GDO CONTI E STRATEGIE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE
CERSAIE
XIV CONVEGNO YOUTRADE LE ANTICIPAZIONI SUL PROGRAMMA
LA CERAMICA TORNA IN FIERA
Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
SETTEMBRE 2021 - 122
ISSN 2532 - 5671
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Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Paolo Caliari, Federico Della Puppa, Sara Giusti, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Daniele Menzio, Anna Molentini, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Giuliano Noci, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Paolo Setti Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it
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Sommario settembre
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Rubriche 9 Editoriale Quanto durerà il superbonus? 10 Econauta Un miracolo per le chiese 10 Chiacchiere in cantiere Superbonus, carcere a chi sgarra 11 L'avvocato Sfratti e proroga 12 I fatti nostri Si cresce, ma non per crescere 14 Digital News 16 Seggiole & Poltrone Attualità 18 Edilizia Superbonus impopolare per le case popolari 22 Unicmi Edilizia boom anche nel 2022 32 XIV Convegno YouTrade L'ora delle grandi scelte 36 Salone del Mobile Scommessa vinta per il design 44 50 53 74
Speciale Cersaie Giovanni Savorani La ceramica raddoppia in Fiera Politica industriale Transizione verde, ceramica in rosso Brevetti Montolit L'extra large non fa paura Rassegna I nuovi prodotti al Cersaie
I prezzi degli immobili tornano a crescere
36 Salone del Mobile, missione compiuta
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I Quaderni tecnici di YouTrade
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Materiali I grandi formati della ceramica
Dossier Gdo
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Grande distribuzione La rivincita dei piccoli
Rivendite
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Unifix Più efficienza per Rossetti Market
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Rivendite news Würth Italia, Euroedile, Bigmat
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Showroom
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I ferri del mestiere Un'arena tutta green
94
To Build
Storia di copertina
96
Starplast Lo spreco? Sarà acqua passata
Imprese
104 De Faveri Sistemi invisibili, successo palese 108 Tecnasfalti-Isolmant Silenzio sotto la piastrella 110
Eclisse Ecco il battiscopa inclinato al design
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Brianza Plastica Ambienti a tutta luce
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YouTrade News
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Muoviamoci Come consegnare in 24 ore
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Come si fa L'arte della discarica
Speciale Antincendio
67 L'arte di tagliare la ceramica
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120 Le norme Bonus e fuoco, amici a metà 124 Braga Hotel al sicuro con certificato 126 Xt Insulation Protetti dal fuoco con la lana di roccia 128 Fibrotubi Ecco il modulo che salva il tetto BioCasa
Viaggio tra norme (e incentivi) per i sistemi antincendio
130 Progettare La nuova frontiera è il green design 134 Digital House In arrivo 20 smart home per chi ha i capelli grigi 135 Termoregolazione Il caldo in automatico 136 Hi-tech S e t t e m b r e
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Editoriale
Dopo la scossa quanto durerà il magico effetto superbonus?
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he il momento per l’edilizia sia positivo, seppure con le ombre scure degli aumenti per i materiali, è noto. Ed è anche assodato che lo sprint sia legato, in buona parte, all’avvio tanto atteso dell’effetto superbonus. Per rendersi conto di quanto lo sconto fiscale incida sul mercato dell’edilizia basta esaminare gli ultimi dati disponibili sui lavori intrapresi: ai primi di agosto l’Enea, l’ente preposto a rilasciare il bollino blu necessario per accedere al maxi sconto, ha certificato una crescita del 31% degli interventi ammessi al beneficio e del 38% del valore dell’investimento agevolato rispetto al mese precedente. Insomma, un boom estivo che si traduce in 32.065 lavori ammessi allo scivolo fiscale (quelli con almeno una asseverazione protocollata), per un ammontare di 4,7 miliardi. Soldi che sono, di fatto, una potente iniezione di liquidità nelle imprese del settore. E che, ovviamente, sono in buona parte transitati sui banconi della distribuzione di materiali. Gli investimenti, non bisogna dimenticarlo, equivalgono a un costo per lo Stato di 5,2 miliardi (visto che lo sconto è del 110%). Il disco per l’estate, insomma, suona una canzone che piace a molti. A partire dalle grandi imprese, visto che ora a trainare sono gli interventi più complessi e costosi, quelli per i condomini, che hanno registrato un incremento superiore al 45% sia in termini di numero di cantieri avviati sia di importo dei lavori agevolati (in tutto siamo a 3.982) per un ammontare di 2.154 milioni. Dopo la grande corsa delle abitazioni unifamiliari, insomma, il superbonus è ora utilizzato per quello per cui era stato ideato: la riqualificazione dei grandi immobili. Infatti, la crescita dei cappotti ha superato il 40%, con quasi 5 mila nuovi interventi per 400 milioni di spesa. Fra i lavori trainati, invece, la categoria più gettonata è quella che comprende pareti verticali, coperture, pavimenti e infissi con 35.480 interventi e un ammontare di 829 milioni. Ma i dati confermano anche che l’introduzione del superbonus, avvenuta in tutta fretta nel maggio 2020, in piena epidemia, con l’intenzione di dare una scossa al mercato edile, è stata quantomeno affrettata. Certo, le intenzioni erano buone e l’intento lodevole. Ma la trasposizione in legge dell’incentivo fiscale, allettante sulla carta, si è rivelata quasi impraticabile sul campo. La vera svolta, infatti, bisogna riconoscere che è merito del decreto Semplificazioni presentato dall’attuale governo e approvato dal Parlamento in tutta fretta. E gli effetti pratici si sono visti subito, segno che leggi scritte meglio sono necessarie per far girare l’economia. L’applicazione del decreto legge 77, infatti, ha comportato subito un aumento del 38% anche dei lavori effettivamente pagati, da 2,3 a 3,3 miliardi. Non solo: la proporzione tra lavori già avviati e quelli saldati è al 69%, percentuale che non indica pause o interruzioni dei cantieri. Insomma, grande euforia. Ma come quando una squadra vince lo scudetto, bisogna pensare anche alla prossima stagione. Il superbonus sarà in grado di fare goal anche nel 2022? Quali sono le prospettive? Quali le conseguenze per il mercato e la distribuzione? E quali assetti organizzativi saranno più efficaci? Tutte domande alle quali non è facile trovare risposta. Ma che saranno al centro degli interventi del prossimo Convegno YouTrade, organizzato da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta (Verona), come raccontiamo a pagina 32. Un appuntamento che, con l’effetto superbonus, quest’anno si presenta ancora più interessante del solito.
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Rubriche E C O N A U TA
Un miracolo anche per le chiese
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econdo i dati Istat, in Italia solo poco più del 10% degli italiani tra i 20 e i 25 anni frequenta una chiesa almeno una volta alla settimana. La percentuale aumenta poi con l’avanzare dell’età (e, probabilmente, il timore per l’aldilà), ma il picco massimo non supera il 48% in prossimità dei 74 anni, per poi scendere ancora, ma questa volta l’assenza è giustificata. Che cosa ci azzecca la devozione religiosa con l’edilizia? C’entra. Perché le chiese non sono solo luoghi di culto, ma in buona parte anche patrimonio culturale italiano e, se vogliamo guardarle con un occhio laico, un numero non trascurabile sono anche un’attrazione turistica. E se i fedeli diminuiscono, cala anche la disponibilità economica per la manutenzione degli edifici. Non a caso, cattedrali, basiliche e santuari sono tra le vittime ricorrenti in caso di sisma: come nel caso del terremoto del 1997, che ha distrutto in parte la basilica di San Francesco ad Assisi con gli affreschi di Giotto e le scosse del 2009 che hanno danneggiato la cattedrale dell’Aquila. La buona notizia è che il Pnrr messo a punto dal governo prevede risorse anche per la sicurezza sismica nei luoghi di culto. La protezione del nostro patrimonio culturale è una priorità per il nostro Paese. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza affida il proposito al capitolo Sicurezza sismica: Recovery Art Conservation Project, in
cui si prevede di destinare 800 milioni di euro alla sicurezza sismica nei luoghi di culto e al restauro del patrimonio del Fondo edifici di culto. Sempre nel Piano, si annuncia la creazione del Centro per il controllo e il monitoraggio dei beni culturali e la destinazione di cinque depositi temporanei alla protezione dei beni culturali mobili in caso di calamità naturali, attraverso la riconversione delle centrali nucleari dismesse ed ex strutture militari. Ottima idea, quindi, se all’annuncio seguiranno i fatti (e i soldi dell’Europa). Ma purtroppo ci sarà ancora molto da fare: in Italia ci sono oltre 3.400 musei, 2.100 siti archeologici, 24 parchi nazionali e 55 siti culturali patrimonio mondiale dell’Unesco. Tutto o quasi da mettere in sicurezza al più presto. Magari con il coinvolgimento dei privati, sempre che poi non ci sia chi punta il dito sulla mercificazione della cultura. Federico Mombarone Giornalista
CHIACCHIERE IN CANTIERE
Superbonus, carcere per chi sgarra
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pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca. Dunque, i lettori di YouTrade sapranno perdonare questa incursione in ambito carcerario. Si fa per dire, naturalmente. Ma sta di fatto che nelle chiacchiere da cantiere ricorre spesso il superbonus 200%. Frutto di un nuovo decreto? No, della furbizia italica, di chi non si accontenta del 10%, ma già che ci siamo vuole portare a casa qualcosa di più. Solo che rischia. Ecco qui, dunque, quali sono le trappole alle quali va incontro Cantierik, l’astuto che apre i lavori con un secondo fine. Per quanto riguarda la cessione e lo sconto in fattura, il maggiore rischio reato a carico dell’impresa riguarda l’articolo 8 del Dlgs 74/2000, che punisce con la reclusione da quattro a otto anni «chiunque, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, emette o rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti». Può avvenire, per esempio, che l’impresa di Cantierik emetta fatture false, che attestano inesistenti interventi di efficientamento energetico o di prevenzione del rischio sismico. E si va nei guai non solo se questi lavori non esistono, ma anche se sono realizzati in modo difforme da quanto presentato. Questo comportamento porta con sé, poi, un altro reato: l’indebita compensazione, cioè il beneficio che consiste nel superbonus, dopo aver presentato il modello F24 indicando in compensazione il credito di imposta. Il reato di indebita compensazione è sanzionato penalmente. Ne è punito chi utilizza fraudolentemente in compensazione crediti non spettanti o inesistenti. E questo se l’imposta non versata supera la soglia di 50mila euro. Meno pericoli riguardano, invece, chi ha maturato con lo sconto in fattura un credito da superbonus falsamente certificato dagli asseveratori, con successivo trasferimento a un cessionario in buona fede. In questo caso chi indica un credito d’imposta inesistente (sempre che sia a sua insaputa) in compensazione, andrà esente da responsabilità penale se procurerà inconsapevolmente un danno patrimoniale allo Stato. Franco Saro giornalista
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L’AV V O C ATO
Sfratti, se la proroga è illegittima
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on la sentenza numero 128 depositata il 22 giugno 2021, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la seconda proroga (1 gennaio-30 giugno 2021) della sospensione delle attività nelle esecuzioni che hanno per oggetto l’abitazione principale del debitore. La Corte Costituzionale è giunta a pronunciarsi dopo che i Tribunali di Barcellona Pozzo di Gotto e di Rovigo avevano sollevato questione di legittimità costituzionale sull’articolo 13, comma 14, del cosiddetto Milleproroghe, in riferimento agli articoli 3 secondo comma, 24 primo comma, 47 secondo comma, 111 secondo comma, e 117 primo comma della Costituzione. Per la Consulta non risulta più proporzionato il bilanciamento tra la tutela giurisdizionale del creditore e quella del debitore nelle procedure esecutive relative all’abitazione principale di quest’ultimo, in considerazione della circostanza che i giudizi civili (che comprendono quelli esecutivi), a seguito dell’iniziale sospensione generalizzata, sono ripresi gradualmente con modalità compatibili con l’emergenza sanitaria. Mentre, al contrario, la sospensione prevista dalla disposizione finita sotto la lente del collegio è rimasta immutata nei medesimi presupposti, ed è stata ulteriormente prorogata, a decorrere da gennaio 2021, per un ulteriore semestre. Nel ribadire che il diritto all’abitazione ha natura
di «diritto sociale», la Corte Costituzionale ha evidenziato che il sacrificio richiesto ai creditori avrebbe dovuto essere dimensionato rispetto alle reali esigenze di protezione dei debitori, con l’indicazione di adeguati criteri selettivi. Nella seconda proroga della sospensione delle procedure esecutive aventi per oggetto l’abitazione principale, all’opposto, non è stato individuato alcun criterio selettivo preordinato a giustificare l’ulteriore protrarsi della paralisi dell’azione esecutiva. Al contempo, la Corte ha specificato che resta ferma in capo al legislatore, ove l’evolversi dell’emergenza sanitaria lo richieda, la possibilità di adottare le misure più idonee per realizzare un differente bilanciamento, ragionevole e proporzionato, tra il diritto del debitore all’abitazione e la tutela giurisdizionale in sede esecutiva dei creditori. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
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Rubriche I FAT T I N O S T R I
Si cresce, ma non per crescere
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ualche mese fa si discorreva sulla situazione materiali/ prezzi, alludendo alla precarietà della fornitura dei primi e della stabilità dei secondi. Ci eravamo detti di attendere qualche mese, per capire se la situazione si sarebbe tranquillizzata. Il rientro dalle ferie, a quanto mi dicono, non ha dissipato i dubbi e, nel contempo, ha generato una evoluzione che potremmo definire anche non proprio positiva, seppure in una congiuntura di mercato potenzialmente favorevole. La realtà, in molti casi, dice che i magazzini edili sono più o meno vuoti. Sempre in numerosi casi, i rifornimenti arriveranno il prossimo anno (e mancano circa tre mesi). Non è raro che si cerchino i materiali all’estero, e in questo caso scopriamo che in altri paesi europei le attenzioni alle normative non sono così dettagliate come da noi. In sostanza, mancano certe garanzie che siamo abituati a rilasciare ai nostri clienti, quindi ci si muove con circospezione. Ancora, si fa sempre più diffusa la sensazione (vai con gli eufemismi...) che la carenza di prodotti sia un modo come un altro per far lievitare i prezzi. Siamo così poco abituati a un mercato che mostri chiari segnali di vivacità che si cerca di guadagnare di più e subito. Così aumenta il costo delle materie prime, spesso in modo immotivato, aumentano i listini della produzione, in genere anche quelli della distribuzione e, alla fine, il privato paga per tutti, finché dura. Ovvero, fino a quando i bonus super o meno super renderanno conveniente la ristrutturazione della casa. Artigiani e imprese, dal canto loro, subissati dalle richieste e non potendo umanamente accontentare tutti, hanno raddoppiato i costi delle prestazioni. La distribuzione edile – un mercato che un filino sta comunque rallentando,
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per i problemi sopra citati – dedica gran parte del suo tempo all’aggiornamento dei listini, e quindi dei preventivi, non potendo comunque garantire tempistiche certe. Il quadro, a grandi linee, è questo, anche dopo l’estate. Probabilmente, il settore dell’edilizia, inteso come filiera produttiva, da que-
Le ultime notizie dicono che la situazione forniture e prezzi non è molto cambiata da qualche mese a questa parte. Prima di cominciare a cercare i colpevoli delle varie difficoltà che stiamo vivendo, che non siamo mai noi, si potrebbe iniziare a riflettere sul fatto che, con ogni probabilità, poteva andare meglio sto periodo non esce particolarmente bene, anche se mi rifiuto di parlare di etica quando ci sono in gioco interessi economici: o una cosa, o l’altra. Qualcuno potrebbe sostenere che, in considerazione del fatto che molte materie prime come per esempio legno e ferro sono state oggetto di fortissimi acquisti da parte di alcune potenze straniere, in qualche
modo il governo italiano sarebbe potuto anche intervenire, come ha del resto fatto in altre occasioni, per differenti tipologie di prodotti. Un minimo di onestà intellettuale mi fa comunque pensare che la filiera dell’edilizia dovrebbe come minimo fare un po’ autoanalisi e cercare una buona volta di capire perché si fa così fatica a crescere. La politica va sollecitata, e le varie Associazioni di categoria dovrebbero fare la loro parte, ma ciò avviene solo in piccola parte. Per esempio, l’Ance ha recentemente sollecitato il governo affinché si attivi presso l’Unione Europea per sospendere i vincoli all’importazione dell’acciaio, anche perché nei porti di Marghera e Ravenna è bloccato da questi vincoli oltre mezzo milione di tonnellate di questo materiale. Se dovessi definire il significato di incongruenza, userei questo fatto. Logico che in gioco ci sono i lavori piccoli e grandi che sono stati favoriti dai vari bonus, agevolazioni che però, come sappiamo, sono «a tempo determinato». E, a differenza degli eterni bonus ristrutturazione che ci sostengono da anni, per garantire il superbonus ci vogliono (tanti) denari che fra un po’ non ci saranno più, o che verranno dirottati da qualche altra parte. Insomma, la situazione globale del settore dell’edilizia è decisamente complessa. Non è difficile immaginare che quest’anno, nonostante tutto, si chiuderà con segno positivo. Ma accontentarsi senza la convinzione che avremmo, tutti, potuto fare di più sarebbe davvero imperdonabile. di Roberto Anghinoni Giornalista S e t t e m b r e
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RIVIT ENTRA NEL GRUPPO FERVI Rivit, la società di Ozzano dell’Emilia (Bologna), specializzata in sistemi di fissaggio, entra nel Gruppo Fervi, attivo nel settore della fornitura di attrezzature professionali principalmente per l’officina meccanica, l’officina auto, la falegnameria, il cantiere e dei prodotti inclusi nel mercato Maintenance, Repair and Operations. Fervi ha acquisito il 100% delle quote della società Rivit, attraverso la società neo costituita (e controllata al 100%) Sviluppo industriale, con un’operazione da 17,15 milioni di euro. http://www.youtradeweb.com/
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2 SUPERBONUS 110% PER GLI ASCENSORI Il superbonus del 110%, grazie a un inciso aggiunto al secondo comma dell’art. 119 d.l. Rilancio, si estende anche all’installazione di ascensori ed in generale agli interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. Dal 30 dicembre scorso e fino al termine di fruizione del superbonus chi fa eseguire assieme ad uno degli interventi trainanti opere volte all’eliminazione delle barriere architettoniche (intervento trainato) beneficerà della detrazione del 110% anche per quest’opera. http://www.casacondominio.net/
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3 I REQUISITI PER IL TETTO La copertura degli edifici costituisce un elemento architettonico riconosciuto sia come sistema di protezione degli ambienti interni rispetto al contesto esterno sia come elemento capace di trasmettere molteplici significati simbolici e avere effetti pratici (riparo e protezione dagli agenti atmosferici). La copertura riassume, quindi, aspetti legati alla nostra natura, alla tradizione e altresì all’evoluzione tipologica e formale delle nostre architetture. https://www.youbuildweb.it/
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seggiole & poltrone RINNOVATO IL CDA DI MADE Il network Made ha eletto il suo nuovo consiglio di amministrazione, nel segno della continuità. All’assemblea del gruppo il presidente, Franco Ferrari, ha ripercorso brevemente l’attività durante l’ultimo triennio, un periodo che «non ha decisamente riferimenti storici con cui confrontarsi. Per la prima volta, credo in assoluto, il settore della distribuzione, ma anche della produzione, ha dovuto fare i conti con una crisi che non aveva connotati congiunturali ma pandemici, quindi al di fuori di qualsiasi considerazione di naFranco Ferrari presidente Gruppo MADE tura commerciale e produttiva». Il nuovo consiglio direttivo eletto, che resterà in carica per il prossimo triennio, è composto dal presidente Franco Ferrari (Ferrari Carlo & Figlio di Limbiate, Monza e Brianza) e dai consiglieri Wanda Scaramellini (Scaramellini di San Cassiano (Sondrio), Gianmario Blachet (GB Blanchet di Cesana Torinese, Torino), Giordano Azzini (Bizzo di Lazzate, Monza
e Brianza) e Marco Farina (Gini di Milano). «Dopo aver verificato i positivi risultati acquisiti e valutato quelli di prospettiva, mi sento di chiedere a questa assemblea di ricandidare il consiglio uscente anche per i prossimi tre anni. Credo che dare continuità sia oggi particolarmente importante, ce lo impone anche l’attuale situazione congiunturale, ma ci dobbiamo tutti comunque sentire pariteticamente coinvolti nei processi di affermazione e nei progetti di crescita del nostro Gruppo», aveva raccomandato Ferrari.
