Mast Head - Winter 2022 – 2023
Copyright 2022: Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine. All rights reserved. No part of this magazine maybe reproduced or used in any manner without the written permission of the Publishers.
Graphic Design: Alba Graphic Design Studio. Madrid, Spain.
Graphic Designer: Raúl López Rojo.
Advisory Board of Directors & Director of Technical Solutions: Author & Photographer Philippe Germain. Founder, Publisher & Editor in Chief: Margaux Cintrano.
Co Publisher, Author & Italian Translator: Maurizio Pelli.
Official Photographers: Giovanni Panarotto & Vittorio Sciosia.
Official Spanish Editor in Chief: Author & Sommelier José Luis Del Campo Villares.
Collaborating Photographers – Winter Edition 2022 - 2023
Cover Photo: Photographer Vittorio Sciosia
Photographer Philippe Germain
Group Avillez – Lisbon, Portugal
Caffè Pontevecchio Firenze
Media Press Agencies and Websites
The Parador Hotel Network of Spain
Ifema Madrid – Fitur 2023 – Madrid, Spain
Group Avillez – Lisbon, Portugal
Relais & Chateaux Family Estate Zornitza – Melnik, Bulgaria
Cybartender Luca Coslovich & Lady Photographer Emanuela Nocito Gastronomy Critic Luigi Cremona & Lorenza Vitali Cremona
Multi Task Manager Giuseppe Damiano
Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine: Https://www.Beyond-taste.com
Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine: Https://www.issuu.com
Fotografia di Giovanni PanarottoEdizione Natale-Inverno 2022-23
Pagina Editoriale a cura di Margaux Alexandria Cintrano
“Il mondo ai tuoi piedi” di Margaux Cintrano.
Ifema, ancora una volta si conferma il più grande centro congressi di Madrid, il prossimo Gennaio 2023 ospiterà la 42° edizione della FITUR (Federación International Feria de Turismo).
Saranno presentati oltre 200 hotel di 200 Paesi diversi, crociere sui sette mari, affascinanti destinazioni nazionale e internazionali, palazzi storici, indimenticabili enogastronomici Relais & Châteaux Hotels, Small Luxury Hotels, antichi castelli ristrutturati, storiche strade interne rurali, paesaggi urbani, straordinarie città cosmopolite, mari turchesi, lussureggianti isole tropicali, proposte di vendita al dettaglio di grande classe dal mondo, mercatini vintage e viaggi da sogno.
Verrà inoltre presenta la 76° edizione dell’evento “Mercedes Benz Fashion Show” che si terrà a Madrid alla fine di Settembre 2022.
Il nostro team di collaborati proviene da:
Diverse Regioni Italiane, Lisbona, Portogallo
Dubai, Emirati Arabi Uniti Melnik, Bulgaria
Bierzo, León, Spagna Montpellier, Francia
Jerez de la Frontera, Cadice, Andalusia Città del Capo, Sud Africa Madrid, Spagna Monaco
Questa edizione vi porterà in un mondo esotico, in attesa di essere assaporato, vissuto in strutture che vale la pena esplorare per epicureismo delle loro diverse cucine dalle tradizionali alle più innovative, aziende vitivinicole guidate dalla passione e destinazioni di viaggio tra le più esclusive e spettacolari località d’Europa.
Buone vacanze a tutti voi, che il prossimo 2023 riporti la pace e la salute sulla terra, successo e felicità. Augurandovi “buon anno e buone feste”, porgiamo i nostri saluti.
Margaux Cintrano Fondatrice & Maurizio Pelli Editori - Madrid.
Website: www.beyond-taste.com
Edizione Natale - Inverno 2022-23
Co.Publisher Page a cura di Maurizio Pelli Editore.
Articoli:
Zornitza Family Estate Relais & Château - Melnik, Bulgaria
Evento Siretessile - Giuseppe Damiano - Villa Fracanzan Piovene, Orgiano, Vicenza
Emergente Chef - Emergente - Witaly, Villa Terzaghi, Milano Magenta
Cover Feature: Photographer Vittorio Sciosia: Donna Carmela Resort, un’oasi ai piedi dell’Etna 1
Multi Michelin Starred Chef José Avillez: Christmas Holidays ................................................................................... 4
Maurizio Pelli: Zornitza Family Estate Relais & Châteaux - Melnik, Bulgaria 18
Maurizio Pelli: Giuseppe Damiano: Villa Fracanzan Piovene, “Gruppo Siretessile” 24
Cybartender Luca Coslovich: Il Sole d’Inverno ........................................................................................................... 30
Sommelier José Luis Del Campo Villares: La Bodega Emilio Lustau 34
Sommelier José Luis Del Campo Villares: Grandes vinos tintos para nuestras mesas navideñas 40
Sommelier José Luis Del Campo Villares: Vinos espumosos españoles para las mesas navideñas ............................. 44
Author Corrado Passi: Cape Winelands 50
Maurizio Pelli: Luigi Cremona e Lorenza Vitali Cremona: Emergente Chef - Emergente Pizza 2023 - Witaly 56
Caffè Pontevecchio Firenze: CEO Alfonso Petrella .................................................................................................... 60
Sommelier Filippo Freda: Champagne Napolean 64
Author & Photographer Philippe Germain: Voilà 4 Superbes Mariages 68
The Spanish Parador Hotel Network: Carmona, Sevilla ............................................................................................. 72
Margaux Cintrano: Ifema: Fitur 2023 78
Margaux Cintrano: Ifema: Mercedes Benz Fashion 86
dell’Etna
Articolo e fotografia di Vittorio Sciosia
Ai piedi della montagna che respira, l’Etna, così sacra ai siciliani, che domina l’orografia della Regione, si accoccola un boutique hotel di charme, il Donna Carmela. Una struttura di fine Ottocento immersa in 10.000 metri quadrati di piante mediterranee e subtropicali e giardini curatissimi che rinfrancano lo spirito di chi viene a rilassarsi in una delle 26 camere o uno degli 8 lodge di design costruiti secondo i principi della bio-architettura. Il resort dista pochissimo dalla costa del mar Ionio, essendo a poco più di un chilometro in linea d’aria subito a nord di Acireale che invece si raggiunge in poco più di un quarto d’ora di auto. Il posto è bellissimo con il vulcano che torreggia a ovest dall’alto dei suoi 3000 metri e il luccichio del mare a est. Quando si entra in questa oasi di pace e lusso, ci si dimentica quasi istantaneamente dei problemi che inevitabilmente ci si porta dietro. L’accoglienza è raffinata ma allo stesso tempo calda e ospitale, come si conviene alla maggior parte del popolo siciliano innamorato della propria storia che desidera far scoprire all’ospite le bellezze di questo lembo di terra crocevia di culture e razze diverse. Il risultato di queste ripetute dominazioni ha influenzato in modo profondo il territorio e la sua gente, dall’arte al cibo, dalla musica alle tradizioni.
Tutto questo si riflette anche nel Donna Carmela, dall’arredamento alla cucina, curatissima, del giovane chef Piergiorgio Alecci. Una delizia per il palato ma prima ancora per la vista. Piatti che per composizione e sapore non hanno nulla da invidiare ad alcun stellato Michelin, anzi, spesso sono meglio. Le materie prime sono rigorosamente del territorio e non potrebbe essere altrimenti considerando la ricchezza della terra e del mare. Anche i dolci, preparati ogni giorno, sono una parte importante della esperienza gustativa del Donna Carmela. E del resto siamo in Sicilia dove i dolci sono parte di quella eredità lasciata e tramandata dalle varie dominazioni.
Alcune stanze hanno delle Jacuzzi private nel terrazzino afferente alla stanza. Immerse nel verde, l’ospite può godere di un relax in totale privacy mentre sorseggia uno dei vini del territorio. Il percorso per arrivare alle stanze si snoda attraverso percorsi dove la natura e le piante sono protagoniste. Non a caso i proprietari della struttura sono anche i proprietari di uno dei più grandi vivai d’Italia e d’Europa, i vivai Faro. Poco lontano dalla struttura principale c’è una villa padronale, questa davvero ad un passo dal mare che viene affittata per intero a gruppi o famiglie che vogliono stare un po’ più isolati ma con gli stessi comfort dell’albergo principale. C’è una grande piscina privata solo per gli ospiti della villa che è arredata con gusto ed eleganza tutta siciliana. Il Donna Carmela, che eredita il nome dalla proprietaria, Carmela Faro che spesso si vede in giro mentre si prende cura amorevolmente di ogni dettaglio del resort, è una struttura di un lusso pulito ed elegante, senza ostentazione. Ogni dettaglio è studiato per far sentire l’ospite a casa così come del resto vale lo stesso per il personale che, in maniera discreta, si accerta che i desideri vengano esauditi appena possibile. Una perla di struttura in una terra che vale non una, ma cento visite, per imparare ad apprezzarla come si deve.
BIOGRAPHY
JOSÉ AVILLEZ
I never dreamed I would be where I am today, nor overcome what I have overcome.
I made it here because I have a dedicated, passionate and enthusiastic team that stands out because of its drive to keep learning more and doing better.
José AvillezPortuguese and a chef, José Avillez’ focus is to promote Portuguese gastronomy and to contribute to making Portugal a top gastronomic destination. He’s considered a reference in Portuguese gastronomy and has stood out because of his enterprising spirit and drive to go further.
His immense curiosity, love for travelling and constant drive to experiment and learn have contributed a great deal to his creativity and evolution, though the great source of inspiration is Portuguese cuisine. He defines himself as a chef who’s passionate about cuisine and about his country and who embraces innovation and creativity without ever forgetting tradition, quality, authenticity and the worth of work.
José Avillez grew up near the ocean and a pine forest in Cascais, and this had a profound influence on his work. He studied Business Communication in college, had private study lessons with the key author on traditional Portuguese gastronomy, Maria de Lourdes Modesto, and did many professional internships in several different restaurants in Portugal and abroad, such as El Bulli by Ferran Adrià, who transformed his concept of cuisine.
In 2008 he took on the role of executive chef of the emblematic restaurant Tavares, in Lisbon, the place where, in 2009, he’d come to win his first Michelin star. In 2011 he decided to open his own restaurants and today has several in Portugal, in Lisbon and Porto, and also in Dubai, each with a different concept, but all expressing his passion for cuisine.
In 2020, due to the repercussions of the Covid-19 pandemic in the restaurant and tourism sectors, José Avillez reorganized his restaurants, closing some of them and adapting those that remained opened to the new national and international reality.
José Avillez has an enthusiastic team who assists him in the restaurant operation and helps him develop his different projects, including his TV shows, books and signature wines.
Today, what is it that excites and drives him?
Creating momentum and mobilizing my country, promoting Portuguese gastronomy, working with my amazing team, and cooking and caring for my customers. But also, and always, the moments of creativity, because it’s when I feel the most pleasure and emotion in my life. Then there’s the emotional commitment, the chance to give… that’s what we do in cuisine! Life is a journey and the important thing is to give and leave more than we take.
