giro per il mondo. Questa tastiera premium permette una connessione senza fili ancora più veloce, con tempi di risposta di 1ms e ben 135 giorni di gioco con le luci spente (presumendo otto ore di gioco al giorno). Con l’illuminazione Rgb attiva, gli utenti potranno giocare per oltre 40 ore no-stop per ogni singola carica. RIFLESSIONI DAORSO
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GAMING DA TASTIERA
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LOSFIZIO DELGIOCO
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fizioso il bracciale di Le Favole, con il motivo carte da gioco. Un accessorio che si abbina bene a una mise giovanile e casual, andando a rendere originale chi lo indossa. Il pezzo, completamente in argento rosato, alterna i diversi semi delle carte da poker e alla fine si chiude con un ciondolo a forma di cuore. Un’idea regalo che farà sicuramente felici amiche e fidanzate, andando a impreziosire il loro look. Non serve essere appassionate di gioco per indossare questo bracciale. Basta invece essere amanti di accessori divertenti, che danno un tocco sbarazzino, senza prendersi troppo sul serio.
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
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Interactive e Maximum Games hanno unito le forze per annunciare la tanto attesa pubblicazione di un nuovo gioco di sport action-arcade, Street Power Football, in arrivo quest’estate per PlayStation4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam. Si detta legge in strada e si scatena il proprio stile in Street Power Football. Tutto ciò che serve è una palla per esibirsi in folli trick, imparare abilità e vivere l’esperienza delle leggende del calcio di strada mentre si gioca in tutto il mondo, attraverso sei modalità di gioco uniche. Street Power Football combina uno stile creativo con un’azione ad alta energia per un’esperienza di calcio e videogioco arcade davvero esagerata. Street Power Football dispone di sei modalità di gioco distinte, tonnellate di opzioni per personalizzare la squadra a proprio piacimento, ambientazioni e ambasciatori da tutto il mondo, una musica perfettamente a tema, e molto altro ancora!
CARTE PASSIONE PREZIOSA
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LOSFIZIO DELGIOCO A cura di Michela Carboni
CONSOLE PRONTE PER STREET POWER FOOTBALL
inchiesta
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P H . K E L LY S I K K E M A , U N S P L A S H
It is not time for high prices by Michela Carboni
ovid-19 emergency has drastically changed people’s way of life. And the way we keep entertained in the near future could also change. How? Sergio Brancato, professor of Sociology of cultural and communicative processes of the University of Naples Federico II, explains this. “Like any traumatic event, the pandemic will also produce short and long-term effects. In the short term, I would say the first effect will be the economic one, with the historical entertainment system being put into ENGLISHPAGES
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
According to the sociologist Sergio Brancato, the impact on the relaunch of public entertainment places will also depend on the pricing policy applied by the owners crisis, the one still based on strategies and infrastructures - mostly public - of mass communications: cinemas, theaters, bookshops (especially the smaller ones), etc. Here I see the very heavy effects of the crisis, especially if these realities are not supported by institutional interventions. On the basis of what we are experiencing in this period of reclusion, I would say the consumption of ‘network’ of cultural products will develop more and more, even if we can foresee a widespread reaction to recover open spaces, outside the house, and the practices involving the body, so far penalized by the lockdown. In short, this crisis has made us experience the potential of the web but also, literally, its limits”. To what extent will entertainment and leisure venues have to enhance themselves? “Much will depend on the end of the pandemic, on how we will be able to deal with it in terms of scienti-
IT IS NOT TIME FOR HIGH PRICES
