YouTrade Giugno 2021

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MATERIE PRIME LA DISTRIBUZIONE ALLA SFIDA DEI PREZZI

EDILIZIA

SPECIALE DRENAGGIO

I 10 TREND PER IL 2022

LE SOLUZIONI PER STARE ALL’ASCIUTTO

Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

GIUGNO 2021 - 120

ISSN 2532 - 5671

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ANNO 14 - NUMERO 120 GIUGNO 2021

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Paolo Caliari, Massimo Colombo, Federico Della Puppa, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Daniele Menzio, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it

Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 120,00 (compresi numeri speciali) Copia singola € 5,00. Numeri speciali copia singola €15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication : mensile - 10 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 406 del 25-06-2008 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.



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INVESTIRE, UNIRSI O VENDERE? LA DISTRIBUZIONE EDILE DI FRONTE A NUOVE SCELTE giovedì 14 ottobre 2021 Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona) - ore 9,30

Per la distribuzione di materiali edili è un momento di svolta. Il dopo-pandemia richiede scelte che incideranno nel futuro, come investimenti in tecnologia, nello showroom, nella logistica. Ne vale la pena? Ci sono imprenditori che si interrogano su quale sia la strada giusta da imboccare: apportare nuovo capitale, cercare un accordo con altre realtà più strutturate oppure, ancora, gettare la spugna e vendere? Quali sono i pro e i contro? Sarà questo il tema centrale del XIV Convegno Nazionale YouTrade, che torna a svolgersi in presenza, oltre a essere trasmesso in diretta streaming su Facebook. Il convegno vedrà la testimonianza di protagonisti della distribuzione edile in una location piacevole, Villa Quaranta al centro della zona del Valpolicella, vicino a Verona. Non mancheranno la consueta analisi sulla congiuntura e le previsioni per il 2022. Inoltre, sono previste le consegne degli ambiti YouTrade Awards. Segnatevi la data in agenda!


XIV Convegno Nazionale

PROGRAMMA 9,00

Registrazione e welcome coffee

9,30

Quale futuro per le rivendite? Dieci domande a... Roberto Di Lellis, giornalista

10,00 La distribuzione edile di fronte a nuove scelte strategiche Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano

Main sponsor

Partner sponsor Roberto Di Lellis

10,40 La nostra distibuzione. La distribuzione degli altri. È applicabile un modello estero? Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 11,00 Talk Show, il modello di business è da cambiare? Modera Roberto Di Lellis

Giuliano Noci

11,25 Coffee break 11,40 La congiuntura dell’edilizia e le previsioni per il 2022 Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 12,30 YouTrade Awards 13,00 Light lunch Seguono webinar con approfondimenti su argomenti di attualità (a breve sarà disponibile il programma)

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Sponsor

Federico Della Puppa


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Sommario giugno Rubriche 11 Editoriale Emergenza casa: ora tornare a costruire 14 Econauta È più verde l'edilizia delle auto 14 Chiacchiere in cantiere Caccia all’idraulico 15 L'avvocato Il covid non taglia l'affitto 16 I fatti nostri Chissà chi lo sa 18 Digital News 20 Seggiole & Poltrone Attualità 22 Materie prime Arrivano i rimborsi per i super rincari? 30 Trend Le 10 rivoluzioni dell'edilizia 36 Immobiliare Con la fiducia torna il rogito 40 Salone del mobile Operazione recupero Rivendite 44 Vmc e clima Vola il business di aria fresca 50 Rassegna Le novità della termoidraulica 52 Rivendite news Eternedile, Zanutta, Bigmat 54 Showroom 56 I ferri del mestiere L'equivoco e-commerce 58 To Build

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I 10 trend che cambiano l'edilizia

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Immobili in ripresa, ma a macchia di leopardo

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Storia di copertina Tecnasfalti - Isolmant Wellness company per l'acustica

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Imprese Mapei Un pezzo di Milano ora è più verde Unifix Un pacchetto per vendere di più YouTrade News Muoviamoci Prezzi caldi? Comprate in casa Come si fa Rivendite per millennials

Speciale Drenaggio 78 Il mercato Sul territorio piovono ricavi 84 Tecnica costruttiva Pozzanghere addio se l'acqua se ne va 90 Aises Poca prevenzione, molti disastri 94 Rassegna Le soluzioni per il drenaggio Speciale Controsoffitti 98 Materiali Sopra la testa la quiete è d'oro 100 Rockfon Quanto è forte quel silenzio 102 Soluzioni Saint-Gobain, Eterno Ivica 104 Polymaxitalia Quando il silenzio calza a pannello Speciale Ambiente bagno 106 Il mercato Nell'arredobagno scorre l'ottimismo 108 Luxury Goods I Quaderni tecnici di YouTrade 120 Ambiente Materiali amici e nemici BioCasa 128 Materiali La plastica diventa verde 130 131 132 134

Digital House Ecco lo standard per l'hi-tech della casa Nice Arriva l'hub per tutto e tutti Hi-tech Controcopertina Geoplast Fare business è sempre più verde

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108 Una grande rassegna di nuovi prodotti per il bagno

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Editoriale

Emergenza casa: ora tornare a costruire

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l politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni», diceva Winston Churchill. Infatti lui, dopo aver vinto la Seconda guerra mondiale, le elezioni le perse. Chissà se i soldi europei del Next Generation Eu saranno gestiti pensando alle prossime generazioni piuttosto che alle elezioni, alle quali sembrano più interessati i partiti di governo e opposizione? Le città, la rigenerazione urbana, sono il classico tema che porta pochi voti, ma potrebbe migliorare la vita delle prossime generazioni. E anche, senza andare troppo in là, la vita che ci aspetta tra qualche anno. Certo, un programma di rigenerazione, che comprenda un’edilizia sostenibile e pronta alle sfide del futuro, in Italia è meno semplice per la struttura stessa del patrimonio immobiliare. A partire dal fatto che, paradossalmente, un freno deriva proprio dalla diffusa proprietà delle abitazioni. L’Italia è un Paese di piccoli proprietari. E registra la minore mobilità abitativa e del mercato dell’affitto. Solo il 21,2% delle famiglie sono in affitto, contro il 59% della Svizzera, il 49% della Germania, il 45% dell’Austria. Ma bisogna aggiungere che, per esempio, in Francia il 44% delle abitazioni gode di affitto calmierato, contro il 32% (teorico) dell’Italia. Che cosa c’entra la proprietà diffusa con la rigenerazione urbana? Basta pensare a che cosa significa mettere tutti d’accordo in un condominio per consentire l’accesso al superbonus, che non comporta spesa, per comprenderlo. Interventi come quelli del semplice ecobonus 65% si sono infranti spesso sul «no» di un paio di influenti proprietari di millesimi condominiali. A questo si aggiunge l’abbandono negli anni di una politica di edilizia popolare, per un male interpretato liberismo che delega solo al privato la licenza di un’attività di impresa. Giusto come principio generale, ma insensato nel caso di emergenze sociali come quella delle abitazioni. Con il conseguente, prolungato, esasperante blocco degli sfratti. Si costruisce poco e spesso con progetti non in linea con quelle che sono le esigenze del mercato. Secondo la Rur (Rete urbana delle Rappresentanze), associazione che raggruppa una decina di imprese e che ha come obiettivo quello di elaborare e sostenere proposte innovative per le trasformazioni della città e del territorio, la soluzione è lanciare un grande progetto di rottamazione e «affitto compatibile» con l’occhio rivolto ai fondi e alle politiche del Next Generation Eu. Non solo bonus 110%, insomma, perché intervenire unicamente sull’esistente ha il limite di congelare la condizione abitativa come si è venuta a stratificare. La soluzione, secondo Rur, è realizzare abitazioni nuove e sostenibili, con consumi di suolo ed energetici pari a zero. Come? Progettare, accanto alla rigenerazione tipo superbonus, anche la rottamazione degli edifici obsoleti. Per esempio, è l’indicazione, si potrebbe partire con un programma sperimentale per la realizzazione di almeno 20 quartieri sostenibili (uno per regione) nei prossimi cinque anni, destinati prevalentemente alle giovani generazioni, ma in una logica innovativa sia sotto il profilo dell’integrazione generazionale, sia sociale. Rur si è spinta anche a delineare il tipo di intervento: eco-quartieri con la realizzazione di 50 mila nuove abitazioni in cinque anni. I soldi? L’investimento dovrebbe venire principalmente da fondi e investitori istituzionali, a fronte di una ripartizione degli alloggi fra libero mercato, accesso alla proprietà per giovani under 35 anni con garanzie e incentivi pubblici, locazioni, short term rent, co-living ed edilizia sociale. È un’idea stimolante. Ma ha un difetto: difficilmente entrerà in uno slogan elettorale.

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Rubriche E C O N A U TA

È più verde l'edilizia delle auto

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ra il dire e il fare... Il vecchio proverbio sembra tagliato apposta per frenare gli entusiasmi di un’economia green. Intendiamoci: chi mai è contrario a consumare meno energia, alla sostenibilità, a un equilibrio eco compatibile? Nessuno. Eppure, le cose non sono così semplici. Per esempio, in Italia è difficile produrre energia rinnovabile. Le auto elettriche, sinonimo di aria pulita e sostenibilità, continueranno a essere spinte da energia prodotta principalmente da petrolio e gas. Quindi, non sono per nulla verdi. Non ci credete? Eppure la prova c’è: riguarda le aste indette dal Gse, Gestore dei servizi energetici. Si tratta di aste per assegnare gli incentivi pubblici alle centrali eoliche, fotovoltaiche, idroelettriche, geotermiche, a biomasse e così via. Ci si aspetterebbe una ressa per aggiudicarsi incentivi e produzione di energia pulita. Invece no. L’ultima asta, per esempio, metteva a disposizione incentivi per una potenza di 2.461 megawatt. Le aziende hanno presentato offerte vincitrici per 298 megawatt. Cioè il 12% della disponibilità totale, o il 5% se si contano le sole aste. Come mai? Paradossalmente, uno dei problemi principali è proprio la difesa dell’ambiente. Le aziende dell’energia, infatti, si trovano strette tra l’ambientalismo che promuove la transizione energetica verso l’elettricità rinnovabile, e quello che desidera la salvaguardia del paesaggio, della tutela degli habitat e della conservazione culturale e che fa leva su sovrintendenze, burocrazia, cittadini che non vogliono avere

la vista su pale eoliche o tappeti di pannelli fotovoltaici. Voi vorreste avere una seconda casa al mare o in montagna con vista su una foresta di pale eoliche? Oppure una distesa di pannelli fotovoltaici sui morbidi colli toscani, che tra l’altro attirano turisti (con i loro soldi) da tutto il mondo? Due esempi estremi, ma che si confrontano con quella che è la realtà. È sensato ipotizzare di alimentare milioni di vetture spinte da un motore elettrico con i pochi pannelli fotovoltaici e le pale eoliche? Ecco perché la transizione alla sostenibilità più sensata non riguarda le fonti di energia alternativa, che sono utili per carità, ma marginali. È piuttosto tagliare i consumi. E sappiamo che una grande fetta di spreco energetico è da imputarsi ai consumi domestici, agli edifici energivori. Quindi, qual è, secondo voi la strada migliore da percorrere: comprare auto elettriche o ridurre drasticamente i consumi degli edifici? Federico Mombarone Giornalista

CHIACCHIERE IN CANTIERE

Caccia all’idraulico

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hi ha il pane non ha i denti. Per dirla in un’altra maniera, chi ha un superbonus a disposizione non ha chi lo traduce in atto pratico. Le aziende edili sono alle prese con i super aumenti delle materie prime. Ma non solo: quando si è messo in moto il meccanismo dei superbonus le imprese si sono trovate a gestire la saturazione dell’offerta. E sul mercato si è scatenata la caccia alla manodopera qualificata. Idraulici, elettricisti e posatori di piastrelle, esperti di cartongesso: sono le figure professionali più richieste e che è sempre più difficile trovare. Risultato: come vuole la legge del mercato, quando un prodotto o un servizio hanno una domanda maggiore dell’offerta, i prezzi aumentano. Si assiste così al rincaro dei costi delle lavorazioni, spinto anche dal meccanismo di cessione del credito o dello sconto in fattura (che, secondo alcuni, porta i prezzi persino a raddoppiare). E questo si traduce in un rischio: l’Agenzia delle Entrate in una circolare del 2020 ha sottolineato (riguardo al bonus facciate, ma vale per tutti) che «resta fermo il potere dell’amministrazione, nell’ambito delle attività di controllo, di verificare la congruità tra il costo delle spese sostenute, oggetto di detrazione, e il valore dei relativi interventi eseguiti». In sostanza, se i prezzi sono esagerati, scatta il controllo del fisco. Ma, in realtà, questo ammonimento è ignorato nella quasi totalità dei casi: le aziende, dopo anni di vacche magre, si sono gettate sui bonus con l’intento di non farsi scappare questa occasione di business imperdibile (e che non ritornerà). Anche perché, come sanno bene progettisti ed esecutori (ma è un po’ meno noto ai clienti finali), quando si mette mano a una ristrutturazione coperta da bonus, ci sono tanti altri lavori collaterali, extra bonus, che concorrono a far lievitare i costi. Certo, il superbonus deve attenersi ai massimali e ai prezzari ufficiali, ma le opere di rifacimento di facciate, singoli lavori per l’efficientamento energetico, manutenzioni straordinarie di ambienti interni a una casa non sono tutte soggette a verifiche di congruità. Dalla pulizia post lavori nel condominio, alla scelta di materiali che sono necessari per interventi collaterali, le vie della spesa sono infinite. Con buona pace di chi spera di rifarsi la casa gratis. Franco Saro giornalista

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L’AV V O C ATO

Il covid non taglia l'affitto

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introdurre la possibilità, e comunque non l’obbligo, di rinegoziare le condizioni economiche di un contratto ovvero ridurre definitivamente a determinate categorie di imprenditori i canoni di locazione per un certo numero di mensilità, lo ha detto espressamente, come nei casi dei concessionari di impianti sportivi pubblici e dei conduttori in locazione di palestre, piscine e impianti sportivi privati (rispettivamente con gli articoli 216, commi 2 e 3, d.l. n. 34/2020, convertito nella l. 77/2020). Per gli altri rapporti di locazione (e comunque anche per le locazioni concernenti palestre, piscine o impianti sportivi di privati relativamente ai canoni successivi al mese di luglio 2020 in mancanza di rinegoziazione consensuale), si deve ritenere che il richiamato articolo 3, comma 6-bis, del decreto legge n. 6/2020 non abbia disposto alcun abbuono o riduzione definitiva dei canoni. Semmai, secondo il Tribunale di Roma, la disposizione permette di ritenere temporaneamente giustificati i mancati o ritardati pagamenti relativi ai canoni maturati durante le restrizioni contro il covid-19, fermo restando l’obbligo di pagamento di detti canoni alla cessazione delle misure restrittive, impedendo quindi risoluzioni per inadempimento e convalide di sfratti intimate per canoni scaduti durante le suddette restrizioni, qualora le morosità così accumulate vengano sanate una volta cessata l’emergenza con la ripresa regolare delle attività. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu

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l Tribunale di Roma ha accolto la domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento della conduttrice. E ha confermato l’ordinanza provvisoria e la condanna della società conduttrice alla restituzione dell’immobile, al pagamento dei canoni non corrisposti, con l’aggiunta degli interessi e alla rifusione delle spese di lite. Nel corso della sentenza, il Tribunale ha esaminato i rimedi previsti dalle disposizioni dell’ordinamento giuridico a fronte delle ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione, totale o parziale, per cause non imputabili al debitore, ovvero di quelle di eccessiva onerosità sopravvenuta. I giudici hanno rilevato che tali rimedi non sono in sintonia con le esigenze espresse dalla conduttrice, dal momento che la stessa ha dichiarato non già di voler risolvere il contratto, bensì di voler proseguire il rapporto a canone ridotto, ritenendo di aver diritto alla rinegoziazione delle condizioni economiche del contratto e, in mancanza di accordo con la controparte, di poter ottenere in giudizio le richieste riduzioni. Senonché, tranne che in alcune ipotesi espressamente previste dalla legge, né i doveri di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto né il dovere di solidarietà sociale di cui all’articolo 2 della Costituzione consentono di ritenere esistente nel nostro ordinamento un obbligo di rinegoziazione dei contratti divenuti svantaggiosi per taluna delle parti, ancorché in conseguenza di eventi eccezionali e imprevedibili, e un potere del giudice di modificare i regolamenti contrattuali liberamente concordati dalle parti nell’esercizio della loro autonomia contrattuale. Pertanto, il Tribunale esclude che sussista il dovere di una parte di agire in modo da preservare gli interessi dell’altro contraente, anche quando ciò comporti un sacrificio sicuramente apprezzabile, quale è da ritenere quello richiesto alla locatrice con la richiesta decurtazione del canone locatizio. Secondo il Tribunale, quando il legislatore ha voluto

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Rubriche I FAT T I N O S T R I

Chissà chi lo sa

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l mercato sta filando come un treno e molti, guardando i dati, non credono ai loro occhi. Più che altro, temono di doversi svegliare improvvisamente da questo gradevole sogno. Quanto durerà? Nessuno riesce a immaginarlo: non la produzione che, dopo essere diventata matta per trovare le materie prime, e faticando ancora parecchio, è in difficoltà nell’evasione degli ordini; non la distribuzione che sta cercando tutte le strade percorribili per soddisfare, a sua volta, le richieste dei clienti; non imprese e operatori specializzati che devono rifiutare i lavori perché già da un pezzo in overbooking, come un volo per località esotiche dopo la stretta pandemica. Bello, no? Forse sì, forse no. Infatti, se anche per le varie e conosciute ragioni il lavoro è decollato, il clima di incertezza permane. Per il semplice fatto che non siamo in una situazione normale e la storia dell’edilizia nazionale insegna che dopo effervescenti boom e impalpabili bolle varie, il mercato ha sempre riservato dolorose cadute. Certo, potremmo anche smetterla qui (non siamo mai contenti?) e goderci il momento pur con le sue materiali difficoltà, prima o poi la situazione si normalizzerà. Prima o poi quando? Nessuno lo sa. Con ogni probabilità, la vivacità del mercato meriterebbe qualche investimento nella propria azienda. Ma chi si fida? Nessuno. Tanto per cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza la presunzione di riuscirci, ho domandato a un po’ di rivenditori come pensano di chiudere questo scombinato 2021. Come era facile immaginare, la prima risposta è stata: non lo so, in ossequio al sentiment dominante di queste righe. Ma incarnando per qualche

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attimo lo spirito di Cino Tortorella, mai dimenticato conduttore della trasmissione televisiva che dà il titolo a queste note (i miei coetanei possono rivangare fra i ricordi in bianco e nero della TV d’antan, tutti gli altri si possono tranquilla-

La congiuntura di settore va così bene che nessuno quasi ci crede. Guai però a cercare di fare previsioni, viviamo un raro esempio di incertezza positiva che ha risvolti melodrammatici. Però, intanto, si lavora. Ma fino a quando? mente affidare a google) ho sollecitato un po’ di sana immaginazione e le risposte sono finalmente diventate positive. Anzi, molto positive, sempre che i fornitori consegnino e i clienti abbiano pazienza (qualità che non pare molto popolare, al momento) e non vadano nel frattempo da qualche altra parte (dove, poi?) a fare i loro acquisti. Si tratta, ovviamente, di una variante fiduciosa di «non lo so», ma è bello ascoltare voci che, una volta tanto, provano a guardare con fiducia al futuro. Ma il nostro è un settore operativo che

ha l’inossidabile crisma della concretezza. Non siamo fiduciosi perché è bello esserlo, ma piuttosto perché puntiamo molto sugli effetti delle agevolazioni fiscali che, grazie anche alle ultime semplificazioni, da un lato stanno mettendo ancora più in crisi il “sistema”, dall’altro penso ci stiano regalando un po’ di profondità nella programmazione nel breve e medio termine. Se il governo potesse fare un piccolo, ulteriore sforzo e allungare i termini delle scadenze dei benefici fiscali di un paio d’anni, con ogni probabilità si potrebbe iniziare a parlare di ripresa vera. Plausibilmente saremmo tutti più tranquilli e, finalmente, sapremmo come chiuderà quest’anno e anche i prossimi, sapremmo anche come organizzare la nostra attività e quali investimenti fare, e magari anche prevedere servizi utili per i nostri clienti. Un discorso pieno di se e di ma, me ne rendo conto, e sarei un pessimo concorrente del vecchio programma tv Chissà chi lo sa, ma mi appoggio idealmente a una realtà che appare solida, e che però, a livello previsionale, non riesce ad andare al momento oltre la settimana o giù di lì. Per quanto riguarda i dati reali, il mio vicino qualche giorno fa mi ha avvicinato per avvisarmi che avrebbe provveduto alla ristrutturazione della sua casa, approfittando del Superbonus 110%, e che la cosa avrebbe probabilmente creato qualche disagio. Bene, gli ho detto, e quando pensa di iniziare i lavori? La risposta è stata: forse a novembre. Anche lui non lo sa. di Roberto Anghinoni Giornalista G i u g n o

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LA CERAMICA VA A IDROGENO Porcelanosa e Iberdrola hanno firmato un accordo per integrare un sistema a idrogeno verde e una pompa di calore nei processi termici della fabbrica di ceramica. Un piano utile alla decarbonizzazione ed essenziale per la transizione ecologica. La lotta al cambiamento climatico e la distribuzione equa delle risorse principali sono due assi prioritari per Porcelanosa, le cui misure di sicurezza ambientali fanno un passo avanti con il progetto GreenH2Ker in collaborazione con Iberdrola. www.youtradeweb.com/

2 UN SUPERBONUS PER 900 CONDÒMINI In Umbria, Engie, in collaborazione con Germini Multiproprietà trasforma il Villaggio Residenziale Il Girasole, complesso di 252 appartamenti in cui vivono circa 900 persone, rendendolo completamente smart e green, cogliendo appieno le opportunità del superbonus 110% e ponendo le basi per nuovi paradigmi energetici per condomini sempre più sostenibili. È tra i primi e più importanti progetti di riqualificazione. http://www.casacondominio.net/

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3 AL VIA IL CAMPUS DEL POLIMI Inaugurato il nuovo Campus del Politecnico di Milano. Ideato da Renzo Piano e progettato da Ottavio Di BlasiOdb&Partners: una radicale riorganizzazione degli spazi del complesso e la trasformazione in un moderno Campus. Il Politecnico ha aperto alla sua comunità uno spazio alberato di circa 9 mila metri quadrati, nuovi edifici che comprendono i laboratori LABora e la rete di laboratori per l’Architettura. https://www.youbuildweb.it/

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seggiole & poltrone PIETRO GEREMIA SALE AL COMANDO DI SAN MARCO GROUP Passaggio generazionale per San Marco Group, consolidata realtà del settore vernici. Pietro Geremia è stato nominato presidente e amministratore delegato nel corso dell’ultimo consiglio di amministrazione, composto per il 50% da membri indipendenti esterni e per il 40% da donne, subentrando così al padre Federico, che rimane consigliere e presidente onorario. Il passaggio del timone è stato pianificato con una lunga preparazione al ruolo: Pietro Geremia prende in mano una realtà solida, fondata oltre ottant’anni fa dal bisnonno, che oggi vanta un portafoglio di sei marchi di proprietà (San Marco, Abc, Eurobeton, Eurocolori, Novacolor e Tjæralin), conta circa 300 dipendenti ed è presente in più di cento Paesi con un fatturato di 82 milioni di euro. Prima di entrare a far parte dell’azienda sino ad ora gestita dal padre, Pietro Geremia ha conseguito con lode la Laurea in

20

Economia Aziendale e Management alla Bocconi, per poi completare la sua formazione dirigenziale e accademica presso l’Hk University of Science & Technology di Hong Kong, la Cranfield School of Management in Inghilterra e l’Insead in Francia. Successivamente ha intrapreso un’importante esperienza professionale in India nel dipartimento marketing & sales di Asian Paints, azienda di vernici leader che detiene il 65% della quota di mercato indiano, fra le migliori al mondo nel campo dei rivestimenti decorativi e industriali con 26 stabilimenti di produzione. Ha deciso quindi di entrare in San Marco Group nove anni fa, prima come marketing manager, poi passando alla direzione commerciale fino a rivestire negli ultimi quattro anni il ruolo di vice presidente e direttore commerciale di Gruppo (carica, quest’ultima, che continuerà a ricoprire ad interim fino alla nomina di un sostituto).

RINNOVATO IL COLLEGIO SINDACALE DI HABITECH Dopo quattro mandati è stato rinnovato il collegio sindacale di Habitech, il distretto tecnologico trentino. Sono stati eletti Paolo Bresciani, come presidente, Eva

Manfrini e Stefano Manzani, che rimarranno in carica per il prossimo triennio. Lo ha deciso l’assemblea dei soci, presieduta da Marco Giglioli, che hanno anche approvato il bilancio 2020. Nonostante il periodo di lockdown e le riaperture a singhiozzo, il 2020 si è concluso con un utile di 50.305 euro.

FABIO TAROZZI VICEPRESIDENTE DI FEDERMECCANICA Federico Visentin, presidente designato di Federmeccanica, ha presentato la sua squadra prima dell’elezione in agenda il 25 giugno con l’assemblea generale dell’associazione. Il consiglio generale ha quindi approvato i sette vicepresidenti con deleghe operative per il biennio 2021-2023. Fabio Tarozzi, presidente e amministratore delegato di Siti B&T Group, è stato confermato per il secondo mandato con delega ai Rapporti con i Territori: sarà chiamato a gestire un processo strutturato di ascolto e informazione con i territori per la raccolta di stimoli sui temi di maggiore interesse per le imprese e un’efficace implementazione delle azioni da intraprendere.

M a g g i o

2 0 2 1


CHECK DI METÀ ANNO PER LA DISTRIBUZIONE EDILE Il punto della situazione tra superbonus, rincaro delle materie prime, aspettative e previsioni Mercoledì 14 luglio 2021 - ore 16.00 (modalità WEBINAR) PROGRAMMA 16,00

Introduzione Roberto Di Lellis, giornalista

16,05

I dati sulla congiuntura: il 2020 e il primo semestre 2021 Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade

16,30

I temi del XIV Convegno YouTrade Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano

16,45

Convegno YouTrade, l’agenda Virginia Gambino, editore

17,15

Come va il business di gruppi e consorzi Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade

17,40

Domande & Risposte


ttualità M AT E R I E P R I M E

ARRIVANO RIMBORSI PER I SUPER RINCARI? L’aumento dei prezzi di metalli e legname ha messo in ginocchio molte imprese della produzione e si riflette negativamente sulla distribuzione. Ma il governo ha studiato un provvedimento di sostegno per calmierare i costi

di Giuseppe Rossi

S 22

O L O

E P

G i u g n o

A R

2 0 2 1


B A

IL PREZZO DEL RAME IN DOLLARI

PREZZO DEL LEGNAME IN DOLLARI

O B

A N

G i u g n o

2 0 2 1

I T

23


Attualità interviste a cura di Veronica Monaco

L’opinione della distribuzione

MERCATO GELIDO PER IL CAPPOTTO

24

DOMENICO AMORE, RESPONSABILE COMMERCIALE ADICEM

avviso qualche produttore sta speculando su questi materiali legati al

Domanda. Quali sono i materiali che in questo momento sono

bonus. Diversa invece la questione relativa al ferro e al legname, che

più difficili da reperire?

effettivamente si trova con difficoltà, e quindi sta subendo aumenti in

Risposta. Sono soprattutto gli isolanti per i sistemi a cappotto. Non

qualche modo giustificati.

si trovano i pannelli, né in Eps né in poliuretano, e ci sono difficoltà

D. Dunque la scarsa reperibilità del materiale isolante è una

anche nel reperire i tasselli in plastica certificati e le reti. I fornitori hanno

peculiarità tutta italiana?

allungato le date di consegna a ottobre.

R. Sono in contatto con un broker che opera fuori dall’Italia e non

D. Come state fronteggiando questa situazione?

mi segnala problemi di reperibilità con l’isolante. Resta però il

R. Attualmente stiamo lavorando più sulle prenotazioni che sulle

problema dei costi di trasporto che farebbero lievitare il prezzo in

conferme d’ordine. Quando c’è la disponibilità e i fornitori ci possono

maniera esponenziale.

confermare i prezzi, allora prenotiamo i materiali. Dopodiché si procede

D. Sul fronte del rincaro dei prezzi a che punto siamo?

al preventivo, all’ordine effettivo e alla

R. Ci sono articoli su cui non stiamo

consegna presso i nostri magazzini. In

neanche facendo delle offerte. Da un

questo momento non c’è possibilità di

mese, ad esempio, abbiamo smesso

lavorare in altro modo.

di fare quotazioni per i ponteggi. La

D. Le tempistiche di consegna

società che ci fornisce da diversi anni

si sono dilatate tantissimo: di

è in grosse difficoltà nel recuperare

quanto mediamente?

la materia prima e non garantisce i

R. Prima si parlava di un paio di

prezzi da un giorno con l’altro. Gli

settimane fra ordine e consegna,

aumenti sono veramente pesanti,

massimo 11 giorni lavorativi. Ora si

tanto da essere raddoppiati nel giro

parla di mesi.

di un paio di mesi. Addirittura oggi,

D. E nei confronti dei vostri clienti

se dovessi acquistare un ponteggio,

come state agendo?

dovrei anticipare almeno il 50%

R. Cerchiamo tra i vari fornitori chi

dell’importo

ci dà disponibilità di materiale nella

il prezzo. Dopodiché quando c’è

maniera più celere possibile. Oppure

la disponibilità e si va avanti con

per

poter

bloccare

prediligiamo chi riesce a offrirci il pacchetto completo in modo da

la produzione, passerebbero poi dei mesi per avere il materiale

evitare al cliente di impazzire con la ricerca dei certificati. Stiamo

ordinato. Insomma non si riesce a lavorare bene sulla prevendita.

cercando di ottimizzare il tutto facendo più ricerche per i singoli ordini.

D. E per il legname e i metalli, a quanto sono arrivati i rincari?

D. La vostra attività quotidiana di rivendita è in difficoltà?

R. Da gennaio a oggi i prezzi si sono triplicati raggiungendo cifre

D. Sia noi che i nostri clienti siamo abituati a lavorare con tempistiche

assurde. I tempi di consegna non si sono allungati di molto, più che

differenti. Gli ordini erano quasi gestiti “oggi per ieri. Andare a gestire

altro sono i prezzi a essere lievitati parecchio.

un ordine con due o tre mesi in anticipo è molto difficile.

D. Quanto durerà questa dinamica?

D. Questa situazione sta mettendo in difficoltà la partenza dei

R. Credo che fino a dicembre questa situazione continuerà

lavori per il superbonus?

sicuramente. Le prenotazioni di isolanti sono arrivate fino a novembre.

R. Credo proprio che il superbonus sia in parte la causa di questi

Poi speriamo in un intervento dello Stato o in qualche soluzione, perché

aumenti e della scarsa reperibilità del materiale isolante. A mio

se si continua così non si andrà molto lontano.

