H2O Magazine winter 2022

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EXPERIENCES

€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

FLY FISHING IN ORMEA
TASMANIA TROUT
MONTANA TRIP
FARQUHAR ATOLL CHATBOX
INTERVIEW: ROBERT KNIGHT
INTERVIEW: VAL KROPIWNICKI
FLY FISHING IN SMALL STREAMS
PAGES
HISTORY: LE COPERTINE DEL NEW YORKER
COLLECTING: THE CHARM OF THE BRASS
COLLECTOR’S
www.francovivarelli.com ®
Fürstenfeldbruck near Munich Event Forum Fürstenfeld Saturday 9:00 am to 6:00 pm, Sunday to 5:00 pm Visit us on facebook or on our Website: www.experience-world-flyfishing.com 18th International Experience
of Fly Fishing 22 and 23 April 2023
the World
EXPERIENCES 8 Fly fishing in Ormea 36 Tasmania trout 72 Montana trip 84 Farquhar Atoll: Taming the Aqua Hulk CHATBOX 18 Interview: Robert Knight 48 Interview: Val Kropiwnicki 58 Fly Fishing in Small Streams COLLECTOR’S PAGES 30 History: le copertine del New Yorker 66 Collecting: the Charm of the Brass www.h2oflyfishing.com FISHING TRAVELLING C O N T E N T S

Direttore Responsabile Sara Ballotta

Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti

Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it

Hanno collaborato a questo numero: Paul Buckley, Rasmus Ovesen, Edoardo Pelligotti, Lara Silverton, Riccardo de Stabile Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com

Collaborazione Grafica Omar Gade

Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE)

Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti, Alberto Zanghieri

Social Media Manager: Fulvio Oliva

Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi

Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna

Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00

Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti.

Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.

This is the last issue of 2022 and this magazine has been in print for about fifteen years now. Despite the inexorable decline in the quality of fishing in almost all the places where we have been traveling for years, more and more fishermen are planning to go far to satisfy their passion. Traveling halfway across the world to fish, once the prerogative of a select few, is becoming a habit of many enthusiasts. It has probably been realized that perhaps it is better to go fishing a few days less but look for quality, concentrating one's passion in a few weeks a year to make an important journey, which is worth it, in search of real fish. It is a choice that we have made for years, being firmly convinced of the "little but good". This magazine comes out while we are at the Edison fly fishing fair (USA) to promote some of our partner fishing destinations and lodges, then you can find us in the best European fishing fairs.

Enjoy the reading

Questo è l’ultimo numero del 2022 e sono ormai circa quindici anni che questa rivista viene stampata. Nonostante l’inesorabile calo della qualità della pesca in quasi tutti i luoghi dove viaggiamo da anni, sempre più pescatori mettono in preventivo di andare lontano per soddisfare la propria passione. Viaggiare dall’altra parte del mondo per pescare, una volta appannaggio di pochi eletti, sta diventando un’ abitudine di molti appassionati. Probabilmente ci si è resi conto che forse è meglio andare a pescare qualche giorno in meno ma cercare la qualità, concentrando la propria passione in qualche settimana all’anno per fare un viaggio importante, che ne vaga la pena, alla ricerca di pesci veri. E’ una scelta che noi abbiamo fatto da anni, essendo fermamente convinti del “poco ma buono”. Questa rivista esce mentre siamo alla fiera della pesca a mosca di Edison (USA) per promuovere alcune destinazioni di pesca e lodge nostri partner, successivamente ci potrete trovare nelle migliori fiere di pesca europee.

Buona lettura

Giorgio Cavatorti info@cavatortigiorgio.it

5 Anno XV Numero 4 Inverno 2022 H2O Magazine-trimestrale pesca, turismo tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv.in 27/02/2004 46) art.1, comma CN/BO caso mancato recapito inviare al CPO Bologna per restituzione mittente previo pagamento resi. Contiene EXPERIENCES FLY FISHING IN ORMEA MONTANA TRIP FARQUHAR ATOLL CHATBOX INTERVIEW: ROBERT KNIGHT FLY FISHING IN SMALL STREAMS COLLECTOR’S PAGES COLLECTING: THE CHARM OF THE BRASS
H2O anno XV Dicembre 2022
CONTENTS
Giorgio Cavatorti Cover: fotografia di Robert Knight
192/2022 RPNT22E 11-13 FEBBRAIO 2023 VERONAFIERE www.eos-show.com Acquista ora il tuo biglietto online Fiera Internazionale Caccia - Tiro Sportivo - Difesa Personale Pesca - Nautica - Outdoor - Cinofilia
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Fly Fishing in Ormea

A great tradition that is renewed

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Recentemente abbiamo pescato nel tratto nokill solo mosca del Tanaro, presso il comune di Ormea. Questa riserva per il Flyfishing è gestita egregiamente dalla famiglia Cagna, titolare dell’hotel San Carlo, qualche chilometro a monte del paese di Ormea. Il fiume Tanaro è famoso per le trote di grossa taglia e la gestione di questi tratti di fiume arriva da lontano, le foto in bianco e nero e l’atmosfera che si respira all’interno dell’hotel fanno capire subito che questa è una grande tradizione familiare. Il Tanaro nasce all'estremità meridionale del Piemonte, al confine con la Liguria, sulle Alpi Liguri dal Monte Saccarello (2201 m) con il nome di Tanarello, e scorre per una decina di km (di cui i primi 4 km in territorio piemontese e al confine con la Liguria ed i restanti in territorio ligure), in una valle dai connotati tipicamente alpini. Giunto a 4 km a monte dell'abitato di Ponte di Nava (frazione di Ormea), riceve da sinistra l'apporto del Negrone, torrente che nasce invece dalla Punta Marguareis (2651 m) in Piemonte. Da questa confluenza il corso d'acqua raddoppia di dimensioni e cambia nome diventando Tanaro dirigendosi verso nord-est come spumeggiante torrente alpino in una valle stretta e boscosa, fungendo per alcuni km dal confine tra Piemonte e Liguria. Una volta bagnato Ponte di Nava e ricevuto da destra il Rio Nava, il fiume entra definitivamente in territorio piemontese giungendo presso il comune di Ormea (CN) dove riceve da sinistra il Rio Armella.

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We have recently fished in the no-kill “fly only” stretch of the Tanaro River, in the municipality of Ormea, only with flies. This fly-fishing reserve is very well managed by the Cagna family, owner of San Carlo hotel, a few kilometers upstream from the town of Ormea. The Tanaro river is famous for large trout and the management of these stretches of the river goes way back to the past. The black and white photos and the atmosphere of the hotel make it immediately clear that this is a great family tradition. The Tanaro was born with the name Tanarello, from Monte Saccarello (2,201 m) at the southern

end of Piedmont, on the border with Liguria in the Ligurian Alps. It flows for about 10 km (the first 4 km in Piedmontese territory and on the border with Liguria and the rest in Ligurian territory) in a valley with typically Alpine features. At 4 km upstream of the built-up area of Ponte di Nava (fraction of Ormea), it is joined from the left by Negrone, a stream that originates from Punta Marguareis (2,651 m) in Piedmont. From this confluence, the watercourse doubles in size and changes its name to become Tanaro, and heads north-east as a sparkling alpine stream in a narrow and wooded valley,

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È qui che la famiglia Cagna gestisce alcuni chilometri di fiume da tre generazioni con il risultato di essere una delle riserve di pesca più antiche d’Italia. Sinceramente non so sia la più antica, ma è una delle meglio gestite che abbia mai visto. L’hotel, ristrutturato recentemente, è di alto livello, con finiture in legno spazzolato che ben si sposano con l’atmosfera e le immagini di pesca nelle stanze. Il ristorante vale da solo il viaggio, un’ottima selezione di vini e uno chef appassionato garantiscono ottime specialità locali. La vallata è interessante anche per fare visite turistiche ma già la passeggiata nel

sentiero lungo il fiume offre una bellissima escursione. Qui c’è anche la possibilità di fare un lungo e spettacolare trekking di valle delle Alpi del Sud. Se ne viene a capo dopo 135 chilometri, 8000 metri di dislivello e 9 tappe di cammino e meraviglia. La noia non è contemplata: si passa da borgate dai nomi musicali, abitate tutto l'anno, ai resti abbandonati di antichi insediamenti alpini. A poco a poco, i castagni monumentali cedono il passo alle faggete, che si arrendono ai larici e agli ampi pascoli alpini, dove solo la roccia calcarea interrompe il verde intenso dei prati, che ospitano

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serving for a few kilometers as the border between Piedmont and Liguria. Once it has wet Ponte di Nava and joined by the Rio Nava from the right, the river definitively enters Piedmontese territory reaching the municipality of Ormea (CN), where it is joined by the Rio Armella from the left. It is here that the Cagna family has managed a few kilometres of the river for 3 generations, with the result of being one of the oldest fishing reserves in Italy. I honestly don't know if it's the oldest, but it's one of the best organized I've ever seen. The recently refurbished hotel is of a high standard, with brushed

wood finishes that blend well with the atmosphere and fishing images in the rooms. The restaurant alone is worth the trip, since an excellent selection of wines and a passionate chef guarantee excellent local specialties. The valley is also interesting for sightseeing, but the walk on the path along the river already offers a beautiful excursion. Here one can take a long and spectacular trek in the valley of the Southern Alps. It ends after 135 kilometers, 8,000 meters in altitude and 9 stages of walking and wonder. Boredom is not contemplated: we pass from villages with musical names, inhabited all year

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un'impressionante e multicolore varietà di specie botaniche. Il versante sinistro del tour ha un'anima alpina, il versante destro, affacciato sul mare, rivela uno spirito saraceno, affascinante e mediterraneo. Per la maggior parte ciclabile, l'Alto Tanaro Tour è meraviglioso se percorso d'un fiato, ma si presta benissimo a brevi e ripetuti assaggi lunghi un fine settimana o poco più. Questo tracciato è personalizzabile a piacere: si possono infatti scegliere il verso di percorrenza e il punto da cui partire. Tutte le strutture ricettive sono attrezzate per garantire all'escursionista a piedi o in E-Bike un ottimo punto d'appoggio, capace di fornire assistenza alle

prenotazioni ed eventuale servizio di trasporto bagagli. Per i piccoli pescatori che vogliono prendere qualche pesce, l’hotel San Carlo ha alcune vasche con trote a disposizione, e la qualità dei pesci di questa riserva è indiscussa; belle trote in un ottimo contesto rendono l’hotel San Carlo una meta da consigliare non solo ai neofiti che vogliono imparare a pescare, ma anche agli esperti che vogliono passare qualche giornata in relax con la famiglia. Per chi ama la E-bike l’hotel offre punti per la ricarica e l’assistenza e non va dimenticato che questa struttura si trova a mezz’ora d’auto dalla riviera ligure.

