Professional Parquet n.5/22

Page 1

ANNO 31 • N° 5/2022 ISSN 2612-3622 QUINE SRLVIA G. SPADOLINI, 720141 MILANO Follow us! MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE SCALE, PIANEROTTOLI E GRADINI DI LEGNO TIPOLOGIE, PROPRIETÀ, MATERIALI E DIRETTIVE PER I COMPLEMENTI D’INTERNI SAPER ARREDARE CON IL PARQUET UN BIGLIETTO DA VISITA: LA CAPACITÀ DI CHI VI HA LAVORATO COVER STORY IL PARQUET SU MISURA, COORDINATO ALLA BOISERIE PER I PROGETTI DI INTERIOR DESIGN PIÙ RICERCATI, ANCHE LE BOISERIE SONO SU MISURA E CON GAMME COLORI INFINITE PARQUET POUR L’HOTELLERIE RECUPERARE IL MANUFATTO DI UNA CHIESA SCONSACRATA

Organizzato da

Linea Ambiente

*Testato secondo la norma UNI EN 16640 – non derivante da agricoltura biologica CARVER S.r.l - Via Giovanni XXIII, 36 - 20053 Rodano (MI) ITALY - www.carver.it
La prima linea di prodotti bio-based* per professionisti

Parquet

Redazione

Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile

Vanessa Martina | Coordinamento Editoriale v.martina@lswr.it

Consulenti tecnici

Domenico Adelizzi - Massimo Corsico Mauro Errico - Roberta Mutti

Pubblicità

Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086 Ornella Foletti | Ufficio traffico ornella.foletti@quine.it

Servizio abbonamenti

abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105

Abbonamento annuale (6 fascicoli): 44,50 euro

Abbonamento per l’estero: 155 euro

Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) Arretrati: 17 euro

Responsabile della produzione

Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231

Grafica e Impaginazione: Life sh.p.k. Stampa: AG Printing

Editore

Quine Srl

Sede legale

Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it - tel. 02 864105

Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n°1219 del 29/10/2005. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati.Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Ai sensi dell’art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale.Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Quine Srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine Srl, Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.

Testata associata

EDITORIALE

4 • “Wax on Wax o ” Una rivoluzione silenziosa di Massimo Corsico

12 • Superbonus 110%, imprese che nascono e passano come comete

L’iniziativa dei bonus rappresenta, come in parte dimostrato, un buon volano per l’economia con l’incremento delle commesse edili. Allo stesso tempo, però, sorgono imprese improvvisate con mano d’opera non qualificata… di Mauro Errico

Sommario ANNO 31 • N° 5 • NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 2 8 • News dal mondo
PROFESSIONAL
In copertina: Moove, boiserie in legno naturale o polimeri, realizzata da Déco; collezione Urban, finitura Kintai Cedar

POSA

20

• Saper arredare con il parquet

Un biglietto da visita dal quale si può comprendere il carattere del proprietario e la capacità di chi vi ha lavorato di Mauro Errico

DESIGN

46

• Parquet pour l’hotellerie

Recuperare il rilevante manufatto di una chiesa sconsacrata per insediarvi un hotel con ampie e diversificate strutture accessorie e di supporto proprie della funzione ricettiva di alto livello di Massimo Corsico

26

• Non solo parquet: scale, pianerottoli e gradini di legno Tipologie, proprietà, materiali e direttive per questi importanti complementi d’interni di prof. Domenico Adelizzi

36

• Vespai con sorpresa Numerose doghe con deformazioni dimensionali: quando l’umidità in eccesso modifica la struttura; A cosa deve prestare attenzione un parchettista? di Mauro Errico ARCHITECT@WORK

42

• Professional Parquet ad ARCHITECT@WORK

Con oltre 200 espositori, è giunta al termine l’ottava edizione di ARCHITECT@WORK evento dedicato all’innovazione riservato ad architetti e interior designer

TENDENZE

56

• Il parquet su misura, coordinato alla boiserie

Per i progetti di interior design più ricercati, anche le boiserie sono su disegno e su misura, e con gamme colori infinite, per interni sempre più personalizzati di Roberta Mutti

Sommario ANNO 31 • N° 5 • NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 3
COVER STORY

“Wax ON Wax OFF

UNA RIVOLUZIONE SILENZIOSA

Di recente mi sono imbattuto in un saggio di James Wines (artista e architetto americano) Pubblicato su Blueprint Magazine con il titolo “From Hand to Mouse and Back Again” , il saggio dell’architetto statunitense propone l’argomento del disegno a mano come mezzo di rappresentazione architettonica nell’era digitale Mentre leggevo il sopracitato saggio la mia mente correva indietro nel tempo Erano gli anni Novanta quando, preparando l’esame del corso tenuto dal Professore Gianni Ottolini di Architettura degli Interni, incontrai e conobbi Roberto Poggi Gli chiesi subito appuntamento e corsi a Pavia in Via Campagna presso lo stabilimento che aveva fondato con il fratello Ezio (morto prematuramente) Mi diede preziosi consigli sul progetto d’esame e mentre si chiacchierava schizzava con una mina H2 da 0.5 con una precisione che mai fino ad allora ebbi modo di ammirare. Tirata una linea ne controllava in seguito la lunghezza con un decimetro di precisione in acciaio Ogni linea era corretta

al decimo, con un timido sorriso mi guardava con gli occhi luccicanti quasi a non voler mostrare vanto della sua incredibile capacità di misurare lo spazio sulla carta. Simili capacità le ritrovai nelle mani nodose di Vittorio Gregotti che nel 2014 con il suo libro “Il disegno come strumento del progetto

” esprime con forza che “la linea che separa progetto e disegno è sottile, i due termini si rincorrono scambiandosi e sovrapponendosi Il senso dell’uno si rispecchia nella forma dell’altro e il processo che entrambi compongono lega il segno all’idea e la forma al valore profondo dell’abitabilità. Disegno è sintesi estrema dell’idea di architettura” Negli anni Novanta del secolo scorso ogni architetto progressista nel mondo era ossessionato dall’elevare la declinazione computerizzata a nuove vette di supremazia illustrativa La competenza nel rendering al computer veniva applaudita come una sorta di impresa trascendentale alla ricerca della fedeltà fotografica del disegno digitale James Wines racconta che tutto ciò che veniva sfornato in quei giorni sembrava troppo bello per essere

4
Il punto EDITORIALE
Pitture rupestri, Grotte di Altamira (Spagna)

vero e lo era Che fare del desiderio di affinare le proprie capacità manuali e imparare disegnare alla vecchia maniera? Se ci si concentra esclusivamente sulla sola illustrazione generata dal computer, qualcosa di concettualmente profondo viene perso nel processo di progettazione Un aforisma di Pablo Picasso recita a proposito della rivoluzione digitale (1960): “I computer sono inutili Possono solo darti risposte”. Ovvero non possono formulare domande. Perché i meccanismi di risposta elettronica sostituiscono la filtrazione dello sviluppo dell’idea che invece avviene attraverso mezzi tattili guidati della punta delle dita Il fertile territorio dell’“incidente subliminale” viene perso James Wines parla della calligrafia marginale che gocciola fuori dal bordo della carta, alla congestione involontaria di linee ondulate senza alcun significato apparente, alle sgradite macchie di inchiostro che cadono dalla punta di una penna o all’inclusione di riferimenti visivi apparentemente irrilevanti che non hanno nulla a che fare con le intenzioni iniziali

La scia caotica di ambiguità lasciate da sbavature casuali di carboncino e acquerelli è spesso trampolino di lancio

per nuove idee. Ma oggi gli occhi si sono abituati a distinguere l’asciutto dalla sostanza; James Wines ha gradualmente acquisito l’attitudine molto raffinata a rilevare la mediocrità (o una vera schifezza) in agguato sotto la lucentezza pittorica, al punto che ora può individuare l’abbagliamento L’architetto americano ci invita a ripercorrere la storia dell’invenzione grafica e il suo rapporto con la fusione di segni, simboli e scelte estetiche. Dal ritrovamento delle pitture rupestri di Altamira e Lascaux (rispettivamente nel 1879 e nel 1940) si è confermato il fatto che le culture paleolitiche già trentamila anni fa avevano padroneggiato l’arte del disegno e posto le basi per tutta la successiva selezione grafica nella formazione di linguaggio scritto Picasso pianse quando vide per la prima volta le pitture rupestri spagnole, esclamando che “Dopo Altamira, tutto è decadenza” Capì che gli artisti profetici del Neolitico avevano anticipato non solo lo sviluppo dei geroglifici egizi e della calligrafia cinese migliaia di anni dopo, ma anche le basi significanti/significate della linguistica e il ruolo della mente e della mano nell’evoluzione delle idee visive Il bisonte, il cervo e il cinghiale sono rappresentati con una

5
Il punto EDITORIALE
Disegni di Vittorio Gregotti

straordinaria sensibilità nelle tecniche di rappresentazione – soprattutto in termini di scelte lineari e tonali – che sono parallele a quelle stesse abilità che si ritrovano nei disegni di Da Vinci, Rembrandt, Van Gogh, Matisse e Giacometti e in architettura, Alberti, Piranesi e Frank Lloyd Wright. Questi includono la conoscenza delle origini della lingua scritta, l’evoluzione della calligrafia, la natura del significato e la dimensione astratta che unisce elementi visivi positivi e negativi sul piano dell’immagine Wines parla principalmente di attingere dallo schizzo il ruolo sussidiario di registratore del processo di pensiero all’interno dell’obiettivo più ampio della progettazione edilizia. Come lo studio dell’artista per un dipinto o una scultura, la natura calligrafica dello schizzo concettuale è sempre un fattore decisivo nella sua qualificazione finale come arte Pensando a tutto questo riprendo e ritrovo nella mia libreria i “Quaderni senza parole” di Michele Reginaldi Ritrovo nei suoi disegni tutte queste considerazioni. Quella ricerca della qualità calligrafica di cui sopra Nel dialogo tra Michele Reginaldi e Bruno Pedretti, d’introduzione alla pubblicazione, emerge che per l’architetto Michele Reginaldi “i quaderni bianchi annotano, sviluppano e ogni volta ripartono appunto da intuizioni sulle forme svincolate da necessità di lettura contestuale”. Infatti, il lavoro presentato in “Quaderni senza parole” traccia il senso del disegno come strumento di ricerca attraverso le sostanze di cui si compone il progetto “Il punto di vista

BIBLIOGRAFIA

ricorrente nelle pagine è tridimensionale e applica le convenzioni del disegno architettonico che si sono imposte da almeno sette secoli nella disciplina dell’architettura: pianta, sezione, prospetto e assonometria”. L’architetto Reginaldi nei quaderni bianchi vuole “riportare la disciplina architettonica a una lingua compositiva I quaderni bianchi cercano di sospendere le variabili ambientali, le domande contestuali e le soluzioni operative, che invece si riprendono tutti i loro diritti quando la spazialità astratta sottesa al mondo fisico chiede di essere progettata per diventare luogo di nuove architetture I quaderni bianchi intrattengono dunque un rapporto stretto con l’architettura, ma assumendola nel momento di maggiore radicalità concettuale e convenzionale di arte dello spazio” Quindi Pedretti commenta che per Michele Reginaldi “il segno è un primo tracciato non ancora finalizzato ad alcuna realizzazione, un po’ come nell’Arte della fuga di Bach, che il grande musicista scrisse senza specificare a quali strumenti fosse destinata per l’esecuzione” Personalmente ritengo che graffiare la carta con una penna o una matita siano un modo per ripristinare l’autenticità della rappresentazione Mantenere la connessione tra mente e mano sembra valido ora, come lo era per i maestri dell’arte rupestre che hanno immortalato la caccia a Lascaux e Altamira Oggi è imperativo saper avvalersi in modo appropriato delle competenze manuali e digitali “Togli la cera metti la cera”

“Quaderni Senza Parole - Il Disegno di Michele Reginaldi”, Bruno Pedretti, Poligrafiche Bolis, 2004, EAN 2562224144963 “Il disegno come strumento del progetto”, Vittorio Gregotti, Marinotti, 2014, EAN 9788882731519 https://architizer.com/blog/practice/details/james-wines-drawing-by-hand/ http://www.michelereginaldi.it/

6
Il punto EDITORIALE
Disegni di Michele Reginaldi tratti da Quaderni senza parole

CHIUSURA POSITIVA NONOSTANTE IL RALLENTAMENTO NEL TERZO TRIMESTRE

“Leggendo i dati del nostro Monitor, purtroppo, si conferma quanto avevamo detto e previsto nei mesi precedenti. I segnali di rallentamento c’erano e ci sono ancora e l’incertezza dello scenario geopolitico ed economico – commenta Claudio Feltrin , Presidente di FederlegnoArredo – ci costringe a essere estremamente prudenti, pur salutando con favore la chiusura d’anno con un segno positivo e che potrebbe chiudersi a doppia cifra”. Dopo il +24,5% registrato dalla filiera legno-arredo nel primo trimestre 2022, e il +22,2% del primo semestre 2022, il valore delle vendite della filiera è sceso a +17,7% nel periodo gennaio-settembre 2022 secondo i dati del Monitor LegnoArredo elaborato dal Centro Studi di FederlegnoArredo.

Al Monitor di FederlegnoArredo hanno partecipato oltre 450 aziende che per vendite totali hanno superato nel periodo indicato i 7,9 miliardi di euro: oltre 250 quelle del Macro Sistema Arredamento e poco più di 200 quelle del Macro Sistema Legno.

Deboli i segnali di una diminuzione dei costi Il rallentamento, seppur in un quadro complessivamente positivo, ha iniziato a farsi sentire nel secondo trimestre 2022 e si è confermato anche nel terzo, lasciando intravedere che anche il finale d’anno andrà in tale direzione.

Continua Feltrin: “Risultato tutt’altro che scontato che va però letto alla

luce dall’effetto, ancora rilevante, dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Se stiamo infatti assistendo a una diminuzione del costo dell’energia, che impatta positivamente sulle produzioni particolarmente energivore come i pannelli, al momento sono deboli i segnali di una diminuzione dei costi delle materie prime che vanno a comporre i nostri prodotti finali. La plastica registra a ottobre su settembre un -1,6%, l’alluminio un -1,3% e il rame -1,5%. Ancora troppo poco per poter dire che la tanta auspicata inversione di rotta è alle porte”.

risponde a un +8,1% per il MSA e un +17,1% per il MSL.

Il settore non ha mai smesso di investire

L’ export

della filiera legno-arredo – che rappresenta il 41% del totale – registra a settembre 2022 un +14% sul 2021 (era +16,3% nei primi sei mesi 2022) con un valore pari a circa 3,2 miliardi di euro, mentre il mercato italiano – che rappresenta il 59% – segna un +20,5% (era +26,7% nei primi sei mesi) con un fatturato valore di 4,7 miliardi di euro. Volendo azzardare una previsione di fine anno, per la filiera legno-arredo si potrebbe ipotizzare una chiusura a doppia cifra pari al +12%, che cor-

Le rilevazioni del terzo trimestre sono state anche l’occasione per sondare le aziende come si stanno organizzando rispetto ai loro piani di investimento. La sintesi che se ne può trarre è che il settore non ha mai smesso di investire, seppur costretto a fare delle scelte figlie del clima di incertezza. Le azioni prioritarie che i partecipanti all’indagine hanno messo in atto aiutano a disegnare il prossimo futuro evidenziando le problematiche che preoccupano le imprese, i driver che ritengono trainare il loro mercato di riferimento e gli asset strategici da custodire e potenziare. “In questo scenario – spiega il Presidente di FederlegnoArredo – proseguiamo con ancora più convinzione e determinazione nello sviluppo del progetto Fla-Plus avviato dalla Federazione proprio per sostenere e accompagnare le nostre imprese nel cammino della sostenibilità. Progetti

8 News DAL MONDO
È quanto riporta FederlegnoArredo secondo i dati del Monitor Legno-Arredo elaborato dal Centro Studi

concreti e partnership prestigiose che hanno il preciso obiettivo di non lasciare nessuno solo in questo percorso tanto di cile quanto ineludibile. Per noi la sostenibilità rappresenta il futuro, e la Federazione deve dare a tutte le aziende la possibilità di intraprendere questo cammino”.