fic strategies and social behavior. I believe that for a period of time fear will guide loisir (free time) practices enough, and perhaps it will develop new cultures of social interaction, based on the concept of blended (mixing)”. Tourism could also undergo drastic changes. In 2020 - according to a study by Demoskopika - 18 billion of expenditure could go up in smoke: 9.2 billion for the reduction of the incoming and 8.8 billion for the renunciation of the holidays of the Italians in Italy. 70 percent, equal to €12.6 billion, would be concentrated in six regional systems: Veneto, Lombardia, Tuscany, Lazio, Emilia-Romagna and Trentino-Alto Adige. But it is also true that Italians will almost certainly spend their summer holidays in Italy, not being able to afford to go abroad. In your opinion, could this be a reason for relaunching entertainment venues, such as arcades by the sea, theme parks, racecourses or casinos? “Probably many will choose Italy for the holidays, especially for the predictable operational problems related to travel abroad, as well as for the widespread feeling of precariousness, pushing towards what is familiar. But the impact on the relaunch of public places of entertainment will also depend on the pricing policy applied by the owners. The potential user base after the pandemic has narrowed, the economic crisis will affect the desire to return to consumption which defines the most rewarding experience of life. If holiday and gaming entrepreneurs don’t understand this, making even radical choices on consumer costs, they may not obtain good results. In short, it is not time for high prices. At least, not everywhere.” How will socialization change? “Socialization has already changed, through the forced acceleration of the changes taking place since the network reformulated the traditional idea of social territory. But that’s a pretty big leap from thinking that we will all fall into a desperate solipsism. The body has its own needs and still contains a large part of our empathic exercise: apart from borderline cases, we can’t do without the presence and the tactility deriving from it”. In your opinion, home entertainment (video games, streaming movies and more) will prevail, or will we prefer different forms of entertainment in the summer, albeit with the necessary distances? “Summer 2020 will be in balance between the need to be careful and the desire for freedom. I believe that above all young people will push to reopen the places of collective entertainment, as they have done since the beginning of the pandemic. But doing so without rules and cautions would be toughtless: decision-makers will have to take into account all the factors involved,
finding viable mediations that don’t put at risk everyone’s safety. In any case, many - perhaps in a softer way - will prefer to stay still safe in their home, equipping with air conditioners and digital devices to spend time in the most pleasant way. Furthermore, I wouldn’t underestimate the use of those community forms, also on the side of online games, which are having a significant increase in users in this period”. Do you believe that after Covid-19 there will also be boundaries for entertainment? “The Italian word “divertimento” (fun) comes from the verb ‘to diverge’. When we say that we want fun, we mean that we want to diverge, to move away from the time of work and responsibilities. That is, by a time controlled by others. For this reason, I believe that the logic of entertainment will take this vaguely subversive instance, pushing us to mediate between the need to transgress and that of staying safe. As always happens, in the end we will all develop together behavior protocols that are more or less acceptable to everyone, paying attention to what we do, but without losing the desire to be freely in connection with others in the very serious levity of gaming”. WHO IS HE?!? Sergio Brancato teaches at the University of Naples Federico II. For over twenty years he has been dealing with media, society and mass culture, devoting particular attention to comics. He was a journalist for Paese Sera, Il manifesto and La Repubblica. He has written for comic magazines such as Corto Maltese and Cyborg and has cooperated with editors skilled in the field of comics, such as Rizzoli, Magic Press and Comma 22, for which he directed the Micheluzzi series. He has been speaker for radio and tv, director and author of programs, as well as scientific consultant and author of research on new communication technologies and forms of seriality for both Rai and Mediaset. He was one of the most appreciated writers of the soap operas Un posto al sole and Vivere, for which he wrote about 100 episodes.