G i u g n o

2 0 2 1


L’opinione della distribuzione

I PREZZI? PUNTIAMO SU UNA STABILIZZAZIONE FEDERICO NESSI, DIRETTORE COMMERCIALE DI ETERNEDILE Domanda. Alcune materie prime al momento sono quasi introvabili: quali sono i materiali che reperite con maggiore difficoltà? Risposta. Indubbiamente i materiali più difficili da reperire sono gli isolanti, anche se effettivamente si stanno riscontrando problemi anche su legnami e prodotti metallici. D. Come si stanno comportando i produttori nei confronti dei distributori? R. Purtroppo i fornitori subiscono a loro volta, a causa dei produttori di materie prime che lavorano in regimi di oligopolio. È innegabile che si siano verificate anche situazioni speculative. Rimane il fatto però che, finita questa situazione, privilegeremo i fornitori che hanno avuto comportamenti collaborativi, cercando di venirci incontro, a differenza di chi si sta approfittando della situazione, dimenticandosi che non sarà sempre così. D. Inevitabilmente, anche i tempi di consegna si sono dilatati in maniera spropositata: quali sono al momento le maggiori problematicità? R. I tempi di consegna più lunghi riguardano gli isolanti.

Scopri tutta la gamma specializzata per e, lich l a t me ione. e r rtu solaz e p co nto, i , a i ner name o t t la dizio con

D. Come state agendo per arginare la situazione? R. Grazie ai nostri volumi, cerchiamo di fare valere la nostra posizione sul mercato. D. Sul fronte dei rincari dei prezzi, invece, com’è la situazione e

utensili manuali

come la state affrontando? R. Privilegiamo i fornitori che cercano di mediare con raziocinio gli aumenti di prezzi e a nostra volta mediamo in sell-out tali aumenti. D. A vostro avviso, quali sono le cause di questa dinamica e quali

macchine per lamiera

sono le vostre previsioni per il futuro? R.

Si tratta di una serie di

elementi,

tra

cui

l’aumento

della domanda cinese e di quella americana, l’uscita dalla pandemia, il superbonus, senza dimenticare pressioni speculative di chi vuole approfittarsi della situazione

Questa

situazione non terminerà a breve, ma non è nemmeno sostenibile lungo

periodo,

quindi

confidiamo in una stabilizzazione nel medio periodo.

G i u g n o

2 0 2 1

impermeabilizzazione

rivetti tasselli viti

congiunturale

macroeconomica.

nel

stagnatura e

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25


Attualità L’opinione della distribuzione

MA C’È LUCE IN FONDO AL TUNNEL RINO ORSOLINI, TITOLARE ORSOLINI

D.

Domanda. Come state gestendo

esponenzialmente: di che cifre

l’attuale

stiamo parlando?

situazione

della

prezzi

sono

aumentati

mancanza e del rincaro delle

R. L’acciaio è triplicato, il legname è

materie prime?

aumentato tra il 50 e il 70%, la plastica

R. Tutto sta nella parola gestire. Erano

del 30-40%. Al momento non stanno

tantissimi anni che non si assisteva

aumentando pavimenti, rivestimenti

a questo bailamme sul mercato.

e sanitari, anche se ci sono problemi

Stiamo facendo ordini programmati,

di consegna anche su questi prodotti,

specialmente quelli per il materiale

con ritardi stimati tra le due e le quattro

professionale

cioè

settimane.

termoidraulica

e

ferramenta, materiale

da

D. Come state gestendo i ritardi

costruzione. Abbiamo un colloquio

nelle consegne?

costante e giornaliero con i nostri

R. Ci siamo organizzati per avere

fornitori, con cui lavoriamo da moltissimi

materiale costante a prescindere dagli

anni, per tenere sotto controllo questi

ordini. Abbiamo programmato tutti gli

aumenti e la disponibilità dei prodotti.

ordinativi dei materiali, da scaricare

D. Quali sono i materiali che avete

man mano nei punti vendita.

più difficoltà a reperire?

D.

R. Gli isolanti. Abbiamo ordinato

dinamica?

il materiale, qualche centinaio di

R. Per parlare di sgonfiamento dei

autotreni, che andremo a scaricare da

prezzi, credo dovremmo aspettare

qui a ottobre. Sono ordini programmati,

settembre e ottobre. Spero che nella

ma con la variante del prezzo che ci

seconda parte dell’anno la situazione

viene comunicato qualche settimana

26

I

Quanto

terminerà

questa

migliori e si fermi questa rincorsa

prima della consegna. Scarseggiano anche l’alluminio, l’acciaio, il

all’aumento. Anche perché è difficilissimo gestire questa incertezza con

legname, le caldaie perché non arriva la componentistica dalla Cina. I

i clienti, oltre che per le stesse imprese che devono fornire poi i materiali

costi dei container sono passati da 3 mila dollari a 9 mila dollari.

per gli appalti.

D. Questa problematica degli isolanti è legata o trascende il

D. Nella sua esperienza lavorativa, le era mai capitata una

superbonus?

situazione del genere?

R. La problematica degli isolanti è legata solo in minima parte

R. Mai. Non c’è mai stata un’impennata così repentina e con questa

all’incentivo superbonus. La causa principale del forte rialzo dei

dinamica. Prima sono cominciati ad aumentare i prezzi, nel periodo

prezzi e della scarsa disponibilità dei materiali isolanti è la difficoltà

tra dicembre e gennaio, poi verso marzo è cominciata a venire meno la

nel reperimento nel mercato internazionale della materia prima

disponibilità del materiale.

indispensabile per la produzione.

D. La situazione è uguale in tutta Europa o l’Italia mostra una

D. Quali sono dunque le cause?

congiuntura particolare?

R. Prima di tutto la legge della domanda e offerta. Se la domanda è

R. Credo che la situazione sia generalizzata. Se manca il materiale,

molto superiore all’offerta, i prezzi inevitabilmente aumentano. Poi

scarseggia un po’ ovunque. C’è però da dire che, rispetto ad altri, il

sicuramente molti ne stanno approfittando, rincarando ancora di più

settore dell’edilizia in Italia è stato meno danneggiato dalla pandemia e

la dose. Questa situazione, inoltre, è legata anche alla Cina che, uscita

tutti stiamo lavorando, chi più chi meno. Tutta l’Italia si sta muovendo, i

prima dalla pandemia da covid, ha accumulato molto materiale. Questo

dati sono confortanti e si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Certo,

ci dovrebbe far riflettere sugli effetti della delocalizzazione. Dobbiamo

si dovrà iniziare a ripensare alla delocalizzazione delle produzioni

riportare alcune produzioni in Europa, non possiamo più essere legati

in Oriente e prendere seri impegni verso la sostenibilità. Restiamo

mani e piedi alla Cina come adesso.

comunque sempre positivi.

G i u g n o

2 0 2 1


L’opinione della produzione

SIAMO IN UN MOMENTO CRUCIALE GIANDOMENICO GIOVANNINI,

raffreddamento, o perlomeno un arresto, nella crescita dei prezzi per la

AMMINISTRATORE DELEGATO DI LATERLITE

maggior parte delle materie prime. Probabilmente saranno mantenute

Domanda. Qual è la situazione sul fronte del rincaro dei prezzi

queste quotazioni molto elevate, e nei prossimi 12-24 mesi si dovrebbe

delle materie prime?

rientrare verso prezzi più ragionevoli, in linea con il passato. Anche se sul

Risposta. I motivi alla base di questa indisponibilità di materiali sono

mercato italiano la situazione è ulteriormente surriscaldata dalla questione

legati a dinamiche post-covid, che hanno creato una bolla speculativa

degli incentivi, sia per il superbonus 110% che per gli altri bonus casa, che

internazionale. Il nostro prodotto base, l’argilla espansa, è prodotta in

hanno creato un contesto veramente congestionato.

Italia e non risente di queste dinamiche. Invece alcuni prodotti, legati

D. State mettendo in atto delle strategie particolari per gestire

all’approvvigionamento internazionale di alcune materie prime, in

questa situazione?

particolare chimiche, stanno subendo problemi. Il nostro gruppo risente

R. È stata veramente una fiammata repentina e in qualche caso, sia a

moltissimo del rincaro della plastica, aumentata del 50% nel giro di sei

livello di risorse umane sia di impianti, si fa molta fatica a stare dietro

mesi, che è alla base degli imballi di una serie di prodotti, come sacchi

alla domanda per alcune categorie merceologiche. Laterlite ha

predosati o Leca. Eravamo molto attenti alla Plastic Tax, che sarebbe

perfezionato a fine 2020 l’acquisto del 100% di Grascalce e del sito

dovuta entrare in vigore a giugno dell’anno scorso, e che poi è stata

produttivo di Trezzo. Il gruppo aveva pianificato per tempo degli

posticipata a inizio 2022. Abbiamo subìto anche un forte rincaro del

importanti investimenti industriali per aumentare la propria capacità

legno e iniziamo a vedere dei potenziali aumenti rilevanti anche sul fronte

produttiva, ma purtroppo la burocrazia ha accumulato alcuni mesi di

dell’energia e del gas alla base della produzione dell’argilla espansa.

ritardo. Auspichiamo che il piano di investimenti programmati sarà

D. Ci sono altri materiali su cui state avendo difficoltà?

operativo nella seconda parte del 2021.

R. Abbiamo registrato ritardi, anche di un mese e più, sulle resine

D. Come si riflette questa condizione del mercato nel rapporto

epossidiche che servono per i sistemi di rinforzo strutturale Frp e altre

con i rivenditori?

soluzioni della gamma Laterlite. Ritardi, di certo non paragonabili a quelli

R. Laterlite ha sempre offerto un servizio puntuale, garantendo la

dei materiali isolanti e legati soprattutto al mercato internazionale, che

disponibilità di tutti i materiali. C’è stato qualche imbarazzo quando, a

non sono da noi controllabili. Infine, anche i tempi di consegna dei coils

causa di fenomeni internazionali, abbiamo dovuto ritardare le consegne

e altre materie prime metalliche, come l’acciaio, che utilizziamo per i

di alcuni materiali. Non è il nostro modo di lavorare, ma il rapporto di

connettori antisismici perimetrali per

collaborazione storico con i rivenditori e l’analoga situazione in cui

il rinforzo dei solai, stanno subendo

versano altre aziende, che si trovano a gestire situazioni anche peggiori,

ritardi di tre-sei mesi, con rincari anche

ha permesso di continuare a lavorare per cercare di non rallentare i

del 250%. Per fortuna abbiamo in

cantieri. Faccio l’esempio di Ruregold, azienda del gruppo che si occupa

passato fatto scorte molto lungimiranti.

di rinforzi strutturali e sta crescendo molto anche grazie al sismabonus,

D. Come state affrontando questa

specialmente in Centro Italia. Iniziamo ad avere i primi ordini fermi, non

situazione sul fronte commerciale?

per indisponibilità dei materiali, ma perché mancano gli isolanti per i

R. Siamo in un momento di decisione

prossimi due-tre mesi per i cappotti. Normalmente, infatti, si combina il

cruciale.

abbiamo

rinforzo antisismico con il cappotto, ma nell’attesa che arrivino i materiali

ancora riversato sul mercato della

isolanti, non si affittano i ponteggi, visto anche il loro costo elevato. Quindi

distribuzione questi aumenti, facendo

i ritardi di consegna di altri materiali stanno creando blocchi e rallentando

da ammortizzatore tra gli aumenti

anche alcuni nostri lavori, nonostante il 95% degli articoli Laterlite siano in

delle materie prime e il mercato finale.

pronta consegna.

A breve, però, dovremmo stilare nuovi

D. Il blocco dei cantieri rischia di far perdere l’opportunità dei

listini e riportare necessariamente sul

superbonus?

mercato questa dinamica di prezzi, che

R. Le aziende, i progettisti e tutta la filiera delle costruzioni ci hanno messo

non sappiamo quanto durerà.

un po’ di tempo a prendere le misure del superbonus. Credo che i lavori

D. Quali sono le sue previsioni?

legati ai bonus si faranno ancora per un paio di anni. Poi staremo a vedere

R.

Credo

Finora

che

non

nella

seconda

parte dell’anno si vedrà un lieve

se sarà stata una crescita drogata o l’inizio di una ripresa strutturale per il mercato delle costruzioni.

27


Attualità L’opinione della produzione

UNA TEMPESTA PERFETTA, CHE NON FINIRÀ TANTO PRESTO materia prima? R. Lo stirene è una commodity venduta in tutto il mondo. Dai produttori di stirene non arrivano informazioni di speculazioni, perché sarebbe quasi un reato in regime di oligopolio, ma giungono notizie di problemi relativi alla produzione. Ci sono state delle interruzioni nella produzione sia in Europa che negli Stati Uniti, a cui si è aggiunta la Cina che sta spingendo tantissimo sul fronte del mercato interno. Tutto questo ha generato un aumento dei prezzi dello stirene, che è più che raddoppiato. C’è poi la situazione particolare del cosiddetto grigio. D. Cioè? R. Diversi produttori di materiale additivato hanno avuto problemi o comunque hanno assunto delle strategie particolari. Queste situazioni hanno generato una riduzione dell’offerta in Europa, a cui è corrisposta un’amplificazione degenerata della domanda per questo materiale specifico. Si è innescato quindi un corto circuito, che non ha responsabili particolari, ma ha tutte le caratteristiche della tipica tempesta perfetta. Meno offerta della materia prima, più domanda del prodotto finito, e i trasformatori nel mezzo, con tutti i loro vincoli tecnologici e produttivi. D. Era mai successa una situazione del genere in passato? R. Siamo il gruppo più longevo in Italia, il prossimo anno compiremo 60 anni. In tutto questo tempo nel mondo del polistirolo non era mai avvenuta una cosa del genere. Tuttavia, c’è anche da aggiungere che non è l’offerta ad avere un problema, ma è la domanda a essere schizzata alle stelle a casa del bonus facciate e del superbonus. Le richieste sono aumentate vertiginosamente, la produzione non può essere portata all’infinito, ovvio che ci sono problemi di reperibilità del materiale.

28

PAOLO CERÙ, DIRETTORE COMMERCIALE GRUPPO PORON

D. A fronte della scarsa reperibilità del materiale, come

Domanda. Alla luce della vostra esperienza come azienda

state gestendo i rapporti commerciali con i rivenditori?

leader nel settore degli isolanti, a che punto è la situazione

R. Cerchiamo di mantenere i rapporti commerciali costruiti negli

in questo momento?

anni dalla nostra rete vendita, che conta circa 80 agenti. Vogliamo

Risposta. Dal punto di vista dei prezzi, come produttori stiamo

tutelare tutti, ma per fare questo siamo costretti a scontentare

subendo un rincaro notevole del granulo di stirene, la materia prima

leggermente tutti. Ci arrivano richieste per centinaia di migliaia

che compriamo e poi trasformiamo in prodotto isolante. Sono

di metri cubi di materiale isolante, ma la velocità di adeguamento

dinamiche da multinazionali, poco comprensibili sia dal mercato

dell’offerta non può andare di pari passo con questa impennata di

finale sia dai trasformatori. Non c’è un atteggiamento speculativo

richieste. Molti produttori si stanno adeguando a questa impennata

da parte dei produttori di Eps: subiamo questa evoluzione dei

della domanda con investimenti e riorganizzazioni sul fronte della

prezzi in prima persona e la trasliamo sul mercato.

produzione, ma credo che vivremo questa situazione ancora per

D. Quali sono secondo Lei le cause di questo aumento della

due-tre anni.

G i u g n o

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REV-4 SUPER 48 VOLT STANDARD

D. Per cercare di accontentare tutti, anche le tempistiche di consegna si sono allungate: di quanto in media?

36

YEARS

R. L’accelerazione della domanda è stata repentina. Adeguare l’offerta non è stato facile, quindi si sono spostate le consegne affinché possano lavorare un po’ tutti. I tempi dipendono anche

dal 1982

dalle aree geografiche: al Sud riusciamo a consegnare anche nel terzo trimestre, mentre nel Nord Italia le tempistiche sono più lunghe, parliamo dell’ultimo trimestre.

Caratteristiche

rivenditori nei confronti dei produttori?

Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.

R. Sicuramente è diventato più collaborativo, ma i rivenditori

Characteristics:

D. In tutto questo è cambiato l’atteggiamento dei

fanno il loro lavoro e i produttori il loro mestiere. Il periodo è identico per tutti: bisogna avere calma e sangue freddo e andare avanti. È necessario lavorare tutti insieme per cercare di risolvere le difficoltà, con un pizzico di ottimismo.

Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.

D. Il presidente Ance ha denunciato che molti cantieri, a causa di questa situazione, rischiano di fermarsi: è un allarme fondato? R. L’allarme è legittimo, ma bisogna fare di necessità virtù.

OPTIONAL

I cantieri non si fermano solo per la mancanza di polistirene espanso, ma anche per la mancanza di rasanti per i sistemi a cappotto, dei tasselli, delle reti, dei ponteggi che stiamo importando dalla Romania. Detto questo, non ci dimentichiamo che si fa fatica anche a trovare la manodopera. D. Alcuni rumors sostengono che i prezzi della materia prima tenderanno ad abbassarsi: Le risulta? R. Ho sentito che potrebbe esserci un raffreddamento dei

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prezzi, ma penso che si vedrà solo nella seconda parte dell’anno, Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)

sicuramente non sul mercato finale. Il settore della trasformazione del polistirene espanso è un settore a bassa marginalità con un grande livello di competizione. In questo momento storico la competizione è minore, perché l’offerta è rimasta uguale ma la

Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)

domanda è centuplicata, portando per molti a un calmieramento dei prezzi. I produttori hanno assorbito parte degli aumenti della materia prima al loro interno, quindi dal momento che la materia prima diminuirà, facilmente i prezzi non si abbasseranno nella stessa proporzione. D. Che cosa prevede dunque a breve medio termine? R. Si parla di quattro-cinque anni, io scommetterei che la situazione perdurerà fino a tutto il 2023. Stiamo imparando strada facendo come muoverci. Cercheremo di accontentare un po’ tutti, ma per fare questo dovremo essere più chiari sui quantitativi da assegnare procapite per il 2022.

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dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).

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Attualità TREND

LE 10 RIVOLUZIONI DELL’EDILIZIA

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G i u g n o

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Tecnologia, modularità, maggiore apporto del genere femminile: ecco i 10 fattori che stanno modificando alla radice il modo di costruire e progettare. In parte si tratta di un cambiamento già in atto. Ma per altri aspetti le novità possono essere sconvolgenti

di Giuseppe Rossi

Q

ual è l’eredità del covid per l’edilizia? Se lo chiedono molti distributori di materiali edili (e non solo): il dubbio riguarda il lungo periodo di pandemia che, si spera, volge al termine. Avrà modificato le dinamiche di acquisto, progettazione e costruzione? Il problema principale, però, è che questa domanda è sbagliata. Perché, se è vero che un anno e mezzo di abitudini modificate probabilmente lasceranno un segno duraturo sull’economia, è altrettanto vero che alcuni trend sono stati solo accelerati dal covid, perché ci sono tendenze che sono indipendenti dalla pandemia, mentre altre sono già in atto da anni, come la necessità di progettare con l’utilizzo del Bim. Quello che appare certo dal sentiment degli operatori del settore è che l’attuale 2021 è un anno di rinascita e crescita nel settore delle costruzioni. Ma non mancano le ombre, come l’aumento del costo dei materiali e la carenza di manodopera specializzata. Aumenterà anche la competizione e per questo sfruttare le tendenze in atto si può rivelare prezioso per qualsiasi impresa. Ecco, dunque, i dieci trend di cui tenere conto per l’edilizia dei prossimi anni. 1 Robot in cantiere La pandemia ha avuto un impatto forte sul settore edile e ha coinvolto le linee guida organizzative dei cantieri, tenuti a rispettare norme di prevenzione sanitaria e protocolli di sicurezza. Sanificazione e dispositivi per la sicurezza sul lavoro sono due aspetti legati, che non saranno dimenticati facilmente. Ma non è questo il nuovo trend. La novità per i prossimi anni, invece, sarà l’introduzione in cantiere di dispositivi indossabili. A raccontarlo sembra fantascienza, ma esistono già stivali che si connettono con altri dispositivi e avvertono se un lavoratore è caduto. E negli Usa sono stati sperimentati dei «muli meccanici» che muovono il materiale pesante o pericoloso. E, ci crediate o no, ci sono robot incaricati di costruire ponteggi o posare i mattoni in modo autonomo. Difficile vederli all’opera nei prossimi mesi in Italia, ma l’esperienza insegna che qui i cambiamenti arrivano in ritardo, ma possono modificare in breve tempo il paesaggio come l’onda di uno tsunami. D’altra parte, nelle fabbriche la robotizzazione è già in atto da anni. Per gli operatori nei cantieri non sarà, comunque, un dato negativo: aumenterà il processo decisionale umano che si occuperà di lavori di livello superiore.

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Attualità

200% La crescita del business dei droni in cantiere

2 Blockchain edile Anche se molti operatori del settore edile pensano che la digitalizzazione non sia un affare da cantiere, le innovazioni che possono migliorare l’efficienza produttiva passano proprio da un utilizzo della tecnologia. Ma spesso prendono strade imprevedibili. Una su tutti: i contratti smart. Di che si tratta? Tutti hanno sentito parlare dei bitcoin, la principale criptomoneta virtuale. Ma i contratti smart non c’entrano con i bitcoin. Utilizzano, però, la stessa tecnologia alla base, che si chiama blockchain. Sintetizzando, con questa piattaforma digitale si ottiene un’infallibile sicurezza nello scambio di informazioni, per fare qualche esempio, per l’acquisto di un materiale, la cessione di un terreno o per una qualsiasi transazione come il noleggio o la produzione di mattoni. È un sistema condiviso per fare affari, che consente di acquistare, monitorare e pagare i servizi in modo sicuro, tenere traccia dei risultati e organizzare una catena di approvvigionamento automatizzata. Se pensate sia qualcosa di fumoso, sappiate che la blockchain è già oggi utilizzata da grandi aziende della moda, come Prada o Armani, per tracciare la propria produzione. E non sono le uniche industrie ad averla adottata. Per l’edilizia è una novità, ma non tarderà troppi anni ad arrivare. 3 I droni Lo abbiamo già anticipato tempo fa su queste pagine, ma ora il trend è consolidato: l’uso dei droni nel settore delle costruzioni continua a essere una delle tendenze in più rapida crescita, con un aumento che in alcuni Paesi supera il 200% anno su anno. La tecnologia del drone offre molti usi oltre alla semplice fotografia aerea per le attività immobiliari e commerciali. I droni sono utilizzati per mappare rapidamente grandi aree su lunghe distanze, oppure

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per la termografia utile per individuare i ponti termici degli edifici. Il software di un drone può fornire dati utilizzabili in tempo reale, che possono essere utilizzati per un rapido processo decisionale, ottimizzando l’intero processo di costruzione. I droni più evoluti, inoltre, possono eseguire alcuni lavori in situazioni pericolose, possono essere sfruttati per ridurre i costi di manodopera e anche per ridurre il rischio di furti. E c’è già chi prevede che con l’impiego di soluzioni di intelligenza artificiale i droni possano avere un ruolo nel sistema logistico. D’altra parte, Amazon li impiega già per recapitare pacchi (in Italia sono attivi in due zone del Veneto). 4 Realtà aumentata Quando sentono parlare di queste cose, come la realtà aumentata, gli operatori dell’edilizia storcono il naso. «Noi vendiamo cemento e malta, mattoni e infissi, non quella roba lì». Vero. Ma ignorare quello che avviene in altre parti del mondo non è lungimirante. Il mercato globale della realtà aumentata è valutato a oltre 1,2 trilioni di dollari (1 trilione equivale a 1 milione di milioni) entro la fine del decennio e già nel 2019 era stato stimato in 37 miliardi. A che serve la realtà aumentata? Be’, per esempio, alla gestione efficiente di un progetto di costruzione. Chi vuole vendere un immobile nuovo può rendere virtualmente visibile il rendering pre-costruzione per gli acquirenti, che possono «entrare» letteralmente nell’edificio in scala 1:1. Insomma, un conto è vedere un disegno sulla carta, un altro è avere la sensazione di entrare fisicamente in un edificio che deve essere ancora costruito, ammirare la facciata, visitare gli spazi. Un po’ come avviene per certi videogiochi, ma applicato al business. Video a 360 gradi possono consentire anche di visualizzare in 3D i progetti, misurare automaticamente gli edifici, simulare rapiG i u g n o

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Attualità L’aumento dei costi delle materie prime è partito alla fine del 2020 e può durare a lungo

damente (e in modo economico) le eventuali modifiche architettoniche e strutturali, oltre a integrarsi nel processo di realizzazione costruttiva. 5 Bim D’accordo, il Building Information Modeling non è una novità. Questo non toglie, però, che sia un trend destinato a durare a lungo, probabilmente per sempre. Il Bim consente agli utenti di generare rendering di edifici e servizi, oltre a facilitare la gestione e la condivisione dei dati, che consente una prefabbricazione superiore, veloce ed efficiente, è ormai richiesto per legge per progetti pubblici e la modularità delle costruzioni richiederà sempre più spesso che il progetto sia completamente digitalizzato. Meglio tenerlo a mente. 6 Crescente necessità di lavoratori specializzati La crisi dell’edilizia italiana nel decennio scorso ha allontanato oltre 500 mila lavoratori. E l’Italia non è un caso isolato: a livello europeo dal 2008 al 2017 sono oltre 3,4 milioni i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni. Ora, però, la tendenza sembra essersi invertita: le aziende tornano ad assumere. Ma c’è un problema: la maggior richiesta è per manodopera specializzata, che è costosa e meno disponibile sul mercato. In futuro i cantieri avranno bisogno di lavoratori più formati per gestire e interpretare i dati prodotti dalla nuova tecnologia e strumenti sempre più sofisticati. E questo, secondo gli esperti, porterà a coinvolgere sempre di più le donne anche

in un settore, come quello dell’edilizia, che finora ha registrato un predominio quasi esclusivamente maschile. Il motivo è semplice: attrezzature e tecnologia restringeranno la necessità di un lavoro di manovalanza, mentre apriranno le porte a impieghi in cui la forza fisica non è necessaria. Secondo il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, i trend di assunzioni del settore edile mostrano una crescita del 94% nelle imprese di proprietà femminile dal 2007 al 2018. Inoltre, nel 2018, il 30% delle società di costruzioni ha promosso una donna a una posizione di alto livello. È lecito attendersi un riequilibrio di genere anche in Italia. 7 Siti di lavoro remoti e accesso mobile Ispezioni in tempo reale, misurazioni effettuate dalla fotocamera di un telefono cellulare. Sono due esempi di quello che si può ottenere da remoto grazie alla tecnologia anche in cantiere. Ma non solo. Tutti hanno sperimentato durante i periodi di lockdown il lavoro in team a distanza. Anche se la fine della pandemia eliminerà la necessità di distanziamento, molte prerogative del lavoro a distanza continueranno a coesistere, per il sempre maggiore peso del lavoro di desk, progettazione, controllo anche da remoto. Già oggi la sorveglianza degli impianti avviene sempre più spesso tramite sensori che inviano dati a un servizio centrale. Un trend che sarà implementato nelle nuove costruzioni. 8 Aumento dei costi La tendenza all’aumento dei costi delle materie prime si è rafforzata a partire dalla fine del 2020 e minaccia di continuare a lungo. Certo, non sarà per sempre, ma per ora l’indice dei prezzi alla produzione per i beni da costruzione continua ad aumentare. Se questo provocherà spinte inflazionistiche consolidate e un aumento dei tassi per le imprese sarà dura. Il riflesso immediato, per imprese di produzione, costruzione e distribuzione, sarà la necessità di una gestione dinamica dei listini. Chi ha un sistema digitalizzato per la gestione dei prezzi, specialmente nel caso di un catalogo prodotti molto articolato, avrà vita più facile nell’aggiornamento dei prezzi. Ma non va scordato anche un altro aspetto legato ai rincari: la necessità di una politica di marketing adeguata. 9 Nuovi materiali Sul mercato si segnalano novità che devono ancora essere confermate sotto il profilo commerciale, ma che possono avere un impatto profondo se riusciranno a coniugare utilità con sostenibilità anche sotto il profilo del costo. Tra queste, ce ne sono alcune che sono state presentate già da qualche anno, come il calcestestruzzo semi trasparente, ma che devono ottenere un maggiore

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riconoscimento quanto a utilizzo. Ci sono, poi, anche materiali inconsueti per i quali al momento è difficile valutare l’impatto reale sul mondo delle costruzioni. In ogni caso, vanno registrate new entry come il calcestruzzo autorigenerante, il grafene 3D, l’alluminio trasparente, le celle solari invisibili.

modulari di diventare più grandi che mai. Insomma, questa tecnologia non è più riservata alle palazzine per uffici, ma anche a grandi edifici residenziali.

