EDITORIALE “Non è il critico che conta, né l’individuo che fa notare come l’uomo forte inciampa e come chi compie delle azioni avrebbe potuto fare diversamente. Il rispetto va alla persona che si trova nell’arena, il cui volto è sporco di polvere, sangue e sudore, che lotta coraggiosamente, che sbaglia, che fallisce ancora, e ancora, e ancora. E che, alla fine, non conosce solo il trionfo dei grandi successi ma, quando fallisce, lo fa osando in grande”. (Theodore Roosevelt)
Esperienze. Oggi, più che mai, sono il frutto di lavoro da tenere da parte e mettere in atto, in un contesto di rinnovamento, ma dove il know how rappresenta comunque la parte più importante dell’azienda, rappresenta la storia. Gli eventi inattesi, di un passato recente, stanno costringendo le aziende a cambiare strategia e a ripensare il loro approccio con i consumatori prima e più rapidamente di quanto si immaginasse e l’essersi affidati in maniera così capillare a soluzioni digitali per soddisfare le esigenze dei clienti in lockdown per la pandemia ha sicuramente spianato la strada all’adozione di tecnologie ancora più innovative. Esperienza e tecnologia: questi i due elementi della nostra prossima sfida “AZ Franchising Experience” che ha l’obiettivo di raccontare l’esperienza dell’affiliazione per far conoscere e provare ai nostri ascoltatori, le emozioni di chi le proprie esperienze le ha vissute in prima persona. “AZ Franchising Experience”, in programma il 29 e 30 settembre, è un evento online, con una serie di iniziative create per offrire opportunità di business ai partecipanti e di visibilità, lead generation e networking alle aziende. Il nostro focus, attraverso l’evento, si sposta dal “noi” al “voi”. Chi decide di affiliarsi decide di vivere le proprie esperienze condividendole con il proprio brand, con la Casa Madre. L’affiliato è protagonista di tutta la catena del franchising, acquista il suo negozio, e prova la prima esperienza ed emozione, come chi per la prima volta acquista un oggetto importante della sua vita, pensiamo alla prima macchina. L’affiliato diventa artefice del suo futuro e vive sulla propria pelle le proprie esperienze e AZ Franchising che di esperienze ne ha vissute, proprio sulla pelle, mette il proprio know how al servizio dei franchisor, dei franchisee, di imprenditori, di potenziali affiliati e di tutti coloro che fanno parte, o che nel futuro desiderano far parte, del tessuto imprenditoriale. Il cambiamento dei nostri comportamenti, valori e priorità si sta ripercuotendo su tutte le aree del business. Riteniamo che questa sia un’opportunità irripetibile per reinventare modelli di business, servizi e prodotti in base a nuove definizioni del valore. È probabile che a emergere saranno le aziende che abbracceranno la visione a lungo termine che hanno a cuore le persone e le cause che contano per le persone creando emozioni ed esperienze.
Fabio Pasquali Direttore responsabile
Agosto/Settembre 2020
FOCUS
TECH RETAIL
16
L’affiliato: l’alter ego dell’affiliante
62
L’Italia che non si ferma
NEW CONCEPT
66
Pochi prodotti in vendita perchè i clienti devono acquistare nei negozi dei retailer autorizzati
COMUNICAZIONE
LA PROPOSTA
26
“Il progetto franchising Primigi non si arresta, sceglie Bergamo per la ripartenza”
28
Il nuovo e-commerce firmato NaturHouse
30
Aprire Piazza Italia: un sogno realizzato
32
Mara Desideri: convenienza e alta qualità
34
EasyCassa risponde perfettamente alle esigenze dei retailer italiani
NUOVE STRATEGIE
36 Per vendere di più devi rendere la tua offerta non confrontabile FORMAZIONE
70 Il protagonismo della comunicazione digitale
FINANZA & LEGALE
74
Affitto di azienda e franchising: attenzione alle distanze
OCCHIO ALLA LEGGE
78
Il contratto di franchising e le proprietà intellettuali
NOTE LEGALI
84
La tutelabilità del concept store come opera creativa
46 Un modo diverso di essere intelligenti
RUBRICHE
MARKETING
2
52
La difficoltà di promuoversi sui social
MARKETING & CONSUMI
56
La scelta giusta della location fa aumentare il fatturato
FINANZIAMENTI
58
Le principali misure per supportare e rilanciare la ripresa economica e sociale del Paese
4
New entry
6
News
14
News comunicazione
40
Le schede
86
Segnalibro
90
Appunti retail
92
Up&Down
OLTRE 400 PUNTI VENDITA NEL MONDO
INVESTI NEL BUSINESS. VESTI IL SUCCESSO. AFFILIATI ALLA PIU’ GRANDE CATENA ITALIANA DI CALZATURE, BORSE E ACCESSORI FASHION PER DONNA CENTINAIA DI PRODOTTI RIASSORTITI SETTIMANALMENTE OGNI COLLEZIONE E’ COMPOSTA DA CENTINAIA DI REFERENZE RIASSORTITE SETTIMANALMENTE IN BASE AL VENDUTO. I COSTI DI CONSEGNA/RITIRO DEI PRODOTTI PRESSO IL PUNTO VENDITA SONO A CARICO DI PRIMADONNA. MARGINE GARANTITO NESSUNA ROYALTY O QUOTA D’INGRESSO È RICHIESTA. IL MARGINE GARANTITO È FISSO E COSTANTE TUTTO L’ANNO ANCHE DURANTE IL PERIODO DI SALDI O DI PARTICOLARI PROMOZIONI. PRIMADONNA ACADEMY UNA VERA SCUOLA PENSATA E GESTITA PER TRASFERIRE, MEDIANTE CORSI DI FORMAZIONE OBBLIGATORI PER IL PARTNER ED IL SUO PERSONALE DI VENDITA, LE PRATICHE E LE CONOSCENZE COMMERCIALI INDISPENSABILI PER AVERE SUCCESSO. ASSISTENZA CONTINUA L’ASSISTENZA AL PARTNER INIZIA DALLA FASE DI SCELTA DELLA LOCATION E CONTINUA NELLE FASI DI PREAPERTURA ED APERTURA RESTANDO COSTANTE GRAZIE A VISITE PERIODICHE. FORMULA CONTO VENDITA NESSUNA PREOCCUPAZIONE DI RIMANENZE! LA MERCE RESTA DI PROPRIETÀ DI PRIMADONNA SINO ALLA VENDITA AL CLIENTE FINALE. IL PARTNER PAGA SOLO LA MERCE EFFETTIVAMENTE VENDUTA RIDUCENDO AL MINIMO IL RISCHIO D’IMPRESA, ANCHE IN PERIODO DI SALDI E PROMOZIONI.
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BURGER KING LANCIA I NUOVI SUMMER KING CON POMODORI AL FORNO In vista dell’estate Burger King® presenta Summer King e Summer Chicken King, i nuovi panini in limited edition, preparati con gustosi pomodori 100% italiani Saclà. Nei Summer King il gusto unico della carne alla griglia di Burger King® incontra il sapore aromatico e profumato dei pomodori al forno, siglando una nuova ricetta sfiziosa che è disponibile nei ristoranti Burger King® in Italia da giugno. Per la preparazione della nuova specialità, Burger King® impiegherà 12 tonnellate di pomodori provenienti rigorosamente da filiera italiana.
FRANCESCO PUGLIESE NUOVO PRESIDENTE DI GS1 ITALY
Francesco Pugliese
Francesco Pugliese ha assunto l’incarico di Presidente di GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo che condividono soluzioni e servizi per migliorare la visibilità dei prodotti, gli scambi di informazioni tra le imprese, i processi aziendali, la filiera del largo consumo e i rapporti con i consumatori. Francesco Pugliese è amministratore delegato di Conad, in cui lavora dal 2004. Manager di primo piano nel settore alimentare e della distribuzione, è stato direttore generale Europa di Barilla e amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Yomo. Nel maggio 2019 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica.
IL NUOVO PORTALE DI E-COMMERCE DIGITALE DI RISPARMIO CASA Il particolare momento storico ha trasformato le abitudini dei consumatori e ha reso evidente più che mai l’importanza del digitale e le sue enormi potenzialità. Un processo di evoluzione accelerato che ha coinvolto tutti i settori, soprattutto la GDO. E proprio per rispondere alle nuove esigenze di consumo Risparmio Casa, la catena dedicata ai prodotti per la cura della casa e della persona con oltre 100 punti vendita sul territorio nazionale, dopo aver intrapreso già dal 2019 una profonda trasformazione in ambito digital, annuncia il lancio del portale di e-commerce (shop. risparmiocasa.com). La nuova piattaforma offrirà agli utenti un’esperienza d’acquisto unica con servizi full-digital, come un chat-bot virtuale per l’automazione del servizio clienti e la sottoscrizione della nuova Card Digitale, adatta anche al canale fisico. I consumatori potranno acquistare oltre 4000 prodotti.
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COOP ALLEANZA 3.0: PIERMARIO MOCCHI NUOVO DIRETTORE GENERALE RETAIL Dopo la chiusura del bilancio 2019 con il raggiungimento di tutti gli obbiettivi, il sostanziale dimezzamento delle perdite, e la conferma della bontà del percorso avviato data dai risultati dei primi mesi del 2020, Paolo Alemagna lascia l’incarico di Direttore Generale Retail di Coop Alleanza 3.0 per motivi strettamente personali. Una decisione maturata da alcuni mesi e gestita con uno spirito di massima collaborazione con il Presidente e tutto il Consiglio di Amministrazione di Coop Alleanza 3.0. L’incarico di Direttore Generale Retail verrà ricoperto da Piermario Mocchi che vanta una lunga esperienza maturata in ambito retail avendo ricoperto rilevanti incarichi in GS, Carrefour, successivamente in Prenatal Italia e Grecia e dal 2018 Direttore Generale del Gruppo MD.
