BUONE NOTIZIE
Il 27 maggio 2015 il Nebraska ha abolito per legge la pena di morte. Il Nebraska diventa così il 19° stato degli Stati Uniti abolizionista. Tuttavia in altri 8 stati esiste una moratoria che porta gli stati in cui non si eseguono pene di morte a 27. A questi vanno aggiunti il territorio di Porto Rico (non ancora stato, ma un referendum lo ha previsto) ed il Distretto di Columbia, ossia la Capitale Washington. Gli stati mantenitori restano quindi 23. Le leggi federali prevedono per alcuni reati federali la pena di morte, eseguibile anche nei confronti di cittadini residenti in stati in cui la pena di morte è stata abolita.
In Arizona (USA), dopo 23 anni passati nel braccio della morte, il 22 marzo 2015 è stata giudicata innocente e liberata Debra Milke. Era stata condannata per aver commissionato l’omicidio del figlio, sulla base delle dichiarazioni dell’agente di polizia Armando Saldate. L’agente aveva dichiarato che la donna aveva confessato a lui di essere stata la mandante dell’omicidio, tuttavia alla confessione non avevano assistito testimoni né esisteva una registrazione. L’agente Saldate è stato accusato 23
di corruzione per aver mentito ai giudici in quattro processi.
pena sia commutata in ergastolo, pena ulteriormente riducibile.
In Alabama (USA), dopo 30 anni passati nel braccio della morte, il 3 aprile 2015 è stato giudicato innocente e liberato Anthony Ray Hinton.
In Mississippi (USA) il 4 maggio 2015, dopo oltre 20 anni nel braccio della morte, Willie Manning ha avuto concessa dalla Corte Suprema dello Stato la sospensione della pena di morte comminata per un duplice omicidio avvenuto nel 1992.
Era stato condannato a morte nel 1985 per duplice omicidio, sulla base di una prova indiziaria: che la pistola trovata in casa della madre fosse l’arma del delitto. Solo recentemente è stato provato che i proiettili ritrovati sulla scena del crimine non potevano essere messi in relazione con la pistola di Hinton.
Nello Zimbabwe, il 14 aprile 2015 la Corte Suprema ha commutato la pena di morte di Bmuvai Machena in una condanna a 20 anni di carcere, dopo 11 anni passati nel braccio della morte. Nel 2002 Machena aveva accoltellato a morte un parente dopo aver accusato lui ed il figlio di far pascolare il bestiame nel suo campo di cotone. La pena è stata commutata essendo stato derubricato l’omicidio da volontario a preterintenzionale.
In Cina il 24 aprile 2015 un tribunale ha sospeso la condanna a morte di Li Yan. La donna nel novembre del 2010 aveva ucciso il marito dopo aver subito per anni le sue violenze. La condanna a morte è stata sospesa essendo state accolte come circostanze attenuanti le violenze subite dalla donna. La sospensione della pena di morte implica la possibilità, dopo due anni di buona condotta, che la
La decisione è stata presa dopo che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva inviato alcune lettere con cui esprimeva dei dubbi sulle testimonianze di alcuni esperti dell’FBI sul caso.
In Nigeria, il 28 maggio 2015, il Governatore dello Stato del Delta, ha concesso la grazia a Moses Akatugba, insieme ad altri condannati a morte. Del caso si era attivamente interessata Amnesty International, raccogliendo oltre 500.000 firme di richiesta della grazia. Moses, che si era sempre dichiarato innocente, era stato condannato nel 2005, quando aveva 16 anni, con l’accusa di rapina a mano armata.
In Pakistan il 9 giugno 2015 è stata sospesa l’esecuzione di Shafqat Hussain, dopo 11 anni nel braccio della morte per la condanna relativa all’uccisione di un bambino di 7 anni quando lui ne aveva 14, nel 2004. Anziché da un tribunale per i minori, Hussain era stato processato da un tribunale speciale antiterrorismo. Inoltre la sua difesa ha sostenuto che egli sia stato torturato dalla polizia.
LUGLIO 2015 N. 3 / A.1 - Voci