PICCOLE IMPRONTE APRILE 2021

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aprile 2021

I RAGAZZI

DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

PELO O E CONTROPEL

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ni Le emozio degli animali

www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.3 aprile 2021 (178) di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma


in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 2 Ultime notizie

10 Zampa d’oro Il bel cortometraggio di Arianna 12 Giochi Il fumetto in ordine

4 Pelo e Contropelo La pesca è la passione dell’attesa La crudeltà non è uno sport

13 LAV Story Il soffiasogni 22 Il Fumetto W lo sport!

6 Il Fumetto BatBilbo e la pesca 8 Curiosando Fake news! Sfatiamo i luoghi comuni sugli animali

26 Diversi ma uguali Le emozioni degli animali 28 Informativa privacy 29 L’Angolo della posta

30 L’Intervista ntrale Valentina e c o t r Inse imali e il suo primo pulcino an Amici illa u g L’an 32 Martina in cucina Banana bread al cacao 33 Il Quiz

SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXVIII n. 3 (178) aprile 2021

DIRETTORE RESPONSABILE GIANLUCA FELICETTI

CURATRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE

SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA

REDAZIONE

GIACOMO BOTTINELLI, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, JOY, PEPE

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE

HANNO COLLABORATO

KENIA E BIANCA JADE BIZZOCCHI, DAVIDE CECCON, ROBERTO MARCHESINI, MARCELLA PERA, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE, SERGIO TRAMA

DISEGNO DI COPERTINA FABIO REDAELLI

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it

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CARTA BURGO RESPECTA 100

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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001

STAMPA

ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA ENRICO FERMI, 13/17 ICI 00012 GUIDONIA AR C MONTECELIO (RM)

CART

PICCOLE IMPRONTE

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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 31 MARZO 2021

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO A LAV ONLUS

GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

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LAV È FIRMATARIA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE CHE SOSTIENE E PROMUOVE L’EDUCAZIONE AL RISPETTO PER GLI ANIMALI NELLE SCUOLE


Editoriale Le emozioni e i sentimenti non si perdono nell’oceano C

Ilaria Marucelli

professione: giornalista cibo preferito: spaghetti con asparagi selvatici cosa non sopporta: chi non si fa domande cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie

BatBilbo

hi ha visto il film Alla ricerca di Nemo alzi la mano! Il pesciolino Marlin vede sparire il suo unico figlio dentro la rete di un sub. Disperato ma non rassegnato, pur di ritrovare il piccolo Nemo smuove mari e monti… attraversa l’oceano, affronta mille pericoli, si imbatte in ogni tipo di animale, stringe amicizia e riceve solidarietà. Una storia ironica e commovente con personaggi indimenticabili: simpatici e timidi, estroversi e paurosi, chiacchieroni e coraggiosi… E tu come sei? Ti senti apprensivo come Marlin o ribelle come Nemo? Smemorato come Dory o pieno di inventiva come Branchia? Questo bellissimo film è più vicino alla realtà di quanto tu possa immaginare. Perché anche i pesci, oltre a provare piacere e dolore, hanno un carattere e una personalità che li rendono unici, come tutti noi! Una ricerca inglese ha dimostrato che sono in grado di pensare, si emozionano, giocano e si divertono, si alleano o litigano, proprio come noi mammiferi. E non sono muti, semplicemente siamo noi che non riusciamo a sentirli! E allora perché li consideriamo animali di serie B? Forse perché sono così diversi da noi e, vivendo immersi nel loro mondo, troviamo difficile entrarci in relazione. Vero, non è semplice decifrare il comportamento di un pesce e quindi il modo in cui manifesta le sue emozioni. Ma questa non è una giustificazione per maltrattarli e sfruttarli, non trovi? E poi anche i pesci, esattamente come noi, bevono e fanno la pipì. E non è un pesce d’aprile!

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Ultime notizie Niente più passeggiate sulle gobbe

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iente più passeggiate a cavallo, asino e dromedario presso le piramidi di Giza e nei principali siti archeologici egiziani. Lo ha annunciato l’associazione animalista PETA Asia, rivelando che molti degli animali sfruttati per i giri turistici provengono dal “Mercato dei dromedari” di Birqash, al Cairo, dove spesso sono stati filmati mentre venivano picchiati e maltrattati. Finalmente, dopo tante proteste, il Ministero egiziano del Turismo ha deciso di vietare questa crudeltà: d’ora in poi i visitatori delle piramidi si muoveranno su mezzi elettrici. Un primo passo per i diritti degli animali in Egitto e… buona fortuna ai nostri amici con la gobba!

Delfino robot salva i veri delfini

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uota nell’acquario, salta, si avvicina e gioca con gli umani, proprio come farebbe un delfino… ma è solo un robot! Arriva dagli Stati Uniti un delfino robotico identico a un vero cetaceo. Chi l’ha visto di persona è rimasto a bocca aperta: non si nota la differenza, sembra vero! I delfini devono vivere liberi nell’oceano e non c’è motivo di rinchiuderli in pochi metri, stressati e sofferenti, per fare spettacoli in apparenza allegri ma che nascondono un grande dolore. E se il delfino robot può riuscire a salvare tanti veri cetacei… buon divertimento a tutti senza far soffrire nessuno!

