ASPETTI DELLA SANITÀ NELLE PREALPI VENETE

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re in Castello di Conegliano. Durante il processo però, avuto riguardo alli patimenti da esso sofferti nella lunga prigionia, e nel Lazzaretto, viene condannato solo alle spese del protocollo55. Questo documento ci conferma che anche a Conegliano venivano inviati al Lazzaretto soprattutto i poveri che avevano bisogno della Pubblica Sovvenzione, mentre gli altri facevano la contumacia isolati nelle loro abitazioni. Dai documenti analizzati risulta che in genere le multe e le pene inflitte erano molto più gravi. Spesso venivano banditi da Conegliano e territorio, Treviso Trevisan, Ceneda e Cenedese, a 15 miglia oltre li confini per anni due, in altri casi più gravi, venendo presi entro i suddetti confini siano condotti all’ora solita nel loco di giustizia ove dal ministro di quella sopra un paro di imminenti Forche siano impiccati per la gola sichè morino. C’è poi il caso curioso di Menego Polon di Lovadina, condannato in dieci carri di crode da essere per lui condotte alla fabrica della chiesa di San Rocco di questa Terra, per benefizio di essa Fabrica56. In varie città erano stati istituiti Uffici di Sanità dipendenti da quello di Venezia, che esercitava in tutti i territori della Repubblica la autorità in materia di contagio, avvalendosi della collaborazione dei Rettori. A Conegliano c’erano sei Residenti Deputati all’Officio della Sanità, che con la soprintendenza del publico rapresentante nelli tempi calamitosi di pestilenza provedono alla salute della Patria, prescrivendo regole di governo per la buona direttiva di così importante interesse57. Nel Settembre 1556 viene stabilito che s’abbia a elezzer quatro Deputati alla Sanità et che non posseno refutar, sotto pena di … 50 da essere applicadi alle spese, che per giornata occorrevano et si fanno in matteria di Sanità, e della Peste58. 55

AMVC busta 562 n. 18. A Conegliano, le prime testimonianze di dedizione a San Rocco risalgono all’epidemia del 1476. E’ a quella data che si fa risalire la costruzione di una cappella dedicata al Santo nella chiesa del Convento di San Francesco e la nascita della confraternita di San Rocco il cui Statuto fu approvato dal Magnifico Consiglio nell’Aprile dello stesso anno. Nel 1534 viene costruita la gesiola di San Rocco in un terreno sul Refosso, all’incirca sull’area in cui si trova ora la fontana dei Cavalli. E’ con la peste del 1630 che il Magnifico Consiglio destina la somma di 1000 ducati per costruire una nuova chiesa dedicata a San Rocco. Allo stessa data risale anche un voto cittadino che impegnava Podestà e tutti gli appartenenti al Consiglio di recarsi in visita alla chiesa il 16 Agosto, giorno della festa del Santo. La costruzione della chiesa si protrae per alcuni anni, tanto che nel 1636 i deputati alla fabbrica ottengono dalla Serenissima il permesso di demolire una torre del Castello e usare il materiale per la costruzione della nuova chiesa che verrà ultimata solo nel 1639. Cfr. AA.VV., Le chiese di Conegliano, Conegliano, 2006, pp. 39-41. 57 AMVC busta 487 art 11. 56

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