10 Costruzione modulare Ne parliamo da anni e, infatti, il mercato è ormai mutato per quanto riguarda la costruzione modulare off site, quella che un tempo si chiamava prefabbricazione. La tendenza, però, sembra destinata a rafforzarsi ulteriormente. Negli Usa, mercato che però è differente da quello europeo e italiano, si prevede che le costruzioni modulari, guidate dal settore residenziale, aumenteranno di valore fino a quasi 110 miliardi entro il 2025, sulla spinta della mancanza di manodopera qualificata e da un aumento della tecnologia di riduzione dei costi. Ma anche se l’Italia continua, per ora, a puntare tutto sulla riqualificazione, per quanto riguarda le nuove costruzioni è un fatto che la modularità abbia acquistato un peso sempre maggiore. Anche perché la nuova tecnologia consente agli edifici prefabbricati e

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Attualità IMMOBILIARE

CON LA FIDUCIA TORNA IL ROGITO

Il mercato del real estate sembra aver assorbito il blocco determinato dall’emergenza sanitaria e riprende la corsa. Anche se per molte famiglie rimane un margine di incertezza dovuto alla situazione dell’economia. Ancora in aumento la richiesta di abitazioni grandi

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Attualità

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Attualità SALONE DEL MOBILE

OPERAZIONE RECUPERO Saltata lo scorso anno per il covid, dopo polemiche e dimissioni, torna a Milano la fiera centrata sull’industria dell’arredo e del design. E la firma a garanzia della formula in versione autunnale (5-10 settembre) è dell’archistar Stefano Boeri di Paolo Caliari

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oeri salvaci tu. Il Salone del Mobile di Milano in versione autunno-inverno torna con la firma dell’archistar che si è trasformato in un format, quello del celeberrimo Bosco Verticale. Ma Stefano Boeri è anche il presidente della Triennale, istituzione ormai secolare che è votata alla consacrazione del design. I due fattori,

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celebrità dell’architetto Boeri e competenza nel design del presidente Boeri, sono diventate la sintesi del progetto che avrà luogo dal 5 al 10 settembre. LA SOLUZIONE Una soluzione trovata in corsa dopo mesi burrascosi. Sono passate solo poche settimane dalle dimissioni dell’ex presidente del Salone, Claudio Luti, provocate

Stefano Boeri. A destra, la conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile © Gianluca Di Ioia

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dal rifiuto di alcune delle maggiori aziende a partecipare all’edizione settembrina della fiera. Poi, la moral suasion di politica e istituzioni, compreso quella del presidente della Repubblica, ha indotto molte aziende e professionisti, FederlegnoArredo e Fiera di Milano, a sostenere l’iniziativa. Sarà un Salone del Mobile come quello che negli anni scorsi ha monopolizzato Milano (nel 2019 sono state registrate 386.236 presenze in sei giorni, da 181 Paesi)? Improbabile. Ma prolungare ancora la vacanza rischiava probabilmente di mettere a rischio la posizione acquisita. E sull’onda del dopo-covid per l’industria del design è giunta l’ora di rimettersi in moto. «Non potevamo perdere un altro anno e bisognava dare un segno», ha confermato Boeri nella veste di curatore del Salone. LA SQUADRA Boeri è comunque affiancato da cinque esperti, che hanno configurato gli spazi in fiera con un sistema di varchi, pannelli aperti e aree fluide. «Abbiamo scommesso su un’edizione inedita e imperdibile. Uno dei primi grandi eventi pubblici mondiali. È stato scelto di avviare un discorso corale, una sorta di biblioteca del design, che riprende quello delle fiere campionarie in cui le famiglie venivano da tutta Italia per vedere i prodotti. Riprendiamo con forza quel tipo di esperienza», ha aggiunto Boeri, che ha posto molta enfasi sul rapporto tra Salone e Fuorisalone in un’ottica di continuità e sincronicità tra fiera e

città che si apre. E a proposito della formula «aperta», i progettisti Giorgio Donà, co-founder dello studio Stefano Boeri interiors, insieme ad Andrea Caputo, Lukas Wegwerth, Anniina Koivu e Maria Cristina Didero, hanno riletto il layout degli spazi espositivi con aree e prodotti tematici creando anche aree comuni che raccontano la storia dei maestri del design che danno spazio a condivisione e incontri. NUOVA VESTE Studio Folder, inoltre, ha ridefinito il logo e la grafica del nuovo Salone. La fiera, nelle intenzioni, diventerà quindi quasi un microcosmo cittadino, una sorta di agorà in cui le aziende avranno spazi e identità non dentro i canonici stand. «Era importante salvaguardare la centralità delle aziende che si impegnano con la ricerca», ha spiegato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, «celebrandoli e certificando un impegno. In questo periodo non hanno perso il loro spirito di innovazione. Il mobile è una vetrina che ci aiuta a esaltare le nostre capacità». I dati della filiera legno-arredo dimostrano una certa resilienza, visto che nell’anno della pandemia il comparto ha chiuso con una contrazione del -9%, con -11,7% per le esportazioni. L’Italia si è fermata a -7,5% grazie alle agevolazioni fiscali che hanno frenato la caduta e alimentato la domanda del 2021. La roadmap verso l’appuntamento di settembre comprende un nuovo portale digitale, per unire una parte editoriale a una più legata ai prodotti e l’8 luglio avrà luogo l’Italian design day, dedicato proprio all’evento. RECUPERARE POSIZIONI «Quella del Salone è la settimana più faticosa e bella dell’anno per le aziende del design», ha commentato Maria Porro, presidente di Assarredo. «Ha una sua unicità e attrae interlocutori in tutto il mondo degli amanti design ma anche un grande pubblico. Un evento aperto con una storicità importante». Che l’industria italiana del design e del mobile abbiano bisogno del Salone del Mobile, d’altra parte, è testimoniato anche dalla recente analisi del Centro Studi di Mediobanca: secondo lo studio, il settore in Italia ha registrato lo scorso anno una contrazione superiore a quella rilevata in altri Paesi europei, come Francia e Germania, che hanno registrato un calo del 4,8% e del 5%, ma anche rispetto alla Polonia, Paese emergente dell’industria europea del mobile, che l’anno scorso ha chiuso in sostanziale stabilità rispetto al 2019. Con 20,7 miliardi di euro di valore, è spiegato nel report di Mediobanca, l’Italia resta leader in Europa per produzione assieme con la Germania, e al quarto posto nel mondo, dopo

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Attualità

Due immagini dal Salone del Mobile 2019. Sopra, AlotoofBrazil. A sinistra, Dimensione Chewinglo. Courtesy Salone del Mobile. Milano foto ©Alessandro Russotti

Cina, Stati Uniti e India, con il 4,7% delle quote di un mercato che nel 2020 aveva un giro di affari pari a 443,2 miliardi di euro (-7,2% sul 2019). Anche sul fronte delle esportazioni, che hanno sofferto nel 2020 più delle vendite sul mercato interno, l’Italia gioca un ruolo di primo piano, con 13,5 miliardi di euro, la filiera del legno-arredo e illuminazione rappresenta il 3% dell’export manifatturiero italiano. L’Italia è il terzo esportatore in Europa dopo Germania e Polonia, e il quarto a livello globale e dall’analisi dei bilanci 2017-2019 emerge che oltre il 70% delle aziende della filiera sono solide, senza particolari problemi di patrimonializzazione.

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ivendite e termoidraulica I L M E R C ATO V M C E C L I M A

VOLA IL BUSINESS DI ARIA FRESCA Il covid fa decollare le vendite di impianti di Ventilazione meccanica controllata. Ma la salubrità dell’aria anche all’interno di abitazioni e uffici non è legata solo alla pandemia. In Italia 24 milioni di climatizzatori che sono (spesso) da cambiare di Valentina Anghinoni

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a pandemia di covid-19 ha riportato al centro dell’attenzione le modalità di trasmissione dei diversi agenti patogeni. A oltre un anno di distanza dalla registrazione dei primi casi, sappiamo molte più cose sul coronavirus e su come quest’ultimo si diffonda tra la popolazione. E, soprattutto, sappiamo che la probabilità di contrarre il virus è maggiore soprattutto nei contesti in cui si deve trascorrere del tempo con altre persone al chiuso. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma con certezza che il contagio può essere veicolato via aerosol (minuscole particelle liquide del tratto respiratorio che sono generate quando qualcuno espira, parla o tossisce) e soprattutto che «negli ambienti scarsamente ventilati e/o affollati gli aerosol rimangono sospesi nell’aria e viaggiano a oltre 1 metro di distanza». Una cosa è certa: questo anno e mezzo è servito non solo per gettare luce sulle dinamiche di trasmissione del virus, ma per prendere coscienza del problema della salubrità dell’aria all’interno degli ambienti chiusi, proprio quelli in cui gran parte della popolazione trascorre la maggior parte del suo tempo, sia che si tratti di abitazioni private, sia luoghi di ritrovo, lavoro, oppure scuole e ospedali, dove permangono i soggetti il più vulnerabili agli

attacchi dell’inquinamento indoor: bambini, malati e anziani. BATTAGLIA INDOOR L’attenzione alla qualità dell’aria indoor è diventata per molti versi una battaglia collettiva ma, già molto prima dello scoppio della pandemia, AiCarr (Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione), ha mobilitato le proprie conoscenze per promuovere e diffondere la cultura del benessere nel suo campo di riferimento. In un suo recente intervento, il presidente di AiCarr, Filippo Busato, ha spiegato che «è la cultura che ci salverà dalla pandemia. Anche quella dell’impianto di condizionamento». A questo punto la domanda sorge quasi spontanea: in che cosa consiste la cultura della qualità dell’aria indoor? E, una volta diffusa questa cultura, c’è un piano che permetta di passare dal dire al fare? È forse più prudente soffermarsi sul primo quesito. Una cosa è certa: non si tratta di un argomento nuovo, perché già a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso si è incominciato a parlare della cosiddetta Sick Building Syndrome, constatando che l’ambiente costruito può impattare negativamente sulla salute di chi vi abita. La «sindrome dell’edificio malato» è una condizione che si

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Rivendite e termoidraulica È BOOM PER LA VENDITA DI IMPIANTI I dati forniti da Assoclima sul primo trimestre del 2021, riferiti al

di calore condensati ad aria raddoppia e supera nei primi tre

mercato italiano ed escludendo la produzione e l’esportazione,

mesi del 2021 il valore record di 100 milioni di euro, trascinato

indicano un settore con tutte le carte in regola per crescere

dalla massiccia diffusione delle pompe di calore residenziali»,

e, al contempo, rinnovarsi. Al 31 marzo 2021 il comparto

prosegue Carano. «I chiller riprendono la crescita organica dopo

dell’espansione diretta registra andamenti in crescita rispetto allo

la brusca frenata dovuta alla pandemia, ritornando ai valori del

stesso periodo del 2020 per tutte le tipologie di prodotto: +23,7%

mercato 2019. Le pompe di calore sotto i 17 kW triplicano invece in

a volume e +22,6% a valore per i condizionatori trasferibili,

quantità, aggiungendo ben 50 milioni di euro a questo comparto,

+22,4% a volume e +17,3% a valore per i monosplit, +15,5% a

con oltre un terzo delle vendite in versione ibrida, spinte dagli

volume e +18,1% a valore per i sistemi multisplit, +11,4% a volume

incentivi del superbonus. Crescono a doppia cifra anche le pompe

e +9,9% a valore per i miniVrf e Vrf (acronimo di Variant Refrigerant

di calore di potenza maggiore, in linea con la tendenza europea

Flow, volume di refrigerante variabile). Tendenza inversa solo

verso la decarbonizzazione». Anche per i gruppi refrigeratori

per i climatizzatori monoblocco, con -1,6% a volume e -2,2% a

di liquido con condensazione ad acqua l’indagine di Assoclima

valore. Secondo Andrea Cetrone, country manager di Panasonic

rileva dati positivi (+180,9% a volume e +84,5% a valore), con

Appliances

Air-Conditioning

Europe,

«questo andamento positivo assume un rilievo ancora più significativo se lo si confronta con il 2019, anno in cui non c’era l’influenza delle misure restrittive anti-covid sugli operatori del mercato ed è dovuto a una serie di fattori che hanno lavorato in maniera paritetica e sinergica: la migliorata fiducia degli operatori su una ripresa veloce dell’economia come conseguenza del rilascio delle misure

un’importante crescita nel segmento delle

Sulla ripresa hanno influito la migliorata fiducia degli operatori su una ripresa veloce dell’economia come conseguenza del rilascio delle misure di restrizione alla libertà di movimento e all’esercizio delle attività

di restrizione alla libertà di movimento e all’esercizio di attività economiche,

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pompe di calore residenziali e un ritorno ai valori pre-pandemia nei segmenti di potenza superiore. Incrementi a due cifre sia a volume (+11,8% e +20,1%) che a valore (+21,4% e +35,1%) si registrano nel segmento delle centrali di trattamento aria, confrontando, a panel costante, i dati del primo trimestre 2021 con quelli del 2020 e del 2019. Crescono rispetto ai primi tre mesi sia del 2019 che del 2020 anche i dati complessivi relativi alle unità terminali. Secondo Luca Binaghi,

l’effetto positivo degli incentivi statali del 50% e 65% utilizzabili

presidente di Assoclima e direttore commerciale di Sabiana, è

con la forma dello sconto in fattura che li rende immediatamente

ancora troppo presto per trarre delle conclusioni sui motivi della

fruibili, il basso livello degli stock presenti sul mercato all’inizio

netta ripresa evidenziata dalla rilevazione del primo trimestre 2021.

dell’anno, frutto di un’attenta gestione del magazzino da parte

«I dati relativi ai terminali indicano un incremento 2021 sul 2019

degli operatori nell’ultimo trimestre del 2020, la volontà di evitare

complessivo del 13,4% a valore e del 6,5% a volume. Una possibile

o mitigare gli effetti dei fenomeni di tensione sui prezzi di acquisto

chiave di lettura di questi dati positivi è che una parte dei lavori che

e di difficoltà di approvvigionamento dovuti alla dinamica rialzista

erano stati temporaneamente sospesi nel 2020 siano slittati al 2021

e alla scarsità di servizi e materie prime».

e si siano sommati a quelli già programmati per quest’anno. Una

In terreno positivo anche i condizionatori packaged e rooftop,

seconda spiegazione è legata alla tipologia di applicazione: negli

che a marzo 2021 riportano un incremento del 13,6% a volume e

ultimi mesi gli investimenti maggiori sono stati effettuati nel settore

del 24,1% a valore rispetto allo stesso periodo del 2020. Claudio

residenziale e infatti dalla nostra rilevazione emergono incrementi

Carano, product marketing manager di Clivet nota invece che «i

molto consistenti per i ventilconvettori hi-wall (+37% a volume e

dati suggeriscono un aumento delle vendite dei modelli di taglia

+41,7% a valore rispetto al 2019, +47,9% a volume e +51,8% a

maggiore, spinti dallo sviluppo della logistica e dalla ripresa dei

valore rispetto al 2020), terminali utilizzati prevalentemente in

cantieri per la riqualificazione dei grandi centri commerciali».

ambienti residenziali. Ovviamente, ci auguriamo che questi dati

In netta crescita, anche nel primo trimestre 2021, il trend delle

siano confermati anche nei prossimi trimestri, pur sapendo che

apparecchiature idroniche condensate ad aria (+133,6% a volume

il settore della climatizzazione potrebbe trovarsi ad affrontare il

e +88,3% a valore rispetto al 2020). «Il mercato di chiller e pompe

problema della carenza di imprese di installazione».

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verifica quando almeno il 20% delle persone che occupano un ambiente confinato presenta disturbi come apatia, cefalea, nausea, irritazioni ai quali non è possibile attribuire una causa specifica. Questo fenomeno si differenzia dalla Building Related Illness (o malattia associata all’edificio) proprio sulla base della determinatezza del fattore scatenante la patologia che, in quanto tale, può essere eliminato contrastando la patologia che ne deriva. INQUINAMENTO FUORI O DENTRO Fino a qualche tempo fa, probabilmente, eravamo propensi a considerare che l’aria interna fosse più pulita di quella esterna. Oggi, invece, con il senno di poi (leggasi lockdown) siamo tutti consapevoli che all’interno delle mura domestiche sono presenti diverse sostanze inquinanti tra cui i composti organici volatili, meglio noti come Voc, ma anche inquinanti biologici. Come agenti patogeni, pollini, acari, residui biologici e composti allergenici. Al primo posto, però, per incidenza c’è un altro rischio, che troppo spesso è sottovalutato: il corrompimento dell’aria, che avviene quando la quantità di anidride carbonica (CO2) raggiunge valori di concentrazione nocivi per la salute umana. Proprio per contrastare il fenomeno del corrompimento dell’aria interna è opportuno arieggiare gli ambienti, anche se sappiamo bene che questa azione in alcuni contesti abitativi e in alcuni periodi dell’anno presenta qualche svantaggio, sia da un punto di vista energetico che di confort. È qui che entrano in gioco le soluzioni offerte dagli impianti di condizionamento e depurazione dell’aria, ma anche quelle di Ventilazione meccanica controllata, la cosiddetta Vmc. Riprendendo le parole di Busato, «se si realizzano impianti di ventilazione meccanica con immissione di aria

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esterna, si sceglie una strategia vincente per affrontare questo problema (quello della qualità dell’aria indoor, ndr), perché permette di diluire gli inquinanti interni attraverso l’immissione di aria esterna. Questi impianti possono essere corredati da appositi sistemi di filtrazione degli agenti inquinanti presenti nell’aria proveniente dall’ambiente esterno». LA RICERCA Come ha riportato recentemente il Sole24Ore citando una ricerca della Hitachi Cooling & Heating Italia, il parco complessivo italiano di impianti per la climatizzazione residenziale, installati e funzionanti è intorno ai 24 milioni di apparecchi, suddivisi tra monosplit, multisplit e monoblocco fissi. Molti dei quali sono probabilmente datati e poco efficienti sotto il profilo del consumo energetico. Per fortuna anche per alcuni condizionatori particolarmente efficienti sono previste agevolazioni fiscali comprese tra il 50% e il 65% della spesa complessiva (rispettivamente bonus mobili ed ecobonus). Insomma, un mercato sicuramente interessante, come sembrano confermare anche i risultati della prima rilevazione trimestrale di Assoclima sul mercato Italia della climatizzazione. Secondo questa indagine promossa dall’Associazione che fa capo ad Anima (Confindustria), il primo trimestre 2021 evidenzia risultati più che soddisfacenti per la maggior parte dei prodotti, sia in confronto ai primi tre mesi del 2020 che del 2019 (vedi box). A partire dai dati specifici del mercato degli impianti, è importante notare come la qualità dell’aria sia sempre più ricercata dall’utenza finale. Un’istanza che dipende però da una molteplicità di fattori, non ultima l’attenzione alla salubrità dei materiali edili che compongono gli edifici, aspetto anch’esso sempre più destinato ad attirare su di sé i riflettori. G i u g n o

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IMPIANTI A PAVIMENTO ANCORA PIÙ SEMPLICI DA INSTALLARE Fiv presenta il nuovo sistema Klettjet per la realizzazione di impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, che adotta il sistema di fissaggio rapido a strappo per rendere più semplice e veloce il compito dell’installatore. Il sistema klett Jet è adatto all’impiego in qualsiasi tipo di edificio ed è ideale per le ristrutturazioni, specialmente in presenza di locali con forme irregolari dove è possibile posare i circuiti senza vincoli, rispettando il progetto esecutivo, seguendo le tracce nere della griglia stampata sulla superficie dei pannelli. Con la semplice pressione del piede, lo speciale nastro avvolto a spirale attorno ai tubi in polietilene reticolato PE-Xc, si aggancia saldamente alla pellicola dei pannelli Klettjet, mantenendo stabilmente in posizione le tubazioni e definendo un nuovo standard per i sistemi radianti annegati a pavimento con pannelli piani. Il tubo risulterà fissato alla pellicola in tessuto del pannello grazie al nastro per il fissaggio rapido. In caso di modifiche della posa il tubo potrà venire facilmente rimosso e riattaccato. www.fiv.it

CALORE IN BLACK & WHITE Tra le novità 2021 del catalogo Cordivari Design i nuovi radiatori Rosy Graphic Urban, nelle versioni Black and White, portano sulle pareti originali motivi grafici che prendono spunto dalle linee e dalle geometrie delle aree metropolitane viste dall’alto. Risultato dell’estro creativo dell’architetto Mariano Moroni, danno vita a un gioco compositivo in bianco e nero che prende forma e si armonizza in base alla dimensione del radiatore. Il corpo scaldante è usato come una carta da disegno, una tela su cui imprimere immagini grazie a una innovativa tecnica di stampa indelebile ed ecologica, premiata a livello internazionale per la tecnologia, la versatilità di applicazione e la creatività del risultato. I collettori orizzontali sono in acciaio al carbonio verniciato ø 38 millimetri, i corpi radianti verticali da 50x10 millimetri. Disponibile in numerose dimensioni, funziona ad acqua calda. www.cordivaridesign.it

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Rivendite News ETERNEDILE

NUOVO PUNTO VENDITA A TORINO

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o storico magazzino e lo showroom della Provera & C. di Lungo Dora Napoli a Torino sono entrati a far parte del gruppo Eternedile, guidato da Franco Nessi. Attiva dal 1944, la rivendita Provera & C. di Massimo Provera è da 70 anni un punto di riferimento della distribuzione edile nel cuore del capoluogo piemontese. «Si tratta di un’acquisizione importante e motivo di

orgoglio per il Gruppo Eternedile», scrivono dal multipoint, che con questa acquisizione arriva a 45 punti vendita. Presente in 13 province in sei regioni d’Italia, Eternedile si conferma uno dei più importanti operatori della distribuzione edile specializzata. In Piemonte Eternedile è già presente a Torino e Collegno, grazie all’acquisizione dei due exmagazzini di Edilizia Carpignano a inizio 2021.

Z A N U T TA

PROSEGUE LA CRESCITA IN LOMBARDIA

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anutta apre la trentesima filiale a Milano, in zona GrecoPirelli, proseguendo il suo progetto di espansione nel Nord Italia, avviato nel 2020 con l’acquisizione dei punti vendita Internmake di Corsico (Milano), Brugherio (Monza Brianza), Filago (Bergamo) e Orbassano (Torino). L’occasione è l’acquisizione del Centro Edile di Greco, che si estende su una superficie di oltre 5 mila metri quadri e rappresenta per Zanutta un ampliamento nell’offerta di prodotti di edilizia con particolare attenzione a ceramiche, infissi, porte e finestre. «I nove dipendenti in organico resteranno con noi perché negli anni hanno servito il territorio con professionalità e attenzione. Il titolare Massimo Pecere vestirà un ruolo importante nel nostro progetto, aiutandoci con la sua esperienza a strutturarci nella città meneghina», commenta il presidente del cda Vincenzo Zanutta. «Da un po’ di tempo stavamo sondando il mercato alla ricerca di una struttura logistica nel capoluogo e, una volta trovata, abbiamo concluso l’accordo con la proprietà uscente al primo incontro. È un’apertura che rientra nella nostra strategia di espansione in Lombardia, con cui speriamo di riuscire a entrare con decisione e slancio nel mondo dell’edilizia pesante. La nostra intenzione è quella di continuare nel solco delle acquisizioni in Lombardia e Piemonte e in quelle poche aree del Veneto orientale che ancora non copriamo per puntellare capillarmente la nostra presenza», conclude il presidente.

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Da sinistra, gli amministratori Gianluca e Vincenzo Zanutta

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B I G M AT

DUE NUOVI INGRESSI IN CAMPANIA

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e rivendite campane Edilizia Di Leone e Barbella New Generation entrano in BigMat, il gruppo della distribuzione edile con 200 punti vendita in Italia. Da oltre 60 anni punto di riferimento per l’edilizia nella provincia di Benevento, Edilizia Di Leone conta due punti vendita: San Lorenzello, con oltre 3.900 metri quadrati in totale, e il deposito a Guardia Sanframondi, di quasi 1.000 metri quadrati. «Abbiamo scelto di affidarci a BigMat perché ne apprezziamo e condividiamo la visione di mercato e perché può sostenerci su diversi fronti e offrirci una visibilità importante. Siamo certi che insieme a BigMat sapremo metterci in gioco per affrontare al meglio questa nuova sfida», spiega Angelo Di Leone, uno dei titolari insieme al padre Amedeo e alla sorella Nunzia. «Tra i nostri progetti c’è anche quello di aprire, tra un paio di anni, un showroom di finiture e siamo certi che con Habimat (il brand di BigMat dedicato all’interior design, ndr) riusciremo a realizzare anche questo sogno». Il secondo ingresso vede invece protagonista Barbella New Generation di Castellammare di Stabia (Napoli): nata come tradizionale rivendita edile negli anni Sessanta, nel primo decennio BigMat Barbella New Generation

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BigMat Edil Di Leone

degli anni Duemila è passata nelle mani di una nuova generazione di giovani imprenditori, guidata dal nipote del fondatore Giovanni Barbella, che ha deciso di investire ancora di più nell’interior design. I due negozi a Castellammare di Stabia (la rivendita edile di circa 1.500 metri quadrati e lo showroom di altri 1.000 metri quadrati) si rivolgono rispettivamente a imprese e artigiani, così come ad architetti e privati. «Crediamo che BigMat possa darci un ulteriore slancio in avanti supportandoci sia nell’aspetto commerciale sia nella formazione; il confronto con altre realtà ci permetterà infatti di crescere ancora di più», sottolinea Giovanni Barbella. Nei mesi estivi la rivendita ha in programma il trasferimento in uno spazio da 6mila metri quadri dedicati all’edilizia tradizionale con una sezione ferramenta e un’area colore, ma anche 600 metri quadrati dedicati alle finiture e uno spazio per avviare un progetto di e-commerce.

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SHOW room

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1 Si rifà a un progetto Dornbracht del 1969 la nuova serie di rubinetteria Cyo, che reinterpreta la classica bocca a «C» con uno spirito contemporaneo. La manopola si aziona mediante un anello esterno girevole che fornisce particolari feedback tattili. Disponibile in sei esclusive finiture di superficie, tra cui pietra naturale o a doppia trama lucida/opaca.

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4 Victoria + Albert Baths ha creato la nuova palette Dune Retreat, ispirata alle sabbie mobili del deserto e ai minerali naturali della terra. Questa gamma cromatica evoca minerali naturali, quali feldspato, quarzo, ocra e terracotta al sole, e l’architettura desertica contemporanea dall’Arizona al Marocco. Ideale per personalizzare l’esterno delle vasche freestanding e i lavabi dell’azienda, realizzati in Volcanic Limestone

2 Novità per i rivestimenti effetto legno di Ceramiche

3 BetteAir è il piatto doccia supersottile (10 mm) che si integra perfettamente al suolo come una piastrella, fondendosi totalmente con l’area shower. Disegnato da Dominik Tesseraux, è realizzato in acciaio al titanio vetrificato - materiale non poroso e resistente ai graffi - ed è pronto per l’installazione. Disponibile da settembre, in otto misure (da 900x900 a 1400x1000 mm) e 31 colori, anche con superficie antiscivolo e isolamento acustico di base.

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Keope che presenta due nuove collezioni ceramiche: Ultramod, con doga da 20x120 cm, ispirata alle lavorazioni tipiche degli anni Cinquanta e Sessanta con decori inediti che mostrano striature e cromie di singolare eleganza, e Lineo, una proposta più tradizionale disponibile nei formati 20x120, 60x120 e 30x120 cm, che si caratterizza per tinte legnose calibrate su cinque gradi di intensità.

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5 La ricerca tecnologica di Marmo Arredo potenzia

il trattamento antibatterico Gekil e dà vita al primo piano cucina in quarzo in grado di abbattere la carica virale del covid in una sola ora, senza necessità di alcuna foto attivazione. Questo quanto emerge dai dati preliminari degli studi condotti dal gruppo coordinato dalla professoressa Maria Cristina Parolin dell’Università degli Studi di Padova.


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Marmorino

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Ideos

6 Terzadimensione, azienda italiana specializzata in arredo con grandi lastre di

ceramica, disegna insieme all’officina di design LatoxLato la nuova collezione di tavoli, consolle e tavolini Komos. Giocando con le forme dei piani e gli accostamenti di colore e finiture, marmo e tinta unita, la collezione offre un ampio ventaglio di combinazioni estetiche. La base piramidale sembra scolpita nella pietra, mentre le lastre, decorate in massa, permettono una decorazione continua su tutti i lati, compreso il bordo.

7 Astra Full Body di Ariostea è la

Marmo Antico

8 San Marco reinterpreta le finiture minerali Marmorino e Marmo Antico dando vita a nuovi effetti contemporanei e ricercati. Le tre nuove texture di Marmorino (Marmo_Trame, Marmo_ Nobile e Marmo_Terra) sono ispirate ai colori terrosi e alle strutture cristalline delle pietre e riproducono superfici lisce ad effetto compatto. Dall’aspetto poroso e rigato, invece, Marmo Antico, con tre nuovi effetti dall’aspetto vintage: Antico_Lume, Antico_Maius e Antico_Borgo.

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nuova collezione in gres porcellanato a tutta massa effetto pietra, dalla texture compatta che esprime una forte matericità attraverso la granulosità irregolare della superficie. La gamma cromatica privilegia tonalità neutre, liberamente accostabili anche a contrasto. Disponibile in quattro formati tradizionali (100x100, 120x60, 60x60 e 60x30cm), tre spessori (6, 8 e 20mm) e nelle finiture naturale e antiscivolo.

Amanda

Nagi

9 Art-U Canvas di Galletti è il fan coil

di design con pannello totalmente personalizzabile grazie a colori, immagini o texture. Le potenzialità di questo innovativo prodotto hanno ispirato numerosi designer, come Walter Pegolo di Oecus che ha creato un pannello dall’aspetto materico e naturale con una texture grafica effetto legno.

10 Unopiù lancia nuove idee per gli esterni

con tre proposte outdoor altamente versatili e adatte sia a progetti residenziali che contract: la nuova versione dell’intramontabile amaca Amanda con una nuova base in acciaio zincato, l’inedita struttura per esterni Nagi in legno di pino e la versione addossata a parete della pergola Shibuya. Shibuya

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Rivendite I FERRI DEL MESTIERE

L’equivoco dell'e-commerce

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i sono cose che possiamo controllare e altre di cui non abbiamo il controllo. Ma allora, perché ci focalizziamo di più su ciò che non dipende da noi stessi? È vero, la situazione è critica e paradossale. Da una parte abbiamo una cascata di miliardi di bonus, capace di far vincere la Saudi Cup (la corsa di cavalli più ricca del mondo) anche a Edilizia, il cavallo azzoppato dalla crisi del 2008 e dalla pandemia. Dall’altra, le materie prime impennano e scalciano come cavalli imbizzarriti. I bonus sono difficili da capire perfino per gli addetti ai lavori, mentre le persone diffidano di un’offerta troppo bella per essere

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vera, anche se è di quelle che non possono rifiutare. Il mercato è diventato un rodeo e i rivenditori non sanno quanto potranno resistere in sella. Ma, quando tutto sembra fuori controllo, non è importante ciò che accade, è importante come reagiamo, perché le nostre reazioni sono tutto quello che possiamo controllare. Il punto di partenza? I clienti, naturalmente. Sono preoccupati, soli e in balia degli eventi, quindi più disponibili verso chi è in grado di lenire le loro sofferenze, offrendo supporto e attenzione. I rivenditori offrono già tutto questo, ma lo fanno al meglio solo all’interno della rivendita

fisica, quando trovano il tempo. Per averne di più a disposizione è necessario liberare risorse assorbite dalla vendita tradizionale, con un maggiore ricorso alle tecnologie digitali. Come emerge dal giro di interviste di YouTrade, la rivendita digitale stenta a decollare, anche se tutti ritengono strategici il processo di digitalizzazione e l’ecommerce, la maggior parte segue la marea, senza riuscire a cavalcare l’onda. Sembra

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quasi che aprire un e-commerce significhi mettersi in concorrenza con Amazon o andare a caccia di clienti sconosciuti, lontani dalla rivendita. Il primo scopo di un e-commerce è consentire ai propri clienti di acquistare online quello che già acquistano in rivendita. L’e-commerce sta alla vendita fisica, come la consegna in cantiere sta al ritiro in magazzino. Un nuovo canale riservato, dal quale i clienti accedono al catalogo completo, allo storico degli ordini o alle loro condizioni commerciali, con un semplice clic, anche quando la rivendita è chiusa. L’intera gamma di prodotti e servizi trova un posto privilegiato sui display dei dispositivi dei clienti, stando quatta-quatta nelle loro tasche, come un cavallo di Troia pronto a dischiudersi. Eppure, i rivenditori ci stanno ancora pensando. Non c’è bisogno di avere un e-commerce sul web, aperto a tutti. Questo tipo di e-commerce può essere il secondo passo, focalizzato su una ristretta gamma di prodotti, sulle promozioni, come i volantini delle catene di elettronica, da utilizzare come esca per attrarre nuovi clienti. La cosa più interessante di un e-commerce, è che non produce solo ordini, fornisce anche una serie di informazioni sui bisogni dei clienti, sotto forma di dati di utilizzo della piattaforma: che cosa visualizzano, quante volte lo fanno e quanto tempo dedicano a ogni prodotto. Tutta manna che piove dal cielo per il marketing, il portale che congiunge il mondo fisico a quello digitale, anche se in pochi l’hanno capito. Il vero problema non è e-commerce sì o e-commerce no, è la mancanza di una strategia di marketing, capace di far giocare i due canali di vendita nella stessa squadra, invece di continuare a pensare che appartengano a squadre diverse e in competizione tra loro. È dimostrato che il processo di acquisto e gli acquisti avvengono sempre più online, di conseguenza qualsiasi negozio dovrà diventare molto più di un semplice luogo dove acquistare. Anche se la rivendita edile è più complessa di un qualsiasi negozio, a maggior ragione non potrà sottrarsi a questo processo evolutivo. Concludo tornando al punto di partenza, i clienti. Hanno sempre più bisogno di una rivendita multitasking, un luogo dove acquistare meno, ma dove avere più tempo per le relazioni, incontrare i produttori e le reti commerciali dei prodotti utilizzati, partecipare alla costruzione di un mondo più sostenibile e, infine, dove trovare sostegno in momenti difficili come questo. Una rivendita dove, quasi tutto, è sotto controllo. di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale. G i u g n o

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To Build IL LATERIZIO SENZA CAPPOTTO Nel 2021 tutte le Regioni italiane si sono allineate all’ultimo step richiesto dalla Legge 90/2013 che prevedeva un ulteriore abbattimento dei requisiti minimi per trasmittanze termiche dell’involucro. Per le strutture opache verticali nelle nuove costruzioni in zona E si passa a una trasmittanza termica U=0,26 W/m2K, che sale a U=0,29 W/m2K per la zona climatica D. La risposta di Wienerberger alla luce di questi nuovi requisiti è il laterizio rettificato Porotherm Bio Plan che, con un’unica posa, è in grado di raggiungere elevate prestazioni termiche senza l’utilizzo di isolanti termici. Il blocco Porotherm Bio Plan 45 T – 0,09, semplicemente intonacato, permette di realizzare involucri con una trasmittanza U = 0,19 W/m2K, ovvero più del 20% al di sotto delle richieste normative in zona E. Inoltre, l’elevata massa superficiale consente di raggiungere elevati livelli di comfort estivi, con sfasamento dell’onda termica che supera le 24 ore. I laterizi Wienerberger sono conformi ai Cam e possono essere utilizzate per sfruttare i vantaggi del Superbonus 110%

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ISOLAMENTO ACUSTICO E QUALITÀ DELL’ARIA

VETRI SPESSI (FINO A 68 MM) E ANTE MOLTO GRANDI (FINO A 2500 MM DI ALTEZZA E 250 KG DI PESO) COSÌ DA SODDISFARE QUALSIASI TIPO DI ESIGENZA. IL SISTEMA DI FINESTRE SCHÜCO AWS 90 AC.SI PRESENTA ANCHE ECCELLENTI PRESTAZIONI DI ISOLAMENTO TERMICO CON VALORI UF A PARTIRE DA 0,9 W/M²K E CON UNA PROFONDITÀ DI BASE DI 90 MM.