La Grecia contro i maltrattamenti

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Parlamento greco ha approvato una nuova legge salvanimali. Sono previste punizioni molto severe per chi maltratta i nostri amici: nei casi più gravi si può arrivare a dieci anni di carcere! Gli abusi sugli animali sono ancora piuttosto diffusi in Grecia, ma fino ad ora era prevista una semplice multa. Un grande passo in avanti, un messaggio per ribadire che una società civile deve rispettare umani e non umani. Certo le punizioni non bastano, devono cambiare anche le idee. Però è importante dire basta alla crudeltà, in un paese di grande storia e civiltà, patria di due famosi vegetariani come Plutarco e Pitagora. 2 | P

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Il satellite conta gli elefanti

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isti da vicino sono giganteschi, eppure sono fragili e in via d’estinzione; osservati dallo spazio sono poco più che puntini. Stiamo parlando degli elefanti: per la prima volta gli scienziati utilizzano le telecamere satellitari per contarli. Immagini ad alta risoluzione per riprendere i pachidermi che si muovono attraverso foreste e praterie: in pochi minuti si possono scansionare vaste distese di terra. Uno strumento in più per contare e salvare gli elefanti africani, sempre più minacciati dal bracconaggio e dalla perdita del loro habitat. Con circa 415.000 esemplari finora stimati nella savana africana, la specie è classificata come a rischio di estinzione.

Nuova casa per la delfina Kasya

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ieto fine per Kasya, la delfina catturata nel Mar Nero e rinchiusa per nove anni nella vasca di un delfinario di Teheran (Iran). Dopo la morte della sfortunata compagna Alpha, con cui aveva condiviso la prigionia, Kasya era rimasta sola: aveva smesso di nuotare e mangiare, come se avesse perso la voglia di vivere. A liberarla dalla solitudine e dalla prigionia, una squadra internazionale di volontari animalisti. Dopo un avventuroso viaggio aereo Kasya è arrivata nella sua nuova casa, il Kish Dolphin Park, al largo della costa meridionale dell’Iran. E dopo un periodo di riabilitazione potrà tornare a nuotare in libertà, insieme ad altri delfini. Buona fortuna e buona vita, Kasya!

L’unione fa la forza e salva gli animali

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iù di venticinquemila persone hanno comprato uno zoo per trasformarlo in un rifugio! È successo in Francia, a Pont-Scorff (Bretagna), dove un’associazione ha lanciato una campagna per acquistare il giardino zoologico con tutti i 560 animali selvatici prigionieri. Grazie alla generosità dei donatori, l’operazione è riuscita e per gli ospiti è cominciata una nuova vita. Ora sono trattati con rispetto e attenzione e, per alcuni di loro, è cominciato anche un percorso di riabilitazione che li condurrà alla libertà!

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Pelo C’è chi trova normale passare i pomeriggi in riva a un fiume, tranquillo e rilassato, in attesa di prendere un pesce all’amo. E chi invece sostiene che la pesca sia una crudeltà

La pesca è la passione dell’attesa IN

questo mondo che corre a trecento all’ora, la pesca è la passione dell’attesa. Oggi tutti vogliono tutto e subito! Non sono permesse pause, incertezze, inutili riflessioni. Bisogna correre all’impazzata, senza fermarsi mai, anche senza sapere dove andare. La pesca è tutto il contrario, è l’elogio della lentezza. C’è da preparare l’attrezzatura e si comincia dal giorno prima, con metodo e precisione, pregustando la gioia del domani.

Poi si trova un posto adatto, fiutando l’aria, ascoltando l’acqua e il proprio cuore. E preparare le canne, le lenze, gli ami, le esche... E infine la felicità dell’attesa del pesce. Si aspetta, osservando il galleggiante e il mondo che ci circonda… e intanto si pensa, si riflette, ci si guarda dentro. E se invece, come oggi, pesco in compagnia, confidarsi con un amico, ridere, immaginare insieme il futuro. E quando il pesce abbocca è una scarica insostituibile di adrenalina. E poi tirarlo su, con quella calma abile che solo l’esperienza ti regala. E togliere l’amo senza ferire il pesce, soppesarlo in una mano, entrare in contatto con un abitante del misterioso mondo dell’acqua e infine rendergli la libertà. La pesca è una sfida: a chi è più paziente, astuto, agile. Quando riesco a vincere (ma è bello anche perdere), per me la sfida è finita. E il pesce ritorna alle sue fresche e dolci acque. Questa è la pesca. Non è crudeltà, né violenza. È semplicemente: la vita.

Si trova un posto adatto, fiutando l’aria, ascoltando l’acqua e il proprio cuore. E preparare le canne, le lenze, gli ami, le esche... E infine la felicità dell’attesa del pesce.

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Contropelo inaudita, tollerata solo perché i pesci vivono sott’acqua, non parlano, non strillano e hanno le scaglie al posto del pelo. Ecco, in sintesi, l’opinione dei nostri due personaggi.

La crudeltà non è uno sport C

orrere fa bene al corpo, al cuore e all’umore; senza fare male a nessuno. Io sì che faccio uno sport! I pescatori invece… li incontro sempre durante le mie corse sull’argine. E il mio umore diventa nero. La pesca è una crudeltà gratuita, inutile, stupida. Si tratta di questo: trapassare con un amo appuntito la bocca sensibile e delicata di un pesce. Strapparlo all’acqua, strattonarlo, farlo volteggiare in aria, ridurlo boccheggiante per il disperato bisogno di ossigeno. Fargli provare un terrore improvviso, metterlo in una situazione angosciante e per lui (o lei) inspiegabile. E mentre il pesce patisce tutto questo, il pescatore si diverte, parla, ride oppure “fa sport”, cioè una gara a chi pesca più chili di pesce. Capito? I pesci non sono singoli individui: servono solo a fare peso per vincere una gara. E non vi fate imbrogliare dalla nuova parola d’ordine dei pescatori. Si vantano di praticare la cosiddetta pesca “Catch and Release” (cioè catturano e poi ributtano in acqua il pesce). Ma far soffrire un essere sensibile, cosciente e intelligente non è mai un divertimento!

Senza contare che non tutti i pescatori ributtano le prede in acqua e che molti animali muoiono successivamente per lo stress, le ferite riportate, la carenza prolungata di ossigeno. Insomma… facciamola finita! Basta con la pesca senza se e senza ma. Al giorno d’oggi la pesca non è sport, gioco o divertimento: è solo crudeltà.

La pesca è una crudeltà gratuita, inutile, stupida. Si tratta di questo: trapassare con un amo appuntito la bocca sensibile e delicata di un pesce.