LOCALE BY SUPERMERCATO24: LA NUOVA VETRINA ONLINE PER I NEGOZI DI QUARTIERE La pandemia di Coronavirus ha trasformato il mondo del retail che, per andare incontro alle mutate abitudini dei consumatori, ha visto accelerare il processo di digitalizzazione del comparto. Per rendere le opportunità di crescita offerte dal canale virtuale facilmente accessibili anche ai piccoli esercenti, Supermercato24, il marketplace della spesa online, ha lanciato Locale by Supermercato24, una nuova piattaforma dedicata al commercio di prossimità. Locale by Supermercato24, accessibile al sito https://locale.supermercato24.it/, è una vetrina virtuale gratuita in cui i commercianti - ad oggi circa 250 in più di 300 città - presentano la propria attività ed espongono i propri prodotti, accompagnati dal prezzo e dalle modalità di pagamento previste.
STEFANIA RADOCCIA MED OPERATIONS LEADER DI EY ITALIA Stefania Radoccia, attuale Managing Partner dell’area Tax & Law di EY in Italia, assume anche il ruolo di Med Regional Accounts Leader. Stefania è entrata a far parte di EY come associate nel 2009, è specializzata in diritto del lavoro e sindacale e vanta una consolidata esperienza nei settori: servizi pubblici, alimentare, moda, informatica, assicurazioni, trasporti e life science. Una delle prime donne in Italia al vertice di una law firm, coordina oltre 700 professionisti e sotto la sua guida l’area legale e fiscale di EY ha segnato una crescita a doppia cifra e ampliato significativamente i settori di intervento. Nel nuovo ruolo Stefania, si occuperà di definire e implementare le strategie di sviluppo del business di EY in Italia, Spagna e Portogallo.
Stefania Radoccia
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News. NAU! TRIPLETTA DI APERTURE ALLA RIPARTENZA
PIZZA HUT CHIUDE MA NON PER IL CORONAVIRUS
NAU! riprende le fila della sua espansione italiana ed estera dopo la pausa legata al lockdown. Un segnale forte quello del brand, un segnale di ripartenza e di concretezza, grazie alle aperture di due nuovi negozi nel cuore pulsante del centro storico di Prato, in via Garibaldi e di Catania, in Via Etnea. Oltre alle due aperture italiane arriva anche l’apertura di un corner a Formentera, dove il brand, ospitato all’interno di Labtique, venderà le sue collezioni sole. NAU! guarda dunque al futuro e lo fa con grande spinta, “Prato, Catania e Formentera sono le prime di molte nuove aperture già in programma per questo secondo semestre dell’anno” dichiara Fabrizio – Presidente NAU! – Questi sono giorni speciali, sono i giorni che danno il via ad una nuova partenza”.
Il coronavirus non c’entra, perché le vendite durante il lockdown erano aumentate grazie al delivery. Ciononostante, Npc International ha presentato la richiesta per il ricorso al Chapter 11 della legge fallimentare statunitense, che apre alle imprese in dissesto finanziario la possibilità di ristrutturare. La società gestisce oltre 1.200 punti vendita di Pizza Hut e quasi 400 ristoranti della catena Wendy’s. Alla base dello stato di crisi non è dunque la situazione attuale della ristorazione, bensì le flessioni accumulate in passato, che hanno fatto accumulare a Npc circa 1 miliardo di dollari di debito. Il marchio Pizza Hut appartiene a Yum!, uno dei gruppi leader del fast food statunitense, proprietario anche di Kfc, Taco Bell e The Habit Burger Grill. Il dissesto del licenziatario Npc non comporta dunque alcun rischio per il marchio e per la casa madre.
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Manuel Saraceno, chef di GialloZafferano e Raffaele Bellini, chef di McDonald’s
MCDONALD’S E GIALLOZAFFERANO DI NUOVO INSIEME Ancora più Italia, da McDonald’s: anche quest’anno al via in tutti i ristoranti le McChicken Variation, i panini con 100% petto di pollo italiano nati dall’incontro tra l’esperienza della cucina italiana di GialloZafferano e il gusto inconfondibile di McDonald’s. Le due nuove ricette, create a quattro mani da GialloZafferano e McDonald’s, confermano il ruolo di quest’ultima come partner del sistema agroalimentare italiano. Per realizzarle infatti sono stati acquistati, da fornitori italiani, 28 tonnellate di peperoni, 17 tonnellate di pomodori gialli, 17 tonnellate di scamorza affumicata – per un totale di 1.700.000 litri di latte italiano –, 44 tonnellate di bacon da pancetta italiana, 2 tonnellate di Aceto Balsamico di Modena IGP e 170 tonnellate di petto di pollo italiano.
VITESICURE IN FORTE CRESCITA GRAZIE AI CANALI FACILE.IT E SEGUGIO.IT viteSicure, la prima insurtech italiana retail dedicata al ramo vita, ha siglato un importante accordo con Facile.it e Segugio.it per la distribuzione delle proprie polizze attraverso i due importanti canali. L’offerta di viteSicure, quindi, oggi compare tra le 4 assicurazioni sulla vita presenti sui principali comparatori italiani e contribuisce allo sviluppo del canale on-line di questo mercato. L’offerta di viteSicure sui due comparatori si caratterizza per l’orientamento verso un pubblico più giovane, traducendosi in una tariffa più conveniente per le giovani famiglie (tipicamente quelle formate dai Millenial) e un’età massima per la sottoscrizione del contratto di 60 anni. È l’unica acquistabile completamente online, non prevedendo firme, visite mediche o scambi di documenti.
Alessandro Turra, Chief Marketing Officer e Founder di viteSicure
24MAX SEGNA UN AUMENTO DELLE PRATICHE DI MUTUI, ANCHE DURANTE IL LOCKDOWN
MONDADORI STORE: DIECI NUOVE LIBRERIE IN FRANCHISING Mondadori Store, il più esteso network di librerie in Italia, rafforza la propria rete di punti vendita in franchising. Dieci store apriranno le porte questa estate, incrementando in Campania, Puglia, Lazio, Sicilia e Marche la proposta unica di libri, consigli sulla lettura, attività ed eventi con personaggi del mondo letteratura, della musica e dello spettacolo che contraddistingue le librerie Mondadori Store. “In questi mesi i nostri librai hanno lavorato con passione per continuare a garantire alle famiglie italiane la possibilità di accedere alla nostra offerta editoriale, confermando ancora una volta il ruolo di presidio socio-culturale delle librerie. Oggi il nostro impegno a favore della diffusione del libro e della lettura diventa ancora più concreto grazie a nuovi imprenditori che hanno scelto di essere parte del network Mondadori Store”. Ha dichiarato Carmine Perna, Amministratore Delegato di Mondadori Retail.
Crescita a doppia cifra per 24MAX, società di mediazione creditizia del Gruppo Re/Max; un risultato nettamente in controtendenza rispetto all’andamento generale del mercato. Durante il lockdown, infatti, 24MAX ha continuato ad operare ininterrottamente mettendo a segno un incremento del volume di mutui erogati per il bimestre marzo-aprile pari al 17,5% rispetto ai primi due mesi del 2020. In aumento anche la raccolta di nuovi mutui, che nello stesso periodo segna un +4,2%, pari a 180 pratiche elaborate durante il periodo di massima emergenza. Dati che risultano ancora più significativi se confrontati con il quadro generale del settore, che a livello nazionale registra una contrazione delle trattative senza precedenti.
Riccardo Bernardi, Chief Development Officer di 24MAX
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A PIOMBINO APRE IL PRIMO CARREFOUR EXPRESS GESTITO DA ETRURIA RETAIL Il marchio Carrefour continua a crescere in Toscana e apre un negozio della rete di vendita di Etruria Retail all’interno del Camping Village Pappasole, in Località Torre Mozza, a Piombino. Il nuovo negozio offre la possibilità agli ospiti del camping di fare la spesa anche in vacanza, potendo contare su un ricco assortimento di prodotti freschi e di qualità, a partire dalla nuova linea ‘Sapori&Valori, i prodotti top di gamma ‘Made in Tuscany’ firmati Etruria Retail. Il nuovo supermercato può contare su una squadra formata da 11 persone, sarà aperto tutti i giorni dalle ore 7.30 alle ore 20. Il negozio è gestito da Etruria Retail, azienda leader della distribuzione alimentare che gestisce oltre 292 negozi a marchio Carrefour e La Bottega nell’Italia centrale e presente in 15 province in Toscana, Umbria e alto Lazio.
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ANYTIME FITNESS APRE UN NUOVO CLUB A FRANCAVILLA AL MARE La rivoluzione del fitness sbarca in Abruzzo. Anytime Fitness, il più grande franchising al mondo per palestre importato direttamente dagli Stati Uniti d’America, apre il suo primo club in Abruzzo, più precisamente a Francavilla al Mare. Attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno; oltre 4.700 club nel mondo e 4 milioni di iscritti a livello globale. Ambienti ultramoderni distribuiti in una struttura su due piani per un totale di oltre 700 metri quadri: zona cardio, area funzionale e sala pesi si sviluppano nei 500 mq del piano terra, mentre nei restanti 200 mq – al piano superiore – si trovano spogliatoi, bagni ed una sala corsi di oltre 80 mq. Come da format, il centro sarà aperto tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, festività comprese.
NUOVE SOLUZIONI DI TOUCHLESS IN GRADO DI ASSICURARE IL SOCIAL DISTANCING M-Cube, leader europeo nei servizi di In-Store Digital Engagement, promuove un ventaglio di Touchless Solutions, soluzioni in grado di permettere il rispetto delle disposizioni imposte dal distanziamento sociale e rendere la nuova customer experience touchless più sicura e innovativa. M-Cube ha pensato a strumenti che nel contesto attuale risultano ancor più incisivi per il normale funzionamento dell’ecosistema retail: App to screen e Smart fitting room. Il dispositivo mobile del cliente diventa così il nuovo protagonista della shopping experience e, qualsiasi sia il settore di riferimento, anche lo strumento essenziale per mettere in moto le principali fasi di consultazione, verifica disponibilità, prenotazione, ordine e check-out.