PREFABOND ORA IN QUALITÀ P.10

L’ECCESSIVA ESPOSIZIONE A SUONI E RUMORI DI ELEVATA INTENSITÀ SI RIPERCUOTE SUL COMFORT ABITATIVO. PER QUESTO SCHÜCO HA IDEATO IL NUOVO SISTEMA PER FINESTRE IN ALLUMINIO AWS 90 AC.SI (SUPER INSULATION), PARTICOLARMENTE ADATTO PER INSTALLAZIONI IN CONTESTI RUMOROSI. A RIBALTA, LA FINESTRA CONSENTE UNA VENTILAZIONE NATURALE DEGLI AMBIENTI, GARANTENDO IL PASSAGGIO DELL’ARIA ATTRAVERSO DEGLI SPECIFICI CASSETTI IN MATERIALE FONOASSORBENTE INTEGRATI NEL PROFILO DI TELAIO SUPERIORE. IN QUESTO MODO, LE PRESTAZIONI FONOISOLANTI RIMANGONO OTTIMALI, COSÌ COME L’ABBATTIMENTO DEL RUMORE PERCEPITO (FINO A 31 DB CON FINESTRA APERTA IN RIBALTA). ALLO STESSO TEMPO È GARANTITO UN RICAMBIO D’ARIA CHE PUÒ ARRIVARE FINO A QUASI 30 M3/H. LA POSIZIONE CON ANTA COMPLETAMENTE APERTA, INVECE, PERMETTE L’UTILIZZO CLASSICO DELLA FINESTRA E AGEVOLA LA PULIZIA DELLE COMPONENTI ESTERNE DEL SERRAMENTO. INOLTRE I PROFILI MOLTO RESISTENTI SONO IN GRADO DI SOPPORTARE ANCHE IL MONTAGGIO DI

La nuova versione del pannello composito in alluminio Prefabond è ora disponibile nei colori P.10 antracite, nero, bianco, testa di moro e grigio scuro, beneficiando della garanzia quarantennale sulla verniciatura contro i rischi di scheggiatura, sfogliatura, formazione di bolle e crepe visibili a colpo d’occhio. In più è anche possibile scegliere fra otto colori standard che arricchiscono le opzioni per la facciata, abbinando una perfetta estetica alla qualità e stabilità del colore. Altamente resistente alla corrosione e agli agenti atmosferici, Prefabond ha un alto livello di rigidità alla flessione e resistenza agli urti. Il pannello standard ha un formato di 4.000x1.525 mm, da cui possono essere ricavati mediante taglio formati diversi. Ideale per il rivestimento di grandi e piccole superfici, costituisce una scelta privilegiata per le facciate ventilate.

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DEVIATORI FUNZIONALI E INTELLIGENTI

NEOPERL EASY PUSH DIVERTER CONSENTE DI OTTIMIZZARE LA GESTIONE DEL FLUSSO DELL’ACQUA ATTRAVERSO UN SEMPLICE PULSANTE. L’INNOVATIVO DEVIATORE ASSICURA UN UTILIZZO CONFORTEVOLE E, DUNQUE, UN AGEVOLE RE-INDIRIZZAMENTO DEL FLUSSO INDIPENDENTEMENTE DALLA PRESSIONE DI ALIMENTAZIONE. IL DISPOSITIVO, CHE PUÒ ESSERE APPLICATO ALLA RUBINETTERIA PER VASCA E PER DOCCIA, SIA ESTERNA CHE A INCASSO, GARANTISCE L’ASSENZA DI CONTATTO DEL NICKEL CON L’ACQUA GRAZIE ALLA CARTUCCIA IN TECNOPOLIMERO E ALLA STRUTTURA INTERNA REALIZZATA IN ACCIAIO INOSSIDABILE. È POSSIBILE SCEGLIERE TRA DUE VERSIONI: AUTO-RETURN, CHE RIPRISTINA L’EROGAZIONE DELL’ACQUA NELLA POSIZIONE INIZIALE UNA VOLTA SPENTO IL PULSANTE, E BISTABLE CHE PERMETTE DI SWITCHARE DA UNA POSIZIONE ALL’ALTRA BLOCCANDO IL FLUSSO NELL’ULTIMA POSIZIONE SCELTA. EASY PUSH DIVERTER BISTABLE È PARTICOLARMENTE INDICATO PER LE CONDIZIONI DI BASSA PRESSIONE (<0,5 BAR), CONFIGURANDOSI COME LA SOLUZIONE MIGLIORE PER EVITARE PERDITE O SCATTI DI FLUSSO INDESIDERATI.

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NUOVE TERNE PRO JCB CON MOTORI STAGE V Jcb presenta le nuove terne Pro con motori conformi allo Stage V. I modelli interessati sono il 3CX, macchina a due ruote sterzanti, il 4CX con sterzatura su tutte le ruote, per maggiori prestazioni su ogni tipo di terreno, e il 5CX con specifiche di ultima generazione per la pala posteriore per le operazioni di scavo. Per lo Stage V il motore è stato sostituito dal più potente 448 da 4,8 litri con potenza nominale di 81 kW (108 CV), offrendo prestazioni eccezionali di carico e su strada. Oltre al motore le novità principali includono: la nuova cabina Jcb CommandPlus rinnovata all’interno e all’esterno; nuove funzioni di automazione avanzate che rendono le macchine più facili da usare, aumentando la produttività, e funzioni di sicurezza avanzate di serie, come protezioni per luci posteriori, paraurti anteriori, ritorno allo scavo, protezioni per pale, tubazioni ausiliarie del caricatore ad alto flusso e sistema di sospensione del braccio Auto Srs del caricatore. La gamma Pro presenta anche la trasmissione Autoshift a sei velocità EcoRoad, che può ridurre i tempi di viaggio e il consumo di carburante fino al 25%, per gli operatori che trascorrono molto tempo su strada, e un tetto di nuova concezione che integra fari a Led negli angoli della struttura, assicurando che la macchina possa essere vista chiaramente da tutte le angolazioni ed eliminando la necessità di installare quotidianamente fari magnetici.

MASSIME PRESTAZIONI SENZA FILI XGT 40VMAX È LA NUOVA GENERAZIONE DI PRODOTTI MAKITA A BATTERIA DA 40V E 80V (40VX2) A ELEVATE PRESTAZIONI CHE OFFRE LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI ATTREZZATURE PROFESSIONALI SENZA CAVO DI ALIMENTAZIONE, RISOLVENDO NUMEROSE PROBLEMATICHE, DA QUELLE RELATIVE ALLA SICUREZZA A QUELLE DEI TEMPI DI ESECUZIONE DEI LAVORI, MANTENENDO LE STESSE RESE E PERFORMANCE DEGLI UTENSILI A RETE. LA GAMMA COMPRENDE SMERIGLIATRICI, TASSELLATORI, SEGHE CIRCOLARI, SEGHETTI DRITTI, TRAPANI A PERCUSSIONE, AVVITATORI A IMPULSI E MARTELLI ROTATIVI/DEMOLITORI, IDEALI PER LAVORI DI EDILIZIA, MANUTENZIONE DEL VERDE, CARPENTERIA METALLICA E IMPIANTISTICA INDUSTRIALE. «SENZA L’INTRALCIO DEI FILI, LA SERIE XGT CI CONSENTE DI RENDERE PIÙ SICURO IL LAVORO PER L’OPERATORE, ANCHE GRAZIE ALLA PRESENZA DI ASPIRATORE ELETTRICO CHE EVITA LA DISPERSIONE DI POLVERI NELL’AMBIENTE E DI COMPLETARE I LAVORI MOLTO PIÙ VELOCEMENTE. LE ATTREZZATURE SERIE XGT SONO INOLTRE SONO PIÙ  LEGGERE, DINAMICHE, SILENZIOSE E HANNO UNA GRANDE AUTONOMIA», AFFERMA GIUSEPPE ARPINO, TITOLARE DELLA STORICA IMPRESA EDILE AGA COSTRUZIONI DI SANT'AGNELLO (NAPOLI), CHE HA DECISO DI AMPLIARE LA PROPRIA DOTAZIONE DI ATTREZZATURE CON I NUOVI MODELLI A BATTERIA MAKITA XGT 40VMAX.

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toria di copertina T E C N A S FA LT I - I S O L M A N T

WELLNESS COMPANY PER L'ACUSTICA L’azienda specializzata nell’isolamento contro i rumori vola sull’onda delle riqualificazioni e della voglia di comfort. E dopo aver lanciato il sistema a secco Isolmant4you, punta su Isolspace skin, innovativa piastrella fonoassorbente

di Veronica Monaco

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oprattutto per effetto della pandemia, che ha ribaltato in un battito d’ali abitudini e concezioni radicate nel tempo, la casa si è trasformata da domicilio in cui passare poche ore della propria vita, spesso solo per dormire, a un microcosmo dove svolgere gran parte delle proprie attività, dal lavoro allo studio, dai momenti conviviali a quelli più intimi. Progettare e creare ambienti accoglienti e funzionali è diventato, dunque, di primaria Eugenio Canni Ferrari, amministratore delegato Tecnasfalti-Isolmant. Sotto la sede dell'azienda

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importanza, tanto che il tema del comfort e del benessere indoor è passato in poco tempo a essere in cima alla lista dei desiderata dei committenti. Un’esigenza a cui il mondo della progettazione è chiamato a rispondere, supportato da sistemi costruttivi e soluzioni innovative che toccano svariati settori: illuminazione naturale, qualità dell’aria, isolamento termico, efficienza nei consumi, domotica e sistemi per combattere i rumori. Ed è proprio in questo campo che assume un ruolo da protagonista Tecnasfalti, specializzata da oltre 40 anni nel mercato dell’isolamento acustico nelle costruzioni civili e industriali con il marchio Isolmant. Ricerca, qualità, tecnologia e innovazione sono i capisaldi di questa realtà in continua evoluzione, che punta sempre più sulla sostenibilità e sulla proposta di soluzioni integrate che tengano in considerazione l’applicazione nella sua globalità, come conferma l’amministratore delegato Eugenio Canni Ferrari. Domanda. Il 2020 è stato un anno difficile per tutte le aziende. Come lo ha vissuto Tecnasfalti-Isolmant? Risposta. Il 2020 è stato un anno impegnativo. All’inizio della

pandemia, al dramma sanitario, si è aggiunta l’incertezza: l’economia si era bloccata per tre settimane, compresi noi. Ci siamo trovati a fermare di colpo la produzione, mettere in sicurezza il personale e l’azienda, parlare con i clienti e gli agenti. Insomma, è stato un momento di difficoltà. Poi, nelle settimane successive abbiamo cominciato a pensare a come sarebbe cambiato il mercato e come ripartire, facendo in modo che questa situazione diventasse un’occasione per rimettersi in gioco. D. Qual è stata la prima cosa che ha fatto? R. Pensando alle persone chiuse in casa e alle difficoltà di vivere in ambienti poco confortevoli, ho iniziato a pensare all’acustica non solo in termini di prodotti, ma anche di servizio. Da questa idea è partito immediatamente un nuovo programma di seminari per diffondere la cultura dell’isolamento acustico e sono nati nuovi prodotti. Poi, ovviamente, c’è stato tutto il lavoro amministrativo: mettere in sicurezza l’azienda dal punto di vista finanziario, il controllo dei costi, il dialogo con le banche, i fornitori e i clienti affinché fossero tutti in tranquillità.

Alcuni prodotti del “Sistema Pavimento” di Isolmant

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Storia di copertina D. Dunque qual è il bilancio del 2020? R. Il 2020 è andato meno peggio delle previsioni iniziali. Pur avendo perso un mese e mezzo di fatturato, il bilancio è rimasto in positivo e abbiamo onorato tutti i nostri impegni finanziari. A differenza della prima parte dell’anno, il secondo semestre è stato molto scoppiettante e il mercato ha risposto in maniera positiva. Anche Tecnasfalti-Isolmant è ripartita bene, trovando un equilibrio tra vecchie e nuove modalità lavoro. D. Che cosa è cambiato per l’azienda? R. Il modo di vedere le cose. Il cambiamento è maturato in vari campi: la digitalizzazione, che ha modificato enormemente il modo di confrontarsi e lavorare, con un approccio più orientato ai risultati e all’obiettivo, la visione di insieme dei ruoli nell’azienda

e la percezione della missione che la nostra azienda ha all’interno della società. Se bisogna trovare un lato positivo nella pandemia, è questo: abbiamo ottimizzato e adeguato, alla velocità della luce, ciò che si sarebbe comunque evoluto negli anni. A mio parere questo modo di lavorare è rappresentativo del mondo in cui viviamo e ormai diventerà una prassi in tutte le aziende. D. E per quanto riguarda il rapporto con i rivenditori, è cambiato qualcosa? R. Con i rivenditori eravamo abituati a incontri frequenti. Con la pandemia e l’impossibilità di incontrarsi fisicamente, ero piuttosto preoccupato sulla buona riuscita delle nostre attività con il mondo della distribuzione. Invece, sono rimasto molto colpito dalla dinamicità e capacità di innovazione dei rivenditori, che hanno davvero

LA COMUNICAZIONE? ORA È SU MISURA

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nche le strategie di comunicazione hanno subito lo tsunami della pandemia», racconta Marta Casiraghi (nella foto), responsabile marketing di Isolmant. «All’inizio non è stato facile abituarsi a una modalità di lavoro diversa, ma siamo riusciti ad adeguare le nostre strategie alle nuove possibilità che il sistema ci stava dando». Domanda. Quali sono stati le principali difficoltà? Risposta. Avere un piano di marketing annuale già avviato sui suoi passi e ritrovarsi a dover rifare tutto è stato disarmante. Modificare le strategie in tempi rapidi e in un forzato smart working non è stato facile, c’è voluto tanto impegno e coordinamento. L’azienda era già abituata a sfruttare il web, abbiamo messo in campo fin da subito un piano serrato di webinar con l'hashtag #chattaconisolmant e abbiamo continuato a far sentire la nostra presenza ai clienti attraverso i social, le newsletter e i siti internet. In poco tempo abbiamo riorganizzato la nostra strategia di comunicazione: siamo stati molto veloci e adesso dobbiamo

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mantenere questa rotta. D. Quali sono state le vostre strategie di comunicazione nell’ultimo anno? R. Abbiamo investito molto nella digitalizzazione e nella possibilità di veicolare le informazioni attraverso i canali online. Quindi abbiamo ristrutturato completamente il nostro sito internet e collegato una serie di siti satellite con l’idea di raggiungere tutti i mercati di riferimento. Questo lavoro è stato quello che ha richiesto maggiore impegno e tempo. Abbiamo rivisto tutte le schede tecniche dei prodotti per renderle più fruibili da parte di tutti i nostri target, dal rivenditore all’applicare, dal tecnico all’architetto. Una comunicazione di servizio più aggressiva che dà modo a chiunque di trovare i dati che gli servono: caratteristiche tecniche, dichiarazioni ambientali, composizione dei materiali, informazioni commerciali per la vendita, indicazioni di posa. Ogni prodotto è stato analizzato nella sua globalità e abbiamo creato delle vere e proprie mini brochure online per veicolare tutte le informazioni necessarie. Abbiamo ripensato agli strumenti di comunicazione e a come i commerciali possono sfruttare questi strumenti: per questo stiamo promuovendo tantissimo i nostri siti con aggiornamenti in tempo reale, spingendo verso una progressiva eliminazione dei cataloghi cartacei. D. Si parla sempre di multicanalità o omnicanalità. Che cosa significano per Tecnasfalti-Isolmant? R. Significa riuscire a presidiare tutti i canali di comunicazione e tutti i target a cui facciamo riferimento. Per ogni target c’è un linguaggio di comunicazione e contenuti che vanno veicolati con una certa specificità. Poi tutti devono essere messi in connessione tra loro, creando una sorta di circolo virtuoso in grado di arrivare fino al cliente privato. D. Adesso su che cosa state lavorando? R. Stiamo chiudendo questo grande lavoro di sistemazione dei contenuti online e ci stiamo concentrando sui progetti per l’interior design, che hanno come oggetto la correzione acustica e che richiedono l’ideazione di strategie di comunicazione ancora diverse.

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La produzione è il cuore dell’azienda

fatto un salto di qualità importante. A un anno dall’inizio della pandemia è cambiato molto il modo di lavorare con i distributori: abbiamo rapporti più diretti, ci chiamano per richiedere informazioni, alcuni chiedono incontri in streaming, scaricano i documenti dal sito. Insomma, c’è stata una scossa positiva e lavoriamo molto meglio che in passato. D. A proposito: i distributori, secondo voi, sono al passo con i tempi? R. I rivenditori hanno fatto passi avanti e oggi sono molto più evoluti di quello che si poteva immaginare solo un anno fa. C’è però ancora un passo da aggiungere, tutta la filiera deve fare un piccolo sforzo per continuare a migliorarsi. Il sistema edilizia in Italia è ancora indietro rispetto al resto del mondo, anche se fortunatamente si è rafforzato grazie agli incentivi messi in campo dal Governo che, per riattivare l’economia, ha deciso di sfruttare la leva economica più efficace e veloce: la casa. D. Che cosa dovrebbero fare i rivenditori per migliorarsi ancora? R. Con i distributori oggi si è formato un dialogo molto più serio e aperto. Quindi, direi di continuare sulla strada intrapresa e aprirsi a nuove modalità di collaborazione con le aziende. Non parlo solo di digitalizzazione, ma proprio di nuovo forme di dialogo per dirigere le energie verso obiettivi comuni. La pandemia ci ha fatto ripensare ai rapporti che ci legano. Dopo la crisi dell’edilizia, si è creato un grande desiderio di rivincita e tutti gli operatori erano galvanizzati dal fare qualcosa e produrre risultati, senza però pensare a dove canalizzare tutta questa energia. La pandemia ci ha fatto fermare e ripartire con la stessa forza, ma con obiettivi molto più concreti. D. Quali sono le iniziative commerciali di Tecnasfalti-Isolmant per il 2021? R. Abbiamo tanti progetti aperti. Innanzitutto stiamo spingendo molto il sistema pavimento di Isolmant, per portare avanti le nostre migliori esperienze e conoscenze riguardo l’isolamento acustico orizzontale. Abbiamo inoltre lanciato durante la pandemia il sistema a secco per l’isolamento acustico Isolmant4you, che si compone G i u g n o

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di lastre in cartongesso accoppiate ai sistemi Isolmant, che rappresenta un nuovo modo di costruire e ristrutturare gli ambienti. Ci stiamo evolvendo tantissimo e nel corso del 2020 sono entrati numerose nuove soluzioni per la correzione acustica. Stiamo anche studiando un sistema di consulenza tecnica dedicata al privato sui nuovi sistemi acustici a basso spessore per le ristrutturazioni. Insomma, Isolmant vuole diventare a tutti gli effetti una wellness company per il comfort abitativo. D. Ci sono altre novità per quanto riguarda l’offerta di prodotti? R. Sì, da poco abbiamo lanciato isolspace skin, un nuovo rivestimento fonoassorbente simile a una piastrella, che ci ha permesso di unire il mondo della correzione acustica e dell’arredamento ed entrare in un mercato in cui non eravamo presenti, rivolgendoci in modo particolare a interior designer, architetti e privati. Nel 2020 abbiamo lavorato moltissimo anche sullo sviluppo della gamma Isolmant4you, lastre in cartongesso combinate a materiali isolanti per creare il prodotto su misura per ogni esigenza di comfort. Abbiamo scelto tre dei nostri migliori materiali (Isolmant Special, Isolmant Perfetto e Isolmant Telogomma) accoppiati con quattro diverse tipologie di lastre di cartongesso specifiche. Da queste combinazioni è stato creato un mix di prodotti consoni a qualsiasi applicazione. Per semplificare la scelta abbiamo anche creato un sito internet, www.isolmant4you.it, che aiuta a trovare il prodotto più adeguato in base alle proprie necessità. Negli ultimi mesi stiamo portando avanti un altro progetto, Isolmant Green Generation, prodotti di terza generazione che eliminano la presenza di materie di origine fossile e danno spazio a materie di origine sostenibile. D. Una delle caratteristiche più riconosciute oggi è quella della sostenibilità ambientale. Qual è la vostra opinione? R. La sostenibilità è uno dei nostri obiettivi più importanti e spero sia così per tutte le aziende. Se ne parla tanto e la pandemia ha accelerato la sensibilità verso queste tematiche. Abbiamo il

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Storia di copertina dovere di consegnare alle generazioni future il migliore dei mondi possibili. Personalmente sento molto questa responsabilità e in azienda impongo di ragionare sempre sul ciclo di vita dei prodotti. Abbiamo realizzato la dichiarazione ambientale di tutti i prodotti Isolmant e di questo andiamo molto fieri. Da qui vogliamo partire per migliorarci ulteriormente. D. L’ondata green è una moda o un trend irreversibile? R. La sostenibilità è un modo di pensare che deve diventare un’abitudine per tutti. Non deve essere una moda, ma un trend assoluto. Il fatto che l’impatto ambientale di un’azienda vada a influenzare il

suo rating finanziario presso le banche ci porta a pensare che una direzione è ormai stata tracciata. Non è una missione impossibile. Anche noi stiamo imparando a stilare il bilancio di sostenibilità. D. Invece per quanto riguarda il sistema parete avete delle novità? R. Durante il periodo del lockdown abbiamo ricevuto numerose telefonate di privati che avevano problemi di rumori molesti provenienti dall’esterno o dai vicini. Oltre ai sistemi Isolmant4you per applicazioni verticali, ci siamo concentrati sulla ristrutturazione e abbiamo lavorato per ottimizzare un prodotto storico della gamma Isolmant: Polifibre. Unito alle fibre di ultima generazione, come

LA FORMAZIONE FA VENDERE MEGLIO

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l servizio è l’anima del commercio. Ne è convinta anche Claudia Oliveri (nella foto), responsabile ufficio clienti di Tecnasfalti-Isolmant: «Qualsiasi impresa non può fare a meno dei servizi pre e post vendita. Per Isolmant significa garantire la possibilità di acquisire in maniera veloce e funzionale le nozioni per rispondere alle esigenze relative al mondo del comfort acustico. In quest’ottica i siti internet messi online di recente saranno sempre più essenziali sia per acquisire informazioni che per aiutare a risolvere eventuali problemi», spiega. Domanda. In che cosa consistono le attività pre e post vendita di Tecnasfalti-Isolmant? Risposta. I servizi di prevendita consistono nell’aiutare chiunque si avvicini al mondo Isolmant a ricevere le informazioni richieste, sia che si tratti di un privato, di un’impresa, di una rivendita o di un progettista. In questo momento l’attenzione per il comfort abitativo è altissima, e spingerà sempre più persone ad occuparsi di queste tematiche. Il post vendita è molto ampio, i clienti

chiedono di tutto: le imprese hanno esigenza di ricevere certificati di conformità o parlare con l’ufficio tecnico. L’utente finale che si cimenta nel fai-da-te chiede come installare il prodotto, le rivendite telefonano per avere i documenti di consegna e documentazione tecnica, o anche per riepilogare i prodotti acquistati. D. Che cosa direbbe ai rivenditori per gestire meglio la loro clientela? R. Prima di tutto di partecipare ai corsi Isolmant dedicati alle rivendite, per essere sempre pronti a rispondere alle domande dei clienti. Se non si conoscono i prodotti, si fa veramente fatica. Sento la differenza tra chi ha seguito il corso e chi no. Spesso in azienda telefonano clienti che chiedono dove comprare uno specifico prodotto, e vengono indirizzati ai magazzini che hanno la formazione necessaria per rispondere agli utenti finali. D. Il rivenditore migliore è quello che ha una persona dedicata a questa tipologia di prodotti? R. Potrebbe essere, ma non è indispensabile. Si tratta proprio di informarsi e tenersi aggiornati dal punto di vista tecnico. D. Come si sta evolvendo il rapporto con i clienti? R. In base al cambio generazionale di chi lavora nel mondo dell’edilizia. Nelle rivendite e negli uffici acquisti stanno subentrando persone giovani che hanno un modo di lavorare diverso, più smart, veloce e autonomo. Molti clienti ci scrivono tramite Whatsapp. Il futuro è avere un’interfaccia digitale e restare al passo con i tempi. D. Che cosa apprezza del contributo dei giovani e che cosa, invece, della vecchia generazione? R. La vecchia generazione ha una conoscenza diretta dei clienti. Per alcun aspetti questo è un vantaggio, perché porta a una maggiore fidelizzazione, ma d’altro canto può rappresentare uno scoglio. Molti si fossilizzano e non vanno a scoprire cosa c’è di nuovo. Un ufficio acquisti giovane è più portato a recepire le novità, che oggi viaggiano in maniera velocissima, e a vedere soluzioni ad ampio raggio, che magari non si sarebbero percorse. Il mondo dell’edilizia sta andando a mille, quindi essere informati è essenziale.

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Fibtec, abbiamo dato vita a un prodotto versatile indicato per l’isolamento acustico e termico delle partizioni verticali, che si installa a secco nell’intercapedine muraria in cartongesso. Oltre alla specifica resa acustica, questo prodotto è leggero, sostenibile ed estremamente facile da posare. D. La standardizzazione nell’edilizia è destinata ad avere più spazio anche in Italia o rimarrà un’attività quasi artigianale? R. Credo sia destinata ad aumentare. Nell’edilizia la standardizzazione significa garantire sistemi e prestazioni certificate, evitando di lasciare margine a improvvisazioni da parte dell’artigiano o dell’installatore che, anche solo per una carenza culturale, si trova a unire prodotti incompatibili tra loro. Il concetto di sistema per Isolmant si lega molto alla standardizzazione, per questo abbiamo ideato il sistema pavimento e la gamma Isolmant4you. D. Lo scorso anno avete annunciato il proposito di portare giovani in azienda. Qual è il bilancio? R. Dopo un anno posso dire che è la cosa migliore che avessi potuto fare. Ho scoperto anche un’altra cosa: influenzato da 30 anni di lavoro, anche io mi sono un po’ arenato sulle mie abitudini lavoraIsolmant ha venduto negli anni oltre 150.000.000 di mq di materassini per l’isolamento acustico delle partizioni orizzontali

IL SUPPORTO SI DÀ SUL CAMPO

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ssere vicini al mondo dell’edilizia significa non solo progettare prodotti e soluzioni all’avanguardia, in linea con le richieste del mercato, ma anche supportare ogni giorno il lavoro di progettisti, distributori e imprese attraverso consulenze specifiche e personalizzate. Lorenzo Canni Ferrari (nella foto), direttore commerciale di TecnasfaltiIsolmant, spiega a YouTrade come l’azienda si pone a servizio del buon costruire, al fianco del rivenditore e del cantiere. Domanda. Qual è la differenza tra distributore e operatori in cantiere? Risposta. Sono due figure molto importanti per l’azienda, ma bisogna stare attenti a non sovrapporle. Per quanto riguarda i grandi cantieri, sotto segnalazione dei rivenditori, è necessario preparare preventivamente il terreno con il tecnico di cantiere, e successivamente seguire il cantiere insieme al magazzino partner di zona. Nei piccoli cantieri invece è ancora più importante la figura dell’operatore del magazzino per finalizzare l’ordine. Per questo per Tecnasfalti-Isolmant è fondamentale la formazione dei commerciali e dei tecnici dei magazzini partner. Nonostante il covid, negli ultimi anni la collaborazione con i rivenditori è aumentata sensibilmente, anche perché i magazzini si sono professionalizzati e personalizzati. D. Come si struttura l’assistenza in cantiere al fianco del distributore edile? R. Dietro guida del rivenditore mandiamo i nostri tecnici e commerciali in cantiere per supportare gli operatori nella scelta delle soluzioni più idonee e finalizzare poi l’ordine. Il mercato è molto più complesso e competitivo rispetto al passato: mentre prima si prediligeva il prezzo, ora finalmente si guarda anche alle prestazioni, alle certificazioni e alla qualità dei prodotti. Questa evoluzione la sentiamo tantissimo, e siamo sempre più pronti a rispondere alle esigenze dei cantieri moderni, con la certezza di avere un marchio solido alle spalle.