WATER RESILIENCE CON ALDO FUSÈ IN ARCADIS Aldo Fusè, ingegnere ambientale, con specializzazione idraulica, si unisce al team di Arcadis Italia (consulenza e progettazione nell’ingegneria civile e ambientale) come responsabile dell’expertise Water Resilience. L’ingresso, precisa l’azienda, è volto a consolidare ed espandere i servizi di consulenza sui temi dell’acqua (gestione, trattamento, progettazione) e sulla sostenibilità, sia in ambito industriale che dei grandi progetti di rigenerazione urbana. Il team Ambientale, guidato da Paolo Muzzin, completa così la sua offerta di servizi riguardante uno dei mega-trend più senti-
ti dal mercato: la gestione ed ottimizzazione dell’acqua e delle infrastrutture idriche. Originario della provincia milanese, esperto di studi di water resilience, di progettazione di sistemi di trattamento acque e di gestione delle problematiche di regimentazione idrica, Aldo rappresenterà il punto di riferimento per il più ampio network globale di competenze del gruppo Arcadis sul tema specifico. «Arcadis Italia sceglie di rinforzare in questo modo il proprio team ambientale, arricchendolo con le solide competenze ed esperienze internazionali maturate da Aldo in oltre 20 anni di attività nel settore», è il commento dell’ad, Massimiliano Pulice.
ANDREA ZECCHINI È COO IN CALCESTRUZZI Andrea Zecchini è il nuovo chief operating officer per l’Area Center Italy di Calcestruzzi, azienda del gruppo Heidelberg. Il manager ricopriva l’incarico di head of tech assistance - technology and quality di Italcementi e in precedenza aveva percorso le tappe della carriera in Calcestruzzi. Zecchini è laureato in Geologia all’Università di Pavia.
CESARE ALESSANDRO TRIPEPI PLANT MANAGER IN SAINT-GOBAIN
Cesare Alessandro Tripepi è il nuovo plant manager di Saint-Gobain per il sito produttivo di Termoli. Laureato in Ingegneria a Pisa, Tripepi ha seguito la carriera nella controllata italiana del gruppo francese. In precedenza è stato Float line manager di Saint Gobain Glass, warehouse manager e laminated line manager.
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ttualità EDILIZIA
SUPERBONUS IMPOPOLARE
PER LE CASE POPOLARI Nei primi sei mesi dell’anno solo 180 richieste per il maxi incentivo fiscale da parte degli Iacp, che in Italia gestiscono 836 mila alloggi, abitati da 2,2 milioni di persone. Per incentivare l’accesso allo sconto fiscale in campo anche Cassa depositi e prestiti di Giuseppe Rossi
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Attualità 836 Le migliaia di alloggi gestiti dal sistema di case popolari
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Attualità UNICMI
EDILIZIA BOOM ANCHE NEL 2022
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Il consuntivo della prima metà dell’anno e le previsioni per il prossimo, secondo l’Ufficio studi dell’associazione che riunisce la filiera di serramenti metallici e delle facciate continue: a trainare tutto il settore sono gli edifici residenziali, anche grazie ai bonus
di Paolo Caliari
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INVITO INVESTIRE, UNIRSI O VENDERE? LA DISTRIBUZIONE EDILE DI FRONTE A NUOVE SCELTE giovedì 14 ottobre 2021 Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona) - ore 9,30
Per la distribuzione di materiali edili è un momento di svolta. Il dopo-pandemia richiede scelte che incideranno nel futuro, come investimenti in tecnologia, nello showroom, nella logistica. Ne vale la pena? Ci sono imprenditori che si interrogano su quale sia la strada giusta da imboccare: apportare nuovo capitale, cercare un accordo con altre realtà più strutturate oppure, ancora, gettare la spugna e vendere? Quali sono i pro e i contro? Sarà questo il tema centrale del XIV Convegno Nazionale YouTrade, che torna a svolgersi in presenza, oltre a essere trasmesso in diretta streaming su Facebook. Il convegno vedrà la testimonianza di protagonisti della distribuzione edile in una location piacevole, Villa Quaranta al centro della zona del Valpolicella, vicino a Verona. Non mancheranno la consueta analisi sulla congiuntura e le previsioni per il 2022. Inoltre, sono previste le consegne degli ambiti YouTrade Awards. Segnatevi la data in agenda!
XIV Convegno Nazionale
PROGRAMMA 9,00
Registrazione e welcome coffee
9,30
Quale futuro per le rivendite? Dieci domande a... Roberto Di Lellis, giornalista
10,00 La distribuzione edile di fronte a nuove scelte strategiche Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
Main sponsor
Roberto Di Lellis
Partner sponsor
10,40 La nostra distibuzione. La distribuzione degli altri. È applicabile un modello estero? Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 11,00 Talk Show, il modello di business è da cambiare? Modera Roberto Di Lellis
Giuliano Noci
11,25 Coffee break 11,40 La congiuntura dell’edilizia e le previsioni per il 2022 Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade
Sponsor Federico Della Puppa
12,30 YouTrade Awards 13,00 Light lunch 14,30
WORKSHOP Come migliorare la redditività con un clic Umberto Bramani, Direzione Commerciale NAV-lab Giuseppe Volta, Direzione Tecnica NAV-lab programma completo sul sito
14,30 Drenaggio lineare puntuale a breve sarà disponibile programma www.gruppodec.it
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Attualità XIV CONVEGNO YOUTRADE
È ARRIVATA L’ORA DELLE GRANDI SCELTE Proseguire il cammino da soli, con nuovi investimenti, oppure individuare un partner? O, ancora, vendere tutto e non pensarci più? Nella distribuzione che cambia, spinta dalla congiuntura e dalla tecnologia, le decisioni non si possono più rimandare di Giuseppe Rossi
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nno straordinario e Convegno YouTrade altrettanto straordinario. Parte da questi due presupposti il conto alla rovescia per il nuovo appuntamento, il quattordicesimo, con l’evento più importante per il mondo della distribuzione edile, che torna in presenza oltre che in streaming. Il Convegno YouTrade del 14 ottobre, infatti, è un momento ormai atteso con impazienza da chi lavora nella filiera delle costruzioni e, in particolare, da chi opera nelle rivendite di materiali per edilizia. I motivi che, però, fanno di questo appuntamento qualcosa di speciale, sono due. Il primo è legato
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alla congiuntura dell’edilizia, che dopo gli anni di immobilità seguiti al drastico ridimensionamento, dovuto alla crisi finanziaria del 2008, conosce quest’anno una solida riscossa. Il secondo motivo, invece, è legato alla decisione strategica che coinvolge un numero sempre maggiore di distributori: la necessità o l’opportunità di aggregazione. Uno dei temi centrali del convegno, infatti, riguarda la decisione di investire sul punto vendita, oppure cedere l’attività. Il trend delle aggregazioni deriva dalla necessità di ottimizzare logistica, servizi, gestione finanziaria. Ma è spinto anche dalla necessità di vendere l’azienda da parte di chi non ha all’orizzonte una continuità familiare oppure si trova in difficoltà dopo anni di vacche magre. Insomma, i distributori di materiali edili sono di fronte a una difficile scelta. ALTRI TEMI Il Convegno YouTrade, però, ha in programma anche altri argomenti, altrettanto caldi. Non mancherà, infatti, il consueto appuntamento con i dati congiunturali sull’edilizia e con le previsioni per il 2022. E, inevitabilmente, in un mondo che cambia alla velocità della luce l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore affronterà anche il tema degli investimenti in tecnologia e nella trasformazione digitale e omnicanale della distribuzione, grazie al contributo del pro rettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci. Dopo un light lunch, inoltre, la giornata proseguirà con workshop focalizzati sul mondo della distribuzione. Per esempio, è previsto un focus che affronta gli aspetti legati alla tecnologia: Umberto Bramani, amministratore delegato di Nekte, centrerà il suo intervento su temi del fare business. Il programma, infatti, comprende temi come gestire al meglio le diverse aree aziendali, coordinare acquisti, magazzino e vendite, scegliere (o sostituire) il vecchio software gestionale, individuare un’efficiente piattaforma tecnologica, utilizzare un sistema cloud. Insomma, indicazioni pratiche per migliorare la redditività dell’azienda con un clic.
Alcune immagini di Villa Quaranta, dove sono in programma la Fiera del Condominio e il XIV Convegno YouTrade
ALTRI EVENTI Vale la pena di ricordare che il Convegno YouTrade si inserisce nella tre giorni della Fiera del Condominio. L’evento organizzato da Virginia Gambino Editore e dall’Ordine degli Ingegneri di Verona si svolgerà in una location che unisce l’aspetto business a quello del relax. La Fiera del Condominio, infatti, si terrà i giorni 13, 14 e 15 ottobre a Villa Quaranta, dove accanto agli spazi espositivi e dedicati a convegni e webinar, sono a disposizione anche ristorante e la spa, S e t t e m b r e
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Attualità per chi desidera prolungare la permanenza nell’hotel dopo l’evento. Villa Quaranta, infatti, è un edificio che risale alla seconda metà del XVI secolo: si trova a Ospedaletto di Pescantina, non lontano da Verona, ed è immersa tra i vigneti della Valpolicella. All’interno dell’hotel sono a disposizione tre sale. La più grande è da 400 posti, ridotti a 150 per consentire il distanziamento, mentre altre due sale, che ospiteranno i webinar, hanno una capienza di 50 e 25 persone. Anche gli altri convegni, oltre a essere organizzati in presenza, saranno anche trasmessi in rete, per consentire un’ampia partecipazione anche da remoto. La Fiera del Condominio sarà articolata in tre giornate e, in particolare, attorno ad altrettanti eventi principali. L’inaugurazione di mercoledì 14 ottobre coinciderà con un convegno dedicato al superbonus. Un bilancio tra luci e ombre a un anno effettivo dalla
Federico della puppa coordinatore Centro Studi YouTrade
QUALI MODELLI PER IL FUTURO Il mondo della distribuzione edile sta cambiando. La pandemia e il lockdown hanno accelerato processi che erano già in essere, ma che avevano tempi e modi tipici del vecchio mondo lineare del modo di produzione industriale. Il digitale da più di dieci anni sta cambiando tutti i nostri processi e il covid-19 ha accelerato la transizione digitale verso il nuovo mondo dell’economia circolare. Questo cambiamento incide in modo rilevante sui modelli di business, perché quando cambia il modo di produzione, dall’analogico al digitale, dal lineare al circolare, cambia tutto. E cambiano soprattutto gli asset sui quali agire per rendere le imprese sempre più competitive e performanti in un mondo che sulla competitività gioca la vera sfida per il successo. Abbiamo molto da imparare e certamente confrontarci con i modelli stranieri ancora una volta non è esterofilia o il pensare che altrove vi siano le soluzioni, ma semplicemente misurare cosa siamo, cosa facciamo, come lo facciamo e soprattutto imparare a chiederci «per chi» lo facciamo. Perché, paradossalmente, nel mondo immateriale del digitale il rapporto con il cliente è sempre più centrale e importante. In particolare nel quadro attuale dove la filiera, grazie al superbonus, si è di fatto ampliata e dove il cliente chiede lavori a costo zero. Il Convegno YouTrade sarà l’occasione per mettere in fila questi argomenti e tracciare uno scenario di cosa potrà accadere nel futuro, con l’obiettivo di dare spunti e indicazioni ad un sistema distributivo in cerca di risposte.
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Giuliano Noci prorettore del Politecnico di Milano
I FATTORI CRITICI DEL SUCCESSO
Trasformazione digitale e transizione ambientale rappresentano forzanti di cambiamento rilevanti per il sistema dell’edilizia: domotica ed efficienza energetica costituiscono infatti fattori critici di successo del mercato unitamente alla crescente sofisticazione dei bisogni dei committenti. In questo scenario, i distributori sono chiamati a modificare la loro proposizione di valore al mercato: capacità di intercettare i (nuovi) bisogni, erogazione di servizi a valore aggiunto e interazione multicanale con il mercato devono diventare i nuovi mantra della distribuzione. Su questi temi verterà l’intervento di Giuliano Noci, che attraverso queste chiavi di lettura cercherà di dimostrare come una corrente gestione del cambiamento possa trasformarsi in una rilevante opportunità di business.
messa in moto della macchina degli sgravi fiscali al 110%, che vedrà al centro le testimonianze di tecnici e imprese, con il contributo centrale dell’Ordine degli Ingegneri di Verona. Oltre al Convegno YouTrade di giovedì 14, la giornata conclusiva di venerdì 15 ottobre sarà dedicata alla progettazione, con il quinto Convegno YouBuild. Architetti, urbanisti, ingegneri e imprese si confronteranno sulle nuove frontiere degli studi professionali e dei cantieri, tra incentivi e necessità di adeguamento tecnologico. La Fiera del Condominio rispetterà le norme di sicurezza sanitaria. Come prescrivono le norme anti pandemia, per l’accesso in presenza sarà necessario il green pass e il rispetto delle misure di distanziamento. S e t t e m b r e
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Attualità IL SALONE DEL MOBILE
SCOMMESSA VINTA PER IL DESIGN L’idea di posticipare l’evento dedicato al mobile e all’arredo nella prima metà del mese non era una vittoria scontata. Ma, seppure con le inevitabili differenze rispetto alle edizioni abituali, le adesioni hanno segnato un successo, anche grazie alla guida di Stefano Boeri
di Veronica Monaco
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I T A Da sinistra, Stefano Boeri, Maria Porro (presidente del Salone del Mobile) e Claudio Feltrin (presidente di FederlegnoArredo). Credits: Francesco Marinelli, Filippo Gobbato
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Attualità LE PAROLE DEL SALONE
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dal 1982 Caratteristiche
Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
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Characteristics:
Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.
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PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS
Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo) Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).
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Soluzioni integrate per l’idraulica ed il riscaldamento
Innovazione e Qualità 100% Made in Italy L’innovazione in ambito produttivo, abbinata alla ricerca continua delle soluzioni più adatte alle esigenze del cliente, hanno fatto crescere in questi anni la gamma di prodotti offerti fino a creare soluzioni impiantistiche complete ed esclusive. Al fine di rendere evidente il giusto valore del prodotto realizzato in Italia, FIV mantiene la certificazione 100% Made in Italy dell’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani.
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Speciale Cersaie LA CERAMICA TORNA PROTAGONISTA (CON QUALCHE SFIDA)
GIOVANNI SAVORANI LE SORPRESE DEL NUOVO CERSAIE INDUSTRIA GREEN I PERICOLI DELLA TRANSIZIONE S e t t e m b r e
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Speciale Cersaie I N T E R V I S TA A G I O VA N N I S AV O R A N I
LA CERAMICA RADDOPPIA IN FIERA Una versione sia in presenza sia online. Così l’evento bolognese dedicato al mondo delle piastrelle e dell’arredobagno vuole cavalcare il dopo-covid sull’onda dei risultati del settore nel 2021, superiori a quelli di due anni fa. Nonostante il caro materie prime di Veronica Monaco
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al 27 settembre all’1 ottobre 2021 torna Cersaie, il Salone bolognese dedicato alla Ceramica e all’arredobagno, con un’edizione phygital, che abbina cioè presenza fisica e piattaforma online. Confermati quasi 600 espositori nazionali e internazionali e un ricco programma di novità ed eventi collaterali. Ne parliamo con il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani. Domanda. Cersaie 2021 è uno dei primi appuntamenti fieristici a tornare in presenza: qual è il sentimento tra espositori e operatori, anche alla luce dei recenti sviluppi della pandemia? Risposta. Cersaie è da sempre un luogo di incontro a livello internazionale e la voglia di tornare a vedersi in sicurezza e di persona, dopo un periodo di lontananza forzata, è senza dubbio una motivazione forte e diffusa. La sentiamo noi italiani, ma la percepiscono forte anche ad altre latitudini, come confermato dal fatto che oltre il 40% degli espositori di Cersaie 2021 sono stranieri provenienti da 25 Paesi. D. Quali protocolli sanitari saranno adottati? R. Tutti quelli previsti dalle norme nazionali per le manifestazioni fieristiche, come la misurazione della temperatura e l’accesso con Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica
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il Green Pass. Presso gli ingressi di Piazza Costituzione e Nord saranno presenti staff medici in grado anche di fare tamponi, il cui esito negativo, assieme alla adeguata temperatura corporea, determinerà la possibilità di entrare per chi non ha Green Pass. La costante e corretta informazione ai visitatori italiani ed esteri è un aspetto che ci ha portato, assieme a BolognaFiere e alle associazioni e realtà economiche impegnate nell’ospitalità e nei trasporti, a creare Bologna together with Cersaie, un manifesto digitale che consente di conoscere i protocolli sanitari e tutte le facilitazioni connesse alla partecipazione. Uno strumento che anche le aziende espositrici stanno condividendo con i loro clienti. D. Anche Cersaie ha inaugurato la sua piattaforma digitale: che cosa troveranno i visitatori online? R. Cersaie Digital è una estensione del sito cersaie.it che, oltre a essere vetrina per le aziende e per i prodotti presenti in fiera, è soprattutto un efficiente strumento con il quale il visitatore potrà trovare i prodotti e i materiali che sta cercando. Il matching puntale tra domanda e offerta, realizzato tramite un algoritmo, consente di migliorare l’esperienza fieristica e di gestire al meglio i tempi, grazie anche a una più puntuale calendarizzazione degli appuntamenti. Un approccio digitale al supporto della partecipazione fisica in fiera che, nel caso di impossibilità a partecipare, può consentire anche una buona conoscenza di prodotti ed espositori. Auspico che sia lo strumento digitale che una buona presenza di visitatori in fiera caratterizzi questa edizione di Cersaie. D. Tra le novità c’è anche l’inaugurazione del nuovo padiglione 37: di che cosa si tratta? R. Il piano di ampliamento e ammodernamento del quartiere fieristico di Bologna ci consegna il nuovo padiglione 37, che sarà inaugurato proprio con Cersaie 2021. Questo nuovo spazio, la struttura più ampia di tutto il quartiere fieristico, ha consentito di riorganizzare la presenza degli espositori, creando spazi contigui e omogenei sia per il mondo dell’arredobagno che per quello della ceramica. Ma anche di avere spazio per il Contract Hall, l’area nella quale sono presenti dieci primari studi di architettura e aziende attive nel contract: una nuova area di relazioni sul tema dei grandi progetti. D. Che iniziative avete previsto per i rivenditori che visiteranno la fiera? E per i progettisti? R. Obiettivo primario per rivenditori e architetti è l’incontro in fiera con aziende di eccellenza, leader in Italia e nel mondo, affinché possano conoscere le ultime novità e le tendenze in essere. Cersaie in questo è il riferimento mondiale per la ceramica e l’arredobagno, lo fa da sempre e anche quest’anno sarà così. Come utile completamento abbiamo la Città della Posa, con dimostrazioni e seminari sulla posa dei materiali, per esempio le grandi lastre, così da aiutare meglio a impiegare i prodotti. Per gli architetti la lectio magistralis di Shigeru Ban, che verrà a Bologna appositamente dal Giappone, e le grandi conferenze, che forniscono crediti formativi, aiutano a conoscere progetti, nuove soluzioni e percorsi nel campo della progettazione. Infine, le iniziative rivolte ai privati, come Cersaie disegna la tua casa, stimolano la voglia di ristrutturare casa propria e incontrare il rivenditore di ceramica e arrodobagno che serve l’area in cui si vive.