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round, to the abandoned remains of ancient Alpine settlements. Gradually, the monumental chestnut trees give way to the beech woods, which surrender to the larches and the wide alpine pastures, where only the limestone rock interrupts the intense green of the meadows, which are home to an impressive and multicolored variety of botanical species. The left slope of the tour has an alpine soul and the right which overlooks the sea reveals a Saracen, a fascinating and Mediterranean spirit. For the most part a cycle path, the Alto Tanaro Tour is wonderful if traveled in one breath, but it is also suitable for short and repeated stays over a weekend or so. This route can be customized as desired: in fact, you can choose the direction of travel and the starting point. All the accommodation facilities are equipped to guarantee an excellent base for the hikers and those who want to use E-Bikes. They will find assistance with reservations and luggage transport service if needed. For small fishermen who want to catch some fish, the San Carlo hotel has some trout tanks available and the quality of the fish in this reserve is undisputed. Beautiful trout in an excellent setting make the San Carlo hotel a destination to recommend not only to beginners who want to learn how to fish, but also to experts who want to spend a few relaxing days with their family. For those who love E-bikes, the hotel offers points for recharging and assistance and it should not be forgotten that a 30-minute drive from the Ligurian Riviera will bring you to this property.

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Robert Knight interview driven by passion and focused on a feeling

Based in Denver, Colorado, Robert Knight has a slightly different approach both as a fly angler and as a photographer. His work is bursting with emotions and every single photograph he takes will evoke some feelings, even if for someone who is not involved or knows nothing about fly fishing. He has been an avid fly angler and a photographer since his young

age and he believes that the best things in life are created with hard work, careful thought and heartfelt purpose. With a mindset like that and some inborn talent, Robert was meant to be a great photographer and a true nature lover. For this issue of H2O Magazine he was more than happy to answer some questions and share some of his brilliant photographs.

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Con base a Denver, in Colorado, Robert Knight ha un approccio molto personale sia come pescatore a mosca che come fotografo. Ogni sua singola fotografia provoca emozioni anche in chi non è coinvolto o non sa nulla di pesca a mosca. È un appassionato pescatore a mosca e fotografo da sempre e crede che le cose migliori della vita nascano dal duro

lavoro, da un pensiero attento e uno scopo sincero. Con una mentalità del genere e un talento innato, Robert era destinato a diventare un grande fotografo e un vero amante della natura. Per questo numero di H2O Magazine è stato felice di rispondere alle nostre domande e di condividere alcune delle sue bellissime fotografie.

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1. Do you remember your first experience with photography?

My father had a Canon EOS AF 35mm Film Body with a couple lenses. When I was a kid my mom would load my 3 siblings and I up in an old Ford Econoline and drive us out west to Wyoming to her home town (about a 1200 mile drive). I would shoot photos of my family while we were out camping/ fishing/hunting in the mountains. Eventually I saved enough to get my own Canon AE1. Off to the races from there.

2. When did you get interested in fly fishing?

When I was a kid on those Wyoming trips, I had an Uncle who would fly fish the lakes in the Wind River Range. I watched him catch a trout from a distance when we were camping one summer. Had it in my head since then. It took me fishing with conventional tackle for bass, pike and walleye for quite a while before picking up a fly rod. Live in Colorado long enough and you’ll probably end up picking one up and then you are addicted.

3. What is so inspirational about fly fishing?

For me, it’s the places it takes me and the moments it provides me. I’ve had close calls with mountain lions and moose, caught lake trout at 12 thousand feet and had some of the best laughs of my life with a fly rod in my hand.

4. In modern literature, fly fishing is often described as art. What are your thoughts on that?

I feel like it’s entirely subjective. I think there is a difference between “an art” and “art”. I think anything that requires ingenuity and creativity find a way into becoming “an art”. The “art” of tradition mediums (paintings, prints, sculptures, music etc.) are objects, images or happenings that are solely created with the intention of expressing an emotion or concept to an audience. When you’re fly fishing your goal as an angler is to catch fish, and learn. Not to deliver a commentary to an audience. For that reason, in my opinion, it can be “an art” but not “art” itself.

5.What are your favorite subjects in fly fishing photography?

I really enjoy an impressionistic take on shooting fly fishing. I think a lot of folks focus on the “hero” shots or the fish and the beautiful tackle. I try to focus on the “feeling” fishing at hand. Every pursuit is different and has a different mood to it.

6. Based on your style and experience, what are the elements that make for a great photograph?

Good light. Good Location. Good Composition

7. How is outdoor or fly fishing photography different from taking portraits or shooting products?

It feels different in every way. You’re crawling around in grass and mud and snow trying to line up a shot you have in your mind. You are constantly trying to predict what is going to happen next and hoping for that moment you are waiting for to happen. With product and portrait it’s all about dialing your

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lighting and look in. It’s a little more like a craft or trade in comparison to the combat of fly fishing photography.

8. You’ve been a photographer for many years and you must remember analog times and films. Has photography changed through the years and how is it different today?

It has changed so much while still remaining recognizable. I think the way WE, the audience, interact with photography has been the biggest thing to change since the analog days. There was always a little more mystery to the process. The tangibility of the medium being gone (or at least lessened) has made the analog process something that is savored rather than practiced.

9. Could you describe a perfect day spent fly fishing?

I don’t know if I could describe a perfect day, I feel like the definition of that is always changing.

But if I were on a mountain stream in autumn with my dog Blue, the fish were rising and I had a few of the right pattern I think I could say that I was having a perfect day.

10. What has been your most memorable trip regarding fly fishing photography?

I took a trip up to The North Platte River with some guys that have a hat and apparel company. I saw a mountain lion on that trip, caught one of the biggest rainbow trout of my life and captured some great images!

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1. Ricordi la tua prima esperienza con la fotografia?

Mio padre aveva un corpo macchina Canon EOS AF 35mm con un paio di obiettivi. Quando ero bambino mia madre caricava i miei 3 fratelli e me su una vecchia Ford Econoline e ci portava a ovest, nel Wyoming, nella sua città natale (a circa 1200 miglia in auto). Scattavo foto della mia famiglia mentre eravamo in campeggio/a pesca/a caccia in montagna. Alla fine ho risparmiato abbastanza per avere la mia Canon AE1 personale. Da lì è cominciato tutto.

2. Quando ti sei interessato alla pesca a mosca?

Quando ero bambino, durante quei viaggi nel Wyoming, avevo uno zio che pescava a mosca nei laghi della catena del fiume Wind. L'ho visto catturare una trota da

lontano quando eravamo in campeggio un'estate. Da allora ci ho sempre pensato.

Ho pescato per un po' con attrezzatura convenzionale per spigola, luccio e lucioperca prima di prendere in mano una canna da mosca. Se vivi in Colorado prima o poi finisci per prenderne in mano una e ne diventi subito dipendente.

3. Cosa c'è di così stimolante nella pesca a mosca?

Per me sono i luoghi dove mi porta e i momenti che mi offre. Ho avuto contatti ravvicinati con leoni di montagna e alci, catturato trote di lago a 12mila piedi e mi sono fatto alcune delle migliori risate della mia vita con una canna da mosca in mano.

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4. Nella letteratura moderna la pesca a mosca è spesso descritta come arte. Cosa ne pensi?

Mi sembra del tutto soggettivo. Penso che ci sia una differenza tra "un'arte" e "arte". Penso che tutto ciò che richiede ingegno e creatività trovi un modo per diventare "un'arte". L’"arte" dei mezzi tradizionali (dipinti, stampe, sculture, musica, ecc.) sono oggetti, immagini o avvenimenti creati esclusivamente con l'intenzione di esprimere un'emozione o un concetto a un pubblico. Quando stai pescando con la mosca, il tuo obiettivo come pescatore è catturare il pesce e imparare, non fornire un commento a un pubblico. Per questo, secondo me, può essere “un'arte”, ma non “arte” in sé.

5. Quali sono i tuoi soggetti preferiti nella fotografia di pesca a mosca?

Mi piace molto un approccio impressionistico alla fotografia della pesca a mosca. Penso che molte persone si concentrino sui colpi da "eroe" o sul pesce e sulla bella attrezzatura. Io cerco di concentrarmi sul “sentimento” della pesca. Ogni ricerca è diversa e ha uno stato d'animo diverso.

6. In base al tuo stile e alla tua esperienza, quali sono gli elementi che rendono eccezionale una fotografia?

Buona luce. Buona posizione. Buona composizione.

7. In che modo la fotografia all'aperto o della pesca a mosca è diversa dal fare ritratti o fotografare prodotti?

Appare diversa da ogni punto di vista. Stai strisciando nell'erba, nel fango e nella neve cercando di mettere a punto uno scatto che hai in mente. Cerchi costantemente di prevedere cosa accadrà dopo e speri che arrivi quel momento che stai aspettando. Con il prodotto e il ritratto si tratta per lo più di comporre la tua illuminazione . È un po’ più simile a un mestiere o al commercio.

8. Sei fotografo da molti anni e sicuramente ricorderai l’epoca delle pellicole analogiche. La fotografia è cambiata nel corso degli anni e in che senso è diversa oggi? È cambiata così tanto pur rimanendo riconoscibile. Penso che il modo in cui NOI, il pubblico, interagiamo con la fotografia sia stato il cambiamento più grande dai tempi dell'analogico. C'era sempre un po' più di mistero nel processo. Venuta meno (o comunque diminuita) la tangibilità del mezzo, il processo analogico è qualcosa che viene assaporato piuttosto che praticato.

9. Potresti descrivere una giornata perfetta trascorsa a pescare a mosca?

Non so se posso descrivere un giorno perfetto in assoluto perché questo concetto per me è in continua evoluzione. Ma se fossi su un ruscello di montagna in autunno con il mio cane Blue, con i pesci in risalita e alcuni modelli giusti appresso, penso che potrei dire che sto trascorrendo una giornata perfetta.

10. Qual è stato il tuo viaggio più memorabile per quanto riguarda la fotografia di pesca a mosca?

Ho fatto un viaggio fino al fiume The North Platte con alcuni tizi che hanno un'azienda di cappelli e abbigliamento. Ho visto un leone di montagna, ho catturato una delle più grandi trote arcobaleno della mia vita e ho ripreso delle immagini fantastiche!

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LE COPERTINE DEL NEW YORKER

La pesca a mosca probabilmente è stata raffigurata, documentata e mostrata più di qualsiasi altro sport.

