Luglio Agosto 2022

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Il valore dell’esperienza | LUGLIO-AGOSTO 2022 | Anno XLIV - n.7-8 - € 2,50 I.P.

INCHIESTA

Invecchiare bene? Una questione di stile (di vita)

Ѵb bm]u;7b;mঞ rubm1br-ѴbĹ -Ѵbl;m|- bom; ;t bѴb0u-|-ķ u;]oѴ-u; -ম b|࢘ Cvb1- ; m- b -1; u;|; vo1b-Ѵ; LAVORO I “professionisti della felicità” entrano nelle aziende Il nuovo modello positivo proposto da manager e consulenti

SOCIETÀ Doppio cognome, una scelta ora possibile La storica sentenza della Cassazione abbatte un tabù secolare

ATTUALITÀ Gli italiani tornano ʭYLWXPY_P L aTLRRTL]P Dopo lo stato di emergenza, cresce anche il turismo “silver”



50&Più il valore dell’esperienza

Sommario

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

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Anno XLIV - n. 7/8 - luglio/agosto 2022

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Carlo Sangalli

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Anna Maria Melloni

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Dario De Felicis

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Annarita D’Agostino

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Winda Casula

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Doppio cognome: una sentenza di parità

Ilaria Romano

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WeWard: l’app che ti paga per camminare

Rita Nicosanti

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Google Timelapse: un viaggio nel tempo

Giovanna Favale

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Stresa ospita il 40° Concorso 50&Più

Anna Costalunga

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Tecnologia e dintorni

Valerio Maria Urru

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Fisco

Alessandra De Feo

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Luca Giustinelli

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Diamoci sempre una possibilità

In questo numero Periscopio, notizie dal mondo La rivoluzione dei manager della felicità Gli italiani tornano a viaggiare

Previdenza

67 Cjase Me: dal Friuli, un nuovo tipo di abitare per gli anziani

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Per andare incontro ad una vecchiaia sana è bene iniziare da giovani. Curando alimentazione, sport e amicizie

di Romina Vinci

di G. Vecchiotti, G. Valdannini, S. Maccari, A. Costalunga e A.G. Concilio Gianrico e Giorgia Carofiglio

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Lidia Ravera

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Marco Trabucchi

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Effetto Terra

Francesca Santolini

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Lettere al Direttore

Giovanna Vecchiotti

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La forma delle nuvole Il Terzo Tempo Anni possibili

di A. Grazia Concilio

L’EFFETTO COVID SU PERSONE E SANITÀ

Le ripercussioni della pandemia hanno colpito anche il Sistema Sanitario Nazionale. I dati del Rapporto “Ospedali&Salute”.

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di Leonardo Guzzo

TRA IERI E OGGI, L’IRLANDA AL BIVIO Con la vittoria del partito Sinn Féin, le recenti elezioni parlamentari rappresentano una svolta storica per l’Ulster. Ma attenzione alla Brexit.

Inchiesta: i segreti per invecchiare in salute

Un progetto di silver cohousing che va oltre il concetto di “casa di riposo”

Rubriche

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di Samuela Gangi

IL FUTURO DELLE RINNOVABILI

Sono tanti i progetti per estrarre e usufruire di energie alternative. Ma rimangono ancora tante preplessità e problemi burocratici. luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Intervista Simona Marchini Tra arte e televisione, il successo: «Una splendida follia»

Direttore Editoriale Anna Maria Melloni @ am.melloni@50epiu.it

di Paola Stefanucci

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Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Design Massimo Cervoni @ m.cervoni@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl Amministratori Antonio Fanucchi (Presidente) Giuseppina Belardinelli Franco Bonini Antonino Frattagli Brigida Gallinaro Procuratore Gabriele Sampaolo

Scienze Medicina di genere: prevenzione e cura variano da uomo a donna

a cura di Fond. U. Veronesi

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Direzione e Redazione 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it

I grandi benefici del trekking Camminare nella natura costituisce una delle migliori forme di prevenzione per la salute e il benessere di Alessandro Mascia

Stampa e Spedizione Spadamedia Srl 00198 Roma - Via Panama, 88

Cultura e tempo libero I Viaggi di 50&Più

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Libri, Incontro con l’autore, Arte, Teatro, Musica, Cinema

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Vivere in Armonia

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Giochi

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Bacheca

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Bazar

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Credit foto: Agf, Contrasto, Masterfile, Shutterstock, Antonio Barella, ©Alessandro Carofiglio, Reuters/ Contrasto, Stephanie Gengotti. Foto di copertina: Shutterstock: Tanya49. Illustrazioni: Enrico Riposati.

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Finito di stampare: 28 giugno 2022

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IL TEMA DELL’INVECCHIAMENTO AL CENTRO DELL’AGENDA EUROPEA

Servono nuove misure socio-economiche per contrastare il crescente invecchiamento 7;lo]u-C1o 7;Ѵ mov|uo 1omঞm;m|;ĺ ;ѴѴ; v;7b 1olr;|;mঞ vb r-uѴ- ]b࢘ 7- -mmb 7b ruo];ম ; m o ; Ѵ;]]bĺ v t ;vঞ -u]ol;mঞ bѴ mov|uo -;v; _- loѴ|o 7- 7bu; lo sguardo è stato rivolto al futuro e a tutti quegli ambiti in cui c’è ancora tanta strada da fare, tra scienza, politica e cultura, con impatti potenti sulla vita quotidiana delle persone. L’Italia, d’altro canto, ha molto da dire e da fare sul tema: il nostro Paese è al primo posto tra gli Stati membri con il 23% della popolazione over 65, seguito da Grecia, Finlandia, Portogallo, Germania e Bulgaria con il 22%; siamo inoltre il Paese con l’età media della popolazione più alta, sintomo di una riluttante natalità, ma anche di un’aspettativa di vita piut«IL NOSTRO PAESE tosto lunga. Siamo, insomma, agèe in È AL PRIMO POSTO un continente “diversamente giovane”. TRA GLI STATI MEMBRI UE, E forse anche per questo, numerose reCON UNA POPOLAZIONE altà italiane hanno sentito l’esigenza di DI OVER 65 PARI AL 23%» proporre una Legge quadro nazionale sull’invecchiamento attivo, che valorizzi macro-economico per quanto riguarda le esperienze già realizzate sul territorio, la sostenibilità dei sistemi pensionistici incentivi il coordinamento fra le diverse e sanitari e micro-economico in quanto Istituzioni sociali e sanitarie, e che in¿impatta sulla struttura del sistema imdi Carlo Sangalli ne promuova l’approvazione o l’adeguaprenditoriale, produttivo e dei consumi. Presidente Nazionale 50&Più mento di leggi locali in tutte le Regioni, Il secondo aspetto che emerge signi¿cativamente è che l’invecchiamento della popolazione vent’anni tenendo conto delle criticità emerse durante la pandemia. fa già preoccupava le Nazioni Unite, tra tutti, per un continente Lo scopo fondamentale della proposta è quello di valorizzain particolare: quello europeo. Il nostro continente è indubbia- re le capacità degli individui anziani di esprimere la propria mente protagonista di un rallentamento demogra¿co dĭuso, identità e di attuare al meglio il proprio progetto di vita, che tuttavia non deve necessariamente diventare elemento di dalla prevenzione e tutela della salute ai servizi innovativi, ¿no alla partecipazione attiva alla vita sociale. Politiche che debolezza irrisolvibile, se correttamente gestito e ărontato. E proprio per ărontare il tema, dal 2002, in seno all’UNECE, sono al cuore del progetto di 50&Più, che le tratta anche sono iniziati quattro cicli di valutazione, a cadenza quinquen- nel nuovo volume che prenderà forma grazie alla collabonale, in cui esperti, ricercatori e società civile si sono ritrovati razione con Fondazione Leonardo come una riÀessione sui a Leon, a Vienna e a Lisbona per monitorare le politiche, le diritti di cittadinanza attiva necessari alla realizzazione della iniziative e i progetti in materia di invecchiamento attivo. A persona ad ogni età. Non si può infatti decidere se essere o metà giugno 2022, l’appuntamento è quindi approdato pro- meno parte dell’ageing (invecchiamento) del nostro Paese, prio nel nostro Paese, a Roma, in un Forum Congiunto che ha ma certamente possiamo e dobbiamo scegliere ogni giorno ŏerto l’opportunità di apprezzare quanto è stato realizzato su di essere protagonisti nella declinazione “active” o meno di questi temi negli ultimi due decenni. Allo stesso tempo, però, questo fenomeno.

Vent’anni fa, era il 2002, si teneva a Berlino la prima Conferenza Ministeriale sull’Invecchiamento dell’UNECE, la Commissione Economica delle Nazioni Unite dedicata all’Europa. La semplice menzione dell’iniziativa rivela almeno due aspetti importanti. Il primo aspetto degno di nota è che l’invecchiamento della popolazione - visto che lo ărontava proprio una Commissione Economica è con tutta evidenza un tema fortemente economico. Nello speci¿co, un tema

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DIAMOCI SEMPRE UNA POSSIBILITÀ di Anna Maria Melloni

La vecchiaia, al pari della gioventù, può essere un momento di nuove sfide e opportunità: l’importante è saperle cogliere. Con lo spirito giusto si possono abbattere le autocensure, per vivere ancora nel periodo dei progetti e non in quello dei bilanci L’estate è arrivata. Ricca di promesse di svago e ristoro, come ogni anno… Questo è ciò che avremmo detto fino a qualche tempo fa, oggi proviamo anche qualcosa di diverso. Ci affacciamo a questo tempo con un approccio più cauto e un briciolo di stupore. Perché questo tempo che abbiamo davanti appare prezioso, con sfumature diverse rispetto al passato. Siamo ancora qua e lo scorrere del tempo oggi non è più mollemente cadenzato su una regolarità uguale a se stessa. I mesi che abbiamo davanti, le occasioni per incontrarci, viaggiare, frequentare persone, luoghi, scoprire iniziative sono una ritrovata scoperta, lo spirito con cui viviamo ogni esperienza ha in sé qualcosa di inedito. Questo è l’anno in cui - accanto alle preoccupazioni per una guerra che ci riguarda e quelle per i rincari presenti e futuri - possiamo avere uno spazio per riflettere su questo nostro tempo e su quello che vorremo fare e realizzare nei prossimi mesi. Gli anni trascorsi di positivo hanno lasciato questo: la sensazione che nulla è scontato e la capacità di vivere il presente con maggiore intensità e consapevolezza. Molte persone incontrate in questo

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periodo mi hanno detto: «Alla mia età due anni rubati non tornano più; sono un tempo enorme se davanti non ne hai moltissimi». Il desiderio di tornare a vivere pienamente è più forte che mai, diventa quasi una smania. «Appena sarà possibile tornerò a viaggiare, viaggerò il più possibile». C’è anche chi si sente disorientato nello scoprirsi cambiato rispetto al passato: «Ero sempre in mezzo alla gente, a fare qualcosa, ora ho perso un po’ di smalto, faccio fatica a riprendere la vita di prima». In questo numero parliamo degli stili di vita che consentono di invecchiare bene, gli ingredienti sono gli stessi che ci accompagnano lungo tutto l’arco della nostra esistenza. E forse è proprio su questo che dovremmo riflettere, il continuum della nostra vita, l’artificiosità della sua suddivisione in fasi e la difficoltà che incontriamo nel riconoscerci in esse. Sentirsi giovani potremmo dire che è facile, certamente più gratificante che pensarsi in un’altra fase. Ma chiediamoci perché le persone si identificano più facilmente nella giovinezza o nell’adultità, perché queste due fasi appaiono tanto più desiderabili dell’an-

zianità. Perché per molti la vecchiaia è associata a una drastica riduzione delle possibilità. Perché spesso si pensa sia il tempo dei bilanci e non quello dei progetti, con lo sguardo rivolto al passato e non al futuro. Forse dovremmo chiederci quante e quali possibilità abbiamo, nel momento presente, qualunque sia l’età anagrafica che abbiamo. Perché molti limiti sono dettati dall’immagine che ci viene rimandata dal contesto in cui viviamo e dalle idee preconcette che noi stessi abbiamo rispetto alla vita in età anziana, non riguardano vincoli oggettivi insuperabili. Le resistenze sono dentro o fuori di noi? L’autocensura è assai peggiore dei limiti imposti dall’ambiente circostante, è più insidiosa, lavora sottotraccia e a volte non ci rendiamo nemmeno conto che ci sta legando mani e piedi. Allora, se durante questa estate ci verrà in mente che “sarebbe stato bello…”, “avrei potuto…”, “peccato non …”, proviamo a fermaci un attimo. Chi l’ha detto che non è possibile oggi? Siamo proprio sicuri di aver perso quel treno? Perché magari è proprio lì, pronto a partire, basta salire a bordo.

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IL PONTE SOSPESO SULLA GIUNGLA In Vietnam, più precisamente sull’isola di Moc Chau, è stato da poco inaugurato il Bach Long Bridge, che con la sua passerella di 632 metri è diventato il ponte di vetro più lungo del mondo, superando il precedente record appartenente alla struttura cinese Qingyuan (lunga “solo” 526 metri). Sospesa a 150 metri sopra la giungla, la pavimentazione del ponte riesce ad ospitare ʭYZ L [P]^ZYP NZY_PX[Z]LYPLXPY_P R]LeTP L _]P ^_]L_T OT aP_]Z _PX[P]L_Z Q]LYNP^P ^[P^^T NPY_TXP_]T 8

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La forma delle nuvole

Un padre e una figlia osservano il mondo

LA REALTÀ È UN MOSAICO VARIOPINTO di b-mub1o ; bou]b- -uoC]Ѵbo

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Dovremmo immergerci di più nelle storie degli altri, per capire che la realtà, che crediamo oggettiva, non è altro che un nostro punto di vista, basato sulla sensibilità e predisposizione personale 10

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ll’inizio del secolo scorso, il biologo Jakob von Uexküll ebbe un’intuizione rivoluzionaria. Fino a quel momento gli studiosi interpretavano il mondo animale come una dimensione monolitica in contrapposizione alla varietà dell’esperienza umana. Uexküll chiarì invece che per ogni animale, anche all’interno dello stesso ecosistema, il mondo appare drasticamente diverso da quello di ogni altra specie. Per la zecca, che non vede, non sente e non ha il senso del gusto, la realtà si riduce a tre elementi: l’odore dei mammiferi a cui si aggrappa, il calore dei loro corpi e la pelle che percepisce al tatto. Questo è il suo Umwelt, il suo universo soggettivo, il mondo in cui abita. È fatto di odori e percezioni tattili. Verrebbe da dire che è un mondo buio: se non fosse che la zecca non possiede la vista, e quindi non può percepire - non può immaginare - l’oscurità. Alcune specie di pesci comunicano, si orientano e trovano le prede tramite la loro sensibilità ai campi elettrici, mentre elefanti e pipistrelli emettono suoni non udibili all’orecchio umano. Per questi animali, la realtà è allo stesso tempo più estesa e più limitata di quella degli esseri umani. La percezione che hanno dello spazio, del tempo e dell’ambiente circostante è strettamente legata alle caratteristi-

che della specie a cui appartengono. Così, un ¿lo d’erba appare totalmente diverso alla formica e alla mucca che bruca nel prato. Anche animali che convivono in uno stesso spazio ¿sico lo vedono in una forma dĭerente, e questa forma è per loro l’unica possibile. Non esiste un mondo unico, oggettivo: ci sono solo mondi individuali. Senza voler forzare troppo la metafora, il concetto di Umwelt ci può aiutare a districarci un po’ di più anche nelle interazioni umane. Tendiamo a credere che ciò che noi riusciamo a percepire grazie ai nostri sensi e alla nostra esperienza, sia la realtà oggettiva. Non solo: i neuroscienziati sono sempre più convinti che i nostri cervelli funzionino come macchine predittive. Crediamo di esprimere giudizi in base alle nostre percezioni, ma ciò che accade è spesso il contrario. Il nostro cervello fa delle previsioni su cosa aspettarsi dagli eventi della nostra vita, inÀuenzando il modo stesso in cui percepiamo la realtà. Se pensiamo che gli invitati a una festa ci stiano tutti giudicando, vedremo più vividamente le espressioni negative delle persone con cui interagiamo. È di̇cile farci cambiare idea, perchp siamo più propensi a trovare convincenti tesi e dati a favore delle nostre convinzioni, e a scartare (senza neanche accorgercene) ciò che non rientra


nella nostra teoria di partenza. In un certo senso, passiamo il tempo a cercare prove che confermino la nostra idea di mondo. In un presente sempre più polarizzato, in cui ci sembra di non andare d’accordo su nulla, l’idea che siamo tutti inchiodati alle nostre realtà individuali è una prospettiva preoccupante. Realtà che sono inÀuenzate, per gli esseri umani, non solo dai nostri sensi, ma dalla nostra esperienza passata, dal nostro contesto, dalle parole che usiamo per descrivere noi stessi e gli altri, dalle persone che abbiamo intorno. Il concetto di Umwelt può aiutarci a mettere in dubbio le nostre certezze, a ricordarci che il nostro è un punto di vista, non l’unica realtà oggettiva. Per scongiurare questo rischio, gli esseri umani hanno un potente strumento

a loro disposizione, a dĭerenza degli animali: la possibilità di raccontare e ascoltare storie. Le storie ci permettono di esercitare quella che la ¿losofa Martha Nussbaum chiama “immaginazione narrativa”: la capacità di mettersi nei panni di chi è diverso da noi, di comprenderne le emozioni, i desideri e i bisogni. In questo senso l’immaginazione narrativa è una dote etica: solo aprendoci alla possibilità che la nostra non sia l’unica realtà, abbiamo l’opportunità di empatizzare con persone totalmente diverse da noi. È in questo senso anche una virtù essenziale dell’essere cittadini: considerando esperienze oltre la nostra, siamo capaci di immaginarci parte di una comunità di persone distanti e allo stesso tempo profondamente simili tra loro. Le buone storie ci permettono di

uscire dai limiti della nostra esperienza quotidiana e di tracciare nuove strade. Non possiamo sapere come ci si sente a essere una zecca, una formica o un pipistrello. O una persona che non ci assomiglia ăatto. Ma una buona storia può aiutarci a uscire dai sentieri battuti dall’abitudine, a immedesimarci in ciò che non siamo. Nel suo libro, tradotto in italiano con lo splendido titolo I mondi invisibili, Uexküll scrive: «Tanti quanti sono gli animali, altrettanti sono i mondi individuali diversi, in cui il naturalista può scoprire nuovi orizzonti di studio, talmente ricchi e attraenti che esplorarli rappresenta un vero godimento intellettuale». Ci ricorda che visioni diverse non sono un con¿ne invalicabile tra noi e gli altri, ma un orizzonte scon¿nato di possibilità. luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Il TERZO tempo

AMARE DI NUOVO, SEMPRE E COMUNQUE di Lidia Ravera

H

o ricevuto una lettera che mi ha fatto riÀettere, a lungo, e amaramente; non vi cito il nome della lettrice che mi ha scritto perché non vuole essere in alcun modo menzionata o nominata. La chiameremo, perciò, con un nome di fantasia: vi piace Graziella? Si usava molto negli anni Sessanta del secolo scorso. C’era anche una bicicletta che si chiamava così. Dunque Graziella ha sessantanove anni, è vedova da quando ne aveva sessanta e, da pochi mesi, ha intrecciato una relazione ăettuosa (lei la de¿nisce con questo aggettivo, interpretatelo come volete) con un signore che abita nel palazzo di fronte al suo. Si ritrovavano sempre nello stesso bar e chiedevano lo stesso căè: decăeinato lungo, macchiato caldo. Un bel giorno, è arrivato un barman nuovo che non capiva bene la lingua e ha sbagliato ad eseguire l’ordinazione. A tutti e due. Graziella si è messa a ridere di gusto e il signore, invece di arrabbiarsi, ha riso con lei.

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La faccio breve, hanno incominciato a vedersi. E non soltanto al bar. Due volte al cinema, un concerto, una passeggiata, lo zoo. Il primo bacio se lo sono dato davanti alla gabbia delle scimmie. E di nuovo hanno riso. La loro amicizia contiene molta allegria, chiacchiere, cenette. Una notte soltanto hanno dormito insieme, carezzandosi prima di prendere sonno. Graziella era felice, e anche l’uomo, sembrava godere di quella intimità senza urgenze carnali, più alla ricerca della compagnia e della tenerezza che di sesso. Sarebbe il racconto di una seconda primavera felice, se non ci fossero di mezzo i ¿gli. Sì, un maschio di 41 anni e una femmina di 3 , entrambi di Graziella. Due brave persone, già mature, che, come bambinetti gelosi, non hanno accettato che la loro madre avesse una relazione. «Fregatene, Graziella, mandali al diavolo, non si meritano niente, anzi, si meritano una vecchiaia solitaria e infelice». Le ho scritto così, arrabbiata e partecipe, condividendo il suo dispia-


cere. Poi ho incominciato a riÀettere: i ¿gli di Graziella non le vogliono bene? Lo negherebbero a gran voce, ne sono certa. Eppure non vogliono che sia felice, che invecchiare le sia lieve, che trovi riparo in un abbraccio silenzioso alla paura della solitudine, comune a tante persone della sua età. Perché? Che cosa toglie ad un ¿glio di 40 anni il fatto che sua madre abbia una relazione? Non è mica più un bambino bisognoso di attenzione, di cura e di sostegno! È nella “Fase Forte” della vita umana, con che coraggio minaccia la ritrovata serenità di una donna sola arrivata alla soglia dei 70 anni? E non è soltanto il ¿glio maschio, anche la femmina si è espressa: «Mamma - ha detto -, non renderti ridicola». Ecco: me lo spiegate perché l’eros, inteso nel senso più ampio, fuori dall’età canonica (ma qual è l’età canonica per l’amore?) è considerato nella migliore delle ipotesi bŭo, nella peggiore degno di scherno? Che cosa abbiamo di diverso dalle altre donne noi che attraversiamo, ciascuna con il suo passo, il terzo tempo? Il nuovo amico di Graziella ha 78 anni: se si fosse ripiantato i capelli in testa, se si ammazzasse di allenamenti, se si fosse arricchito con qualsiasi mezzo, se sbandierasse i suoi soldi e il suo potere per conquistarsi una donna di

30 anni non sarebbe più ridicolo? Che cosa vi spinge allo scherno, ¿gli scellerati? Forse immaginare due corpi fragili e imperfetti stesi uno accanto all’altro senza la difesa dei vestiti, due anime capaci di scambiare qualcosa di misterioso e sottile, molto più profondo della reciproca ammirazione che rende stupidamente orgogliosi i corpi giovani con le loro carni sode? Scrivetemi, parliamone.

PARLIAMONE... Chi volesse scrivere a Lidia Ravera può farlo: per posta - C/O Redazione 50&Più Via del Melangolo, 26 - (RM) per fax - 066872597 per email - redazione@50epiu.it luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Anni possibili

UN ESEMPIO DI ANZIANO POSSIBILE di Marco Trabucchi

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ono certo che il presidente Draghi non si irriterà se lo presento come modello di “anziano possibile”. Del resto, lui stesso si è recentemente presentato come un nonno! Elenco in modo schematico i mo-

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tivi per i quali il settantaquattrenne Capo del Governo può essere considerato un modello di invecchiamento, persona che riassume comportamenti che non nascondono gli anni sotto giovanilismi superficiali, ma li mostrano senza

problemi, perché in grado di investirli al meglio per vivere bene e soprattutto per far vivere bene gli altri. Dalla lettura dei punti che seguono possono derivare insegnamenti concreti per le persone non più giovani; si dice, infatti, che nessun insegnamento vale più dell’esempio! Il primo motivo è l’allenamento alla fatica; è l’immagine di una persona che si dedica completamente al proprio lavoro, non per motivi egoistici, ma perché ha capito che il suo impegno può portare vantaggi alla comunità. Draghi lavora moltissime ore al giorno; non so da quanto tempo, ma certamente da quando è Presidente del Consiglio esprime un’energia instancabile, sia sul piano intellettuale che fisico. È una dote innata o un comportamento che si costruisce nel tempo con l’allenamento? Osservandolo, ritengo che ambedue siano le possibili interpretazioni; certamente è stato ca-


Per vivere in maniera proattiva la propria anzianità, occorre studio, pazienza e gratitudine. E allontanare l’“io” per lasciare posto al “noi”, come ci dimostra il presidente Draghi

pace di un’educazione profonda a rispettare i propri doveri, che si traduce nella conseguente capacità di renderli efficaci. Un secondo motivo è lo studio, per essere sempre in grado di affrontare eventuali nuove situazioni e per prevenirle, evitando di esserne travolto. Qualcuno potrebbe ritenere sufficiente l’esperienza per guidare i propri comportamenti; invece, nel mondo contemporaneo non basta più, di fronte ai cambiamenti veloci indotti dal progresso scientifico, dal mutare dei costumi, dal prevalere di ideologie non sempre accettabili. L’esperienza è certamente utile, ma non sempre è in grado di spiegare realtà in continuo movimento. Lo studio fornisce, inoltre, una visione complessa della realtà, che previene dall’affrontare i problemi in modo settoriale, quindi inefficace. Draghi è un esempio formidabile della capacità di collegare situazioni apparentemente lontane e di agi-

re di conseguenza. Non tutti siamo chiamati a questa intelligenza, ma certamente dobbiamo imparare a collocare le vicende di nostro personale interesse sempre in una prospettiva generale. La pandemia ha fatto capire quanto siano legati tra loro gli aspetti clinici, epidemiologici, psicologici, sociali, economici. Draghi ci ha salvato dal pantano proprio per questa sua capacità di collegare situazioni diverse, spesso inattese, sempre rilevanti; si potrebbe dire che ha introiettato il modello della complessità come strumento per capire le dinamiche delle comunità. Un terzo motivo per il quale Draghi è un modello di “anziano possibile” è la pazienza, utilizzata per raggiungere gli obiettivi. Certamente ne è dotato in quantità superiore a quella della media degli italiani; però, questa gli sta permettendo di far navigare la fragile navicella del nostro Paese, così come permetterebbe a ciascuno di noi di raggiungere i piccoli grandi obiettivi della propria vita. Talvolta l’anziano ritiene di non poter accettare le continue mediazioni che deve compiere nella famiglia e nel suo ambiente di vita; la pazienza è il modo migliore, invece, per realizzare nel tempo le proprie speranze. Un quarto motivo è la generosità e la gratitudine; nel recente colloquio con i ragazzi di una scuola

in provincia di Verona, Draghi ha mostrato nei riguardi della moglie quello che è stato definito da Michela Marzano “il messaggio dell’amore, la bellezza della gratitudine, la grazia della condivisione, la forza della dipendenza”. Il Presidente ha dimostrato capacità di gratitudine verso la compagna della sua vita, ammettendo l’importanza di saper costruire legami forti con una persona, essendone anche dipendenti. Nel mondo dell’io, ha fatto comprendere che la sua vita è stata regolata dal “noi” e dalla forza delle parole “grazie”, “ti amo”, “ho sempre avuto bisogno di te”. Un insegnamento formidabile contro le tentazioni di chiusura, di egoismo che talvolta caratterizzano l’anziano, in particolare i maschi. Si invecchia bene se si rinuncia all’orgoglio, atteggiamento che fa pesare gli anni molto più di quanto non pesino realmente. Spero che i lettori ritengano realistico questo sommario delle caratteristiche di un uomo di valore, un esempio di invecchiamento possibile, che sta portando grandi vantaggi al nostro Paese. Ma certamente anche l’interessato ha tratto vantaggio da queste personali caratteristiche, perché il servizio pesante e faticoso non ne ha ridotto la capacità di apprezzare la vita.

PARLIAMONE... Chi volesse scrivere a Marco Trabucchi può farlo: per posta - C/O Redazione 50&Più Via del Melangolo, 26 - (RM) per fax - 066872597 per email - redazione@50epiu.it

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Effetto Terra

QUEL SENSO DI COLPA VERSO IL FUTURO di Francesca Santolini

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ettare mozziconi di sigaretta al parco, abbandonare ri¿uti di plastica in spiaggia, buttare per terra i chewing gum masticati, prendere l’auto per brevi tragitti o semplicemente non fare correttamente la raccolta dĭerenziata. Sono tutti comportamenti dannosi per l’ambiente, che provocano - o possono provocare - nei confronti di chi li compie un vero e proprio senso di colpa, il cosiddetto eco-guilt. Letteralmente l’eco-guilt è il senso di colpa che proviamo quando facciamo qualcosa di sbagliato nei confronti dell’ambiente. Non stiamo facendo abbastanza per salvare il pianeta, continuiamo a inquinare, le nostre azioni quotidiane non bastano a fermare il riscaldamento globale e così siamo presi dallo sconforto, dalla paura, siamo assaliti da una sensazione sgradevole che

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Pur sapendo quanto contino le piccole azioni individuali nella salvaguardia dell’ambiente, c’è chi rinuncia a fare la propria parte. Un comportamento da cui, però, può scaturire la sgradevole sensazione dell’eco-guilt

può addirittura condurre all’immobilismo. Una sensazione che, secondo recenti studi, può fare più male che bene. Nel suo articolo Beyond the roots of human inaction: Fostering FROOHFWLYH H̆RUW WRZDUG HFRV\VWHP conservation - pubblicato su Science - Elise Amel, docente di psicologia dell’Università di St. Thomas, a St. Paul (Minnesota) e presidente della Societ\ of Environmental, Population and Conservation Ps\cholog\, spiega le motivazioni del fallimento delle campagne di educazione ambientale e di sensibilizzazione adottate ¿no a pochi anni fa. Amel sottolinea come gli sforzi impiegati per informare le persone, non abbiano portato a cambiamenti signi¿cativi nel comportamento: l’utilizzo della paura e del senso di colpa, infatti, non sono il metodo più ėcace per spingere le persone verso un’azione duratura e costante nel tempo. Anzi, il senso di colpa può determinare il risultato opposto e cioè portare le persone a evitare del tutto la questione del riscaldamento globale, perché ci si considera sempre di più inadeguati ad ărontare la crisi climatica. In verità, negli ultimi anni, sono molti gli studi che si sono concentrati sull’impatto del cambiamento climatico sulla psiche umana. Come non ricordare il racconto di Greta Thunberg sulla propria depressione e il senso di ansia provocato dall’immobilismo degli adulti rispetto al problema ambientale? In ĕetti, ad essere più preoccupati per il progressivo degrado ambientale sono proprio i giovani delle cosiddetta Generazione =. Rispetto all’eco-colpa, nonostante alcuni studi abbiano evidenziato che nel breve periodo possa portare a condurre stili di vita più virtuosi, come per esempio ridurre il consumo di carne o diventare plastic free, nel lungo periodo il rimorso non riuscirà a mantenere costante la motivazione.

Le nostre scelte personali hanno un valore se s’inseriscono in una più ampia azione collettiva, e sembra dunque più giusto concentrarsi su come queste azioni possano creare cambiamenti sociali più estesi, piuttosto che cercare di essere più ecologici come consumatori. Del resto, nel dibattito climatico, c’è chi sostiene che il concetto di “impronta ecologica”, e cioè il nostro impatto individuale sul pianeta, sia stato inventato da Big Oil, cioè dalle multinazionali degli idrocarburi, nel tentativo di incolpare noi della loro avidità. Il loro scopo? Appellarsi ai comportamenti individuali, di ėcacia limitata, per distrarre il pubblico dal pretendere interventi a livello sistemico (come nuove tasse o eliminazione graduale dei motori a scoppio) che potrebbero invece ridurre davvero la dipendenza delle nostre società dai combustibili fossili. Detto questo, non c’è dubbio sul fatto che le scelte quotidiane contano, eccome se contano. L’importante è considerarle come tasselli di una mobilitazione collettiva strategica. Se poi la dimensione dell’impegno collettivo non fa per voi, c’è addirittura chi si spinge oltre e arriva a de¿nire una sorta di vademecum per “prevenire” i sensi di colpa per l’ambiente: impara dai tuoi errori, scegli la tua battaglia, concentrati su quello che puoi fare tu e non su cosa devono fare gli altri, usa l’eco-colpa come motivazione per fare meglio e, in¿ne, il più importante: non perdere la speranza.