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Speciale Cersaie
D. Come da tradizione Cersaie ospita anche quest’anno una serie di eventi collaterali: può riassumere i principali appuntamenti? R. Oltre a quelli già ricordati, vorrei ricordare la mostra e la conferenza sui progetti del G124, il gruppo di giovani architetti voluto da Renzo Piano per «rammendare» alcune periferie degradate di grandi città italiane, o i Cafè della Stampa, conversazioni su design e architettura tenuta da alcune testate attive in questo campo. Visitare Cersaie e trovare ciò che si cerca è facile, perché sotto un unico cappello ci sono specifiche aree tematiche, dove si tengono
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eventi e si trasferiscono informazioni al visitatore. D. In termini di prodotti e soluzioni, quali sono i principali trend di mercato? R. La ceramica è per sua natura sinonimo di multiforme, da intendersi come formati, spessori, colori, texture superficiali, effetti ottici, produzioni industriali ed effetti artigianali. La bellezza e l’attrattività di Cersaie sta proprio in questa sua natura multipla. In tutto ciò, credo che la tendenza verso le lastre e i grandi formati consoliderà ulteriormente i percorsi già in atto, sia in termini di grandi progetti di architettura che per altri ambiti. D. Parlando di numeri, com’è andato il settore ceramico nel 2020 e come sta andando nel 2021? R. Abbiamo chiuso lo scorso anno, dove abbiamo sofferto anche alcune settimane di chiusura completa per produzione e vendite, con -4% da valutare in relazione alle note vicissitudini. I primi sette mesi di quest’anno sono stati brillanti, con numeri superiori non solo al 2020, ma addirittura al 2019, quindi con una crescita reale. Agosto mi pare che in generale abbia visto una frenata: i prossimi mesi ci diranno se siamo in presenza di un naturale rimbalzo o se è cambiata la tendenza di fondo. Personalmente credo che la tensione a ristrutturare casa, spinta sia dalla voglia di migliorare i propri spazi abitativi che di sfruttare gli incentivi fiscali, sia destinata a proseguire anche per i prossimi mesi, sia in Italia che all’estero. D. La crisi relativa ai rincari delle materie prime e gli scarsi approvvigionamenti in che modo ha colpito l’industria ceramica? La situazione si sta risolvendo? R. In modo pesante, senza dubbio. Imballaggi, materie prime, trasporti hanno registrato in pochi mesi impennate che, in alcuni casi, hanno superato anche il 100%. Per l’energia l’impennata dei prezzi deriva in modo rilevante anche dalla speculazione finanziaria, che altera pesantemente le quotazioni del sistema Emission Trading. Si sono sommati fattori quali la forte ripresa dell’economia a livello internazionale, il dimensionamento dell’offerta sui livelli pandemici, la speculazione che ha cercato di cogliere opportunità da questa situazione. Tutto questo è un grosso problema perché non solo erode i margini reddituali, ma anche perché rende difficoltoso organizzare al meglio il servizio al cliente. In alcuni casi non si sono trovati container per spedire negli Stati Uniti prodotti già venduti. La situazione è attualmente ancora in tensione: occorre osservare quotidianamente la sua evoluzione, a oggi non prevedibile. D. Ci sono delle iniziative particolari su cui Confindustria Ceramica si sta concentrando al momento per migliorare la competitività del settore? R.La formazione è un fattore essenziale di competitività presente e futura. L’avvio a novembre del primo corso dell’ITS per la ceramica industriale, una iniziativa realizzata assieme alle altre associazioni della filiera della ceramica italiana e alla regione Emilia Romagna, e la seconda edizione (sempre a novembre) del Master di secondo livello in Impresa e Tecnologia ceramica vanno in questa direzione. Un secondo ambito nel quale stiamo operando è il progetto Ceramics of Italy for Sustenaibility, il cui obiettivo è di far conoscere i percorsi di sostenibilità realizzati dall’industria ceramica italiana e dai suoi prodotti. In tutto questo, il ruolo e il rapporto con la distribuzione è fondamentale. S e t t e m b r e
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Speciale Cersaie Gli eventi di Cersaie 2021 LUNEDÌ 27 SETTEMBRE
Ore 11.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi
Ore 10.45 - Piazza Costituzione
Architettura sensibile, con Odile Decq - Benedetta Tagliabue - Fulvio Irace
Taglio del nastro
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Ore 11.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi
L’Arca International Café: “Quanto l’artificiale può imitare la natura? E’ il
Convegno economico
momento della ricerca!”, con Cesare Maria Casati - Paolo Pininfarina
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Ore 15.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi
Elle Decor Café: “Il Nuovo Decor”, con Livia Peraldo Matton - Massimo Addario
Small Talks reloaded - Viaggiare come studiare, con TAMassociati - Atelier(s)
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Alfonso Femia AF517 - asv3 officina di architettura - Labics - Bricolo Falsarella
Il bagno oggi e domani Café: “Due gocce di design. Tocco femminile del progetto
- Diverserighestudio - Werner Tscholl - Iotti + Pavarani Architetti - Orizzontale -
per l’arredobagno nell’ultimo secolo” , con Cristina Mandrini - Anty Pansera -
MAP studio - CZA - Cino Zucchi Architetti
Monica Graffeo
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Around Water Café: “Lifestyle Bathrooms. Nuovi stili e tendenze per l’ambiente
Domus Café: “L’architettura per lo sport: il calcio e gli altri”, con Simona
bagno”, con Antonia Zanardini - Claudio Moltani - Giulio Cappellini - Gabriele
Bordone - Michele Brunello - Marco Brega - Camillo Botticini
Pardi - Laura Fiaschi
Ore 18.30 - Palazzo Re Enzo - Piazza del Nettuno, 1 - Bologna
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Conferenza Stampa Internazionale Ceramics of Italy e Journalism Award
The Plan Café: “I materiali dell’architettura: Sartorialità nell’interior design e
(evento riservato ai giornalisti)
nel contract”, con Nicola Leonardi - Alessia Garibaldi - Aldo Parisotto - Massimo Formenton
MARTEDÌ 28 SETTEMBRE
Ore 16.30 - Agorà dei media
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
Superbonus ed incentivi per la ceramica ed i sanitari, con Emilio Mussini - Enrico
Abitare Café: “La prossima Casa” , con Benedetto Marzullo - Ludovica Serafini -
Celin - Lucia Positano
Massimo Iosa Ghini Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
VENERDÌ 1 OTTOBRE
La Repubblica Café: “Il romanzo della ceramica”, con Aurelio Magistà - Ferruccio
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
Laviani
Ville & Casali Café: “Mix and match tra antico e moderno”, con Giovanni Morelli
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
- Gian Paolo Guerra
AD Café: “Wellness 4.0. La stanza da bagno diventa una spa privata 4.0: dagli
Ore 11.00 - Europauditorium Palazzo dei Congressi
spazi ai materiali agli oggetti”, con Elena Dallorso - Sara Ricciardi - Marco Piva
Shigeru Ban - Lectio Magistralis, con Shigeru Ban - Francesco Dal Co
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
DDN Café: “Nuovi scenari abitativi: l’importanza delle aree wellness e dello stare
CHIESA OGGI Café: “La progettazione dei nuovi complessi parrocchiali: Le sfide
bene a bordo”, con Francesca Russo - Enrico Lumini
di una nuova chiesa”, con Giuseppe Maria Jonghi Lavarini - Caterina Parrello Don Valerio Pennasso - Roberto Paoli - Domenico Tripodi - Fabio Capanni
MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
Suite Café: “Formule ibride di ospitalità. Investire e progettare. Serviced
NIIProgetti Café: “Work Place & Smartworking”, con Federico Ciapparoni -
Apartments e CondHotel”, con Fiorella Baserga - Tania Zaneboni - Alessandro
Sergio De Gioia
Ghisolfi - Luca Finardi
Ore 12.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
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Interni Café: “La creatività femminile nel progetto ceramico. Design, interior e
ARCHICONT(R)ACT
architettura”, con Gilda Bojardi - Cristina Celestino - Mara Servetto - Giorgia
Lo spazio/evento dove produttori e designer possono incontrare i professionisti
Zanellato
che creano l’architettura di tendenza del mondo. Dieci studi di architettura fra i più
Ore 15.00 - Café della Stampa - Centro Servizi
prestigiosi del panorama mondiale hanno scelto di essere presenti in uno spazio ap-
QN Café: “Il design virtuoso nell’epoca post-Covid”, con Pierluigi Masini - Andrea
positamente creato all’interno del nuovo padiglione 18: Archea Associati (Firenze),
Maragno - Sonia Tasca - Leonardo Caffo
Archilinea (Sassuolo, Modena), Caberlon Caroppi Architetti Associati (Milano), Iosa
Ore 15.00 - Contract Hall - Pad.18
Ghini Associati (Bologna), Lombardini22 (Milano), Noa Network of Architecture
Platform Café: “Slow architecture e transizione ecologica: l’architettura al
(Bolzano e Berlino), One Works (Milano), Pininfarina Architecture (Torino), Studio
servizio dell’ambiente”, con Simona Finessi - Enrico Frigerio
Bizzarro e Partners (Ravenna)e Thdp (Londra)
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE
CITTÀ DELLA POSA
Ore 10.30 - Café della Stampa - Centro Servizi
Tutti i giorni lo spazio ospita seminari tecnici e dimostrazioni pratiche di posa.,in
IFDM Café: “I (5) sensi del progetto”, con Paolo Bleve - Serena Confalonieri -
collaborazione con Assoposa. I seminari tecnici danno diritti a crediti formativi
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Speciale Cersaie POLITICA INDUSTRIALE
TRANSIZIONE VERDE CERAMICA IN ROSSO Disastri climatici, dissesto idrogeologico: l’Europa ha accelerato sulla svolta green. Giusto. Ma il taglio del 55% delle emissioni di CO2 è tutt’altro che semplice. E a pagare un prezzo insopportabile rischia di essere la filiera industriale delle piastrelle italiane
di Giuseppe Rossi
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Speciale Cersaie BREVETTI MONTOLIT
L’EXTRA LARGE NON FA PAURA Flash Line 3 è un sistema di taglio manuale di terza generazione per tutti i formati, fino a 340 centimetri. La macchina da taglio per ceramica è frutto della collaborazione con il Politecnico di Milano. Ha carrello incisore, binari modulari e pinza separatrice di Veronica Monaco (8, 12 e 20 millimetri), con trattamento superficiale in titanio per garantire maggiore scorrevolezza e durata. Il carrello cursore, realizzato in alluminio pressofuso, scorre sulla barra guida per mezzo delle tre ruote in materiale antifrizione. Con una semplice rotazione del supporto, senza l’ausilio di specifiche attrezzature, l’operatore può selezionare la rotellina più indicata per il lavoro da svolgere, in funzione del tipo di materiale, della sua consistenza e compattezza o della finitura superficiale. Un vantaggio che permette di garantire tagli precisi e con una finitura migliore, per una esecuzione a regola d’arte.
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opo aver ideato le prime attrezzature per la lavorazione di lastre in ceramica di grandi dimensioni, Brevetti Montolit prosegue sulla strada dell’innovazione con la nuova Flash Line 3, sistema di taglio manuale di terza generazione per tutti i formati extra large, da zero a 340 centimetri. Nata in collaborazione con il Politecnico di Milano, la nuova apparecchiatura si compone di carrello incisore, binari modulari e pinza separatrice, il tutto contenuto in una pratica e robusta sacca in cordura.
L’UTILIZZO Le tre barre guida modulari lunghe ciascuna 120 centimetri, anch’esse in alluminio, si posizionano direttamente sulla lastra da tagliare e non devono essere fissate in alcun modo. Il grip, ottenuto grazie a speciali strisce in silicone poste sulla superficie di contatto, cresce all’aumentare della pressione esercitata sul carrello cursore: un sistema unico e brevettato internazionalmente che rende totalmente inutili morsetti o ventose. L’operazione di incisione è agevolata dall’ergonomica impugnatura, che consente all’utilizzatore una pressione controllata e perciò sempre ottimale. Al termine con la pinza in dotazione, che racchiude un doppio sistema di spacco, si procede alla separazione lungo la linea tracciata. Le novità Brevetti Montolit sono in esposizione a Cersaie 2021, presso il Padiglione 31 - Stand B61.
COME FUNZIONA Cuore del sistema è Revolution 3WD il caricatore che supporta le rotelline di incisione: un poligono realizzato in lega d’alluminio di derivazione aeronautica che alloggia tre rotelle di differente diametro S e t t e m b r e
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LUXURY GOODS 1. Rubinetterie Treemme presenta
Watertube, la collezione completa di rubinetti e soffioni doccia firmata del designer Massimiliano Braconi, contraddistinta da un design innovativo, ispirato alle cannelle delle classiche fontane pubbliche del passato. Realizzata in acciaio, la collezione è disponibile in tutte le finiture Pvd ed è caratterizzata da linee essenziali e arrotondate che ricordano appunto un tubo dell’acqua. Padiglione 22 - Stand A10 B9 2. Antoniolupi fonde luce e acqua nella nuova collezione Apollo che unisce in un’unica composizione lampada e soffione per doccia. Il progetto si sviluppa in quattro varianti: soffione da parete senza luce; soffione da parete con illuminazione a Led con accensione automatica simultanea dell’acqua e spegnimento posticipato di 120 secondi; soffione da soffitto completo di illuminazione; soffione da soffitto con due getti, a chiodo centrale e doccia laterale con inclinazione regolabile, completo di illuminazione. Disponibili in tutti i colori in finitura opaca del campionario colori antoniolupi. Pad. 30 - Stand A52-B51 3. La novità Aquaelite 2021 si chiama Kino ed è il nuovo soffione doccia con getto spray massaggiante e faretto led con cromoterapia, ideale per godere del massimo benessere sotto la doccia. Realizzato in acciaio inox 316L, ricorda un proiettore cinematografico ed è in grado di adattarsi a diversi spazi ed usi, a casa, a bordo piscina e in giardino, oppure montato a parete all’interno di spazi wellness. Disponibile in acciaio spazzolato, Black Metal, Copper Bronze, Gun Metal e Oro. Pad. 22 - Stand B107 4. Design elegante e raffinato e attenzione all’ambiente sono i pilastri della nuova generazione di prodotti Demm nata per soddisfare un pubblico sempre più esigente. Tra le novità la collezione My Time che, con le sue finiture di tendenza, è in grado di personalizzare ogni mondo bagno. Pad. 21 - Stand A03 5. One Series è la collezione di rubinetteria Webert che per la prima volta integra le potenzialità dell’additive manufacturing della stampa 3D nell’interior design. Si compone di tre diverse linee: i rubinetti da cucina One-A ed Essential e la serie da bagno One-B in cui una lama di acciaio, leggera e fluida, piegata intorno
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ad un cilindro avvolgente come un tessuto di metallo. Pad. 21 - Stand A21-B20 6. Rigore formale e purezza delle linee sono l’anima di Century, la linea di rubinetteria per il bagno di Vicario Armando, azienda di Gozzano (Novara) specializzata da oltre 40 anni nella produzione di rubinetteria di alta qualità made in Italy. Pad. 22 - Stand B67 8. Linee pulite ed essenziali per Zen di Oioli Rubinetterie, prodotto vincitore di una delle ultime edizioni dell’European Design Product Award. Disegnata dal designer Giacomo Zucchi, questa collezione è disponibile in diverse finiture: Chrome, Copper Brushed Nickel, Gold, Rose Gold e Matt Black. Pad. 22 - Stand B58 7. Vanita Docce presenta la sua collezione completa di rubinetteria per il bagno. Cinque le serie che compongono la raccolta: Faro, dalle linee pulite e precise, disponibile anche nella finitura Carbon; Yard, un classico, moderno ed essenziale; Deck, dalla personalità decisa e dallo spirito all’avanguardia; Ocean e Breeze, semplici, essenziali, concreti. Pad. 21 - Stand B57 9. Super Inox Rubinetterie presenta la nuova collezione Axis in acciaio inox AISI316L, che unisce funzionalità e un design pulito e minimale. L’uso di superfici piane e forme squadrate aumenta la difficoltà di realizzazione, a testimonianza della maestria e dell’alto valore tecnico messo in campo dall’azienda. Pad. 21 - Stand A79 10. Nata nel 1965 Fiore Rubinetterie è in continuo movimento fra sperimentazione e tecnologia. Tra le ultime novità il concept Emozioni, sette nuove finiture che arricchiscono le serie da bagno Kube e Kera, disponibili in nero e bianco opaco; nichel, oro opaco e Tuscany spazzolato; cromo nero e oro rosa per le finiture lucide. Anche la serie Kevon è da poco disponibile in una inedita versione in nero opaco. Pad. 21 - Stand A21-B20
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Una tecnologia tutta italiana consente di ottenere piastrelle con formati big. Da maneggiare con molta cura S e t t e m b r e
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Quaderni tecnici: I grandi formati della ceramica CERAMICA
UNA CERAMICA SENZA LIMITI Le piastrelle sono sempre più grandi, con un design raffinato e senza dimenticare la robustezza. Ma per i formati maxi scelta e posa del materiale richiedono anche una maggiore cura e un’accorta scelta dei prodotti necessari per l’incollaggio di Daniele Menzio
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I sistemi antincendio presidiano la salute e la vita delle persone, oltre che la salvaguardia delle costruzioni industriali e di civile abitazione. La corretta progettazione, il rispetto delle norme, la qualità dei materiali e dell’installazione sono tutti fattori che concorrono all’efficace funzionamento del sistema, pertanto al grado di responsabilità che le varie parti si assumono in caso di malfunzionamento. L’organizzazione sinergica del SYSTEM GROUP è in grado di proporre una vasta gamma di soluzioni per i circuiti dell’acqua nei sistemi antincendio, tanto per lavori di piccola dimensione quanto per quelli più grandi, che si realizza con la capacità di supporto tecnico alla progettazione, di fornitura di una grande varietà di materiali a norma e omologati, di supporto all’installazione e ai collaudi.
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anche il vantaggio di poter concentrare gli acquisti verso un minor numero di produttori/fornitori proposti in un’unica veste (responsabilità) di gruppo, fattore che da sempre è gradito dagli operatori di mercato per i vantaggi che ne possono derivare in termini contrattuali di fornitura, logistici e di servizio. Partendo dai sistemi di stoccaggio e pressurizzazione dell’acqua (ROTOTEC S.p.A.), i sistemi vengono composti dai tubi di polietilene (PE), anche certificati FM Approved (CENTRALTUBI S.p.A.), con relativi raccordi di giunzione meccanici o elettrosaldabili (SAB S.p.A.), valvolame, idranti soprasuolo, cassette per idranti soprasuolo e a muro (FUTURA S.p.A.). Per tutti i sistemi cavidottistici di fornitura energia e telecontrollo, ITALIANA CORRUGATI S.p.A. rende disponibili le tubazioni corrugate.
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L'anno difficile della Grande distribuzione Coraggio, nel 2020 a soffrire non sono stati solo i distributori di materiali edili. Il covid ha colpito anche i bilanci delle più grandi catene di brico e fai-da-te. Ma, attenzione, tutti sono riusciti lo stesso a chiudere i conti in utile. Non solo: l'analisi dei risultati economici mette in luce anche la capacità dei big di ottenere spesso un'ottima resa nel rapporto tra superficie e addetti
a cura del Centro Studi YouTrade
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L’anno del covid non ha provocato eccessivi danni ai big del fai-da-te e brico, con un calo medio del fatturato dello 0,3%. Ma sono le insegne di maggiori dimensioni quelle che hanno perso più colpi. In compenso, le aziende sono rimaste in utile
a cura del Centro Studi YouTrade
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali e diyandgarden.com
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Rivendite UNIFIX
PIÙ EFFICIENZA PER ROSSETTI MARKET Il punto vendita ha adottato il sistema di esposizione dell’azienza altoatesina, implementato con la piattaforma Unishop, che consente di controllare real time la disponibilità e il prezzo dei prodotti in assortimento. Per clienti sempre più attenti alla spesa, ma anche al servizio di Franco Saro
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ossetti Market è un punto della grande distribuzione che si trova ad Alseno, vicino a Piacenza. Tra le tipologie merceologiche esposte sugli scaffali sono compresi anche brico, fai-da-te, arredo giardino, riscaldamento, antinfortunistica, oltre a una vasta offerta di prodotti tipicamente con sumer. Tenere tutto in ordine e, soprattutto, valorizzare quanto esposto non è semplice e richiede soluzioni ad hoc. Come quella adottata in collaborazione con Unifix, spiega a YouGiuseppe Rossetti Trade Giuseppe Rossetti, amministratore delegato dell’azienda di distribuzione. Domanda. Rossetti Market gestisce 15 mila metri quadri di esposizione e più di 100 mila articoli. Che cosa vi ha convinto a utilizzare la soluzione di Unifix? Risposta. La ricerca di un’esposizione curata e di facile accesso per l’utilizzatore finale è sicuramente un valore aggiunto. Permette la semplice individuazione del prodotto da parte del cliente, senza richiedere necessariamente informazioni tecniche. Il format con una didattica minimale e le luci led, invitano ad accedere all’area dedicata e visionare l’ampio assortimento di Unifix presente nel nostro punto vendita. D. In che cosa consiste, in pratica, l’apporto di Unifix? R. Più che un semplice fornitore, abbiamo trovato in Unifix un vero e proprio partner commerciale e questo ci ha consentito di porre le basi per un progetto a lungo termine.