Il solo Museo americano della pesca a mosca contiene più di 5.800 libri e centinaia di artisti hanno tentato di catturarne l'essenza con stili e mezzi espressivi diversi. Dal 1936 al 1954 la pesca a mosca è stata periodicamente illustrata sulle copertine della rivista New Yorker.

In quegli anni diciassette copertine, (su un totale di oltre 4.500) disegnate da alcuni dei più grandi fumettisti americani, furono dedicate alla pesca a mosca. Il "New Yorker" fu fondato nel 1925 da Harold Ross come una rivista settimanale umoristica simile a "Judice" e "Vanity Fair", i suoi predecessori.

Fu pubblicato con l'obiettivo di creare una "rivista di umorismo intelligente che si rivolgesse solo a un'élite sofisticata e istruita e in un'area geografica strettamente circoscritta”. Ross fu molto abile nell'attrarre e trattenere i migliori umoristi del suo tempo. Così decise che: “il New Yorker sarà un riflesso in parole e immagini della vita metropolitana. Sarà umorismo. Il suo tenore generale sarà di allegria, arguzia e satira, ma sarà più di un divertimento”. Voleva che fosse "così divertente e informativa da essere una necessità per la persona che desidera sapere". Ross è rimasto redattore dall'inizio della rivista fino alla sua morte nel 1951, e Mary Corey scrisse ne “Il mondo attraverso il monocolo” che "Ross ha creato una rivista decisamente moderna che ha cambiato lo stile e il contenuto della narrativa americana contemporanea, ha perfezionato una nuova forma di giornalismo letterario, ha stabilito nuovi standard di umorismo e comicità e ha influenzato numerosi programmi culturali". A quell'epoca il "New Yorker" divenne un modello e un arbitro sociale per l'emergente classe benestante medio-alta e, come J.W. Krutch annotò nella "Saturday Review" del 30 gennaio 1954, i suoi lettori "prendevano spunti dalle sue pagine". Ciò includeva anche la scelta e la promozione delle attività ricreative "giuste" per i lettori, e negli anni '40 e '50 la pesca a mosca faceva al caso loro. Uno dei modi più efficaci del "New Yorker" di influenzare il pensiero dei suoi lettori fu l'uso

COLLECTOR'S PAGES

Fly fishing has been depicted, documented, and displayed in more ways and in more forms than perhaps any other sport. The American Museum of Fly Fishing alone contains more than 5800 books related to the sport, and hundreds of artists have attempted to capture its essence in many styles and media. From 1936 through 1954, fly fishing was periodically shown on the covers of the New Yorker magazine. During that narrow eighteen-year segment of the magazine’s ninetyplus-year span, seventeen covers (out of a total of more than 4500) drawn by some of America’s greatest cartoonist were devoted to fly fishing. The “New Yorker” was founded in 1925 by Harold Ross as a weekly humor magazine similar to “ Judge” and “ Vanity Fair”, its predecessors. It was published with Ross’s goal of creating a “ Smart humor magazine that would appeal only to a sophisticated and educated elite and in a narrowly circumscribed geographical area. However Ross was so adept attracting and retaining in the best humorists of his time. He planned that “the New Yorker will be a reflection in word and picture of metropolitan life. It will be humor. Its general tenor will be one of gaiety, wit and

satire but it will be more than a jester”. He also wanted it to be “ so entertaining and informative as to be a necessity for the person who knows his way about or wants to”. Ross remained editor from the inception of the magazine until his death in 1951, and Mary Corey noted in “ The world through Monocle that the magazine was widely read and widely talked about and came to have serious social cachet. She also noted that “ Ross created a distinctly modern magazine that altered the style and content of contemporary American fiction, perfected a new form of literary journalism, established new standard for humor and comic art, and shaped numerous social and cultural agendas”. During that era the “ New Yorker” became a standard setter and social arbiter for the emerging wealthy upper middle class and, as J.W. Krutch noted in the “ Saturday Review “ on 30th January 1954, its readers “ took their every cue from its pages”. This included identifying and promoting the “right” recreational pursuits for this avid readers, and in the 1940s and 1950s fly fishing fit the bill. One of the most effective ways that the “New Yorker” found to influence thinking and behavior was through the use

delle vignette, sia sulla copertina che all’interno della rivista. Durante il primo decennio (1925-1935), le attività sportive (golf, baseball, caccia e soprattutto canottaggio) erano spesso rappresentate a un ritmo di tre, quattro copertine all'anno. Questi sport riflettevano gli interessi del "sofisticato" newyorkese. La comparsa della pesca a mosca in copertina iniziò nella primavera del 1936 e proseguì ogni aprile, in concomitanza con l'inizio della stagione di pesca, negli anni Quaranta e Cinquanta, riflettendo la crescente popolarità di questo sport durante quei due decenni. Quasi con la stessa rapidità con cui era cresciuta dopo la seconda guerra mondiale, la popolarità della pesca a mosca svanì con lo sviluppo dell'attrezzatura da spinning e dei progressi tecnici degli anni '50. Lo storico Shullery sottolinea la crescita esponenziale delle attività ricreative all'aperto negli Stati

Uniti durante quel decennio e fa notare che “la mania dello spinning portò alla pesca molti che non avevano alcuna conoscenza delle tradizioni della pesca a mosca; c’erano molti goffi principianti”. In quel periodo non solo il mulinello da mosca venne sostituito dal mulinello da spinning, ma le canne di bambù furono sostituite da quelle in fibra di vetro e successivamente da quelle in grafite, le mosche vennero sostituite da spinner e il filo di seta da quello in materiale sintetico. Di conseguenza la pesca divenne accessibile a tutti, il fascino intellettuale della pesca a mosca tradizionale svanì e, dopo il 1959, venne rappresentata solo due volte sulla copertina del "New Yorker" (nel 1970 e nel 1972). Questa scomparsa della pesca a mosca dalle copertine delle riviste sta a significare che lo sport aveva perso il suo fascino per le sofisticate élite.

of cartoons, both on the cover and throughout the magazine. Its covers in particular came to clearly portray Ross’s picture of metropolitan life. During the first decade (1925-1935), sporting activities (golf, baseball, hunting, and especially boating of all sorts) were frequently depicted at a rate of three to four covers per year. These sports reflected the interests of the “sophisticated” New Yorker. The appearance of fly fishing as a cover topic began in the spring of 1936 and returned frequently- typically each April, concurrent with the opening of fishing season – throughout the 1940s and 1950s, reflecting the rising popularity of the sport during those two decades, particularly among the magazine’s intended audience. Almost as quickly as fly fishing’s popularity rose after World War II, it faded with the development of spinning tackle and other technical advances in the 1950s.

The historical Mr Shullery points to the substantial growth of outdoor recreation in the United States during that decade and emphasizes that “the spinning craze brought many to fishing who had no knowledge at all of the traditions of fly fishing; all they given by many clumsy beginners”. Not only was the fly reel replaced by the spinning reel during this time, but bamboo rods were replaced by fiberglass and later graphite ones, flies were replaced by spinners, and silk line was replaced by one made of synthetic material. As a result, fishing became available to everyman, the highbrow allure of traditional fly fishing faded, and, after 1959, fly fishing was only depicted twice again on a “New Yorker” cover (in 1970 and 1972). This disappearance of fly fishing from the magazine covers may not have been only the sport had lost his allure to the sophisticated set.

TAsmAniA trout

Lara Silverton

On 4 May 1864, after a third attempt to transport fish eggs from England, a batch of brown trout eggs hatched in the cold Plenty River, in southern Tasmania. These brown trout, and later rainbow trout, acclimatised and continue to live in the island’s cold, fresh waters, so clear that some of the world’s best sight fishing is found here. For the ultimate angling adventure, hook up with an expert Tasmanian fishing guide and tap into a deep well of local knowledge. Whether using dry flies or wet, wading or walking or drifting by boat, the diversity and beauty of Tasmania’s waterways and the vigour of the fish reward novices and pros. Brown trout can be caught with a license in season from August until April; rainbow trout from October to May. Tasmania also has private fisheries that can be fished out of season. Tasmania is home to creatures of lore: the duckbilled platypus, playful wallabies, wombats trudging across the midlands like furry tanks, and even the island’s rarely sighted namesake devils. On top of that, Tasmania houses 8.5 million sheep and a mere 500,000 residents. Few know, however, that the “Island of Inspiration” is also home to one of the world’s most pristine brown trout fisheries. With barely 300 international fishing licenses sold each year (nearly a third of those to Americans), Tasmania teems with passionate fly-fishermen who are carefully sustaining and growing the precious fish populations.

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Il 4 maggio 1864, dopo aver tentato per ben tre volte di trasportare uova di pesce dall'Inghilterra, un lotto di uova di trota fario si schiuse nel freddo fiume Plenty, nel sud della Tasmania. Queste trote, successivamente trote arcobaleno, si acclimatarono e ora continuano a vivere nelle acque fresche dell'isola, così limpide da permettere una delle migliori pesche a vista del mondo. Per un’indimenticabile avventura di pesca, affidati ad una guida esperta e sperimenta tutte le opportunità che la Tasmania può offrirti. Che si tratti di utilizzare mosche secche o bagnate, guadare o andare alla deriva in barca, la diversità e la bellezza dei suoi corsi d'acqua e il vigore dei pesci premiano sia i principianti che i professionisti. La trota fario può essere catturata nella stagione che va da agosto ad aprile; la trota iridea da ottobre a maggio. Ci sono anche riserve di pesca private dove si può pescare fuori stagione. La Tasmania ospita creature folcloristiche: l'ornitorinco dal becco d'anatra, i giocosi wallaby, i vombati che arrancano attraverso le Midlands come carri armati pelosi e persino i diavoli omonimi dell'isola, raramente avvistati. Inoltre, la Tasmania ospita 8,5 milioni di pecore e solo 500.000 residenti. Pochi sanno però che "l'isola dell'ispirazione" ospita una pesca della trota fario tra le più incontaminate al mondo. Con appena 300 licenze di pesca internazionali vendute ogni anno (quasi un terzo delle quali ad americani), la Tasmania pullula di appassionati pescatori a mosca che stanno attentamente sostenendo e accrescendo

