Mirano magazine settembre 2020

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settembre 2020

NUOVA MODALITÀ DI RACCOLTA RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI: I DUBBI CONTINUANO! Nel Consiglio comunale del 30 luglio, per la prima volta, c’è stata la possibilità di capire qualcosa di più sull’avvio della tariffa a corrispettivo per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati. La nuova modalità di raccolta iniziata quest’anno era stata anticipata da una lettera di poche righe inviata ai cittadini in data 4/11/2019. Come rappresentante della lista “Insieme per il bene comune”, nel silenzio delle alte forze politiche, il sottoscritto è stato l’unico a presentare il 16 dicembre 2019 un ordine del giorno in Consiglio comunale chiedendo all’amministrazione, purtroppo inutilmente, di sospendere l’applicazione della nuova modalità di conferimento dei rifiuti in attesa di chiarire modalità, costi e conseguenze per i cittadini. Ciò premesso, alle mie richieste di chiarimenti, la sindaca, nel consiglio di fine luglio, ha abbozzato una risposta leggendo un lungo documento ricco di rinvii normativi e di articoli di legge. Il contenuto, tuttavia, è stato ancora una volta vago per i cittadini dal momento che il risparmio per chi non conferisce il

verde, ragione per la quale è stata attivata la nuova modalità di raccolta, non è possibile quantificarlo. Il costo dei conferimenti 2020 in eccesso, rispetto a quelli previsti, dovrebbe essere specificato in una successiva lettera a settembre. L’informazione ai cittadini non è stata data in quanto l’amministrazione aveva pensato a dei gazebo informativi per le piazze che non sono stati fatti a causa dell’emergenza sanitaria. Per riassumere la situazione confusa riporto testualmente la frase della sindaca durante la risposta agli atti dell’ultimo consiglio comunale: “Io sto leggendo ma non sono un’esperta”. Tra i disagi ed il disorientamento dei cittadini, tra le difficoltà di conferimento del verde e gli abbandoni lungo i fossati, ciò che abbiamo capito per certo, infatti, è che se decideranno degli aumenti, i conguagli saranno ripartiti in tre anni dal 2021. A metà agosto la delibera con i dati di dettaglio ancora non è disponibile e i cittadini attendono ancora fiduciosi i chiarimenti per l’anno in corso confidando che arrivino almeno prima di dicembre.

Giorgio Babato Consigliere Comunale lista “Insieme per il bene comune”

“SANITÀ IN TEMPO DI COVID” La cardiologia dell’ospedale di Mirano aveva visto l’inaugurazione di una nuova sala di Emodinamica e la dotazione di un nuovo angiografo; il Pronto soccorso era stato ingrandito con nuovi ambulatori per le emergenze da codice rosso, la sala d’attesa ampliata con spazi diversi per adulti e bambini, schermati da vetrate per garantire la privacy; anche la radiologia era stata potenziata con la fornitura di una nuova Tac e un telecomandato digitale (come a Dolo), D’improvviso ci siamo trovati ad affrontare il grave e sconosciuto nemico Covid 19, che ha convogliato tutte le forze della sanità e del Direttore Generale in primis, a fronteggiare l’emergenza e il contenimento del contagio del virus, ma soprattutto l’assistenza ai malati di Covid, ricoverati nelle terapie intensive. Cogliamo l’occasione per ringraziare, dalle pagine di questo giornale, tutti i nostri medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, addetti al trasporto e addetti alle pulizie che, lavorando con tanta abnegazione, hanno permesso il contenimento del virus; in particolare ringraziamo la medicina di Dolo, divenuta ospedale di riferimento Covid, con l’instancabile primario dott. Scevola e la sua equipe. Solo Noale è stata oggetto di un grosso focolaio, con circa una sessantina di contagiati (tra operatori, degenti e loro familiari) e ciò ha obbligato alla temporanea chiusura e la sanificazione della struttura. Anche se non si deve abbassare la guardia e dobbiamo rispettare le norme (uso di mascherina e distanziamento sociale) perché il Covid non è completamente debellato, tra alti e bassi pian piano stiamo ritornando alla normalità. Ancora una volta si fa un passetto avanti e tre indietro in questa

sanità: proprio a causa della pandemia abbiamo visto la sospensione delle attività sanitarie programmate, la chiusura delle sale operatorie e la chiusura degli sportelli e del Cup, la riorganizzazione di tutte le attività, con diminuzione di visite, esami, ricoveri in meno (si parla del 30-40%) e il raddoppio dei tempi d’attesa per ottenere una prestazione sanitaria, con il conseguente ricorso all’attività privata. Negli ospedali si allunga anche il tempo di degenza (per esami anti Covid), diminuiscono i posti letto per il distanziamento di sicurezza, ed intervengono grossi problemi di budget per i maggiori costi da sostenere (tamponi, spese di sanificazione, dispositivi di protezione, smaltimento rifiuti speciali, ecc.). In tutto questo scenario di emergenza, dove anche entrare in ospedale diventa difficile, bisogna che gli amministratori si esprimano in modo corale ed ogni sindaco dovrebbe prima di tutto chiedere di allungare i tempi delle prestazioni per visite mediche, esami ecc., e cercare di sopperire al già annoso problema delle liste d’attesa, invece di assistere in silenzio alla chiusura degli sportelli al pubblico, dovrebbe chiedere di aumentare il CUP e inserire lo sportello amico per agevolare la popolazione anziana, che in questo periodo è completamente disorientata, perché non sa usare il computer per prenotare visite; dovrebbe chiedere con forza al D.G. di assumere subito personale sanitario straordinario, con una equa remunerazione (si parla da sempre della mancanza di medici ed infermieri, causa pensionamenti e passaggi al privato, figurarsi ora con il Covid, siamo ancor più in difficoltà!). Bisogna chiedere di potenziare le reti di assistenza sul ter-

ritorio, favorire le medicine di gruppo e tutto ciò che può dare risposte all’utente, evitando prestazioni inutili. In sostanza bisogna avere la capacità di unire le forze, al di là degli schieramenti politici, per ottenere il completamento di quanto previsto dalle schede ospedaliere e poi lavorare insieme alla Regione sul Piano Socio Sanitario Regionale. Intanto completiamo quello che manca cari amministratori: manca l’hospice a Noale, mancano i letti di riabilitazione (45 + 45 Mirano e Dolo) nonostante la disattivazione della lungodegenza di Noale (che era una validissima valvola di sfogo nella post-acuzie). Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti insieme per il bene comune: la salute.

Annamaria Tomaello Coord. Insieme per il Bene Comune


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