THE RESTAURANTS
− At BELCANTO (Lisbon - Chiado), distinguished with two Michelin stars and considered one of the world’s 50 best restaurants by the prestigious “The World’s 50 Best Restaurants”, José Avillez offers revisited Portuguese cuisine in a sophisticated atmosphere that evokes the old romantic feel of Chiado. This is the style that truly defines him and expresses his creative evolution. Opened in January 2012. belcanto.pt
− ENCANTO (Lisbon – Chiado) is an enchanted place of haute cuisine where vegetables are celebrated as stars. Legumes, leaves, seeds, algae, mushrooms, flowers, fruits, eggs, and cheeses are delicately prepared and served. Here, we celebrate the work of small or local Portuguese farmers and cede the spotlight to seasonal products. Opened in March 2022.
encantojoseavillez.pt
− PÁTEO (Lisbon - Chiado) is where seafood and fish are king, at the ample and surprising BAIRRO DO AVILLEZ, a neighbourhood that gathers different, yet complementary gastronomic concepts, inspired by the best Portuguese flavours, signed by chef José Avillez. Opened in August 2016. bairrodoavillez.pt
− TABERNA (Lisbon - Chiado) is Lisbon’s most atypical tavern and offers good Portuguese flavours with a touch of creativity in a very laid-back atmosphere. Open every day, noon to 11:00 p.m., at BAIRRO DO AVILLEZ By TABERNA’s entrance, you’ll find a Mercearia (gourmet deli) where you can buy irresistible delicacies. Opened in August 2016.
bairrodoavillez.pt
− MINI BAR (Lisbon - Chiado | Porto) is José Avillez’ gourmet bar that offers a new entertainment concept and small, varied and flavourful gastronomic experiences, along with wonder and fun. This is not a traditional restaurant. Here, nothing is what it seems. Opened in September 2014 in in Teatro São Luiz and in 2020 moved to BAIRRO DO AVILLEZ minibar.pt
− CANTINHO DO AVILLEZ (Lisbon - Chiado and Parque das Nações | Cascais | Porto) offers a good Portugueseinspired cuisine influenced by the chef’s travels in a very comfortable atmosphere. In Chiado it opened in September 2011; in Parque das Nações it opened in May 2018; in Cascais it opened in May 2019; in Porto it opened in September 2014. cantinhodoavillez.pt
− PIZZARIA LISBOA (Lisbon - Chiado) is an old dream come true. José Avillez dreamed of opening a pizzeria ever since he was a young boy... Maybe because he was fascinated by the way pizza has travelled the world, maybe because he loves the fun, family-friendly atmosphere of pizzerias, or maybe because he loves a new challenge. Or, quite probably, for all of these reasons. Opened in March 2013 and moved to Bairro do Avillez in 2020. pizzarialisboa.pt
THE RESTAURANTS
− TASCA CHIC is a sophisticated and contemporary restaurant of Portuguese traditional flavours; JACARÉ, is a vegetarian carnivore; and BARRA CASCABEL, is a place with the best Mexican flavours that’s the result of a partnership with chef Roberto Ruiz. All three restaurants are located in the Gourmet Experience in El Corte Inglés (LisbonSão Sebastião). Opened in December 2017.
tascachic.pt jacare.pt saloncascabel.com
− TASCA in the Cuá Cuá Club, Quinta do Lago, in Algarve, offers some good Portuguese flavours and other international delights in a fun ambiance of sophisticated relaxation. Here we mix good food with the entertainment of a nightclub, with music and dancing. Opened in June 2022.
cuacuaclub.com joseavillez.pt
INTERNATIONAL PROJECTS
TASCA, distinguished with one Michelin star, at the hotel Mandarin Oriental Jumeira in Dubai, is chef José Avillez’ first international restaurant project. Tasca offers a menu of Portuguese flavours with a contemporary twist in a vibrant atmosphere. Opened in March 2019.
mandarinoriental.com/tasca
OTHER PROJECTS
WINES
Together with José Bento dos Santos at the Quinta do Monte D’Oiro vineyard, in Lisbon, produced the JA wines with his signature: JA Red, produced entirely from Syrah grapes, JA White, made from the grape varieties Viognier and Arinto, and JA Rosé.
BOOKS
José Avillez has contributed to countless Portuguese and foreign books and authored “Um Chef em Sua Casa” (“A Chef in Your Home”), “Petiscar com Estilo” (“Snacking in Style”), “Cantinho do Avillez – As Receitas” (“Cantinho do Avillez – The Recipes”) and “Combinações Improváveis” (“Improbabilicious”).
TELEVISION
JA AO LUME “JA at the Stove” (06/12 - 01/14), aired for three seasons on SIC Mulher channel. In a relaxed and light-hearted manner, chef José Avillez taught us how to be creative in the kitchen every day.
COMBINAÇÕES
imPROVÁVEIS “Improbabilicious” (11/14 – 02/16), on SIC Mulher channel, was a weekly cooking show in which José Avillez combined flavours, textures and temperatures, suggesting a probable combination, an improbable combination and a recipe for the younger viewers all from a single star ingredient.
FAMILY FOOD FIGHT (12/18 – 03/19), was a juror in the competitive cooking series, airing on RTP 1, in prime time, in which diverse and multi-generational families went head-to-head in high-pressure cooking challenges inspired by real home cooking.
MESTRE DO SABOR “Master of Flavour” – Season 1 (2019), was a juror on the Brazilian gastronomy TV show, produced and aired by Rede Globo. José Avillez and the chefs Leo Paixão and Kátia Barbosa mentored and assessed 24 candidates, all of whom were professional chefs from different regions of Brazil.
MESTRE DO SABOR “Master of Flavour” – Season 2 (2020), this time partially (until May 2020), he was once again a juror on Globo’s TV hit competition on gastronomy.
RÁDIO
O CHEF SOU EU “I’m The Chef” (2014) – José Avillez shared tips, quick recipes, and suggestions on this recurring segment on Radio Comercial.
O CHEF SOU EU “I’m The Chef” (2020) – After 2014’s success, José Avillez returned to Radio Comercial with the same segment, suggesting recipes and challenging listeners to DIY them.
Belcanto is considered one of the world’s 50 best restaurants by the prestigious “The World’s 50 Best Restaurants” coming in at #46.
Tasca, at the hotel Mandarin Oriental Jumeira in Dubai, is distinguished with one Michelin star, in the inaugural Michelin Guide Dubai 2022.
Belcanto is considered one of the world’s 50 best restaurants by the prestigious “The World’s 50 Best Restaurants” coming in at #42.
José Avillez is considered the 44th best by “The Best Chef Awards”.
José Avillez is considered the 70th best by “The Best Chef Awards”.
Belcanto is considered one of the world’s 50 best restaurants by the prestigious “The World’s 50 Best Restaurants” coming in at #42.
Belcanto comes in at #75 on the restaurant ranking by the prestigious “The World’s 50 Best Restaurants”.
José Avillez is distinguished with the greatest award by the International Academy of Gastronomy, the Grand Prix de l’Art de la Cuisine.
Belcanto comes in at #85 on “The World’s 50 Best Restaurants“ list.
The guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper awards Belcanto the Gold Fork.
Belcanto is awarded the Best International Restaurant prize by Condé Nast Traveller International. The guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper awards Belcanto the Gold Fork.
Belcanto receives the Gastronomic Restaurant of the Year 2015 award from WINE – The Essence of Wine magazine.
Belcanto receives two awards from the prestigious gastronomic blog “Mesa Marcada”: 2015’s Chef of the Year and 2015’s Restaurant of the Year.
José Avillez travels to Wolfsburg to participate in The Grand Gelinaz! Shuffle at Aqua restaurant.
The Repsol Guide 2015 awards Belcanto three Repsol suns and Mini Bar and Cantinho do Avillez Lisbon and Porto one Repsol sun.
ACCOLADES & EVENTS
Belcanto is included in the list “La Liste”, organized by the French government, coming in at #101 on the world’s ranking of the top 1000 restaurants.
José Avillez’ Belcanto is elected one of the 100 best restaurants in the world, coming in at #91 on the prestigious “The World’s 50 Best Restaurants”.
José Avillez is awarded the Gastronomia David Lopes Ramos 2014 prize by Revista de Vinhos magazine.
José Avillez is named Chef of the Year by WINE magazine.
The guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper awards Belcanto the Gold Fork.
Belcanto receives two awards from the prestigious gastronomic blog “Mesa Marcada”: 2014’s Chef of the Year and 2014’s Restaurant of the Year.
Belcanto is awarded two Michelin stars.
The guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper awards Belcanto the Gold Fork.
The prestigious gastronomic blog “Mesa Marcada” names José Avillez 2013’s Chef of the Year and Belcanto 2013’s Restaurant of the Year.
José Avillez is named Chef of the Year by the guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper.
The guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper awards Belcanto the Platinum Fork, the most prestigious award granted by this guide.
Belcanto is nominated for the first annual “Foodie Top 100 Restaurants: Europe, UK & Asia Pacific” list.
Belcanto is awarded three Repsol suns.
Chef José Avillez is invited by chef Nuno Mendes to participate in the 1st edition of the CRAFT event at the Viajante restaurant in London.
José Avillez participates in the Millesime Madrid event, an exclusive and highly renowned gastronomic meeting.
José Avillez accepts Joana Vasconcelos’ invitation to cater to the artist’s inauguration dinner at the Venice Biennale.
Belcanto is awarded a Michelin star.
For the second time, José Avillez is invited to participate in Madrid Fusión, the largest mediacovered cuisine congress in the world.
Belcanto is awarded the Restaurant Revelation prize by the guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper.
José Avillez is elected Master Negotiator 2012 by the INV, the Institute for Negotiation and Sales.
José Avillez is invited to cater Joana Vasconcelos’ inauguration dinner for her exhibit at the Palace of Versailles in Paris.
José Avillez is awarded the Sabores del Arco Atlántico prize by Spain’s Gijón Tourism Office.
José Avillez is invited to participate in the celebrations for “The Year of Portugal in Brazil” and “The Year of Brazil in Portugal”.
José Avillez is invited to participate in the second edition of Millesime Mexico, the largest and most important cuisine event in Mexico.
José Avillez is elected 2010’s Chef of the Year by WINE - The Essence of Wine magazine.
José Avillez is awarded the Silver Medal of Merit for Tourism by the Portuguese government.
José Avillez is elected 2009’s Personality of the Year in Gastronomy by the magazine WINE - The Essence of Wine
At the invitation of Tourism of Portugal, he participates in Fitur 2010, Madrid’s International Tourism Fair, giving two presentations on food design.
José Avillez is one of the Portuguese chefs invited to the Montreal High Lights Festival.
The guide “Boa Cama, Boa Mesa” by Expresso newspaper awards Tavares restaurant the Platinum Fork, the highest honour granted by this guide.
At the invitation of the AEP, the Portuguese Business Association, José Avillez participates in Moscow’s Market Week, in Russia, where he gives a presentation on Portuguese gastronomy and products.
At the invitation of the Tourism of Portugal and the Portuguese Gastronomy Association, José Avillez is involved in the presentation of the program “Taste Portugal” to consolidate Portugal as a premium gastronomic travel destination.
José Avillez participates in the meeting held by Portugal’s President with young Portuguese chefs, and is one of the five chefs invited to address the audience.
José Avillez is awarded the Medal of Honour by AHRESP, the Portuguese Hotel, Catering and Similar Services Association, for his important contributions and for the services provided.
Tavares restaurant is awarded a Michelin star.
José Avillez is awarded the Chef of the Year prize by the Portuguese Academy of Gastronomy.