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I prodotti accoppiati per l’isolamento sottomassetto sfruttano le migliori tecnologie isolanti di Isolmant e si differenziano in base all’ambito applicativo

DI CORSA NELLE RIQUALIFICAZIONI

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uperbonus, pandemia, aumento dei prezzi delle materie prime. Anche TecnasfaltiIsolmant è alle prese con un mercato in grande fermento. Mauro Deidda (nella foto), direttore vendite, fa un bilancio delle attività dell’ultimo anno, tra certezze e speranze. Domanda. Com’è cambiato il mercato dell’edilizia negli ultimi anni? Risposta. In modo repentino: se pensiamo che fino a qualche anno le nuove costruzioni rappresentavano buona parte del mercato, negli ultimi anni invece viene costruita solo una casa nuova ogni trenta ristrutturate. Questa evoluzione ha portato in un primo momento a una flessione nel settore dell’edilizia, ma poi ha azionato tutta una serie di sistemi e prodotti che via via hanno permesso al settore di riprendersi. Attualmente il mercato ha la spinta per crescere in maniera ancora più veloce, grazie anche agli incentivi messi in campo dopo il covid. Quando ci sono queste crisi, il settore che fa ripartire l’economia è sempre il mattone. D. Il superbonus funziona? R. Il provvedimento ha sicuramente aumentato la platea degli attori che possono usufruire del bonus e l’aumento fino al 110% dell’aliquota è un’ottima chance per portare avanti lo sviluppo finanziario, economico e commerciale per i prossimi anni. D. Com’è andato il 2020 e quali sono le vostre previsioni per l’edilizia 2021? R. Nel nostro settore il 2020 si è chiuso in maniera molto positiva rispetto alle previsioni iniziali. Pensavamo che la pandemia rallentasse maggiormente il flusso di vendite, invece abbiamo chiuso l’anno in crescita. Anche i presupposti e le previsioni per il 2021 sono più che positive. Il settore dell’edilizia avrà una crescita importante grazie alla spinta di chi usufruirà dei bonus per ristrutturare la propria casa e grazie alla ripresa dei cantieri, vecchi e nuovi.

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tive. Il passaggio generazionale è sempre molto difficile e amalgamare i giovani con il resto dell’azienda è stata una sfida bellissima. I ragazzi sono più veloci, freschi e genuini e specialmente in questo periodo, hanno trovato risorse che forse noi della vecchia generazione non avremmo saputo individuare. Bisogna saperli ascoltare con la mente aperta. Ognuno deve avere la possibilità di dare il meglio di se stesso ed essere libero di esprimersi lavorando in team. Al momento stiamo cercando altri giovani da inserire in azienda. D. Un’altra novità prepandemia era la nascita della divisione Isolseismic dedicata alle soluzioni antivibranti e antisismiche: come sta andando? R. Con la pandemia abbiamo dovuto ridistribuire le risorse destinate ai vari progetti: ci abbiamo lavorato, siamo pronti, ma al momento la divisione non è operativa. Non nego che forse senza la pandemia avremmo potuto gestire anche questa divisione, ma abbiamo dovuto fare scelte. Abbiamo le idee molto chiare e siamo in contatto con i

nostri referenti sul mercato, ma non abbiamo avuto tempo e risorse da attivare sul progetto. Riprenderemo appena possibile. D. Che cosa vi aspettate dal 2021 e qual è il vostro prossimo progetto? R. Mi aspetto un 2021 frizzante. Il mercato delle costruzioni e della progettazione sta andando molto bene, sia grazie al superbonus che alla maggiore sensibilità delle persone verso la qualità e il comfort. Credo che per l’edilizia sia apra un triennio di crescita. Tra i nostri progetti futuri c’è sicuramente Isolmant Green: avvicinare un prodotto che da più di 40 anni rappresenta un settore al mondo green è una sfida che ci appassionerà per tutto quest’anno e per l’anno prossimo. Poi, continuare a ragionare in termini di sistemi integrati e innovazione: il sistema pavimento, Isolmant4you e il sistema di correzione acustica rappresentano tre fiori all’occhiello per l’azienda, che continua a mettere a frutto le proprie nozioni tecniche e produttive per dare vita alla terza generazione Isolmant. Uffici e area spedizioni Tecnasfalti- Isolmant

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mprese MAPEI

UN PEZZO DI MILANO È ORA PIÙ VERDE

L’azienda chimica ha adottato uno spazio di 700 metri quadrati di fronte alla propria sede nel capoluogo lombardo, che è ora un’aiuola fiorita. Il progetto, fortemente sostenuto da Giorgio e Adriana Squinzi, è stato ideato dall’architetto paesaggista Franco Giorgetta Lo spazio verde curato da Mapei, a Milano

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di Veronica Monaco G i u g n o

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ilano è un po’ più verde grazie a Mapei, che ha inaugurato un nuovo angolo fiorito adiacente alla propria sede aziendale in viale Jenner, nell’ambito dell’iniziativa Cura e adotta il Verde Pubblico, promossa da privati e dall’amministrazione comunale. Su progetto dell’architetto paesaggista Franco Giorgetta, lo spazio di spartitraffico di circa 700 metri quadri, per anni occupato da impianti tecnici e parcheggi, oggi è diventato un piacevole spazio verde, caratterizzato da una fontana a zampillo verticale e specie vegetali che ben si adattano alla zona ombreggiata dei platani preesistenti. «Con l’eliminazione dell’impianto dell’acquedotto volevamo restituire qualità estetica e ambientale al parterre e questo progetto soddisfa appieno questa esigenza, dimostrando ancora una volta come la sinergia tra pubblico e privato sia fondamentale per la cura della città», ha commentato l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran in occasione della cerimonia di inaugurazione a inizio giugno. IN MEMORIA Attraversato ogni giorno da moltissimi milanesi, il tratto di viale Jenner su cui sorge la nuova aiuola Mapei è tornato dunque a nuova vita. «È stata una sfida, ma siamo riusciti a far fiorire questo parcheggio», commenta l’architetto paesaggista Franco Giorgetta. «Speriamo che questi zampilli sempre in movimento, i colori dei fiori, e il morbido movimento delle lunghe spighe delle erbe, possano attirare un momento di attenzione e regalare un sorriso ai passanti». Realizzata dall’impresa Peverelli, l’aiuola segue un disegno geometrico, formato da una serie di figure triangolari e trapezoidali di colori diversi, ottenuti mediante l’impiego di erbe e tappeti erbosi di colori differenti e contrastanti. Lungo i bordi, negli spazi che intervallano i platani esistenti, sono state inserite graminacee a foglia e stelo lungo come il Pennisetum alopecuroides, il Miscanthus sinensis, mentre in testa è stato piantato un filare di Festuca glauca. La fontana è installata su una piattaforma triangolare realizzata con il sistema per pavimentazioni in calcestruzzo architettonico Mapei Color Paving. Alcune magnolie da fiore, dal colore molto marcato, completano il quadro. «Siamo molto orgogliosi di avere realizzato questo progetto di riqualificazione che desideriamo dedicare ai nostri Giorgio e Adriana Squinzi che lo avevano fortemente voluto. Da loro abbiamo imparato che l’impresa deve avere un ruolo attivo all’interno della comunità.

In alto, da sinistra, Pierfrancesco Maran (assessore al Verde del Comune di Milano), Laura Squinzi (presidente di Mapei), l’architetto paesaggista Franco Giorgetta, Marco Squinzi (amministratore delegato di Mapei), Simona Giorgetta (consigliere di Mapei) e Veronica Squinzi (amministratore delegato di Mapei)

Siamo legatissimi a Milano, la città che ci ha visto nascere e crescere. Contribuire al suo mantenimento e abbellimento è per noi un piccolo, seppur significativo, gesto di partecipazione e condivisione», ha ricordato Veronica Squinzi, amministratore delegato di Mapei. L’aiuola prima della piantumazione

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Imprese UNFIX

UN PACCHETTO PER VENDERE DI PIÙ Resa altamente performante per metro quadrato. Logistica centralizzata. Uno shop-in-shop con gestione completa dell’assortimento. E una comunicazione dedicata che permette ai clienti finali di orientarsi facilmente sull’espositore. Sono i vantaggi del sistema Uniformat di Franco Saro

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hop-in-shop, un negozio nel negozio: è una delle strategie che consentono di aumentare le vendite e, contemporaneamente, la soddisfazione dei clienti. Ma come organizzare il punto vendita? Unifix, all’interno del variegato panorama italiano legato al mondo della rivendita edilizia, è indubbiamente una fra le realtà più dinamiche ed innovative, non solo per il suo catalogo prodotti, ma anche, e soprattutto, per gamma di soluzioni di business for business che mette a disposizione dei propri partner commerciali. Fra queste proposte, quella che indubbiamente può essere considerata un vero punto di forza dell’azienda, è Uniformat. Grazie a un’esperienza di oltre 40 anni all’interno di questo settore, Unifix ha messo a punto la soluzione espositiva ideale per chi, all’interno della propria rivendita edilizia, vuole massimizzare la redditività di ogni comparto merceologico attraverso un concetto di shop-in-shop, con l’obiettivo di valorizzare e migliorare la visibilità e la comunicazione al cliente finale dei prodotti proposti. Uniformat è un pacchetto studiato sulle specifiche esigenze del cliente e che consente quindi la massima libertà di scelta sulle gamme prodotto, con un’attenzione particolare rivolta alla redditività e alla rotazione degli articoli sugli scaffali. Volendo sintetizzare si può affermare che scegliendo la soluzione format, il cliente ha subito quattro vantaggi competitivi: 1. Una resa altamente performante per metro quadrato, grazie alla selezione dei prodotti migliori per ottenere una forte rotazione e, quindi, massima redditività. 2. Una logistica centralizzata a Terlano (Bolzano), che consegna

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su tutto il territorio nazionale in 24/36 ore con un grado di evasione medio del 98,5%, che consente al cliente di evitare di immobilizzare capitale con scorte di prodotto. 3. Una proposta shop-in-shop con gestione completa dell’assortimento e dei riordini da parte del consulente di vendita in zona Unifix. 4. Una comunicazione dedicata che permette ai clienti finali di orientarsi facilmente sull’espositore, fino al prodotto desiderato. La forte modularità del progetto ha consentito di creare, per la parte ferramenta in edilizia, Format Edilizia, un pacchetto che, oltre al supporto degli 80 consulenti di vendita costantemente presenti sull’intero territorio nazionale, permette una gestione dell’assortimento estremamente semplificata, grazie a Unishop (software utilizzabile con scanner). Sempre in tema di sviluppo, è stato introdotto un nuovo format dedicato al settore Its, nel quale la vasta gamma di prodotti Unifix viene arricchita dalla presenza di due prestigiosi marchi internazionali (Cetaform e Plano) leader nei loro settori, nel campo degli utensili manuali professionali e dei portautensili top di gamma. Il progetto Uniformat è già stato adottato in Italia da numerosi punti vendita, che ne hanno potuto constatare sia la forte modularità che, quel che più conta, il reale impatto economico sulla propria attività commerciale. Novità degli ultimi giorni è anche il restyling completo del design riguardante il format Edilizia: una nuova struttura visiva minimalista e contemporanea che, oltre a porre maggiore accento sulla cromia del blu Unifix, è stata studiata per offrire all’utente finale un’esperienza di fruizione dei prodotti ancor più lineare e diretta.

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YouTrade News Röfix acquisisce la sede di Oricola Röfix prosegue gli investimenti al CentroSud e acquisisce ufficialmente la proprietà della sede di Oricola, in provincia de L’Aquila. Inaugurato nel 2016, lo stabilimento è il sesto aperto in Italia dall’azienda, leader a livello internazionale nel settore dei materiali da costruzione. «La nostra azienda cresce e continua i propri investimenti in Italia, e l’acquisizione dello stabilimento di Oricola si colloca all’interno di un ampio progetto di espansione del mercato verso il Centro e Sud Italia, aree dove il mercato dell’edilizia è molto attento alla qualità e interessato ai nostri materiali e soluzioni», spiega Wolfgang Brenner, direttore generale Röfix Italia. Quello di Oricola è un investimento orientato a ottimizzare in modo più solido i servizi di consulenza tecnica, vendita, logistica e assistenza commerciale in tutta Italia, potenziando la presenza sul territorio e avvicinandosi ulteriormente alle esigenze di tutti i clienti.

Gruppo Roca acquisisce Sanit

passo fondamentale nella nostra strategia di integrare i prodotti per soluzioni bagno complete e incorporare tecnologia ad alto valore aggiunto nel nostro portafoglio prodotti, rafforzando così la nostra leadership globale», afferma Albert Magrans, Ceo del gruppo che opera in 170 paesi e ha 85 stabilimenti. Il segmento dei sistemi di installazione a parete, che comprende cassette a scomparsa, placche e telai di montaggio, sta crescendo rapidamente ed è stato guidato dal crescente uso di wc sospesi. Attualmente, il mercato globale di questa categoria, guidato dalla Germania, sta registrando aumenti significativi in tutti i paesi in linea con le preferenze dei consumatori di oggi, che scelgono sempre più soluzioni che favoriscono lo spazio, l'igiene e il comfort. Nell'ambito della strategia del gruppo di creare centri di competenza specializzati per diverse categorie di prodotti nel settore bagno, Sanit diventerà il centro di sviluppo per i sistemi di installazione del Gruppo Roca.

Mapei, sigillanti in video Mapei pubblica sul proprio sito 13 video dedicati alle sue principali soluzioni della linea sigillanti e adesivi elastici, con l’obiettivo di aiutare l’installatore nella scelta del prodotto più appropriato per sigillare, incollare, fissare e riempire. Le linee interessate sono: Mapesil, Mapeflex, Ultrabond, Mapefix e Mapepur. I video, presentati in prima persona dal responsabile della linea Fabio Guerrini, illustrano in modo chiaro come utilizzare al meglio i prodotti nei differenti contesti d’uso, per trarne tutti i vantaggi applicativi e prestazionali. Corredati di testi di approfondimento, i tutorial permettono di comprendere

con immediatezza e facilità i benefici che ogni utilizzatore finale, dall’hobbista al professionista più esperto, potrà ottenere dall’uso dei prodotti Mapei. I tutorial si aggiungono ai video tecnici disponibili nella sezione Mapei Academy del sito dell’azienda.

Idroterapia con Kinedo Tutta l’esperienza dell’idroterapia, arredo bagno e wellness, sono online sul nuovo sito di Kinedo (www.kinedo.it), progettato per essere user friendly e aiutare i clienti a trovare la proposta più adatta alle loro esigenze tra box doccia, vasche, piani e lavabi, pannelli rivestimento, cabine multifunzione, saune, hammam e minipiscine. E per chi è alla ricerca di soluzioni componibili, sul sito è a disposizione Kinedo Design Pack e quattro progetti integrati con cui è possibile realizzare un arredo bagno completo all’insegna della semplicità e dell’essenzialità. Presentato ufficialmente al mercato italiano a gennaio 2021, Kinedo racchiude al suo interno tutta l’esperienza del brand Grandform. Il passaggio di testimone è coinciso con la trasformazione delle esigenze del consumatore, che si manifesta in scelte più consapevoli e più attente al design applicato all’ergonomia.

Il Gruppo Roca rafforza la propria presenza globale con l'acquisizione di Sanit, l’azienda tedesca di Aliaxis specializzata in cassette e sistemi di installazione a parete, terzo operatore più grande in Germania e il quinto in Europa. «L'acquisizione di Sanit è un

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RETAIL 360 UNIFORMAT UNISHOP U-ACADEMY

UNIFIX: non solo prodotti ma anche idee nuove per un mercato in continua evoluzione Nata oltre 40 anni fa, oggi Unifix è uno degli stakeholder nel mondo della Ferramenta Specializzata, delle Rivendite di Edilizia, delle Carpenterie Legno, della Grande Distribuzione, del settore Elettrico ed ITS. Ma è anche molto di più. Affrontiamo ogni giorno, con grande passione, le sfide che il mercato ci presenta, ma lo facciamo con lo sguardo sempre rivolto verso un mondo in continua evoluzione. Grazie ad una rete di vendita con oltre 80 consulenti sul territorio nazionale, Unifix è in grado di soddisfare le esigenze delle oltre 6.500 rivendite specializzate, attraverso soluzioni innovative e sorprendenti con l’obiettivo di sviluppare al massimo il business per i nostri parnter. Tu non lo sei ancora?

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Imprese MUOVIAMOCI

Prezzi caldi? Comprate in casa

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e condizioni che si sono venute a creare con la pandemia, la ripartenza di alcune economie (leggasi Cina), l’effetto di alcune politiche locali (come il superbonus) hanno portato dei seri problemi in numerose filiere produttive. Le conseguenze sono un aumento dei prezzi delle materie prime, un aumento dei tempi di consegna delle merci, oltre alla stessa difficoltà di trovare componenti per la propria produzione. Solo nell’industria automobilistica, il gruppo Volkswagen ha dichiarato che la mancanza di microchip in marzo è costata la riduzione della fabbricazione di circa 100 mila auto. Per la stessa ragione nel Nord America, Stellantis ha chiuso cinque impianti. Secondo alcune associazioni le difficoltà di approvvigionamento non sono solo per i semiconduttori, ma anche per elementi essenziali quali l’acciaio e materie prime plastiche (acrilonitrile-butadienestirene, poliammide e polipropilene). Secondo il Purchasing Managers Index (Pmi), indicatore economico di Ihs Markit per

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le imprese italiane del settore edilizia, il mercato ha mostrato il più forte incremento dei costi di acquisto dal 1999. L’incremento della domanda, unito alla riduzione della disponibilità delle materie prime hanno portato a un aumento dei lead time e a prezzi in crescita esponenziale. Dal momento che nulla si può fare per ciò che è accaduto, le strategie da sviluppare si devono concentrare su una riprogettazione della filiera logistica. In particolare vi è da considerare l’in-shoring, ovvero il ritorno ad approvvigionamenti realizzati da aziende che appartengono alla stessa nazione o continente. Fino a oggi si è sempre preferito l’off-shoring, ovvero l’acquisto di materiali e componenti in Paesi di altri continenti guidato dalla ricerca del prezzo più basso, ma con tempi di consegna lunghi, lotti minimi molto alti, difficoltà di interazione con il fornitore e, spesso, mancanza del controllo sulla filiera logistica. L’in-shoring preferisce la ricerca di fornitori a livello europeo dal momento che la prossimità geografica con-

sente di ridurre i lead time e le quantità acquistate. Il sovrapprezzo, che sarà necessario pagare rispetto a fornitori intercontinentali, è spesso ripagato da una gestione più snella, una maggiore flessibilità operativa e un maggiore controllo sullo stato dell’ordine. La vicinanza geografica del fornitore può, inoltre, favorire anche lo scambio di competenze, sempre più necessario per riuscire, laddove sia possibile, a sostituire materiali o ricorrere a componenti differenti in grado però di garantire gli stessi obiettivi funzionali e prestazionali dei prodotti. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)

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COME SI FA (ad aumentare il business) Rivendite per millennial Il decreto Sostegni prevede incentivi per acquistare casa agli under 36. È un mercato da conquistare

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articolo 64 del nuovo decreto legge Sostegni-bis, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, crea di fatto un nuovo Bonus prima casa dedicato ai giovani under 36 con Isee inferiore ai 40 mila euro. In particolare, il decreto introduce importanti novità in tema di agevolazioni per l’accesso ai mutui estendendo, a coloro che non abbiano compiuto i 36 anni di età, l’operatività del Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa. Da una parte viene prevista la copertura statale, straordinariamente estesa all’80% del finanziamento, dall’altra viene aggiunto un credito d’imposta per l’Iva sostenuta per l’acquisto dell’immobile e l’esenzione dalle imposte di registro (ipotecaria e catastale). Attraverso il Fondo, lo Stato si fa garante per l’accensione di mutui ipotecari per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari, da adibire ad abitazione principale. Giovani, prima casa e ristrutturazione. Queste le parole chiave che il distributore di materiali

per l’edilizia deve memorizzare. L’utente giovane, riconferma l’avvento del privato come interlocutore privilegiato della distribuzione e rende possibile il concretizzarsi di questa opportunità. Serve comunicare adeguatamente e guidare i giovani proprietari nella scelta delle abilitazioni amministrative e particolarmente delle tecnologie per l’efficientamento energetico. Comunicare efficacemente Non va dimenticato che i destinatari della misura sono i millennials, super avvezzi alla tecnologia, in particolare da smartphone e tablet, quindi il marketing del distributore di materiali per l’edilizia deve strutturarsi in modo tale da poter catturare l’utenza mobile. Tradotto: forte presenza online e sui social media. La mancanza di una presenza in tal senso, renderebbe un business irrilevante. È dunque indispensabile attrezzarsi con pagine su Facebook, Twitter, LinkedIn e tanti altri

di Roberto Bolici*

ancora, da aggiornare costantemente e con informazioni precise e autentiche. Efficientamento energetico Tra i fattori che influenzano maggiormente i consumi energetici di una abitazione e i relativi costi associati, il fattore comportamentale e quello tecnologico sono le uniche leve che abbiamo a disposizione per diminuire i consumi energetici e i relativi costi. Al primo è legato il tema del risparmio energetico (ridurre gli sprechi), al secondo il tema dell’efficienza energetica (fare meglio con meno risorse). Prima di pianificare gli interventi, è necessario rilevare la classe energetica di partenza, con l’aiuto di professionisti del settore in grado di identificare in breve tempo le maggiori criticità dell’edificio (servizio che potrebbe offrire il distributore). Tra i principali interventi che possono portare a un avanzamento in termini di classi, ricordiamo: cappotto termico (anche interno), isolamento della copertura, sostituzione degli infissi, sostituzione impianti di riscaldamento e produzione energetica da fonti rinnovabili. Abilitazioni amministrative Che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficino di importanti agevolazioni fiscali, è una certezza, ma affinché vi sia l’effettiva fruizione delle detrazioni, tra i vari documenti occorre presentare e conservare le abilitazioni amministrative prescritte dalla legislazione edilizia, in vigore al momento dell’effettuazione dei lavori in relazione alla tipologia di interventi da realizzare (manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia). Ciò premesso, a seconda dell’entità dell’intervento è necessario scegliere tra il permesso di costruire, la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) oppure inviare una comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico (Cila). Nei casi più fortunati si potrà intervenire senza alcun titolo abilitativo, trattasi degli interventi realizzabili in edilizia libera (per esempio, la sostituzione di pavimentazioni, il rifacimento di intonaci, la sostituzione di rivestimenti e di serramenti).

*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano


Soluzioni integrate per l’idraulica ed il riscaldamento

Innovazione e Qualità 100% Made in Italy L’innovazione in ambito produttivo, abbinata alla ricerca continua delle soluzioni più adatte alle esigenze del cliente, hanno fatto crescere in questi anni la gamma di prodotti offerti fino a creare soluzioni impiantistiche complete ed esclusive. Al fine di rendere evidente il giusto valore del prodotto realizzato in Italia, FIV mantiene la certificazione 100% Made in Italy dell’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani.

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106 NUOVE IDEE PER L’AMBIENTE BAGNO Volano le vendite del settore 77


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SUL TERRITORIO PIOVONO RICAVI

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Il rischio idrogeologico è ormai compreso anche dalle politiche nazionali ed europee. E la ripresa degli appalti, che non si sono fermati durante la pandemia, ha permesso alle aziende del settore drenaggio di continuare a macinare fatturato

di Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade

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Bilanci 2019 delle principali società che trattano prodotti per il drenaggio in Italia FATTURATO (€)

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Camere di Commercio (bilanci disponibili al 28 giugno 2021)

Bilanci 2020 delle principali società che trattano prodotti per il drenaggio in Italia FATTURATO (€)

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Camere di Commercio (bilanci disponibili al 28 giugno 2021)

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SOLUZIONI PER TETTI VENTILATI SISTEMI DI SICUREZZA PER IL LAVORO IN QUOTA VENTILAZIONE

ARIA comprende la più vasta gamma di elementi per la ventilazione di tetti del sistema RASERA. Ingresso, passaggio e uscita dell’aria sono garantiti da un sistema a norma in ogni fase.

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Per lavorare in quota nella totale sicurezza, RASERA offre i prodotti ÀNCORA. Ancoraggi, linee vita, scale, passerelle e parapetti, sono studiati per offrire la massima sicurezza in ogni tipo di struttura.

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S PEC IA L E Drenaggio

Distributori di materiali per trattamento acque e drenaggio. Variazioni % del fatturato su anno precedente (in valori correnti)

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

Distributori di materiali per trattamento acque e drenaggio. Variazione % del fatturato per classi dimensionali delle imprese (in milioni di euro), 2019 su 2018

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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Indicatori di performance per i distributori di materiali per trattamento acque e drenaggio. Anno 2019

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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S PEC IA L E Drenaggio TECNICA COSTRUTTIVA

POZZANGHERE ADDIO SE L’ACQUA SE NE VA Le soluzioni ottimali per il drenaggio delle superfici? Sono le pavimentazioni permeabili, con le quali il ristagno superficiale della pioggia è virtualmente eliminato. Sono particolarmente indicate nel caso della realizzazione di nuove costruzioni

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Differenza tra pavimentazione permeabile e non permeabile

Schema di elementi necessari per l’invarianza idraulica di un suolo

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S PEC IA L E Drenaggio Pavimentazione continua in calcestruzzo drenante

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Pavimentazione continua drenante in graniglia naturale legata a resina Tipologie di pavimentazioni modulari drenanti

Attività di filtrazione degli inquinanti di una pavimentazione permeabile

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Tipologie di strutture per pavimentazioni drenanti

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S PEC IA L E Drenaggio Livelli di precipitazione da progetto (Italia da regolamenti regionali)

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Pavimentazione in masselli autobloccanti in calcestruzzo vibro-compresso

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SOLUZIONI COMPLETE PER SISTEMI DI DRENAGGIO I cambiamenti climatici in atto sono caratterizzati da eventi (precipitazioni) sempre più intensi che causano frequenti allagamenti con conseguenti danni economico/sociali di vasta portata. In questo scenario cresce l’importanza dei sistemi di drenaggio delle acque meteoriche, che sia in grado di garantire: sicurezza, efficienza e durabilità nel tempo. L’organizzazione tecnica e sinergica di System Group fornisce soluzioni complete, per la realizzazione di tali sistemi. Grazie alla modularità dei componenti è possibile comporre anche soluzioni custom in base alla tipologia di intervento necessaria. Il sistema proposto riguarda: • Componenti di superficie, come la vasta gamma di canalette drenanti in PP prodotte da SAB S.p.A., le quali superfici estremamente liscie le rendono a bassa scabrezza per favorire lo scorrimento dell’acqua ed evita la formazione di depositi facilitando la pulizia. Ideale in termini di leggerezza-versatilità.

x i www.tubi.net

• Le condotte di trasporto flessibili delle acque fornite in una vastissima gamma di materiali (PE - PP - PVC) e di diametri, dove le tubazioni corrugate proposte da ITALIANA CORRUGATI S.p.A. consentono una veloce, versatile ed economica realizzazione delle opere, • I volumi di accumulo, sempre in polietilene, sono realizzati da ROTOTEC S.p.A. con serbatoi singoli o modulari, progettati e realizzati per offrire la massima versatilità di composizione progettuale personalizzando le esigenze per ogni soluzione cantieristica. Il tutto è completato dalla disponibilità (su richiesta) di assistenza del nostro reparto tecnico, come dei servizi di cantiere (saldature, video ispezioni, collaudi di tenuta, riparazioni ecc.). Il nome System Group prende corpo nella capacità sinergica del gruppo di fare sistema per contribuire alla massima soddisfazione del Cliente, che trova valore aggiunto nella collaborazione con un fornitore-partner capace di supporto a 360° Vasca di Laminazione ROTOTEC

Sabdrain sistema di drenaggio SAB

Tubo corrugato fognatura Magnum ITALIANA CORRUGATI

Tubazione felssibile ITALIANA CORRUGATI

SCHEMA DI INSTALLAZIONE

Sabdrain sistema di drenaggio SAB G i u g n o

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Tubo corrugato fognatura Magnum ITALIANA CORRUGATI

Vasca di Laminazione ROTOTEC

Tubazione felssibile ITALIANA CORRUGATI

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S PEC IA L E Drenaggio AISES

POCA PREVENZIONE MOLTI DISASTRI

L’Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza lancia l’allarme contro l’assenza di una linea comune per la manutenzione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico. E punta sul piano strategico del ministero alla Transizione ecologica di Veronica Monaco

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S PEC IA L E Rassegna drenaggio PAVIMENTAZIONE DRENANTE POROSA Favaro1, azienda trevigiana leader nelle pavimentazioni, presenta Recycle. Costituito da una miscela di calcestruzzo caratterizzata da una percentuale di vuoti tra il 15% ed il 20%, garantisce l’assorbimento dell’acqua, al momento del contatto con la superficie, evitando così anche il minimo ruscellamento superficiale, presente invece in qualsiasi pavimentazione drenante non porosa. Recycle demanda la gestione idraulica agli strati drenanti sottostanti e al terreno, escludendo totalmente la necessità di un sistema di drenaggio e canalizzazioni sub-superficiali. Consente inoltre di ridurre l’effetto «isola di calore» e un’accelerazione dei tempi di scioglimento di neve o ghiacci. La posa adeguata di Recycle permette una riduzione degli oneri derivanti dalla posa di pozzetti e canalette per lo scolo dell’acqua piovana, nonché permette una manutenzione ordinaria sui sottoservizi, consentendo facilmente la rimozione degli elementi. Inoltre favorisce la naturale alimentazione delle falde salvaguardando le caratteristiche microclimatiche del luogo in cui è posato. www.favaro1.com

DRENAGGIO ANTIRIFLUSSO SICURO ED EFFICIENTE Ecolift XL è il sistema innovativo ed ecologico di Kessel pensato per proteggere i locali interrati dal riflusso, in grado di smaltire grandi quantità di acqua. Ideale per gli edifici commerciali e condomini, l’impianto di sollevamento ibrido Ecolift XL entra in azione solo quando è necessario, consentendo un notevole risparmio energetico e una riduzione dei costi di manutenzione. Le valvole di chiusura motorizzate garantiscono la completa protezione grazie alla rilevazione pneumatica del livello e alla sonda ottica. In aggiunta alle valvole motorizzate, sono presenti valvole a saracinesca con fermo di sicurezza, azionabili manualmente. Durante il funzionamento normale, invece, il sistema sfrutta la pendenza naturale verso la rete fognaria, riducendo notevolmente i rumori generati dall’attivazione della pompa e garantendo lo smaltimento delle acque anche in caso di mancanza di corrente. Ecolift XL è integrato in un robusto pozzetto di polietilene e conforme alle normative, ed è adatto per l’installazione interrata sia all’esterno che all’interno dell’edificio. Il pozzetto è resistente all’acqua freatica fino a 3 metri e può essere installato fino a una profondità di 5 metri. Inoltre, grazie al peso ridotto del pozzetto, l’impianto è estremamente agevole da montare. Il rialzo per l’installazione del pozzetto nelle strutture murarie può disporre di una flangia, regolabile in altezza in maniera continua. Inoltre è possibile l’installazione anche in presenza di uno scarico non interrato, evitando opere edili successive e rendendo l’impianto facilmente accessibile per ispezioni e manutenzioni. www.kessel-italia.it

