Istruttore Pole Dance

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Ginnastica Acrobatica

Specialità Pole Dance

Corso Istruttore di Primo Livello

Docente:

Dott.ssa Chiara Barone

Milano, 15/16 ottobre 2022

Che cos’è la POLE DANCE?

La POLE DANCE è una disciplina della ginnastica acrobatica che si pratica con l’utilizzo di un palo.

È la “fusione” di figure acrobatiche con la danza, un mix tra combinazioni di “tricks” (figure al palo) e di “floor work” (parte a terra più o meno ballata).

La pole dance, che come molte delle discipline artistiche/sportive è in continua evoluzione, ha origini sconosciute ma verosimilmente è nata in Oriente (da cui deriva il palo cinese).

I primi spettacoli sembrerebbero risalire al 1800 tra Cina e Giappone, un’area geografica che vanta da sempre grandi atleti ginnasti.

Per vedere ciò che più si avvicina alla nostra attuale pole dance dobbiamo attendere il 1900 quando la cultura orientale incontra quella americana: è proprio in questi anni che gli spettacoli circensi sono cornice di esibizioni dei più grandi atleti e ginnasti provenienti da tutto il mondo. (vedi ad esempio Barnum&Bailey Circus).

Una disciplina simile che potrebbe avere un collegamento con la pole dance è il mallakhamb, una disciplina di origini indiane nella quale viene utilizzata un pertica in legno idratato con olio di ricino, nata per migliorare la prestazione atletica nel Wrestling.

Da circa dieci anni la pole dance sta spopolando anche in Italia, dove vengono ospitate competizioni sportive e artistiche organizzate da importanti federazioni come la IPSF (International Pole Sports Federation) e la POSA (Pole Sports & Arts World Federation).

POLE DANCE: una disciplina completa

La POLE DANCE è una disciplina completa.

Richiede:

• Flessibilità

• Mobilità

• Forza

• Equilibrio

• Coordinazione

• Musicalità

• Eleganza nel movimento

Esempio di figura che richiede forza, mobilità ed elasticità

La POLE DANCE è una disciplina per TUTTI?

Una delle domande a cui un istruttore si trova a dover rispondere più spesso è

“Ma io posso praticare pole dance anche se non ho mai fatto sport / non sono più particolarmente giovane / ho poca forza?”

La risposta è “SI’, MA…”

Partiamo dal presupposto che tutto si può allenare (elasticità, forza, mobilità, ecc…) ma per avere degli utenti soddisfatti è necessario essere chiari fin da subito così che non vengano deluse le aspettative.

La pole dance non è una disciplina fitness, ma della ginnastica acrobatica e pertanto richiede

• costanza negli allenamenti così da vedere continui progressi

• Lezioni strutturate con tempi precisi da rispettare:

• un ottimo riscaldamento per evitare il rischio di infortuni

• una fase centrale di studio/allenamento la quale richiede il maggior sforzo fisico

• un’ottima fase di defaticamento al termine dell’allenamento per rilassare la muscolatura

Vista la particolarità della disciplina, è opportuno richiedere sempre un certificato all’idoneità sportiva e consigliare agli utenti reduci da infortuni o che presentano problemi fisici di vario genere di confrontarsi con il loro medico di riferimento così da escludere eventuali controindicazioni.

Un utente soddisfatto è la migliore pubblicità per la nostra attività!

segue: La POLE DANCE è una disciplina per TUTTI?

Dopo aver spiegato bene all’utente in cosa consiste la pole dance, se sono escluse controindicazioni (in caso di dubbi chiedere sempre l’idoneità sportiva firmata dal medico) è consigliato consentire a tutti qualche lezione di prova.

Durante le prime lezioni sarà compito dell’istruttore

• capire qual è la preparazione fisica dell’utente

• capire quali sono gli obiettivi che intende raggiungere

• mettere a proprio agio la persona (si ricorda che per alcuni/e potrebbe essere un problema allenarsi con molte parti del corpo nude e/o potrebbero manifestarsi momenti di timore/paura/panico)

La Pole non è solo una disciplina sportiva, ma è anche una sfida con se stessi.