Infatti, per il totale filiera legno-arredo oltre il 60% delle aziende rispondenti indica come prioritari gli investimenti per l’e cientamento energetico (per il 27% molto rilevante, per il 36% estremamente rilevante) a seguire, per il 54% dei rispondenti, gli investimenti produttivi (per il 35 % molto rilevante e per il 19% estremamente rilevante). Anche la digitalizzazione dei processi aziendali è percepita come molto rilevante (dal 31% dei rispondenti) o estremamente rile-

vante (dal 21% dei rispondenti). Il progetto avviato da FederlegnoArredo (Fla-Plus) ha ottenuto già un riconoscimento di assoluto prestigio, essendo la prima al mondo nella filiera legno-arredo ad aver ottenuto l’ammissione al Global Compact delle Nazioni Unite, il più importante programma globale di corporate sustainability

, per la validità e la qualità delle scelte intraprese. Il settore legno-arredo si conferma, dunque, attento al tema della sostenibilità, declinandolo con pragmatismo alla luce dei forti aumenti del costo dell’energia e della di coltà di reperire materiali. Sebbene la sostenibilità non venga annoverata in modo diretto tra le azioni prioritarie, i rispondenti ne riconoscono il valore e la necessità di perseguirla, anche all’interno di azioni come gli investimenti produttivi e di e cientamento.

SUPERBONUS, FINO A 5 CESSIONI E PROROGA CILAS AL 31 DICEMBRE

Arriva il via libera in commissione Bilancio al Senato: confermata la proroga della Cilas e aumenta il numero delle cessioni possibili verso intermediari per favorire un mercato più liquido di Franco Metta

Il lavoro svolto in commissione Bilancio al Senato la settimana scorsa ha prodotto i primi risultati e per domani 20 settembre la legge di conversione del decreto Aiuti quater (D.L 176/2022) approderà in aula per completare la prima lettura. Il tutto dovrebbe completarsi entro il temine di scadenza del 17 gennaio. Vediamo dunque alcune delle novità del testo, che questo punto, non potrà più essere modificato.

Si è intervenuti innanzitutto sul Superbonus e sulla cessione dei crediti con un intervento in due fasi, prima nella legge di conversione e, poi, in manovra. Nella legge di conversione viene introdotto il nuovo prestito ponte garantito

da Sace, a beneficio delle imprese con problemi di liquidità, a causa della mancata monetizzazione dei crediti fiscali (i cosiddetti crediti incagliati). Gli sconti maturati dalle imprese alla data del 25 novembre potranno essere considerati nella valutazione del merito creditizio.

La misura è limitata alle imprese che hanno effettuato lavori di Superbonus.

Sono state modificate poi regole in materia di cessione dei crediti che passano, da quattro a cinque.

La prima è libera, poi le altre sono possibili solo verso banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni e anche il trasferimento da banca a correntista partita Iva.

La seconda parte in legge di Bilancio prevede la proroga dal 25 novembre al 31 dicembre della scadenza per presentare le Cilas e poter usufruire del 110% (al posto del 90%) anche nel 2023. Come già annunciato nei giorni scorsi questa novità lascia invariato al 24 novembre il termine per le delibere condominiali.

9 News DAL MONDO

IMPRESE che nascono e passano come COMETE

Come ben conosciuto ai più, il Superbonus altro non è che un’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico L’iniziativa ha lo scopo di agevolare al massimo, le ristrutturazioni in edilizia facendo sì che questo settore dell’economia italiana potesse essere da traino a una ripresa dell’economia medesima Come sappiamo, nel campo edile molteplici sono le attività interessate, dai professionisti (geometri, architetti, ingegneri, progettisti) alle stesse imprese edili, carpentieri, muratori, imbianchini, elettricisti, idraulici, falegnami e anche parchettisti. Oltre ad altre categorie ovviamente, quindi un panorama ampio di attività che concorrono tutte insieme all’incremento del PIL italiano, dato che spesso ci viene propinato sia dalle televisioni che dai giornali

DUBBI E PERPLESSITÀ

Effettivamente, le commesse edili hanno avuto un notevole incremento: sono state molte le imprese di tutti le tipologie che si sono trovate in difficoltà nell’evadere gli incarichi e ordini ricevuti, non solo per l’incremento della domanda, ma anche perché è emersa – in tutta la sua evidenza – la notevole carenza di mano d’opera specializzata Un problema questo che parte da lontano Altro aspetto interessante, prodotto espressamente da questa detrazione fiscale, è la nascita improvvisa di decine di aziende, nel campo edile, che si sono poi “gettate” nel mercato delle commesse edili Devo dire che i risultati non sono stati sempre il massimo, soprattutto in termini di qualità finale dei lavori eseguiti Durante lo svolgimento della mia attività peritale, mi è capitato più volte di trovarmi in contesti alquanto imbarazzanti dal punto di vista tecnico, soprattutto perché le problematiche contestate erano insorte a causa di errori madornali Le fotografie dei vari episodi elencati parlano da sole

12
L’INIZIATIVA DEI BONUS RAPPRESENTA, COME IN PARTE DIMOSTRATO, UN BUON VOLANO PER L’ECONOMIA CON L’INCREMENTO DELLE COMMESSE EDILI. ALLO STESSO TEMPO, PERÒ, SORGONO IMPRESE IMPROVVISATE CON MANO D’OPERA NON QUALIFICATA…
SUPERBONUS 110%

L’iniziativa dei bonus nell’edilizia può rappresentare, come in parte dimostrato, un buon volano per l’economia medesima con l’incremento delle commesse edili. Allo stesso tempo, però, si dovrebbe necessariamente provvedere a formare mano d’opera qualificata e, soprattutto, verificare con più frequenza che le imprese che ricevono

determinate commesse siano effettivamente all’altezza di poterle svolgere Imprese che nascono e passano come una cometa, non sono mai di buon auspicio *Perito Esperto C C I A A Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera.

PRIMO EPISODIO: ACQUA DA TUTTE LE

PARTI!

Nella diretta osservazione esterna il pavimento ligneo esaminando presentava difetti o anomalie riconoscibili, risultando la superficie stessa della pavimentazione discontinua, in quanto erano presenti varie zone distaccate dal supporto stesso oltre a una conformazione concava dei listelli

In un appartamento veniva lamentata la deformazione di parti del pavimento in legno di nuova costituzione, ma al contempo riferivano che il piano di posa era idoneo dal punto di vista igroscopico e che quanto lamentato era circoscritto a due zone ben precise

La tipologia del manufatto ligneo è identificabile quale massiccio m/f della specie legnosa Teak (Tectona Grandis) con dimensioni nominali dei singoli listelli pari a mm 600/1000 di lunghezza per mm 100 in larghezza e uno spessore di mm 15 allo stato grezzo

La metodologia di posa in opera impiegata è per incollaggio totale con adesivo specifico sintetico bicomponente; il supporto di posa è rappresentato da un massetto autolivellante a base cementizia, il disegno di posa del parquet è a cassero (o tolda di nave) sfalsato posto di fianco alla porta di ingresso principale La finitura protettiva superficiale è stata eseguita con un prodotto verniciante a basso impatto ambientale.

La conformazione concava dei listelli è data dalla deformazione dimensionale in larghezza che ogni singolo elemento ligneo ha assunto; detta situazione dimensionale è estesa, con più o meno intensità, non su tutta la superficie lignea, ma in due porzioni ben precise prossime a due porte finestre attraverso le quali si accedeva a un lastrico solare All’apertura delle due porzioni di pavimento danneggiato, era visibile addirittura la presenza di “acqua” sotto l’intra-

13
SUPERBONUS 110% CONTINUA A PAG. 14

dosso delle doghe medesime Dato che era possibile osservare la concentrazione dell’acqua a occhio nudo, parlare di una “semplice presenza” di umidità intrinseca poteva essere addirittura riduttivo.

Una volta rimosse le doghe, e osservata la presenza dell’acqua, si è proceduto a una verifica strumentale del contenuto di umidità in peso nel piano di posa, oltre ai valori relativi ambientali e anche a una rilevazione (stima) dell’umidità presente nel legno medesimo

La verifica è avvenuta con metodo a reazione chimica (carburo) contemplato dalla norma UNI 10329 con valori accertati che variavano dall’1,5% al 2% massimo sempre in peso I valori ambientali, al momento del sopralluogo,

erano pari al 58,2% di Ur e una T di 13,2°C, mentre il legno presentava valori di stima dell’umidità che andavano dal 13% al 18%. Ovviamente data la presenza di “acqua” Interessante il fatto che il piano di posa dava comunque valori entro la norma o coincidenti con il valore massimo consentivo. Pertanto, la domanda era: da dove proveniva l’eccesso di acqua rilevata e ben visibile nelle porzioni di pavimento esaminate? Abitazioni di nuova costruzione, presenza di guaine impermeabilizzanti, infissi di ultima generazione etc., insomma apparentemente una situazione che poteva far propendere per un accidentale sversamento di acqua all’interno dell’abitazione e non altre fonti o cause accidentali Una delle ipotesi formulate, ma che prendeva sempre più consistenza, è la presunta infiltrazione di umidità proveniente dalle terrazze (l’appartamento è posto all’ultimo piano e ha ben quattro porte finestre che danno accesso alla terrazza) Per quanto concerne la struttura delle pavimentazioni relative alle terrazze, le stesse sono state così costituite (come dichiarato dall’impresa costruttrice):

• Solaio;

• Passaggio di tubazioni e impianti;

• Isolante;

• Prima e seconda guaina incrociate;

• Massetto per pendenze;

• Pavimentazione.

14
SUPERBONUS 110%

Le guaine incrociate sono in totale due, di cui l’ultima posta in opera a risalire sulla parete (la cosiddetta mantellina)

Per quanto concerne lo scarico delle acque, oggetto di discussioni tecniche, è doveroso sottolineare alcuni aspetti, ovvero:

• vi è uno strato di pendenza che assicura il corretto deflusso delle acque;

• il bocchettone di raccolta delle acque è distanziato dal bordo verticale, ciò per evitare che lo stesso si ostruisca in caso di depositi dovuti al vento, chiaramente la terrazza deve essere lo stesso pulita regolarmente;

• il bocchettone di raccolta delle acque meteoriche, della terrazza più grande, che ha una superficie di circa 30 mq, è stato inserito tenendo conto che lo stesso è in grado di raccogliere le acque di un tetto avente superficie fino a 60 mq e con maggiore velocità di deflusso date le diverse pendenze.

Si accerta poi che quanto avvenuto, si era manifestato nell’immediatezza di un fenomeno di piogge con intensità alquanto moderata; ciononostante, si è potuto accertare la presenza di notevole quantità di acqua rimasta ferma nella terrazza più grande, dell’appartamento di parte ricorrente Le foto qui presenti dimostrano come l’acqua piovana non riesca a defluire regolarmente a causa dell’ostruzione

delle bocchette di scarico. Si può osservare come addirittura la canna dell’acqua utilizzata per annaffiare le piante, sia sollevata dal piano di almeno cinque centimetri, ovvero galleggia Altro particolare di notevole interesse è il livello raggiunto dall’acqua che si può individuare nelle relative fotografie dove si osserva proprio la quantità del liquido fermo davanti alla persiana chiusa. Era quindi logico attendersi un’infiltrazione di acqua all’interno dell’appartamento dal momento che il livello dell’acqua supera abbondantemente le soglie e quindi anche le guaine poste in opera e che quindi non sono sufficienti a contenere detta situazione

In conclusione, dopo avere asportato il bocchettone dello scarico di raccolta delle acque, si è potuto constatare come la tubazione inserita fosse di diametro assolutamente inferiore al minimo richiesto! Per cui un’immobile di pregio, presentava problemi simili a causa di un evidente errore di installazione, di una tubazione di diametro assolutamente ridotto.

15
SUPERBONUS 110%

SECONDO EPISODIO: UN DISLIVELLO IMPRESSIONATE

Un sopralluogo condotto presso un’abitazione da poco ultimata per quanto concerne le fasi di ristrutturazione e dove il proprietario lamentava, a suo parere, qualche problema per la stabilità degli arredi Sostanzialmente, come si può ben rilevare in alcune fotografie, quando hanno gettato il massetto nuovo, diciamo che l’operazione sia stata fatta o a occhio oppure così come “torna torna”, tanto va bene ugualmente, giusto?

Impressionante il dislivello presente in varie zone delle pavimentazioni , che nel frattempo erano state posate sempre dalle stesse persone Alla domanda del proprietario, ovvero come si poteva rimediare, l’unica risposta possibile, anche se a malincuore, è stata : tutto da rifare!

Quindi o gli arredi rimanevano in bilico, oppure andava instaurato un procedimento giuridico nei confronti dei soggetti che avevano curato

l’intera ristrutturazione però con il dubbio che fossero rintracciabili dato che già non rispondeva più nessuno ai numeri di telefono che il proprietario aveva Non ho saputo come è stato deciso di procedere, ma ritengo che al momento gli arredi siano rimasti sempre ballerini

Queste situazioni si sono evidenziate in particolare dove sussiste il “chiavi in mano”: il committente appalta il lavoro a un unico soggetto, il quale poi si occupa in pratica di tutte le tipologie di lavori necessarie ricorrendo a sua volta (in subappalto) ad altre aziende. Il problema è che, sovente, si hanno situazioni dove principalmente per questioni economiche, questi soggetti ricorrono a personale del tutto inesperto e non qualificato che niente hanno a che fare con le specifiche dei lavori ai quali sono chiamati a svolgere.

16 SUPERBONUS 110%

TERZO EPISODIO: UN IMPASTO FRIABILE

Per concludere un altro emblematico episodio e qui , questa volta per fortuna , siamo arrivati in tempo La richiesta veniva sempre da un proprietario che aveva in corso una ristrutturazione di ben due appartamenti che facevano parte di un unico immobile

La domanda era di verificare se il massetto gettato su di un impianto radiante fosse a norma , o quanto meno accettabile , oppure quali fossero i problemi e come risolverli Il primo sopralluogo, alla presenza dell’impresario, non fu particolarmente soddisfacente dal punto di vista tecnico L’impresario sostenne fin da subito che era tutto regolare e che quanto si vedeva , sarebbe stato sistemato con un po’ di primer‥ Allora non rimase altro che raccogliere le schede tecniche , informazioni di cantiere e tornare con strumentazioni a fare alcuni rilievi

Le indagini permisero di accertare che il prodotto cementizio, a rapida essiccazione con ritiro controllato, era stato miscelato e gettato fra la fine del mese di luglio e la metà del successivo mese di agosto, in pieno periodo fra i più caldi in assoluto L’impasto veniva fatto all’esterno a mano, con badile e versando acqua a occhio con un secchio ; successivamente per mezzo di una carriola , il quantitativo che poteva entrarci veniva portato all’interno dell’appartamento attraverso una scala esterna fatta con pannelli di legno Il tutto ovviamente a piedi e sotto il sole Quando feci presente ai due “muratori” presenti in cantiere che questa procedura era del tutto sbagliata , mi resi conto che a malapena capivano le mie parole in italiano. Quindi come pensare che potessero capire quanto scritto ben chiaro nelle relative schede tecniche?