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D. Quali vantaggi comporta? Vale l’investimento? R. Sicuramente sostituire un fornitore non è mai semplice. Abbiamo fatto questa scelta perché abbiamo visto in Unifix un’azienda solida con un management giovane e innovativo, che si sposa con la nostra realtà. Le multinazionali, spesso, si dimenticano che i propri distributori sono persone e non numeri. Riteniamo oggi, che per poter collaborare al meglio, sia necessario calarsi in ogni singola realtà per poter ottenere i migliori risultati. Unifix in questo è stata molto capace, ha saputo leggere le nostre esigenze e ha saputo trasferire le nostre idee sullo scaffale. Stiamo cercando di sviluppare un progetto mirato alla realtà professionale del nostro territorio che va dall’artigiano all’industria. Per poter identificarci al meglio, stiamo puntando sulla valorizzazione di progetti shop in shop, dove ogni marchio può presentarsi al meglio grazie all’ampio spazio che dedichiamo a questo format. Detto ciò, direi che l’investimento fatto vale assolutamente: ci aspettiamo tanto dall’ingresso di Unifix nella Rossetti Market. D. In che cosa si differenzia rispetto a un qualsiasi modello espositivo? Avete dei riscontri positivi? R. La chiarezza espositiva e l’ampio corridoio illuminato a led fanno da cornice a un’esposizione ricca e completa, che permette oggi sia al cliente privato sia all’artigiano di poter trovare il prodotto che fa al caso loro. Inoltre, la piattaforma Unishop è un valore aggiunto perché ci permette S e t t e m b r e
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Il punto vendita di Rossetti Market ad Alseno (Piacenza)
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Rivendite SOLUZIONE SU MISURA CON UNIFORMAT Le parole di Giuseppe Rossetti evidenziano la grande soddisfazione derivante dalla partnership con Unifix. «Da diversi anni abbiamo ampliato la nostra proposta commerciale, prima orientata quasi esclusivamente al prodotto, per offrire ai clienti delle vere e proprie soluzioni di vendita, in grado di intercettarne le reali esigenze lavorative, fornendo risposte chiare e soprattutto efficaci in termini di business», spiega Gernot Seebacher (nella foto), Ceo dell’azienda altoatesina. «Abbiamo da subito compreso la forte volontà di Rossetti Market di aderire alle nostre innovative proposte e, sulle basi di questo entusiasmo è nata una collaborazione che ha dato grandi frutti e di cui andiamo molto orgogliosi». Domanda. Qual è stata la richiesta di partenza di Rossetti Market e come avete agito per rispondere al meglio? Risposta. L’esigenza era indubbiamente quella di avvicinarsi maggiormente all’utilizzatore finale e al professionista, per permettere a questa clientela di accedere a una soluzione espositiva creata su misura delle loro esigenze lavorative, in grado di fornire loro risposte chiare e qualificate. I nostri collaboratori, in un confronto continuo con i responsabili della Rossetti, hanno dato vita a un team che, sfruttando al meglio le potenzialità del sistema Uniformat, ha messo a punto un progetto che può essere considerato senza dubbio una case-history di grande successo. D. Quali sono le peculiarità principali di Unformat e cosa lo rende unico nel panorama delle rivendite di ferramenta?
di poter controllare in tempo reale la disponibilità e il prezzo dei prodotti che non abbiamo in assortimento, così da poter ricevere in pochi giorni i prodotti fuori catalogo e accontentare un pubblico che oggi è sempre più attento non solo al prezzo, ma anche al servizio. D. I professionisti che visitano il punto vendita hanno apprezzato la novità? R. Sicurante i nostri clienti hanno colto e apprezzato il cambiamento. Il nostro obiettivo è arrivare a essere identificati non solo come una realtà del fai-da-te, ma anche come un punto vendita professionale. Unifix ci sta aiutando in questo. L’ingresso di questa realtà è stata l’ennesima dimostrazione per sottolineare la nostra volontà di differenziarci, rispetto ai comuni brico. Vogliamo essere molto di più: grazie alle nostre dimensioni e alla nostra profondità
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R. Uniformat è un pacchetto che fa della modularità e della versatilità, i propri punti di forza. Pur partendo da una struttura precostituita, esso viene studiato sulle specifiche esigenze del cliente e consente quindi la massima libertà di scelta sulle gamme prodotto, permettendo in questo modo di porre grande attenzione alla redditività e alla rotazione degli articoli sugli scaffali, riducendo anche le scorte di magazzino. D. Qual è l’aspetto estetico della soluzione Uniformat? R. Il design recentemente rinnovato nella grafica e nelle logiche di comunicazione presenti sullo scaffale è un progetto caratterizzato da un rigore visivo molto contemporaneo che, da un lato vuole posizionare i prodotti all’interno di una fascia qualitativa di alta gamma e, dall’altro, è stato studiato per offrire il massimo dell’accessibilità per chi è alla ricerca di uno specifico articolo. D. In conclusione come giudica la partnership con Rossetti Market? R. Inutile dire che Unifix è onorata di essere stata scelta da Rossetti Market quale fornitore per il comparto ferramenta all’interno del proprio punto vendita, e ci auspichiamo che anche altri possano seguire il suo esempio. Questa collaborazione è la dimostrazione del valore che può essere raggiunto, quando si trasforma il semplice rapporto cliente-fornitore in una partnership professionale, in cui ognuna delle due parti mette a frutto la propria esperienza, per realizzare un progetto che abbia come fine ultimo quello di creare benefici per entrambi i soggetti.
di gamma vogliamo essere un punto di riferimento per privati, aziende e artigiani. D. Rossetti Market è una grande realtà commerciale. Ma una soluzione simile è adottabile anche da un distributore di minori dimensioni? R. Lo spazio espositivo è una vetrina: la prima immagine che un cliente vede di te prima ancora di entrare. Sono tuttavia convinto che l’ordine, la chiara esposizione e soprattutto il servizio siano ancora ciò che il cliente finale apprezza maggiormente. Detto ciò ritengo quello di Unifix un modello adattabile a ogni distributore. Merito dei loro professionisti che sanno ascoltare e leggere le esigenze, per poi costruire un vestito ad hoc, proprio come hanno fatto per la Rossetti Market. S e t t e m b r e
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Rivendite News
a cura di Veronica Monaco
W Ü R T H I TA L I A
REALTÀ AUMENTATA PER I CLIENTI
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ürth apre il primo virtual showroom in Italia nel settore idrotermosanitario, uno spazio di 40 metri quadrati, che consente ai clienti di immergersi nel progetto di arredo tramite i visori HoloLens e la mixed reality.«Unire il settore idrotermosanitario e dell’arredobagno con la realtà aumentata è una combinazione vincente per i nostri clienti artigiani che sono alla ricerca di qualità e tecnologia all’avanguardia (…) una soluzione che rivoluziona il customer jou r ney non solo d i professionisti e artigiani, ma anche e soprattutto dei clienti finali, rendendolo emozionale e d’impatto per un arredo a regola d’arte», ha spiegato Nicola Piazza, amministratore delegato di Würth Italia. Lo showroom virtuale si trova presso il Würth Hyd ro Store in Via
Prati Nuovi 9, a Marlengo (Bolzano), il nuovo concept nato dall’acquisizione di Torggler Commerz da parte di Würth Italia. A Marlengo Würth offre ai suoi clienti artigiani e professionisti anche un negozio con oltre 5 mila prodotti tra utensili elettrici e a mano, viteria, tasselli, prodotti chimici tecnici, abbigliamento da lavoro Würth Modyf e antinfortunistica, insieme a ulteriori 5 mila prodotti multimarca e servizi rivolti ai professionisti del mondo idrotermosanitario e delle installazioni, e uno showroom fisico per la scelta dell’arredobagno.
EUROEDILE - PILOSIO
VERSO IL PONTEGGIO 4.0
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a trevigiana Euroedile è risultata aggiudicataria definitiva nella procedura competitiva indetta dal Tribunale di Udine per l’acquisizione del Gruppo Pilosio di Tavagnacco (Udine), realtà storica nel settore della produzione di attrezzature per costruzione e manutenzione. Messa in liquidazione nel 2020, l’azienda punta ora al rilancio con un piano industriale da oltre 8 milioni di euro, che mira a dare continuità di lavoro a tutti i dipendenti attualmente in forza e portare il marchio a essere competitivo a livello mondiale. «Porteremo una ventata di aria nuova non solo rafforzando la storica produzione Pilosio, ma implementando la gamma con materiali innovativi e nuovi prodotti. Tutto ciò consentirà alle aziende che si affideranno al marchio Pilosio di lavorare meglio, con più velocità e maggiore sicurezza. Al nostro attivo abbiamo 35 anni di esperienza fatta di lavoro sul campo ma soprattutto di studi ingegneristici portati avanti dai tecnici di Euroedile che ci hanno consentito di realizzare opere che altri non sarebbero stati in grado talvolta neanche di pensare», dichiara Nereo Parisotto, fondatore e amministratore unico di Euroedile, specializzata nella vendita, noleggio, montaggio e servizi correlati per ponteggi di piccole, medie e grandi dimensioni in Italia e all’estero. Il nuovo gruppo triveneto
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dividerà il suo quartier generale tra Postioma e Tavagnacco e verrà garantito il mantenimento del brand storico friulano che da sempre è riconosciuto come sinonimo di produzione di alta qualità Italiana nei ponteggi e casseforme.
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B I G M AT
NUOVO INGRESSO NEL GRUPPO
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che dà stimoli e spunti per crescere e migliorarsi». Nata nel 2011 in seguito alla scissione in due diversi rami della storica azienda Orlandi Virginio e figli, attiva nel mercato edile dal 1925, BigMat Orlandi Edilizia rappresenta un importante punto di riferimento per artigiani e imprese della Valle dell’Aniene. Specializzata soprattutto nell’edilizia pesante, offre alla propria clientela soluzioni tradizionali e prodotti innovativi, al passo con l’evoluzione del settore e delle nuove tecnologie costruttive. Oltre ai materiali più classici, BigMat Orlandi Edilizia vanta un’intera area dedicata alle costruzioni a secco e una riservata agli isolanti, con particolare attenzione alle soluzioni certificate e in linea con i requisiti previsti per il superbonus 110%. Completano l’offerta servizi come assistenza e consulenza pre e post-vendita, sopralluoghi e consegne in cantiere.
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rlandi Edilizia, rivendita storica di Subiaco (Roma), sceglie il Gruppo BigMat per affrontare le nuove sfide del mercato. «Oggi il cliente ha in tasca, a portata di click, un reale metro di paragone per confrontare le varie rivendite edili», racconta Piergiorgio Orlandi, titolare insieme al padre Gianluca, del punto vendita da 9 mila metri quadrati, di cui 3 mila coperti. «È abituato a determinati servizi, prezzi e disponibilità di materiale in magazzino. Anche la piccola rivendita di prossimità si trova spesso a doversi misurare con gli standard della Gdo e dei grandi multipoint. Per i distributori edili indipendenti è quindi fondamentale fare squadra per affrontare i continui cambiamenti del mercato. Uno dei tanti punti di forza di un brand solido come BigMat è infatti la continua collaborazione tra i soci del Gruppo, un confronto
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1Boen Chevron è il parquet a tre strati in rovere che rinnova la tradizione dei pavimenti in legno a spina ungherese con nuove combinazioni di posa. Facile e veloce da installare, offre inoltre una resistenza termica ideale per i sistemi di riscaldamento radiante. Il trattamento Live Natural, a base di oli e cere naturali, protegge la superficie del pavimento da graffi e abrasioni, conservandone l’effetto naturale.
3 Mcz presenta le nuove stufe a pellet Pad e Hera. Dall’originale forma ellittica, Pad è una stufa a pellet hydro con certificazione ambientale cinque stelle necessaria per ecobonus e superbonus 110%. È disponibile in due potenze, 18 kW per abitazioni intorno a 160 metri quadri, e 24 kW per case intorno a 220 metri quadri. Hera è invece una stufa ad aria con 7 kW di potenza, ideale per piccoli spazi o per case ben isolate.
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2 Con la sua bocca estremamente ampia, il nuovo miscelatore hansgrohe Vivenis eroga un ampio getto a cascata che crea gocce d’acqua delicate e corpose grazie all’innovativo aeratore con tecnologia AirPower. Inoltre, la tecnologia EcoSmart assicura il vantaggio di un consumo ridotto a 5 litri d’acqua al minuto. Disponibile in tre finiture: cromo, nero e bianco opaco.
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Pad
Hera
4 Dalla regolazione delle suonerie e del volume, al pulsante apriporta, dall’indicatore di allerta ai comandi programmabili, i nuovi citofoni Voxie di Vimar nascono già dotati di serie di tutte le funzioni, attivabili facilmente dai pulsanti sul dispositivo. Le forme semplici e l’elegante finitura bianco opaco si integrano in qualsiasi contesto architettonico. Sia in versione vivavoce che cornetta, sono disponibili anche in kit, abbinati ad una elegante targa esterna appositamente progettata per impianti monofamiliari e bifamiliari. YO U T R A D E
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6 Le carte da parati
5 Una vasca perfettamente tonda iscritta in un quadrato definisce il design di Cubo, il lavabo in ceramica ultra-flat Colavene integrato in un mobile con barra porta-asciugamani e mensola in metallo. Il lavabo è disponibile in 13 varianti di colore, mentre i mobili sono proposto in quattro essenze effetto legno e quattro tinte unite. In abbinamento diversi specchi retro illuminati a led tondi o rettangolari, anche con mensola. Dimensioni: 54 centimetri (larghezza) x 48 centimetri (profondità) x 48 centimetri (altezza).
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8 Nata come linea lounge, Rafael di Ethimo diventa anche dining set con poltroncine e tavoli di diverse dimensioni (264 x 155 centimetri o 160 x 160 centimetri) realizzati in marmo statuario e pietra lavica smaltata dal colore intenso e brillante. Il tavolo dining Rafael è inoltre disponibile in una terza proposta interamente realizzata in teak, sempre in finitura spazzolata o decapata, e piano rotondo da 230 cm di diametro.
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7 Royal Modular 2.0 è il nuovo specchio contenitore di Keuco in grado di soddisfare qualsiasi necessità progettuale: con 19 larghezze, due differenti altezze e due profondità, lo specchio può essere montato a parete o a incasso e presenta un sistema di illuminazione a Led intelligente. Il corpo è realizzato in alluminio di alta qualità, totalmente insensibile all’umidità, e l’esclusivo procedimento di specchiatura delle ante e delle pareti riflettenti assicura una visione chiara e nitida da ogni prospettiva.
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9 Ideale per illuminare in modo uniforme e intenso isole cucina e piani di lavoro, Troag di Foscarini unisce l’eleganza del legno ad elevate prestazioni. Viene proposta in una versione a Led a basso consumo e offre nuove potenzialità, dalla dimmerabilità al collegamento agli impianti domotici. Uno schermo opaco chiude la parte inferiore, nascondendo le parti tecniche, e funge da diffusore garantendo un’illuminazione confortevole e protetta dall’abbaglio..
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WallPepper/Group sono ideali per personalizzare anche l’ambiente bagno o wellness. Grazie allo speciale Sistema WallPepper/ H2O, materiale tecnico resistente ad acqua, calore, vapore e umidità, le grafiche possono essere applicate a parete oppure, con una semplice preparazione, anche su piastrelle preesistenti, dietro i sanitari, all’interno della cabina doccia oppure a bordo vasca, contribuendo a personalizzare e rendere unico lo spazio bagno, assicurando sempre igiene e sicurezza.
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natura più selvaggia e un marcato spirito rock sono i codici espressivi della nuova Wild Suite di Roberto Cavalli Home Interiors: i pezzi iconici vengono rivestiti con le nuove stampe Wild Jaguar, Wild Tiger e Wild Zebra accostate alla pelle nera e alle componenti dorate che costituiscono le basi di tavolini, poltrone e scrivania.
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Rivendite I FERRI DEL MESTIERE
Un’arena tutta green
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oddisfare i bisogni è diventato come combattere in un’arena, all’interno della quale i rivenditori edili sono dei veri gladiatori. Nell’antica Roma i gladiatori erano suddivisi in categorie, a seconda del loro sistema di combattimento. Per esempio, i Reziani combattevano con attrezzi da pescatore, una rete munita di pesi per avvolgere l’avversario, un tridente e un pugnale. Spesso erano opposti ai Secutores, gli inseguitori, cosiddetti perché la loro tattica era quella di inseguire gli avversari, con movimenti molto dinamici per evitare di cadere nelle loro reti. Invece, nelle arene dei mercati odierni i gladiatori sono abituati a combattere all’interno della propria categoria: rivenditori contro altri rivenditori, produttori contro altri produttori e, aimè, rivenditori contro produttori. Questo succede perché immaginiamo l’arena circoscritta al solo settore edile, dove gli
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spettatori entrano per soddisfare un bisogno connesso strettamente all’edilizia. Ebbene, non è più così, almeno secondo Interbrand, una delle società di consulenza più famose al mondo, conosciuta per il Best Global Brands, lo studio sui marchi di maggior valore, in base al quale prende forma la classifica capitanata da Apple #1, seguita a distanza da Gucci #32, primo degli italiani. In sostanza, Interbrand afferma che non è più una battaglia di prodotti (anche se non lo è mai stata) e neanche di settori. Da ora in poi prevarranno i bisogni dei clienti, i quali cercheranno soddisfazione in maniera sempre più trasversale ai settori, grazie all’e-commerce, ai social e alla velocità con la quale i trend nascono e si diffondono nell’era digitale. Prendiamo, per esempio, il tema dei cambiamenti climatici, un argomento caldo in tutti i sensi, con ampi spazi quotidiani sui media. A luglio si è svol-
to il sedicesimo G20 a Napoli e, purtroppo, per la sedicesima volta i grandi della terra non hanno preso impegni vincolanti, per riuscire a contenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi nel 2030. Un obiettivo cruciale che non sarà raggiunto, a meno di improbabili sorprese alla prossima Cop26 di Glasgow, in calendario a novembre. Quindi, nei prossimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici aumenteranno e con esse il bisogno di sostenibilità delle persone. Anche se il G20 non ha preso impegni vincolanti, dal comunicato finale emergono le preoccupazioni per le conseguenze dei cambiamenti climatici, dovuti alla perdita di biodiversità, alle emissioni, al
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Più sicurezza, più benessere degrado del suolo, alla desertificazione, al declino della salute del mare, all’uso insostenibile di acqua dolce e altre risorse naturali. Ma la cosa più interessante del documento è la citazione al contributo scientifico del Report Workshop Ipbes 2020 su Biodiversità e pandemie. Uno studio focalizzato su tre concetti importanti. Il primo riguarda la relazione diretta tra cambiamenti climatici e pandemie. Il secondo, l’esistenza di almeno 850 mila virus potenzialmente pandemici. Il terzo stima il costo della prevenzione delle pandemie un centesimo del costo di risposta. Sono questi aspetti a preoccupare i politici, perché lo spettro di un’altra pandemia, mentre ancora lottiamo con il covid-19, fa paura e spingerà i governi a incentivare il mercato della sostenibilità. L’Ue lo ha dichiarato assumendo l’impegno di ridurre le emissioni di carbonio del 55% entro il 2030. Tra i vari obiettivi ci sono le aree urbane, per rendere le città più green, attraverso la mobilità sostenibile e l’efficienza energetica. Questa è un’arena dove i giochi sono già iniziati. Da una parte ci sono sempre più incentivi per la mobilità sostenibile, dall’altra quelli per un’edilizia sostenibile, tra i quali l’Ecobonus. Entrambi gli interventi soddisfano il bisogno di sostenibilità, ma quanti saranno disposti a soddisfarlo con un’auto elettrica e una casa ristrutturata allo stesso tempo? Ecco perché, tutto d’un tratto, il settore edilizia si trova a combattere in una nuova arena competitiva, dove incontra un nuovo concorrente diretto: il settore automotive. I gladiatori dell’edilizia dovranno usare nuove tattiche di combattimento, se vorranno convincere le persone ad acclamarli nell’arena, ristrutturando casa, invece di acclamare i concessionari di automobili, rinnovando il parco auto. Considerando l’attaccamento degli italiani alle automobili, il rischio di ricevere un pollice verso è elevato. Produttori e rivenditori dovranno smettere di incrociare i loro gladii (le spade) tra di loro e pensare a una strategia comune, per dimostrare alle persone che è preferibile avere una casa sostenibile, prima di acquistare un’auto elettrica. D’altronde, cosa te ne fai di un’auto elettrica, se non hai una casa sostenibile dove ricaricarla? di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale.