Più giovani, meno giovani, uomini o donne… chiunque può approcciarsi alla pole dance: l’importante è lavorare in sicurezza.

Francesca Cesarini - Campionessa Mondiale di pole dance

L’ISTRUTTORE di pole dance

L’ISTRUTTORE di pole dance è una figura che NON può improvvisarsi. Sebbene non sia necessario essere un atleta di ginnastica acrobatica di alto livello, deve tuttavia essere un soggetto che si è allenato e/o si allena in questa disciplina con una preparazione idonea; questo è importante per più ragioni:

• La POLE DANCE è una disciplina affascinante e gratificante, tuttavia può essere molto stancante e dolorosa. Un istruttore deve poter capire la sensazione che prova l’utente, sia questa di stanchezza o di fastidio/dolore.

• Un istruttore deve poter anticipare le mosse dell’utente perché, soprattutto nel momento in cui questo è in fase di inversione (a testa in giù) potrebbe subentrare una sensazione di disagio e talvolta sfociare in paura. Un buon istruttore di pole dance è colui che sa fornire la giusta assistenza e che mette l’utente in sicurezza.

In discipline come la POLE DANCE è fondamentale lavorare IN SICUREZZA:

• UTILIZZARE PALI CERTIFICATI

• ATTREZZARE LA SALA CON MATERASSI IDONEI A EVENTUALI CADUTE

• FORNIRE PECE GRECA E MAGNESITE (o chiedere all’utente di presentarsi a lezione con prodotti indicati)

• PULIRE SEMPRE I PALI DOPO IL LORO UTILIZZO

IL PALO

Lo strumento indispensabile per praticare questa disciplina è ovviamente il PALO.

Ne esistono di varie tipologie, colori e dimensioni.

Il palo “classico” è quello che viene tassellato al pavimento e al soffitto e viene “tagliato” su misura in base all’altezza dalla sala in cui viene installato. Sono i più economici, ma possono essere utilizzati solo nella sala in cui vengono montati.

I pali a pressione, che come quelli classici necessitano di un pavimento e di un soffitto, possono eventualmente essere montati e smontati ad ogni lezione con più facilità grazie al loro sistema “ a pressione”.

Anche questi vengono tuttavia “tagliati” in base all’altezza della sala nella quale vengono utilizzati e solitamente hanno “un gioco” di pochi centimetri.

Sebbene siano pali che possono anche non essere tassellati, è consigliato farlo per una maggiore stabilità.

Nel caso non si potesse, sul mercato esistono dei sistemi di sicurezza ad incastro che evitano che il palo possa staccarsi e cadere.

Sia per il palo a pressione sia per quello classico è consigliato verificare che siano sempre in bolla. Bastano minime variazioni per farli cadere.

Le pedane autoportanti grazie ad una struttura a ragno possono essere messi ovunque perché non necessitano di alcun soffitto.

Vengono spesso utilizzati per le esibizioni, soprattutto se fatte all’aria aperta.

Vengono anche utilizzate in quelle sale dove il soffitto è molto alto oppure si è in presenza di una controsoffittatura con pannelli o cartongesso non idonei a tollerare un palo a pressione.

Il palo della pedana, non essendo fissato al soffitto, è soggetto ad una oscillazione che quello classico e quello a pressione non hanno.

Inoltre ha lo svantaggio che la pedana limita il floor work in uno spazio più ridotto

(a causa dello scalino che viene a crearsi tra la pedana e il pavimento)

Esistono infine pali di ultima generazione che per far fronte al problema dei soffitti alti o non tassellabili e allo “scalino” della pedana, vengono montati su di un perno installato nel pavimento.