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le preziose popolazioni ittiche. Per molti versi The Land Down Under (come viene chiamato il continente australiano) è il sogno di ogni pescatore a mosca: una posizione isolata e straordinaria con una varietà di luoghi di pesca nelle immediate vicinanze, ristoranti e lodge raffinati e una popolazione amichevole disposta a condividere il meglio dell'isola con i visitatori. Piccoli lodge come il Driftwater, una fattoria con tre camere da letto gestita dalle guide di pesca Peter e Karen Brooks, si rivolgono specialmente ai pescatori itineranti. Altri, tra cui il remoto Thousand Lakes Lodge (situato in una zona selvaggia dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO e un tempo utilizzato come sito per l'addestramento del personale diretto in Antartide), offrono pesca a mosca insieme ad attività più popolari come escursionismo, kayak e assaggi di cucina locale. Eleganti lodge come lo Stillwater Seven di Launceston, che ospita sette camere esclusive in un mulino del 1830, offrono una tregua di lusso dopo lunghe giornate sull'acqua. La gente del posto è più che disposta a condividere i propri corsi d’acqua. Daniel Hackett di RiverFly 1864 gestisce la sua azienda a conduzione familiare guidando i visitatori tra i ruscelli, laghi e fiumi della Tasmania. Abile e intelligente, Hackett ha creato la RiverFly Wilderness Huts, una struttura situata nella famosa regione dei laghi occidentali dell'isola, il cui scopo principale è la conservazione dei pesci. Questa zona offre trote fario selvatiche e ospita pesci con una media

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And they are certainly worth sustaining. In many ways The Land Down Under is a fly-angler’s dream: an isolated and stunning location with a variety of fisheries within close proximity of one another, fine dining and lodges, plus a friendly populace willing to share the best of the island state with visitors. Small lodges such as Driftwater, a three-bedroom homestead run by fishing guides Peter and Karen Brooks, cater specially to traveling anglers. Others, including the remote Thousand Lakes Lodge (located in a UNESCOlisted wilderness World Heritage Area and once used as a site for training Antarctica-bound personnel), feature fly-fishing as an activity alongside more popular pursuits such as bushwalking, kayaking, and sampling the local cuisine. For culture-seekers, fine lodges such as Launceston’s Stillwater Seven, home to seven high-end rooms in an 1830s flour mill, offer a boutique respite after long days on the water. The locals are more than willing to share their waters. Daniel Hackett of RiverFly 1864 runs his family-owned business guiding visitors on Tasmania’s plethora of streams, lakes, and rivers. Intense and intelligent, Hackett has embodied typical Tasmanian ingenuity in creating RiverFly Wilderness Huts, a remote, conservation-minded, fishfirst destination located in the island’s famed Western Lakes region. The wild brown trout fishery is home to fish averaging 18 inches (meaning over 2

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di 18 pollici (che significa oltre 2 libbre). La più grossa trota fario catturata nei laghi occidentali negli ultimi anni pesava ben 17 libbre. Hackett lavora insieme a sua moglie Simon e ad un team di guide che organizza esperienze immersive di pesca a mosca per pescatori di tutti i livelli. La Tasmania è piena di personaggi che vivono all'aperto, sotto il sole del sud: dagli Hackett, dalla mentalità imprenditoriale, ai Brooks del Driftwater, albergatori carismatici e guide che hanno viaggiato in tutto il mondo pescando a mosca, fino al membro dello staff del Tasmania Inland Fisheries Service, Chris "Wiz" Wisniewski, che insegue appassionatamente le trote fario selvatiche nella neve. Per tutti “Tassie”, come viene chiamata affettuosamente la Tasmania, è la patria di pescatori entusiasti, volenterosi ed esperti pronti a indicarvi una miriade di acque fiorenti. Le trote fario della Tasmania sono sane, vivaci e forti. Innumerevoli trote fario vagano per gli aspri corsi d'acqua dell'isola, dai pesci più piccoli nei torrenti di montagna agli esemplari più grandi nei numerosi laghi dell'isola. Pescare al tramonto sul fiume Meander è un’ esperienza unica: quest’area ospita numerosi piccoli ruscelli, la maggior parte dei quali remoti, incontaminati e popolati da numerose trote fario. Con acqua leggermente color tannino, fondali misti di sabbia e ghiaia e cibo in abbondanza, queste piccole insenature offrono un ambiente ideale per la crescita delle trote.

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pounds). The largest Western Lakes brown caught in recent years weighed in at a stunning 17 pounds. In the wilderness camp and on regional rivers, Hackett works with his wife Simone and a team of guides to craft immersive Tasmanian fly-fishing experiences for anglers of all skill levels. Tasmania is full of characters who live outside, working under the southern sun to carve a niche for themselves. From the business-minded Hacketts, to the Brooks from Driftwater—charismatic innkeepers and guides who traveled the world, fly-fishing along the way— to Tasmania Inland Fisheries Service staffer Chris “Wiz” Wisniewski, passionately chasing wild browns in the snow, “Tassie” is home to excited and willing, savvy anglers ready to point you to thriving myriad waters. The brown trout of Tasmania are healthy, vibrant, and strong. Plenty of browns roam the rugged island’s waterways, from smaller fish in mountain streams to larger specimens in the island’s many lakes. This brown, caught on the Meander River at last light, marks a prime example of Tassie’s strong fish populations. Tasmania is home to a plethora of small streams, most of them remote, pristine, and supporting strong populations of brown trout. With slightly tannin-colored water, mixed sand and gravel bottoms, and plenty of food, these small creeks offer an ideal setting for trout to thrive—and for anglers to spot and stalk fish.

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STOPPIONI s.n.c. Firenze Italy Tel.+39 0558739615 -Fax +39 0558739648 stonfo@stonfo.com www.stonfo.com Art.699 MORSETTO AIRONE MEMBER MORSETTO AIRONE 360° Morsetto da viaggio per la costruzione di mosche artificiali. Grazie al suo design particolare e ad una serie di snodi esso può essere richiuso e riposto in una apposita scatola di cm 15X10X2 senza che si debba smontare alcun pezzo. La lavorazione accurata e la scelta dei materiali consentono a questo piccolo morsetto di avere prestazioni eccezionali L’Airone utilizza la stessa efficiente pinza intercambiabile del morsetto Elite. La testa è inclinabile, rotante a 360° e regolabile in altezza. Munito di frizione sul movimento di rotazione con bloccaggio in qualsiasi posizione. Adatto anche per mancini. Fornito completo di chiave a brugola e istruzioni per l’uso. LEGGERISSIMO gr 420
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• How long have you been involved in art related to fishing?

When I was a child growing up in New England I learned how to hunt and fish at a very early age. My father was an avid outdoorsman and taught me and my brother about the natural world. Along with learning how to hunt pheasant while running a Brittany Spaniel and fishing for trout and striped bass, part of this education also included learning how to tie trout flies. But it wasn’t until February 2010 that I became serious about creative fly tying. It was then that a friend introduced me to an online forum that specialized in classic and artistic salmon fly tying. Within the critiques and conversations posted on the site I learned about patterns, proportions and techniques used in tying classic Atlantic salmon flies. At that time the forum was a healthy mix of strict classic and wildly artistic fly tiers, and while I dove into the study of the traditional side of the artform, it was creative tiers like Dave Gotzmer, Paul Rossman, Ronn Lucas and Mike Boyer that inspired and influenced my personal tying. Fly materials guru John McLain was also instrumental in helping me develop a mindset that allowed for a “and why not” attitude toward tying. I learned the rules but kept them just barely in my sight. It was during that time, too, through a suggestion by friend and fly tyer Ben Bilello, that I started to add metal elements from my other creative endeavors ( jewellery making, steel furniture and sculpture) into the flies I was making. I then set out to tie 200 original and unique flies. Eleven years later I reached that goal.

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• Da quanto tempo ti occupi di questa forma d’arte?

Quando ero un bambino, crescendo nel New England, ho imparato a cacciare e pescare in tenera età. Mio padre amava le attività all'aria aperta e ha insegnato a me e a mio fratello a conoscere il mondo naturale. Oltre a cacciare il fagiano con un Brittany Spaniel e a pescare trote e spigole, parte di questa educazione includeva anche imparare a costruire mosche per le trote. Ma è stato solo nel febbraio 2010 che ho iniziato a dedicarmi seriamente alla costruzione di mosche creative. Fu allora che un amico mi fece conoscere un forum online specializzato nella costruzione di mosche da salmone classiche e artistiche. Attraverso i commenti e le conversazioni pubblicate sul sito ho imparato a conoscere i modelli, le proporzioni e le tecniche utilizzate per costruire le mosche classiche da salmone atlantico. A quel tempo il forum era un sano mix di costruttori rigorosamente classici e selvaggiamente artistici, e mentre io mi immergevo nello studio tradizionale di quella forma d'arte, erano costruttori creativi come Dave Gotzmer, Paul Rossman, Ronn Lucas e Mike Boyer a ispirare e influenzare il mio stile personale. Il guru dei materiali per mosche John McLain è stato determinante per aiutarmi a sviluppare una mentalità che consentisse un atteggiamento del tipo "e perché no?" nei confronti della costruzione. Ho imparato le regole, ma le ho tenute appena a vista. È stato anche in quel periodo, grazie a un suggerimento dell'amico e costruttore Ben Bilello, che ho iniziato ad aggiungere alle mosche elementi metallici provenienti da altri miei sforzi creativi (creazione di gioielli, mobili in acciaio e sculture). Ho quindi deciso di costruire 200 mosche originali e uniche. Undici anni dopo ho raggiunto quell'obiettivo.

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• Who were your teachers or you inspired you?

I try to incorporate at least one backstory into each fly I make. This story, or reason to tie, could be inspired by an interaction I had with another person, a current or historical event, a song, a particular fish or fishery, or even another fly. I name my flies in an effort to get people to think a bit deeper than the feathers tinsel and floss presented. Materialwise I try to impose no barriers on what I can use on a fly as long as the finished piece minimally harks the tradition of this artform and sport.

• Your hooks are unique, how much time do you dedicate to these works?

There are two ways I can take when making my hooks. The first is theme- based where the concept behind the fly dictates the hook shape. An example of this route can be seen in the “Johnny Morris Fly.222.SSP '', a fly meant to symbolize the life work of the fly’s namesake. Here the serpentine metal tail element is meant to symbolize a specific river Johnny Morris fished while growing up. The second way involves fabricating to augment the shape and scale of a specific feather. An example of this can be found in the “Flow.322.SSP” fly. Originally, the hook shank was a lot longer but before I tied any materials onto the hook, I kept grinding it back, shorter and shorter, until the back edge of the large wing feather sat tight “in the pocket” with its trailing wing edge falling just in front of the ribboning steel on the hook. My hooks are fabricated from 316L Tig wire and timewise it usually takes just about an hour to fabricate a hook from welding to finish grinding.

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• Chi sono stati i tuoi maestri o a chi ti sei ispirato?