MASSIMO DE ANDREIS CONFERMATO PRESIDENTE DI GEI L’Assemblea del GEI -Associazione Italiana degli economisti d’Impresa-ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo che ha confermato il presidente Massimo De Andreis, torinese, direttore di SRM Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, per il prossimo triennio. Il GEI nasce nel 1977 per diffondere la cultura dell’economia d’impresa in Italia. Oggi è un’importante community impegnata nello scambio di esperienze e informazioni e nello studio degli scenari economici. Il GEI raggruppa affermati economisti che operano nei più importanti centri di ricerca del Paese, in primari istituti bancari, nel settore industriale e dei servizi oltre che nel mondo universitario.
KŌHĪ TOKYO 1982 APRE A MILANO
CARILLO HOME RIPARTE DA ROMA
Ha inaugurato a Milano all’interno della stazione M3 di Porta Romana l’ultima realizzazione di Augusto Contract, su progetto di M&T, per il brand Kōhī Tokyo 1982. Kōhī è la nuova Urban Coffee Experience, un nuovo concetto di caffetteria street grab-and-go, che offre un’esperienza di consumo moderna e urbana del caffè pour over. Ambiente essenziale ma accogliente, il caffè è protagonista indiscusso di questo nuovo format. La materia prima è la miscela “K”, una miscela pregiata, di alta qualità, dal gusto deciso e intenso, prodotta in esclusiva per il brand, perfetta sia per caffè filtro che per espresso. Completano l’offerta il cappuccino, uno “signature” con una ricetta esclusiva e soluzioni di snacking e di pasto veloci e take-away.
Dopo un lungo periodo di stop forzato dovuto alla pandemia, la Angelo Carillo & C., azienda di riferimento nel settore tessile per la casa, riparte investendo ancora in Italia con il suo piano di sviluppo retail Carillo Home, avviato da oltre un anno. L’azienda campana, che ha affrontato l’emergenza convertendo la sua produzione per la realizzazione delle tanto ricercate mascherine, ora ricomincia a farsi strada sul territorio nazionale, ormai libero dai blocchi tra le regioni, con l’apertura di un nuovo punto vendita Carillo Home, il 13 giugno, presso il Centro Commerciale Casal Bertone di Roma. Un nuovo tassello che va ad aggiungersi al punto vendita a marchio Carillo Home già presente a Milano e ai 14 corner sul territorio nazionale.
Massimo De Andreis
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CRESCE LA DOMANDA E-COMMERCE DA PARTE DELLE AZIENDE L’emergenza Covid-19 ha condotto in pochi mesi a un salto in avanti nella digitalizzazione degli utenti e delle imprese. Il commercio sul web, secondo il consorzio Netcomm, è il settore che si svilupperà di più nell’economia mondiale, con un incremento stimato fino al +55%. In Italia, da inizio anno a oggi sono due i milioni di nuovi consumatori online, di cui 1,3 milioni sono arrivati alle piattaforme di acquisto digitale proprio durante la crisi sanitaria da Coronavirus. Sulla base dei dati elaborati da Zeuner, contact center di Seveso nell’hinterland milanese, nei primi tre mesi dell’anno le maggiori richieste di supporto all’e-commerce sono giunte da aziende dei settori food, elettronica, moda, salute e bellezza, delivery, prodotti farmaceutici medicali, editoria, che registrano in media un +20% di domande rispetto all’ultimo trimestre del 2019.
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PRESTASHOP E CRITEO INSIEME PER AIUTARE I COMMERCIANTI A GENERARE TRAFFICO E VENDITE PrestaShop, piattaforma di e-commerce leader in Europa e America Latina, e Criteo, l’azienda tecnologica globale che offre ai marketer di tutto il mondo soluzioni di advertising affidabili e di grande impatto, hanno unito le forze per fornire le migliori tecnologie e-commerce e pubblicitarie alle piccole e medie imprese. Come primo passo di questa partnership, le aziende annunciano il lancio del modulo Criteo Product Ads su PrestaShop. Grazie alla tecnologia pubblicitaria scalabile e guidata dall’intelligenza artificiale di Criteo, i commercianti PrestaShop potranno invogliare facilmente gli utenti a visitare i loro negozi online e a sceglierli per i loro acquisti. Il modulo Criteo Product Ads migliora l’esperienza dei clienti promuovendo prodotti di loro interesse, aiutando al contempo i venditori ad automatizzare le azioni necessarie a indirizzare nuovi visitatori sui loro siti e incoraggiarli a completare i loro acquisti.
DOPPIO MALTO: TRIESTE UNA NUOVA APERTURA Riparte da Trieste, con l’apertura di #unpostofelice presso il Centro commerciale Il Giulia, lo sviluppo di Doppio Malto, marchio italiano che conta oggi sedici ristoranti in tutta Italia e due birrifici: quello storico ad Erba (CO) e quello appena ultimato a Iglesias, in Sardegna, con una capacità produttiva che a regime si attesterà sui 5 milioni di litri. Il 2019 si è concluso con la settima apertura dell’anno, il 17 dicembre a Cagliari e lo sviluppo doveva riprendere nella primavera del 2020. Lo stop forzato per l’emergenza Covid ha imposto a Giovanni Porcu, founder e ceo di Foodbrand di Spa, di rimodulare i tempi, ma non l’entità della crescita, che resta focalizzata sul franchising per quanto riguarda il retail e sull’aumento della capacità produttiva del marchio, con l’avvio del nuovo birrificio in Sardegna.
IL GRUPPO MIROGLIO SCEGLIE “YOOBIC” Il Gruppo Miroglio, nell’ottica di rendere sempre più efficace la gestione delle operations tra sede e punti vendita, ha recentemente introdotto tra i propri strumenti di lavoro la piattaforma YOOBIC, nata per permettere di migliorare l’esperienza del cliente in negozio e incrementarne il tasso di performance. Tramite YOOBIC, le comunicazioni operative (che tecnicamente prendono il nome di “missioni”) tra il Gruppo Miroglio e i negozi diventano più veloci e dirette. Così come le indicazioni per l’allestimento visual e le documentazioni delle “store visit” da parte dei district manager, che saranno ora fruibili in un modo immediato e interattivo. Lo strumento consente una efficace attività di monitoraggio delle executions ed è di facile utilizzo, grazie anche alle App realizzate per i device mobile.
BIRRA PERONI: PAOLO CATAPANO NOMINATO HEAD OF OFF PREMISE CHANNEL Birra Peroni annuncia la nomina di Paolo Catapano come Head of Off Premise Channel. Da nove anni in azienda, Catapano ha precedentemente ricoperto ruoli nell’area Trade Marketing e Sales come Head of Transformation On Premise, Region Manager South OFF Premise e On Premise Franchisee Channel Manager. Dopo il conseguimento della Laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, inizia la sua esperienza lavorativa nel dipartimento Marketing di L’Oreal per poi arrivare in Coca-Cola HBC ricoprendo diversi ruoli in area Trade Marketing.
LIDL DONA AL BANCO ALIMENTARE 33 MULETTI ELETTRICI Prosegue la collaborazione tra Lidl e il Banco Alimentare iniziata con la partecipazione all’annuale Colletta Alimentare e poi consolidata, nel 2018, con il progetto di recupero delle eccedenze denominato “Oltre il Carrello - Lidl contro lo spreco”. La crisi sanitaria e sociale che stiamo vivendo ha duramente colpito anche il mondo del volontariato incrementando esponenzialmente le richieste di aiuto. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Banco Alimentare, le richieste di pacchi di cibo sono aumentate del 40% mediamente in tutta Italia con picchi del 70% in alcune regioni del Sud. Per questo, Lidl ha prontamente risposto alla richiesta lanciata dal Banco Alimentare per avere attrezzature volte a ottimizzare l’attività logistica. L’Azienda ha così donato 33 muletti elettrici, mezzi indispensabili per la movimentazione rapida e sicura delle merci.
Paolo Catapano
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MD APRE NUOVO STORE A PREDDA NIEDDA Predda Niedda, in sassarese “pietra nera”, fin dagli anni ’70 centro nevralgico di attività artigianali e commerciali, apre le porte alla “Buona Spesa”: è stato inaugurato, alla presenza del parroco, un nuovo punto vendita MD, che conferma la sua attenzione alla Sardegna, dove salgono a 91 le insegne del Gruppo (di cui 4 nella sola città di Sassari e 16 nella Provincia). Una strategia, quella di rendere sempre più capillare la propria presenza sull’Isola, che viaggia parallela alla capacità di offrire tutto “il buono del territorio” ad un prezzo concorrenziale, senza sconti sulla qualità e sulla sicurezza. Come da filosofia MD. Mirto, malloreddus, mostaccioli sono solo alcuni dei quasi 80 prodotti tipici locali disponibili presso gli store isolani, dove il “sapore della Sardegna” è inciso nella linea Lettere dall’Italia®, una selezione delle eccellenze gastronomiche certificate - DOP, DOC e IGP.
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ANTICO E MODERNO SI INCONTRANO NEL “DECANTATO” MONINI La ricerca dei prodotti della tradizione, che sanno di buono e d’antico, è oggi una tendenza in crescita anche nella scelta dell’olio: sono sempre di più gli italiani che cercano e acquistano il primo olio della stagione direttamente al frantoio e vogliono ritrovare le stesse caratteristiche di torbidità e artigianalità anche negli oli che trovano sullo scaffale nel resto dell’anno. Nasce proprio da una tecnica antichissima, la decantazione, utilizzata in passato per liberare gli oli dagli eccessi di acqua vegetale e impurità, “Il Decantato” Monini, un olio avvolgente e profumato, dall’aspetto gradevolmente velato che ricorda anche nel gusto gli oli della tradizione artigiana, facendo riaffiorare – come le madeleine di Marcel Proust – la tenera nostalgia delle grandi tavolate di una volta.