www.gioconews.it
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Studying original mixes of presence and distance Mauro Palumbo, professor of general sociology of the University of Genoa, believes that in the post-Covid-19 emergency there will be a greater polarization between presence and distance entertainment
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MAURO PALUMBO
ccording to Mauro Palumbo, professor of general sociology of the University of Genoa “obviously, the emergency has changed everything, consequently also the way of entertain, favoring relationships mediated by the web. Probably, in the post-emergency there will be both a recovery of entertainment on spot, which everyone has missed, and a continuation of remote entertainment, that has proved more satisfactory. So, a greater polarization between the two. In general, sudden changes help polarizations, for example between those who take advantage of them and those who suffer damage, between subjects in advantageous and privilege conditions and subjects in difficulty and precariousness. This happens at all levels for all changes, even if the lines along which the inequalities diminish or widen are changed.” As for entertainment places, “they will have to study original mixes of presence and distance, while before in presence and at distance seemed to define two different types of users, with different needs and slightly overlapping, now it is clear that the two types are much more overlapping and therefore the problem will arise of giving continuity to the online with the offline and vice versa. Everyone will have to rethink themselves, the problem will be to distinguish short-term trends from long-term ones and this, at the moment, doesn’t seem easy”. On the tourism front “holidays in Italy will obviously increase, although many people will give up their holidays for (many) economic and (few) security reasons and this may further weaken the border between tourism (which involves physical movement, overnight accommodation at a some distance from home, therefore time-space spacing from everyday life) and loisir/free time, i.e. the way in which this free time is ‘filled’ and ‘acted’ (I use the word ‘acted’ to emphasize that over the years the-
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GIOCONEWS #07/08 JULY/AUGUST LUGLIO/AGOSTO 2020 2020
re has been a more active attitude both in terms of holidays and free time, compared to a mainly passive use. The relaunch of these entertainment places will depend on how they will be able to connect with other forms of tourist and leisure use, how they will be able to open or close towards specific niches of users”. How will socialization change? “Crystal ball question. I would say that the attendance of people considered close, friends, relatives and acquaintances will increase, because the emergency has made ‘suspicious’ towards strangers, considered potentially dangerous. Privileging ‘trustworthy’ people won’t actually mean being ‘safer’ (infections occur among physically close people), but it is common experience that uncertainty is fought by exorcising it through practices that provide security (in the US the epidemic has increased the purchase of weapons...). Will we spend more time at home? “I think everyone is missing outdoor and collective activities, but I also believe that the period spent at home has increased the propensity to stay there. Not only because we discovered that many activities can be more easily carried out indoor (we think about smartworking that has developed in recent months), but also because the emergency has spread a sense of uncertainty that will last for a long time and will lead to prefer all that can be done at home, for some time”. WHO IS HE?!? Mauro Palumbo is professor of Sociology at the University of Genoa and delegate of the dean for lifelong learning. President of the Accademia di formazione Manageriale in Sanità (Amas) since 2018. Coordinator of the doctoral course in Social Sciences (from cycle XXIX to cycle XXXIII) and previously of other doctoral courses since 2006. Director of the Department of Anthropological Sciences (2006 -2009) and vice director from 2009 to 2011. President of the Perform Center (2009-2011), president of the three-year degree course expert in Educational processes of the University of Genoa (2003-2006) and 2015 president of the Commissione paritetica di Facoltà (2000-2003 ).
VOX MANAGER
VOX MANAGER by Ludovico Calvi
Corporate Social Responsibility post Covid-19
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mong the many things that Covid-19 has revealed is a newfound sense of unity that cuts across jurisdictional boundaries, countries and communities. Neighbourhoods across the world turned inward in an attempt to safeguard public health, highlighting the collective inter-dependence of every individual to one another. We have also seen how in moments of unparalleled crises, the sense of profound responsibility and solidarity towards fellow man in a shared society have fostered the emergence of some of our best qualities. Admittedly, the virus has had a more detrimental impact on socio-economically challenged and vulnerable individuals. Nevertheless, the virus remains highly contagious regardless of social class, religious creed, or nationality/culture. Healthcare workers, in particular, stood out for their sense of responsibility and dedication to those who have been hit hardest by Covid-19. In the midst of the tragic circumstances generated by Covid-19, we also found it possible to rediscover values such as solidarity, courage, and a sense of community for the benefit of broader public health. This has reinforced in all of us an enhanced awareness and connection to social conscience, justice, and shared equities that unite – rather than divide -- fellow citizens. These values had grown increasingly invisible or latent in the era of excess pre-Covid-19. Now, they will possibly be used as proxy to evaluate people’s actions and companies’ social commitments in the future. Companies in general and gaming organizations in particular, will therefore be called upon to demonstrate a greater