Dal sopralluogo e dalle indagini condotte emerse in maniera molto chiara che :

17 SUPERBONUS 110%
CONTINUA A PAG. 18

• il massetto si presentava molto friabile in tutto il proprio spessore, circa 4 cm;

• la superficie molto grezza e inconsistente tanto da non consentire nemmeno prove di verifica della compattezza superficiale;

• presenza di altri prodotti cementizi, gettati sopra per cercare di sanare punti del massetto già precari fin da subito;

• impasto completamente friabile tanto da sgretolarsi con la semplice pressione delle dita.

In definitiva , dopo un secondo incontro con l’impresario, decisione unanime : asportare completamente tutto e incaricare un’altra azienda specializzata in massetti Chiaramente, l’asportazione dell’impasto, anche se friabile , ha comportato una notevole perdita di tempo stante la presenza dell’impianto radiante

18 SUPERBONUS 110%

Tékne The art of “know-how”

Logica e irrazionalità si fondono per decorare ambienti residenziali o commerciali, dove la vita scorre continuamente miscelando l’agire, il pensiero e il sentimento.

100% made in Italy since 1965 www.stile.com
hocstudio.it
Space A

Saper ARREDARE con il PARQUET

UN BIGLIETTO DA VISITA DAL QUALE SI PUÒ COMPRENDERE IL CARATTERE DEL PROPRIETARIO E LA CAPACITÀ DI CHI VI HA LAVORATO

di Mauro Errico

Fin dai tempi dei nostri avi, pavimentare con il parquet l’interno di un’abitazione, specialmente in determinati contesti come ville e appartamenti di pregio, era certamente un valore aggiunto oltre che una distinzione di appartenenza a una determinata categoria di ceto.

Non tutti, anzi pochissimi, potevano permettersi delle eccellenti pavimentazioni in parquet, le quali per lo più erano generalmente costituite da specie legnose di pregio poste in opera con intarsi o disegni geometrici. Nel decorso inevitabile del tempo, con l’avvento poi della industrializzazione, anche le pavimenta -

20 POSA
Inizio Lavori prove di assemblaggio varie parti pavimento (1) Inizio Lavori prove di assemblaggio varie parti pavimento (2)

zioni in legno hanno raggiunto qualsiasi abitazione, andando a rivestire più che altro quelle superfici di camere e/o luoghi di soggiorno del nucleo familiare, con elementi prima di dimensioni contenute e poi con l’introduzione degli stratificati anche dimensioni notevoli.

Ogni luogo è diverso naturalmente e richiede una particolare attenzione per tutti i dettagli, ancora di più se il cliente richiede particolari rifiniture o, meglio ancora, è l’architetto che progetta sostanzialmente la pavimentazione, come nel contesto esaminato in questo articolo.

IL PROGETTO

L’azienda che ha eseguito i lavori e di cui parliamo, Legnotech Firenze di Scarlatella Francesco, ha origini ben radicate nel tessuto artigianale locale prendendo vita ed evolvendosi dal capostipite – il maestro Gerardo Scarlatella – che da oltre 40 anni esegue lavori di prestigio sul territorio nazionale.

La pavimentazione in legno , che si può considerare benissimo come il principale arredo posto all’interno del pregevole immobile che si trova nelle colline fiorentine, sottoposto a una interessante e importante opera di ristrutturazione, è stato concepito dalla sapiente mente dell’arch. Pablo Bruno, un professionista di origine argentina, con la collaborazione e assistenza tecnica di Francesco Scarlatella.

Il materiale ligneo impiegato per creare questa armonia di colori e disegni è costituito da elementi lignei stratificati assemblati secondo il progetto personalizzato proprio dall’arch. Pablo Bruno il quale, utilizzando varie specie legnose quali Rovere, Noce Americano, Teak e

21 Lavoro di POSA
Inizio Lavori prove di assemblaggio varie parti pavimento (3) Inizio Lavori prove di assemblaggio varie parti pavimento (4) Inizio Lavori prove di assemblaggio varie parti pavimento (5)

Superficie pronta per il trattamento finale (2)

Superficie pronta per il trattamento finale (3)

mente i disegni dell’arch. Pablo Bruno, presso una nota industria con sede a San Miniato (PI) il Parchettificio Toscano S.r.l., azienda leader nella produzione di pavimenti a disegno.

La pavimentazione in legno, suddivisa per i vari locali interessati, ha ricoperto in pratica quasi l’intera superficie calpestabile dell’immobile, compresa una gradevole scala che si sviluppa su per i piani dell’immobile, con una conformazione a chiocciola.

Al piano di sbarco, con una conformazione tonda, vi è un disegno a intarsio che richiama sempre il motivo floreale, con fasce perimetrali ben definite da listelli di colore diverso dal corpo centrale; tutti i gradini sono stati rivestiti sempre in legno di Rovere e, come si può osservare in alcuni supporti fotografici, l’e etto visivo dall’alto è assolutamente unico sottolineando l’eccelenza delle rifiniture e delle lavorazioni eseguite dalle maestranze del team

Legnotech Firenze.

Superficie pronta per il trattamento finale (2)

Acero, ha creato una sinfonia di contrasti molto gradevoli e, se si vuole, anche confortevoli alla vista. Il materiale è stato preparato e predisposto, seguendo ovvia-

La percezione che si ha dell’insieme della pavimentazione evidenzia in maniera palese un carattere omogeneo, pur essendo presenti varie specie legnose; sicuramente la scelta della classe di aspetto dei materiali e, in particolare la finitura protettiva, ha fatto sì che la pavimentazione esprima quel caldo tepore quasi rassicurante per chi vi abita.

22 POSA

FASI DI LAVORAZIONE

Per quanto si attiene alle fasi di installazione, ovvero di assemblaggio delle varie tipologie di pavimentazione, ha richiesto tutta l’esperienza manuale degli operatori esecutivi dell’intera opera.

L’azienda fiorentina, la Legnotech Firenze s.r.l. rappresentata da Francesco Scarlatella, figlio d’arte, con l’ausilio di validi collaboratori, anch’essi artigiani esperti del settore, quale il Giulio Preneloup (esperto installatore di scale) e Lorenzo Barbieri (responsabile delle fasi di incollaggio e assemblaggio di tutte le varie parti) e Gerardo Scarlatella, in collaborazione con Francesco Scarlatella per le rifiniture, hanno insieme espresso un eccellente livello di professionalità tecnica.

La pavimentazione in legno ha richiesto varie fasi di pre-assemblaggio , al fine di verificare l’esattezza di quanto risultante dai disegni predisposti dall’arch. Pablo Bruno, dopo di che iniziava la vera e propria fase di incollaggio al piano di posa.

Il piano di posa era costituito da un massetto cementizio, di nuova costituzione, ottimamente preparato e, chiaramente, verificato dall’azienda esecutrice dell’opera secondo tutte le indicazioni di norma. L’incollaggio della pavimentazione, oltre che la costruzione diciamo del rivestimento della scala, è stato portato avanti utilizzando dell’adesivo sintetico bicomponente prodotto e fornito da MAPEI . L’assemblaggio delle varie parti di pavimento, dove era prevista la presenza di fasce di rigiro con doppio bindello in sovra colore, con agli angoli delicati disegni a intarsio che richiamavano un motivo floreale, sono stati tutti eseguiti con la massima cura non solo dei dettagli ma anche e soprattutto con la verifica, centimetro dopo centimetro, delle misure perimetrali.

Tutti i campi centrali sono stati invece posati sempre con elementi di Rovere e disegno a spina reale o italiana andando quindi a chiudere con estrema precisione contro le fasce perimetrali, ove presenti. Questa operazione certosina ha fatto sì che le varie di erenze di misure perimetrali venissero ridotte in pratica quasi a zero o, addirittura, eliminate; come si vede dai supporti fotografici tutto è tornato con la massima precisione.

23 Lavoro di POSA
Particolari e etti finali pavimento finito (2) Particolari e etti finali pavimento finito (1)

La cura e attenzione alle misure, ha dato maggiore risalto a particolari quali la stanza del camino dove lo stesso è stato incastonato al centro del disegno con motivo floreale che richiama quello presente nella pietra serena portante dello stesso camino.

In particolare, il piano di sbarco della scala a chiocciola , un unico grande tondo a disegno assemblato pezzo per pezzo, rappresenta un’altra fase molto delicata dell’intero lavoro di posa in opera. La porzione di pavimento tondo con disegno di natura geometrica, posizionata nel vano di sbarco della scala, assemblata a pezzi ha richiesto anche la massima cura con pesi al fine di non avere la benché minima incertezza sulla completa planarità dei manufatti lignei a contatto con il piano di posa.

Una procedura di installazione che ha richiesto notevole tempo di esecuzione, al limite dell’esasperazione tecnica, ma certamente ottimale dal punto di vista del risultato; come si osserva un perfetto ottagono i cui lati di contatto coincidono perfettamente con le otto colonne che sostengono gli altrettanti archi che circondano la parte di accesso alla scala. Lo sbarco della scala porta al salone del camino dove è anche posizionata la cucina open space, una bellissima e gradevole zona dove il tempo non trascorre mai.

La finitura protettiva superficiale dell’intera pavimentazione e anche della scala come da indicazione di Francesco Scarlatella ha richiesto una ricerca sul mercato per confrontare le varie tipologie di finiture naturali, al fine di andare incontro quanto più possibile alle richieste del progettista arch. Pablo Bruno e garantire lo splendido risultato finale ottenuto.

La pavimentazione, una volta ultimata (ricordiamo che è stata fornita e posta in opera allo stato grezzo) doveva ovviamente subire un ciclo di prelevigatura e pulizia, quindi ricevere un trattamento che doveva essere protettivo, ma allo stesso tempo lasciare quanto più naturale possibile la percezione dell’intero manufatto ligneo. Dopo varie prove e preparazione di campioni, l’azienda fiorentina Legnotech Firenze, in accordo con la direzione dell’architetto, ha optato per una finitura monocomponente oleouretanica. L’e etto finale è quello assimilabile a un olio-cera, anche se il prodotto impiegato ovvero l’ Oil Wood Traffik della Chimiver S.p.A. è sostanzialmente una vernice modificata monocomponente, pronta all’uso.

Dai risultati ottenuti, si evidenzia come il prodotto impiegato abbia trasmesso alla pavimentazione in legno

24 POSA
Particolari e etti finali pavimento finito (3) Particolari e etti finali pavimento finito (4)

quell’aspetto caldo e morbido allo stesso tempo, come desiderato dalla committenza. Alle caratteristiche intrinseche del prodotto di finitura, si aggiunga anche una notevole facilità di manutenzione ordinaria nel tempo, che non dispiace mai a chi vive poi il pavimento tutti i giorni.

Il lavoro realizzato comunque lo si può definire non ordinario, fuori da quegli schemi ai quali oggigiorno siamo quasi abituati, come pavimenti con plance sempre a correre ad esempio; non ci sono termini per definire la realizzazione di quest’opera nata dalla fantasia di un architetto che ha immaginato fin dall’inizio come si poteva presentare il tutto, insieme sobrio ed elegante. Una realizzazione che ha richiesto comunque una preparazione tecnica e un’esperienza nel settore, che soltanto in pochi possono vantare, qui rappresentata si può dire da un’azienda a chilometro zero, il quanto unito all’impiego dei migliori prodotti del settore.

Particolari e etti finali pavimento finito (6)

Un pavimento in legno è il primo arredo che entra in un’abitazione ed è il biglietto da visita dal quale si può comprendere il carattere del proprietario e la capacità di chi vi abbia lavorato. Le fotografie parlano da sole…

Particolari e etti finali pavimento finito (5)

Prodotto di finitura finale

25 Lavoro di POSA

Non solo parquet: SCALE, PIANEROTTOLI E GRADINI DI LEGNO

TIPOLOGIE, PROPRIETÀ, MATERIALI E DIRETTIVE PER QUESTI IMPORTANTI COMPLEMENTI D’INTERNI

Una scala interna di legno salendo o scendendo i gradini o so ermarsi sul pianerottolo a parlare, sono operazioni comuni, ma per far sì che siano anche sicure e semplici per chiunque occorre che il sistema scala/pianerottolo/gra-

dini sia ben progettato, resistente, sicuro e a dabile. Con l’utilizzo del legno massiccio naturale e pannelli da esso ottenibili, soddisfare le sopraddette di erenti esigenze sono possibili, sempre che si operi con materiali idonei e si utilizzino tecniche costruttive congrue e consolidate.

26 APPUNTI TECNICI
di prof. Domenico Adelizzi

Una scala di legno, perché?

Il legno, da sempre è il materiale per eccellenza che infonde calore e benessere, usato nel campo dell’edilizia e delle costruzioni fin dall’antichità. Una volta, nelle abitazioni più umili, o comunque prima dell’avvento del calcestruzzo armato, le scale si realizzavano di legno con specie legnose locali della zona e che meglio si adattavano all’ambiente. Oggi la scala di legno è ritornata in auge come vero e proprio elemento d’arredo. Molte sono le realizzazioni fatte interamente di legno, oppure con materiali misti come legno-acciaio o legno-vetro. Per esempio, una scala che collega due piani all’interno di un appartamento con una struttura d’acciaio e le pedate di legno e un parapetto in vetro donano un e etto di leggerezza e la scala diventa il fulcro dello spazio all’interno della casa. Per scegliere il legno più adatto non c’è che l’imbarazzo della scelta: Rovere, Faggio o Noce per quanto riguarda la resistenza e la durata, mentre quello che varia è la tonalità, il disegno e l’e etto determinato dalle venature del legno. In genere una scala di legno si accompagna con la pavimentazione di legno e magari dei mobili anch’essi di legno; ecco che per sceglierlo più adatto per le scale conviene scegliere un legno uguale o simile a quello esistente o uno che ben si abbina con il resto delle tonalità della casa.

Tipologie

Nel proseguimento di questo scritto si analizzano i diversi aspetti tecnici e qualitativi delle scale interne a base di legno che sono a tutti gli e etti degli elementi edili. Le scale prefabbricate di legno e non solo si possono raggruppare in tre grandi famiglie: a giorno , a chiocciola ed elicoidali , e la di erenza consiste dal tipo di sviluppo verticale della scala e di come i singoli elementi che la compongono si collegano tra loro

Alcune tipologie delle scale a giorno

per assicurarne la stabilità, la tenuta e ovviamente l’utilizzo.

Scale a giorno

Si caratterizzano per la struttura portante inclinata che costituisce il piano d’appoggio dei singoli gradini ed eventuali pianerottoli. Di solito la struttura si realizza con una coppia di travi laterali oppure un’unica centrale, sulla quale si fissano, con metodi e accessori diversi, i singoli gradini. L’elemento d’appoggio per le mani (il parapetto) spesso è anch’esso collegato alla struttura portante o alla base dei singoli gradini. Tra le particolarità di questa tipologia di scale, rilevante importanza assume la fruibilità perché è strutturata in modo da garantire sia la facilità d’accesso sia la calpestabilità dei singoli gradini. All’interno di uno spazio abitativo, la scala giorno è un elemento che richiede maggiore ingombro rispetto a quelle a chiocciola o elicoidali; però, a suo favore vi è che lo spazio sottostante alla struttura è utilizzabile con l’inserimento di contenitori o d’altri elementi. L’insieme scala-contenitori aumenta notevolmente le funzioni dello spazio occorrente per installare la scala cosicché rendono il sistema, un importante elemento estetico e funzionale per l’arredamento dell’ambiente.

