Lunarfollie Gennaio 2022

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LUNARFOLLIE

IL FUTURO SIAMO NOI Ecco perché Fridays for Future

Si è scritto e si scrive tanto sul cambiamento climatico, sull’inquinamento, sulla crisi climatica, ma quello che costituisce il maggior freno alla nostra lucidità siamo proprio noi stessi. Quel che da tempo è noto è che forse l’uomo non è più solo homini lupus, ma ormai è diventato un predatore assai più pericoloso che dimora in un consumismo febbrile. Non è un caso se le popolazioni indigene, aliene alla mentalità predatoria che da secoli scandisce le nostre vite, vivono in simbiosi con i ritmi della natura, della foresta, della savana. Non è il classico “si stava meglio quando si stava peggio”, perché indubbiamente l’umanità ha compiuto considerevoli passi in avanti, in tanti ambiti. Questo progresso, però, è costato un caro prezzo, e soltanto ora, costretti a pagarne le conseguenze sulla nostra pelle, ce ne rendiamo conto. Eppure, siamo sempre così impegnati a combatterci l’un l’altro, a erigere muri fra di noi, a inseguire il nostro personale e labile interesse. Quanto sarebbe bello, io mi chiedo, se

unissimo le forze per combattere davvero, non contro qualcuno, bensì per qualcuno. Batterci per il nostro futuro, per le prossime generazioni e per difendere questa terra così bella, che è la nostra casa. Tacitamente sappiamo da chi questo mondo vada difeso. Perché se scendessimo veramente in campo, comprenderemmo che non ci scontreremmo con altri, se non contro noi stessi. La schiera nemica non sarebbe che lo specchio della nostra cupidigia, la battaglia, allora, l’unico vero tentativo di miglioramento. Non ci è permesso ripartire da zero, non è il nostro obiettivo quello di costruire un mondo tanto perfetto, quanto utopico. Utopico sarebbe anche sperare di poter cambiare questo mondo che da secoli va delineandosi. Possiamo per ò cambiare noi stessi, quello sì, ed è qui che è riposta la speranza. Se noi siamo la causa, in noi giace la soluzione. Il solo appiglio che ci resta è lenire le ferite che noi stessi ci siamo inflitti, asciugare il pianto provocato dal nostro stesso agire. Il terreno di

battaglia si concretizzerebbe nella nostra vita, nelle nostre abitudini, nei nostri acquisti. Costruire, anziché distruggere; amare, anziché violentare. Quando si parla di lotta per il clima subito viene alla mente l’immagine della giovane attivista Greta Thumberg con l’impermeabile giallo e il cartellone con la scritta “sciopero scolastico per il clima”; e tutti noi ricordiamo bene le strade e le piazze invase dalle folle di studenti con cartelli, striscioni e strumenti musicali. Ebbene, Fridays For Future è la voce di chi ama. È la voce di chi ama questa terra e non sopporta di vederla depredata. È la speranza che muove le bocche e infiamma gli animi di tanti, di giovani; è l’urgenza che grida nelle piazze e freme dentro i cuori. FFF nasce come un atto di amore e preoccupazione, ma ancor più, di sentita consapevolezza. Per capire meglio di cosa si tratta ci parla Giovanni Mori, ingegnere, attivista ambientale e


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