TINTORETTO È UNA PROTO ROCKSTAR: IL LEGAME TRA TINTORETTO E DAVID BOWIE di Marianna Bezzenghi Il pittore veneziano Jacopo Robusti, meglio conosciuto come “Tintoretto” e il cantautore degli anni '70 David Bowie. Ad una prima lettura di questi nomi, essi non sembrano avere assolutamente niente in comune, ma in verità non è affatto così. Oltre ad essere avvicinati da un incredibile spirito avanguardistico (ciascuno per il proprio tempo) e da una grande intraprendenza e prolificità (ciascuno nel proprio ambito), è cuorioso sapere che David Bowie si definiva un vero e proprio appassionato, potremmo quasi dire fan, del pittore veneziano, tanto da dare, alla fine degli anni '90, proprio il nome di Tintoretto Music all'etichetta musicale da lui rappresentata. Amante dell'arte da sempre, Bowie conosce la pittura di numerosi artisti ma i suoi preferiti, come dichiara in un'intervista rilasciata nel 1997 a Serge Simonart, sono gli italiani Tiziano e Tintoretto e l'inglese Turner, dei quali apprezza la violenta partecipazione emotiva, paragonabile a una sorta di carnalità nei confronti delle immagini, e le spiccate personalità, da lui definite super-ego. Fu nella stessa intervista che Bowie esternò la propria ammirazione e simpatia specificamente nei confronti di Tintoretto, definendolo addirittura il Damien Hirst del suo tempo, stabilendo così un curioso paragone con il creativo e collezionista vivente più ricco al mondo, molto in vista nello scenario britannico degli anni '90. L'appellativo rimasto però più noto tra quelli che Bowie attribuì al pittore veneziano, ormai diventata una sigla-baluardo per qualsiasi souvenir shop di musei e Chiese correlati a quest'ultimo, è Proto rockstar: con questa simpatica espressione, il cantautore dimostrò di aver compreso non solo LA PITTURA dell'artista, nelle sue connotazioni più vive e, oserei dire, persino focosea, ma soprattutto la sua INDOLE di tenace lavoratore disposto a faticare oltremisura pur di soddisfare la propria ambizione. Tra le varie opere d'arte che Bowie acquistò nel corso della sua vita, una delle più significative è senza dubbio proprio una pala d'altare realizzata da Tintoretto tra gli anni '60 e '70 del 1500, ovvero L'Angelo annuncia il martirio a Santa Caterina d'Alessandria. Collocata originariamente nella chiesa di San Geminiano a Venezia, essa venne acquistata dal cantautore nel 1987 e dopo la sua morte nel 2016, è stata venduta per 155 mila sterline dalla casa d'aste Sotheby's di Londra ad un anonimo collezionista europeo, il quale l'ha concessa in prestito permanente alla casa-museo di Rubens ad Anversa poiché era un museo molto amato da Bowie. Tra le vite di due personaggi si possono casualmente insinuare anni, secoli o chilometri di distanza, ma l'arte, in tutte le sue forme, rimane costantemente un punto d'incontro universale, capace di avvicinare gli uomini e di suscitare medesime esigenze in personalità apparentemente ai poli opposti. 15