Voci - Numero 4 Anno 3 - Amnesty International in Sicilia

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Editoriale

IL CORAGGIO DI ESSERE IL CAMBIAMENTO di Chiara Di Maria

Ph.: Amnesty International

“Dove iniziano i diritti umani universali? In piccoli posti vicino casa, così vicini e così piccoli che essi non possono essere visti in nessuna mappa del mondo. Ma essi sono il mondo di ogni singola persona; il quartiere dove si vive, la scuola frequentata, la fabbrica, fattoria o ufficio dove si lavora. Questi sono i posti in cui ogni uomo, donna o bambino cercano uguale giustizia, uguali opportunità, eguale dignità senza discriminazioni. Se questi diritti non hanno significato lì, hanno poco significato da altre parti. In assenza di interventi organizzati di cittadini per sostenere chi è vicino alla loro casa, guarderemo invano al progresso nel mondo più vasto. Quindi noi crediamo che il destino dei diritti è nelle mani di tutti i cittadini in tutte le nostre comunità” (27 Marzo 1958, Eleanor Roosvelt, In Your Hands). Con queste parole, quasi 68 anni fa, Eleanor Roosvelt, attivista per i diritti umani, riconosceva il fondamentale ruolo di ogni singolo individuo nella lotta contro le violazioni dei diritti umani, la tutela dei quali comincia con l’impegno, la dedizione e il rispetto nei confronti degli indifesi a noi più vicini. Viene data una lettura moderna del ruolo della società civile nella lotta per il rispetto dei diritti fondamentali: si esorta ogni uomo, donna o bambino ad essere coraggiosi, per prendere parte attiva al processo di cambiamento nel mondo. Tale ruolo ottiene un formale riconoscimento internazionale nel 1998 con l’adozione della Dichiarazione sugli/sulle HRD (Human Rigths Defenders), ovvero la dichiarazione sul diritto

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e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti, approvata all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il documento, infatti, riconosce l’importanza insita negli attori della società per la difesa dei principi che sostengono i diritti umani. Attribuisce in modo cruciale agli stati la responsabilità di introdurre e rispettare tutte le sue disposizioni, in particolare il dovere di proteggere coloro che difendono i diritti dai danni conseguenti alla loro attività. In linea con la Dichiarazione degli/delle Hrd e altre norme internazionali, dunque, Amnesty International considera Hrd chi, a livello individuale o associandosi ad altre persone, agisce in difesa o a favore dei diritti umani a livello locale, nazionale, regionale o internazionale, senza ricorrere o propugnare odio, discriminazione o violenza. Ormai sono passati quasi 20 anni dalla Dichiarazione degli/delle Hrd e i governi si sono rivelati inadempienti circa l’impegno assunto di appoggiare coloro che difendono i diritti umani e a consentire loro di operare senza ostacoli né paura di ritorsioni. Le parole di quella Dichiarazione, infatti, appaiono oggi ampiamente screditate dall’attacco posto in essere dai governi, gruppi armati e aziende al diritto di fendere i diritti umani. Aumentano ogni giorno i luoghi in cui chi ha il coraggio di schierarsi a favore dei diritti umani finisce NOVEMBRE 2017 N. 4 / A.3 - Voci


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