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RECUPERO E DISPERSIONE ACQUE METEORICHE Il Sistema Atlantis di Daliform Group è la soluzione per realizzare vasche di raccolta e/o dispersione delle acque piovane. Atlantis permette la realizzazione di una vasca in calcestruzzo armato, costruita direttamente in loco, con varie dimensioni in pianta e in altezza fino a 300 centimetri per massimizzarne il volume. La struttura che si ottiene è formata da una platea, da muri perimetrali e da una soletta sorretta da pilastrini, in grado di garantire un’elevata resistenza ai sovraccarichi, sia permanenti che accidentali. Le vasche possono essere progettate per supportare qualsiasi carico sovrastante, che sia un pavimento pedonabile, un’area verde o un parcheggio transitato da automezzi, anche pesanti. Le vasche Atlantis possono essere realizzate sotto piazzali, strade e parcheggi, sia commerciali che industriali, mitigando l’effetto di piena causato da eventi meteorici eccezionali e restituendo capacità drenante al suolo senza alcun impatto visivo e ambientale. www.daliform.com

CANALI IN CALCESTRUZZO CONTRO LE BOMBE D’ACQUA Dal 1969 Pircher è protagonista nella fornitura di soluzioni rapide ed efficaci per ridurre il rischio e porre in sicurezza il territorio dall’acqua non controllata dovuta a dissesti idrogeologici, nubifragi, allagamenti, frane e acquazzoni. Oltre 50 anni di esperienza nella produzione, nell’assistenza tecnica e nella progettazione hanno dato vita a una vasta gamma di canali in calcestruzzo adatti ad ogni genere di terreno, funzione ed esigenza estetica. Facili da montare, di alta qualità e durabilità e coordinabili con vari tipi di griglie, possono raggiungere una portata massima di 610 l/s, spaziando dalla classe A15 alla F900. Robusti, leggeri e indeformabili, sono garantiti per dieci anni. I canali Pircher in calcestruzzo sono la soluzione ideale per le aree pedonali, i parcheggi privati e gli spazi pubblici in generale, ma anche per le aree di sosta o gli auto silos: versatili e leggeri, discreti e mai invasivi nel paesaggio urbano, sono inoltre capaci di adattarsi e integrarsi efficacemente ad ogni tipo di ambiente architettonico, anche laddove siano richieste finiture di pregio grazie alle diverse tipologie di griglie in ghisa o acciaio zincato. water.pircher.eu

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S PEC IA L E Rassegna drenaggio PAVIMENTAZIONE OUTDOOR DRENANTE E SOSTENIBILE Nato nel laboratorio interno di Ipm Italia, azienda da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di sistemi di pavimentazioni continue, Ipm GeoDrena rappresenta un nuovo concetto di pavimentazione drenante per esterno in graniglia naturale, dedicata ad architetti, paesaggisti, progettisti e amanti del verde. Tra le caratteristiche che hanno reso questo sistema uno dei

Ipm GeoDrena per i 1100 metri quadri di pavimentazioni esterne de Il Castello delle Aci, Acireale (Catania)

fiori all’occhiello dell'azienda ci sono l’effetto decorativo, l’elevata capacità drenante (2.700 it/mq/minuto) la stabilità e la velocità di posa (8 ore lavorative per circa 900 metri quadrati). Grazie ai 12 o 18 millimetri di spessore è un rivestimento adatto anche alle aree di parcheggio, a fondi esistenti anche se usurati, a fondi nuovi come calcestruzzo, pietre naturali, terreno. Il sistema risponde a specifiche esigenze di estetica, grazie all’uso di materiali di pregio, come marmo, granito e porfido, e di sostenibilità, grazie all’utilizzo di un legante eco-friendly di formulazione Ipm Italia. www.ipmitalia.it

CONTRO IL FENOMENO DELL’ISOLA DI CALORE La ristrutturazione urbana vede oggi una nuova cultura della sostenibilità ambientale, in cui il progetto deve prendere in considerazione numerose variabili per poter adeguare l’opera al contesto circostante, e renderla sostenibile dal punto di vista sia ambientale che economico. La maggior parte dei progetti che vogliono rispettare questa cultura vedono l’utilizzo di pavimentazioni drenanti che riducono il rischio di creare le classiche isole di calore. Le pavimentazioni in Gravelfix di Granulati Zandobbio sono la soluzione consigliata per progetti drenanti in cui stabilizzare granulati e ciottoli decorativi e ottenere i migliori risultati per una soluzione economica, solida, duratura e drenante al 100%. Gravelfix in polipropilene riciclabile è progettato per risolvere le tipiche problematiche di spostamenti delle ghiaie dovuti al passaggio veicolare nei parcheggi o nelle zone di transito. Resistente al gelo e al sale, evita i solchi dovuti al passaggio dei mezzi ed è un ottimo rimedio per le erbe infestanti. Economico e duraturo, è facile da posare e non necessita di manutenzione. www.granulati.it

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L’ESSENZIALE INVISIBILE AGLI OCCHI Con i loro diversi modelli di bocchettoni e accessori per l'impermeabilizzazione e per il deflusso delle acque, le linee Eterno e Liquid di Eterno Ivica sono protagoniste del cantiere di Centroparco di Segrate, un complesso residenziale immerso nel verde alle porte di Milano. Le residenze sono costruite con i moderni criteri di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione alla scelta dei materiali e alla cura dei dettagli, anche sul fronte impiantistico. «Si è scelto l’impiego dei bocchettoni serie Liquid perché si raccordano con l'impermeabilizzazione cementizia tramite un lembo in tessuto non tessuto di connessione garantendo una tenuta perfetta», il direttore tecnico Attilio Foggi di G&CO Costruzioni, l’impresa general contractor che ha operato in questo progetto. «Anche le dimensioni in cui sono proposti fanno sì che si inseriscano nella stratigrafia. Sono stati posati in opera oltre mille bocchettoni e non è stata riscontrata nessuna infiltrazione». Per il cantiere di Segrate Centroparco sono stati forniti un centinaio di bocchettoni della linea Eterno con scarico laterale in TPE per tubi 50 millimetri di diametro e 1200 bocchettoni Liquid laterali telescopici in TNT con diametro da 50 millimetri. La volontà di non eseguire i comuni scarichi dei balconi nel vuoto ha portato alla scelta di raccogliere e convogliare le acque in apposite griglie a tutta lunghezza posizionate contro il parapetto. Inoltre, per evitare che le eventuali perdite dei giunti delle canaline si infiltrassero nel sottofondo di pavimento, è stata eseguita una impermeabilizzazione cementizia sotto le piastrelle in gres della pavimentazione delle logge, che prosegue sotto le canaline stesse e viene raccordata ai bocchettoni Liquid. Anche le canaline scaricano dall’alto all’interno dei bocchettoni, realizzati con un diametro maggiore degli scarichi per permettere la raccolta di tutte le acque. www.eternoivica.com

RECUPERO E TRATTAMENTO ACQUE Realizzare strutture o edifici efficienti vuol dire anche adottare soluzioni per una gestione sostenibile delle acque. Cordivari offre una proposta completa per lo stoccaggio, il recupero e il trattamento delle acque. La gamma si articola in sistemi per il trattamento delle acque reflue domestiche fino a 250 AE; sistemi di recupero acque piovane per irrigazione e servizi; sistemi di trattamento e depurazione delle acque di prima pioggia per parcheggi e piazzali industriali. www.cordivari.it

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SOPRA LA TESTA LA QUIETE È D’ORO I controsoffitti sono tra le soluzioni più utilizzate sia in ambito pubblico sia al momento di ristrutturare un ambiente residenziale: assorbono i rumori, consentono di nascondere collegamenti, tubi, impianti di aerazione. Ma devono anche essere piacevoli e sostenibili di Paolo Caliari

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S PEC IA L E Controsoffitti ROCKFON

QUANTO È FORTE QUEL SILENZIO L’azienda ha contribuito al rinnovamento del liceo Carlo Tenca di Milano. La soluzione: il sistema Rockfon T24 A antisfondellamento con pannelli in lana di roccia Blanka Activity e struttura Chicago Metallic 2890, per il massimo assorbimento acustico e resistenza ai carichi di Veronica Monaco

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ontinua il programma di interventi Rockfon nelle scuole italiane con l’installazione dei suoi innovativi sistemi di controsoffitti, che abbinano comfort acustico, protezione dal fuoco e sicurezza contro lo sfondellamento dei solai. Dopo la scuola secondaria di primo grado Catullo di Verona, l’azienda è intervenuta nel liceo Carlo Tenca di Milano, che ha adottato il sistema Rockfon T24 A “Antisfondellamento” con pannelli in lana di roccia Rockfon Blanka Activity. L’INTERVENTO Sono purtroppo numerosi i casi di crollo di soffitti all’interno delle

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strutture didattiche, dovuti al distacco di porzioni di laterizi e intonaco. Tra le cause principali dello sfondellamento dell’intradosso dei solai ci sono l’utilizzo di materiali da costruzione di bassa qualità e la scarsa manutenzione. Mettere in sicurezza gli ambienti nuovi e riqualificare l’esistente con sistemi adeguati è l’unico modo per garantire protezione. Per questo Rockfon è impegnata nel migliorare la condizione di aule e ambienti scolastici, a garanzia del benessere e della sicurezza degli studenti, come nel caso del liceo Carlo Tenca di Milano, che ogni giorno accoglie più di mille adolescenti, insieme a professori, personale Ata e impiegati. «Quando si è arrivati a dover sostituire il controsoffitto preesistente ci si è accorti della presenza di un solaio misto legno e calcestruzzo realizzato a inizio secolo, che G i u g n o

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RESISTENZA AL CROLLO «Abbiamo fornito oltre 2 mila metri quadrati di controsoffitto per le aule, la biblioteca, i corridoi e i laboratori del liceo», aggiunge Riccardo Andreozzi, direttore vendite Italia di Rockfon. «Progettare e costruire edifici scolastici ecosostenibili, con alto comfort abitativo e sicuri è oggi una necessità impellente e non più rinviabile. Siamo felici che in Italia si stia affrontando la tematica e come azienda specializzata siamo pronti a offrire l’innovazione delle nostre soluzioni tecnologiche e costruttive per interventi sul nuovo e sull’esistente». Il sistema installato al liceo Tenca di Milano è caratterizzato dal pannello fonoassorbente Rockfon Blanka Activity A24 600/600/40 in lana di roccia, con spessore 40 millimetri per il massimo assorbimento acustico. La faccia a vista, liscia e opaca, resiste alla polvere e alle manipolazioni, garantisce una perfetta tenuta nel tempo. Il pannello Blanka Activity, coadiuvato dalla struttura di sospensione Chicago Metallic Il liceo Carlo Tenca di Milano con i panelli in lana di roccia Rockfon Blanka Activity

a oggi era soggetto a fenomeni di sfondellamento», afferma Fermo Mombrini, sales manager per la Lombardia di Rockfon. «Le strutture che componevano il solaio erano molto esili, con travetti in legno e calcestruzzo gettato su rete armata, e non sarebbero state in grado di sostenere gli elevati carichi aggiuntivi richiesti per le classiche soluzioni in lastre. Si è così pensato di adottare una soluzione che permettesse di ottenere un elevato comfort acustico e, nello stesso tempo, una veloce ispezionabilità per verificare lo stato di fatto delle strutture esistenti». Dopo un’analisi strutturale e di efficientamento è stata scelta la soluzione Rockfon System T24 A, costituita da pannello acustico ispezionabile Rockfon Blanka Activity e relativa struttura Chicago Metallic 2890, resistente ai carichi da sfondellamento. G i u g n o

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T24 Click 2890, dotata di clip a scatto per un perfetto e sicuro montaggio, ha ottenuto la certificazione dell’Istituto Giordano come sistema resistente ai carichi da sfondellamento, esigenza sempre più sentita a seguito dei frequenti casi di cedimenti e cadute in ambito scolastico e lavorativo. I test di impatto eseguiti hanno dimostrato che il sistema resiste al crollo, sopportando carichi importanti, fino a 280 chilogrammi per metro quadrato, di cui 240 statici) e 44 per metro quadrato dinamici, caduti da un’altezza di 750 millimetri. Nelle ultime fasi di test il sistema mostra uno spanciamento importante segnalando lo sfondellamento in atto e permettendo un intervento. Inoltre il prodotto è in classe di reazione al fuoco A1.

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S PEC IA L E Controsoffitti SAINT-GOBAIN

SOLUZIONI MODULARI E CONTINUE PER OGNI ESIGENZA

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controsoffitti Saint-Gobain Italia non solo migliorano l’estetica di un ambiente, ma garantiscono sicurezza grazie alle prestazioni acustiche e di protezione passiva dal fuoco. L’offerta comprende controsoffitti modulari e continui in lastre in gesso rivestito (Gyproc Gyptone e Rigitone Activ’Air), modulari in lana di vetro, baffles e pannelli fonoassorbenti a parete in lana di vetro ad alta densità e composta per oltre il 60% da vetro riciclato a marchio Ecophon. Inoltre, in gamma è possibile trovare soluzioni sviluppate per resistere ad ambienti umidi ed elevate temperature.

Isole sospese Ecophon Solo Circle XL nella sede di Lombardini22 a Milano. A sinistra, controsoffitto Saint-Gobain Italia Gyproc al Centro Pime a Milano. Foto di Lorenzo Bartoli per Saint-Gobain Italia

ETERNO IVICA

ISOLAMENTO ACUSTICO IN SPESSORI RIDOTTI PER OGNI ESIGENZA

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e lastre in cartongesso Mastergips Blue di Eterno Ivica viene impiegata nell’isolamento acustico di controsoffitti, pareti divisorie e contropareti, non solo per ristrutturazioni e nuove realizzazioni, ma anche per l’incremento delle prestazioni di partizioni esistenti. La speciale lastra massiva di spessore 15 mm e massa per unità di superficie di 17 kg/m2 è ottenuta da una lastra SoundBlock in gesso rivestito a bordi assottigliati, accoppiata su un lato ad una membrana fonoimpedente di polimeri poliolefinici di colore azzurro di spessore 3 millimetri e massa per unità di superficie di 5 kg/m2. Marcata Ce secondo la norma Uni En 14190 e certificata euroclasse B – s1, d0, Mastergips Blue rappresenta una soluzione efficace per ottenere i migliori risultati nell’ambito dell’isolamento acustico.

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COSTRUIAMO INSIEME LA TUA CRESCITA NEL 2020, I 219 DISTRIBUTORI EDILI DEL CONSORZIO D.E.C. HANNO FATTURATO OLTRE 450 MILIONI DI EURO. Possibilità di acquistare a prezzi vantaggiosi, consistenti premi in denaro, forti partnership con fornitori leader, massimizzazione dell’economia di scala: il consorzio si conferma sempre più come soluzione valida e concreta per supportare e far crescere i distributori edili. Ma bisogna scegliere quello giusto. In altri Paesi lo hanno già capito da tempo, in Italia sono circa 1.000 gli ‘illuminati’ distributori che fanno parte di un consorzio più o meno organizzato, più o meno piccolo. Ma stare in un consorzio non basta. Bisogna essere in quello giusto. Perchè il piccolo consorzio soffre delle stesse problematiche del piccolo distributore. E il piccolo distributore, purtroppo, è destinato a scomparire. Non solo. Ogni consorzio ha le sue regole e le sue politiche che lo rendono più o meno vantaggioso. A partire dall’iscrizione. Il DEC ha una quota sociale di soli 3.000€ che in caso di uscita dal consorzio ti viene anche restituita. Il DEC non offusca la tua identità aziendale e non impone vincoli sugli acquisti. Che tu sia grande o piccolo, con il DEC hai accesso agli stessi sconti e alle stesse agevolazioni di tutti, G i u g n o 2 0 2 1 indipendentemente da quanto fatturi.

Il DEC è il consorzio che elargisce premi maggiori: Nel 2020 ha distribuito ai consorziati 11.100.000€ Il DEC ha convenzioni con oltre 300 fornitori e con alcuni di questi stabilisce partnership solide, durature e profondamente vantaggiose per i consorziati. Il DEC è il consorzio più grande d’Italia, quello che produce il fatturato più alto e che distribuisce i premi maggiori.

219 distributori edili italiani hanno già scelto la solidità del Consorzio DEC. Scopri subito di più.

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S PEC IA L E Controsoffitti P O LY M A X I TA L I A

QUANDO IL SILENZIO CALZA A PANNELLO Phonoprill è la lastra fonoimpedente che, assieme ai fissaggi specifici antivibranti Elastic Ori e al pannello Polywall in fibra di poliestere, compone una superficie a basso spessore che permette di isolare i rumori provenienti dai piani superiori di Veronica Monaco

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honoprill è la lastra fonoimpedente che, assieme ai fissaggi specifici antivibranti Elastic Ori e al pannello Polywall in fibra di poliestere, compone un controsoffitto acustico a basso spessore che permette di isolare i rumori provenienti dagli inquilini dei piani superiori. Prodotta da Polymaxitalia, azienda di Castelfranco Veneto (Treviso), specializzata in isolamento acustico dal 1993, la lastra è composta da cartongesso accoppiato a uno strato smorzante fonoisolante costituito da una miscela di gomme sintetiche provenienti da eco-riciclo. COME SI UTILIZZA Lo speciale strato resiliente prodotto in riciclato di gomme industriali, accoppiato alla lastra di cartongesso, offre un altissimo isolamento acustico unito a una posa pratica e veloce. Il pannello si applica su orditura metallica oppure, in alcuni casi, può essere incollato direttamente, mediante apposito collante, alla superficie verticale da trattare. Un controsoffitto che si può eseguire tranquillamente in ogni abitazione e che consente un miglioramento

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Il pannello Phonoprill si applica su orditura metallica oppure, in alcuni casi, può essere incollato direttamente mediante apposito collante alla superficie verticale da trattare

acustico certificato di 19 dB in soli 6 centimetri di spessore. Il potere fonoisolante del prodotto raggiunge un ottimo livello anche nelle pareti non isolate e permette un’ottimizzazione acustica sovrapponendo il sistema ad un’altra lastra in gesso rivestito a giunti sfalsati. G i u g n o

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CONTROSOFFITTO ACUSTICO A BASSO SPESSORE

Specialisti dell’ Isolamento Acustico Tra le cause più frequenti di liti tra vicini, c'è quella del rumore generato dal camminamento al piano superiore. POLYMAXITALIA, per far fronte alle continue richieste ed assistere i condomini ha studiato una soluzione che elimina i rumori aerei e da camminamento provenienti dai vicini: In soli 6 cm di spessore otterrai un'altissima resa, un miglioramento del rumore da calpestio di ben 19 dB di certificato.

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S PEC IA L E Soluzioni ambiente bagno I L M E R C ATO

NELL’ARREDOBAGNO SCORRE L’OTTIMISMO Il lockdown nel 2020 ha inciso pesantemente sui conti del settore. Ma è stata soltanto una parentesi. Perché nei primi mesi dell’anno i rivenditori hanno registrato un aumento di oltre il 20% anche rispetto ai ricavi del 2019

di Paolo Caliari

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LUXURY GOODS 1. Eclisse con apertura scenografica. Grazie alla strombatura a 40 gradi, il telaio Eclisse 40 Collection presenta un’apertura scenografica che funge da cornice attorno alla porta. Una soluzione esteticamente suggestiva che si abbina anche all’ambiente bagno grazie alle speciali finiture bronzee, perfette per abbinarsi a qualsiasi tipologia di arredo, dalle soluzioni più classiche a quelle più moderne. Già vincitore nel 2020 del premio Red Dot nella categoria Product Design e finalista degli Archiproducts Design Award 2019, il telaio Eclisse 40 Collection si è aggiudicato di recente un altro importante riconoscimento nel mondo del design, con la selezione di Adi Design Index 2020. 2. Fir Italia come in una spa. Con i soffioni doccia multifunzione Fir Italia è possibile rivivere l’esperienza della spa anche nel bagno di casa, grazie alla cromoterapia con ben otto colori diversi e ai tre getti d’acqua (pioggia tropicale, cascata, ideale per massaggio cervicale, e nebulizzato). Tutti i soffioni funzionano a partire da 10 litri al minuto, soluzione che permette di tenere sotto controllo i consumi senza rinunciare alla piacevole sensazione di un getto vigoroso e rigenerante. 3. Un punto in più per Ritmonio. L’acciaio è una garanzia di qualità, che Ritmonio ha saputo tradurre in collezioni come Dot316, ampliata recentemente con la versione Dot316 Round, capace di sintetizzare funzionalità e design. Il prodotto prende il nome dal nobile acciaio Asi316 L in cui è realizzato, che determina una maggiore resistenza alla corrosione di agenti esterni. Atossico e completamente riciclabile, soddisfa i requisiti di igiene, sicurezza e consapevolezza ambientale del vivere contemporaneo. Dot316 e Dot316 Round sono disponibili nella finitura inox spazzolato e nelle declinazioni nero e champagne spazzolato. 4. Fiora, design in bagno. Sen è il nuovo concetto di mobile bagno di Fiora

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ideato dal designer Mario Ruiz. Un programma completo di soluzioni che si adattano a ogni spazio e giocano con i volumi, risolvendo ogni problematica di arredo. La collezione è caratterizzata dall’utilizzo di una struttura metallica, minimale e leggera, in contrappunto a volumi chiusi. La texturizzazione, in particolare la finitura di canali goffrati, conferisce alle superfici una ricca dimensione sensoriale.Il brand spagnolo ha di recente lanciato anche Kou, un innovativo piatto doccia dalla forma curva e dalla struttura rinforzata, che consente la massima personalizzazione in texture e colori. 5. Kaldewei Ming, il lavabo premiato. Il nuovo lavabo in acciaio smaltato Kaldewei Ming, premiato con l’iF Design Award 2021, si distingue per le sue linee eleganti, la grande profondità interna e il bordo delicato. I profili classici sono ispirati ai vasi cinesi Ming e sono realizzati in resistente acciaio smaltato, materiale 100% riciclabile. La superficie autopulente di serie rende il lavabo ancora più facile da pulire. Ming è disponibile in nero lava opaco, nero, bianco alpino lucido e bianco alpino opaco. 6. Nuovi piatti doccia Kinedo. I nuovi piatti doccia Copper Linear Matt di Kinedo sono realizzati in un pregiato composito di minerali e resine che li rende particolarmente confortevoli al tatto, durevoli e resistenti. In più il nuovo sistema di scarico permette l’installazione della piletta sia contro il muro che contro il vetro, per la massima personalizzazione del box doccia e un risultato finale dal design moderno. I piatti doccia Linear sono disponibili in sei diverse colorazioni (bianco, grigio, antracite, panna, greige e nero) e hanno uno spessore di 2,6 centimetri. 7. L’evoluzione di Acquabella. Con i pannelli Acquabella rinnovare il bagno o progettarne uno da zero è ancora più semplice. Nati per rivestire le pareti in seguito alla sostituzione di vasche da bagno con piatti doccia, i pannelli si sono evoluti per offrire un’ampia gamma di modelli, dal modello standard, disponibile in otto texture, al minimale Decor con finitura naturale che riproduce il calore del legno, da Muretto Vintage e Loft con effetto mattoncino a vista all’accattivante finitura dal look concrete di Beton. Installabili senza alcun intervento di muratura, i pannelli possono essere facilmente tagliati su misura e applicati anche sulle piastrelle già esistenti. 8. Velis di Nobili, rubinetti resistenti. La rubinetteria da bagno Velis di Nobili è ancora più resistente e sicura grazie allo speciale trattamento antigraffio Pvd (Physical

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LUXURY GOODS Vapor Deposition) sviluppato dall’azienda. Il trattamento, che prevede la creazione di un film protettivo attraverso un procedimento mediante arco catodico, è disponibile per le finiture Red Canyon, Nickel e Diamond Smoke. Il risultato è esteticamente eccellente, sia per la lucentezza omogenea delle superfici brillanti che per la compattezza vellutata di quelle satinate, e assicura una maggiore robustezza rispetto alla normale cromatura e l’inattaccabilità anche nei confronti dei più aggressivi prodotti per la pulizia anticalcare. 9. Solo nella doccia con Ponte Giulio. Per un bagno ospitale e inclusivo, Ponte Giulio è impegnata quotidianamente nella ricerca di soluzioni progettuali finalizzate all’accessibilità universale. Per esempio, le colonne doccia Solo, nate dallo sviluppo di maniglie di sicurezza, sono in grado di garantire una resistenza a trazione certificata 150 kg e prevedono una serie di ausili evoluti allacciati a un’adduzione idraulica per il trasporto dell’acqua. Sono in acciaio inossidabile e resistenti alla corrosione. 10. Niente vincoli con Sanifloor. Sanifloor Plus+ Tray consente di realizzare una pratica doccia, senza grandi operazioni di muratura, superando i vincoli degli scarichi. Composto da pompa, piatto doccia da 5,5 centimetri e piletta, il sistema funziona per aspirazione e non per caduta: l’acqua che entra nel sifone attiva automaticamente la pompa utilizzando il sistema di rilevamento wireless incorporato nello scarico, per poi venire aspirata ed evacuata nella condotta principale. Il piatto doccia è disponibile nelle versioni 80x80, 90x90, 100x80 e 120x80 centimetri. 11. Artelinea a tutta cromia. Il vetro di Artelinea, nella nuova collezione Fusion, disegnata dallo Studio Bizzarri, si caratterizza per una straordinaria varietà di grafiche e cromie. Il mobile contenitore permette di arredare qualunque tipo di sala da bagno, dalla più moderna alla più classica, e di essere abbinato a qualsiasi rivestimento e pavimento. Novità assoluta la composizione che prevede un top con lavabo integrato realizzato in Solid Surface che genera un originale incastro di volumi. 12. L’anta sagomata di Formalia. Scavolini presenta l’arredo bagno Formalia, disegnato da Vittore Niolu, dal design funzionale e contemporaneo. Segno distintivo è l’anta sagomata su cui è posizionata la maniglia in metallo, capace di creare un gioco di linee rigoroso e affascinante, riproposto anche nel Sistema Parete Status, struttura modulare a giorno che può essere posizionata come

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basamento, come elemento terminale oppure come divisorio all’interno dell’area bagno. 13. La ceramica è Extra. Nata dalla collaborazione tra lo studio di design Palomba Serafini Associati e Ideal Standard, la gamma Extra della collezione Atelier Collections si compone di lavabi in ceramica dalle linee essenziali e squadrate e bordi definiti. Coniugando una visione architettonica e scultorea, Extra trasmette una sensazione di ordine ed è adatto a spazi di ogni forma e dimensione. I lavabi sono disponibili con finitura bianco seta o lucida e in molteplici configurazioni, dal più piccolo largo 45 centimetri a quello doppio da 120 centimetri. Da ottobre 2021 la collezione si completa con mobili dedicati della collezione Conca, realizzabili in tutte le finiture di Atelier Collections. 14. Il Melograno che fa acqua. Fima Carlo Frattini e l’azienda di illuminazione Melogranoblu hanno messo a punto Melograno, soffione che unisce la forza dell’acqua alla potenza della luce. Dieci sfere satinate in vetro soffiato, dalla forma simile a gocce d’acqua, fluttuano sospese a diverse altezze all’interno dello spazio doccia, tramite tubi in silicone rivestiti da una maglia di acciaio. Ciascuna sfera al suo interno ospita un aeratore Mikado di Neoperl: insieme formano un cono di acqua di circa un metro di diametro. Sopra un disco a soffitto di 50 centimetri funge sia da elemento di erogazione dell’acqua sia di luce, tramite tre faretti a led a luce bianca. 15. All’Origin del minimalismo. Creata dal VitrA Design Studio, la collezione di arredo bagno e rubinetteria Origin è progettata all’insegna del minimalismo e della massima personalizzazione. L’ampia gamma di miscelatori, accessori, sistemi doccia e lavabo, caratterizzati da linee sottili, design elegante e una vasta scelta

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LUXURY GOODS di finiture, consentono di caratterizzare qualsiasi ambiente bagno con un’armonia esclusiva. Oltre 200 prodotti, accuratamente progettati per soddisfare i gusti e le abitudini di ciascuno. 16. Soffio anche in oro. La serie di miscelatori Soffio di Gattoni Rubinetteria è ideale per personalizzare con stile l’ambiente bagno, grazie alle finiture galvaniche di forte impatto visivo e alle tonalità opache di tendenza. È possibile declinare il corpo in oro, oro rosa, rame lucido, dark nickel, nickel spazzolato, e in due finiture opache, total white o total black. Inoltre, per l’originale leva dalla forma plastica, Gattoni mette a disposizione otto nuance opache: oltre al bianco matt e al nero matt, è proposta anche in arancione, rosso porpora, blu pastello, rosso, verde e tortora. 17. Il bordo sottile di NoLIta. Il lavabo NoLIta by Kerasan è caratterizzato da un bordo sottilissimo e un effetto porcellana, specie nelle finiture matt. Accanto al bianco e al grigio Pantone 2021, Kerasan propone lavabi e sanitari coordinati in verde muschio, bruno, nocciola, ferro, borgogna e nero, tutti con finish opaco e nella più tradizionale ceramica smaltata lucida bianca. Il lavabo NoLIta è disponibile in tre misure (50, 60 e 70x45 centimetri) per installazione a muro o da appoggio, e in una capiente versione ovale (60x40 centimetri). 18. Revolution in bagno. Sdr presenta il nuovo catalogo dedicato alle collezioni di sanitari, alle vasche e ai lavabi in solid surface. Quattro i protagonisti: Revolution, la collezione di sanitari in ceramica, vasche e lavabi in solid surface; Solido ed Enigma, il programma di mobili su misura e piatti doccia in solid surface; la rubinetteria in acciaio inox King.

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System. Proshower System è l’innovativo sistema brevettato da Progress Profiles che permette all’acqua di defluire correttamente senza ristagni. Il sistema è composto da diversi elementi, tra cui il pannello Proshower Panel Linear che garantisce la perfetta pendenza dopo la posa del rivestimento ceramico. Il reticolo centimetrico sul pannello, inoltre, facilita il taglio assicurando la massima precisione per ogni esigenza. Nel kit di posa vi sono poi la membrana impermeabilizzante Profoil e una canalina di raccolta, a scelta tra Proshower Base Drain in acciaio inox o Proshower Base Drain Eco in polipropilene, dotate di scarico con sifone orientabile a 360 gradi e flange di testa removibili. Il sifone sotto la griglia è facilmente

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ispezionabile e pulibile. Per una maggiore personalizzazione del piatto doccia, sono disponibili cinque griglie di finitura in acciaio inox oppure è possibile piastrellare la griglia con lo stesso rivestimento del pavimento. 20. Ceramica Cielo extralarge. Plinio di Ceramica Cielo è il lavabo extra-large disegnato da Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano, da oggi disponibile anche nei colori della nuova palette Le Acque di Cielo. Disponibile in tre dimensioni (85x46, 115x46 e 140x46x16 centimetri) è supportato da una struttura dal design leggero in metallo o in pregiato legno massello, con piano o largo cassetto in legno, entrambi declinabili in otto cromie per il laccato e quattro finiture rovere per l’essenza.

