MATERIE PRIME DOVE ARRIVERÀ LA RINCORSA DEI PREZZI
CONVEGNO YOUTRADE TORNA IN PRESENZA L'APPUNTAMENTO DI OTTOBRE
SPECIALE LE NOVITÀ SUI NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI
Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
MAGGIO 2021 - 119
ISSN 2532 - 5671
T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E
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IL LATERIZIO PER ABITARE MEGLIO
ANNO 14 - NUMERO 119 MAGGIO 2021
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Paolo Caliari, Siro Casolo Federico Della Puppa, Matteo Gambaro, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Daniele Menzio, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Sergio Ruggieri, Franco Saro, Giuseppina Uva Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it
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Per la distribuzione di materiali edili è un momento di svolta. Il dopo-pandemia richiede scelte che incideranno nel futuro, come investimenti in tecnologia, nello showroom, nella logistica. Ne vale la pena? Ci sono imprenditori che si interrogano su quale sia la strada giusta da imboccare: apportare nuovo capitale, cercare un accordo con altre realtà più strutturate oppure, ancora, gettare la spugna e vendere? Quali sono i pro e i contro? Sarà questo il tema centrale del IV Convegno Nazionale YouTrade, che torna a svolgersi in presenza, oltre a essere trasmesso in diretta streaming su Facebook. Il convegno vedrà la testimonianza di protagonisti della distribuzione edile in una location piacevole, Villa Quaranta al centro della zona del Valpolicella, vicino a Verona. Non mancheranno la consueta analisi sulla congiuntura e le previsioni per il 2022. Inoltre, sono previste le consegne degli ambiti YouTrade Awards. Segnatevi la data in agenda!
XIV Convegno Nazionale
PROGRAMMA 9,00
Registrazione e welcome coffee
9,30
Quale futuro per le rivendite? Dieci domande a... Roberto Di Lellis, giornalista
10,00 La distribuzione edile di fronte a nuove scelte strategiche Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
Main sponsor
Partner sponsor Roberto Di Lellis
10,40 La nostra distibuzione. La distribuzione degli altri. È applicabile un modello estero? Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 11,00 Talk Show, il modello di business è da cambiare? Modera Roberto Di Lellis
Giuliano Noci
11,25 Coffee break Sponsor
11,40 La congiuntura dell’edilizia e le previsioni per il 2022 Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 12,30 YouTrade Awards 13,00 Light lunch Seguono webinar con approfondimenti su argomenti di attualità (a breve sarà disponibile il programma)
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Federico Della Puppa
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Sommario maggio Rubriche 13 Editoriale Superbonus troppo lento? Ma i condomini sono pigri 18 Econauta È l'ora del covid-marketing 18 Chiacchiere in cantiere La rigenerazione urbana è degenerata 19 L'avvocato Lo stretto confine tra edifici 20 I fatti nostri Non è un paese per bonus 22 Digital News 24 Seggiole & Poltrone Attualità 26 Convegno YouTrade La strategia torna in presenza 28 Il mercato Materiali bollenti, ma l'edilizia va 36 E-commerce L'online funziona: per dieci motivi 42 Eventi Nuove sfumature per Colorè Rivendite 44 Plastica Vomano E adesso usciamo allo scoperto 48 Fulkro Il cartongesso da noi è su misura 54 Rivendite news Quartarella/Dec 58 Showroom 60 I ferri del mestiere Pronti alla rivoluzione green? 62 To Build
36 Perché puntare sul digitale conviene
94 Italia a rischio, antisismica necessaria
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Storia di copertina T2D È un mattone sempre più grande
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Imprese Italcementi Uno sticker per la sicurezza Miniera San Romedio Quanto è forte la calce idraulica Terreal Italia Laterizio a 360 gradi Geoplast Quando sulla pista decolla la sicurezza Fila La protezione verde e anti graffiti YouTrade News Muoviamoci I conti in tasca al Moq Come si fa Gli eurosoldi all'edilizia
Speciale Nuovi sistemi costruttivi - Antisismica 94 Sistemi antisismici Tutta l'Italia a rischio sisma 100 Tecnica costruttiva Le mosse giuste per evitare scosse 104 Fischer Un tris di novità per fissare meglio 110 Biemme Così il capannone diventa elastico Speciale Nuovi sistemi costruttivi - Cartongesso 112 T-Panel Il tecno pannello scalda l'ambiente 114 Eclisse Il design per i vani nascosti 116 Edilferro Profilo brevettato per il cartongesso Speciale Nuovi sistemi costruttivi - Isolamento 118 Il mercato Riparte la corsa di cappotti & c 124 Xella Italia Un'alternativa per l'isolamento Speciale Nuovi sistemi costruttivi - Facciate ventilate 126 Rigenerazione Un soffio di aria per nuove città 130 Europrofil Arriva il make-up per i climatizzatori 132 Brianza Plastica Rinnovamento senza limitazioni 134 Rassegna Le novità del mercato I Quaderni tecnici di YouTrade 145 Materiali Isolamento e risparmio energetico BioCasa 152 Rivoluzione verde L'edilizia green? Può avere crediti 156 Digital House Servizi home più sicuri con Thread 158 Luxury Goods Carta da parati 160 Hi-tech M a g g i o
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Editoriale
Il superbonus è troppo lento? Sì, ma i condomini sono troppo pigri
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entre tutti attendono l'effetto delle (ennesime) semplificazioni prospettate dal ministro alla Funzione pubblica Renato Brunetta, che dovrebbero lubrificare l’accesso agli incentivi fiscali, il mondo dell’edilizia continua a essere percorso dal brivido caldo del superbonus. Toccasana per un settore uscito da dieci anni di declino, traguardo per rivenditori e costruttori, meta da raggiungere per proprietari di abitazioni: il maxibonus 110% presentato giusto un anno fa è sembrato a molti un inaspettato regalo di Natale fuori stagione. Solo che, poi, tutti hanno scoperto che non era così facile aprire il pacco. E dall’audizione del presidente dell’Enea, Federico Testa, alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, si evince che non tutto è andato come si pensava. E questo vale sia per l’intento del legislatore, sia per l’offerta messa in campo dalle aziende. Il superbonus, in effetti, dopo una partenza più lenta di quella delle Ferrari in Formula 1, ha preso vigore. Lo indicano i numeri, ma anche la sensazione dei rivenditori intervistati da YouTrade, che quasi unanimemente indicano un crescente interesse verso lo sconto al 110%. Secondo l’Enea, però, c’è un problema. È vero che l’utilizzo del superbonus ha accelerato, con 1.328 milioni di euro di lavori ammessi al finanziamento. Ed altrettanto vero che i lavori già pagati ammontano a 918,6 milioni, cioè siamo a quasi 1 miliardo (probabilmente superato nel frattempo) di fatturato di cui hanno beneficiato le imprese. Ma lo scoglio è un altro. Contrariamente a quanto preventivato, infatti, sono i singoli proprietari quelli più attivi. Secondo i dati forniti da Testa, i condomini vanno al ralenty: ad aprile, sono stati solo 1.007 i progetti per questa tipologia di edifici contro i 5.947 interventi su edifici unifamiliari e i 3.960 per unità immobiliari indipendenti. E dire che il superbonus è stato pensato proprio per i condomini. D’accordo, organizzare un intervento per un complesso residenziale è più complicato, a partire dal fatto che le assemblee dei proprietari dei millesimi, che devono dare il via libera, sono state bloccate dalla pandemia. Ma, diciamo la verità: se un condominio vuole davvero applicare un cappotto riunisce i proprietari di millesimi in cortile, a distanza sanitaria, e in dieci minuti approva l’intervento. Tutti gli italiani possiedono uno smartphone: l’amministratore di condominio può bypassare le strettoie normative e inviare comunicazioni tempestive a tutti. Insomma, anche se il covid ha reso tutto più difficile, sembra esserci un gap culturale: la filosofia dell’italiano è «il condominio è di tutti, quindi non è affare mio». Il risultato è che cappotto e sostituzione della caldaia riguardano un condominio ogni dieci villette. Procedure complesse? Sì, ma questo riguarda tutti. E, a ben vedere, i proprietari di edifici unifamiliari dovrebbero essere più svantaggiati nella gestione delle procedure burocratiche rispetto a un condominio che, oltre a poter contare sull’amministratore, ha anche maggiori possibilità di cedere il credito di imposta a un general contractor che pensa a tutto. Non stupisce, quindi, che il Veneto sia la prima regione per numero di interventi, visto che la regione è anche il paradiso delle villette. In compenso, sempre secondo i dati Enea, la Lombardia resta prima per importi con 184,3 milioni. Infine, un’altra nota negativa riguarda gli Iacp. Sono solo 180 i complessi residenziali pubblici che hanno avuto accesso alla detrazione fiscale. E qui, forse, più che impacci di carattere culturale o burocratico, si tratta solo della endemica inefficienza delle amministrazioni pubbliche.
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Rubriche E C O N A U TA
È l'ora del covid-marketing
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n ogni disastro è nascosto un piccolo tesoro. Il problema è trovarlo. Per quanto riguarda il covid, è indubbio che danni ne ha provocati a tutti, settore edile compreso. Ma è inutile lamentarsi. Piuttosto, da un punto di vista economico quale sarebbe il lato positivo? Per la distribuzione di materiali, la novità potrebbe essere l’apertura di un nuovo filone, quello dell’edilizia anti virus. Non c’entra con i vaccini: si tratta, invece, di quella variegata proposta di soluzioni che servono a mantenere puliti e salubri gli ambienti. In alcuni casi si tratta di dispositivi o materiali che, più o meno, sono prescritti dalla normativa. Per esempio, nel caso di ambienti pubblici o di strutture sanitarie. Ma, in molti casi, sono un plus che può essere venduto sull’onda dell’interesse suscitato per queste soluzioni. Un esempio su tutti: la ventilazione meccanica controllata. Il ricambio dell’aria è vivamente consigliato per gli edifici che adottano il cappotto, ora più che mai attuale sull’onda del superbonus. Negli edifici super isolati la Voc è fondamentale per una corretta igiene della casa. Ma, in quelli che non hanno cappotti e infissi a prova di spiffero, la Voc è ora consigliata per motivi igienici legati alla pandemia, come sistema che contrasta con l’aria stagnante e malsana. Ci sono, poi, materiali che aiutano l'igiene dell’aria o sono attivi nella
riduzione della carica batterica e virale. Si tratta quasi sempre di materiali e tecnologie fotocatalitiche che esistevano anche prima della pandemia, ma che ora si sono evolute e, soprattutto, hanno acquistato un inedito appeal. Fanno parte di questa categoria cemento, piastrelle e pitture in grado di ridurre l’inquinamento o svolgere un’azione battericida. Voc e materiale igienizzante possono costituire una coppia d’attacco in grado di segnare una valanga di goal in un punto vendita. C’è, infine, la produzione di dispositivi in grado di ionizzare l’aria per renderla meno popolata di microbi e batteri. Benché l’efficacia di questi dispositivi non trovi tutti concordi, da un punto di vista commerciale anche queste soluzioni possono vantare un buon numero di fans. E di possibili clienti, soprattuto. Federico Mombarone Giornalista
CHIACCHIERE IN CANTIERE
La rigenerazione urbana è degenerata
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bello discettare, programmare, prevedere, discutere, architettare. Ma, poi, quando si tratta di passare al dunque, in Italia si preferisce tornare a discettare, programmare, prevedere eccetera. L’ennesimo caso di inconcludenza è testimoniato dal cammino parlamentare del disegno di legge sulla Rigenerazione urbana. Quanti convegni, compreso quello organizzato di recente dalla rivista «cugina» YouBuild avete seguito sul tema? Tutti concordi che occorre rigenerare le città, ripensare le periferie, disegnare un’urbanistica green. Poi, in Parlamento, ecco 2 mila emendamenti presentati al provvedimento in discussione alla commissione Ambiente del Senato. C’è già chi prevede che la valanga di modifiche costituiranno uno stop invalicabile per il disegno di legge. È vero, ogni decisione trova sempre chi non è d’accordo. Solo che, in questo caso, gli scontenti del testo hanno riunito Confindustria, Ance, Assoimmobiliare, la Conferenza delle Regioni, dell’Anci, Istituto nazionale di urbanistica e Legambiente. L’Inu, per esempio, obietta sui contenuti del provvedimento, secondo cui dovrebbero essere i Comuni, e non le Regioni, a decidere se servono incrementi volumetrici e di quali entità. Non solo, sempre i Comuni, secondo il testo del disegno di legge, dovrebbero decidere le riduzioni delle imposte previste nei casi di abbattimento e ricostruzione. La critica riguarda il fatto che le amministrazioni siano delegate a decisioni che non sono connesse con la normale attività di pianificazione urbanistica. Secondo l’Ance, invece, non vi sono né semplificazioni procedurali né incentivi concreti, ma solo ripensamenti, come quella della distanza fra edifici. Secondo l’associazione dei costruttori, un incentivo volumetrico massimo del 20% in operazioni di demolizione e ricostruzione sembra fatto apposta per ingessare più che per incentivare. Critica anche Legambiente: per semplificare il processo, sostiene l’associazione ambientalista, è meglio che il percorso sia il più possibile trasparente nei riferimenti, in modo che i Comuni sappiano in quale direzione lavorare nell’elaborare i piani e prevedere nei bandi un’ulteriore definizione dei criteri e del piano rischia di complicare il percorso e produrre possibili contraddizioni. Punto e a capo. Franco Saro giornalista
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L’AV V O C ATO
Lo stretto confine tra edifici
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privati contigui e non trovano applicazione quando si tratti di opera costruita su area di proprietà demaniale, atteso che, in tal caso, l’eventuale pregiudizio dei diritti dei proprietari dei fondi contigui deve essere valutato in relazione all’uso normale spettante ai medesimi sul bene pubblico. A tale conclusione erano pervenute le Sezioni Unite quando hanno affermato che l’articolo 873 del Codice civile, che regola la distanza tra costruzioni su fondi confinanti, non è applicabile alle costruzioni erette su suolo pubblico, in confine con i fondi dei proprietari frontisti, ai quali spetta soltanto l’uso normale delle piazze e delle strade e l’eventuale limitazione di tale uso non lede un diritto soggettivo del frontista, ma può ledere soltanto l’interesse occasionalmente protetto alla conservazione dei vantaggi derivanti da detto uso normale, come la visuale, l’accesso. Del resto, sempre in applicazione di questo principio, è stato ritenuto legittimo anche un piano comunale di localizzazione che, relativamente alle rivendite di giornali poste sulla via pubblica, deroghi, in riduzione, alle prescrizioni del decreto ministeriale 1444 del 1968, articolo 9, giacché le costruzioni erette su suolo pubblico a confine con i fondi dei proprietari frontisti, sono soggette solo alle disposizioni delle leggi e dei regolamenti che specificamente le riguardano. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
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on l’ordinanza depositata il 19 marzo 2021 (7857/2021) la Corte di Cassazione ha respinte le istanze avanzate da un cittadino nei confronti del Comune. La richiesta riguardava l’abbattimento o arretramento della struttura di un chiosco, avanzata affermando che costituisse una nuova costruzione realizzata senza il rispetto della distanza inderogabile di 10 metri. La Corte di Cassazione è stata interessata della vicenda dopo che la Corte d’Appello di Bologna aveva rigettato il gravame proposto dal cittadino e confermato la decisione del Tribunale di Ravenna, che aveva rigettato la domanda di demolizione e arretramento del chiosco per la vendita di bevande e alimenti quale nuova costruzione realizzata senza il rispetto della distanza inderogabile di 10 metri. Il motivo del rigetto delle richieste, secondo la Corte di Cassazione, è da ricondurre alla collocazione del chiosco sul marciapiede della piazza, cioè su un’area appartenente al demanio comunale, con conseguente esclusione dell’applicabilità della normativa sulle distanze minime tra edifici. Come eccepito dal Comune controricorrente sin dal primo atto di costituzione e poi riproposto in appello, il chiosco in oggetto è ubicato sul suolo pubblico comunale e, pertanto, non trova applicazione la previsione sulle distanze (D.M. n. 1444 del 1968, art. 9, comma 1, punto n. 2). Il decreto, emanato, infatti, ha efficacia di legge dello Stato. L’articolo 879 secondo comma del Codice civile, infatti, dispone che alle costruzioni che si fanno in confine con le piazze e le vie pubbliche non si applichino le norme relative alle distanze, ma debbono osservarsi le leggi e i regolamenti che le riguardano. Peraltro, la Corte di Cassazione ha dato atto di voler dare continuità al principio secondo il quale le norme sulle distanze legali che disciplinano i rapporti tra fondi
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Rubriche I FAT T I N O S T R I
Non è un Paese per bonus
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ateriali, prezzi, consegne: di questi tempi non si parla d’altro. Ho affrontato l’argomento proprio nello scorso numero, e nel frattempo associazioni di categoria e osservatori vari del mercato hanno cominciato a far sentire la loro voce, prospettando scenari non proprio idilliaci. In effetti, il rischio di penalizzare gli interventi trainanti e trainati legati al superbonus è più che evidente. Secondo una recente indagine pubblicata da Il Sole 24Ore, il ferro è aumentato del 117%; il polietilene fra il 44 e il 49%; il rame di oltre il 17% e anche il cemento si è guadagnato la scena con un bel +10%. Se consideriamo che il petrolio è aumentato del 34%, trascinando anche l’incremento del prezzo del bitume (+15%), la frittata è fatta. Secondo gli analisti, le detrazioni fiscali c’entrano poco con gli aumenti, anche perché gli interventi trainanti relativi al superbonus devono rispettare i massimali e le verifiche dei prezzi. Diverso è il discorso per le opere trainate, come per esempio il rifacimento delle facciate, le opere di manutenzione straordinaria, e così via, che non devono rispondere alle verifiche di congruità. È qui che il mercato si è scatenato, in parte aiutato anche dalla cessione del credito e dallo sconto in fattura che i prezzi li hanno fatti lievitare, oltre al fatto che i costi delle lavorazioni, in considerazione dell’alta domanda, sono quasi raddoppiati, ed è anche difficile trovare qualche operatore specializzato che venga a fare il lavoro. Ci si potrebbe domandare quali potranno essere gli effetti di questa situazione. Secondo l’Ance, un primo segnale potrebbe
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arrivare dal rallentamento dell’attività dei cantieri, causato dalla difficoltà di approvvigionamento dei materiali. Quindi, po-
Non si sono ancora risolti i problemi legati alla difficoltà di approvvigionamento, con il rischio di rallentare l’attività dei cantieri, mentre gli aumenti mettono in discussione gli effetti positivi del Recovery Plan, oltre alla marginalità di imprese e distributori trebbero anche essere messi in discussione gli interventi previsti dal Recovery Plan. Inoltre, aggiungo io, il tempo passa e i bonus si avvicinano alla scadenza, un’altra variabile inquietante che la politica potrebbe anche cercare di stabilizzare e definire una volta per tutte. In considerazione dell’aumento delle richieste ci si domanda se ci saranno o meno i fondi fino alla fine del prossimo anno, anche perché, se ci mettiamo ad ascoltare tutti coloro i quali, legittimamente, chiedono aiuto, i miliardi del Recovery dovrebbero essere il triplo di
quanto, si spera, arriverà. Credo che una sorta di normalizzazione non sia ancora nemmeno all’orizzonte. I più ottimisti parlano di fine estate, altri di fine autunno. Di certo sappiamo che oggi la domanda supera l’offerta. In tempi normali sarebbe davvero un bel problema, ma non viviamo tempi normali, anche perché, come anche altri Paesi europei come Francia, Germania e Regno Unito, siamo in balia di turbolenze che arrivano da lontano, e ci vorrebbe un serio intervento dell’Europa in grado di tutelare il mercato interno della Comunità. Per quel che riguarda i fatti nostri, ovverosia i problemi spicci di tutti i giorni, per molti distributori la difficoltà principale è quella di soddisfare in tempi decenti e a prezzi umani le richieste dei clienti. Rimane la difficoltà di preventivare e non è un problemino qualsiasi. In rivendita di superbonus si parla ancora poco (per la verità se ne parla moltissimo, ma si concretizza poco niente) mentre rifacimento facciate e ristrutturazione tradizionale trainano il mercato. Qualcuno è anche riuscito a fare un po’ di scorte dei materiali incriminati di cui sopra, è ovvio che in questo momento possiede un tesoro. Chi ha investito in show-room e servizi legati alla ristrutturazione, anche di qualità, sta notando con piacere che il cliente privato è tornato felicemente a uscire di casa. Una casa che, dopo i mesi di frequentazione forzata, ha offerto più di un’idea di ristrutturazione. di Roberto Anghinoni Giornalista M a g g i o
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UN INCENTIVO PER GLI IMMOBILI Con il decreto Sostegni approvato dal governo Draghi arriva una novità positiva anche sul fronte immobiliare. Come anticipato nei giorni scorsi, infatti, ha avuto il via libera l’incentivo per l’acquisto della prima casa destinata ai giovani. L’incentivo comprende l’esonero delle tasse sull’acquisto (cioè l’imposta sostitutiva su bollo e ipoteche) per gli Isee fino a 40 mila euro. L’altro aspetto interessante riguarda la priorità di accesso per gli under 36 al mutuo bancario, con garanzia della quota capitale fino all’80%. A garantire sarà lo Stato. https://www.youtradeweb.com/
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SeiMilano sarà anche uno dei primi quartieri di Milano servito da teleriscaldamento e teleraffrescamento. È il risultato dell’accordo di Proiezioni Future, joint venture tra Borio Mangiarotti e Värde Partners, siglato con A2A Calore e Servizi. Il progetto di rigenerazione urbana riguarda un’area di oltre 300 mila metri quadrati nelle vicinanze della metro Bisceglie, a 12 fermate da Piazza Duomo. http://www.casacondominio.net/
3 IL RETROFIT DELLE CITTÀ Oramai da molti anni l’intervento sul costruito è diventato il tema fondamentale sul quale, nel settore delle costruzioni e non solo, si svolge la maggior parte dell’attività di ricerca scientifica in ambito universitario e con maggiore accentuazione sperimentale nelle aziende della filiera produttiva. Tali attività si sviluppano in modo articolato alle diverse scale, da quella territoriale urbana a quella dei manufatti edilizi, ai subsistemi tecnologici fino ai singoli componenti. https://www.youbuildweb.it/
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seggiole & poltrone RICCARDO BENSO PRESIDENTE DI ASSOFERMET Alla carica di presidente Assofermet, associazione nazionale delle imprese del commercio, della distribuzione e della prelavorazione di prodotti siderurgici, dei commercianti in metalli non ferrosi, per il prossimo triennio è stato confermato Riccardo Benso. Il manager ha confermato il suo impegno nella gestione, sia in Europa che in Italia, della crisi relativa all’approvvigionamento dell’acciaio. Grande attenzione anche ai temi della sostenibilità ambientale, che necessita di sostegni sia per il settore della siderurgia sia per gli utilizzatori che devono essere messi nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro.
MAZZARESE SALE IN KERAKOLL Dario Mazzarese è Corporate Product Manager Paints Decorative Solutions di Kerakoll Group. Il manager ricopriva già la carica di product manager nell’azienda dal 2008. In precedenza ha lavorato per nove anni in Saint-Gobain Weber
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come sales area manager e in Torggler Group.
ANNA CARULLI ALLA FONDAZIONE ARCHITETTI DEL MEDITERRANEO Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti Ppc di Messina ha deliberato la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, dopo una lunga fase di prorogatio durante la quale la Fondazione Architetti nel Mediterraneo è stata retta dal vice presidente Sergio La Spina. Al vertice è stata nominata Anna Carulli, presidente dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, che ha accompagnato i professionisti del settore delle costruzioni nei processi afferenti all’e-
cologia nel progetto, promuovendo l’architettura del recupero e del ripristino su tutto il territorio nazionale.
AUGELLO PRESIDENTE DI AIPE
L’assemblea dei soci Aipe (Associazione Italiana Polistirene Espanso) ha rinnovato il consiglio direttivo per il biennio 20212023. Alessandro Augello (Poron Italiana Sud) è stato riconfermato alla presidenza dell’associazione, affiancato da Giovanni Raggi (Isolconfort) vicepresidente per il settore Imballaggio e Luca Saccardi (Sts Polistiroli) vicepresidente settore Edilizia. «Ringrazio gli Associati per aver confermato la fiducia nel nostro operato, prolungare di due anni il nostro mandato ci permetterà di consolidare i traguardi raggiunti assieme in quest’ultimo biennio consentendoci di continuare a lavorare sui temi che stanno a cuore all’associazione, in particolare quelli del riciclo, della sostenibilità e dell’efficientamento degli edifici dal punto di vista energetico», ha commentato Augello. Nel corso dell’assemblea è stato eletto anche il nuovo consiglio direttivo, che rimarrà in carica per i prossimi due anni. Vi fanno parte oltre al presidente e i due vicepresidenti: Renzo Cester (Politop), Ennio Delia (Fortlan-Dibi), Paolo Garbagna (Poliforce), Alberto Nicoli (MPE), Giuseppe Rinaldi (Isolkappa Italia), Romeo Tonello (Rexpol), Alberto Zacchè (Poliespanso), Luca Zappelli (Sulpol) e Augusto Baruzzi (Sive). Augusto Baruzzi (Sive), presidente uscente nel penultimo mandato, mantiene una poltrona nel consiglio, senza diritto di voto. Marco Piana, coordinatore di Aipe, è socio onorario.
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ttualità XIV CONVEGNO YOUTRADE
LA STRATEGIA TORNA IN PRESENZA Distribuzione dei materiali per edilizia di fronte a una raffica di novità: il post covid, il superbonus, i prezzi dei materiali. Ma anche la scelta di apparentarsi in gruppi o consorzi, oppure continuare a fare business da soli. Sarà il focus dell’evento di ottobre di Giuseppe Rossi
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uardare avanti. A dopo la pandemia, a dopo le limitazioni, a dopo l’emergenza dell’economia, che per fortuna non coinvolge il mondo dell’edilizia, ora in marcia (quasi) a pieno regime. Il problema, appunto, verrà dopo: che fare della propria azienda di distribuzione dei materiali? Perché
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il mondo cambia, il mercato cambia, le condizioni commerciali cambiano, i prezzi aumentano, il superbonus finalmente parte. Sono necessari nuovi investimenti, ma quali? Il passaggio generazionale è garanzia di continuità? La digitalizzazione stravolgerà il modo di vendere? Molti distributori si trovano di fronte a una scelta strategica: entrare a far parte di un gruppo, di un consorzio, oppure cedere la propria attività. O, ancora, optare per una soluzione ancora differente, per esempio apparentandosi con altre forme societarie a realtà diverse. Insomma, una scelta difficile, che sarà al centro del prossimo quattordicesimo Convegno YouTrade. Il Convegno si svolgerà in presenza e contemporaneamente sarà trasmesso in streaming. L’evento si inserisce nella tre giorni della Fiera del Condominio (13, 14 e 15 ottobre), organizzata da Virginia Gambino Editore e dall’Ordine degli Ingegneri di Verona. ANCHE RELAX Il Convegno YouTrade si svolgerà, nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie, giovedì 14, in una location che unisce l’aspetto business a quello del relax: Villa Quaranta, dove accanto agli spazi espositivi e dedicati a convegni e webinar, sono a disposizione anche ristorante e la spa, per chi desidera prolungare la permanenza nell’hotel dopo l’evento. Villa Quaranta, infatti, è un edificio storico, che risale alla seconda metà del XVI secolo: si trova a Ospedaletto di Pescantina, non lontano da Verona, ed è immersa tra i vigneti della Valpolicella. All’interno dell’hotel saranno a disposizione tre sale. La più grande è da 400 posti, ridotti a 150 per consentire il distanziamento, mentre altre due sale, che ospiteranno i webinar, hanno una capienza di 50 e 25 persone. I convegni in programma, oltre a essere organizzati in presenza, saranno anche trasmessi in rete, per consentire un’ampia partecipazione anche da remoto. IL PROGRAMMA Il Convegno YouTrade, insomma, metterà al centro il business e le scelte del mondo della distribuzione, con la testimonianza di alcuni protagonisti del mercato e la consulenza strategica di Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano. Non mancherà neppure il consueto punto sulla congiuntura del mercato dell’edilizia con le previsioni per il prossimo anno a cura del Centro Studi YouTrade. Nella mattinata, inoltre, è prevista la consegna degli ambiti YouTrade Awards con la cerimonia di premiazione. Infine, accanto al momento clou del convegno sono previsti specifici workshop dedicati agli argomenti caldi dell’edilizia. Non a caso, per esempio, la Fiera del Condominio avrà un focus speciale sul superbonus, argomento a cui M a g g i o
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sarà dedicato un convegno di apertura. Un bilancio tra luci e ombre a un anno effettivo dalla messa in moto della macchina degli sgravi fiscali al 110%, che vedrà al centro le testimonianze di tecnici e imprese, con il contributo centrale dell’Ordine degli Ingegneri di Verona.
Andrea Falsirollo Presidente Ordine degli Ingegneri di Verona
LUCI E OMBRE «A Verona è il primo evento in presenza di una certa importanza dedicato ai temi dell’edilizia, e anche per questo motivo ci attendiamo una risposta significativa da parte dei nostri iscritti e degli addetti ai lavori. Sarà un momento di sintesi e di confronto, dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, sulle principali questioni inerenti il mondo delle costruzioni. Questa fiera è davvero un’edizione speciale», spiega Andrea Falsirollo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona. «Il superbonus è ormai il tema dominante nell’edilizia. Ha funzionato da stimolo per la ripartenza e tuttora sta alimentando il settore, non solo grazie all’interesse dei cittadini, ma anche al continuo lavoro di aggiornamento dei professionisti, che devono adeguarsi alle continue modifiche e comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Fare il punto della situazione, non solo tra i professionisti e le aziende, ma coinvolgendo anche gli enti interessati come l’Enea e l’Agenzia delle Entrate, servirà a capire come gestire i prossimi due anni prima della scadenza dell’incentivo fiscale. Al momento, a un anno dall’entrata in vigore effettiva del superbonus, abbiamo le idee un po’ più chiare e si può iniziare a fare il punto sugli aspetti positivi e le criticità».