Le configurazioni

Dal punto di vista compositivo, le scale a giorno si possono suddividere in tre grandi tipologie: diritte, con gradino a ventaglio e rotazione delle rampe e con pianerottolo e rotazione delle rampe. Le scale del tipo diritto sono le più semplici e si possono considerare l’archetipo delle scale per ambienti interni. L’elemento caratteristico delle scale diritte è la pendenza e del conseguente rapporto tra la parte verticale (alzata) e quella verticale (pedata). La pendenza della scala Alcune tipologie delle scale a giorno

27 Parola ai POSATORI
Diritte Con gradino a ventaglio e rotazione delle rampe Con pianerottolo e rotazione delle rampe Diritte Con gradino a ventaglio e rotazione delle rampe Con pianerottolo e rotazione delle rampe

Alcune tipologie delle scale a giorno

è un fattore caratteristico per la sua fruibilità e, per garantire la massima stabilità e utilizzo, l’inclinazione della scala è bene che rientri da 30° a 37°, utilizzando pedate di larghezza cm 27-29 e alzate comprese tra 15-17 cm. Nel caso in cui le scale diritte sono molto lunghe, per non rendere faticosa la salita, di solito s’interrompe la salita disponendo un pianerottolo intermedio a una lunghezza massima pari a 15 gradini. Le scale con gradino a ventaglio consentono di risparmiare spazio nelle rampe e l’uso dell’elemento detto “ventaglio”, che può essere di diversa angolazione (solitamente da 30° a 45°) permette di ottenere diverse articolazioni della scala sullo sviluppo verticale. Potendo ottenere molteplici e differenti configurazioni, è bene prevedere la configurazione e che il progettista s’informi delle prescrizioni limitative previste dai regolamenti locali. Spesso, i regolamenti prevedono espressamente l’utilizzo di pedate e alzate aventi forma regolare e con il pianerottolo corrispondente con particolare rotazione che consenta di mantenere il sistema scala perfettamente in piano.

Le scale con pianerottolo e rotazione delle rampe si caratterizzano dalla presenza di uno o più pianerottoli che consentono la rotazione reciproca delle rampe della scala. Sono scale che abbisognano di spazio e il loro utilizzo è previsto nelle situazioni in cui la scala deve essere racchiusa in un apposito vano, limitato ai muri perimetrali.

Scale a chiocciola

Sono quelle che si distinguono per lo sviluppo verticale attorno a un asse centrale che assolve la funzione di struttura portante. All’elemento centrale (detto palo o colonna), mediante specifici distanziali fissati allo stesso ad altezze variabili da cm 17-25 si fissano i singoli gradini ai quali sono collegati i di erenti elementi che costituiscono il parapetto. Grazie alla razionalizzazione e standardizzazione dei singoli elementi che la costituiscono: palo; distanziali; gradini e parapetto; le scale a chiocciola si fabbricano industrialmente ed hanno configurazioni, disegni, fogge e formati alquanto diversi. Dal punto di vista funzionale, le scale a chiocciola

Diritte Con gradino a ventaglio e rotazione delle rampe Con pianerottolo e rotazione delle rampe

Alcune tipologie delle scale a chiocciola

si caratterizzano sia per l’ingombro minimo, sia per la praticità e sia per i veloci tempi d’installazione Queste proprietà le rendono e caci nei casi di recupero e ristrutturazione edilizia, ma a causa della sua conformazione e contrariamente ad altri tipi, le scale a chiocciola che presentano raggi ridotti, non facilitano la fruibilità alle persone con di coltà motorie o anziane o per bambini piccoli.

Le configurazioni

Strutturalmente, le scale a chiocciola si possono suddividere in tre tipologie: a pianta tonda, quadrata e ibrida e, per definizione, la scala a pianta tonda è quella che

identifica la scala a chiocciola. Tra le varie configurazioni, quella tonda è la più semplice e quella che occupa il minor ingombro. L’elemento strutturale ed estetico che caratterizza la scala a pianta tonda è la forma arrotondata dei gradini che si avvolgono attorno alla colonna centrale che oltre allo scopo di non inficiare la fruibilità, è bene che abbia il diametro non sia inferiore a cm 100-120. La scala a pianta quadra è strutturalmente identica a quella tonda e occupa maggior ingombro a causa della forma dei gradini che, per motivi costruttivi e funzionali, sono diversi tra loro e che, di conseguenza rendono più onerosa la sua costruzione. Ciò che caratterizza la configurazione, denominata ibrida, è l’assem-

28 APPUNTI TECNICI
A pianta tonda A pianta quadra Ibrida A pianta tonda A pianta quadra Ibrida Alcune tipologie delle scale a chiocciola

blaggio delle due diverse tipologie delle scale. La base di solito è costituita da una scala diritta mentre, dall’intersezione del gradino con il palo di sostegno, la scala diventa una vera scala a chiocciola. Grazie a questo metodo costruttivo, le soluzioni ottenibili sono numerose e ciò consente sia di inserirle facilmente nell’alloggio sia di limitare il tipico disagio delle scale a chiocciola a pianta tonda o quadra.

Materiali lignei per gli elementi delle scale

La scala è un elemento che deve garantire fruibilità, stabilità, utilizzo continuo, resistenza e durata. Per assicurare queste proprietà a gradini, parapetti, palo di sostegno, travi e così via si deve prestare molta attenzione sia alle caratteristiche tecniche dei materiali, sia alle tecniche costruttive e applicative da adottate per assemblare i vari componenti. Nel caso in cui si utilizzi il legno naturale e i pannelli da esso ottenibili, le prime informazioni che occorrono conoscere sono la provenienza, la costituzione, la tipologia e ovviamente tutte le proprietà fisico-meccaniche. Tra quest’ultime, quelle che assumono più importanza per fabbricare pali di sostegno e gradini sono i comportamenti del materia-

le nei confronti dell’umidità e il comportamento alle forze dinamiche esterne. Sono proprietà non di cili da garantire se si utilizzano specie legnose o pannelli lignei idonei; e per questi ultimi – grazie alle miscele adesive messe a punto dalle aziende – si sono realizzati pannelli a base di listelli, sfogliati, particelle o fibre, e caci per realizzare i vari elementi che costituiscono una scala.

C’è un tipo di legno più adatto per le scale di legno? In estrema sintesi, si può asserire che esistono diverse specie legnose adatte per il realizzo dei vari elementi della scala interna in legno che si possono suddividere in tre grandi famiglie: latifoglie locali come ad esempio Rovere, Frassino, Acero, Faggio, Pero, Ciliegio, Noce, Olmo, Betulla, Ontano, Acacia e Castagno; le conifere locali quali ad esempio: Larice, Abete e Pino; le latifoglie extraeuropee quali ad esempio: Acero canadese, Ciliegio Americano, Noce americana, Larice Siberiano, Mogano, Wengè, Cedro, Iroko, Paduka, Aniegrè, Doussié, Merbau e Teak. Per quanto riguarda i pannelli a base di legno, si ricordano quelli duri a base di fibre di legno (HDF), i pannelli a struttura orientata (OSB), i multistrati e quelli misti legno-cemento o legno e resine epossidiche. Si ricorda che tutti i tipi di specie legnose e pannelli lignei utilizzati per il realizzo dei vari elementi della scala possono essere lasciati al naturale oppure trattati e lavorati per modificare l’e etto estetico, per esempio applicando colorazioni, vernici, smalti, cere, oppure sbiancati per schiarire il colore naturale del legno attenuando le imperfezioni. La tipologia della specie legnosa e del pannello ligneo da scegliere spesso è in funzione sia delle caratteristiche tecniche sia di quelle estetiche in base ai propri gusti, nonché e all’ar-

29 Parola ai POSATORI
Tipologie di scale prefabbricate a chiocciola ad anima cava o piena Tipici elementi di una scala interna di legno

redamento della casa, ma anche in funzione del tipo di pavimento… se poi questo è un parquet o a base di legno, il connubio è perfetto!

Travi laterali e pali di sostegno Si è detto, che sono gli elementi delle scale a giorno (le travi) e a chiocciola (il palo di sostegno) su cui si

assemblano i gradini. Nel caso in cui si voglia utilizzare il legno naturale, è indispensabile che esso sia omogeneo, privo d’alburno, che non abbia forti deviazioni della fibratura e che presenti il corretto contenuto % d’umidità. Sia il palo di sostegno, sia le travi laterali sono l’elemento strutturale delle scale e, come tale, dovrà garantire che gli altri elementi a esso accoppiato, si collega

30 APPUNTI TECNICI
Tabella 1. Esempio del dimensionamento dei gradini delle scale a giorno Requisito Uso pubblico (1) [mm] Uso Privato Principale (1) [mm] Uso Privato Secondario (2) [mm] Larghezza minima di passaggio utile 1.200 800 600 Pedata minima 300 250 220 Rapporto tra Pedata/Alzata 2A+P = 620 ÷ 640 2A+P = 620 ÷ 640 2AS+P = 600 ÷ 660 Note: A = Alzata P = Pedata (1) Ogni rampa deve avere un numero di gradini no superiore a quindici (15). (2) È possibile avere alzate tamponate solo con pedate di 250 mm o superiori.

Tabella 2. Esempio dimensionamento gradini di raccordo tra rampe composte da gradini rettilinei Destinazione d’uso Criterio di dimensionamento

Pubblico (1)

Privato principale (1) e (2)

Privato Secondario (2)

Note:

Pianerottoli quadrati di lato uguale a quello della rampa e pianerottoli rettangolari di lato doppio

Pianerottoli o gradini a ventaglio a 45°: 30°; 22,30°; etc.

Pianerottoli o gradini a ventaglio a 45°: 30°; 22,30°; etc.

(1) In caso di pianerottolo intermedio a rampe conseguenti senza cambiamento di direzione, la misura del pianerottolo dovrà essere maggiore o uguale a 620 + P (lunghezza del passo in piano + una pedata).

(2) A una distanza di 300 mm dal lato interno del passaggio utile deve essere garantita la pedata minima di cui alla tabella del par. 5.1. Verifcare sempre l’aggiornamento delle Leggi e/o Decreti leggi o Direttive.

Tabella 3. Esempio del dimensionamento gradini trapezoidali bilanciati

Destinazione d’uso

Pubblico

Privato principale (2)

Privato Secondario (2)

Note:

Criterio di dimensionamento

Non ammesso dalla legislazione vigente (1)

Divisione della linea di cambiamento in parti uguali dall’inizio alla fine delle rampe da collegare in modo da avere pedate costanti

Divisione della linea di cambiamento in parti uguali dall’inizio alla fine delle rampe da collegare in modo da avere pedate costanti

(1) Legge del 9 gennaio 1989 n°13 e relativo regolamento attrattivo DM. 236 del 14/6/89.

(2) A una distanza di 300 mm. dal lato interno del passaggio utile deve essere garantita la pedata minima di cui alla tabella del par. 5.1. Verifcare sempre l’aggiornamento delle Leggi e/o Decreti leggi o Direttive.

Tabella 4. Esempio del dimensionamento dei gradini delle scale a giorno

Tipo di Requisito

Larghezza minima di passaggio utile (1) [mm]

Angolo del gradino [gradi]

Alzata massima [mm]

Note:

(1) Come defnita nella terminologia.

Uso pubblico (1)

Uso Privato Principale (1)

Uso Privato Secondario (2)

Non ammesso dalla legislazione vigente (2) 700 500

Non ammesso dalla legislazione vigente (2) 22,30° 30°

Non ammesso dalla legislazione vigente (2) 240 300

(2) Legge del 9 gennaio 1989 n°13 e relativo regolamento attuativo DM. 236 del 14/6/89. Verifcare sempre l’aggiornamento delle Leggi e/o Decreti leggi o Direttive.

in modo e cace, ossia ben a rancati e che garantisca tenuta, stabilità e resistenza. Nel caso in cui si volesse utilizzare il legno, una soluzione efficace può essere l’impiego d’elementi simili alle travi lamellari. L’utilizzo è idoneo e adatto perché le lamelle lignee, che s’incollano con gli anelli annuali contrapposti per garantire stabilità,

assicurano maggiore stabilità dimensionale e resistenza meccanica.

Gradini

Come per il pavimento di legno, anche per i gradini, sono richieste doti estetiche ma soprattutto stabili -

31 Parola ai POSATORI

tà, resistenza al calpestio, all’usura e tenuta con gli altri elementi della scala. A fronte di ciò, diversi sono i materiali lignei per il realizzo del supporto portante che assicurano le proprietà in precedenza, dette. Il legno naturale è e cace, ma dovrà essere ottenuto curando che le venature siano ortogonali al palo di sostegno o alla trave laterale, in modo da ottenere la massima rigidità ed elasticità. I multistrati con incollaggio melaminico o fenolico e con strato superficiale duro e resistente all’usura e al calpestio nel tempo, sono tra i più indicati specialmente quando la stabilità dimensionale e le resistenze meccaniche sono prioritarie. I pannelli di fibra a media densità (mdf) del tipo idrorepellente e/o ignoritardante, sono indicati se oltre alle resistenze si vuole evidenziare la linea della scala, come per esempio per le scale a chiocciola in cui la snellezza e la sinuosità della linea assumono particolare importanza estetico-funzionale. Buon utilizzo è anche l’impiego dei pannelli compositi, nei quali, la direzione e la disposizione degli elementi primari (siano essi tavolette, listelli o altro) garantisce stabilità, tenuta e il gradevole e etto estetico del legno natu-

DPR n°384

DM n°236

Pedata minima

Min. cm.30 Alzata minima Min. cm 16

Profilo gradino

Disegno continuo a spigoli arrotondati. Sotto grado inclinato rispetto al grado e formante con esso un angolo di circa 75°-80°. Se il disegno è discontinuo, l’aggetto del grado rispetto al sotto grado, deve essere minimo 2 cm e max. 2,5 cm

Altezza parapetto Min. cm 100

Altezza Corrimano Min. cm 90 e sezione adeguata a facilitare la prensibilità

Altezza pedata Min. 30 cm

Rapporto alzata / pedata

Parapetto

Altezza corrimano

La somma tra il doppio dell’alzata e la pedata deve essere tra 62/64 cm

Altezza minima cm 100 e non traversabile da una sfera di diametro 10 cm

Da 90 cm a 100 cm

Altezza secondo corrimano Min. cm 75

Distanza parapetto / parete Min. 4 cm

Larghezza scala per uso no pubblico Min. 80 cm

Alzata pedata per scale non uso pubblico Min. 25 cm

Verifcare sempre se si sono emesse nuove edizioni.

32 APPUNTI TECNICI
Tabella 5. Alcuni stralci di Leggi e Prescrizioni legislative Documento Legislativo Proprietà Valori Medi stabiliti D.M. del 12/02/82 Resistenza carichi d’esercizio Min. 4Kn/m2 (400 Kg/m2)

rale. Ovviamente per il rivestimento dei supporti dei gradini sono più che indicati le varie tipologie di elementi da posa utilizzati per il pavimento ligneo o parquet, cosicché si realizza un piano contiguo, continuo e regolare che personalizza l’intero piano di calpestio e camminamento.

Parapetto, corrimano, caposcala e balaustra

Oltre ad assicurare la fruibilità della scala, i diversi elementi citati determinano la linea, il disegno e la configurazione della scala. Di sovente, il materiale più utilizzato è il legno naturale anche perché consente di ottenere

elementi di forma e foggia alquanto ampia e diversa in funzione del tipo di elemento.

Prescrizioni e leggi di riferimento

Le prescrizioni si possono suddividere in tre aspetti fondamentali: comportamento strutturale, morfologico e dimensionale. Per comportamento strutturale s’intende la capacità della scala di resistere alle sollecitazioni provocate dai carichi derivanti dal suo utilizzo negli anni. L’elemento più importante è che la scala non presenti deformazioni, degradi funzionali e rotture che mettono a repentaglio l’incolumità delle persone. Secondo

CEN/TS 15680 Scale Prefabbricate

EN 16481 Scale Prefabbricate

UNI 10810 Scale Prefabbricate

UNI 10811 Scale Prefabbricate

UNI 10812 Scale Prefabbricate

Specifica il progetto ei requisiti per materiali e componenti da utilizzare in questi metodi di calcolo.