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To Build SRD FAKRO, IL LUCERNARIO NON TEME LA PENDENZA Ideale per garantire l’accesso della luce naturale anche nei locali dove non è possibile installare finestre verticali o da tetto, il nuovo lucernario Srd Fakro è dotato di tubo riflettente rigido, rivestito da uno strato d’argento, con un potere riflettente pari al 98%. Adatto all’installazione su tetti con pendenza da 15 a 60 gradi, garantisce la trasmissione di una grande quantità di luce grazie alla particolare costruzione del condotto tubolare, disponibile in diametri da 250, 350 e 550 centimetri, con una lunghezza complessiva massima di 210 centimetri, ideale anche per edifici in cui l’illuminazione deve percorre grandi distanze, ad esempio 10-12 metri. L’elemento di copertura si compone di un telaio realizzato in legno di pino impregnato sottovuoto, collegato a un raccordo di tenuta in alluminio, e di una cupola in policarbonato dello spessore di 3 millimetri, resistente alle radiazioni Uv. All’interno invece viene posizionata una cornice a soffitto con diffusore di luce prismatico in materiale plastico, di colore bianco. Per modificare la curvatura del tubo e permettere l’installazione del lucernario Srd anche in presenza di ostacoli, Fakro ha inoltre studiato un accessorio opzionale, il gomito SRK, che consente di regolare l’angolo di inclinazione del condotto da 0 a 60 gradi.
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RH120, BIOINTONACO CHE DÀ COMFORT
Il biointonaco RH120 di Ricehouse è stato incluso nell’Adi Design Index 2020 nella categoria D e sign dei materiali e dei sistemi tecnologici, ed è in lizza per il Premio Compasso d’Oro ADI 2022. Ideale per l’interno, RH120 è una finitura di pregio ottenuta miscelando la calce aerea con la lolla di riso, lo scarto agricolo che si ottiene dalla sbramatura del risone. Il prodotto mette in risalto l’estetica materica della lolla, unendo design innovativo e sostenibilità ambientale. Formulato con materie prime naturali di qualità, biodegradabile e privo di formaldeide, l’intonaco RH120, realizzato con materiale 100% Made in Italy, garantisce ottime prestazioni dal punto di vista del comfort abitativo, della gestione dell’umidità interna, della salubrità delle murature e dell’abbattimento dell’inquinamento interno. Fondata nel 2016 da Tiziana Monterisi, architetta specializzata in architettura bio-ecologica, e Alessio Colombo, geologo, Ricehouse trasforma i sottoprodotti della produzione risicola in materiali 100% naturali destinati alla bioarchitettura. Inoltre offre un servizio integrato e completo, che spazia dalla progettazione allo sviluppo di nuovi materiali edili, fino alla consulenza
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toria di copertina S TA R P L A S T
LO SPRECO? SARÀ ACQUA PASSATA
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L’azienda è impegnata nel mercato della depurazione, il trattamento e il recupero sia nel settore industriale, sia in quello civile. E, soprattutto, è capace di innovare. Come con Byeplast, deplastificatore integrato a un impianto di trattamento dei flussi piovani
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oluzioni innovative, consulenza sulla scelta e installazione di impianti per ogni tipo di esigenza. Sono questi gli ingredienti del successo di Starplast, azienda di Mercatale di Sassocorvaro Auditore, in provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche. Da piccola realtà con una decina di dipendenti ai tempi della sua fondazione, avvenuta nel 2008, oggi è presente in più di dieci Paesi in Europa, con 63 collaboratori e un nuovo catalogo tecnico-commerciale con 65 famiglie di prodotto. Tutte caratteristiche che la elevano a punto di riferimento sul mercato della depurazione, il trattamento e il recupero delle acque sia nel settore industriale, sia in quello civile. I punti di forza? La forte vocazione alla ricerca e sviluppo, incentivata anche dalla collaborazione con istituti tecnici e università, per lo studio di soluzioni tecnologiche avanzate. Ma anche l’attenzione alla sicurezza e qualità dei prodotti e processi aziendali e, ultimo ma non per importanza, la passione nel raggiungere la propria mission aziendale, ovvero contribuire attivamente e con il proprio know-how a una gestione sempre più sostenibile delle risorse idriche.
POLITICA DI SALVAGUARDIA Un impegno sottoscritto con l’adesione ai principi elencati nella Carta Europea dell’Acqua, volti a promuovere una corretta politica di salvaguardia di questo bene. Non a caso, il motto dell’azienda è «Risparmia il tuo oro blu». Ma non solo: la struttura organizzativa copre tutti i processi del valore, dalla logistica all’ufficio tecnico, al marketing per poter essere a fianco del cliente in ogni aspetto, dagli stampi alla produzione, fino alla spedizione e consegna. Stefano Grandicelli, titolare di Starplast, spiega a YouTrade la chiave del successo dell’azienda e, soprattutto, perché il settore del recupero delle acque è destinato ad attirare sempre più l’attenzione degli addetti ai lavori del settore delle costruzioni. Domanda. Il cambiamento climatico provoca precipitazioni sempre più concentrate e violente, con la necessità di migliorare il drenaggio. In Italia c’è sufficiente consapevolezza di questo problema? Risposta. Già negli anni del dopoguerra e in particolare negli ultimi trenta, si è pensato a uno sviluppo industriale ed edile senza alcun riguardo verso l’aspetto ambientale e, in particolare, agli aspetti idrogeologici. Il risultato è che oggi ne stiamo pagando abbondantemente le conseguenze. Forse, la forte crisi del decennio scorso che ha immobilizzato il mercato edile è stata un toccasana per farci riflettere, in particolare nel nostro Paese caratterizzato da un territorio prevalentemente collinare e montuoso, dove è importante applicare nelle progettazioni gli equilibri del rispetto della gestione delle acque meteoriche. Infatti, in quest’ultimo decennio stiamo assistendo a un cambio di passo a livello normativo relativamente alle costruzioni, con un’attenzione più spinta all’ambiente, alla regimazione delle acque meteoriche e alla depurazione. D. Quali sono gli interventi più urgenti da affrontare per il dissesto idrogeologico? R. La sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente è un tema molto
Staff Starplast
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di Valentina Anghinoni
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Storia di copertina In primo piano: Legale rappresentate: Grandicelli Stefano In secondo piano: vasche per la depurazione delle acque (con tubo di ingresso incassato)
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Separatore oli con bypass integrato (UNI EN 858-1/2)
sentito e il mantenimento dell’equilibrio ambientale dovrebbe caratterizzare ogni nuovo lavoro. Quelle che ritengo siano molto più lente a partire, sono le grandi opere, o meglio la ristrutturazione di quanto realizzato negli anni passati dall’edilizia selvaggia, dove sarebbe necessario un intervento di rinnovo massiccio. D. Il drenaggio si può considerare ancora una nicchia di mercato? R. Forse ancora è considerato una nicchia di mercato. Ma una cosa è certa: con i mutamenti in atto dovuti al clima e in particolare gli interventi mirati alla salvaguardia dell’ambiente, sarà il pilastro della nuova edilizia pubblico-privata. D. Quali dei vostri prodotti sono dedicati alla gestione delle acque? R. Starplast è nata con lo scopo di dedicare interamente la propria produzione alla gestione delle acque. Termine che comprende la depurazione, il trattamento delle acque meteoriche, la laminazione e l’invarianza idraulica e il recupero dei flussi di pioggia. E, in particolare il recupero delle cosiddette acque grigie. Ogni nostro collaboratore è votato allo sviluppo di nuove idee, affinché queste contribuiscano alla causa della salvaguardia ambientale. Per esempio, recentemente abbiamo promosso e immesso sul mercato un nuovo prodotto, unico nel suo genere. D. Di che cosa si tratta? R. Lo abbiamo chiamato Byeplast ed è un deplastificatore integrato a un impianto di trattamento di acque meteoriche. Con questo sistema, BioBlu, per il recupero e riutilizzo acqua piovana
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Filtro percolatore con: in alto, profilo Thomson per distribuzione uniforme reflui e, sotto, griglia di separazione corpi di riempimento
BioGrigio, per la depurazione e riutilizzo delle acque
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didaaaaa Ape Itinerante: esterno. Sotto, Ape Itinerante: interno
L’APE ITINERANTE CHE SALVA L’AMBIENTE Starplast, come le risorse umane che la compongono, è una azienda giovane, dinamica e intraprendente, con una forte vocazione all’ambiente. Per questi motivi, si è dotata di un logo in cui campeggia l’immagine
dell’ape,
noto
insetto
particolarmente
sensibile
all’inquinamento per il quale ultimamente si assiste purtroppo a una tragica moria dovuta proprio ai cambiamenti della qualità ambientale. A sostegno di ciò, Starplast ha anche promosso l’iniziativa Adotta l’ape, ispirata al pensiero espresso da Albert Einstein («se dovessero sparire le api all’uomo resterebbero solo quattro anni di vita»). Ma non solo: L’Ape Itinerante è un laboratorio di idee on the road per far toccare con mano qualità e tecnologia ai clienti e potenziali clienti. «Viviamo in un Paese bellissimo, invidiato da tutti per il mare, le montagne e le tantissime bellezze naturali e storiche che ci hanno lasciato come testimonianza di quello che siamo stati capaci di fare. In questo momento storico, dettato da tante incertezze politicoeconomiche, abbiamo il dovere di concentrare le nostre forze e capacità verso un’unica certezza, quella di offrire il meglio per il futuro dei nostri figli, un ambiente sano ed un’acqua pulita. Non è importante la scelta del prodotto, purché sempre idoneo a garantirci che, quando pretendiamo di avere acqua pulita e sana, siamo in grado di restituirla all’ambiente come ci è stata concessa. Ognuno di noi deve fare la propria parte», è l’appello di Grandicelli.
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Starplast: sede Mercatale di Sassocorvaro Auditore
separiamo le sostanze inquinanti presenti nelle acque di dilavamento dei piazzali come olii, solidi sospesi e via dicendo e, contemporaneamente, blocchiamo tutte le parti di plastica disseminate lungo le nostre strade, che convergono nel collettore fognario, impedendo quindi alle stesse di raggiungere i nostri corsi d’acqua e i mari. L’obiettivo è che il mare possa tornare ad essere plastic-free. D. Avete un rapporto particolare con la vostra regione? R. La nostra è un’azienda molto giovane, che cresce velocemente e si deve confrontare con continue necessità di spazi e aree di stoccaggio. Recentemente, abbiamo acquisito un terreno come ampliamento dell’attività,
adiacente a un parco pubblico semiabbandonato. In concerto con gli enti coinvolti (Comitati locali, Comune, Provincia e Regione) abbiamo presentato un progetto di riqualificazione dell’area totale, inclusa quella del parco, per perseguire insieme l’obiettivo di tutela concreta al nostro ambiente circostante. Infatti, vogliamo rendere tangibile e restituire al territorio l’impegno della nostra azienda in questa direzione. D. Nel corso degli anni è cambiata la tipologia di prodotto dedicata allo smaltimento? R. Certo. Starplast si è iscritta al consorzio Polieco, istituzione riconosciuta dal ministero dell’Ambiente per la sensibilizzazione e il Starplast: sede Il Parco di Sassocorvaro Auditore
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Storia di copertina
Produzione. Sotto, macchina stampaggio rotazionale
Ricerca e Sviluppo
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recupero delle materie plastiche e per stimolare le aziende all’utilizzo delle plastiche riciclate. «Seconda vita alla plastica» non è solo uno slogan, ma un obbligo di legge per tutti coloro che commercializzano materiali di questo tipo. Oltre al versamento di una tassa al consorzio, ci siamo anche attivati all’utilizzo di materiale riciclato per la produzione di vari componenti dove possibile. D. Le rivendite di materiale sono sufficientemente sensibili a questa tipologia di prodotti? R. Come sempre accade, le rivendite sono l’avamposto dei produttori per entrare sul mercato. Ci sono rivendite che non hanno nessuna difficoltà a percepire i mutamenti di mercato, anzi li precedono, mentre altre devono essere assistite alla promozione e sensibilizzazione sul territorio dei nuovi prodotti. Per questo motivo Starplast quest’anno ha inaugurato «l’ape itinerante»: uno show-room mobile per offrire al nostro partner sia la visione reale della gamma completa di produzione Starplast, che comprende i prodotti innovativi dedicati a installatori, progettisti, enti e utilizzatori, sia un supporto al distributore per aumentare la sua notorietà, visibilità e il flusso dei clienti nel suo punto vendita. D. Che tipo di rapporto avete con i distributori? R. Il personale di Starplast ha una età media di trent’anni, con tantissima voglia di crescita personale e professionale. L’area tecnicocommerciale, costantemente a contatto con il distributore, è stimolata e stimola il distributore stesso a cercare di offrire il massimo, coinvolgendo tutta l’azienda dalla produzione alla logistica, con l’unico scopo di soddisfare il cliente e il suo interlocutore finale. Grazie a questo spirito collaborativo dello staff, possiamo confermare un costante incremento delle vendite avvalorate dall’attuale clientela. D. Che cosa significa fare impresa in un settore così legato agli appalti pubblici? R. Le leggi sugli appalti dei lavori pubblici stanno cambiando, l’affidaS e t t e m b r e
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Gamma impianti di sollevamento
mento di gare al massimo ribasso è sempre in diminuzione. Osserviamo sempre di più l’attenzione verso una scelta di imprese che presentano qualità nei servizi offerti e che includono anche migliorie tecniche sui lavori oggetto di appalto. In questo Starplast fa la differenza, proponendo ai tecnici incaricati la stretta collaborazione nel trovare soluzioni nella scelta dedicata alle specifiche esigenze tecnico-economiche. D. Quando è nata l’azienda e come si è sviluppato il business? R. Starplast, acronimo di Stampaggio Rotazionale materie plastiche, nasce alla fine dell’anno 2007, con lo scopo principale di produrre manufatti per la depurazione e una parte dedicata allo stampaggio conto terzi per industrie. La crisi economica dell’anno 2008 ha cambiato radicalmente e improvvisamente lo scenario generale dei mercati. Le principali industrie hanno immediatamente azzerato gli investimenti
Progettazione stampi e vasche
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sulla nuova ricerca e il settore edile è stato senza alcun dubbio quello principalmente colpito. La tenacia e determinazione nel riuscire a perseguire il progetto di sviluppo di Starplast si sono concentrate principalmente nell’ambito della depurazione delle acque con ancora più convinzione, sviluppando al proprio interno un reparto dedicato alla progettazione e costruzione di stampi. Grazie a quest’ultimo, sono stati realizzati nuovi manufatti innovativi dal punto di vista tecnicodepurativo, con geometrie molto più resistenti, performanti, dinamiche e compatte, progettati e sviluppati in stretta collaborazione con il cliente per poter rispondere al meglio alle variabili di mercato. Lo sviluppo dei manufatti unitamente all’offerta di attività post-vendita viene realizzato in particolar modo assieme ai distributori. D. Che cosa caratterizza Starplast? R. Come si usa dire, il primo amore non si scorda mai: quello che emerge in questa avventura è il divertimento nel trovare soluzioni innovative sia in termini di prodotti che di servizio alla clientela. Per esempio, abbiamo progettato e realizzato svariate tipologie di impianti di sollevamento, allestiti con pompe delle principali marche conosciute, per soddisfare le molteplici richieste di mercato, con comprovati riconoscimenti. Mi lusinga quando qualche cliente ci chiama chiedendoci se possiamo trovare una soluzione a lui sottoposta, poiché vede in noi un interlocutore disponibile a progettare e fornire la soluzione più innovativa ed efficace per la sua richiesta. Questo ci gratifica e ci stimola alla ricerca continua, ascoltando attentamente il mercato, proponendo sempre soluzioni adeguate. Oggi lo faremo più di ieri anche con l’ape itinerante (vedi box). D. Come sviluppate un prodotto? R. Come già detto, ascoltiamo il mercato e stiamo molto attenti ai particolari, sono quelli che fanno la differenza. Non siamo perfetti, di errori ne facciamo anche noi. Per sviluppare nuovi prodotti si passa anche dagli errori e sono proprio questi che ci hanno permesso di crescere dal punto di vista tecnico, alzando sempre di più l’asticella dal punto di vista qualitativo. La nostra politica è sempre stata quella di offrire un sistema completo, garantendo tutto il sistema integrato, allo scopo della semplificazione. D. Oltre alla vendita del prodotto fornite anche consulenza? R. È sempre stato uno dei nostri principali obiettivi e prossimamente sarà potenziato ancora di più. Abbiamo immesso sul mercato soluzioni depurative complete per borghi o unità abitative da 300/500 Ae (Abitanti equivalenti), da proporre chiavi in mano, denominate Depura & Riusa. Alcune sono già realizzate e vendute complete di impiantistica e quanto necessario per il controllo, manutenzione e gestione impianto, comprensivo addirittura di un piccolo laboratorio analisi. D. Sono prodotti certificati? R. Starplast è una delle prime aziende che ha ottenuto la certificazione Ce dei propri manufatti. La nostra mission è quella di contribuire al bene comune dell’ambiente. L’Italia è il Paese che paga più multe alla Comunità europea rispetto a tutti gli altri Paesi comunitari per non essere in linea con gli standard depurativi delle acque di scarico. Le norme italiane ci impongono che, per esempio, per poter installare una vasca di depurazione tipo imhoff (dispositivo utilizzato per il trattamento dei liquami ndr) sia presente la certificazione Ce, pena la non idoneità. E la maggior parte dei produttori italiani non ha la suddetta certificazione, che Starplast invece possiede dal 2013.
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mprese DE FAVERI
SISTEMI INVISIBILI, SUCCESSO PALESE L’azienda trevigiana famosa anche per i suoi telai monoblocco taglia il traguardo dei 60 compleanni. Ma non ferma la sua capacità di innovare: dall’organizzazione aziendale alla produzione, senza dimenticare distribuzione e rete di vendita di Anna Molentini
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ltre mezzo secolo di sfide e successi per DeFaveri, azienda specializzata in monoblocchi e sistemi termo-isolanti per infissi. L’impresa di Refrontolo (Treviso), fondata da Luigi De Faveri, ha infatti spento quest’anno 60 candeline. Dopo dieci anni dedicati alla carpenteria in generale, la società è virata negli anni Settanta verso la progettazione e la produzione di controtelai per infissi. E nel 1987 ha lanciato sul mercato il primo controtelaio a taglio termico. Una novità che rappresenta ancora
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DeFaveri festeggia 60 anni e punta a importanti obiettivi futuri nel prossimo triennio. Sotto, lo staff dell’azienda
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Imprese conseguenza idoneo al superbonus 110%. Oltre a evitare la formazione di muffe, condense, spifferi d’aria, completando la coibentazione della casa, questo prodotto guarda sempre più all’ambiente con l’introduzione di materiali riciclati. «Da 60 anni miglioriamo comfort, salute e riduciamo gli sprechi a migliaia di famiglie in Italia e non solo. Agiamo con la discrezione che ci contraddistingue e che caratterizza il monoblocco DeFaveri, che una volta installato non è più visibile, ma fa la differenza», commenta la titolare. «I nostri monoblocchi hanno il ruolo di connettere il muro e l’infisso. Evitano la formazione di muffe, condense, spifferi d’aria e completano la coibentazione di casa portando gli indici di dispersione tendenti allo zero».
