SOSTENIBILITÀ
Economia circolare: identikit di un sistema economico votato alla produttività e all'efficacia Dalla definizione alle scelte dell'Unione Europea per riconvertire il sistema produttivo
S
e volessimo trovare una definizione efficace di "Economia Circolare", potremmo dire che si tratta di: "un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, consistente in condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti il più a lungo possibile riducendo quindi al massimo gli sprechi e contrapponendosi a un sistema di tipo lineare dove il fine di vita di un prodotto è la discarica". Ecco, dietro questa breve e - apparentemente - semplice definizione c'è un mondo fatto di sfide che possono trasformarsi in opportunità per le imprese. Ma facciamo un passo indietro e analizziamo qualche dato. A discapito di quel che si pensa l'Italia è uno dei paesi più avanzati su questo fronte. Il rapporto 2021 di Circular economy Network ha esaminato i risultati raggiunti nell'ambito della produzione, del consumo, della gestione circolare dei rifiuti oltre che degli investimenti
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n° 03 - 2021
e dell'occupazione nel riciclo, nella riparazione e nel riutilizzo comparando tra loro i principali paesi europei. “L'indice di performance sull'economia circolare” conferma nel 2020 la prima posizione dell'Italia con 79 punti, seguita dalla Francia, Germania , Spagna e Polonia.
L'Italia tra i paesi virtuosi Per la produttività delle risorse, il nostro Paese crea il maggiore valore economico per unità di consumo di materia: ogni kg di risorsa consumata genera 3,3 € di PIL. Ecco come quello che viene considerato rifiuto in questo paradigma diventa valore. D'altro canto attraverso il voto espresso dal Parlamento Europeo lo scorso febbraio è entrato in vigore il Circular Economy Action Plan che indica il concetto di circolarità come “strumentale” per raggiungere l'obiettivo UE di neutralità climatica entro