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Curiosando Fake news! Sfatiamo i luoghi comuni sugli animali Hai mai sentito parlare della bufala? Purtroppo non è solo la femmina del bufalo, il grosso mammifero ruminante. La bufala è diventata sinonimo di una notizia falsa, di un fatto inverosimile, di una fregatura… per dirla in inglese di una fake news. Ci risiamo! Quando dobbiamo parlare di qualcosa di negativo, sfruttiamo il nome di un animale. Che non c’entra proprio niente. Le bufale sono animali pacifici e tranquilli, che non vanno in giro a raccontare panzane o a fregare il prossimo! Ma visto che siamo in argomento, proviamo a sfatare alcuni luoghi comuni sui nostri amici animali: ce ne sono davvero tanti!

Sporco come un maiale

Bottiglie antipipì

Si sa, i maiali amano giocare nel fango. Si rotolano e sguazzano tutto il giorno; poi, una volta usciti dalla pozza, aspettano che si asciughi tutto quello che hanno addosso. A questo punto si strofinano via il fango secco ed ecco che rimangono belli puliti. Non è solo una questione di igiene: lo fanno anche per proteggere dai raggi solari la loro pelle delicata, evitando le scottature. I maiali sono sporchi? F�KE NEWS!

Spesso vicino ai muri delle case o sotto i porticati si trovano bottiglie di plastica piene d’acqua: qualcuno crede che impediscano a cani e gatti di fermarsi a fare pipì. E come funzionerebbero? Si dice che gli animali, specchiandosi nella bottiglia, si spaventino; o che, avvicinandosi, le facciano cadere e quindi scappino via. Mah! In realtà non c’è alcun motivo scientifico per lasciare plastica in giro: è una credenza senza nessun fondamento. Bottiglie d’acqua contro la pipì? F�KE NEWS!

Api e vespe muoiono se pungono Entrambi questi insetti hanno un pungiglione avvelenato. Ma le vespe lo usano per attaccare, mentre le api come estrema difesa. Infatti, dopo aver punto, non riescono a estrarre il pungiglione, ricoperto da tanti piccoli uncini che si conficcano nella pelle. In questo modo si condannano a morte, perché a esso rimane attaccato una parte dell’addome. Il pungiglione delle vespe, invece, è perfettamente liscio: può quindi essere ritratto e... pungere più volte, anche in pochi minuti! Le vespe muoiono dopo aver punto? F�KE NEWS! 8 | P

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Gatti in miniatura Qualche anno fa si diffuse la notizia di gatti allevati dentro bottiglie di vetro, al cui interno venivano inseriti appena nati. Il progetto aveva anche un sito per poter ordinare il proprio “modello” di bonsai con i baffi. Gli animalisti gridarono allo scandalo. La verità è che si trattava di un clamoroso scherzo di alcuni ricercatori del MIT, una prestigiosa università americana, che volevano prendere in giro gli amanti dei bonsai. Gatti in bottiglia? F�KE NEWS!

Il rosso scatena la violenza A differenza di quanto si crede, il toro è miope: non distingue molto i colori, ma percepisce bene gli oggetti in movimento. Perciò, durante quella tortura chiamata corrida, confonde le figure che si muovono davanti a lui: tenta di incornare il drappo non perché sia rosso, ma perché si muove ed è l’oggetto che gli appare più grande. Il toro odia il rosso? F�KE NEWS!

I pipistrelli sono pericolosi In Italia abbiamo 35 specie di pipistrelli, tutte protette e dovremmo esserne felici. Infatti, i chirotteri (nome scientifico dei pipistrelli) sono fondamentali per l’ecosistema: si nutrono di insetti nocivi per le colture, per i boschi e potenzialmente anche per la nostra salute, eppure la sopravvivenza di questi animali è minacciata dall’attività umana. Tra le tante false notizie di questa pandemia, si era sparsa la voce che fossero pericolosi per noi umani. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale specifica che: «la prossimità di pipistrelli all’uomo non pone rischi di trasmissione del Covid-19». I pipistrelli trasmettono il Coronavirus? F�KE NEWS!

Pet contagiosi Gli animali domestici possono contagiarci? In questo periodo di emergenza, alcune false notizie possono essere dannose per i nostri amici pelosi. Come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute hanno già ribadito in diverse comunicazioni ufficiali, gli animali domestici non trasmettono il Covid-19, possono semmai essere contagiati dai loro familiari. Non dobbiamo quindi fare spesso il bagno ai nostri amici cani, ma è meglio pulirgli le zampe dopo la passeggiata. Per farlo si può usare una bacinella di acqua tiepida con un po’ di sapone per cani o bicarbonato. Immergere le zampette e poi asciugarle bene con un asciugamano sempre fresco e pulito. Per fare prima, si possono anche utilizzare al rientro le salviette igienizzanti per animali. Gli animali domestici sono contagiosi? F�KE NEWS! P

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Zampa d’Oro Il bel cortometraggio di Arianna

Arianna con Sophie e Polly

Petardi, botti, fuochi d’artificio… queste cose che gli umani usano per festeggiare o divertirsi, per gli animali diventano un grave pericolo, oltre che fonte di stress, paura, angoscia. Molto meglio di noi lo ha raccontato, con un cortometraggio animato, Arianna che frequenta il secondo anno del Liceo Scientifico. Ora lasciamo la parola a lei, che vi spiegherà tutto… intanto le facciamo i nostri più grandi e ammirati complimenti! Ciao Arianna, parlaci della tua passione per il disegno. Ho tenuto in mano matite, colori e pennelli fino da quando ero molto piccola. Non avevo ancora due anni, quando mia nonna mi regalò un set di colori e iniziò a farmi ricalcare i disegni dai libri di favole. Poi, stanca di ricalcare, iniziai a copiarli. Infine a inventarne di miei. A tre anni ho cominciato a disegnare sul tablet, a sette con la computer grafica. E ultimamente mi sono appassionata anche all’animazione. E com’è nato il tuo splendido corto? La mia insegnante di Laboratorio Artistico ci aveva assegnato un compito di Educazione civica: chiedeva di fare qualcosa sul rispetto per tutte le forme di vita. Ci aveva lasciato liberi di scegliere cosa fare: una poesia, un disegno, un racconto… Io ho scelto di realizzare un’animazione. Sin da piccola ho avuto un’avversione per i fuochi d’artificio, per l’insopportabile rumore e lo spavento che causano, soprattutto se si viene colti di sorpresa.