Antonella e Luigi De Faveri
oggi il fiore all’occhiello d’azienda che, sotto la guida della figlia del fondatore, Antonella De Faveri, continua a portare innovazione nel mercato con nuove soluzioni e un piano industriale triennale che mira a triplicare la forza commerciale e produttiva della società. SUCCESSO BREVETTATO Con decine di brevetti, modelli di design e marchi, DeFaveri è in grado di proporre una gamma completa di sistemi per infissi performanti, sia su misura che in kit. Tra le ultime novità c’è TiQuadra, il monoblocco coibentato aderente ai Criteri ambientali minimi e di
LE NOVITÀ Una storia di innovazione e dedizione, che guarda anche al futuro con l’implementazione di novità a 360 gradi, che vanno dall’organizzazione aziendale alla produzione, dalla comunicazione alla formazione interna e alla riorganizzazione della rete vendita. Un piano strategico che ha preso forma nel progetto «DeFaveri al cubo» e che mira a raggiungere nei prossimi tre anni importanti risultati, tra cui la triplicazione del fatturato e della forza lavoro, inclusi dipendenti, agenti e collaboratori. Altro punto del progetto è l’ampliamento della superficie produttiva e commerciale da 3 mila a 9 mila metri quadri: l’intervento, che include nuovi uffici e nuovi spazi produttivi, sarà ultimato alla fine di quest’anno. In più è in atto un progetto di espansione dei Technical Partner che sono già passati da dieci a trenta. L’obiettivo è quello di triplicare nel prossimo triennio gli specialisti e gli showroom dove conoscere e acquistare i prodotti DeFaveri, coprendo tutto il territorio nazionale. Ultimo, ma non ultimo, il tema ambientale: «Grazie al fotovoltaico, dal 2022 De Faveri sarà completamente sostenuta da energia pulita. Stiamo inoltre integrando materiali sempre più riciclati e riciclabili per i nostri prodotti e abbiamo iniziato un percorso verso importanti certificazioni in termini di qualità e sostegno ambientale», conclude la titolare.
Render della nuova sede DeFaveri, che passa da 3000 a 9000 metri quadri. Sarà completamente operativa nel 2022
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E SE ALLA FINE DI OGNI ANNO CIRCA IL 10% DI QUANTO HAI SPESO IN ACQUISTI DI MATERIALI EDILI TI VENISSE RESTITUITO?
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Crescita con il Consorzio DEC
Il DEC è il consorzio che elargisce premi maggiori: nel 2020 ha distribuito ai consorziati 11.100.000€ 219 distributori edili italiani hanno già scelto la solidità del Consorzio più grande d’Italia. Ottieni anche tu gli stessi vantaggi:
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Imprese T E C N A S FA LT I - I S O L M A N T
SILENZIO SOTTO LA PIASTRELLA Per ottenere il massimo comfort acustico, l’azienda propone IsolTile, un innovativo materassino, versatile e completo, adatto sia per la posa incollata sia per quella sovrapposta di una nuova finitura ceramica sulla pavimentazione esistente di Sara Giusti
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l lockdown ha acuito la consapevolezza che il comfort abitativo passa anche da un buon isolamento acustico. L’esigenza di avere ambienti salubri, confortevoli e versatili, dove poter contemporaneamente vivere e lavorare, ha comportato una maggiore attenzione alla casa e alla scelta dei materiali con cui è realizzata. Tra le finiture, la ceramica sta conoscendo un rinnovato successo, grazie alla sua praticità, facilità di pulizia e versatilità, e all’ampia possibilità di
personalizzazione, caratteristiche che ne fanno una delle soluzioni più apprezzate, anche nelle applicazioni a pavimento. STOP AI RUMORI Per un intervento di isolamento acustico a regola d’arte, soprattutto in caso di grandi lastre ceramiche con spessori sottili, è importante che la posa avvenga su sottofondi perfettamente planari, al fine di evitare la formazione di eventuali crepe o fessurazioni. Per proteggere
In soli 2 millimetri di spessore il materassino IsolTile migliora l’isolamento acustico ai rumori impattivi, con un incremento da 16 a 20 dB
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alferbox – Pratico colpo d‘occhio non solo in bagno
la pavimentazione e garantirne le prestazioni nel tempo, assicurando al contempo massimo comfort acustico e abitativo, TecnasfaltiIsolmant propone IsolTile, un innovativo materassino versatile e completo, adatto sia per la posa incollata sia per quella sovrapposta di una nuova finitura ceramica sulla pavimentazione esistente. In caso di posa incollata si utilizza la versione Classic e BV con barriera a vapore integrata, mentre nel secondo caso si predilige la versione AD con speciale strato adesivo nella parte inferiore del telo. Desolidarizzante e armante, l’isolante anticalpestio IsolTile concentra in soli 2 millimetri di spessore tutta la tecnologia Isolmant per migliorare l’isolamento acustico ai rumori impattivi, con un incremento da 16 a 20 dB. Allo stesso tempo neutralizza la trasmissione di tensioni e gestisce la distribuzione del carico dalla piastrella al sottofondo. Voc free, Isolmant IsolTile è inoltre facile da posare e può essere applicato direttamente anche sui sistemi radianti a basso spessore e bassa inerzia. Ideale anche per la posa di pavimentazioni in legno.
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Imprese ECLISSE
ECCO IL BATTISCOPA INCLINATO AL DESIGN Il modello Delta è uno zoccolino con una pendenza sia nel lato rivolto verso il foro porta sia sul lato lungo. Frontalmente percorre la parete con eleganza, fino alla sfaccettatura in prossimità dell’ingresso. Si applica normalmente sulla parete utilizzando il silicone
di Veronica Monaco
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ecora gli ambienti ed è un particolare tutt’altro trascurabile per completare la porzione di spazio tra pavimento e parete, proteggendo quest’ultima da eventuali urti accidentali. Il battiscopa, oltre al tradizionale zoccolino sporgente e alla versione più moderna a filomuro, da oggi è disponibile anche in una inedita versione inclinata progettata da Eclisse, azienda specializzata in controtelai per porte a scomparsa. VISTA LATERALE Il nuovo battiscopa inclinato Delta di Eclisse riscrive il design di questo elemento funzionale della casa, unendo facilità d’installazione ed estetica originale. Grazie alla sua geometria, che evoca la forma del triangolo (la lettera Δ dell’alfabeto greco o il simbolo della variazione nel linguaggio matematico), questa soluzione rivela il suo carattere distintivo solo da una vista laterale, attraverso un’inclinazione che dona tridimensionalità e carattere all’ambiente.
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L’inclinazione può essere duplice: nel lato rivolto verso il foro porta e anche sul lato lungo del battiscopa vero e proprio. Frontalmente, invece, percorre la parete con eleganza e discrezione, accennando appena una sfaccettatura in prossimità della porta. COME SI APPLICA Eclisse Delta si applica come un normale battiscopa: viene posato a lavoro finito, direttamente sulla parete, con del semplice silicone per il fissaggio, senza necessità di altri strumenti né forature sul muro. Può essere posato sia su pareti intonaco che in cartongesso, e abbinato a qualsiasi tipologia di controtelaio per porta della gamma Eclisse. Perfetta la coordinazione con il telaio per porta della gamma 40 Collection, caratterizzato da una strombatura a 40 gradi, di cui imita l’inclinazione. Eclisse Delta è disponibile in barre da alluminio da 2 metri, con altezze pari a 50 oppure 70 millimetri, a scelta nelle finiture alluminio anodizzato, bianco e nero, e una versione grezza con rivestimento in primer che può essere pitturata come la parete circostante. S e t t e m b r e
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SOLUZIONE DI PULIZIA BREVETTATA Instant Remover è un pulitore istantaneo pronto all’uso in grado di eliminare i residui di stucco cementizio fresco su ceramica, gres porcellanato, mosaico vetroso e klinker. Si aggiunge alle soluzioni per eliminare i residui di stucco epossidico e di silicone fresco
di Sara Giusti
La gamma di soluzioni professionali Fila Solutions per le operazioni di pulizia in cantiere studiate insieme ai posatori
ccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo per le sue soluzioni dedicate alla protezione e manutenzione delle superfici, Fila Solutions offre un’ampia gamma di prodotti per la cura e il trattamento dei materiali, dalla ceramica alla pietra, dal cotto al legno, dalla resina al cemento. Proprio per agevolare il lavoro degli applicatori, che contestualmente alla posa devono garantire la pulizia della superfici, l’azienda ha brevettato Instant Remover, pulitore istantaneo pronto all’uso in grado di eliminare i residui di stucco cementizio fresco, anche additivato, su ceramica, gres porcellanato, mosaico vetroso e klinker.
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e acciaio. Grazie al flacone dal formato ultracompatto, che consente una massima ergonomia per un utilizzo continuativo, è estremamente maneggevole. Non emette fumi nocivi ed è utilizzabile in ambienti esterni e interni, sia su pavimenti sia su superfici verticali. Instant Remover ha ottenuto il brevetto italiano ed estensione al brevetto europeo come formulato in primis e poi come sistema applicativo con risultato finale efficace e certificato.
EFFICACE E CERTIFICATO Instant Remover utilizza l’innovativa Tecnologia Rapid Dry di Fila: il prodotto non produce schiuma ed è applicabile contestualmente alla posa, in maniera veloce e senza risciacquo. Nel caso di grandi lastre, consente di evitare l’effetto finestra nel dopo posa, eliminando i residui di stucco cementizio intorno ai bordi, ed è utilizzabile anche per la pulizia sul retro prima della messa in opera. Ideale anche per la pulizia degli attrezzi di stuccatura dopo l’uso, Instant Remover elimina i residui di stucco fresco, anche addittivato rispettando i materiali e le fughe e non rovina i profili
NIENTE ALONI E BOLLE D’ARIA Per residui di stucco epossidico fresco, Fila Solutions mette invece a disposizione Epoxy Pro, pulitore istantaneo che evita la formazione di aloni opacizzanti sulle superfici e, grazie alla sua consistenza viscosa, è utilizzabile anche in parete. In caso di silicone fresco, l’azienda ha studiato Silicone Refiner, uno speciale spray lisciante per la finitura che facilita la sigillatura di superfici lisce, evitando la formazione di bolle d’aria. Tutti i prodotti sono stati sviluppati in stretta collaborazione con i posatori, che ne hanno testato l’efficacia prima dell’effettivo lancio sul mercato.
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Imprese BRIANZA PLASTICA
AMBIENTI A TUTTA LUCE
Trasparenza, leggerezza, resistenza ai raggi Uv: sono alcune delle caratteristiche di Elysol, la nuova lastra in policarbonato per la realizzazione di coperture e facciate, indicata anche per design e architettura d’interni di Veronica Monaco Grazie all’ottima trasparenza e resilienza, Elysol è il prodotto ideale per la realizzazione di coperture di edifici industriali e agricoli, lucernari, serre, pensiline e verande
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assima trasparenza, leggerezza, resistenza ai raggi Uv e agli urti: sono alcune delle caratteristiche di Elysol, la nuova lastra di Brianza Plastica in policarbonato, ondulata o grecata, per coperture e facciate, prodotta in Italia nello stabilimento di Ferrandina (Matera). «Elysol è studiata per permettere un piacevole passaggio della luce naturale negli ambienti interni. L’alta qualità dei materiali, unitamente alle caratteristiche di leggerezza e resistenza, rendono Elysol la soluzione ideale per contesti residenziali, agricoli e industriali», spiega Gianluca Della Pedrina, sales manager Grp and polycarbonate di Brianza Plastica.
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EFFETTO ESTETICO Progettata per rispondere con versatilità a tutte le esigenze di applicazioni in copertura o tamponamento verticale, in ambito di edilizia industriale, commerciale e agricola, Elysol assicura un’elevata capacità di trasmissione della luce e un effetto estetico di grande eleganza. Le superfici sono protette, su uno o due lati, dai raggi Uv e mantengono nel tempo la loro trasparenza, costituendo così un’alternativa più economica al vetro, rispetto al quale risulta più maneggevole e leggera. Elysol offre inoltre la sicurezza di un’ottima resistenza agli urti, alle intemperie e ai carichi del vento, e buoni requisiti di reazione al fuoco (Classe B-s1, d0). La lastra in policarbonato compatto Elysol trova utilizzo in svariate S e t t e m b r e
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Elysol è disponibile con profilo ondulato o grecato. Le superfici sono protette, su uno o due lati, dai raggi Uv e mantengono nel tempo la loro trasparenza
tipologie di applicazione, sia in copertura che in parete, oltre a essere apprezzata nel campo del design e dell’architettura d’interni. Leggera e totalmente trasparente, rappresenta una soluzione pratica ed esteticamente ricercata per la copertura degli spazi outdoor in contesti residenziali, per realizzare tettoie, lucernari o verande, in applicazioni di arredo urbano, come tunnel e pensiline, e in tutte le realizzazioni ove la luce naturale gioca un ruolo determinante.
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YouTrade News
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Klaus Fischer con laurea ad honorem
Certificazione Anab Icea per Röfix
Klaus Fischer, titolare e presidente del Gruppo fischer, è stato insignito presso l’Università degli Studi di Padova della Laurea ad Honorem in Ingegneria della sicurezza civile e industriale. Dopo la laurea in ingegneria presso l’Università di Costanza (Germania) nel 1975, Fisher ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia Fischerwerke, diventandone direttore tecnico nel 1976 e direttore generale nel 1980. Nel 1993 l’azienda si è trasformata nel Gruppo fischer, ampliando la propria leadership nel mercato degli elementi di fissaggio attraverso l’acquisizione di altri gruppi, fino a contare oggi 50 consociate in 38 Paesi nel mondo, oltre 3 mila brevetti depositati e 5.200 dipendenti. Autore di 36 brevetti nel campo degli elementi di fissaggio, Klaus Fischer è anche promotore di iniziative di successo in diversi campi, tra cui la fondazione dell’Active House, la Casa del Futuro, con obiettivi ecologici basati sul principio del triplo zero, l’introduzione dei green dowels, i tasselli green, in materiale completamente riciclabile, la fondazione del Campus Foresta Nera, centro per la digitalizzazione, leadership e sostenibilità, in collaborazione con l’Università di Stoccarda; la promozione di opere di ricerca, sostegno allo studio e trasferimento tecnologico in collaborazione con l’Università di Padova.
Röfix ribadisce il proprio impegno nello sviluppo di un’edilizia e una architettura bioecologica, ottenendo anche per i prodotti Röfix Intonatura e Röfix Belit Solido 12 la certificazione Anab Icea, che favorisce la diffusione qualificata di materiali per la bioedilizia. Uno dei primi betoncini strutturali a ottenere questa certificazione, Röfix Belit Solido 12 è la malta intonaco a base di calce idraulica naturale e sabbia calcarea pregiata macinata 0-3 millimetri, adatta per murature storiche e per il restauro su tutti i supporti, dai mattoni in laterizio ai blocchi in cemento, arenaria calcarea e simili, nonché calcestruzzo in superficie scabra. Röfix Intonatura è invece un intonaco di fondo a base calce aerea e Nhl5 per facciate, pareti e soffitti, ecologico e specifico per la bioedilizia.
Boom di ordini a Isolconfort Con oltre 1 milione di metri quadri di pannelli per cappotto prodotti nei primi sei mesi del 2021, Isolconfort, azienda specializzata nella produzione di manufatti in polistirolo per l’edilizia e per l’imballaggio industriale e alimentare, si è trovata a fronteggiare un forte incremento degli ordini. «Questi mesi ci hanno visto incrementare considerevolmente la mole di lavoro, ma anche fronteggiare la scarsità di materie prime e i pesanti rincari per il loro rifornimento», spiega Angelo Amata, direttore commerciale della divisione edilizia. Oltre agli incentivi fiscali legati al superbonus, sul picco di richieste è stata determinante anche la lungimiranza dell’azienda nella produzione
di isolanti ecosostenibili prodotti con materiale proveniente dal riciclo, idonei a rispondere ai Cam. Di fondamentale importanza anche la partnership stretta con la Nuova Fopan, specializzata nella produzione di isolanti per coperture accoppiate con guaina che, da poco, si è insediata con la propria fabbrica e nuove maestranze all’interno del sito produttivo di San Vito al Tagliamento (Pordenone) dando una vigorosa spinta alla produttività aziendale.
Viessmann Italia, accordo con Gksd Esco Viessmann Italia, produttore di soluzioni di climatizzazione per tutti gli spazi abitativi, e Gksd Esco, l’Energy Service Company di Gruppo San Donato, hanno siglato un accordo che intende porre le basi per aumentare le reciproche possibilità di collaborazione nell’ambito dell’efficienza energetica e dell’innovazione tecnologica. Esempi concreti di questa sinergia sono le recenti riqualificazioni termiche di vari ospedali del Gruppo San Donato: l’ospedale privato Villa Erbosa a Bologna, la Clinica San Siro di Milano, gli Istituti clinici Zucchi di Carate Brianza e di Monza e il Policlinico San Marco Zingonia (Bergamo). I nuovi impianti con tecnologia Viessmann (caldaie, cogeneratori, generatori di vapore) sono in grado di soddisfare le richieste di riscaldamento, produzione di acqua calda e produzione di vapore delle varie strutture e sono esempi virtuosi di soluzioni impiantistiche in grado di assicurare economicità gestionale e gestione impiantistica esercitabile anche in maniera automatizzata. Da sinistra Giuseppe Amoruso, responsabile commerciale Viessmann Engineering e Salvatore Bruno, direttore tecnico di GKSD ESCo ed Energy Manager del Gruppo San Donato
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on i cambiamenti in atto a livello economico, una maggiore sensibilità alla puntualità e alla riduzione dei tempi di consegna, numerose aziende hanno rivisto le loro procedure di vendita e spedizione con l’obiettivo di ridurre i lead time. Un obiettivo molto ambizioso è quello di riuscire a gestire l’ordine del cliente con una spedizione pressoché immediata in modo da riuscire a consegnare nelle 24 ore. Tale tendenza è stata accelerata anche dal crescente successo del commercio elettronico e dall’esigenza di rispondere alle prestazioni garantite dai grandi player internazionali. Per essere in grado di attivare un processo tale da garantire un lead time di 24 ore è necessaria un’opportuna selezione degli articoli. Difficilmente un’azienda riuscirà a garantire per tutti i prodotti a listino una disponibilità immediata, anche perché questo comporta un aumento del valore della giacenza a magazzino. Il primo passo è, quindi, una selezione degli articoli da rendere disponibili a magazzino. Tale selezione
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deriva da un’analisi realizzata in collaborazione con il marketing e da un’analisi sulle vendite storiche. A tal proposito, la classica distribuzione paretiana, conosciuta come analisi Abc, aiuta a identificare quel 20% di prodotti che vengono movimentati nell’80% degli ordini. Una volta selezionati gli articoli è necessario valutare l’organizzazione del magazzino per rendere i processi di prelievo e imballo (dove necessario) veloci e corretti. L’ordine deve essere processato correttamente, le giacenze contabili devono essere allineate alle giacenze fisiche. Un buon sistema Wms (Warehouse management systems) si rende necessario e con un magazzino ordinato e mappato si aumentano le prestazioni di prelievo. Difficilmente i prelevatori possono andare a prelevare con una lista di prelievo cartacea, se non per pochi ordini al giorno, mentre devono disporre di dispositivi portatili per essere guidati nelle varie ubicazioni da dove prelevare gli articoli. Il Wms deve essere in grado di dare la giusta sequenza
di prelievo per minimizzare la lunghezza dei percorsi. Infine, sarà necessario un accordo con uno o più operatori logistici al fine di garantire una distribuzione veloce. Il progetto 24 ore è trasversale e coinvolge tutte le funzioni, non solo il magazzino. Gli acquisti devono essere in grado di prevedere e gestire correttamente le scorte, il marketing deve selezionare correttamente gli articoli da proporre in vendita, l’It deve manutenere le piattaforme Web per permettere un’interfaccia con il cliente facile, le operations devono essere riprogettate per rendere i processi privi di sprechi e, infine, l’amministrazione deve rendere le fasi di fatturazione e archiviazione rapide. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
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COME SI FA (ad aumentare il business) L’arte della discarica I materiali per l’edilizia sono progettati sempre più con un occhio alla facilità di smaltimento
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materiali da costruzione rientrano in un campo di primaria importanza per chi si occupa di ricerca, progetto, produzione, commercializzazione, distribuzione di materiali per l’edilizia e realizzazione di un’opera di architettura. La rilevanza è attribuibile da una parte all’ottimizzazione delle prestazioni dell’organismo edilizio nelle fasi d’uso, dall’altra alla sua efficacia ecologica negli altri momenti del ciclo di vita, nello specifico nella produzione e dismissione dei manufatti. Quest’ultimo punto nel tempo ha assunto grande rilievo, non solo per una certa sensibilità nei confronti dell’ambiente, ma per due questioni oggettive. La prima riguarda l’enorme quantità dei materiali da scarto, provenienti da demolizione e costruzione (C&D), che rappresentano circa il 30% di tutti i rifiuti generati in Europa. La seconda, invece, riguarda la lunga durata di vita degli edifici e di conseguenza la lunga permanenza dei materiali impiegati all’interno dell’organismo edilizio. È indispensabile, dun-
que, incoraggiare una migliore progettazione, allo scopo di ridurre il loro impatto ambientale e migliorare la durabilità, ottimizzare inoltre la gestione e il recupero, puntando su alternative sostenibili quali il «riciclo» e il «riuso», capaci di incidere significativamente sull’economia/ edilizia circolare. Per fare ciò va individuato, in coerenza con i cicli naturali, un nuovo modo di concepire i processi di produzione di manufatti e costruzioni, interpretando il «rifiuto» come «risorsa». Con l’entrata in vigore del decreto legislativo del 3 settembre 2020, numero 116, al distributore di materiali per l’edilizia si prospettano delle opportunità di business: servizio di deposito temporaneo prima della raccolta e servizio di computo dei materiali per l’audit pre-demolizione. Deposito temporaneo prima della raccolta Il decreto legislativo ha mutato la definizione di «Deposito temporaneo» che era conte-
di Roberto Bolici*
nuta nell’articolo 183 del decreto legislativo 152/2006. In particolare, all’articolo 185-bis si definisce (Deposito temporaneo prima della raccolta) il «raggruppamento dei rifiuti ai fini del trasporto degli stessi in un impianto di recupero o smaltimento è effettuato come deposito temporaneo, prima della raccolta». A questo si aggiunge, allo stesso articolo alla lettera c, che «per i rifiuti da costruzione e demolizione, nonché per le filiere di rifiuti per le quali vi sia una specifica disposizione di legge, il deposito preliminare alla raccolta può essere effettuato presso le aree di pertinenza dei punti di vendita dei relativi prodotti». Per il distributore si apre la possibilità di rafforzare la sua presenza nella filiera delle costruzioni, di offrire un ulteriore servizio ai propri clienti e di fidelizzarli (possibilità di conferire i rifiuti da costruzione e demolizione nello stesso luogo in cui si riforniscono dei prodotti necessari alla loro attività imprenditoriale) e di offrire una concreta funzione dal punto di vista ambientale e sociale. Audit pre-demolizione La gestione dei rifiuti di cantiere può essere significativamente ottimizzata, sotto il profilo ambientale ed economico, con l’ausilio di software e strumentazioni per rilevare i fabbricati, stimare la previsione dei rifiuti, monitorare i rifiuti in cantiere, ecc. In questo contesto, l’adozione di strumenti d’indagine, di rilievo e di misura, diventano indispensabili. Strumenti per rilievi topografici e geodetici (stazioni totali robotiche, droni georadar, eccetera), livelli ottici e laser (sistema di riflessione del raggio laser su 360 gradi sia orizzontale che verticale, misuratori di lunghezza/aree/volumi, laser scanner 3D, eccetera), strumenti per il telerilevamento satellitare (ricevitore Gnss), strumenti per indagini geognostiche e geotecniche (georesistivimetro, strumento per indagini ultrasoniche), strumenti per analisi strutturale (strumentazione ad ultrasuoni, radar Gpr) e strumenti di misura, controllo, termografia e infrarossi (termocamera). Un servizio che il distributore può offrire in termini di competenze, capacità di utilizzo e d’interpretazione, finalizzato al computo per l’audit pre-demolizione.