Cerco di dare una storia ad ogni mosca che realizzo. Il racconto, o il motivo per costruire, si può ispirare all’interazione che ho avuto con un'altra persona, a un evento attuale o storico, ad una canzone, ad un particolare pesce o vivaio, o anche ad un'altra mosca. Do il nome alle mie mosche nel tentativo di indurre le persone a riflettere oltre gli orpelli di piume e fili. Dal punto di vista materiale cerco di non imporre limiti a ciò che posso usare su una mosca, purché il pezzo finito rispecchi minimamente la tradizione di questa forma d'arte e di questo sport.

• I tuoi ami sono estremamente particolari, quanto tempo dedichi a questi lavori?

Ci sono due modi in cui faccio gli ami. Il primo è basato sul tema, ossia il concetto alla base della mosca determina la forma dell'amo. Un esempio di questo percorso è la "Johnny Morris Fly.222.SSP", una mosca destinata a simboleggiare il lavoro di una vita dell'omonimo della mosca. Qui l'elemento della coda a serpentina in metallo vuole simboleggiare un fiume specifico in cui Johnny Morris pescava nei suoi anni giovanili. Il secondo modo prevede una fabbricazione tale da aumentare la forma e la scala di una piuma specifica. Un esempio è la mosca "Flow.322.SSP". In origine il gambo dell'amo era molto più lungo, ma prima di legare qualsiasi materiale all'amo, ho continuato a rettificarlo all'indietro, sempre più corto, fino a quando il bordo posteriore della grande piuma dell'ala non era ben saldo "nella tasca" con il bordo dell'ala che si trascinava proprio davanti al nastro d'acciaio sull’amo. I miei ami sono fabbricati con filo Tig 316L e occorre circa un'ora dalla saldatura alla molatura della finitura.

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• Tell us about your reels

The VK-S5.RF is a one time 28 piece run click-pawl reel of my design. There are 14 narrow spool and 14 wide spool reels suitable for 5wt8wt single handed rods and light to medium weight two-handed rod set ups. The reels are left hand wind, 6061-T6 frame, spools, reel foot with 316 Stainless Steel drag plate, spindle and screws, a bronze pawl, bearing and gear, Delrin or acrylic handles, and come with a leather reel case. Finishes for the series include Cerakote, type 2 anodized and hardcoat anodized finishes. Each reel in the series has a unique finish and porting configuration making them all one-of-a-kind creations. Six reels in the series also incorporate hand engraving by myself. All parts for the reels were manufactured in my home state, Connecticut.

• What are your favourite fishing spots?

I fly fish all year long, mostly for trout or striped bass, but other fish find their way to my attention, too. I’m definitely not a numbers or size fisherman but instead just a fisherman who is grateful to be standing in water somewhere out in nature watching a less hectic world unfold before me at any chance I can find.

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• Parlaci dei tuoi mulinelli

Il VK-S5.RF è un mulinello in 28 pezzi di mia invenzione. Ci sono 14 mulinelli a bobine strette e 14 a bobine larghe adatti per canne da 5-8 a una mano e configurazioni di canne a due mani di peso medio-leggero. I mulinelli sono con manovella da sinistra, telaio 6061-T6, bobine, piedino del mulinello in acciaio inossidabile 316, mandrino e viti, nottolino in bronzo, cuscinetto e ingranaggio, manici in Delrin o acrilico e sono dotati di una custodia del mulinello in pelle. Le finiture per la serie includono Cerakote, tipo 2 anodizzato e finiture anodizzate con rivestimento resistente. Ogni bobina della serie ha una finitura e una configurazione portante uniche, che le rendono tutte creazioni d’eccezione. Sei mulinelli della serie incorporano anche l'incisione a mano fatta da me. Tutte le parti dei mulinelli sono state prodotte nel mio Stato di origine, il Connecticut.

• Quali sono i tuoi luoghi preferiti per pescare?

Pesco a mosca tutto l'anno, principalmente trote o spigole, ma mi piacciono anche altri pesci. Non sono sicuramente un pescatore di numeri o dimensioni, ma solo un pescatore grato di essere in acqua in mezzo alla natura a guardare un mondo meno frenetico che mi si schiude davanti.

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DEEP CREEK LODGE 5255 Deep Creek Drive - Terrace B.C. V8G0C2 - CAN Phone: 1-250-635 4449 info@deepcreeklodge.com > www.deepcreeklodge.com
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Fly Fishing in

Small Streams

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Edoardo Pelligotti

Nei piccoli torrenti montani, caratterizzati da fondo pietroso con caduta dell’acqua veloce ma portata modesta, tale da formare pozze dove la profondità raramente supera il metro, circondati da folta vegetazione o incassati nella roccia, comunque sia ambienti ristretti ed impervi, la pesca a mosca secca trova il massimo dell’efficacia.

Le trote che vivono in questi luoghi sono quanto di più selvatico e timoroso ci sia dato d’affrontare; rappresentano per il pescatore una sfida che va al di là della loro modesta taglia. Nei torrenti più piccoli trote di 30 centimetri sono catture importanti e desiderate, una volta allamate sprigionano difese vigorose ed imprevedibili, con salti e puntate in tana che degnamente ci ricordano quanto la vera trota sia selvaggia e irriducibile combattente.

Operando con canne molto corte, inferiori ai 7 piedi, caricate con Fly Line di peso non superiore al numero 3, magari

in seta, con Fly Leader non superiori ai 9ft. di lunghezza e usando mosche barbless hooks, arrecheremo il minimo danno possibile alle trote.

Il vero problema della pesca nei corsi d’acqua più piccoli ed infrascati è quello di riuscire ad avvicinarsi alle pozze buone senza essere scorti o uditi. L’azione di pesca va esplicata sempre upstream, stando bassi e avanzando protetti da ostacoli naturali, tuttavia questo a volte può essere insufficiente, visto che le trote possono appostarsi sui lati della buca rivolgendo la loro attenzione verso il centro e il fine della stessa. Occorre inoltre evitare che la nostra ombra si proietti in acqua e qualsiasi nostra azione rechi il minimo disturbo a questi microambienti. Con i livelli più bassi del normale, la modesta portata d’acqua trasmette i suoni e le vibrazioni dei nostri passi a notevole distanza e le buche poco profonde con superficie per lo più piatta richiedono presentazioni silenziose; i nostri lanci devono finire sempre

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con lo ”shoot”, con movimenti della canna il più possibile sobri e vicini al suolo, i lanci curvi sono a volte necessari ed i vari Roll Cast o il Bow Cast risolvono con semplicità situazioni spesso difficoltose.

Un abbigliamento mimetico è il più indicato, un paio di stivali in gomma a coscia o meglio ancora in moderno materiale traspirante con suole dotate di buona presa (Grip), ci aiuteranno nella risalita di questi luoghi, spesso impervi. Un’ ultima raccomandazione è di prestare attenzione non solo all’azione di pesca, ma anche a dove mettiamo mani e piedi, le vipere sono onnipresenti.

La scelta della mosca in questi torrentelli non è certo problematica. Tra i modelli comunemente in commercio si usano con successo le all purpose americane come Adams Wulff, Yellow Humpy, Royal Wulff, Royal Trude, Madam X, le

Elk Hair Caddis, le stoneflies ad esempio Stimulator Orange o Yellow, ottime le imitazioni di coleotteri e cavallette sia in foam sia in pelo di cervo. La taglia degli artificiali citati varia su ami del numero 10, 12 e14.

Oltre a queste mosche da ricerca non è male avere anche qualche imitazione da usare in presenza di attività superficiale più o meno rada e più o meno violenta, specialmente a monte e a valle delle strutture artificiali, dove si formano pianette e buche di più ampio respiro. Non è raro che le trote bollino su insetti specifici, ad esempio: formiche alate, stoneflies piccole e medie, spinners e spinners spent di effimere, oppure in presenza di sedge, queste a volte piuttosto piccole: ami dal 10 al 16. Buona la classica Peute, che uso spesso in estate, all’alba e di primo mattino, anche come mosca da ricerca, e infine qualche “Parachutes Hi-Vis” con corpo in poly o seta di montaggio, colori: giallo, nero, marrone, oliva e grigio, su taglie dal 14 al 18.

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Fishing with a dry fly is more effective in narrow and inaccessible environments such as small mountain streams characterized by a stony bottom with a fast but modest water flow, so as to form pools where the depth rarely exceeds one meter, surrounded by thick vegetation or embedded in the rocks.

The trout that live in these places are the wildest and most fearful things we can deal with; for the fisherman they represent a challenge that goes beyond their modest size. In smaller streams trout of 30 cm are important and desired catches. Once hooked, they defend themselves in a vigorous and unpredictable way, with jumps and raids in the den that worthily remind us how wild and irreducible fighters real trout are.

By operating with very short rods less than 7 feet long, loaded with Fly Line weighing no bigger than number

3, perhaps in silk, with Fly Leaders not exceeding 9ft. in length and using flies on barbless hooks, we will do the least possible damage to the trout.

The real problem of fishing in the smaller watercourses surrounded by tree branches is to be able to get close to good pools without being seen or heard. The fishing action must always be carried out upstream, keeping low and advancing while being protected by natural obstacles. However, this can sometimes be insufficient, since the trout can lurk on the sides of the hole and then turn their attention towards the center and the end of the hole. We should avoid projecting our shadow into the water, as any action we take causes the slightest disturbance to these microenvironments. With lower levels than normal, the modest water flow transmits the sounds and vibrations of our footsteps at a considerable distance and the shallow holes with a mostly flat surface require silent presentations.

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Our casts must always end with the "shoot", with movements of the rod as sober and close to the ground as possible. The curved casts are sometimes necessary and the various Roll Cast or Bow Cast easily solve difficult situations.

Camouflage clothing is the most suitable, with a pair of rubber boots as high as the thighs or, even better, in modern breathable material with good grip soles that will help us in the ascent of these often inaccessible places. A final recommendation is to pay attention not only to the fishing action, but also to where we put our hands and feet, as vipers are omnipresent.

The choice of the fly is certainly not problematic in these streams. Successfully used among the models commonly on the market, are the American all-purpose ones, such as Adams Wulff, Yellow Humpy, Royal Wulff, Royal Trude, Madam X, the Elk Hair Caddis, and the stoneflies like the

Stimulator Orange or Yellow, which are excellent imitations of beetles and grasshoppers in both foam and deer hair. The size of the aforementioned lures varies on hooks of numbers 10, 12 and 14.