Tavares is awarded the 2008’s Best Restaurant of the Year prize, by Revista de Vinhos magazine.
José Avillez participates in Madrid Fusión, the largest cuisine congress worldwide. He is the first Portuguese chef invited to this event.
José Avillez is part of the Portuguese team in Millesime Madrid, a very highly-praised event in the gastronomy world, with all of the top Spanish chefs working alongside each other. In this event, he is the only Portuguese chef invited to work side by side with the elite group of Maestros Millesime, the top Spanish chefs.
José Avillez is named one of the “100 Contemporary Chefs” by Ferran Adrià in the book “COCO”, published by Phaidon.
José Avillez is named Chef of the Year by “Mesa Marcada”, the prestigious gastronomy blog. Tavares is named Restaurant of the Year by the same blog.
José Avillez is awarded the Chef D’Avenir prize by the International Academy of Gastronomy.
Mónica Bessone
+ 351 938 390 905 monicabessone.joseavillez@gmail.com Raquel Esteves + 351 915 330 207 raquel.esteves@joseavillez.pt
Zornitza Family Estate Relais & Châteaux,
Il sociologo-agricoltore Kancho Stoychev ha creato la sua Toscana tra Sandanski e Melnik.
In una delle più belle regioni bulgare, immersa in una straordinaria natura ricca di sorgenti termali, Melnik, situata a 440 s.l.m in provincia di Blagoevgrad, a sud-ovest della Bulgaria, circondata dai monti Pirin sud-occidentali è Città grande interesse vitivinicolo oltre storico-architettonico vantando novantasei edifici attualmente monumenti storico-culturali.
Dalla volontà, lungimiranza, tenacia e impegno di una famiglia di esteti, fautori e divulgatori delle bellezze e della storia del loro Paese d’origine nasce la tenuta “Zornitza Family Estate”.
La struttura principale e gli edifici sono di stile moderno-contemporaneo costruiti con i migliori materiali tradizionali, con pietre pesanti, travi di legno e mattoni rossi. Eleganti e discreti gli interni delle ampie ville private e delle confortevoli camere del “boutique hotel”, di rimembranza rurale Toscana, con una spettacolare vista di vigneti e montagne.
La tenuta è adagiata tra le colline della Bulgaria meridionale in una zona nota per la purezza della sua aria, dove le origini vulcaniche hanno regalato terreni fertili, fanghi termali-curativi e acqua minerale naturale.
La visitai per la prima volta lo scorso luglio, soggiornare nel lusso discreto autentico-tradizionale non ostentato della “Zornitza Family Estate Relais & Chateaux” fu per me occasione inaspettata la scoperta della bellezza di questa regione meridionale della Bulgaria, dalle sue tradizioni e ricchezza storica risalente alla Tracia settentrionale di antica memoria Greca, senza dimenticare le degustazioni di vini straordinari nella cantina della tenuta e le visite di alcune delle tredici cantine di Melnik.
Ebbi anche la fortuna e il piacere di ricevere un invito da Marko Stoychev, ex Campione di Rally, nipote del omonimo scrittore, per un’escursione in moto fuoristrada (elettrica), salendo erti sentieri e scendendo scoscese discese tra i dirupi. Dopo un paio d’ore raggiungemmo il bellissimo monastero ortodosso medievale “Роженски манастир - Rozhen Monastery”, prima di affrontare l’impegnativa salita sulla vetta delle “Scogliere di Sabbia” delle Pirin Mountains, dove fui parte integrante del panorama precedentemente ammirato dal giardino della villa dell’hotel.
Al ritorno per ritemprarmi dalla faticosa (fuori allenamento) escursione motociclistica, approfittai prima della piscina esterna di acqua termale-minerale calda, scaturita da una montagna ex vulcano estinto da milioni di anni, per poi trasferirmi alla “Salus per Aquam” “Zoma Body & Soul” tra terapie terroir, varietà di trattamenti, sauna, bagno turco, vasche termali di acqua salata-fredda e piscina termale coperta. Cosmetici Biologique Recherche e Darphin Paris.
Perfettamente organizzata la degustazione vini della Zornitza Family Estate a cura del sommelier Александър Скорчев - WSET, co-fondatore WSAB. Vini abbinati alle preparazioni “Modern Cuisine” dell’Estate Chef Vesselin Kalev.
Non è necessario controllare l’etichetta per conoscere la provenienza delle carni, formaggi, uova, pane e la classica irrinunciabile “Banitza” tra migliori mai testate, della prima colazione al versatile sia per pranzo che per cena, dalla fornitissima cantina “Bistro 55”.
Basta passeggiare nella tenuta e girare per pascoli e allevamenti per rendersi conto di persona di quello che verrà servito a tavola, ammirando “Adam and Eve” le enormi, rotonde, seducenti e colorate sculture dell’artista bulgaro Pavel Korneyev adagiate sull’erba.
Più impegnativo è il ristorante gourmet “Aestivum”, il primo riconosciuto “Relais & Chateaux” in Bulgaria. Cibo e vino, “terroir” nel vero senso della parola, ingredienti di produzione della tenuta il resto proviene solo dalla regione per manterenere la tradizione e la cultura culinaria del luogo. “Modern Cuisine” in evoluzione, interpretata dallo Chef Vesselin Kalev con migliori prodotti del territorio, tendenze gourmet internazionali e menu stagionali. Cantina di rilievo - Maître de Maison - Yavor Kirov.
La visione del proprietario Kancho Stoychev, “l’ospitalità trasformata in filosofia”; creare un’oasi di tranquillità per gli ospiti, dove il lusso sia in perfetta e completa armonia con la natura dei luoghi. I materiali di costruzione sono in gran parte naturali. Gli ingredienti dei ristoranti dell’hotel provengono dalla fattoria ecologica interna nella tenuta di 200 ettari. La tenuta oltre al vino, produce miele, coltiva frutta e verdura biologica, erbe aromatiche, produce conserve e tartufi grazie a un esteso programma di piantumazione di alberi. Recentemente la proprietà ha introdotto ulteriori cinque ettari di nuove vigne per la produzione di una piccola di alta qualità, con uve esclusivamente raccolte a mano e pigiate in loco. La tenuta alleva internamente il proprio bestiame producendo la maggior parte delle carni consumate, il rimanente da allevamenti locali conosciuti, certificati personalmente controllati.
“Dai campi e dagli allevamenti alla tavola” nel rispetto del paesaggio e della fauna autoctona della zona, l’autentici ripristino della naturale catena alimentare. Abbiamo colto il meglio delle nostre esperienze durante i viaggi nel mondo, lo offriamo ai nostri ospiti, con profondo rispetto per la natura e le tradizioni bulgare” Zornitza Family.
Volendo, stagioni permettendo la spiaggia più vicina è a un’ora di auto in direzione Grecia e le piste da sci di Bankso sono raggiungibili in poco più di un’ora. Ampiamente soddisfatto della mia prima visita, ritornai una seconda volta a Settembre.
Siretessile Srl. Leader mondiale della produzione tessuti. Fondata a Cornuda - Treviso nel 1978. Da micro impresa manifatturiera del comparto tessile di sei dipendenti, lo scorso 2021 il gruppo “Gruppo Siretessile” fatturò 140 milioni di euro, confermando un trend costantemente in crescita.
In un periodo di tensioni dei prezzi delle materie prime con i costi internazionali del cotone e della lana in continuo aumento, Siretessile non rallenta la sua espansione nonostante difficoltà, restrizioni pandemiche e conseguente crisi indotta. Operando in uno dei settori più colpiti già nei precedenti anni, al contrario assume dipendenti e personale. Oggi annovera trecento dipendenti, duecento in Italia e cento nel mondo, con un indotto di cinquemila persone. Quattro “business unit” indipendenti: filati - tessuti e accoppiati - biancheria casa - abbigliamento, prodotti che esporta in sessantaquattro e importa da quaranta Paesi nel mondo.
Alessandro Baggio, amministratore delegato, con il fratello Davide proseguono il lavoro seguendo l’etica di responsabilità imprenditoriale - socio economica del padre Gianfranco fondatore e presidente del Gruppo: “Perché l’azienda è un aspetto sociale, per la nostra famiglia. Nonostante un contesto nazionale che non dà alcun appoggio o spinta a chi vuole fare impresa, noi continuiamo a investire. Il segreto è nell’energia e nella passione di un gruppo di persone che lavorano assieme da anni, alcuni dei nostri dipendenti sono qui dall’inizio, quarant’anni fa. Se non fosse per loro, domani mattina trasferiremmo tutta la produzione all’estero, con un’impennata degli utili. Ma non lo facciamo e ne andiamo fieri”. Alessandro Baggio.
Siretessile da sempre è legata al proprio territorio. Durante gli anni il gruppo acquisì siti produttivi all’estero, nonostante fosse più conveniente, i titolari contrari alla delocalizzazione delle linee produttive presenti, mantennero gli stabilimenti di Cornuda che oggi occupano 200 dipendenti.La filosofia e lo spirito aziendale del Gruppo, spiega Giuseppe Bonetti responsabile dell’ufficio personale: “Oggi i mercati sono caratterizzati da continui repentini cambiamenti. Il motto dell’azienda è svegliarsi ogni mattina con la voglia di crescere, imparare e continuare ad essere sulla cresta dell’onda nei mercati odierni con il dinamismo che ci caratterizza da sempre. Grande impegno, professionalità, dedizione e passione per il proprio lavoro contraddistinguono il nostro team, la vera forza e ricchezza aziendale”, sottolinea Bonetti, sempre alla ricerca di nuove figure per l’azienda.
Addetti alla logistica per garantire la continuità dell’ approvvigionamento delle materie prime, designer e grafici per gli “Uffici Stile”, responsabili per la programmazione della produzione, operai e addetti al “Back Office”.
Siretessile da sempre è legata al proprio territorio.
Durante gli anni il gruppo acquisì siti produttivi all’estero, nonostante fosse più conveniente, i titolari contrari alla delocalizzazione delle linee produttive presenti, mantennero gli stabilimenti di Cornuda che oggi occupano 200 persone.
Quarant’anni anni di storia, ricerca e lavoro, successi, notti insonni, sfide, paure, conquiste e ostacoli superati. Energia, passione, impegno sempre condivisi con le molte persone che hanno lavorato intensamente per l’azienda, oggi, caratterizzata da stabilità, affidabilità, responsabilità.
Tre caratteristiche di priorità sulle quali è stata costruita, sviluppata ed espansa azienda Siretesile. In sintesi, la storia di successo di una piccola impresa che durante gli anni, ha saputo innovare, crescere, scalare i mercati e imporsi sullo scenario internazionale.
Oltre un miliardo di clienti nel mondo utilizzano i prodotti Siretessile – otto linee produttive dislocate nei due stabilimenti Italiani – tre stabilimenti produttivi all’estero - uffici in Cina, India, Pakistan, Serbia, Bangladesh, USA, Spagna –trecento collaboratori diretti – presenza in sessantaquattro Paesi - duemila aziende clienti nel Mondo.
“Oggi come allora, alla base della vita aziendale, di tutte le attività e dei progetti sostenuti da Siretessile, c’è la filosofia del fare e di cercare anche di essere d’aiuto.Poter essere un po’ di aiuto a chi ha davvero bisogno è, forse, il nostro successo più grande”.