*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano
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LE LASTRE IN POLICARBONATO
L’INATTESA PROTEZIONE DELL’ASSOLUTA TRASPARENZA
Massima trasparenza
Leggerezza
Resistenza ai raggi UV
Reazione al fuoco
Alta resilienza
Facile manovrabilità
ELYSOL.BRIANZAPLASTICA.IT
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S PEC IA L E Antincendio LE NORME
BONUS E FUOCO AMICI A METÀ Le regole sui materiali da utilizzare nell’ambito dei vari scivoli fiscali prevedono già, in molti casi, l’utilizzo di prodotti resistenti alle fiamme. Ma gli edifici ridotti in cenere dagli incendi, come avvenuto di recente, suggeriscono l’introduzione di incentivi ad hoc di Paolo Setti
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l moltiplicarsi dei bonus fiscali, previsti dalla legge di Bilancio 2021 sta dando una boccata d’ossigeno al comparto dell’edilizia e contribuisce in modo significativo al miglioramento della qualità abitativa delle nostre città, con benefici non solo di sicurezza e risparmio energetico, ma anche di tipo estetico e di confort ambientale. Viene da chiedersi se tutto questo porti anche a una riduzione dei rischi da incendio e se non occorra prevedere un ulteriore bonus per gli adeguamenti antincendio, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca. In queste note si esaminano i singoli bonus attualmente attivi e li si confronta con quanto andrebbe richiesto per adeguarsi anche nei confronti del rischio incendio. Non sembra necessario un intervento specifico con un nuovo bonus, ma ci si chiede se le misure finanziate possano dare un contributo anche alla sicurezza al fuoco degli edifici o si corra il rischio di aumentarne la vulnerabilità.
LE AGEVOLAZIONI L’orientamento del legislatore nel concedere bonus è stato quello di privilegiare l’edilizia abitativa riconoscendo l’agevolazione fiscale ai soli contribuenti soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche Irpef, con l’eccezione del bonus sismico, allargato anche a soggetti Ires. Il motivo di questa scelta è facilmente intuibile, in quanto i titolari di attività produttive possono beneficiare di altre agevolazioni e scaricano i costi sostenuti per ristrutturazioni e adeguamenti. Non è prevista una specifica agevolazione per adeguare gli edifici alle richieste prestazionali più stringenti, introdotte dai nuovi regolamenti antincendi, che hanno radicalmente modificato l’approccio progettuale alla sicurezza, mantenendo però la struttura organiz-
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zativa per le autorizzazioni ed il controllo, demandato al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Sono previste 80 attività soggette al controllo dei Vigili del fuoco e per molte sono state emanate specifiche regole tecniche (Rtv, Regole tecniche verticali), quali quelle relative a uffici, ad attività ricettive, autorimesse, attività commerciali, scuole, e altre. Tutti i regolamenti fanno capo agli standard normativi europei, che prevedono regole molto stringenti sia per la qualificazione prodotti, la verifica delle prestazioni dei componenti e i metodi di calcolo (eurocodici strutturali). LE NUOVE NORME Il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 03/08/2015) e le modifiche introdotte dall’aggiornamento (D.M. 12/04/2019), che ora si applicano a tutte le attività soggette, prevedono di operare secondo lo schema riportato nella figura. Definiti gli obiettivi di sicurezza (passo 1), si determina il profilo di rischio dell’attività considerata (passo 2) e sulla base di tale profilo si determina un livello di rischio (passo 3) e si scelgono le strategie antincendio più opportune per abbattere il rischio (passo 4) e soddisfare i livelli di sicurezza richiesti (passo 5). Si opera con diverse misure antincendio, che intervengono sulla scelta dei materiali ammessi (reazione al fuoco), la statica dell’edificio e il comportamento degli elementi costruttivi (resistenza al fuoco), la compartimentazione degli ambienti, la scelta degli impianti, le vie d’esodo, le procedure di gestione della sicurezza, ecc. Novità è l’attenzione dedicata particolarmente alla pericolosità dei fumi, alla saturazione degli ambienti e alla percorribilità dei percorsi di esodo.
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S PEC IA L E Antincendio
LE SCELTE PROGETTUALI... La filosofia del codice è di tipo prestazionale, lasciando ampia libertà di scelta nelle scelte progettuali. Si può operare attraverso procedure codificate in regole prescrittive (soluzioni conformi) o con soluzioni alternative, che richiedono maggiore attenzione, ma consentono maggiore libertà di scelta e permettono di intervenire su edifici complessi o tutte le volte che non sia possibile o conveniente ottemperare alle regole prescrittive. L’adeguamento degli edifici a quanto previsto dal Nuovo Codice di prevenzione Incendi può comportare ingenti spese, che non trovano un immediato riscontro nelle opere agevolate fiscalmente. Se si riesce, si inseriscono i costi relativi alla sicurezza antincendio in altri capitoli di spesa, relativi ad altre tipologie di interventi agevolati con specifici bonus. Il rischio è che in mancanza di una visione unitaria si operino scelte settoriali, che permettano di raggiungere una particolare prestazione, ma ne compromettano altre. Scelte effettuate al minimo costo possono soddisfare l’esigenza specifica, ma rischiano di compromettere la sicurezza relativamente ad altri rischi, quali la sicurezza antincendio. ...E QUELLE OPERATIVE Prendendo in esame alcune delle facilitazioni fiscali previste, è facile evidenziare alcuni aspetti da prendere in considerazione nelle scelte operative, relative ad alcune agevolazioni significative: • Superbonus 110% Nella messa in opera del cappotto e negli interventi sulla copertura occorre tenere in conto di quanto previsto dal regolamento antincendi per la propagazione del fuoco in facciata (edifici di altezza antincendio superiore a 12 metri) e in copertura in presenza di
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impianti fotovoltaici (interventi trainati). • Bonus Facciate Vale quanto riportato per gli interventi di isolamento termico. Il bonus consente anche la sostituzione dei serramenti esterni e dei relativi serramenti di chiusura. Attenzione all’impiego di materiali plastici combustibili. • Sismabonus Gli interventi strutturali previsti per l’adeguamento sismico devono rispettare il dettato delle norme sulle costruzioni, che prevedono tra le azioni eccezionali anche la condizione di incendio. Molte opere di rinforzo possono non avere valenza in caso di esposizione al fuoco o viceversa, il sisma può pregiudicare la funzionalità degli impianti. • Ecobonus Rientrano nell’ecobonus la sostituzione delle caldaie e delle opere effettuate per la messa a norma della centrale termica e della linea di distribuzione. Attenzione agli interventi di compartimentazione, che devono rispettare i requisiti di resistenza al fuoco previsti per le pareti, le porte e gli attraversamenti. • Bonus ristrutturazioni Tutte le ristrutturazioni devono rispettare quanto previsto dalle Norme tecniche delle costruzioni e dal Codice di Prevenzione Incendi. Attenzione ai requisiti di reazione al fuoco e di resistenza al fuoco delle strutture. Attenzione, inoltre, a classificare come locali interventi che possono pregiudicare la stabilità globale dell’edificio in caso di incendio. • Bonus mobili I requisiti di reazioni al fuoco sono richiesti solo per alcune attività soggette. Per le abitazioni non c’è una specifica richiesta prestazionale, ma potrebbe essere opportuno orientare le scelte su materiali non facilmente infiammabili. S e t t e m b r e
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S PEC IA L E Antincendio BRAGA
HOTEL AL SICURO CON CERTIFICATO Le porte tagliafuoco dell’azienda hanno ottenuto dichiarazioni di resistenza alle fiamme, nel rispetto delle normative delle diverse aree geografiche in cui opera. Anche per chiusure con dimensioni fuori standard, che possono arrivare fino a un’altezza di 270 centimetri di Veronica Monaco
Installazione di porte REI Braga per Hotel nella finitura Olmo Plus 2109
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olidità, stabilità e design, a cui di recente si è aggiunta l’attenzione alla sicurezza. Su questi principi Braga, azienda specializzata dal 1974 in componenti per porte interne in legno e laminato, ha ampliato la propria produzione anche alle chiusure resistenti al fuoco. Le porte tagliafuoco Braga sono la soluzione ideale per hotel, ma anche per uffici e case private, grazie all’ampia gamma di soluzioni che spaziano dal laminato al legno, per arrivare ai laccati. L’ultima sfida raccolta dall’ufficio Ricerca & Sviluppo dell’azienda è stata quella di soddisfare anche le esigenze dei clienti per un migliore comfort acustico, unendo nelle ultime creazioni protezione antincendio e insonorizzazione.
hanno portato a una struttura integrata verticalmente, hanno permesso all’azienda di raggiungere un know-how e una selezione di materiali di alta qualità. L’attenzione al particolare, coniugata a macchinari di precisione, consentono inoltre di offrire al mercato prodotti con un eccellente rapporto qualità-prezzo. Esempio di porta REI Braga nella finitura Noce Alter LK48
CERTIFICAZIONI Preservare la propria e l’altrui integrità, mantenendo inalterato l’inconfondibile stile made in Italy, sono gli orientamenti perseguiti dal brand cremonese nello sviluppo della linea di porte Hotel. La storica presenza nel mercato italiano ha imposto la certificazione di resistenza al fuoco Ei 30 e Ei 60, mentre la vocazione all’export e l’inarrestabile espansione sui principali mercati internazionali ha imposto anche il conseguimento di certificati specifici, come il British Standard per l’area Uk e i paesi anglosassoni, l’UL per il Canada e gli Stati Uniti, e il Bm Trada per l’area del Golfo. Proprio l’attenzione alle richieste provenienti dalle diverse aree commerciali ha inoltre indirizzato la scelta di certificare una porta con dimensioni fuori standard, che può arrivare a un’altezza di 270 centimetri. L’esperienza come produttore di semilavorati e i costanti investimenti nella filiera produttiva, che
Installazione di una porta REI Braga per Hotel nella finitura Noce Alter LK48
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Esempio di porta REI British Standard Braga nella finitura Palissandro Bianco 2302
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SPEC S PEC IA L E Antincendio X T I N S U L AT I O N
PROTETTI DAL FUOCO CON LA LANA DI ROCCIA Isolam G è una doga rigida antincendio. È biosolubile e consente di isolare in modo efficace primi solai, piani pilotis e autorimesse dal caldo, dal freddo, dal rumore e dal fuoco. Il prodotto, certificato Rei 360, viene incollato direttamente sul solaio di Veronica Monaco
La doga rigida Isolam G in lana di roccia ha ottenuto la certificazione di resistenza al fuoco Rei 360
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li effetti devastanti del fuoco sono protagonisti dei fatti di cronaca più recente. Dopo l’incendio alla Torre dei Moro di Milano, che continua a tenere banco su giornali e magazine online, è di qualche giorno successivo la notizia di un rogo in un palazzo nel pieno centro di Torino, che ha distrutto 1.800 metri quadri di appartamenti e mansarde. Un triste bilancio che sottolinea l’importanza di scegliere prodotti da costruzione in grado di garantire elevati requisiti di sicurezza, in particolare verso il rischio incendio. Un esempio è Isolam G, soluzione proposta da XT Insulation per l’isolamento termo-acustico e la protezione al fuoco di primi solai, piani pilotis e autorimesse. RISPETTO DELLE NORME Il Regolamento sui Prodotti da Costruzione Cpr 305/2011, entrato
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in vigore nel luglio 2013 in sostituzione della precedente direttiva 89/106/Cee, prevede che le opere di costruzione debbano essere adatte all’uso cui sono destinate, tenendo conto della salute e della sicurezza delle persone durante l’intero ciclo di vita. Per quanto riguarda in particolare la sicurezza in caso di incendio, le opere di costruzione devono essere realizzate in modo che la capacità portante dell’edificio possa essere garantita per un determinato periodo di tempo e che la generazione e propagazione del fuoco e del fumo al loro interno siano ridotte. Inoltre è necessario che la propagazione del fuoco a opere di costruzione vicine sia limitata, che gli occupanti possano abbandonare l’edificio o essere soccorsi in altro modo e, infine, che la sicurezza delle squadre di soccorso sia garantita. Un’attenzione in più va prestata ai locali in cui aumenta notevolmente il carico di incendio, come garage, autorimesse, interrati, locali caldaie. In tutti questi casi le regole tecniche impongo S e t t e m b r e
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COME SI PROCEDE 1.
Applicare il collante sul retro del pannello (lato non verniciato).
2. Montare il pannello sul solaio. Prestare attenzione a non lasciare fughe in modo da evitare ponti termici e il disallineamento delle lastre. 3. Premere il pannello su tutta la sua superficie utilizzando un frattazzo. 4. Terminata la posa di tutte le lastre, la superficie è pronta per la verniciatura. 5. Per ottenere un risultato finale esteticamente gradevole, è fondamentale curare l’allineamento dei pannelli.
Verniciata sulla faccia a vista e sui bordi smussati con primer bianco, il prodotto può essere collocato direttamente sul solaio tramite il solo utilizzo di colla a base cementizia, senza bisogno di armature o fissaggi esterni
elevati valori di resistenza al fuoco delle strutture, al fine di garantire la sicurezza degli occupanti. PARTIRE DAL BASSO Isolare efficacemente i primi solai (piani pilotis, autorimesse, locali caldaie) richiede materiali in grado di agire contemporaneamente su più fronti: quello dell’isolamento termico, dell’isolamento acustico e della resistenza al fuoco. Utilizzare isolanti come lana di roccia, permette di coniugare le esigenze di protezione al fuoco con quelle di isolamento termico, isolamento acustico e controllo del rumore. Proprio per questo XT Insulation ha sviluppato Isolam G, doga rigida in lana di roccia biosolubile, che consente di proteggere efficacemente primi solai, piani pilotis e autorimesse dal caldo, dal freddo, dal rumore e dal fuoco. Verniciata sulla faccia a vista e sui bordi smussati con primer bianco, il prodotto può essere collocaS e t t e m b r e
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to direttamente sul solaio tramite il solo utilizzo di colla a base cementizia, senza bisogno di armature o fissaggi esterni. I bordi smussati della doga, posata a giunti sfalsati, conferiscono una gradevole finitura estetica, eliminando eventuali piccole differenze. Il pannello Isolam G, applicato su solaio di prova normato, ha ottenuto la certificazione di resistenza al fuoco Rei 360.
CARATTERISTICHE TECNICHE •
Conducibilità termica dichiarata λD = 0,037 W/m·K
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Reazione al fuoco (Euroclasse) A1
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Resistenza al passaggio del vapore acqueo μ=1
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Resistenza a compressione 10% - CS(10) ≥15 kPa
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Resistenza a trazione TR ≥ 7,5 kPa
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Resistenza al fuoco fino a REI 360
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S PEC IA L E Antincendio FIBROTUBI
ECCO IL MODULO CHE SALVA IL TETTO L’azienda ha ideato Attraversamento Eterinox, in abbinamento ai propri sistemi fumari: uno speciale elemento che garantisce totale affidabilità sul lungo periodo, sicurezza antincendio, ma anche un’installazione rapida per superfici piane oppure in pendenza di Franco Saro
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econdo le statistiche dei Vigili del fuoco, in Italia si registrano ogni anno oltre 300 mila tra incendi ed esplosioni. Le canne fumarie sono uno dei componenti più importanti del complesso sistema definibile come impianto termico che, in una visione globale, inizia dalla scelta del combustibile da utilizzare e termina con l’uscita dei gas di combustione prodotti dal generatore durante il funzionamento. Di questi, circa 12 mila riguardano tetti e camini. È importante, quindi, curare con prodotti sicuri la sicurezza della canna fumaria, responsabile di questi incendi. Fibrotubi, seguendo i temi attuali della sicurezza abitativa e del risparmio energetico, produce i sistemi fumari a marchio Eterinox, una gamma completa di canne fumarie monoparete, doppia parete e tubi flessibili, in metallo o in plastica. In appoggio alle disposizioni da seguire stabilite dalle normative, l’azienda ha ideato in abbinamento ai propri sistemi fumari o uno speciale modulo di attraversamento tetto/solaio, che garantisce totale affidabilità sul lungo periodo, sicurezza antincendio oltre a un’installazione rapida su tetti piani o in pendenza. ATTENTI ALLE BIOMASSE Il rischio di combustione è infatti significativo in presenza di forme di riscaldamento a biomasse (legna e simili), non tanto quando i sistemi sono a regime, quanto piuttosto nel momento in cui si verificano surriscaldamenti dovuti a un eccessivo carico di combustibile o a fumi particolarmente ricchi di fuliggine. Il modulo Attraversamento Eterinox si compone di due parti, ciascuna provvista di piastra integrata, con un’escursione telescopica per adattarsi con precisione allo spessore e all’inclinazione dello strato da attraversare, senza bisogno di volumi tecnici sopra e sotto la zona di passaggio.
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ATTRAVERSAMENTO DEL SOLAIO PIANO O INCLINATO Il diametro della canna fumaria inseribile nel modulo parte da 80 millimetri di diametro. Di serie sono anche piastre quadrate con lato da 320 a 485 millimetri, oppure rotonde e/o verniciate a richiesta, con una piccola maggiorazione di prezzo. L’escursione telescopica del modulo va da 200 a 330 millimetri, mentre lo spessore del corpo cilindrico, comprensivo di coibentazione, è di 50 millimetri. Il modulo è facile da installare: è creato in base alle esigenze del cliente e si monta in 10 minuti. Inoltre, è certificato se associato ai sistemi fumari Eterinox Serie Matdp, il sistema camino a doppia parete metallico costituito da una superficie interna realizzata in S e t t e m b r e
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Pannello Termoisolante Sottocopertura
VENTILATO
IMPERMEABILE
RESISTENTE
RAPIDO ED ECONOMICO
TERMOISOLANTE
Risolvi con Fibrotek e Fibrotek Plus!
