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LUNARFOLLIE
Omaggio a Fabrizio De André
Era l'11 gennaio del 1999, quando la morte di Fabrizio De André scosse l'intero mondo della musica italiana. L'artista aveva appena 58 anni quando un tumore ai polmoni lo vinse. Ma chi era Fabrizio De Andrè? Fabrizio Cristiano De André, noto come Fabrizio De André o "Faber", per la sua simpatia verso i pastelli e le matite della Faber-Castell, è considerato come un’importante figura di riferimento musicale e uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Nato il 18 febbraio 1940 a Genova, ha dedicato ben quarant'anni della sua vita all’attività artistica, vendendo 65 milioni di dischi e guada-
gnando un posto nella classifica degli artisti italiani di maggior successo. Uno dei suoi album "Creuza de mä" (interamente in dialetto genovese) è stato qualificato dalla rivista "Rolling Stone" nella TOP 4 dei migliori album italiani. La sua canzone d'autore è incentrata sulla voce profonda piuttosto che sulla melodia, seguendo lo stile di "far poesia in canzone". Accompagnati da una leggera chitarra e pochi contrappunti, i personaggi principali delle sue opere sonore sono i testi poetici. Definiti da diversi critici come vere e proprie poesie, Fabrizio canta agli ultimi, agli oppressi, ai diseredati, alle "vittime di que-
sto mondo". Con una voce che accarezza l'anima, trasmette la sua compassione in molteplici importanti messaggi: l'amore in tutte le sue manifestazioni, la scoperta, il dolore e la sofferenza, gli atteggiamenti ingannevoli di chi ha potere, la società che non accetta il diverso. La sua capacità di raccontare storie in un modo originale, e a volte polemico, hanno fatto sì che venisse definito come il "poeta degli sconfitti", un baluardo di chi è stato lasciato ai margini della società. Diverse sue opere vennero inserite in varie antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni Settanta.