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Attualità I L M E R C ATO
MATERIALI BOLLENTI MA L’EDILIZIA CORRE
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Prosegue la corsa dei prezzi per legno, alluminio e materie prime, anche a causa della speculazione che soffia sulle quotazioni. Ma in compenso il settore dell’edilizia non ha interrotto la ripresa
di Giuseppe Rossi
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Attualità L’opinione della distribuzione
ZANUTTA: UNA DINAMICA SOVRANAZIONALE
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Attualità L'opinione della distribuzione
KOLER (ALPEWA): PREZZI ALLE STELLE, MA NIENTE PANICO
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Attualità E-COMMERCE
L’ONLINE FUNZIONA PER DIECI MOTIVI La grande maggioranza dei rivenditori pensa che le vendite in rete non siano interessanti per il settore dell’edilizia. Ma è un errore e chi non vuole prendere in considerazione la digitalizzazione del sistema distributivo rischia di essere tagliato fuori. Ecco perché di Giuseppe Rossi
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115% La crescita percentuale di Amazon Business. e-commerce solo B2B
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Attualità 34% Le imprese di costruzioni che puntano a noleggio di macchine online
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Attualità EVENTI
NUOVE SFUMATURE PER COLORÈ Piacenza Expo ha aggiornato le date della fiera dedicata al mondo della tinteggiatura e delle finiture: si svolgerà dall’11 al 13 novembre. Confermati il convegno di Confedilizia sugli aspetti normativi e burocratici del superbonus 110% e i seminari tecnici di Cortexa di Veronica Monaco
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a campagna vaccinale ancora in corso e la confusione su spostamenti e coprifuoco ha indotto Piacenza Expo a rinviare nuovamente la seconda edizione di Colorè, fiera dedicata al mondo del colore, delle finiture edili e dell’edilizia leggera, spostandola in un periodo di maggiore tranquillità sul fronte degli eventi in presenza. La manifestazione tornerà dunque dall’11 al 13 novembre 2021, con tante novità ed eventi collaterali dedicati al tema del momento: il superbonus 110% e gli incentivi fiscali. «Abbiamo individuato una nuova data che, ol-
Giuseppe Cavalli, amministratore unico di Piacenza Expo
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tre a essere congeniale per gli operatori del settore, ci consentirà di lasciarci alle spalle le attuali speculazioni che si stanno consumando su molte materie prime che riguardano il mondo del colore e delle finiture edili», precisa l’amministratore unico di Piacenza Expo, Giuseppe Cavalli. «Colorè, alla luce dei tanti cantieri già programmati e che verranno attivati nei prossimi mesi, sarà anche un’ottima occasione per fare il punto della situazione sugli interventi contemplati dal superbonus 110%, una misura straordinaria che sta dando nuova vitalità e nuovo impulso al settore edile e delle costruzioni». LE TENDENZE Dedicato principalmente ai professionisti e agli addetti ai lavori, Colorè metterà in mostra le principali novità e le nuove tendenze del mondo del colore e delle finiture edili. Una fiera tra architettura, sostenibilità e nuove tecnologie, caratterizzata da tematiche innovative come la bioedilizia, le nanotecnologie, la corretta coibentazione, le applicazioni per ambienti critici, la sicurezza sul lavoro, il risparmio energetico, l’isolamento termico e acustico. Grazie anche ai patrocini e alle collaborazioni delle principali associazioni di categoria del settore, come Aitiva, Anaepa Confartigianato, Cna, Anver, Anvides, Assonolo, Assosicurezza, Confedilizia, Cortexa, Gruppo del Colore e Associazione Italiana Progettisti Consulenti del Colore, la fiera sarà anche l’occasione per incontri informativi e di formazione. Tra questi la nuova edizione di Aitiva Day, confermata dall’11 al 12 novembre, che porterà a Piacenza Expo le aziende aderenti all’Associazione italiana tecnici industrie vernici e affini. Confermati anche il convegno di Confedilizia sugli aspetti normativi e burocratici del superbonus 110%, i seminari tecnici di Cortexa per l’accreditamento dei posatori professionali di cappotti isolanti, le dimostrazioni pratiche sull’uso di nuovi materiali e gli incontri formativi in programma nell’Area Academy. Fino al 3 novembre è possibile scaricare dal sito ufficiale www.colorevolution.eu il pass per l’ingresso gratuito al salone professionale.
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ivendite PLASTICA VOMANO
E ADESSO USCIAMO ALLO SCOPERTO La rivendita, che aderisce al Gruppo Made, è un punto di riferimento in provincia di Teramo. Oltre ai materiali offre servizi per i progettisti. E dopo aver ristrutturato con successo lo showroom con LivingMade si vuole allargare al settore outdoor di Veronica Monaco
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on un nuovo showroom completamente ristrutturato e inaugurato a inizio maggio, Plastica Vomano si conferma un punto di riferimento per l’edilizia nel territorio della provincia di Teramo. Partner del Gruppo Made dal 2019 e del network italiano di showroom LivingMade, la rivendita fondata da Ercole Fulminis e oggi guidata dal figlio Massimiliano e dalla moglie Doriana Scipione, è specializzata oltre che nella vendita di materiale edile, ferramenta, materiale idrotermosanitario e finiture, anche nella lavorazione di elementi strutturali in legno e realizzazione di case in legno, pure con formula chiavi in mano. Completano l’offerta un’ampia
gamma di servizi, dai rilievi in cantiere all’assistenza per la progettazione, dal rendering 3d al montaggio. YouTrade ha incontrato la titolare, Doriana Scipione, per scoprire la nuova sala mostra e i prossimi progetti dell’azienda. Domanda. Nonostante la pandemia, l’ultimo anno per Plastica Vomano è stato ricco di novità. Come avete affrontato il 2020? Risposta. A parte un iniziale momento di sconforto in occasione della chiusura del primo lockdown, il 2020 è stato un anno di grande riflessione. Ci siamo confrontati con i nostri collaboratori e abbiamo approfittato del momento per rimettere insieme le idee e fare alcuni investimenti che avevamo già in cantiere. Proprio alla fine del 2020 abbiamo dato il via a
Inaugurazione dello showroom LivingMade Plastica Vomano. A sinistra, Massimiliano Fulminis e Doriana Scipione
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Lo showroom Plastica Vomano a Basciano (Teramo). La sala mostra fa parte di LivingMade, il network del Gruppo Made dedicato alle finiture per la casa
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Rivendite
Ambientazione bagno in showroom. Sotto, il magazzino per il legname
due progetti importanti per l’azienda e oggi ne stiamo raccogliendo i frutti. D. Di quali iniziative si tratta? R. Il primo investimento è stato la ristrutturazione del nostro showroom, in collaborazione con il Gruppo Made. L’altro ha riguardato l’acquisto di un robot di taglio Hundegger per la lavorazione del legno lamellare, che avvieremo a breve. Plastica Vomano, infatti, oltre a lavorare nel settore delle finiture e dell’edilizia, si occupa anche di costruzione di case in legno e realizzazione di tetti, tettoie, gazebi. D. In che modo avete gestito il primo lockdown? R. Non ci siamo mai fermati realmente, anche quando siamo stati costretti a chiudere. L’amministrazione ha continuato a seguire i clienti in smart working e ci siamo attrezzati per effettuare le consegne tramite corrieri. D. E come sta andando il 2021? R. Bene, ma con un andamento molto più tranquillo rispetto alle previsioni legati al superbonus. Almeno nella nostra provincia finora il boom
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non c’è stato. Abbiamo tantissime richieste di preventivo, c’è gente molto interessata, ma la bolla economica non è ancora arrivata. La aspettiamo e siamo pronti a gestirla. D. Quanti collaboratori avete in azienda? R. Plastica Vomano è dislocata su due punti vendita nei comuni di Basciano e Notaresco, in provincia di Teramo. L’azienda occupa circa 20 persone con un’età media di 40 anni. Con i collaboratori c’è un bel confronto da cui derivano sempre spunti molto positivi. D. La vostra rivendita aderisce al Gruppo Made. Quanto è importante oggi far parte di una aggregazione commerciale e quali vantaggi vi offre il network? R. Siamo entrati nel Gruppo Made nel 2019. In questi due anni abbiamo capito l’importanza di confrontarci con un gruppo nazionale e con altre realtà presenti in tutta Italia. Spesso ci confrontiamo con le altre rivendite su tematiche di comune interesse o problemi similari, e questo è molto importante. Inoltre il Gruppo offre una buona assistenza a livello di servizi, dalla proposta di nuovi fornitori all’assicurazione del credito, dalla formazione aziendale alla consulenza commerciale. D. Quali servizi gradite di più? R. Sicuramente la proposta dei fornitori. Spesso ci capita di entrare in un mercato nuovo e i consigli del Gruppo Made sono sempre ben accetti. D. Per la nuova sala mostra avete adottato il format LivingMade, entrando nel network di showroom di Gruppo Made per le finiture. Perché? R. Abbiamo apprezzato molto il concept alla base del format LivingMade: lo showroom non è solo un luogo in cui si espongono i materiali di finitura, ma anche uno spazio da vivere, in cui i clienti devono essere liberi di entrare, muoversi e apprezzare cose belle. D. Quali sono i principali prodotti che esponete nello showroom? R. Tutte le finiture per interni, dai rubinetti alle ceramiche, dagli infissi ai box doccia, oltre a qualche complemento d’arredo. D. E i principali marchi che trattate? R. Gessi, 3M, Frattini per la rubinetteria, Caesar, Fap, Sant’Agostino, DeMaio per le ceramiche, Rexa Berloni, DisegnoBagno, Galassia per i mobili da bagno, Garbelotto, Meg e Unilim per il parquet. Cerchiamo M a g g i o
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di mixare prodotti di fascia medio-alta ad altri di fascia un po’ più bassa, per offrire una scelta a 360 gradi. D. Quali sono i principali clienti dello showroom? R. Gli utenti finali e i progettisti, in una proporzione di 60 a 40, e ovviamente le imprese di costruzioni. D. Quali sono gli elementi della vostra azienda che attirano di più l’utente finale? R. Da sempre il nostro punto di forza è il servizio al cliente. Inoltre, Plastica Vomano è molto radicata sul territorio ed è ampiamente conosciuta. I nostri venditori sono professionisti molto esperti, quindi difficilmente il cliente esce insoddisfatto. Ogni esigenza viene sicuramente ascoltata, assecondata e soddisfatta. D. Quali sono state le principali tappe della storia aziendale? R. Plastica Vomano è sul territorio da oltre 40 anni. L’azienda è stata fondata da mio suocero, Ercole Fulminis, imprenditore molto conosciuto e lungimirante. Il primo punto vendita si occupava inizialmente di vendita di tubi in cemento. Negli anni la gamma dei prodotti offerti è aumentata e mio marito è entrato in azienda al fianco del padre. Il passaggio generazionale, graduale e all’insegna del continuo confronto, ha rappresentato la chiave di svolta per la crescita e l’innovazione della Plastica Vomano. D. Quali sono le richieste principali dei clienti del magazzino edile? R. Per quanto riguarda il magazzino le richieste riguardano prevalentemente prodotti ad alta tecnologia. Cerchiamo di essere sempre al passo con le novità e abbiamo un responsabile acquisti del magazzino edile particolarmente preparato. Teniamo molto alla formazione dei dipendenti, e tutte le volte che Gruppo Made o i fornitori ci propongono dei corsi di formazione, siamo sempre disponibili a partecipare. Oggi i clienti vengono in magazzino anche solo per avere consulenza, perché sanno di trovare personale preparato. D. Le esigenze delle imprese sono cambiate nel tempo? R. Sì, sono cambiate molto, soprattutto dopo il terremoto. È cambiato anche il modo di costruire. Oggi i prodotti edili altamente tecnologici sono fondamentali, come la consulenza che si dà al cliente.
Esposizione di parquet e grandi lastre. A destra, selezione di ceramiche artigianali
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D. Parlando sempre del magazzino, quali sono gli ambiti di prodotto più interessanti attualmente? R. Quelli legati al superbonus, cioè isolamento e cappotto. D. Trattate anche impiantistica? R. Sì, Tutti gli impianti, idraulici, elettrici e termici D. Offrite anche un servizio di consulenza progettuale? R. Sì, soprattutto per quanto riguarda il settore legno. Realizzando case e tetti in legno, offriamo anche un servizio di progettazione con consulenti esterni e personale interno. Invece, in showroom offriamo il servizio di rendering 3d delle ambientazioni. D. Avete sperimentato l’e-commerce? R. Abbiamo sperimentato alcuni portali di vendita online e siamo rimasti particolarmente colpiti in maniera positiva. D. Come siete organizzati con la logistica? R. Abbiamo nostri mezzi e addetti alla logistica che preparano le spedizioni e, avendo due vasti magazzini, abbiamo sempre a disposizione una vasta gamma di prodotti in pronta consegna. L’impresa edile che la mattina viene a caricare, deve poter trovare tutto quello che le serve per affrontare la giornata. Abbiamo sempre mantenuto questa filosofia. Ovviamente le grosse forniture vengono gestite su commissione. D. Qual è il vostro prossimo progetto? R. Stiamo già iniziando a ideare la prossima iniziativa, anche se al momento è solo nelle nostre menti. Valutando la nostra offerta, abbiamo deciso di sviluppare ulteriormente il settore outdoor. Stiamo dunque pensando di dedicare maggiore spazio all’arredo giardini e terrazzi, alle piscine esterne e tutto ciò che compone questo comparto.
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Rivendite FULKRO
IL CARTONGESSO
DA NOI È SU MISURA
Da sinistra, Andrea Filippini (agente Fassa Bortolo), Maurizio Goffi (responsabile punto Fulkro di Gavardo), Simone Lorenzi (area manager Fassa Bortolo) e Gabriele Vedovi (agente Fassa Bortolo)
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La rivendita Fulkro di Gavardo, in provincia di Brescia, è specializzata nella distribuzione dei prodotti Fassa Bortoloe nei sistemi a secco. E può fornire lastre tagliate nella misura richiesta dal cliente, oltre a dare assistenza tecnica in cantiere. In arrivo lo showroom di Veronica Monaco
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pecializzata nella distribuzione dei sistemi Fassa Bortolo, la rivendita Fulkro di Gavardo, in provincia di Brescia, offre tutto quello che può servire per l’edilizia leggera, nello specifico cartongesso, isolanti, cappotto, colore e rivestimenti. Un mondo di soluzioni Fassa a 360 gradi per clienti professionali, imprese e progettisti che presso la rivendita possono trovare anche servizi di assistenza tecnica e taglio su misura delle lastre. Ne parliamo con Maurizio Goffi, responsabile del punto vendita. Domanda. Quali sono i settori più trainanti? Risposta. Trattiamo tutti i prodotti Fassa, e per i rivestimenti i prodotti in pietra ricostruita Geopietra. Siamo specializzati soprattutto in sistemi a secco, isolamento a cappotto e rivestimenti. Il comparto del colore è stato inserito in un secondo momento, ma ci sta dando parecchie soddisfazioni. D. Com’è organizzato lo spazio di vendita? R. L’offerta Fulkro è riservata ai clienti professionali, artigiani, progettisti e imprese. Serviamo anche qualche privato, ma rappresenta una percentuale minima sul totale dei nostri clienti. La maggior parte sono cartongessisti e cappottisti. Non abbiamo uno showroom, lavoriamo solo con il magazzino e il servizio di assistenza tecnica e in cantiere, sempre in partnership con Fassa Bortolo. In magazzino abbiamo anche una parte riservata ai nostri prodotti prefiniti. Oltre ai pannelli grezzi, infatti, una cosa su cui puntiamo molto sono gli accessori di finitura, dai profili in alluminio per il Led alle cornici su misura. D. Com’è organizzato questo servizio? R. Abbiamo una macchina per il taglio del cartongesso. Questo servizio è stata un’idea della proprietà come punto di partenza per differenziarci dalla concorrenza. Possiamo realizzare lavorazioni di vario tipo sulle lastre in cartongesso, da tagli su misura ai profili per Led e cornici estetiche. Dal disegno che ci fornisce il cliente, noi procediamo alla realizzazione. D. Fulkro lavora principalmente nella provincia di Brescia. In questa zona qual è la tipologia di prodotto più richiesto in questo momento? R. In questo momento il prodotto più richiesto è il cappotto. Il superbonus 110% ha fatto aumentare la domanda, con un incremento nella vendita di prodotti per il cappotto e per l’isolamento termico degli interni. D. Quindi, ritenete il bonus uno strumento efficace? R. Sì, anche se abbiamo talmente tanta domanda di materiale che non riusciamo a soddisfare tutte le richieste dei clienti. I tempi di attesa sono molto lunghi, e se prima bastavano pochi giorni per ricevere il materiale, adesso ci vogliono settimane. D. Come state gestendo questa situazione? R. Come prima cosa abbiamo deciso di fare più magazzino, ma non basta: reperire la mole di metri quadri di isolamento che ci viene richiesta in questo momento è abbastanza difficile. In ogni caso cerchiamo di avvisare i clienti per far chiudere il prima possibile i preventivi, in modo che possano ordinare il materiale, e avvisare a nostra volta il fornitore per procurarlo. D. Fulkro ha un rapporto particolare con Fassa Bortolo: perché? R. Nel 2012, dalla collaborazione tra Fulvio Scalfi, ideatore del
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Rivendite Sala adibita a incontri tecnici e convegni dimostrativi. A destra, Maurizio Goffi
brand Geopietra, e Fassa Bortolo è nato Mastrosistema, un innovativo sistema di posa garantito di pietra ricostruita su cappotto. L’anno successivo è nata Fulkro, punto di riferimento per la provincia di Brescia dei prodotti Fassa e Geopietra. D. Quali sono i plus che apprezzate in Fassa? R. Oltre alla qualità dei prodotti, in Fassa Bortolo apprezziamo prima di tutto l’assistenza a supporto dei cantieri e degli studi di progettazione. Quando si tratta di analizzare i requisiti di resistenza al fuoco di pareti in cartongesso o eseguire calcoli termici di un edificio, Fassa Bortolo è sempre accanto a Fulkro per offrire
LE STRATEGIE DI FASSA, TRA CAPPOTTO SPRINT E RINCARI DELLE MATERIE PRIME
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«Fulkro ha fatto una specifica scelta come rivenditore monomarca»,
ci sta coinvolgendo direttamente portando l’azienda a doversi allineare
racconta Simone Lorenzi, capo area di Fassa Bortolo per le province di
alle dinamiche attuali. Ci sono aumenti continui dei prezzi, con rincari
Brescia, Bergamo, Mantova e Verona, che insieme agli agenti Andrea
che sono arrivati anche oltre il 50%, e ormai le consegne si aggirano
Filippini e Gabriele Vedovi segue la rivendita bresciana. «Proprio per
tra le sei e le otto settimane. E i rivenditori, purtroppo, ne sono ben
questo motivo anche l’azienda ha dovuto organizzarsi per offrire un
coscienti». Un bel problema in tempi di superbonus. «Siamo rimasti
servizio dedicato, mettendo a disposizione non uno, ma entrambi
molto sorpresi: dopo il lockdown il mercato è ripartito in maniera così
gli agenti presenti sul territorio». Per il settore delle costruzioni «nella
veloce e dinamica, anche per merito degli incentivi», racconta l’agente
zona si respira un’aria più frizzante», racconta l’agente Filippini,
Fassa Gabriele Vedovi. «Stiamo lavorando parecchio con i sistemi di
«anche se siamo un po’ sotto pressione per fronteggiare il boom delle
isolamento, i rinforzi strutturali, la riqualificazione delle facciate. Ma
richieste che ci arrivano dal mercato». Un incremento generalizzato,
quando questa bolla si andrà a esaurire, per fare la differenza rispetto
che coinvolge non solo Brescia e provincia. «Nonostante la scarsa
alla concorrenza, sarà sempre più importante essere professionali,
reperibilità delle materie prime, dall’inizio dell’anno stiamo assistendo
seri e preparati e offrire prodotti di qualità e assistenza tecnica. Anche
a un incremento generalizzato di richieste su tutte le linee di prodotto,
per i rivenditori». «In futuro i rivenditori cercheranno sempre più le
dal sistema di isolamento termico a cappotto al sistema a secco e al
aziende in grado di offrire prodotti di qualità, una rete vendita molto
colore», spiega Lorenzi. «Per quanto riguarda resine e additivi, Fassa
preparata, una logistica veloce. Questi sono i temi dei prossimi anni e
Bortolo si è organizzata giocando d’anticipo e acquistando le materie
fortunatamente Fassa è già pronta a soddisfare queste esigenze, grazie
prime che scarseggiavano sul mercato per non creare disservizi. Per
a un supporto tecnico di grande esperienza e a una vastissima offerta di
quanto riguarda isolanti e sistemi a secco, la scarsità delle materie prime
sistemi e cicli di applicazione», conclude Lorenzi.
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consulenza tecnica e di posa. Una vera e propria partnership. D. Con l’azienda avete realizzato anche degli eventi di formazione? R. Nel periodo precovid abbiamo organizzato degli eventi in sede con una ventina di artigiani, a cui sono state mostrate diverse soluzioni specifiche, dal cappotto al colore, e realizzate delle prove in opera per mostrare il risultato finale di alcune applicazioni, cogliendo anche l’occasione per fornire informazioni tecniche a 360 gradi. D. Durante la pandemia avete fatto anche formazione online?
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Qui e in basso, area del magazzino dedicata al Sistema Gypsotech di Fassa Bortolo. A sinistra, la nuova area dedicata al colore
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Rivendite
Personalizzazioni su cartongesso
R. Purtroppo no, ma durante la pandemia abbiamo proposto ai nostri clienti i webinar messi a punto da Fassa. D. Quali sono i corsi che destano maggiore interesse presso i vostri clienti? R. Quelli sul colore. Negli ultimi anni l’azienda ha proposto diverse novità dedicate al mondo del colore, perciò c’è stata una partecipazione maggiore durante questi corsi. D. Quale contributo danno questi incontri tecnici alla crescita dei professionisti e della vostra azienda? R. Sono molto importanti, anche se resta sempre un po’ difficile coinvolgere i clienti. Bisogna trovare la tempistica giusta: diciamo che il periodo estivo è quasi sempre off limits, il periodo invernale, soprattutto in orario serale, è più indicato. In ogni caso bisogna sempre mostrare qualche novità. D. Dal 2013 a oggi come si è evoluta Fulkro? R. Quando abbiamo iniziato nel 2013 non è stato facile. A parte la
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crisi che ancora aleggiava nel settore dell’edilizia, in zona c’erano già tanti competitor e creare una nuova realtà che proponesse qualcosa di nuovo era piuttosto difficile. Con l’aiuto di Fassa e dei suoi agenti, che hanno convogliato da noi i clienti del territorio, siamo cresciuti, riuscendo a creare una proposta e un servizio che ci permettesse di fidelizzare i professionisti che si rivolgevano a noi. Oggi Fulkro è una rivendita che punta su prodotti top di gamma e sul servizio, cercando sempre di evolversi con nuove idee. Scegliendo un unico fornitore, abbiamo fatto una scelta unica, dando una forte identità alla nostra attività. Siamo superspecializzati, ma i nostri clienti trovano sempre la soluzione più adatta alle loro esigenze, grazie alle numerose linee di prodotto Fassa. D. Che tipo di servizi di consulenza offrite ai vostri clienti? D. In collaborazione con il nostro fornitore offriamo supporto in cantiere, consulenza per la risoluzione di eventuali problematiche o consulenza tecnica sui prodotti. Ricordo il caso di un cliente
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Ampia gamma di profili per cartongesso
che doveva realizzare una parete di 6-8 metri di altezza con una protezione al fuoco Rei 120. In quel caso ho dovuto interpellare l’assistenza tecnica Fassa che ha prodotto una relazione dettagliata sui tipi di montante e di lastre da utilizzare, che poi ho presentato al cliente. Tutta questa documentazione mi ha permesso di portare
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a casa la commessa. D. Fate anche consegne a domicilio? R. Sì, facciamo anche consegne a domicilio. Durante il periodo del lockdown le consegne sono aumentate leggermente, in particolare ai privati. D. Che cosa chiedono più di frequente i privati? R. Cartongesso per lavori fai da te, colori e decorativi. D. In che modo trattate il settore del colore? R. Non avevamo una grande esperienza in questo settore ma con l’aiuto di Fassa Bortolo siamo riusciti a creare ottime sinergie. Abbiamo un tintometro e quando proponiamo la parete in cartongesso, offriamo sempre il pacchetto completo con il colore, cercando di ragionare in ottica di sistema. D. Quanto incide in percentuale il colore sul totale del fatturato? R. Circa il 30%. D. Con il covid avete modificato qualcosa nella vostra attività? R. A parte l’adeguamento alle normative di sicurezza sanitaria, non è cambiato molto. Siamo andati avanti come sempre. D. Com’è andato il 2020 rispetto all’anno precedente? R. Sono mancati due mesi di fatturato, quindi abbiamo chiuso in leggera flessione. D. Come sta andando il 2021? R. Siamo molto soddisfatti e stiamo mantenendo il fatturato del 2019, anzi siamo in crescita. Abbiamo già un pacchetto di ordini da consegnare nei prossimi tre mesi. D. Ci sono novità in serbo nel futuro di Fulkro? R. Cerchiamo sempre di inserire qualcosa di nuovo. Stiamo lavorando su alcuni progetti, ma al momento non posso anticipare niente. Uno dei prossimi obiettivi sarà sicuramente l’apertura di uno showroom, che ci permetterà di avere un appeal maggiore sul cliente finale.
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Rivendite News Q U A R TA R E L L A
LE NOVITÀ DEL DESIGN NEL CUORE DELLA MURGIA
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a rivendita Quartarella, testimone da più di settant’anni dello stile italiano per l’arredo bagno e le finiture edili, presenta Fuori Salone touch.point, un’iniziativa inedita per il Sud Italia, che offre ai professionisti di Puglia e Basilicata, ai privati, ai curiosi e ai fan del Fuorisalone di Milano la possibilità di toccare con mano alcune tra le novità del design made in Italy. Dal 28 maggio al 28 luglio 2021 presso lo showroom di 3 mila metri quadrati dell’azienda, ad Altamura (Bari), sarà possibile partecipare a una customer journey esclusiva in collaborazione con cinque top
brand del design italiano: Antoniolupi con un concept progettuale che raccoglie più collezioni di prodotti a righe, tutte rigorosamente in bianco e nero; Ceramica Flaminia con l’esposizione di sanitari ispirati ai colori della terra; Gervasoni che racconta i diversi modi del brand di immaginare il tempo all’aria aperta; Paola Paronetto con i suoi pezzi unici, realizzati completamente a mano; Pratic che esprime la cultura della vita all’aria aperta. Per partecipare è possibile prenotarsi online a questo indirizzo: https://reservo.me/ quartarella/
DEC
CON DE5 IL CONSORZIO IN ABRUZZO SI ALLARGA
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i allarga la compagine del Consorzio Dec con l’ingresso a inizio maggio della rivendita De5 Linear House di San Salvo (Chieti). Il distributore opera in molteplici settori, che spaziano dall’edilizia generale all’isolamento, dalle impermeabilizzazioni alle finiture, dalla ferramenta alle coperture, «rispondendo con prontezza ed efficienza alle innumerevoli sfide di un mercato in costante mutamento e offrendo a ogni cliente soluzioni su misura delle proprie esigenze». Grazie a un ampio parco di servizi De5 Linear House è in grado di curare ogni progetto nel dettaglio e su misura delle singole necessità, offrendo una consulenza completa. Oltre a consegne a domicilio, tintometro, noleggio e manutenzione di attrezzatura, la rivendita abruzzese offre anche un servizio di realizzazione di prodotti su misura come porte a soffietto, tendaggi, lattoneria, polistirolo per scritte, vasi e molto altro. Con l’ingresso di De5 Linear House, il Consorzio Dec arriva a presidiare anche la provincia di Chieti, finora scoperta: in Abruzzo, infatti, il gruppo
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era presente solo nella provincia de L’Aquila, con la rivendita Edil Laterizi di Pizzioli.
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LA MASSIMA FACILITÀ DI POSA: PROGETTARE IN TEMPO REALE Il Cappotto prefabbricato con finitura in mattone faccia a vista Il sistema Terracoat® assicura una elevata performance termica dell’edificio, oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle nelle varietà di finiture e colori della gamma SanMarco e Pica. M a g g i o
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Pagina a cura di DEC
NEL 2020, 219 DISTRIBUTORI EDILI HANNO FATTURATO OLTRE 450 MILIONI DI EURO. COME CI SONO RIUSCITI? Possibilità di acquistare a prezzi vantaggiosi, consistenti premi in denaro, forti partnership con fornitori leader, massimizzazione dell’economia di scala: il consorzio si conferma sempre più come soluzione valida e concreta per supportare e far crescere i distributori edili. Ma bisogna scegliere quello giusto.
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e dimensioni contano. Nel settore dell’edilizia questa massima è valida sia per i distributori che per i consorzi. Qui se sei piccolo hai meno potere di acquisto e di conseguenza sei meno importante per i fornitori (e per i fornitori più grandi, per intenderci, sei piccolo anche se fatturi 10 milioni di euro). Hai meno agevolazioni sui prezzi, quindi hai meno marginalità e sei meno concorrenziale. Se sei piccolo sei sensibile alle oscillazioni del mercato perché ad esempio è quasi impossibile che un fornitore ti blocchi un prezzo per 1 anno o più. Se sei piccolo devi fare tutto da solo, compreso l’ufficio acquisti, quindi devi trovare i fornitori, devi trattare, devi negoziare e li devi provare. E poi devi ricominciare. Se sei piccolo devi combattere quotidianamente con la concorrenza e il settore edile non è il pugilato dove affronti solo avversari del tuo peso. Alle dimensioni simili alla tua devi aggiungere anche i grandi distributori, le GDO e le GDS. Insomma se sei piccolo non hai una vita facile, e se anche oggi, favorevole la ripartenza, stessi attraversando un periodo positivo, non devi farti ingannare da questa visione falsata. Sei in un oceano dove prima o poi il pesce piccolo viene mangiato dal pesce grande. Troppi gli svantaggi, troppa la differenza, troppo grande il dislivello. Per il piccolo distributore, così come per il piccolo consorzio il futuro non ha buone fondamenta.