TATA ITALIA RADDOPPIA A LECCE Il suo nuovo store, progettato in linea con il nuovo concept, si sviluppa su una superficie totale di 243 metri quadrati ed è dedicato alle collezioni uomo, donna, bambino e accessori. Il risultato è un ambiente dall’atmosfera sofisticata e di grande personalità. Un vasto assortimento di calzature uomo, donna, bambino e accessori. Il nuovo store si trova in Via Vittorio Bachelet, 23 ed è aperto dal lunedì alla domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.30. Da quarant’anni, infatti, Tata Italia offre ai suoi clienti stile a prezzi contenuti, abbinando un prodotto fashion e di qualità alla convenienza per gli amanti della moda. La passione per il mondo fashion e la flessibilità hanno reso l’azienda un punto di riferimento su tutto il territorio nel campo delle calzature, siano essere per donna, per uomo e per bambino.
WINDTRE: CON UFIRST FILE SMART E PROGRAMMATE WINDTRE, in partnership con ufirst, innovativa piattaforma disponibile via app, nata per facilitare gli accessi nelle strutture più congestionate in città, lancia un innovativo servizio che consente di gestire le code in modo “smart”, in linea con le attuali regole di social distancing, per evitare affollamenti e garantire piena sicurezza ai propri clienti. Con l’app ufirst è possibile scegliere un punto vendita, visionare il numero di persone in coda ed eventualmente prenotare il turno a distanza, oppure pianificare un appuntamento, in modo semplice e immediato, direttamente dallo smartphone o nella sezione ‘trova negozio’ del sito Windtre.it. La partnership tra WINDTRE, azienda guidata da Jeffrey Hedberg, e ufirst è stata avviata con successo già in tutti i 125 negozi di proprietà e, a breve, sarà estesa anche ad altri 800 punti vendita.
Matteo Lentini, Managing Director ufirst
I LOVE POKÉ GUARDA AL FUTURO E LANCIA IL PIANO DI SVILUPPO PER IL 2020
WM CAPITAL LANCIA NUOVO SERVIZIO DI TELEMEDICINA SUL BOX DELLA SALUTE
La catena di ristorazione aperta a Milano nel 2017 portando per la prima volta in Italia il famoso piatto hawaiano poké oggi conta quindici punti vendita sul territorio nazionale (sette solo a Milano). Ripartono le aperture e porteranno a ventisei il totale degli store nella Penisola. Saranno infatti nove le nuove aperture entro fine anno: sei monomarca diretti (in settembre Catania, Monza, Verona e Rozzano, in ottobre l’ottavo store a Milano nel contesto del Bicocca Village e in novembre il secondo store a Roma), e tre nuovi store in franchising (due secondi punti vendita a Pavia e Torino-Lingotto e una nuova apertura a Bergamo). In cantiere ci sono anche il lancio di un food truck brandizzato per eventi privati e aziendali e l’allestimento di una dark kitchen nel centro unico di produzione per il delivery negli uffici di Segrate e Milano2.
WM Capital, società che si occupa della commercializzazione e distribuzione in esclusiva per l’Italia del Box della Salute, comunica che è stato lanciato un nuovo servizio di telemedicina costituito da un’applicazione mobile, disponibile su tutti gli smartphone, connessa a strumenti medici di semplice utilizzo e alla Centrale Medica operative 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’utilizzo del servizio permette all’utente di scaricare e installare sul proprio cellulare l’app mobile del Box della Salute utilizzandoNASCE i dispositivi domiciliari IL POLO A MARCHIO DOP IGP PIÙ GRANDE DEL CENTRO SUD ITA forniti e Eregistrando automaticamente le proprie misurazioni. L’uI due principali Consorzi per la Tutela di DOP e I Sud in Italia hanno siglato tente può Centro mettersi contatto conun accordo di colla di fatto dar vita a un polo di tutela e valorizzazion gli operatori della Centrale Medica, Bufala Campana e della Pasta di Gragnano, parte in qualsiasimentare momento, e Paese richiedere del nostro per un valore rappresenta di euro. di questo accordo, il Consorzio per un consulto conInilvirtù medico. Grazie rella di Bufala Campana DOP e il Consorzio per l al sistema Gragnano di Alert,IGP nel collaboreranno caso in cui leufficialmente per l’e di vigilanza, tutela, dai promozione misurazioni fuoriescano limiti e valorizzazione IGP e in per modo creare sinergie in merito alle principali stabiliti (fissati automaticui sono incaricati. co sulla base di standard medici), il medico interviene in maniera tempestiva contattando a sua volta l’utente e organizzando gli interventi più opportuni.
WM Capital, so Format Franchi lo sviluppo di si internet www.wm incentrata su sv delle attività c Nell’ambito dell di consulenza i industriali, busin tutte le tipologie
SVICOM È LA NUOVA SOCIETÀ DI GEST 13 E DI COMMERCIALIZZAZIONE DI “AURA
Svicom, società specializzata nella gestione e comm
News Comunicazione. AMAZON BUSINESS EXCHANGE 2020
101CAFFE’ SOSTIENE I CITY ANGELS
Amazon Business annuncia oggi che l’edizione per il 2020 di Amazon Business Exchange (ABX), la conferenza dedicata ai professionisti europei del procurement, si terrà il 6 e 7 ottobre, con un nuovo format digitale. L’evento virtuale, gratuito, sarà per la Community europea del procurement l’occasione per connettersi e collaborare. L’evento sarà trasmesso in inglese, con sottotitoli disponibili in diretta in tedesco, francese, italiano e spagnolo. I professionisti del procurement che desiderano ricevere informazioni sulle modalità di registrazione all’evento, possono visitare il sito di ABX 2020 e compilare il form. L’agenda e i relatori di ABX 2020 saranno disponibili nelle prossime settimane. Per maggiori informazioni sull’evento e per registrarsi: www.amazon.it/abx.
Non c’è modo migliore di augurare il buongiorno: un semplice gesto, come offrire un caffè è la solidarietà giusta. 101CAFFE’ prosegue l’opera di vicinanza ai senzatetto, supportando alcune associazioni che offrono assistenza ai senza fissa dimora, maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria di questi mesi, proprio perchè una casa non ce l’hanno. Come Casa Madre, 101CAFFE’ ha, infatti, deciso di sostenere i City Angels che, tra le tante attività umanitarie e solidali, gestisce a Milano tre centri di accoglienza e l’Opera Cardinal Ferrari, a cui il marchio si rivolge, donando il proprio caffè per la prima colazione dei “Carissimi”.
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LA RICERCA DI CANAÏMA GIN: SOSTENERE LE COMUNITÀ LOCALI Canaïma Gin, il gin ispirato dalla bellezza, dalla natura e dal mistero dell’Amazzonia, compie 9 mesi dal suo debutto internazionale. Dopo un’introduzione di successo nel mercato europeo in paesi come Regno Unito, Spagna, Portogallo, Italia, Francia, Danimarca e Germania, il marchio continua a perseguire la volontà di onorare e migliorare la qualità della vita delle tribù indigene, al fine di preservare la loro eredità. Proprio in quest’ottica, il team internazionale ha affrontato un viaggio in Amazzonia, nel quale per 10 giorni si è immerso nella giungla per sostenere il lavoro che le comunità locali svolgono con Canaïma Gin. Il team ha lavorato con queste comunità, in particolare con artigiani locali, attraverso la Fondazione Tierra Viva nell’ambito del suo programma di Corporate Social Responsability. Il 10% delle vendite di Canaïma Gin viene reinvestito localmente per contribuire alla conservazione dell’eredità e della tradizione delle tribù indigene dell’Amazzonia.
“LAVARE VIE LE PAURE, RIPARTIRE INSIEME” NUOVA CAMPAGNA TIGOTA’ “Lavare via le paure, ripartire insieme” è questo il claim della nuova campagna di comunicazione lanciata da Tigotà. Il personale dei punti vendita del brand, che commercializza prodotti per la cura e l’igiene della persona e della casa, in questi difficili mesi di lockdown ha continuato a dare il proprio contributo. Ora che il Paese sta lentamente tornando a una nuova normalità il brand ha voluto lanciare un messaggio di speranza per il futuro. Le affissioni, sparse in diverse regioni d’Italia, sono volutamente state poste fuori dai punti vendita, anche in alcune delle zone più colpite dal Covid-19. Oltre le affissioni la campagna si sviluppa sui social coinvolgendo gli utenti in una “call to action” in cui racconteranno la propria esperienza e di come stanno superando le paure e le angosce legate a questo particolare momento storico.
SCONTI E AGEVOLAZIONI PER UNA VACANZA GREEN Una settimana a piedi alla scoperta di bellezze naturali e testimonianze storico-artistiche, facendo anche attenzione al portafoglio. In un momento (post) Covid dove le finanze non abbondano e magari anche i giorni di ferie a disposizione non sono molti, una piccola vacanza è però alla portata di tutti. La Via Francisca del Lucomagno, che nei suoi 135 km divisi in otto tappe collega Lavena Ponte Tresa (VA) con Pavia, rappresenta un cammino di sicuro interesse, accessibile a tutti e di certo non dispendioso. Le oltre 40 strutture ricettive disposte lungo il percorso offrono alloggio a prezzi calmierati, inoltre sono state ridotte anche le spese di spostamento grazie alla convenzione attivata con Trenord che garantisce il 10% di sconto sui biglietti per raggiungere la Via oppure per rientrare a casa dopo averla percorsa.
ENEL E POSTE ITALIANE TRA LE 14 AZIENDE CERTIFICATE BIC – BEST IN MEDIA COMMUNICATION PER IL 2020 Quattordici aziende italiane hanno ricevuto la certificazione BIC – Best in media communication per il 2020, sistema integrato di misurazione della qualità della comunicazione sui media ideato da Eikon Strategic Consulting e Fortune Italia. Si tratta di Abbvie, Acea, Autogrill, Axa Italia, Enel, Eni, Generali, Generali Italia, Msd Italia, Open Fiber, Poste Italiane, Sace, Takeda, Vodafone Italia, ovvero il 74% delle aziende sottoposte all’audit. L’indice, sviluppato da Eikon, ha integrato tre dimensioni chiave: la reputazione aziendale, il media impact assessment, ovvero l’effetto sui media, e il rapporto con il mondo dell’informazione. In particolare, Enel è risultata la best performer. Il premio a Poste Italiane ha riconosciuto il ruolo dell’azienda durante l’emergenza e la sua capacità di modulare la comunicazione nelle varie fasi.