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Periscopio

LA COLORATA NASCITA DI UNA BANCONOTA a cura di Dario De Felicis È vero, i soldi non fanno la felicità però - piaccia o no - sono ancora uno dei motori che fanno muovere tutto il mondo. Siamo circondati da stimoli di accumulo, ricchezza, e da un’enorme massa di predicatori e articoli online che ci suggeriscono “come fare soldi”. Naturalmente non hanno alcun fondamento concreto; potrebbe però essere interessante sapere “dove” si fanno i soldi. E la risposta non potrebbe essere più semplice e ăascinante al tempo stesso: in fabbrica. Non una fabbrica normale, ovviamente, ma un bunker meccanizzato capace di stampare il fabbisogno di un determinato taglio di cartamoneta di tutta Europa. In Italia la produzione avviene presso il Centro Guido Carli di Roma, un palazzo che ospita il Servizio Fabbricazione Carte Valori della Banca d’Italia, anche noto come “Servizio Banconote”. Entrare nello stabilimento, come è facile immaginare, non è affatto semplice e i sistemi di sicurezza sono imponenti e rigorosi. Proviamo lo stesso, però, a fare un giro tra le rotative per vedere il ciclo produttivo dei nostri euro di carta. Partiamo col dire che le banconote sono stampate su carta in ¿bre di puro cotone, che conferisce loro una particolare consistenza e resistenza all’usura. Enormi fogli passano tra complessi macchinari di stampa che imprimono, 18

contemporaneamente, su entrambe le facce disegni, numeri e i principali elementi illustrativi delle banconote. Si colora il fronte e il retro con dei particolari pigmenti, poi i maxi fogli vengono fatti asciugare per circa dieci giorni. Si passa quindi alla serigra¿a, cioè alla stampa del valore, utilizzando uno speciale inchiostro cangiante che è già un primo dispositivo di sicurezza; viene fatto seccare e dopo si applica una placca ologra¿ca sul fronte (dĭerente per ciascun taglio) per renderla ulteriormente distintiva. Si passa successivamente alla fase della calcogra¿a, dove alcune parti dei disegni e delle decorazioni vengono addirittura messe in rilievo, studiate appositamente da tecnici per evitare la contrăazione. Al termine di ogni fase si lascia riposare il foglio per far asciugare e risaltare le modi¿che. Ma non è ¿nita qui, perché viene in¿ne inserito un sottilissimo ¿lo di sicurezza in ¿ligrana, visibile da entrambi i lati. I controlli sono costanti e di millimetrica precisione, intorno ai macchinari e su tutto il perimetro della fabbrica, per l’intero ciclo produttivo. Dopo che anche l’ultimo elemento è stato impresso, il rullo si muove verso il taglio ¿nale, dove i grandi fogli diventano banconote: piccole opere perfette, un incredibile concentrato di arte e tecnologia.


In giro per il mondo

C’È POCO DESERTO, NEL DESERTO DEL SAHARA

OPERE DA RECORD

Il Sahara non è il deserto più gran7; 7;Ѵ lom7oķ rubl-|o 1_; vr; - -ѴѴĽ m|-uঞ7;ĺ m=-মķ t ;v|- om- ];o]u-C1- ࣏ 1olrov|- voѴo r;u bѴ ƒƏѷ 7b v-00b-ķ l;m|u; bѴ u;v|-m|; ƕƏѷ ࣏ 1ovঞ| b|o 7- ]_b-b-ĺ Ѵ u;sto del deserto comprende mari di sabbia, altopiani di pietra, saline, lom|-]m;ķ C lbķ |ouu;mঞ ; o-vbĺ www.it.quora.com

L’ISLANDA, L’ISOLA CHE CRESCE L’Islanda deve la sua esistenza ad una grande fessura vulcanica nelѴ- 7ouv-Ѵ; l;7boŊ-|Ѵ-mঞ1-ķ 7o ; vb bm1om|u-mo Ѵ; rѴ-11_; |; omb1_; ; u-vb-ঞ1- ; -l;ub1-m-ĺ -|- Ѵ- sua posizione, l’Isola è costantemente agitata da scosse di terrelo|o ; 1u;v1;ķ 1ol; v r;uC1b;ķ |u- b Ƒ ; Ɣ 1;mঞl;|ub ѴĽ-mmoĺ

KLEENEX NELLE MASCHERE ANTIGAS Durante la Prima Guerra Mondiale ci fu una carenza di cotone. L’azienda Kimberly-Clark sviluppò un sovঞ| |o 7;Ѵ 1o|om; 1_; ѴĽ;v;u1b|o &v- 1;u1॔ 7b ঞѴb -u; 1ol; CѴ|uo m;ѴѴ; l-v1_;u; -mঞ]-vĺ - ;uu- Cmज rubl- 1_; ]Ѵb v1b;m b-ঞ r;u=; bom-vv;ro il materiale, poi commercializzato 1ol; =- oѴ; o r;u bѴ bvo Ѵ;;m; ĺ

IL DIPINTO PIÙ GRANDE DEL MONDO

Ľ-uঞv|- 0ub|-mmb1o "-1_- -=ub _- u;alizzato il dipinto su tela più grande 7;Ѵ lom7oĹ vb bmঞ|oѴ- The Journey of Humanity ;7 ࣏ ]u-m7; t -m|o v;b campi da tennis.

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www.warhistoryonline.com

RESPIRARE SOTT’ACQUA I pesci non sono gli unici animali a u;vrbu-u; vo o ѴĽ-1t -ĸ ;vbv|omo 7b ;uv; vr;1b; 7b v;ur;mঞ l-ubmb 1-r-1b 7b v1-l0b-u; ovvb];mo - u- ;uvo la pelle. Ad esempio, è stato scoperto che l’Hydrophis cyanocinctus ha un piccolo foro e vasi sanguigni sulla testa per raccogliere ossigeno ed inviarlo al cervello mentre nuota. ĸm-ࢼom-Ѳ];o]u-r_b1ĸb|

LA MERCEDES E L’AUTO CONTROLLATA DA UN JOYSTICK

I TOPORAGNI MANGIANO PICCANTE

b࢘ m;Ѵ ƐƖѵѵ Ѵ- ;u1;7;v - ; - inventato un’automobile che pote - ;vv;u; ] b7-|- 1om m fo vঞ1hĺ - ƑƏƏ l-]bm-ঞom r u ;vv;m7o voѴo m ruo|oঞroķ - ; - m- 0-uu- di comando capace di controllare la ;Ѵo1b|࢘ ; Ѵ- 7bu; bom;ķ vovঞ| ;m7o sia il volante che i pedali.

Uno studio cinese ha scoperto che i toporagni hanno una mutazione m;Ѵ Ѵouo u;1; ou; 7;Ѵ 1-m-Ѵ; bomb1oķ $! (Ɛķ 1_; Ѵb u;m7; l;mo v;mvb0bѴb alla sensazione chimica del “caldo” dei peperoncini. Quindi sono, oltre all’uomo, gli unici mammiferi ad apprezzare il sapore del piccante.

www.motor1.com

NEL CUORE DELLA TERRA

La miniera più profonda al mondo è la Mponeng. Si trova in Sudafri1- -7 oѴ|u; Ɠ 1_bѴol;|ub vo o |;uu-ĺ Per arrivare in fondo ci vuole più di un’ora.

LE CITTÀ PIÙ VISITATE (PRESENZE INTERNAZIONALI) Viaggiare è sempre un’esperienza, tra nuovi paesaggi, popoli diversi e 1 Ѵ| u; ]-v|uomolb1_; | ; 7- v1oprire. Che sia per puro piacere o per Ѵ- ouoķ -Ѵ1 m; 1b ࢘ķ vomo rbা bvb|-|; 7b -Ѵ|u;ĺ (;7b-lo m- 1Ѵ-vvbC1- r-uziale, basata sul numero di visitatori che hanno prenotato almeno il sog]boumo 7b m- mo ;ĺ

BANGKOK (Thailandia)

22.780.000

PARIGI (Francia)

19.100.000

LONDRA (Regno Unito)

19.090.000

0-b Ő lbu-ঞ u-0b &mbঞő 15.930.000

www.sciences-world.com

VULCANI SULLA LUNA " ѴѴ- Ѵ m- vomo ru;v;mঞ m l;uovb vulcani che hanno smesso di eruttare circa un miliardo di anni fa. Eppure, secondo la NASA, tra i crateri Ѵ m-ub ro|u;00;uo ;vv;u1b v|-ঞ -m1ou- Y vvb 7b Ѵ- - -ম b ƐƏƏ lbѴbomb 7b -mmb =-ķ t -m7o b 7bmov- ub roroѴ-vano ancora la Terra. www.focus.it luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Società

LA RIVOLUZIONE POSITIVA DEI CHIEF HAPPINESS OFFICER

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a felicità è una scienza. Non è esatta, ma si costruisce, si insegna, si allena. Nelle relazioni personali così come al lavoro. È questo quello che fanno i “Chief Happiness Officer” (CHO) all’interno di organizzazioni “positive”, ascoltando le persone e valorizzandole non solo per le loro competenze, ma per le loro passioni, esigenze, emozioni. Sono manager o consulenti strategici che accompagnano imprese, associazioni, team in un lungo e impegnativo percorso di cambiamento culturale. Cambiamento che, anche se graduale e ancora in corso, sta facendo la differenza ora che, dopo la crisi pandemica, il mercato del lavoro affronta il boom di dimissioni volontarie e la “YOLO economy”: l’economia del “Si

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In tempi non sospetti Daniela, Lara, Daniele, Silvia, Andrea hanno scelto la felicità come stile di vita e di equilibrio famiglialavoro. Oggi guidano le organizzazioni positive che hanno saputo reagire alla crisi perché avevano già investito su una vera cultura della resilienza. Offrendo un modello per affrontare le sfide del post-Covid di Annarita D’Agostino

vive una volta sola” (dall’acronimo inglese “You Only Live Once”) nella quale il posto fisso, o lo stipendio a fine mese, non bastano più. «La sola leva dello stipendio non appartiene più né ai giovani né agli over 50 che, a dispetto dell’etichetta che spesso viene loro affibbiata, hanno ancora capacità, talento, competenze», ci spiega Daniela Di Ciaccio. Sociologa e ricercatrice, nel 2015 ha fondato insieme a Veruscka Gennari 2BHappy Agency, per diffondere la scienza della felicità nelle organizzazioni. Da quest’esperienza, nel 2019, è nato l’IIPO - Italian Institute for Positive Organizations, che certifica i CHO attraverso un percorso di alta formazione manageriale che tocca le più varie discipline, dalle neuroscienze alla teorie integrali, dall’eco-

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nomia civile allo yoga, dalle scienze dell’apprendimento alla psicologia positiva e al gioco. «Le persone vogliono poter avere un impatto positivo su chi le circonda, una libertà di espressione, di autonomia, di controllo delle proprie attività». In questo, le organizzazioni positive sono realmente inclusive. Perché «in tempi non sospetti hanno iniziato ad investire sulla cultura della positività, della felicità al lavoro, quindi coltivando capitale sociale e relazioni autentiche fra le persone; creando contesti di ¿ducia, valorizzando la dimensione dell’essere e non solo quella del fare». Così, di fronte al Covid «hanno reagito mettendo in campo tutta la loro “anti-fragilità”. Sono state, per esempio, le prime che - senza aspettare i de-

creti - hanno messo le persone a casa in sicurezza, dando loro gli strumenti informatici, le assicurazioni sanitarie extra, il supporto tecnologico e psicologico a distanza; insegnando ai manager a lavorare in modo agile e de¿nendo i tempi per evitare che le persone subissero un’invasione del lavoro nelle vite familiari. Sono aziende che hanno continuato a crescere, in termini di persone, fatturato, innovazioni prodotte». Lara Lucaccioni ha fatto della felicità una competenza da allenare attraverso le pratiche del benessere. Non è solo docente CHO ed esperta di scienza della felicità, ma anche la principale formatrice italiana di Yoga della Risata: disciplina di origine indiana che, attraverso la risata incondizionata - ossia non prodotta da uno stimolo comico bensì praticata per scelta - aiuta a mettere in circolo nel nostro organismo gli ormoni del benessere, riducendo lo stress. Lara è inoltre la prima trainer italiana certi¿cata HeartMath, istituto che ha messo a punto la coerenza cardiaca, una serie di pratiche di respirazione e gestione di emozioni positive per l’equilibrio psico¿sico. Insieme al compagno, Matteo Ficara, ha fondato la startup innovativa “Happiness for Future”, attraverso

la quale si occupa di cultura e formazione. «Parlare di benessere anche sul lavoro è importante - osserva - perché è uno dei luoghi in cui passiamo più tempo, ărontiamo più s¿de (e ci stressiamo di più) e intratteniamo relazioni non sempre scelte e nelle quali magari non tutto scorre. Si può lavorare sulla leadership positiva, sui processi, sul proposito, sui valori personali e aziendali. Ci sono molte pratiche che si possono imparare come singoli, o portare nelle realtà organizzative per farle diventare parte della cultura aziendale. L’importante - aggiunge - è riuscire a realizzare il “ 1 gentile”, ovvero costruire la felicità come un piccolo passo dietro l’altro, creando delle abitudini, partendo da quello che già c’è». Pioniere della scienza della felicità applicata al lavoro, Daniele Raspini per 25 anni è stato direttore dell’ASP Martelli, una struttura pubblica di assistenza sociosanitaria, educativa e riabilitativa per anziani e disabili di Figline Valdarno (Firenze). Nel primo anno di pandemia, la struttura è rimasta Covid-free grazie ad ėcaci protocolli di sicurezza, all’uso già dĭuso della tecnologia, alla tempestiva riduzione dei momenti di contagio. Ora, da pensionato,

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Società Daniele aiuta come consulente altre organizzazioni a cambiare in positivo. Come si costruisce la felicità in una RSA? Andando alla ricerca delle passioni delle persone. «Alla ¿sioterapista che era brava a fare i dolci - ci racconta - chiedevo di fare un dolce per gli anziani. Questo aspetto la grati¿cava e la faceva lavorare meglio». Ma anche con tanti viaggi, lunghi e brevi ma sempre auto-¿nanziati, per conoscere esperienze europee ed extra-europee. E ancora, con la partecipazione attiva di tutti i pro¿li professionali, dagli infermieri agli addetti delle pulizie, dalla cuoca all’animatore, alla de¿nizione del “Piano di Miglioramento” annuale. «Quello che fa veramente la dĭerenza - sottolinea Daniele - è restituire la capacità di esprimere un desiderio alle persone. Ti faccio un esempio. Avevamo la palestra, accanto alla palestra c’era un cucinotto. La ¿sioterapista viene da me e mi dice: “Tre signori vorrebbero preparare degli spaghetti al pomodoro”. Ovviamente qualunque direttore gli avrebbe detto: “Ci sono le norme igieniche da rispettare, si va a mangiare in mensa!”. Io che cosa gli ho detto? Un anziano è andato a comprare i pomodori; hanno messo la pentola, hanno apparecchiato un tavolino in palestra e si sono fatti questi spaghetti. Erano le tre persone più felici al mondo. Ho guardato lo sguardo di felicità che mi hanno rivolto questi anziani e so di aver regalato loro un momento speciale. Sono sempre andato alla ricerca di questi momenti speciali, perché più momenti speciali metti in una vita, meglio è». «In Zeta Service abbiamo una vera e propria divisione “Felicità e Valori”, un team dedicato alla cura del benessere e della serenità delle nostre persone. Un laboratorio in cui 22

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si alternano gruppi di collaboratori che, ascoltando le colleghe e i colleghi, propongono idee, workshop, attività (anche ludiche) da portare in azienda». A descriverci l’esperienza di questa realtà specializzata in paghe e amministrazione del personale che oggi si occupa anche di selezione e sviluppo, con 9 sedi, 330 collaboratori e 1.550 clienti ăezionati, è Silvia Bolzoni. Ha fondato Zeta Service 19 anni fa e oggi la guida con i ¿gli. Nel 2019, Silvia è stata inserita da Forbes Italia nella classi¿ca delle 100 donne più inÀuenti. «Da anni abbiamo un maggiordomo per sede che si occupa delle nostre commissioni quotidiane - ci racconta -, come ad esempio portare l’auto dal meccanico; ritirare la spesa che i nostri collaboratori fanno online; organizzare visite mediche in azienda; andare alla posta. Ma quello che da sempre viene maggiormente apprezzato - e oggi ancora di più visti i tempi - è la libertà di organizzare il proprio lavoro. In Zeta Service

non si timbra, l’orario è Àessibile e, ancora prima dell’emergenza Covid, avevamo un piano di smart working, oggi rivisto e ampliato per soddisfare le nuove necessità delle persone. Inoltre, con il nostro programma di sostegno alla genitorialità, prevediamo formazione, agevolazioni e anche un mese di congedo per i neo papà contro i 10 giorni previsti dalla legge. Prendersi cura dei propri collaboratori e delle proprie collaboratrici - evidenzia Silvia - innesca un bellissimo ciclo virtuoso: noi ci prendiamo cura delle nostre persone e le nostre persone, naturalmente, avranno la stessa cura per i nostri clienti». Andrea Virgilio ha 33 anni, è il CEO e il primo dei due CHO di Heply, l’azienda informatica che ha fondato nel 2019 ad Udine, dopo un’esperienza in un’organizzazione “convenzionale” da cui - ci dice - a un certo punto ha avvertito il bisogno di “disintossicarsi” e trovare un nuovo scopo di vita professionale. Perché è proprio così: le cattive relazioni sul


lavoro provocano malessere ¿sico. Lo dimostra la percentuale di infarti del lunedì mattina, che cresce del 20%. «Una relazione negativa con il proprio capo fa più male di una dieta a base di patatine fritte», ci segnala Daniela Di Ciaccio. Oggi alla Heply lavorano 34 persone. Turn-over zero. L’ultimo in ordine di tempo ad essere assunto è Davide. Ha 50 anni ed ha sempre fatto il freelance prima di incontrare gli “happycoders”, come si de¿niscono i collaboratori della Heply. Nata alla vigilia della pandemia, nel secondo anno pieno di attività l’azienda informatica di Andrea ha realizzato 1 milione e 400mila euro di ricavi. A dimostrazione che la felicità è un valore anche economico.

«Parlare di benessere anche sul lavoro è importante perché è uno dei luoghi in cui passiamo più tempo, Lʬ]ZY_TLXZ [TÁ ^ʭOP Ascolto costante delle persone, 3.500 ore di formazione all’anno su hard e soft skills, la “Colazione da Heply” ogni tre mesi per raccogliere feedback e disegnare il futuro: sono queste alcune delle misure di benessere che fanno della Heply un’organizzazione positiva ¿n dalla sua fondazione. «Abbiamo Àessibilità e lavoro ibrido - spiega Andrea -, sale dove puoi disegnare sui muri, divani, spazi per giocare a ping pong e a calcetto. Ho

creato un ambiente in cui, se devo vestirmi, lavarmi, ărontare il traf¿co per venire in u̇cio, non è per avere una scrivania e una tastiera che ho anche a casa». Ad oggi, l’IIPO ha formato 250 CHO come Andrea, Daniele, Lara, Silvia. «Signi¿ca che ci sono almeno 250 aziende in Italia che parlano di questi temi - sottolinea Daniela Di Ciaccio - e stanno facendo la dĭerenza, tutti i giorni, nelle vite delle centinaia di persone che vi lavorano».


Società

LONG COVID E LISTE DI ATTESA: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA - r-m7;lb- _- Ѵ-v1b-|o m- Ѵ m]- v1b- 7b ;@;ম 1oѴѴ-|;u-Ѵbķ 1_; _-mmo bmY b|o r;v-m|;l;m|; -m1_; sul Sistema Sanitario Nazionale. Lo vediamo nei 7-ঞ 7;Ѵ ƐƖŦ !-rrou|o -mm -Ѵ; ľ vr;7-Ѵbş"-Ѵ |;Ŀķ realizzato dalla società Ermeneia di Anna Grazia Concilio

L

a stanchezza marcata, la dispnea, i dolori articolari, i disturbi dell’attenzione, della memoria ma anche dell’olfatto e del gusto. E ancora palpitazioni e perdita di capelli. Sono solo alcuni dei sintomi del cosiddetto Long Covid, il periodo successivo alla guarigione dal virus, e che ha una durata variabile a seconda del soggetto e dell’età. A indagare sulla presenza prima e sulla diffusione poi dei sintomi ascrivibili al Long Covid è il diciannovesimo Rapporto annuale Ospedali&Salute, promosso da AIOP Associazione Italiana Ospedalità Privata - e realizzato dalla società Ermeneia. Studi & Strategie di Sistema di Roma, sotto la direzione di Nadio Delai. Tra i curatori del volume anche Angelo Cassoni, Filippo Leonardi, Alice Basiglini, Francesca Gardini, Stefano Turchi, Fabiana Rinaldi, Barbara Castellano, Peppino Biamonte.

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Dentro la Ricerca Il Rapporto si sviluppa in quattro parti. La prima, analizza la relazione tra fenomeni attinenti all’evoluzione ordinaria del sistema e fenomeni generati dall’impatto straordinario che ha avuto il virus sui pazienti e sulle strutture sanitarie. La seconda, invece, illustra i risultati dell’indagine nazionale rappresentativa delle esperienze avute dai pazienti Covid. La parte terza registra i problemi, i comportamenti e gli orientamenti di circa 4.000 persone che hanno dovuto affrontare le difficoltà di accesso alle prestazioni mediche ordinarie i cui ritardi sono ascrivibili alla pandemia. La quarta e ultima parte, infine, ricerca l’evoluzione del sistema ospedaliero ordinario, con l’aggiunta di alcuni indicatori relativi alle quattro “ondate” del virus nel corso del biennio 2020-2021 e di quelli relativi alle prestazioni mancate dei pazienti non Covid.

L’esperienza dei pazienti Covid I pazienti Covid intervistati hanno rivelato il grande impatto che la malattia ha determinato su di loro, sia nella fase relativa al contagio sia in quella successiva alla guarigione, a causa delle problematiche di salute manifestatesi quando si credeva di essersi ormai lasciati alle spalle ogni sintomo determinato dal virus (il cosiddetto Long Covid). La fase del Long Covid ha determinato un’“esplosione” della domanda di prestazioni sanitarie ordinarie nei pazienti Covid, mentre si è verificata una contrazione più che significativa della domanda da parte dei pazienti non Covid, con il relativo impatto sulla salute di questi ultimi. L’analisi dei dati del Rapporto, infatti, ha evidenziato un’incidenza dei pazienti Covid sulle liste d’attesa per malattie/interventi di tipo serio/grave rispetto a chi non era stato colpito dal virus (il 37,2% rispetto al 4,5%) durante


sottolineare che anche chi ha avuto un Long Covid “leggero” - circa i ¾ degli interessati - ne ha portato a lungo gli strascichi. Ne abbiamo parlato con Nadio Delai, sociologo e curatore del Rapporto. «Più della metà dei contagiati (56,2%) ha registrato disagi dopo l’uscita dalla fase critica della malattia - ci dice Nadio Delai -. Di questi, il 20% sostiene di aver avuto problemi seri di Long Covid; la parte restante, invece, ha avuto conseguenze meno importanti. Una situazione che ha determinato, nei mesi passati, la necessità, in più di una regione, di allestire pacchetti specifici di cure per il Long Covid, dal momento che questo non è caratterizzato soltanto un sintomo ma da decine, che toccano diversi organi tra i quali il cuore, il 2020, mentre per il 2021 il rapporto è stato del 29,5% contro il 5,5%. Ciò è dovuto, probabilmente da un lato al rimando delle strutture sanitarie delle prestazioni ordinarie per i pazienti non Covid e dall’altro, dalla contrazione della domanda da parte di quest’ultimi per paura di essere contagiati durante la prestazione. Il 63,2% degli ex pazienti Covid intervistati ha dichiarato che il percorso di uscita dal contagio è stato “molto e/o abbastanza pesante” e, parallelamente, il 65% ha ammesso che si è trattato anche di una esperienza “molto e/o abbastanza lunga”. È emerso inoltre come l’87,8% di coloro che hanno dichiarato di aver avuto un’esperienza pesante abbia sofferto anche di una sintomatologia che si è prolungata nel tempo. Basti pensare che il 56,2% dei contagiati ha registrato problemi di Long Covid, di cui un terzo (18,9%) di tipo “serio” e “lungo”; da luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Società tanto che in parecchi pazienti sono stati riscontrati problemi di miocardite». Il sociologo ha inoltre sottolineato: «Chi ha avuto il Covid ricorre maggiormente alle prestazioni sanitarie rispetto a chi non l’ha avuto: tra le 3 e le 5 volte in più. I problemi si manifestano non necessariamente nell’immediato ma anche a distanza di mesi perché il Covid “cova” all’interno della persona». È per questo che si parla di un duplice disagio: per il paziente Covid e per il Sistema Sanitario Nazionale, che viene investito da un sovraccarico di lavoro. Ciò significa che, mediamente, il 45-50% dei pazienti non Covid ha dovuto rimandare visite e ospedalizzazioni con rinvii considerevoli - anche di sette mesi - dal 2020 al 2021 oppure dal 2021 al 2022. «Questo anche per prestazioni significative, come check-up per malattie oncologiche - continua Delai -. Il Sistema Sanitario Nazionale si trova a dover smaltire le liste di attesa formatesi in questo periodo, e solo parzialmente recuperate. E non ne siamo ancora fuori perché il “recupero” di tutti i pazienti non Covid è lento, considerato che alcuni hanno - nel frattempo subìto un peggioramento delle proprie condizioni di salute. È chiaro che, se i pazienti Covid chiedono più prestazioni degli altri (considerando che il post Covid interessa un numero di persone significative perché i contagiati hanno superato ampiamente i 10milioni di individui), il Sistema Sanitario avrà più liste da smaltire, almeno per le patologie cardiocircolatorie e oncologiche. Siamo in affanno - ha aggiunto Delai - perché il sistema non è strutturato per le emergenze che abbiamo avuto e ha fatto l’impossibile. Stiamo ancora in ballo, non è escluso che ci sia un’altra on26

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data di Covid in autunno, perché prima di diventare una malattia endemica dovrà trascorrere ancora qualche anno». E qui si spiega, anche, la sua raccomandazione all’uso della mascherina. «È necessario accettare un meccanismo di convivenza e adattare i comportamenti perché il solo vaccino non può risolvere tutto. Quello che colpisce è l’elevata quota di persone che stenta a collegare il diritto di scegliere liberamente con la responsabilità verso gli altri, co-

me se il cervello che è fatto di due lobi ragionasse solo da una parte». Nello speci¿co: «Il diritto di fare le proprie scelte è legittimo, è nella Costituzione, come la solidarietà verso gli altri. Noi abbiamo dei diritti a patto, però, di avere anche dei doveri. In questi ultimi decenni ha vinto l’“io” e si è perso il “noi”, ma la società è fatta da entrambi. I doveri si sono persi per strada, in favore dei diritti. Come dire: “Tu hai dei diritti se ciascuno, diverso da te, fa la sua parte”», ha concluso.



Attualità

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on siamo ancora tornati ai livelli del 2019, ma dopo due anni di pandemia il 2022 ha ¿nalmente segnato una netta ripresa del turismo in Italia. Trenta milioni di persone si stanno concedendo, o lo faranno prima della ¿ne della stagione, un viaggio. Secondo un’indagine realizzata dall’istituto Demoskopika, che ha stimato i Àussi turistici sulla base dell’imposta di soggiorno delle città italiane e delle previsioni Istat (dati aggiornati al 2021), il 16% della popolazione aveva già prenotato la sua vacanza nell’aprile scorso, soprattutto nella fascia di età fra i 18 e i 35 anni, il 35% pensava di

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farlo e il 18%, pur manifestando interesse, si dichiarava ancora indeciso. Un dato si sta ora confermando: nove italiani su dieci hanno deciso di trascorrere le ferie restando sul territorio nazionale, mentre solo il 10% ha programmato di andare all’estero, e di questa percentuale solo il 3% ha scelto una vacanza in un Paese extraeuropeo. Oltre al Covid, soprattutto in relazione a viaggi più lunghi, un nuovo fattore ha inÀuito nella scelta di mete di prossimità, ossia la guerra in Ucraina. Secondo la ricerca, non è da trascurare neanche l’elemento economico di quel 13% della popolazione che ha dichiarato di non poter partire per via di un

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peggioramento della propria condizione a causa dei costi. In generale, si registra anche una maggiore attenzione all’ambiente e alla sostenibilità del proprio percorso turistico. «Il turismo come lo abbiamo conosciuto ¿no a qualche tempo fa è probabilmente, se non de¿nitivamente, in letargo - ha dichiarato Răaele Rio, presidente di Demoskopika -, e in questa direzione il sistema ha necessità di subire una profonda trasformazione in chiave di sostenibilità per rispondere adeguatamente ai nuovi comportamenti di acquisto dei turisti generati dall’emergenza pandemica. Gli individui, al momento della scelta della vacanza, prestano sempre maggiore attenzione al rispetto delle comunità locali e all’interesse di vivere esperienze uniche immersi nella cultura e nella speci¿cità dei territori, evitando le destinazioni più note per non contribuire al cosiddetto overtourism». La scelta delle località di mare resta comunque quella prevalente per il 57% degli italiani, mentre il 10% sceglie la montagna, il 9% la campagna e il 4% il lago. Solo il 2% preferisce le locali-

tà termali e il restante 18% sceglie le città d’arte. Un recente sondaggio di Google conferma la voglia di partire, anche se la tendenza è quella a piani¿care nel breve periodo, senza prenotare con largo anticipo. Tra le mete italiane più cliccate, il Lago di Garda e la Riviera Romagnola, che prima del Covid raccoglievano insieme quasi 50 milioni di presenze durante tutto l’anno. Al terzo posto c’è il Salento, prima destinazione del Sud Italia, seguita dalla costa settentrionale della Sicilia. I navigatori del web mostrano interesse anche per la Toscana, con la Costa degli Etruschi, e per la Riviera Veneta. Per quanto riguarda le presenze dall’estero, il Lago di Garda ha una netta prevalenza di domanda da parte di turisti stranieri (84% del totale) rispetto agli italiani, che provengono soprattutto da Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti e Regno Unito. Le zone più ricercate, sempre in base al motore di ricerca, sono Bardolino, Limone e Tremosine sul Garda, ma anche Peschiera, Garda e Lazise. I tedeschi si confermano il secondo mercato anche

per la costa della Romagna, dopo quello nostrano, che predomina nel 72% delle ricerche. A prediligere queste località sono le famiglie e i mesi più ricercati restano luglio e agosto, mentre le coppie sempre più volentieri dirottano la ricerca su settembre. Il Salento richiama soprattutto francesi, svizzeri e americani, seguiti da tedeschi, belgi e austriaci, anche se per l’80% registra una presenza domestica. Quello che accomuna i turisti di tutto il mondo per quest’anno è la possibilità di una permanenza media più alta, almeno secondo le ricerche analizzate: 9,7 notti per gli austriaci, 9,2 per gli italiani, 8,9 per gli svizzeri, 7,8 per i francesi. Anche nei dati raccolti da Airbnb l’Italia si conferma una meta molto ambita, ma nelle ricerche di un alloggio del circuito degli appartamenti per vacanza, le località in testa sono in Sicilia con San Vito Lo Capo, e Sardegna, con Villasimius a sud e San Teodoro a nord. Fra le destinazioni estere spicca Bodrum in Turchia, che precede Ibiza, Devon, Curzola, Nimes, Maine e Friburgo. luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Società

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L’

automatismo dell’attribuzione del cognome paterno ai ¿gli è illegittimo perché discriminatorio e lesivo dell’identità. Lo scorso 27 aprile, una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che i ¿gli possono assumere il cognome di entrambi i genitori salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuirne uno solo fra i due. «Si tratta di una sentenza storica che segna un ruolo nuovo della Corte Costituzionale a fronte dell’inerzia del Parlamento - ha spiegato a 50&Più Carla Bassu, costituzionalista, docente di Diritto pubblico com-


parato all’Università di Sassari e autrice del libro Il diritto all’identità DQDJUD¿FD -, perché non dobbiamo dimenticare che questa è l’ennesima pronuncia della Consulta che, su questo tema, si è espressa per la prima volta nel 1988». Perché sono trascorsi così tanti anni? Ciclicamente la Corte ha richiamato il dovere del legislatore di occuparsi di questo tema perché, pur registrando l’incompatibilità dell’automatismo dell’assegnazione del cognome paterno con la nostra Costituzione - in particolare con l’articolo 3, che riguarda la parità fra uomo e donna, e l’articolo 29 sulla parità fra i coniugi -, ha anche sottolineato a lungo come non fosse suo compito intervenire per determinare il criterio più opportuno per la trasmissione del cognome. Insomma, la Corte ha ritenuto che un suo intervento sarebbe stato eccessivamente manipolativo. Nel 2016, però, la situazione è diventata eclatante, perché nel frattempo - due anni prima - c’era stato anche il pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla causa Cusan e Fazzo, per l’attribuzione del cognome della madre al ¿glio, e a quel punto la Corte ha ritenuto di ammettere la questione e accettare in prima battuta di disporre l’ȧancamento del cognome materno a quello del padre su richiesta dei genitori. Ma è rimasta aperta l’altra questione, preclusa ¿no all’ultima pronuncia di quest’anno, ossia la possibilità di fare una scelta fra uno e l’altro. Si tratta di un discorso di parità di identità e uguaglianza, anche se spesso ci si scontra con il cosiddetto “benaltrismo” di chi sostiene che ci siano ben altre questioni urgenti delle quali occuparsi. La verità è che in 34 anni c’è sempre stato qualcos’altro che ha avuto la priorità, ma una cosa non esclude l’altra, e l’Italia ¿no a oggi era veramente

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un’isola fra le democrazie costituzionali che avevano già allineato il loro sistema alla parità. Se volessimo fare un confronto con altri Paesi europei, quali potremmo portare ad esempio? Nel Nord Europa si assegna solitamente solo un cognome, ma sulla base della scelta fra quello materno e quello paterno. Tradizionalmente accade che venga scelto più spesso quello del padre, ma il concetto di tradizione implica la volontarietà, la libertà di attenercisi oppure no. Ci sono altri Paesi, come la Spagna e il Portogallo, che hanno il doppio cognome, però loro si sono adeguati prima di noi. La Spagna prevedeva la trasmissione del doppio cognome alla prima generazione, alla seconda solo quello del padre. Ora il sistema è cambiato e alla seconda generazione si sceglie quale fra i due si vuole trasmettere. Un modello che avverto come positivo, e che si sta tenendo in considerazione nei lavori parlamentari per i disegni di legge è quello francese. In Francia si può scegliere se dare il cognome del padre, della madre o di entrambi. E il requisito è sempre quello della volontarietà. La trasmissione automatica del cognome del padre non crea una lesione dei soli diritti della madre, ma anche dei ¿gli a vedere riconosciuta la linea materna. C’è da dire che l’elemento della volontarietà ha avuto anche delle critiche, perché si teme che continui a perpetrare il sistema vigente, dato che oggi molti non percepiscono la questione come necessaria, e in caso di scelta continuerebbero ad agire secondo la tradizione alla quale sono stati abituati. Se ci mettiamo nei panni delle famiglie italiane nel momento in cui si attende un bambino, è ancora una “nicchia” quella che sceglierebbe il cognome della madre ȧancato o in sostituzione. Però quello che conta è che si stabilisca un allineamento con il testo costituzionale perché è inconcepibile che nel 2022 resistano questi retaggi patriarcali, espressione di una cultura che non è più accettata; e ora lo ha detto la Corte Costituzionale. Cosa rappresenta il cognome? Il cognome è parte dell’identità individuale di uomini e donne, perché il cognome paterno era tradizionalmente l’espressione di una cessione di diritto proprietario, dove la ¿glia era sotto la tutela del padre, e con il matrimonio passava sotto la tutela del marito, in quanto la donna era considerata soggetto debole come i bambini. Eliminare questi retaggi discriminatori consente di imprimere un messaggio: imparare ad abituarsi all’uguaglianza, che deve essere considerata normale a partire dall’ordinamento. Allora ringraziamo la Corte perché darà la spinta al Parlamento: la prima proposta in questo senso è del 1979, nessuna al momento è mai riuscita ad arrivare alla ¿ne dell’iter parlamentare, perché c’erano sempre altre priorità. Adesso, però, mi sembra giunta l’ora.