Arianna Di Figlia Età: 14 anni Vive a Messina Scuola: Liceo Scientifico “G. Seguenza” di Messina 10 | P

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E per quello che riguarda gli animali? Parli per esperienza diretta? Sì, io ho due cani, entrambe femmine, meticce e trovatelle: Sophie e Polly. Sophie ha timore anche dei tuoni, ma con i fuochi d’artificio mi è spesso capitato di doverla cercare e di ritrovarla nei posti più nascosti della casa, come sotto il letto, oppure nello sgabuzzino! E ogni volta l’ho trovata raggomitolata, con gli occhi sbarrati, tutta tremante dal terrore tanto che non rispondeva al richiamo di noi familiari.

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Come ti è venuta l’idea del corto? Sicuramente ha contribuito anche ciò che è accaduto a Roma, la notte dell’ultimo San Silvestro. Ho visto foto con centinaia di uccelli morti di paura a causa dei botti. Ricordo che rimasi dispiaciuta, allibita e disgustata. Questo mi ha spinto a diffondere un messaggio per far riflettere chi lo vede e spero possa dissuaderlo dal continuare a utilizzarli. D’altronde, si può festeggiare con gioia anche senza frastuono, ad esempio con le fiaccole o con le stelle filanti, che non terrorizzano nessuno e non fanno arrivare al Pronto Soccorso neanche l’uomo. Quanto tempo ci vuole a realizzare un’animazione come la tua? Generalmente mi ci vuole anche un mese, ma per questa ho dovuto lavorare in tutta fretta, impiegando poco meno di una settimana! Che progetti hai per il tuo futuro, che lavoro ti piacerebbe fare? Non ho ancora le idee chiarissime, anzi posso proprio affermare di essere abbastanza confusa... Di una cosa sono certa, punterò su un lavoro che mi permetta di sfruttare la mia passione per l’arte, anche perché non riesco a vivere senza disegnare! Un desiderio più a breve termine sarebbe quello di avere la possibilità di studiare al Big Rock (un master accademico in computer grafica e concept art), ma so già che per potervi accedere è necessario superare una dura selezione. Nel frattempo, cerco di dedicarmi al meglio allo studio scolastico, che mi sarà d’aiuto per comprendere il mio cammino artistico e scegliere la strada più idonea alle mie capacità. Grazie mille Arianna, per le tue parole e il tuo stupendo cortometraggio dalla parte dei nostri amici. E naturalmente, continua così! Siamo in attesa dei tuoi prossimi capolavori… Grazie a voi e un grande saluto a tutti i lettori di Piccole Impronte.

Alcune immagini del cortometraggio realizzato da Arianna Di Figlia.

Il video è visionabile all’indirizzo https://piccoleimpronte.lav.it/news/capodanno-senza-botti-un-corto-gli-animali P

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Giochi Il fumetto in ordine A BatBilbo si sono mischiate le tavole del fumetto contro la pesca. Aiutalo a rimetterle in ordine.

Capovolgi per vedere la SOLUZIONE:

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Il soffiasogni di

Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Marcella Pera

Lnon lontano da Rocca Sganghera. La gente, nelle giornate di sole,

a primavera portava i suoi profumi sulla riva del fiume che scorreva

stendeva coperte colorate sulla riva e si sdraiava a guardare il cielo. Qualcuno però aveva la brutta abitudine di portarsi dietro una canna e di gettare l’amo nel tentativo di acchiappare qualche povero pesce. E purtroppo spesso erano bambini, accompagnati da padri orgogliosi, tutti contenti quando qualche creatura indifesa veniva fuori dibattendosi. Una notte la fata Betulla fu chiamata all’assemblea dei pesci. Tutti dicevano che era impossibile andare avanti in quel modo, perché non si poteva essere più sicuri neanche di quello che si metteva in bocca… Poteva sempre essere un’esca con un uncino nascosto! Betulla tornò nella foresta, dove il tasso Carlo stava raccogliendo bacche. «Come possiamo far capire a quei bambini che anche i pesci soffrono? Che non sono giocattoli?» chiese Betulla. «Molto difficile», disse Carlo «sarebbe un sogno…». «Sogni?», disse Betulla «Ma certo!». E con un suono di campanelle e uno sfavillio di polvere magica scomparve.

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Nei giorni successivi nessuno la vide, ma lei era nel suo tronco cavo a cercare ingredienti per delle particolari pozioni. Alla fine ne uscì con un sacchetto di polvere azzurrognola. Il tasso Carlo la incontrò sul limitare del bosco. «Dovrai soffiarla nelle camere dei bambini mentre dormono», gli disse la fata porgendogli la polvere e una specie di lunga trombetta sottile. «Sarebbe una specialità dei giganti inglesi, ma non ce ne sono molti che conosca». Betulla rimase a confabulare con Carlo a lungo e quando venne la sera il tasso era pronto a mettersi in azione. «Sarai il nostro Soffiasogni!», gli disse Betulla. Sotto la luce bianca della luna, Carlo si avviò tra le case di Rocca Sganghera. Si avvicinò alle finestre delle camerette ad una ad una e con la trombetta diffuse delicatamente la polvere nelle stanze. Verso le tre della notte, come se fosse stata regolata una sveglia, tutti i bambini aprirono gli occhi contemporaneamente e scoppiarono a piangere. Tutti i genitori corsero a vedere che cosa succedeva e tutti si sentirono raccontare lo stesso sogno: c’era una grande città sotto il fiume, dove migliaia di pesci vivevano in pace; ma all’improvviso dall’alto calavano lenze trasparenti con appesi ami appuntiti che afferravano i pesci e li strappavano via dall’acqua. I bambini erano inconsolabili.