Il palo (e il suo meccanismo) è lo stesso della pedana:

manca semplicemente la struttura a ragno autoportante, sostituita, appunto, dal perno fissato nel pavimento.

segue: IL PALO

Il palo da POLE DANCE lavora in due modalità, quella statica (il palo è fisso) o in modalità SPIN (il palo gira su stesso)

Con riferimento a queste due caratteristiche, esistono due tipologie di pali:

Quelli più moderni che passano da statico a spin in modo modo semplice, attraverso il sistema “Quick Spin” alla base del palo

(l’utente dovrà solo alzare o abbassare la base del palo)

Quelli di più vecchia generazione che necessitano di una brugola

(l’utente dovrà bloccare o sbloccare la base con la brugola).

Come è facile intuire la seconda tipologia è più economica, ma più scomoda in quanto non permette di cambiare la modalità durante una coreografia.

Solitamente le competizioni si svolgono su due pali, uno fisso sulla modalità statica uno fisso sulla modalità spin.

(In gara non vengono utilizzati pali con sistema quick spin per evitare che si possa accidentalmente cambiare la modalità durante l’esecuzione e correre così il rischio di cadere.)

segue: IL PALO

Infine l’ultima distinzione è sul tipo di rivestimento: acciaio o rivestiti?

La differenza principale è la tenuta o “grip” del palo:

Vi sono quelli rivestiti da una particolare vernice che consentono una maggiore tenuta/grip. Si possono trovare sul mercato sia nella versione bianca sia nella versione nera (alcune aziende propongono anche altri colori).

Sono la soluzione migliore per quelle scuole nelle quali vi sono utenti che si approcciano alla pole dance per la prima volta e per tutte quelle persone il cui livello è base o intermedio.

I pali in acciaio hanno invece meno grip e richiedono una preparazione di livello avanzato.

Ultimamente si trovano sul mercato anche pali rivestiti da utilizzare solo se si indossano pantaloni/leggings.

Questi pali nascono per rispondere all’esigenza di quelle persone che preferiscono praticare la disciplina indossando abbigliamento sportivo.

Questi pali però non possono essere utilizzati con la pelle nuda perché si rischiano bruciature.

Nelle competizioni vengono utilizzati pali in acciaio:

è pertanto consigliato, in fase di preparazione della gara, utilizzare pali in acciaio così che l’atleta abbia la stessa sensazione di presa che ritroverà nel momento della gara.

Molti dei pali sul mercato hanno già la predisposizione per altre discipline acrobatiche e aree, come per esempio, il Pole&Silk. Nel caso in cui si pensasse di inserire in palinsesto corsi che necessitano del palo come attrezzo base, verificare che i pali che si intendono acquistare siano idonei e con la giusta predisposizione.

Sistema QuickSpin Sistema Safety Plate Pedana

Come strutturare una LEZIONE di POLE DANCE?

Suddividere la lezione in tre parti

• Un riscaldamento con esercizi di mobilità, stretching e potenziamento

• Una fase centrale di studio e allenamento al palo

• Una fase di defaticamento

A queste tre fasi è possibile aggiungere un allenamento di floor work: si tratta di movimenti e piccole sequenze ballate che possono essere eseguite dopo il riscaldamento o in una lezione ad hoc.

É importante far capire all’utente l’importanza di tutte le fasi della lezione: arrivare in ritardo e saltare il riscaldamento potrebbe causare dei traumi, così come andare via quando la lezione non è ancora conclusa potrebbe causare contratture muscolari.

È importante ricordare agli utenti, inoltre, alcune piccole accortezze che aiutano ad avere un buon rendimento a lezione:

Una lezione efficace di pole dance, che permetta all’utente di allenarsi e divertirsi evitando il rischio di traumi, deve rispettare alcune regole: .

• evitare olii, lozioni corpo o creme prima della lezione,

• togliere anelli e bracciali così da non correre il rischio di pizzicare la pelle e/o rigare il palo.

IL RISCALDAMENTO

Questa è una fase fondamentale perché “prepara” il corpo a quella di studio e allenamento. Un ottimo riscaldamento evita traumi, contratture e indolenzimenti.

È il momento di “benvenuto” alla lezione: utilizzare una musica accattivante (come ad esempio le hit del momento) possono rendere il momento del riscaldamento più divertente.