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Il piccolo distributore è destinato a scomparire. Ma una soluzione c’è.
In altri Paesi lo hanno già capito da tempo, in Italia sono circa 1.000 gli ‘illuminati’ distributori che fanno parte di un consorzio più o meno organizzato, più o meno piccolo. Ma stare in un consorzio non basta. Bisogna essere in quello giusto. Perchè il consorzio soffre delle stesse problematiche del distributore. Non solo. Ogni consorzio ha le sue regole e le sue politiche che lo rendono più o meno vantaggioso. A partire dall’iscrizione:
Il consorzio DEC ha una quota sociale di 3.000€ che in caso di recesso viene anche restituita. Il DEC non offuscaY OlaUtua identità T R A D E M aaziendale g g i o 2 0e2 non 1 impone vincoli sugli acquisti.
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ENTRARE NEL CONSORZIO DEC PER LA MIA AZIENDA HA SIGNIFICATO AUMENTARE I PROFITTI GIÀ DAL PRIMO ANNO. Quando ho parlato con il consulente DEC all’inizio ero un po’ scettico: tutto sembrava troppo bello per essere vero. Effettivamente non c’era nulla da perdere così ho deciso di tentare e 5 giorni dopo il contatto ero già dentro. Sono entrato nel consorzio DEC a Marzo 2019 e mi sono subito reso conto di quanto fosse vantaggioso. Tra risparmi sugli acquisti e premi a fine anno abbiamo avuto un sensibile incremento dei profitti, e nel 2020 (anno in cui siamo stati chiusi un mese causa pandemia) abbiamo registrato un +32% battendo il record di crescita della mia azienda che ha 42 anni di attività. E anche nel 2021 il trend si mantiene positivo.
Matteo Giorgini Direttore Esecutivo Giorgini Gino & C. s.a.s via Verdi, 95 Gambettola (FC)
Il motivo di questo successo è semplice: ho risparmiato sugli acquisti. Il che mi ha reso più competitivo e mi ha consentito di acquisire forniture importanti; ho ricevuto premi in denaro per circa il 10% di tutti gli acquisti fatti durante l’anno; ho usufruito di procedure e strumenti che hanno snellito e agevolato la mia attività. Il Consorzio DEC mi ha aiutato a far crescere l’azienda sotto tutti gli aspetti. Sono molto contento, è ovvio, solo mi chiedo dove sarei oggi se lo avessi conosciuto prima.
Il DEC è il consorzio che elargisce premi maggiori: Nel 2020 ha distribuito ai consorziati 11.100.000€ Con il DEC hai accesso agli stessi sconti e alle stesse agevolazioni di tutti indipendentemente da quanto fatturi. Il DEC ha convenzioni con oltre 300 fornitori e con alcuni di questi stabilisce partnership solide, durature e profondamente vantaggiose per i consorziati. Il DEC è il consorzio più grande d’Italia ed è quello che produce il fatturato più alto.
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YO U T R A D E
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SHOW room
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2 Ultra sottile e tecnologica, la nuova placca di comando elettronica Viega Visign For More 201 è realizzata in un’unica lastra di acciaio inox lavorata al laser e progettata per l’installazione a filo parete. A movimentare la superficie l’increspatura disegnata dal punto di incontro dei tasti di risciacquo. Spessa solo 3 mm, la placca misura 22x13 cm ed è disponibile in finitura spazzolata, bianca, antracite, dorata e in colori metallizzati. Su richiesta si può integrare una cornice a Led con sensore di avvicinamento che funziona come luce di sicurezza nelle ore notturne.
1 La nuova soluzione outdoor Decking Cross Fingers di Listone Giordano, disegnata da Marc Sadler, combina il calore del legno e la qualità estetica dell’industrial design, con un brevettato sistema di fissaggio a pettine, che evita l’utilizzo delle viti a vista ed esalta l’aspetto e la forma degli incastri.
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4 In esclusiva per FerreroLegno
il vetro Madras BIT 03 di Lissoni Associati prende forma sull’anta della porta coniugando il valore della trasparenza e una trama lieve, in un gioco di geometriche alternanze di vedo non vedo. Alla valenza estetica si aggiungono importanti performance a livello funzionale come l’alta resistenza alle impronte e la facilità di pulizia.
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3 3 Argilla, sabbia e terra danno vita a Terre Garzate di Ceramica Faetano, collezione di pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato con colori e forme che richiamano le atmosfere pittoriche della Bauhaus. Sette le tonalità disponibili: Gesso, Cenere, Pepe nero, Terra, Caffè, Senape e infine Guado, il blu profondo ispirato a Gio Ponti. Le superfici in piccolo formato (5x20 e 20X20), ripetute e sovrapposte, creano ritmo e vivacizzano l’ambiente, dando vita a effetti visivi di forte impatto.
5 La nuova cabina multifunzione K750 di Kinedo abbina il piacere della doccia al relax del bagno di vapore. Disponibile nei modelli angolare, quadrato e rettangolare, con doppia porta scorrevole in cristallo temperato di 6 mm trattati con tecnologia Easy Clean e piatto doccia di 4,5 cm in acrilico dotato di una minigonna di 7,5 cm, che può essere rimossa in caso di installazione a filo pavimento.
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Casteo
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di design Kermi: un riscaldamento di qualità, a basso impatto ambientale e a basso consumo energetico, per un significativo miglioramento del comfort abitativo. Tra le novità il radiatore elettrico Elveo a tecnologia a infrarossi, Ideos e Casteo, disponibili in versione ad acqua o elettrica.
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Elveo
7 Pull, dalla forma più squadrata, e Lake, più tondeggiante, sono i nuovi lavabi da appoggio del catalogo Nuance di SDR, caratterizzati da cinque tonalità delicate di grigio, beige, rosa, celeste e verde. Entrambi semplici ed essenziali, si integrano perfettamente nel complesso dell’ambiente bagno. Anche nella versione rettangolare, il lavabo presenta angoli arrotondati e una conca sinuosa e stondata.
8 Calacatta, Statuario, Arabescato e Dolomiti i marmi italiani che rivivono sulla superficie della nuova collezione di piastrelle Majestic Pure Selection di Ceramiche Piemme. A riprodurre la purezza, le venature e il candore della materia prima originale, una tecnologia di stampa digitale ad altissima risoluzione. Le lastre sono disponibili nei formati 60x60, 60x119.5 e 119.5x119.5 cm, in versione naturale e levigata a specchio con effetto ultra glossy.
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9 La linea Absolute di Arbi Arredobagno si contraddistingue per l’anta con telaio in alluminio e le molteplici possibilità di combinazioni, per progetti personalizzati in linea con ogni stile e situazione architettonica. La nuova composizione Absolute #33 con raffinato profilo oro dona eleganza e ricercatezza al mobile in olmo chiaro, valorizzato dal piano top in tekno bianco con lavabo integrato Plaza.
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10 Opal Quiz è la vasca da bagno freestanding di Acquabella caratterizzata da una inedita texture che disegna ipnotici giochi geometrici su tutta la superficie. Il look “concrete” di Beton, la consistenza microtexturizzata di Zero e le venature naturali di Ethnic sono le tre differenti texture che compongono questa particolare finitura. Realizzato in Akron, materiale brevettato che combina le proprietà del poliuretano alle cariche minerali, Opal Quiz è disponibile in una gamma quasi infinita di colori delle linee Standard, Naturally Made o RAL/NCS.
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Rivendite I FERRI DEL MESTIERE
Pronti alla rivoluzione green?
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nsieme al Governo Draghi è nato il ministero della Transizione ecologica. È il vecchio ministero dell’Ambiente al quale sono state affidate alcune competenze del ministero dello Sviluppo economico. In apparenza un cambiamento più formale che sostanziale, sottolineato dalla scelta di un sostantivo poco adatto alla circostanza: transizione. Un termine che indica il passaggio da una situazione a un’altra, che sarebbe di buon auspicio, se parlassimo di fisica, dove è usato per definire la transizione da uno stato all’altro della materia. Infatti, il passaggio dallo stato liquido a quello solido è un fenomeno tangibile, percepito da tutti come un cambiamento importante. Ma quando il termine transizione è utilizzato dai politici, le percezioni cambiano, perché influenzate dai tanti Governi di transizione, formati durante la crescita della nostra giovane Repubblica. Tutti Governi provvisori e di durata limitata. Di conseguenza, la sen-
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sazione è che la transizione ecologica possa essere provvisoria e di breve durata. Poco felice, risulta anche la scelta dell’acronimo del neo-nascituro ministero: Mite. In questo momento abbiamo bisogno di azioni tutt’altro che miti, servono decisioni aggressive e grande determinazione. Se i politici fossero stati più audaci e comunicativi, avrebbero scelto il termine rivoluzione, perché è di questo che si tratta. Infatti, l’Unione Europea ha stabilito che all’Italia saranno assegnati 222,1 miliardi del recovery plan, quasi un terzo del totale. Di questi, circa 70 miliardi saranno destinati alla transizione ecologica, la quale prevede una spesa di 22,26 miliardi per l’efficienza energetica e riqualificazione edilizia. Inoltre, dovranno essere spesi entro cinque anni. Ecco la vera rivoluzione. Di fatto, la pandemia sta costringendo l’Italia a semplificare l’apparato burocratico e velocizzare l’iter per gli appalti. Sarà un cambiamento
incredibilmente rapido, perché è in arrivo una valanga di soldi, in grado di spazzare via chiunque voglia opporsi. La cosa ancora più interessante, è che i Governi vogliono usare la rivoluzione ecologica come vettore, per riportare in orbita le economie devastate dalla pandemia. Anche gli Stati Uniti hanno fatto dietrofront, dando un calcio alla politica trumpista. E siccome il caso non esiste, significa che quanto sta accadendo a livello politico istituzionale, è espressione del reale bisogno delle persone, stanche di assistere ai disastri ambientali e sempre più convinte di voler salvare il mondo. Le prove di tutto questo sono sotto i nostri occhi. Ce le fornisce il settore che, più di ogni altro, prospera sui bisogni delle persone, la
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pubblicità dei beni di consumo, come gli alimentari, le automobili o l’abbigliamento. «Una buona spesa può cambiare il mondo». Lo riconoscete? È lo slogan di Coop nello spot in cui i carrelli della spesa sono i protagonisti. A chi sembra solo un esercizio di creatività, provi a pensare alle recenti pubblicità del settore automobilistico. Ne esiste ancora qualcuna su automobili non elettriche o ibride? Eppure, solo il 16% delle auto vendute lo sono. Anche il settore della moda e dell’abbigliamento usa, sempre più spesso, il tema ambientale nella comunicazione. Soprattutto i brand casual e di largo consumo, quali Levi’s e H&M. Chi pensa che il loro target è troppo giovane per interessare un rivenditore edile, si sbaglia di grosso. È vero, queste marche si rivolgono prevalentemente alla generazione Z, i cosiddetti zoomer, nati tra il 1990 e il 2010. Oppure alla generazione successiva (Alpha), alla quale appartengono i figli dei Millennials. Ma non è un caso. Queste sono le generazioni che hanno iniziato a scioperare per il clima e adesso vincono le cause, contro gli Stati, in tribunale. Infatti, sono più di mille le cause in corso nel mondo, in relazione ai cambiamenti climatici. Per lo più intentate da giovanissimi cittadini, contro i Governi accusati di non fare abbastanza per proteggerli dai cambiamenti climatici (fonte il Post e un recente servizio sul Tg1). Che ci crediate o no, i giovani stanno cambiando il mondo e lo fanno mettendo gli adulti con le spalle al muro. Se sono capaci di portare i Governi in tribunale, possono condizionare le scelte di consumo delle loro famiglie, anche quelle per la riqualificazione edilizia. A questo punto, la domanda a cui dobbiamo rispondere è la seguente: sto facendo abbastanza per soddisfare i bisogni green delle nuove generazioni? La risposta la formuliamo attraverso le nostre scelte. Cosa scegliamo di dire o non dire. Su quali aziende puntiamo e quali, invece, non trattiamo. Quali prodotti esponiamo e quali no. Se le nostre scelte non saranno focalizzate sullo sviluppo sostenibile, i cambiamenti climatici, il dissesto idrogeologico, oppure sull’economia circolare, rischiamo di rimanere fuori dal gioco e perdere la partita. Perché come ogni bravo giocatore di carte sa benissimo, le carte che peschiamo dipendono dalla fortuna, ma quelle che scartiamo dipendono dall’abilità del giocatore. Così come con uno scarto possiamo cambiare le sorti di una partita a carte, con uno scarto possiamo cambiare il mondo. di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale. M a g g i o
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To Build NASCE LA LINEA NHL CENTROSTORICO LATERLITE
Il tema del consolidamento strutturale degli edifici in muratura è di grande attualità, e la compatibilità dei prodotti e delle soluzioni con il supporto murario è centrale per assicurare la buona riuscita dell’intervento e la massima funzionalità nel tempo. Per rispondere a queste esigenze Laterlite presenta la nuova gamma Nhl CentroStorico composta da quattro prodotti predosati leggeri, tutti caratterizzati dalla composizione a base di calce idraulica naturale Nhl 3.5 e alleggeriti con argilla espansa Leca. I prodotti sono adatti in interventi su edifici di interesse storico e artistico, oltre che in interventi ecocompatibili in bioedilizia. In particolare la malta strutturale Nhl è adatta per la realizzazione di intonaci armati leggeri, il rinforzo di strutture ad arco e a volta e delle murature esistenti, mentre il sottofondo leggero Nhl è adatto alla realizzazione di strati di alleggerimento, compensazione e isolamento termico, ideale per sottofondi bistrato e per riempimenti di archi e volte, anche ad alto spessore. Il massetto leggero Nhl invece è idoneo per realizzare strati di finitura in interni ed esterni, sottofondi monostrato e bistrato per la posa diretta della pavimentazione; infine il betoncino strutturale Nhl è ideale per il rinforzo statico e antisismico delle strutture ad arco e volta, con la formazione di frenelli o rinfianchi leggeri o per il consolidamento delle coperture.
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NUOVE MACCHINE PER LA COMPATTAZIONE LEGGERA BOBCAT NESSUN CANTIERE È COMPLETO SE MANCA L’ATTREZZATURA PER LA COMPATTAZIONE DI TERRENO E ASFALTO. PER QUESTO BOBCAT HA LANCIATO UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI DI COMPATTAZIONE LEGGERA IN COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO AMMANN. LA NUOVA GAMMA SI COMPONE DI SETTE DIVERSE FAMIGLIE DI PRODOTTI, PER UN TOTALE DI 37 MODELLI, TRA CUI VIBROCOSTIPATORI VERTICALI DA 29 KG A 89 KG, PIASTRE VIBRANTI UNIDIREZIONALI, REVERSIBILI E IDROSTATICHE, RULLI VIBRANTI A DOPPIO TAMBURO, RULLI COMPATTATORI PER SCAVI DA 1.340 KG E 1.305 KG E RULLI A DOPPIA VIBRAZIONE. TUTTE LE MACCHINE INCORPORANO TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA CHE GARANTISCONO PRESTAZIONI ECCELLENTI, GARANTENDO COMFORT, SICUREZZA E SEMPLICITÀ D’USO. INSIEME ALLE PALE COMPATTE GOMMATE, QUELLA DELLA COMPATTAZIONE È UNA DELLE NUOVE CATEGORIE DI PRODOTTO INTRODOTTE DA BOBCAT NELL’ULTIMO ANNO. QUESTA ESPANSIONE È STATA ACCOMPAGNATA ANCHE DA IMPORTANTI SVILUPPI ANCHE NELLE ALTRE GAMME DI PRODOTTO, COME MINIESCAVATORI, SOLLEVATORI TELESCOPICI ROTATIVI E A TELAIO FISSO, PALE COMPATTE (SKID-STEER LOADER), PALE CINGOLATE E TERNE.
PER IL FISSAGGIO RAPIDO DI CHIUSINI E CADITOIE
Gras Calce amplia la gamma di prodotti e soluzioni specifiche per strade e pavimentazioni con BetonRoad, betoncino predosato fibrato per il fissaggio rapido di chiusini, caditoie, griglie, bocche di lupo, pozzetti, botole, canalette di scolo, griglie sul lato strada. Di colore grigio scuro/nero, simile all’asfalto, garantisce elevata durabilità, alta resistenza (≥ 50 N/mm2) e una rapida riapertura al traffico, possibile dopo circa 2 ore dal termine della posa. BetonRoad trova applicazione anche per il fissaggio di cartelli stradali, barriere di protezione, pali di linee elettriche e telefoniche, arredi urbani, oltre che di recinzioni, guard rail, barriere di protezione e opere stradali in genere. Il prodotto è fornito in sacco di pla-
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stica ermetico, può essere posato con doppia lavorabilità: la sua consistenza tixotropica e fluida, a seconda delle esigenze di posa, è ideale anche per essere utilizzato in pendenza. In più è resistente ai sali disgelanti, certificato Ce, conforme ai requisiti tecnici richiesti dalla Uni/Tr 11256 e fibrato per la massima sicurezza del coronamento stradale.
SUPERFICI FLOTTANTI SEMPLICI E VELOCI PROGRESS PROFILES HA BREVETTATO PROSUPPORT TUBE SYSTEM E PRORAIL SYSTEM, DUE SISTEMI MODULARI PERMETTONO DI REALIZZARE PAVIMENTI FLOTTANTI CON ALTEZZE VARIABILI DA 29 A 1000 MM IN MODO SEMPLICE E VELOCE, SENZA DEMOLIRE O RIMUOVERE QUELLI SOTTOSTANTI E ASSICURANDO RISULTATI DUREVOLI NEL TEMPO. DOTATO DI UNA RESISTENZA AL CARICO DI 1.300 KG E IDONEO SU QUALSIASI TIPO DI SUPERFICIE, PROSUPPORT TUBE SYSTEM SI COMPONE DI SOLI SETTE ELEMENTI IN POLIPROPILENE RICICLATO: UNA BASE, DUE VITI, UNA GHIERA, UN DISCO ANTIRUMORE E ANTISCIVOLAMENTO IN GOMMA E DUE TESTE. GRAZIE AL DISEGNO DELLE NUOVE TESTE, È POSSIBILE REALIZZARE IL RIVESTIMENTO IN MANIERA AUTOLIVELLANTE O FISSA, IN TOTALE SICUREZZA. PER
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GARANTIRE UNA SOTTOSTRUTTURA STABILE E RESISTENTE, PROGRESS PROFILES HA INOLTRE STUDIATO IL SISTEMA MODULARE PRORAIL SYSTEM: ALL’INSTALLATORE VENGONO FORNITI I TRAVETTI IN ALLUMINIO SAGOMATI PRORAIL O LISCI PRORAIL RET, GLI ANELLI PER IL FISSAGGIO PRORAIL RING E I DISTANZIATORI PRORAIL SPACER, CHE CONSENTONO DI POSARE IN MANIERA VELOCE LASTRE IN CERAMICA, MARMO, LISTONI IN LEGNO, WPC E MATERIALI COMPOSITI DI QUALSIASI FORMATO. LE GOMME PRORAIL RUBBER GARANTISCONO UN EFFETTO ANTI SCIVOLAMENTO E ANTIRUMORE.
UN SUPER LATERIZIO PER IL SUPERBONUS La nuova linea di laterizi Normablok Più Cam di Fornaci Laterizi Danesi nasce per rispondere alle richieste dei Criteri ambientali minimi necessari all’ottenimento del superbonus 110%, includendo, per questa specifica linea, polistirene espandibile Neopor Bmb di Basf, il polistirene espandibile con grafite, totalmente derivato da fonti rinnovabili da biomassa, quali scarti e rifiuti organici. Normablok Più Cam è certificato secondo lo schema ReMade in Italy come prodotto con contenuto di riciclato conforme ai requisiti di legge, e rientra pienamente tra le soluzioni costruttive ideali per le ristrutturazioni supportate dall’incentivo fiscale. La linea completa permette di realizzare pareti monostrato portanti o di tamponamento adatte a tutte le zone sismiche, con eccellenti valori di trasmittanza termica (U = 0,14 W/m2K), e resistenza al fuoco. Ma è negli interventi di demolizione e ricostruzione che la nuova linea trova la sua massima efficienza d’impiego grazie al sistema costruttivo Normablok Più Cam Muratura Armata, che sfrutta una particolare geometria con foro dotato di preincisione. I blocchi possono così essere posti in opera integrati con barre verticali di armatura posizionate in prossimità di angoli, intersezioni e aperture. Inoltre, nei giunti orizzontali di malta, a un
interasse massimo di 60 centimetri, si possono inserire delle staffe. Il risultato è una muratura armata, semplice e veloce da realizzare, sicura sismicamente e dalle elevate prestazioni termiche, subito pronta per l’intonacatura.
DALLA CANNA DA ZUCCHERO LA MEMBRANA 100% RICICLABILE BMI WIERER, MARCHIO DI BMI ITALIA, PRESENTA DIVOROLL BIOLAYTEC, LA PRIMA MEMBRANA SOTTOTEGOLA REALIZZATA IN BIOPOLIETILENE A BASE DI FIBRA DI CANNA DA ZUCCHERO CHE LA RENDE RICICLABILE AL 100% E DOTATA DI CERTIFICAZIONE ECOLOGICA BIO ANALYTIC. COMPOSTA FINO ALL’87% DA MATERIALI NATURALI E RINNOVABILI, QUESTA MEMBRANA IMPERMEABILIZZANTE RISPONDE AI PIÙ ALTI STANDARD DI QUALITÀ ED EFFICIENZA: I QUATTRO STRATI CHE LA COMPONGONO LA RENDONO IMPERMEABILE ALL’ARIA E AL VENTO, ALTAMENTE TRASPIRANTE E RESISTENTE ALLA TENSIONE E ALL’ABRASIONE. IL MATERIALE È BIODEGRADABILE, AD ALTE PRESTAZIONI TECNICHE E A BASSO IMPATTO AMBIENTALE, E RIDUCE FINO AL 90% LE EMISSIONI DI CO2 RISPETTO AI MATERIALI STANDARD PRESENTI SUL MERCATO REALIZZATI IMPIEGANDO IL PETROLIO.
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toria di copertina T2D
È UN MATTONE SEMPRE PIÙ GRANDE Il gruppo nato dalla fusione tra Toppetti e Donati Laterizi, cresce a colpi di acquisizioni. L’ultima quella della Fornace Laterizi Carena, in provincia di Torino. Risultato: una realtà di dimensione nazionale con una gamma di prodotti sempre più ampia di Veronica Monaco
L’
ultima acquisizione è stata quella, a marzo 2021, di Fornace Laterizi Carena, azienda storica che opera da più di un secolo nella produzione di laterizi nel Torinese. Con l’ingresso della società piemontese il Gruppo T2D si è ampliato ancora di più, consolidando la posizione nel mercato del Nordovest, con un marchio affermato e riconosciuto. Nato nel 2017 attraverso un’operazione di fusione tra Toppetti e Donati Laterizi, oggi T2D è il primo produttore del settore in Italia, con
Alberto Colleoni, consigliere delegato e direttore generale di T2D
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Alessandro Andreucci, responsabile marketing dell’azienda
Il piazzale di deposito a Todi
LA NUOVA IMMAGINE? È VALORE AGGIUNTO «Parlare di brand nel settore dei laterizi rappresenta già di per sé una occasione che noi abbiamo voluto cogliere. Nel 2019 abbiamo iniziato il processo di rebranding della T2D», spiega Alessandro Andreucci, da 13 anni responsabile marketing dell’azienda. «Uno dei processi più difficili quando si integrano due aziende è comunicare questo passaggio al mercato. Per T2D la difficoltà maggiore è legata al fatto che le aziende acquisite erano perlopiù realtà a carattere locale, dislocate in ambiti territoriali completamente differenti, dal Centro Italia al Piemonte, con una storicità importante e radici ben profonde anche nel mercato. Per far emergere il marchio T2D abbiamo puntato su una comunicazione che facesse emergere i valori comuni. “Abitare meglio” non è solo uno slogan, ma la nostra mission». Domanda. Adesso che cosa state facendo in particolare a livello di comunicazione? Risposta. Stiamo lavorando molto con il web e con le riviste di settore, rivolte sia alle rivendite che alla progettazione, cercando di dare massima visibilità al marchio. D. Tra i diversi target ce ne sono alcuni più ricettivi? R. Facciamo più fatica dove i nostri clienti erano abituati a vederci con
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i marchi precedenti, e ancora ci individuano come Toppetti o Donati Laterizi. D. Quando è iniziata l’operazione di rebranding? R. Circa un anno e mezzo fa. D. Come sta andando? R. Ci riteniamo molto soddisfatti. Sicuramente è una strada lunga e c’è bisogno di tempo per vedere risultati ancora più importanti. Bisogna riuscire a cambiare l’idea che i clienti hanno dell’azienda e farci percepire come entità unica a livello nazionale. D. In merito all’operazione di rebranding, qual è la principale soddisfazione? R. Sia i rivenditori che i progettisti iniziano veramente a percepirci come un’azienda in grado di offrire un valore aggiunto. Non solo come realtà che vende dei prodotti, ma anche come referente tecnico in grado di offrire supporto e assistenza alla progettazione e all’installazione in cantiere. Riteniamo che questa sia una strategia vincente. D. Qual è il prossimo passo? R. Siamo impazienti di poter ricominciare attività dal vivo. Nel frattempo vogliamo continuare sulla strada intrapresa e utilizzare tutti i canali a disposizione per dare visibilità al marchio con una comunicazione multicanale, in particolare web. Dopo circa due anni che il nostro sito è online, risulta essere il più indicizzato e visitato del settore.