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Amici animali

L’anguilla

* L’anguilla è un pesce che vive nei laghi e nei fiumi, spesso adagiata sul fango dei fondali. A causa della pesca (sia autorizzata che illegale), dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, questo pesce a forma di serpente è a grave rischio di estinzione. * Il sistema riproduttivo delle anguille è una delle storie più incredibili e affascinanti del mondo animale. Tutto comincia in autunno, quando le femmine delle anguille europee cominciano a discendere i fiumi per arrivare al mare. E quelle che vivono nei laghi e negli stagni? Nelle notti di pioggia e senza luna escono dall’acqua e strisciano sull’erba fino a raggiungere un corso d’acqua che arriva al mare! Qui incontrano i maschi che vivono nelle acque salate, vicino alle foci dei fiumi. * Tutti insieme cominciano la grande migrazione fino al Mar dei Sargassi, nell’Oceano Atlantico, fra le Azzorre e le Grandi Antille, non lontano dalla Florida. È un avventuroso e lunghissimo viaggio di seimila chilometri, per una durata di sei mesi: si parte in autunno e si arriva a primavera!

I numeri uilla dell’ang

150 cm femmine zza delle e h g n lu la 50 cm aschi zza dei m la lunghe 2-3 Kg e lle femmin il peso de 15-40 Km ni giorno g e percorsi o migrazion la te n dura

* Nel Mar dei Sargassi, alla profondità di mille metri, le femmine depongono da 20 a 30 milioni di uova fecondate dai maschi. Tutte le anguille del mondo (anche quelle americane e africane) si riproducono qui! Le larve nate dalle uova, lunghe 5 mm, sono spinte dalle correnti atlantiche e giungono nelle coste dell’Europa, costeggiandola o entrando nel Mediterraneo: un viaggio lungo mille giorni. * Intanto la larva, che ormai è diventata un’anguilla, risale i fiumi dove trascorrerà la sua vita. Dopo circa 10-12 anni in acqua dolce comincia il suo viaggio verso il Mar dei Sargassi: le anguille depongono le uova una sola volta nella vita. P

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I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI


(Anguilla anguilla)

Anguilla © Rostislav Stefanek | Shutterstock


Amici animali Il mondo dei pesci

Lo sapevi

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* Chissà perché, una trota ci sembra meno importante di un cane. Forse perché i pesci non possono esprimere con la voce le proprie ragioni. Eppure i nostri amici di pinna sono intelligenti, sensibili e in grado di provare emozioni, esattamente come noi animali terrestri. * Quando si pesca per divertimento si parla di pesca sportiva.

Ma strappare fuori dall’acqua animali indifesi, con la bocca trafitta da un amo, non è esattamente come tirare un calcio di rigore… e allora perché il Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) riconosce la Federazione Italiana Pesca Sportiva, equiparandola a tutte le altre federazioni sportive? Se ti sembra una decisione scandalosa… non sei il solo o la sola!

* Si chiama pesca No-

kill o Catch and Release una forma di pesca che prevede di ributtare i pesci in acqua dopo la cattura. Ma anche quando vengono rimessi in libertà e riescono a salvarsi la vita… è una terribile sofferenza.

* Il grande Enzo Maiorca, famoso per essere sceso sott’acqua in apnea (senza respiratore) fino a 101 metri, da giovane era un pescatore ma poi successe un episodio che lo fece riflettere: «Una volta arpionai una cernia in tana, ma questa non voleva saperne di venire fuori. Dopo una serie di immersioni ho introdotto il braccio nella grotta per cercare di trascinarla fuori. Toccandola, ho sentito il suo cuore che batteva. È come se improvvisamente mi fossi reso conto di qualcosa. Dovremmo imparare a parlare dei pesci come entità viventi. Se potessimo sentire il loro grido di dolore, sono convinto che smetteremmo di mangiarli».

Tutte le foto © Nosyrevy | Shutterstock

* Se ogni pescatore pescasse solo 10 pesci all’anno, solo negli ultimi quattro anni, a causa della pesca sportiva, sarebbero morti 7 milioni di pesci. Ma la realtà è probabilmente molto peggiore. Si calcola che nel 2004 le vittime della pesca sportiva nel mondo si avvicinavano ai 47 miliardi di pesci, di cui circa 17 miliardi venivano uccisi e il resto rilasciati.


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Il giorno dopo il sindaco, Palmiro Buzzacchi, fu persino costretto a riferire in consiglio comunale dello strano sogno che si era verificato in contemporanea per tutti i bambini di Rocca Sganghera. La domenica successiva fu una giornata bellissima. Le persone andarono sulla riva del fiume con le loro coperte colorate e i loro cestini con panini alle melanzane, alle zucchine, ai cetrioli. La fata Betulla si era trasformata in un macaone per osservare la scena mentre svolazzava di fiore in fiore. Qualche papà aveva portato canna e lenza e provava a far pescare i figli. Ma non ci fu modo… I bambini scuotevano la testa e dicevano cose del genere: «Ma tu sai che c’è una città dei pesci sott’acqua?». Oppure: «Credi che sia bello sentirsi un amo in bocca?». E anche: «E se ti trascinassero a te là in fondo con una lenza?». I padri scoraggiati riposero le canne e si misero a giocare a palla coi figli, scoprendo che è più bello divertirsi senza fare male a nessuno. Anzi, è l’unico modo di divertirsi veramente. Betulla, con le sue ali da macaone, si godeva la scena dei bambini che giocavano e delle canne da pesca gettate da una parte, senza che nessuno le guardasse più. P

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Quella sera andò di nuovo all’assemblea dei pesci. «Oggi non sono arrivati ami nel fiume!» dissero felici i pesci. «Spero che non ne arrivino più», rispose Betulla. «Ma un giorno ci saranno altri bambini che potrebbero divertirsi a pescare…» commentò un pesce anziano. «Per adesso è importante che i bambini di oggi abbiano capito», sorrise la fata. Salutò i pesci e tornò dal tasso Carlo che la aspettava sulla riva. «Mi dispiace un po’ di avere spaventato i bambini con quel sogno», disse Carlo. «È stata una paura che li ha fatti riflettere», sorrise Betulla. Diventò una falena e scomparve tra gli alberi del bosco.