Progettazione di scale in legno e componenti a base di legno e legno utilizzati nelle scale mediante metodi di calcolo.

Determinazione della resistenza meccanica ai carichi statici distribuiti

Determinazione della resistenza meccanica ai carichi dinamici.

Flessione dei gradini - Metodo di prova. La norma definisce un metodo di prova di resistenza a flessione di gradini per scale prefabbricate di qualunque materiale. La norma si applica alle scale prefabbricate e non realizzate in opera e/o installate con l’ausilio di opere murarie

UNI 10959 Scale Prefabbricate Resistenza meccanica ai carichi

UNI 10961 Scale Prefabbricate Controllo ed etichettatura

UNI 11019 Accessori

UNI 11622-1

UNI CEN/TS 15680

Pavimentazioni di legno per interni. Trattamenti di protezione superficiale. – Parte 1: Requisiti minimi dei cicli di verniciatura

Scale di legno prefabbricateProve meccaniche.

UNI EN 12951 Accessori

UNI EN 1365-6 Scale Prefabbricate

UNI EN 14076 Terminologia

UNI EN 15644

UNI EN 16481

Scale prefabbricate di legno massiccio

Scale di legno - Progettazione strutturale - Metodi di calcolo

Requisiti aggiuntivi per garantire la compatibilità con l’installazione di impianti servoscala

Requisiti minimi per i trattamenti di protezione superficiale di pavimentazioni di legno e/o a base di legno e di rivestimenti a esse assimilabili, come le superfici calpestabili di scale di legno, da destinare ad ambienti interni, nonché le modalità e i criteri di verifica delle prestazioni di un ciclo di verniciatura applicato a un supporto normalizzato

La specifica tecnica fornisce i metodi di prova per scale di legno prefabbricate

Specifica di prodotto e metodi di prova

Prove di resistenza al fuoco per elementi portanti - Parte 6: Scale

Definisce i termini generali relativi alle scale di legno o alle scale di legno prefabbricate, includendo i materiali a base di legno, per abitazioni e altri immobili

La norma fornisce i requisiti e le specifiche per scale prefabbricate di legno massicci di progettazione tradizionale - Specifiche e requisiti

Norma generale per la progettazione di scale di legno così come i componenti di legno e a base di legno utilizzati nelle scale mediante metodi di calcolo.

33 Parola ai POSATORI
Tabella 6. Alcune norme tecniche per le scale prefabbricate a base di legno Norma Titolo Sommario

UNI EN 1090-1:2012

Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio. Requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali

Specifica i requisiti per la valutazione di conformità delle caratteristiche prestazionali dei componenti strutturali di acciaio e di alluminio e dei kit immessi sul mercato come prodotti da costruzione

UNI EN 1090-2:2018

Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio. Requisiti tecnici per strutture di acciaio

UNI EN 1090-3:2019

Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio. Requisiti tecnici per le strutture di alluminio

UNI EN 1090-4:2018

Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio. Requisiti tecnici per elementi strutturali di acciaio formati a freddo e strutture formate a freddo per applicazioni su tetti, so tti, pavimenti e pareti

Specifica i requisiti per l’esecuzione delle strutture di acciaio, indipendentemente dalla loro tipologia e forma (per esempio edifici, ponti, piastre, travi reticolari), comprese le strutture soggette a fatica o ad azioni sismiche. La norma si applica a strutture e ad elementi strutturali progettati secondo l’Eurocodice 3

Specifica i requisiti per l’esecuzione delle strutture di alluminio e la realizzazione di componenti strutturali di alluminio

Specifica i requisiti per l’esecuzione, cioè la produzione e l’installazione, di elementi strutturali di acciaio formati a freddo e strutture formate a freddo per applicazioni su tetti, so tti, pavimenti e pareti

NI EN 1090-5:2017

Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio - Parte 5: Requisiti tecnici per elementi strutturali di alluminio formati a freddo e strutture di alluminio formate a freddo per applicazioni su tetti, so tti, pavimenti e pareti

quando prescrive il Decreto Ministeriale emesso, il 12 febbraio 1982 dal Ministero dei Lavori Pubblici (verificare edizioni aggiornate); per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi e quindi anche per la progettazione di una scala interna; si dovrà considerare un carico d’esercizio pari a 4 KN/m2, ossia 400 Kg per ogni metro quadrato. Tra gli aspetti progettuali e dimensionali, è consigliabile che il progettista della scala consideri le seguenti proprietà dimensionali:

• larghezza non inferiore a 0,8 metri;

• corretto rapporto tra pedata e alzata (pedata minimo 25 cm): la somma, tra il doppio dell’alzata e la pedata, sia compresa tra 62/64 cm;

• altezza minima del parapetto: 1 metro;

• interasse, tra gli elementi verticali del parapetto, non inferiori a 10 cm;

Altre specifiche informazioni, si possono trarre consultando le disposizioni prescritte dalla Legge n. 13 del

Specifica i requisiti per l’esecuzione, cioè la fabbricazione e l’installazione di componenti strutturali di alluminio formati a freddo, ottenuti da lastre profilate, per applicazioni su tetti, so tti, pavimenti e pareti, in condizioni principalmente di carico statico o sismico. La norma non tratta i prodotti di classe strutturale I e II secondo la EN 1999-1-4 utilizzati nelle strutture

1989 e relativo regolamento d’attuazione (D.M. n. 236 del 14 giugno 1989) con le successive modifiche e integrazioni. La legge stabilisce i requisiti base per garantire la fruibilità degli alloggi da parte degli utenti diversamente abili. Per le scale interne utilizzabili da parte dei portatori di handicap, si stabilisce che se l’alloggio è distribuito su più piani e la scala non è attrezzata con un servo scala, si dovrà prevedere uno spazio idoneo per l’eventuale inserimento di una piattaforma elevatrice.

MARCATURA CE

La marcatura europea CE delle scale avviene tramite il sistema di gestione e controllo della produzione di fabbrica, durante tutto il processo produttivo. L’implementazione del sistema di controllo per la produzione in fabbrica deve rispettare i requisiti stabiliti dalla norma armonizzata europea EN 1090 che consente di ottimizzare i processi di produzione con un reale incre-

34 APPUNTI TECNICI
Tabella 7. Organizzazione della norma UNI EN 1090 per la Marcatura CE per strutture anche per le scale prefabbricate Norma e Sezione Titolo Sommario

mento della produttività, delle capacità tecniche e della qualità delle scale. La marcatura CE o re la possibilità di immettere sul mercato prodotti chiaramente distinguibili dai concorrenti dal punto di vista della conformità dei requisiti. Dall’1 luglio 2014, la norma EN 1090-1:2009/EC 1-2011 è cogente e rivolta ai produttori degli elementi strutturali in acciaio o in alluminio, o parti di essi, da incorporare in opere d’ingegne ria civile. Queste organizzazioni devono introdurre un controllo della produzione (FPC) conforme alla norma EN 1090-1 2009/EC 1-2011 il cui titolo è: “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio Parte 1: Requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali”. La norma descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, in accordo con il Regolamento Europeo (UE) n.305/2011.

CONCLUSIONI

Salire e scendere le scale sono operazioni comuni: per far sì che siano anche sicure e semplici, occorre che il sistema a base di legno sia ben progettato, resi stente, sicuro e a dabile. Con il legno e pannelli tutto ciò è possibile, ma è indubbio e necessario che si debbano impiegare sia materiali idonei sia tecniche di costruzione a dabili, ma anche e soprattutto verificare che la scala sia conforme a tutti i requisiti di sicurezza, tecnici e funzionali che le specifiche regole tecniche e Leggi stabiliscono. La medesima attenzione si dovrà avere per il rivestimento dei singoli gradini e pianerottoli, i quali, se ci si pensa,

Bibliografia consultata:

• Il Legno, Wolfang Nutsch 2010 Editore Sistemi Editoriali.

• Cataloghi aziendali produttori di scale prefabbricate per interno.

• Leggi, Direttive e Regolamenti Italiani.

non sono altro che il prolungamento o parti della pavimentazione di legno che continua in questi altri elementi d’interno dove il legno in tutte le sue possibili esternazioni e forme è il re!

INCREDIBILE VARIETÀ. TINTE A OLIO.

Con questo prodotto, avrai l’intera gamma cromatica nelle tue mani. A seconda dell’attrezzo che utilizzerai, risalteranno diverse intensità di colore!

Parola ai POSATORI
www.osmo.com

Vespai con sorpresa

NUMEROSE DOGHE CON DEFORMAZIONI DIMENSIONALI: QUANDO L’UMIDITÀ IN ECCESSO MODIFICA LA STRUTTURA; A COSA DEVE PRESTARE ATTENZIONE UN PARCHETTISTA?

di Mauro Errico*

Un buon parchettista non deve mai fidarsi delle parole, semmai della propria esperienza e, soprattutto, fare indagini approfondite prima di porre in opera una pavimentazione di legno, specialmente in contesti che già –per come sono strutturati – si presentano a rischio.

È abbastanza frequente sentirsi dire che la casa è sana, non vi è umidità nelle pareti, il vespaio è di quelli vecchi, quindi, funziona bene etc... Frasi ricorrenti che i proprietari di casa spesso dicono, poi si manifestano problemi di stabilità nei pavimenti in legno, ed ecco che il problema si manifesta all’improvviso in tutta la sua forza.

36 IL CASO

È il tipico caso delle pavimentazioni a piano terra, dove sono presenti dei vespai areati , ovvero intercapedini sollevate dal terrapieno ai cui lati vengono posizionate delle grate di areazione, che – in teoria – dovrebbero far circolare l’aria mantenendo asciutto l’ambiente sottostante il piano di posa. Ma non sempre è così, soprattutto quando si posiziona un materiale igroscopico e sensibile all’umidità come il legno: si devono usare le massime attenzioni per non incorrere poi in futuri problemi di stabilità.

Come nel caso riportato nel presente articolo dove un’intera pavimentazione in legno costituita da massello di Doussiè (Afzelia Bipendis) era stata posta in opera e ultimata, anche con il battiscopa perimetrale a rifinitura, nel pieno della stagione estiva.

LE PRIME ANOMALIE

Al cambio delle condizioni stagionali, quindi, verso la metà del mese di ottobre si sono manifestate le prime anomalie in alcune doghe in opera tanto che, dopo alcuni giorni del medesimo mese, l’azienda fornitrice ha fatto eseguire un intervento di sostituzione integrale di alcuni elementi. Successivamente, però, verso la fine del mese di gennaio sono state osservate nuovamente altre doghe, in numero ancora consistente, con ulteriori anomalie ovvero una deformazione dimensionale.

La disamina tecnica dell’intera superficie pavimentata in legno, nello stato attuale in cui si trovava al momento del sopralluogo peritale, è stata condotta con metodo visivo e strumentale tenendo conto della norma di riferimento prima citata.

Deformazioni dimensionali

L’indagine condotta dal sottoscritto, estesa a tutta la superficie lignea in opera, ha permesso di rilevare la presenza nella superficie di calpestio del pavimento in legno numerose doghe con deformazioni dimensionali, le quali determinano nelle medesime un aspetto concavo

Per mezzo di igrometro a conduzione elettrica, modello GANN HT65, sono state eseguite a campione alcune rilevazioni nel materiale in opera.

La misurazione eseguita è prevista dalla norma UNI EN 13183-2 metodo elettrico; i valori di stima espressi dai rilievi sono stati i seguenti: 9,8% per gli elementi in opera (valori massimi 11,1% minimi 8,6%), mentre per il materiale fuori opera non sussistono elementi lignei su cienti, correttamente conservati, per essere misurati senza avere indicazioni fuorvianti.

È palese, comunque, che i singoli listelli in opera, data anche la conformazione dimensionale assunta, abbiano adsorbito umidità in eccesso che ne ha modificato poi la struttura.

La pavimentazione in legno è già stata oggetto di alcuni interventi di riparazione, ovvero sono state sostituite dei singoli listelli che si erano sollevate distaccandosi dal piano di posa; gli interventi sono stati richiesti in particolare nel periodo invernale quando la pavimentazione oggetto della disamina, ha avuto un generale peggioramento dimensionale.

37 Parola ai POSATORI
Deformazioni dimensionali (1) (2)

CONSIDERAZIONI DI CARATTERE

TECNICO

Tenendo conto di quanto esaminato visivamente al momento del sopralluogo, il sottoscritto ritiene che il fenomeno rilevato (deformazione dimensionale dei listelli e distacco dal piano di posa) è un problema in evoluzione al quale non è possibile, al momento, dare una scadenza temporale.

Il sottoscritto ritiene che il nesso causale sia da ricercarsi in un processo di adsorbimento di umidità in eccesso da parte dei listelli; in particolare a causa di flussi evaporativi che si formano sulla parte superiore del piano di posa costituito, quasi totalmente, da materiale non assorbente.

La pavimentazione in legno, infatti, è stata posizionata su di un piano di posa costituito da vecchie mattonelle, a parte alcune zone dove erano state realizzate delle tracce per il passaggio di tubazioni, poi richiuse con del cemento

La pavimentazione in legno è sostanzialmente posizionata al piano terra dell’immobile, che ricordiamo essere stato oggetto di una importante fase di ristrutturazione edile, dove è ubicato un vespaio di vecchia generazione (risalente ovviamente all’epoca di costruzione dell’immobile medesimo intorno agli anni ’60).

Dell’intercapedine in questione non si hanno dati certi di come sia e ettivamente strutturata; possiamo riferire che trattasi di un vespaio dotato di ventilazione naturale attraverso una serie di bocchette posizionate in parte a filo terreno esterno, altre leggermente rialzate dal piano di campagna, mentre su di un lato non sussistono. Al momento del sopralluogo, nessun segno evidente di umidità in parete sia in esterno che all’interno dell’appartamento in corrispondenza dei singoli vani pavimentati, anche se si precisa che l’immobile ha subito una recente ristrutturazione.

Un nuovo sopralluogo tecnico è stato poi condotto, al fine di eseguire alcune riprese per mezzo di termocamera (modello E30BX SYSTEMS Serial nr. 49028076) impiegata per una verifica sulla presenza di ponti termici, ovvero situazioni di umidità pregressa non rilevabile a occhio nudo.

In detta occasione, dato che una porzione di pavimento in legno posizionata nella camera principale si era sollevata e distaccata dal piano di posa – confermando, dunque, un peggioramento rispetto a quanto monitorato durante il precedente sopralluogo – si è quindi potuto procedere anche a una disamina della situazione presente nella superficie del piano di posa.

Come si può rilevare dai supporti fotografici, si conferma che trattasi di piano di posa non assorbente (come già anticipato in precedenza) costituito da piastrelle in

graniglia di vecchia produzione. L’ adesivo impiegato, che ricordiamo essere di natura sintetica bicomponente , è rimasto in parte nella superficie del piano e in parte nel sotto strato dei listelli sollevatesi; in alcuni punti del piano di posa l’adesivo ha anche “strappato” alcune aliquote di materiale della graniglia Dalla disamina di alcune zone della casa, mediante termocamera, sono emersi dati che confermerebbero la possibilità di formazione di condensa superficiale, precisamente condensazione superficiale da ponte termico che è infatti generalmente caratterizzata, da una posizione ben precisa. La termografia consente di supportare l’indagine visiva spesso non su ciente con la visione di insieme dei fenomeni. L’umidità superficiale, infatti, nelle condizioni di misura interne, è soggetta a fenomeni evaporativi che portano a una riduzione della temperatura superficiale visibile con la termocamera. Si ottengono quindi delle immagini della posizione e dalla forma delle macchie di umidità che rispecchiano quanto riportato nei supporti successivi.