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quattro stabilimenti dislocati in Umbria, Toscana e Piemonte. Oltre a laterizi tradizionali, blocchi da muro leggeri e pesanti, tramezze e blocchi da solaio, l’offerta dell’azienda comprende anche prodotti ad alto contenuto tecnico, come quelli delle Linee T2D Specialties. «In un settore da sempre molto frazionato come quello dei laterizi il nostro intento è quello di integrare più fornaci, assumendo una connotazione di carattere nazionale», spiega Alberto Colleoni, consigliere delegato e direttore generale dell’azienda. «Dopo dieci anni di crisi, che hanno portato a un forte sfoltimento dei produttori, oggi siamo arrivati a essere un gruppo di riferimento in Italia sia da un punto di vista di dislocazione geografica, che per la qualità dell’offerta». Domanda. A quattro anni dal matrimonio tra Toppetti e Donati Laterizi, qual è il bilancio? Risposta. È molto positivo. La fusione con Donati Laterizi si inserisce in un contesto di acquisizioni che stiamo portando avanti dal 2010. Prima Fornaci di Masserano, in provincia di Biella, poi nel 2017 la Donati Laterizi, azienda toscana fortemente radicata nel territorio e in Sardegna e, infine, la Fornace Laterizi Carena in provincia di Torino a inizio 2021. D. Ci sono state difficoltà nell’integrazione di queste realtà? R. Ogni fusione comporta delle difficoltà. Dal punto di vista interno non ci sono state particolari problematiche e le difficoltà sono state superate abbastanza in fretta. Quella maggiore è stata far recepire al mercato che aziende, fino a poco prima concorrenti, ora erano parte della stessa realtà. In generale, da parte della
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Alcune fasi della lavorazione dei laterizi nello stabilimento T2D di Todi (Perugia)
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nuova compagine c’è sempre stata una grossa disponibilità e una capacità di integrazione del personale operativo. Nel giro di tre mesi abbiamo integrato sia la parte commerciale che la parte amministrativa. D. Quali sono stati i vantaggi? R. Dal punto di vista industriale la fusione ci ha permesso una maggiore specializzazione degli stabilimenti produttivi e di realizzare economie di scala. In secondo luogo, ha permesso di acquisire una posizione di forza in Toscana, mercato di riferimento della Donati Laterizi, e arrivare fino in Sardegna, area abbastanza secondaria all’inizio, che poi si è rivelata molto importante. D. Quali sono stati dunque gli obiettivi della fusione? R. Dare una dimensione nazionale all’azienda e riuscire a creare sinergie che possano dare un valore aggiunto al mercato. In più, dal punto di vista industriale l’obiettivio più importante è stato integrare uno stabilimento con standard produttivi molto elevati, creando economie di scala vantaggiose. D. Com’è organizzata la vostra azienda oggi? R. Mentre prima eravamo un insieme di aziende locali, oggi abbiamo dato maggiore peso alle figure trasversali, sia da un punto di vista della direzione che dal lato amministrativo e tecnico. In passato le figure di riferimento erano legate agli stabilimenti produttivi. Oggi, invece, la gestione centrale ha un peso maggiore. L’obiettivo è accrescere le competenze aumentando, quindi, anche M a g g i o
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la qualità e il valore aggiunto che riusciamo a dare al mercato. D. Come avete gestito il periodo della pandemia? R. Al di là dell’adozione di tutti i protocolli di sicurezza richiesti, che il personale è stato pronto a recepire in maniera molto rapida, siamo rimasti chiusi un mese e mezzo. Tuttavia, questo periodo di fermo non ha creato degli squilibri in termini di produzione: il settore veniva da un periodo pre-pandemia piuttosto frizzante, e questo ha fatto sì che la ripartenza, a maggio 2020, sia stata più veloce del previsto. D. Qual è la situazione attuale del mercato dei laterizi? R. Dall’inizio della crisi il numero di aziende del settore si è dimezzato. C’è stata di fatto una selezione molto importante sul numero dei produttori, in linea con le tendenze mostrate anche da altri settori industriali, e una riduzione del numero degli stabilimenti produttivi. Se prima della crisi il settore produceva circa 20 milioni di tonnellate, oggi si ferma a 4 milioni di tonnellate. Quindi, c’è stato un calo di oltre il 75% della capacità di assorbimento del mercato. I dieci anni di crisi hanno segnato pesantemente il settore, ma hanno dato anche un impulso molto importante per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e di prodotto. D. Quale sarà l’evoluzione di questo trend? R. Negli ultimi anni sono stati fatti grossi passi in avanti: da prodotto povero, il laterizio oggi viene riconosciuto come prodotto performante, in grado di soddisfare i requisiti per costruire M a g g i o
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edifici durevoli, sostenibili, confortevoli e performanti. Dal punto di vista dell’evoluzione di prodotto, quindi, siamo a buon punto. Sicuramente si lavorerà sempre di più dal punto di vista dei servizi, in grado di rispondere alle moderne esigenze del mondo delle costruzioni, in primis l’assistenza alla progettazione. D. Il superbonus ha dato impulso al settore? R. Fra gli interventi coperti dal superbonus il decreto Semplificazioni ha inserito anche la demolizione e ricostruzione. In teoria questo dovrebbe favorire il settore, ma a oggi siamo ancora in una fase preliminare. Gli interventi non sono ancora molti e stiamo assistendo a una sorta di congestione generale del settore dell’edilizia. Dall’altra parte, T2D propone una serie di webinar e offre supporto tecnico per gli operatori di settore, proprio per colmare eventuali lacune e fornire assistenza. D. Oltre ai prodotti tradizionali in laterizio, T2D propone soluzioni speciali: di che cosa si tratta? R. Il sistema Tris è ormai da tempo il nostro prodotto di punta. Si tratta di un blocco in laterizio con isolante integrato in Neopor che unisce i vantaggi del laterizio in termini di durabilità, resistenza e traspirabilità ai vantaggi di un isolante in polistirene ad alte prestazioni. Oltre a offrire un sistema performante in termini di semplicità e velocità di posa. D. Il laterizio è utilizzato anche per ridurre la dispersione acustica: in che modo? R.L’elevata massa assolve alla funzione di contenimento del rumore. T2D da qualche anno propone Linea Acustica, una serie di prodotti massivi di vario spessore, con test fonometrici effettuati in opera, che sta riscontrando notevole successo sul mercato. D. E per quanto riguarda l’isolamento termico? R. I nuovi prodotti a elevato numero di camere combinate, con grande spessore e un alleggerimento della materia prima, nel caso nostro con farina di legno, consente di ottenere performance di isolamento termico molte elevate. D. Quali sono i vantaggi di queste soluzioni? R. Garantire elevate performance di isolamento termico, ma anche elevata traspirabilità e durabilità, che altri tipi di soluzioni non riescono a dare. D. I progettisti hanno modificato le loro richieste nel corso degli anni? R. I progettisti sono in linea con le evoluzioni normative. In questo senso siamo accanto al mondo della progettazione, sia attraverso la formazione tecnica, sia attraverso la proposta di soluzioni al passo con le normative sempre più stringenti. Abbiamo tecnici specializzati che lavorano su tutto il territorio, che hanno come interlocutori privilegiati proprio gli studi tecnici e i progettisti. D. Con i distributori come siete organizzati? R. T2D lavora al 95% attraverso i distributori, con i principali gruppi e rivenditori edili d’Italia. Offriamo formazione, promozioni e iniziative di co-marketing. D. Per l’aspetto logistico quali sono i tempi di consegna? R. La dislocazione dei vari stabilimenti in Italia ci consente di essere molto efficienti, con tempi di consegna tra le 24 e le 48 ore. D. Arrivate in tutta Italia? R. Lavoriamo in tutta in Italia, tranne Calabria, Sicilia e Puglia.
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Storia di copertina
Le fasi di produzione dei laterizi T2D. Dal punto di vista industriale la fusione ha permesso una maggiore specializzazione degli stabilimenti produttivi
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Azienda agricola di proprietà a ridosso della cava per allevamento biologico
D. Uno degli aspetti caldi del mondo delle costruzioni è la sostenibilità. Come si collocano i laterizi a riguardo? R. I laterizi sono il prodotto sostenibile per eccellenza. Oggi sostenibilità significa anche possibilità di riciclare i prodotti e immetterli nuovamente nel ciclo di produzione, in maniera conforme alle normative. I prodotti T2D sono compatibili con i Criteri Ambientali Minimi e stiamo procedendo alla certificazioni Epd. D. Quali sono le vostre previsioni per il 2021? R. Sono di sostanziale continuità del trend positivo del 2020. Lo scorso anno, infatti, nonostante il mese e mezzo di fermo, è andato meglio del 2019. Prevediamo una crescita a una cifra, nonostantetutto il settore dell’edilizia sia alle prese con gli squilibri in termini di domanda innescati dal superbonus. D. Perché un rivenditore o un progettista dovrebbe preferire T2D rispetto alla concorrenza? R. La profondità della gamma produttiva, sia in termini di ampiezza che di qualità e prestazione dei prodotti, il livello del servizio e il supporto sia nella fase di formazione dei capitolati che di cantiere e post-vendita. Siamo al fianco dei clienti sia nella proposta di prodotti che nella fase di promozione e vendita, che per la formazione. D. Avete qualche nuovo progetto nel cassetto? R. I progetti sono tutti finalizzati alla crescita dell’azienda sul territorio. Intendiamo proseguire il processo di integrazione e crescita nel mercato italiano. D. E per l’estero? R. Il laterizio è ancora un prodotto fortemente localizzato, quindi al momento non prevediamo di muoverci anche sull’estero. M a g g i o
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UNO STICKER PER LA SICUREZZA L’azienda ha distribuito in 2 mila punti vendita di materiali adesivi da pavimento che segnalano la necessità di rispettare il distanziamento imposto dalle norme sanitarie. Un’azione responsabile, che si rivela particolarmente utile ed efficace nelle rivendite di Veronica Monaco
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on l’esplosione della pandemia e la necessità di far rispettare il distanziamento sociale, gli adesivi da pavimento sono diventati veri e propri must per aree produttive e spazi commerciali, tra cui anche i punti vendita e i magazzini dei rivenditori edili. Per questo Italcementi, da sempre attiva sui temi della sicurezza, ha avviato la produzione e distribuzione di sticker adesivi a 2 mila rivendite in tutta Italia, che invitano i clienti a mantenere le distanze di sicurezza quando acquistano i prodotti o quando aspettano il loro turno
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La rivendita Naseddu a Santa Teresa Gallura (OT). Sopra, lo sticker Italcementi per la sicurezza in rivendita
di carico in magazzino. «La sicurezza è uno dei capisaldi del nostro business, che non trascuriamo mai, dagli impianti produttivi fino alle rivendite che acquistano i nostri prodotti. E in questo periodo di pandemia, il rispetto delle regole è un dovere da parte di tutti», spiega Salvatore Palazzo, responsabile vendite per l’Italia di Italcementi. SICUREZZA IN NEGOZIO «L’attenzione di Italcementi al tema della sicurezza nei confronti dei propri dipendenti e di tutte le persone che ruotano intorno alle attività dell’azienda, ci ha indotto a mettere a punto questa iniziativa dedicata alle nostre rivendite partner», commenta Palazzo. «L’idea è nata prima di Pasqua, prendendo spunto da quello che avviene nel mondo consumer. In poco tempo abbiamo ideato la grafica e fatto stampare gli adesivi, composti da uno sticker circolare con il logo Italcementi abbinato a uno orizzontale con alcune frasi legate al tema della sicurezza. Gli adesivi sono realizzati in materiale plastico antisdrucciolo e molto resistente, con colori che risaltano, e possono essere applicati ovunque ci sia bisogno di far rispettare le distanze». L’iniziativa ha raccolto feedback positivi tra i rivenditori e ha permesso all’azienda di rimarcare la sua attenzione al tema della sicurezza. «Curiamo personalmente la distribuzione degli adesivi tramite i nostri venditori sul territorio, che insieme ai distributori decidono dove meglio posizionare gli sticker, in maniera che siano ben visibili ed efficaci», sottolinea Palazzo. M a g g i o
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Imprese MINIERA SAN ROMEDIO
QUANTO È FORTE LA CALCE IDRAULICA Il gruppo trentino attraverso i suoi marchi propone diverse soluzioni per consolidare le strutture, anche per edifici storici o d’epoca. Dal ripristino del calcestruzzo, alle iniezioni con miscele fluide, fino a malte per muratura e soluzioni per sistemi Frcm di Paolo Caliari
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a scienza non è ancora riuscita a individuare la tecnica per predire i terremoti. Ma, anche se un giorno ci riuscisse, il risultato sarebbe di salvare un po’ di vite umane: per gli edifici, però, il destino sarebbe in ogni caso disastroso. A meno di non affidarsi a sistemi di consolidamento che sono ampiamente sperimentati e consentono di risparmiare i muri degli edifici, oltre che gli abitanti che li occupano. A fornire un incentivo per rendere più sicure le strutture, tra l’altro, c’è anche il sismabonus, che può coprire le spese di consolidamento al 110%. Lo scivolo fiscale è, insomma, un’occasione a patto di saper scegliere la soluzione giusta per raggiungere il risultato. SOLUZIONE SPECIFICHE Miniera San Romedio, per esempio, offre una gamma di materiali
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studiati ad hoc per il consolidamento delle strutture. Il gruppo trentino controlla marchi che offrono soluzioni specifiche: Tassullo con materiali per il ripristino del calcestruzzo, mentre la divisione Hd System prodotti per gli interventi di restauro. Più in generale, l’azienda dispone di malte ad alta tecnologia per il ripristino del calcestruzzo, ma anche materiali e tecniche tradizionali, come le iniezioni con miscele fluide di calce idraulica naturale Nhl 5. Un’altra strada, invece, prevede l’uso di sistemi compositi fibrorinforzati a matrice inorganica, con i sistemi Crm sia Frcm a basso spessore, a matrice inorganica composta da malte di calce idraulica naturale e inerte dolomitico. Questa strada riesce a garantire affinità e compatibilità, ed evita l’uso del cemento Portland.
Intervento di consolidamento. Sotto veduta interna di Castello San Niceto
PER LA MURATURA Per quanto riguarda gli edifici storici, gli interventi di rinforzo non sono semplici. Ma, più in generale, è l’intero patrimonio edilizio, costituito per il 56% di edifici in muratura e per il 31% in strutture con cemento armato, a essere a rischio. Tra le principali fonti di vulnerabilità degli edifici storici privi di incatenamenti e di adeguati collegamenti tra le murature e i diaframmi di piano, rientrano i meccanismi di collasso locale (risposta fuori dal piano dei maschi murari) e il decadimento delle caratteristiche meccaniche degli elementi costruttivi soggetti al degrado nel tempo. Hd System, per questo, ha individuato e schematizzato tutti i diversi problemi che possono provocare crolli e danni alle strutture. Per fare qualche esempio dei diversi problemi, la comparsa di fessure in chiave di volta all’intradosso in una volta a botte, la formazione di due lesioni parallele in una volta a crociera, le lesioni negli archi o negli architravi longitudinali in una chiesa e via elencando. Tutte emergenze da sanare e per le quali Miniera San Romedio ha pronta la soluzione, a partire dalla calce idraulica naturale, utilizzata e apprezzata proprio per le caratteristiche di compatibilità con gli elementi costruttivi in muratura, in termini di traspirabilità, porosità, rigidezza. Inoltre, il materiale risulta affine a quelli utilizzati in origine per la realizzazione degli elementi murari. La calce idraulica naturale certificata Nhl 5, prodotta mediante processo di calcinazione dal Gruppo Miniera San Romedio, infatti, è l’unica sul mercato in grado di garantire un’origine certificata della sua provenienza. Il materiale è prodotto dal processo di calcinazione della scaglia rossa trentina, calcare marnoso con perfetto bilanciamento di calcare e argilla, che permette di ottenere un legante ad elevato titolo idraulico, con basso contenuto di calce libera ed ottime resistenze meccaniche a compressione, pari a circa 7,5 N/mm 2. La Nhl 5, con resistenza a compressione pari almeno a 5N/mm 2 a 28gg di maturazione, possiede la migliore resistenza meccanica e la maggiore resistenza ai sali. Il basso contenuto di calce libera e l’ottima idraulicità del legante assicurano un’eccellente affinità e compatibilità con i materiali porosi costituenti la muratura, garantendo allo stesso tempo le prestazioni meccaniche richieste e la compatibilità fisica e chimica dei materiali nel rispetto dei criteri fondamentali dell’intervento conservativo. SISTEMA ARMIS Sono molte le soluzioni proposte dall’azienda trentina per l’applicazione su elementi in muratura, attraverso lo sviluppo di sistemi Frcm
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Imprese Epoca di costruzione e tipologia di struttura degli edifici in Italia
(Fiber Reinforced Cementitious Matrix). Per esempio, l’intonaco armato sistema Armis Crm Vetroar, composto da una rete strutturale in fibra di vetro A/R maglia 50x50 millimetri bidirezionale e bilanciata, studiato per il sistema composito Frcm. Si utilizza con connettore in fibra di vetro A/R diametro 8 millimetri sfiocchettabile da un lato con segmento centrale rigido, miscela di calce idraulica naturale Nhl 5 specifica per connettori e malta strutturale di calce idraulica naturale Nhl 5 per rinforzi strutturali. Un altro esempio è il consolidamento con Fasce Sistema Armis Frcm Basalto 20x20 millimetri: una rete strutturale in fibra di basalto con maglia di 20x20 millimetri bidirezionale e bilanciata per il sistema composito Frcm. MISCELE FLUIDE Tra le soluzioni per il consolidamento c’è anche l’iniezione di miscele fluide nella muratura mediante fori praticati sul paramento murario con una precisa geometria: un sistema che permette di conferire consistenza alle murature che presentano parti incoerenti caratterizzate da vuoti e cavità, come nel caso delle murature a sacco. Contrariamente a quanto si può pensare, l’efficacia dell’intervento non è proporzionale alla resistenza meccanica della miscela iniettata. Si deve piuttosto prestare attenzione a non introdurre nella muratura miscele che sviluppano valori di rigidezza eccessivi rispetto a quelli della muratura. In questo caso Hd System propone Bfluid X/B è una speciale miscela inorganica specifica per iniezioni di consolidamento in strutture murarie in pietra, mattone pieno o miste, esclusivamente di calce idraulica naturale Nhl 5 Bfluid X/A, ottenuta dalla cottura e successiva macinazione di marne a scaglia rossa trentina costituite da carbonato di calcio e argilla a elevato titolo idraulico, caratterizzata da basso contenuto di sali idrosolubili, conforme alla Uni En 4591:2015, resistente ai solfati e priva di cemento Portland al suo interno. Tra i materiali adatti al rinforzo delle strutture, inoltre, non bisogna dimenticare la malta strutturale di consolidamento e collaborazione statica in calce idraulica naturale Nhl 5 come Td13 K, con inerti selezionati di granulometria massima 2 millimetri, disponibile nelle classi di resistenza M5 - M10 - M15.
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CONSULENZA L’azienda offre anche un servizio di consulenza, Officium Armis, come supporto alla valutazione preliminare per i professionisti del settore, attraverso un protocollo di valutazione dello stato di degrado delle murature e del livello di vulnerabilità sismica dei fabbricati. Infine, non bisogna dimenticare che gli interventi di consolidamento devono mantenere inalterato il valore estetico degli edifici di pregio e conservarne nel tempo le peculiarità, migliorandone però le caratteristiche di trasmittanza delle superfici opache, è possibile intervenire sulle superfici esterne dell’edificio mediante l’applicazione di termo-intonaci a bassa conducibilità termica, come nel caso di Volcalite Air Plus, prodotto da Hd System. Accedendo all’area registrata del sito www.hdsystem.it c’è la possibilità di visionare le tavole applicative dei vari interventi e scaricarle in pdf e dwg. Rete strutturale del sistema Armis di HD System
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Imprese TERREAL
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LATERIZIO A 360 GRADI L’azienda, con la sua offerta di coperture, rivestimenti, facciate ventilate, cappotti termici e terracotta d’interior, accompagna clienti e progettisti attraverso le proposte più innovative e performanti per l’housing contemporaneo, aprendo nuovi scenari per il mercato di Paolo Caliari
Pannello FaBric con finitura Rustico 800. A sinistra, Alberto Libero, responsabile vendite Italia di Terreal Italia
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n’importante fascia di mercato sceglie di decorare con la terracotta gli spazi interni, non solo per aumentare il valore estetico degli ambienti, ma anche per il valore simbolico ed evocativo, la ricerca del calore, della sicurezza, della bellezza naturale e del comfort». Alberto Libero responsabile vendite Italia di Terreal Italia, apre nuovi scenari per il mercato del laterizio. Considerato fino a poco tempo fa un materiale legato alla tradizione costruttiva, in pochi anni ha saputo rinnovarsi: è utilizzato per isolare i perimetri degli edifici e, ora, anche per dare un tocco di design alla casa. Domanda. Edilizia e pandemia: qual è il bilancio dei 12 mesi
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Copertura realizzata con Tegole Coppo SanMarco Evo colori miscelati Classico e Visconteo. Sopra, i quattro pacchetti di copertura Terreal Italia per tetti ad alte prestazioni
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Imprese
Simona Scomparin, product manager del settore Coperture
appena trascorsi? Risposta. È scontato dire che non eravamo preparati a una situazione come quella che si è presentata a marzo dello scorso anno. Abbiamo innanzitutto pensato a mettere in atto tutte le attività necessarie alla ripartenza dei nostri stabilimenti in totale sicurezza. È stato un lavoro importante, che ha visto tutte le funzioni aziendali adoperarsi per poter ripartire al meglio, in sicurezza per tutti i nostri dipendenti e collaboratori. Oggi possiamo dire con orgoglio che questa disponibilità ci ha aiutato a superare i primi mesi molto difficili e a poter riprendere l’attività a pieno ritmo. Dal punto di vista commerciale siamo riusciti a dialogare costantemente con i nostri clienti rivenditori, tutta la filiera ha ben percepito il momento e si è attivata per poter ripartire con fiducia. D. Come vi siete organizzati per superare il gap pandemico? R. I nostri stabilimenti produttivi sono rimasti fermi per nove settimane. Questa fermata forzata, dal punto di vista commerciale avrebbe potuto causare molte difficoltà nella disponibilità del materiale, invece siamo riusciti a ben organizzare la ripartenza e, grazie alla disponibilità dei nostri colleghi produttivi che si sono resi disponibili a non fermare la produzione nella pausa estiva, abbiamo recuperato una buona parte della disponibilità del materiale aiutando così i nostri clienti a soddisfare una domanda crescente. D. Quali sono le iniziative che avete adottato per rispondere alle richieste del mercato? R. Non abbiamo smesso di guardare al futuro. Crediamo che le coperture siano un argomento tecnico che vada sempre più valutato ed affrontato come sistema ed in questo senso mettiamo a punto continuamente soluzioni tecniche per i professionisti che si fidano di noi. Da luglio del 2020 è entrata a far parte della
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nostra squadra una giovane architetto, Simona Scomparin, che sarà product manager del settore Coperture, una figura nuova nella nostra organizzazione, di cui avevamo bisogno. Si occuperà, infatti, di instaurare un continuo confronto con i settori più importanti della filiera delle costruzioni sullo specifico tema dei prodotti in laterizio per copertura. Sarà un confronto aperto sui temi delle performance, degli sviluppi e della ricerca, delle attenzioni verso i temi del risparmio energetico, della sostenibilità e dello sviluppo tecnologico. I suoi interlocutori saranno architetti, ingegneri, imprese di costruzione, customers che le forniranno spunti e sollecitazioni che trasferirà nelle nostre sedi produttive e di sperimentazione. Storicamente questo lo abbiamo sempre fatto per il settore Facciate, dove la ricerca e la sperimentazione hanno portato la terracotta verso esiti moderni e tecnologicamente molto avanzati, ma crediamo che ci siano potenzialità inespresse ancora nel mondo delle coperture a falde in terracotta. D. Avete pensato a iniziative riguardo la distribuzione? R. La maggior parte del nostro business passa attraverso la distribuzione, che è il nostro principale interlocutore per tante attività di comunicazione e sviluppo. Programmi di formazione, incentivi, proposte personalizzate con pacchetti completi articolano un’attenzione costante a questa importante filiera. D. Il superbonus coinvolge anche le coperture, quali sono le vostre proposte? R. Con la nuova legge di Bilancio e l’introduzione del superbonus 110%, abbiamo voluto avvalerci di un laboratorio esterno per aggiornare e individuare quattro diverse soluzioni che rispettassero i requisiti di trasmittanza termica stazionaria (U) richiesta. Le Soluzioni Tetto pubblicate a metà dello scorso anno si differenziano non solo per le diverse stratigrafie al fine di garantire un comfort abitativo adeguato e duraturo nel tempo, ma anche per la finitura estetica. Due di queste, infatti, sono innovative nella forma ma tradizionali nell’estetica, parliamo nello specifico della Soluzione 1 con il Coppo SanMarco Evo e la 2 con il Novocoppo, mentre le Soluzioni 3 e 4 sono più all’avanguardia con le quali abbiamo proposto soluzioni di continuità tra tetto e parete. Tutte però sono accomunate da alte prestazioni, dalla presenza della ventilazione e dall’aggiunta di dieci anni alla già trentennale garanzia di cui godono tutti i nostri prodotti. D. Uno degli aspetti fondamentali per una copertura riguarda la ventilazione. Come si raggiunge? R. In base all’uso che si vuole fare del volume sottostante la copertura si possono avere diversi tipi di ventilazione: il cosiddetto «tetto freddo», che è la classica copertura non abitata in cui la ventilazione è garantita da aperture. Poi, il tetto micro-ventilato, che è di tipo abitabile ed è caratterizzato da una portata minima di aria posizionata al di sotto dello strato di tenuta e, infine, abbiamo il tetto ventilato che presenta un o due strati di ventilazione al di sotto della copertura in cotto. La micro ventilazione può essere incrementata con l’utilizzo di apposite tegole-coppi, ossia gli aeratori che devono essere posizionati in punti strategici ben definiti dalla norma di riferimento per la corretta posa dei manti di copertura (la Uni En 9460:2008). Se, però, vogliamo dare una regola generale si può dire che il rapporto è un aeratore ogni tre M a g g i o
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oggetto dei bonus fiscali in ottica di riqualificazione energetica e di comfort abitativo. Terracoat è una soluzione appositamente pensata per realizzare gli interventi principali (trainanti) e secondari (trainati) previsti dall’articolo 119 del Decreto Rilancio 34/2020, che offrono quindi il vantaggio di riqualificare e valorizzare le proprie abitazioni cogliendo al contempo l’opportunità della detrazione fiscale superbonus 110%. Per questi motivi Terracoat è la scelta giusta per conseguire i benefici fiscali oltre che realizzare involucri edilizi sicuri, duraturi ed esteticamente significativi. Terracoat è un cappotto per l’isolamento termico degli edifici costituito da pannelli prefabbricati mediante l’assemblaggio di lastre di Eps con grafite e di listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle di Terreal Italia, dello spessore di 2 centimetri. Il particolare, il sistema di assemblaggio fa sì che i due elementi siano saldamente incollati
Copertura realizzata con Tegole Portoghese Pica antichizzata con Accessori di falda in laterizio
Facciata di Villa T a Peschiera del Garda (Verona) dello studio Ardielli-Fornasa Associati. La posa dei mattoni della linea Classico SanMarco colore Chiaro, che prosegue anche in copertura, determina tre diverse tessiture
tegole-coppi o una ogni sei. Però per fare in modo che la ventilazione sia sempre garantita è necessario che la linea di colmo e di gronda siano sempre libere da ostruzioni. Anche in questo caso abbiamo nella nostra gamma prodotti delle soluzioni pensate ad hoc come le griglie di partenza (per la linea di gronda) sagomate e personalizzate su ogni profilo di tegole-coppi, griglie per aeratori, listelli aventi funzione primaria di fissaggio ma, essendo forati, permettono la ventilazione lungo tutta la falda e il nostro kit colmo ventilato. Questo prodotto è stato ideato appositamente per garantire un passaggio di aria di oltre 400 centimetri quadrati per metro, per rendere facile la posa e fissaggio della linea di colmo e per essere adattabile a tutti i manti. D. Oltre alla ventilazione quali sono gli altri elementi importanti per un tetto performante? R. È chiaro che per garantire alte prestazioni alla copertura, oltre ad avere una stratigrafia ben ragionata in funzione del luogo della realizzazione è necessario inserire tutti quegli accessori in cotto e non, che noi abbiamo previsto nelle nostre soluzioni di cui abbiamo appena parlato. Ci tengo infatti a ricordare che ogni tegola o coppo da noi prodotto ha accessori in cotto dedicati e realizzati con lo scopo di avere una resa prestazionale elevata sotto tutti i punti di vista: estetici, di continuità e impermeabilità del manto e di comfort abitativo. Lo stesso ragionamento va applicato agli accessori non in cotto che consigliamo di abbinare finalizzati principalmente al fissaggio (a secco) e la ventilazione. D. Anche il sistema cappotto è uno dei business di Terreal Italia. Quali sono le caratteristiche della vostra proposta? R. Terreal Italia ha messo a punto una efficiente soluzione costruttiva specificatamente pensata per gli interventi di ristrutturazione M a g g i o
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Imprese tra loro, per creare un corpo unico, indivisibile e con un’altissima resistenza agli agenti atmosferici. La prefabbricazione è eseguita nello stabilimento di Noale di Terreal Italia in condizioni controllate di fabbrica con procedimenti standardizzati. Le dimensioni ridotte, equivalenti a 0,54 metri quadrati per pannello e il peso limitato (circa 17,4 chilogrammi) rendono il pannello molto versatile nelle fasi di logistica, stoccaggio in cantiere e, soprattutto, permettono velocità e facilità di posa. I pannelli possono essere fissati meccanicamente su qualsiasi struttura di supporto: dalla parete in legno alla più tradizionale parete in latero-cemento, al pannello in cemento armato delle strutture prefabbricate. Il sistema Terracoat assicura una elevata performance termica dell’edificio oltre a migliorare l’aspetto estetico grazie ai listelli faccia a vista in terracotta a pasta molle. D. Una corretta applicazione ha necessità di una mano d’opera specializzata? R. Il nostro ufficio tecnico si occupa dello sviluppo dell’abaco degli elementi in modo da ridurre gli sfridi in cantiere e facilitare la posa in opera. In questo modo non è necessaria mano d’opera specializzata. Inoltre, il montaggio meccanico dei pannelli alla parete può essere realizzato senza impalcatura, ma con l’utilizzo di un cestello, con notevoli sgravi nei costi di cantiere.
D. Terreal Italia considera nella sua offerta anche prodotti per l’interior design. Sono davvero richiesti dal mercato? R. Tradizionale, ma capace di grandi slanci innovativi, la terracotta si appresta oggi ad affrontare un’altra sfida, avvicinandosi con incisività a un ambito inusuale e inaspettato: l’interior design. Un’importante fascia di mercato sceglie di decorare con la terracotta gli spazi interni non solo per aumentare il valore estetico degli ambienti, ma anche per il valore simbolico ed evocativo, la ricerca del calore, della sicurezza, della bellezza naturale e del comfort senza tempo dei materiali tradizionali come la terracotta, in grado di dialogare con i linguaggi e i gusti della contemporaneità. Da queste premesse abbiamo sviluppato Decor, Habitat, Exagon, le declinazioni più moderne, belle e performanti della terracotta, il concetto contemporaneo dell’uso diffuso del materiale per la decorazione dell’interior design. Tre proposte per rispondere a ogni esigenza di progettisti e clienti e per dare esclusività agli ambienti interni di case, hotel, negozi, musei, uffici, spa e luoghi pubblici. Ultima novità in questo settore dell’interior design è FaBric, il pannello da rivestimento per interni con finitura in mattone faccia a vista. Nuovo concetto di decoro degli spazi interni delle case, «terracotta da parati» affida al calore ed al colore di questo materiale naturale il compito di dare bellezza e il comfort agli ambienti.
