Parma Magazine Salute e Benessere n.24

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I donatori di sangue non si fermano: “È la nostra forza” N

onostante la concentrazione delle forze di tutti sia stata proiettata verso il superamento della pandemia, tuttora in corso ma in una fase decisamente più ottimista, non si è fermata la voglia di donare sangue, un gesto così semplice ma allo stesso tempo così nobile, che ha bisogno di ancora maggiore attenzione. Ecco perché si celebra quest’anno il 14 giugno la Giornata mondiale dei donatori di sangue: ricordarsi di loro per ringraziarli, ribadire il valore di un gesto di grande altruismo e far sì che sempre più persone, a partire dai giovani, ne seguano l’esempio. ‘Donare è la nostra forza, sono i semplici gesti che creano legami.

ContinuiAMO a donare il sangue, non ci fermiamo’ è il messaggio della campagna di comunicazione lanciata dalla regione Emilia-Romagna, insieme ad Avis e Fidas, dove i protagonisti sono proprio i volti dei donatori, come avviene da alcuni anni. Il materiale informativo creato appositamente per la campagna sarà esposto e distribuito su tutto il territorio, dagli ospedali alle Aziende sanitarie, dai punti Cup alle sedi di donazione, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questo gesto. Uomini e donne che con orgoglio ed entusiasmo hanno “messo la propria faccia” a servizio della campagna - da

seguire anche sui social con l’hashtag #IoTiRaccontoChe -per far sì che sempre più persone vengano contagiate dalla volontà di donare. «La Giornata mondiale dei donatori di sangue celebra giustamente tutti

I dati in Emilia-Romagna Nel 2020, a causa della pandemia da SARS CoV2, sono lievemente diminuite (-2,4%) le unità di sangue intero donate in Emilia-Romagna: 208.000 contro 213.186 del 2019. Tale diminuzione della raccolta è stata programmata e concordata con le Associazioni e Federazioni di donatori a fronte di un medesimo calo nel consumo delle unità, dovuto alla riduzione dell’attività clinica e alla sospensione delle attività chirurgiche. Sono infatti diminuite del 3% le unità trasfuse (191.904 nel 2020 contro 197.157 del 2019). Il bilancio raccolte/ trasfuse, pertanto, è risultato positivo e non si sono create situazioni di carenza. Aumentate invece le unità raccolte in aferesi, passate da 63.741 a 72.249, con un aumento del 13,3%, risultato tra i migliori a livello nazionale. E grazie ai donatori - arrivati nel 2020 a toccare quota 139.697, in crescita

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rispetto allo scorso anno dell’1,1% e con un’età media di 43 anni -, ai volontari delle associazioni e a un sistema regionale sangue solido e innovativo, anno dopo anno la regione è in grado di mantenere l’autosufficienza: ciò significa che nessun intervento né alcun tipo di attività sanitaria in cui fosse necessaria una trasfusione è stato rimandato. Non solo; nonostante il periodo emergenziale l’Emilia-Romagna è riuscita a contribuire all’autosufficienza nazionale, cedendo alle regioni deficitarie 10.195 unità di sangue, a supporto in particolare dei pazienti talassemici. E in luglio 2020 il sistema regionale ha donato all’ospedale

di Kabul 2.730 flaconi di Fattore VIII antiemofilico. Nei primi 5 mesi del 2021 si osserva un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2020, sia delle unità di sangue intero raccolte (+12,1%, ossia 91.920 contro 82.032), sia delle unità raccolte in aferesi (+11,4%, e dunque 31.905 contro 28.633 del 2020), confermando la stabilità e l’efficienza del sistema sangue regionale, l’importanza della collaborazione tra istituzioni e volontariato del sangue e il valore della solidarietà che da sempre caratterizza l’Emilia-Romagna. Sono state inoltre inviate alle Regioni carenti 4.802 unità di sangue.


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