È utile ricordare comunque che il vespaio che si trova al di sotto della pavimentazione in legno oggetto della disamina, è dotato di ventilazione naturale. Per avere una buona ventilazione è necessario posizionare l’uscita dei tubi di areazione più bassa a nord o da dove arriva il vento dominante, e più alta a sud o dal lato opposto. L’obiettivo è quello di sfruttare l’e etto camino, ovvero creare una di erente pressione tra i tubi alti di uscita e quelli bassi di entrata, in modo da massimizzare la circolazione dell’aria.

38 IL CASO
Immagine 1. Esempio di vespaio areato regolarmente

Osservando i supporti fotografici relativi, mentre in parete non si rileva assolutamente alcuna anomalia, dalla verifica con termocamera si evince che nella parte in basso vicino al radiatore, in corrispondenza del battiscopa, vi è già un segnale di possibile formazione di condensa. Questo perché al momento del rilievo, il valore superficiale di temperatura dei materiali era pari a 10,5°C mentre le temperature fra la parte fredda e calda presentavano già un di erenziale di 5°C e all’interno dell’appartamento, in quel momento, il riscaldamento era spento. Ricordiamo che la condensa si forma quando l’aria calda carica di umidità entra in contatto con una superficie fredda come quella delle piastrelle, generando il contrasto caldo/freddo che favorisce la condensa. È evidente che al di sotto delle piastrelle, ovvero all’interno del vespaio, la ventilazione naturale non funziona in maniera ottimale o non funziona proprio

Altro supporto inserito di seguito fa rilevare come la parte più fredda sia, in maniera ineccepibile, la superficie delle piastrelle appena scoperte data l’asportazione degli elementi lignei.

Sulla parte inferiore (contro faccia) dei listelli asportati dalla porzione di pavimento rialzatosi in camera principale, è stata eseguita un’ispezione mediante microscopio. La disamina ha permesso di evidenziare la rottura della linea collante in senso trasversale, oltre alla presenza di alcune aliquote di materiale appartenente alla superficie delle piastrelle.

CONCLUSIONI

Per tutto quanto sin detto ed esposto pare evidente e chiaro che il nesso causale che ha determinato l’attuale stato strutturale dei listelli che compongono la pavimentazione in legno, oggetto della disamina, sia da individuare in un fenomeno fisico, di natura prettamente occulta, che comporta la formazione di condensa superficiale sulla superficie delle piastrelle facenti funzione di piano di posa per il parquet.

Di conseguenza, la formazione di condensa, avvenuta dopo l’ultimazione dei lavori di installazione della pavimentazione in legno, è stata adsorbita dai singoli elementi lignei con conseguente aumento di volume e deformazione degli stessi. L’aumento di volume comporta poi il distacco dal piano di posa, previa rottura della linea collante a seguito della trazione che gli stessi elementi lignei trasferiscono sull’adesivo.

Come esplicato precedentemente, il piano di posa è costituito al di sopra di un vespaio dotato di areazione naturale (non forzata o ventilato meccanicamente) risalente alla costruzione dell’immobile medesimo. Per quanto concerne, la funzione del vespaio dovrebbe – attraverso una ventilazione trasversale – consentire la circolazione d’aria

nell’intercapedine al di sotto della pavimentazione (che nel nostro caso era costituita da piastrelle in graniglia e comunque da materiale non assorbente). Il quanto non solo per isolare dal freddo, ma anche per non consentire la formazione di umidità, non quella di risalita che – eventualmente – interessa chiaramente i muri laterali, bensì l’umidità proveniente dal terreno. Se, però, la circolazione di aria all’interno del vespaio non funziona adeguatamente si può manifestare la formazione di condensa (umidità) all’interno dell’intercapedine stessa. Ricordiamo ancora che una buona ventilazione si ottiene quando l’uscita dei tubi di areazione ha un posizionamento più basso sul lato nord o da dove arriva il vento dominante, e più alta a sud e comunque dal lato opposto. Le tubazioni in esterno, con diametro almeno di 100/120 dovrebbero essere posizionati a non meno di 15 cm dal livello del terreno; la tubazione esterna di uscita esposta a sud ancora più alta possibile. Con questo posizionamento si ottiene il cosiddetto e etto camino , si crea cioè una differente pressione tra i tubi alti di uscita e quelli bassi di entrata, in modo da massimizzare la circolazione dell’aria; anche l’altezza del vespaio dovrebbe essere non meno di 30 cm, meglio se 50 cm.

È con ragionevole certezza che possiamo presupporre una presenza di umidità e temperatura bassa all’interno dell’intercapedine che, come conseguenza, comporta una bassa temperatura della superficie delle mattonelle. La condensa è un fenomeno che si manifesta nell’edilizia poiché è legato all’attività stessa dell’uomo; la produzione di vapore acqueo, oltre a quella relativa ad attività specifiche, come quelle svolte in cucina e nei bagni, è anche legata a funzioni vitali.

39 Parola ai POSATORI
Immagine 2. Principio ponte termico

Ogni persona, con la respirazione e la sudorazione, produce in media da un litro a un litro e mezzo d’acqua al giorno sotto forma di vapore acqueo che si propaga nell’ambiente circostante. In molte stagioni si aggiunge anche l’umidità atmosferica e la minore frequenza di ricambi d’aria, come accade in inverno per non disperdere il calore creato con i riscaldamenti. L’aria che ci circonda è costituita da un insieme di elementi diversi e anche di vapore che si forma a causa dell’evaporazione dell’acqua presente in natura. Ad esempio, di seguito riportiamo quello che accade in presenza di determinati valori ambientali all’interno di un appartamento: se l’umidità relativa è del 50% e la temperatura è di 20°, poiché l’aria satura contiene, a 20°, gr. 17,7 di acqua per metro cubo, l’aria dell’ambiente considerata conterrà 0,5×17,7=gr. 8,85 d’acqua per mc. Sono valori indicativi: per avere un confronto più vicino alla realtà si potrebbe installare un apparecchio dataloggers elettrico class 120 Kimo Kistock nr Serie App./

Sonda: 1K180408375 (certificato nr. MAM1801639) per la rilevazione della temperatura e umidità relativa, con un range

di raccolta dati temperatura da -20 a 70°C e per l’umidità da 0 a 100% possibilità di frequenza di registrazione da 1 minuto a 24h, corrispondente alla Direttiva Europea 2011/65/UE ROHS II; 2012/19/UE DEEE; 2014/30/UE CEM; 2014/35/UE. In questo modo si potrebbero monitorare i valori ambientali in maniera da individuare il punto di rugiada con dati non relativi ma assoluti.

Se l’aria si raffredda, il suo volume diminuisce con espulsione del vapore, se il raffreddamento è molto rapido come succede in seguito all’impatto contro una superficie più fredda (vedi mattonelle) il vapore condensa e si trasforma in gocce d’acqua. Queste gocce si depositano sulla superficie fredda e costituiscono la cosiddetta “rugiada”; la temperatura alla quale avviene questa condensazione è detta temperatura di rugiada e il punto in cui inizia è definito punto di rugiada

Risulta infatti che al momento dell’asportazione di una porzione di pavimento in legno sollevatosi, vi era anche una leggera presenza di bagnato sopra le mattonelle. Pertanto, fermo restando le attuali condizioni del vespaio, sommate alla nuova situazione ambientale dell’appartamento oggetto di una ristrutturazione edile

importante anche con installazione di nuovi infissi dotati di vetri termici, la situazione ambientale è del tutto incompatibile con la presenza di una pavimentazione in legno incollata al piano di posa.

Purtroppo, in particolare nei periodi invernali, ovvero quando all’interno dell’appartamento le condizioni

40 IL CASO
Figura 1. Rottura adesivo presenza di aliquote graniglia

climatiche variano notevolmente, rispetto all’ambiente esterno, se non si interviene sulla ventilazione del vespaio si potrà sempre incorrere nel superamento della così detta temperatura di rugiada e quindi, con la formazione di condensa nella parte più fredda del piano di posa, ovvero nel punto di rugiada. Un’alternativa può essere l’installazione di una pavimentazione in legno con metodo flottante previa interposizione di adeguato materassino certificato quale barriera vapore e idoneo telo in polietilene da almeno 20 micron di spessore

In definitiva quindi, molto importante per i parchettisti estendere le proprie verifiche anche ai vespai mai fidarsi di quanto ci viene eventualmente raccontato oppure dell’apparente situazione ambientale regolare.

Quando si è piano terra, vespai o no, bisogna partire dal principio che non è un’ubicazione ottimale per un materiale che per natura è igroscopico e varia le proprie dimensioni in funzione della presenza o meno di umidità.

*Perito Esperto C.C.I.A.A. Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera

Bibliografia consultata

Norma UNI EN 11265 Pavimentazioni in legno – Posa in opera. Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali.

41 Parola ai POSATORI
Figura 2. Zona con ponte termico
42 ARCHITECT AT WORK
oltre 200 espositori, è giunta al termine l’ottava edizione di ARCHITECT@ WORK evento dedicato all’innovazione riservato ad architetti e interior designer di Vanessa Martina
ARCHITECT@WORK
Con
Professional PARQUET ad
Elementa,
Marco Piva per Foglie d’Oro Ardes Wood di Sapiens

Con oltre 200 espositori, è giunta al termine l’ottava edizione di ARCHITECT@WORK evento dedicato all’innovazione riservato agli architetti, interior design e professionisti del settore. Il tema dell’esposizione è quel-

lo dei 4 elementi naturali che formano la materia: aria, acqua, terra, fuoco, che attraverso i loro diversi stati diventano parte imprescindibile del progetto architettonico e costruttivo, e quindi processo integrante della sfida fondamentale della transizione ecologica.

SELEZIONATI DA PROFESSIONAL PARQUET

• La collezione Elementa dell’architetto e designer Marco Piva per Foglie d’Oro composta da sei pavimenti in legno di Noce e Rovere che danno cita a realizzazioni uniche e distintive. Con diversi pattern nascono Eco, Ritma, Zago, Unda, Alveo, Regolo. Il nome della collezione esprime una lavorazione di pavimenti in legno di altissima qualità.

• Dall’incontro tra acqua e fuoco prende vita ARDES WOOD di Sapiens. Dall’antica tecnica giapponese dello shou sugi ban, la collezione per indoor e outdoor

Ardes Wood è artigianale e sostenibile, sostituendo con la bruciatura dello strato superficiale delle assi di legno, i comuni processi sintetici o chimici. Disponibile in due collezioni, DRY e FLAME.

• Fatto su misura, Wood-Skin “legno pelle” o re una soluzione personalizzata con superfici high-teck Il legno viene “cucito” creando diverse trame e implementato al vetro e ai led, diventando plastico e dinamico. Tre collezioni di pannelli in 3D per interni ed esterni di design e dalle alte performance acustiche.

• Family di Florian è un pavimento naturale di nuova generazione, composta da uno strato superficiale di 0,6 mm di rovere, compensato di betulla e sughero. È costruita con il sistema brevettato 5G® Fold Down: Questa composizione è strategica nel combinare qualità estetica, leggerezza, isolamento acustico e termico, resistenza e igiene.

• Non ha bisogno di presentazioni, il Clip up System di Garbelotto , il rivoluzionario sistema di posa sopraelevata brevettato dal reparto Ricerca & Sviluppo del Parchettificio Garbelotto, che permette di installare i pavimenti in legno in modo semplice e veloce o rendo il grande vantaggio di poter sostituire una o più tavole in qualsiasi momento e in tempi brevissimi.

• Da Saviola ecco la collezione Elementum 2.0, evoluzione della stessa collezione, composta da legno 100% riciclato, proveniente anche da mobili di scarto. Riprendono vita in questa collezione sviluppando soluzioni innovative per l’interior design

43 ARCHITECT AT WORK
Wood Skin La collezione Family di Florian

• Un pavimento flottante con tappetino incorporato, quello di COREtec qui nella collezione XL-end, ultima novità dell’azienda, una alternativa al pvc e al laminato, composto da uno strato finale in sughero, che o rono una vasta selezione di autentici look e naturali; 100% impermeabile e adatto sia per chi ha animali domestici in casa. 15mm di spessore, doghe e etto legno con texture 3D, 2.10mt in lunghezza e 23cm in larghezza.

• Dalla Nuova Zelanda, il designer David Trubridge propone delle lampade in legno di bambù. Un’opera di design per l’interior e l’outdoor che prende ispirazione dalla natura: infatti, le perfette geometrie poliedriche si ispirano a microscopici organismi, oppure a coralli presenti nell’Oceano Pacifico o a varietà di piante che crescono nella spettacolare foresta della Nuova Zelanda.

• Installabili anche in bagno, la boiserie Atelier Casabella di Unolegno, azienda specializzata nella lavorazione di profili in legno massello da più di 30 anni, è perfetta per chi vuole trasformare le pareti di un ambiente in un vero e proprio “mobile”; Le boiserie a pannello sono realizzate in legno multistrato o listellare di produzione italiana e la laccatura viene fatta esclusivamente a mano.

• Unicopark è il parquet sartoriale di Bauwerk un pavimento in legno disegnato, tagliato e prodotto in base alla planimetria di ogni ambiente: in diversi colori e finiture per posa a spina di pesce oppure a

tolda di nave, con trattamento a olio spazzolato o liscio, nonché otto sfumature dal delicato Rovere Farina fino al deciso Rovere Ca è.

• ALPI presenta le più recenti collezioni di legni realizzate in collaborazione con Piero Lissoni ed Ettore Sottsass, rispettivamente Legacy e Dark Brown. La prima riprende una selezione di essenze perdute o poco reperibili (l’Ebano, il Mogano Honduras, il Teak, il Palissandro) donando una nuova vita a questi legni;

44 ARCHITECT AT WORK
Elementum 2.0 di Saviola XL-end di COREtec Unicopark di Bauwerk French Palette e Dark Brown di ALPI Lampade in bambù di David Trubridge Boiserie Atelier Casabella di Unolegno

ALPI Sottsass Dark Brown arricchisce la storica collezione ALPI Sottsass di una nuova tonalità di marrone. Infine, la collezione French Palette (in foto) ispirata alla pittura francese del ‘700, fatta di tonalità delicate, e si compone di 10 colori tenui ma decisi, sviluppata sempre in collaborazione con Piero Lissoni.

• City life collection è l’ultima collezione di geometrie eleganti e inedite, dove l’abilità artigianale esalta la creatività del team Bassano Parquet. Disponibili in tutte le essenze più pregiate quali: Noce Americano, Noce Europeo, Rovere Europeo, Wengé, Castagno e Rovere termo-trattato (in foto la linea NEW DELHI). Nel mondo del legno oltre 150 anni, Bassano Parquet presenta oggi un catalogo ricco di oltre 16 essenze nelle finiture più esclusive, verniciate, oliate, spazzolate, piallate a mano e termotrattate.

• Ravaioli Legnami presenta il SISTEMA CLADDING composto dai listoni MOSO® Bamboo X-treme® e Bamboo Elegance abbinati alla sottostruttura brevettata GRAD® (barre in alluminio con clip in materiale plastico POM già installate e pre-spaziate). Questo sistema è completo, versatile, adatto a qual-

SISTEMA CLADDING composto dai listoni MOSO® Bamboo X-treme® e Bamboo Elegance abbinati alla sottostruttura brevettata GRAD®

siasi tipo di parete ed ecosostenibile: i materiali di cui è composto, infatti, sono riciclati e riciclabili.

• Neroparquet presenta in anteprima ad Architect@ work la collezione Sectum che coniuga il legno e la matericità della graniglia in un unico prodotto, all’insegna della sostenibilità ambientale. Progettata dall’architetto Mattia Spolaore, Sectum si caratterizza per diverse geometrie e cromatricità con tre moduli distinti, ideali per una casa contemporanea.