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Intervista

SIMONA MARCHINI -ѴѴ- Ѵo - r-uঞ]b-m- -Ѵ Ѵ- ouo 7 uoĸ 7-ѴѴo vrou|ķ ѴĽ-lou; r;u ѴĽ-u|; ; ѴĽblr;]mo roroѴ-u; Cmo -Ѵ v 11;vvo bm |;Ѵ; bvbom;ĺ - v|oub- 7;b -u1_bmbķ u-11om|-|- 7- "blom-ķ ࣏ m -uborbm|o b-]]bo m;Ѵ r-vv-|oķ 1-r-1; 7b -ll-Ѵb-u; 1_b mt ; bm|;u bv|- 7b Paola Stefanucci

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ersonalità estrosa e complessa: nel fantasmagorico territorio dell’arte Simona Marchini rappresenta un caso singolare. Classe 1941 - chi l’avrebbe mai detto? -, questa incantevole signora laureata in Lettere moderne attraversa da sempre con sorprendente alacrità tutti gli ambiti dello spettacolo. Pur non avendo mai frequentato alcuna accademia. 1on a caso, la de¿ni]ione che dà di sé è la stessa che dà il titolo della sua prima autobiogra¿a, Corpo estraneo, pubblicata di recente dalla casa editrice Baldini+Castoldi. È attrice, comica, regista, cantante, conduttrice televisiva e gallerista ed ha, tra l’altro, varato e pilotato il “Todi $rte )estival´ all’ini]io del Millennio, per sette stagioni ininterrotte. Parallelamente percorre i binari della solidarietà con ferrea determina]ione: è ambasciatrice Unicef da trentacinque anni. È ¿glia di $lvaro Marchini, comandante partigiano insignito della medaglia d’argento al valor militare, imprenditore edile con il “vi]io´ del colle]ionismo e presidente della $S Roma negli anni Settanta. Sin da bambina ha assimilato (e condiviso) le passioni e le attività inebrianti di famiglia. Si è esibita per la prima volta davanti al pubblico all’età di quattro anni. «Mio padre creò un teatro in un maga]]ino - ci racconta - per la gente del nostro quartiere, Monteverde Vecchio. Fu lui stesso il protagonista della prima pièce, La questione russa di Konstantin Simonov. Alla prima ci fu un problema tecnico. Il pubblico impa]iente mormorava. Papà mi disse: “Vai a dire una poesia”. Uscii dal sipario come se fosse la cosa più normale del mondo. Si levarono brusii di sgomento. Conoscevo a memoria tredici poesie di Trilussa. Scelsi Er porco. Recitai la storia del maiale che


va in città col frac per introdursi nella buona società, ma capisce presto che è più pulito il suo porcile». E come andò? Fui sommersa dagli applausi. Papà dovette strapparmi dal palco. La scuola, l’università, le nozze blasonate a 19 anni con Ernesto Palopoli, la maternità, la laurea, il divorzio, il nuovo matrimonio con Ciccio Cordova, il capitano della 5oma e, in¿ne, la carriera di attrice. Cominciata, per caso. Ero in vacan]a a Cortina. In albergo conobbi Delia Scala e Don Lurio. Cominciammo a passare le serate insieme. Raccontai loro i miei due matrimoni, giocandoci su. Al ritorno a Roma, mi convocò la Rai. Era stato Don. Sconvolta, gli diedi del pa]]o. Lui rispose con il suo tipico accento italo-americano: “Tu deve fare, tu ha talento”. Mi accompagnò al provino. Lo vide per caso anche Ren]o Arbore. 4uarantotto ore dopo ¿rmai il contratto per la parte di Iside Martufoni, di professione passeggiatrice che lungo il Raccordo Anulare tiene la posta del cuore, nel varietà A tutto gag diretto da Romolo Siena. Il successo fu incredibile. Iside è entrata nell’immaginario storico televisivo. E oggi è ricer-

cata nel web dai nostalgici e dai nati dopo gli Ottanta. Al pari della telefonista di Quelli della notte, il programma di Arbore che tenne sveglia l’Italia intera per un mese. Che esperienza fu per lei? Una splendida follia. Ren]o Arbore ha una straordinaria capacità di scegliere e di valori]]are i talenti di cui si circonda, di creare uno spirito di divertimento collettivo. Tutto inedito, ogni sera era una novità, sen]a prove. Il personaggio di “Signora mia, guardi” nacque proprio così, improvvisando. Una donna dedita alla famiglia, una che reggeva la casa e un complicato sistema di aɣetti, le cui uniche ¿nestre sul mondo erano i giornaletti di gossip. Ebbe un tale successo… c’era da montarsi la testa. )ra trion¿ televisivi Tuali Pronto, è la Rai? e Piacere Rai Uno, presenze radiofoniche e una notevole ¿lmogra¿a, lei volle altresu riaprire la galleria capitolina La Nuova Pesa che fu di suo padre, poco dopo la sua scomparsa… La Nuova Pesa è sempre stata un punto fermo nella mia vita e nelle vicende della mia famiglia. Un luogo di grande fermento culturale e vivacità. Ricordo una cena, io quindicenne, seduta a ¿anco di Chagall. Le partite a

scopone con Corrado Cagli. Le inaugura]ioni aɣollate da intellettuali, registi, attori: Pasolini, Elsa Morante, Anna Magnani, Mastroianni, Petri. Un pomeriggio arrivò a sorpresa Burt Lancaster e si portò via sotto i miei occhi increduli un Guttuso per Luchino Visconti. Eventi epocali come l’ultima mostra a Roma di Gino De Dominicis, quella di Jannis Kounellis, esponente dell’Arte Povera e quella di Rebecca Horn, famosa per le sue estensioni anatomiche, come unicorni e matite che fuoriescono

I MARCHINI IN MOSTRA Una storia nell’arte. I Marchini tra impegno e passione celebra con il dovuto ubv-Ѵ|o m- 7bm-vঞ- =-lbѴb-u; r-u-7b]l-ঞ1-ķ 1om bѴ 1 Ѵ|o 7;ѴѴ- 0;ѴѴ; - ; m u oѴo 7b | o ubvr; o m;ѴѴ; 1uom-1_; 7;ѴѴĽ u|; 7;Ѵ o ;1;m|o Cmo -7 o]]bĺ 1 u- 7b -0bo ;m bķ um-Ѵ7o oѴ-v-mঞķ Ѵ- b- -ঞমķ |-Ѵo $ol-vvomb ; 1om bѴ 1oou7bm-l;m|o 7b b-mmb ;vvजķ Ѵ- lov|u- Ŋ ]b࢘ ru;v;m|-|- m;ѴѴ- ru;vঞ]bovbvvbl- 11-7;lb- - bom-Ѵ; 7b "-m 1- - !ol- Ŋ ࣏ ou- bm 1ouvo -Ѵ b-1 Ő ;m|uo |-Ѵb-mo 7b u|; om|;lrou-m;-ő 7b oѴb]moķ Cmo -Ѵ ruovvblo ƑƏ -]ov|oĺ (bvb0bѴb oѴ|u; ƐƒƏ or;u; 7b ƕƕ -uঞvঞĺ -Ѵbĵ -ѴѴ-ķ bou]bo 7; _bub1oķ b1-vvoķ u-t ;ķ ࣐];uķ -]ub ;ķ o b ķ m|omb; - !-r_-࣓Ѵķ voķ b1bmbķ (;vrb]m-mbķ -uѴo ; bķ o m;ѴѴbvķ -uѴ- 11-u7bķ -u1o o7oѴ-ĺ $ ম r-vv-ঞ m;Ѵ 1ouvo 7;b 7;1;mmb m;ѴѴ- ]-ѴѴ;ub- - o - ;v-ķ -r;u|- m;Ѵ ļƔƖ m;ѴѴ- -rb|-Ѵ; 7-ѴѴĽblru;m7b|ou; Ѵ -uo -u1_bmb ; 7-Ѵ ƐƖѶƔ ];vঞ|- 7-ѴѴ- C]Ѵb- "blom-ĺ

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Intervista

dalla faccia. Quanta storia in oltre trent’anni! Lei ha espresso il suo talento anche nella regia lirica e dell’opera è una fervida divulgatrice. Ce ne vuole parlare? Sì. Ho avuto l’opportunità di dirigere come regista più di un’opera seguendo il mio gusto, rivolto soprattutto all’elegan]a della recita]ione, al Todi Arte Festival e non solo. Titoli classici: Traviata, Tosca, Madame ButWHUÀ\… e novità. Può citarne una? Certo. La Paura, dedicata alla Grande Guerra, tratta da un testo di Federico De Roberto sulla vita in trincea. Venne presentata nel 2015 in occasione delle celebra]ioni per il centenario del primo conÀitto mondale al Teatro Coccia di Novara. Si emo]ionarono tutti, a cominciare dai raga]]i che avevano partecipato come comparse allo spettacolo. Ho molto a cuore i

giovani. La vera crescita interiore è culturale. L’attività (ri)creatrice è un valore da difendere. Una necessità. I più grandi pedagogisti ne ribadiscono l’importan]a. Raga]]i e raga]]e vivono oggi una realtà inaridita fatta solo di cose; cose da possedere, cose da usare, cose da consumare. Passano malamente il loro tempo attaccati ad uno schermo sottraendolo alla crea]ione, agli incontri e alle emo]ioni. Ai libri, al teatro, alla musica, al canto. Non si rendono conto di essere strumentali]]ati dalla pubblicità o dall’inÀuencer di turno… ma non voglio fare la predicatrice. Si è appena conclusa la tournée di Mine vaganti, trasposizione teatrale dell’omonimo ¿lm di )erzan Ozpetek. A lei l’impervio ruolo della nonna, interpretata nella versione cinematogra¿ca da Ilaria Occhini… Ho accettato di recitare proprio per-

«Arbore ha una straordinaria capacità di scegliere e valorizzare i talenti di cui si circonda, di creare uno spirito di divertimento collettivo. A “Quelli della notte” era tutto inedito, ogni sera era una novità, senza prove» 36

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ché mi è stato aɤdato il ruolo della nonna. La nonna è la colonna portante di questa famiglia “minata”. È un personaggio incisivo, eppure tenero e struggente. È diabetica e si suicida mangiando vassoi e vassoi di dolci ¿no a morirne. Lei ha un nipote, Shane, studente di Economia in una università americana. Che nonna è? Una nonna innamorata, ma non “accecata”. E i suoi, di nonni? Indimenticabili. Mio nonno materno Vincen]o amava la pittura, l’opera lirica ed aveva la capacità di costruire meravigliosi presepi con tanto di luci e cascatelle. Mi insegnò a dipingere nature morte. Di solito si trattava di una bottiglia o un vaso aɤancato da un’arancia o una mela o ma]]i di ¿ori variopinti. Aveva trenta canarini e litigava sempre con nonna Ermelinda per via delle gabbie da pulire. Il nonno Marchini, Sandro, incuteva sogge]ione. A diciott’anni dovette emigrare in Svi]]era perché era il primo di cinque fratelli e c’era la miseria. Racimolato un bel gru]]olo, tornò a Moiano, una piccola fra]ione di Città della Pieve. Costruì la Casa del Popolo per educare i compaesani alla lettura, alla scrittura, al teatro e alla coscien]a sociale, ma sotto il fascismo dovette lasciare il paesello. Si trasferì a Roma con nonna Giulia e i ¿gli. Cominciò a costruire. Durante l’estate portava i ¿gli adolescenti con sé a lavorare come muratori. È così che fecero fortuna i Marchini, lavorando duramente. Sono grata alla mia famiglia e alla vita per i doni che mi ha dato.


Estero

TRA PASSATO E FUTURO: L’IRLANDA AL BIVIO

di Leonardo Guzzo

Le recenti elezioni parlamentari possono rappresentare una svolta storica per l’Ulster. La vittoria dello Sinn Féin, per la prima volta partito di maggioranza relativa, è un’opportunità per normalizzare i rapporti politici nel Paese. Ma la Brexit si mette di traverso...

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o scorso 5 maggio passerà alla storia dell’Irlanda del Nord. Per la prima volta in 101 anni di storia del parlamento nazionale, un partito cattolico ha vinto le elezioni legislative. Con il 29% dei consensi il partito Sinn Féin (“noi stessi”), nato nel 1905 ed ex “braccio politico” dell’IRA, si è affermato come la principale forza

politica dell’assemblea, guadagnando 27 seggi. Il Democratic Unionist Party, formazione protestante, si è fermato a poco più del 21% dei voti, assicurandosi comunque 25 seggi. Il parlamento nordirlandese ha una storia travagliata che fa il paio con quella del Paese: noto come Stormont, dal nome della tenuta nei pressi di Belfast che ne ospita aula e

uffici, fu istituito nel 1921, al termine della Guerra d’indipendenza che vide la separazione tra lo Stato libero d’Irlanda (divenuto Repubblica nel 1949 e noto anche come Eire) e l’Ulster, le sei contee del nord rimaste parte della Gran Bretagna. Eletta in base a un sistema poco democratico, l’assemblea fu per decenni un bastione della supremazia degli unionisti protestanti sui nazionalisti cattolici, che aspiravano al ricongiungimento del nord con la Repubblica d’Irlanda. Lo sviluppo, alla fine degli anni Sessanta, di un vasto movimento per i diritti civili della popolazione cattolica, e le violenze che ne seguirono, portò il governo di Londra a decretare nel 1972 lo scioglimento dello Stormont, affidando l’ammi-

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Estero

nistrazione del Paese al Northern Ireland Office. Lo stato di emergenza è durato per tutta la guerra “a bassa intensità” (costata fra tremila e quattromila morti), che ha visto i lealisti britannici opposti ai paramilitari dell’Irish Republican Army per oltre venticinque anni. Solo nel 1998 gli accordi di pace del Venerdì Santo hanno ricostituito l’assemblea, che legifera su questioni di politica interna e per oltre vent’anni ha visto la maggioranza saldamente nelle mani dello schieramento protestante unionista. Fino allo scorso 5 maggio, quando in una data fortemente simbolica (l’anniversario della morte di Bobby Sands, il primo dei 10 detenuti repubblicani che persero la vita negli scioperi della fame del 1981) lo Sinn Féin ha rovesciato la consuetudine. 38

«La vittoria dello Sinn Féin è rilevante soprattutto se si pensa che il partito ha nel proprio statuto, come punto programmatico, la riunificazione dell’Ulster all’Eire - spiega Domenico Bruni, professore di storia contemporanea alla LUISS Guido Carli di Roma -. Lo Sinn Féin ha dimostrato grande capacità di intercettare e di compattare il consenso nell’area cattolica, laddove quella protestante si è divisa tra almeno tre formazioni: il Democratic Unionist Party, l’Ulster Unionist Party e l’oltranzista Traditional Unionist Voice. La portata della vittoria cattolica, peraltro, non va esagerata: circa il 35% degli aventi diritto si è astenuto dal voto e i protestanti detengono ancora la maggioranza (per quanto non più assoluta) dei seggi in parlamento. Recenti sondaggi dimo-

strano, inoltre, che la maggior parte della popolazione nordirlandese rimane favorevole all’unione con la Gran Bretagna, anche se la crescita demografica della componente cattolica potrebbe, in un futuro non lontano, modificare questo dato. Di sicuro il risultato dello Sinn Féin ha complicato lo scenario politico. Gli accordi del Venerdì Santo prevedono che il governo dell’Ulster si basi sul principio del power sharing: il partito di maggioranza relativa esprime il primo ministro, mentre il primo partito dello schieramento opposto nomina il vicepremier. Tuttavia, il DUP ha già fatto sapere che non procederà alla nomina del vicepremier finché non verrà modificato il protocollo sul Nord Irlanda inserito negli accordi di Brexit tra Gran Bretagna e Unione Europea. Secondo l’attuale versione del protocollo, la pace in Irlanda è il valore fondamentale da tutelare. Per garantirla è indispensabile evitare che si ricostituisca un hard border, ossia una barriera doganale, tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Il controllo di dogana delle merci che dalla Gran Bretagna arrivano in Irlanda non avviene, pertanto, al confine tra Eire e Ulster, ma nei porti e lungo i confini dell’Irlanda del Nord, con grande disappunto degli unionisti, che considerano questo stato di cose come una forma di riunificazione surrettizia delle “due Irlande”. Il DUP ritiene che l’attuale protocollo mini l’unità della Gran Bretagna e la credibilità politica dei partiti unionisti in Ulster, e chiede perciò di eliminare i controlli doganali tra Irlanda e Gran Bretagna o di spostarli al confine tra Eire e Ulster». L’odierno Sinn Féin sembra aver definitivamente abbandonato l’obiettivo di una Repubblica Democratica d’Irlanda e si muove ampiamente nel solco del socialismo democrati-

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«La vittoria dello Sinn Féin è rilevante soprattutto se si pensa che il partito ha nel proprio statuto, come punto programmatico, la ]T`YTʭNLeTZYP OPWWɪ@W^_P] LWWɪ0T]P co. La leader del partito, Michelle O’Neill, ¿glia di un militante dell’IRA ma entrata in politica dopo la deposizione delle armi nel 1998, ha impostato una campagna elettorale bread and butter, concentrandosi su temi come la sanità, la disoccupazione e l’emergenza abitativa. Non stupisce che l’oggetto del contendere con gli unionisti sia oggi più pratico che ideologico. «La possibilità di una rinegoziazione degli accordi tra Londra e Bruxelles - precisa il professor Bruni - appare di̇cile; e non è, tutto sommato, neanche negli interessi del governo

inglese. Johnson deve a tutti i costi evitare una scon¿tta diplomatica, anche solo per una questione d’immagine: gli conviene tenere vagamente il punto con l’Europa senza tentare l’ăondo con una trattativa concreta». In queste condizioni due sono i possibili scenari, sintetizzati ėcacemente dal professore: «Londra potrebbe convincere il DUP (che deve molto al sostegno, anche economico, del Conservative Party di Johnson) oppure il partito unionista potrebbe restare inamovibile e decidere di radicalizzarsi per riassorbire il voto dei partiti alla sua destra. In

tal caso, dopo sei mesi di stallo, si andrebbe per legge a nuove elezioni, con poche possibilità di registrare, verosimilmente, un netto mutamento del quadro politico. Senza contare che, in caso di scon¿tta, il Sinn Féin potrebbe decidere di restituire lo sgarbo agli unionisti, prolungando così la situazione di empasse». In de¿nitiva, un altro degli ĕetti collaterali della Brexit minaccia di turbare la delicata stabilità politica dell’Irlanda. Il ¿ume carsico delle contrapposizioni politiche, ideologiche e religiose - troppo radicate nella storia per scomparire in un quarto di secolo - rischia di riemergere e mettere a repentaglio un equilibrio faticosamente conquistato. Prevarranno i calcoli di parte o, al contrario, un ragionamento più ampio sul bene comune? Da questa scelta dipende l’esito di una vicenda spinosa ma potenzialmente pro¿cua per la normalizzazione dei rapporti politici in Irlanda.


Ambiente

di Samuela Gangi

Tanti i progetti per estrarre e usufruire di energie alternative, così come i problemi burocratici che impediscono la loro realizzazione concreta. Dalle regioni agli abitanti dei paesi, rimangono ancora molte perplessità che impediscono di prendere questa nuova strada “green”

L

a crisi energetica e diplomatica scatenata dal conflitto tra Russia e Ucraina ha accelerato la necessità per l’Europa di ragionare sul comparto energetico per garantire il fabbisogno necessario a famiglie e imprese. L’Ue ha perciò prodotto un maxi piano - il “REPowerEU” - che ha, tra gli obiettivi, quello di spingere sulla transizione energetica in un cammino che porterà ad una sempre maggiore autonomia dalla Russia. «La recente presentazione del “REPowerEU” va, dunque, nella direzione di accelerare sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica». A dirlo è Roberto Cingolani, Ministro del-

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la Transizione Ecologica. Siamo partiti da qui, in viaggio per l’Italia, per capire se le rinnovabili siano pronte al decollo. Prima tappa Montalto di Castro, che raggiungiamo percorrendo l’autostrada che da Roma punta dritto a Civitavecchia, per proseguire poi su, oltre, diretti verso la Tuscia. «È servita una guerra per accendere i riflettori su un tema che in realtà esiste da sempre - a dircelo è una giovane architetta, nonché sviluppatrice di fotovoltaico in un’azienda del viterbese -. Io andavo a scuola e si parlava di rinnovabili, adesso il mio lavoro è sulle rinnovabili. Sono passati 25 anni e ancora non siamo vicini all’obiettivo». Un obiettivo ambizioso, quello inserito

nel Piano Nazionale Integrato redatto dal Ministero dello Sviluppo, che punta a che le fonti rinnovabili (Fer) salgano al 30% del totale dei consumi energetici entro l’anno 2030. Una mira ambiziosa che deve, però, fare i conti con meccanismi che gli stessi addetti ai lavori ci descrivono estremamente laboriosi. La durata di ogni procedimento ha un iter che dura per lo più anni: «Sono più di trenta gli uffici che vengono ogni volta coinvolti in un procedimento amministrativo di autorizzazione di un impianto; una decina i progettisti in campo, non solo durante la prima fase di progettazione, ma anche durante l’iter procedurale; un tavolo tecnico in cui ci sono almeno tre conferenze di servizi; tra i seicento e i settecento documenti tecnici che devono poi essere valutati da ogni ufficio della Pubblica Amministrazione». La stessa che, sentiti gli operatori del settore, non sempre avrebbe personale a sufficienza per garantire il disbrigo di queste operazioni monumentali. A complicare il tutto, come ci spiega un imprenditore romano alle prese, da

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anni, col tentativo di costruzione di un geotermico al con¿ne tra Lazio e Umbria, il fatto che «la maggior parte delle volte ti accorgi dalle domande che ti fanno - obiezioni alle carte presentate per la realizzazione del progetto, ndr - che neanche hanno letto. Tu rispondi dicendo legga a pagina 64, 78 dello studio di impatto ambientale. Ti hanno fatto un commento su una norma violata ma, in realtà, loro stessi non hanno letto lo studio di impatto ambientale». E non stupisce, appunto, se si pensa che la mole di documenti prodotta è considerevole e gli Enti chiamati a vigilare sulla bontà o meno dei progetti, sono molti. Non a caso, succede infatti che gli incartamenti presentati - e che, secondo disposizione europea, dovrebbero avere parere favorevole o contrario entro un anno - impieghino invece anni prima di vedere accettato o rigettato l’iter procedurale. Si stima addirittura che i tempi di attesa possano arrivare ¿no e oltre i sette anni. Estremo, appunto, il caso del geotermico che attende da dodici anni l’okay alla realizzazione. Siamo nei pressi del Lago di Bolsena, a una manciata di chilometri da Monte¿ascone - che è ancora Lazio e nella parte meridionale dell’Umbria, provincia di Terni. Qui, su un terreno oggi ancora ad uso agricolo, dovrebbe nascere un impianto geotermico che ha, però, incontrato la contrarietà, anche di parte della cittadinanza e a poco è valso far notare che - a poca distanza, in Toscana, nella provincia di Pisa e Grosseto, ce ne siano già in piedi di altri. La preoccupazione degli abitanti è relativa all’inquinamento delle falde e a problemi tellurici: gli stessi che, però, gli imprenditori del territorio tendono a ridimensionare spiegando come sul tema - almeno nel nostro Paese - non vi siano mai state evidenze in tal senso. Insomma, un gioco del tutti contro tutti, con incongruenze palpabili anche a distanza di pochi chilometri. In un triangolo ristretto - come quello, appunto,

tra Umbria, Lazio e Toscana - basta superare il con¿ne regionale per incontrare amministrazioni dichiaratamente favorevoli o contrarie al geotermico. In Toscana, benedetto; nel Lazio e in Umbria demonizzato. Ancora più curioso, il

massiccia estensione su terreni con vocazione agricola e, di fatto, costretti a cambiare volto; del geotermico - come si diceva -, temono eventuali emissioni nocive in aria come nel sottosuolo, o anche problemi legati a terremoti. Il

caso del geotermico della Val di Paglia, benedetto dalla Regione e bloccato dal Ministero. I proponenti, infatti, ci raccontano come, dopo un iter durato tre anni e portato avanti in modo approfondito, la Regione Toscana avrebbe dato pronunciamento positivo alla realizzazione dell’impianto con la valutazione ambientale favorevole. Al contrario, il Ministero della Cultura si è detto contro (sebbene si trovi in area industriale). Morale della favola: tutto fermo. Un cortocircuito tra amministrazioni che ¿nirà sul tavolo del Consiglio dei Ministri, chiamato a pronunciarsi qualora non si raggiunga una convergenza tra le parti in causa. Ma dal canto loro, anche tra residenti, ci si divide tra chi è favorevole a un ampliamento delle rinnovabili e chi manifesta sincera perplessità. Le obiezioni che raccogliamo riguardano possibili rischi e questioni di impatto visivo e dunque ambientale. Dell’eolico lamentano l’ingombro a ridosso di campagne dove sorgono, magari, aree ricettive preziose per il turismo; del fotovoltaico, la

tutto in un dialogo tra imprese, amministrazioni e cittadinanza che fatica a decollare, sebbene gli obiettivi 2030 per il nostro Paese siano a tutti chiari ed evidenti. Si trova, come è comprensibile, riscontro positivo sulle rinnovabili giusto quando ci si sposta dai luoghi proprio al centro dell’attenzione per la creazione degli impianti. Perciò, se a San Giorgio, comune della provincia di Terni, individuato come utile sia per l’eolico sia per il geotermico, riscontriamo la pressoché totale chiusura dei cittadini che - specie sul geotermico - si sono detti aspramente contro, scendendo a Bolsena, tra residenti e romani in villeggiatura, incontriamo pareri divergenti. Pur di avere energia cosiddetta “green”, ci dice una donna intorno ai cinquanta, «siamo disposti a metterci anche la pala eolica in casa». Di parere opposto una sua amica che interviene dicendo: «L’eolico no, impatta troppo visivamente. Piuttosto, il fotovoltaico». Le risponde un anziano del posto che fa notare come nemmeno quella sia la soluzione e di come luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Ambiente le campagne tutte intorno, in alcune zone convertite all’istallazione di pannelli solari, si siano trasformate in un unico incredibile specchio: «Se ci passi, specie in alcune ore del mattino, ti dà l’impressione che sia un altro lago (oltre quello di Bolsena, ndr). Quando invece sono solo una distesa di pannello dopo pannello». Intanto, mentre ci spostiamo da un Paese e l’altro attraversando queste tre Regioni - la Toscana, l’Umbria e il Lazio -, percorriamo strade sterrate ¿no a Piansano, dove già esiste - ed è in piedi da dieci anni - un impianto con ventuno aerogeneratori le cui pale e la cui altezza, sebbene notevole, non raggiungerebbero quelle del nuovo e contestatissimo stabilimento proposto per Castel Giorgio. Lì le strutture per l’eolico dovrebbero raggiungere i duecento metri di altezza: una dimensione cui ha detto no in primis il sindaco, supportato dalla stessa sua cittadinanza. Così, mentre ci muoviamo per rientrare nella Capitale, ci chiediamo anche se sarà mai possibile trovare un punto di convergenza sul tema delle rinnovabili, che sembrano piacere a patto che siano

distanti dal proprio territorio o se serva, piuttosto, un piano nazionale che determini - ma in maniera capillare - le aree e le modalità per la realizzazione dei nuovi impianti. In questa, come in altre circostanze, sembra evidente quanto la burocrazia sia spesso ¿n troppo complessa, ma che valga - qui come altrove - il “not in my backyard” (non nel mio cortile). Lo spunto per una ulteriore riÀessione ce lo fornisce un uomo sulla

sessantina, prima di rimetterci in moto, direzione Roma: «Abbiamo il Paese del sole, perché non lo usiamo? Invece di lastricare le campagne di pannelli, perché non ristrutturare i tetti delle città - dove non esistano vincoli - adattandoli all’istallazione del fotovoltaico?». Probabilmente anche questa soluzione ha le sue tortuosità. Ma che si viva nel Paese del sole, almeno su questo, nulla da eccepire.

Energie rinnovabili: quali sono? l;m|-u; ѴĽ;m;u]b- 7- =omঞ r Ѵb|; ࣏ m- 7;ѴѴ; ruboub|࢘ r;u vovঞ| bu; ѴĽ vo 7b =omঞ =ovvbѴb -Ѵ|-l;m|; bmt bm-mঞĺ -uѴb-loķ 7 mt ;ķ 7b ;m;u]b; ubmmo -0bѴbĺ - t -Ѵb vomo ; 7- 1ov- _-mmo oub]bm;ĵ ;u ;m;u]b- ubmmo -0bѴ; vĽbm|;m7; o]mb =om|; 7b ;m;u]b- mom vo]]; - -7 ;v- ubl;m|o ; 1om m Ѵblb|-|o blr- o -l0b;m|-Ѵ;ĺ "oѴb|-l;m|; vb r-uѴ- 7 mt ; 7b ;m;u]b- voѴ-u;ķ ;oѴb1-ķ b7uo;Ѵ; ub1-ķ ];o|;ulb1-ķ 7- 0bol-vv-ĺ Ľ;m;u]b- ;oѴb1- vb ruo7 1; ]u- b; - r-Ѵ; 1_; v bѴ rr-mo ;m;u]b- bm lo7o l;11-mb1o - u- ;uvo Ѵ- l-vv- 7Ľ-ub- 1_; b;m; vrov|-|- 7-Ѵ ;m|oĺ ;v|- ;m;u]b- b;m; 1om ;uঞ|- bm ;m;u]b- ;Ѵ; ub1- 1_; r ॔ ;vv;u; v=u -|- -m1_; m;ѴѴ; mov|u; 1-v;ĺ Ѵ ];o|;ulb1oķ r-uঞ1oѴ-ul;m|; 7b@ vo bm $ov1-m-ķ Ѵ- ou- v |;uub|oub bm 1 b vb l-mb=;v|-mo =;mol;mb m-| u-Ѵb 1_; vrub]bom-mo 7b r;u v࣐ ;m;u]b-Ĺ vb |u- - 7b 1-Ѵou; 7;ѴѴ- |;uu- 1_; vb l-mb=;v|- - u- ;uvo vou];mঞ |;ul-Ѵbķ ]; v;u ; voLombĺ Ѵ|uo 7bv1ouvo r;u Ѵ; 0bol-vv;ķ 1_; vomo =ouv; Ѵ- rubl- ;m;u]b- ;u7; v=u -|- 7-ѴѴĽ oloĺ b ub=;ub-lo -ѴѴĽ;m;u]b; ruo7o ; 7- t -Ѵvb-vb 1olrom;m|; 7b oub]bm; 0boѴo]b1-ķ lb1uou]-mbvlb -uub -m7o -ѴѴ; rb-m|; o -]Ѵb -mbl-Ѵbĺ Ľ;v;lrbo =ouv; rbা v;lrѴb1; ࣏ Ѵ- Ѵ;]m- 7- -u7;u; 1_;ķ v;00;m; -7- m-| u-Ѵl;m|; -7 ;v- ubuvbķ ru; ;7;ķ ruo]u-ll-|;ķ 1ov|-mঞ m o ; rb-m| l- bombĺ - m;Ѵ mov|uo -;v; vb r-uѴ- loѴ|o -m1_; 7b b7uo;Ѵ; ub1o ; voѴ-u;ĺ Ѵ rublo ࣏ m-| u-Ѵl;m|; 1oѴѴ;]-|o 1om ѴĽ-1t - ; 1om Ѵ- ro|;m - 7;Ѵ v o ]; o ; ruo7 1; ;m;u]b- r;u |u-lb|; 7;ѴѴĽbmv|-ѴѴ- bom; 7b ];m;u-|oub -7 -vv;ķ ;uঞ1-Ѵb ; oub om|-ѴbĹ | u0bm; 1_;ķ ]u- b; -ѴѴ- Ѵouo uo|- bom;ķ |u-v=oul-mo bѴ lo|o bm ;m;u]b- ;Ѵ; ub1-ĺ Ѵ voѴ-u;ķ |u- Ѵ; =omঞ ubmmo -0bѴbķ ࣏ vb1 u-l;m|; t ;ѴѴo 1_; l;]Ѵbo vb vrov- 1om bѴ mov|uo |;uub|ouboĺ ॔ ];m;u-u; 1-Ѵou; r;u v1-Ѵ7-u; -1t - ; ruo7 uu; ;Ѵ; ub1b|࢘ĺ "b oম;m; - u- ;uvo ѴĽbv|-ѴѴ- bom; 7b blrb-mঞ =o|o oѴ|-b1b ; u-rru;v;m|- bѴ ];m;u; 7b ubmmo -0bѴ; 1om l-]]boub 1-lrb 7b -rrѴb1- bom;ĺ 42

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Focus

DI CHE STILE Ґ ( $ ґ " ĵ di bo -mm- (;11_boম Diceva Jim Rohn*: «Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere». È il posto che nasce con te e con te cresce, si trasforma, ¿orisce e appassisce come accade ai ¿ori se non vengono su̇cientemente curati, nutriti e - perché no? - coccolati. E maggiori sono le attenzioni che prestiamo al nostro ¿sico, ma anche alla nostra mente, più alte saranno le possibilità di vivere una terza età in maniera attiva e in buona salute. Su questa tesi concordano anche gli scienziati, che hanno condotto numerosi studi sul tema dell’invecchiamento attivo, ovvero quel “processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano” (OMS, 2002). In sostanza, per rallentare l’invecchiamento e allungare l’aspettativa di vita è necessario seguire uno stile di vita salutare, che permetta di limitare il più possibile i fattori di rischio in grado di minare il benessere della persona. Per farlo basta attenersi a delle semplici regole: • seguire una corretta alimentazione, ricca e varia, con frutta e verdura di stagione, limitando il consumo di sale e di zucchero; è inoltre buona regola bere almeno 1,5 litri di acqua naturale e monitorare l’eventuale sovrappeso; • evitare l’assunzione di bevande alcoliche ed eliminare il fumo di sigaretta; • praticare uno sport, ma se non è possibile, concedersi delle passeggiate quotidiane che aiutano a tenersi in forma; • dormire a su̇cienza; • leggere, studiare, apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo; • avere una vita sociale attiva, evitare la solitudine, e dedicarsi ad un’attività o anche semplicemente ad un hobby che appassiona. Complicato? No. Tuttavia non tutti riescono a mettere in pratica questi accorgimenti, molti dei quali dettati già dal buon senso. Eppure servirebbe poco, un pizzico d’impegno in più, o forse, semplicemente, basterebbe volersi un po’ più di bene. *imprenditore, scrittore, speaker motivazionale.