(Un’idea sempre apprezzata dagli utenti è il riscaldamento “a tema”: Esempi possono essere “colonne sonore di film/cartoni animati”, grandi classici rock, musiche popolari, ecc…)

Il consiglio è di iniziare con movimenti leggeri, senza un eccessivo sforzo muscolare, per aumentarne gradualmente l’intensità e arrivare al termine del riscaldamento pronti per affrontare nuove tricks.

Se la lezione intera di pole dance dura un’ora è consigliabile fare un riscaldamento di almeno 20/25 minuti

(che possono salire a 30/40 soprattutto se la lezione è di 75 minuti).

È importante sottolineare come è compito dell’istruttore valutare il contesto:

in piena estate, con temperature molto alte, un lavoro aerobico troppo lungo potrebbe causare eccessiva sudorazione e diventare controproducente, così come uno stretching eccessivamente energico su persone che si stanno approcciando alla pole

potrebbe risultare doloroso e demotivante.

Importante è inoltre ricordare come l’istruttore imparerà a conoscere la propria classe e dovrà essere sua premura adattare la lezione, e nel caso specifico il riscaldamento, in base alle esigenze dei suoi polers.

segue: IL RISCALDAMENTO

Esempio di riscaldamento: (con musiche mix estate 2022)

5/7 minuti di mobilità:

• Flessione in avanti e inclinazione destra/sinistra del capo (evitare inclinazione indietro)

• rotazione del capo, delle spalle, dei polsi e delle caviglie;

• elevazione e depressione delle spalle;

• Antepulsione/retropulsione delle collo e delle spalle

• Inclinazione laterale del tronco e rotazione destra e sinistra;

• flessioni/estensioni delle braccia e delle dita di mani e piedi

• pronazione (rotazione interna) e supinazione (rotazione esterna) degli avambracci

• retroversione/antiversione del bacino,

• Piccoli piegamenti delle gambe,

• Adduzione/abduzione delle cosce

5/7 minuti di stretching (singolo o a coppie):

Sebbene sia fondamentale uno stretching COMPLETO

è importante focalizzarsi sulla parte del corpo che verrà utilizzata maggiormente

(Esempio: un lavoro sulle split, implica uno stretching particolarmente attento alle divaricate)

5 minuti di potenziamento - addominali e piegamenti sulle braccia:

Addome e braccia verranno fortemente sollecitati pertanto richiedono un ottimo riscaldamento.

É possibile alternare esercizi classici a esercizi con la fitball o gli elastici

così da renderli più divertenti e meno monotoni. .

LA PARTE CENTRALE di STUDIO e ALLENAMENTO

Questa è la parte in cui vengono ripassate le figure imparate nelle lezioni precedenti e ne vengono studiate di nuove ed è anche quella che dura di più (in una lezione di un’ora, nella quale abbiamo fatto un riscaldamento di venti minuti, possiamo dedicare mezz’ora abbondante allo studio, ritagliandoci gli ultimi 5 minuti per il defaticamento).

Dopo aver provato nuove tricks, si può cercare di unirle tra loro in una breve combinazione.

Tale combinazione può contenere solo figure al palo o anche una parte di floor work.

Molto apprezzato dagli utenti è la combinazione in musica: una volta che la sequenza è abbastanza sicura e fluida, è possibile scegliere una canzone e provare a “legare” i vari movimenti e a rendere il tutto elegante ed armonioso.

Un consiglio:

Le figure di pole dance, soprattutto quando provate le prime volte, rischiano di bruciare la pelle e creare lividi e contusioni.

È opportuno che l’istruttore scelga figure da alternare tra loro che non vadano a sollecitare la stessa parte del corpo.

(Esempio: le prime volte che si prova un “Sit On Pole” si urta particolarmente l’interno coscia.

È consigliato alternare la figura ad un’altra, che sollecita una diversa parte del corpo, come il “Martini” o l’“Angel”.

