Voci - Numero 3 Anno 1 - Amnesty International in Sicilia

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Attualità

AZERBAIJAN: VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI E GIOCHI EUROPEI di Giuseppe Provenza

importante gasdotto in costruzione che porterà nuova ricchezza al paese.

L’Azerbaijan – un paese di quasi dieci milioni di abitanti, con popolazione a maggioranza musulmana sciita – faceva parte dell’impero russo. Dopo il crollo di questo fu per breve tempo indipendente (1918-1920). Successivamente fu incorporato nell’Unione Sovietica per settanta anni. In seguito alla fine dell’Unione Sovietica, nel 1991, divenne indipendente. L’Azerbaigian non ha ancora risolto il suo antico conflitto con l’Armenia per il Nagorno-Karabakh, una regione prevalentemente armena situata all’interno del territorio azero. La contesa, di antica data, si intensificò dopo che entrambi i paesi conseguirono l’indipendenza dall’Unione Sovietica, in seguito a cui il Nagorno-Karabakh proclamò la propria indipendenza. Ciò provocò la reazione dell’Azerbaijan e l’inizio del conflitto nel gennaio del 1992 che si protrasse fino al cessate il fuoco del maggio 1994.

Dal punto di vista politico, l’Azerbaijan è una repubblica. Presidente è dal 2003  Ilham Aliyev, che, con referendum del 2009, ha fatto abolire i limiti del mandato presidenziale, divenendo, in pratica, presidente a vita ed instaurando nel paese un regime comunemente considerato, a livello internazionale, “autoritario”. Va notato che, in occasione dell’elezione di Aliyev nel 2003, l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) considerò quelle elezioni presidenziali “Non corrispondenti agli standard internazionali”, espressione diplomatica, ma comunque eloquente. In Parlamento ha la maggioranza dei seggi (71 su 125) il partito YAP, di cui Ilham Aliyev è presidente (molto indicativo che il Presidente della Repubblica sia anche presidente di un partito politico !). Particolarmente grave è la condizione in cui sono costretti ad operare gli oppositori politici per i quali il rischio del carcere è costantemente  incombente, come chiaramente evidenziato da Amnesty International nel rapporto “AZERBAIJAN: I GIOCHI DELLA REPRESSIONE”, pubblicato alla vigilia dell’apertura dei primi GIOCHI EUROPEI, una sorta di Olimpiadi del Continente.

Da quella data formalmente lo stato di belligeranza fra Azerbaijan da una parte e Nagorno-Karabakh ed Armenia dall’altra, non è mai cessato, ed il NagornoKarabakh mantiene una sostanziale indipendenza, pur non essendo stato riconosciuto a livello internazionale. Dal punto di vista economico l’Azerbaijan attraversa un periodo chiaramente positivo. Il tasso di crescita del 2014 è stato del 4,5% mentre nel 2013 era stato del 5,8%, anche se va tenuto conto che il paese partiva da un PIL pro-capite non molto elevato. Il PIL pro-capite del 2014 è stato infatti di $ 17.900 (per un confronto, nel 2014 il PIL pro-capite in Italia è stato di $ 34.500). La forte crescita economica dell’Azerbaijan è attribuibile al grande sviluppo delle esportazioni di petrolio e gas, di cui il paese è ricco. Dall’Azerbaijan partono infatti diversi oleodotti a cui va aggiunto un

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LUGLIO 2015 N. 3 / A.1 - Voci


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