Siretessile da trent’anni sostiene Enti e Associazioni con costanza e dedizione.
L’amico Giuseppe Damiano, “Multi Task Manager” da trent’anni 30 anni di “pilastro” della Siretessile, oggi si occupa della gestione clienti direzionali italiani-esteri, addestramento delle nuove risorse, controlli produzioni nelle unità e molto altro. Grande esperto del tessile e dell’uso delle macchine di tessitura, tanto da scrivere un libro a riguardo, in effetti un vero e proprio manuale per l’uso. Non riuscii a convincerlo di pubblicare la sua opera e nemmeno di concedermi un’intervista. Di fatto, il libro lo fa studiare ai futuri dipendenti della tessitura prima di intervistarli per l’eventuale assunzione. Recentemente, stanco di partecipare a fiere in anonimi e poco attraenti capannoni dove si lotta per un posteggio e il cibo non è dei migliori, decise di sconvolgere e migliorare questa consuetudine e presentare le nuove collezioni Siretessile nella splendida Villa Fracanzan Piovene della prima metà del Settecento, progettata dall’architetto Francesco Muttoni, costruita dalla famiglia Feacanzan di proprietà della famiglia Piovene a Orgiano - Vicenza.
Villa Fracanzan Piovene, 16 Giugno 2022.
Evento “Naval, Hotel & Hospitality Textiles” Siretessile. Organizzare un vero e proprio pranzo in una villa del Settecento (1710, disegnata dall’architetto Francesco Muttoni) per centinaia di ospiti durante gli 11 giorni dell’evento, non è facile. Ordinare un servizio “catering” sarebbe stato molto più semplice che allestire un ristorante interno. Il gourmet-gourmand Giuseppe Damiano decise per un pranzo vero e proprio, e così fu. Nelle cucine Chef Roberto Di Biase - Fattoria Globale.
Le nuove collezioni divise per tipologia, esposte nei diversi bellissimi artistici-affrescati “Saloni a Tema” della villa regalano un impatto visivo seducente, certamente più attraente degli “show room” degli stand nei capannoni fieristici. L’armonia architettonica l’arte, l’atmosfera, la buona cucina, la scelta dei vini di abbinamento e l’indiscussa classe di Mr. Giuseppe hanno trasformato le giornate di visita di lavoro dei clienti Siretessile in una piacevole escursione nella bellezza.
Dove esporre al meglio i nuovi prodotti “Snack Italy”(Alimentare Siretessile) naturali da agricoltura ecologica, ricchi di fibre, proteine, vegan e gluten free? In un’autentica cucina del Settecento, sede il Museo della “Vita quotidiana e lavoro in villa”, dove ai tempi, tutto quello che veniva prodotto non poteva che essere biologico e naturale.
Ritornando all’ampio Parcheggio tattico, camminando si può ammirare gli splendidi esterni della villa e se amanti di macchine e mezzi agricoli “Vintage” e’ possibile spendere una mezz’ora girando tra Porsche e Lamborghini Trattori, le Motomeccanica “Balilla” del 1936, della vasta collezione del Conte Fracazan Piovene.
Ringrazio l’amico Giuseppe Damiano per il gradito invito, le attenzioni ricevute, la squisita ospitalità durante la giornata trascorsa in questa storica magnifica villa e la permanenza al Ristorante Hotel Corte Quadri scelto da Siretessile per ospitare i propri clienti. Avevi ragione, un evento di successo oltre le più rose previsioni. Dimenticavo, ottimi il risotto all’Amarone e ciliegie e il filetto di Vacca Burlina.
Un week end in Piemonte puo regalare molte sorprese, tra colline e vigneti, piante di nocciole e natura ordinata, si può trovare anche lo zafferano. Za’farān in arabo significa “splendore del sole“, il bello di questa pianta è che può sopportare il caldo estremo e, allo stesso tempo, è anche piuttosto resistente agli inverni più rigidi. La leggenda narra, come spesso accade, di un amore impossibile, in questo caso un guerriero di nome Krokos e la ninfa Smilax. Contrastati dagli dei e vista l’impossibilità di amare la sua ninfa, Krokos si suicida. Nel constatare la disperazione della giovane ninfa, però, gli Dei si impietosiscono e decisero di ridonar vita ai due sotto mentite spoglie: lei trasformata nella pianta della salsapariglia (Smilax aspera), con foglie a forma di cuore e diventa il simbolo del loro amore tenace ma esasperato; lui, invece, viene trasformato in un fiore viola, brillante; un fiore che rappresenta la superbia, la sfrontatezza di chi ha osato innamorarsi di una divinità, ma dal cuore caldo, ardente, color del sole a ricordo della sua passione: lo zafferano appunto. Originario molto probabilmente dell’Iran lo zafferano arrivò in Spagna portato dagli arabi e si diffuse poi in tutto il bacino mediterraneo. Oggi nel vecchio continente Italia, Spagna e Grecia sono i maggiori produttori della spezia grazie ad un clima adatto alla sua coltivazione.
Per ottenere un kg di zafferano occorre raccogliere e sfiorare più di 150.000 fiori (e staccare quindi più di 450.000 stimmi)! Questo, unito al fatto che la lavorazione è interamente manuale, è il motivo per cui questa pregiata spezia è la più costosa al mondo. Durante una pausa rigenerante in Piemonte, piu precisamente a Villafranca d’Asti, in un agriturismo con vista sulle colline, ho avuto la fortuna di conoscere una persona che definirei esplosiva, che ha passione in quello che fa e la trasmette agli ospiti: chef, massaggiatore, coltivatore: questo e molto altro é Giovanni Bordone. Tra le mille attività svolte, quella che piu mi ha intrigato é relativa alla coltivazione di zafferano, da cui ricava non uno, ma due liquori, il Gold e lo Smoked. Due ottimi digestivi da bere dopo cena, ma anche come ingredienti per i cocktails. Ho voluto cimentarmi con quello che considero “fuori dal coro”, lo Smoked, che aggiunge sentori di affumicato alla persistenza della spezia preziosa.
Il Sole d’Inverno:
Smoked Bordone, liquore allo zafferano affumicato Rum chiaro Panna liquida Frutto della passione filtrato
Si prepara nello shaker e si serve in coppetta ghiacciata. Quella nella foto fa parte della serie America’20s di Bormioli Rocco.
Lustau, 125 años en nuestras copas
Artículo: José Luis Del Campo Villares Fotografías de Bodega Emilio Lustau
Este año 2022 celebramos un gran cumpleaños. Y es que la bodega jerezana Emilio Lustau celebra su 125º aniversario. Lustau cumple 125 años, siglo y cuarto aportándonos algunos de los mejores vinos del Marco de Jerez. Pero no solo es una bodega referente a nivel nacional, sino que es un gran representante de nuestros vinos a nivel internacional, siendo referencia por ejemplo en UK.
125 Años de Historia
La bodega original fue fundada en 1896 por Don José Ruiz-Berdejo. En su modesto comienzo, Don José, este secretario judicial del mismo Jerez, cultivaba las viñas en su finca “Nuestra Señora de la Esperanza”. Criaba los vinos, en la propia casa del viñedo, que después vendía a las grandes bodegas exportadoras. Era lo que se conoce en Jerez como un ‘almacenista’, denominación que daría luego nombre a alguno de sus reconocidos y afamados vinos.
En 1931 su hija, María Ruiz-Berdejo Alberti, junto a su yerno Emilio Lustau, adquieren una bodega en el Callejón de Asta, trasladando a Jerez la crianza de sus vinos. Ya en los años 40, Don Emilio Lustau Ortega, trasladó la bodega al antiguo barrio de Santiago, en el casco antiguo de Jerez de la Frontera. Allí, en unos edificios que formaban parte de las históricas murallas árabes de la ciudad, fue ampliando su negocio lentamente, aún como almacenista.
El salto definitivo se producirá en 1945 pasando de ser almacenista a comercializar sus vinos y brandies bajo sus propias marcas. Crean, además, sus marcas propias que hoy son de reconocimiento nacional e internacional como son como Papirusa, Jarana, Escuadrilla, Emperatriz Eugenia o Cinta de Oro. Solo cinco años después llegaron las primeras exportaciones Papirusa, Jarana o Escuadrilla. Es en este momento cuando bautizan el negocio familiar con su nombre, como ha llegado hasta nuestros días.
A partir de los años 80, y bajo la dirección de Rafael Balao, Lustau se convirtió en una de las compañías más innovadoras de Jerez. En esta década nació la gama Solera Familiar, se creó la hoy mítica gama Almacenista y comenzaron las elaboraciones de Añadas.
En el año 1988, Lustau dio otro paso adelante en la innovación introduciendo una nueva botella para sus vinos. Una botella elegante y exclusiva de la marca que distinguía a Lustau del resto de bodegas de Jerez.
Tras pasar la bodega a las manos de conocida compañía Luis Caballero, productora de bebidas espirituosas, bajo la dirección de Luis Caballero Florido en 1990, y que supuso una importante apuesta por la internacionalización y ser referencia en todo el mundo de los vinos jerezanos, en el año 2000 Lustau adquirió seis históricos cascos bodegueros del siglo XIX en el centro de Jerez. Estos edificios fueron restaurados en base a los planos y técnicas originales, respetando al máximo su identidad y autenticidad. Hoy albergan las principales instalaciones bodegueras de Lustau.
En la actualidad Lustau es considerada un referente a nivel mundial al hablar de vinos de máxima calidad. Año tras año, los vinos y el equipo reciben numerosos premios y reconocimientos, que sitúan a la bodega entre las más premiadas del mundo.
La clave de la calidad de sus vinos
La historia de estos enormes vinos que elabora esta bodega, además de la gran constancia, trabajo, esfuerzo y saber hacer de su equipo humano, tiene tres pilares fundamentales claves de su éxito. Suelo, agua y sol.
Bodegas Lustau presenta sus viñedos ubicados mayoritariamente colinas de tierra caliza de color muy blanco, denominada “albariza”. Su singularidad se debe a que esta área estuvo bajo el mar hace miles de años, lo que sin duda le da un carácter salino en la cata a sus vinos, realmente espectacular. En menor medida aparecen zonas de barros y arenas en zonas próximas a la costa.
Aunque podríamos pensar que son zonas con altas temperaturas y reducidas precipitaciones, los viñedos de esta bodega presentan una pluviosidad relativamente alta, que llega a los 600 litros por metro cuadrado de media anual.
Y las horas de sol se convierten en el tercer punto diferenciador que le aportan la enorme calidad a sus vinos. Y es que sus viñedos reciben alrededor de 3.000 horas de sol cada año.
Edición Especial 125 Aniversario
Y, como no, para la celebración de esta fecha tan señalada, Lustau ha querido regalarnos a todos los amantes del vino, la oportunidad de probar tres referencias inéditas y únicas, de estilos y ciudades distintas.
En este año ha sacado a la luz su “Edición Especial 125 Aniversario” como homenaje al legado y maestría de su trayectoria. Elaborando en Jerez, una selección única de tres botellas de vinos que jamás habían visto la luz antes y que llevan años criándose en el interior silencioso y fresco de tres de las bodegas que Lustau dispone en Jerez de la Frontera, El Puerto de Santa María y Sanlúcar de Barrameda.