IL DEFATICAMENTO

Questa fase è la più breve e proprio per questo è quella che viene spesso sottovalutata, complice anche il fatto che chiude la lezione e la stanchezza si fa sentire.

Tuttavia ha un ruolo fondamentale in quanto è necessario riportare i muscoli alla propria naturale lunghezza, rilassarsi e compensare il corpo degli sforzi sostenuti a lezione.

L’istruttore può variarla a seconda del lavoro che si è svolto in quella seduta di allenamento e “approfittando” di quelle che sono le proprie personali competenze: se l’istruttore ha un’ottima preparazione sullo stretching può “studiare” una sequenza di esercizi di allungamento, (idonei ad una fase di defaticamento)

così come colui che è anche insegnante di yoga e/o pilates può dedicare qualche minuto ad esercizi di respirazione.

Si consiglia di scegliere una musica melodica piacevole ma rilassante.

Un consiglio è quello di utilizzare gli ultimi istanti della lezione per un aspetto che può sembrare banale, ma è ciò che fidelizza l’utente e lo rende orgoglioso dei suoi personali progressi: fare delle foto/video durante la lezione è utile per accorgersi degli errori ma anche e soprattutto dei miglioramenti.

L’utente, ad esclusione di alcuni rari casi, ha piacere a condividere con il pubblico social: non dimenticare che questo rappresenta per l’attività dell’istruttore una buona e valida pubblicità.

Dedicare qualche istante alla condivisione delle foto, spiegando il nome delle tricks imparate, creare storie e post con i giusti #hashtag, NON E’ TEMPO PERSO!

Ricordiamo che la pole dance è una disciplina acrobatica molto intensa

ma ci sono utenti, soprattutto donne, che vi si approcciano per (ri)acquistare fiducia, femminilità e consapevolezza.

Un buon istruttore allena il loro corpo, ma anche e soprattutto la loro mente.

LA MUSICA

In queste slide è stato fatto più volte cenno alla MUSICA. Questa è, in una lezione di pole dance, elemento imprescindibile e valido alleato dell’istruttore.

Conoscere la classe e i gusti musicali degli utenti consente all’istruttore di fare scelte più mirate.

Soprattutto la fascia adulta si presenta a lezione dopo una giornata lavorativa: allenarsi (in una disciplina complessa e faticosa come la pole) con un sottofondo musicale di loro gradimento è quell’ingrediente in più che rende ancora più piacevole la lezione, crea gruppo e fidelizza.

Discorso diverso vale invece per la scelta musicale per esibizioni e competizioni. In questi casi la traccia musicale deve essere di circa 2 minuti, essere accattivante e ovviamente strettamente contestualizzata al genere di coreografia che si presenta.

Nel caso di competizioni fare molta attenzione ai requisiti che deve avere la traccia: durata - genere - originalità

.

POLE-GLOSSARIO

Essendo la Pole Dance una disciplina in continua evoluzione, è possibile trovare figure chiamate in modo differente ma identiche nell’esecuzione.

Non è raro che l’istruttore utilizzi nomi di fantasia per permettere all’utente di ricordare la figura più facilmente.

Tuttavia, come abbiamo accennato, esiste una terminologia precisa soprattutto quando si parla di competizioni. Oltre ai codici delle Federazioni POSA e IPSF, sono validi supporti siti come

www.poledancedictionary.com

www.onlinepolestudio.com

Vi sono inoltre “parole chiave” che si incontreranno ovunque: nei libri, sui siti e nelle pagine social.

Ecco le più comuni:

CLIMB: salite/arrampicate al palo

DEADLIFT: sollevamento aereo, senza l’aiuto del pavimento

DROP: rapida discesa sul palo

FLOOR-WORK: movimento a terra

GRIP: presa al palo

JUMP ON: salto eseguito partendo dal terra (distanti dal palo) che termina con una posizione al palo

JUMP OUT: salto eseguito partendo dal palo e che termina in una posizione a terra (distanti dal palo)

LIFT: sollevamento

POSE: posizione statica al palo

RELEASE: rilascio all’indietro

TRICK: figura al palo

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