In addition to these research flies, it would be useful to have some imitations, to be used in the presence of more or less sparse and violent surface activity, especially upstream and downstream of artificial structures, where wider plateaus and holes are formed. It is not uncommon for trout to circle specific insects, for example: winged ants, small and medium-sized stoneflies, spinners and spent spinners with mayflies, or in the presence of sedge, which sometimes are rather small: size 10 to 16 hooks. I often use Good classic Peute in summer, at dawn and early in the morning, also as a research fly, and finally some "Parachutes Hi-Vis" with poly or silk mounting body in yellow, black, brown, olive and gray, on sizes 14 to 18.

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THE CHARM OF THE BRASS CLASSIC TACKLE

L’ottone, duttile e facilmente lavorabile, è stato uno dei primi materiali ad essere impiegato dagli artigiani che hanno fatto la storia delle attrezzature da pesca. Il colore giallo intenso, che con il passare del tempo prende una patina difficilmente replicabile, la sua conservazione, spesso ottima in quanto difficilmente attaccabile da agenti atmosferici, e soprattutto il periodo in cui è stato impiegato fanno sì che ogni volta che si legge il nome “brass” in qualche catalogo di aste o parlando con collezionisti siamo già con le orecchie dritte. L’ottone è stato usato moltissimo dall’inizio dell’800 in poi per

la costruzione di mulinelli, a partire dalla famiglia Ustonson, i costruttori di mulinelli e attrezzature da pesca della casa reale. La loro storia inizia verso il 1760 con Onesimus Ustonson che acquistò dal famoso John Herro il negozio Fish and Crown, nella strada Bell Yard a Londra, in attività fin dal 1700. Il negozio acquisì rapidamente una clientela di prestigio, c’è ancora una fattura del 10 giugno 1775 che si riferisce ad acquisti fatti dal Conte di Winterton, un nobile appassionato di pesca. Il negozio continuò a prosperare con i discendenti di Onesimus fino al 1855, producendo

Being ductile and easily workable, brass was one of the first materials used by craftsmen who made the history of fishing equipment. With the passing of time the intense yellow color takes on a patina that is difficult to replicate. Its conservation is often excellent as it is difficult for atmospheric agents to attack it. Above all you prick up your ears every time you read the name “Brass” in some auction catalog or while talking to collectors. Brass was used extensively for the construction of reels from the early 1800s onwards, starting with the Ustonson family, who produced reels and fishing equipment of the Royal House. Their story began around 1760 with Onesimus Ustonson, who bought from the famous John Herro, the Fish and Crown shop in Bell Yard Street in London, in business since 1700. The shop quickly acquired a prestigious clientele, and there is still an invoice dated 10th June 1775 which refers to purchases made by the Earl of Winterton, a nobleman fond of fishing. The shop continued to thrive with the descendants of Onesimus until 1855,

mulinelli ed altre attrezzature passate alla storia e ormai introvabili se non a prezzi folli. Successivamente anche la casa inglese Hardy impiegò l’ottone per il suo mulinello più famoso, il modello “Perfect”. I primi modelli, del 1880, erano completamente costruiti in ottone, i successivi solamente con una parte, e gli ultimi degli anni ‘30, avevano solamente il piede in questo materiale; ne sono state fatte più di 170 varianti, tra misure e serie, e non si conosce il collezionista che le possieda tutte. L’ottone fu anche impiegato per lungo tempo nella costruzione dei famosi

mulinelli di tipo “ Nottingham “ in legno, nella parte chiamata “starback”, e nella parte interna della frizione, solitamente circolare; inoltre venne utilizzato da molti artigiani, spesso sconosciuti, per la fabbricazione di svariati accessori come parti per raffi , snodi di guadini e ghiere. Anche nelle canne da pesca vi fu un grande impiego dell’ottone, impossibile non rimanere affascinati dai meravigliosi porta mulinelli di fine ottocento costruiti da alcuni artigiani americani e scozzesi. Tra i primi a rifinire in ottone le proprie canne vi fu sicuramente William Garden che con le sue canne da

producing reels and other equipment that have gone down in history and are nowhere to be found except at crazy prices. Subsequently, the English firm Hardy also used brass for its most famous reel, the "Perfect" model. The first models of 1880 were completely built in brass, the later ones with only a part, and the last ones of the 1930s had only the foot in this material. More than 170 variants were made, counting sizes and series, and no collector owns them all. Brass was also used for a long time in the construction of the famous "Nottingham" wooden reels, in the part called "starback," and in the internal, usually circular part of the clutch. Moreover, it was used by many often unknown artisans, for the manufacture of various accessories such as parts for gaffs, landing net joints and ferrules. Even in fishing rods there was a great use of brass even in fishing rods. It is impossible not to be fascinated by the wonderful reel seats of the late 19th century built by some American and Scottish craftsmen. William Garden was certainly among the first to

salmone in legno di cedro e greenheart fece innovazioni poi adottate in seguito da importanti produttori. Altro artigiano che ha dato notevoli pezzi al collezionismo impiegando questo materiale è stato Charles Playfair. Il suo famoso modello di canna da salmone Grants Vibration, prodotto in greenheart in svariate misure alla fine dell’Ottocento, è diventato oggetto di culto, con collezionisti che raccolgono molti pezzi di questo modello solamente per confrontare i piccoli cambiamenti che sono stati fatti durante gli anni. Poiché l’ottone era facilmente reperibile e facilmente

lavorabile, venne impiegato in alcune lavorazioni molto complesse. È il caso di alcuni artificiali da spinning snodati e incredibilmente precisi, creati da maestri artigiani che hanno sfruttato al meglio le straordinarie possibilità di questo materiale. Successivamente l’ottone fu accantonato e sostituito da materiali con migliori prestazioni (ad esempio alcune leghe di alluminio), più leggeri e dal costo più contenuto, ma il fascino e la lucentezza di un vecchio mulinello in ottone non è paragonabile a nulla di quello che troviamo oggi sul mercato.

finish rods in brass. With his salmon rods in cedar wood and greenheart, he made innovations that were later adopted by important producers. Charles Playfair was another craftsman who gave collectors notable pieces in this material. His famous model of salmon rod, Grants Vibration, produced in greenheart in various sizes at the end of the 19th century became a cult object, with collectors who collect many pieces of this model only to compare the small changes that were made during the years. Since brass was readily available and easily workable, it was used in some very complex processes. This is the case of some articulated and incredibly precise spinning lures, created by master craftsmen who made the most of the extraordinary possibilities of this material. Later the brass was set aside and replaced by materials with better performance (for example some aluminum alloys), and were lighter and less expensive. But the charm and luster of an old brass reel is not comparable to anything that we find on the market today.

alloggiamento.

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Viaggionel Montana

Paul Buckley - Fotografie Montana Tourist Board

Fly fishing in Montana is grand and planning your fly-fishing trip in our home state should be fun and exciting, not a challenge. But how do you plan the perfect trip to a state that is home to a lifetime’s worth of amazing fly fishing?

As you decide where to fish in Montana, choosing when to make a trip is equally as important. Let’s look at the state’s geography as we break down the vastness of Montana’s flyfishing trip options. Over six hundred miles wide the Treasure State is massive in terms of waters accessible to fly fishing.

Within those waters there are options to choose from as well—larger rivers best suited to fishing from a boat, smaller

waters explored on foot, crystal clear spring creeks, multiday backcountry river float trips, alpine lakes, and private access waters.

The places to fish read like a fishing Hall of Fame ballot: Madison, Missouri, Bighorn, Smith, Big Hole, Yellowstone, Bozeman, Missoula, Twin Bridges, and many other places well-known and some other places off-the-radar. We’ve got small towns near a particular river, larger towns with a variety of dining, arts, and entertainment options, secluded lodges with diverse fishing programs and professionally trained chefs, and overnight multi-day float and pack trips.

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For non-anglers Montana has plenty to keep them engaged while others are fishing. Our two national parks, Yellowstone and Glacier, are located near some remarkable fishing. We are known for great scenery, wide-open spaces, and friendly locals. Missoula and Bozeman are vibrant towns with thriving arts and dining scenes. Helena and Great Falls, jumping off points for our Smith River trips, are steeped in Montana history and home such highlights as the Montana Historical Society Museum, the Lewis and Clark National Historic Trail Interpretive Center, and more. Knowing the geography and the towns near our waters is important, but so is understanding the many ways to consider deciding where to make a trip.

The Missouri and Bighorn Rivers are famous tailwater rivers serviced by world-class destination lodges and local hotels and motels. Fishing trips to these rivers typically have you fishing one river and fishing it intimately, basing in or near the angling-centric crossroads of Craig or Fort Smith. These rivers have the longest angling seasons of our Montana waters and usually harbor the most consistent hatches and fish numbers and cater well to all angling abilities, yet non-angling amenities are limited. Montana offers variety and accessibility to fish multiple waters in multiple days. The Big Hole one day, the Madison the next, a small creek on a day three, and so on. With its network of lodges and outfitters, a local travel

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La pesca a mosca nel Montana è fantastica e pianificare una battuta di pesca a mosca nel nostro Stato è sicuramente divertente ed eccitante. Ma come si fa ad organizzare il viaggio perfetto in uno Stato con una qualità di pesca così alta?

Dopo avere deciso dove pescare in Montana, è altrettanto importante scegliere il periodo. Diamo un'occhiata alla geografia dello Stato mentre analizziamo la vastità delle sue opzioni di pesca a mosca. Largo oltre seicento miglia, lo Stato del tesoro, come viene chiamato, è enorme in termini di acque accessibili alla pesca a mosca. All'interno di queste acque

si possono scegliere: fiumi grandi, più adatti alla pesca da una barca, corsi d’acqua da esplorare a piedi, piccoli ruscelli primaverili con acque cristalline, gite fluviali di più giorni in zone remote, laghi alpini e acque ad accesso privato.

I luoghi in cui pescare si leggono come una lista della Hall of Fame della pesca: Madison, Missouri, Bighorn, Smith, Big Hole, Yellowstone, Bozeman, Missoula, Twin Bridges e molti altri luoghi meno conosciuti. Ci sono piccole città vicino al fiume, città più grandi con ristoranti, luoghi d’arte e di intrattenimento, lodge appartati con diversi programmi di pesca e chef professionisti, e infine viaggi di più giorni sui

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corsi d’acqua, con tende al seguito.