Como podéis ver a continuación, son ediciones muy especiales de las grandes marcas que tiene en el mercado Bodegas Lustau y que la han encumbrado a nivel internacional. De esta forma, dentro de esta colección limitada, edición especial, nos encontramos con los vinos:
- MANZANILLA PASADA PAPIRUSA. Con uvas de Sanlúcar de Barrameda. Nos deja 8 años de vejez media. 4 grandes botas (bocoyes), apartadas hace 4 años y dejadas en crianza estática, sin tocar. Con un velo de flor a punto de extinción que le dota de una ligera oxidación. Manzanilla madura, evocadora e irresistible.
- AMONTILLADO SOLERA DEL CASTILLO. Con uvas de el Puerto de Santa María. 30 años de vejez media. Seleccionado entre 20 botas con 4 años de crianza biológica y 25 de oxidativa. 17 de ellos de manera estática. Sin tocar. Intenso, poderoso, extremadamente complejo y lleno de matices.
- VINTAGE SHERRY AÑADA 1996. Con uvas de Jerez de la Frontera. 25 años de vejez. De carácter dulce, diferente y único en Jerez. Vendimia de 1996 de uvas exclusivamente palomino, maduradas en la cepa (cosecha tardía) envejecida 25 años en botas centenarias envinadas con oloroso. Extraordinario, equilibrio entre dulce y ácido, fresco… No hay nada parecido hasta la fecha.
Esta edición especial se presenta en un elegante estuche, que nos aporta junto al moderno diseño de las botellas, unas sensaciones visuales geniales, muy adecuadas para acompañar la calidad que atesoran los vinos.
Los vinos expresan muy bien la identidad de los ‘Jereces’ clásicos. Además, nos dan la oportunidad de probar las diferentes crianzas que aportan las distintas ciudades. Nos abre un abanico de sensaciones que acaba redondeado la experiencia. A nivel aromático son complejos y distinguidos. Sin duda una experiencia irrepetible y que nos deja con ganas de poder vivir otros 125 años para ver con que nos sorprenden la próxima vez.
Grandes vinos tintos para nuestras mesas navideñas
Artículo: José Luis Del Campo Villares Fotografías de distintos Vinos Tintos
Aunque las mesas navideñas son las habituales para que nos encontremos vinos espumosos, lo que es inevitable es que, tanto en las comidas como en las cenas de estas fechas, haya la presencia de algún vino tinto. Además, lo mas habitual, es que tengamos un vino de crianza, media o larga, pero con cuerpo y carácter, ya que suele ir acompañando a platos especiales cocinados para estas fechas y que no son del ‘día a día’.
Carnes como cochinillo, cordero, pavo,… están muy presentes en nuestras mesas, siendo el maridaje ideal en la mayoría de los casos la elección de un vino tinto de crianza en barricas que le da una estructura y carácter que potencie los sabores de nuestro platos.
Por este motivo, hoy os queremos acercar algunas opciones de vinos tintos para vuestras mesas navideñas que, sin ninguna duda, darán la ‘talla’ en todo momento y os permitirán disfrutar de una experiencia gastronómica fantástica.
Empezamos por Rioja
Sin duda, una de nuestras primeras opciones son los vinos de corte tradicional de media o larga crianza que se elaboran al amparo de la DOCa Rioja.
Con la Tempranillo como uva mayoritaria en muchos de estos vinos, nos encontramos con la participación en menor porcentaje de otras uvas muy dadas en esta zona como la Garnacha, la Mazuelo o la Graciano. Su participación sin duda les ayuda a mostrar ‘el estilo’ inconfundible de Rioja, ayudando a la vez a potenciar la frescura de la Tempranillo y conseguir una estructura en estos vinos que les permite una larga guarda en botella y un buen potencial de crecimiento.
Algunos vinos que seguros que tenéis en mente, son ya unos grandes conocidos dentro de los amantes de los vinos españoles, tanto a nivel nacional como internacional.
La primera opción que os queremos acercar es la del vino Castillo de Ygay Tinto Reserva Especial que elabora la
bodega Marqués de Murrieta. En su añada de 2011, es un vino que en su añada anterior fue reconocido por la prensa norteamericana como el mejor vino tinto del mundo. Esta añada actual no llega al mismo peldaño pero, sin duda, es un vino realmente excepcional que, si os encaja en vuestro presupuesto, se nos antoja como un formidable opción para vuestras mesas navideñas.
Una segunda opción que nunca falla, con independencia de la añada que tengamos delante, es la del vino Viña Tondonia Reserva Tinto que elabora Bodegas R. López de Heredia – Viña Tondonia. Un coupage de Tempranillo (75%), Garnacha (15%), Graciano y Mazuelo (10%), procedentes de viñedos propios. Un vino que con más tiempo en botella está realmente mejor. Si hablamos de que en estos momentos nos encontramos con la añada 2010, si podéis haceros con una botella de alguna añada anterior (un 2007 o un 2008) aun mejor posiblemente si ha tenido una buena guarda.
Además hay que tener en cuenta que cada añada tiene sus peculiaridades climatológicas, con lo cual, nosotros nos decantamos por añadas anteriores a la actual en ambos casos anteriores.
Como tercera recomendación dentro de los ‘larga crianza’ de Rioja, nos encontramos con el vino Prado Enea Gran Reserva que elabora Bodegas Muga. Un vino que solo se elabora en añadas consideradas como excepcionales (como por ejemplo la 2001 o la 2004). Actualmente está en la añada de 2015, pero al igual que en los vinos anteriores, si podéis disfrutar de una añada más antigua, seguro que es un viaje sensorial en su cata irrepetible.
Y una cuarta opción de vinos de larga crianza de Rioja es el Finca El Bosque que es elaborado por Viñedos y Bodegas Sierra Cantabria. Un vino que, a diferencia de los anteriores, es elaborado como un monovarietal Tempranillo, con 18 meses de crianza en barricas bordelesas nuevas de roble francés y centroeuropeo. En estos momentos nos encontramos con su añada de 2018 y tanto esta, como cualquiera de las anteriores, os dejara un genial maridaje en vuestras mesas navideñas.
Continuamos por Ribera del Duero
Los vinos de Ribera del Duero de larga crianza, aunque son mayoritariamente elaborados con Tempranillo, como lo eran las recomendaciones anteriores de Rioja, suelen presentar una mayor potencia, más complejidad, una presencia mayor de la madera ya que, aunque la Tempranillo es inconfundible, puede que los ‘riojas’ tengan un pelín más de frescura que los de esta zona. Por eso, los amantes de los vinos tintos, tienen en ambas opciones un enorme abanico de vinos realmente excelentes.
Nuestra primera recomendación en Ribera del Duero es el vino Viña Pedrosa Gran Reserva que elabora Viña Pedrosa - Hnos. Pérez Pascuas. Un espectacular vino, monovarietal Tempranillo, que marca el estilo propio e inconfundible de esta bodega que se elabora con una crianza de 24 meses en barrica de roble americano y francés y un posterior reposo en botella de un mínimo de 36 meses. Complejo, profundo, intenso, de enorme carácter. Una experiencia sensorial en su cata que se recuerda mucho tiempo. Actualmente está en la añada de 2015. Esta y cualquiera anterior, son maridajes irrepetibles.
Como segunda recomendación nos encontramos con el vino Alión, elaborado por Bodegas Alión, perteneciente al grupo Tempos Vega Sicilia. Un vino realmente excelente en todas sus añadas, que por muchos es considerado como el “hijo” pequeño de Vega Sicilia. Con una crianza de 12 meses en barricas de roble, es un vino que ofrece catas diferentes según las añadas, siendo la última que está en el mercado, la del 208, más influida por la presencia de la madera nueva. Elegante, complejo, intenso, vertical. Un monovarietal Tinto Fino (Tempranillo) que sin duda nunca defrauda.
En tercer lugar, nos encontramos con la recomendación del vino que para muchos es el más icónico dentro de los vinos tintos españoles o, al menos, uno de los más reconocidos a nivel internacional. No es el otro que el Vega Sicilia Único. Un vino que en tiene en la actualidad en el mercado la añada de 2012 y que es el ‘buque insignia’ del grupo Tempos Vega Sicilia. Con un coupage de 95% Tinto fino y 5% Cabernet Sauvignon, estamos ante un vino de complejidad única, como indica su propio nombre. Aquí si que no presentamos opciones de añadas ya que todas son realmente espectaculares.
Y en cuarto lugar os recomendamos uno de esos vinos que en los últimos años se ha convertido en icónico a nivel nacional e internacional, tras conseguir en varias de sus añadas los afamados 100 puntos Parker. Hablamos del vino Pingus, elaborado por Bodegas Dominio de Pingus. El único hándicap que tiene este vino es el precio que tiene, ya que estamos ante uno de los vinos más caros de España. Ahora bien, si lo podéis catar, seguro que es una experiencia irrepetible. Peter Sisseck elabora este vino monovarietal Tinto Fino procedente de viñedos plantados en vaso repartidos entre los términos municipales de La Horra y Roa, a una altitud de 845 metros. Es el resultado de las uvas de dos viñedos prefiloxéricos excepcionalmente equilibrados. Actualmente está en el mercado la añada de 2018.
Más vinos tintos espectaculares
Y ya fuera de las dos zonas de referencia de los vinos tintos españoles como son Rioja y Ribera del Duero, también podemos disfrutar de vinos realmente espectaculares. No podíamos pasar sin recomendaros el vino Teso la Monja en su última añada, la de 2018, una edición limitada de solo 804 botellas numeradas y presentadas con un estuche de madera que es a la vez expositor. Estamos ante uno de los vinos más exclusivos de los hermanos Marcos y Miguel Eguren (familia Eguren – Sierra Cantabria) y también uno de los grandes mitos de Toro, un vino francamente irrepetible. Solo tiene el hándicap del precio.
También nos parece indispensable el poder presentaros el vino L’ermita que elabora en el Priorat Álvaro Palacios y que en las añadas de 2013 y 2019 obtuvo los codiciados 100 puntos Parker. También un vino que se nos puede escapar algo del presupuesto pero que sin duda todo amante del buen vino debería disfrutar alguna vez en la vida. Un vino con un coupage único en el que nos encontramos con presencia mayoritaria de Garnacha, una cuarta parte de Cariñena y, testimonialmente Garnacha Blanca, Macabeo y Pedro Ximénez.
Y, por último, una recomendación curiosa ya que, aunque es un vino elaborado en Rioja, es un vino que se comercializa sin D.O. Hablamos del vino Viña El Pisón, que podemos disfrutar en su añada 2016 y que elabora Bodegas y Viñedos Artadi. Un vino lleno de sutileza, complejidad, equilibrio, belleza, finura y armonía.
Cualquiera de estos vinos tintos de larga crianza, sin duda hará las delicias de vuestras mesas navideñas.
Vinos
espumosos
españoles para las mesas navideñas
Artículo: José Luis Del Campo Villares Fotografías de distintos Vinos Espumosos
Se acercan las fechas navideñas y, como no podía ser de otra forma, es la época del año donde los vinos espumosos tienen más presencia en nuestras casas. No es una época exclusiva, ya que cada vez son más los amantes del vino que disfrutan de este tipo de vinos durante todo el año (muchos son los que disfrutan de los vinos espumosos rosados en épocas estivales). Pero sin duda es la que más vinos de este perfil nos encontramos en nuestros hogares.