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Inchiesta 50&Più

di Giada Valdannini

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I

l corpo è un po’ come un giardino ¿orito: per vederlo bello, sano e rigoglioso, occorre andare più in profondità, osservare quanta cura si sia prestata alla sua crescita, alle radici. In metafora è ciò che abbiamo compreso dall’incontro con la professoressa Sandra Moreno, docente di Neurobiologia dello Sviluppo presso il Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre. È lei a guidarci in questo percorso attraverso i comportamenti corretti per uno stile di vita sano in età matura. Professoressa, cominciamo col dire: quanto somigliano gli anziani di oggi a quelli di un tempo? Direi abbastanza poco. L’anziano di oggi è molto più attivo da ogni punto di vista. Dal punto di vista lavorati-

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vo, sicuramente, sociale e ¿sico. Essere anziani oggi non necessariamente relega l’individuo in una condizione statica come era un tempo e, anzi, il pensionamento viene sempre più visto semmai come l’occasione per realizzare dei sogni rimasti nel cassetto per tanti anni. Tecnicamente cosa cambia nel nostro corpo con l’andare degli anni? Per quanto riguarda l’aspetto ¿sico/ ¿siologico, quello che cambia è la senescenza dei tessuti e, quindi, delle cellule che compongono il nostro corpo. Naturalmente, è variabile a seconda dei sistemi che prendiamo in considerazione cioè il sistema muscolare o il sistema riproduttore come pure quello nervoso o digerente. A seconda dell’organo che prendiamo

in considerazione, la velocità con cui invecchiano le cellule è diversa ed è diversa anche la capacità di rigenerare queste cellule e i tessuti. Un aspetto importante dell’invecchiamento cellulare è la cosiddetta autofagia, cioè il turnover di componenti della cellula che permette di rigenerare energia, e questo naturalmente si estende alle cellule che compongono un tessuto o un organo. Perciò, cambia la funzionalità. Questo vale a dire che, se da un lato c’è un invecchiamento più ¿ne, microscopico, dall’altro c’è un invecchiamento più tangibile, visibile (un esempio: la pelle). Si tratta di meccanismi che possono essere in qualche modo controllati? Possiamo intervenire attraverso uno stile di vita sano: una dieta controlla-


Invecchiare è un processo naturale e inevitabile, però è possibile rallentarlo e, in alcuni casi, anche 1om ;v|u;l- ;L1-1b-ĺ L’importante è mantenere buone abitudini, come mangiare bene ; =-u; vr;vvo -ম b|࢘ Cvb1ta, l’esercizio ¿sico. L’esercizio ¿sico è intuitivo come faccia bene. Fa bene perché ci si sente meglio, ci si sente più forti, più capaci ma - anche qui, anche a questo aspetto riscontrabile nella quotidianità - si ȧanca qualcosa di più profondo. Depressione o ĕetti sgradevoli come il sovrappeso e l’ansia possono essere combattuti con l’esercizio ¿sico, che ha ĕetto anche a livello nervoso se promuove certi meccanismi molecolari di resistenza all’invecchiamento. Ad esempio, c’è una molecola - la BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor), del gruppo delle neurotro¿ne che sono state studiate dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini - che viene prodotta in risposta all’esercizio ¿sico e che ha un ĕetto importante a livello del sistema nervoso perché promuove la plasticità neuronale. Il neurone si deve costantemente ristrutturare e questa ristrutturazione - che corrisponde a una capacità di stabilire connessioni sempre diverse - si perde un po’ con l’età: invece, questa molecola può aiutare nel mantenere il neurone capace di formare delle nuove sinapsi, delle nuove connessioni con altri neuroni. Quindi dicevamo: corretta alimentazione e movimento. Cosa evitare, invece, in uno stile di vita sano? Classicamente, le malattie cardiova-

scolari sono legate all’invecchiamento e quelle sappiamo bene che sono a loro volta legate ad abitudini scorrette: il fumo e l’alcol, per intenderci, tenendo presente che l’alcol penetra anche nella barriera ematoencefalica e quindi produce degli ĕetti a livello cerebrale. Veniamo a uno studio che ha condotto assieme ai ricercatori della University of Texas Medical Branch e dell’Oregon Health & Science University. Di fatto, sostiene che in alcune persone un meccanismo di difesa “innato” permette di resistere alla neurodegenerazione causata dall’Alzheimer attivando una risposta cerebrale antiossidante. Il discorso dello stress ossidativo che abbiamo studiato nel lavoro cui fa riferimento è interessante, però non bi-

contrastare l’invecchiamento. In realtà, quello che noi dovremmo promuovere è una capacità di rispondere allo stress ossidativo, ma in maniera endogena. Nello studio, abbiamo osservato un gruppo di pazienti che, pur avendo una patologia di tipo Alzheimer, non sono dementi, cioè non avvertono un calo della capacità cognitiva. Il che è legato molto probabilmente alla capacità di mettere in atto delle risposte antiossidanti: un contrasto allo stress ossidativo che parte, però, dallo stesso organismo. Un dato che può essere utile, quindi, anche in soggetti sani? Certo e l’esercizio ¿sico, ad esempio, concorre a questo mantenimento perché nell’esercizio ¿sico consumiamo ossigeno ma, con questo ossigeno consumato, si producono anche delle molecole note come radicali liberi. Ora, i radicali liberi, in piccola quantità,

sogna cadere nella facile conclusione che basti assumere degli antiossidanti - tutte quelle vitamine di cui sono pieni i supermercati americani - per

sono utili perché attivano questa risposta antiossidante che è bene¿ca per l’organismo e dunque per un invecchiamento sano.

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Inchiesta 50&Più

di bo -mm- (;11_boম

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B

en, Arthur e Joe sono tre amici che vivono in una residenza per anziani in Florida; la loro esistenza trascorre tra chiacchiere e monotonia, spezzata dalle segrete scappatelle dei tre alla piscina di una villa disabitata che si trova accanto alla casa di riposo. Il loro segreto è ben custodito ¿nché la villa non viene ȧttata da un gruppo di persone che utilizzano la grande piscina come “deposito” per alcuni strani contenitori. Ben, Arthur e Joe continuano le nuotate ma qualcosa di strano accade ai propri corpi: giorno dopo giorno acquistano un inusuale vigore. I tre anziani, infatti, sembra stiano tornando indietro nel tempo, tanto che persino il cancro che äigge Joe non esiste più. In realtà, l’acqua della piscina non ha niente di miracoloso, chi “fa il miracolo” sono quei bozzoli adagiati sul fondo della piscina, bozzoli che contengono creature extraterrestri in grado di emanare l’energia positiva che rinvigorisce il corpo dei tre anziani. Questo è ciò che accade in Cocoon ¿lm di grande successo degli Anni ’80,

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vincitore di due premi Oscar - ma dal momento che, nella vita reale, gli extraterrestri distributori di elisir di giovinezza ancora non hanno puntato le loro astronavi verso il nostro pianeta, l’unico modo per non farsi cogliere alla sprovvista dall’arrivo dell’età matura è quello di preparare il proprio corpo e la propria mente alla s¿da del tempo... per tempo. Ed è bene continuare ad occuparsi del proprio benessere con

Cerca di tenersi in forma con camminate ed esercizio fisico?

costanza e dedizione, anche quando gli anni interessano più la carta d’identità che noi stessi. Si sa che il progredire dell’invecchiamento è determinato da una componente genetica (sulla quale ancora non è possibile intervenire), ma anche da fattori esterni sui quali possiamo invece incidere perché dipendono dallo stile di vita che adottiamo, ovvero da cosa mangiamo, da quanto esercizio

Cerca di tenersi in forma con una dieta corretta?

FIGURA 1a

29,8

FIGURA 1b

7,4

34,4

28,4

Sempre, Qualche Molto Mai quando volta raramente è possibile

43,7

32,1

17,1

7,1

Sempre, Qualche Molto Mai quando volta raramente è possibile Fonte: Format Research per 50&Più e Itinerari Previdenziali


FIGURA 2

Sceglie i cibi in base a salute ed età?

28,6% Si, ma raramente

17,1% No

2,6%

51,7%

No, ma lo farò in seguito

Si, spesso

80,3%

Sceglie i cibi in base alla salute e all’età

¿sico facciamo durante il giorno, dalla nostra partecipazione alla vita sociale. Numerosi studi scienti¿ci hanno dimostrato, infatti, che se si conduce una vita attiva, anche in età avanzata, aumentano i bene¿ci che vanno ad inÀuenzare la salute ¿sica e mentale della persona, bene¿ci che si traducono in un rallentamento del processo d’invecchiamento oltreché in una migliore qualità della vita. Ma gli over 50 quanto hanno a cuore il proprio benessere? E gli stili di vita che adottano sono tutti salutari? La risposta la si può trovare nell’indagine Silver Economy, una nuova grande economia. Chi sono, cosa fanno e cosa desiderano i Silver italiani. Realizzata da Format Research per 50&Più e Itinerari Previdenziali, la ricerca è stata ĕettuata su di un campione di 5.000 over 50. Per prima cosa parliamo di alimentazione. Il 43,7% degli intervistati è consapevole che “la salute comincia a tavola” e quindi cerca di seguire una dieta corretta; il 32,1% lo fa qualche volta; il 17,1% molto raramente, mentre il 7,1% non si preoccupa ăatto della dieta (Figura 1b). L’80,3% sceglie il cibo tenendo conto del proprio stato di salute e della pro-

Fonte: Format Research per 50&Più e Itinerari Previdenziali

pria età; il 51,7% lo fa spesso; il 28,6%, invece, lo fa, sì, ma raramente. C’è, però, un 17,1% che non si preoccupa ăatto né della salute né dell’età; mentre il 2,6% si ripromette di farlo in futuro (Figura 2). La consulenza di un dietologo, o comunque di uno specialista dell’alimentazione, è ricercata solo dal 15,3% degli intervistati. Tra questi, il 73,6% ricorre all’esperto per necessità legate alla salute, mentre il 26,4% lo fa per sua libera scelta. In prevalenza, a richiedere una consulenza nutrizionale sono le donne di età superiore ai 74 anni e residenti nel Nord.

Se a tavola gli over 50 prestano attenzione a ciò che mangiano, non sono altrettanto attenti alla forma ¿sica. Solo il 29,8% degli intervistati, infatti, dichiara di tenersi in forma facendo esercizio ¿sico in modo costante; il 7,4% lo fa qualche volta; il 34,4% lo fa molto raramente, mentre il 28,4% mai (Figura 1a). Gli over “più sportivi” hanno un’età compresa tra i 50 e i 64 anni, risiedono prevalentemente nel Nord-Est e si distribuiscono in egual misura tra uomini e donne. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini e, quindi, tenere in forma il corpo non basta; anche la mente va allenata e questo gli over 50 lo sanno bene. Il 66,3% degli intervistati, infatti, dichiara di tenere in forma la mente leggendo libri, giornali e non solo: anche i social media scendono in campo quando si parla di informazione. Il 24,8% non è così costante, tant’è che legge soltanto qualche volta, mentre il 2,3% è restìo ad ogni allenamento della mente (Figura 3). Infatti, alla domanda: “Tiene in forma la mente leggendo libri, giornali e media?”, la loro risposta categorica è stata “mai”. Decisamente pigri, non c’è che dire.

Tiene in forma la mente leggendo libri, giornali e media (anche sui social media)?

66,3% 24,8% Sempre (quando possibile)

Qualche volta

FIGURA 3

6,6%

2,3%

Molto raramente

Mai

Fonte: Format Research per 50&Più e Itinerari Previdenziali

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Inchiesta 50&Più

$ , $ !, $‫ܫ‬ĺ ‫ ݼ‬$‫ ܫ‬Ľ ! di Sadìa Maccari

R

«

ispetto al passato si invecchia in maniera sicuramente diversa. Se pensiamo che negli ultimi cinquant’anni la speranza di vita è passata dai cinquanta agli ottant’anni negli uomini e a ottantaquattro nelle donne, si capisce che abbiamo tanti più anni di aspettativa e anche tante attività che naturalmente ĕettuiamo». A parlare è Aurelia Capasso, biologa nutrizionista, con la quale abbiamo inteso trattare il tema dell’alimentazione nella terza età. Quanto conta l’alimentazione in un invecchiamento sano? È davvero molto importante seguire

È bene ricordare che una vecchiaia sana si inizia a costruire 7-b ƓƏŊƔƏ -mmbķ voru- o ru;v|-m7o - ;m bom; -ѴѴĽ-Ѵbl;m|- bom;ĺ bm7bķ - ;m bom; al giusto apporto proteico, 7b b|-lbm; ; 1-u0ob7u-ঞĺ mom 7bl;mঞ1_b-lo1b di idratarci 48

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e rivalutare l’alimentazione, proprio perché abbiamo anni in più da vivere rispetto al passato. Bisogna lavorare soprattutto sulla prevenzione per arrivare oltre i sessantacinque anni in modo ottimale e invecchiare bene. Oggi, tanti studi e la ricerca ci dicono che già il bambino inizia dai primi giorni di fecondazione ad assorbire tutto quello che arriva dalla madre: non solo nutrimento ma anche sensazioni ed emozioni. Si sta ponendo un’attenzione fondamentale ai primi mille giorni di vita del bambino per la formazione del microbiota intestinale. Per questo - e in prospettiva -, per la prevenzione di tutte le malattie immunitarie, di allergia cui assistiamo oggi, la cura dell’alimentazione deve avvenire proprio dall’inizio. Ma nel caso non si sia prestata attenzione all’alimentazione prima dell’età matura, c’è un punto oltre il quale non andare? Dai trent’anni in poi perché il metabolismo tende ad avere delle modi¿che. Ma dai quaranta è fondamentale, anche perché molte malattie cardiovascolari oggi si presentano in età molto giovane. I quaranta, cinquant’anni sono dei decenni di prova importante per le basi, appunto, dell’invecchiamento.

Su quali alimenti è necessario puntare? Le proteine vengono molto allontanate sia per un concetto di masticazione che di digestione ma, invece, ne va incrementato l’uso, soprattutto di quelle vegetali. Preferire poi il pesce ma senza dimenticare la carne. Una delle vitamine che a quest’età può mancare è la vitamina B12, utile per tantissimi meccanismi biochimici. E quindi una o due porzioni di carne a settimana possono essere molto utili. Fare attenzione ai formaggi, ricchi di calcio ma molto grassi. Quindi direi: aumentiamo le proteine, così anche l’apporto di quelle vegetali - le leguminose che sono molto ricche di potassio -; limitiamo l’apporto di alimenti troppo grassi come quelli precotti, perché


sono stati già trattati e quindi sono molto più calorici. Oltre la B12, ci sono altre vitamine che possono esserci amiche durante la vecchiaia? La vitamina D, che possiamo assumere perché presente in merluzzo, salmone, aringhe e anche in alcune leguminose. Ma il consiglio è inoltre quello di esporci di più al sole, che attiva questa vitamina permettendo l’assorbimento del calcio. Un altro microelemento è il potassio, che lavora sulla tonicità e anche sulla funzionalità cardiaca. La vitamina B12 è fondamentale anche per l’assorbimento del ferro. Acqua, idratazione, quanto contano? Iniziamo col dire che, soprattutto in età avanzata, si tende a bere sempre

di meno. L’idratazione è fondamentale per l’assunzione di sali minerali, ma anche il calcio. Non solo acqua, può andare bene pure una tisana o il tè verde, ricco di antiossidanti. Molte persone assumono anche centrifugati. $OFROLFL Wq FD̆q EHYDQGH JDVsate. Occorre tenersi alla larga? Un bicchiere di vino rosso fa buon sangue e ha un’azione antiossidante. Ma quando parliamo di alcolici parliamo di una vasta gamma di prodotti: quindi, se ci riferiamo a cocktail, amari, digestivi dobbiamo fare molta più attenzione. Un bicchiere di vino rosso al giorno va bene; con gli alcolici dobbiamo stare molto più attenti. Bevande gassate no perché c’è solo un apporto di zuccheri che ci dà dei picchi insulinici che vanno in deposito e sono

estremamente dannosi. Oggi sappiamo che quegli zuccheri sono precursori anche di molte malattie tumorali. Per quanto riguarda căè e tè - che sono sostanze nervine -, bisogna limitarne il consumo, soprattutto se ci sono problemi di ipertensione o stati d’ansia. Due, tre căè al giorno sono indicati in qualunque tipo di alimentazione. Per quanto riguarda il tè, come dicevamo, meglio preferire quello verde, che ha proprietà antiossidanti. La dieta tipo di una giornata? A colazione, se possibile, inserire una fonte di calcio: latte, che può essere scremato - anche senza lattosio, se ci sono delle problematiche digestive -, o anche un latte di origine vegetale. Aggiungere carboidrati come fette biscottate integrali, pane nero o cereali, e della marmellata senza zucchero. Altrimenti, yogurt e cereali con mandorle e noci, se si preferisce della frutta secca. In alternativa, si può optare per l’associazione con un frutto a scelta: mirtilli o lamponi, ricchi di antiossidanti. A tre ore dalla colazione, una merenda con frutta, yogurt - se non lo si è preso a colazione - o frutta secca. A pranzo, se si preferisce, un piatto unico: 70/80 grammi di pasta, riso o cereali con verdura di stagione e un contorno a scelta. Pomeriggio, una merenda come al mattino (scegliendo ciò che non si è mangiato prima del pranzo) e, se si è svolta attività ¿sica, anche un piccolo gelato artigianale. Alla sera, una cena prevalentemente proteica. Ottimi i legumi, minestre, insalatone o anche passati. Due volte a settimana pesce, due volte uova con un contorno di verdure cotte, grigliate o al vapore, assieme ad un po’ di pane nero, integrale, ai cereali. Ridurre le farine 00. Condire con olio evo e assumere almeno otto/dieci bicchieri d’acqua durante la giornata.

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A volte la vecchiaia è sinonimo di sedentarietà. Dopo la pensione diminuiscono le occasioni sociali, si sostituisce la partita di tennis con la lettura di un buon libro o con la televisione. Al massimo, ¿n quando non diventano grandi, si portano i nipotini al parco sotto casa. Insomma si preferisce trascorrere il tempo in attività rilassanti, senza ăaticarsi troppo. Tuttavia il rischio è di ritrovarsi sempre più anziani e sempre meno attivi, in quanto la sedentarietà accelera il normale processo di invecchiamento, riduce la socializzazione e inÀuisce persino sull’alimentazione, diminuendo lo stimolo della fame. Per questo, da tempo ormai, la comunità scienti¿ca internazionale raccomanda i bene¿ci di un’attività ¿sica moderata e costante anche nella terza età. /¶DWWLYLWj ¿VLFD q XQ HOHPHQWR FKLDYH GHOOD VWUDWHJLD GHOO¶206 L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda livelli di attività ¿sica dĭerenziati per fascia d’età, precisando che dopo i 65 anni valgono le stesse indicazioni dell’adulto fra i 18 e i 64 anni, ovviamente fatte salve le condizioni individuali di salute. Ad esse, però, suggerisce di aggiungere la pratica dell’esercizio per l’equilibrio almeno 3 volte la settimana -, soprattutto per coloro che hanno una scarsa mobilità, in modo da prevenire le cadute. Gli adulti di questa fascia di età che non possono seguire totalmente il livello previsto raccomandato di attività ¿sica, a causa delle loro condizioni di salute, dovrebbero comunque adottare uno stile di vita attivo adeguato alle loro capacità e condizioni. Sempre l’OMS ha stilato un documento intitolato Every move counts, (“Qualsiasi tipo di movimento conta”), che speci¿ca il livello raccomandato di attività ¿sica per età. Gli over 65 dovrebbero

svolgere una quantità di attività ¿sica di moderata intensità tra i 150 e i 300 minuti settimanali o tra i 75 e i 150, se d’intensità vigorosa. Oppure combinazioni equivalenti delle due modalità, senza l’indicazione di un limite minimo per sessione, perché appunto “qualsiasi movimento conta”. Si raccomanda anche di svolgere per almeno 3 giorni a settimana un’attività ¿sica combinata, tra aerobica, răorzamento muscolare e allenamento dell’equilibrio svolti in un’unica sessione, così da aumentare la capacità funzionale e ridurre il rischio di cadute. Sulla base di questi presupposti, ognuno dovrebbe incrementare l’attività ¿sica svolta, indipendentemente dal livello di partenza, e aumentarne la quantità in modo graduale. Infatti, una delle maggiori novità oggi in campo riguarda proprio il concetto stesso di sedentarietà, associata ad un comportamento sedentario in senso lato e non al solo “stare seduti”. , IDWWRUL GHOOD VHGHQWDULHWj Ma è possibile prevedere se una perso-

na di mezza età possa nel tempo divenire un anziano sedentario? Uno studio ventennale, pubblicato quest’anno sulla rivista Jama, ha provato a rispondere a questa domanda, evidenziando la correlazione tra le caratteristiche individuali e la quantità di esercizio in età matura. L’elemento di novità introdotto nella ricerca è nell’alto numero di partecipanti (3.896 anziani), molti dei quali seguiti per diversi anni con so¿sticati strumenti tecnologici. Il che ha permesso di analizzare il legame tra i due fattori nell’intero arco della terza età. In conclusione è emerso che alcune caratteristiche individuali presenti dopo i 50 anni - come vivere soli, essere in sovrappeso, sŏrire di problematiche che limitano il movimento - portano ad una diminuzione progressiva di attività ¿sica. Apparentemente sembra una logica conclusione e - anche se resta di̇cile scindere la causa dall’ĕetto - ciò non toglie importanza ad uno studio che fornisce utili strumenti per conoscere un aspetto fondamentale dell’invecchiamento. Un altro dato emerso

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Inchiesta 50&Più coloro che si alimentano con più frutta e verdura, non fumano e hanno maggiori disponibilità economiche, sono più attivi e predisposti allo sport. Il che lascia supporre una diretta correlazione tra abitudini e stili di vita salutare. Lo studio di Passi d’Argento: quanto esercizio fanno gli over 65 italiani Il valore della ricerca sta nell’individuare le migliori strategie di salute pubblica. Il Sistema Sanitario Nazionale fa esplicito riferimento al modello di invecchiamento attivo dell’OMS e, tramite il sistema di Passi d’Argento, fornisce utili informazioni sul tema delle sedentarietà per i cittadini italiani over 65. Dai dati della survey, emerge che lo stato di salute e la qualità di vita condizionano notevolmente la possibilità di fare attività fisica. C’è poi una differenza geografica: gli anziani più attivi infatti risiedono in Valle d’Aosta, in Friuli Venezia Giulia e nella Provincia Autonoma di Trento, i meno attivi in Campania, Sicilia e Molise. Fuori casa l’attività di svago preferita dagli anziani è la camminata (61%), sia fra gli uomini che tra le donne (70% e 55%), mentre tra le attività indoor il 78% degli over 65 preferisce spolverare e lavare i piatti. Compiti praticati dalla quasi totalità delle donne intervistate (97%) e da circa la metà degli uomini (52%). Il sondaggio ha indagato anche l’attività fisica svolta durante il lavoro o il volontariato: il 7% degli intervistati svolge un impiego che in linea di massima non richiede movimento o camminata. E dopo i 75 anni, solo il 3% del campione svolge un lavoro dinamico. Molto interessante è anche notare come, nonostante sia ormai assodata l’importanza dell’esercizio fisico anche in terza età, solo il 34% degli intervistati ha ricevuto dal proprio medico di base indicazioni in questo senso. Per questo, i ricercatori sottolineano il ruolo di una informazione pubblica corretta e scientifica, perché se “la vecchiaia si prepara da giovani”, non è mai troppo tardi per iniziare a migliorare la propria vita.

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ESISTONO ATTIVITÀ CONSIGLIATE PER LA TERZA ETÀ? Lo abbiamo detto: “Ogni movimento conta”, l’importante è che sia soddisfacente e moderato, ossia proporzionato alle condizioni di salute individuali. Esercizi rilassanti, piacevoli, dunque, per incentivare uno stile di vita attivo e che col tempo divengano una sana e piacevole abitudine per tenersi lontano dal divano. Dunque, complice anche la bella stagione, largo a camminate veloci e a pedalate in libertà, che offrono uno stimolo per tutto l’organismo e non solo per alcuni apparati. Ma anche ad attività in compagnia quali il ballo (che allena il buonumore), pronti a sostituire l’ascensore con le scale, a lasciare l’auto parcheggiata, a portare i nipotini al parco o il cagnolino a fare una passeggiata. Tutte attività “democratiche”, che non costano nulla ma diventano facilmente anche un mezzo per rompere l’isolamento e fare socializzazione, magari nel proprio quartiere. A tal fine sono consigliabili, ad esempio, i Gruppi di cammino, un’attività organizzata nella quale alcune persone si incontrano 2/3 volte a settimana per passeggiare insieme in città o fuori porta. Poiché le cadute rappresentano uno dei problemi più seri per l’anziano, è opportuno individuare attività fisiche che migliorino il tono muscolare, l’equilibrio, la mobilità e la flessibilità, quali esercizi di allungamento e in acqua. L’estate è il momento più adatto per dedicarsi a questi ultimi, come il nuoto oppure la ginnastica dolce da seguire in piscina. Grazie al sostegno dell’acqua, che diminuisce il peso corporeo, il movimento diventa più fluido, con un gran beneficio per le articolazioni. Inoltre la resistenza offerta dall’acqua è di stimolo alla circolazione e contrasta il rilassamento dei muscoli. Una ginnastica sempre consigliata è il Pilates, per le sue caratteristiche di stretching utili a mantenere e riattivare la mobilità articolare che, fisiologicamente, si indebolisce col trascorrere dell’età. Uno strumento utile in particolare per le donne che, con l’avanzare della menopausa, sono a rischio osteoporosi. Infatti, il metodo Pilates, lavorando anche per rinforzare i muscoli, aiuta a diminuire le possibilità di fratture, sia perché favorisce l’equilibrio, sia perché le ossa ricevono una più adeguata protezione dalla massa muscolare.

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$! $ ( ķ ( $ &! " $‫ܫ‬ di Giada Valdannini

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ggi nessuno penserebbe di dire che sei vecchio tra i sessantacinque e i settantacinque anni. In quella fascia d’età, tranne purtroppo eccezioni legate a malattie, gli anziani - che chiamiamo young old, cioè gli anziani giovani - contribuiscono ancora allo sviluppo della comunità cui appartengono». La vede in modo molto chiaro il professor Giovanni

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Capobianco, direttore della struttura complessa di Geriatria dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Lo raggiungiamo proprio mentre, nel Lazio, la Regione sta stanziando 1 milione di euro per attività culturali, laboratori e percorsi a favore degli anziani, per contrastare fenomeni di isolamento e favorire l’inclusione. Con Capobianco vogliamo capire quale sia la chiave per mantenere attiva la mente in età ma-

tura scongiurando il declino cognitivo. Oggi, professore, si vive sempre più a lungo. Anche l’invecchiamento è cambiato? L’allungarsi della vita ha spostato il concetto di invecchiamento più avanti. Prima, tradizionalmente, si parlava di invecchiamento quando terminava l’età lavorativa. Oggi, la vera dĭerenza non la fa tanto l’età quanto il tema della fragilità. Essere settantenne di per sé non vuol dir niente, mentre se si è fragili il discorso cambia ed è a questa fragilità che politica, organizzazione, il mondo della sanità devono in qualche modo prestare maggiore attenzione. Probabilmente qualcosa è anche cambiato rispetto alla cura che abbiamo della nostra mente: non più e non solo verso il corpo. In passato, c’era meno attenzione ai problemi della mente. Se ricordate, negli anni Cinquanta, si parlava

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Inchiesta 50&Più "b r ॔ ubl-m;u; -m b-mb -ম b -m1_; 1om|u-v|-m7o bѴ m-| u-Ѵ; 7;1-7bl;m|o 1o]mbঞ oķ 1om t -Ѵ1_; -11ou]bl;m|oĺ ;u1_࣐ - ;u; 1 u- 7;ѴѴ- ru;vvbom;ķ =-u; -ম b|࢘ Cvb1- ;7 ; b|-u; bѴ = lo rovvomo essere un valido “scudo” per la memoria di arteriosclerosi e nessuno si sarebbe sognato di parlare di malattia di Alzheimer. Quella condizione veniva considerata un evento quasi ineluttabile con il quale, anche dal punto di vista sanitario, si stava pressoché con le braccia conserte. Oggi perciò essere vecchi può VLJQL¿FDUH PROWR SRFR 6RQR OH fragilità a segnare semmai il declino, non l’età. Oltre i sessantacinque anni, la prevalenza della demenza - cioè di una malattia dei sistemi cognitivi che comporta l’impatto sulla vita relazionale di un soggetto - è del 6%. Ma se si separano le decadi di età, se andiamo negli ultrasettantacinquenni, il dato aumenta - diventa il 15% - per arrivare negli ultraottantenni/ultraottantacinquenni ¿no a quasi alla metà dei

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soggetti: al 40%. Quindi noi invecchiamo e abbiamo maggiore rischio di sviluppare un declino cognitivo. Il declino cognitivo che però non si sviluppa come demenza è una condizione che fa parte dell’invecchiamento normale. Per esempio, avere una certa debolezza della memoria a breve termine è una caratteristica dell’invecchiamento: una caratteristica naturale. La s¿da è poter evitare che la naturale modi¿cazione della memoria, ad esempio, con¿guri un declino cognitivo che poi impatti sulla vita quotidiana. Cosa è bene fare per prevenire? Aver spostato più avanti l’età della vecchiaia signi¿ca aver portato maggiore attenzione sul fatto che le persone tra i sessantacinque e i settantacinque anni in buone condizioni cognitive sono ancora utili. In più, il progresso scienti¿co

ha portato una maggiore attenzione su quelli che sono gli aspetti diagnostici, terapeutici e anche preventivi dei disturbi cognitivi. Per quanto riguarda il declino cognitivo, noi sappiamo che ci sono dei fattori purtroppo non modi¿cabili: l’età, il sesso - quello femminile, avvantaggiato dalla vita più lunga, tende ad essere più colpito dal declino cognitivo - e la terza cosa è la familiarità: cioè, noi non ci scegliamo i genitori, per cui c’è una certa predisposizione genetica. Non è una genetica diretta. Vale a dire che se un genitore ha avuto la malattia di Alzheimer QRQ q GHWWR FKH L ¿JOL DEELDQR OD malattia di Alzheimer? Esattamente. Si tratta di una familiarità per cui è possibile che, in alcune famiglie, ci sia un’alterazione genetica che predisponga ad avere la malattia. In poche parole è come se avessimo nella macchina un difetto che, magari, non si manifesterà mai nella nostra vita; però poi andando in una strada piena di ciottoli, con la sabbia, la macchina può avere un problema. Perciò, una volta chiariti i fattoUL LPPRGL¿FDELOL FRVD SRVVLDPR fare? Dove intervenire per allontanare il più possibile il declino cognitivo? Uno dei fattori di rischio è la sedentarietà che spesso abbiamo collegato alle malattie cardiovascolari. Oggi, invece, si è visto che l’attività motoria è protettiva per le funzioni cognitive. Chi si muove di più, si ammala meno di malattie della mente, cioè di declino cognitivo. È un po’ il vecchio adagio mens sana in corpore sano. L’altro elemento è la correzione del de¿cit uditivo. Sentirci poco - essere ipoacusici - può trasformarsi in un problema. Il lobo temporale, dove arrivano le voci, contiene anche i centri della memoria. Quindi, dove arrivano i suoni è la stessa zona che è impor-


tante per ricordare. Sentire poco signi¿ca far arrivare a quel lobo temporale pochi stimoli. È ormai chiaro che le persone ipoacusiche tendono a sviluppare maggiormente la malattia di Alzheimer. Esiste un terzo fattore di rischio, un ulteriore campanello d’allarme da non sottovalutare? Il terzo fattore importante è quello della scolarità. Si è notato che le persone che hanno una maggiore scolarità - che hanno avuto più facilità di accesso ai libri, hanno letto, hanno studiato, hanno applicato la loro memoria per ricordare - tendono a sviluppare meno il declino cognitivo. Il motivo potrebbe dipendere dal fatto che abbiamo la cosiddetta Brain Reserve (riserva di cervello): più studiamo, più incontriamo e più le sinapsi del cervello - cioè i collegamenti tra neuroni - sono maggiori. Tutto ciò che stimola il cervello, lo rende più attivo. Per accorgersi che una persona trilaureata è demente, bisogna aspettare del tempo perché la sua riserva cognitiva lo maschera molto. E la socialità? È nostra alleata? Uno dei fattori di rischio più forti è la solitudine. La pandemia, come sappiamo, ci ha costretti tutti dentro casa: una delle caratteristiche più evidenti è che, a distanza di due anni, nel centro che dirigo sui disturbi per le demenze, abbiamo visto tutti i pazienti che, nei due anni di stimoli ridotti o assenti, hanno avuto un peggioramento delle proprie condizioni. Ciò signi¿ca che la solitudine e l’isolamento sono due elementi fortemente rischiosi per lo sviluppo e la progressione del declino cognitivo. Ma mi lasci aggiungere un altro aspetto. Quale? Esistono fattori di rischio dovuti all’apparato cardiovascolare - fumo di sigaretta, ipertensione o diabete - che hanno anch’essi un po’ a che fare col declino cognitivo. I fumatori non se la cavano bene in quanto a memoria, di̇coltà possono avere anche gli ipertesi non controllati. Se dovessi dire cosa bisogna fare: smettere di fumare e curare bene pressione alta e diabete.

