Dicembre 2021

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Previdenza

a cura di Luca Giustinelli

FINE 2021, SCADE LA PACE CONTRIBUTIVA

F

ine anno, si sa, è tempo di scadenze. E molte sono le scadenze previdenziali che questo fine 2021 si porta dietro: prima di tutto “Quota100” il cui sostanziale fallimento è stato ormai sviscerato in tutti i suoi risvolti -, ma anche Ape Sociale (che, però, al contrario di “Quota100”, sarà rinnovata e potenziata, allargandola ad ulteriori categorie di lavoratori) ed “Opzione Donna” (misura che sarà anch’essa - riproposta, seppure con nuovi requisiti). La buona notizia è che, in questo 2021 ormai al tramonto, si comincia, fortunatamente, ad inserire con sempre maggiore frequenza ed insistenza nel dibattito politico la questione dei giovani e delle loro pensioni future (molte delle quali rischiano di avere un importo al di sotto del livello di sussistenza) - con la conseguente presa di coscienza della necessità di incentivare l’accesso ai Fondi di Previdenza Complementare - e si fa strada in maniera sempre più decisa

Ci si avvicina alla conclusione dell’anno e, tra le diverse scadenze previdenziali da tenere d’occhio, c’è anche la forma di riscatto che consente di coprire gli anni privi di contribuzione l’idea di una “Pensione di Garanzia”. Di contro, nel silenzio pressoché generale, sta andando a scadere - oltre a quelle già accennate - anche una ulteriore misura che proprio ai giovani (nell’accezione che se ne dà in un Paese in cui si considerano “giovani” i soggetti fino alle soglie dei 40 anni) era diretta. Scade infatti il prossimo 31 dicembre la possibilità di usufruire della cosiddetta “Pace contributiva”, che era stata prevista, unitamente al Riscatto Laurea agevolato (o “light” come viene giornalisticamente definito), dallo stesso provvedimento che aveva introdotto anche “Quota100” e il “Reddito di cittadinanza” (Decreto Legge 4/2019); ma, al contrario

del riscatto di Laurea agevolato, che costituisce una misura strutturale, la “Pace contributiva” era stata introdotta in via sperimentale per il solo periodo 2019-2021. Di che si tratta? Si tratta di una forma di riscatto che consente di “coprire fino ad un massimo di 5 anni - anche non continuativi - privi di contribuzione figurativa o obbligatoria, recuperandoli ai fini pensionistici. Tale possibilità può essere esercitata ad alcune condizioni: possono usufruirne i soli lavoratori che non facciano valere alcuna contribuzione - né obbligatoria, né figurativa - prima del 1996, ai quali si applica, quindi, il sistema di calcolo interamente contributivo (ne sono dicembre 2021 | spazio50.org

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