Per i non pescatori il Montana offre diverse attività con cui divertirsi mentre gli altri stanno pescando. I nostri due parchi nazionali, Yellowstone e Glacier, si trovano vicino ad alcune importanti attività di pesca. Siamo conosciuti per gli splendidi paesaggi, gli ampi spazi e la gente accogliente. Missoula e Bozeman sono città vivaci con arti fiorenti e tante attività gastronomiche. Helena e Great Falls, punti di partenza per i nostri viaggi sul fiume Smith, ospitano centri di interesse storico e culturale come il Montana Historical Society Museum, il Lewis and Clark National Historic Trail Interpretive Center. Conoscere la geografia e le città vicine

alle nostre acque è importante per decidere dove fare un viaggio. I fiumi Missouri e Bighorn sono famosi per le trote, serviti da lodge con una clientela internazionale e diversi hotel.

Le battute di pesca in questi fiumi, prendendo come base i crocevia di pesca di Craig o Fort Smith, hanno le stagioni di pesca più lunghe del Montana e di solito ospitano le schiuse più consistenti e grandi quantità di pesci. Qui si possono praticare tutte le tecniche di pesca a mosca, ma i servizi non strettamente inerenti la pesca sono limitati. Il Montana offre abbastanza varietà e accessibilità per pescare in acque diverse ogni giorno. Il Big Hole un giorno,

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company can arrange a trip to sample all of Montana’s great waters. Montana’s Smith River flows for sixty miles through a spectacular backcountry canyon. The Smith River is home to limestone cliffs rising a thousand feet above the river, Native American petroglyphs, wild rainbow and brown trout, and a few native cutthroat trout. If you desire native cutthroat eating large dry flies, a multi-day wilderness style float trip on the South Fork of the Flathead is a blend of comfort and class we can book that for you as well. From Montana’s extreme northwest corner to the Absaroka-Beartooth Wilderness and Yellowstone National Park in between, the desire to get-awayfrom-it-all exists in fishing less crowded waters.

Deciding what to pack for a Montana fly fishing trip can be an exciting, yet difficult task. Time of year, variable weather, and the waters an angler will be fishing all need to be considered when choosing the appropriate gear. Having proper gear for the time of year and waters fished will make the trip and experience much more pleasurable!

Fly fishing Montana is one of the most beautiful and memorable experiences. To capture the trip and hopefully get a quick shot of the massive Yellowstone cutthroat trout just landed, bring a camera! The right gear and preparation for a Montana fly fishing trip will make that trip all that it is talked up to be!

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il Madison il successivo, un piccolo ruscello il terzo giorno e così via. Con la sua rete di lodge e negozi di attrezzature, un’agenzia locale è in grado di organizzare un viaggio per provare tutte le grandi acque del Montana. Il fiume Smith del Montana scorre per sessanta miglia attraverso uno spettacolare canyon nell'entroterra. Questo fiume ospita scogliere calcaree che si ergono sopra il fiume, petroglifi dei nativi americani, trote arcobaleno e fario selvatiche e alcune trote cutthroat autoctone. Se desiderate pescare una di queste trote autoctone, un river trip nelle zone remote sul South Fork della Flathead è d’obbligo. Dall'estremo angolo nord-ovest del Montana all'Absaroka-Beartooth Wilderness,

passando per il Parco Nazionale di Yellowstone, ci si trova immersi nella natura, in acque poco affollate che regalano emozioni uniche. Decidere cosa mettere in valigia per una battuta di pesca a mosca nel Montana può essere un compito eccitante, ma bisogna fare attenzione. La giusta attrezzatura deve tenere conto del periodo dell'anno in cui si parte, del tempo variabile e della tipologia dei corsi d’acqua. Per immortalare immagine uniche e, si spera, poter riprendere l'enorme trota dello Yellowstone appena catturata, non dimenticate la macchina fotografica! L'attrezzatura e la preparazione giuste renderanno il viaggio indimenticabile.

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Farquhar Atoll :

TAming the AquA Hulk

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The Indian Ocean is home to some of the most remote fly fishing destinations in the world. In this article, Rasmus Ovesen takes you to Farquhar Atoll – a fabled and far-flung atoll just north of Madagascar known for its incredible species diversity.

Dramatic species diversity

Farquhar Atoll is home to an acutely stress-provoking amount of exciting fish species. The species diversity here is staggering, and as a visiting fly fisherman it can be difficult to stay focused.

Every little microhabitat within- and along the atoll outer reefs houses its own, carefully adapted fish species, and when the weather permits and one heads offshore, countless bluewater species may be encountered. Most of the fish species are both incredibly powerful and strikingly beautiful. And they are challenging and fun to catch. Even so, only a select few of them are considered game fish worthy of being specifically targeted. On the flats these are mainly giant trevally, bumphead parrotfish, bonefish, triggerfish,

and Indo-pacific permit.

For those, mostly preoccupied with catching the undisputed gangster of the flats – the giant trevally, Farquhar Atoll is a veritable Mecca. This is where the BBC documentary, ”The Blue Planet II”, in which giant trevally are seen charging out of the water and intercepting birds in mid-air - was filmed, and catching one on a popper at Goelette Island, with lots of black terns awhirl in the wind, is an experience which – in and of itself – is worth the whole trip.

Bumphead parrotfish is perhaps the most immediately pressing and urgent species to catch at Farquhar Atoll. Populations have dramatically declined worldwide and there are now only a handful of atolls left where one can successfully fly fish for them. Farquhar Atoll is one of them.

Here, you’ll find big schools of these grossly powerful and alien-like parrotfish as they come onto the reef edges and flats to chew-, crush- and derive nutrients from the corals that grow here.

In questo articolo Rasmus Ovesen ci porta sull'atollo di Farquhar, un atollo leggendario a nord del Madagascar noto per la sua incredibile diversità di specie.

Un’enorme diversità di specie L'atollo di Farquhar ospita una quantità incredibile di specie ittiche. Ogni piccolo microhabitat lungo le scogliere dell'atollo ospita le sue specie di pesci e se ci si dirige al largo si possono anche incontrare innumerevoli specie d’alto mare.

La maggior parte delle specie sono incredibilmente potenti e straordinariamente belle. E sono impegnative e divertenti da catturare. Solo poche di loro sono considerate pesci sportivi, nelle flat si tratta principalmente di carangidi giganti, pesci pappagallo bumphead, bonefish, pesci balestra e permit

indo-pacifici.

Per coloro che puntano soprattutto a catturare l'indiscusso gangster delle flat, il gigantesco carangide, l'atollo di Farquhar è una vera Mecca. È qui che è stato girato il documentario della BBC, "The Blue Planet II", in cui si vedono carangidi giganti che escono dall'acqua e intercettano uccelli a mezz'aria; catturarne uno su un popper sull’isola di Goelette con sterne nere che volteggiano nel vento è un'esperienza che, di per sé, vale l'intero viaggio.

Il pesce pappagallo Bumphead è forse la specie più ambita, le popolazioni sono diminuite drasticamente in tutto il mondo e ora è rimasta solo una manciata di atolli dove questi pesci si possono pescare con successo. L'atollo di Farquhar è uno di questi. Qui troverete grandi banchi rudemente potenti che

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Ever-present on Farquhar Atoll’s pearlescent sandy flats and beaches, whether in big schools of smaller fish or in small nervous groups of full-grown specimens, is the ‘ghost of the flats’: the bonefish. This formidable- but oftentimes overlooked gamefish is a high-octane and furiously paced adversary that is known for gentle takes followed by explosive runs. Anywhere else on this planet, bonefish are a prominent part of the main cast. On Farquhar, however, it’s more of a peripheral extra that doesn’t shine with its absence until you desperately need one to complete a flats- or grand slam.

Yellow-margin- and moustache triggerfish are found in shallow areas with a mixture of corals, turtle grass, and sand – typically along the outer reefs of Farquhar Atoll. These awkward-looking, gnarly, crab-eating fish are surprisingly well-camouflaged. However, at low tide, they are occasionally found waving their tails enticingly as they dig in the bottom for food.

Triggerfish are a species of fish in dire need of a psychologist. They are quite bi-polar; on the one hand incredibly territorial, aggressive and ferocious, on the other hand extremely skittish, ambivalent, and finicky. They also happen to pack a bite like few other fish, capable as they are of completely demolishing hooks (or biting a finger clean off for that matter), and once you hook one, it’s likely to surge directly towards a coral bommie or similar and wedge itself under- or inside it using its “trigger”-shaped dorsal fin as a locking mechanism. It’s an interesting fish to say the least!

Permit are found on many of the same flats that house bonefish. These gilt-edged fish, which can turn even the most experienced fly fisherman with saltwater in his veins into a fumbling nerve-wreck, are among the most edgy and picky fish on the flats – and thus one of the most challenging to catch. They typically show up solitary or in small schools, and both technical skill and luck are required to lure one

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arrivano ai margini della barriera corallina e sulle flat per masticare, frantumare e ricavare nutrienti dai coralli.

Onnipresente nelle flat e sulle spiagge sabbiose perlacee dell'atollo di Farquhar, sia in grandi banchi di pesci più piccoli che in piccoli gruppi di esemplari adulti, è il "fantasma delle flat": il bonefish. Questo pesce sportivo formidabile ma spesso trascurato, è un avversario dinamico e frenetico, noto per le abboccate seguite da risalite esplosive. Ovunque i bonefish sono una parte importante del lancio principale. Su Farquhar, tuttavia, è più di un extra periferico che non brilla per la sua assenza fino a quando non ne hai un disperato bisogno per completare un grande slam delle flat.

I pesci balestra con bordo giallo e baffi si trovano in aree poco profonde fra un mix di coralli, alghe e sabbia, in genere lungo le barriere coralline esterne dell'atollo di Farquhar. Questi pesci dall'aspetto goffo, grinzosi e mangiatori di granchi si mimetizzano sorprendentemente bene. Tuttavia, con la bassa marea, si trovano occasionalmente ad agitare la coda in modo allettante mentre scavano nel fondo per procurarsi il cibo.

I pesci balestra sono una specie di pesce che ha un disperato bisogno di uno psicologo. Sono bipolari: da un lato incredibilmente territoriali, aggressivi e feroci, dall'altro estremamente ombrosi, ambivalenti e schizzinosi. Capita anche che abbocchino come pochi altri pesci, capaci come sono di demolire completamente gli ami (o di mordere un dito), e una volta che ne allamate uno, è probabile che si muova direttamente verso un bommie di corallo e vada a incunearsi sotto o al suo interno utilizzando la sua pinna dorsale a forma di "grilletto" come meccanismo di bloccaggio. È un pesce sicuramente interessante!