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LUXURY GOODS 1. Wallpaper ceramici di Wide&Style

Mini. Wide&Style Mini recupera l’esperienza di Abk nei wallpaper ceramici in grande lastra puntando sul formato 60x120 centimetri, facile da gestire anche negli spazi più piccoli. Disponibile in una palette di dieci tinte unite e otto pattern decorativi, Wide&Style Mini reinventa l’ambiente bagno con esiti ogni volta unici ed espressivi. 2. Superfici sobrie con Ascot Everytile. La collezione Open Air di Ascot Everytile si distingue per le superfici sobrie ispirate al mondo dei cementi e della pietra. Dotata di un ricco apparato di mosaici e decori per parete, la serie si colora di nuove sfumature e riflessi, come Arrow Cold e Arrow Warm, che richiamano ora le tinte del mare ora quelle di un cielo al tramonto, o Secret Warm e Secret Cold che si ispirano alle più recenti tendenze jungle del mondo interior. 3. I marmi più pregiati Élite Blustyle. Élite Blustyle sceglie il fascino intramontabile dei marmi più pregiati, reinterpretati con estremo realismo, per realizzare pavimenti in gres eleganti e moderni. La collezione ripropone sei tipologie di marmi Calacatta, Statuario, Onice Royal, Pietra Grey, Dark Brown e Fior di Bosco - nello spessore tradizionale da 10 millimetri, nei formati 60x120, 60x60 e 30x60 centimetri. Le lastre sono disponibili due finiture: Natural, caratterizzata dall’effetto seta tipico dei marmi levigati, e Glossy che ripropone il tipico aspetto dei pavimenti marmorei levigati. 4. I luminosi cromatismi di Caesar. Le quarziti alpine sono reinterpretate dalle superfici in gres Quartz Essence di Caesar. Ciascuno a modo suo, i cinque colori catturano i cromatismi della quarzite naturale: Flake con la sua luminosità, Nest con avvolgenti tonalità sabbia, Rocky chiaro e articolato, Burnt dal suadente punto di grigio. Infine, Wild arricchisce le colorazioni della pietra con accenti caldi e bruniti. Un programma innovativo di fondi mette a disposizione innumerevoli soluzioni, dalle pose più semplici ai caratteristici layout multiformato. 5. Arabesque Silk di Tonalite

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provenzale. L’elemento ceramico prende ispirazione dai rivestimenti provenzali per Arabesque Silk di Tonalite. Una soluzione retrò per i design contemporanei, disponibile in 12 colori lucidi e impreziosita dalla finitura gold e silver. 6. I dettagli del marmo nel gres Marazzi. Il nuovo gres MystoneTravertino di Marazzi riproduce con precisione dettagli e imperfezioni del marmo grazie alla stampa digitale Sublime Sync, che assicura l’incastro tra grafica e struttura. Disponibile in tre colori (Classico, Navona e Silver) e due finiture - una naturale più morbida e calda, una lucida e raffinata - la proposta si declina in quattro diversi formati: 90x180, 60x120,60x60 e 30x60 centimetri. 7. Ceramiche Keope effetto legno. Design e naturalità nell’effetto legno con la collezione Lineo di Ceramiche Keope per pavimenti e rivestimenti originali e innovativi. L’ampia gamma di scelte stilistiche soddisfano le più diverse esigenze, mentre il decoro Row allarga il campo d’azione con una composizione di suggestione decò. 8. Colore nell’Atelier. Atelier, la collezione in gres porcellanato di Casalgrande Padana, mette al centro il tema del colore, presentando otto differenti proposte ispirate alla natura. Nell’ambiente bagno, il benessere e il relax sono accompagnati dai cromatismi leggeri Brume e Fiordaliso, che ben si sposano con l’elemento dell’acqua. Disponibile nei formati 75,5x151 centimetri e sottomultipli. 9. Maxiformato con Cotto d’Este. La capacità innovativa di Cotto d’Este reinterpreta la carta da parati in ceramica nell’esclusiva collezione Wonderwall, realizzata in Kerlite, il gres porcellanato laminato ultrasottile e maxiformato. Le grandi lastre sottili (3,5 millimetri) diventano tele bianche in cui proiettare pattern e suggestioni. E con i quattro nuovi soggetti (Zen, Dream, Jungle, e Frame) Wonderwall amplia ora la proposta alle ultime tendenze nel mondo della decorazione. 10. Cinque colori di Ragno. Strutture tridimensionali e superfici superlucide,

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LUXURY GOODS concave e convesse, si alternano sulle pareti animandole. La collezione Gleeze di Ragno si declina in una palette di cinque colori (Bianco, Beige, Turchese, Giada e Grigio) e tre formati differenti (10x10, 5x15 e 7,5x20 centimetri), modulari e con bordi dritti, per soluzioni di posa sempre nuove. 11. Estetica morbila per Ceramica del Conca. L’austerità delle superfici ispirate alle pavimentazioni cementizie industriali viene addolcita da un’estetica morbida grazie alle nuove proposte colore della collezione Timeline di Ceramica del Conca. Alle tonalità grigio, bianco, greige e taupe si aggiungono nuove varianti cromatiche, il nuovo mosaico Blind che rievoca i tendaggi a tapparella e il pattern Botanical che va ad affiancarsi al Seventy-nine, che ricorda un mix tra un tappeto e un wallpaper. 12. La mossa grafica di Supergres. Colovers di Supergres reinterpreta l’aspetto artigianale della resina e dà vita a superfici morbide e profonde attraverso una grafica mossa e irregolare, arricchita da materie lustrate che disegnano zone lucide e zone più opache. La palette cromatica spazia da toni neutri a toni più intensi e vibranti, per arrivare al White e Black. 13. Un Hub per Naxos. Tonalità decise, talvolta audaci, sono protagoniste assolute di Hub, la nuova collezione firmata Naxos, che si caratterizza per grafiche lineari, segni puliti, spesso asimmetrici, e soggetti floreali stilizzati. Il mood intensamente decorativo si apprezza nei contrasti materici e nelle superfici satinate, sottolineate da graniglie perlate o a effetto zuccherino. 14. Toni delicati sulla Via Maestra. I quattro colori studiati per Via Maestra di Panaria Ceramica raccontano una esplorazione di toni delicati, in sintonia con le stimolazioni estetiche offerte dalla natura: Percorsi, che si ispira alla purezza del bianco, Tragitti, per una scelta sulle cromie del beige, Cammini, con tonalità grigio chiare e Paesaggi, in cui il grigio diventa più intenso. Completano il tutto i decori che, nella versione più espressiva, riproducono foglie rifinite con effetto dorato o argenteo, per impreziosire le pareti degli ambienti più sofisticati. 15. L’aspetto primordiale di Kronos. Le Reverse di Kronos nasce dallo studio dell’elemento naturale con l’obiettivo di scoprire la duplice anima della pietra. Il suo aspetto primordiale, antico e consumato dallo scorrere del tempo, si rispecchia nella superficie Antique. Il suo lato più intimo e nascosto, svelato dal taglio della lastra, rivela un’attitudine di sobria eleganza, portando

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alla creazione della superficie Elegance. 16. Terra cruda per Italgraniti. Terre di Italgraniti interpreta la vera essenza della terra cruda e, attraverso una selezione cromatica di pigmenti naturali e una qualità tattile morbida e materica, imprime sulle superfici l’imperfezione di forme e volumi propri dell’argilla. Le tre superfici tridimensionali, nei colori Cotto e Bianco, riflettono sulle pareti trame irregolari e un ritmo materico che rievoca la qualità artigianale dei mattoni fatti a mano. 17. Parete a tutto Volume. Se la parete è una pagina bianca, Volume, la nuova collezione di listelli tridimensionali formato 10x40 centimetri, disegnata da Storagemilano per Ceramica Bardelli, diventa decoro. Da solo o in abbinamento ad altri pezzi, è capace di trasformare qualsiasi superficie in una parete dal forte carattere scenografico. La finitura extra lucida crea incredibili effetti scenici amplificati dalle vibrazioni della luce. 18. Effetto metal da WideGres by Coem. Le piastrelle di grande formato WideGres by Coem si arricchiscono del nuovo formato 120x280 centimetri. Le lastre sono disponibili con effetto cemento, granito, marmo e nella versione Reverso. Di grande impatto il rivestimento per pareti Metal Groove, nei colori Ivory, Grey e Graphite. 19. Decoratori Bassanesi con nuove geometrie. Una nuova geometria di piani orizzontali e verticali riesce a farsi morbida come tessuto, dando forma a trame raffinate. Tradizione sartoriale e modernità  si intrecciano nell’ innovativa collezione Tartan disegnata da Sebastian Herkner per Decoratori Bassanesi. Disponibile in cinque colori: White, Grey, Water, Black e Rust. 20. Rivestimenti in bicottura di Dom Design Lab. Nata come proposta in gres porcellanato, Majestic Evo di Dom Design Lab integra ora superfici marmoree con la nuova linea di rivestimenti in bicottura tradizionale. Una collezione che fa della versatilità estetica il suo punto di forza grazie anche a decorazioni inedite, con motivi foliage, intrecci geometrici, linee e forme di ispirazione déco, decori a rilievo come scolpiti nel materiale.

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I Quaderni Tecnici di YouTrade SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA

La sostenibilità è un elemento essenziale anche per l'edilizia. Ma la scelta dei materiali è condizionata anche dalle prestazioni. Ecco che cosa scegliere G i u g n o

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Quaderni tecnici: sostenibilità in edilizia MATERIALI

AMICI E NEMICI DELL’AMBIENTE L’edilizia è coinvolta direttamente nel processo verso una maggiore sostenibilità. Anche perché la normativa europea (oltre che il buonsenso) indicano una strada a tappe obbligate. Ma tutto dipende da criteri costruttivi e scelta dei materiali di Daniele Menzio

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ensare a un futuro più sostenibile e sicuro per le prossime generazioni è un’azione non più rinviabile che coinvolge tutti in ogni Paese. Ma che cosa si intende per sviluppo sostenibile? Secondo il rapporto Our Common Future, redatto nel 1987, dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo (Commissione Bruntland), si intende lo «sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri». Tutto ciò che l’uomo realizza e sviluppa rappresenta un argomento da considerare con estrema attenzione per l’impatto che può esercitare sull’ambiente e sull’atmosfera. Si tratta di questioni molto complesse che richiedono obiettivi condivisi e azioni comuni a livello mondiale.

Le Norme europee •

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Il processo normativo di riferimento, utile per comprendere gli aspetti più rilevanti sul tema della sostenibilità a livello europeo, dipende dalla Commissione Europea che emana le direttive vincolanti per gli Stati Membri, con gli obiettivi e i limiti di tempo per la loro attuazione. Alle autorità nazionali è delegato il compito di recepire e tradurre gli impegni assunti in un panorama legislativo nazionale, compresi i mezzi e gli strumenti necessari. Gli enti locali provvedono a sviluppare nel dettaglio i provvedimenti normativi di riferimento più opportuni, come hanno fatto le Regioni italiane in materia di energia con l’attuale Attestato di prestazione energetica. Stiamo ovviamente facendo riferimento al settore degli edifici e delle costruzioni, con la serie delle Direttive Europee diramate in ambito di efficienza energetica. Si tratta, infatti, di uno dei principali argomenti di confronto nel delicato equilibrio di riforma delle attività nel settore edilizio, che si possono riassumere in sintesi: Rendimento Energetico in edilizia Epbd (Direttiva 2002/91/UE); Progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia (Direttiva 2005/32/UE); Prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva 2010/31/UE)

• Sull’efficienza energetica (Direttiva 2012/27/UE) La direttiva 2002/91/UE affronta il problema del miglioramento del rendimento energetico in relazione alle condizioni geomorfologiche e climatiche. La norma introduce e definisce (a) la metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato, (b) l’applicazione dei requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione e di quelli esistenti di grande metratura sottoposti ad importanti ristrutturazioni, (c) la certificazione energetica degli edifici, (d) l’ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d’aria negli edifici, nonché una perizia del complesso degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di 15 anni. La direttiva 2005/32/UE introduce la Marcatura Ce per i prodotti che consumano energia, con la definizione della metodologia di controllo nel ciclo di vita Lct (Life Cycle Thinking), e la visione sistemica dei processi produttivi Lca (Life Cycle Assessment), dalla selezione delle materie prime, alla riconversione finale, passando per la fabbricazione, il trasporto, l’impiego e l’utilizzo. Un processo metodologico pensato per migliorare l’efficienza energetica e limitare gli impatti, promuovere lo sviluppo sostenibile e salvaguardare l’ambiente.

Ridurre il fabbisogno

La direttiva 2010/31/UE ha chiesto agli Stati membri la riduzione di fabbisogno energetico per gli edifici di nuova costruzione, pubblici entro il 2018 e privati entro il 2020, attraverso la compensazione con fonti rinnovabili e per gli edifici esistenti soggetti a ristrutturazione importante il miglioramento della prestazione energetica degli elementi edilizi componenti l’involucro. Gli Stati membri devono istituire un sistema di certificazione energetica degli edifici per la valutazione della prestazione energetica e i valori di riferimento come requisiti minimi. È l’attestato di prestazione energetica. Gli Stati membri devono adottare, inoltre, le misure necessarie per la definizione delle ispezioni periodiche degli impianti di riscaldamento degli edifici dotati di caldaie con potenza nominale utile superiore a 20

L A BIOARCHITETTURA Nel 1963 Victor Olgyay ne forniva già una chiara definizione: «Per

Sole, in un’altra questo è più lontano; in una di mezzo si troverà alla

architettura bioclimatica si intende un’architettura che sfrutta come

giusta distanza».

risorsa le caratteristiche morfologiche ed il clima del luogo: impiega

Ma senza scomodare i grandi architetti della romanità il concetto

prioritariamente i materiali locali e per il proprio funzionamento

oggi è più che mai attuale tanto da sollecitare la costituzione di un

utilizza le fonti energetiche rinnovabili locali: radiazioni solari, venti,

Istituto Nazionale di Bioarchitettura che, nel suo statuto sociale, ne

vegetazione, corsi d’acqua».

precisa il concetto: «Si definisce architettura bioclimatica l’insieme

In realtà il concetto è ben più antico, dato che già Vitruvio ne

delle discipline che attuano e presuppongono un atteggiamento

anticipava i principi: «Gli edifici saranno disposti nel modo giusto se

ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale.

si terrà conto innanzitutto delle regioni e delle latitudini nelle quali si

In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da

troveranno… Sembra infatti opportuno che gli edifici siano costruiti

un utilizzo razionale e ottimale delle risorse, la Bioarchitettura tende

in un certo modo in Egitto, in un altro in Spagna, non nello stesso

alla conciliazione e integrazione delle attività e dei comportamenti

modo nel Ponto, ancora in modo diverso a Roma e così via in tutte le

umani con le preesistenze ambientali e i fenomeni naturali. Ciò al

altre località con diverse caratteristiche sia dei terreni che del clima,

fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e

poichè in una zona la Terra viene influenzata da vicino dal corso del

futura».

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Quaderni tecnici: sostenibilità in edilizia

kW con la valutazione del rendimento e del dimensionamento rispetto al fabbisogno termico dell’edificio. Gli Stati membri possono ridurre la frequenza delle ispezioni in presenza di sistemi di monitoraggio e controllo elettronico. La direttiva 2012/27/UE adotta le conclusioni del Consiglio Europeo per l’aumento dell’efficienza energetica e il raggiungimento degli obiettivi di risparmio dei consumi del 20 % delle emissioni di gas serra entro il 2020 rispetto ai valori del 1990, con la proiezione di conseguire l’obiettivo

UN CONCETTO PER TRE La sostenibilità è un concetto ampio che coinvolge diversi settori dello sviluppo umano: economico, ecologico e sociale. Sostenibilità economica, attenzione e mantenimento del sistema naturale e delle opere realizzate dall’uomo come capitale sociale dell’umanità. Sostenibilità

ambientale,

sfruttamento

controllato

e

valorizzazione delle risorse naturali, riconversione compatibile dei rifiuti e tutela dell’ambiente. Sostenibilità sociale, giustizia ed equità sociale nella condivisione delle scelte e nella cooperazione per la gestione razionale delle risorse.

1 22

dell’80-95 % entro il 2050. Per conseguire tali obiettivi gli Stati Membri devono fissare un tasso annuo di ristrutturazione degli edifici di proprietà pubblica (che rappresentano una quota importante) per migliorarne la prestazione energetica. Quanto all’energia rinnovabile, la più recente Direttiva 2018/2001/UE, che abroga la precedente 28/2009/UE, dispone che gli Stati membri provvedano alla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili, ridisciplinando l’intera materia e fissando il valore almeno del 32% come obiettivo della quota complessiva sul consumo finale lordo dell’Unione nel 2030. Appare evidente come il concetto di sostenibilità, sotto il profilo normativo, abbia una stretta correlazione con il settore edilizio, sia in materia di efficienza energetica degli impianti termici, e quindi dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera, sia di ambiente e rifiuti, per la composizione dei materiali da costruzione e la loro riconversione.

I principi della sostenibilità

Tra i comportamenti che caratterizzano la crescita degli agglomerati abitativi vi è sicuramente il consumo del suolo e l’aumento delle emissioni in atmosfera. Le grandi città rappresentano in molti casi gli ambienti più critici per qualità dell’aria, che richiedono azioni urgenti e concertate per ridurre le emissioni derivanti dal traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento/raffrescamento con una particolare attenzione all’impatto ambientale. Sul primo aspetto si è già detto quanto sia importante l’utilizzo di tecnologie più innovative per aumentare l’efficienza energetica e ridurre i GG i i uu gg nn o

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QFAST consumi, anche con fonti alternative e rinnovabili, mentre sull’impatto ambientale derivante dal settore edilizio è determinante considerare l’importanza dei materiali impiegati per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni. Il problema della salvaguardia ambientale e della sostenibilità ha coinvolto il settore edile a partire dagli anni Settanta, sia con una prima fase di allarme per la diminuzione delle fonti fossili e poi con una maggiore sensibilizzazione al tema dell’ambiente e delle emissioni in atmosfera. È progressivamente cresciuta una cultura più etica per promuovere materiali e soluzioni tecnologiche biocompatibili che hanno determinato un nuovo modo di intendere l’edilizia e l’architettura più in generale. Oggi si utilizzano con molta facilità termini come architettura sostenibile, bio-architettura, architettura bio-compatibile, eco-compatibile, a basso consumo energetico, ma altra cosa è la reale consapevolezza di realizzare opere effettivamente sostenibili.

La tracciabilità dei materiali

Il tema del costruire secondo le condizioni geomorfologiche e climatiche del luogo, con materiali di facile reperibilità e con lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili non è una concezione nuova. Il modello bioclimatico sfrutta gli elementi del luogo per realizzare edifici termicamente efficienti in grado di soddisfare i requisiti di comfort termico. Semmai oggi il contesto del luogo e dei materiali si affianca al problema più contemporaneo dell’inquinamento, ambientale e atmosferico, che rende ancor più urgente la ricerca di soluzioni efficaci e biocompatibili. I materiali costituiscono gli elementi di base per la realizzazione delle opere e devono rispondere in modo rigido a determinati principi. Il concetto di bioedilizia muove proprio dalla valutazione dei materiali, per provenienza delle materie prime e modalità di estrazione, per caratteristiche del processo produttivo, del trasporto e dell’impiego, fino alla riconversione del rifiuto con il reinserimento nell’ambiente come prodotto riciclato, secondo il principio di compatibilità. Il delicato equilibrio tra le diverse funzioni nelle relazioni tra l’uomo e gli altri esseri viventi, animali e vegetali, e la natura diventa la priorità nella ricerca di soluzioni rapide ed efficaci per ridurre i tempi di recupero nella salvaguardia dell’ambiente e dell’atmosfera.

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La tracciabilità

Sono da considerarsi materiali cosiddetti sostenibili quelli a basso impatto ambientale, ovvero rispondenti a una serie di requisiti sulla tracciabilità. I materiali sostenibili, come si è già detto, devono rispondere alle vigenti direttive europee per la tracciabilità nell’intero ciclo di vita Lct (Life Cycle Thinking) con una visione sistemica dell’intera filiera produttiva, dall’origine fino alla riconversione del rifiuto riciclabile. Ma come si valuta effettivamente la sostenibilità di un materiale? Con un processo di assessment (o valutazione) del ciclo di vita Lca (Life Cycle Assessment) che costituisce l’etichettatura di tracciabilità. Una valutazione che ogni materiale deve esprimere in modo chiaro e inequivocabile attraverso una dichiarazione di performance ambientale Epd (Enviromental Product Declaration) come una vera e propria carta di identità. Le più recenti direttive sui sistemi sostenibili, e questo vale in particolare per l’Italia, richiedono anche il rispetto Cam (Criteri Ambientali Minimi, ovvero i requisiti atti a individuare le migliori soluzioni tecnologiche basate su prodotti che, in primo luogo non rilascino

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Quaderni tecnici: sostenibilità in edilizia LE TAPPE DEL PERCORSO Già dalla conferenza di Stoccolma del 1972 si era

innescato un

paesi paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo con l’impegno

confronto dei paesi più avanzati, da un lato per il timore di esaurimento

a ridurre le emissioni di gas serra con una media del 5% rispetto ai

delle fonti energetiche tradizionali, dall’altro per il rischio irreversibile

livelli del 1990 da conseguire entro 2012 (l’Italia si era impegnata per

di inquinamento dell’ambiente e dell’atmosfera. I paesi più avanzati

il 6,5%). Per l’effettiva attuazione del protocollo è necessario che il

hanno la grande responsabilità di guardare al futuro e di coinvolgere

documento sia ratificato da parte del 55% dei Paesi responsabili delle

anche i paesi emergenti attraverso un piano globale di sviluppo

emissioni inquinanti (fra le nazioni che non fanno parte del Protocollo

controllato. La necessità di definire obiettivi e azioni comuni, con

di Kyoto ci sono gli Stati Uniti che lo hanno firmato nel 1998

l’assunzione di impegni e di linee guida condivise, da alcuni decenni

ma non ratificato. Il Canada è stato il primo paese a uscire, mentre

ha cominciato a prendere forma come unica possibilità di sviluppo

Cina, India e Brasile, pur avendo una crescita molto intensa, sono

sostenibile. Nel 2008 l’International Energy Agency ha definito e

rimasti esenti dagli obblighi).

raccomandato ai leader del G8 le 25 linee guida per l’efficientamento

Nel 2000 il Vertice dell’Aja rappresenta il passaggio successivo per

energetico (25 Energy Efficiency Policy Recommendations) rispetto a

definire i dettagli e l’attuazione del protocollo di Kyoto. Purtroppo

sette aree prioritarie di intervento: Infrastrutture, Edifici, Apparecchi

la conferenza non raggiunge i risultati sperati perché il cosiddetto

e Attrezzature, Illuminazione, Trasporti, Industria, Energia. In questo

“Umbrella Group”, composto da Stati Uniti, Canada, Giappone,

scenario le opere realizzate dall’uomo, in particolare gli edifici,

Australia e Nuova Zelanda (rappresentanti il 50,2% delle emissioni),

rappresentano un settore importante dello sviluppo come patrimonio,

non accetta il Protocollo di Kyoto considerato troppo oneroso per lo

che coinvolge molte attività di altri settori e anche il consumo di energia.

sviluppo delle economie nazionali.

Nel 1972 la conferenza di Stoccolma, organizzata della Nazioni Unite,

Nel 2002 il Vertice di Johannesburg torna sui problemi sociali

segna l’inizio di un percorso per definire prospettive comuni nella

ed economici per uno sviluppo sostenibile rispetto alla questione

conservazione dell’ambiente e delle risorse, con una dichiarazione

ambientale, con l’approvazione della dichiarazione sullo sviluppo

congiunta.

sostenibile e del Piano di Azione del WSSD (World Summit on

Nel 1987 il Rapporto Brundtland con la “World Commission on

Sustainable Development). Il vertice di Johannesburg costituisce una

Environment and Development” sancisce il principio attraverso il quale

passaggio saliente per l’impegno a costruire un futuro più sostenibile

il concetto di sviluppo sostenibile è quello in grado di soddisfare i

e più responsabile nei confronti degli ecosistemi dai quali dipendono

bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità

le forme di vita.

che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.

Nel 2007 i leader dell’Unione Europea fissano gli obiettivi legislativi

Nel 1992 la Conferenza di Rio affronta la disparità dei paesi e la povertà

per il 2020 in materia di ambiente, energia e clima, con una visione

con i rappresentanti di 172 paesi del mondo. Il concetto di sviluppo

ambiziosa quanto simbolica, espressa nella formula 20,20,20.

sostenibile assume le caratteristiche di sviluppo integrato e Progresso

- 20% riduzione emissione gas serra rispetto al 1990;

Sostenibile come strumento per un uso controllato delle risorse naturali

- 20% quota di energia da fonti rinnovabili;

con la diminuzione dei consumi delle fonti non rinnovabili. Nascono i

- 20% miglioramento efficienza energetica.

27 Principi sui diritti e obblighi delle nazioni e il programma di azione

Nel 2020 il quadro dell’Unione Europea per il 2030 prevede obiettivi

per lo sviluppo sostenibile definito da Agenda 21.

ancora più ambiziosi e rigidi elevando i valori delle emissioni:

Nel 1994 la Carta di Aalborg, approvata dai partecipanti alla

- 40 % riduzione emissione gas serra rispetto al 1990;

Conferenza europea sulle Città Sostenibili, si articola su 3 parti con la

- 32% quota di energia da fonti rinnovabili;

Dichiarazione di Principio, la Campagna delle città europee sostenibili

- 32,5 miglioramento efficienza energetica.

e l’impegno nel processo di attuazione di Agenda 21.

Con una visione ancora più ampia ed ottimistica nel taglio 80-95% dei

Nel 1997 è il Protocollo di Kyoto che segna il grande confronto tra i

gas serra entro il 2050.

sostanze nocive e che siano realizzati con una percentuale di materie prime riciclate. A questo si aggiunge, sempre in tema di sostenibilità, ma più per la qualità dell’aria interna Iaq (Indoor Air Quality) dei locali abitativi in materia di igiene, salute e comfort, una particolare attenzione all’impiego di prodotti e materiali che siano esenti o a basso contenuto di Cov (Composti Organici Volatili) secondo i requisiti previsti dalle norme vigenti sulla emissione e dispersione dei vapori nell’aria.

124

La crescita sostenibile

La continua ricerca su possibili soluzioni per ridurre l’impatto ambientale, a cominciare dai materiali da costruzione, è in continua evoluzione. Da un lato il recupero di una tradizione dei materiali naturali, minerali o vegetali, dall’altro l’innovazione tecnologica basata sulla combinazione di sostanze naturali conosciute e altamente sperimentate con procedimenti di lavorazione sofisticati. Sono ancora molti gli sforzi da compiere nella ricerca di nuovi materiali sostenibili, per ridurre il consumo delle GG i i uu gg nn o

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risorse naturali e rendere davvero sostenibili i principi nel mondo delle costruzioni che progredisce con una certa lentezza. La ricerca di materiali naturali è sicuramente una soluzione sostenibile, ma devono corrispondere anche bassi costi di produzione e di impiego. Soprattutto nel campo dell’isolamento termico la ricerca di materiali ad alte prestazioni, che possano fornire alte performance, da alcuni decenni sono al centro dell’attenzione in molti Paesi avanzati che si devono confrontare con i climi più rigidi o troppo caldi. L’impiego di materiali organici di origine naturale minerale come lana di roccia, fibra di vetro, silicato di calcio, silicio espanso, o vegetale come sughero, fibra di legno, cellulosa, canapa costituiscono soluzioni più sostenibili rispetto ai materiali inorganici, ovvero provenienti da trasformazioni chimiche di sintesi come il poliuretano o il polistirolo di derivazione idrocarburica ancora largamente utilizzate.

Parallelamente le caratteristiche fisiche e meccaniche necessarie per garantire una migliore stabilità strutturale rappresentano una visione innovativa nella sperimentazione dei geopolimeri e delle fibre sintetiche come il carbonio, in sostituzione del cemento e dell’acciaio nella realizzazione dei componenti strutturali. Una visione che necessita di una industrializzazione sempre più elevata, sia nella produzione che nella realizzazione in cantiere, con un livello di sicurezza più elevato per gli operatori di settore e quindi una maggiore sostenibilità sociale degli interventi e la conseguente riduzione dei costi ambientali per le prossime generazioni. Interventi edilizi con tecnologie innovative, ottimizzazione dei consumi di acqua ed energia con più fonti rinnovabili, illuminazione intelligente. Il mondo delle costruzioni deve evolvere ed elevare il livello di impiego delle tecnologie e delle relazioni uomo-macchina con una riduzione progressiva dei processi artigianali.

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Quaderni tecnici: sostenibilità in edilizia fasi di produzione dopo l’estrazione della materia prima. Per esempio per ottenere una calce la temperatura di cottura di un forno è prossima ai 900 gradi mentre per il cemento deve superare i 1400 gradi, fino a ottenere il clinker, che è la base stessa del cemento. Quindi, maggiore dispendio di energia e più produzione di CO2. Non a caso per ottenere una tonnellata di cemento portland si generano oltre 800 chilogrammi di CO2, mentre per produrre la stessa quantità di calce idraulica Nhl 3,5 poco più di 300 chilogrammi. Siamo solo alla seconda fase della filiera che costituisce il ciclo di vita, quella della produzione, dopo aver estratto la materia prima che è praticamente la stessa, ma già si evidenzia una sostanziale differenza. Manca ancora l’impiego in cantiere con la fase di presa idraulica per carbonatazione che vede il cemento non riassorbire CO2, mentre una calce idraulica Nhl 3,5 oltre il 44%. Senza andare oltre nella valutazione della filiera, ancora prima di identificare la riconversione a fine vita come rifiuto di natura minerale, è già evidente come materiali simili per composizione e impiego possano essere così diversi in termini di sostenibilità.

Cicli di vita

I materiali

Il mondo delle costruzioni ha evidenziato un’evoluzione straordinaria nelle metodologie realizzative e nell’innovazione dei materiali e delle tecnologie, ma i principi fondamentali della composizione degli elementi, per certi aspetti, sono ancora fortemente correlati ai più antichi criteri costruttivi. Basti pensare alla realizzazione delle strutture murarie, con le diverse combinazioni, che mantengono gli stessi principi costruttivi di origine romana. Come la produzione antica delle calci, derivante dalla cottura del calcare, che è rimasta pressochè invariata e utilizzata fino ai primi dell’Ottocento, quando i nuovi processi della rivoluzione industriale permisero di costruire forni ad alte temperature (altoforni) e produrre i più moderni cementi, che sono ancora i componenti di base per la realizzazione delle strutture armate gettate in opera e precompresse. Eppure già i romani, che non potevano produrre calci idrauliche, utilizzavano in modo sostenibile la calce idrata combinata con pozzolana o argilla per ottenere le malte idrauliche e realizzare anche le strutture gettate in opera con spezzoni di ferro, sperimentando i primi rudimenti del cemento armato. Non a caso ancora oggi il calcestruzzo, nella sua composizione di cemento, inerti e acciaio, ne conserva il nome di derivazione latina calcis structio, ovvero struttura a base di calce. Il ritorno in questi ultimi decenni all’impiego di alcuni materiali più datati, come le calci idrauliche naturali nella realizzazione di malte e intonaci in sostituzione dei cementi, ha segnato una maggiore applicazione sia come materiali sostenibili, sia per le ottime doti caratteristiche di lavorabilità e traspirabilità nelle opere di ristrutturazione e risanamento.