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will change and determine new concommitment to social responsibility and sumption habits, and digital transforsustainability. mation will accelerate this process. For Innovation and product development this reason, consumer choice will pivot processes will be increasingly founded to the most convenient, nimble and seon principles of transparency and ethics cure digital payments and transactions. with the aim of generating tangible and It is therefore imperative to invest more measurable social benefits. Gaming in cyber security services and have sacompanies, regardless of where they feguarding measures in place alongsiare located, will therefore have to rede higher global compliance standards view their corporate social responsibility which inspire public confidence. initiatives, and increase investments in The introduction of processes and projects related to the creation of value technological solutions which enhance for society, the protection of the envicybersecurity standards end-to-end -ronment and consumers. from products, services and processes, Effective initiatives internal or external to transactions and finally to customers to the organizations, relating to the safe– will serve as key benchmarks for evaguarding of diversity, inclusion and genluating gaming companies, among the der equality will be increasingly relevant, market, the public, regulators and public in an ever-evolving society and market stakeholders. context where social justice will be plaThe extent and effectiveness of measuced at the centre of human interaction. res to combat fraud and money laundeWhile more and more governments, ring including match-fixing and collusome more affected than others by the sion are other examples that may realize pandemic, will be called upon to regua commitment to social responsibility late gaming or to speed up the regulaand consumer protection. tory processes already underway, with In today’s world, it is more obvious than the objective of generating additional ever that the evolution of the gaming revenues, the gaming industry itself will market and social responsibility can and be called upon to meet a higher bar of must sustain each other. I believe that maturity. in some cases they are even dependent The objective is to invest more and, upon each other and that now there can above all, more effectively in social rebe no sustainable growth without full sosponsibility. On top of regulators and cial responsibility. governments, consumers and the market as a whole are now clamouring for this. Introducing concrete Ludovico Calvi measures to protect consumers’ • President of Global Lottery Monitoring health with regards to problem System Executive Committee gambling behaviours will beco• Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) me essential, just to point to one • Member of the World Lottery Association example. (Wla) Sports Betting Integrity Committee Some consumer behaviour
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L’ORA DEL GIOCO L’ORA DEL GIOCO
BELIEVE THE HYPE By Matt Chambers
Competitive, physical action is proving increasingly popular among players as esports meets VR, as Matt Chambers finds out
The
relentless advance of esports is a phenomenon of
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our age. Advances in technology have helped propel competitive gaming into the mainstream, while the prize money on offer for the most skilled exponents is eye-watering. When it comes to location-based Vr, players can also now compete against each other, only with an added element of physicality compared to regular esports contests. InterGame talked to some of the industry’s major innovators within this world to get a handle on the latest developments within compe-
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titive out-of-home VR installations. Dave Blank, senior marketing manager at Hologate, spoke at length about the LBVR specialist’s latest product range. “Following in the footsteps of the worldwide success of the Hologate Arena, we are proud to offer the next big thing in out-of-home virtual reality, Hologate Blitz,” he said. “It is a motion simulator platform designed from the ground up for flying, racing, and even underwater Vr experiences. It is a fully optimised multiplayer flying and racing platform allowing up to eight players to fully immerse themselves in magical worlds filled with fire breathing
dragons, epic space battles, and futuristic racers. That‘s just a glimpse into the possibilities of total fantasy immersion. “It is a revolutionary, premium product, unmatched by other motion simulators. It provides luxurious comfort and quality and is durable enough to absorb multiple hits from a laser blaster. Almost a full meter in height, it can tilt 30 degrees in every direction, allowing the player full range of motion to navigate on land, in the air, under the sea, or even between planets, galaxies, and dimensions.” Yoni Koenig, vice president of marketing at VRstudios, an innovator
