Società Italiana di Storia Militare Quaderno 2015

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La cinepresa del Comandante

I film di guerra di Francesco De Robertis di Paolo Cau Francesco De Robertis nacque il 16 ottobre 1902 a S. Marco in Lamis (Foggia), da Nicola, magistrato, e da Carolina Tardio, insegnante elementare. Ammesso quindicenne all’Accademia Navale di Livorno, fece in tempo a servire sulla nave scuola Amerigo Vespucci prima della fine della guerra. Guardiamarina nel 1923, nel 1928 fu promosso TV e distaccato come osservatore presso la R. Aeronautica, ma il successo ottenuto da una sua opera La luce sul fondo al teatro Manzoni di Milano, lo indusse a congedarsi per dedicarsi al teatro. La sua commedia Civiltà fu recitata al teatro Goldoni di Venezia e un’altra, Hatàma, fu rappresentata dalla compagnia di Emma Gramatica, nuovamente al Manzoni. Si cimentò nel 1937 con una prima sceneggiatura cinematografica ambientata sul mare, ben 800 pagine battute a macchina, dal titolo Il nastro azzurro.1 Il plico fu spedito a Luigi Freddi, già capo ufficio stampa del PNF, redattore del Popolo d’Italia e direttore della rivista Giovinezza e, dal 1934, a capo della Direzione generale della Cinematografia, cui diede una forte impronta hollywoodiana; è a lui che si deve la fondazione di Cinecittà e del Centro Sperimentale2. Deluso dalla fredda accoglienza, De Robertis tornò in Marina, assegnato all’ufficio stampa del ministero, partecipando alla progettazione di vari documentarî di propaganda3, come Mine in vista realizzato pochi mesi dopo l’inizio della guerra.

1 V. Dizionario biografico degli italiani, Roma, 1991, vol. 39. 2 Dizionario biografico, cit., 1998 vol. 50, ad vocem. 3 Dizionario biografico, cit., vol. 39, p. 142.


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