Realizzazione facciate con mattoni nella colorazione moro bizantino
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Casa P+E+3 dell’architetto Filippo Caprioglio a Cittadella (PD) realizzata con mattoni della linea MAAX by SanMarco colore 1.101
D. Da che cosa è composto? R. FaBric è costituito da un supporto in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento e polvere di marmo a cui sono applicati per incollaggio listelli in terracotta a pasta molle prodotti a stampo secondo l’antica maniera. L’estrema leggerezza del pannello lo rende non solo versatile nel trasporto, ma soprattutto facile e veloce da posare, anche con un semplice ed economico faida-te, visto che i pannelli possono essere fissati meccanicamente attraverso quattro viti su qualsiasi struttura di supporto e, una volta fissato, permette di procedere alla stilatura dei giunti con un fugante. Tra i vantaggi d’uso, FaBric ha il grande pregio di essere anche un igro-termo regolatore: la terracotta, materiale poroso, assorbe l’umidità in eccesso e la cede col tempo, contribuendo così a migliorare il microclima indoor. Inoltre, abbinata alla lana di legno, la terracotta ha grandi doti fonoassorbenti migliorando il comfort termico e acustico, ottimale per gli ambienti interni delle nostre case e, in generale, degli spazi abitativi. D. Qual è la vostra politica nei confronti del concetto di sostenibilità? R. Sostenibilità è per noi un valore aziendale che orienta costantemente le nostre politiche di sviluppo e ricerca. Realizziamo esclusivamente prodotti in argilla: un materiale naturale e biocompatibile. Produciamo mattoni, tegole e coppi che contribuiscono al risparmio energetico e sono in linea con i dettami stabiliti dai Cam. Limitiamo l’uso di risorse preziose come l’acqua, riciclandola e riutilizzandola durante le fasi del processo produttivo. Recuperiamo le nostre cave con progetti di riqualificazione ambientale. D. Avete un programma novità per le coperture in laterizio? R. Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è di proporre ai nostri M a g g i o
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clienti prodotti top di gamma ed eccellenti e per questo svogliamo ricerche che ci permettono un costante miglioramento di tutta la gamma. Ma quest’anno è speciale, perché saranno introdotte diverse novità che si aggiungeranno alla già molto ampia famiglia di tegole e coppi. Infatti, l’acquisizione di Creaton da parte della nostra casa madre Terreal, ci permetterà di ampliare la gamma prodotti e di sviluppare nuove opportunità commerciali in Italia. D. I progettisti hanno modificato le loro richieste negli anni? R. Certamente! Una cosa che più di tutto ci distingue è affiancare i progettisti per trovare insieme soluzioni innovative e originali possibilità di utilizzo della terracotta assecondando con la ricerca e la sperimentazione le visioni più futuristiche. Il continuo dialogo con gli architetti che influenzano i gusti e le scelte nella modernità ci permette di proporre novità nei sistemi di involucro, che sovvertono gli ordini prestabiliti: tegole che diventano elementi di rivestimento parietale, mattoni che continuano senza soluzione di continuità in copertura, nuove dimensioni inusuali e colori mai richiesti prima sono la metamorfosi di un materiale come la terracotta moderno in ogni epoca che attraversa. Anche dal punto di vista prestazionale oggi alla terracotta vengono richieste dai progettisti e dal mercato qualità ancora più elevate in linea con i dettami di sostenibilità, risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente. D. Infine, quali sono le vostre previsioni per il 2021? R. Dopo l’annus horribilis 2020, caratterizzato in modo così pesante dalla pandemia, ci auguriamo di poter continuare la strada intrapresa nel 2019 di consolidamento della nostra leadership nel mercato italiano e di continuare a essere l’interlocutore principale dei più importanti player del mondo delle costruzioni.
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Imprese GEOPLAST
QUANDO SULLA PISTA
DECOLLA LA SICUREZZA L’aeroporto di Bergamo, il terzo per numero di passeggeri in Italia, ha eliminato il pericolo di inondazioni e ristagni di acqua dall’area di volo. Soluzione individuata con l’installazione del sistema modulare Aquabox per la gestione delle acque meteoriche di Franco Saro
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el 2019 l’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio (Bergamo) ha imbarcato quasi 14 milioni di passeggeri, numero che lo ha portato al terzo posto in Italia. Con il termine della pandemia e con i voli che riprendono a occupare le piste di atterraggio è previsto che il traffico torni ad essere quello pre-covid. Proprio per questo l’area delle operazioni di decollo e atterraggio, e dintorni deve essere sicura ed efficiente. Per esempio, con la rimozione delle acque piovane superficiali dalla pista, per garantire la loro dispersione attraverso l’infiltrazione
L'aeroporto Caravaggio di Orio al Serio (Bergamo). Sotto, l'applicazione del sistema modulare Aquabox nell'aeroporto
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nel terreno naturale tramite appositi bacini drenanti sotterranei. Obiettivo che ha coinvolto la tecnologia di Geoplast, applicata per mitigare i problemi di inondazione, previsti come conseguenza dell’espansione dell’aeroporto, e minimizzare l’impatto idrogeologico dell’infrastruttura sull’ambiente. Allo stesso tempo, era richiesto di soddisfare i principi dell’invarianza idraulica. Tutte sfide progettuali risolte con l’installazione del sistema modulare Aquabox per la gestione delle acque meteoriche. L’invaso di raccolta è stato posizionato in prossimità delle piste ed è costituito da due grandi vasche di laminazione, di rispettivamente 300 e 600 metri cubi. Entrambi i bacini sono realizzati su due livelli e presentano dei pozzetti di ispezione integrati, Aquabox Cube, che permettono di video ispezionare il bacino internamente per verificarne lo stato di conservazione. L’area adibita a bacino drenante è caratterizzata da grande dinamismo dovuto alla densità del traffico aereo e al passaggio delle navette passeggeri durante tutte le fasi della realizzazione: lavori di sbancamento, di posa dei moduli e del rinterro del sistema. L’installazione del sistema ha richiesto una stretta collaborazione tra il team di ingegneri Geoplast, la direzione lavori e il controllo del traffico aereo, ed è stata completata in un lasso di tempo particolarmente stretto: sei settimane. «Nonostante il brevissimo tempo a disposizione per completare l’installazione del sistema di drenaggio e la complessità logistica dettata dal continuo passaggio veicolare, siamo stati in grado di portare a termine il lavoro, rispettando il rigido cronoprogramma imposto dall’ente aeroportuale», commenta Federico Salutini, project manager dell’impresa Milesi Sergio. «Aquabox è impilabile e leggero, è intuitivo e si installa con facilità, senza l’ausilio di gru o mezzi meccanici. Permette di drenare tre volte il volume d’acqua che può essere drenato con le tradizionali trincee in ghiaia e garantisce un notevole risparmio di spazio di stoccaggio, permettendoci di gestire le fasi di posa e costruzione del bacino in modo più efficiente rispetto all’utilizzo della ghiaia».
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Imprese FILA
LA PROTEZIONE
VERDE E ANTI GRAFFITI Strategia aziendale per migliorare il proprio impatto sull’ambiente. E prodotti ad hoc per le facciate degli edifici, compreso un prodotto detergente e sverniciante appositamente formulato come Nopaint Star, studiato per eliminare gli scarabocchi sui muri di Valentina Anghinoni
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a anni Fila segue una precisa strategia aziendale per migliorare il proprio impatto sull’ambiente: Fila Green Action, che insieme ai continui e costanti investimenti di ricerca e sviluppo ha permesso di aumentare la percentuale di prodotti detergenti a base acqua fino al 90% sul totale dell’offerta, mantenendo sempre il massimo delle prestazioni. Inoltre, il 100% dei consumi energetici è coperto da autoproduzione e da energie da fonti rinnovabili. Grande attenzione, inoltre, è posta al tema della riduzione degli imballi, anche grazie alla scelta di commercializzare prodotti concentrati, per limitare il consumo degli imballi stessi e l’uso di materie prime non tossiche per la
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persona e il pianeta. Grazie a queste premesse, Fila ha recentemente aderito a Climate Pledge, iniziativa promossa da Amazon e Global Optimist, che impegna i firmatari a raggiungere zero emissioni di CO2 entro il 2040, dieci anni prima della scadenza fissata dagli accordi di Parigi. PREVENZIONE Fila, specializzata nello sviluppo di soluzioni specifiche per il trattamento e la cura di tutte le superfici, ha pensato anche a una soluzione per quelle facciate della casa rivolte verso l’esterno. Fila Solutions è un’intera gamma di prodotti dedicati alla prevenzione, cura e manutenzione delle facciate. E che, naturalmente,
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si inseriscono perfettamente nel bonus facciate, introdotto dalla legge di bilancio 2020, che consente una detrazione d’imposta pari al 90% delle spese sostenute. Capita spesso, infatti, di passare di fronte a case e palazzi e notare pareti con pitture che cominciano a staccarsi, tinte che sbiadiscono velocemente, presenza di macchie o formazione di annerimenti e muffe. Ma non solo: un annoso problema delle pareti esterne dei nostri edifici è quello delle scritte e dei graffiti. Per questi casi, l’innovation center dell’azienda, polo che unisce la ricerca e sviluppo all’area tecnica e di formazione, ha messo a punto delle soluzioni non solo per diminuire l’attecchimento delle vernici, ma anche per dissuadere i graffitari. PROTEZIONE L’impiego di un prodotto detergente e sverniciante appositamente formulato come Nopaint Star, seguito dalla protezione antigraffiti a effetto dissuasione di MP90 Eco Xtreme, consente un rispristino semplificato oltre che più rapido della superficie. Ideale per gres porcellanato levigato, marmo e granito, pietra e agglomerati. L’applicazione di questo trattamento ha una triplice funzione: antigraffito, idrorepellente e antimacchia perché inibisce anche il deposito di altre sostanze inquinanti, senza alterare né
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I prodotti della gamma Fila Solutions sono la soluzione per pulire e sanificare le superfici annerite dalla presenza di depositi organici e inorganici
la traspirabilità né la finitura della superficie. Della gamma Fila Solutions fanno parte anche il pulitore Algae Net, per pulire e sanificare le superfici annerite dalla presenza, per esempio di muffe e licheni, e l’idrorepellente antivegetativo HydrorepEco. L’uso combinato dei due in sequenza permette di ottenere superfici pulite a lungo. HydrorepEco impartisce una protezione traspirante e duratura senza alterare l'estetica dei materiali. Per proteggere e riparare le terrazze Salvaterrazza è la migliore soluzione che consolida senza creare film e lascia traspirare il materiale. Per evitare la risalita di inquinanti da massetti o soglie è possibile applicare, prima della posa degli stessi, il trattamento pre-posa PW10 sul retro e sui lati di materiali assorbenti.
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YouTrade News Mapei, polimeri riciclati per asfalti sostenibili Mapei e la multiutility Iren hanno siglato un accordo per l’implementazione di una tecnologia innovativa per pavimentazioni stradali più durature e sostenibili, che prevede l’utilizzo di polimeri termoplastici, provenienti da processi innovativi di riciclo. Il progetto, gestito da Iren attraverso la controllata I.Blu, operatore nazionale nel settore della selezione e riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica da raccolta differenziata, rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare e ha come obiettivo l’aumento della vita utile delle pavimentazioni stradali. Test congiunti, realizzati anche con il supporto del Laboratorio Stradale del Politecnico di Milano, hanno consentito di individuare le formulazioni che, grazie all’utilizzo di questi additivi nella produzione di conglomerati bituminosi, portano alla realizzazione di asfalti più sostenibili e duraturi, a parità di spessore. «Mapei crede fortemente nello sviluppo di questo mercato e ha recentemente creato la nuova linea Road Engineering dedicata proprio alle tecnologie e soluzioni per tutto quello che è il mondo dei conglomerati bituminosi, dalle grandi opere alle strade comunali o provinciali. L’economia circolare implica anche la ricerca di durabilità. L’utilizzo di tecnologie innovative per interventi più risolutivi e più duraturi per estendere la vita delle strutture, sia nel nuovo che nel ripristino, deve diventare un impegno condiviso nell’ambito delle infrastrutture e dell’edilizia. Il fatto che questo si possa ottenere grazie all’utilizzo di materie prime seconde, aggiunge valore al progetto che si
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inserisce appieno nella scelta di Mapei di fare della sostenibilità un pilastro della propria attività», ha dichiarato Marco Squinzi, amministratore delegato di Mapei.
Colavene cresce e conquista l’ambiente bagno Con l’acquisizione dei brand Tamanaco, Colacril e Axa, Colavene assume una nuova dimensione operativa e consolida il profilo di azienda specializzata nell’arredamento di bagno e lavanderia. Oltre a produrre mobili e lavatoi, la società fondata nel 1968 da Giovanni Colamedici offre una proposta completa grazie ai sanitari in ceramica Axa, alle vasche idromassaggio e box multifunzione Colacril e i box doccia Tamanaco. «Stiamo conquistando una fiducia crescente sul mercato italiano e intendiamo investire ulteriormente per ampliare la presenza negli showroom di alta gamma, sfruttando le sinergie tra i marchi e la completezza della nostra gamma di prodotti», sottolinea la presidente Lauretta Colamedici. L’obiettivo di fatturato per il 2021 è previsto in 18 milioni di euro.
Macchine per costruzioni in cava e live Dal 30 settembre al 2 ottobre nella cava del Consorzio di Vaprio Nuova Demi-Stella Immobiliare, un’area di 200mila metri quadri a Vaprio d’Adda (Milano), si terrà l’evento Samoter Demo Days, una manifestazione inedita per l’Italia organizzata dal salone internazionale dedicato alle macchine per costruzioni. Durante la tre giorni gli addetti ai lavori potranno vedere in azione e provare sul campo mezzi, attrezzature e sistemi per il movimento terra, il cantiere e l’edilizia. «Un evento demo in cava di questo livello mancava in Italia», spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. «Nel 2021 rappresenta un appuntamento business irrinunciabile per agganciare la ripresa del mercato nazionale delle macchine per costruzioni e una ulteriore tappa di avvicinamento all’edizione di Samoter in fiera nel 2023. Inoltre, è una manifestazione
ancora più sicura dal punto di vista sanitario, perché al 100% outdoor». Inoltre presso l’area dimostrativa comune di 15mila metri quadrati il pubblico potrà scoprire le ultime soluzioni e applicazioni per il cantiere del futuro. La vicina Villa Castelbarco mette a disposizione dei partecipanti un parcheggio collegato alla cava da bus navetta e sale attrezzate per ospitare le iniziative di formazione e i convegni di Samoter e dei partner dell’evento, oltre a eventuali meeting aziendali.
La filiale spagnola di Fila compie 25 anni
Fila España Industria Quimica festeggia 25 anni. La filiale dell’azienda italiana specializzata in soluzioni per la protezione e la salvaguardia delle superfici, supporta come partner qualificato più di 1.200 clienti nell’area dalla Spagna al Portogallo. L’azienda, con sede a Chilches, all’interno del distretto ceramico di Castellon, opera a stretto contatto con le aziende produttrici di gres porcellanato e, grazie a un magazzino di ultima generazione con una capacità di stoccaggio di oltre 500 pallet, è in grado di garantire una consulenza in loco ai massimi livelli e un rapido approvvigionamento di prodotti in tutta la penisola iberica, anche direttamente in cantiere. Oggi Fila España è protagonista di realizzazioni ad elevato valore aggiunto, in cui la bellezza del materiale è un plus progettuale, sia in residenze private, come la lussuosa Villa Solitaire a Palma de Mallorca, sia in luoghi pubblici ed edifici storici, come Plaza de España a Siviglia o il Castillo de Belmonte a Cuenca. M a g g i o
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Imprese MUOVIAMOCI
I conti in tasca al Moq
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l Moq (Minimal Order Quantity, detto anche Lotto minimo di acquisto) è uno dei problemi che causano nei magazzini un eccesso di scorte. Il Moq è quella quantità che il fornitore fissa come minima per l’accettazione di un ordine da parte del proprio cliente. Purtroppo il fabbisogno del cliente è spesso diverso e lontano dal lotto minimo e questo causa un accumulo di merce che a volte rimane nei magazzini per molto tempo o, peggio, sarà poi rottamato o eliminato. Come fare fronte a questo problema? Una strategia è quella di acquistare solo quanto si necessita, anche a costo di pagare un prezzo maggiore al fornitore. Ma qual è il limite che un ufficio acquisti potrebbe essere disposto a pagare pur di ricevere una quantità inferiore al lotto minimo? Un semplice esempio può suggerire un metodo da adottare per calcolare il sovrapprezzo che si può essere disposti a pagare pur di ricevere quanto è necessario. Fabbisogno dell’azienda pari a 300 pezzi. Prezzo unitario del prodotto di 1 euro a pezzo e Moq pari a 1.000. Supponiamo
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che del materiale in eccesso vengano utilizzati 300 pezzi nei quattro anni successivi e che dopo quattro anni si decida di rottamare il rimanente (400 pezzi). Il materiale nei quattro anni occupa un posto pallet. La domanda è: quanto è costato ciascun pezzo dopo quattro anni? Per arrivare alla conclusione è necessario fare alcune ipotesi aggiuntive, come il costo di mantenimento della merce al giorno (0,20 euro al giorno) e il costo di smaltimento (100 euro dovuti alla movimentazione, preparazione per la rottamazione e attività amministrative per la rettifica dell’inventario). Il costo del posto pallet rimasto occupato nel periodo è quindi pari a 292 euro (0,20 euro a pallet giorno x 365 giorni x 4 anni). I pezzi realmente utilizzati sono stati 600, mentre i costi totali (stoccaggio e rottamazione) sono pari a 392 euro (292 euro + 100 euro). Dopo quattro anni l’azienda avrà speso 1.392 euro per i 600 pezzi usati, quindi è come se ogni pezzo fosse costato 2,32 euro (1.392 euro per 600 pezzi), al netto degli oneri finanziari.
Il calcolo mette in evidenza che in fase di acquisto l’azienda avrebbe potuto pagare un prezzo doppio pur di ricevere una quantità minore. Probabilmente il fornitore, posto di fronte alla possibilità di ricevere un sovrapprezzo per ridurre il Moq, potrebbe essere disposto a rivedere il proprio lotto minimo di acquisto. I vantaggi per il fornitore sono rappresentati dal vedersi ripagati eventuali costi dovuti alla riduzione del lotto (attrezzaggio e insaturazione produttiva), mentre il cliente riduce il rischio di avere un eccesso di scorte, con conseguente rischio di obsolescenza e occupazione degli spazi. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
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COME SI FA (ad aumentare il business)
di Roberto Bolici*
Gli eurosoldi all’edilizia Dall’Europa possono arrivare 221 miliardi di euro. E anche il settore delle costruzioni può beneficiarne
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l 30 aprile scorso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia è stato ufficialmente trasmesso alla Commissione Europea. Il Pnrr è il documento con cui il Governo italiano ha illustrato come intende spendere le risorse economiche provenienti dall’Unione Europea tramite il Recovery Fund, il principale strumento comunitario, per bilanciare la crisi economica cagionata dalla pandemia da coronavirus. Il Piano prevede finanziamenti per 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dal Recovery Fund e 30,6 miliardi di risorse intercettate internamente, da impiegare entro il 2026. Nella sostanza, il 21% dei fondi sarà destinato alla Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, il 31% alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, il 13% alle Infrastrutture per una mobilità sostenibile, il 16% all’Istruzione e Ricerca, il 10% alla Coesione e inclusione e l’8% alla Salute. In tutto questo, qual è il ruolo affidato al settore delle costruzioni, riferimento
per la distribuzione di materiali per l’edilizia? Da una prima analisi le previsioni sembrano essere promettenti, una spesa per investimenti in costruzioni ed opere di edilizia civile pari al 32,6% della spesa complessiva. Concretamente, un ruolo trainante. Queste le azioni chiave per l’edilizia previste dalle principali mission. Digitalizzazione, innovazione Saranno sostenuti interventi finalizzati alla valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare capacità attrattiva, sicurezza e accessibilità dei luoghi (anche nei piccoli centri, nelle aree rurali e nelle aree periferiche). Si punta in particolare al recupero del patrimonio storico/culturale, al recupero del patrimonio edilizio rurale, alla rimozione delle barriere architettoniche (in musei, biblioteche e archivi), al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici legati al settore culturale/creativo (cinema, teatri e musei), alla riqualificazione
di parchi e giardini storici, al restauro e alla sicurezza antisismica dei luoghi di culto e alla riqualificazione degli spazi pubblici aperti (barriere architettoniche e arredo urbano). Rivoluzione verde Questo obiettivo è orientato verso una radicale transizione ecologica, una completa neutralità climatica e uno sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani. Saranno finanziate azioni funzionali al rafforzamento dell’efficientamento energetico e sismico dell’edilizia residenziale privata e pubblica, alla sicurezza del territorio da intendersi come mitigazione dei rischi, all’incremento della quota di energie rinnovabili (installazione di pannelli a energia solare in copertura) e alla crescita delle reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale. Istruzione e Ricerca La Missione quattro mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza/competitività/resilienza. In particolare, si punta nel potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, attraverso il finanziamento d’interventi finalizzati alla costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli asili e delle scuole dell’infanzia, alla realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria e alla messa in sicurezza di una parte degli edifici scolastici. Coesione e Inclusione In questa missione, l’attenzione è rivolta in particolare a interventi di rigenerazione urbana e di recupero del degrado sociale e ambientale, attraverso la costruzione o la ristrutturazione di immobili esistenti (pubblici o privati), destinati a persone con gravi disabilità o da anziani non autosufficienti. A questo si aggiunge il potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica, dell’housing temporaneo e dell’housing sociale per studenti o famiglie monoreddito.
*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano
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SPECIALI di
Nuovi sistemi costruttivi Antisismica
Materiali, tecnica costruttiva, evoluzione del mercato
Nuovi sistemi costruttivi Cartongesso Le nuove soluzioni per l'edilizia a secco
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Nuovi sistemi costruttivi Isolamento
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Lo sprint dei materiali per la coibentazione
Nuovi sistemi costruttivi Facciate ventilate
La tecnica per stare meglio con un po' di aria
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S PEC IA L E Sistemi antisismici NORME & EDILIZIA
TUTTA L’ITALIA A RISCHIO SISMA La storia della classificazione del rischio tellurico indica che l’intero territorio del Paese è sottoposto alle insidie di nuovi eventi, anche se con differenti gradi di pericolosità. Veneto in pole per usufruire degli incentivi fiscali al consolidamento di Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
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I T A La classificazione del rischio sismico nel 1984
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S PEC IA L E Sistemi antisismici La classificazione del rischio sismico nel 2004
La classificazione sismica aggiornata a dicembre 2020
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PROSUPPORT TUBE SYSTEM è un sistema di supporti modulari e regolabili per la realizzazione di pavimentazioni esterne sopraelevate di altezza variabile da 29 a 1000 mm. Il sistema è composto da 1 base, 2 viti, 1 ghiera, 2 teste e una serie di tubi per il raggiungimento dell’altezza desiderata. Le due teste, a seconda di come viene avvitata la vite, possono essere fisse o autolivellanti.
PRORAIL SYSTEM è un sistema modulare composto da travetti in alluminio per la posa di pavimenti sopraelevati di qualsiasi formato, che consente di realizzare sottostrutture stabili e modulari in combinazione con PROSUPPORT TUBE e PROSUPPORT SLIM. Il sistema si compone di due travetti in alluminio, PRORAIL e PRORAIL RET, di un anello di fissaggio PRORAIL RING, di due crocette distanziatrici con alette removibili PRORAIL SPACER e di una gomma antirumore e antiscivolamento PRORAIL RUBBER.
PROSUPPORT SLIM è un sistema di supporti modulari per la realizzazione di pavimentazioni esterne sopraelevate di altezza variabile da 10 a 40 mm, composto da due basi di altezza 10 mm, livellatori con spessore 2 mm e dischi antirumore e antiscivolamento. Grazie alla sua modularità il sistema consente di realizzare, a partire da 10 mm, tutte le altezze con intervallo di 2 mm grazie ai livellatori.
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S PEC IA L E Sistemi antisismici Mappa dei terremoti con magnitudo > 3 registrati nell'ultimo anno
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Incremento delle prestazioni strutturali in termini di rigidezza, resistenza e duttilità. Ma anche modificare le caratteristiche della risposta della struttura al sisma. Tre docenti di architettura spiegano le nuove tecniche per resistere a un terremoto di Sergio Ruggieri (Politecnico di Bari), Giuseppina Uva (Politecnico di Bari), Siro Casolo (Politecnico di Milano)
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i parla ormai da molti anni in Italia di sicurezza strutturale e rischio sismico del patrimonio costruito esistente, e in tale ambito, l’interesse delle discipline dell’ingegneria civile e dell’architettura si è tradizionalmente focalizzato sull’edilizia di valore storico e monumentale. In tempi relativamente recenti, tuttavia, l’attenzione si è estesa più in generale all’intero patrimonio abitativo esistente, anche in cemento armato, il cui progressivo invecchiamento evidenzia sempre più l’inadeguatezza agli attuali requisiti prestazionali strutturali, oltre che funzionali ed energetici. Alle politiche di mitigazione dei rischi promosse dalle amministrazioni negli ultimi decenni si affiancano oggi gli obiettivi di sviluppo sostenibile ed economia circolare al centro delle politiche europee all’orizzonte del 2030. Per perseguire tali obiettivi nel settore dell’edilizia, una opzione chiave a cui si guarda nel nostro Paese è il riuso estensivo del patrimonio edilizio diffuso: sfruttare le strutture già esistenti e ridurre il consumo di suolo è infatti una strategia chiave per salvaguardare il paesaggio urbano e naturale e ottimizzare le risorse naturali, energetiche ed economiche. LE STRATEGIE Con riferimento all’aspetto della sicurezza strutturale e sismica, le strategie di intervento indicate dalle attuali normative tecniche possono essere classificate secondo due criteri principali: 1) incremento della capacità degli edifici; 2) riduzione della domanda sismica. La prima strategia è definita convenzionale, e punta a incrementare le prestazioni strutturali in termini delle sue tre componenti fondamentali: rigidezza, resistenza e duttilità. La seconda strategia, definita non convenzionale, è piuttosto orientata a modificare completamente le caratteristiche della risposta della struttura al sisma. Nell’ambito delle strategie convenzionali, il ventaglio di tecniche e materiali disponibili è estremamente ampio e spazia da approcci tradizionali e ben consolidati a soluzioni innovative frutto della recente ricerca scientifica. Per edifici in cemento armato, gli interventi tradizionali includono le riparazioni localizzate su elementi strutturali con aumento di sezione, le incamiciature in calcestruzzo o acciaio, i rivestimenti con reti in acciaio e le iniezioni con resine epossidiche. Per gli edifici in muratura, possono essere citati i metodi di «cuci-scuci», l’inserimento di cerchiature o cordoli, di tiranti metallici, le iniezioni armate o di miscele leganti e rivestimenti con intonaci armati. Tra le tecnologie recenti, negli ultimi anni si sono ampiamente diffusi gli interventi con materiali compositi caratterizzati da elevata resistenza a trazione e alle aggressioni ambientali,
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tra cui si citano i ben noti Frp (Fiber Reinforced Polymers) e Frcm. Più complessa è l’applicazione del sistema di cerchiaggio attivo Cam, che prevede un impacchettamento di porzioni di edificio con nastri in acciaio inox pretesi, passanti attraverso gli elementi resistenti. In questo largo ventaglio di opzioni, vanno ricordati infine gli interventi con inserimento di controventi in acciaio, che permettono di raggiungere livelli elevati di sicurezza e gradevolezza estetica. CONTROLLO PASSIVO Una delle più diffuse strategie non convenzionali di intervento è quella del controllo passivo delle vibrazioni, solitamente realizzato con l’impiego di dispositivi di isolamento alla base o di dissipazione energetica. Vari sono i materiali e tecnologie impiegati in tali dispositivi, ma in sostanza gli isolatori, posizionati tra sovrastruttura e fondazioni, modificano il comportamento dinamico della struttura riducendo l’energia in ingresso, mentre i dissipatori, opportunamente distribuiti nella sovrastruttura, lavorano assorbendo l’energia sismica in ingresso e riducendo i danneggiamenti strutturali. La scelta della soluzione da implementare viene valutata caso per caso tenendo conto dell’efficacia, costo, e invasività degli interventi (incluse le interruzioni d’uso o limitazioni di funzionalità). Quest’ultimo aspetto rappresenta probabilmente l’ostacolo maggiore che ha impedito, a oggi, la diffusione degli interventi di adeguamento sismico sugli edifici esistenti residenziali, nonostante le politiche di incentivazione avviate nel settore. È proprio in questa direzione che si sta muovendo recentemente la comunità scientifica, puntando allo sviluppo di sistemi di adeguamento sismico installabili dall’esterno (in modo da evitare riduzioni di funzionalità e uso nelle fasi di intervento), a basso costo, bassa manutenzione, facilità di integrazione con approcci di riqualificazione architettonica, funzionale ed energetica. Seguendo questa filosofia, una recente esperienza di ricerca, nata dalla interazione tra i settori della ingegneria sismica, composizione
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architettonica e urbana e fisica tecnica, ha sviluppato alcune soluzioni per l’adeguamento sismico di edilizia residenziale esistente in cemento armato. La strategia di intervento prevede l’inserimento di una serie di muri (rocking walls), intervallati da dissipatori di acciaio (U-shape connector), connessi alla fondazione con cavi post-tesi in acciaio armonico. La dissipazione dell’energia è affidata al meccanismo di scorrimento attritivo sui piani verticali dei rocking wall e alla dissipazione isteretica dei connettori in acciaio, attivati dalle oscillazioni rigide dei muri. Al termine dell’evento sismico, grazie al meccanismo auto-ricentrante, i muri tornano nella posizione iniziale con danneggiamenti trascurabili, mentre i dissipatori in acciaio avranno dissipato l’energia sismica mostrando elevate deformazioni e, grazie alla loro economicità e accessibilità, potranno essere sostituiti con dei nuovi elementi. RIFERIMENTI • Caraglia V. (2015) Modellazione ed analisi numerica di sistemi di adeguamento sismico non invasivi per l’edilizia residenziale esistente. Tesi di Laurea, Politecnico di Bari, Relatori Proff. G. Uva, D. Raffaele. • Ruggieri S. (2015) Strategie di adeguamento sismico di edifici scolastici con strutture dissipative esterne. Tesi di Laurea, Politecnico di Bari, Relatori Proff. G. Uva, D. Raffaele. • Parisi N., Ruggiero F. (2015) Renew urban. Edifici ad energia positiva nella rigenerazione delle periferie urbane. Editore: Arti Grafiche Favia. • Priestley, M. N. (1996). The PRESSS program—current status and proposed plans. PCI journal, 4(2), 22-40. • S. Sritharan, S. Aaleti, D. J. Thomas (2007) Seismic Analysis and Design of Precast Concrete Jointed Wall Systems; ISU-ERI-Ames Report ERI-07404.