I permit si trovano in molte delle stesse flat che ospitano i bonefish. Questi pesci dai bordi dorati, che possono innervosire anche il pescatore a mosca più esperto, sono tra i pesci più spigolosi e schizzinosi delle flat, e quindi tra i più difficili da catturare. Di solito si presentano solitari o in piccoli banchi e sono necessarie sia abilità tecnica che fortuna per indurli allo strike. Quando finalmente succede, vi aspetta una lotta lunga e ardua. L'atollo di Farquhar non è ampiamente riconosciuto come destinazione per i permit, ma non commettete errori! Sono presenti in numero sorprendente e

into striking. When it finally happens, you’re in for a long and arduous fight. Farquhar Atoll isn’t widely recognized as a permit destination but make no mistake! They are there in surprising numbers, and many of the fish are BIG!

”Chaos Will Reign”

My first cast is right on the money: Just on the edge of the school. I keep contact with the fly, then feel a slight tautness and watch in awe as an area, the size of an uptown living room, explodes in cascades of water. As a startled herd of buffaloes the whole school now charges towards the edge of the reef, and I lean back and apply as much pressure as I possibly dare in order to prevent the fish I’ve hooked from doing the same thing. This is make or break!

The next 10 minutes are chaotic and – for the most part –look completely hopeless. I barely manage to separate the fish I’ve hooked from the remainder of the school, but I haven’t yet come close to breaking its spirit. It thrashes angrily about somewhere out there – beyond meter-high waves that collide blindly against the edge of the reef –

and I find myself in neck-deep water high-sticking the fish, trying to prevent it from cutting me off on coral bommies and random volcanic structure.

Fittingly, since he is to blame for this whole ordeal, Shaun now gets a workout of his own. With death defying determination, he jumps into the waves, wades, swims, and dives for the fish and – after being completely gone for a disturbingly long while – he finally washes up onto the reef drenched and short of breath, with a bleeding shin and a giant blue-green fish sticking out of his impossibly small landing net. Jubilant scenes now play out. My dream has come true!

A liberated fly fisherman

The rest of the day I feel liberated without further expectations or nerves. A giant trevally reveals itself in the waves. I cast like a god into the wind, place the fly perfectly ahead of the fish, watch as the clearly agitated fish inhales the fly, strip-set the hook with raw power and proceed to land the fish with a firm and disciplinary hand. Like a boss!

molti dei pesci sono GRANDI!

”Regnerà il caos”

Il mio primo lancio colpisce nel segno: proprio ai margini del banco di pesci. Rimango in contatto con la mosca, poi sento una leggera tensione e osservo con soggezione come un'area delle dimensioni di un soggiorno esplode in cascate d'acqua. Spaventato, l'intero banco si dirige verso il bordo della scogliera e io mi appoggio all'indietro e applico tutta la pressione che posso per evitare che il pesce che ho allamato faccia la stessa cosa. O la va o la spacca!

I 10 minuti seguenti sono caotici. Riesco a malapena a separare il pesce che ho allamato dal resto del banco, ma non sono ancora arrivato a domarlo. Si agita rabbiosamente oltre le onde alte un metro che si scontrano alla cieca contro

il bordo della barriera corallina - e io mi ritrovo nell'acqua profonda fino al collo ad attaccare il pesce, cercando di impedirgli di farmi sbattere su bommies di corallo.

Dal momento che è lui il responsabile di tutto questo calvario, Shaun ora salta tra le onde, guada, nuota, si tuffa verso i pesci e, dopo essere scomparso del tutto dalla vista per un tempo assai lungo, alla fine si riversa sulla barriera corallina fradicio e senza fiato, con uno stinco sanguinante e un gigantesco pesce blu-verde che spunta dal suo guadino. Seguono scene esultanti. Il mio sogno è diventato realtà!

Un pescatore a mosca liberato

Il resto della giornata mi sento liberato, senza ulteriori aspettative o tensioni. Un gigantesco carangide si palesa tra le onde. Lancio come un dio nel vento, posiziono la

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Later, in the afternoon, a permit materializes on the back of a big stingray mudding for crustaceans on an expansive, pearlescent flat. I serve up a white Alphlexo Crab - dangling at the end of a 6-metre-long leader tapering into a 15lb tippet. The fish reacts immediately and follows the fly a couple of meters before an ever-so-subtle tug propagates through the line. I resist the temptation to lift the rod, continue stripping, and shortly after everything comes taught. Masterfully done!

The fish surges irresistible outwards and across the flat in an attempt to clear out the rest of my backing, but it doesn’t stand a chance. I take my time; play the fish patiently and use the rod to mitigate the many runs and abrupt pulls. Ultimately, Shaun is able to net a pristine-looking fish covered with sparkly gold dust.

Seeing as we are already on a big, gleaming flat, we might as well look for a bonefish. It takes shape like a faint ghost

in milky water close to the shoreline, and I manage to place another perfect cast that instantly results in a take. Then a series of lightning-quick runs. Of course!

Too fast on the trigger

It isn’t until we wrap up for the day that Shaun confesses. For a long while I have sat in the boat and watched as my friend and boat partner, Martin, has cast (to no avail) into a big school of permit that kept getting terrorized and spooked by a massive GT.

We have now relocated and Shaun has commanded me to the casting platform in the front of the boat. Less than half an hour remains of the day and we’re spending it in a small, shallow bay that so far looks devoid of fish.

Then, with less than five minutes left to fish, a full-grown yellow-margin triggerfish suddenly emerges on top of a

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mosca perfettamente davanti al pesce, osservo il pesce chiaramente agitato che ingoia la mosca, tolgo l'amo con forza e procedo a far atterrare il pesce con mano ferma e disciplinata. Come un boss!

Più tardi, nel pomeriggio, un permit si materializza sul dorso di una grande pastinaca che va a nascondersi sotto il fango a caccia di crostacei, su una vasta flat perlescente. Servo un Alphlexo Crab bianco, che penzola all'estremità di un capo lungo 6 metri che si assottiglia in un tippet di 15 libbre. Il pesce reagisce immediatamente e segue la mosca un paio di metri prima che uno strattone si propaghi attraverso la coda. Resisto alla tentazione di alzare la canna e continuare a strippare, e poco dopo tutto accade come da manuale. Fatto!

Il pesce si alza irresistibilmente verso l'esterno e attraversa la flat nel tentativo di srotolare il resto del mio backing, ma non ha scampo. Prendo tempo; gioco pazientemente col pesce e uso la canna per mitigare le numerose risalite e i bruschi strattoni. Alla fine Shaun è in grado di catturare un pesce ricoperto di polvere d'oro scintillante.

Visto che siamo già su una grande flat luccicante, potremmo anche cercare un bonefish. Prende la forma di un debole fantasma nell'acqua lattiginosa vicino alla battigia, e io riesco a piazzare un altro lancio perfetto che si traduce immediatamente in un’abboccata. Poi una serie di risalite fulminee. Fantastico!

Uno scatto troppo veloce Shaun mi ordina di raggiungere la piattaforma di lancio nella parte anteriore della barca. Rimane meno di mezz'ora della giornata e la stiamo trascorrendo in una piccola baia poco profonda che finora sembra priva di pesci.

Quindi, a meno di cinque minuti dalla fine della pesca, un pesce balestra a margine giallo adulto emerge improvvisamente in cima a un bommie di corallo, proprio davanti alla barca.

Ho già pescato il giorno prima un pesce balestra delle dimensioni di un trofeo e, di conseguenza, sono solo moderatamente deluso quando il pesce, dopo aver seguito la mosca per una breve distanza, si spaventa e scompare. So fin troppo bene che questa è la regola piuttosto che l'eccezione,

coral bommie – right in front of the boat.

I have already landed a trophy-sized titan triggerfish the day before, and – as a result – I am only moderately disappointed when the fish, after having followed the fly over a short distance, spooks and disappears. I know all too well that this is the rule rather than the exception, and it doesn’t detract anything from an otherwise incredible day.

Shaun, on the other hand, seems a lot more affected. Shaken even. And it is with a tone of disappointment in his voice that he announces that it’s time to pack up.

”That was so close!”, I hear him mutter in a whispering, resigned voice as he jumps down into the boat from his guide-platform in the back.

“It was just a triggerfish”; I casually note after having sorted my gear and prepared for the ride back to the lodge. Shaun looks up from the aft of the boat, stares back at me momentarily, and then breaks into a huge smile.

A golden grand slam?

We have been millimeters away from achieving something unique, Shaun now reveals. With the addition of a triggerfish we would have landed a so-called “golden grand slam”. Allegedly, such an achievement has only been accomplished twice in Alphonse Fishing Company’s more than 25-yearlong history, and it has never happened on Farquhar Atoll specifically. Shaun has even heard rumors that anyone who succeeds in landing a “super grand slam” wins a free trip, but this he can’t verify…

Either way, I am nowhere near landing a golden grand slam during the remainder of the trip. And it doesn’t matter. I fish with an open mind, gradually develop a deeper understanding of the atoll unique and diverse fishery – its rhythm and character. And in the process I catch lots of fish.

Another fly fisherman will manage to land a golden grand slam on Farquhar Atoll some sweet day. It’s bound to happen – and I bet it will be one of those guests who comes with an open mind and does what his guide says.

e non toglie nulla a una giornata altrimenti incredibile.

Shaun invece è un po’ demoralizzato. Ed è con un tono di delusione nella voce che annuncia che è ora di fare le valigie. "Era così vicino!" lo sento mormorare con voce sussurrata e rassegnata mentre salta nella barca.

“Era solo un pesce balestra” dico casualmente dopo aver ordinato la mia attrezzatura ed essermi preparato per il viaggio di ritorno al lodge. Shaun alza lo sguardo dalla poppa della barca, mi fissa un momento e poi fa un sorriso enorme.

Un grande slam d’oro?

Siamo stati a pochi millimetri dal raggiungimento di qualcosa di unico, rivela Shaun ora. Con l'aggiunta di un pesce balestra avremmo ottenuto un cosiddetto "grande slam d'oro". Un tale

risultato è stato raggiunto solo due volte negli oltre 25 anni di storia dell’Alphonse Fishing Company e non è mai successo sull'atollo di Farquhar. Shaun ha persino sentito voci secondo cui chiunque riesca a ottenere un "super grande slam" vince un viaggio gratuito, ma questo non può verificarlo...

Ad ogni modo non sono affatto vicino a ottenere un grande slam d'oro durante il resto del viaggio. E non importa. Pesco con una mente aperta, sviluppo gradualmente una comprensione più profonda della pesca diversificata dell'atollo: il suo ritmo e il suo carattere. E in questo processo catturo molti pesci.

Un altro pescatore a mosca riuscirà a sbarcare un grande slam d'oro sull'atollo di Farquhar un bel giorno. È destinato ad accadere e scommetto che sarà uno di quegli ospiti che viene con una mente aperta e fa quello che dice la sua guida.

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