Matteo Del Fante, AD Poste Italiane
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Il valore dell’affiliazione e come si sta accrescendo e arricchendo il rapporto tra franchisor e franchisee
L'AFFILIATO: L'ALTER EGO DELL'AFFILIANTE Aspetti giuridici, comunicazione, marketing e pubblicitĂ . Tutti elementi indispensabili per lo sviluppo della rete e per il suo percorso di crescita
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alla parte dell’affiliato. Allora ecco le prime e indispensabili informazioni che un potenziale affiliato deve controllare prima di entrare in un progetto di franchising. Innanzitutto deve conoscere bene se stesso ed essere sicuro del percorso che vuole intraprendere, approfondire la tecnica del franchising, verificare la validità del know-how, verificare la notorietà dell’insegna, controllare la documentazione fornita, contattare gli affiliati della rete di franchising, fare un’indagine di mercato sulla location ideale del punto vendita affiliato, sottoporre ad un esperto legale il contratto di franchising proposto, sottoporre al proprio commercialista le previsioni economiche e gli investimenti richiesti, chiedere eventualmente consiglio alle varie associazioni del franchising. Adesso si è pronti per intraprendere la propia attività imprenditoriale. L’affiliazione si arricchisce soprattutto tra i franchisee e si sviluppano franchisee multi-unit che hanno più di un punto vendita e multibrand impegnati in più brand. Sarà questo il futuro?
Risponde Mirco Comparini, consulente fiscale, specializzato in franchising Il diffuso modello del Multi-Unit Franchisee (MUF) ha avuto molto successo rispetto alla tradizionale Single-Unit Franchisee (SUF), soprattutto in paesi nei quali il franchising è più consolidato, tanto che anche in Italia i marchi internazionali lo hanno adottato da subito e nel tempo si è consolidato tanto da farne esempio per molti marchi nazionali, ma il tema, pur in un mercato molto maturo come quello statunitense è dibattuto sin dagli anni ’80 e ancora oggi trattato e analizzato in continuazione. Pertanto per sapere se il MUF sarà protagonista del futuro, occorrerebbe preliminarmente andare ad analizzare la struttura delle reti attual-
mente protagoniste sul territorio. Un concetto simile possiamo anche declinarlo sul Multi-Brand Franchising (MBF), pur con delle peculiarità. SINGLE-UNIT FRANCHISEE (SUF) E MULTI-UNIT FRANCHISEE (MUF)
Intanto, diciamo che, nel trattare il tema MUF, occorre considerare almeno quattro aspetti: 1. Il primo è che i due modelli non sono universali e, nella realtà quotidiana, i modelli misti sono la norma; 2. Il secondo è che non esiste un modello valido per tutte le aziende e per tutti i sistemi di franchising, determinando l’obbligo per il franchisor di dover valutare attentamente il modello da seguire sin dalla fase di progettazione e di sviluppo, cioè, in tutto il suo percorso di crescita; 3. Il terzo si basa sulla effettiva redditività che il sistema di franchising produce a favore del franchisee e, molto più importante, il cash flow che consenta anche forme di espansione progressiva e nel tempo; 4. Il quarto, infine, è l’elemento che deve considerare la durata contrattuale posta in un’ottica di sviluppo nel MLT. Secondariamente occorre prendere in considerazione che il termine Multi-Unit Franchisee (MUF) in Italia è utilizzato in una forma ridotta rispetto a quanto accade nel resto del mondo. Infatti, il MUF assorbe anche gli strumenti di sviluppo noti come Area Development Franchising (ADF) e Incremental Franchising (IF). Questa precisazione diventa determinante in termini di strategie di sviluppo e crescita e anche in termini di strategie organizzative dell’intera rete. Infatti, l’integrazione di nuove unità in un sistema di franchising avviene in uno o più dei seguenti modi: 1. Facendo affiliare un singolo franchisee che, appunto, rappresenta una singola unità in franchising (SUF); 2. Incaricando un franchisee a fungere da “sviluppatore” per l’individuazione e l’apertura di nuovi affiliati, spesso in base a un accordo anche programmato (ADF); 3. Concedendo in affiliazione una o più ulteriori
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singole unità in franchising ad un affiliato già operativo e presente nella rete, talvolta anche programmato nel tempo (IF). Se da un lato risulta agevole individuare giudizi e valutazioni positive sull’adozione del MUF, dall’altro occorre anche comprenderne le insidie e gli aspetti negativi. Certamente, in termini di crescita, l’adozione di uno sviluppo con il MUF è una forma di espansione più economica per il franchisor. Si pensi alla minore attività di selezione, formazione, inserimento, avviamento, ecc. per gli affiliati, i quali sosterranno anche i relativi costi e rischi. Non di meno anche il concedere una crescita interna ai migliori franchisees è motivo di stimolo per maggiori rendimenti e ritorni più veloci degli investimenti. Da non sottovalutare, inoltre, ricollegandosi all’importanza di cui al punto 3, che un franchisee operante da anni con un franchisor e che conosce il business ed i rendimenti, sarà più portato ad investire in un nuovo punto vendita in attesa del ritorno dell’investimento. IL MUF E IL RAPPORTO TRA FRANCHISOR E FRANCHISEE
Uno di fattori maggiormente “sensibili” all’adozione del MUF è la relazione tra potere e dimensioni del franchisee e il franchisor. In sostanza, i MUF di maggiori dimensioni potrebbero influenzare le decisioni di un affiliante, incidendo nella governance della rete, ma incidendo anche nella fase di interruzione dei rapporti circa le clausole di non concorrenza.
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Infatti, un altro degli elementi che sono posti a confronto nelle scelte tra SUF e MUF riguarda, appunto, l’impatto dell’uso di diversi “meccanismi di controllo” di carattere operativo e organizzativo ponendo a confronto strutture basate su manager e affiliati. Come accennato, la positività che esprime il MUF, trova anche aspetti controversi, tanto da essere definiti “il paradosso del MUF”. Mi riferisco, in particolare, proprio al confronto relativo al controllo delle singole unità affiliate appartenenti ad un unico affiliato. Il paradosso è dato dal fatto che alcune problematiche attinenti a questa tematica e che sono ritenute una soluzione per il franchisor possono riapparire sul franchisee e, di norma, un franchisor dovrebbe anche prendere in considerazione questo aspetto per la salute generale del sistema di franchising. Alla luce di quanto riportato, ritengo sia molto più comprensibile e anche tecnicamente (e aziendalmente) opportuno tenere conto del fatto che per prendere in considerazione un potenziale futuro del Multi Unit Franchising (MUF) in Italia, occorre aver ben chiaro e conoscere le singole realtà e la loro reale struttura, sia essa relativa al franchisor, sia essa relativa ai franchisee: teoricamente tutto può funzionare, praticamente i fattori sono molti altri. IL MULTI BRAND FRANCHISING (MBF)
Per quanto concerne il Multi Brand Franchising (MBF), il concetto, a mio parere, è ancora più complesso e, oltre ad interessare, sia franchisor proprietari di più marchi in franchising, sia franchisee
autorizzati ad aderire a più sistemi di franchising, può essere analizzato da moltissimi altri aspetti, sia con valutazioni e giudizi positivi, sia negativi. Normalmente si tratta di considerazioni strategiche in termini aziendali. Pensando al futuro per tale sistema, in forma prospettica possiamo affermare che le esperienze di altri mercati più maturi di quello italiano determinano una valutazione positiva per ambedue i protagonisti del settore. Da parte mia rilevo un ostacolo dal gap culturale che è impossibile negare essere presente. Trattare il MBF è avere piena e totale conoscenza del franchising, in ogni suo aspetto e sua caratteristica, ma anche variabile e questo, a tutt’oggi, dal mio punto di vista, non è una situazione ancora ben consolidata, anche in chi opera sul mercato da qualche anno. Il tema, poi, si scontra con la contrattualistica e la concessione da parte del franchisor al franchisee di operare anche in rapporto con altri marchi, indipendentemente se essi siano o non siano in concorrenza. In questo caso, siamo innanzi a reti che privilegiano un rapporto effettivamente operativo del franchisee all’interno della rete e, nel caso, dedito allo sviluppo di MUF, rispetto ad altre reti che privilegiano rapporti di investimento del franchisee. È una differenza di non poco conto, visto che tali scelte sono effettuate anche da marchi di portata globale. Ma qual è il ruolo dell’affiliato in un rapporto di franchising?