45 ARCHITECT AT WORK
Bassano Parquet, Collezione City life, New Delhi Sectum di Neroparquet

Parquet pour L’HOTELLERIE

Recuperare il rilevante manufatto di una chiesa sconsacrata, esistente nel lotto edificabile, per insediarvi un hotel con ampie e diversificate strutture accessorie e di supporto proprie della funzione ricettiva di alto livello di Massimo Corsico*

Da quando è ritornata la voglia e la possibilità di viaggiare, chi più chi meno ha soggiornato almeno qualche notte in un Hotel. Ecco che in questo appuntamento legato al design ci so ermeremo ad

analizzare il mondo dell’hotellerie. E quale esempio migliore della catena NH che a partire dal 1978 in Spagna ha fatto della cultura e del design uno dei suoi fiori all’occhiello per la crescita del proprio brand.

46 Design PROGETTI
Ph. Credit: Andrea Martiradonna

0. Stato attuale

2. Individuazione degli assi principali di progetto. La navata principale e il transetto generano le direzioni in cui i nuovi edifici si sviluppano, in continuità con la chiesa. Coerentemente con la nuova funzione alberghiera, il transetto viene riconvertito a foyer d’ingresso, contenente tutti gli spazi della hall; mentre la grande aula della chiesa, resa permeabile dalle aperture sui tre prospetti assume le caratteristiche di un grande spazio porticato d’accesso.

1. Demolizione dei corpi dell’ex convento sulla via Colleoni e della ex scuola; eliminazione degli elementi di facciata, del campanile e del corpo absidale e apertura sulle navate laterali delle arcate interne.

3. Per garantire il collegamento funzionale e la messa a sistema delle strutture esistenti con le nuove, il livello del piano terra viene portato alla stessa quota del pavimento della chiesa, sopraelevando gli spazi interni ed esterni di un metro rispetto al livello strada.

Vengono aperti tre accessi separati e indipendenti: il principale su via Colleoni, che garantisce l’accesso all’hotel tramite il corpo della chiesa e alla corte aperta; il secondo su via Tranchedini, separato e che garantisce un accesso privilegiato e indipendente al centro congressi, il terzo sempre su via Tranchedini, che dà accesso ai parcheggi interrati e agli spazi logistici.

Lungo le direttrici della navata e del transetto vengono edificati gli spazi del centro congressi e del ristorante.

47 Design PROGETTI

4. Entrambi i corpi bassi del ristorante e del centro congressi, definiscono dei propri spazi di pertinenza all’aperto in relazione al muro perimetrale del lotto. Viene organizzato uno spazio all’aperto ombreggiato da una pergola come prolungamento dell’edificio del ristorante; mentre di fronte al centro congressi una pensilina leggera separa il giardino dallo spazio all’aperto pavimentato. La distribuzione delle camere all’interno della torre è organizzata lungo un corridoio centrale, che in corrispondenza del terzo piano si collega all’edificio della chiesa e dà accesso alle dieci suites.

5. Il sistema delle camere rimane invariato per tutti i dodici piani della torre.

6. L’edificio a torre, in asse con la chiesa, si sviluppa in altezza per dodici piani, al tredicesimo piano in una terrazza praticabile con piscina.

7. Completamento della nuova “cortina” dell’isolato, integrando i muri perimetrali esistenti ai nuovi raggiungendo la quota esterna di 2.50 metri. Inserimento del verde e delle alberature all’interno degli spazi dei cortili.

48 Design PROGETTI

Studi di rapporto e tra esistente e nuova costruzione. Assi e linee di forza di progetto

Dialogo tra preesistenza e progetto

La proposta figurativa non vuole essere semplicemente derivata dal corpo storico dell’edificio esistente, al contrario vuole indicare una valenza di multiformità espressiva, di propensione poetica, che fonda le sue scelte su ragionamenti conoscitivi in cui il rapporto con la storia, la tradizione e la città svolge un ruolo fondamentale.

Più in generale ma molto sentito è il senso di responsabilità per il valore che rappresentano le “preesistenze ambientali” per a ermare una valenza urbana alla nuova architettura che si va a progettare.

È un modo di operare sensibile per conferire al progetto della nuova architettura il valore autentico della nostra cultura che ha nell’essenza della storia i suoi fondamenti. Modo di operare che, attraverso declinazioni a volte allegoriche, metafisiche, espressionistiche, in rapporto

con la contemporaneità, apporta e conferisce attraverso la deformazione principalmente figurativa a originali e articolate forme e spazi connotativi dell’architettura dell’edificio.

Forme e spazi che sappiamo hanno una loro vita indipendente dalle destinazioni d’uso che nel tempo gli assegniamo, poiché la loro esistenza, proprio per questo processo, viene ogni volta ri-significata sulla base degli scopi che gli attribuiamo.

In questo progetto, le forme e gli spazi reinterpretati dell’edificio chiesa possono identificare i caratteri dell’ospitalità dell’hotel garantendo una particolare atmosfera al suo ambiente.

Un’ambiente che verrebbe vissuto nell’“esperienza delle forme della storia”, un’ambiente rappresentativo di un modo di essere della tradizione nella nostra cultura del presente in cui esplicite sono le relazioni identitarie e indissolubili con il passato.

49 Design PROGETTI

Difatti NH Hotel iniziò a manifestare il suo impegno strategico nei confronti della cultura con il lancio di quelli che oggi sono noti come i Premi Mario Vargas Llosa NH per i racconti brevi, finalizzati ad aiutare gli scrittori esordienti Ha creato una università aziendale, nota come NH University, per fornire una formazione continua e completa a tutto il personale Nel 1998 la catena ha lanciato NH Stock Art, mostre itineranti in prossimità degli hotel del Gruppo. Nel corso di questi anni, NH Hotel ha continuato a ottenere riconoscimenti in tutte le iniziative, titolo di esempio, il design delle sue camere è stato premiato a Londra con l’European Hotel Design Awards Tra fusioni e acquisizioni ad oggi il gruppo vanta, dopo aver ricevuto il Premio Principe Felipe per l’eccellenza nel turismo ed essere stata nominata Best Place to Work in Spagna, Olanda e Germania, oltre 19.000 dipendenti in più di 115 nazionalità diverse tra Europa e Americhe Una nuova categoria di hotel rivolta a un pubblico contemporaneo, sofisticato e cosmopolita Per l’operazione immobiliare CLH Gruppo Igefi Srl d’intesa con NH Hotels a quale studio d’architettura avrebbe potuto affidare il compito di progettare il nuovo albergo

50 Design PROGETTI
Ph. Credit: Andrea Martiradonna

in Via Colleoni-CityLife se non ai Quattroassociati? Sì certo, una domanda retorica perché lo studio fondato a Milano nel 1990 da Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi e Daniela Saviola, per l’appunto Quattroassociati (http://www quattroassociati it/) è improntato alla ricerca delle qualità complesse che costituiscono ogni ambiente specifico riconosciute da Quattroassociati come prima materia progettuale: tradurre le esigenze e le funzioni dell’edificato in una forte identità architettonica dei luoghi Uno studio dagli orizzonti internazionali che ha sempre fatto della qualità italica della ricerca architettonica il suo principio fondativo e che mai si è piegato al facile edonismo che contraddistingue le attuali architetture

UN LAVORO CORAGGIOSO

In una Milano che assomiglia sempre più a una Dubai (vedasi la pista da sci in piazza Gaia Aulenti) e che si affretta a fare “tabula rasa” del proprio DNA , fatto anche di androni e portinerie, nella falsa convinzione che l’omologazione, sia l’unico modo di internazionalizzare il proprio maquillage, il mirabile progetto dei Quat-

troassociati svetta per la scelta coraggiosa Soprattutto in un ambito urbano, quello della ex fiera, che in questi anni si sta trasformando radicalmente nelle destinazioni e nelle forme Coraggiosa la volontà di recuperare il rilevante manufatto di una chiesa sconsacrata , esistente nel lotto edificabile, per insediarvi un hotel

51 Design PROGETTI
Ph. Credit: Andrea Martiradonna

con ampie e diversificate strutture accessorie e di supporto proprie della funzione ricettiva di alto livello. Ecco che la centralità del volume della chiesa : l’impianto morfologico nella localizzazione nel lotto, l’architettura tardo-manierista e la qualità dei materiali e della costruzione sia stata riorganizzata riducendolo il volume ad una stereometria essenziale, eliminando gli elementi connotativi del luogo di culto per far emergere il valore paradigmatico degli elementi morfologici e stilistici della architettura civile

Allineandosi su questo scenario si eleva la svettante torre a pianta rettangolare che occupa il lotto in profondità: un’articolata parte basamentale si sviluppa in volumi più bassi e strettamente legati agli spazi aperti disposti sul fianco ovest della chiesa.

Gli architetti della Quattroassociati mi raccontano che hanno lavorato con le forme e gli spazi dell’esistente per ricondurli a un assetto nuovo e necessario per la definizione di un’unica immagine architettonica Il motore di questa operazione è l’individuazione di un comune denominatore, un principio capace di tradurre in elementi fisici una regola applicabile all’insieme delle parti

52 Design PROGETTI
Ph. Credit: Andrea Martiradonna

edilizie, un originale elemento sintattico per uniformare le diverse parti del nuovo complesso architettonico Ecco che la lesena è l’elemento architettonico dedotto dall’edificato esistente, preso a riferimento nelle sue caratteristiche dimensionali, per lo sviluppo dell’immagine dell’intero complesso edilizio. L’elemento verticale addossato alle pareti e di poco sporgente da esse, con funzione solo decorativa e non portante, definisce la sequenza e l’alternanza dei campi delle pareti piene Applicata sulle superfici delle facciate laterali sia della chiesa sia della nuova torre delle camere, scandisce, secondo un principio ritmico, una successione di unità in relazione ordinatrice, rafforzando l’espressività figurativa e unificando le diverse parti costitutive la volumetria dell’insieme architettonico

Questo progetto ha una pelle fatta di legno, infatti per le facciate è stato scelto l’XLam e anche per gli interni

CONTATTI

AAAA quattroassociati piazza S.Ambrogio, 25 20123 Milano +39 024981780

studio@quattroassociati.it http://www.quattroassociati.it/

53 Design PROGETTI
Ph. Credit: Andrea Martiradonna

CREDITI:

Iniziativa: CLH Gruppo Igefi Srl d’intesa con NH Hotels

Main Contractor: DVC_ Di Vincenzo Dino &C. Spa

Progetto architettonico: Studio Quattroassociati

Progetto impianti e lighting: Esa Engineering

Progetto strutturale: Biesse Ingegneria

Foto di Andrea Martiradonna http://www.quattroassociati.it/

NH ELENCO FORNITORI

• DVC, Impresa esecutrice: ing. Alfredo Pellei (San Giovanni Teatino-Chieti)

• Bertolani Facciate e cappotti: Alessandro Bertolani (Borgocarbonara-Mantova)

• E M969, Serramenti esterni: Daniele Galeota (Zona Industriale 1-L’Aquila)

• Sterchele, Bagni prefabbricati: Stefano Bodrin (Isola Vicentina-Vicenza)

• Cleaf, Rivestimenti da parete: Marika Paglialonga (Lissone-Monza Brianza)

• Oddicini, Pareti mobili: Antonietta Boeri (Gravellona Toce-Verbania)

• Marazzi Ceramiche: arch. Ginevra Savioli (SassuoloModena)

• Wikanders Amorim, Pavimenti: Marco Calò (Roma)

• Vescom, Tapezzerie: Simona Enriconin (Milano)

• Mirage Ceramiche: Davide Orlando (Pavullo)

• Pedrali Arredi: dott. Andrea Dotti (Mornico al SerioBergamo)

• Pianca Contract Arredi interni: Paolo Sartini (Gaiarine-Treviso)

• Bienne Arreda, Tendaggi: Fabrizio Di Martino (Roseto Abruzzi-Teramo)

• Pavanetto, Porte interne Boiserie: Davide Meneghello (Meolo-Venezia)

54 Design PROGETTI

ovviamente la scelta (che accomuna molti degli Hotel NH) è ricaduta sul legno tramite l’impiego di doghe Wikanders (https://www.wicanders.it/). Doghe realizzate in una struttura di sughero multistrato che offrono un maggiore senso di comfort ed elevate prestazioni e per questo scelte dalla Corporate Gli arredi sono realizzati in laminato Cleaf (https://www cleaf.it/it/prodotti/laminati/info-laminati/) ad eccezion fatta da alcuni pezzi speciali che connotano alcuni ambienti particolari come nella Reception Ecco che la scenografica citazione dell’organo da chiesa (che quasi ricorda le guglie del duomo) diviene scultura in legno che ospita la parte di back office della reception Insomma, a me viene solo voglia di trascorrervi almeno una notte in un albergo simile per apprezzare la bellezza che la Quattroassociati ha saputo donare alla città di Milano

NOTE SULL’AUTORE

Architetto Massimo Corsico Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2005 ha iniziato a collaborare prima con IUSS-Pavia e successivamente con l’Università di Pavia. Fino al 2012 è stato professore a contratto del corso “Principi e tecniche di pianificazione urbana” (ICAR/20). Autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche. Dal 2017 al 2018 Assistant Project Manager presso J&A consultant sulle commesse Area Falck di Sesto San Giovanni, Allianz Refurbishment sede di Trieste, torre Libenskind (TcC) City Life Fit Out – PwC. Nel 2016 ha frequentato il programma EPFIRE – Programma esecutivo in finanza immobiliare e immobiliare della SDA Bocconi. Dal 2016 membro di Commissione del Paesaggio del Comune di Segrate a Milano. Negli ultimi anni, ha lavorato come architetto per la progettazione architettonica preliminare e definitiva di hotel, negozi, abitazioni ed edifici pubblici. A un’esperienza ventennale in architettura e urbanistica, oltre a una solida esperienza analitica che ha sviluppato negli otto anni in cui è stato stretto collaboratore del prof. Vittorio Gregotti sotto il quale ha sviluppato progetti di pianificazione urbana a scala urbana e metropolitana. Tra questi: il Progetto preliminare della centralità urbana di Acilia Madonnetta, Pujang New Town, il progetto definitivo ed esecutivo per lo stadio Agadir, la nuova sede di UBI Banca e la Trasformazione dell’area Cecchetti a Civitanova Marche.

55 Design PROGETTI

Il parquet su misura, COORDINATO alla boiserie

La nuova frontiera del parquet è il pavimento su misura e su disegno, anche per soluzioni individuali, e addirittura anche per una sola stanza.

La nuova frontiera del parquet è il pavimento su misura e su disegno, anche per soluzioni individuali, e addirittura anche per una sola stanza. Un parquet sempre più tecnologico, resistente e performante, con posa sempre più semplice. Per i progetti di interior design più ricercati, anche le boiserie sono su disegno e su misura, e con gamme colori infinite, per interni sempre più personalizzati.

IL PARQUET SARTORIALE E SU MISURA, ANCHE PER UNA SOLA STANZA

Unicopark di Bauwerk è il parquet che si può creare su misura anche per una sola stanza. Il pavimento in legno può quindi essere disegnato, tagliato e realizzato in base alla planimetria di ogni ambiente, pur essendo un parquet prefinito a due strati. Una cura artigianale che

56 Design TENDENZE
Unicopark di Bauwerk, color Rovere Ca è

inizia dalla selezione delle plance in rovere di grandi dimensioni (da 2 a 4 metri) e dalle molte soluzioni a disposizione del cliente, a partire dalla scelta di una texture più o meno “rustica”, con trattamento a olio spazzolato o liscio, e di otto sfumature di colore, dal Rovere Farina fino al Rovere Ca è. È proposta anche una versione con piallatura a mano, che valorizza il carattere naturale dell’essenza legnosa. Una volta scelte le tavole di Unicopark, Bauwerk progetta un piano di posa personalizzato, disegnato in base alla planimetria

e alla configurazione dell’ambiente da pavimentare. Solo a questo punto si passa alla produzione, utilizzando unicamente legni certificati e provenienti da foreste europee gestite in maniera responsabile. Cinque le larghezze disponibili, che possono essere accostate in originali combinazioni per creare un pavimento in legno unico, di nome e di fatto. Le sfumature di Rovere sono Farina, Avorio, Naturale, Gold, Fumo, Ca è; il parquet piallato a mano invece è proposto in Avorio, Mandorla, Fulvo.