Fibrotek è il pannello termoisolante di Fibrotubi che abbina la coibentazione in poliuretano all’alluminio goffrato per garantire l’efficienza energetica degli edifici. Diversi i vantaggi: •
Ottima micro-ventilazione;
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Sostegno al manto di copertura tramite I correntini metallci;
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Barriera vapore;
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Impermeabilizzazione;
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Resistenza meccanica.
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Rapidità ed conomia di posa.
Disponibile anche Fibrotek Plus con doppio correntino che diminuisce costi in fissaggi e tempi d’installazione.
acciaio inox AisiI 316 L (1.4404) finitura Ba, sinonimo di durata e resistenza alla corrosione, che risolve tutti gli aspetti legati all’evacuazione dei prodotti della combustione sia nell’ambito civile che industriale. ELEVATA RESISTENZA Questa parete esterna in acciaio conferisce una elevata resistenza agli agenti atmosferici e può essere verniciata nei colori Ral (la scala di colori normalizzata usata principalmente nell’ambito delle vernici e dei rivestimenti). La coibentazione utilizzata è un pannello in lana di roccia costituito da fibre minerali che derivano dalla fusione di miscele basaltiche trattate con resine termoindurenti a base fenolica e additivate di emulsione antispolvero. Lo spessore utilizzato è di 25 millimetri, la densità nel pannello denominato coppella è di 90-100 chilogrammi per metro cubo. S e t t e m b r e
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Fibrotubi srl Via Provinciale Sud,5 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) T. +39 0522 956911 F. +39 0522 951606 fibrotubi@fibrotubi.it www.fibrotubi.com
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bioCasa P R O G E T TA R E
La nuova frontiera è il green design Impiego di prodotti ri-utilizzabili, riciclabili o persino biodegradabili. E, poi, salubrità (niente sostanze tossiche o pericolose), attenzione alla provenienza delle materie prime… Nell’edilizia si fa strada la nuova filosofia sostenibile di Valentina Anghinoni
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evoluzione in chiave ecologica tocca anche progettazione e design. La crisi ambientale globale, la rapida crescita della popolazione mondiale, la preoccupante diminuzione delle risorse naturali e della biodiversità hanno spinto, infatti, ad applicare su scala sempre più larga logiche eco-efficienti, ovvero attente a non degradare ulteriormente l’ambiente naturale, anche nell’ambito della progettazione. Ed ecco, allora, che entra in scena il design sostenibile, anche detto Enviromentally Sustainable Design o, più semplicemente, green design. È applicabile nel campo dell’architettura di ambienti e del paesaggio, nella pianificazione urbana, ma anche nell’interior design e nell’industria di settori come la moda, l’arredamento e, naturalmente, dei materiali per edilizia. Segni particolari? Impiego di materiali ri-utilizzabili, riciclabili o persino biodegradabili. Poi, la salubrità (sono bandite le sostanze tossiche o pericolose per le persone e l’ambiente), l’attenzione alla provenienza e alla prossimità delle materie prime e dei loro componenti e la progettazione per un ciclo di vita il più lungo possibile. A queste caratteristiche ne va aggiunta un’ultima, ma non per importanza: la presenza di materiale di provenienza dagli scarti di altre filiere, in modo da intaccare il meno possibile nuove materie prime.
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MATERIALI & ECOLOGIA Forse si può affermare che la creatività e l’innovazione abbiano trovato terreno fertile proprio nella ricerca di materiali alternativi, e molto spesso provenienti dai residui di produzione delle filiere più disparate. Ciò è possibile grazie allo sviluppo di nuove tecnologie di trasformazione, ma anche all’affermarsi di nuove collaborazioni tra gli attori provenienti dalle stesse filiere, che hanno permesso di attivare sinergie in grado di ridurre lo scarto per trasformarlo in valore, in perfetta sintonia con le logiche dell’economia circolare. Un esempio virtuoso è rappresentato dalla filiera italiana del legno: secondo FederlegnoArredo, nel nostro Paese il 95% del materiale è riciclato per produrre pannelli per i mobili, senza bisogno di consumare altra materia prima vergine. A differenza di quanto accade in altri Paesi, dove il legno post-consumo è prevalentemente bruciato per produrre energia, da noi esiste una filiera che coinvolge cittadini, Comuni, piccole e grandi aziende. In termini ambientali, ciò consente un risparmio nel consumo di Co2 pari a quasi 2 milioni di tonnellate all’anno, oltre ai vantaggi di matrice economica in un periodo caratterizzato dall’aumento del costo del legno per l’approvvigionamento delle materie prime. Anche gli scarti provenienti dall’industria agroalimentare possono trovare impiego in settori come l’edilizia: un esempio in questa direzione
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bioCasa
è Ricehouse, ormai una realtà consolidata in grado di fornire una famiglia di materiali 100% naturali per la bioedilizia, comprensivi di sottofondi, biomasse isolanti, malte e intonaci, che incorporano scarti agricoli della filiera del riso. ECONOMIA CIRCOLARE Da queste premesse appare evidente che il design sostenibile è, o dovrebbe essere, strettamente interconnesso alle logiche dell’economia circolare, ovvero quel sistema economico che mira a eliminare il concetto di rifiuto, fino a portarlo a coincidere a quello di risorsa. Ma perché è così importante? Secondo quanto emerge
dall’ultima edizione del Circolarity Gap Report, che traccia in modo quantitativo una mappa di come le emissioni di gas serra e le risorse materiali si muovono, a livello mondiale, attraverso la nostra economia, dall’estrazione fino alla fine del loro utilizzo, il trattamento e l’utilizzo dei materiali sono l’attività economica responsabile della maggior parte (70%) delle emissioni di gas serra. Non solo: sempre nello stesso report si legge che gli attuali impegni assunti dai diversi Stati portano a compiere il 15% dello sforzo per contenere i pericolosi cambiamenti del clima, mentre l’economia circolare ci aiuterebbe a percorrere il restante 85%. È necessario non soffermarsi soltanto sulle sfide del contenimento dei consumi di
UN SETTORE CON 34 MILA IMPRESE
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Anche secondo il Parlamento Europeo, che già nel 2009 ha emanato
imprese, rappresenta circa il 15,5% dell’intero sistema del design
la direttiva 2009/125/CE che fissa degli standard da rispettare in
comunitario, collocandosi saldamente al primo posto per numero
termini di efficienza energetica e di impatto ambientale, l’80%
di imprese, davanti a Germania e Francia.
dell’inquinamento ambientale e il 90% dei costi di produzione
Sempre a cura della fondazione Symbola, il rapporto GreenItaly 2020,
sono il risultato di decisioni prese nello stadio di progettazione del
che calcola in peso della green economy nel nostro Paese, riporta
prodotto. Da questa premessa, è facile interpretare la dichiarazione
che in Italia, i settori della raccolta differenziata a riciclo e l’industria
rilasciata da Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione
di preparazione al riciclo stanno acquisendo sempre maggior rilievo.
Symbola, in occasione del Salone Internazionale del Mobile di
Il primo concorre all’economia circolare con un fatturato di circa 6
Milano: «Il design può dare un senso alla transizione ecologica e
miliardi (su un totale di 11,2 miliardi dell’intera raccolta), un valore
alla società post-pandemica, riprogettando prodotti più durevoli,
aggiunto di 3,5 miliardi e con 73 mila addetti (su un totale di oltre
riparabili e riutilizzabili, che permettano a fine utilizzo di recuperare
100 mila addetti). L’industria di preparazione al riciclo, costituita da
la materia di cui sono fatti». Nel report Design Economy 2020,
quell’insieme di imprese che selezionano e qualificano rifiuti avviabili
redatto da Fondazione Symbola, Deloitte Private, Adi e Poli.design
al riciclo, predisponendo la «materia seconda» impiegata dalle
emerge come la progettazione sia un motore di innovazione
industrie di riciclo, presenta un fatturato di 18,7 miliardi di euro, un
e competitività per il nostro Paese: l’Italia, con quasi 34 mila
valore aggiunto di 2,5 miliardi di euro e circa 41 mila occupati.
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QFAST energia, i quali sono previsti in costante aumento, sia per l’aumento della popolazione, sia perché i miglioramenti tecnologici tendono ad aumentare l’efficienza delle risorse. Ciò significa, come ha sottolineato l’economista William Stanely Jevons, che la tecnologia favorisce paradossalmente la crescita del consumo delle risorse più performanti, anziché ridurlo. In sostanza, per avere un impatto reale sulla riduzione delle emissioni e per bilanciare il divario tra bisogni e prospettive di riduzione delle emissioni (Emission Gap) bisognerebbe aumentare la portata attuale dell’economia circolare mondiale dall’8,6% al 16,3% entro i prossimi dieci anni. GLI OSTACOLI L’economia circolare è al centro del Green Deal europeo e della nuova strategia industriale comunitaria e i processi innovativi che accompagnano questo cambiamento saranno messi alla prova proprio dal paradosso di Jevons, secondo quanto riporta uno studio di EEA (European Enviroment Agency, l’Agenzia Europea per l’Ambiente). Per esempio, per la trasformazione dell’economia secondo il modello circolare serviranno nuovi processi produttivi, nuovi modelli di business e anche una nuova cultura, che affondi le radici nella sharing economy, nel riciclo e nella riparazione. Riciclo, riparazione e riutilizzo potrebbero paradossalmente portare a un incremento nei consumi di materiale, piuttosto che in una diminuzione. Anche per questi motivi, la progettazione sostenibile avrà sempre più un ruolo cruciale, e sarà chiamata a trovare un equilibrio tra creatività e innovazione tecnologica, da una parte e la capacità di prevedere gli impatti delle stesse dall’altra, in un’ottica di lungimiranza e attenzione alle problematiche ambientali che, come sappiamo, non sono affatto circoscritte all’ambiente naturale ma anche strettamente correlate a economia e società. OLTRE LA SOSTENIBILITÀ Visto che ogni forma di progettazione deve far fronte a un bisogno, proseguendo nel dibattito sulla sostenibilità appare evidente che mitigare il nostro impatto sia assolutamente vitale ma, forse, non sufficiente per garantire un futuro auspicabile. Ecco che allora possiamo rivolgerci al Regenerative Design, un approccio progettuale più recente, che affonda le proprie radici teoriche nel lavoro di John T. Lyle, autore del libro Regenerative Design for Sustainable Development and Design for Human Ecosystems. Questo approccio si propone di innescare processi rigenerativi, di ripristino, rinnovamento e rivitalizzazione di un determinato contesto, attraverso la creazione di relazioni tra i bisogni della società e l’integrità della natura. Alla base del design rigenerativo vi sono concetti quali la responsabilità ambientale, l’equità sociale e la sostenibilità economica. Il Regenerative Design appare oggi come conseguenza dell’evoluzione del pensiero ambientale, ma soprattutto come una proposta culturale e scientifica ambiziosa, e implica più cambiamenti, a più livelli, in quasi tutti i settori e ambiti dei processi di trasformazione. Un suo tratto caratterizzante è il suo svilupparsi su una scala che parte dal singolo progetto fino alla creazione di una comunità, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse attraverso la condivisione dei diversi processi funzionali.
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IN ARRIVO 20 SMART HOME PER CHI HA I CAPELLI GRIGI
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econdo una ricerca della società inglese eMarketer, Facebook è un social network molto utilizzato dagli over 55. Facebook è utilizzato in Italia con regolarità da milioni di adulti, tra cui una forte percentuale di anziani. La ricerca sfata il mito secondo cui solo i millenial o quasi sono fruitori di tecnologia. Al contrario, anche se le preferenze d’uso possono essere differenti, le tecnologie fanno parte integrante della vita di chi ha i capelli grigi. E questo si riflette anche sul modo di costruire, concepire e attrezzare le unità residenziali di nuova costruzione. Non sorprende, per esempio, che Cdp Venture Capital (cioè la Cassa depositi e prestiti) e Generali abbiano siglato una partnership strategica per la realizzazione di strutture abitative hi tech e ultra-connesse dedicate alla popolazione più anziana. L’iniziativa si ispira ad alcuni modelli internazionali, con l’obiettivo di offrire uno stile di vita attivo e ricco di momenti di socialità, «che aiuti a mantenere il più a lungo possibile la pienezza di vita nelle migliori condizioni di salute, garantendo totale autonomia e indipendenza, in un contesto che assicura, laddove necessario, l’adeguata protezione in termini di supporto alla salute dei propri ospiti». Queste abitazioni saranno super tecnologiche, con servizi digitali integrati e soluzioni e-health, grazie all’utilizzo dell’internet delle cose, cioè di dispositivi come il condizionamento dell’aria, gli elettrodomestici e gli impianti di sicurezza che dialogano tra loro. Il progetto prevede la costruzione di 20 smart house con 2 mila appartamenti in tutto il territorio nazionale entro il 2030, in cui andranno ad abitare 2.500 persone. La piattaforma IoT prevista e studiata apposta per queste smart home, comprende una struttura di software e hardware integrati, che possano servire anche per assistenza e cura dei residenti, tutti i giorni e, ovviamente, 24 ore su 24. Le smart home saranno dotate di un sistema digitale per offrire a ogni inquilino protezione e assistenza, con il massimo livello di autonomia e riservatezza. Per esempio, un inquilino potrà contattare l’amministrazione, ricevere servizi di telemedicina, prenotare servizi nelle aree comuni, contattare la propria famiglia anche in modalità full digital.
di Giuseppe Rossi S e t t e m b r e
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digital house Termoregolazione
IL CALDO IN AUTOMATICO Arianext M Hybrid Universal Link trasforma ogni modello di caldaia (comprese le vecchie versioni a basamento) in un moderno impianto domotico per il riscaldamento efficiente. Si gestisce da remoto o attraverso gli assistenti vocali di Google e Amazon
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rogrammazione giornaliera o settimanale della temperatura, con la verifica dei consumi in tempo reale. Ma anche accensione dell’impianto di riscaldamento e temperatura di ogni stanza governati tramite gli assistenti virtuali di Google e Amazon. È quanto promette Arianext M Hybrid Universal Link, soluzione universale per trasformare ogni modello di caldaia (comprese le vecchie versioni a basamento) in un moderno impianto domotico per il riscaldamento efficiente. Lo propone Chaffoteaux, azienda del Gruppo Ariston Thermo. Il sistema Chaffoteaux, che è già predisposto per integrare un eventuale tetto fotovoltaico, è composto da una pompa di calore e da un energy manager, che sceglie di volta in volta il modo più efficiente ed economico per riscaldare casa con il minor consumo. In pratica, in base a temperatura esterna, costi del combustibile ed energia elettrica utilizzata (i parametri sono inseriti nel software) l’energy manager calcola automaticamente il rendimento di ogni generatore e attiva ogni volta la combinazione di funzionamento più conveniente. È però la pompa
Arianext M Hybrid Universal Link, soluzione universale per trasformare ogni modello di caldaia (comprese le vecchie versioni a basamento) in un moderno impianto domotico per il riscaldamento efficiente
di calore ad assicurare quasi per intero il fabbisogno energetico di un’abitazione media per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda, con un rendimento superiore al 300%. CONSUMI SOTTO LA LENTE Da remoto, inoltre, l’app ChaffoLink permette di impostare e gestire la programmazione giornaliera o settimanale della temperatura, verificando i consumi in tempo reale, mentre in casa la gestione può essere delegata agli assistenti virtuali di Google e Amazon (Alexa). Tra l’altro, Arianext M Hybrid Universal Link accede all’incentivo fiscale Conto Termico, previsto dal Gse, che accorcia i tempi di recupero dell’investimento. In alternativa, è possibile usufruire delle detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni edilizie o del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica. Un ulteriore, importante vantaggio è la possibilità di ottenere lo sconto immediato in fattura, proposto da tutti i professionisti Chaffoteaux a chi vuole ristrutturare casa per trasformare il vecchio impianto in un sistema smart.
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ARRIVA IL CEMENTO CHE RICARICA LE E-AUTO La guida autonoma delle auto fa passi in avanti. E aumentano le sperimentazioni: il Dipartimento dei trasporti dell’Indiana (Stato degli Usa), la Purdue University e la startup tedesca Magment hanno annunciato di stare testando il primo segmento al mondo di autostrada pavimentata con un nuovo «cemento conduttivo». Il progetto sfrutta un innovativo cemento magnetizzabile, che consente agli utenti dell’autostrada di ricaricare wireless i veicoli elettrici durante la guida. Secondo Magment, il prodotto è in grado di offrire una ricarica wireless da record, con una efficienza fino al 95%. Il sistema, nel progetto, può essere integrato in tradizionali infrastrutture stradali, dato che è robusto e a prova di atti vandalici. Sono previste tre fasi di sperimentazione. Le prime due sono fasi di test e analisi per l’ottimizzazione della pavimentazione, la terza sarà il vero test su un quarto di miglio (circa 200 metri), dove gli ingegneri testeranno la possibilità di sfruttare l’innovativo calcestruzzo verificando il funzionamento anche di veicoli ad alta potenza (200 kilowatt e oltre).
HIGH TECH LE NECESSITÀ DELLO SMART WORKING
Lo smart working rimarrà, in parte, nell’organizzazione del lavoro di molte imprese. Ma la produttività dei lavoratori da remoto può essere compromessa da una serie di problemi: il 42% di chi lavora da casa per la mancanza di apparecchiature o tecnologie adeguate, per il 60% per la mancanza di interazione con gli altri. Sono i risultati di una ricerca condotta da Epson su un campione di persone che ha lavorato da casa nei primi mesi del 2021 in 11 Paesi europei. Tra gli altri ostacoli, ci sono l’incapacità di portare a termine determinati compiti per il 45% degli intervistati, e le condizioni generali di lavoro (44%). E il 45% dichiara che la propria motivazione diminuirà se non vi saranno ulteriori miglioramenti nel futuro del lavoro da remoto. La stessa percentuale (45%), infine, afferma di non essere soddisfatta del supporto fornito dal proprio datore di lavoro. Insomma, non basta lasciare a casa i dipendenti, ma bisogna che abbiano gli strumenti giusti per poter lavorare: il 38% ha bisogno di una sedia nuova o migliore, il 35% di un monitor più performante, il 26% dichiara di aver bisogno di una nuova stampante e il 37% di più materiale di consumo (inchiostro e toner).
GUIDA AUTONOMA NEL CAOS DI NEW YORK Mobileye, azienda del gruppo Intel specializzata in chip per la computer vision destinati
ai veicoli a guida autonoma, ha cominciato a testare veicoli con questo tipo di tecnologia. La notizia non sarebbe sorprendente se non fosse che il luogo prescelto per la sperimentazione è New York, una delle città con maggiore traffico. Mobileye al momento testa due veicoli a guida autonoma nella Grande Mela, ma nei prossimi mesi arriveranno a sette. New York è un cantiere continuo, un con lavori edili, pedoni, ciclisti, auto parcheggiate in doppia e a volte anche tripla-fila, che rendono difficile il funzionamento di qualsiasi tecnologia di guida autonoma. Per questo, tra le norme previste per la città c’è l’obbligo per il conducente di veicoli a guida autonoma a tenere le mani sul volante e il pagamento di una scorta della polizia in qualunque momento di test. Ma Mobileye ha ottenuto dallo Stato il permesso a effettuare prove sulla rete stradale pubblica, unica azienda del settore con questo tipo di chance.
UN VERO BOOM DEI SOLDI DIGITALI C’è un aspetto della tecnologia che interessa di vicino il commercio: le criptovalute, come bitcoin, ethereum e tante altre. Nel mondo, oltre 221 milioni di persone sono attualmente in possesso di criptovalute, cioè soldi esclusivamente digitali e non emessi da alcuno Stato. Il volume è più che raddoppiato nella prima metà dell’anno, secondo lo studio Measuring Global Crypto Users condotto da Crypto.com. La crescita più veloce è stata registrata nel periodo compreso tra febbraio e maggio, passando in un trimestre da 106 a 203 milioni. YO U T R A D E
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