BELIEVE THE HYPE
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of turnkey wireless multiplayer VR systems, described a series of products that range from two-player Atoms that can be linked together through to eight-player Flex Arenas that can be standalone or built into an existing event space for maximum flexibility. “We have an exciting library of titles, custom developed for Fecs, that cover a wide range of genres and are entertaining across a wide demographic,” said Koenig. “Our latest title that I am particularly excited about is Hoops Madness. It is the first true simulation of basketball for Fec Vr. It actually puts a guest and up to seven of their friends inside a realistic stadium where they compete to see who is the best shot through several fun challenges. “This is not just another sports video game; this is an actual sport played inside a video game. The intense physical play, fast-paced action and many thrilling and fun arcade game modes will leave players breathless. The game has a broad appeal, replayability and excitement for both players and spectators. “Hoops Madness is also the first in a line of upcoming VRstudios Sports attractions that are designed to turn competitive real-world, physically active sports into immersive Lbe Vr attractions. Think of it as the next evolution of the arcade sports games that your guests already know and love, but taking them to a whole new level of excitement that is still as fun to watch as it is to play.” Jan Goetgeluk, Ceo of Virtuix, the developer of the Omni Arena virtual reality esports attraction, cited his company’s flagship product the Omni Arena as providing a truly competitive experience. “It is a big turnkey esports attraction that is for four players,” he explained. “Each time someone plays, they automatically get entered into an esports competition. There are weekly and monthly contests built
into the system. It is leaderboard based but it is connected online, so you are effectively competing against other players from right across the Us. “If you are playing the contest game, then your score will be posted onto the leaderboard and come the end of the week or the month, we get in contact with the winners and distribute the prizes.” There are currently 26 installations of the Omni Arena stretching across the US and in partmership with HP, a hefty $100,000 prize pool is on offer for the crem-de-la-crème of players. “It is real cash money that is handed over every week to the winners of our esports contests – and that is quite powerful. “It has resulted in a lot of repeat play of Omni Arena. Because of the contest, some teams have played over 90 times in only a few months. There is one team that drives over four hours, every single month, to come and play in our monthly contest. It is quite remarkable.” Goetgeluk explained that the physical element of the Omni Arena makes it more compelling both for the player and the spectator. “It is much more interesting to watch, as you can literally see the player running around while they are inside a Call of Duty-style game, which is great. It is also more engaging for the players themselves. You are physically engaged, not simply sitting down and clicking a mouse. “That physicality makes esports a bit more of a ‘sport’, if you will, which makes it really exciting.” The repeat play element, Goetgeluk argues, is central to the popularity of the unit with operators. “We have several customers that have ordered a second unit. Dave & Buster’s for example bought a second, as did Andretti and Sky Zone. That’s down to the success of the first unit. “The key success factor, I believe, is the repeat play factor. It is something a lot of other Vr attractions do not have. There is often no real reason for someone to go back and
experience the attraction again, whereas with us because of the design of the game and the esports factor, of all players nationwide 30 per cent are repeat players. “Some players will play every week and it’s a big reason why it has done so well.” A new pirate-themed game catering for a younger age group is on Virtuix’s agenda for Omni Arena and Goetgeluk is level-headed when discussing the future of the industry. “As a business owner you have to be realistic,” he said. “There are a lot of challenges and right now, there is a lot of uncertainty. “Venues opening back up is clearly good news. It is still to early to really assess what the new landscape looks like. For Vr, with attractions like ours it will become a slower environment and with this quarter and the next, we expect to be slower sales-wise.” Still, progress waits for no man nor virus and Koenig is expecting LBVR to make great strides. “More powerful computing power, higher resolution displays, and longer-lasting batteries are critical, as are advances in hygiene and cleanliness, but I anticipate the hardware must and will become even more lightweight. “Hardware that is lightweight and wireless is essential because of the athleticism component of true sports in Vr. It’s just never light enough.”
JAN GOETGELUK
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GAMING SHOWS STARTS AGAIN IN THE SUMMER After the block for the Covid-19 health emergency, fairs, exhibitions and conferences start again all over the world. Here are the events of which Gioco News is a media partner and which we are pleased to present.