contrattuale. L'affiliante è colui che ha inizialmente avviato la sua attività, sperimentando i propri segni distintivi e il proprio know-how e sopportando i relativi rischi e costi dovuti dall'avviamento. Una volta raggiunto il successo della sua formula sul mercato, esso può scegliere di espandere e sviluppare gradualmente la sua rete commerciale in particolare da un punto di vista quantitativo. Per fare quanto appena detto, l'affiliante si mette alla ricerca di un potenziale affiliato con il quale intraprendere il progetto di franchising. Il franchisor arriva così a condividere con il proprio affiliato tutto quel bagaglio di esperienza sul modo di lavorare, ossia il c.d. know how e dunque a trasferire all'affiliato un patrimonio di conoscenze consolidate attraverso un percorso di formazione e di manuali a questo riservati. Mentre, l'affiliato da parte sua si impegna a far proprie la politica commerciale e l'immagine, rispettando gli standard e i modelli di gestione e commercializzazione decisi dal franchisor. L'ESPERIENZA DI ENTRARE IN UN'AZIENDA STRUTTURATA E ORGANIZZATA
Risponde Paolo Fortina, avvocato NL Studio Legale I veri protagonisti del franchising sono il franchisor e il franchisee. Tuttavia per poter rispondere alla domanda, sarà necessario esporre brevemente il ruolo del franchisor per poter comprendere a pieno quello del franchisee vista la tipologia di rapporto
In questo modo, il potenziale affiliato apre un'attività con un'azienda strutturata e organizzata che sa già come muoversi per entrare con successo nel mercato. Pertanto, si potrebbe semplificare riconoscendo che l'affiliato altro non è che l'alter ego dell'affiliante. Tuttavia, come ogni rapporto contrattuale anche questo necessità di una sua disciplina che lo renda più solido e certo. Per tale ragione la legge n. 129/2004 prevede una serie di facoltà e
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obblighi sia per l'affiliante che per l'affiliato, oltre alla possibilità per le parti di integrare gli stessi tramite il contratto. Ad esempio l'affiliato può chiedere la copia del bilancio degli ultimi tre esercizi, i dati relativi all'attività, l'elencazione di eventuali procedimenti giudiziari o arbitrali relativi al sistema di affiliazione commerciale in oggetto, promossi nei confronti dell'affiliante negli ultimi tre anni, le notizie relative ai marchi utilizzati e molto altro, la documentazione inerente i caratteri essenziali dell'attività oggetto di contratto di affiliazione commerciale e per finire l'elenco aggiornato degli affiliati che agiscono nel sistema. Per quanto riguarda l'affiliato, a costui sono concesse varie facoltà che mirano ad assicurare la conoscenza del maggior numero di informazioni possibili sulla rete di franchising. Inoltre, l'affiliato ha la possibilità di richiedere informazioni che riguardano il numero degli affiliati, la relativa ubicazione e la variazione anno per anno con riferimento agli ultimi tre anni. La stessa legge ha introdotto due obblighi a carico dell'affiliato: la non trasferibilità della sede senza il preventivo consenso dell'affiliante, salvo causa di forza maggiore e la tenuta di una massima riservatezza, da parte dell'affiliato e dei propri dipendenti o collaboratori, a riguardo del contenuto dell'attività oggetto del contratto. Infine, in capo all'affiliato, oltre che all'affiliante, incombe il dovere di comportarsi secondo lealtà, correttezza e buona fede e di rispettare tutte le regolamentazioni anche specifiche previste dal contratto di franchising. Insomma, è chiaro che il ruolo dell'affiliato è quello di rispecchiare l'affilian-
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te nel rispetto della rete commerciale instaurata, godendo al contempo di tutti quei vantaggi che derivano dalla stessa e dal contratto di franchising, vantaggi che non si otterrebbero se lo stesso decidesse diversamente e di partire da zero e da solo. E l’estero? Quali sono gli strumenti dal punto di vista legale che il franchisor può scegliere di adottare per reperire anche potenziali franchisee in terra straniera?
Il franchisor può pianificare di accrescere a livello internazionale la propria rete commerciale e così di coprire gradualmente l'intero territorio di più Stati. L'espansione del franchisor in altri paesi può avvenire tramite due principali modelli organizzativi: direct franchising, ossia attraverso il coinvolgimento diretto del franchisor oppure indirect franchising, ossia attraverso l'intervento di un terzo e la conseguente marginale inclusione del franchisor nei rapporti che il terzo porrà in essere con i potenziali franchisee esteri. IL DIRECT FRANCHISING E INDIRECT FRANCHISING: COSA SONO E COME SI REALIZZANO
Il direct franchising si realizza in tre modi, noti come: Direct Unit Franchising, Multi-unit franchising (o anche Area Development) e Area Representative. In alternativa, il franchisor può scegliere di instaurare un'indirect franchising attraverso la struttura del Master Franchising. Entrambe le modalità, naturalmente, presentano vantaggi e svantaggi per il franchisor, il quale sarà l'unico a po-
ter valutare la soluzione più adatta a garantire un miglior sviluppo della propria rete commerciale e a conformarsi alle caratteristiche di mercato dello Stato prescelto nel quale il franchisor andrà a concretizzare il proprio progetto. In merito ai modelli della prima categoria, il Direct Unit Franchising è la modalità attraverso la quale il franchisor instaura direttamente i rapporti contrattuali con i franchisee esteri, costituendo una propria filiale nel paese estero prescelto (c.d. branch) o una società controllata estera (c.d. subsidiary) oppure ponendo in essere un joint venture con una società locale già avviata. Pertanto, i rapporti contrattuali posti in essere vedranno direttamente connessi il franchisor con i suoi franchisee. I principali vantaggi per il franchisor realizzati da questa struttura sono: un maggior guadagno derivante dal progetto e un maggior controllo sull'operato dei franchisee esteri, oltre che sulla qualità dei prodotti e servizi offerti da quest'ultimo nel rispetto degli standard della rete lanciata dal franchisor. Purtroppo, questa struttura potrebbe risultare più costosa per il franchisor e complicare il suo adattamento alla normativa locale e alle caratteristiche di mercato dello Stato estero.
Tali svantaggi potrebbero incidere profondamente sullo sviluppo del progetto di espansione e condannare lo stesso ad un esito negativo. LA MULTI-UNIT FRANCHISING
La seconda opzione è la Multi-unit franchising, ossia il franchisor concede in via esclusiva a una persona fisica o giuridica con sede nello Stato target il diritto di aprire proprie units in una specifica area e per un tempo determinato. Tale soggetto prende il nome di Area Developer. Con questa fattispecie il terzo potrà solo aprire punti vendita nel territorio estero prescelto, senza operare con il franchise package (potere che invece poi vedremo esser trasmesso quando di tratta di Master franchising). Brevemente, l'Area Developer si comporta come un intermediario tra il franchisor e le units. Tale struttura è principalmente caratterizzata dal programma di apertura dei punti vendita nel territorio secondo uno schema predeterminato, ossia il development schedule. Si tratta di un programma di apertura elaborato dal franchisor ed inserito all'interno del contratto stipulato tra il franchisor e l'Area Developer.
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L'AREA REPRESENTATIVE
Infine, ultimo modello consiste nell'Area Representative, in questa fattispecie il franchisor affida ad una persona fisica o giuridica, avente sempre sede nello Stato estero prescelto, una serie di obiettivi da raggiungere al fine di sviluppare la rete. L'agent avrà il compito di reclutare e selezionare i potenziali franchisee, trattare con questi ultimi le condizioni dei contratti di franchising e, in particolare, partecipare attivamente nell'attività degli affiliati, individuando la sede delle future units, facendo training, ispezionando e controllando l'operato dei franchisee in modo conforme agli standard prestabiliti e molte altre attività.
intrattiene rapporti contrattuali solo con il Master franchisee, e non con i franchisee esteri, mentre quest’ultimi hanno rapporti contrattuali esclusivamente con il Master Franchisee. I vantaggi della struttura del Master Franchising sono molteplici, in quanto tale strumento consente di espandere velocemente la rete all'estero, di conformarsi in modo ottimale alle peculiarità della normativa e del mercato straniero, grazie alle conoscenze e all'esperienza del Master franchisee e di condividere il rischio con il Master franchisee, il quale è direttamente responsabile nei confronti dei sub-franchisee. Ma quali sono i mercati dove il Made in Italy è riconosciuto come leader mondiale?
COME FUNZIONA IL MASTER FRANCHISING PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
In alternativa al direct franchising, il franchisor italiano può scegliere di internazionalizzare indirettamente la propria rete con il Master Franchising. Si tratta statisticamente di una tipologia più frequentemente utilizzata per espandere all'estero una rete in franchising e di origine statunitense. Il franchisor concede ad un soggetto, avente sede nel paese estero, denominato Master Franchisee, il diritto di stipulare contratti di sub-franchising in esclusiva in una determinata area e per un tempo specifico, cioè il diritto di stipulare contratti di franchising con gli affiliati (sub-franchisee), concedendo loro il diritto di utilizzare il marchio e il c.d. franchise package. Il Master Franchisee si comporta come un franchisor nel paese estero, intrattenendo rapporti diretti con i vari affiliati. Ciò sta a significare che il franchisor
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Risponde Patricia de Masi Taddei Vasoli, avvocato Ritengo che le eccellenze italiane siano soprattutto presenti in settori meno noti a livello di consumatore, ma molto importanti da un punto di vista tecnologico e delle esportazioni. Mi riferisco alla meccanica di precisione, all’automotive, ed a tutte quelle nicchie nelle quali le nostre eccellenze sono ancora insuperabili. Per quanto il franchising le famose tre F (Fashion, Food and Forniture) stanno
attraversando un periodo di crisi, specie per quanto riguarda il Fashion se si esclude l’alta moda ed i prodotti di nicchia. Altrettanto per quanto riguarda il Design e l’arredo in generale. Penso che tutto quanto è connesso al Food mantenga un grande interesse e sia riconosciuto ovunque. Certo, quanto sto affermando dovrebbe essere accompagnato da studi di settori e dati aggiornati, tenendo anche conto della peculiare situazione che stiamo attraversando. Mi preme sottolineare che, per quanto riguarda la normativa, i recenti accordi di libero scambio, quali quello tra UE e Vietnam favoriscono sicuramente anche i Franchisor, ma che prima di valutare le vendite in un Paese straniero, occorre affidarsi ad esperti e considerare le limitazioni poste ad esempio dalla Drug and Food Administration per l’importazione negli Stati Uniti di prodotti alimentari ovvero le limitazioni poste all’esportazione in Russia.
vanti da nuove ondate epidemiche, fino al caso in cui vengano reintrodotte nuove misure restrittive, posto che è molto probabile che nei prossimi mesi dovremo convivere con il virus. In primo luogo occorrerà verificare che le clausole di forza maggiore eventualmente presenti nei contratti attuali includano eventi quali pandemie e epidemie, ordini di chiusura delle Autorità, quarantene e così via, prestando particolare attenzione alla loro formulazione. Un altro aspetto riguarda la regolamentazione dei diritti e degli obblighi delle parti nel caso in cui una o entrambe le parti siano (nuovamente) costrette a sospendere, in tutto o parzialmente, la propria attività. Importante ad esempio sarà distinguere chiaramente i casi in cui la prestazione diventi impossibile da quelli in cui la prestazione sia resa più difficoltosa o ancora i casi in cui la prestazione sia solo ritardata, disciplinando in anticipo le sorti del contratto.