Calce e cemento

In questo senso i principi di sostenibilità derivano in particolare dalle

1 26

L’esempio sulla valutazione di sostenibilità per materiali molto comuni in edilizia, come cementi e calci, può essere estesa a tutti gli altri da costruzione per comprenderne meglio gli effetti verso l’ambiente e l’atmosfera nei rispettivi cicli di vita. Questo non significa che si debbano escludere i materiali meno sostenibili, però in funzione delle diverse tipologie di intervento possono essere condotte valutazioni di merito più mirate. Così come i trasporti, che incidono pesantemente sulla sostenibilità in termini di consumo di energia e tempo impiegato per spostare i materiali, che in molti casi, al di là delle dinamiche di mercato, potrebbero essere reperiti a kilometro zero o quasi. La ricerca di soluzioni sostenibili è quindi intimamente connessa alla valutazione delle procedure e delle metodologie degli interventi considerando l’intera filiera del processo dei materiali. Per poter promuovere davvero i principi della sostenibilità in tutte le fasi del ciclo di vita dei materiali serve un approccio progettuale e gestionale coordinato e condiviso, con un costante controllo nella gestione anche attraverso l’utilizzo dei monitoraggi intelligenti che costituiscono la base di riferimento per le operazioni di sicurezza dei lavoratori, oltre che di verifica nel tempo post-realizzazione delle opere. Tuttavia, la mancanza di una precisa conoscenza e di una formazione diffusa sul tema della sostenibilità nel mondo delle costruzioni dipende anche dalla mancanza di regole chiare e riconosciute in termini generali, con una vera e propria metodologia partecipativa, condivisa da tutti gli attori coinvolti dalla progettazione, alla direzione lavori, fino al coinvolgimento di tutte le maestranze dedicate alla realizzazione dell’opera. 6 ata ndd nalizz Perso 285.i 230xdd slim_74.in ER-IV paris COV ADV YT

V

Metodologia incerta

Il quadro normativo deve ancora identificare una metodologia che possa comprendere tutti gli aspetti e i requisiti di sostenibilità per la realizzazione delle opere edilizie. La crescita di una cultura della sostenibilità richiede sicuramente tempo, ma anche una forte volontà che possa concretamente superare gli ostacoli di un mercato comunque in forte evoluzione e caratterizzato da una grande quantità di proposte e soluzioni. Solo attraverso una visione condivisa e responsabile a tutti i livelli sarà possibile costruire un percorso che possa garantire alle generazioni future uno sviluppo davvero sostenibile in tutti i settori. G i u g n o

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La plastica diventa verde Nel 2020 riciclate nella Ue 730 mila tonnellate di Pvc (per due terzi nell’edilizia). E un totale di 6,5 milioni di tonnellate sono state recuperate dall’industria a partire dal Duemila, con un risparmio di 130 milioni di emissioni di CO2 nell’atmosfera

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di Valentina Anghinoni rmai il termine economia circolare è diventato familiare. In particolare, grazie all’introduzione dei Criteri ambientali minimi, anche il settore edile non può più ignorarlo, in quanto associato ai bonus casa. Talvolta, però, può essere utile fare un piccolo passo indietro, per avere una visione lucida e complessiva dell’importanza di questo cammino intrapreso, l’unico possibile per assicurare un futuro in grado di continuare a ospitare la nostra specie. In particolare, ricordiamo come già nel 1966 l’economista Kenneth Boulding nel suo libro The Economics of the coming spaceship earth, inviti a considerare la Terra come una navicella spaziale che, in quanto tale, ha a disposizione un quantitativo limitato sia di risorse, sia di possibilità di smaltimento dei rifiuti. Ne consegue che la nostra sopravvivenza è legata alla capacità di usare bene e custodire con cura quello che abbiamo a disposizione, rigenerando i materiali che utilizziamo. Un’immagine che diventa ancora più evocativa nel momento in cui l’economista la confronta con l’effettivo modello economico in uso, quello della cosiddetta cowboy economy, dove alla limitatezza della capsula spaziale si contrappongono le praterie pressoché sconfinate che inviterebbero, invece, a uno spensierato sfruttamento delle risorse e anche all’incuria degli spazi-discarica. ECOSISTEMI Una volta compreso, però, che l’economia non è un’entità a sé stante, ma è strettamente legata a due ecosistemi, ovvero quello ambientale e quello sociale, ecco che la metafora della navicella spaziale diventa più attuale che mai. Un messaggio che, a livello istituzionale, arriva forte e chiaro anche dall’Unione Europea, che sottolinea come sia necessario dissociare la crescita economica dall’uso delle risorse: si prevede, infatti, che il consumo di biomasse, combustibili fossili, metalli e minerali sia destinato a raddoppiare nei prossimi quarant’anni, mentre la produzione annuale di rifiuti avanza spedita verso un aumento del 70% entro il 2050. PREVENIRE UN DISASTRO Proprio la Commissione europea, a marzo 2020, ha proposto un nuovo piano d’azione per l’economia circolare, incentrato sulla prevenzione dei rifiuti e la loro gestione ottimale e che promuova la crescita, la competitività e la leadership globale dell’Ue nel settore. Nel voto del 9 febbraio

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2021, il Parlamento europeo ha richiesto norme più severe sul riciclo con obiettivi vincolanti da raggiungere entro il 2030 per l’uso e il consumo di materiali, e in più ha esortato la Commissione a presentare una nuova legislazione nel 2021 che estenda l’ambito di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includere i prodotti non legati all’energia. Nel frattempo, la filiera europea del Pvc, rappresentata dall’Associazione Vinyl Plus, ha rinnovato il suo impegno per raggiungere obiettivi più elevati di sostenibilità e circolarità in vista del 2030, dopo aver presentato lo scorso 17 giugno i traguardi segnati al 2020. Anno in cui l’associazione quantifica che siano state riciclate 730 mila tonnellate di Pvc, per un totale di 6,5 milioni di tonnellate di plastiche recuperate dall’industria europea a partire dal Duemila, che equivalgono a un risparmio di 130 milioni di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Stefan Sommer, chairman di Vinylplus, ha ricordato che oltre due terzi dei prodotti in Pvc rientrano nel comparto dell’edilizia e delle costruzioni. I nuovi obiettivi al 2030 indicano una quota di Pvc da riciclare di 900 mila tonnellate al 2025 e 1 milione di tonnellate nel 2030. CIRCOLARITÀ Per capire che cosa può fare la filiera europea delle plastiche per mitigare il proprio impatto sull’ambiente, è necessario addentrarsi più in profondità sulle strategie contenute nell’impegno al 2030 sottoscritto dal consiglio direttivo di Vinyl Plus, lo scorso 17 giugno. Queste si identificano in tre percorsi e 12 aree di azione che toccano i temi della circolarità, della minimizzazione dell’impronta ambientale dei processi produttivi e prodotti in Pvc, nonché la collaborazione con le parti interessate e la formazione


per il quale si prevede di monitorare, attraverso report dedicati, l’uso dell’energia proveniente da fonti rinnovabili e l’approvvigionamento di materie prime sostenibili. Altre azioni per minimizzare l’impatto ambientale della filiera riguardano l’adozione di una metodologia che valuta l’uso degli additivi in ogni specifica applicazione vinilica, denominata Additive Sustainability Footprint (Asf), la riduzione dell’impronta idrica di processi e prodotti e l’assunzione di un ruolo attivo, da parte di Vinyl Plus, nel guidare i partner e raccomandare opportuni schemi per la minimizzazione e il trattamento responsabile delle fuoriuscite di polimeri e composti polimerici, per favorire l’adozione di uno schema condiviso entro il 2022. In più, entro il 2024 si intende stilare un inventario degli schemi di certificazione pertinenti applicati dalle industrie del cloro, dell’etilene e da altre industrie estrattive per fornire una maggiore trasparenza sui progressi di sostenibilità della filiera a monte.

di alleanze globali. È prevista una revisione intermedia degli obiettivi nel 2025, per tenere conto del progresso tecnologico e dell’evoluzione dei contesti socioeconomici, normativi e ambientali. Il primo percorso punta ad aumentare la circolarità della filiera del Pvc attraverso una gestione a ciclo chiuso di questo materiale: dalla progettazione circolare dei prodotti, allo sviluppo di ulteriori schemi di raccolta e di tecnologie di riciclo avanzate, necessarie per garantire l’uso sicuro del riciclato in nuovi prodotti che siano durevoli e ad alte prestazioni. In questo percorso si inserisce, per esempio, l’obiettivo di raggiungere almeno 900 mila tonnellate e 1 milione di tonnellate all’anno di Pvc riciclato utilizzato in nuovi prodotti, rispettivamente entro il 2025 e il 2030. Altri obiettivi che rientrano in questa visione circolare sono la spinta verso soluzioni che garantiscano un uso sicuro e sostenibile degli additivi, sostenere tecnologie di riciclo innovative e, ultimo ma non per importanza, privilegiare soluzioni di ecodesign, ovvero un tipo di progettazione che mette al centro l’impiego efficiente di risorse e materiale e tiene conto del ciclo di vita del prodotto stesso. RIDURRE L’IMPATTO La seconda strada che dovrebbe condurre il comparto del Pvc verso una maggiore sostenibilità è il graduale avvicinamento alla neutralità dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica e minimizzare la propria impronta ambientale. L’impegno è di poter garantire che ciascun prodotto, comprese le sue catene di approvvigionamento e i processi di produzione, continuino a ridurre il loro impatto sulla salute umana e sull’ambiente. Un obiettivo sicuramente ambizioso, ma indispensabile,

CAMMINO CONDIVISO L’emergenza ambientale riguarda tutto il pianeta, di conseguenza appare evidente che solo un reale sforzo condiviso su scala mondiale possa arginare la crisi che purtroppo sappiamo essere già in atto. Il terzo percorso adottato da Vinyl Plus è quello di interagire con i principali stakeholder, inclusi grandi marchi e progettisti, per far approdare prodotti certificati e tracciabili sul mercato. E, nel fare ciò, condividere le migliori pratiche maturate con la società civile e le organizzazioni europee e mondiali, compresa la stessa comunità del Pvc, per favorire il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Per garantire la trasparenza e la responsabilità di questo impegno, ogni anno verrà pubblicato un bilancio verificato in modo indipendente e promosso in modo proattivo con i partner principali. Attraverso l’ampiamento del campo d’azione dell’etichetta Vinyl Plus Product Label e la certificazione Vinyl Plus Supplier Certificate, la filiera del Pvc si impegna ad aumentare la propria trasparenza. TEMPI DIFFICILI Nel frattempo, dalla comunità scientifica che ha contribuito alla stesura del nuovo rapporto dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, di cui per il momento è stata svelata una bozza lo scorso mercoledì 23 giugno, è giunto un vero e proprio allarme sugli effetti che i cambiamenti climatici avranno sul nostro pianeta. Le nuove e le giovani generazioni si troveranno a vivere, e in troppi casi vivono già, in situazioni di mancanza d’acqua, migrazioni di massa, malnutrizione crescente ed estinzioni di specie animali e vegetali. La versione definitiva del rapporto verrà pubblicata a febbraio 2022, ma intanto la bozza serve a ricordare come superando la soglia degli 1,5 gradi centigradi di aumento della temperatura media globale, di qui al 2100, rispetto ai livelli preindustriali, le conseguenze saranno «progressivamente gravi, perdureranno per secoli e in alcuni casi saranno irreversibili». Se la definizione corrente più utilizzata della parola sostenibilità, nelle scienze ambientali ed economiche, è quella di condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri, allora è evidente che per raggiungerla serva uno sforzo serio e urgente. Da parte di tutti.

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HOME AUTOMATION digital house

OCCORRE LO STANDARD PER L’HI-TECH DELLA CASA

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e la home automation si diffonde solo ora, a 30 anni dalla esplosione di internet a livello consumer, dipende anche dalla confusione generata dalle aziende produttrici di dispositivi e sistemi domotici. Come è avvenuto agli albori dell’informatica, ognuno ha proposto la sua soluzione, il suo ambiente operativo, incompatibile con quello dei concorrenti. Vi ricordate? All’inizio c’erano Amiga, Atari, Sinclair, Macintosh, Ibm, Sun, Unix... Un caos. Per quanto riguarda i computer, per gli utenti alla fine hanno prevalso due ambienti: quello Microsoft (Windows) e quello Apple (con MacOs e iOs per i tablet e iPhone), con una piccola nicchia riservata a Linux per gli esperti. Per la home automation non è stato così e si è riproposta la gara tra diversi software incompatibili. Ma le cose potrebbero migliorare. Apple, Amazon, Google, Zigbee e altre 170 società, infatti, stanno collaborando per sviluppare lo standard chiamato Chip, che dovrà superare il problema delle incompatibilità. I primi dispositivi che funzionano con la tecnologia Chip potrebbero arrivare già entro la fine di quest’anno. Il gruppo di lavoro per arrivare a una piattaforma comune è nato nel 2019 e l’approvazione di questo standard open source era già previsto per quest’anno, ma la pandemia ha rallentato i lavori e creato ritardi. Lo standard Chip non ha niente a che fare con i processori dei computer, chiamati comunemente con lo stesso nome. È, invece, una sigla che significa Connected Home over Ip, cioè casa connessa con lo standard Ip, l’Internet protocol che è alla base del web. Nelle intenzioni, la piattaforma faciliterà l’utilizzo di dispositivi per la casa smart sicuri, affidabili e semplici. Un ambiente software condiviso dalle diverse aziende, un po’ come è avvenuto per lo standard per le porte Usb, permetterà di rendere più facile creare dispositivi compatibili, anche con i servizi degli assistenti vocali Alexa (Amazon), Siri (Apple) e Google. Per raggiungere l’obiettivo, le società che partecipano al gruppo di lavoro sono partite dalle tecnologie esistenti già impiegate per la domotica, tra cui Apple HomeKit, Alexa Smart Home, Google Weave e Zigbee Dotdot. I dispositivi per la casa smart che utilizzeranno lo standard Chip potranno comunicare tra loro tramite Bluetooth per la configurazione iniziale, ma potranno allacciarsi anche alla rete wi-fi di casa, e Thread (vedi YouTrade di maggio) per la connettività. Secondo gli esperti di tecnologia, appena lo standard sarà approvato in via definitiva i dispositivi con lo standard Chip saranno messi subito in circolazione. Apple, per esempio, potrebbe rilasciare un aggiornamento software per impiegare lo speaker smart come centralina per la casa smart.

di Giuseppe Rossi

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digital house Nice

ARRIVA L'HUB PER TUTTO E TUTTI La multinazionale veneta lancia Yubii Home: è un dispositivo che coordina assieme tutti i sistemi di automazione per la casa da un’unica postazione. Non solo: può utilizzare facilmente anche gli assistenti vocali di Google, Amazon e Apple di Stefano Lavori

A

rriva l’hub degli hub. Non è un gioco di parole: Yubii Home è un’innovazione frutto della ricerca di un’azienda di primo piano, Nice. La multinazionale italiana fondata da Lauro Buoro, che ha sede a Oderzo (Treviso), è specializzata nel settore della home automation, smart home e home security. E ora lancia il primo gateway che collega le tecnologie Nice, Fibaro (Internet of Things, ) ed elero (schermature solari). Ma la vera innovazione è che il dispositivo è aperto all’integrazione con altri 3 mila di altri marchi, grazie alla compatibilità con i protocolli Z-Wave e wi-fi. Yubii Home, inoltre, offre la possibilità all’utente di gestire l’intera smart home attraverso gli assistenti vocali Amazon Alexa, Google Assistant e Siri. COMPATIBILITÀ L’idea di Yubii Home, insomma, è quella di bypassare proprio uno degli ostacoli che finora hanno frenato l’utilizzo dei sistemi di automatizzazione, e cioè l’incompatibilità tra soluzioni di diverse aziende. Yubii Home, infatti, diventa un unico hub, che gestisce e comunica con tutti i dispositivi smart della casa e delle zone esterne: riceve i dati dai sensori, li elabora e dà un output per eseguire azioni appropriate, rendendo così possibile gestire in modo integrato luci, tapparelle, cancelli, porte e finestre, dispositivi elettrici, riscaldamento, temperatura, sistemi d’irrigazione, multimedia, rilevamento di perdite d’acqua, monossido di carbonio e fumo. Per esempio, con Yubii Home si può programmare l’accensione delle luci al mattino, l’apertura della porta del garage per far uscire il cane, si può creare l’atmosfera perfetta per cucinare il proprio piatto preferito o per godersi una serata di relax davanti alla televisione: il risultato è un ambiente unico, intelligente e confortevole, dal risveglio fino a notte. A questo si aggiungono comfort e semplificazione delle attività quotidiane, sostenibilità, G i u g n o

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risparmio e benessere. Yubii Home, infatti, ha tra i suoi obiettivi ridurre al minimo l’impatto ambientale delle case, grazie al controllo intelligente del riscaldamento e dell’illuminazione e al monitoraggio dei carichi elettrici. Il comfort, invece, è affidato ai sistemi di controllo dell’umidità, riscaldamento e raffrescamento intelligente, misurazione della qualità dell’aria, rilevamento di monossido di carbonio e la notifica in caso di situazioni pericolose, per garantire sempre le giuste condizioni ambientali a salvaguardia del benessere di tutta la famiglia. SICUREZZA Non manca un aspetto legato alla sicurezza: la crittografia dei dati protegge da eventuali tentativi di intrusione, e l’utilizzo di componenti di qualità eccellente garantisce l’operatività delle funzioni cruciali anche in assenza di rete internet. La tecnologia in cloud invece, permette di gestire le funzionalità della propria smart home ovunque nel mondo. La casa e (tutto ciò a cui tieni) sarà sempre sotto controllo.

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SE LE BATTERIE DIVENTANO PIASTRELLE Non si può vivere senza lo smartphone. Ed è statisticamente provato che gli italiani non se ne privano mai, neppure in bagno o in cucina. Ora ci sarà un motivo in più: Fòrema, ente di formazione di Assindustria Venetocentro di Padova, ha scoperto come riciclare le batterie agli ioni di litio e NiMh (nichel-metallo idruro) arrivate a fine vita, ricavandone ossidi destinati alla raffinazione dei metalli e pigmenti inorganici. Il processo di riciclaggio innovativo è stato brevettato dalla Spirit, azienda di Chiampo (Vicenza) e ha ottenuto le autorizzazioni della Echa, l’agenzia europea per le sostanze chimiche. La Spirit acquista le batterie esauste, che sono aperte e suddivise nei vari componenti. Nel processo le polveri catodiche composte da

ossidi di metalli (cobalto, nichel e miste) si separano: sono le basi inorganiche da cui vengono ricavati degli smalti, utilizzati nel settore manifatturiero per la colorazione delle piastrelle. L’impresa riesce, attualmente, a trattare 10 tonnellate di batterie agli ioni di litio, in un mese: il

HIGH TECH

processo di riciclo permette di recuperare l’80% della massa di ciascuna batteria, ricavandone polveri di metalli come rame e alluminio.

AIUTI ECONOMICI PER LO SMART WORKING Lo smart working, al momento, rimane così com’è: le aziende dovranno tenerne conto. Con un emendamento della Camera al Decreto Sostegni, infatti, il lavoro a distanza è stato esteso fino alla fine del 2021: si proroga così lo status quo diffuso durante i mesi della pandemia. Ogni intervento più radicale sul tema home working sarà possibile dunque a partire dal 2022, ma nel frattempo il voto dei deputati ha sottolineato le misure con cui aziende e lavoratori possono affrontare questo periodo di adattamento a una nuova realtà che sta andando via via istituzionalizzandosi. La Camera ha approvato un fringe benefit detassato per lavoratori in smart working, portato a quota 516,46 euro e ora mantenuto fino a fine anno (anche se è stato stato ancora poco sfruttato). Questa misura dovrebbe consentire ai datori di lavoro di elargire bonus ai dipendenti che si organizzano in casa con l’acquisto di beni e servizi utili all’allestimento di una postazione di lavoro domestica.

AUMENTA LA PROPENSIONE ALL’E-COMMERCE Ennesimo report sull’e-commerce: secondo Idealo, una delle piattaforme di acquisti online, l’85% degli acquirenti digitali italiani effettua,

in media, almeno un acquisto al mese via web. Si tratta di un valore più alto del 5% rispetto a quello registrato nel 2019. L’86,7% degli intervistati ha fatto una o più ricerche online sui prodotti prima di comprarli in un negozio fisico e il prodotto più ricercato sul web è, in assoluto, lo smartphone. Il report ha analizzato le intenzioni di acquisto di circa 72 milioni di visite web mensili (dati SimilarWeb per il periodo compreso tra settembre 2020 e febbraio 2021), registrate sui sei portali nazionali di Idealo (Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Austria) e i risultati di due sondaggi commissionati da idealo nel giugno 2020 e nel febbraio 2021 a Kantar, uno dei principali fornitori mondiali di soluzioni relative al campionamento e alle ricerche di mercato.

LO STRESS DI VIDEO CALL COLPISCE GLI ITALIANI L’altra faccia dello smartworking: troppe riunioni e videocall nella vita di ufficio. Uno studio condotto da Kaspersky (sistemi di sicurezza) per analizzare le abitudini degli utenti rispetto agli aggiornamenti rivela che i dipendenti in smart working soffrono di stress da video conferenze e video call. Per questo in Italia il 16% di chi lavora da casa ha finto di dover installare degli aggiornamenti sul proprio dispositivo pur di non partecipare a una call o ad una riunione. Ed è una scusa credibile. Il 29% dei dipendenti ha dichiarato di essere arrivato in ritardo almeno una volta a un meeting online a causa degli aggiornamenti. YO U T R A D E

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Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.

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Controcopertina GEOPLAST

FARE BUSINESS È SEMPRE PIÙ VERDE L’attenzione per l’ambiente non è più un optional. Così la grande impresa guidata da Mirco Pegoraro punta tutto su prodotti per le città green e per la gestione del territorio. E se gli investimenti aumentano è un’occasione anche per le rivendite di Veronca Monaco

Lo showroom Geoplast con tutte le soluzioni per la gestione dell’acqua. A sinistra, il ceo Mirco Pegoraro

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ediamo la necessità di un’edilizia sostenibile come una delle più grandi opportunità della nostra generazione. È un’opportunità per la salute del nostro ecosistema, ma anche per il nostro business». Mirco Pegoraro, ceo di Geoplast, sprona l’industria delle costruzioni a rendere la sostenibilità immediatamente redditizia e lo fa progettando più di 400 prodotti in plastica riciclata, facili da usare e testati, che garantiscono un aumento della sostenibilità e del profitto nella fase di costruzione. Vespai areati, casseforme in plastica, piastre alleggerite, sistemi di gestione delle acque meteoriche e soluzioni per il verde urbano sono alcuni dei sistemi messi a punto dall’azienda padovana per progetti di costruzione più green, veloci e resilienti. Domanda. L’Europa punta a ridurre le emissioni di Co2 di almeno il 55% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. È un obiettivo raggiungibile? Risposta. Come ogni buon imprenditore tendo sempre a essere positivo. Molte normative che, in maniera trasversale, riguardano diversi settori, stanno andando proprio in questa direzione. Se ci sono regole

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forti, tutto è possibile. D. Che cosa comporterà per le città italiane l’adeguamento a queste normative? R. Comporterà una rivoluzione nell’adozione di tecnologie e nuovi modelli di costruzione, lo sviluppo di aree verdi all’interno delle città, la creazione di nuovi modelli di viabilità e gestione del traffico. Per gli edifici sarà molto importante quantificare le emissioni in termini di Co2 e ridurre i consumi. D. E a livello di territorio? R. Si parlerà sempre di più di equilibrio idrogeologico, un macrotrend che si sta rafforzando negli ultimi cinque-sei anni, e di messa in sicurezza. D. Geoplast è da tempo concentrata sui cambiamenti climatici: in che modo? R. Da sempre sono appassionato di tematiche ambientali e attento all’evoluzione del settore delle costruzioni. L’obiettivo di Geoplast è introdurre prodotti che possano dare un contributo alla sostenibilità, con un’attenzione particolare all’utilizzo delle materie prime e al tema del riciclo. Le nostre soluzioni utilizzano infatti plastica rigenerata da rifiuti al posto di materie prime provenienti da fonti vergini come calcestruzzo, ghiaia e ferro. D. La sostenibilità si identifica con maggiori costi? R. No, oggi le tecnologie a disposizione permettono di sostenere gli stessi costi, se non qualcosa in meno, dei sistemi tradizionali. Anzi, sicuramente è possibile guadagnare anche in termini di tempo in fase di cantierizzazione. Pensare che la sostenibilità costi di più è un falso credo. D. Il green è dunque una strada inevitabile? R. Sì, finora abbiamo sfruttato la natura e la natura si è ribellata. Le risorse non sono infinite, quindi la sostenibilità è una strada inevitabile. D. Quali soluzioni Geoplast mette in campo per l’ambiente? R. Potrei dire tutte, perché Geoplast propone un’ampia gamma di prodotti che riguardano l’equilibrio idrogeologico e la reimmissione nel ciclo naturale dell’acqua piovana, prodotti legati all’urban green, sia tetti pensili che pareti verticali e parcheggi verdi. C’è poi tutto il mondo delle casseforme, che apparentemente non sembra legato al filone della sostenibilità, e invece è molto attinente in quanto i nostri prodotti permettono di sostituire il legno proveniente dal taglio degli alberi con materiale in plastica rigenerata. Insomma tutto quello che facciamo si riconduce all’ambiente. Se vogliamo andare avanti e creare un mondo

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Controcopertina La sede Geoplast a Grantorto (Padova)

più vivibile, sicuramente dobbiamo convincerci che la sostenibilità è l’unica strada percorribile. D. A quali clienti sono destinati questi prodotti? R. Architetti e ingegneri sono coloro che hanno maggiore sensibilità verso questi argomenti. Poi i distributori di materiali e attrezzatura edile. Sicuramente il primo approccio, quando abbiamo un prodotto nuovo, va verso il mondo dell’architettura e dell’ingegneria. D. Anche l’urban green gioca una parte decisiva nelle città: qual è la proposta di Geoplast? R. Abbiamo una serie di prodotti che si adattano molto bene al contesto urbano. Per esempio, prodotti per i parcheggi verdi e soluzioni che mirano a rendere permeabili superfici come terreni e tetti per assorbire parte della piovosità e delle polveri sottili. Oppure sistemi per combattere lo sfondamento delle pavimentazioni da parte delle radici degli alberi. Abbiamo creato un prodotto che contiene le radici e le fa radicare nel sottosuolo senza creare sfondamenti. D. Comuni, enti locali e regioni: qual è il vostro principale interlocutore? R. Comuni ed enti locali, soprattutto i consorzi di bonifica. Le regioni

sono più difficili da intercettare. D. Le semplificazioni introdotte in materia di appalti rappresentano un passo avanti? R. Sì, finalmente sono state introdotte delle misure di semplificazione sugli appalti abbastanza positive. Si sta parlando anche di eliminare la questione del massimo ribasso, un tema molto importante che permette di fare attenzione alla qualità, tutelando le opere da prezzi insostenibili e fallimenti improvvisi. D. Un settore che sta conoscendo un grande sviluppo a causa dei cambiamenti climatici, è quello della gestione dell’acqua: quali sono le vostre soluzioni? R. Geoplast propone soluzioni per la creazione di vasche sotterranee in grado di raccogliere l’acqua piovana, con la possibilità o meno di infiltrazioni nel terreno. Stiamo svolgendo una importante ricerca su nuovi materiali, mettendo in campo innovative tecnologie di produzione per garantire elevate capacità di resistenza nel lungo periodo. Abbiamo realizzato da poco un nuovo prodotto, Aquabox, che sta avendo un discreto successo sul mercato e siamo al lavoro su altri due prodotti che saranno lanciati prossimamente. La volontà resta sempre quella di

I prodotti Geoplast sono supportati da un team specializzato di ingegneri disponibili per formazione e la consulenza

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G i u g n o

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Posa del sistema Drainpanel per il polo ospedaliero di Villa Bellombra (Bologna)

Lavori per l’aeroporto Orio Al Serio (Bergamo) con la posa del sistema Aquabox

utilizzare plastica sottratta all’ambiente attraverso la raccolta dei rifiuti e il riciclo, strutturando prodotti in grado di garantire performance di bacino importanti e mantenere la portata nel lungo periodo. D. In Italia si sta facendo abbastanza sul tema della gestione dell’acqua? R. Assolutamente sì. Direi che l’Italia, non è seconda a nessuno riguardo alla gestione dell’acqua. Sono molto soddisfatto di quello che si sta facendo, vedo cantieri e opportunità molto interessanti, allo stesso livello dei paesi più avanzati come Francia, Germania e Inghilterra. D. I fondi europei del Pnrr potranno servire alla gestione del rischio idrogeologico? R. Parte dei fondi sono destinati alle infrastrutture, anche per il contenimento del rischio idrogeologico. Insieme al rischio sismico, è uno dei temi di maggiore attenzione, anche mediatica. D. La plastica rigenerata ha caratteristiche adeguate per l’impiego in edilizia? R. Molto dipende anche dalla forma stessa del prodotto finale. Sta nell’abilità di ogni azienda studiare il giusto elemento adatto all’utilizzo della plastica rigenerata, a livello di geometria e tipologia di incastri.

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Il cassero per pavimenti ventilati Nuovo Elevator per Polo Ristorazione a Teolo (Padova)

D. Alla luce della vostra esperienza, i rivenditori hanno compreso l’opportunità di business legata alla sostenibilità? R. Alcuni sì, altri meno. Non è una sensibilità condivisa e c’è ancora tanta strada da fare. Diciamo che il 15-20% dei rivenditori ha ormai sviluppato una sensibilità verso queste tematiche, gli altri vanno un po’ a traino. Rimane sempre prioritario il punto di vista commerciale e di business, tuttavia bisognerebbe fare uno sforzo ulteriore per cavalcare la strada della sostenibilità da pionieri e salire sul treno al momento giusto. D. Come utilizzate il concetto di sostenibilità ai fini del marketing? R. Geoplast sta spingendo il concetto di sostenibilità legato alla profittabilità: nel mondo delle costruzioni è possibile avere un approccio sostenibile ma allo stesso tempo redditizio. Bisogna sconfiggere questo mito della sostenibilità come fosse un orpello di bellezza, e iniziare a pensare al green come a un percorso serio, non banale e ineluttabile. Anche i produttori non dovrebbero avere paura di convertirsi. Bisogna avere il coraggio di parlare di ambiente e futuro, senza farsi ingabbiare in discorsi legati al prezzo e al mercato. D. Si possono valorizzare i prodotti green all’interno della rivendita? R. Credo che la parola chiave sia «contestualizzare». Creare spazi in cui i clienti siano accolti in ambienti luminosi, verdi, curati. Il rivenditore deve mostrare all’impresa che crede veramente nella sostenibilità, che non è solo un business di facciata. E creare cultura.

III


GIUGNO 2021 - 120

T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E

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