Vinos espumosos, conocidos como ‘sparklings’, que entran en competencia con otros vinos de similar elaboración que son tan típicos de estas fechas también, como son los champagnes franceses y los proseccos italianos. Tradicionalmente han sido los ‘cavas’ españoles los grandes competidores de los anteriores. Pero cada día es más habitual encontrarnos con vinos espumosos elaborados a lo largo y ancho de nuestra geografía, en los que participan uvas tradicionalmente destinadas a la elaboración de vinos tranquilos y que, sorpresivamente, dan como resultados unos formidables vinos espumosos que cada día están obteniendo un reconocimiento internacional.
Godello, Verdejo, Albariño por ejemplo entre las uvas blancas o Tempranillo, Garnacha o Bobal entre las tintas, son uvas que aparecen cada vez más formando parte de nuestros vinos espumosos, no solo en los cavas. Si vamos a analizar los vinos espumosos a nivel mundial, las varietales más empleadas son la Chardonnay, la Pinot Noir y la Pinot Meunier (principalmente para la elaboración de champagnes). Si vamos a los españoles cavas en concreto, la cosa va en función de las zonas donde se elaboren, per entre las uvas blancas dominan la Macabeo (Viura), la Xarel.lo, la Parellada, la Malvasía (Subirat Parent) y la Chardonnay, mientras que las uvas tintas mandan la Garnacha tinta, la Monastrell, la Pinot Noir y la Trepat.
En cuanto a la geografía, no queda casi ningún punto de nuestro territorio que aporte al mercado algún vino espumoso. Además, hay que tener en cuenta que la D.O. Cava se extiende en diferentes territorios (Catalunya, Utiel-Requena, Extremadura, Rioja,….), lo que hace que incluso convivan en diferentes comunidades cavas y vinos espumosos, donde la diferencia básica es la forma de elaboración.
Clasificación por azúcares
Y aunque la diferencia de la uva con la que se elaboran los vinos espumosos condiciona mucho lo que tendremos en nuestras copas, todos ellos mantienen una clasificación homogénea que sirve de ‘apellido’ a cada vino. Hablamos la clasificación por azúcares o, mejor dicho, la medida del dulzor que tienen estos vinos, la cantidad de gramos de azúcar por litro de vino.
La clasificación que más os interesa por lo tanto para escoger vuestro espumoso estas Navidades es la siguiente:
- Brut Nature: de 0-3 gramos por litro y sin adición de azúcar después del degüelle.
- Extra brut: hasta 6 gramos de azúcar por litro.
- Brut: hasta 12 gramos.
- Extra seco: entre 12 y 17 gramos de azúcar.
- Seco: entre 17 y 32 gramos por litro.
- Semi-seco: entre 32 y 50 gramos por litro.
- Dulce: más de 50 gramos de azúcar por litro.
Da igual que hablemos de cavas o vinos espumosos, blancos o rosados, todos ellos tendrán el ‘apellido’ que nos indicará que perfil de vino es el que vamos a llevar a nuestras mesas.
Vinos espumosos españoles muy interesantes
Como ya os comentábamos anteriormente, prácticamente a lo largo de toda nuestra geografía nos encontramos con vinos espumosos. Es difícil optar por unos sobre otros ya que todos ellos son de enorme calidad y con elaboraciones diferentes, con lo cual, en su perfil, seguro que son vinos muy destacados.
Nosotros nos hemos decantado por acercaros algunos de estos vinos porque nos parecen muy interesantes por su elaboración.
El primero que os acercamos es el vino Espumoso Valtea Brut Nature Cuveé Especial, un vino con fermentación en botella entre 12-13ºC y posterior crianza en rima con sus lías hasta el degüelle, momento en que se procede a la extracción de las lías. Elaborado por Adegas valtea.
Estamos ante un vino elaborado con la varietal autóctona gallega blanca Albariño. Se elabora por el método tradicional o champenoise (como se elabora tradicionalmente los champagnes franceses) y se obtiene vino espumoso realmente diferente porque nos deja una cata típica de este perfil de vinos, pero con una presencia muy nítida de las peculiaridades de esta varietal, como es la vivacidad en su cata, la salinidad y la gran presencia de fruta. Cremoso, complejo, con aportes a bollería por su peculiar elaboración.
El segundo que os acercamos es el Cava Viña Pomal Blanc de Noirs Brut Reserva 2014, un vino que elaboran Bodegas Bilbaínas. Un vino espumoso que se elabora como monovarietal Garnacha.
Un vino que nos ha dejado una nariz realmente intensa y muy fresco, destacando mucha la presencia de notas a fruta roja, a fruta blanca y aportes cítricos. En boca es fresco y amable, bien equilibrado. El vino base se obtiene tras una fermentación a 16ºC. Posteriormente se realiza el tiraje, y siguiendo las pautas del método tradicional, envejecen sobre lías dentro de la botella definitiva, con una crianza en esta superior a 18 meses.
El tercero de los vinos espumosos que os acercamos es el vino espumoso Beta Sur Brut Nature (en su añada de 2017) que elabora Bodegas Barbadillo en la provincia de Cádiz, y que nos ha parecido muy destacable ya que en su coupage nos encontramos con la participación de la Palomino acompañando a la Chardonnay.
Un vino en el que en su cata se percibe con claridad las peculiaridades del suelo de tierras albarizas de Cádiz donde junto a las uvas Palomino Fina, propias de los vinos blancos, Manzanillas y Jereces, crecen también uvas Chardonnay. Un vino espumoso Brut Nature que sigue el mismo método tradicional y al que se le añaden 20 meses de crianza sobre lías.
Nuestro cuarto vino espumoso recomendado es el Flor del Saúco Espumoso, un vino que es elaborado en por la Bodega Vega Sauco en la D.O. Toro. Un vino monovarietal Tinta de Toro, con lo cual nos permite unir las peculiaridades de los vinos espumosos con la potencia de esta uva tinta.
Un vino que presenta una crianza mínima de 12 meses en rima, elaborado por el método champagnoise, segunda fermentación en botella, que en vista nos deja un color cereza granate intenso. Una nariz con aromas frutales, finos tostados de roble muy fundidos y equilibrados. En boca se muestra como un vino espumoso bien estructurado con matices de frutas maduras, carnoso y potente.
La quinta recomendación es el vino Alta Alella LAIETÀ Rosé Gran Reserva, un cava Brut Nature que elabora Alta Alella Familia Busquets-Pujol, un rosado que rompe el prejuicio de “burbuja rosa” y que se muestra delicado, elegante, sabroso y persistente con burbuja fina y sedosa. Monovarietal Monastrell.
Un cava con una crianza en rima de mínimo de 30 meses, con certificación ecológica y apto para veganos. Un vino espumoso complejo, en el que aparecen notas cítricas a pomelo, aportes florales, finos tostados y un paladar seco y puro con final salino que le da carácter y permite hacer una buena transición entre el aperitivo y la comida.
Y en sexto lugar, os recomendamos otro vino espumoso diferente como es el vino espumoso Locura Blanc de Noir, elaborado en la zona de Alicante (sin D.O.), por Bodega Coop. Santa Catalina del Mañán. Un espumoso brut del Mañán elaborado con uvas de la variedad Monastrell 100%.
Muchísima fruta en este espumoso que tiene por curiosidad lo que indica su nombre, ‘Blanc de Noir’, o sea, un vino espumoso blanco elaborado con uvas negras (tintas). De tierras calcáreas, pedregosas y secas, con un clima Mediterráneo seco de grandes oscilaciones de temperatura respecto a invierno y verano, además de mucho sol y pocas lluvias. Un vino espumoso diferente a la vez que sorprendente, bien elaborado y con una burbuja fina bien integrada que lo hace muy fácil de beber.
Estas son solo unas recomendaciones de vinos espumosos españoles diferentes, fuera de la norma, ni mejores ni peores que otros muchos, pero que siempre pueden servir de nuevas experiencias que os abran el abanico sensorial de las catas de cosas diferentes.
Cape Winelands
Articolo e fotografia di Corrado Passi
Allontanarsi da Cape Town per raggiungere Stellenbosch, nel cuore delle Cape Winelands, significa abbandonare un insieme composito di realtà storiche e architettoniche e percorrere a ritroso, nell’arco di circa quaranta minuti d’auto, un periodo di almeno tre secoli, collocandosi su un palcoscenico paesaggistico idilliaco, dai tratti favolistici, quasi surreali.
La città lascia spazio a un ambiente bucolico dominato da estese coltivazioni, montagne dalle forme bizzarre, fattorie e aziende vinicole secolari,villaggi collocati ai piedi delle montagne: ci troviamo in un luogo suggestivo nel quale si materializzano le infinite potenzialità espressive del paesaggio del Capo attraverso la forza, quasi pittorica, dei suoi rilievi e delle sue valli.
I rilievi sono parte della Cape Fold Belt, la cintura tettonica del Capo di natura sedimentaria, che dal tardo periodo paleozoico ha disegnato il panorama geologico di questa zona occidentale del Western Cape. Le Cape Winelands, il nucleo pulsante dell’economia vinicola sudafricana, rappresentano, per il viaggiatore, un’esperienza estetica e culturale: sono il luogo nel quale la storia del Sudafrica ha mosso i primi passi nella colonizzazione dell’entroterra del Capo e celebrano il mondo del vino, la sua storia, la sua forza quale prodotto di eccellenza della nazione.
Il vino sudafricano è stato il motore primo dell’economia della regione del Western Cape: la terra che l’ha generato è la culla di un processo agroalimentare e produttivo che non si è limitato alla coltivazione di vitigni ma ha stimolato architettura, cultura, arte e politica. Stellenbosch, Boschendal, la valle di Franschhoek sono gli insediamenti storicamente più importanti e meglio conservati dal punto di vista architettonico.
Queste terre raccontano il dramma di generazioni di famiglie, prima schiavi, poi lavoratori agricoli, che hanno contribuito a creare e mantenere intatta, nei secoli, l’architettura naturale del paesaggio.
Emergente Chef - Emergente Pizza Witaly, Villa Terzaghi Milano, Magenta.
Maurizio Pelli Editore Fotografia: WitalyPremio Emergente, Witaly - Porzioni Cremona - Selezione Nord Italia. Emergente “format” (Premio al miglior Chef Emergente d’Italia) prevede una serie di gare dedicate ai diversi settori della ristorazione e dell’ospitalità. Oltre ad Emergente Chef - Emergente Pizza, in competizione in queste due giornate, durante ogni anno s svolgeranno altri premi: Emergente Sala - Emergente Pastry - Emergente Ricevimento - Vinibuoni d’Italia – Touring Editore. Witaly è una Casa Editrice specializzata nelle edizioni di guide e recensioni per Alberghi, ristoranti, prodotti alimentari d’eccellenza sia con format tradionale che web digitale.
In poco meno di 20 anni di competizioni il critico gastronomico Luigi Cremona, perpetuamente in viaggio con Lorenza Vitali Cremona, a nord, centro e sud Italia, attento e competente “Talent Scout” ha individuato “scovato con chirurgica precisione” molti giovani “futuri professionisti” del settore oggi divenuti Michelin Starred Chef, Chef Patron, Ristoratori, Maître, Sommelier di successo e indiscussi protagonisti del settore.
