HUB STYLE VOL.1_2022

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A N A LY T I C

Un’immagine di Gucci Vault

IL SECOND HAND È IL NUOVO “EL DORADO” DELLO SHOPPING? In questi ultimi mesi, i prodotti moda di seconda mano sono stati al centro dell’attenzione. I marchi hanno intuito il loro valore, che non mette a repentaglio la propria identità di Angelo Ruggeri

“I

l second hand è l’alternativa evoluta dello shopping ordinario” e può, senza dubbio, convivere con esso. Da qualche mese è esploso il mercato dei prodotti di seconda mano e rappresenta un’immensa opportunità di crescita che, in alcun modo, non deve alimentare timori circa la tutela della brand identity. LO STUDIO A inquadrare in questo modo il fenomeno re-sale è un nuovo studio di McKinsey, secondo cui “l’esplorazione del mercato della rivendita non solo apre un nuovo flusso di entrate per le aziende del lusso, ma potrebbe anche avere un effetto positivo sulla fedeltà al marchio e la desiderabilità”. Come sottolineato dal rapporto, il global luxury re-sale market ha già un valore stimato tra i 25 e i 30 miliardi di dollari, con molti osservatori di settore che valutano un tasso di crescita annuale compreso tra il 10% e il 15% nel prossimo decennio. Tra le titubanze delle maison, ci sarebbe però il potenziale impatto negativo sui margini e, in generale, sull’immagine dei brand. “I nostri risultati confermano l’attrazione del re-sale: se

gestito con prudenza, l’ingresso di un marchio in quel mercato non dovrebbe erodere i margini e comporterebbe solo una ‘cannibalizzazione’ limitata”, spiega lo studio. “Quello che è chiaro è che il second hand di lusso è qui per restare e le aziende che scelgono di non partecipare rischiano di perdere un’opportunità significativa”. GLI ESEMPI VIRTUOSI Anche il Gruppo Prada è molto vicino a raccogliere questa vera e propria opportunità di business: potrebbe infatti debuttare nel second hand sia gestendo internamente il segmento, sia affidandosi a nuove partnership. A dichiararlo a Reuters è stato Lorenzo Bertelli, oggi marketing director & head of corporate social responsibility dell’azienda, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, già designato come futuro amministratore delegato della griffe italiana. “Il second hand è una strategia su cui stiamo indagando da più di un anno”, ha spiegato il manager. “Non posso rivelare troppo, ma di sicuro l’usato è parte delle nostre strategie per il futuro. Lo coglieremo come opportunità. Potrà basarsi su una partnership con un player specializzato,

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