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di Anna Grazia Concilio

Le relazioni sociali per contrastare la solitudine ; ѴĽbm ;11_b-l;m|oĺ Ѵ u-rrou|o 1om r-u;mঞ ; -lb1bķ v oѴ];u; -ম b|࢘ Ѵ 7b1_; ; 1 Ѵ| u-Ѵb ]-u-mঞv1omo m- Ѵ m]- ; v;u;m- Ѵom]; b|࢘

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’uomo è un animale sociale», diceva Aristotele nel suo scritto intitolato Politica. Lo confermano le ricerche universitarie (di casa nostra e oltreoceano). Lo sostengono sociologi e psicologi che da anni si dedicano allo studio delle relazioni, quelle tra pari e quelle tra generazioni diverse. Se mai dovesse esistere una scala di valori, sul gradino più alto non potrebbe non esserci la relazione che gli anziani intrecciano con gli altri. Dai rapporti con la famiglia - ¿gli, nipoti - a quelli con il gruppo di amici e di conoscenti, ¿no alla partecipazione attiva nella vita sociale, dove i luoghi di aggregazione non sono più solo spazi di divertimento ma diventano anche occasioni di nuove e stimolanti iniziative. Questo, se servisse sottolinearlo, aiuta ad invecchiare meglio. Sì, è vero. Da mesi proviamo ad allontanare dalla nostra mente il ricordo di immagini che hanno segnato profondamente stati d’animo e coscienze. Sono quelle degli anziani dietro al vetro di una ¿nestra - nelle Rsa di tutta Italia - mentre guardano il “mondo fuori”. Sono soli. Sono tremendamente soli. E quella solitudine, improvvisa, costretta, li ha “condannati” a recidere i rapporti con gli altri - per proteggersi dal virus, certo - ma alie-

nandoli dal contesto ăettivo, dall’abbraccio di un bambino, dalla carezza di un adulto. Lo dice la scienza. Prendiamo in prestito - per meglio comprendere - una frase di Wendy Qiu, ricercatrice americana che ha ¿rmato, insieme ad altri, uno studio sulla demenza senile pubblicato sulla rivista Alzheimer’s and Dementia. Dice: «Vivere soli in quel periodo (tra i 45 e i 64 anni, n.d.r.) può essere un fattore di rischio, indipendente e modi¿cabile, per le degenerazioni mentali». Insomma, se la solitudine prepara la via alla demenza, la socialità la contrasta. E per avvalorare questa tesi, citiamo un’altra ricerca. Questa volta i protagonisti sono studiosi dell’Università texana di Austin. Hanno pubblicato il loro lavoro su Journals of Gerontology Series B: Psychological Sciences and Social Sciences. L’impegno del team vuole dimostrare come i processi di socializzazione continuativi delle persone anziane favoriscano il benessere mentale. Proviamo a spiegare l’esperimento che ha coinvolto un campione di circa 300 over 65. A loro è stato chiesto di dettagliare le attività compiute durante la giornata e di indossare un dispositivo elettronico utile a estrapolare i dati relativi all’attività ¿sica. Dalla ricerca è emerso che chi ha interagito luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Inchiesta 50&Più con altre persone ha aumentato anche il tempo di permanenza fuori dalle mura domestiche, favorendo la socialità. A sostenere che esiste, invece, una connessione tra le relazioni interpersonali e il rischio di mortalità è una ricerca pubblicata su PLOS Medicine. Lo studio evidenzia che gli uomini e le donne - impegnate in forti interazioni sociali - hanno il 50% di probabilità di vivere più a lungo, rispetto a chi ha meno legami. Passatempi, occasioni di ritrovo, contatti sociali e tecnologia: sono ingredienti necessari perché si sviluppino relazioni sociali “tra” e “con” gli anziani. Dai tornei di burraco ai corsi di teatro, passando dalla partita di calcetto settimanale o la camminata mattutina prima di una colazione in compagnia. La ginnastica al parco, per esempio, in gruppi di due o più persone, può attivare meccani-

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smi che portano il singolo ad avviare processi sociali. Si tratta, in buona sostanza, di attività e appuntamenti che rendono possibile gli incontri ma scandiscono anche ritmi a giornate che altrimenti sarebbero piatte e uguali, dove la solitudine non potrebbe che prendere il sopravvento. A incidere sullo sviluppo delle relazioni e sull’inclusione sociale anche realtà associative che hanno tra gli obiettivi ŏrire sostegno psicologico a persone con di̇coltà non solo ¿siche ma anche emotive e sociali. È il caso di TAM - Tieni A Mente -, che sottolinea l’importanza dell’ascolto e della comunicazione nell’ambito delle relazioni famigliari con soggetti di età diverse. E quando - per i motivi più disparati - tutto questo non è possibile, la tecnologia dà il suo contributo per favorire la partecipazione alla vita

sociale e per costruire relazioni. La recente invenzione dell’applicazione “Newlife”, infatti, - realizzata da Mauro Tiberti, presidente del gruppo ODStore Sapori Artigianali SRL - consente di “connettere vite diverse” e, come suggerisce il portale che la descrive, “è uno spazio per condividere conoscenze ed esperienze, mettendole a disposizione dei newlifers. Fare la dĭerenza nella vita degli altri non è mai stato così semplice”. In¿ne, secondo la Costituzione dell’OMS, l’obiettivo dell’Organizzazione è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, de¿nita come “uno stato di totale benessere ¿sico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.


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WEWARD, L’APP CHE TI PAGA PER CAMMINARE Un’applicazione che arriva dalla Francia e che punta - 1ol0- ;u; ]Ѵb vঞѴb 7b b|- v;7;m|-ubķ o@u;m7o m r-]-l;m|o bm -Ѵ |- 7b]b|-Ѵ; v 11;vvb -l;m|; 1om ;uঞ|- bm ; uo o o 1_;u di !b|- b1ov-mঞ Essere pagati per camminare? Non è la trovata marketing di una palestra per aumentare le iscrizioni dopo la pandemia, ma la prerogativa di un’App di ¿tness. Si chiama WeWard e punta a migliorare il benessere dei suoi utenti spingendoli a camminare. L’obiettivo è quello di combattere gli stili di vita sedentari, incoraggiando le persone a percorrere i 10mila passi giornalieri che, l’Organizzazione 60

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Mondiale della Sanità, raccomanda per mantenersi in salute. L’idea alla base è semplice e al contempo geniale: stimolare l’attività ¿sica in cambio di un’ŏerta allettante, ovvero un pagamento in valuta digitale che può essere convertita in euro oppure in voucher. Il suo inventore è Yves Benchimol, un ingegnere laureato all’École Polytechnique de France e con un master

a Berkeley. L’App è nata nel 2019 in Francia, poi nel 2020 è approdata in Belgio e, l’estate scorsa, in Spagna. Nel nostro Paese ha debuttato ad inizio anno ed è stato un boom di download: in pochi giorni è stata scaricata da oltre 700mila utenti. Tantissime le persone dunque che hanno dato uno schiăo alla sedentarietà, aumentando l’esercizio ¿sico, motivati dai regali e dalle ricompense ottenibili attraverso WeWard. L’applicazione è disponibile gratuitamente su App Store e Google Play. Vediamo insieme come funziona nel dettaglio. SI GUADAGNA DAVVERO? La risposta è sì, WeWard è un’App che paga per camminare. Paga poco, ma paga. Più passi si fanno più si guadagnano “Ward”, cioè punti. Per guadagnarne uno, il cui valore è di 0,005 euro, occorre ĕettuare 1.500 passi. E quindi, ad esempio, se percorriamo tra i 10mila e i 20mila passi al giorno, riusciremo a guadagnare un massimo di circa 4 euro al mese. Non si tratta


di cifre laute, anzi. Di certo non ci si arricchisce con questa applicazione, ma il nostro ¿sico ringrazierà. Attenzione, però, ogni sera è importante convalidare i passi percorsi durante la giornata per vederli riconosciuti e convertiti in Ward. Per farlo è su̇ciente cliccare sul pulsante arancione dedicato “Convalida i miei passi” (è possibile anche attivare una noti¿ca che, ogni sera, ci ricorda di farlo). Se ci si dimentica di questo passaggio tutti gli sforzi della giornata verranno vani¿cati. Il conteggio dei passi si calcola attraverso App Salute o Google Fit, a seconda del sistema operativo del proprio telefono. GUADAGNI EXTRA Fermo restando che in ballo ci sono cifre contenute, è possibile però avere dei guadagni extra, ad esempio invitando amici ad iscriversi all’App, partecipando a sondaggi, giocando a videogiochi, guardando video o cliccando sulle inserzioni pubblicitarie. Interessante tutta la sessione dedicata alle “s¿de”: si ottengono 20 Ward, ad esempio, convalidando 3mila passi prima delle 7 del mattino, opzione decisamente non adatta ai dormiglioni. Oppure se si fanno 5mila passi in 30 minuti (un modo per aumentare l’intensità dell’allenamento). O ancora, si ottengono 30 Ward se si è in grado di convalidare esattamente 15.151 passi, né uno di meno né uno di più. L’App, inoltre, punta a promuovere e a stimolare la riscoperta del proprio territorio, favorendo attività all’interno di percorsi turistici.

Ward, quello che si guadagna sono, però, soldi veri. La somma ricavata può essere caricata direttamente sul proprio conto. Il primo boni¿co può essere richiesto al raggiungimento di 3.000 Ward, pari a 15 euro. Il tetto massimo è di 60 euro, ottenuti con 12.000 Ward. Ma si possono ottenere dei buoni sconto o carte regalo in negozi speci¿ci, oppure scegliere di fare donazioni ad enti bene¿ci supportati dall’App. Un altro bene¿cio è dato dalla possibilità di conoscere le calorie bruciate, un aiuto fondamentale per chi vuole perdere peso. IL PREZZO DA PAGARE Ovviamente anche l’App ha il suo ritorno, in primis attraverso la pubblicità e i dati dell’utente. Una volta scaricata, infatti, l’applicazione richiede di conoscere i dati personali per la creazione del pro¿lo. Inoltre, punta sulla geolocalizzazione. Ciò signi¿ca che registra i nostri percorsi, i negozi che visitiamo, e così via. Per alcuni le poche manciate

di euro promesse possono sembrare un misero compenso, in relazione a quello che viene concesso. La pro¿lazione dei dati degli utenti, però, è un tema estremamente caldo, che accomuna la maggior parte delle App che usiamo, in maniera consapevole o meno. Ultimo neo di WeWard è il fatto che, lavorando in background, consuma molta batteria del nostro smartphone. Ma allora, sono più i vantaggi o gli svantaggi legati a questa applicazione? Sicuramente i primi: perché camminare fa bene, e su questo non si discute. Ben venga poi se l’attività ¿sica consente di ottenere qualche piccolo vantaggio extra. E, soprattutto, non va dimenticato il fattore legato alla JDPL¿FDWLRQ: ottenere un riconoscimento, infatti, seppur piccolo, dà una marcia e un incentivo in più. E allora, scarpe da ginnastica ai piedi e via a collezionare Ward all’aria aperta.

RICOMPENSE VERE Se con l’applicazione si collezionano simbolici luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Curiosità

GOOGLE TIMELAPSE: UN VIAGGIO NEL TEMPO

Grazie a venti milioni di immagini satellitari, è ora possibile vedere come è cambiato il pianeta negli ultimi anni, osservando dallo Spazio la trasformazione della Terra dal 1984 ad oggi di Giovanna Favale

È

possibile viaggiare nel tempo? In un certo senso sì, e si tratta di un viaggio… a portata di click. Google Earth, il mappamondo virtuale che già ci consente di “navigare” da un capo all’altro della Terra grazie alle immagini satellitari, negli ultimi mesi si è arricchito di una nuova innovativa funzione. Si chiama “Timelapse” e permette di osservare come è cambiato il territorio negli ultimi quarant’anni. Un tuffo nel passato dunque, per consentire agli utenti di esplorare i cambiamenti che hanno interessato il nostro pianeta dal 1984 ad oggi. Un arco di tempo relativamente breve, ma abbastanza lungo da aver dato modo alla Terra di cambiare faccia per mano dell’uomo. Un cambiamento provocato da cause dirette, come ad esempio lo sviluppo urbano, ma anche indirettamente, per effetto dei cambiamenti climatici. Per iniziare questo viaggio nel tempo bisogna entrare sul sito di Google Earth, e accedere alla pagina dedicata al time-lapse. A questo punto, da una comoda barra di ricerca, si può selezionare qualsiasi luogo, osservando le immagini della Terra che scorrono sullo schermo con tanto di calendario

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UN’INFINITÀ DI USI Timelapse di Google Earth può rivelarsi uno strumento utilissimo a scuola. I docenti potranno usarlo per insegnare e sensibilizzare gli studenti sul tema dell’ecosostenibilità, mostrando cosa comportano le emissioni sopra i livelli, e quali possono essere le conseguenze di uno stile di vita non attento agli ecosistemi e ai bisogni della Terra. E si può attingere da un bacino molto ampio: Google infatti ha caricato su questa piattaforma oltre 800 video in timelapse in 2D o 3D, a scopo didattico e di ricerca. Si tratta di tour guidati, ad uso pubblico, e si possono guardare come video in MP4 o direttamente su YouTube.

degli anni, testimone di quel tempo che avanza inesorabilmente. Ci sono anche dei tour guidati, che permettono di assistere all’evoluzione di cinque fenomeni specifici. Selezionando “Foreste che cambiano”, ad esempio, si può assistere alla conversione della foresta amazzonica

di San Julián, in Bolivia, trasformata negli anni in villaggi e aziende agricole dediti alla coltivazione di soia. Nella sezione “Riscaldamento globale” si vede chiaramente, sulla costa meridionale dell’Alaska, il rapido ritiro verso nord del ghiacciaio Columbia. Ma non è solo l’uomo, anche i fenomeni naturali contribuiscono alla costante evoluzione della Terra, come le eruzioni vulcaniche, ad esempio. Sotto la voce “Una bellezza fragile” si può vedere la trasformazione del paesaggio causata dall’eruzione, nel 1991, del Monte Pinatubo. Siamo nelle Filippine, e quello è stato il più violento evento vulcanico dell’ultimo secolo. E ancora, all’interno di “Energia” si vedono chiaramente le cicatrici inferte nelle montagne dall’estrazione di carbone nella più grande miniera cinese. E poi il capitolo “Espansione urbana”: mostra l’estendersi dilagante delle baraccopoli intorno ai grandi centri urbani, ed anche l’esempio di Singapore che, all’inverso, ha cercato di ricavare aree verdi all’interno della metropoli. Si tratta di documenti preziosi, immagini significative che mostrano come la morfologia terrestre sia irrimediabilmente cambiata nell’arco di “appena” 37 anni.

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UN NUOVO MODO DI SCOPRIRE $bl;Ѵ-rv; 7b oo]Ѵ; ࣏ mĽ;vr;ub;m - bm|;u-ম - |ub7bl;mvbom-Ѵ;ķ m-|- ]u- b; -ѴѴ- 1oѴѴ-0ou- bom; |u- oo]Ѵ; -u|_ķ ];m b- "r- b-Ѵ; uor;- Ő " őķ ollbvvbom; ; uor;-ķ " ; &mb|;7 "|-|;v ;oѴo]b1-Ѵ " u ; ķ bѴ rublo ruo]u-ll- 7b ovv;u - bom; 1b bѴ; 7;ѴѴ- $;uu-ĺ ;v|- vbm;u]b- _- r;ul;vvo 7b u-11o]Ѵb;u; ƑƓ lbѴbomb 7b bll-]bmb v-|;ѴѴb|-ub 7;]Ѵb Ѵঞlb ƒƕ -mmbķ l; ;m7o - 7bvrovb bom; 7;Ѵ r 00Ѵb1o m- 7;ѴѴ; u-rru;v;m|- bomb bvb ; rbা 1olrѴ;|; 7;ѴѴ- $;uu- bm 1omঞm - ; oѴ bom;ĺ


Eventi

40a edizione

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I

l Concorso Prosa, Poesia, Pittura e Fotogra¿a, è nato nel lontano 19 per oɣrire agli over 50 la possibilità di mettere in luce i propri talenti attraverso le diverse espressioni artistiche. Proprio per la sua voca]ione a stimolare la fantasia e l’estro nascosti in ognuno di noi, dallo scorso anno l’evento si

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colloca all’interno della nuova manifesta]ione di 50 Più. Parliamo della Settimana della Creatività, un ampia oɣerta culturale fatta di ZorNshop, laboratori ma soprattutto di rela]ioni con l’altro. Una location magica Lo scenario è di nuovo quello del

magni¿co Lago Maggiore, ma con una novità: l’esposi]ione delle opere e la consegna dei premi questa volta avranno luogo nell’incantevole cittadina di Stresa. Nota in tutto il mondo, è una delle località turistiche più frequentate del Nord Italia, famosa anche per i numerosi eventi culturali che qui trovano una corni-


CLASSIFICA SUPERVINCITORI DEL XXXIX CONCORSO 50&PIÙ-EDIZIONE 2021 PROSA

VOTI

ce ideale per la loro realizzazione. Il panorama delle Isole Borromee, che sembrano galleggiare sull’acqua, e le ricchezze architettoniche sono solo alcune delle bellezze del luogo, che non mancheranno di ispirare gli animi più sensibili.

Evelina Mayer Rosso, giallo, arancio e… azzurro

1.518

L’arte, un inno alla libertà Esprimere se stesso pienamente e in libertà, questo è da sempre lo spirito di chi si iscrive al Contest artistico/letterario di 50&Più. Non a caso il Premio del Concorso è la Farfalla, d’Argento per i finalisti e d’Oro per i vincitori. Senza dimenticare il “Premio Libellula”, riservato ai concorrenti vincitori delle Farfalle d’Oro di tutte le precedenti edizioni. L’arduo compito di selezionare le opere in gara è da sempre affidato ad una giuria qualificata di esperti delle quattro discipline. Negli anni pittori, scrittori, uomini di scienza e di cultura si sono avvicinati al Concorso con interesse e partecipazione, tutti concordi nel sostenere che la creatività non ha età, ma che, anzi, aumenta col passare degli anni. Il desiderio di apprendere non ha tempo e le iniziative creative sviluppano le insospettabili potenzialità spesso rimaste latenti nel corso della vita. Lo dimostrano, tra i tanti, personaggi come Gabriele D’Annunzio e Picasso, che hanno espresso la loro creatività più piena proprio in età matura. Spazio ai supervincitori Saranno certamente in molti a partecipare a quella che rimane sempre una delle manifestazioni più amate dell’Associazione 50&Più, nella quale la competizione è di fatto un pretesto per passare piacevoli giornate in amicizia e serenità. Tra loro, naturalmente, i vincitori della “Superfarfalla”, conferita secondo l’insindacabile giudizio dei lettori della Rivista. I fantastici supervincitori dell’edizione 2021 che ad ottobre vivranno questa emozione sono quattro: uno per ogni disciplina. Precisamente, per la Prosa Evelina Mayer, con Rosso, giallo, arancio e… azzurro; per la Poesia Francesca D’Errico, autrice di Acqua sui fondali; per la Pittura Carmine Raiola, con l’opera Vortice Covid; per la Fotografia Giulio Rocco Castello, autore de Il volto del Coronavirus.

Maria Cogato La guerra e i miei occhi da bambina

880

Gabriele Valente Occhi

803

Luciana Salvucci Il pianoforte delle stelle

583

Maria Pia Cortellessa Della libertà e dell’amore

462

POESIA Francesca D’Errico Acqua sui fondali

2.332

Gemma Ferro Le sue mani

1.045

Luigina Maran Il bosco

924

Simonetta Caligara Sfogo palindromo

869

Marco Lenci Nascere all’epoca del Coronavirus

726

PITTURA Carmine Raiola Vortice Covid

1.639

Giuliana Capocchia Il silenzio del mondo

1.122

Marco Lenci Tra il profumo dei fiori

1.122

Marcella Sabba Castelluccio di Norcia e la sua fioritura

935

Claudia Alessandra Tenani Campo di grano

847

FOTOGRAFIA Giulio Rocco Castello Il volto del Coronavirus

2.365

Stefania D’Egidio Frutti in vendita al mercato di Nishiki nel centro di Kyoto

1.474

Salvatore Scarpino Schizzi di nuvole sul Tevere

1.265

Armando Festini Le mani che sanno

803

Annalisa Gatti Il contatto negato

572 luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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SETTIMANA DELLA CREATIVITÀ AL GRAND HOTEL BRISTOL Stresa (VB) dal 23 al 28 ottobre 2022 In occasione della 40ª edizione del Concorso 50&Più, che si svolge nell’ambito della Settimana della Creatività, si ritorna ^`W 7LRZ 8LRRTZ]P []P^^Z `YɪLW_]L OPWWP ^[WPYOTOP ^_]`__`]P OPW 2]`[[Z ELNNSP]L 3Z_PW^ YPW XLRYTʭNZ ^NPYL]TZ OT >_]P^L P OPWWP 4^ZWP -Z]]ZXPP 4W 2]LYO 3Z_PW -]T^_ZW >_PWWP >`[ RZOP OT `YL XLRYTʭNL [Z^TeTZYP ^`W W`YRZWLRZ OT >_]P^L aP]L [P]WL OPW 7LRZ 8LRRTZ]P 2WT Z^[T_T ;TÁ [Z^^ZYZ MPYPʭNTL]P OPWWL aT^_L []TaTWPRTL_L ^`WWɪ4^ZWL -PWWL P ^`W 2ZWQZ -Z]]ZXPZ 7L _]LOTeTZYLWP L__PYeTZYP OPWWL QLXTRWTL ELNNSP]L [P] WɪZ^[T_LWT_¨ OT LW_L RLXXL LX[TLXPY_P NZYQP]XL_L YPWWP []PNPOPY_T POTeTZYT NZX[WP_L WL RL]LYeTL OT `YL QLY_L^_TNL aLNLYeL YPW ^PRYZ OPWWL N]PL_TaT_¨ OPWWL NZYOTaT^TZYP L]_T^_TNL P OPWWɪLXTNTeTL

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LA QUOTA COMPRENDE: Trasferimento in orari presta0bѴbঞķ bm -uub o ; bm r-u|;m -ķ 7-ѴѴ- v|- bom; ;uuo b-ub- 7b Stresa all’Hotel e viceversa • Soggiorno in camera doppia -ѴѴĽ o|;Ѵ ubv|oѴķ 1om |u- -l;m|o 7b r;mvbom; 1olrѴ;|- Ő-1t - bm 1-u-@-ő Ŏ -u|;1br- bom; -b 1om ;]mb ; -]Ѵb bm|u- ;mbl;mঞ ruorovঞ 7- ƔƏş bা Ŏ m]u;vvo -ѴѴ- rbv1bm- bm|;um- ;7 ;v|;um- Ŏ vvbv|;m - v|-@ ƔƏş bা ; ƔƏş bা $ ubvlo Ŏ vvb1 u- bom; 0-]-]Ѵboņv-mb|-ub-ņ-mm ѴѴ-l;m|oĺ LA QUOTA NON COMPRENDE: $u-vrouঞ 7- ; r;u "|u;v- Őt o|- bomb v ub1_b;v|-ő Ŏ ; -m7; ; |u- -b r-vঞ Ŏ v1 uvbomb =-1oѴ|-ঞ ; Ő7- u;]oѴ-u; bm Ѵo1oő Ŏ $-vv- 7b vo]]boumo Ő7- u;]oѴ-u; bm Ѵo1oő Ŏ -m1;ķ ; |u- bm ];m;u; ; | o t -m|o mom vr;1bC1-|oĺ


Società

CJASE ME, UN NUOVO MODO DI ABITARE di Romina Vinci

R

ipensare alla terza età in chiave innovativa, attraverso un progetto di silver cohousing gestito da enti di terzo settore in collaborazione con la Sanità regionale e i Servizi Sociali: arriva dalla provincia di Udine un nuovo modo di abitare destinato a tracciare una strada per il futuro. Il progetto parte dalla rilevazione di un gap: «La Regione Friuli ha costatato che la normativa, in materia di welfare e terza età, contemplava soltanto due estremi ben precisi. Da una parte il modello delle Rsa, dall’altro il servizio domiciliare. Un servizio, quest’ultimo, fortemente limitato, che non riusciva ad accontentare le richieste delle famiglie», spiega En-

richetta Zanò, presidente dell’associazione Cjase Me. C’era bisogno di altro, un qualcosa che non avesse le normative molto rigide che caratterizzano oggi le case di riposo, e neppure la precarietà legata al tarĭario orario, prerogativa troppo spesso del servizio domiciliare. Bisognava dare una risposta diversa a quell’anziano che non voleva stare a casa da solo, ma neppure entrare in un contesto come quello delle Residenze Sanitarie Assistenziali.

Ed è da qui, da questa rilevazione di bisogni, che la Regione ha dato il via libera ad una serie di progetti innovativi sperimentali. Nasce così il concetto di “domiciliarità innovativa”: le realtà del terzo settore e le associazioni di promozione sociale hanno il semaforo verde per poter sperimentare delle azioni che non siano le classiche già presenti sul territorio. Il progetto nasce dall’incrocio di due realtà che si occupano professionalmente di altrettante aree di servizi

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Società ȧni: la cooperativa sociale Itaca, specializzata nella gestione di case di riposo e servizi domiciliari per anziani, e la cooperativa Vicini di casa, che si occupa di favorire e facilitare l’accesso alla casa da parte dei cittadini italiani e stranieri. Promozione della socialità e di forme di cooperazione tra persone anziane che scelgono di vivere insieme: queste le linee guida che muovono tutto. Si cercano risposte a nuovi bisogni e fragilità attraverso progettualità rivolte all’invecchiamento attivo. Il luogo prescelto è Pozzuolo, in Friuli, in particolare la frazione di Terenzano. Viene acquistata una piccola casa di riposo, che stava attraversando un periodo di di̇cile gestione economica. Una struttura piccola, con dieci posti tra camere singole e doppie. È perfetta per l’idea di domiciliarità innovativa che si vuole mettere in atto. Ecco poi una serie di passaggi tecni-

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ci. La Cooperativa Itaca rileva ¿sicamente la casa, viene creata l’associazione Cjase Me, all’interno della quale conÀuiscono esperti del settore, le persone accolte nella casa ed i loro familiari. Quando enunciamo questo nome per la prima volta, Enrichetta Zanò sorride dicendo: «Per chi non è friuliano sembra una parola impossibile da pronunciare, ma in realtà è il nostro modo per dire “casa mia”, e non poteva esserci nome più adatto per de¿nire questo progetto». Nasce una gestione reticolare del progetto. L’associazione si occupa di gestire la parte assistenziale: assume le assistenti familiari, curando anche la parte burocratica che spesso è molto ostica per le famiglie, e poi acquista dei servizi specializzati, come la ¿gura dell’Oss (Operatore Socio Sanitario), un’infermiera e un coordinatore, che ha in mano la rendicontazione e deve quindi tenere le ¿la di tutta la parte

¿nanziaria del progetto. Tutto nel segno della massima trasparenza. Il primo presidente dell’associazione è Antonella Nomino, a cui sopraggiunge, pochi mesi fa, Enrichetta Zanò. L’associazione è attiva dal 2019. «L’anziano è al centro di tutto, in Cjase Me ritrova un po’ la quotidianità familiare senza perdere la socialità, e mantiene salde le radici nel territorio, come se fosse ancora a casa propria», spiega la referente del progetto. PRIMA DI TUTTO… UNA CASA La casa oggi è tutta al femminile, vi risiedono infatti 9 donne, la più giovane ha 85 anni, la più anziana 100. Ma le quote rosa non sono una prerogativa: «C’è stato un periodo in cui c’erano anche due uomini e, seppur all’inizio ci fosse un po’ di scetticismo, in realtà la convivenza è andata benissimo. Sicuramente da replicare», ăerma la Zanò. Già, perché tra i punti di forza di questo proget-


le nostre assistite, proponendo ogni volta attività diverse. Ovviamente c’è una progettualità alle spalle, e proponiamo varie attività per mantenere le abilità residue, come la tombola o la lettura del giornale, ma ognuno può fare quello che vuole, non c’è alcun obbligo».

to c’è la versatilità: ci sono persone che decidono di vivere qui in pianta stabile, ma c’è anche la possibilità di fare soltanto alcuni periodi, magari successivi ad una ospedalizzazione. Dall’esterno, a vederla, la struttura dell’edi¿cio è quella di una tipica abitazione friulana: una casa a due piani con giardino, ristrutturata in base alle esigenze delle ospiti e per favorire le attività in comune, anche con i familiari. «Non abbiamo un protocollo rigido come, ad esempio, si trova nelle Rsa - spiega la presidente -, i familiari delle nostre assistite possono venire in qualsiasi momento della giornata, per trascorrere del tempo con i loro cari ma anche con le altre donne che vivono qui. I familiari, del resto, sono parte attiva dell’associazione. È una casa aperta a tutti, ai nipoti che vogliono venire a dare un abbraccio alla nonna usciti da scuola, ai ¿gli che vengono a sincerarsi delle condizioni dei loro genitori, ma anche a persone che vengono per portare le loro esperienze e pronte ad ascoltare le storie che queste anziane hanno da raccontare».