BIG AFRICA ROADSHOW, JULY, 30 - 31 BiG Africa Conference 2020 (Bac) to be held at the Royal Elephant Hotel & Conference Centre, Centurion, from 30 to 31 July 2020. As South Africa reopens its live conference industry and Eventus International is proud to launch the Bac to discuss the radical and epochal change that the global gaming landscape has experienced within a few weeks. And professionals in the gaming industry now face the pressing need to make tough decisions quickly, to adapt, innovate and come out with continuity plans to cope with the global crisis. It is clear that, like any other industry, the gaming industry has not been spared by the disruptive effects of Covid-19. Since the onset of the pandemic,
hundreds of gaming operators have suspended their operations to halt the spread of the virus. The BiG Africa Conference 2020 (Bac) offers all South African gaming stakeholders the opportunity for premium networking as well as the valuable exchange of knowledge during conference sessions. Bac 2020 constitutes the optimal platform for gaining access to the gaming industry on the African continent. An event for gaming operators and suppliers to meet as well as the opportunity to network with existing and potential clients and peers to discuss the way forward in the “new normal”. Delegates can expect a two-day agenda
packed with insightful discussions from South Africa’s top industry leaders, concluding with a networking function offering delicious cuisine and refreshments. The most influential speaker at the event, selected by an anonymous panel of judges, will be awarded the Elephant Award during the networking lunch on the second day of the conference. The event will strictly adhere to the prescribed safety regulations and protocols to ensure the wellbeing of all attendees. In appreciation of the medical frontline of South Africa, Eventus International will be donating 10 percent of all ticket sales to a local medical organisation of our choice.
ASIA AMUSEMENT & ATTRACTIONS EXPO E THAILAND AMUSEMENT & ATTRACTION PARKS EXPO, AUGUST, 3-5 The Guangdong Grandeur International Exhibition Group, the organizer of Asia Amusement & Attractions Expo and Thailand Amusement & Attraction Parks Expo, also had to adapt to the emergency situation generated by the Covid-19 pandemic. The new date is 2020, August, 3-5. “We apologize for any inconvenience brought by this change of date, and thank you for your understanding and continuous support! The AAA organizing committee will make its biggest efforts in event promotion as always, in order to build the best trade platform to facilitate the
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industry’s recovery from the COVID-19 pandemic.” Local authorities lifted restrictions on large-scale exhibitions and conferences on 9 May, and the event will be held at the China Import and Export Fair Complex, Guangzhou, China (Area B). Bangkok, Thailand, ended the lockdown too, and now theme parks, water parks, gaming venues, hotels, exhibition centres and more are now allowed to open. Thailand is one of the safest countries in the region, with only 58 deaths to date and no new local infections for over 21 days.
TAAPE 2020 will be an ideal opportunity to exhibit in this strong market as Southeast Asia continues to recover from the pandemic. The rescheduled event will now take place from 28 – 30 October at the Impact Exhibition & Convention Center in Bangkok. Asia Amusement & Attractions Expo 2019 was a record-breaking show. It is now one of the largest amusement and attractions trade shows in the world. Last year, exhibitors came from 11 countries and regions, and the number of overseas exhibitors grew by 35%.
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GAMING SHOWS STARTS AGAIN IN THE SUMMER
NUOVE TENDENZE
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The fair will present a wonderful industrial event for exhibitors and visitors, promote the exchange and development of the water sports sector and offer an excellent purchasing platform for consumers and buyers. Scheduled many industry masters will gather in the forum, including scholars, company leaders, industry representatives. They will discuss and work together to promote the exchange and development of the water sports industry. 23 halls will open for more than 10 themed expos. NEWSLETTER
buyers to negotiate cooperation and exchange of information. The latest event attracted around 100 companies and manufacturers of water sports equipment brands from the United States, Germany, Australia, France, Italy, the United Kingdom, Japan and other countries and regions. This year, the Arwse will cover an area of 30,000 square meters, divided into 6 exhibition areas: recreational water sports equipment, sports equipment, yacht industry, diving equipment, fabrics and materials and bodybuilding equipment. LEAVVENTURE DAROONEY