Emergente Chef - Emergente Pizza Chef 2023, inizia con la “Selezione Nord” il 27-28 Settembre 2022 a Villa Terzaghi, la nuova prestigiosa scuola di cucina, sede istituzionale del progetto didattico promosso dall’Associazione Maestro Martino creata e presieduta dal Michelin Guide Starrred Chef ***Carlo Cracco a Robecco Sul Naviglio Milano, Magenta.
Dentro l’evento. Durante gli ultimi dieci anni partecipai in qualità di giurato in molte gare, competizioni e contest sia in Italia che all’estero in tutti diversi settori gastronomici. Il livello di preparazione e professionalità degli “emergenti” giovani chef e “pizzaiuoli” alcuni ancora freschi di scuola, negli ultimi anni è indubbiamente salito grazie alla migliore formazione didattica attuale più snella, multimediatica e interattiva. La previa selezione di Luigi Cremona, già “screma” i candaditi, conseguentemente la competizione si fa più serrata rendendo i lavori della Giuria più impegnativi. Nei criteri di giudizio verrà valutato ogni dettaglio; originalità, ingredienti, tecnica di cottura, abbinamenti accostamenti, presentazione dei piatti oltre che l’introduzione dello chef riguardo le motivazioni della scelta della sua futura carriera di chef, la sua visione della cucina e
la scelta e la descrizione dei piatti presentati in gara. Seguiranno le selezioni Sud, Centro e la finale con la premiazione dei vincitori che si svolgerà ad ALMA Scuola internazionale di Cucina nella Reggia di Colorno la prossima primavera 2023. Edizione di Emergente Selezione Nord – Risultati Ufficiali
“Emergente Pizza si è svolta in due fasi, martedì 27 settembre i concorrenti hanno preparato l’impasto per il giorno successivo e si sono sfidati sulla pizza margherita. Il giorno dopo la sfida è stata, invece, a tema libero. Questi i concorrenti in gara: Gustavo Correa de Il gusto Pizza a Chions (PN), Jurgen Verbofshi della pizzeria I Bravi Ragazzi a Meda MB, Gaetano Macaluso della pizzeria Da Gae Gourmet di Como, Matteo Tronci di Noloso Pizza a Milano, Andrea Brunetti di Acqua e Farina - materia pizza a Priola CN, Pasquale Petrillo della pizzeria Il Fiore di Latte nel Verbano, Filippo Venturi di ME Pizzeria & Cocktail Room a Ferrara, Wael Wanes di Pizza D’Amare a Milano, Daniele Cassese diVarrone Pizza Milano, Benjamin Villani pizzachef sempre a Milano, Giuseppe D’Angelo di Acqua e Farina a Vicenza, Fabrizio Tropea di Pizzeria Il Point ad Albairate (MI) e Francesco Gabriele della pizzeria Il Corso a Bolzano.
Sul podio, i primi tre classificati che disputeranno la finale ad inizio 2023. Emergente Chef ha avuto tre batterie indipendenti con i 3 vincitori che disputeranno la Finale ad inizio 2023. Questi i concorrenti suddivisi per batteria di gara.
Prima Batteria (martedì 27 settembre mattina): Matteo Vergine di Grow Restaurant ad Albiate (MB), Irene Zui di Alto Ristorante dell’Executive Spa Hotel a Fiorano Modenese (MO), Stefano Battaini di Cucine Nervi a Gattinara (VC), Edoardo Caldon di Fuel-ristorante in prato a Padova, Jacopo Rosti di Balzi Rossi a Frontiera San Ludovico Ventimiglia (IM).
Seconda Batteria (martedì 27 settembre pomeriggio): Dennis Cesco del ristorante Damà del Relais Villa d’Amelia a Benevello (CN), Josè Palandra del ristorante Al Cambio a Bologna, Luca Belardinelli del ristorante Orsone a Cividale del Friuli (UD), Dario Moresco del ristoranteStüa de Michil a Corvara in Badia (BZ), Mattia Terenzi del ristoranteOnda Blu a San Mauro A Mare FC.
Terza Batteria (mercoledì 28 settembre mattina): Federico Urbani, chef resident a Villa Terzaghi, Leonardo Gasperoni del Ristorante Parcoverde a San Marino, Irina Stratan del ristorante La Paterna a Giavera del Montello (TV), Francesco Polimeni del Carignano* a Torino, Denny Lodi Rizzini del ristorante Makorè di Ferrara e Samuele di Murro del Ristorante San Giorgio*a Genova.
Ed ecco chi ha vinto la selezione Nord per la categoria EMERGENTE CHEF: STEFANO BATTAINI (Cucine Nervi) – 1 ricetta: calle dei campi alla bagna freüda e Parmigiano Reggiano; 2 ricetta: reale di maiale, Oriente e foglie d’ostrica.
DARIO MORESCO (Stüa de Michil) – 1 ricetta: linguine, fieno e zigoli; 2 ricetta: riso, cavolo e cuore di bue.
IRINA STRATAN (La Paterna) – 1 ricetta: paccheri in tecia e aria al parmigiano reggiano; 2 ricetta: brodo acido di cervo, tartufo bianco e barbabietola.
La categoria EMERGENTE PIZZA è stata vinta da: FILIPPO VENTURI (Me Pizzeria & cocktail room) – Ricetta pizza no wast: “Tra valli e delizie” pomodoro, anguilla, chips di mais, salicornia, emulsione di olio, pecorino, acciuga e alloro.
FRANCESCO GABRIELE (Il corso Bolzano) – Ricetta pizza no wast: Contaminazioni – “Profumo di Salina e Dolomiti” bufala dell’Alto Adige, scarola, cappero di Salina bio Azienda agricola Caravaglio, acciughe di Aspra, datterino fresco, origano, spolverata di Grana.
PASQUALE PETRILLO (Il Fiore di Latte) – Ricetta pizza no wast: “Radici” crudo della Val Vigezzo, bufala, fonduta di gorgonzola, tobinambur trifolati e in chips. Con riserva anche, GIUSEPPE D’ANGELO (Acqua e farina) – Ricetta pizza no wast: “Deilzia di stagione” verdure fresche di stagione, ricotta, granella di pistacchio di Bronte”.
Ufficio Stampa Witaly.
Pontevecchio Firenze” Taste the difference
Di Alfonso Petrella Fotografia: Caffè Pontevecchio Firenze GroupThe brand Caffè Pontevecchio Firenze was born in 2014 from an idea of Alfonso Petrella. The name is a tribute to Ponte Vecchio, an area of Firenze historically associated with the Florentine artisanal tradition. The brand was born with the aim to produce a coffee of superior quality, to bring luxury into everyday life.
Alfonso, who has been living in the area around Ponte Vecchio for many years, stresses how coffee is a ritual unique to Italy, an aspect of Italy to bring to the world. Firenze, a hub of art and culture, the center of artisanal goldsmith production, conveys all the values in which CPF believes: high quality, refinement, attention to detail and perfect harmony with the environment. The name represents both the high quality of our coffee, and the elegance of the city where the brand is born, Firenze.
The colors of Caffè Pontevecchio Firenze are black and gold: the black background like the color of coffee, the golden logo as a tribute to the goldsmith tradition of Ponte Vecchio.
Fueled by his passion for coffee, Alfonso further studied the world of coffee and visited different roasting factories, to further understand every step of production and transformation of the coffee beans. This also allowed Alfonso to develop his own idea of artisan coffee. For this reason, he researches and selects the best single-origin varieties, consulting with local roasters and studying the blends of artisan coffee that best reflects his vision.
Through direct controls on the entire production chain, from harvesting to the cup, we take care of every detail with love and passion, creating blends of elevated quality.
The latest addition to our product range are the Nespresso-compatible bio-compostable capsules. The environment has always been a central factor in the decision-making process of Caffè Pontevecchio Firenze, and with the biocompostable capsules we finally reached a new frontier: a product that does not leave a trace after consumption, from the paper packaging, completely recyclable, to the capsules that deteriorate in a few days. Caffè Pontevecchio Firenze has thus decided to play an active role in the environmental responsibility, favoring options with a high degree of recyclability of all the material implied in the production.
Our coffee is harvested with love and respect for nature, for all the customers that choose us every day.
LinkedIn: Caffè Pontevecchio Firenze - Instagram: Caffè Pontevecchio Firenze Website: http://www.caffepontevecchiofirenze.com/ - Mail: info@caffepontevecchiofirenze.com
“Caffè
Napoléon: ai posteri l’ardua sentenza
Scritto da Filippo Freda Fotografia Champagne Napoléon“Ei fu. Siccome immobile, Dato il mortal sospiro, Stette la spoglia immemore Orba di tanto spiro...”
Quante generazioni di scolari si sono imbattuti, loro malgrado, in questi nobili versi. Il 5 Maggio di Alessandro Manzoni era una di quelle poesie che nelle scuole italiane andavano tassativamente imparate a memoria, con il risultato di suscitare il profondo disappunto in moltitudini di studenti.
Poi si cresce, ed almeno una volta nella vita ci si trova nuovamente a leggere questi versi immortali: finalmente se ne apprezzano le caratteristiche, il ritmo, la profonda carica emotiva e spirituale. Mi piace pensare che tutto questo Alessandro Manzoni lo avesse previsto: una poesia che, dedicata ad un personaggio amato e odiato nelle sue contraddizioni, suscitasse anch’essa, nei secoli a venire, sentimenti contrastanti.
Napoleone Bonaparte fu un uomo dal carattere piuttosto enigmatico: solitario, ribelle, testardo; non ebbe mai amici, amava la lettura, l’arte, gli scacchi e la matematica. Era decisamente un intellettuale. Manzoni, nella poesia a lui dedicata in seguito alla sua morte, si domandava se per Bonaparte ci sarebbe stata vera gloria. La risposta è decisamente sì.
Napoleone Bonaparte è diventato nel corso dei secoli un personaggio iconico, la cui vita è metafora della vita di ognuno di noi. Ci sono frammenti nelle vicende di Napoleone che raccontano l’esclusione giovanile, la voglia di emergere, l’ascesa; e poi il trionfo, la disfatta ed infine l’esilio, che tanto ricorda l’isolamento emozionale che ognuno di noi affronta nel sentiero della vita.
Non mi sorprende, allora, che in quel di Vertus la famiglia Prieur, vigneron dal 1825, decise nel 1907 di registrare il nome Napoléon come marchio di una piccola partita di champagne destinata alla Russia. Nasce così il mito di questa prestigiosa maison, il cui Blanc de Blancs scorre ora nel mio calice, tingendo lo stesso di un giallo paglierino brillante e seducente. Le bollicine numerose compiono danze elicoidali degne di un Can Can al Moulin Rouge. I profumi che emergono sontuosi parlano di motivi caseari adornati da fiori bianchi e mele annurche. In bocca lo Chardonnay della Côte des Blancs si fa subito riconoscere attraverso onde di freschezza e sapidità. Vino elegante, intuitivo e facilmente abbinabile.
Terminata la bottiglia i miei pensieri non possono che tornare alla figura di Napoleone Bonaparte. Mi domando che giudizio si farebbe dell’attuale Europa e della società che lui in primis ha contribuito a costituire. Difficile stabilirlo! Non è mai stato facile penetrare nella mente dell’imperatore.
