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Il soffiasogni di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Marcella Pera
Lnon lontano da Rocca Sganghera. La gente, nelle giornate di sole,
a primavera portava i suoi profumi sulla riva del fiume che scorreva
stendeva coperte colorate sulla riva e si sdraiava a guardare il cielo. Qualcuno però aveva la brutta abitudine di portarsi dietro una canna e di gettare l’amo nel tentativo di acchiappare qualche povero pesce. E purtroppo spesso erano bambini, accompagnati da padri orgogliosi, tutti contenti quando qualche creatura indifesa veniva fuori dibattendosi. Una notte la fata Betulla fu chiamata all’assemblea dei pesci. Tutti dicevano che era impossibile andare avanti in quel modo, perché non si poteva essere più sicuri neanche di quello che si metteva in bocca… Poteva sempre essere un’esca con un uncino nascosto! Betulla tornò nella foresta, dove il tasso Carlo stava raccogliendo bacche. «Come possiamo far capire a quei bambini che anche i pesci soffrono? Che non sono giocattoli?» chiese Betulla. «Molto difficile», disse Carlo «sarebbe un sogno…». «Sogni?», disse Betulla «Ma certo!». E con un suono di campanelle e uno sfavillio di polvere magica scomparve.
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i c c o l e
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