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POKER STRATEGY TORNEANDO
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CASINÒ FRANCESI
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CASINÒ FRANCESI
nology, environment modeling technology, 3D sound simulation technology, human-machine interaction technology, physical simulation technology, collision detection technology, and much more will be displayed. Unity, Htc, Jd.com, 3Glasses, Mad Gaze, Meleap / Hodo (Giappone), VRway, Xiechuang Technology, Nined, FuninVR, Loonqin Tech, Movie Power and many others will be among the exhibitors. TORNEANDO
It will be a global summit for the sector, where there will be exchanges of resources between trade associations, display of the entertainment and education solution based on VR & Ar. There will also be an award ceremony for the most authoritative operators in the sector. VR/AR hardware equipment, output/input equipment, data equipment, tracking equipment/system, location system and other tracking device, 3D output tech-
POKER STRATEGY
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RIFLESSIONI DAORSO
LASLOT DELMESE
Organized by the Guangzhou Guangdong’s association of the virtual reality industry, Grandeur International Exhibition Group, the Asia VR&AR Fair & Summit (The Seven Edition) will be staged on 2020, August, 3 - 5 in the import and export fair complex in Guanghou, China. There is an exhibition hall of about 30 thousand square meters with about 180 exhibitors and 25,000 visitors from the sector. FISCO&SLOT
PANNONERO
The Asia Recreational Water Sports Expo (Arwse) will be hosted by the Guangdong Yacht Industry Association (Gyia), the Association of Promotion for Guangdong Economy & Investment, the Guangdong Association of Cyber Culture (Gacc) and the Guangdong Enterprises Association for Foreign Economic Cooperation. Organized by the Guangdong Grandeur International Exhibition Group, Arwse aims to provide quality and innovative sports equipment for global buyers and consumers by establishing an international trade platform for manufacturers and
ASIA VR&AR FAIR & SUMMIT (THE SEVEN EDITION) 2020, AUGUST, 3-5
L’ORA DEL GIOCO
GIOCO &TECNICA
ASIA RECREATIONAL WATER SPORTS EXPO (ARWSE), AUGUST, 3-5
SPORTS BETTING WEST AFRICA, AUGUST, 19-20 2019 Sports Betting West Africa was a big success, with an excellent attendance and supported by the most representative parts of the gaming sector in Africa and worldwide. In true Eventus international style, the summit managed to bring together the West African gaming
industry. It will take place at the Eko Hotel & Suites in Lagos, Nigeria, in 2020, August, 19 – 20, and will be the sixth annual sports betting summit in West Africa. The goal is to take advantage of the growing popularity of previous editions, by offering
even more engaging topics, inspiring the gaming industry, software and service providers and practical knowledge for growth in the West African market. Speakers also include the Italian Alessandro Pizzolotto, Founder & Ceo of Stm Gaming.
CHINAJOY SHANGAI, JULY 31ST - AUGUST 1ST 15 areas with 170 thousand square meters of exhibition area for over 800 exhibitors from over 20 countries and regions. Ten thousand visits for 4,000 games on display in the Expo and over 5 thousand experiencing devices games. Total visitors in 4 days have already reached 365,700 and the media coverage has reached over 1.2 million contacts. And the ChinaJoy, China Digital Entertainment Expo and Conference, the full name of the most influential event in the global digital entertainment sector, scheduled in Shanghai, July 31st - August 1st. By selecting this city as the home of the business, the organizers showed their
vision and intention to exploit the geographical advantages of Shanghai as the world’s transport hub, to attract and welcome spectators and professionals from the gaming sector both from China and from all over the world. ChinaJoy Expo showcases online games, console games, web games, digital entertainment related hardware products and other industries. And it is divided into areas, starting from the complete exhibition for digital entertainment for the general public, and the most popular area among fans of gaming and animation at the ChinaJoy Expo. It is the best platform where game companies can directly interact and
make demonstrations for players. The event brings the company, products, technologies and brands together, and a specific area offers complete industrial business services and continues to promote extensive communication and partnerships between domestic and foreign gaming companies. Given the emergency and the decision not to postpone the event, special measures will be put in place in Shanghai to protect visitors and exhibitors. In addition to undergoing temperature monitoring, participants will have to reveal their real name and be registered in a tracking app, providing a valid health code.