FLOORFIT DI BERRYALLOC, PER CREARE DA SOLI IL PAVIMENTO PERFETTO

BerryAlloc ha messo a punto Floorfit, una piattaforma online

che consente di caricare una foto della propria stanza e visualizzare in modo immediato e fedele il pavimento che meglio si abbina ad arredi e finiture. La scelta dei rivestimenti diventa così come un gioco, che si può condividere, magari anche sui social. Una volta caricata la foto dell’ambiente da qualsiasi dispositivo, la tecnologia di Floorfit utilizza l’intelligenza artificiale per identificare la superficie del pavimento e creare una mappatura accurata della stanza. A questo punto all’utente non rimane che selezionare la soluzione che più gli interessa, e scegliere colore, formato e schema di posa. Il risultato è una simulazione reale dell’ambiente, pronta per essere salvata e condivisa. Una volta trovato il pavimento perfetto, Floorfit o re agli utenti la possibilità di mettersi in contatto con il rivenditore più vicino. La tecnologia è basata su browser e non richiede lo scaricamento di alcuna app. “La maggior parte dei clienti – commenta Christine Broux, Products e Marketing Manager BerryAlloc –inizia il proprio viaggio verso un nuovo pavimento

direttamente online, confrontando brand, formati, stili e colori. Tuttavia, durante questa fase di ricerca, è spesso di cile immaginare il pavimento posato all’interno della propria casa o del proprio u cio. I rivestimenti, d’altronde, non si possono provare prima dell’acquisto; dunque, Floorfit rende possibile vedere come potrebbe essere il risultato finale”. Realizzati con materiali certificati PEFC in uno stabilimento che utilizza energia idroelettrica locale, i nuovi pavimenti HPF di BerryAlloc dotati di uno strato di protezione contro gli urti e la caduta di oggetti pesanti, oltre che di una tecnologia antiusura. L’esclusivo sistema brevettato di aggancio in alluminio conferisce ulteriore forza e solidità al pavimento, oltre a rendere facili installazione e manutenzione. I nuovi pavimenti ad alta pressione BerryAlloc, inoltre, sono silenziosi e impermeabili; ogni doga, infatti, è dotata sia di un materassino fonoassorbente (che riduce il rumore di oltre 19 decibel) sia di uno strato superiore impermeabile che ne protegge la superficie e i bordi da acqua, schizzi e macchie, evitando le infiltrazioni.

57 Design TENDENZE
Unicopark di Bauwerk, color Rovere Fumo Unicopark di Bauwerk, color Rovere Farina

IL PAVIMENTO CREATIVO CON CLIP UP SYSTEM DI GARBELOTTO

La creatività di Garbelotto non si limita alla superficie, ma si esprime anche nella tecnica di posa, che diventa sempre più semplice grazie a Clip Up System. Il sistema ClipUp, infatti, rende la posa molto semplice, senza colle e senza nessun fissaggio al sottofondo o al massetto. Il pavimento con questa posa è completamente ispezionabile, in quanto le tavole possono

essere rimosse singolarmente; inoltre, in caso di danneggiamento, possono essere sostituite con facilità. I pavimenti posati con Clip Up System sono riutilizzabili: è possibile, infatti, rimuovere facilmente tutte le tavole e posarle in un altro ambiente, anche con l’aggiunta di nuove tavole, per una superficie più ampia. Clip Up System è anche ecologico, in quanto non necessita di colle, evitando quindi l’utilizzo di sostanze chimiche per la posa, o di magneti; le clip sono realizzate in polimero, resistenti e riutilizzabili. La posa Clip Up System si applica a Creator®, la linea di quadrotte prefinite fatte a mano, che diventano flottanti e con i singoli elementi sostituibili, grazie all’applicazione di questo sistema di posa. Infine, il sistema di posa a clip si applica anche alla Spina Noblesse e alla Spina Destra e Sinistra, un disegno di grande impatto estetico, ora più facile da realizzare.

58 Design TENDENZE
Floorfit di Berry Alloc, software per simulare il parquet nella propria casa Parquet Grand Majestic, di BerryAlloc Il parquet Spina Noblesse di Garbelotto, posato con Clip Up System Dettaglio del parquet Spina Noblesse di Garbelotto, posato con ClipUp System

LE SUPERFICI DINAMICHE DI IMPULSO

Da Pininfarina Architecture arriva una nuova collezione per Corà Parquet, che con Impulso riesce a trasformare una superficie statica in una superficie dinamica. Mixato con altri materiali, come grès o marmo, il rivestimento “Impulso” ha un ritmo progressivo che contamina pavimenti e pareti. La nuova collezione “Impulso” è stata sviluppata a partire da essenze lignee pregiate, lavorate con maestria sartoriale, per mantenere i tratti estetici e tattili della superficie naturale; la nuova proposta di Corà disegnata da Pininfarina, sottolinea la semplicità e la bellezza di una forma quadrata, in un dinamismo che anima i rivestimenti superficiali nella loro dimensione orizzontale e verticale. La direzione opposta delle venature del legno in ogni elemento arricchisce il design, attirando lo sguardo e sottolineando lo spirito in movimento di “Impulso”. L’accostamento di calde essenze lignee con moduli in ceramica dall’aspetto simile al cemento, o con freschi inserti in marmo, stimola l’esperienza tattile e consente di avere materiali che possono connettere ambienti interni ed esterni oppure living e cucina, stanza da letto e bagno. Dal momento che gli spazi moderni devono rispondere a molteplici modelli di fruizione, l’unione di due materiali in una superficie inedita di avere superfici multifunzionali. Le tre versioni di Impulso o rono diverse sfumature di colore: il gradiente

“Ombreggiato”, dominato da toni di bianco e colori neutri naturali, per un’estetica equilibrata e senza tempo; il gradiente “Mandorlato”, caratterizzato da tonalità calde ed energiche; infine, “Sottobosco”, ispirato alla freschezza e morbidezza del muschio. Tutte le variazioni proposte all’interno della collezione suggeriscono l’uso di diverse tonalità di legno Corà, mescolate a piastrelle di ceramica Laminam dall’aspetto materico; “Sottobosco”, in aggiunta, introduce il marmo verde onice che, retroilluminato, imita l’e etto di un raggio di sole.

59 Design TENDENZE
Parquet Impulso, di Pininfarina Architecture per Corà Parquet, con inserti in Laminam o marmo

CASCADA, IL PARQUET RESISTENTE ALL’ACQUA

Quick-Step lancia Cascada, un parquet completamente a tenuta stagna, perfetto per l’installazione in cucina e in bagno. Grazie al sistema brevettato di posa Uniclic, e alla tecnologia Wood for Life, che o re ai pavimenti in parquet una migliore protezione contro acqua e sporcizia ed evita che l’acqua si infiltri tra le tavole e possa danneggiare il nucleo del pavimento, l’azienda belga ha messo a punto l’innovazione di Cascada, un parquet completamente impermeabile. La collezione Cascada comprende 14 diverse varianti, in diversi colori e strutture. Il parquet si può così adattare a ogni stile di vita e di interior design, dall’arredamento classico al contemporaneo, allo stile scandinavo. La superficie è totalmente sigillata, e in più il sistema a incastro Uniclic Multifit è a tenuta stagna; dunque, la superficie e i giunti non si rovinano né si anneriscono, e i liquidi non possono infiltrarsi sotto la superficie e creare ristagno.

60 Design TENDENZE
Parquet Cascada, di Quick-Step, a tenuta stagna

ROVERE MAYLEA DI WOODCO: I DIFETTI DEL LEGNO IN NATURA DIVENTANO DECORI

Il parquet Rovere Maylea di Woodco è piallato a mano e spazzolato con e etto vissuto, e la sua superficie valorizza i difetti del legno in natura, trasformando nodi e occhi di pernice in e etti decorativi. Le tavole, realizzate in pregiato Rovere Europeo, vengono prima piallate a mano e poi spazzolate con e etto vissuto. Questa lavorazione, da un lato crea sulla superficie movimenti ondulatori mai uguali, e dall’altro aggiunge morbide battute occasionali che rievocano i tipici segni dello scorrere

del tempo. Per ottenere un e etto cromatico più contemporaneo, il parquet viene inoltre sottoposto a trattamento fumé, che conferisce un colore più bruno allo strato nobile delle tavole, senza alterarne le caratteristiche fisiche e tecniche. La finitura finale del parquet Rovere Maylea viene e ettuata con olio molecolare Rubio Monocoat, la cui tecnologia assicura massima resistenza e durevolezza della superficie, completa assenza di VOC (Composti Organici Volatili) e facilità di manutenzione.

LE BOISERIE CONTEMPORANEE

Moove di Déco: il rivestimento coordinato agli arredi

Déco presenta Moove, una nuova proposta per rivestimenti di interni, a parete e controso tto. Moove è una famiglia completa di moduli, in legno naturale o in polimeri, che rivoluzione il tradizionale concetto di boiserie, con geometrie e colori contemporanei. Moove è un rivestimento per pareti e so tti, che può essere coordinato agli arredi, per esempio alle ante degli armadi, alle librerie, o alle consolle e, naturalmente, alle porte, e comprende le collezioni Urban e Natural Entrambe si distinguono per la geometria delle forme e i giochi di luce e ombre sulle superfici, oltre che per la qualità delle lavorazioni. La scelta delle fresature, del materiale, dei colori e del tipo di applicazione fanno di Moove una famiglia di rivestimenti altamente personalizzabile e versatile, un prodotto su misura,

Moove, boiserie in legno naturale o polimeri, realizzata da Déco; collezione Natural, decoro Tuya, finitura Ayous

per gli interior designer più esigenti. Moove Natural è una collezione di pannelli pressati e fresati per interni, in legno naturale 100%, disponibile in un’ampia scelta di profili e cromie; è proposta in tre essenze naturali, Ayous, rovere e noce. I moduli, disegnati da StudioPANG, sono flessibili e si possono applicare a pareti e so tti, agli arredi, alle porte, e possono rivestire anche superfici curve.

61 Design TENDENZE
Parquet Rovere Maylea di Woodco

Tra le diverse finiture Natural, Tuya ha una fresatura classica che lascia grande spazio alla creatività: altamente personalizzabile, il profilo Tuya è progettato per potersi adattare a superfici piane e curve e per donare carattere agli ambienti, con l’aggiunta di una base colorata in VittEr by Filippi 1971. Urban invece propone la finitura Golden, caratterizzata da un

profilo con scannellature irregolari; Golden consente di realizzare rivestimenti dal forte impatto visivo, che donano un ritmo dinamico alle superfici di ogni ambiente. Kintai, anch’essa della collezione Urban, ha invece linee curve che si ripetono con regolarità, e arricchiscono le superfici con un senso di movimento, che si armonizza con gli altri elementi d’arredo.

62 Design TENDENZE
Moove, boiserie in legno naturale o polimeri, realizzata da Déco; collezione Urban, finitura Kintai Cedar Moove, boiserie in legno naturale o polimeri, realizzata da Déco; collezione Urban, finitura Golden Moove, boiserie in legno naturale o polimeri, realizzata da Déco; collezione Natural, decoro Tuya, finitura Oak

iCANNETI DI CP PARQUET: IL RIVESTIMENTO TRIDIMENSIONALE

iCanneti, la serie di rivestimenti messi a punto da CP Parquet, presenta le nuove finiture 2022. Le superfici decorative colorate donano alle pareti un ritmo geometrico, moderno e dinamico. I pannelli della collezione iCanneti sono realizzati su tavole Antico Asolo 3 strati, con lunghezze a correre compatibili con il sistema boiserie a clip CP Parquet, disponibili in molteplici finiture nelle essenze Noce Americano e Rovere Europeo, con possibilità di variazione su richiesta, a seconda delle necessità di arredamento. Giocando con scanalature, rientranze, forme e spessori, le collezioni Regolare, Alternato, Ondulato e Ondulato Alternato, creano un rivestimento decorativo tridimensionale, dal forte valore espressivo. La collezione Regolare è caratterizzata da essenzialità delle forme e regolarità della scansione spaziale, per un ra nato gioco di equilibri e proporzioni; la collezione Alternato, invece, si distingue per vuoti e

pieni che creano una composizione dinamica ra nata. La struttura primaria delle fasce in legno è intervallata da una struttura secondaria formata da scanalature di diverse ampiezze che compongono un interessante disegno astratto. Interessanti, per le decorazioni che creano sulle pareti, sono le collezioni Ondulato e Ondulato Alternato. Nella collezione Ondulato, l’andamento sinuoso della boiserie si sviluppa con l’alternanza di superfici concave e convesse, di sporgenze e delicate rientranze. I listelli stondati e gli incavi si rincorrono in un movimento regolare, che ricorda le onde del mare. Nella collezione Ondulato Alternato, invece, la boiserie dogata si combina con pannelli lisci in legno naturale dalle venature a vista. I tagli geometrici attraversano la parete in succedersi di linee e incroci, di superfici piane e scolpite, creando una decorazione di grande impatto visivo.

63 Design TENDENZE
Boiserie iCanneti, di CP Parquet, colore Nero Intenso Boiserie iCanneti, di CP Parquet, collezione Alternato, finitura Natura Boiserie iCanneti, di CP Parquet, colore Verde Alpi Dettaglio della boiserie iCanneti, di CP Parquet, collezione Alternato, finitura Natura

Il Prezzario contiene quasi 15.000 voci relative agli interventi di recupero, ristrutturazione e manutenzione.

In questa edizione del Prezzario sono stati ampiamente implementati tutti i Capitoli che contengono le lavorazioni e i materiali/prodotti ammessi alle agevolazioni fscali quali Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110% e Bonus Facciate. L’edizione del 1° semestre 2022 registra gli innumerevoli aumenti, avvenuti dall’inizio dell’anno, del costo della mano d’opera, a seguito del nuovo contratto dell’edilizia siglato a marzo 2022, dell’acciaio che, da febbraio ad aprile, ha registrato un aumento del 60%, del legname che, da dicembre a marzo, ha registrato aumenti dal 27% al 46%. È stato inserito un nuovo capitolo sulle schermature solari in cui sono stati inseriti i prezzi delle pergotende, dei frangisole e delle tende solari per esterni.

www.build.it
Rilevazione prezzi FEBBRAIO 2022 O per SUPERBONUS
NUOVA EDIZIONE 1° SEMESTRE 2022 PREZZARI
110% e tutti gli altri BONUS EDILIZI

per discutere dei temi cruciali e delle principali sfide che attendono il mondo dell’edilizia. Un appuntamento fondamentale per professionisti, aziende e stakeholder, per confrontarsi sul futuro di un mercato in continua evoluzione, con la partecipazione dei massimi esperti in ambito accademico, istituzionale, associativo e del mondo imprenditoriale. Il convegno prevede l’erogazione di CFP per ingegneri e architetti

platinum sponsor con il patrocinio di

IL PRIMO CONVEGNO DIGITALE DELLA FILIERA DELLE COSTRUZIONI 7-10 FEBBRAIO 2023 Per sponsorizzazioni: dircom@quine.it Costruire
www.costruirepiu.it

Ultracoat ® Renew FL

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.