Piccola curiosità: in pochi sanno che fu proprio Napoleone a cambiare la direzione del senso di marcia. Se non ci fosse stato lui oggi avremmo la guida a destra come gli inglesi. Che orrore!
Voilà 4 Superbes Mariages
Concept 1.
Il aime jouer avec les formes, les textures et les couleurs de de son cortège et nous propose de tester des accords aux goûts inédits. Dans cette composition facile à réaliser, il parviendra toujours à nous charmer, dans des circonstances festives ou quelquefois plus ordinaires.
Concept 2.
Cette réalisation sophistiquée au plan visuel peut tout à fait se mettre à la portée des amateurs passionnés, soucieux de mêler gourmandise et esthétique. Elle exprime de la douceur, grâce à cet assemblage de goûts et de matières. Si elle requiert un peu de technique, c´est surtout la patience et la persévérance qui façonneront une oeuvreéblouissante.
Concept 3.
L´essentiel d´une belle création, réalisée à partir d´un classique de la gastronomie consiste à innover dans la manière de choisir, de découper et d´agencer les ingrédients. Alors, en se laissant entrainer dans cette présentation simple mais énergique, les cuisiniers exigeants comme les débutants sauront la reproduire de manière précise et artistique.
Concept 4.
La création littéraire l´a malmené dans un fameux conte qui en a fait son héros malheureux et pourtant, le canard a été, de tout temps, infiniment choyé dans nos assiettes et nos cuisines. Sur tous les continents et dans tours les cultures, il sait nouer de solides et savoureuses alliances sucrées-salées, comme de sublimes associations aigres
Auteur: Philippe Germain Photographies: Philippe Germain Éditions www.visionsgourmandes.comParador De Carmona – Sevilla
Parador de Turismo “Alcázar del Rey Don Pedro”
Articulo: Margaux Cintrano – Periodista
Fotografias: Parador de Carmona – Sevilla
El marco elegido por este Parador, inaugurado el 30 de marzo de 1976 por Los Reyes de España, ha sido el patio de armas del antiguo alcázar del rey Pedro I. La moderna construcción no afecta del palacio. El origen de esta residencia real fue un alcázar árabe, posiblemente leventado sobre la acróplis romana, que Pedro I mandó agrandar y reformar a los mismos artistas que había encargado el alcázar de Sevilla.
Posteriormente, Isabel la Católica volvería a ordenar una nueva reforma. Al producirse el terremoto de Lisboa (1755) sufrío graves daños, de los que puede decirse que nunca se volvió a recuperar. La entrada se efectúa por un arco que ormaba parte de la antigua muralla y donde el paso de los vehículos ha dejado su huella.
El Parador mantiene al estilo de la construcción primitiva, destacando el bello patio con arcos peraltados y una fuente central, dentro de la más pura tradición árabe. Para decorar la cafetería se ha utilizando el azulejo típico sevillano. La Terraza se asemeja a una atalaya con sus correspondientes almenas. El Parador tiene 26km. del Ciudad Sevilla.
Todas las habitaciónes de la cuarta planta tienen terraza con vistas a la vega de Corbones. Una celosía de madera separar una de otras.
La piscina se encuentra en la parte baja de la colina sobre la que se levanta el Parador Hotel. Un ascensor permite el acceso al sinuoso camino, entre la vegetación, que conduce hasta ella.
Carmona y Sus Monumentos
Puerta de Córdoba: Las dos torres octogonales laterales son de origen romano, mientras la puerta propiamente dicha es el resultado de la úñtima restauración llevada a cabo a finales del XVIII.
Iglesia de Santiago: Sobre una antigua mezquita, ha respetado la planta de ésta y su alminar. Tres puertas, una ojival junto a la torre, otra de finales del XVIII, con un mosaico representado la batalla de Clavijo y la tercera del XVII y estilo renacentista. El retablo barroco con esculturas del taller Pedro Roldán.
Convento de San José: Fundado en el XVIII, fue convertido posteriormente en cárcel. En ella moriría en 1940 Julián Besteiro.
Plaza De Arriba: Trazado rectangular y palermas. Varios edificios presenten unas curiosas balconadas. El Ayuntamiento ocupa un antiguo colegio jesuita de XVII.
Iglesia De San Felipe: Una de las mejores muestras del mudéjar en la ciudad con un rico artesonado y un retablo mayor barroco. Aquí se guarda el Cristo de la Amargura, talla del XVI.
Gastronomía
Restaurant del Parador: Sala con grandes arcos ojivales y un estrado de madera al fondo semejante a una sillería. Vistas de la Vega. En la oferta del día se proponen varios platos típicos de la zona: Espinicas a la moda de Carmona, Cartuja de Perdiz Estofada y Tarta de Carmona y Tarta de Cidra.
Restaurantes y Bars de Tapas:
San Fernando
Casa Carmona
Bodégon del Gallego Bar España Egaña Oriza San Marco
La Albahaca Vinos y Copas
Los Pubs se concentran en Fuenteviñas y alrededores, cobrando una animación especial. Los bares de vinos se encontran por todas partes en la Calle Santa Ana.
FITUR 2023 – La Feria Internacional del Turismo
Articulo: Margaux Cintrano – periodista
Fotografias: Ifema Prensa Internacional – Madrid, España
La Fería Internacional del Turisimo celebrará su 42 edición, del 19 y al 23 de enero 2023, dando un paso adelante consciente de la necesidad de que la actividad turística vuelva a recuperar su liderazgo como palanca de desarrollo económico y social, en un contexto clave de recuperación a nivel mundial tras la panademia.
Programas de Actividades Fitur 2023 ...
Fitur Techy: Volverá a sorprender por su capacidad de innovación. Dedicada a la difusión del conocimiento y la innovación¡, este año brindará, organizado en colaboración con el Instituto Techjnológico Hotelero (ITH), una visión innovadora en una coyuntura de cambio para el sector turístico, a través de sus cuantro foros sobre negocios, destino, sostenibilidad y tendencias de futuro.
Fitur Know How & Export: Organizado por SEGITTUR y con la colaboración ICEX celebrará su décimo aniversario mostrando el conocimiento innovador de la industria turística española, con especial énfasis en la estrategia de Destinos Turisticos Intelligentes, con el objectivo es promover la invocación y la sostenibilidad en el turismo y la internacionalización de las pymes turísticas españolas.
Fitur Screen: Co-organizado con Spain Film Comission, difundirá en este espacio destinado a concectar las industrias del turismo y del cine, el conocimiento sobre el turismo cinematográfico, promoviendo el intercambio comercial entre los diferentes actores del eco-sistema y formulando propuestas de futuro para desrrollo de este sector.
Fitur LGBT+: Este año bajo el lema “Por un turismo inclusivo” reúne destinos, empresas, cadena hoteleras, aereolineas y touroperadores que presenteran una oferta especifica para el segmento de cliente LGBT, para viajes y hábitos turísticos menos estacionales.
Fitur Lingua: Centrada en el Turismo Idiomático, un segmento con gran potencial de crecimiento, y muy importante en el caso de España pero también de otros destinos que atraen visitantes para el aprendizaje de su idioma.
Fitur Travel Technology: Concentrará otra buena parte de la oferta technológia especializada al servicio de la empresas turística, con las últimas soluciones, desarrollo y herramientas que marcarán las nuevas tendencias de futuro.
Fitur Woman: Organizada con la colaboración de WOMEN LEADING TOURISM (WLT), ofrecerá un punto de encuentro para la concienciación, el debate y diálogo que contribuya a impulsar el papel de la mujer en esta industria en clave de liderazo y sostenibilidad.
Fitur Ifema Madrid Certificado Covid Digital de la U.E. or Spain Travel Health – Test Negativo PCR o de Antigenos realizado en las 24 hors anteriores a su primer acceso a Fitur:
Para garantizar la normal celebración de Fitur, Ifema reforzará los controles sanitarios y extremará todas las medidas de seguridad. En este sentido, y en un contexto marcadlo por los altos niveles de vacunación que registra España, Fitur –Ifema exigirá a todos las participantes y visitantes que presenten al menos uno de los requisitos.
Participación Oficial de Países:
África: Argelia, Cabo Verde, Repúblic Democrática del Congo, Mali, Marruecos, Mauricio, Mauritania, Senegal, Seychelles, Sierra León, Sudán, Tanzania, Túnez y Uganda.
Ámericas: Argentina, Brasil, Chile, Colombia, Costa Rica, Dominicana República. Usa, Guatemala, Honduras, Jamaica, México, Nicaragua, Panamá, Perú, Puerto Rico, Uruguay y Venezuela.
Asia: China, Filipinas, India, Japón, Korea, Malasya, Maldivas, Nepal, Sri Lanka y Tailandia.
Europa: Andorra, Azerbayán, Bélgica, Bosnia - Herzegovina, Bulgaria, Checa, Croacia, Eslovenia, España, Georgia, Grecia, Islandia, Israel, Italia, Malta, Noruega, Polonia, Portugal, Rumanía, República de San Marino, Rusia y Turquia.
Oriente Próximo: Egipto, Iran, Jordania, Estado de Palestina, Qatar y República de Siria.
This amazing event had kicked off on the 14th of September and there have been 10 fashion shows, for the first time in a single sesión at Ifema Madrid. Mercedes – Benz has been showcasing 21 established renowned designers from the 15th through the 17th.
The 76th Mercedes – Benz Fashion Week Madrid
This has been the largest Fashion celebration in the city of Madrid. The catwalks have also been showing not only Autumn and Winter 2022 however, presenting Spring – Summer 2023.
A great line-up of 41 savvy fashion designers including:
Andrés Sardá, Duyos, Redondo Brand, Maison Mesa, Dolores Cortés, Isabel Sanchis, Álvaro Calafat, Agatha Ruiz de La Prada, Custo Barcelona and numerous others.
The tendencies of the color palate for Autumn 2022 – Winter 2022 include Black cherry, Cherry red, Mandarin orange and tones of fuschia – red violet and of course Black for after five and formal dress.
Mercedes-Benz has continued to add its value by offering visitors dynamic experiences where state – of – the – art immersive technology has been used to promoate the Fashion industry.
Awards
Some of the most anticipated moments of the event were the prizes and awards handed out by sponsors to inspire the models and the designers. These awards include: L´Oréal Paris, Mercedes - Benz and Allianz.
Sponsors
A total of sixteen sponsors of businesses and brands have created a most exciting event including Inditex, Iberia Airlines, ESNE Escuela Universitaria and Málaga de Moda to name a few...
Hamaca: The warm palette. The color “Cherry” is the novelty message for Winter and one that has created an emotional message. Paired with black or vanilla or white, the main trends for daytime and evening. Millinery, wide brims, Panama style hats and French Berets are the Fashion accessory for 2022 – 2023.
Crinolina: The unexpected return of the use of crinolines that créate a silhouette of yesteryear´s 1950s.
Pagoda Shoulders: Shoulders of blouses, coats and jackets are pointed and protruded over the torsos of the models and created drama and a daring elegance.
Style-thentic: Textures, color and shoulder focus.
Bling Bling: Revivals for the Autumn Winter season. Lots of faux leather and suede are still on top of the charts.
Cut Outs: Cut outs continued with cut out necklines, legs and midriffs.
Special Visitors: Included the Royal Family, King Felipe VI, Queen Letizia and their daughters Princessa Leonor and Princessa Sofia.