Tutto si basa su un contratto tra franchisor franchi-
IN FUTURO SARÀ NECESSARIO PREVEDERE
see. Dopo l’emergenza sanitaria cosa cambierà?
IL “DIRITTO ALLA RINEGOZIAZIONE”
Risponde Alessandra Sonnati, avvocato Frignani Virano e Associati Studio Legale La crisi determinata dall’epidemia da COVID-19 e le misure restrittive poste in essere dal Governo per limitare i contagi hanno causato grandi difficoltà alle parti, che si sono trovate, in alcuni casi, nella condizione di non poter adempiere ai propri obblighi contrattuali. A ciò si aggiunga che molti contratti non contenevano clausole idonee a garantire adeguata protezione rispetto a questa specifica situazione, d’altronde fino a qualche mese fa difficilmente prevedibile. Per i contratti di franchising che verranno conclusi nell’immediato futuro diventa quindi consigliabile prevedere apposite clausole per limitare le conseguenze deri-
Consigliabile sarà inoltre regolare contrattualmente quali sono gli altri rimedi disponibili alle parti, prevedendo apposite clausole di limitazione della responsabilità in caso di inadempimento oppure inserendo nel contratto dei meccanismi che consentano alle parti di rivedere temporaneamente alcuni dei termini e delle condizioni contrattuali (come ad esempio i termini di consegna, eventuali penali o la previsione di minimi contrattuali, se presenti). Nel nostro ordinamento non esiste infatti un vero e proprio «diritto alla rinegoziazione» ed è lasciato alla libertà delle parti negoziare eventuali revisioni: prevedere dei meccanismi di flessibilità può senz’altro prevenire liti future. L’art. 6 della legge prevede che l’affiliante debba tempestivamente fornire, all’aspirante affiliato, ogni dato e informazione che lo stesso ritenga necessari o utili ai fini della stipulazione del contratto di affiliazione commerciale. L’attuale epidemia è certamente un fatto noto e ben difficilmente un aspirante affiliato potrebbe sostenere di non esserne a conoscenza, tuttavia il consiglio è comunque quello di valutare attentamente il documento di informativa pre-
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L'evento online organizzato da WM Capital
AZ FRANCHISING EXPERIENCE Il 29 e 30 settembre in ambiente virtuale, all’interno del quale a contenuti registrati saranno abbinate sessioni in live streaming Franchisor, Franchisee e l’intera filiera del tessuto imprenditoriale: questi i protagonisti di AZ Franchising Experience, evento online, organizzato da WM Capital, società editrice del mesile AZ Franchising. Ai franchisor si offre la possibilità di ampliare la platea di potenziali affiliati, far conoscere la propria proposta, apprendere evoluzioni e trend del mondo retail. Ai franchisee e potenziali tali verranno presentati una selezione di affilianti, che rispecchiano i requisiti di serietà, affidabilità, assistenza agli affiliati ed innovazione del modello di business. Ai protagonisti della filiera l’opportunità di presentare la propria offerta e le proprie soluzioni direttamente alla Casa Madre, per supportare la leva della ricerca e sviluppo. In programma il 29 e 30 settembre 2020 l’evento, mediante il palinsesto dedicato, produrrà uno spazio costruito grazie alle più sofisticate tecnologie di comunicazione e videocomuni-
contrattuale standard. Particolare attenzione dovrà poi essere prestata alla redazione dell’eventuale business plan. In particolare i franchisors dovranno valutare attentamente, ed attenendosi a criteri di prudenza e buona fede, l’incidenza dell’epidemia sul particolare settore di attività ed i possibili riflessi economici sul breve-medio periodo. Infine, i franchisor dovrebbero pensare a quali modifiche apportare al loro modello di business, ad esempio differenziando o sviluppando nuovi canali di vendita, rendendo più flessibile la supply chain, incrementando l’utilizzo di piattaforme informatiche, e così via. In conclusione, è opportuno che i franchisors per il futuro rivedano i propri modelli contrattuali, per adattarli a questa nuova (e non più imprevedibile) situazione.
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cazione presenti sul mercato, per favorire l’incontro tra gli operatori professionali del settore. Incontri one to one, convention, concept experience e academy saranno svolte in un ambiente virtuale, all’interno del quale a contenuti registrati saranno abbinate sessioni in live streaming. Mammina, Burger King, Mara Desideri, iDO, Primadonna, Piazza Italia, Naturhouse, Anytime Fitness, Noi Energia, RE/MAX, Primigi, Igi&Co, sono solo alcuni dei brand presenti, oltre a Confimprese, nella persona del Presidente Mario Resca. Tantissimi e interessanti i convegni in programma che tratteranno argomenti di grande attualità: da come accedere alla finanza alternativa per le reti a come costruire una rete franchising, e ancora: il contratto corretto per costruire una rete di successo, la Customer experience & Customer needs, e tanti altri. Per informazioni: Tel. +39 02 467781 marketing@azfranchising.it Una buona strategia di comunicazione interna ed esterna in un franchising può essere un acceleratore della crescita. Quali gli strumenti efficaci?
Risponde Stefania Giuseppetti, esperta di comunicazione Come qualsiasi entità ogni azienda, se esiste, non può non comunicare. Chi pensa di non comunicare, in realtà sta lanciando un messaggio ben preci-
so, e, di fatto, sta comunicando. Per tale ragione è più opportuno farlo nel modo migliore, sia che si tratti di comunicazione interna, ovvero tra i soggetti appartenenti all’azienda (franchisor e franchisee, oppure franchisee e collaboratori), sia che si tratti di comunicazione esterna, tra l'impresa e i soggetti esterni (consumatori, i fornitori, i clienti, i concorrenti, ecc). Ogni azienda, che sia franchisor o franchisee, quindi, comunica in maniera bilaterale: verso l’esterno, per accrescere il proprio apprezzamento sul pubblico, e verso l’interno, per aumentare la percezione del proprio valore sui dipendenti e collaboratori. Analizzando il concetto che l’azienda è anche ciò che comunica, l'immagine del franchisor assume un’importanza fondamentale, in quanto è proprio uno degli elementi che il franchisee “compra” quando sottoscrive un contratto di franchising. COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA: UNA SOMMA DI SINERGIA
Tutte le attività di comunicazione devono essere integrate tra loro, affinché siano percepite all’interno e all’esterno dell’azienda come una somma di comunicazioni in sinergia. Per questo è fondamentale che l’azienda stabilisca il proprio piano di comunicazione per individuare cosa comunicare (temi su cui è necessario realizzare le iniziative di informazione), a chi (target - tipologia e numero anche approssimativo dei destinatari per scegliere il tipo di canali e strumenti da utilizzare) quando (l’arco di tempo ritenuto più opportuno per realizzare l’iniziativa) e dove (area geografica di azione). Gli strumenti che permettono di raggiungere gli obiettivi di comunicazione sono potenzialmente infiniti, perché ogni pubblico e ogni area di attività evidenziano possibilità operative diverse. Secondo l’annuale ricerca di We Are Social, per il 2020 si conferma la necessità di comunicare, raccontare e rafforzare la propria identità tramite il “video”. L’incontro tra internet e la telefonia mobile materializza la possibilità della connessione da qualsiasi punto e della reperibilità totale. Un fenomeno ‘always on’ che ha prodotto un nuovo stile di vita. L’indipendenza spazio/temporale e l’emancipazio-
ne dalle forme tradizionali di interazione cambia le modalità di fruizione degli strumenti di comunicazione come la televisione, la radio, i giornali, ecc. Il digitale/online supera il tradizionale/cartaceo: non occorre trovarsi in uno spazio determinato per essere raggiunti, perché l’accesso alla comunicazione si svincola dal luogo e ci segue dappertutto. Quali sono gli elementi fondamentali di un progetto di visual per creare un’esperienza all’affiliato e invogliarlo ad aprire il suo negozio?
Risponde Alessandro Luciani, Retail Design Un buon progetto è sempre frutto di molto lavoro, esperienza, conoscenza e ricerche. Il suo sviluppo può durare anche mesi e dovrà essere espressione di un pensiero, avere una filosofia, una personalità, essere innovativo e pratico, esprimere un concetto e raccontare i valori del brand e dialogare sempre di più con i clienti su tutti i canali. L'esperienza per un affiliato diventa tale e memorabile solamente quando viene coinvolto dal reale e complesso valore del progetto, dalla consapevolezza che esso è l'espressione di tante competenze straordinarie che generano un forte valore aggiunto rispetto alle proprie conoscenze o al semplice concetto di “Arredare per vendere”. Un progetto di grande valore può portare a dei risultati difficilmente raggiungibili da soli.
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IL PROGETTO FRANCHISING PRIMIGI NON SI ARRESTA, SCEGLIE BERGAMO PER LA RIPARTENZA Intervista a Michele Foresti e alla moglie Valeria Di Benedetto che subito dopo l’emergenza sanitaria hanno aperto il loro punto vendita Primigi a Bergamo: “abbiamo scelto Primigi perché è un brand che ha fatto e fa la storia del mercato della moda bimbo”
“A
prire in questo periodo è stata una sfida ardua che vinceremo…dovevamo aprire per Pasqua così da riuscire a rientrare di molte spese, ma il Covid ci ha obbligati a posticipare l’apertura al 4 Giugno, quando ormai il cambio stagione per la maggior parte dei bambini era cosa fatta. Ma noi crediamo nel marchio e nella nostra attività. Detto questo come si dice fra noi bergamaschi: Berga-
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mo Molà Mìa!!!“. A parlare sono Michele Foresti e Valeria Di Benedetto che subito dopo l’emergenza sanitaria hanno aperto il loro punto vendita a Bergamo in Via Pietro Isabello. La crisi economica, la pandemia e la recessione non fermano l’espansione di Primigi che riprende le sue attività assieme ai suoi partners commerciali anche in un territorio il cui tessuto economico-sociale è stato così forte-
/ L A P R O P O S TA /
sostenerci in questo difficile momento che ha caratterizzato la nostra apertura”. Quanto è stato importante aprire in una zona come Bergamo dove l’emergenza Covid – 19 si è fatta sentire fortemente?