Giacomo Bottinelli, 49 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia

e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.

Marcella Pera, 40 anni, vive a Marcellina (Roma) con il suo compagno, il suo bimbo e tre cagnolini. Ha scritto e illustrato un libro sul Natale. Nel 2018 riceve la menzione speciale al concorso "Il fumetto in 24 ore". Mentre disegna dalla mattina alla sera e gioca con il suo bimbo di un anno, attende sempre nuove avventure... 20 | P

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I RICCI SI SONO RISVEGLIATI: ATTENZIONE SULLE STRADE!

Sergio Trama ©2021

In primavera i ricci si svegliano dal letargo e sono ancora un po’ intontiti. Se trovate un riccio che attraversa la strada, allontanatelo delicatamente, se invece fosse ferito raccoglietelo e portatelo al più vicino centro di recupero della fauna selvatica.


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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA

Le emozioni degli animali Una delle caratteristiche più importanti degli animali è la capacità di provare emozioni. La paura quando ci si sente minacciati, la tristezza se le cose non vanno come vorremmo, la gioia se succede qualcosa di bello, la sorpresa se non ce l’aspettavamo...

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uando si parla di emozioni degli animali, dobbiamo tenere conto che, proprio come per ciascuno di noi, si deve tenere presente il carattere di ogni singolo individuo: alcuni sono più paurosi di altri, più gioiosi o magari più ombrosi e irritabili.

© Dorytv | Shutterstock

Nel caso di alcuni animali è più facile intuirne lo stato d'animo. Ad esempio le scimmie, che ci somigliano fisicamente di più, oppure i gatti e i cani, con i quali abbiamo maggiore confidenza e abitudine. Più difficile è riconoscerlo in altri animali, come gli uccelli o i pesci.

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Ciascuno ha il proprio carattere! Cane e gatto, per esempio, provano e manifestano le emozioni in maniera un po’ differente. Il cane è ostinato ed esuberante nel cercare di raggiungere un obiettivo, mentre la pazienza e la curiosità del gatto lo portano a essere assai più riflessivo. Attenti però! Ogni individuo è diverso dall’altro. Ogni cane e ogni gatto ha una propria specifica personalità: più aperto o più chiuso, più o meno sicuro, più sensibile o reattivo. Insomma, ognuno ha il proprio carattere emozionale.

Anche gli animali possono avere “la luna storta” Le emozioni di un animale dipendono da quello che gli capita e dal suo carattere, ma talvolta anche da come sta in un certo momento. Per esempio se non ha riposato, se non ha digerito bene, se ha dolore in qualche parte del corpo, è facile che il nostro piccolo amico abbia la luna storta e, allora, basta un nonnulla a farlo uscire letteralmente dai gangheri. Anche i primi mesi di vita sono importanti, perché la relazione con la mamma aiuta il cucciolo a costruirsi un carattere più sicuro, equilibrato e aperto nei confronti del mondo. Sappiamo che alcune emozioni, come la paura, la tristezza, la rabbia, mettono in difficoltà gli animali, mentre altre, come la gioia, procurano piacere: è molto importante, quindi, evitare di far provare emozioni negative agli animali.

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© Independent birds | Shutterstock

Se osserviamo attentamente un animale, possiamo capire anche noi il suo stato emozionale, perché le emozioni si manifestano attraverso gesti e posizioni del corpo. In genere quando un animale ha paura tende ad appiattirsi, mentre quando è arrabbiato esprime atteggiamenti di minaccia. Gli animali provano anche emozioni sociali, come la gelosia, il rancore, l’imbarazzo. A volte possono sentirsi offesi dai nostri comportamenti e allora, a modo loro, ci tengono il broncio. È indispensabile fare attenzione anche a questi sentimenti, e non solo alla paura o alla rabbia, evitando di ferire la loro emozionalità sociale.

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© SakSa | Shutterstock

Osserviamo bene i loro atteggiamenti

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Informativa privacy I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Cara lettrice e caro lettore, se vuoi inviarci un disegno, una storia, una lettera o una tua foto per la pubblicazione su Piccole Impronte, devi allegare questo modulo compilato dai tuoi genitori o da chi ne fa le veci. In sintesi: 1. Fai compilare il modulo dai tuoi genitori 2. Ritaglia, fotocopia oppure scansiona la pagina 3. Ora, insieme a questa pagina, inviaci pure tutto quello che vuoi! Cosa aspetti? Non ti resta che prendere la penna o i colori e cominciare a LAVorare per gli animali! Noi restiamo in fiduciosa attesa dei tuoi capolavori. Informativa privacy (art. 13 regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679) LAV Onlus con sede legale in viale Regina Margherita, 177 - 00198 Roma è la titolare del trattamento di dati. I trattamenti dei dati personali di un minore possono essere autorizzati solo da chi è titolare della responsabilità genitoriale. LAV, in assenza di tale autorizzazione, non potrà esercitare alcun trattamento. I dati saranno trattati con modalità cartacee e telematiche nel rispetto di principi di correttezza, liceità, trasparenza e per finalità strettamente connesse e strumentali agli scopi istituzionali della associazione. La durata del trattamento è funzionale al rapporto con l’associazione. All’interessato sono garantiti tutti i diritti specificati dagli articoli da 15 a 22 del RGPD 2016/679 che potrà esercitare attraverso il titolare della responsabilità genitoriale. Tra questi ricordiamo la revoca del consenso al trattamento, il diritto di chiedere e ottenere l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali. Le richieste andranno rivolte senza formalità a privacy@lav.it o con posta tradizionale presso l’indirizzo LAV Viale Margherita 177 - 00198 Roma e saranno evase nei tempi previsti dalla normativa. La informativa sul trattamento è anche pubblicata sul sito www.lav.it e www.piccoleimpronte.it. Disegni, foto o altro materiale didattico inviati per la pubblicazione su Piccole Impronte non verranno restituiti. Ai sensi della legge 22.4.1941 n. 633 (Legge sul diritto d’autore), oltre al loro trattamento, si autorizza LAV alla loro conservazione in archivi cartacei ed elettronici, all’utilizzo senza scopo di lucro e alla diffusione a titolo gratuito per fini educativi e promozionali. Riconoscendo anche, se del caso, ogni più estesa facoltà di elaborazione, riproduzione e adattamento totale e/o parziale.

