.... a ricordo di Erminio Bagnasco
Erminio Bagnasco, marinaio e storico navale di Maurizio Brescia - Direttore “Storia militare”
Queste sono note che non avrei mai voluto scrivere. Nelle primissime ore del 13 gennaio scorso, ci ha lasciati il comandante Erminio Bagnasco. Autore a livello nazionale e internazionale di un colossale numero di saggi, articoli, volumi e pubblicazioni di grande valenza per il settore della pubblicistica storico-navale; fondatore nel 1993 del mensile che ho l’onore di dirigere dopo essergli succeduto nell’agosto del 2014, sino ai suoi ultimi giorni, ha continuato a collaborare con navigata competenza, con passione e autorevolezza alle pubblicazioni della nostra casa editrice. Sono entrato in contatto con il comandante Bagnasco nel 1987, ma lo conoscevo, indirettamente, già molti anni prima perché, sin dagli anni Settanta, quando frequentavo ancora le scuole superiori, ero un appassionato e cultore degli aspetti storici e di quelli tecnici delle Marine militari e diversi suoi libri facevano già parte della mia allora piccola biblioteca. Lo conobbi di persona in occasione di un raduno dei soci italiani della International Naval Research Organization, un’associazione statunitense che riunisce appassionati e studiosi navali di varie nazionalità e che dal 1963 pubblica il trimestrale Warship International. Sin da quel primo incontro entrammo subito in sintonia ed Erminio Bagnasco — che per me era e resta «il Comandante» per antonomasia — volle presto coinvolgermi nella realizzazione della componente grafica dei libri della «Nuova serie Orizzonte Mare», collana di cui, insieme all’editore Ermanno Albertelli, aveva avviato la pubblicazione proprio in quegli anni. I disegni e le tavole che preparai per il volume doppio di quella serie sui cacciatorpediniere classe «Soldati» furono il punto di partenza di una collaborazione che si è protratta nel tempo, senza soluzioni di continuità, sino alla sua scomparsa: quasi 35 anni di continui contatti, progetti e «lavori navali» che hanno trasformato un rapporto di cooperazione e stima in una vera e propria amicizia. Non sarei arrivato ad assumere il suo ruolo senza i suoi insegnamenti, il suo appoggio costante, le sue conoscenze, i suoi libri, la sua collezione fotografica e — ribadisco di nuovo — la sua amicizia sempre schietta, anche «burbera» quando era necessario, ma sempre disinteressata, costruttiva e tale da farmi crescere professionalmente e anche umanamente. È stato proprio questo il pregio di Erminio Bagnasco: aver saputo valorizzare non pochi «giovani» (di allora), favorendone e guidandone la crescita professionale e inserendoli in un ambito di nicchia ma che, a livello nazionale, può contare su migliaia di appassionati soprattutto quando, a ottobre del 1993, firmò da direttore il primo numero del mensile Storia militare. A partire da allora, l’amico Erminio è stato per me un autentico maestro; volle coinvolgermi sin da subito nell’«avventura» della rivista e in molte altre iniziative editoriali. Mi mancherà, come mancherà a tutti noi. Ritengo una grande fortuna essere stato prima un suo allievo, poi un suo collaboratore e di essergli subentrato nella direzione della rivista quando decise di lasciare il «servizio attivo». Cionondimeno, negli anni successivi la sua collaborazione proseguì inalterata con il sottoscritto e la casa editrice, continuando sino ai primi giorni di gennaio di quest’anno a riprova di una professionalità, di una passione e di
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Rivista Marittima Gennaio 2022