Schermi sonori
Da Carlo Verdone a John Carpenter, una panoramica sui registi italiani e stranieri che hanno lavorato con il Maestro aro Ennio, è un gran ad Ennio Morricone, mi sembrava nità di beneficiare dei servigi di un “ giorno per un immenso tutto un sogno. artista di tale spessore per il debutto
C
di L.A. 24
artista quale sei. I miei più affettuosi complimenti per questo tributo così importante che il mondo del cinema ti dà, te lo meriti in pieno. Non tutti sanno che tu provieni da studi molto complessi nell’ambito della musica contemporanea e hai studiato con il più intellettuale dei compositori: Goffredo Petrassi. Sei un uomo integerrimo con te stesso e questo ti porta a comporre solo quello che ti piace e a non scendere mai a compromessi. La cosa che più mi colpisce è che entrambi (anche se io per merito di un altro regista) all’Oscar ci siamo arrivati, è fantastico questo. Ma il tuo, rispetto alla mia partecipazione a La Grande Bellezza, è molto molto di più: perché è tutto tuo. Solo tuo. Quando Sergio Leone mi presentò
Un’emozione che non riesco a trasmettere ancora oggi: io che non ero nessuno accanto a due giganti che si stavano prendendo cura di me. Altri tempi. Meravigliosi tempi... Buona serata Carlo Verdone” Con queste parole, comparse sulla sua pagina Facebook, il regista di Un sacco bello ha salutato l’assegnazione dell'Oscar a Ennio Morricone. Grazie al suo mentore Sergio Leone, come ricorda in questa lettera, Carlo Verdone ha avuto la fortuna di debuttare sul grande schermo nel 1980 con una colonna sonora d’eccezione, quella appunto firmata dal Maestro. Collaborazione tra i due che è continuata anche l’anno successivo per Bianco, rosso e Verdone. Prima di Verdone, molti altri registi italiani avevano avuto l’opportu-
dietro alla macchina da presa. Lina Wertmuller con I basilischi (1963) e Marco Bellocchio con I pugni in tasca (1965) sono due di questi. Bernardo Bertolucci ha conosciuto Morricone invece per la sua opera seconda, Prima della rivoluzione (1964). Per poi incontrarlo di nuovo diverse volte (Partner, Novecento, La luna, La tragedia di un uomo ridicolo). Ma un po’ tutti i grandi registi italiani hanno avuto rapporti professionali con il Maestro: da Carlo Lizzani a Gillo Pontecorvo, da Giuliano Montaldo a Liliana Cavani da Francesco Maselli a Elio Petri, fino a Luigi Comencini, ai fratelli Taviani, a Mario Monicelli. Senza dimenticare Pier Paolo Pasolini, che ha goduto di un rapporto privilegiato con Morricone, da cui n. 2 apr-mag 2016