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L’Angolo della posta Noi siamo il futuro

Quei gatti avevano fame

Tommaso Scarpelli, 11 anni, Firenze

Marina Martini, 8 anni, Bari

Ho letto cose che mi hanno reso triste. Di cani abbandonati che nessuno vuole. Di animali selvatici uccisi dai cacciatori. Di animali ai quali vengono prelevati dei particolari organi per fare medicinali. Di altri ancora che sono in via d’estinzione a causa della distruzione del loro ambiente. Ma ho capito che noi ragazzi dobbiamo imparare ad amare gli animali e in generale tutti gli esseri viventi, perché noi saremo il mondo di domani e dobbiamo sapere come renderlo migliore.

Alla punta della strada, dove abito, ci sono gatti di strada. Questi gatti vengono nutriti da una brava signora, che ogni giorno porta loro da mangiare. Di solito essi si riuniscono dietro la porta della signora e lei sentendoli, gli porta il cibo. Un giorno ho notato però che la signora dopo tanto che i gatti miagolavano non portava loro da mangiare, perché non c’era. Era partita per un lungo viaggio. Preoccupata per essi andai in cucina e portai loro degli avanzi. Nel vedermi furono dapprima spaventati e poi felici perché nuovamente c’era chi li accudiva, infatti da quel momento in poi sono diventata la loro specialissima amica.

Il pangolino di Alida Avellini, 11 anni, Fiumicino (Roma). Questo animale viene ucciso in Asia per le scaglie e la carne, e ora dicono che sia una specie “vettore” del Covid-19. Ma nessuna ragione, cultura o tradizione giustifica il suo maltrattamento.

Caro Tommaso, tutti noi siamo tristi quando leggiamo di maltrattamenti sui nostri amici. Ma la tristezza deve essere la molla che ci spinge ad aiutarli! E da come ci scrivi, tu lo hai capito benissimo: i bambini di oggi costruiranno il mondo di domani e, amando gli animali, lo renderanno più bello e giusto per tutti. A partire anche dalle piccole (ma mica tanto!) azioni: come quella di Marina che si prende cura, con amore e impegno, dei suoi amici felini. Brava! Ognuno deve trovare la propria attitudine per aiutare gli animali e il tuo è un modo bellissimo e appassionante!

Volete mandarci una lettera o dei disegni?

Fate compilare a un genitore il modulo nella pagina accanto, tagliatela (o fotocopiatela prima). Poi mettetela nella busta insieme a quello che volete inviarci. Solo così potremo pubblicare le cose che ci mandate. P

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L’Intervista a cura delle “Vegan Sisters”

Valentina e il suo primo pulcino In questo numero siamo contente di farvi conoscere una persona che per noi è fonte di grande ispirazione. Valentina è un’insegnante di inglese e attivista vegana che trasmette il suo amore per gli animali, sia nella sua vita quotidiana sia nel suo lavoro. L’abbiamo conosciuta a Caltanissetta dove vive, siamo diventate amiche e rimaste in contatto. K: Ciao Val, perché sei diventata vegana? V: A dieci anni avevo un pulcino. Non potendo tenerlo in casa fui costretta a

lasciarlo da un contadino, ma quando tornai tempo dopo, lui non c’era più. Sentii un colpo al cuore e smisi subito di mangiare il pollo. Poi a 17 anni diventai vegetariana e infine vegana.

BJ: Abbiamo ancora dei bellissimi ricordi di quando ci hai invitato a parlare nella tua scuola. Come proponi l’argomento del veganismo ai tuoi alunni? V: I libri scolastici includono spesso storie ed esercizi sugli animali domestici, in fattoria, allo zoo, al circo... Quasi mai sono visti come esseri senzienti, con il loro diritto alla vita. Ecco, io uso il testo di questi libri come spunto di riflessione.

Il messaggio di Valentina è molto chiaro, non credete?

K: Quando spieghi ai bambini il veganismo, capiscono facilmente? V: Essere vegani vuol dire semplicemente rispettare tutti gli esseri senzienti,

quindi più che spiegare è sufficiente dare il buon esempio. I bambini non solo lo capiscono, ma sono orgogliosi del mio attivismo: spesso si uniscono a me in qualche manifestazione!

