7. L’identità di un indirizzo: il punto di vista delle famiglie e degli studenti
7.2. Il LES in L.I.S. Roberto Perotti, Liceo Alfano I di Salerno Interprete LIS: prof.ssa Antonietta Bertone Grazie a tutti voi. Do un grande bacio virtuale a tutti. Vorrei raccontarvi la mia esperienza personale. Che cosa è successo. Sono una persona sorda, come vedete; prima di frequentare le scuole superiori frequentavo la scuola media speciale Filippo Smaldone di Salerno. Attenzione, in genere succede questo: chi vuole frequentare, dopo le scuole medie, e avere l’opportunità di avere l’accessibilità ai contenuti a 360 gradi è costretto a cambiare città, ad andare lontano dalla propria città, dai propri amici, andare a Barletta o a Padova. E questa è una cosa che nella maniera più assoluta non volevo. I nostri genitori ci hanno aiutati, sono andati al Comune, poi sono andati al Liceo Alfano I e grazie alla professoressa Elisabetta Barone, grazie entrambe queste due sponde, il Comune e la Preside Barone, siamo riusciti ad avere un finanziamento per avere del personale specializzato. Grazie a questo finanziamento abbiamo avuto degli assistenti alla comunicazione che potessero darci opportunità di poter avere accesso a tutti i contenuti. Il primo giorno di scuola e stato particolare: era pieno di gente, noi eravamo molto intimoriti. Siamo in sei sordi ed eravamo intimoriti. Sapete qual è la difficoltà: si parla tanto di bullismo e avevamo paura, nel nostro piccolo gruppo, di poter subire qualche episodio di bullismo. In realtà, dopo qualche settimana, a dire il vero io sono un po’ quello più aperto nel gruppo dei sordi e ho fatto da tramite, dicevo che dopo qualche settimana la nostra convivenza in classe, in una classe di tutti studenti udenti, è stata piacevolissima ed è diventata una bomba. Perché questa esperienza di sei ragazzi sordi inseriti in una scuola pubblica statale è diventata di dominio pubblico; abbiamo partecipato a progetti, ad attività, abbiamo fatto moltissime cose, grazie ai docenti, siamo andati a delle mostre, partecipato a corsi: Tutte le cose che la scuola ci proponeva le abbiamo potute fare. L’obiettivo qual era? Dimostrare alla città di Salerno, ma in generale a tutta la scuola, che è possibile una integrazione anche grazie alla presenza di due assistenti alla comunicazione che consentono il passaggio comunicativo da e per la LIS. E tutte le scuole salernitane sono rimaste meravigliate, molte incuriosite: sono venute a vedere questo esperimento, sono venute a conoscerci per poter replicare. Non è semplice, può sembrare una cosa facile ma non è semplice; ci siamo sforzati molto. C’è un proverbio che dice: “Il grosso impegno alla fine porta a dei risultati, è ripagato, l’impegno”. Vorrei adesso concentrare la mia attenzione su un altro aspetto. È possibile per un gruppo di sordi studiare al LES? Ebbene sì, la mia risposta è sì. Siamo in un contesto di un convegno nazionale del LES e, in quanto sordo, (non tutti conoscono la realtà del mondo dei sordi) ho una certa propensione all’attività sociale, a conoscere il mondo, alla cultura. Accanto ai temi sociali ed economici, il LES è un indirizzo di studi che riesce ad armonizzare teoria e pratica, e quindi la partecipazione a seminari e attività varie è stata molto utile per noi. Molti di noi desiderano iscriversi all’università senza avere particolari difficoltà nella comunicazione e nell’accesso ai contenuti.
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