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S PEC IA L E Sistemi antisismici FISCHER
UN TRIS DI NOVITÀ PER FISSARE MEGLIO La consociata italiana del gruppo tedesco ha presentato DuoSeal, tassello sigillante bi-materiale per applicazioni su aree bagnate. In arrivo anche Faz II Plus, per carichi superiori, e Fis V Plus, che aumenta le prestazioni e ha una vita utile di cento anni di Valentina Anghinoni
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l 2021 è un anno di novità per fischer Italia. La consociata italiana con sede a Padova del gruppo tedesco, che da sempre si distingue per la forte vocazione all’innovazione, ha affrontato le sfide dell’emergenza pandemica rimanendo fedele ai suoi principi: la sicurezza e la continua ricerca di prodotti e servizi per rispondere alle esigenze del mercato e dei suoi clienti. In che modo? Lo spiega a YouTrade Mauro Monaro, dal 2020 direttore vendite e marketing di fischer Italia. Domanda. Quali sono le vostre novità di prodotto?
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Mauro Monaro, direttore vendite e marketing di fischer Italia
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La gamma di fissaggi e soluzioni fischer è ampia e profonda
Risposta. Il 2021 vede tre novità principali. La prima, già disponibile sul mercato, è DuoSeal, tassello universale bi-materiale con una caratteristica unica: è l’unico tassello in grado di impermeabilizzare il fissaggio. Ultimo arrivato della famiglia DuoLine, è particolarmente adatto per ambienti umidi e superfici bagnate, per esempio, il box doccia. DuoSeal permette di isolare il fissaggio senza alcuna lavorazione aggiuntiva. Nella seconda metà dell’anno avremo invece due importanti upgrade. Il primo, nell’ambito degli ancoranti meccanici, riguarda Faz II Plus, che nasce dall’utilizzo di acciai speciali e garantisce carichi superiori, anche in zona sismica. Poi, la resina Fis V Plus, dove l’aumento delle prestazioni aggiunge una certificazione Eta di vita utile del prodotto di almeno cento anni. D. Quali sono i vostri prodotti di punta? R. Il tassello DuoPower della linea DuoLine, il primo con la tecnologia bi-materiale adatto a ogni tipo di supporto. Poi, la resina epossidica ad alte prestazioni Fis Em Plus, punta di diamante della nostra gamma di ancoranti chimici, con la recente certificazione di vita utile a cento anni. Aggiungo anche Fbs II Ultra Cut, la linea di viti per il calcestruzzo in acciaio zincato e inox, ideali anche per installazioni con richiesta di categoria di prestazione sismica C1 e C2. E, ancora, PowerFast II, la nuova linea di viti truciolari, che è stata rinnovata in modo da ridurre significativamente le fessurazioni delle fibre e aumentare la facilità di installazione. D. Le soluzioni per il rafforzamento sismico sono sottovalutate? R. Ora non più. Il mercato ha finalmente preso consapevolezza di quanto sia importante mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente e datato. A partire dagli edifici pubblici, come scuole e ospedali, ma anche il residenziale, in ambito strutturale e impiantistico, quindi gli impianti di tipo elettrico, idraulico, di canalizzazione dell’acqua e altro. fischer M a g g i o
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Italia dal 2020 siede nel direttivo dell’Associazione Isi, Ingegneria Sismica Italiana, a conferma di quanto reputa importante il settore e l’offerta di prodotto nell’ambito dell’edilizia antisismica. D. Il superbonus 110% prevede l’applicazione del cappotto termico. Con quale fissaggio? R. La nostra gamma di prodotti dedicati al fissaggio per cappotti è completa e spazia dal semplice tassello a battere fino alle soluzioni ad FBS II Ultracut , certificate C1 e C2
PowerFast II, viti truciolari
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Stefano Marzolla, direttore generale fischer Italia
avvitamento e a scomparsa. Attualmente, il top della nostra gamma si chiama Fif-Sv II, lo abbiamo lanciato a metà 2020 e ha una caratteristica unica sul mercato: offre, in un’unica misura, un fissaggio per pannelli di spessore compreso fra 100 e 400 millimetri. Il vantaggio per la rivendita è di ottimizzare lo stock con un unico codice, migliorando contestualmente l’esposizione, e l’installatore può fare scorta di un materiale che
dà garanzia di qualità e flessibilità di utilizzo. D. Ci sono i prodotti studiati proprio per il fissaggio sull’isolamento termico? R. Assolutamente sì. Ogni volta che un nuovo tipo di materiale si affaccia sul mondo delle costruzioni, fischer si pone l’obiettivo di trovare il fissaggio più adatto, sicuro e performante. Questa sfida si è ripresentata
La sede di fischer Italia a Padova. A destra, l’area Logistica di fischer Italia. L’azienda applica i principi fPS (fischer Prozess System)
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anche quando le soluzioni per l’isolamento termico sono approdate nel settore delle costruzioni, e anche in quest’ambito abbiamo anticipato il mercato, almeno qui in Italia. La nostra offerta, ampia e completa, comprende il Thermax, per fissare su cappotti carichi medi e pesanti come condizionatori d’aria e tende da sole e poi il Fid per applicazioni più semplici e leggere. Entrambi sono studiati per annullare il rischio del ponte termico e preservare l’isolamento del rivestimento. Sulla scia dei volumi di installazioni di cappotti dei prossimi mesi e anni, sarà opportuno che le rivendite siano pronte anche con i prodotti più adatti al fissaggio su isolanti. Anche in questo caso, attraverso la forza vendita vogliamo accompagnare la distribuzione a intercettare i nuovi bisogni degli utilizzatori e del mercato. D. Sono previsti incentivi anche per ristrutturare gli interni. Quali sono le vostre soluzioni per il cartongesso? R. La gamma di fissaggi per cartongesso è ampia e consolidata. Affianco ai nostri prodotti ben conosciuti dal mercato, spiccano le soluzioni racchiuse nella linea DuoLine, che comprende, oltre al tassello DuoPower, così eclettico da essere adatto anche per fissaggi su calcestruzzo alveolare, coniugando prestazioni e sicurezza anche su materiali strutturalmente deboli, DuoBlade e DuoTec, specifici per le lastre di cartongesso. D. Il fissaggio è importante anche per interventi come l’installazione di pannelli fotovoltaici. R. fischer ha sviluppato la gamma Solar-Fix già molti anni fa, anticipando come sempre i tempi del mercato. Recentemente abbiamo aggiunto nuove soluzioni, misure e profili per seguire l’evoluzione del mercato dei pannelli, offrendo una nuova gamma dedicata agli impianti per edifici industriali. D. Il prodotto di qualità è sufficientemente considerato? R. Sì, oggi il mercato riconosce il prodotto di qualità ed è molto più sensibile al tema della sicurezza e consapevole dell’attenzione particolare da riservare ai fissaggi. La rivendita che sceglie fischer sa di affidarsi a un prodotto sicuro sempre. Ma alla qualità di prodotto si deve aggiungere quella del servizio, sia per il rivenditore che per gli utilizzatori, aspetto su cui fischer investe da sempre. D. E per quanto riguarda il punto vendita? R. Per fischer la cura del punto vendita si traduce concretamente nell’attenzione a tre leve principali, attorno alle quali costruiamo il rapporto con i nostri clienti e, in particolare, con la rivendita. In primis il packaging, che deve essere chiaro e «parlante»: deve comunicare le caratteristiche del prodotto e deve essere facilmente leggibile da parte dell’utilizzatore. Poi, il layout espositivo, per un’esposizione altrettanto chiara a beneficio della rivendita e dei suoi clienti. Infine, l’espositore e gli altri materiali informativi, elementi indispensabili per aiutare nella vendita e nella comprensione del prodotto. Di recente abbiamo introdotto un nuovo modello espositivo pensato per le rivendite che si occupano di serramenti, che combina al meglio queste tre leve. D. I rivenditori hanno sufficienti informazioni e formazione per valorizzare i prodotti fischer? R. Cerchiamo di dare sempre tutte le informazioni possibili alle nostre rivendite e lo facciamo soprattutto attraverso la nostra forza vendita, che quotidianamente visita i nostri clienti. Nell’ultimo anno la formazione è proseguita attraverso incontri digitali nell’attività di specializzazione sui prodotti e servizi di fischer. In più, da gennaio 2021 abbiamo attivato un nuovo servizio: myfischer, un’area web riservata ai rivenditori, per M a g g i o
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fischer Solar-fix, per l’installazione di pannelli fotovoltaici
Thermax, che fissa su cappotti i carichi medi e pesanti
fischer DuoSeal. L’innovativo tassello sigillante per applicazioni su aree bagnate
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S PEC IA L E Sistemi antisismici
Layout espositivo fischer presso ferramenta Poma Mario, a Bergamo
accedere in qualsiasi momento a tutte le informazioni salienti sui propri ordini e documentazioni. Insomma, anche nella diffusione delle informazioni ai nostri clienti combiniamo il canale fisico con quello digitale. D. Prevedete un servizio di consulenza? R. La nostra forza vendita è in prima linea per essere continuativamente di supporto ai rivenditori non solo sui prodotti, ma anche su aspetti come l’analisi della rotazione dei prodotti a banco, la consulenza tecnica e lo sviluppo digitale degli strumenti di vendita. D. E per quanto riguarda la formazione? R. Il nostro calendario è ricco di corsi per installatori, progettisti e rivenditori, ripensati in seguito all’emergenza covid: da marzo dello fischer supporta le rivendite nel layout espositivo Tasselli DuoPower, prodotti anche in fischer Italia
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scorso anno abbiamo interrotto la modalità in presenza e spostato tutti gli appuntamenti sul digitale. Già prima del coronavirus eravamo attrezzati per fare riprese in laboratorio, permettendo così di continuare a trasmettere anche la parte pratica, relativa all'installazione dei fissaggi sui materiali. Abbiamo notato come grazie alle incentivazioni fiscali ci sia molta attenzione alle tematiche legislative, e la categoria dei progettisti è stata probabilmente la più sensibile e la più toccata dall’esigenza di aggiornarsi, seguita dagli installatori, che hanno dovuto adeguarsi alle novità previste dalla normativa. D. L’informazione passa attraverso i media specializzati, i social e altri canali analogici e digitali. Qual è il giusto mix? R. Informare è fondamentale e farlo bene lo è ancora di più. Serve a trasferire le novità sul prodotto, ma anche gli aggiornamenti su cert ficazioni, applicazioni corrette, seminari e corsi cui ci si può iscrivere: fischer impiega vari media, ognuno ha un target specifico e utilizza un linguaggio diversificato perché diverse sono le informazioni di cui un progettista, un installatore o un rivenditore hanno bisogno. L’edilizia e soprattutto le normative correlate corrono veloci. Stare al passo, offrire le opportunità anche legate ad agevolazioni edilizie è molto prezioso. fischer ha molti canali di comunicazione, dal sito web ai profili social alle newsletter mensili personalizzate in base al mercato, dal blog per i progettisti al canale YouTube con più di cento video di installazione e presentazione fino all’app per mobile Profi, dedicata alle imprese e agli artigiani ma comoda anche per i rivenditori. D. La pandemia ha cambiato qualcosa nell’organizzazione? R. Dalle prime settimane di marzo 2020 abbiamo incominciato a fronteggiare la nuova situazione che si stava delineando mettendo al primo posto la sicurezza dei nostri collaboratori, sia di sede che sul territorio, con grande scrupolo per le regole e i comportamenti da adottare. Forte è stata la spinta sui canali digitali, che abbiamo utilizzato in maniera sistematica per riunioni, incontri e formazione. Abbiamo fatto un esteso e continuato ricorso allo smartworking e accelerato ancor più gli investimenti già in atto nei nuovi sistemi digitali di gestione delle attività e rinvestito nella relativa formazione dei dipendenti per utilizzarli. Lo smartworking probabilmente non abbandonerà mai del tutto il nostro modo di lavorare e ha accelerato i tempi sull’utilizzo di alcuni strumenti di ottimizzazione, come lo stesso myfischer. D. Quali sono le vostre previsioni per il 2021? R. Sono molto positive, accompagnate da una grande aspettativa sull’opportunità data dal decreto Rilancio. Certo, l’unica incertezza in questo momento è legata alla disponibilità dei materiali e anche dalla disponibilità di imprese e installatori qualificati. Noi abbiamo individuato tre macro-trend che ci fanno ben sperare per i prossimi mesi. Il primo è legato senza dubbio alla spinta sull’ammodernamento degli edifici privati grazie al superbonus e ai vecchi incentivi: positiva, in particolare, per il settore del solare e dell’isolamento termico. Il secondo trend, invece, coinvolge l’utente privato verso il miglioramento e la cura della casa. Il primo lockdown ha proprio risvegliato questa sensibilità nelle persone che sono state confinate all’interno delle mura domestiche. Infine, la messa in sicurezza delle opere pubbliche porta una ventata di positività anche nel settore delle infrastrutture. Anche se sembra lontano da quello dell’edilizia privata, questo comparto ha un’influenza a cascata su moltissime imprese di costruzioni e, di conseguenza, sulle rivendite di materiali edili. M a g g i o
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S PEC IA L E Sistemi antisismici BIEMME
COSÌ IL CAPANNONE DIVENTA ELASTICO L’azienda marchigiana ha messo a punto il Sistema Stabilflex, un innovativo dispositivo antisismico coperto da brevetto per il collegamento di elementi prefabbricati all’interno degli edifici industriali, che sono i più a rischio: il dissipatore si piega, ma non si spezza di Veronica Monaco
Messa in sicurezza delle coperture di capannoni prefabbricati in cemento armato mediante il dispositivo Stabilflex Dissipatore 190 applicato fra tegolo doppia T e trave
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attenzione al consolidamento e al rinforzo strutturale degli edifici ha subìto nel corso degli ultimi anni un forte incremento, accrescendo sempre di più la sensibilità anche nei confronti della prevenzione sismica degli elementi prefabbricati progettati in assenza di criteri prestabiliti. Per rispondere alle esigenze di questa tipologia di costruzioni, l’azienda marchigiana Biemme ha messo a punto il Sistema Stabilflex, un innovativo dispositivo antisismico coperto da brevetto per il collegamento di elementi prefabbricati all’interno dei capannoni industriali.
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Dispositivo Stabilflex Dissipatore 190 applicato lato pilastro / fronte pannello di tamponatura
IL PUNTO DEBOLE Per la maggior parte monopiano, i capannoni industriali presenti sul territorio nazionale, in caso di evento sismico, sono spesso soggetti a danneggiamento. Non solo per il fatto che gli elementi portanti sono semplicemente appoggiati o collegati rigidamente tra loro, ma anche a causa dell’altezza delle travi. Quando i pilastri e le travi sono collegati mediante mezzi di collegamento rigido, in caso di terremoto, questi vengono fortemente sollecitati e possono rompersi, facendo venir meno la stabilità dell’intera struttura, e provocando fratture e deformazioni, così da non riuscire a mantenere la trave ancorata stabilmente al pilastro. Se la trave perde l’appoggio sul pilastro, in alcuni casi può precipitare a M a g g i o
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terra facendo crollare definitivamente il coppone di copertura. Anche il coppone e le pareti laterali di tamponatura sono collegati rispettivamente alle travi e ai pilastri mediante mezzi di collegamento rigidi, i quali, in caso di sisma, presentano gli stessi inconvenienti citati in precedenza. DOVE SI UTILIZZA Il Sistema Stabilflex di Biemme è un dissipatore versatile e adattabile, che collega la trave al pilastro e il coppone alla trave, sostenendo le tamponature in diverse configurazioni, in funzione delle differenti tipologie di capannoni e opifici industriali prefabbricati in cemento armato presenti oggi sul territorio. Questo dispositivo rende la struttura resistente in caso di evento sismico e può essere utilizzato non solo per la messa in sicurezza dei capannoni esistenti, ma anche per i prefabbricati di nuova realizzazione. Facile da installare, versatile, leggero, il Sistema Stabilflex non comporta smontaggi o movimentazioni delle parti strutturali e impiantistiche durante la fase di montaggio. La sperimentazione e la scelta
RESISTENZA ALLA DEFORMAZIONE Grazie alla forma curvilinea, lo smorzatore funge da elemento elastico che può comprimersi o estendersi per dissipare l’energia generata dall’evento sismico. L’interessante forma a mezzaluna tende a modificarsi in maniera del tutto omogenea, aumentando o diminuendo il raggio di curvatura secondo la sollecitazione cui è sottoposta (trazione o compressione). Il tratto centrale del dissipatore sarà quello maggiormente sottoposto a stress in caso di sisma: per questo motivo è stato progettato con una sezione più ampia e sovradimensionata per avere una maggiore resistenza alla deformazione. Durante un terremoto l’elemento si deforma elasticamente, pur mantenendo le sue caratteristiche meccaniche di supporto, contrapponendosi al movimento relativo delle due superfici dell’edificio e manifestando un'elevata duttilità. Le flange del Sistema Stabilflex presentano delle apposite asole, all’interno delle quali vengono posizionate almeno due barre filettate
Messa in sicurezza di capannoni prefabbricati in cemento armato mediante dispositivo Stabilflex Dissipatore 720 applicato sotto trave / lato pilastro, con travi e pilastri delle stesse dimensioni
Dispositivo Stabilflex Dissipatore 720 applicati fronte trave / lato pilastro con travi e pilastri di diverse dimensioni, quando sono necessari più dissipatori
di materiali certificati, come l’acciaio strutturale S355 da costruzione, e di centri di lavorazione specializzati in taglio laser e saldature, con le relative certificazioni, sono risultate fondamentali per soddisfare la domanda di innovazione di prodotto e per la messa a punto del dispositivo. L’utilizzo del Sistema Stabilflex dà diritto alle detrazioni fiscali per la messa in sicurezza antisismica degli immobili, che oltre alla protezione delle persone, consente di salvaguardare il valore esposto, ovvero attrezzature e materiali stoccati, e la continuità operativa delle aziende. Biemme mette inoltre a disposizione un manuale di calcolo dedicato ai progettisti che intervengono nella valutazione e negli adempimenti legati al miglioramento sismico dell’immobile.
zincate a freddo con dado esagonale e rondelle piane. Tali barre sono installate chimicamente al supporto con ancorante chimico epossidico certificato con carico sismico. Prima dell’esecuzione dei fori è opportuno individuare la presenza e il diametro delle armature presenti all’interno degli elementi da collegare, mediante tavole progettuali esistenti o pacometro. Grazie alle tre tipologie di flange è possibile ottenere differenti combinazioni in funzione delle dimensioni della trave rispetto al pilastro e alla presenza di eventuale impiantistica. Il dispositivo mezzaluna viene fissato alle flange mediante coppiglie passanti all’interno di opportuni fori presenti nei cilindri di aggancio.
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S PEC IA L E Cartongesso T-PANEL
IL TECNO PANNELLO SCALDA L’AMBIENTE
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È una lastra in cartongesso combinata a una componente radiante. Il sistema è brevettato e, una volta montato, è subito pronto per produrre calore, senza complicate connessioni e sprechi di tempo. Può anche essere collegato via wi-fi a un termostato
di Veronica Monaco T-panel può diffondere calore per irraggiamento negli ambienti in cui è installato. Grazie alla particolare tecnologia riscaldante brevettata, questa soluzione è ecologica e 100% elettrica
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na lastra in cartongesso combinata a una componente radiante: questa l’anima di T-panel, primo prodotto dall’innovativa tecnologia brevettata, nato dalla collaborazione tra le aziende venete, Sts Polistiroli e Easytech. Le due società hanno lanciato insieme TforB, una realtà all’avanguardia con l’obiettivo di realizzare prodotti tecnologici per un’edilizia smart. AL 100% ELETTRICO Primo prodotto nato da questo sodalizio è appunto, T-panel, riferimento della gamma di pannelli elettrici in cartongesso, capaci di diffondere calore per irraggiamento negli ambienti in cui è installato. Grazie alla particolare tecnologia riscaldante brevettata, questa soluzione è ecologica e 100% elettrica, non utilizzando né fluidi né acqua. Inoltre, non produce campi elettromagnetici, non richiede manutenzioni e non è soggetta a usura. Anche l’installazione è semplice e intuitiva: T-panel, infatti, non richiede collettori, valvole o tubazioni e viene montato come una classica lastra in cartongesso e collegato semplicemente all’impianto elettrico. L’installazione non è quindi invasiva e dà massima libertà di progettazione, risolvendo anche problematiche a volte non superabili attraverso i tradizionali sistemi di riscaldamento. La versatilità della serie T-panel permette di rispondere a svariate esigenze di riscaldamento in ambienti di piccole o grandi dimensioni. Tre le soluzionil disponibili: T-panel Comfort, il prodotto più utilizzato della gamma, ideale per garantire il massimo comfort abitativo in edifici privati, uffici o strutture ricettive; T-panel Aquafire e GessoFibra, studiati per il riscaldamento di piscine, centri sportivi, spa, case in legno e costruzioni a secco. QUATTRO STRATI T-panel è composto da quattro strati di materiali, ovvero una lastra in cartongesso idro, adatta a qualunque ambiente, un componente radiante impermeabile di protezione IPX7, uno strato isolante e un foglio termoriflettente che ne massimizza la resa. Le dimensioni sono 60x200 centimetri: il pannello, dunque, è leggero e semplice da movimentare. Si utilizza come una normale lastra in cartongesso ed è subito pronto per riscaldare, senza complicate connessioni e sprechi di tempo: una volta installato e collegato alla corrente, TPanel è immediatamente pronto a entrare in funzione, e può essere gestito sia dal termostato di ultima generazione Netmostat installato a parete, che da remoto tramite una app mobile. Collegato al wi-fi, Netmostat consente di programmare e regolare la temperatura in modo semplice e intuitivo: installato in ogni ambiente riscaldato da T-panel, permette di controllare fino a otto dispositivi, garantendo il massimo rendimento e il minimo consumo di energia.
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S PEC IA L E Cartongesso ECLISSE
IL DESIGN PER I VANI NASCOSTI
Completamente personalizzabile, il telaio Syntesis Areo è il nuovo prodotto per chiudere e nascondere cabine armadio, scarpiere, ripostigli, nicchie e sottoscala attrezzati, con una soluzione a effetto filo muro totale. È proposto in diverse dimensioni e tipologie di apertura
di Veronica Monaco
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ersatile e adatto per integrarsi sia nelle pareti in muratura sia in quelle in cartongesso, il telaio Syntesis Areo è il nuovo prodotto pensato da Eclisse per chiudere e nascondere cabine armadio, scarpiere, ripostigli, nicchie e sottoscala attrezzati. Una soluzione di design a effetto filo muro totale che, grazie alle numerose configurazioni, aperture e dimensioni, offre la massima flessibilità.
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rali (anta singola e doppia) sono proposte con riquadratura a quattro lati, in caso di aperture sospese, oppure a tre lati in caso di aperture a filo pavimento. La soglia è rifinita in modo tale da assicurare un perimetro della struttura pulito e minimale. I profili del telaio sono disegnati per integrarsi perfettamente nella parete e al contempo scongiurare il rischio di crepe, mentre i sistemi di apertura, quali cerniere e pistoni idraulici, sono collaudati per garantire solidità e affidabilità dei meccanismi nel tempo. La nuova linea di sportelli filomuro è stata concepita per offrire un prodotto funzionale e di design, garantendo una perfetta continuità tra anta e parete. Pensati per un pratico uso quotidiano, presentano comode aperture push-pull completamente invisibili. Per un risultato finale all’insegna della massima omogeneità, il pannello dell’anta può M a g g i o
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PROFILO BREVETTATO PER IL CARTONGESSO L’azienda trentina propone un’ampia gamma di prodotti in ferro, acciaio e alluminio adatti a ogni esigenza: l’ultima novità in listino è un perimetro in lamiera zincata per l’alloggiamento di impianti a Led. Ed è boom di richieste di soluzioni per il cappotto di Veronica Monaco
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Franco Modena, amministratore M a g g i o delegato Edilferro Travest
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on oltre 35 anni di attività dedicata alla produzione di profilati per edilizia, la Edilferro Travest di Avio, in provincia di Trento, è in grado di proporre un’ampia gamma di profili in ferro, acciaio e alluminio per ogni esigenza di applicazione, dall’intonaco, al cappotto al cartongesso. Proprio per quest’ultimo settore l’azienda offre un’ampia scelta di profilati in acciaio zincato e alluminio per pareti in cartongesso, paraspigoli a 90 gradi utilizzabili per il rinforzo di angoli, paraspigoli a gradi variabili, paraspigoli ad arco e profili di delimitazione e scuretto. L’amministratore delegato Franco Modena racconta a YouTrade le ultime novità dell’azienda trentina. Domanda. Per i sistemi in cartongesso avete presentato delle novità? Risposta. Di recente abbiamo brevettato un profilo perimetrale in lamiera zincata per l’alloggiamento di impianti a Led, facile da impiegare sul cartongesso a doppia lastra. Può essere applicato a soffitto, a parete o a battiscopa per realizzare illuminazioni creative. D. Quali sono le altre soluzioni che l’azienda propone per i sistemi in cartongesso? R. Edilferro Travest produce tutte le tipologie di profili di finitura per il cartongesso, fondamentali per la finitura del sistema a secco. Sono tutti profili con zincature particolari e con anche preverniciati, e comprendono profili d’angolo a gradi variabili, ad arco, di delimitazione o di scuretto, giunti di dilatazione, profili guida a U e a L flessibili. D. Quali sono i plus dei vostri prodotti? R. L’ampiezza della gamma con tutti i profilati possibili presenti nel mercato europeo. Abbiamo circa 130 prodotti a catalogo. Tra questi alcuni sono anche brevettati, come il giunto di dilatazione per cartongesso, che siamo stati i primi a ideare, e il paraspigolo pieghevole ad arco. Oltre a il già citato profilo perimetrale porta Led. D. Oltre i profili per il cartongesso, quali altre soluzione propone l’azienda?
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R. Profili per intonaco e per il sistema a cappotto. Produciamo tutto quanto occorre per la posa. D. Quali sono i prodotti che attualmente sono più richiesti? R. In questo momento hanno avuto una impennata i profili per il cappotto, anche per un discorso legato al superbonus 110%. Ma anche quelli per il cartongesso stanno riscontrando una buona richiesta. D. In questo momento l’aumento della richiesta da parte del mercato si scontra con la carenza dei materiali e il rincaro dei prezzi: come state vivendo questa situazione? R. Come tutti i produttori che usano acciaio e alluminio, anche noi stiamo soffrendo questa situazione. I prezzi sono raddoppiati, in certi casi anche del 100% rispetto all’inizio dell’anno, a cui si sommano enormi ritardi sui tempi di consegna delle acciaierie. Nonostante il mercato sia molto reattivo, in questo momento il lavoro è bloccato anche a causa degli incrementi sui prezzi delle materie prime, mai visti in 40 anni di lavoro. D. Che cosa state facendo per gestire questa situazione? R. Abbiamo approntato programmi a medio-lungo termine, sempre che le acciaierie riescano a rispettarli. Non è tanto più un problema di prezzi, ma proprio riuscire ad avere la materia prima per soddisfare gli ordinativi. Le consegne si sono allungate intorno ai due mesi sulle grosse commesse. In ogni caso, per l’Italia stiamo reggendo abbastanza bene, riuscendo a rispondere nell’arco di 15 giorni. D. Com’è andato il 2020 e che cosa vi aspettate dal 2021? R. Nel 2020 abbiamo avuto un calo di fatturato di circa il 10% a causa del lockdown, mentre il 2021 è in crescita di almeno due cifre, anche se è troppo presto per parlare di margini. Anche noi stiamo apportando aumenti di prezzo per recuperare in parte l’andamento del costo delle materie prime. Ci si aspettava una stabilizzazione dei prezzi verso giugno, che non si sta verificando, quindi la situazione è molto incerta. Comunque, pensiamo di raggiungere un 20-30% in più sul fatturato, non tanto per un aumento dei volumi di produzione, quanto per gli inevitabili aumenti di prezzo.
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S PEC IA L E Isolamento I L M E R C ATO
RIPARTE LA CORSA DI CAPPOTTI & C Dopo una pausa, il fatturato del settore isolamento aumenta a due cifre. Merito anche del superbonus 110%. E l’incremento maggiore in termini dinamici è delle imprese più piccole
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di Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
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Elaborazioni dati bilanci 2018-2019 - Produttori: isolamento e impermeabilizzazione (valori in migl FATTURATO POSIZIONE
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S PEC IA L E Isolamento Produttori: isolamento e impermeabilizzazione per classi di fatturato delle aziende (valori in migliaia di euro) FATTURATO CLASSI DI FATTURATO 2019
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UN’ALTERNATIVA PER L’ISOLAMENTO L’azienda propone sistemi costruttivi sostenibili, certificati Cam, idonei al superbonus 110%. In più, grazie al materiale di cui sono composti, i blocchi Ytong e i pannelli Multipor resistono al sisma e al fuoco, garantendo elevate prestazioni per l’involucro edilizio di Veronica Monaco
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l recente aumento dei prezzi e le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime rischiano di mettere in difficoltà i cantieri, soprattutto ora che la macchina del superbonus sembra pronta a partire. Dal metallo al legno lamellare, il problema riguarda anche gli isolanti, elementi chiave per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici con accesso agli incentivi fiscali. Con le soluzioni Ytong e Multipor, Xella Italia offre due alternative ai materiali isolanti tradizionali: sistemi costruttivi in calcestruzzo aerato autoclavato sostenibili, certificati Cam, idonei al superbonus 110%, ecobonus e simabonus.
