PAVIMENTAZIONI STRADALI
Il Progetto Ecopave: sviluppo di un supermodificante con plastica riciclata per migliorare le pavimentazioni stradali La ricerca per la messa a punto di additivi per conglomerati bituminosi necessita di continua dedizione in termini di energie e competenze tecnico - scientifiche: dalla chimica al comportamento fisico - meccanico dei materiali sino ai processi produttivi, includendo la progettazione e la gestione delle pavimentazioni stradali. Il supermodificante a base di grafene chiamato Gipave® è il risultato di una ricerca (Progetto Ecopave) durata 6 anni, finanziata dal POR FESR 2014 - 2020 di Regione Lombardia. Per la buona riuscita del progetto si è reso necessario un rigoroso approccio scientifico che ha permesso di superare i limiti del riciclaggio delle plastiche dure destinate sino ad oggi al termovalorizzatore. Gli esperti coinvolti direttamente nel Progetto Ecopave sono stati 50, di cui 20 hanno età inferiore ai 35 anni e 19 sono donne. Molte altre aziende e gestori sono stati resi partecipi indirettamente. Risalgono a inizio anni 2000 i primi tentativi di riciclo dei conglomerati bituminosi che hanno portato alla costruzione delle cosiddette "plastic roads". I primi test sono stati effettuati in Australia, Indonesia, India, Regno Unito, Paesi Bassi e USA. E' giusto domandarsi perché tali sperimenta-
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zioni non hanno mai avuto grande successo in questi 20 anni. La risposta si deduce dal fatto che non tutti i polimeri sono adatti alla modifica dei conglomerati bituminosi. Il comportamento fisico - meccanico dei conglomerati bituminosi modificati con le plastiche (PMA - Polymer Modified Asphalt) dipende sostanzialmente dalla natura chimica delle stesse e dalle proporzioni in cui sono mescolate per formare i compound polimerici. Ad oggi l'utilizzo dei plast mix non permette di avere un'uniformità di formulazione (dipende dalla raccolta) perché le plastiche non sono selezionate (includendo in questo modo anche quelle non idonee per le pavimentazioni stradali). Tale circostanza comporta punti deboli e mancanza di uniformità strutturale della pavimentazione, limitandone la durata. In questo contesto si è inserito il progetto di ricerca Ecopave, i cui principali obiettivi sono stati: - Stabilire i limiti del plast mix e definire gli impieghi attraverso un processo di tecnoselezione; - Riutilizzare la plastica normalmente destinata alla termovalorizzazione; - Definire la corretta formulazione chimica del nuovo supermodificante (compound polimerico); - Ottimizzare le prestazioni meccani-
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che del grafene; - Aumentare sostanzialmente le prestazioni dei conglomerati bituminosi rispetto sia all'utilizzo di bitumi tal quali sia rispetto ai bitumi modificati (Polymer Modified Bitumen - PMB). La capogruppo del Progetto Ecopave è stata Iterchimica e i partner coinvolti sono stati: - G.Eco, società mista a capitale pubblico - privato compartecipata dal Gruppo A2A che si occupa di raccolta differenziata, recupero, gestione e smaltimento di tutti i generi di rifiuti, nonché tutte le attività inerenti all'igiene urbana e alla salvaguardia ecologica dell'ambiente; - Directa Plus, uno dei maggiori produttori e fornitori mondiali di prodotti a base di grafene, realizzato in modo sostenibile secondo brevetto; - Università degli Studi di Milano Bicocca (UNIMIB), ateneo italiano dotato di un Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra (DISAT). La ricerca è terminata con il deposito di due brevetti (uno per il prodotto e uno per il processo produttivo).
1. Progetto Ecopave (POR FESR 2014 - 2020 Regione Lombardia) 2. Ponte San Giorgio di Genova: realizzazione dello strato di SMA con Gipave®
Lavori Pubblici n. 111 settembre - ottobre 2021