UNA GESTIONE CONDIVISA La mattina ci si alza quando si vuole, non c’è una sveglia che suona per tutti, ognuno ha i propri orari. Si può scegliere se scendere a fare colazione, oppure rimanere al piano di sopra, come fa Giovanna, la centenaria di Cjase Me. I pasti si preparano assieme, così come assieme si cura il giardino. La gestione quotidiana della casa, infatti, è a cura delle residenti, aiutate dagli assistenti familiari assunti dall’Aps (Associazione di Promozione Sociale), l’ente locale di terzo settore che si occupa del progetto. «Il menù del giorno viene scelto insieme, sempre sotto la supervisione e il consenso dei medici, perché facciamo seguire un’alimentazione sana e controllata - precisa la referente -. I ritmi della giornata sono quelli di un gruppo di persone che vivono insieme, rispetto alle case di riposo ci sono meno vincoli di orario. Ogni giorno vengono proposte varie attività o da parte degli animatori socio-culturali o dagli assistenti familiari. È preziosa per noi anche la presenza dei volontari, che vengono a passare del tempo con

LA STANZA In Cjase Me ci sono camere singole e camere doppie, ognuno arreda la sua parte come vuole. La disposizione degli oggetti, infatti, è personalizzata da chi le abita, e molti arredi provengono dalle precedenti abitazioni. «Il concetto di casa è qualcosa di importante, ma qui abbiamo anche il valore del gruppo, la condivisione di vita in tutti i momenti, la possibilità di raccontarsi a vicenda - spiega Enrichetta Zanò -. Durante la notte è garantita la presenza di un assistente familiare». Si tratta di un tipo di welfare di comunità reso possibile quando non c’è bisogno di alta intensità di cura. UN NUOVO WELFARE Ma è possibile, dunque, superare il concetto di “casa di riposo”? La presidente di Cjase Me risponde senza esitare: «È possibile farlo nel momento in cui la normativa lo concede. Ma dipende anche dai singoli casi, ci sono degli anziani che, pur non avendo delle forti disabilità, non possono stare a casa da soli. Per i ¿gli diventa una sŏerenza, visto che lavorano sempre di più. In questo caso, un progetto come il nostro rappresenta un’ottima soluzione. La pandemia ci ha frenato molto in questi anni, ma adesso abbiamo intenzione di dare uno sviluppo più ampio a questo progetto, coinvolgendo più persone. Si tratta di un’idea facilmente replicabile, che può essere proposta in territori diversi dal nostro, a patto che ci sia un accordo con le istituzioni di riferimento». luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Scienze

MEDICINA DI GENERE, LA CURA DELLE DIFFERENZE ѴѴ- Ѵ 1; 7;ѴѴ; 7b ;uv; 1-u- ;ubvঞ1_; |u- olbmb ; 7omm;ķ Ѵ- v1b;m - ruorom; r;u1ouvb lbu-ঞķ 7-ѴѴ- ru; ;m bom; -ѴѴ- 7b-]movbķ Cmo -ѴѴ; |;u-rb; a cura di Fondazione Umberto Veronesi

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iamo ormai abituati alla de¿nizione di medicina di precisione, ovvero a pensare ad una medicina in grado di differenziarsi e perfezionarsi in funzione delle caratteristiche delle persone. C’è però una particolarità genetica che contraddistingue la metà della popolazione e che è stata a lungo trascurata. Parliamo del genotipo ;;, ovvero l’essere donna. C’è ancora molto da capire, ma gli studi degli ultimi decenni mostrano sempre più che esistono importanti dĭerenze in base al genere, che attraversano la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie. È quella che chiamiamo “medicina di genere”: maschi e femmine devono essere curati con gli stessi percorsi diagnostici, gli stessi farmaci? Sono gli stessi i sintomi da osservare? Gli stessi i fattori di rischio da controllare? E i risultati delle sperimentazioni cliniche possono applicarsi senza distinzioni a donne e uomini? La risposta è no, non sempre. DA DOVE ARRIVANO LE DIVERSITÀ? A delineare una peculiarità fra le malattie che si presentano nelle donne o negli uomini è un insieme complesso di fattori, molto di più della mera formula cromosomica ;; versus ;Y. C’entra senz’altro la genetica (l’insieme delle caratteristiche dettate dal DNA di un individuo, il “libro di istruzioni” con il quale nasciamo e viviamo tutta la nostra esistenza), ma si aggiungono l’epigenetica (l’insieme dei fattori ereditari che inÀuenzano l’espressione genica ma non il DNA, o che in altre parole inÀuenzano il fenotipo ma non il genotipo), i fattori ormonali e anche i fattori ambientali e comportamentali.

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Salute

MEDICINA DISTRATTA La scienza di Ippocrate, tuttavia, pare non essersene accorta in molti casi. Negli ultimi 40 anni abbiamo goduto di scoperte straordinarie ottenute però su casistiche prevalentemente maschili, eccezion fatta per alcune malattie studiate soprattutto sulle donne, come la depressione e l’osteoporosi, oltre naturalmente alla ginecologia e alla medicina della riproduzione. Ciò accade per un insieme di motivazioni sociologiche e cliniche. Ad esempio, le malattie cardiovascolari, che sono sempre state studiate al maschile, compaiono più tardi nelle donne rispetto ai loro fratelli o mariti, e si è iniziato a considerarle con più attenzione oggi che l’aspettativa di vita media si è allungata e che alcuni fattori di rischio (come l’abitudine al fumo) sono aumentati nelle donne rispetto al passato. LA RICERCA CLINICA E IL RECLUTAMENTO IMPARI Ci sono poi ragioni cliniche che rendono poco conveniente arruolare donne nei trial clinici (accade persino con gli animali da esperimento), che si fermano a circa il 20% del totale. Perché? Sono più complesse, presentano variabilità biologiche importanti per chi conduce uno studio clinico, soprattutto di tipo ormonale. Eppure, correggere il tiro è necessario per garantire le migliori cure a tutti e per “promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure, generando un circolo virtuoso con conseguenti risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale”, come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, che nel 2017 ha istituito il primo Centro di riferimento in Europa per la Medicina di Genere.

nelle donne, ma i sintomi non sono gli stessi: il tipico dolore al petto, ad esempio, spesso compare tardi, e si avvertono invece di̇coltà di respiro, dolore a schiena e spalla, collo o mascella; nausea, sudorazione fredda e vomito; ăaticamento o vertigini. ł Alcuni esami sono meno ėcaci: il cicloergometro o test da sforzo, ad esempio, nelle donne ha una sensibilità del 60%, negli uomini dell’87-90%. Idem per alcuni farmaci, come l’aspirinetta. ł Nelle donne il diabete aumenta il rischio di infarto tre volte più di quanto non accada nell’uomo. ł L’ictus giovanile colpisce le donne il 44% più degli uomini ł Alzheimer: le donne sono colpite due volte più degli uomini, non si sa perché, ma si sa che concorrono fattori biologici, ambientali e genetici. ł Il tumore del colon nelle donne colpisce in media 4 o 5 anni dopo gli uomini. Riguarda più spesso il colon ascendente. Le donne sono meno attente agli screening. ł La chemioterapia dà risposte diverse, anche sul piano della tossicità. ł Il tumore del polmone ha localizzazioni dĭerenti e i fattori di rischio sono diversi, le donne ad esempio sono più esposte ai danni del fumo di tabacco. ł Il 33% delle donne adulte è sedentario contro il 26% degli uomini.

APPROFONDIMENTI INFEZIONI E DIFESE IMMUNITARIE Anche la risposta immunitaria mov|u- 7b@;u;m ; 7b ];m;u;ķ Ѵ;]-|; - =- oub -m-]u-C1bķ oulom-Ѵbķ 1uolovolb1bķ -l0b;m|-Ѵbķ rvb1oѴo]b1b ; vo1b-Ѵbĺ m l-Ѵ-ম; bm=;ম ; 1ol; bѴ o b7ŊƐƖ Ѵ; 7omm; ru;v;m|-mo m- ubvrov|- rbা b]ouov- ;7 ;L1-1; vb- -ѴѴ; bm=; bomb 1_; -b -11bmbĺ "b ࣏ bv|oķ -7 ;v;lrboķ 1_; ]Ѵb ;@;|ঞ -1 ঞ 7;Ѵ ouom- bu v vomo rbা v; ;ub m;]Ѵb olbmbķ l- Ѵ; u;- bomb - |obll mb vomo rbা =u;t ;mঞ m;Ѵ sesso femminile e questo può spie]-u; Ѵ- ru; -Ѵ;m - 7b vbm|olb 7;Ѵ om] o b7ĺ Ѵ r;u7 u-u; 7b vbm|olb -ub ; 7;0bѴb|-mঞ r;u loѴ|o |;lro 7oro ѴĽbm=; bom; v;l0u- 1oѴrbu; 1om m- ruo0-0bѴb|࢘ 7orrb- Ѵ; 7omm; ubvr; o -]Ѵb olbmbķ -Ѵl;mo Cmo -b ѵƏ -mmbķ 7oro 7b 1_; Ѵ; 7b==;u;m ; 1om b l-v1_b vb - ;m -moĺ UN PUNTO DI SVOLTA ;um-u7bm; ;-Ѵ ķ 1-u7boѴo]- ; rubl- 7omm- - 1-ro 7;Ѵ -ঞom-Ѵ mvঞ| |;v o= ;-Ѵ|_ķ m;Ѵ ƐƖƖƐ r 00Ѵb1॔ v ѴѴ- ub bv|- Nejm ѴĽ-uঞcolo La sindrome di Yentlķ bvrbu-|o -Ѵ u-11om|o 7b v--1 ĺ "bm];u v m- u-]- - 1_; vb Cm]; olo r;u v| 7b-u; bm m- v1 oѴ- ;0u-b1- ubv;u -|- -b l-v1_bĺ Ľ-uঞ1oѴo 7b;de un impulso fondamentale alla 1omv-r; oѴ; - 7;ѴѴ; 7b ;uvb|࢘ 7b ];m;u; bm l;7b1bm-ĺ

QUALCHE ESEMPIO DI DIFFERENZE DI GENERE ł L’infarto è la prima causa di morte luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Scienze

di Alessandro Mascia

IMMERSI NELLA NATURA: I GRANDI BENEFICI DEL TREKKING Sole, ossigeno e libertà: camminare nella natura, m- -ম b|࢘ 7bv|u-;m|; ; ubѴ-vv-m|;ĺ ovঞ| bv1; m- 7;ѴѴ; lb]Ѵboub =oul; 7b ru; ;m bom; r;u Ѵ- v-Ѵ |; ;7 bѴ 0;m;vv;u; 7;ѴѴĽbm7b b7 o

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a primavera e l’estate, le stagioni della rinascita del corpo. Stagioni nelle quali aumenta il desiderio di benessere, di ritrovare l’armonia con noi stessi, di scrollarsi di dosso lo stress accumulato durante i mesi invernali. L’organismo chiede con forza di essere riattivato, riequilibrato, epurato, drenato. Uno sport per tutti, da praticare da soli per ritrovare un equilibrio interiore, oppure una splendida occasione per passare una giornata dinamica con la famiglia, con nonni, nipoti ed amici. Una attività motoria perfetta per tutte le età, ognuno con il suo passo ed ognuno con il proprio ritmo. Stiamo parlando del “trekking” o “nordic walking” ossia della versione un po’ più sportiva delle sempre raccomandate passeggiate. Può essere praticato ovunque, senza impiegare tempo per gli spostamenti perché si può iniziare a camminare sin dal portone di ca-

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Secondo uno studio statunitense, camminare anche per ƐƏ l - v;মl-m- 7blbm bv1; del 30% il rischio di patologie 1-u7bo -v1oѴ-ub ubvr; o - 1_b conduce una vita sedentaria. Inoltre, migliora la saturazione dell’ossigeno nel sangue e favorisce l’eliminazione delle v1oub; 7;ub -mঞ 7-Ѵ l;|-0oѴbsmo cellulare sa, ma ancor più salutare se praticato nei parchi, o ancor meglio lontano dai centri abitati, con bene¿ci sicuramente maggiori se immersi nella natura, al sole (fondamentale per la sintesi della vitamina D), respirando aria pulita. In libreria e sul web esistono proposte di itinerari all’interno delle città d’arte ma ancor più passeggiate mozza¿ato in montagna come anche al mare e

collina, ovunque nel mondo. È utile porsi degli obiettivi come, ad esempio, la possibilità di allenarsi per poter ărontare senza timori i cammini più desiderati come quello di “Santiago di Compostela” oppure la bellissima “Via degli Dei”, compresa tra Bologna e Firenze. Ma andiamo ora a valutare i grandi bene¿ci derivanti dalla pratica del cammino. Uno studio condotto negli Stati Uniti su soggetti monitorati per più di 10 anni ha evidenziato che camminare anche soltanto 10 Km a settimana diminuisce del 30% il rischio di patologie cardiovascolari rispetto ai soggetti che conducono uno stile di vita sedentario. È questo un dato che accomuna sia le donne che gli uomini. Altri studi, tutti facilmente reperibili sul web, hanno anche dimostrato che camminare più di 14-15 km a settimana riduce il rischio di mortalità del 20%. La pratica del trekking diminuisce del 7% il rischio di ipertensione arteriosa e di colesterolemia e addirittura del 12% il rischio di patologie legate al diabete. Allenare il sistema cardiovascolare con uno sforzo a bassa intensità mostra quindi evidenti ĕetti bene¿ci.


Benessere Inoltre, questi dati sono assolutamente sovrapponibili a quelli di sportivi che praticano ad esempio la corsa. A parità di dispendio energetico, il bene¿cio in termini di salute di chi pratica queste due attività è sovrapponibile e questo vuol dire che mediamente chi pratica trekking dovrà semplicemente camminare il doppio del tempo rispetto a chi corre. Per quanto riguarda il sistema respiratorio, i bene¿ci sono rappresentati dal miglioramento della saturazione dell’ossigeno (ossia la sua concentrazione nel sangue). L’attività aerobica migliora la mobilità del sistema toraco-polmonare aumentando l’ampiezza dei movimenti di inspirazione ed espirazione, riuscendo così a ventilare i polmoni ¿no alle unità più profonde (gli alveoli). La maggiore perfusione di sangue arterioso migliora la funzionalità di tutti gli organi emuntori (ossia quelli preposti all’eliminazione delle scorie e di tutti i prodotti di scarto derivanti dal metabolismo cellulare). In particolare, ne bene¿ciano il fegato, i reni, la pelle, i polmoni e, non da ultimo, l’intestino. Il movimento aiuta a ripristinare la mobilità intestinale (peristalsi) favorendone la regolarità ed aiutando così in modo naturale i soggetti che sŏrono di stipsi. Inoltre, il sistema muscolo-scheletrico conserva o riacquista una buona mobilità. Il trekking attiva il 90% dei muscoli del corpo. Le articolazioni ne guadagnano un importante bene¿cio perché grazie al movimento aumenta la produzione di liquido sinoviale (presente al loro interno e fondamentale per il nutrimento della cartilagine articolare). I muscoli aumentano il tono riducendo il carico sulle articolazioni in qualsiasi attività della vita quotidiana. Sono sempre raccomandate durante il cammino delle pause durante le quali eseguire semplici esercizi di allungamento muscolare.

UNA BUONA ESCURSIONE PARTE DALLA SCELTA DELLE SCARPE &m 0 om r-bo 7b v1-ur; 7- |u;hhbm] ࣏ =om7-l;m|-Ѵ; r;u - ;u; mĽoমl- -7;u;m - 1om bѴ |;uu;moķ - oѴ|; v7u 11boѴ; oѴ;ĺ -ѴѴ- v|-0bѴb|࢘ 7;b rb;7b oub]bm- ѴĽ-ম - bom; 7;b l v1oѴb 7b | o bѴ 1ouroĺ m -v1;m7;m|; ;m]omo -ম -ঞķ 7-Ѵ rb;7; Cmo -ѴѴ; vr-ѴѴ; ; -ѴѴ- 1oѴomm- 1;u b1-Ѵ;ķ | ম b l v1oѴb -mঞ]u- b|-ub 7;Ѵ 1ouroĺ Ѵ |u;hhbm] 1om b 0-v|omb 1obm oѴ]; rbা l v1oѴb 1_; m;ѴѴ- 1ouv-ĺ 0-v|omb vomo blrou|-mঞ r;u v1olrouu; bѴ Ѵ- ouo v b t - uo -uঞķ bm lo7o 7- ub7 uu; ѴĽblr;]mo 7;b l v1oѴb 7;ѴѴ; ]-l0;ĺ $ombC1- bmoѴ|u; bm lo7o blrou|-m|; | ম b l v1oѴb 7;ѴѴ; vr-ѴѴ; ; 7;ѴѴ; 0u-11b-ķ -ম -m7o -m1ou rbা | - la muscolatura del tronco e della parete addominale.

L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE La riuscita di una escursione inizia almeno il giorno prima grazie ad una 1ouu; - -Ѵbl;m|- bom; - ru; -Ѵ;m - 7b 1-u0ob7u-ঞķ b|-lbm; ; v-Ѵb lbm;u-Ѵbĺ ‫ ݼ‬v;lru; blrou|-m|; 0;u; loѴ|o | ম b ]boumbķ l- bm r-uঞ1oѴ-u lo7o 7 u-m|; Ѵ; ;v1 uvbombĺ ouঞ-lo v;lru; 1om mob 0ouu-11; 1om -1t - fresca addizionata di sali minerali (all;mo 7 u-m|; Ѵ; v|-]bomb rbা 1-Ѵ7;őķ =u - ; vm-1h ľv-mbĿ 7- 1omv l-u; durante il percorso. luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Tecnologia e dintorni CURIOSITÀ

a cura di Valerio Maria Urru

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CON ELLIQ, PER INVECCHIARE SANI E FELICI Ľ m|;ѴѴb];m - uঞC1b-Ѵ; -b |- b uo0o| - u-rrou|-uvb 1om ]Ѵb -m b-mb

Nello Stato di New York stanno sperimentando un nuovo modo per affrontare l’invecchiamento. La Intuition Robotics, startup attiva nel settore tecnologico, ha lanciato ElliQ, robot che si comporta da vero e proprio compagno con cui conversare e rapportarsi. Gra]ie all’Intelligen]a $rtiĆciale, oltre a suggerire attivit¢ Ćsiche adatte ed eserci]i di rilassamento, o ricordare l’orario in cui prendere i farmaci, sa essere spontaneo e naturale.

www.intuitionrobotics.com

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LA PASSWORD 1234567 È ANCORA TROPPO DIFFUSA &vb-lo m -vv ou7 -m-];u r;u - l;m|-u; Ѵ- 1 0;uvb1 u; -

Lo scorso 5 maggio è stato il “World Password Day”. Ogni anno l’evento vuole sensibilizzare sull’importanza della sicurezza informatica e sulla tutela dei nostri dati. Purtroppo la combinazione “1234567” resta ancora troppo in voga. Se il problema è la carenza di fantasia, sar¢ bene afĆdarsi a un Password 0anager. 8no dei pi» completi è NordPass, che genera e conserva le password in modo sicuro grazie anche alla sua crittograĆa di livello militare.

www.nordpass.com

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TIKTOK, SEMPRE PIÙ UN “SOCIAL PER SENIOR” &m t -u|o 7;]Ѵb |;mঞ - u;00; |u- b ƔƔ ; b ѵƔ -mmb 7b ;|࢘

Secondo una ricerca della National 8niversity of Singapore, su 7ik7ok è in aumento il pubblico maturo. Il 22% degli utenti, infatti, avrebbe tra i 55 e i 65 anni, con un incremento rispetto al 2021 del 7%. La crescita sembrerebbe dovuta al legame con personaggi famosi. Grazie a loro, si sarebbero iscritti alla piattaforma anche i fan, ma non si esclude che gli utenti pi» anziani stiano utilizzando 7ik7ok per sĆdare gli stereotipi e mostrare la propria creativit¢.

https://doi.org/10.1093/geront/gnac055

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LEGGERE PIÙ VELOCEMENTE CON BIONIC READING &m ro|;m b-Ѵ; -b |o r;u Ѵ; r;uvom; 7bvѴ;vvb1_;

Da non molto tempo ha cominciato a diffondersi un nuovo metodo per velocizzare il processo di lettura: è il Bionic Reading. Realizzato da un’omonima societ¢, il sistema impiega il grassetto per evidenziare le parti pi» concise delle parole. Questo consente al lettore di comprendere subito il signiĆcato e di proseguire la lettura pi» velocemente. &on la vista guidata da una parola all’altra, infatti, il cervello ricorda meglio quanto appreso in precedenza.

www.bionic-reading.com

LO SAPEVATE CHE? 74

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Dal 22 al 26 agosto Francoforte sul Meno ospita “Achema”, m- 7;ѲѲ- rbࣜ ]u-m7b C;u; v ѲѲĻbmmo - bom; |;1moѲo]b1- m;ѲѲĻbm7 v|ub-ĸ $;l- 7b t ;v|- ;7b bom;Ķ Ѳ- vov|;mb0bѲb|޲ĸ


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Fisco

a cura di Alessandra De Feo

ANCORA AIUTI DAL GOVERNO, MA BASTERANNO? La specifica dei nuovi interventi governativi per ammortizzare il difficile momento economico, derivato dalla pandemia e dalla “crisi ucraina”

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n virtù del periodo di difficoltà in cui si trova il nostro Paese, e gran parte del resto del Mondo, il nostro Governo ha previsto altri interventi diretti ad offrire un aiuto alle diverse categorie di contribuenti. Infatti, il prolungarsi della situazione pandemica, e la situazione bellica che ha colpito l’Ucraina con conseguenze per il mondo intero, hanno determinato in Italia un notevole aumento dell’inflazione e dei costi energetici nonché grosse difficoltà nel rifornimento di materie prime. Lo Stato, con diversi interventi (da ultimo con il Decreto Legge n. 50 del 17/05/2022, cosiddetto Decreto Aiuti), sta cercando di tamponare la difficile situazione, riconoscendo ulteriori aiuti, sotto diverse forme, che di seguito si sintetizzano: rinnovo del cosiddetto bonus bollette. Entro fine giugno Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) definirà il nuovo importo in vigore per il terzo trimestre 2022 per gli utenti con ISEE fino a 12.000 euro. A tale riguardo, si chiarisce che ai fini delle dichiarazioni ISEE, l’articolo 6, D.L. n. 21/2022 (che ha innalzato da 8.256 euro a 12.000 euro - dal 1° aprile 2022 al 31 dicembre 2022 - la soglia ISEE ai fini dell’applicazione dei bonus sociali elettricità e gas) si interpreta nel senso che, nel caso in cui le bollette siano state già pagate, l’importo eccedente sarà compensato nelle fatture successive. Se la compensazione è impossibile, l’importo spettante sarà rimborsato automaticamente entro il 31 di-

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cembre 2022. Qualora invece il pagamento non sia stato ancora effettuato, l’importo delle bollette verrà rideterminato con applicazione del bonus; viene riconosciuto il cosiddetto bonus da € 200 una tantum a determinate condizioni. Per contribuire alle difficoltà connesse al caro prezzi, è istituito un bonus di € 200, erogato una tantum, destinato a pensionati e lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 35.000 euro, disoccupati, soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza, lavoratori stagionali e lavoratori domestici (articoli 31 e 32). L’indennità è prevista anche a favore di lavoratori autonomi e professionisti. A tal fine viene istituito un fondo da 500 milioni di euro. L’importo e le modalità di concessione dell’aiuto saranno definite con apposito decreto ministeriale (articolo 33). Bonus trasporto locale. All’articolo 35 viene previsto un bonus per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale e per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Avranno diritto al buono (nominativo e non cedibile) le persone fisiche che nell’anno 2021 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro. È demandato ad un decreto del Ministero del Lavoro il compito di definire le modalità operative. Le risorse stanziate ammontano a 79 milioni di euro. Per fruire del cosiddetto Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022, ai fini dell’accesso all’agevolazione, viene prorogato il termine, dal 30 giu-

gno al 30 settembre 2022, per l’effettuazione di almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari. Nel computo potranno essere compresi anche i lavori non agevolati. Cessione crediti fiscali relativi ai bonus edilizi. Cambia ancora la disciplina della cessione dei crediti fiscali relativi ai bonus edilizi (articolo 14, comma 1, lettera b). In particolare, con la modifica apportata, si prevede che le banche e le società appartenenti a gruppi bancari possano effettuare sempre cessioni a favore dei clienti professionali privati, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione. Si tratta di chi, secondo il Regolamento degli intermediari, “possiede l’esperienza, le conoscenze e la competenza necessarie per prendere consapevolmente le proprie decisioni in materia di investimenti e per valutare correttamente i rischi che assume” (allegato 3, delibera Consob 16190/2007); vi rientrano, ad esempio, banche, imprese e organismi di investimento, imprese di assicurazione, fondi pensione, investitori istituzionali, imprese di grandi dimensioni. A tali soggetti non è data la facoltà di ulteriore cessione: dovranno utilizzare i crediti acquistati solo per i propri versamenti in F24. La novità si applica alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022 (articolo 57, comma 3, dello stesso “Decreto Aiuti”).

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Previdenza

Pensioni 2023: una riforma che chiede coraggio e lungimiranza

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i eravamo lasciati, ad inizio anno, con l’esame delle novità previdenziali (“Quota 102”; proroga della “Opzione Donna”; potenziamento dell’APE Sociale) introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. Si trattava di “misure ponte”, ¿glie della oggettiva di̇coltà di individuare, in quel frangente, misure strutturali che consentissero di “superare” la Legge Monti-Fornero ed evitare lo scalone che si sarebbe creato a seguito del mancato rinnovo della fallimentare “Quota 100” (a cui potranno comunque accedere, anche nei prossimi mesi e anni, i lavoratori che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2021 i requisiti richiesti) e che fossero al contempo sostenibili per la ¿nanza pubblica da un lato e non penalizzanti per i lavoratori dall’altro. Il Governo e il Parlamento avevano ritenuto di adottare per il momento soluzioni interlocutorie, con l’impe-

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1- v- 7b vѴb -l;mঞ 7o ঞ -Ѵ ruoѴ m]-uvb 7;ѴѴĽ;l;u];m - v-mb|-ub- ; 7-ѴѴ- ] ;uu- bm &1u-bm-ķ Ѵ- ub=oul- ru; b7;m b-Ѵ; v|;m|- -7 - b-uvbĺ bѴ |;lro v|ubm]; gno di ȧdare poi a speci¿ci tavoli tecnici con le parti sociali il compito di indicare soluzioni e misure di tipo strutturale da adottarsi a partire dal 2023. Il senso di urgenza e di premura che si avvertiva su questa materia nel dibattito politico faceva ipotizzare che questi tavoli sarebbero stati convocati a stretto giro ed in sede pressoché permanente e che, dopo un lavoro serrato, avrebbero partorito in tempi congrui una vera riforma che potesse superare la frammentarietà delle misure previdenziali esistenti, fornendo così certezze ad una platea di lavoratori e cittadini spesso disorientati. Nei primi mesi del 2022 un tavolo tra

Governo e sindacati per trovare soluzioni relative alla Àessibilità in uscita dal mondo del lavoro è stato ĕettivamente avviato, ma si è trattato per ora di approcci non risolutivi, i lavori sembrano procedere a rilento ed una sintesi sembra ancora lontana. Poi, certo, si sono veri¿cati avvenimenti che hanno - comprensibilmente - spostato il centro dell’attenzione e modi¿cato l’ordine delle urgenze. Per citare solo quelli più rilevanti: il prolungarsi dell’emergenza sanitaria; l’aumento del prezzo delle fonti energetiche; l’aggressione russa all’Ucraina e la guerra che ne è conseguita, con tutto il suo carico di drammi umanitari e di ripercussioni economiche.


a cura di Luca Giustinelli

Fatto sta che, al giro di boa di metà anno, la riforma previdenziale sembra - salvo improbabili accelerazioni estive - ancora in alto mare. E l’ipotesi che l’arrivo del 2023 ci sorprenda senza che nessun riordino strutturale delle forme pensionistiche sia stato varato si fa, purtroppo, sempre più realistica e concreta, con la conseguente prospettiva di un sistema sempre più caotico, con nuove “misure tampone” che ci facciano guadagnare (?) un altro anno di tempo, oppure con il ritorno alla tanto vituperata Legge Monti-Fornero. Certo, la difficoltà di trovare una soluzione efficace trova una spiegazione nella intrinseca complessità che caratterizza, obiettivamente, la materia previdenziale, nonché nella necessità di garantire un difficile e delicato equilibrio tra equità sociale e sostenibilità finanziaria. Tuttavia, pur nel difficile contesto che stiamo vivendo, il tema delle pensioni non può non avere un’importanza centrale in un Paese come il nostro, caratterizzato da un’età media molto elevata (età “mediana” pari a 47 anni, la più alta d’Europa, come ricordato recentemente dallo stesso Presidente del Consiglio Draghi), da un bassissimo indice di natalità (6.8 per mille abitanti nel 2021) e da un’aspettativa di vita fortunatamente in crescita (83,4 anni di media; uomini 81 anni; donne 85,6 anni). Una recente ricerca, condotta su un campione di giovani tra “Gen Z” (nati tra il 1995 e il 2003) e “Millennial” (nati tra il 1983 e il 1994), ha evidenziato - accanto ad una forte sensibilità sui temi ambientali e ad una forte preoccupazione per il cambiamento climatico (forse, allora, una speranza c’è!) - anche una profonda sfiducia sulle prospettive di lavoro e previdenziali: solo il 28% dei “Gen Z” e il 30% dei “Millennial” (su un campione di 800 giovani italiani) esprime la fiducia di poter an-

dare in pensione ed essere tranquillo dal punto di vista finanziario. È di questi giovani (che, rispetto ai loro padri, devono già confrontarsi con un mondo del lavoro sempre più complesso, con prospettive di carriere discontinue, frammentate e precarie) che dobbiamo preoccuparci; è a loro che è necessario dare certezza, preoccupandoci di garantire loro prospettive pensionistiche adeguate (la proposta di una “pensione di garanzia” è ancora sul tavolo) almeno quanto ci preoccupiamo - giustamente - di favorire un’uscita adeguata dei lavoratori più prossimi al termine della loro carriera lavorativa. La riforma che verrà dovrà quindi essere “strabica”. Da una parte dovrà guardare all’immediato, razionalizzando (in attesa del 2035, quando le pensioni saranno calcolate esclusivamente con il sistema contributivo che prevede, a certe condizioni, uscite flessibili a partire da 64 anni) le molteplici forme di pensionamento oggi esistenti, con l’introduzione - ad esempio, come ipotizzato da diversi studi recentemente pubblicati - di forme di flessibilità in uscita mediante quote flessibili (senza la rigidità dei singoli requisiti delle “Quote 100 e 102”), la cui sostenibilità potrebbe essere garantita da una riduzione dell’importo proporzionata agli anni di anticipo rispetto alla data prevista per il pensionamento di vecchiaia. Dall’altro lato, però, la revisione del sistema previdenziale deve avere anche un orizzonte temporale più ampio, creando strumenti in grado di garantire risorse adeguate ai lavoratori (i più giovani) ai quali si applica integralmente il sistema contributivo e cercando di incidere su tutti quei fenomeni demografici e quelle variabili produttive ed economiche che influenzano lo scenario previdenziale. E allora, va data priorità alle misure per incentivare la crescita del tasso di natalità (l’Assegno Unico ed Uni-

versale per i figli a carico non è sicuramente sufficiente), vanno create le condizioni per un sano equilibrio tra lavoro e vita privata e per lo sviluppo dell’occupazione femminile, e vanno soprattutto create le condizioni per una ripresa economica che favorisca lo sviluppo produttivo, la crescita dell’occupazione e il ricambio generazionale. Sviluppo economico significa, infatti, maggiore benessere complessivo, maggiore occupazione, crescita delle retribuzioni (a retribuzioni basse corrispondono, con il sistema contributivo, pensioni basse; anche per questo il grande dibattito esistente sui “salari minimi”) e della stabilità economica, con il “circuito virtuoso” che ne consegue: maggiore fiducia nel futuro e nella progettazione familiare; incentivo alla nascita di nuove imprese; maggiori versamenti contributivi che tengano in equilibrio il sistema; maggiori rivalutazioni dei montanti contributivi individuali, maggiore possibilità per gli individui e le famiglie di destinare risorse ai consumi, ai risparmi, agli investimenti (ad esempio, nelle forme previdenziali complementari) ecc. Un compito complicato, certamente difficile e, forse, politicamente non “remunerativo” (per il momento si deve solo costruire: i frutti si vedranno solo nel medio-lungo periodo). Eppure, se non avremo il coraggio di misurarci con un orizzonte temporale più ampio e di progettare e costruire per un futuro che vada oltre noi ed il nostro tempo, ci troveremo sempre a confrontarci con un sistema che rischia di diventare progressivamente sempre meno gestibile, sempre meno sostenibile e con l’eterna ricerca di un equilibrio, ogni giorno più difficile da trovare, tra le legittime esigenze dei lavoratori e le stringenti necessità di bilancio. Ma la speranza è che, per una volta, il coraggio prevalga. luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Le sedi 50&Più provinciali Abruzzo Telefono L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F 0862204226 Chieti - Via F. Salomone, 67 087164657 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 0854313623 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 0861252057 Basilicata Telefono Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 0835385714 Potenza - Via Centomani, 11 097122201 Calabria Telefono Cosenza - Viale degli Alimena, 5 098422041 Catanzaro - Via Milano, 9 0961721246 Crotone - Via Regina Margherita, 28 096221794 Reggio Calabria - Via Tenente Panella, 20 0965891543 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc 096343485 Campania Telefono Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 082538549 Benevento - Via delle Puglie, 28 0824313555 Caserta - Via Roma, 90 0823326453 Napoli - Via Cervantes, 55 int. 14 0812514037 Salerno - Via Zammarelli, 12 089227600 Emilia Romagna Telefono Bologna - Strada Maggiore, 23 0516487548 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 054324118 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 0532234211 Modena - Via Begarelli, 31 0597364203 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti 0523/461831-32-61 Parma - Via Abbeveratoia, 61/A 0521944278 Ravenna - Via di Roma, 104 0544515707 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 0522708565-553 Rimini - Viale Italia, 9/11 0541743202 Friuli Venezia Giulia Telefono Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 048132325 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 0434549462 Trieste - Via Mazzini, 22 0407707340 Udine - Viale Duodo, 5 0432538707-538705 Lazio Telefono Frosinone - Via Moro, 481 0775855273 Latina - Via dei Volsini, 60 0773611108 Rieti - Largo Cairoli, 4 0746483612 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 0668891796 Viterbo - Via Belluno, 39/G 0761341718 Liguria Telefono Genova - Via XX Settembre, 40/5 010543042 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 0183275334 - "r; b- Ŋ (b- 7;ѴՒ$ouu;||oķ ƔƕņƐ ƏƐѶƕƕƒƐƐƓƑ Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 019853582 Lombardia Telefono Bergamo - Via Borgo Palazzo, 133 0354120126 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 0303771785 Como - Via Bellini, 14 031265361 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 037225745-458715 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 0341287279 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 0371432575 Mantova - Via Valsesia, 46 0376288505 Milano - Corso Venezia, 47 0276013399 Pavia - Via Ticinello, 22 038228411 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C 0342533311 Varese - Via Valle Venosta, 4 0332342280 Marche Telefono Ancona - Via Alcide De Gasperi, 31 0712075009 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 0736051102 Macerata - Via Maffeo Pantaleoni, 48a 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 0721698224/5 Molise Telefono Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 0874483194 v;umb- Ŋ (b- ** (Ւ -]]boķ ƒƒƐ ƏѶѵƔƓƐƐƕƐƒ Piemonte Telefono Alba - Piazza S. Paolo, 3 0173226611 Alessandria - Via Trotti, 46 0131260380 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 0141353494 Biella - Via Trieste, 15 01530789 Cuneo - Via Avogadro, 32 0171604198 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 032130232 Torino - Via Andrea Massena, 18 011533806 Verbania - Via Roma, 29 032352350 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 0161215344 Puglia Telefono Bari - Piazza Aldo Moro, 33 0805240342 Brindisi - Via Appia, 159/B 0831524187 Foggia - Via Luigi Miranda, 8 0881723151 Lecce - Via Cicolella, 3 0832343923 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 0997796444 Sardegna Telefono Cagliari - Via Santa Gilla, 6 070280251 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 0784232804 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G 078373612 Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 079243652 Sicilia Telefono Agrigento - Via Imera, 223/C 0922595682 Caltanissetta - Via Messina, 84 0934575798 Catania - Via Mandrà, 8 095239495 Enna - Via Vulturo, 34 093524983 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 090673914 Palermo - Via Emerico Amari, 11 091334920 Ragusa - Viale del Fante, 10 0932246958 Siracusa - Via Eschilo, 11 093165059-415119 Trapani - Via Marino Torre, 117 0923547829 Toscana Telefono Arezzo - Via XXV Aprile, 12 0575354292 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 058570973-570672 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 055664795 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 0564410703 Livorno - Via Serristori, 15 0586898276 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio 0583473170 Pisa - Via Chiassatello, 67 05025196-0507846635/30 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 057423896 Pistoia - Viale Adua, 128 0573991500 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 0577283914 Trentino Alto Adige Telefono Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 0471978032 Trento - Via Solteri, 78 0461880408 Umbria Telefono Perugia - Via Settevalli, 320 0755067178 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 0744390152 Valle d’Aosta Telefono Aosta - Piazza Arco d’Augusto, 10 016545981 Veneto Telefono Belluno - Piazza Martiri, 16 0437215264 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 049655130 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 0425404267 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 042256481 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 0415316355 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 0444964300 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B 045953502


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I S T I T UT O D I P A T R O N A T O E D I A S S IS T E N Z A S O C I A LE


Garden Toscana Resort San Vincenzo (LI) dal 18 al 26 settembre 2022 Immagina un grande evento 50&Più, una manifestazione che unisce la passione per lo sport a quella per il canto, nella suggestiva cornice marittima della Toscana. Quest’anno, presso il Garden Toscana Resort di San Vincenzo, in provincia di Livorno, 50&Più organizza IMMAGINA 2022, durante il quale si svolgeranno le Olimpiadi 50&Più P WL ^PXTʭnale di Italia In… Canto, accompagnate da molte altre attività culturali e ricreative. Un’occasione per condividere passioni e hobby all’aria aperta.