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EDIFICI SALUBRI, SICURI E CONFORTEVOLI Ideale sia per nuove costruzioni che per ricostruzioni dopo demolizione, il sistema costruttivo Ytong permette di realizzare pareti monostrato perfettamente isolanti senza la necessità di aggiungere il cappotto. Grazie alle proprietà del calcestruzzo aerato autoclavato, oltre a isolamento e traspirabilità, i blocchi Ytong garantiscono resistenza sismica e al fuoco, contribuendo a costruire edifici sicuri e confortevoli. La gamma di pannelli termoisolanti Multipor rappresenta, invece, un’alternativa pratica per l’isolamento esterno ed interno, la correzione dei ponti termici, M a g g i o
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Posa blocchi Ytong. A destra applicazione pannelli isolanti Multipor
la coibentazione di solai e coperture, il risanamento delle murature contro muffa e umidità di risalita. ACCESSO AI BONUS In un intervento di demolizione e ricostruzione si può accedere a diversi incentivi fiscali: all’ecobonus mediante la realizzazione di murature monostrato di tamponamento Ytong, con i blocchi Climagold e Climaplus; al sismabonus mediante la realizzazione di
muratura Ytong portante monostrato con il blocco Sismiclima. Sia il sismabonus che l’ecobonus prevedono una soluzione tecnica che può essere costituita da una muratura Ytong in blocchi Thermo/Sismico con applicazione di un cappotto termico in pannelli Multipor. Nel caso di demolizione parziale, si accede al sismabonus mediante il rinforzo delle strutture portanti esistenti e all’ecobonus mediante la realizzazione di murature monostrato di tamponamento Ytong. Il cappotto termico in pannelli Multipor permette di accedere alla fruizione del superbonus 110% come intervento trainante sia per edifici unifamiliari che per edifici plurifamiliari. Per i condomini l’isolamento dall’interno in pannelli Multipor permette di godere degli incentivi fiscali come intervento trainato congiuntamente a un intervento trainante. Per gli edifici unifamiliari l’intervento di isolamento interno in pannelli Multipor può essere considerato intervento trainante. In tutti i casi il professionista tecnico dovrà verificare il rispetto delle prescrizioni del Decreto n. 34/2020.
I pannelli Multipor, realizzati con materie prime totalmente naturali, rappresentano una alternativa pratica ed ecologica ai tradizionali materiali isolanti, spesso contenenti fibre o ricavati da materie plastiche. Multipor è composto da idrati di silicati di calcio, un materiale traspirante ed igroregolatore che garantisce un ambiente isolato, asciutto e salubre. Ideali per ogni applicazione (isolamento interno ed esterno, correzione di ponti termici, isolamento di solai, soffitti e coperture, ecc) i prodotti della gamma Multipor garantiscono protezione contro muffe e condense, risanamento di murature degradate da umidità di risalita, oltre che una elevata resistenza al fuoco ed una ottima durabilità nel tempo.
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S PEC IA L E Facciate ventilate RIGENERAZIONE
UN SOFFIO DI ARIA PER NUOVE CITTÀ Accanto all’isolamento termico con il sistema a cappotto, la realizzazione di facciate che creano un’intercapedine vuota con la muratura consente di modificare l’aspetto stesso degli edifici, nell’ottica di una riqualificazione urbana di Matteo Gambaro, Politecnico di Milano
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ramai da molti anni l’intervento sul costruito è diventato il tema fondamentale sul quale, nel settore delle costruzioni e non solo, si svolge la maggior parte dell’attività di ricerca scientifica in ambito universitario e con maggiore accentuazione sperimentale nelle aziende della filiera produttiva. Tali attività si sviluppano in modo articolato alle diverse scale, da quella territoriale urbana a quella dei manufatti edilizi, ai subsistemi tecnologici e fino ai singoli componenti. Le motivazioni sono evidenti, soprattutto nei contesti occidentali più evoluti: le aree urbanizzate, nelle quali vive la maggior parte della popolazione, sono sempre più densamente costruite con sistemi insediativi pluristratificati testimonianza della storia costruttiva e in generale della storia di quei luoghi e delle persone che li hanno abitati. Quindi, in termini quantitativi, il costruito ha un peso notevole e necessita di cura e manutenzione per essere conservato in condizioni adeguate per la fruizione sia dal punto di vista igienico sanitario e del confort ambientale sia da quello estetico e percettivo. Il patrimonio edilizio, in particolare quello costruito prima degli anni Sessanta, che in Europa è superiore al 50% delle costruzioni, è responsabile di circa il 40% dell’emissione di gas serra e necessita per il suo funzionamento di oltre il 30% dell’energia che viene prodotta a livello mondiale. In questa logica la riqualificazione energetica è un passaggio fondamentale per il perseguimento degli obiettivi esplicitamente espressi dalle direttive europee, orientati alla riduzione dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili e delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Gli avanzamenti della ricerca hanno portato alla produzione di sistemi edilizi in grado di attenuare questi problemi con soluzioni tecniche particolarmente efficaci.
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S PEC IA L E Facciate ventilate
TANTE SOLUZIONI Sostanzialmente, le soluzioni che possono essere utilizzate a livello di involucro edilizio e paramento esterno sono di due tipi: i cappotti più o meno tradizionali, i cosiddetti sistemi Etics (External Thermal Insulation Composite System), inventati in Germania negli anni Sessanta e costituiti da un sistema composito di componenti già provvisto di un rivestimento di finitura. Le sperimentazioni più recenti consentono la produzione di cappotti con alte prestazioni con sezioni molto ridotte, anche al di sotto del centimetro di spessore, cercando quindi di ridurre il più possibile l’incremento dei muri perimetrali degli edifici e di limitare la modificazione morfologica e compositiva dei prospetti. L’altra soluzione è la facciata ventilata, sistema montato a secco indubbiamente più raffinato, che abbina l’isolamento termico a cappotto con i vantaggi derivanti dall’effetto camino che si determina grazie alla circolazione dell’aria compresa tra l’isolamento e il paramento esterno. È una circolazione naturale dovuta alla diversa depressione dell’aria contenuta nell’intercapedine rispetto a quella esterna. I vantaggi sono notevoli sia dal punto di vista delle prestazioni che della messa in opera e delle manutenzioni. Un sistema relativamente semplice costituito da una intelaiatura, fissata direttamente alla parete perimetrale, che regge il paramento esterno, consente la sperimentazione di molteplici soluzioni con l’utilizzo di una notevole gamma di materiali assemblabili con soluzioni e forme delle più eterogenee. PER TUTTI I TIPI La facciata ventilata è molto utilizzata per le nuove costruzioni, sia destinate al terziario sia alla residenza plurifamiliare, meno per gli edifici di piccole dimensioni e, soprattutto, non ancora sfruttata al meglio delle sue potenzialità negli interventi di retrofit del costruito. Il tema della riqualificazione del costruito merita un adeguato approfondimento soprattutto con riferimento al contesto italiano e
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europeo. Approfondimento da sviluppare con approccio laico, contemporaneamente attento alle esigenze culturali, parte integrante della vita, ma anche dei necessari bisogni della contemporaneità. Dato per scontato che gli edifici vincolati non possono essere oggetto di interventi di retrofit, se non parziali e con metodi e tecniche non invasive, pena la loro trasformazione e perdita dei valori stessi per i quali hanno ottenuto il vincolo, e che esistono edifici che sono comunque palesemente rappresentativi di un’epoca e quindi sono una ricchezza che caratterizza il nostro paesaggio urbano e pertanto da preservare, per la maggior parte del patrimonio edilizio esistente la riqualificazione energetica potrebbe trasformarsi in una occasione non solo di miglioramento delle prestazioni del manufatto, come richiesto dalle normative europee, ma anche di innalzamento della qualità estetica del singolo edificio e di conseguenza del paesaggio delle città, specie nelle aree periferiche dei centri urbani. LA RIGENERAZIONE In questa logica, l’utilizzo di sistemi a facciata ventilata, ancor più che quelli a cappotto (in fondo soluzioni molto tradizionali), grazie alle interessanti opzioni tecniche e alle innovative sperimentazioni, consentirebbero una riconfigurazione con materiali e linguaggi contemporanei di intere porzioni di città. Questi interventi, se correttamente progettati, potrebbero essere ampiamente utilizzati nelle aree marginali delle città, luoghi spesso caratterizzati da bassa qualità architettonica, e costituire il traino per interventi di riqualificazione più diffusa. È però importante che il retrofit e gli strumenti e le tecnologie a disposizione non siano interpretati solo come avanzamenti prestazionali ma, con un cambiamento dell’approccio culturale, anche come occasioni di riqualificazione architettonica dei luoghi dell’abitare. Le sollecitazioni e gli «obblighi» definiti delle istituzioni europee sono orientati anche e soprattutto in questa direzione. M a g g i o
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S PEC IA L E Facciate ventilate EUROPROFIL
ARRIVA IL MAKE-UP PER CLIMATIZZATORI Salvare le facciate degli edifici deturpate da centinaia di compressori utilizzati per raffrescare abitazioni e uffici. La soluzione è KlimaCover, una copertura facile da installare, che trasforma i cubi dei condizionatori in oggetti di design di Franco Saro
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idea può far risparmiare parecchio, ma il vero merito è un altro: migliorare significativamente l’aspetto di buona parte delle città italiane. Come? Con una delle proposte di Europrofil. L’idea è semplice: ricoprire in modo facile e rapido gli orribili climatizzatori che rovinano le facciate di tanti edifici. Il compressore posto all’esterno, su balconi, terrazzi, o peggio ancora appeso alla superficie sostenuto da zanche di metallo, è un danno estetico evidente. Ma posizionare i compressori in facciata, con la ventola bene in vista, dove stanno per 365 giorni l’anno, contribuisce non solo a rovinare l’aspetto di un edificio, ma anche a ridurne il valore. Questo aspetto è ancora più importante per edifici nei centri storici, oppure in località di villeggiatura. IL KIT L’idea di Europrofil si chiama, quindi, KlimaCover. Il nome sintetizza la funzione. Si tratta di un kit di copertura per le unità esterne dei climatizzatori, realizzato in alluminio preverniciato, ideale per i rifacimenti delle facciate, attività che fiorisce grazie ai bonus fiscali. Il ragionamento è logico: una copertura degli elementi esterni è la soluzione più efficace per rifare il look al climatizzatore e armonizzarlo con la facciata dell’edificio. La copertura di
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KlimaCover proposta è resistente, ma leggera. Inoltre, è anche facile e veloce da installare. Naturalmente, è anche progettata per garantire la ventilazione ed è riciclabile al 100%. La copertura per i condizionatori è disponibile in due modelli: Classic e Glam. Il primo ha un design lineare, con tanti listelli posti in orizzontale. Il secondo, invece, sceglie una trama di design. Sono proposti in due differenti misure 860 x 680 x 440 millimetri e 960 x 820 x 520 millimetri. Secondo i modelli, i contenitori sono disponibili in colorazione bianca, alluminio o corten.
Francesco Borzumati direttore commerciale Europrofil
I VANTAGGI La soluzione proposta da Europrofil presenta una serie di vantaggi: la facilità di insallazione, che può essere eseguita anche da singoli privati. Inoltre, accanto all’economicità rispetto a un intervento sulla facciata, KlimaCover vanta anche la possibilità di essere adattato al 95% dei motori e di migliorare sensibilmente l’impatto estetico dell’edificio. Secondo i calcoli dell’azienda, il mercato potenziale di questo tipo di prodotto è vasto, con circa 300 mila climatizzatori installati ogni anno. La vendita del prodotto è partita molto bene in tutta Italia, grazie a una strategia di comunicazione e presentazione tipica della Gdo e del canale Diy, con contenitori espositori e didattica. Europrofil affonda le sue origini nel 1975; oggi lavora i metalli in due sedi produttive, a Lamezia Terme e Massa Lombarda, producendo canne fumarie certificate in acciaio e lattoneria edile. Europrofil vanta un’organizzazione commerciale che copre l’intero territorio nazionale, e si appresta ad ampliare gli orizzonti commerciali puntando all’Europa. M a g g i o
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opportunità offerta dal superbonus 110% è un’occasione imperdibile per avviare una riqualificazione energetica profonda, per raggiungere obiettivi significativi di riduzione dei consumi energetici degli edifici, livelli di comfort abitativo più elevati e diffusi, un abbattimento importante delle emissioni inquinanti in atmosfera, oltre agli indubbi vantaggi in termini di rivalutazione economica e ammodernamento estetico del patrimonio edilizio. Inoltre, il superbonus offre l’opportunità di scegliere soluzioni di elevata qualità dal punto di vista prestazionale e di durabilità nel tempo, come Isotec, senza venir condizionati dall’aspetto economico. VENTILAZIONE NATURALE La facciata ventilata, che si sta diffondendo sempre di più negli ultimi anni, costituisce una evoluzione del sistema a cappotto, di cui potenzia i vantaggi e le performance di comfort abitativo, grazie alla ventilazione naturale che si attiva fra l’isolante e il rivestimento esterno. Il sistema termoisolante Isotec Parete di Brianza Plastica consente di realizzare facciate ventilate ad alte prestazioni, offrendo una protezione dell’involucro continua, efficace e priva di ponti termici. Tutti i prodotti della gamma Isotec sono conformi ai Criteri Ambientali Minimi (Cam), requisito necessario per accedere agli incentivi del superbonus 110%, e dotati di mappatura Leed V.4. Dal punto di vista delle prestazioni, il poliuretano espanso rigido, di cui sono costituiti i pannelli, offre proprietà coibenti di assoluta eccellenza, facendo registrare valori di conduttività termica dichiarata lD di 0,022 W/mK. Questo dato prestazionale agevola, con opportuna progettazione, il miglioramento di almeno due classi energetiche, come richiesto dalla normativa del superbonus.
Stratigrafie con esempi di Isotec Parete in abbinamento con vari rivestimenti
stesso tempo elevate prestazioni di isolamento termico, a cui si sommano i benefici della ventilazione in termini di ottimizzazione del comfort percepito e consentono di rinnovare l’estetica delle facciate, senza precludere nessuna scelta estetica o materica. Il sistema Isotec Parete vanta, infatti, una compatibilità universale che ne consente il fissaggio, completamente a secco, su tutti i tipi di supporto, continui o discontinui, e l’abbinamento con tutti i tipi di rivestimento per facciata, sia leggeri che pesanti. Tale proprietà nasce da un rigoroso lavoro di ricerca, che ha permesso di sviluppare soluzioni che risolvono a monte la variabilità delle casistiche che i professionisti si trovano ad affrontare in fase di progettazione e successivamente di posa. Isotec Parete è ideale per realizzare interventi di riefficientamento energetico efficaci e premianti dal punto di vista del risparmio energetico conseguito, del miglioramento in termini di comfort abitativo e di rinnovamento estetico senza limitazioni. Inoltre, per le proprietà insite nel materiale isolante ovvero il poliuretano espanso, i sistemi Isotec offrono una durabilità e una costanza prestazionale davvero elevata, proprietà che consentono di ottimizzare e protrarre a lungo nel tempo i vantaggi dell’investimento o della misura incentivante. Realizzazione di facciate ventilate con Isotec Parete abbinato a doghe in metallo effetto legno e lastre in fibrocemento Elycem per finiture a intonaco
COMPATIBILITÀ UNIVERSALE Le soluzioni termoisolanti ventilate della gamma Isotec offrono allo
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AL LAVORO CON YOUBUILD Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori... YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica anche informazioni utili, pratiche, aggiornate. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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S PEC IA L E Rassegna antisismica e rinforzo strutturale
KNAUF GKB ADVANCED MIGLIORA LE PRESTAZIONI ANTISISMICHE I forti eventi sismici che si sono verificati negli ultimi decenni hanno reso evidente la necessità di progettare gli elementi non portanti degli edifici secondo un corretto approccio nei confronti dell’azione tellurica, cercando di limitarne l’impatto e i danni causati. In questo senso, i sistemi a secco forniscono ai progettisti un’opportunità estremamente interessante. Grazie all’innovativa tecnologia Li-Tek, che agisce sulla struttura cristallina del gesso durante le fasi di produzione, la nuova lastra in cartongesso Gkb Advanced di Knauf riesce a mantenere eccellenti performance meccaniche pur riducendo notevolmente il peso. L’utilizzo di Gkb Advanced comporta per qualsiasi sistema (sia esso una parete, una controparete o un controsoffitto) un carico sismico estremamente ridotto, garantendo così una migliore prestazione antisismica non solo del sistema Knauf, ma anche Parete interna Knauf W112 con Gkb Advanced. Spessore totale: 125 mm | Peso: 34 kg/m2
antisismica e rinforzo strutturale
della struttura complessiva dell’edificio.
U-BOOT BETON: SOLAIO ALLEGGERITO A PROVA DI TERREMOTO
L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico. Per questo, quando si costruiscono nuovi edifici, è necessario che le strutture progettate siano in grado di resistere alle sollecitazioni dei terremoti, come prescritto dalle norme. Daliform Group ha messo a punto soluzioni costruttive simicamente efficienti, inserendo degli elementi cavi in PP riciclato, denominati U-Boot Beton, all’interno delle strutture orizzontali per ottenere un’ottimizzazione della distribuzione delle masse di calcestruzzo, riducendone così la quantità impiegata. In questo modo si ottiene l’ulteriore vantaggio di risparmiare acciaio per l’armatura: a parità di spessore rispetto a una soletta monolitica, con U-Boot Beton si ottiene una diminuzione di peso fino al 40%. Questo dato si ripercuote positivamente su tutto il resto della struttura grazie alla riduzione delle azioni sismiche e gravitazionali. Il tutto si traduce in maglie strutturali più ampie, assenza di travi emergenti, spazi più flessibili e ambienti meglio adattabili nel tempo. U-Boot Beton va a sostituire i sistemi di alleggerimento tradizionali in polistirolo e laterizio, garantendo performance strutturali superiori, elevati standard qualitativi del solaio e finitura dell’intradosso perfetta e omogenea, permettendo di soddisfare anche le esigenze architettoniche. U-Boot Beton garantisce performance eccellenti anche nel caso di utilizzo per strutture da realizzarsi nelle zone sismiche più impegnative.
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antisismica e rinforzo strutturale
CUGINI, RIPARAZIONE E PROTEZIONE DI CALCESTRUZZO E CEMENTO ARMATO
La linea di malte speciali Restaurmix è l’ideale per la riparazione e protezione del calcestruzzo e del cemento armato. I prodotti sono realizzati partendo da materie prime selezionate e additivi di ultima generazione. Tutti i prodotti della linea Restaurmix soddisfano i requisiti della norma Uni En 1504; inoltre i prodotti per applicazioni strutturali con classi R3 e R4 possiedono un sistema di attestazione della conformità Ce di tipo 2+ e possono essere impiegati per interventi su opere di rilevanza come ponti e autostrade. L’ultimo nato della linea di ripristino è Restaurmix KR 400 F, una malta di classe R4 particolarmente indicata nel ripristino corticale di strutture e manufatti in calcestruzzo e cemento armato. Il prodotto contiene un materiale pozzolanico e un idrorepellente silano-silossanico che, unitamente a un mix design appositamente studiato, consentono di mantenere inalterate per molto tempo le proprietà fisico-meccaniche iniziali del prodotto, anche in ambienti dotati di una certa aggressività, come quelli vicini al mare o in presenza di solfati. La linea Restaurmix permette di ottenere le agevolazioni fiscali previste dalla regolamentazione vigente: tutti i prodotti contengono materiale riciclato e sono idonei per soddisfare i Cam in edilizia, inoltre contribuiscono a soddisfare i requisiti presenti nei principali schemi di certificazione per la sostenibilità degli edifici, come ad esempio Leed. Il contenuto di materiale riciclato e la distanza di approvvigionamento (provenienza locale) delle diverse materie prime sono dichiarate in specifiche Asserzioni Ambientali, in accordo alla norma Uni En Iso 14021, convalidate da Icmq.
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S PEC IA L E Rassegna antisismica e rinforzo strutturale
MAPEI: LA MICRO-ARMATURA DIFFUSA PER L’ADEGUAMENTO SISMICO
Planitop Intonaco Armato è una malta premiscelata bicomponente a elevata duttilità e basso modulo elastico (8 GPa), fibrorinforzata con fibre strutturali polimeriche che si comportano da micro-armatura diffusa, conferendo un’elevata duttilità e una ripartizione più uniforme delle sollecitazioni anche senza l’ausilio di reti di rinforzo. La composizione a base di calce idraulica naturale Nhl ed eco-pozzolana, priva di cemento, rende questo prodotto compatibile anche con murature storiche. La malta Planitop Intonaco Armato permette di ottenere incrementi di resistenza a taglio-trazione pari agli attuali sistemi di intonaco armato, sia tradizionali sia più evoluti, ma con notevoli vantaggi operativi rispetto ad essi. Grazie alle fibre strutturali già disperse al suo interno, a differenza di queste tecniche, è possibile applicare per il rinforzo la sola malta, evitando la posa dell’elemento rete, con conseguente risparmio sia in termini di manodopera, movimentazione e stoccaggio in cantiere, sia in termini di durabilità in quanto non si presentano fenomeni di corrosione nel tempo. Le proprietà adesive della malta permettono, inoltre, di evitare l’inserimento di connessioni meccaniche al supporto. Applicabile sia a mano sia a spruzzo con intonacatrice, il prodotto si adatta alle specifiche esigenze di cantiere. Un ulteriore vantaggio rispetto al tradizionale betoncino armato è dato dallo spessore di applicazione, tipicamente compreso tra 1 e 1,5 centimetri per faccia, contro i classici 5-6 centimetri di un sistema tradizionale. Inoltre, PPlanitop Intonaco Armato contiene il 30% di materia prima riciclata, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti utilizzati nell’edilizia.
antisismica e rinforzo strutturale
RÖFIX SISMA AS PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL SOLAIO
Lo sfondellamento è un problema strutturale che interessa i solai misti, connessa al cedimento dell’intradosso delle pignatte, altrimenti detti fondelli, da cui il termine sfondellamento. Il fenomeno è diffuso poiché i solai misti con interposto in laterizio sono tra le soluzioni più diffuse. Per contrastare e prevenire il fenomeno non esiste una norma tecnica, o chiare e riconosciute linee guida. Röfix ha perciò sviluppato, testato e certificato un sistema semplice e di veloce installazione dedicato all’antisfondellamento dei solai, composto da una rete in fibra di vetro strutturale AR, connettori e flange di fissaggio. Il sistema Röfix Sisma AS è stato testato dall’Istituto Giordano di Bellaria-Igea Marina (Rimini), in diverse situazioni e con differenti solai, così da garantire la stessa sicurezza d’intervento in situazioni differenti. I risultati delle prove sono stati ampiamente soddisfacenti e permettono al progettista larghi margini di sicurezza, sia a secco, sia con malte di finitura, sia con quelle di rinforzo, che migliorano ulteriormente la performance.
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Grazie allo speciale disegno del profilo correntino meta La pellicola centesimale d una camera ventilata da 4 cm di spessore, viene as garantisce non solo protez flusso d’aerazione, perfettamente distribuito sotto da contatto con l’aria ma copertura, che si traduce in: inferiore del pannello) e c - miglior comfort abitativo, grazie allo smaltimento d manto di copertura, co accumulato nel periodo estivo e della condensa in que forature dei correnti meta - maggiore durata del manto di copertura, grazie a FibroTek riveste il ruol condizioni similari di temperatura e umidità fra intrad abbinamento a quello prim del manto stesso.
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La profilo pellicola centesimale di alluminio goffrato chein rives Grazie allo speciale disegno del correntino metallico, che determina I pannelli FibroTek, ca non solo protezione dell’isolante stesso cont una camera ventilata da 4 garantisce cm di spessore, viene assicurato un ottimo laterocemento, tavolato da contatto con l’aria ma funge da freno al vapore da flusso d’aerazione, perfettamente distribuito sotto tutto il manto dicalpestab completamente leoinfiltrazioni possi copertura, che si traduce in: inferiore del pannello) e contro legno acciaio) occorre ca manto di copertura, consentendo di scor - miglior comfort abitativo, grazie allo smaltimento dell’eccessivo evitando all’acqua dicalore calpestare i pu forature correntiinmetallici, sino in gronda. accumulato nel periodo estivo e delladei condensa quellodel invernale; correntino metallico è FibroTek riveste grazie il ruolo di manto - maggiore durata del manto di copertura, al mantenimento di daimpe nonsecondo solo i carichi calp abbinamento a quello primario dato dallaenergia, copertura so condizioni similari di temperatura e umidità fra intradosso ed estradosso produzione com del manto stesso.
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S PEC IA L E Rassegna facciate
MODULAR, IL PARAPETTO DI NUOVA GENERAZIONE
Aluvetro, specialista delle balaustre, presenta Modular, il parapetto di nuova generazione, dalle geometrie pulite e dalla posa semplificata grazie all’innovativo sistema brevettato a incastro. Studiato per ogni intervento di nuova progettazione o di ristrutturazione delle facciate, Modular garantisce un risultato architettonico di alto livello grazie alla possibilità di personalizzazione, sia per quanto riguarda il telaio, con un’ampia scelta di texture e colori Ral, sia per il tipo di tamponamento in vetro, lamiera, bacchette verticali o altri materiali. Ogni modulo può arrivare in cantiere pronto per la posa. Due le versioni disponibili: Modular SP sopra pavimento e Modular FS fronte soletta, in base al tipo di aggancio, in versione standard o regolabile per situazioni fuori piombo, con resistenze ai carichi di 200 kg/m e 300 kg/m in funzione della distanza tra i montanti. Disponibile anche la soluzione d’angolo con continuità vetro-vetro, quindi senza montante nel centro dello spigolo. La balaustra Modular viene proposta con passi differenti: 600, 950, 1050, 1150, 1250, 1350, 1450, 1700 millimetri. Il sistema è collaudato presso laboratori certificati e rientra pienamente nel bonus facciate 90% e nel superbonus 110% come elemento accessorio dell’opera trainante.
isolamento
SOTTOCOPPO METALLICO ANCHE IN VERSIONE COIBENTATA
Sottocoppo metallico di Fibrotubi nasce dall’esigenza di abbattere i limiti dei sistemi di sottocopertura pesanti, poco duraturi e con limiti dimensionali. Il profilo metallico sagomato, installato sulla greca alta delle lastre, è un’innovazione brevettata che permette un ancoraggio unico, garantendo sicurezza e tenuta nel corso
Lastra con ancoraggio coppi Lastra coppo gancio
del tempo. Sfruttando il know how del metallo, questa soluzione applicativa permette un ancoraggio dei coppi più efficace rispetto ai sistemi tradizionali; in più l’utilizzo congiunto a una lastra metallica permette rapidità di posa, garanzia di impermeabilità, sicurezza in quota e massima pedonabilità. Il sottocoppo metallico è disponibile anche in versione coibentata, con uno strato isolante di 13 millimetri, che permette di sfruttare i vantaggi del superbonus 110%, in quanto conforme alle normative Cam.
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STIFERITE, UN MONDO DI SOLUZIONI PER L’ISOLAMENTO Cappotto Pannello Stiferite Class SK
Specifico per applicazioni di cappotti esterni e sottoporticati, Stiferite Class SK è un pannello dalle ottime caratteristiche di stabilità dimensionale, compatibilità e garanzia di adesione a rasanti, intonaci e collanti. Diversi sistemi compositi di isolamento termico esterno (Etics) che prevedono l’impiego di Stiferite Class SK hanno ottenuto il Benestare Tecnico Europeo e l’euroclasse di reazione al fuoco B s1 d0. Per le facciate ventilate
Pannello Stiferite FireB
l’azienda propone invece Stiferite Fire B, pannello sviluppato per rispondere ai criteri di sicurezza previsti per le strutture Facciata ventilata
sottoposte alla normativa di prevenzione. La particolare
Pannello Stiferite RP
formulazione della schiuma polyiso e le caratteristiche del rivestimento di colore nero consentono al pannello di ottenere la classe di reazione al fuoco B s1 d0. Il pannello è indicato per l’isolamento di pareti ventilate e su tutte le applicazioni ove sia richiesta un’eccellente prestazione di reazione al fuoco. Per le applicazioni di isolamento dall’interno, infine, l’azienda presenta Stiferite RP, costituito da una lastra in cartongesso da 13 millimetri di spessore accoppiata ad un pannello in schiuma polyiso provvisto, e, sul lato caldo a contatto con la lastra in cartongesso, di un rivestimento che funge da schermo al vapore. Dall’altro lato la schiuma è protetta da un rivestimento
Isolamento interno
idoneo all’incollaggio diretto sui diversi materiali che possono comporre le pareti. Il prodotto è stato sviluppato per risolvere le problematiche dell’isolamento termico dall’interno di pareti o soffitti: una tipologia di intervento che, in molti casi, soprattutto nelle ristrutturazioni, è l’unica possibile per ottenere i necessari livelli di efficienza energetica e di comfort ambientale.
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S PEC IA L E Rassegna isolamento
TECNOLOGIA MONOSTRATO PER EDIFICI AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA
La forte e inattesa crescita della domanda di materiali per costruzione e isolamento termico sta cogliendo alcune industrie impreparate o nel bel mezzo di una complessa situazione logistica dovuta alla pandemia. Ciò si riflette in difficoltà di approvvigionamento e notevoli aumenti di prezzo di alcuni materiali, quali isolanti termici e legno. In questo contesto, il sistema Gasbeton, oltre a garantire la disponibilità dei materiali, essendo prodotto interamente in Italia e con materie prime locali, permette di realizzare edifici a elevato risparmio energetico con pareti monostrato. Ciò significa che la muratura realizzata in Gasbeton è già altamente isolante e non richiede ulteriori strati, discostandosi nettamente dalla logica della muratura tradizionale con cappotto termico. Gasbeton è fondato su tecnologie di produzione innovative che forniscono materiali ad altissime prestazioni, certificati per la loro sostenibilità e per il rispetto delle normative più rigide. Inoltre, essendo un sistema versatile e decisamente completo, offre numerose soluzioni per la costruzione e la ristrutturazione, incluse demolizione e ricostruzione previste dal superbonus, assicurando qualità costruttiva, risparmio e benessere abitativo.
isolamento
IL CAPPOTTO ROBUSTO DI SAINT-GOBAIN ITALIA
Saint-Gobain Italia propone un ventaglio di soluzioni per l’isolamento termico che si compone di un intonaco termico e nove tipologie di sistemi a cappotto. Dell’ampia gamma studiata per ogni esigenza e tipologia di intervento, webertherm robusto universal rappresenta un eccellente esempio. Oltre ai più comuni vantaggi che un cappotto offre (riduzione della dispersione termica dell’involucro dall’interno verso l’esterno per tutto l’arco dell’anno, eliminazione dei ponti termici e ambienti più salubri; migliore prestazione energetica dell’immobile e relativa valorizzazione), questo sistema consente l’applicazione di ogni tipo di rivestimento
Dettaglio webertherm robusto universal. Sotto, intervento realizzato con il sistema webertherm robusto universal
in facciata. webertherm robusto universal risulta perfetto per un intervento di efficientamento energetico dell’edificio, che rientra quindi tra i cosiddetti interventi trainanti identificati dal decreto Rilancio, consentendo di accedere direttamente alle agevolazioni al 110%. Inoltre, uno dei principali vantaggi del sistema è che, grazie alla speciale tecnica applicativa, è idoneo anche alla posa su cappotti esistenti. A seconda della scelta dell’isolante, si possono ottenere ulteriori prestazioni. Ad esempio il pannello in lana di vetro Isover Clima34 G3, composto da oltre il 75% di materiale riciclato, conferisce al sistema un eccellente isolamento termo-acustico, un’elevata traspirabilità e il migliore comportamento in caso di incendio.