BJ: Come reagiscono i tuoi colleghi e i genitori (non vegani) al tuo modo di insegnare? V: I miei colleghi affrontano di rado temi animalisti. Invece i genitori sono perlopiù contenti di me, come educatrice e come attivista. K: Da vegana cosa pensi del futuro? V: A volte provo sconforto. Quando vedo i miei alunni bere

dalla bottiglia di plastica usa e getta, mangiare merendine, abusare della tecnologia, mi sento profondamente triste. Poi però trasformo questo dolore in forza: sento una grande responsabilità nei loro confronti e per il loro avvenire! 30 | P

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BJ: Rimanendo sul futuro, pensi sia importante che questa generazione faccia qualcosa per gli animali? V: I bambini sono il nostro domani ma stiamo lasciando loro un mondo pieno di problemi. Quando ero piccola non si parlava ancora di ecologia e di rispetto per gli animali. Oggi è fondamentale stimolare i bambini, ancora non condizionati dall’egoismo della società, alla sensibilità verso i nostri amici. K: C’è qualche esperienza che vorresti condividere con noi? V: In un libro gli animali sono rappresentati nelle gabbie strette di uno zoo e in

Valentina al lavoro con i suoi alunni e, qui sopra, in posa per una foto ricordo con le Vegan Sisters. Qui sotto, Valentina con alcune "flashcard" tanto amate dai bambini.

una canzone una zebra mangia le salsicce. Con i miei alunni abbiamo parlato degli habitat naturali e dell’alimentazione di ciascun animale, abbiamo fatto un cartellone con tutti gli animali liberati, riscrivendo correttamente la canzone: “La zebra non mangia le salsicce, ma l’erba del prato”. Un’altra bella esperienza è stata quando ho invitato voi due a parlare in classe dell’agnellino salvato dal mattatoio: la vostra storia ha commosso tutti.

BJ: Hai consigli per altri educatori che vorrebbero seguire il tuo esempio? V: Parlate ai vostri alunni usando il metodo socratico, ovvero ponendo domande

che portano a capire che gli animali sono nostri amici e che dobbiamo proteggerli. Poi è importante appuntare tutti i libri in cui gli animali vengono rappresentati come cibo, veicoli, schiavi al servizio dell’uomo. E scrivere alle case editrici perché li aggiornino.

K: Grazie Val per tutto quello che fai per i bambini e gli animali! Il tuo lavoro ci dà speranza per un mondo migliore! BJ: E grazie a tutti i nostri lettori. Ricordate di seguirci sui social: ci trovate come vegan sisters su Facebook, Instagram e TikTok. Potete anche mandarci domande e commenti a: vegan.sisters.4kw@gmail.com P

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Banana bread al cacao Stanchi della “solita” banana? Siete nella pagina giusta! Ecco la ricetta che fa per voi. Preparare questo dolce squisito in cui la banana è protagonista è davvero semplice, provare per credere. Tutti ai fornelli con Martina! 1 In un recipiente setaccia la farina con il lievito, la cannella e il sale e tieni da parte. Metti le banane tagliate a pezzi in una ciotola capiente e schiacciale con la forchetta fino a ottenere una crema; aggiungi lo zucchero, l’olio e il latte un po’ per volta sempre mescolando.

2 Ora aggiungi al composto di banana la farina, un cucchiaio per volta, e mescola con una frusta fino a che non è tutto perfettamente amalgamato.

3 Rivesti una teglia da plumcake con della carta forno e versa all’interno parte dell’impasto, lasciane meno della metà nella ciotola e in questa parte aggiungi il cacao mescolato ai 5 cucchiai di latte. Ora versa l’impasto al cacao sulla parte bianca e infine metti la teglia nel forno preriscaldato a 180 °C per circa 40 minuti. Prima di togliere dal forno, controlla con uno stuzzicadenti che la torta sia cotta anche all’interno.

4 Lascia intiepidire prima di sformare dalla teglia e rimuovi delicatamente la carta forno.

NOTA Questo dolce è buonissimo così per la colazione o la merenda, ma provalo anche spalmando su una fetta della crema di nocciole o del burro di arachidi!

Ingredienti • 250 g di fa

• 180 g di zu

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cchero • 2 banane m ature • 70 ml di olio di semi di gira sole • 140 ml di la tte vegetale (più altri 5 cucchi ai) a temper atura ambiente • 30 g di caca o amaro • 1 bustina di lievito per do lci • 1 pizzico di sale • 1/2 cucchiai no di cannel la

Arianna Dall’Occo Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile mangiare bene lo stesso. Ama fotografare gli animali nel loro ambiente naturale, perché quella fotografica è l’unica caccia che dovrebbe esistere.

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Il Quiz Ed eccoci arrivati all’ultima pagina del nostro amato Piccole Impronte. Ti sei divertito? Hai imparato qualcosa di nuovo sui nostri amici animali? Mettiti alla prova con il nostro test e... arrivederci al prossimo numero. I pesci bevono? A No, mai! B Sì, ma solo se vivono in acqua salata C Sì, tutti i pesci bevono

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Le anguille dove depongono le uova? A Sul fondo dei laghi, sotto pietre piatte B In alcune aree del Mar Mediterraneo, in mezzo alla vegetazione marina C Nel Mar dei Sargassi, a mille metri di profondità

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In cosa consiste la pesca chiamata Catch and Release? A Si pratica a mani nude nei ruscelli B I pesci vengono ributtati in acqua dopo la cattura C Riguarda i pesci tropicali catturati per gli acquari casalinghi

SOLUZIONE: 1C - 2B - 3C - 4A - 5C

Tutte le foto © Nosyrevy | Shutterstock

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In questo periodo di pandemia, è necessario lavare spesso i nostri cani? A No, ma è meglio pulirgli le zampe dopo la passeggiata B Sì, almeno una volta alla settimana C È bene passare ogni giorno una salvietta antisettica sul pelo

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I pipistrelli possono trasmettere il Covid a noi umani? A Sì, ma solo se penetrano all’interno delle abitazioni B Sì, volando in prossimità di assembramenti C No, la vicinanza dei pipistrelli non è un fattore di rischio P

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Sarai dalla parte di tutti gli animali e se hai fino a 14 anni riceverai Piccole Impronte per un anno (cioè 5 numeri) Usa il bollettino nelle pagine centrali oppure vai su: www.lav.it/sostienici/iscrizione-lav e scopri insieme ai tuoi genitori come fare Se hai dubbi chiamaci al numero 06 4461325


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