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AMBIENTE

Eroi, non bellissimi o particolarmente coraggiosi, ma pur sempre eroi. Anzi, eroi dimenticati, perché svolgono ogni giorno un lavoro preziosissimo, ma nessuno li celebra o si ricorda di loro: sono gli eroi del suolo, i lombrichi, i collemboli, tutti quegli insetti e organismi vitali a cui noi umani non diamo particolare importanza, ma che invece stanno facendo un lavoro straordinario per mantenere i terreni in cui coltiviamo fertili e ricchi di nutrienti. Dimenticandocene, ci siamo però anche scordati che a furia di usare sostanze chimiche, pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti vari, non abbiamo scombussolato la vita solo degli animali in superficie, ma anche di quelli nascosti nel suolo. Gli eroi non celebrati, appunto, senza i quali i terreni potrebbero perdere vita e biodiversità.

Di come le tecniche legate all’agricoltura intensiva e non solo stiano contribuendo a decimare gli abitanti del terreno, gli insetti e le creature che vivono nel suolo, si è occupato un nuovo studio da poco pubblicato sulla rivista Frontiers in Environmental Science chiamato “Pesticides and soil invertebrates: a hazard assessment” e condotto da un team di scienziati guidati dal Center for Biological Diversity di Portland negli Usa. Gli scienziati hanno analizzato oltre 400 articoli scientifici che affrontano il tema dei pesticidi e i loro possibili effetti sugli invertebrati e quelle creature del suolo che normalmente non sono il diretto obiettivo di prodotti fitosanitari ma che, per vicinanza e impatti, possono subirne delle conseguenze. I risultati di questo approfondimento hanno portato a comprendere che i pesticidi e i prodotti usati dall’uomo per avere alte rese e coltivare hanno un impatto anche sugli “eroi non celebrati”, fra cui per esempio lombrichi, collemboli. millepiedi, coleotteri e diversi altri insetti che con le loro funzioni mantengono il suolo vitale e sano. Se finora ci si era concentrati soprattutto sul ruolo delle sostanze chimiche nei confronti sia dei vegetali che degli impollinatori, adesso il nuovo sguardo degli scienziati è rivolto a come i pesticidi, insieme alla crisi climatica, possano impattare su altre specie meno celebrate.

Gli esperti di Portland hanno così studiato oltre 275 specie e 284 diversi tipi di pesticidi (quelli considerati leciti) e stabilito di conseguenza parametri su tassi di mortalità, abbondanza e hanno analizzato i comportamenti degli insetti, la riproduzione e i cambiamenti biochimici di diversi organismi. Quello che è emerso è che il 71% dei parametri testati mostrava “effetti negativi all’esposizione di pesticidi” per questi organismi e se il 28% invece non mostrava effetti significativi, nell’1% dei casi si è visto anche qualche effetto positivo.

Inoltre, secondo la maggioranza (84%) dei parametri testati nei lombrichi c’è una influenza negativa dei pesticidi su questi animali che possono essere danneggiati da vari tipi di sostanze chimiche, da insetticidi a erbici-

GLI EROI DIMENTICATI DEL SUOLO

Così i pesticidi impattano su gli insetti che mantengono fertili i nostri terreni Lo racconta uno studio da poco pubblicato sulla rivista Frontiers in Environmental Science

di sino a fungicidi. Stesse sostanze che possono mettere in difficoltà anche i collemboli, insetti che notiamo quando per esempio spostiamo tronchi o altri elementi naturali, degli entognati che si nutrono di alghe, batteri, polline, e che popolano il bosco mantenendo i terreni vitali.

Mentre i suoli sono sempre più degradati, come ha ricordato anche un recente rapporto delle Nazioni Unite, e necessitano di una azione di recupero urgente dato che ospitano quasi un quarto della biodiversità del Pianeta, gli autori dello studio si dicono preoccupati per il livello del danno anche sugli “eroi dimenticati”.

Nathan Donley del Center for Biological Diversity, uno degli autori del paper, afferma che «il livello di danno che stiamo vedendo è molto maggiore di quanto pensassi. I terreni sono incredibilmente importanti. Ma il modo in cui i pesticidi possono danneggiare gli invertebrati del suolo ha molta meno copertura ed è molto meno raccontato rispetto a impollinatori, mammiferi e uccelli: è incredibilmente importante che questo cambi». Sostiene inoltre che «coleotteri e collemboli hanno un impatto enorme sulla porosità del suolo e vengono continuamente colpiti, così come i lombrichi». Come lui la pensa anche il professor

Dave Goulson dell’Università del Sussex che non fa parte dello studio ma che si occupa del problema, il quale sostiene che «i risultati degli effetti nocivi sugli organismi del suolo dalla grande maggioranza dei pesticidi testati sono allarmanti».

«È importante avere suoli fertili per l’agricoltura, ma questo dimostra che i pesticidi che stiamo usando danneggiano la fertilità degli animali che vivono nel suolo e, conseguentemente, il suolo stesso. Se vogliamo avere terreni in salute dobbiamo considerare anche i piccoli animali che vi abitano quando scegliamo il pesticida da utilizzare» sostiene inoltre Matt Shardlow dell’associazione Buglife in difesa dei piccoli insetti.

Uno degli allarmi evidenziati dal nuovo studio è infatti proprio quello che i pesticidi attaccano e impattano anche sulla riproduzione degli insetti e sulla presenza di quegli organismi che permettono solitamente i corretti equilibri della vita del suolo.

Mentre da altre ricerche emerge, per esempio, la sempre maggiore importanza di preservare i lombrichi, che migliorano il suolo aerando, scomponendo materia organica, minrealizzando i nutrienti e perfino riducendo l’abbondanza relativa dei geni di resistenza agli antibiotici, i ricercatori chiosano lanciando un appello per una revisione dell’uso di sostanze nei suoli. Sostanze troppo spesso autorizzate senza renderci conto che potrebbero cambiare e impattare negativamente nel tempo su centinaia di organismi vitali per i nostri suoli e, senza gli “eroi dimenticati”, la biodiversità dei terreni potrebbe rimanere compromessa anche per migliaia di anni. (G. T.).

Gli esperti di Portland hanno così studiato oltre 275 specie e 284 diversi tipi di pesticidi (quelli considerati leciti) e stabilito di conseguenza parametri su tassi di mortalità, abbondanza e hanno analizzato i comportamenti degli insetti, la riproduzione e i cambiamenti biochimici di diversi organismi

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