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I VANTAGGI DEL CAPPOTTO IN LANA DI ROCCIA
Per i sistemi termoisolanti a cappotto XT insulation ha scelto Frontrock Pro, un pannello rigido in lana di roccia a doppia densità, incombustibile, specificamente concepito per le applicazioni Etics. Il pannello Frontrock Pro offerto da XT insulation è marcato Ce ed è conforme ai requisiti Cam, necessari per accedere al superbonus 110%. La lana di roccia ha reazione al fuoco in Euroclasse A1: è quindi totalmente incombustibile, non alimenta il fuoco, non propaga le fiamme. La struttura a cellula aperta del materiale consente di ottenere sistemi dalle ottime prestazioni in termini di isolamento acustico. Inoltre, grazie al valore di μ pari a 1, l’umidità in eccesso può fuoriuscire dalla facciata isolata con cappotto in lana di roccia senza provocare la formazione di condense o muffe. Infine, la natura inerte e fibrosa della lana di roccia conferisce ai pannelli un’elevata stabilità dimensionale nel tempo, riducendo il rischio di fessurazioni dovute a sbalzi termici giornalieri e stagionali. Ideale sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni, al fine di migliorare il comfort abitativo degli ambienti, l’isolamento a cappotto consente di ottenere un miglior controllo delle temperature interne, una riduzione dei consumi energetici dovuti al riscaldamento e al raffrescamento e l’eliminazione della condensa di vapore acqueo, macchie e muffe. L’applicazione del cappotto nelle ristrutturazioni, inoltre, ha il vantaggio di non costringere gli occupanti ad abbandonare l’immobile durante i lavori.
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FINITURA PERFETTA PER RIVESTIMENTI A CAPPOTTO
Il sistema Marcotherm è la proposta di punta sviluppata da San Marco per l’isolamento termico a cappotto, un intervento che dà diritto alle agevolazioni fiscali per l’edilizia previste dalla legge di Bilancio, come il superbonus 110% o il bonus Facciate 90%. La gamma Marcotherm include cinque materiali isolanti studiati per rispondere alle più diverse esigenze progettuali: tutte le soluzioni permettono di aumentare significativamente l’efficienza energetica degli edifici e di contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni di sostanze nocive nell’atmosfera. Nella linea sono compresi prodotti che assicurano una perfetta finitura, come Scudosil, una serie di referenze a base di copolimeri silossanici modificati con tecnologia CleanMax, dalla speciale formulazione che contrasta l’assorbimento dello sporco e permette all’acqua piovana di rimuoverlo dalle facciate esterne. Fra queste è incluso Scudosil KP 1,2, indicato, oltre che per rivestimenti termici a cappotto, per la realizzazione di sistemi di risanamento deumidificanti, riqualificazioni e restauro di tutti gli edifici, anche nei centri storici. Per supportare chi opera in cantiere nella realizzazione dei cappotti termici, San Marco ha inoltre previsto un servizio di logistica integrato per la consegna di isolanti e accessori e una costante e capillare attività di assistenza tecnica sul territorio.
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S PEC IA L E Rassegna isolamento
SISTEMI DI ISOLAMENTO TERMICO BOEROTHERM
I sistemi di isolamento termico BoeroTherm sono una soluzione efficace alla sempre più sentita esigenza di riqualificazione energetica. L’installazione di un sistema a cappotto BoeroTherm offre svariati vantaggi: miglioramento del rendimento energetico degli edifici, ottimizzazione delle fasi operative di intervento sulle pareti esterne in restauro e riduzione delle spese relative alla demolizione e alla ricostruzione degli intonaci. I sistemi di isolamento termico BoeroTherm sono conformi alla normativa italiana e alle linee guida europee e permettono di usufruire degli incentivi fiscali quali il bonus Facciate, l’ecobonus e il superbonus 110%. I sistemi BoeroTherm hanno ottenuto il Benestare Tecnico Europeo Eta 11/0081. La Marcatura Ce rappresenta un elemento distintivo riguardo alla valutazione qualitativa del prodotto: l’Itc-Cnr ha rilasciato il Certificato di Conformità di Controllo del Processo di Fabbrica (Ce) 0970-CDP0076/Ce/Fpc13. Boero è partner dal 2017 del Consorzio Cortexa.
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UNA PORTA BLINDATA SUPER ISOLANTE
Si chiama Synergy In la porta blindata pensata da Dierre per garantire la migliore prestazione di sicurezza e isolamento termoacustico a edifici di ogni tipologia e in differenti zone climatiche. L’isolamento termico raggiunge 1,4 W/m2K grazie alla struttura brevettata dell’anta, con guarnizione del telaio, la doppia lamina parafreddo e tappini No Air. Elevato anche l’isolamento acustico: bastano 63 millimetri di spessore per raggiungere un isolamento acustico di 45 dB, a prova di traffico e vicini rumorosi. In versione tagliafuoco la porta resiste all’aggressione delle fiamme da 30 a 90 minuti, in base al modello. Indicata per l’impiego in condomini e in ingressi che non siano direttamente esposti alle intemperie, Synergy In è dotata di certificazione antieffrazione in Classe 3 (a richiesta in Classe 4), e può essere personalizzata con pannelli in legno di stile classico o contemporaneo. È inoltre possibile adottare il sistema Printwood che permette di stampare sull’anta un’immagine personalizzata.
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SOLIDTEX, UN ALTRO MODO PER DIRE MURO
Solido e robusto, resistente e di grande durata, il muro Solidtex di Siniat, realizzato completamente a secco, garantisce prestazioni meccaniche e acustiche sorprendenti in ingombri ridotti: 73 dB in soli 22 cm di spessore. Cuore del sistema è il nucleo armato e cristallizzato ad altissima densità (>1.250 kg/m3), reso possibile dall’esclusiva tecnologia Hdc (Hight Density Crystallization) studiata e dedicata al costruire che si evolve. La posa in opera è agile, offre una resa tangibile alla fine di ogni giornata lavorativa e questo impatta sensibilmente sulla redditività del cantiere. In più Solidtex è riciclabile al 100% e ha un elevato contenuto di riciclato (<36%).
Parete di divisione tra unità abitative
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TERMOSAN NHL, IL BIO-INTONACO TERMOISOLANTE
Termosan Nhl è un innovativo bio-intonaco termico (T) da risanamento (R) a base di calce idraulica Nhl 5 della Linea Antebiago. Grazie alla sua struttura cellulare espansa riesce a coniugare un’efficace ed efficiente capacità deumidificante con un rilevante contributo di termoisolamento (λ= 0,115 W/mK). Il suo utilizzo è particolarmente raccomandato in tutti quegli interventi con i quali si vuole completare il risanamento delle murature dall’umidità con un importante miglioramento della loro prestazione termo-igrometrica. Adatto a tutti i tipi di supporti, può essere impiegato in sinergia con il rasante termoriflettente ed isolante Air Term Nhl (λ = 0,16 W/mK) e con le pitture riflettenti a Tecnologia Rfx. Il tutto per offrire un sistema multifunzionale utile per migliorare sensibilmente la qualità del comfort abitativo, in climi caldi e freddi. Risanamento, termoisolamento e termoriflettenza, sono prestazioni conseguibili con il sistema termo-deumidificante Termosan Nhl, a cui si abbina inoltre un’ottima traspirabilità, azione anticondensa e antimuffa. Applicabile in ambienti interni ed esterni e specifico anche per restauri conservativi di palazzi storici. Classificazione: Uni En 998-1 - LW CS II Wc1 - R CS II - T CS II T2. Per maggiori informazioni: www.gageneral.com | www.antebiago.it
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Sopra solo cielo. Sotto solo Isotec. ISOTEC consente di realizzare coperture isolate e ventilate, con tutti i tipi di struttura portante ed è compatibile con qualsiasi rivestimento, dalle tradizionali tegole alle più moderne soluzioni continue in metallo. Il tutto con la massima efficienza energetica ed un’eccezionale rapidità di posa. Anche nella soluzione Isotec Parete per facciate isolate e ventilate. isotec.brianzaplastica.it
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I Quaderni Tecnici di YouTrade ISOLAMENTO TERMICO E RISPARMIO ENERGETICO
Guida alla scelta dei materiali, delle soluzioni e delle tecniche più utilizzate per coibentare gli edifici. Perché non tutte le scelte sono uguali M a g g i o
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Quaderni tecnici: isolamento GUIDA
MATERIALI AI RAGGI X Le norme in vigore, la necessità di rendere meno energivori gli edifici. Ma anche l’analisi delle diverse caratteristiche delle soluzioni più utilizzate per l’isolamento delle abitazioni. Che hanno efficienza e un’applicabilità molto differenti tra loro di Daniele Menzio
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UNI EN ISO 9001:2015
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dal 1982 Caratteristiche
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Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
Characteristics:
Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.
OPTIONAL
REV DRY 220 VOLT
PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS
Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo) Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).
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bioCasa RIVOLUZIONE VERDE
L’edilizia green? Può avere dei crediti
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Il mercato dei certificati sul consumo di carbonio dovrebbe aumentare di 15 volte o più entro il 2030 e fino a cento volte entro il 2050. Ma non sono l’unica soluzione possibile. C’è anche chi studia come trasformare la Co2 in materiali per costruzione
di Valentina Anghinoni
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m ateriali edili del futuro saranno fatti con anidride carbonica? È difficile profetizzare una risposta. Ma una cosa è certa: c’è già chi se ne sta occupando. Parliamo di Mineral Carbonation International, una realtà australiana specializzata nello sviluppo di tecnologie volte a trasformare la CO2 in materiali utilizzabili. Con un duplice vantaggio: raccogliere le emissioni provocate dai processi industriali prima che si liberino nell’atmosfera ed evitare l’utilizzo di ulteriori risorse per la creazione di materiali e, di conseguenza, nuove emissioni. La soluzione individuata dal team di Mci è la carbonatazione. È il naturale processo di stoccaggio della CO2, per il quale questa sostanza reagisce con alcuni minerali e forma i carbonati, sostanze stabili, che possono trasformarsi in materiali per le costruzioni. Un esempio direttamente dal mondo naturale? Le bianche scogliere di Dover, situate nella costa sud-orientale dell’Inghilterra: devono il loro caratteristico colore alla carbonatazione, avvenuta in milioni di anni. Certo, a livello industriale questo processo è accelerato a qualche ora. La questione è, però, la seguente: dobbiamo ridurre la quantità di emissioni di CO2 nell’atmosfera terrestre, per non superare la soglia di aumento della temperatura globale di 1,5 gradi, che comporterebbe gli scenari catastrofici che tutti conosciamo. E anche l’edilizia deve fare la sua parte. DECARBONIZZARE L’anidride carbonica è la principale (ma non l’unica) causa dei cambiamenti climatici, per la sua presenza in quantità troppo elevate nell’atmosfera terrestre, in costante aumento a partire dagli anni Sessanta. Assieme agli altri gas a effetto serra, responsabili del surriscaldamento del pianeta, la CO2 è al centro di una politica sempre più attenta a ridurne le emissioni provenienti dai vari settori, industriale, residenziale, dei trasporti, e via dicendo. E l’imperativo categorico al centro della politica economica mondiale, per lo meno nelle intenzioni recentemente dichiarate al vertice internazionale Leaders Summit on Climate Change, lo scorso 23 aprile, è proprio la decarbonizzazione. Un termine che, nel settore delle costruzioni, andrebbe applicato a tutta la filiera, dalla produzione e distribuzione dei materiali, alla progettazione del sistema-edificio e delle fasi di costruzione, senza tralasciare il tema del recupero e della rigenerazione del patrimonio immobiliare esistente e degli stessi centri urbani. Non a caso, nel quadro del Green Deal e di Next Generation Eu, spicca la strategia denominata Renovation Wave che indica, letteralmente, un’ondata di ristrutturazioni che l’Unione Europea prevede possa toccare circa 35 milioni di edifici entro il 2030, raddoppiando l’attuale tasso di rinnovamento, con benefici non solo ambientali, ma anche economici (per stimolare la ripresa del settore)
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bioCasa OBBLIGATORI O FACOLTATIVI? STRATEGIE A CONFRONTO Trattando il tema dei crediti di carbonio può essere utile sottolineare
all’interno di tale soglia, le imprese ricevono quote di emissioni che
come si distinguano due differenti approcci di mercato. Quello
possono vendere o acquistare tra loro (trade), secondo le proprie
cogente, ovvero definito in forma obbligatoria da enti istituzionali
necessità. Il limite al numero complessivo delle quote disponibili
come Stati e agenzie, a cui si aggiungono i mercati volontari,
ne assicura il valore e ogni anno le imprese devono disporre delle
adottati su iniziativa delle singole aziende. Un esempio di mercato
quote necessarie a coprire le proprie emissioni, altrimenti sono
cogente è quello messo in campo dalla Commissione Europea:
severamente multate. Quelle che riducono le proprie emissioni
si tratta del sistema Eu Ets (European Union Emission Trading
possono scegliere se tenere le quote eccedenti per coprire un
System). È il maggior esempio di mercato regolamentato di quote
fabbisogno futuro oppure venderle. Ma c’è anche un altro tipo
di emissione a livello mondiale, che già dal 2005 si è occupato di
di mercato di crediti di carbonio, che funziona, invece, secondo
fissare un tetto alla quantità di gas serra che gli impianti possono
il principio baseline and credit: non ci sono tetti alle emissioni,
emettere ogni anno, rendendone obbligatorio il monitoraggio.
ma ciascuna azienda stabilisce una propria linea di guida tramite
Questo sistema funziona secondo il principio sintetizzato
il proprio bilancio aziendale delle emissioni e genera crediti
nell’espressione cap and trade: si stabilisce un tetto massimo
mediante azioni di riduzione o di compensazione delle emissioni.
(cap) alle emissioni complessive di gas serra delle industrie,
Come Carbomark, progetto italiano radicato in Veneto e Friuli-
degli impianti di produzione energetica e di altre installazioni e,
Venezia Giulia, che rientra nel mercato di tipo volontario.
e sociali (edifici più efficienti sono un’arma in più contro la povertà energetica). Ricordiamo che, in Europa, gli edifici consumano circa il 40% dell’energia e rilasciano il 36% delle emissioni di gas serra. Ma ogni anno solo l’1% di questi edifici, che per l’85% hanno più di vent’anni, è sottoposto a lavori di manutenzione. TRANSIZIONE ECOLOGICA Vale la pena di ricordare gli obiettivi: secondo la normativa europea, occorre dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2030 e azzerarle entro il 2050: appare evidente, dunque, che servano azioni efficaci e immediate. Certo, per raggiungere il traguardo di un’economia e di un’edilizia a zero emissioni, servono molte risorse: secondo la Commissione Europea è necessario prevedere il contributo di capitali privati. Per questo, a marzo 2018, Bruxelles ha lanciato l’Action plan on sustainable finance, un enorme piano per creare un corpo di regole attorno al tema della finanza sostenibile. La strategia si riferisce al processo di inserimento di criteri ambientali, sociali e di governance (i cosiddetti criteri Esg, Enviromental, social and governance considerations) nelle decisioni degli operatori finanziari. In particolare, quelli ambientali includono la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la salvaguardia della biodiversità, la prevenzione dell’inquinamento e l’economia circolare. Il piano contiene anche un regolamento che definisce i presupposti secondo i quali un investimento possa definirsi verde, per aiutare gli investitori a compiere delle scelte in ottica di transizione verso un’economia a basse emissioni: parliamo di tassonomia. FINANZA GREEN La normativa sulla tassonomia per la finanza sostenibile è in vigore dal 13 luglio 2020, quando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il Regolamento (UE) 2020/852, mentre l’emanazione dei primi atti
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delegati, che la rendono effettivamente attuativa, è avvenuta lo scorso 21 aprile. Il dibattito resta però ancora aperto sull’inclusione di alcune categorie energetiche, in particolare su nucleare e gas naturale, attualmente oggetto di studio da parte di due comitati indipendenti. Si prevede, però, che entro il 2022 gli investitori che offrono fondi in Europa, dichiarati sostenibili per l’ambiente, avranno l’obbligo di spiegare come e fino a che punto hanno utilizzato la tassonomia per determinare la sostenibilità alla base degli investimenti e in che proporzione la tassonomia è applicata a investimenti, fondi o portafogli. Semplice? No. Infatti, la scadenza è già stata posticipata perché ha incontrato molte resistenze, sia da parte di alcuni Paesi membri sia di associazioni ambientaliste. Insomma, non è facile trovare la quadra, anche perché rimanere fuori dal mercato finanziario green significa estraniarsi da una realtà in forte crescita. GLI STRUMENTI Ma torniamo alle aziende che, come abbiamo visto, hanno un interesse in più a dimostrare la propria sostenibilità al mercato e agli investitori. Un indicatore essenziale è la quantità di emissioni, dirette e indirette, provocate e che, è inutile dirlo, vanno ridotte al minimo. Come? L’approccio più comune corre su due binari, sintetizzabili con le terminologie inglesi reduction e offset. Il primo indica l’adozione di strategie volte a ridurre le emissioni di gas Ghg (Greenhouse gas, i gas a effetto serra), mentre il secondo comprende tutto l’universo delle azioni di compensazione delle emissioni, come i crediti di carbonio. Questi ultimi, in teoria, rappresentano una soluzione provvisoria da considerare quando non è ancora possibile ridurre a zero le emissioni, come accade per alcuni settori, oppure per chi ha avviato il proprio processo di trasformazione in chiave sostenibile ma deve completarne alcune fasi. Secondo le stime della Taskforce on Scaling Voluntary Carbon Markets, il gruppo di esperti creato per studiare un mercato M a g g i o
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volontario del carbonio ampio, trasparente ed efficiente per il settore privato, la domanda di crediti di carbonio potrebbe aumentare di 15 volte o più entro il 2030 e fino a cento volte entro il 2050. Un mercato che potrebbe arrivare a valere più di 50 miliardi di dollari nel 2030. VERSO LA RIDUZIONE L’adozione effettiva a criteri di produzione sostenibile non deve però essere solo una questione di facciata: l’accusa di greenwashing, infatti, può comportare ripercussioni negative sulla reputazione del proprio brand o azienda. Per questo motivo è possibile selezionare certificazioni affidabili nel riconoscere la sostenibilità di prodotti e organizzazioni, basate sulle metodologie più diffuse. Per esempio, Pef (Product Environmental Footprint) e Oef (Organisation Environmental Footprint) sono metodologie che consentono di misurare le prestazioni ambientali rispettivamente lungo il ciclo di vita dei prodotti e servizi o delle organizzazioni, basati sul metodo Life Cycle Assessment (Lca). Per le emissioni di CO2, in particolare, si parla di impronta climatica di prodotto (Cfp, Carbon Footprint di prodotto), mentre per le organizzazioni vengono predisposti inventari Ghg (Greenhouse Gas), regolati dalla famiglia delle norme Iso 14060, che forniscono i requisiti nel modo più chiaro possibile e sono riconosciute a livello internazionale.
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HOME AUTOMATION digital house
SERVIZI HOME PIÙ SICURI E VELOCI CON THREAD
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empre più spesso i condomini sono dotati di tecnologia di rete. Questo vuol dire che tutto, dagli ascensori e sistemi di sicurezza, dai sistemi di illuminazione alla climatizzazione, è costituito da dispositivi collegati che comunicano tra loro per funzionare in modo efficiente e affidabile. Ma non sempre tutto fila liscio. La maggior parte di questi sistemi, infatti, sono installati separatamente e in ambiti limitati ai propri domini operativi. Tutti questi dispositivi funzionano principalmente su una propria infrastruttura di rete. Per esempio, i sistemi di illuminazione non interagiscono con il sistema di riscaldamento e ventilazione. Entrambi i sistemi, quindi, richiedono cablaggio, sicurezza e manutenzione indipendenti. Per questo il nuovo trend della home automation si chiama Thread. Sembra quasi un gioco di parole, ma non lo è. Thread è un nuovo protocollo di comunicazione per il mondo internet of things, cioè degli oggetti che possono comunicare tra loro. È una tecnologia che nasce dal perfezionamento di un sistema analogo, sempre wireless, chiamato mesh. In sostanza, Thread consente una maggiore integrazione tra i dati di router, accessori, sensori e attuatori. In questo modo diventa più semplice l’installazione di dispositivi smart per la casa e l’ufficio. Insomma, è una specie di Bluetooth o di wi-fi. Con una differenza: Thread crea una rete all’interno della quale le prese elettriche, le luci, i termostati, telecamere di sicurezza, serrature e i vari sensori possono parlare tra di loro senza una sequenza particolare o bisogno di un bridge ulteriore. In un’abitazione una rete così costituita può essere utilizzata per streaming, musica, informazioni e una geolocalizzazione al singolo metro: un aspetto, questo, che può diventare interessante per ambienti ampi, per esempio in ambito pubblico. Tecnicamente, inoltre, se uno dei nodi della rete viene eliminato (per esempio, si spegne) gli altri ricreano la connessione mancante per comunicare con il resto degli accessori non alimentati. Inoltre, Thread trasferisce i dati solo al nodo più vicino e, quindi, richiede meno potenza: le batterie durano di più. Ogni volta che si aggiunge un accessorio alimentato la rete diventa ancora più robusta. Un esempio di utilizzo? Il dispositivo che annaffia automaticamente le piante del giardino o del terrazzo con un controller intelligente. Consente anche di accendere l’irrigatore quando si utilizza un'app per iPhone, e che interrompe automaticamente il flusso d’acqua. Oppure, chi utilizza Homepod mini e la nuova Apple Tv4K 2021, può impiegare questi dispositivi come un router di confine rispetto all’impianto.
di Giuseppe Rossi
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AQUABOX
Sistema modulare per la gestione delle acque meteoriche
100% ISPEZIONABILE ELEVATA RESISTENZA ALTA CAPACITÁ DI ACCUMULO
96% VOLUME UTILE ELEVATA RESISTENZA MECCANICA AI CARICHI INSTALLAZIONE FACILE E VELOCE
La gestione di precipitazioni intense o straordinarie è fondamentale per ridurre i fenomeni di inondazione nelle aree urbane. Aquabox è la soluzione progettata da Geoplast per realizzare bacini di infiltrazione e di laminazione delle acque meteoriche. Un sistema facile da pulire e completamente ispezionabile, realizzato in polipropilene che permette di accumulare fino a 432 litri per modulo. Grazie alla sua elevata resistenza meccanica, Aquabox può essere installato sia in aree urbane che in aree industriali dove è presente un intenso transito di mezzi pesanti.
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1. Con le soluzioni WallPepper/Group è ora
possibile decorare le superfici esterne grazie alla nuova carta da parati WallPepper/Off. Le facciate degli edifici diventano, così, veicoli per messaggi urbani di identità artistica o promozionale. 2. La linea JWall Tatami Jannelli&Volpi si ispira al Giappone e alle tecniche di intreccio artigianale delle tipiche pavimentazioni tradizionali. I rivestimenti della collezione JWall Tatami sono inoltre trattati con Viroblock, tecnologia antivirale e antimicrobica. 3. Nata da una riflessione di Giulio Cappellini sull’abitare contemporaneo, Grafismi è la nuova linea di carta da parati per interni della maison Or.nami. Ciascuna grafica si esprime nel suo potenziale decorativo attraverso la forza visiva del colore, ottenuta attraverso vibranti accostamenti ton sur ton. 4. Sinonimo di carte da parati verniciabili, i rivestimenti a rilievo Anaglypta sono realizzati in pasta di legno con texture tridimensionali. I motivi sono spesso ispirati a design originali di epoca vittoriana, ma l’azienda propone anche texture più contemporanee. 5. Élitis presenta tre nuove linee di carte da parati: Les petites histoires, ispirata all’arte delle miniature indiane (in foto); Volver con disegni colorati sull’effetto rafia della goffratura; Soie changeante che combina la goffratura con nuovi disegni tra cui una tinta unita sfumata. 6. Per il rivestimento delle pareti dell’ambiente bagno Scarabeo propone la nuova linea di carte da parati in sei diverse texture, disponibili in versione standard, per aree umide, e in versione in fibra di vetro, per le zone a diretto contatto con l’acqua.
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7. Stone di Ambientha riproduce su parete la matericità della pietra in tre versioni: sui toni del verde della pietra avventurina, Copper ispirata alle tonalità del rame e Turquoise con tonalità turchesi intense e avvolgenti. 8. Un incontro tra Africa e Italia per Art-Ai di Inkiostro Bianco, le carte da parati ispirate al lavoro del designer Giuliano Ravazzini e un collettivo di artisti dell’Africa occidentale, recuperando tecniche decorative antiche. 9. Il Centro Stile di Automobili Lamborghini e Zambaiti Parati hanno messo a punto una linea unica ispirata all'estetica iconica della casa automobilistica e ai dettagli delle sue auto super sportive. Nella nuova collezione 2021 spiccano i toni grigi, il rame e diverse tonalità di verde. 10. La serie Collezioni d’Arte di Tecnografica si arricchisce con le nuove grafiche di carta da parati disegnate dall’artista Margherita Leoni dedicate alle piante delle foreste brasiliane: otto soggetti completamente disegnati a mano e quindi stampati in digitale con l’esclusiva tecnologia SD.
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CAMBIANO LE ABITUDINI DI PAGAMENTO Secondo il report Lost in Transaction, frutto di una ricerca condotta tra marzo e aprile 2021 da Skrill (gruppo Paysafe), l’86% degli italiani ha cambiato le proprie abitudini di pagamento dall’inizio della pandemia. Il sondaggio afferma che il 59% ha sperimentato l’utilizzo di un nuovo metodo e la percentuale sale fino al 77% per i più giovani (18-24 anni). Ovviamente questa tendenza è frutto anche dell’impossibilità di effettuare pagamenti di persona durante i vari periodi di chiusura pandemica (33% a livello globale, 36% in Italia). Ma è anche un modo efficiente per monitorare le spese (26% in Italia) e per evitare di incappare in frodi (28% in Italia contro il 25% della media globale). Un terzo degli intervistati oggi è più informato sulle possibilità di pagamento a disposizione (42% in Italia contro il 38% della media) e una quota del tutto simile è più propensa a utilizzare alternative alla carta di credito o di debito per gli acquisti online (33% in Italia rispetto al 31% nel mondo).
ITALIANI TRE ORE AL GIORNO ONLINE Gli italiani passano in media tre ore al giorno a navigare tra web e social. E per più dell’80% di questo tempo usa uno smartphone. Ovviamente sono i più giovani quelli più attaccati allo schermo, con 3 ore e 42 minuti. Ma non
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solo. Anche la fascia tra i 35 e 44 anni sfiora comunque le 3 ore. La stima è di una ricerca della società americana di analisi e misurazione dei media Comscore, che ha monitorato gli andamenti nel corso degli ultimi 15 mesi. In questo contesto è comunque possibile individuare i trend di crescita strutturali e costanti di alcuni settori, per esempio quello dell’intrattenimento e dell’e-commerce, che secondo i ricercatori sono destinati a continuare anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria, rispetto alle discontinuità temporanee generate dalle fasi di lockdown e dal relativo cambiamento degli stili di vita.
to. Tanto per dare un’idea, nel 2015 i venti nella zona hanno permesso alla Danimarca di generare il 140% dell’energia necessaria per alimentare il proprio Paese.
UN’ISOLA PER PRODURRE ENERGIA EOLICA Il vento, per chi ce l’ha, è una grande fonte di energia alternativa. Per questo la Danimarca vuole produrre energia eolica con un’isola artificiale. Sarà costruita nel Mare del Nord, a circa 80 chilometri a largo della costa della penisola dello Jutland e dovrebbe essere in grado di generare 10 GW, cioè circa il fabbisogno energetico di 10 milioni di famiglie europee. L’isola avrà una superficie di 120 mila metri quadrati, immagazzinerà e trasmetterà energia dai vicini parchi eolici alla costa. Inoltre, l’energia eolica in eccesso dovrebbe servire a far funzionare un elettrolizzatore, che estrarrà l’idrogeno dall’acqua di mare senza emissioni di CO2. Ma non è un esperimento facile da riprodurre: l’isola sarà posizionata in una zona con fondali bassi e molto ven-
POCHI INVESTIMENTI IN FORMAZIONE DELLE PMI Solo due imprenditori italiani su dieci investono regolarmente per la formazione del personale nel campo della digitalizzazione. Lo rivela l’ultimo report di Cotec e Banca europea degli investimenti. Secondo la ricerca, nonostante l’Italia vanti un ecosistema dell’innovazione eccezionale, le nostre Pmi scontano ancora importanti ritardi in termini di adozione di tecnologie innovative e competenze digitali. YO U T R A D E
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Specialisti dell’ Isolamento Acustico III