Un evento molto amato dai Soci 50&Più, quest’anno giunto alla sua 28ª edizione, con la consueta e piacevole opportunità di incontrare gli amici di tutta Italia e di mettersi in gioco in un contesto di allegria e di sana competizione.

AU D I Z I O N I 2 0 2 2 - 2 0 2 3

Giunto alla 19ª edizione, è il concorso canoro di 50&Più che vede cantanti dilettanti over 50 di tutto lo Stivale gareggiare su melodie e brani famosi della musica italiana. Un’iniziativa che valorizza la cultura del canto e la passione per la musica.

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www.spazio50.org | luglio/agosto 2022

GARDEN TOSCANA RESORT &m- r;uѴ- m-| u-Ѵbvঞ1- mb1- m;Ѵ v o ];m;u;ķ bm1-v|om-|- bm mo 7;b |u-ম rbা 1omov1b ঞ ; bm1om|-lbm-ঞ 7;ѴѴ- ub b;u- $ov1-m-ĸ ѴĽ;1o 7;ѴѴĽ-mঞ1- |u ub-ķ bѴ ubY;vvo 7;ѴѴĽ voѴ- 7Ľ Ѵ0-ķ b ruo= lb 7;ѴѴ- l-11_b- l;7b|;uu-m;- ; b v-roub 7;ѴѴĽ;11;ѴѴ;m - ;mo]-v|uomolb1-ĺ ѴѴ; rou|; 7;ѴѴ- ub7;m|; 1b -7bm- 7b "-m (bm1;m oķ Ѵ- v|u u- ࣏ bll;uv- bm m l;u- b]Ѵbovo ]b-u7bmo bm m 1om|;v|o m-| u-Ѵ; v|u-ou7bm-ubo |u- l-u;ķ 1 1bm-ķ ;v1 uvbombķ 1;m|uo 0;m;vv;u; ; vrou| -ѴѴ- rou|-|- 7b | মĺ


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Quota supplementare per i non soci: € 50 LA QUOTA COMPRENDE: • "o]]boumo 7b Ѷ moমņƖ ]boumb ru;vvo -u7;m $ov1-m- !;vou| • $u- -l;m|o 7b r;mvbom; 1olrѴ;|- Ő7-ѴѴ- 1;m- 7;Ѵ ]boumo 7b -uub o -Ѵ ru-m o 7;Ѵ ]boumo 7b r-u|;m -őķ v;u b bo - 0 @;| ; 0; -m7; bm1Ѵ v; -b r-vঞ Ő-1t - ; bmoő • ";u b b 0-Ѵm;-ub 7b ol0u;ѴѴombķ Ѵ;মmb Ő|;Ѵb l-u; - moѴ;]]boő bm rbv1bm- ; vrb-]]b- • mbl- bom; 7b um- ; v;u-Ѵ; 1om vr; -1oѴbķ rb-mo 0-uķ ]bo1_b ; |oum;b • Assiv|;m - bm Ѵo1o 7b r;uvom-Ѵ; l;7b1o ƑƓ • vvbv|;m - bm Ѵo1o 7b r;uvom-Ѵ; ƔƏş bা ; ƔƏş bা $ ubvlo • vvb1 u- bom; 0-]-]Ѵboņ v-mb|-ub- ; -mm ѴѴ-l;m|oķ &mbroѴ "r-ĺ LA QUOTA NON COMPRENDE: • $ ম b |u-vrouঞ 7- ; r;u -u7;m $ov1-m- !;vou| • v1 uvbomb =-1oѴ|-ঞ ; Ő7- ru;mo|-u; ; r-]-u; bm Ѵo1oő • $-vv- 7b vo]]boumo o00Ѵb]-|oub- 7;Ѵ ol m; 7b "-m (bm1;m o Ő- -Ѵl;m|; r-ub - Ũ ƑķƏƏ -Ѵ ]boumoĹ ;v;mঞ lbmoub ƐƑ -mmbķ rou|-|oub 7b _-m7b1-r ; 1-rb]u rroő • -vঞ ; |u-ķ 0; -m7; oѴ|u; t ;ѴѴ; voru- bm7b1-|; ; | o t -m|o mom vr;1bC1-|oĺ

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luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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ISCHIA PROCIDA ISCHIA, PROCIDA, CAPRI

TOUR DELLE ISOLE DEL GOLFO DI NAPOLI da maggio a settembre 2022 (domenica-domenica)

Comprende visita di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022 Quote a partire da: € 650,00 per persona (min 2 partecipanti) Richiedere programma dettagliato e quotazioni

Per gli amanti del mare e del relax, il tour delle Isole del Golfo di Napoli è l’ideale per vivere esperienze diverse in una sola vacanza, nel comfort di un hotel 4 stelle. Sarà l’occasione per visitare l’isola di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, che incanta turisti e visitatori di tutto il mondo con le sue coste di tufo a picco sul mare cristallino. I porticcioli, le case colorate e l’imponenza dell’antico carcere sulla terra murata la rendono unica e speciale.

ITINERARIO 1° giorno - Ischia

Arrivo a Ischia e sistemazione in hotel.

2° giorno - Ischia

Nel pomeriggio tour dell’Isola in barca con guida.

3° giorno - Procida

Nel pomeriggio tour dell’Isola di Procida in microtaxi.

4° giorno - Ischia

Nel pomeriggio tour dell’Isola di Ischia in bus con guida.

5° giorno - Capri

Intera giornata di navigazione/visita all’Isola con guida.

6° giorno Nel pomeriggio tour al Parco Termale. Ischia - Parco termale 7° giorno - Ischia

Intera giornata libera.

8° giorno

Partenza - Fine dei servizi.

IMPORTANTE Ŋ Ľbঞm;u-ubo ; Ѵ; ;v1 uvbomb rovvomo v 0bu; variazioni per cause di forza maggiore e condizioni di navigazione.

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www.spazio50.org | luglio/agosto 2022

La quota comprende: sistemazione in hotel 4 stelle in 1-l;u; 7orrb; 1om |u- -l;m|o 7b l; - r;mvbom;ķ 0;vande escluse • Il 5° giorno a Capri è previsto il pranzo in ristorante con bevande incluse (½ minerale e ¼ di vino per persona) • Escursioni guidate come indicato nel programma • Assicurazione medico-bagaglio. La quota non comprende: viaggio A/R per e da Ischia • ; -m7; -b r-vঞ Ő-7 ;11; bom; 7;Ѵ ru-m o -rubő Ŏ $-vv- 7b vo]]boumo Ő7- r-]-u; 7bu; -l;m|; bm _o|;Ѵő Ŏ oѴb - -mm ѴѴ-l;m|o b-]]bo Ŏ |u- r;uvom-Ѵbķ l-m1;ķ | o quanto non espressamente indicato. 1oѴѴ;]-l;mঞ ņ! r;u v1_b-ķ bm 0 v ĺ$ĺ Ő|u-]_; o bm1Ѵ voőķ bm r-u|;m - 7-ѴѴ; rubm1br-Ѵb 1b ࢘ 7;Ѵ ou7 ; 7;Ѵ ;m|uo Italia. Quote su richiesta.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 - Email: info@50epiuturismo.it www.50epiuturismo.it


Cultura

Libri

QUEL MALEDETTO VRONSKIJ CLAUDIO PIERSANTI RIZZOLI 240 PAGINE 18,00 EURO

QUEL FANTASMA CHE RUBÒ L’AMORE Dopo anni di vita di coppia apparentemente sereni, Giulia scompare all’improvviso, lasciando Giovanni a chiedersi il perché. Cercando una risposta, Giovanni farà m- ]u-m7; =oѴѴb- 7Ľ-lou;ĸ bm - ;v- 7;ѴѴĽ Ѵঞlo ;rbѴo]o di Renato Minore Lui è un ex tipografo colpito dall’automazione dei processi produttivi, al momento impegnato in più modeste funzioni; la moglie, una bella impiegata appassionata di giardinaggio. Una vita quieta, normale, un piccolo mondo chiuso in sé, con poche amicizie fedeli e di lunga data. Un amore di cose minime, la colazione al mattino con le fette imburrate di marmellata, un bacio volante prima di andare al lavoro o più lungo la sera, quando lui torna alla tipogra¿a con le dita sporche d’inchiostro, un abbraccio nel giardino delle rose appena potate. Poi l’imprevisto: l’ombra di una grave malattia che incombe, lei che sparisce per un anno senza un apparente motivo, una spiegazione. E lui che ne cerca la ragione e forse la trova, nelle sue angosciose fantasie. Un amante vanesio e leggero gli ha rubato la moglie, come quel maledetto Vronskij di Anna Karenina, il libro che lei leggeva avidamente, senza che lui ne sapesse qualcosa. Una travolgente e irresistibile avventura amorosa e lui in tipoQUADERNO PROIBITO Alba De Céspedes Mondadori 264 pagine 13,50 euro

gra¿a compone l’intero romanzo e lo stampa solo per lei, carta pregiata e copertina in pelle, nella speranza di farne un ultimo pegno d’amore. Per un amore che, apparentemente ferito dalla separazione, conserva nel fondo il suo “segreto”: “Credeva di vederla in giardino o di sentirla muovere in camera da letto, la percepiva accanto a sé sul divano o al tavolo della cucina durante i suoi microscopici passi”. Scivolando sulla super¿cie della vita quotidiana, Claudio Piersanti sa far aɤorare quel destino di dolore, malinconia, solitudine che lentamente trascrive come la traccia acustica nel DNA delle ¿gure del suo mondo narrativo: ieri Luisa impiegata modello in un’anonima fabbrica di giocattoli, oggi Giovanni, il tipografo geloso di un fantasma letterario. Così, a quarant’anni dal suo esordio con Casa di nessuno, ora con Quel maledetto Vronskij aɣronta, varia, noti¿ca, approfondisce i temi che gli sono cari, l’attesa, la scomparsa, i rapporti interpersonali, la solitudine, l’imprevisto.

Qualcuno parla di un nuovo caso Ferrante, stavolta postumo, per questa u-Lm-|- v1ub ub1; lou|- - -ub]b o -m|-v;b;mm; m;Ѵ ƐƖƖƕķ 1_; 1olbm1b- ou- -7 ;vv;u; -m1_; |u-7o -ĺ rrou| m-l;m|;ķ om7-7oub v|- ubruorom;m7o b uol-m b 7b Ѵ0- ; ࣐vr;7;vķ | - 7- Őubőv1orubu; r;u -mঞ1_b ; m o b Ѵ;||oubĺ ;ѴѴ- m o - ;7b bom; 7b t ;ѴѴo rbা =-lovoķ Dalla parte di lei, Melania - 11o ru;v;m|- Ѵ- v1ub ub1; 1ol; - o1-|o 7;ѴѴ; 7omm; ľ lbѴb-|; ;7 orru;vv;Ŀĺ - bѴ v o 1-roѴ- ouo ࣏ t ;ѴѴo -rr;m- ubv|-lr-|o Quaderno proibito: bѴ 7b-ubo 7b m- 7omm- 1_; v1oru; b 1omYbম vo ;uu-m;b 7;ѴѴ- v - ;vbv|;m -ķ b v;mঞl;mঞ m-v1ovঞķ 7-m7o o1; -7 m- b|- bm|;ubou; 7- -mmb vorb|-ĺ &m- l-]bv|u-Ѵ; ruo - Ѵ; ;u-ub- 7b m- 7;ѴѴ; l-vvbl; v1ub ub1b 7;Ѵ mov|uo ĽƖƏƏĺ luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Cultura

Incontro con l’autore

Massimo Maugeri: «Un mondo intenso alle falde dell’Etna»

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assimo Maugeri gestisce Letteratitudine, uno dei più noti blog letterari italiani, e collabora alle pagine culturali di diverse testate. Ha pubblicato quattro romanzi, raccolte di racconti e vari saggi, ricevendo numerosi premi. ,O VXR XOWLPR OLEUR Il sangue della Montagna SURSRQH TXDVL SDJLQH LQ XQ SHULRGR LQ FXL VL YD VHPSUH SL YHUVR OD VLQWHVL VH QRQ SURSULR O¶LQFDSDFLWj GL VXSHUDUH OH SRFKH ULJKH GL XQD FRQYHUVD]LRQH VXL VRFLDO È stato un rischio già il presentarlo al mercato editoriale. Non avevo intenzione di scrivere un romanzo così corposo, ma è una storia che mi accompagna da un decennio, un’esperienza fortissima per il mio io narratore. Non c’è niente di più bello per chi scrive dell’entrare dentro un mondo così intenso e di rimanerci così tanto tempo. L’idea iniziale mi è venuta dal mio essere nato e dal mio vivere vicino all’Etna, la Montagna. Ho immaginato un personaggio che vuole rivalersi nei confronti del vulcano che gli ha procurato due traumi che hanno segnato la sua adolescenza. La storia si sviluppa tra la sua avversione, l’amore assoluto di altri personaggi e l’indiɣerenza di

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Il sangue della Montagna ࣏ v|-|o 7;Cmb|o m ľuol-m oŊlomdo”, con le sue quasi 600 pa]bm; 1_; vr- b-mo - u- ;uvo il tempo e si muovono su vaub u;]bv|ub m-uu-ঞ b ;7 ;loঞ bĺ uo|-]ombvঞ -u1o ;uvb ; -oѴ- (;Ѵ|u-lbķ 1_; b omo -ѴѴĽol0u- 7;ѴѴĽ |m-ķ bm "b1bѴb-ķ r;u | মĹ Ѵ- om|-]m-ĺ b ࣏ un imprenditore, segnato da due eruzioni; lei una docente universitaria alle prese con m- C]Ѵb- 7bL1bѴ;ĺ oumo - Ѵouo | o m mb ;uvo 7b v;mঞl;mঞķ r-vvbombķ =-m|-vlbĺ

altri ancora nei confronti dell’Etna. Lei sviluppa spesso il tema del GRSSLR GHOOD GL̇FROWj GL UDSSRUWDUVL FRQ VH VWHVVL H FRQ JOL DOWUL È un problema che accompagna l’uomo da sempre e un tema molto sviluppato dalla letteratura novecentesca, basti pensare a Pirandello e a Svevo. Ed è fortemente attuale anche oggi, laddove al nostro io eɣettivo si sommano tutti quelli che scaturiscono dai diversi social network. Siamo a più che uno sdoppiamento: per restare a Pirandello, anziché Uno nessuno e centomila, come titolava il suo romanzo, adesso siamo a un milione, per immaginare tutti i vari io che sono proiezioni di noi stessi nel web. Chi siamo davvero quando andiamo online? Siamo davvero noi stessi? , VXRL SURWDJRQLVWL QRQ VDQQR FRPH GDUVL XQD ULVSRVWD DOOD GRPDQGD VH L IDQWDVPL HVLVWRQR Nelle pagine aleggia il dubbio che il fantasma non sia solo lo spettro, ma qualunque proiezione esistenziale che va al di fuori di noi. Il ricordo di noi del passato, le esperienze che abbiamo vissuto, le persone che abbiamo incontrato, i personaggi di un libro letto: dovremmo abituarci a fare i conti con questi fantasmi, che sono più numerosi delle persone in carne e ossa.


Cultura

Arte

(;m; b-ķ -r;u|- Cmo -Ѵ Ƒƕ mo ;l0u;ķ m- 7;ѴѴ; rbা blrou|-mঞ u-vv;]m; lom7b-Ѵb 7;7b1-|; -ѴѴĽ-u|; 7;b mov|ub ]boumbķ 7-Ѵ ঞ|oѴo ľ Ѵ Ѵ- ; 7;b vo]mbĿ LA BIENNALE, IL CONTEMPORANEO AL FEMMINILE di Ersilia Rozza Non solo è una certezza nel panorama mondiale delle rassegne ricorrenti dedicate al contemporaneo, quest’anno la 59ª Esposizione Internazionale d’Arte veneziana si presenta intrigan_P ʭY OLW _T_ZWZ 7Z ^[TPRL WL N`]L_]TNP Cecilia Alemani: «Il latte dei sogni è []P^Z OL `Y WTM]Z OT QLaZWP OT 7PZYZ]L Carrington, in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambia]P _]L^QZ]XL]^T OTaPY_L]P LW_]T OL ^± 7ɪP^[Z^TeTZYP ^NPRWTP WP N]PL_`]P QLYtastiche di Carrington, insieme a mol_P LW_]P ʭR`]P OPWWL _]L^QZ]XLeTZYP come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei NZ][T P OPWWP OPʭYTeTZYT OPWWɪ`XLYZ Un percorso che conduce dall’interno dell’io mutevole dello spettatore verso gli spazi dilatati del nostro pianeta, in un continuo confronto, cui la tecnologia TYaL^TaL QL OL ^_TXZWZ P NZY_]L^_Z 0 NZY guida decisamente al femminile: sono 191 le artiste e solo 22 gli artisti di 58 Nazioni (tra cui, per la prima volta, Camerun, Namibia, Nepal, Oman e Ugan-

da) impegnati a rappresentare i corpi, le loro metamorfosi e i legami che intrecciano con la Terra, e a scandagliare WL ]PWLeTZYP _]L TYOTaTO`T P _PNYZWZRTP Tra i Giardini e l’Arsenale si possono ammirare il cyborg-dragone di YunNS`W 6TX\`T WP [^TNZRT]LʬP ^N`ZTL_P P TYNL_PYL_P OT =L[SLPWL AZRPW WP ʭgure contro il malocchio di Precious Okoyomon, le tele anticolonialiste di 7L`]L BSPPWP] BL]TYR WɪPWPQLY_P^^L XL_]TL]NL OT 6L_SL]TYL 1]T_^NS 0^PX[T ^NPW_T `Y [Zɪ L NL^Z _]L WP Z[Pre esposte, che vanno da installazioni di grandi dimensioni e ^T_P ^[PNTʭN a [TNNZWP NP]LXTNSP P [`[LeeT

Informazioni sulla mostra: b-u7bmb ; uv;m-Ѵ;ķ (;m; b- u-uboĹ ƐƐņƐƖ Cmo -Ѵ ƑƔ v; ;l0u;ĸ ƐƏņƐѶ Cmo -Ѵ Ƒƕ mo ;l0u;ĸ Ѵ m;7ज 1_b voĺ b]Ѵb;মĹ Ũ ƑƔĸ ub7o o Ũ ƑƏ Őo ;u ѵƔķ u;vb7;mঞ - (;m; b-őĸ ub7o o Ũ Ɛѵ Őv| 7;mঞ ; m7;u Ƒѵőĸ r;u ]u rrb Őlbm ƐƏņl- ƑƏ r;uvom;ő -7 Ѵঞ Ũ ƐѶĸ mb ;uvb|࢘ Ũ ƐƔĸ v| 7;mঞ v1 oѴ; v;1om7-ub; Ũ ƐƏĸ ]u-| b|o r;u under 6, accompagnatori disabili, scuole Cmo -ѴѴ- v;1om7-ub- 7b rublo ]u-7oĺ www.labiennale.org

DA NON PERDERE VENEZIA

Surrealismo e magia -ѴѴ- -uubm]|om - -Ѵझķ 7- ;Ѵ - - -]ub ;ķ 7- - - - 7; _bub1oķ 7- ";Ѵb]l-mm -ѴѴ- $-mmbm]ķ Surrealismo e magia. La modernità incantata ruorom; m- v;vv-mঞm- 7b or;u; 1_; -@uom|-mo bѴ 1om1Ѵ-l-|o bm|;u;vv; 7;b v uu;-Ѵbvঞ r;u Ѵ- l-]b-ķ ѴĽ;vo|;ubvloķ Ѵ- lb|oѴo]b- ; ѴĽo11 Ѵ|oĺ Collezione Peggy Guggenheim bmo -Ѵ Ƒѵ v; ;l0u;

VENEZIA

Louise Nevelson Ѵ|u; ѵƏ l-]mbC1b ľt -7ub v1oѴrbঞĿ 7;ѴѴĽ-uঞv|- 1u-bm- m-| u-Ѵb -|- v|-| mb|;mv;ķ 1_; 1b _- Ѵ-v1b-|o m;Ѵ ƐƖѶѶķ vomo ub mbঞ bm m- v;7; ;vrovbঞ - l-b -r;u|- -Ѵ r 00Ѵb1oĺ Persistence ࣏ m bঞm;u-ubo m;]Ѵb Ѵঞlb |u;m|Ľ-mmb 7b 1-uub;u- 7b t ;v|- esponente di punta e rivoluzionaria 7;ѴѴĽ-v|u-মvloĺ uo1 u-ঞ; (;11_b; bmo -ѴѴĽƐƐ v; ;l0u; luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Cultura

SU IL SIPARIO PER I FESTIVAL TEATRALI, VITALI LABORATORI DI CREATIVITÀ di bѴ- "-uঞ -ub-m];Ѵ- Ľ 00u-11boķ _-uѴo ; !-lrѴbm]ķ ";u]bo ! 0bmbķ Ѵ- 7bo b -Ѵl- ; b v;rr; ;7;um-ķ =u- ]Ѵb -uঞvঞ ovrbঞ 7;Ѵ ľ -lr-mb- $;-|uo ;vঞ -ѴĿķ m;ѴѴ- v ]];vঞ - v;7; 7;Ѵ v;o ; !;-Ѵ ov1o 7b -ro7blom|; Il “Campania Teatro Festival 2022”, realtà culturale fra le più rilevanti del nostro Paese, abbraccia quest’anno un programma eco-sostenibile per un futuro sempre più “green”. Ci tiene a sottolinearlo Ruggero Cappuccio, sapiente e sensibile direttore artistico di questa quindicesima edizione, in programma dal 10 giugno al 12 luglio. Un Festival non solo vetrina di eventi, ma attento al sociale grazie ad un’accorta politica dei prezzi dei biglietti e all’assunzione di 1.700 lavoratori dello spettacolo, comparto duramente provato dalla pandemia. Una manifestazione che rappresenta un “germoglio alla ripresa”, come ha dichiarato in conferenza stampa Alessandro Barbano, amministratore di Fondazione Campania. E non a torto, perché guardando il programma dei 145 eventi - di cui 52 debutti assoluti e 88

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11 nazionali -, ci si rende conto del gran fermento che c’è dietro, della forte volontà di difendere la parola, risvegliare le coscienze, valorizzare le bellezze del territorio, raccontare con consapevolezza il presente senza perdere di vista la memoria storica. Caratteristica del Festival è la multidisciplinarietà che permette di muoversi in ben nove sezioni: Prosa nazionale, Prosa internazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Progetti Speciali. A questi ultimi appartiene l’ideazione di Cappuccio, curata da Marco Perillo, “Il sogno Reale - I Borbone a Napoli”. Sette racconti ispirati a storie o personaggi dell’epoca, interpretati da altrettanti attori fra cui Elena Bucci, Elio De Capitani, Francesco Montanari. -lr-mb- $;-|uo ;vঞ -Ѵ Info: 3406063508 - 345 2806537

EVENTI ROMA b]b uob;ম Ѵo0; $_;-|u; "bѴ -mo $oঞ

Ѵ ru;lbo v1-u b1oѴ- bo -mb raccoglie il testimone del ]u-m7; b]b uob;ম 1_;ķ t -vb ;m|Ľ-mmb =-ķ b7;॔ ; 7bu;vv; m teatro unico in Italia, un teatro v_-h;vr;-ub-mo bm|;u-l;m|; bm Ѵ;]moķ 7b =oul- 1bu1oѴ-u;ķ vblbѴ; -Ѵ Ѵo0; $_;-|u; 7b om7u-ĺ bmo al Ɛѵ o o0u; in scena le grandi or;u; 7;Ѵ -u7oĺ Info: www.globetheatreroma.com

S. GINESIO Premio “All’arte 7;ѴѴĽ ou;Ŀ con Remo Girone

;om-u7o b7bķ ]bo -m; ; 1-r-1; -||ou; ; u;]bv|-ķ ࣏ bѴ m o o 7bu; ou; -uঞvঞ1o 7;Ѵ ľ bm;vbo ;v| ƑƏƑƑĿĺ Ѵ v o ruo]; o ࣏ quello di valorizzare il delizioso borgo in provincia di Macerata, 1omvoѴb7-m7o bѴ Ѵ;]-l; =u- |;uub|oubo ; -uঞ r;u=oul-ঞ ;ĺ Ѵ b- =u- bѴ 18 e il 25 agostoĺ Info: 0733656022


Teatro

POMPEII THEATRUM MUNDI

LA FORZA VITALE DEL TEATRO, CON I SUOI DIVERSI LINGUAGGI E LA POTENZA DELLA CULTURA

&Ѵঞl; 0- |; r;u Ѵ- t bm|- ;7b bom; 7;Ѵ ľ olr;bb $_;-|u l m7b ƑƏƑƑĿĺ bu; - 7- !o0;u|o m7॔ 7;Ѵ $;-|uo 7b -roѴb Ŋ $;-|uo - bom-Ѵ;ķ Ѵ- u-vv;]m- ;vঞ - ruorom; t - uo rappresentazioni di grande valore -uঞvঞ1o ; - |ou-Ѵ;ĺ -ѴѴ- ruov- -ѴѴ- 7-m -ķ 7-ѴѴĽ-u|; l vb1-Ѵ; ; t ;ѴѴ- bv -Ѵ;ķ 1om Ѵ- v ]];vঞ - ; v1;mo]u-C1- 1oumb1; 7;Ѵ $;-|uo u-m7; 7;Ѵ -u1o u1_;oѴo]b1o 7b olr;bĺ Il 15 e 16 luglio va in scena C];mb- bm Tauride 7b ubrb7;ķ 1om ѴĽ-ѴѴ;vঞl;m|o di Jacopo Gassmann e un nutrito cast =u- 1 b ub1ou7b-lo mm- ;ѴѴ- !ov-ķ -m Ѵo bvbo ; -vvblo b1oѴbmbĺ - |u-];7b- 7;Ѵ 7u-ll-| u]o ]u;1o u o|- bm|oumo -ѴѴ- C] u- 7;ѴѴ- rubl- C]Ѵb- 7b ]-l;mmom;ķ C];mb-ķ v-Ѵ -|- 7- m ub|o v-1ubC1-Ѵ; ; ovrb|-|- m;ѴѴ- u;lo|- $- ub7;ķ 7o ; bm1om|u;u࢘ bѴ =u-|;ѴѴo u;v|;ĺ Info: 0815513396

Ѵ ;vঞ -Ѵ 7b ou]bo (;u; b |oum- m;ѴѴ; ]uo ; Ѵo vr; -1oѴo 7-Ѵ b oĺ m|oumo - ;uu-]ov|oķ 7oro 7 ; -mmb 7b r-m7;lb- 7;0 - ľ - v|oub- v|u-ou7bm-ub- 7b u|_ u ou7om lĿ 7b 7]-u7 ѴѴ-m o; Giunge alla 56ª edizione il “Festival Teatrale di Borgio Verezzi”, con un cartellone che dall’8 luglio al 16 agosto presenta 14 spettacoli scelti dal direttore artistico Stefano Del¿no, per soddisfare il più possibile un pubblico variegato. Il programma quindi spazia dalle dinamiche familiari a quelle sociali, con uno sguardo al cinema e un’attenzione particolare alla drammaturgia internazionale. Ecologia, parità di genere, relazioni nella coppia e in famiglia, teatro patologico, potere e corruzione, signi¿cato della vita e dell’amore, dimensione dell’attesa, mondo femminile e valore della verità, viaggio nel subconscio e rapporto tradizione-riformismo nella Chiesa: questi i tanti temi trattati, tutti ricchi di signi¿cato, attuali, ironici, divertenti, legati da quella “leggerezza della

pensosità” di cui parlava Italo Calvino. La ricca vetrina di proposte mette in campo amati protagonisti della scena italiana fra i quali Lello Arena e Massimo Andrei con Aspettando Gódot, Giulio Colangeli, Mariano Rigillo e Cicci Rossini ne I due Papi, Giuseppe Pambieri in Terra promessa, Katia Ricciarelli, Pino Quartullo, Nadia Rinaldi e Claudio Insegno in Riunione di famiglia, Nino Formicola e Roberto Ciufoli ne Il sequestro, Piji Siciliani autore e regista di No wags. Il calcio (non) è uno sport da signorine, Giorgio Lupano ne La vita all’incontrario, Chiara Francini in Una ragazza come io. E poi Sebastiano Somma, Marco Cavallaro, Giancarlo Fares, Gaia De Laurentiis, Edy Angelillo e molti altri ancora. Info: 019610167

MITTELFEST Cividale del Friuli ospita, dal 22 al 31 luglio, la XXXI edizione del ľ b||;Ѵ=;v|Ŀ 7bu;||- 7- b-1olo ;7bmbķ 1_; ѴĽ_- bmঞ|oѴ-|- lru; bvࢼ, r;mv-m7o - Ѵ Ѵ Ľ ľ b m -| | ; v oĿ 7 b t ;vঞ Ѵঞlb 7 ; -mmbĺ Ѵ ;vঞ -Ѵ l Ѵঞ7bv1brѴbm-u; vb l o ; =u- |;-|uoķ l vb1- ; 7-m - 1om ub=;ubl;m|o -ѴѴĽ-u;- ;m|uo ; uor;- ; 0-Ѵ1-mb1-ĺ ƑѶ ruo];ম -uঞvঞ1b |o11-mo b |;lb 7;ѴѴ- Ѵb0;u|࢘ķ -voѴbmbķ ,o@ķ bѴ 1bu1oķ -0-| | v1ub ou;ĺ Info: 0432730793 luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Cultura

Musica

" & " &" ; ;m;7b1ঞvķ -ম ; o7bmb vomo |u- b l-]]boub ;vrom;mঞ 7;ѴѴ- Ѵbub1- 7b-Ѵ; -Ѵ; 7;Ѵ ĽƖƏƏĺ ]Ѵb;vbķ 1ol; b rbা ]bo -mb -;u-ķ u1b ;7 Ѵb-ĺ ;Ѵ bel cd Raccolto a sud il pianista Donato Fumarola, con il supporto della 1-m|-m|; _b-u- b b ; 7;Ѵ 1Ѵ-ubm;মv|- b1oѴ- mঞѴѴoķ l vb1- ƐƐ Ѵouo ro;vb; v mov|-Ѵ]b- ; t ;vঞom; l;ub7bom-Ѵ;ķ r-;v-]]b ; 1b bѴ|࢘ contadina, con eleganza minimale ; v;mvb0bѴ;ĺ

di !-@-;ѴѴo -u-0bmb

RITORNA IL JOVA BEACH PARTY

RISCOPERTA

-u|; bѴ Ƒ Ѵ ]Ѵbo 7- b]m-mo "-00b-7ouo ; ru; ;7; ƐƑ |-rr; e 21 date, con una deviazione in montagna e una vicino Milano. "-u࢘ m- ]u-m7; =;v|- 7b v omb ; 1oѴoub Tra aprile e maggio ha pubblicato due album, registrati in una scuola abbandonata, prodotti dal grande Rick Rubin (già con lui per Oh, vita! del 2017) e disponibili solo in digitale, perché «nessuno ascolta più gli album, non li ascolto neanche io». E Disco del sole e Mediterraneo mostrano Lorenzo Cherubini pronto per iniziare la nuova mega-avventura del Jova Beach Party 2, sulla scia del primo di tre anni fa. Due esibizioni in quasi tutte le date, a cominciare da Lignano Sabbiadoro il 2 luglio e terminando a Bresso, zona Milano nord, il 10 settembre, passando per Ravenna, Aosta, Albenga, Cerveteri, Barletta, Fermo, Roccella Jonica, Vasto, Castel Volturno e Viareggio. Dappertutto saranno realizzate aree pedonali molto estese, piani di safety 90

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& security, enormi zone di parcheggio, navette e quant’altro utile per un festival di dimensioni importanti, con tre palcoscenici - lo sbam con i deejay e le contaminazioni musicali, il kontiki con gli artisti ospiti (nel 2019 sono stati 63 provenienti da 25 Paesi) e il main, quello principale, per gli show del Jova - dove si farà musica, e non solo, dalle 13.30 a notte inoltrata. Nelle rare pause sonore, consigliamo di leggere Poesie da spiaggia, un’antologia di 115 liriche di ogni tempo e Paese, selezionate dal giornalista e traduttore Nicola Crocetti insieme a Jovanotti. Che spiega: «Lo vedo come una piazza, puoi anche risalire a ritroso tutte le strade che ti hanno condotto ¿no a lì. È come con la musica: quando senti una canzone che ti piace e poi ti trovi a esplorare un repertorio, un mondo».

