Fondamentale dicembre 2021

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IL MICROSCOPIO

Diverse le età, diversi i problemi za. Tali alterazioni spesso diventano un target terapeutico, permettendo lo sviluppo di nuovi farmaci, e stiamo imparando a manipolare il sistema immunitario con diversi approcci di immunoterapia, ma sappiamo anche che nessun trattamento, inclusi quelli più innovativi, è privo di effetti collaterali da valutare con attenzione. Questi concetti introducono un ulteriore elemento di riflessione, cioè la necessità di distinguere tra i pazienti oncologici: bambini e adolescenti, adulti e anziani. I tumori che insorgono nell’infanzia e adolescenza sono rari, ma è proprio la loro rarità a rappresentare un problema. Fortunatamente in Italia esiste un’ottima rete di collaborazione clinica e di ricerca sui tumori rari, e i tumori infantili più comuni, quali le leucemie acute, rispondono in genere in modo eccellente alle cure. Permane però una quota minoritaria di casi in cui l’andamento clinico e/o la resistenza alle terapie costituiscono un ostacolo che la ricerca è attivamente impegnata a superare. Questo vale a maggior ragione per altri tumori rari, quali quelli cerebrali, per cui le conoscenze sono ancora troppo limitate. A questi temi di ricerca si aggiunge la necessità di studiare le conseguenze a lungo termine della malattia e del suo trattamento. Per quanto riguarda gli adulti,

occorre sottolineare due aspetti. Il primo è l’utilità degli screening per una diagnosi precoce. La malattia tumorale diagnosticata tardivamente, spesso ormai metastatica, continua a essere un problema difficile da risolvere e per il quale la ricerca ha ancora molto da indagare. Il secondo è l’importanza degli studi clinici che garantiscono l’accesso a nuovi farmaci e a protocolli di terapia validati a livello internazionale. In questo contesto stanno diventando sempre più rilevanti gli studi clinici basati sulle scoperte della ricerca biologica di laboratorio. Un problema di vasta portata è rappresentato dagli anziani. Occorre considerare sia il progressivo invecchiamento della popolazione, sia il fatto che il 25 per cento circa dei pazienti con i più comuni tipi di cancro ha superato i 75 anni di età. Come recentemente riportato dal New England Journal of Medicine gli anziani sono spesso esclusi dagli studi clinici e da protocolli di trattamento potenzialmente efficaci, il che riduce l’accesso alle cure migliori di una larga parte della popolazione. L’approccio terapeutico deve tener conto della frequente presenza di patologie concomitanti che limitano o impediscono l’uso di determinati farmaci. Diventano quindi importanti sia la ricerca indirizzata a nuovi medicinali meno tossici, sia gli studi sulla fisiopatologia del cancro nell’anziano per sviluppare studi clinici ritagliati su misura. AIRC è profondamente convinta che la ricerca sia la strada maestra per superare le difficoltà elencate ed è consapevole che curare un paziente oncologico non significa soltanto offrire le migliori e più moderne terapie che nascono dalla ricerca, ma anche adattare la terapia alla situazione globale del paziente e considerare l’importanza della qualità di vita.

Ogni età ha bisogno di una cura personalizzata

FEDERICO CALIGARIS CAPPIO Direttore scientifico AIRC

I

problemi che i pazienti oncologici devono affrontare sono diversi non solo a seconda della specifica malattia, ma anche in base all’età di insorgenza della stessa. Per tutti i pazienti vale la regola che, grazie alla ricerca, le anomalie geniche predittive dello sviluppo e dell’evoluzione di numerosi tumori sono ormai definibili con accuratez30 | FONDAMENTALE | DICEMBRE 2021


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Fondamentale dicembre 2021 by Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro - Issuu