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ALBAR DEGLIESPORTS LOSFIZIO DELGIOCO
LOSFIZIO DELGIOCO
Il caso Overwatch League Come un eSports può uscire dalla crisi
O
verwatch è uno degli eSports più seguiti nel mondo. Il gioco, uno sparatutto a squadre (si gioca sei contro sei) ambientato in una terra del futuro, ha festeggiato a fine maggio scorso il suo quarto compleanno. Il publisher Activision Blizzard, come si fa di questi tempi, ha organizzato un evento online (denominato “Anniversario 2020”) per coinvolgere tutti i fan del gioco nei festeggiamenti. Si tratta, d’altronde, di un titolo che da quando è uscito, il 24 maggio 2016, ha saputo conquistare milioni di appassionati, oltre a imporsi sulla scena competitiva come uno degli eSports più completi e apprezzati dal pubblico. La principale lega competitiva mondiale legata al gioco Activision Blizzard è la Overwatch League, una competizione ideata e gestita dal publisher stesso (che la presentò già al Blizzcon 2016) giunta quest’anno alla sua terza stagione. Si tratta di una competizione che vede competere dodici team (per la prima volta legati alla città di provenienza) di quattro nazioni diverse. Le prime due stagioni di Overwatch League furono trasmesse da Twitch, piattaforma con la quale Blizzard firmò un contratto da 90 milioni di dollari complessivi per cedere l’esclusiva, rag-
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
A cura di Daniele Duso
giungendo già in pochi giorni i 10 milioni di spettatori. Come ogni altra lega esportiva professionale, anche la Overwatch League è stata costretta a far fronte alla pandemia di Covid-19, interrompendosi e passando a un formato online al posto delle partite giocate nelle arene, dal vivo, davanti a migliaia di spettatori. Ma quello che più ha messo in crisi Overwatch, quest’anno, è stata la decisione di spostare le trasmissioni del campionato da Twitch a YouTube. Ma a decretare un vero e proprio stato di crisi, quest’anno, è stato non tanto (o non solo) l’allontanamento del pubblico, ma anche il ritiro di top player come Jay “Sinatraa” Won o “Stratus”, nomi famosissimi nell’ambiente di Overwatch, che sono improvvisamente passati ad altri titoli (in particolare il nuovo sparatutto tattico Valorant, targato Riot Games). Un po’ come se, dal calcio, Cristiano Ronaldo, Lionel Messi o altri famosi calciatori passassero al basket o alla pallavolo. Addirittura un intero team, i Vancouver Titans, l’anno scorso semifinalista, ha licenziato il suo intero roster (la rosa dei giocatori) a metà stagione. A complicare la vita dei team infatti, s’era messa anche la continua evoluzione del pool di eroi (gli avatar da scegliere all’interno del gioco) che nata con
l’intenzione di aumentare lo spettacolo e l’incertezza dei risultati, ha finito col punire le squadre che cercavano di individuare e affinare le proprie strategie. C’è stato un momento, tra aprile e maggio 2020, in cui il gioco, e la sua massima competizione mondiale, sono stati veramente in crisi. Il management esportivo di Activision Blizzard ha dovuto sedersi a tavolino e ripensare tutto. Soprattutto, andava ripensata in toto la massima competizione. Così la Overwatch League a maggio ha organizzato un torneo, il May Melee, basato su una fase di qualifica seguita da una competizione a eliminazione diretta che si è svolta nel corso di un weekend, ed è stato un successo. Così facendo Blizzard ha raddoppiato il pubblico medio della settimana precedente, arrivando a 63.000 spettatori, registrando un picco di 88.000 persone che si sono sintonizzate sulle finali nordamericane tra Florida Mayhem e San Francisco Shock. Un “esperimento” che ha convinto Blizzard a ristrutturare anche tutto il resto della stagione in corso che, in sostanza, tornerà a essere molto più simile a quello delle prime due stagioni. Il resto della stagione della Owl consisterà in altri due tornei mensili, iniziati il 13 giugno scorso, ciascuno con tre settimane di qualifica che porteranno a due competizioni regionali: una per le squadre in Nord America, un’altra per quelle in Asia. Il torneo di giugno ha visto anche aumentare il montepremi, che Blizzard ha portato a 275.000 dollari. Sicuramente non sono stati risolti così tutti i problemi del gioco (che nel frattempo è di certo vittima anche del fascino che altri nuovi titoli, Valorant su tutti, hanno su molti player), e non basta questo a far riaffiorare la passione di tanti fan né a far tornare indietro i campioni, ma le ammissioni di Activision Blizzard, che ha riconosciuto senza problemi gli errori commessi, e la flessibilità dimostrata nel voler “salvare” la Owl anche ascoltando le richieste della community di appassionati, fanno onore alla Compagnia e soprattutto saranno uno di quegli esempi da tenere a mente in futuro, da parte di chi organizza competizioni eSports.