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Cinema

FILM IN USCITA DRAMMA ROMANTICO " ! Regia: buovѴ- -m7bࣀ con: "-m7b - Ѵbm ; "bѴ - ‫ ݭ‬঍bm

di Alessandra Miccinesi

COME GRU DIVENTA CATTIVISSIMO b11oѴbķ ]b-ѴѴb ; o11_b-Ѵ ঞĹ vomo ]Ѵb v1-]mo b 7b u Ŋ bѴ r;uvom-]]bo 7b ľ -ম bvvblo l;Ŀ v;lru; 7orrb-|o 7- - b vঞ Ŋ 1_; |oum-mo -Ѵ 1bm;l- r;u u-11om|-u; 1ol; | o ;00; bmb bo Altezza media 70 cm, corpo giallo cilindrico e salopette jeans. Segni particolari: vistosi occhiali rotondi. Sono impertinenti, furbi e… canterini! In una parola: irresistibili. Parliamo dei Minions, buɤ personaggi amati da grandi e piccini, che dopo l’esordio nel 2015 con uno spin oɣ tutto loro - cioè un ¿lm d’animazione di cui erano i protagonisti e non i comprimari - dimostrano di essere diventati delle star al pari di Gru (il malvagio interpretato da Max Giusti). Dopo la presentazione al 68° Festival del Cinema di Taormina, i Minions si preparano a sbancare i botteghini con una nuova avventura. Come Gru diventa cattivissimo narra l’incontro tra gli ometti gialli e il piccolo teenager

di periferia, che sogna di conquistare il mondo dal suo seminterrato. Sapremo perché Gru decide di mettere su la sua spregevole truppa, e scopriremo come avviene il primo incontro con i Minions, fra cui spiccano Kevin, Stuart, Bob e Otto - la new entry del gruppo -, sodalizio da cui nascono per¿de missioni e improbabili armi. Caratterizzato da un’azione ancora più spettacolare, il ¿lm decolla quando entrano in scena i Male¿ci 6 - famigerato supergruppo di villain - che, dopo essere stati battuti in astuzia da Gru, cercano di vendicarsi. Per fortuna ci sono i fedelissimi scagnozzi gialli in tuta da lavoro, che per salvare Gru dai guai sono disposti a tutto. Anche a imparare l’arte del kung fu.

&m- Ѵo ; v|ou v1-m7b|- 7-ѴѴĽ Ѵ _;bmer, tra poesia e straniamento per il passato sulle note di Non ho l’età 7b b]ѴboѴ- bmt ;মĺ ; -m b-mb bm m- 1-v- 7b ubrovo vĽbm1om|u-mo 7 u-m|; Ѵ; -ম b|࢘ ; Ybu|-mo o]mb oѴ|- 1ol; =ovv; Ѵ- rubl- oѴ|-ķ 1om Ѵo v| rou; 7b m v;mঞl;m|o bmmo1;m|; 1_; vb ubmmo - 7oro o]mb 0Ѵ-1h o | 7;ѴѴ- l;loub-ĺ ;u1_࣐ voѴo bѴ ;uo -lou; r ॔ ubr;|;uvb -ѴѴĽbmCmb|oĺ om "-m7b - Ѵbm ; "bѴ - ‫ ݭ‬঍bmĺ

$ "$ THOR: ( THUNDER Regia: $-bh- )-bঞঞ con: C. Bale, ĺ ou|l-mķ ĺ -lom ; ĺ u-

m1_; Ѵ; 7b bmb|࢘ 1;u1-mo Ѵ- r-1; bm|;ubou;ĺ -m7o bѴ ro|;m|; $_ou b;m; 7bv| u0-|o 7- m hbѴѴ;u ]-Ѵ-|ঞ1o bm|;m bom-|o - v|;ulbm-u; ]Ѵb 7;bķ bѴ u; 7;Ѵ = Ѵlbm; Ѵ-v1b- bѴ v o ubrovo l;7b|-ঞ o r;u l; ;uvb v ѴѴ; |u-11; 7;Ѵ v-m] bm-ubo ouu |_; o7 |1_;uĺ om Ѵ- v|-u _ubv ;lv ou|_ u;1b|-mo _ubvঞ-m -Ѵ;ķ -|-Ѵb; ou|l-mķ - -lomķ _ubv u- ķ ! vv;ѴѴ uo ;ķ $_;vv- $_olrvom ; h; ;lv ou|_ĺ luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Vivere in armonia

seguendo le stagioni

È TEMPO DI FARE L’ORTO «Si sente qualche rumore d’aria, ma il tempo è a proposito r;u Ѳ- lb;ࢼ| u-Ķ ; bѲ ]u-mo v r;u- Ѳ- mov|u- -vr; - bom;Ń Almanacco Barbanera 1800 a cura di:

LUGLIO/AGOSTO Nel cuore dell’estate il frinire delle cicale scandisce il tempo lento della bella stagione. Eppure da fare c’è! Il cestino dell’orto abbonda di tutto, è il momento delle raccolte anche in vista di confetture, gelatine, sottoli e sottaceti pronti ad entrare nella dispensa. Poi ci sono le piante. Come il nostro organismo, hanno bisogno di acqua per non “appassire” sotto i raggi del sole. E proprio a loro dobbiamo pensare, proprio nel momento in cui sole e caldo ne mettono a dura prova la resistenza, mentre organizziamo le nostre vacanze per una pausa estiva al mare, in montagna o anche in città. Insomma, non si sta con le mani in mano. Ma anche i più impegnati, chi non avrà “occhi” che per giardino e orto, non potrà, dopo il calar del sole, non attardarsi a seguire il volo delle lucciole, ricordando una poetica leggenda che narra di come queste ¿abesche creature si rechino nei campi per illuminarli, e far sì che il grano continui a maturare anche nelle ore della notte. 92

L’ORTAGGIO DI LUGLIO E AGOSTO Il cocomero (Citrullus lanatus) ovঞ| b|o voru- o 7Ľ-1t -ķ r;u 0;m bѴ ƖƔѷķ bѴ 1o1ol;uo o -m] ub- ࣏ 7oѴ1;l;m|; 7bvv;|-m|;ĺ ;r u-ঞ oķ 7b u;ঞ1o ; 7bvbm|ovvb1-m|;ķ 1omঞ;m; b|-lbm- ; ro|-vvboĺ - l-m]b-u; -m1_; v; vb ࣏ - 7b;|-ĺ Ѵ ruo ;u0bo -m7o bѲ 1o1ol;uo ߩ uovvo o]m mo m; oѲ; m- =; -ĸ oѴঞ b-loѴb 1ovज om ࣏ bѴ 1Ѵ-vvb1o =u o 7- 7- -m -Ѵ; Ő|;1mb1-l;m|; ࣏ m ou|-]]bo 7;ѴѴ- =-lb]Ѵb- Cucurbitaceaeőķ l- vb ro|u࢘ 1oѴঞ -u; -m1_; v Ѵ 0-Ѵ1om;ĺ (-mmo 0;m; -m1_; b v;lb ru;vb 7-Ѵ =u o 7oro - ;uѴb -v1b ]-ঞ ; 1omv;u -ঞ bm Ѵ o]o =u;v1o bm m v-11_;মmo 7b |;Ѵ-ĺ - v;lbm 11ouu; m -vo rb ov|o ]u-m7;ķ bm rovb bom; voѴ;]]b-|-ķ r;u1_࣐ Ѵ; u-7b1b vb v bѴ rr-mo r;u 1bu1- ƓƏ 1lĺ "1;]Ѵb;u; bmoѴ|u; m- -ub;|࢘ mom loѴ|o ]u-m7;ķ ѴĽb7;-Ѵ; ࣏ t ;ѴѴ- uo|om7-ĺ "b v;lbm- bm m- 1u;v1;m|; - Cm; bm ;umoŊbmb bo rubl- ;u-ķ bm|;uu-m7o ƒ v;lb bm m- 0 1_; - ruo=om7- ƓņƔ 1lĺ mm-=C-u; l- v;m - 0-]m-u; Ѵ; =o]Ѵb;ĺ - rb-m|- -m7u࢘ 1bl-|- ;Ѵblbm-m7o Ѵ; =o]Ѵb; -rb1-Ѵbķ voru- Ѵ- |;u - =o]Ѵb-ķ t -m7o v-u࢘ vr m|-|- Ѵ- t -u|-ĺ !-11oѴ|- ; 1omv;u - bom; "b u-11o]Ѵb; |u- Ѵ ]Ѵbo ; v; ;l0u; 1om Ѵ- m- 1u;v1;m|; r;u bѴ 1omv lo =u;v1oķ 1om Ѵ- 1-Ѵ-m|; m;Ѵ 1-vo vb o]Ѵb-mo ru;r-u-u; 1om=; u; o ];Ѵ-ঞm;ĺ

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SE HAI ½ GIORNATA L’ORTO SUL TERRAZZO om bѴ =- ou; 7;ѴѴ- 0;ѴѴ- v|-]bom; vb r ॔ u;-Ѵb -u; m rb11oѴo ou|o v Ѵ |;uu- o 1om rb-m|; 7b 0-vbѴb1o ; rolo7oubmbķ 1_; m;1;vvb|-mo ;m|u-l0; 7b ;vrovb bomb loѴ|o voѴ;]]b-|;ķ -mm-L-| u; ; 1om1bl- bomb =u;t ;mঞĺ bvromb-lo Ѵ; rb-mঞm; bm Coub;u; - ;m7o rubl- ru;r-u-|o bѴ =om7o 1om -u]bѴѴ- ;vr-mv- ; |;uub11boĺ "b l; omo t bm7b - 7blou- rubl- Ѵ; rb-mঞm; 7b rolo7ouoķ - 1bu1- ƑƏ 1l 7b 7bv|-m - ѴĽ m- 7-ѴѴĽ-Ѵ|u-ķ ; rob t ;ѴѴ; 7b 0-vbѴb1oķ 1_; -mmo bm ;1; 1oѴѴo1-|; bm lo7o rbা u- b1bm-|oĺ

NEL CESTINO DEL MESE

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NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE "oѴ; ; 1-Ѵ7o -ѴѴĽ-rb1; rovvomo 1- v-u; 0u 1b-| u; -ѴѴ; rb-m|; 7;ѴѴĽou|oĹ ruo|;]];uѴ; 1om ]u-m7b =o]Ѵb; ; Ѵ;]];ub 1-mmb11b-ঞĺ ;u v-r;u; t -m7o -mm-=C-u; Ѵ; rb-m|; bm -voķ 0- ;u; bѴ 1om|;mb|ou; 1om Ѵ; mo11_; 7;ѴѴ; 7b|-Ĺ v; bѴ v omo ࣏ 1_b-uoķ oѴ 7bu; 1_; Ѵ- |;uu- ࣏ v;11-ĺ m m- 1-Ѵ-m|; |u-rb-m|-u; 1- oѴbķ rouubķ bm7b b-ķ v;7-mo ; v;r-u-u; b 1;vrb 7;ѴѴ; =u-]oѴ;ĺ ;u 1_b -l- =-u; 1om=; u;ķ 1omv;u ; ; ;u7 u; vo ĽoѴbo ; vo Ľ-1;|oķ v; ru;r-u-|; bm t ;v|- =-v; 7 u-mo rbা - Ѵ m]oĺ m ]b-u7bmo u-11o]Ѵb;u; b Coub 7b Ѵ- -m7- r;u 1omv;u -uѴbĺ "b ;vvb11-mo vovr;vb bm l- ;ম o 7bv|;vb v ]u-ঞ11bķ -ѴѴĽol0u- ; bm Ѵ o]o -v1b oĺ m m- 1u;v1;m|; ࣏ |;lro 7b u-11o]Ѵb;u; 1;|uboѴbķ =-]boѴb ; =-]boѴbmbķ bmv-Ѵ-|;ķ l;Ѵombķ r-|-|;ķ r;r;uombķ rolo7oub ; 11_bm;ķ oѴ|u; 1_; Ѵ; ;u0; -uol-ঞ1_; ; Ѵ; oL1bm-Ѵb 1ol; 7u-]om1;ѴѴoķ v-Ѵ b-ķ uovl-ubmo ; v-m|ou;]]b-ĺ $u-rb-m|-u; bm7b b- ub11b-ķ Cmo11_b ; v;7-moķ ";lbm-u; bm rb;mo 1-lro -]u;ম ; =-]boѴbmbĺ ;Ѵ =u ;|o vomo ruom|; -Ѵ0b1o11_;ķ -l-u;m;ķ lbuঞѴѴbķ Ѵ-lrombķ r;u;ķ r;v1_; ; v vbm;ĺ m ]b-u7bmo v;lbm-u; bm v;l;m -bo -Ѵbvvoķ ]-uo=-moķ l-u]_;ubঞm- 7;b 1-lrbķ boѴ-ķ boѴ-11bo11- ; Ѵ; r;u;mmb 1ol; -1_bѴѴ;- ; - 0u; b-ĺ oro |u; v;মl-m; |u-rb-m|-u; bm -v;ম Ѵ; rb-mঞm; ];ulo]Ѵb-|; ; l; ;uѴ; - 7blou- -ѴѴ- Cm; 7;ѴѴĽ;v|-|;Ĺ Coubu-mmo m;ѴѴ- ruovvbl- rubl- ;u-ĺ

COLTIVARE CON LA LUNA

IL SOLE - LUGLIO Il 1° sorge alle 05.27 e tramonta alle 20.29. L’11 sorge alle 05.24 e tramonta alle 20.36. Il 21 sorge alle 05.25 e tramonta alle 20.39. ; ]boum-|; vb -11ou1b-moĺ Ѵ ƐŦ Ѵ ]Ѵbo vb _-mmo ƐƔ ou; ; ƏƑ lbm ঞ 7b Ѵ 1; voѴ-u; ; bѴ ƑƐ v; m; _-mmo ƐƔ ou; ; ƐƓ lbm ঞĹ vb ] -7-]m-mo ƐƑ lbm ঞ 7b Ѵ 1;ĺ Ѵ ƑƑ v; m; _-mmo ƐƔ ou; ; ƐƓ lbm ঞ ; bѴ ƒƏ v; m; _-mmo ƐƔ ou; ; ƐƑ lbm ঞĹ vb r;u7omo Ƒ lbm ঞ 7b Ѵ 1;ĺ LA LUNA - LUGLIO Il 1° sorge alle 06.32 e tramonta alle 22.40. L’11 tramonta alle 03.07 e sorge alle 17.09. Il 21 sorge alle 01.20 e tramonta alle 13.16. m- 1u;v1;m|; 7-Ѳ ƎŤ -Ѳ ƎƐ ; bѲ Ɛƍĸ m- 1-Ѳ-m|; 7-Ѳ Ǝƒ -Ѳ ƏѴĸ m- o - bѲ ƏƔĶ m- b;m- bѲ ƎƑĸ IL SOLE - AGOSTO Il 1° sorge alle 05.53 tramonta alle 20.19. L’11 sorge alle 06.04 tramonta alle 20.06. Il 21 sorge alle 06.14 tramonta alle 19.52. Le giornate si accorciano Il 1° si hanno 14h 26m di luce solare e il 31 se ne hanno 13h 12m: si perdono 1h 14m di luce. LA LUNA - AGOSTO Il 1° sorge alle 09.18 tramonta alle 22.29. L’11 tramonta alle 04.42 sorge alle 20.17. Il 21 sorge alle 00.26 tramonta alle 16.24. m- 1u;v1;m|; 7-Ѳ ƎŤ -ѲѲĻƎƎ ; 7-Ѳ ƏѴ -Ѳ ƐƎĸ m- 1-Ѳ-m|; 7-Ѳ ƎƐ -Ѳ Əѳĸ m- o - bѲ ƏƓĶ m- b;m- bѲ ƎƏĸ luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Giochi

Stuzzica Cervello

di Lionello e Favolino

di Enrico Diglio

TEST 1 Osservate attental;m|; Ѵ; t - uo C] u; - 7;v|u- ; 7b|; t -Ѵb m l;ub vovঞ| bv1omo b r mঞ bm|;uuo]-ঞ bķ ঞѴb -m7o m 1ub|;ubo Ѵo]b1o 7- 7;|;ulbm-u;ĺ ! &" Lionello 7 6...

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Soluzioni a pag. 96 www.spazio50.org | luglio/agosto 2022

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acheca a cura della Redazione

Modalità di invio

Relazioni personali Signora 68enne di Avellino, gradevole, ăettuosa, credente, con forti valori familiari, economicamente indipendente. Cerco un uomo pari requisiti, per condividere tutto quello che ci rimane da vivere con grande amore. No perditempo, solo persone serie. Scrivere a: Fermo Posta Centrali di Avellino, C.I. CA99688KK. 65enne solo, snello, gradevole, d’indole riÀessiva, ăettuoso, amante delle gioie semplici. Vivo in Liguria, adoro la natura, dal mare alla campagna, mi piace occuparmi dell’orto, andare in bici e desidero condividere la vita, con amore e complicità, con una donna sensibile ed economicamente indipendente. Disponibile anche a trasferirmi, dopo adeguata conoscenza. Telefonare al 3339941739. 73enne gentiluomo, distinto, giovanile, di bell’aspetto, romantico, sensibile, affidabile, dal cuore grande, divorziato, non fumatore. Cerca anima gemella dolce, affettuosa, piacevole, signorile, romantica e non fumatrice. Risiedo in Lombardia, astenersi fuori zona. Rispondo solo a videochiamata o messaggio. Telefonare al 3203865026 (dalle 14.00 alle 21.00).

Relazioni | Lavoro | Collezionismo | Affitto | Vendo | Occasioni Queste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, L NST a`ZWP Lʯ__L]P NZX[]L]P Z aPYOP]P TXXZMTWT <`T [Z_P_P assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi

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Signora 63enne di Napoli, cerca signore massimo 70-72enne a scopo amicizia ed eventuale relazione, amante del cinema, teatro, mostre, musei, passeggiate, mare, montagna. Possibilmente della stessa città, ma non è indispensabile. No perditempo. Telefonare al 3381621978. 74enne pensionata, sola, colta, economicamente agiata, residente in provincia di Ravenna, conoscerebbe signore residente nelle vicinanze, colto, ricco e bello, simpatico, disponibile, generoso, di buon carattere, non fumatore e con innate doti manuali. Telefonare allo 050430605. 75enne pensionato, solo, libero, residente in Lombardia, nella provincia di Como, conoscerebbe signora sola e libera per sincera amicizia. Cerco una signora residente nelle mie vicinanze perché viaggio con i mezzi, non avendo l’auto per problemi di vista. Astenersi persone poco serie, anonime o che risiedono fuori provincia. Telefonare al 3334276676.

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compagnia. Sono una signora 65enne con poche amicizie, abito a Firenze, quindi conoscerei persone solo in zona. Massima serietà, no perditempo. Aspetto ¿duciosa. Telefonare al 3341963777. Signora 75enne, giovanile e piena di vita. Vorrei conoscere persone, possibilmente donne, a scopo amicizia, per gite, hobbies, tempo libero, cinema e corrispondenza. Preferibilmente di Lecce e dintorni. Telefonare al 3480065523 (ore mattutine). Pensionata, amabile, simpatica, incontrerebbe compagno (del Nord Italia) giovanile, buon carattere, appassionato di escursioni per mari/monti e visite artisticamente interessanti. Scrivere, allegando foto, a: Casella Postale 1020 - 6901 Lugano (Ch).

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TUTTE LE INSERZIONI SONO PUBBLICATE GRATUITAMENTE E NON DEVONO SUPERARE LE 50 PAROLE ! , ! " $ &$ Ľ " !, ĺ Ľ-u|ĺ ѵķ 1oll- Ѷķ 7;Ѵ ĺ ĺ ƓņѵņƑƏƐƒ mĺ ѵƒķ 1om ;uঞ|o m;ѴѴ- ĺ ƒņѶņƑƏƐƒ mĺ ƖƏķ _- blrov|o 7b ubrou|-u; m;]Ѵb -mm m1b 7b ;m7b|- o 7b Ѵo1- bom; 7b bllo0bѴbķ ѴĽbm7b1; 7b ru;v|- bom; ;m;u];ঞ1- 7;ѴѴĽbm oѴ 1uo ;7bѴb bo ]Ѵo0-Ѵ; o 7;ѴѴĽ mb|࢘ bllo0bѴb-u; ; Ѵ- 1Ѵ-vv; ;m;u];ঞ1- 1ouubvrom7;m|;ĺ o v|;vvo ĺ ĺ _- ru; bv|oķ bmoѴ|u; Ő-u|ĺ ƐƑőķ 1_; bm 1-vo 7b boѴ- bom; 7b |-Ѵ; o00Ѵb]oķ bѴ u;vromv-0bѴ; 7;ѴѴĽ-mm m1bo ࣏ r mb|o 1om m- v-m bom; -llbmbv|u-ঞ - mom bm=;ubou; - ƔƏƏ ; uo ; mom v r;ubou; - ƒĺƏƏƏ ; uoĺ |-Ѵ ruorovb|oķ ; b7;m b-lo 1_; r;u Ѵ- r 00Ѵb1- bom; -11; ;u;lo voѴo -mm m1b 1_; ubrouঞmo -m1_; t -m|o ru; bv|o 7-Ѵ v 77; o -u|ĺ ѵķ 1oll- Ѷĺ luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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50&Più SISTEMA ASSOCIATIVO E DI SERVIZI

VITA ASSOCIATIVA ASSISTENZA PREVIDENZIALE

Soluzioni giochi REBUS (7 6...) OC corre; sub ITO = Occorre subito... (...11 1 10) IN con TR arcieri; flette R E = ...incontrarci e riflettere

GIOCHI IN VERSI INDOVINELLI Quelle signore = Le campane L’aristocratico impazzito = Il libro

Stuzzica cervello

TEST 1 - I numeri che sostituiscono i punti interrogativi sono 2 e 0. Essi, infatti, permettono di rispettare il criterio logico utilizzato nelle altre tre figure: il primo numero rappresenta il numero di settori verdi che compaiono nella figura, mentre il secondo numero rappresenta il numero dei settori di coloro rosso che, infatti, nell’ultima figura contrassegnata dalla lettera d) non sono presenti. TEST 2 - I due numeri che sostituiscono i punti interrogativi sono 4 e 5. Essi, infatti, consentono di rispettare il criterio logico utilizzato nelle altre tre sequenze: il primo numero di colore rosso è la somma del quarto, quinto e sesto numero della sequenza, mentre il secondo numero rosso rappresenta la somma del primo, secondo e terzo numero della sequenza. Quindi:

TEST 3 - La figura che può essere considerata “intrusa” è quella contrassegnata dalla lettera d). Essa, infatti, è l’unica a non essere costituita da due parti uguali di colore diverso.

ASSISTENZA FISCALE TEST 4 - I due gruppi formati da cinque parole ciascuno si ottengono aggiungendo alle lettere del primo gruppo la vocale A e alle lettere del secondo gruppo la vocale E. Quindi, le parole del primo gruppo sono: BASE, FASE, MARE, BARO e SALE. Le parole del secondo gruppo sono: BENE, GENE, TELO, SEME, SETE.

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BAZAR

a cura del Centro Studi 50&Più

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CASA

SPORT

VOLONTARIATO

PARKINSON: UNA CASA IDEALE PER I PAZIENTI “Home Care Design for Parkinson’s Disease” è il progetto internazionale che vuole realizzare una “casa ideale” per chi convive con il Parkinson e i caregiver. Promosso da Fondazione Zoé – Zambon Open Education realizzato dall’Università di Firenze – Dipartimento di Architettura DIDA, Laboratorio di Ergonomia e Design (LED), con il patrocinio di Confederazione Parkinson Italia e Fondazione Limpe per il Parkinson. Un progetto innovativo che cercherà di redigere un elenco di “Linee guida progettuali” e indicazioni di intervento rivolte ai progettisti, agli operatori e alle persone direttamente coinvolte dalla malattia.

APRE A ROMA LA “PALESTRA DELLA SALUTE” È stata da poco inaugurata la prima Palestra della Salute di Roma e del Lazio. L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Talento & Tenacia”, che ha lo scopo di realizzare percorsi di inclusione sociale e di partecipazione giovanile, utilizzando quale leva e strumento valoriale lo sport di squadra. Attraverso la Palestra della Salute, infatti, saranno proprio i giovani atleti a seguire gli anziani in un invecchiamento attivo formando anche alcuni “social trainer”, figure professionali innovative che uniscono competenze sportive, sociali, digitali e relazionali.

PER UN TEMPO “ATTIVO” Ha preso il via il nuovo progetto “Attivo il mio tempo: un pensionamento generAt(t)ivo”, promosso da Csv Belluno-Treviso con i Coordinamenti del volontariato e le associazioni del territorio. Si tratta di iniziative promosse per incentivare l’invecchiamento attivo e la cultura del volontariato, combattendo i fenomeni di marginalità e fragilità, per una maggiore inclusione sociale dei cittadini in fase di pensionamento o pensionati, veri protagonisti nella costituzione di comunità più solidali e vicine al prossimo. In programma anche un ciclo di 10 incontri pubblici dedicati.

A POTENZA SI LAVORA “A CASA COI NONNI” Si chiamano South workers coloro che possono lavorare da una sede diversa da quella del datore di lavoro e decidono di farlo nel Sud Italia. Ed è pensato per loro il progetto “A casa coi nonni” ideato dalla cooperativa Universosud, con il patrocinio del Comune di Potenza, dell’Università degli studi della Basilicata, di Confcooperative e dell’Ordine degli psicologi di Basilicata. L’obiettivo, infatti, è proprio quello di connettere i giovani con anziani soli autosu̇cienti, realizzando alloggi che permettano loro di risparmiare sul costo dell’ȧtto in cambio di un supporto digitale - e non solo - ai senior.

PIÙ “SPRINTT” ALL’INVECCHIAMENTO “Sprintt” è il nome del progetto europeo coordinato, in Italia, dai ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. Lo studio, di durata triennale e con un finanziamento di 49 milioni di euro, ha cercato di identificare gli strumenti per contrastare la fragilità fisica e la sarcopenia. Per farlo è stato chiesto ai 1.500 partecipanti over 70 di compiere 400 metri in meno di 15 minuti. I risultati dello studio hanno evidenziato come un’alimentazione personalizzata e la regolare attività fisica possano ridurre del 22% il rischio di disabilità motoria nelle persone sopra i 70 anni.

LIBRO ZAINAB CONQUISTA NEW YORK di Ayesha Harruna Attah Marcos y Marcos, 2022, pp. 368 Zainab finalmente si trasferisce nella città dei suoi sogni, New York: vuole diventare illustratrice, bersi tutta Manhattan e conoscere l’amore. Ma le cose girano come credono loro. Trovare un posto dove vivere, che non puzzi o senza cuginetti appiccicati, è un’impresa; l’amica di sempre si atteggia a gran banchiera; lo stage alla Altogether inizia con una pila in¿nita di scansioni. Così, la via per diventare una celebre graphic novelist sembra molto in salita. Per di più, ci si mettono di mezzo stranissime voci di antenate dall’Africa che la frenano a ogni passo. luglio/agosto 2022 | www.spazio50.org

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Lettere al direttore

Risponde Giovanna Vecchiotti Direttore responsabile 50&Più

NON BISOGNA MAI SMETTERE DI IMPARARE ; ;uvb 1ov|-m|;l;m|; -ѴѴ- ruo -ķ bm o]mb 1-lroķ ࣏ m- 7;ѴѴ; 1_b- b r;u m bm ;11_b-l;m|o -ম oĺ -11b-lo1b ] b7-u; 7-ѴѴ- 1 ubovb|࢘ ; 7-ѴѴ- v;|; 7b 1omov1;m -ķ -m1_; v; -00b-lo v r;u-|o ľ m- 1;u|- ;|࢘Ŀ

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Grazie Mariella,

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innanzitutto per averci regalato la bellissima immagine di lei che scrive “alla vecchia maniera” in riva al mare. Un quadro prettamente estivo che si sposa bene con questo numero di 50&Più dedicato alla bella stagione. E complimenti anche per la sua fame di conoscenza. Non è consueto, infatti, trovarsi di fronte ad una persona non più giovanissima così curiosa e desiderosa di sperimentare e studiare, ma soprattutto dotata di quella sana dose di umiltà che suggerisce quanto si possa ancora imparare nonostante l’età. E condivido pienamente la sua ăermazione: “Così, non solo mi arricchisco culturalmente, ma divento sempre più indipendente”, un concetto che ha radici lontane, tanto che Socrate era solito ăermare che “Il sapere rende liberi, è l’ignoranza che rende prigionieri”. Pensare con la propria testa, decodi¿care la realtà e utilizzare gli strumenti giusti per agire sono tra le più grandi abilità che l’uomo possiede, e tutto ciò può essere ampli¿cato dalla cultura. Perché, non solo “con la cultura si mangia” ma si diventa sempre più liberi.

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Buona estate a tutti

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www.spazio50.org | luglio/agosto 2022


ESSE LE COMPR I PER ORIGINAL I! GLI OCCH

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Kathy ha migliorato la sua vista con Blue Berry, e ha impressionato la sua oculista

La mia vista è migliorata, grazie a Blue Berry! Kathy ha scritto per raccontarci la sua meravigliosa storia: “Sono una donna di 62 anni, che ha portato gli occhiali fin dall’età di 10 anni. Un giorno feci un normale controllo della vista, ma i risultati non furono molto confortanti. Mi ricordai di aver letto di Blue Berry su alcune riviste, così, qualche tempo dopo, iniziai ad assumerlo. Tornai dalla mia oculista per i controlli di routine, e mi fece notare che la mia parte visiva riguardante la lettura era notevolmente migliorata. Ne restò letteralmente impressionata.

LO SAPEVI?

nda guerra Durante la seco dell’aviazione mondiale i piloti ti poiché inglese erano no iderevoli mangiavano cons illi neri la notte quantità di mirt in missione, per prima di andare QRWWXUQD DIÀQDUH OD YLVLRQH

Non starò mai più senza Blue Berry™ Le dissi che avevo iniziato a prendere le compresse di Blue Berry e lei mi confermò che molto probabilmente erano state queste a farmi migliorare la vista. Volevo solo far sapere a tutti che prodotto meraviglioso è Blue Berry. Ho portato gli occhiali fin da quando avevo 10 anni ed ora che ne ho 62, la mia vista è migliorata! Non starò mai più senza Blue Berry. Grazie per avermi fatto conoscere questo prodotto così efficace che mi ha aiutato a migliorare la vista” Blue Berry è l’integratore naturale per la vista più venduto in Scandinavia e lo è da almeno dieci anni. Blue Berry è approvato dall’associazione per la salute Canadese come integratore utile nella prevenzione della degenerazione maculare e della cataratta.

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