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PROMOSPACE
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LOTTO
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ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
PROMOSPACE
PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
21, 40, 70 Ambo, Terno e su Tutte, Napoli, Roma SUPERENALOTTO
PESCI Sarete un po’ frastornati da troppe voci contrastanti e faticherete a prendere la decisione giusta. Nel dubbio, gli astri consigliano di aspettare tempi migliori, e la giusta serenità per valutare tutto con attenzione. La dea bendata vi è lontana questo mese.
TORNEANDO
TORNEANDO
PAROLADI COLLOVATI
SAGITTARIO Anziché intestardirvi su un progetto che dovreste avere capito essere irrealizzabile, fareste bene a concentrarvi su propositi alternativi e forse addirittura più piacevoli. Il momento è buono per dare una svolta alla vostra vita. Fortunati al gioco fino al 20 luglio.
PAROLADI COLLOVATI
VERGINE Belli dentro e/o belli fuori, risplenderete di luce propria e chiunque avrà la fortuna di frequentarvi se ne accorgerà e resterà ammaliato. Solo un pizzico di modestia, e sarete davvero irresistibili! Anche la dea bendata è innamorata di voi, almeno fino a metà agosto.
TORNEANDO
ACQUARIO Potete finalmente prendervela comoda, rilassarvi e pensare alle vacanze imminenti, che vi porteranno certamente una ventata di energia dopo le fatiche invernali. Progettatele con il partner e non siate egoisti! Il momento è davvero fortunato al gioco.
POKER STRATEGY
SCORPIONE Siete sempre tanto accorti e diffidenti, e poi in talune occasioni vi perdete nel classico bicchiere d’acqua. Occhio dunque, al momento di prenotare le vacanze, a offerte troppo ‘eccezionali’, potrebbero nascondere qualche sorpresa. Molto bene al gioco ad agosto.
RIFLESSIONI DAORSO
GIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCARE GIO CONGUSTO
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LEONE È forse brutto dirlo, ma certe volte nella vita serve più un pizzico di furbizia che mesi e mesi di duro lavoro. Non vi viene suggerito di fare alcunché di illegale, ma perché non provate a prendere con le buone chi state inutilmente cercando di prendere con le cattive? Gioco: non è il momento.
LEAVVENTURE DAROONEY
TORO Ora che l’estate è arrivata vi siete accorti di aver trascurato troppo i familiari e gli amici. È tempo di correre ai ripari, non è troppo tardi! Pensate qualcosa di speciale per ciascuno di loro, in particolare per il partner. Fortunati, ma solo a luglio, al gioco.
CASINÒ FRANCESI
GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
CAPRICORNO Le vacanze sono alle porte, ma in questo mese potrete raccogliere i saporiti frutti del vostro lavoro. E non mancherà nemmeno una sorpresa sul fronte personale, che vi renderà giustamente orgogliosi! Al gioco rischiate poco fino a metà mese.
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GIOCARE GIO CONGUSTO
BILANCIA Potreste anche allentare i ritmi, in questo periodo che certo non è tradizionalmente di grosso lavoro. Allora, perché fare a luglio o agosto quello che può essere fatto più proficuamente in altri e più freschi mesi? Giocate poco, il periodo non vi è propizio.
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CANCRO Nei mesi passati c’è stata qualche tensione in ambito familiare, ma ora che i nodi sono venuti al pettine e sono stati sciolti, torna finalmente a splendere il sole sul vostro desco e potete dunque programmare con gioia le vacanze. Molto bene anche al gioco!
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
attrice e modella statunitense
ARIETE Dovrete rivedere qualche decisione presa e aggiustare qualche giudizio anche su persone a voi molto care. Non saranno dunque momenti facili, ma ogni crisi è anche un’opportunità per crescere e migliorarvi. Vi rifarete con il gioco, sarete infatti molto fortunati.
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RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI
NUOVE TENDENZE
Liv Rundgren Tyler
New York, 1º luglio 1977
GEMELLI Pensate a divertirvi, che un po’ di svago vi metterà nelle condizioni di spirito di affrontare con energia i progetti che avete in animo e che dovrete aspettare ancora un po’ prima di poter realizzare. Gli astri suggeriscono pure di tentare la fortuna al gioco.
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LEAVVENTURE DAROONEY
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)