Valeria Di Benedetto e Michele Foresti
mente provato. I bambini rappresentano il futuro e non a caso il Governo ha inserito alcune attività legate al mondo dei bambini tra le prime che potevano ripartire. Come e quando è entrato in contatto con il brand Primigi?
“Conoscevamo già da tempo il brand, avendo due bambine di 7 e 4 anni e voglio dire che per me è molto importante aver aperto questo punto vendita Primigi che proprio da Bergamo ha ripreso il suo percorso a fianco dei bambini dopo il lockdown”.
“Purtroppo a Bergamo abbiamo vissuto un periodo bruttissimo: nel momento di emergenza più alta sembrava di vivere dentro un film. Adesso stiamo cercando tutti di riprendere, ma è stata molto dura…. La crisi c’è ed è molto pesante. Abbiamo numerosi amici con altre attività economiche e la situazione è molto preoccupante. Primigi è un marchio molto forte che ci ha aiutato tanto, un brand che per noi ha il significato di ripartenza e speranza verso un nuovo inizio”. Progetti futuri…
“Per il momento il primo obiettivo è di riuscire a vivere bene e di dare un futuro alla mia famiglia, ma nella mia testa c’è anche l’idea di aprire altri store nella città così da radicalizzare il marchio nella bergamasca facendo conoscere a tutti i nuovi genitori un eccellente brand che gioca un ruolo da leader nel mercato moda bimbo”.
Quali sono le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere Primigi?
“Da tempo nei nostri programmi c’era il desiderio di aprire un negozio per bambini e dopo un’attenta ricerca abbiamo scelto Primigi perché è il marchio leader nella calzatura e nell’abbigliamento per bambini. I fattori che hanno supportato la nostra decisione sono stati l’ottimo rapporto qualità-prezzo dei prodotti, l’ampia offerta che nello stesso negozio consente di poter vestire il proprio figlio ‘dalla testa ai piedi’ e l’assenza del marchio nella città. Inoltre ha contribuito notevolmente nella decisione la possibilità di avere la merce in conto estimatorio, alla luce del delicato contesto economico”. Che consigli darebbe ad un nuovo affiliato?
“Ritengo che sia fondamentale individuare una location ottimale per l’apertura dello store che permetta un traffico considerevole e possibilmente costante di clienti volto a ridurre e contenere il rischio d’impresa. In aggiunta a questo, anche alla luce di quanto è accaduto negli ultimi mesi, scegliendo Primigi ci sentiamo di dire che abbiamo trovato nell’azienda una grande famiglia pronta a
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1,5 milioni di clienti in tutta la penisola, nel periodo dell’emergenza, hanno acquistato i prodotti comodamente da casa
IL NUOVO E-COMMERCE FIRMATO NATURHOUSE Il sistema e-commerce NaturHouse, che fa capo alla sede, è stato sviluppato in modo tale che i franchisee potessero percepire una provvigione sul venduto nelle loro zone di esclusiva, garantendo così un guadagno anche con la vendita digitale
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e nuove esigenze e importanti limitazioni hanno costretto l’intera compagine politica, sociale e produttiva a reinventarsi: le scuole hanno tentato la didattica a distanza, le riunioni sono state trasferite in sale meeting virtuali e le aziende hanno rivi-
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sto il loro modo di lavorare per fronteggiare quella che potrebbe essere l’inizio di una crisi economica. Infatti, una gran parte del mondo lavorativo sembra essere svanita nel nulla, come se si fosse trasferita su un altro pianeta. E da un certo punto di
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vista è così. La pandemia di coronavirus è stata determinante sia per la chiusura di molte aziende, ma anche per l’incremento della vendita online. Il business, che in parte si stava già trasferendo gradualmente nella dimensione digitale, ha avuto una crescita esponenziale nell’e-commerce durante la pandemia di Covid-19, accelerando considerevolmente la digitalizzazione. NATURHOUSE PRODOTTI NATURALI E PERCORSO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE
La maggior parte delle attività si sta adattando a questo nuovo sistema di vendita e tra queste NaturHouse, azienda leader nel campo dell’educazione alimentare. Nata in Spagna nel 1992, oggi NaturHouse è una multinazionale quotata alla borsa di Madrid con oltre 2400 Punti Vendita distribuiti in 35 paesi e 6,5 milioni di clienti che, grazie all’innovativo metodo NaturHouse, hanno imparato a mangiare in maniera congrua rispetto al proprio stile di vita, eliminando il sovrappeso e raggiungendo il proprio PesoBenessere®. NaturHouse offre ai suoi clienti una linea di prodotti di origine naturale combinati con un percorso di educazione alimentare ed un supporto settimanale con bioimpedenza gratuita. I prodotti sono complementi alimentari progettati da un qualificato Dipartimento Tecnico-Scientifico ed autorizzati dal Ministero della Salute, appositamente formulati per avere proprietà drenanti, bruciagrassi, antiossidanti e probiotiche. CAMBIANO LE ESIGENZE E CAMBIANO I SISTEMI DI VENDITA
Oltre alla vendita nei negozi, a partire da aprile 2020, in Italia è stata lanciata la nuova piattaforma e-commerce firmata NaturHouse, la quale ha fatto
si che quasi 1,5 milioni di clienti in tutta la penisola potessero acquistare i prodotti comodamente da casa. La strategia si è dimostrata vincente, in quanto ha permesso a tutti i negozi affiliati di sfruttare questo momento critico a proprio favore e cavalcare l’onda della vendita online, limitando le perdite, ed in alcuni casi evitando la chiusura totale dell’attività. Il sistema e-commerce NaturHouse, che fa capo alla sede, è stato sviluppato in modo tale che i franchisee potessero percepire una provvigione sul venduto nelle loro zone di esclusiva, garantendo così un guadagno anche con la vendita digitale. In questo modo i clienti sono riusciti a proseguire il proprio percorso alimentare già avviato, ed altri nuovi si sono potuti avvicinare al marchio NaturHouse. Sul nuovo sito e-commerce è possibile acquistare tutti i prodotti esclusivi a marchio NaturHouse, proprio come in negozio, suddivisi nelle categorie Detox, Benessere, Alimentazione, Dimagrimento e Bellezza.
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Una storia di coraggio e di passione verso un brand considerato da sempre un punto di riferimento per chi vuole intraprendere un percorso imprenditoriale
APRIRE PIAZZA ITALIA: UN SOGNO REALIZZATO Intervista a Lucia Defazio e Giovanni Pennella, titolari del punto vendita Piazza Italia Kids a Barletta: “Il nostro prossimo obbiettivo è quello di ampliare il nostro punto vendita inserendo anche il format uomo/donna completando così l’offerta per i nostri clienti”
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È necessario seguire dei corsi di formazione prima di aprire un punto vendita?
“Bisogna imparare tanto da loro perché per noi è stata la “scuola” che ci ha permesso di imparare tanto dal punto di vista commerciale quindi é necessario fare formazione nei negozi diretti per captare al meglio tutto il sistema aziendale”. Quali sono in termini economici i numeri per chi come lei vorrebbe aprire un punto vendita Piazza Italia? Lucia Defazio e Giovanni Pennella
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obbiamo tornare indietro al 2012 quando, dopo aver letto un’inserzione su un sito cerca lavoro, ha inviato il suo curriculum per una posizione aperta per addetti alle vendite per il punto vendita Piazza Italia di Bari. Dopo circa 15 minuti ha ricevuto risposta ed è stata contattata per effettuare un colloquio per l’azienda Piazza Italia. Superato il colloquio qualche giorno più tardi, ha cominciato a lavorare a 80 km da casa. Sentiva che questo “sacrificio” l’avrebbe portata molto lontano. In azienda, avendo avuto altre esperienze nel settore, è riuscita subito a farsi notare, così che, dopo circa un anno, le hanno proposto un percorso formativo per diventare Visual Merchandiser. È stata 3 mesi a Torino per poi diventare Visual dell’area Puglia Sud e a Taranto ha conosciuto Giovanni caporeparto settore uomo del punto vendita Piazza Italia di Taranto centro storico. Dopo circa un anno si sono innamorati e si sono sposati. Oggi, Lucia Defazio e Giovanni Pennella, sono proprietari del punto vendita Piazza Italia Kids a Barletta. Una storia molto affascinate quella di Lucia Defazio e un percorso lungo per raggiungere un obiettivo desiderato da sempre.
“350€ al metro quadro per l’allestimento completo del punto vendita più una fidejussione bancaria o una caparra da versare in azienda pari allo stesso importo dell’allestimento”. Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato?
“Affidarsi completamente a Piazza Italia perchè nel rapporto qualità prezzo rappresenta una vera garanzia”. I vostri progetti futuri...
“Il nostro prossimo obbiettivo è quello di ampliare il nostro punto vendita inserendo anche il format uomo/donna completando così l’offerta per i nostri clienti”.
L’apertura è avvenuta subito dopo il lockdown. Che significato ha avuto per voi?
“A marzo 2020 sembrava finalmente che il nostro sogno si stesse per concretizzare ma il Corona virus ha bloccato il mondo intero e quindi siamo stati costretti a lasciare in sospeso questo progetto. Non appena si è sbloccato il tutto ci siamo rimessi in moto per realizzare questo nostro sogno e finalmente il 18 giugno abbiamo aperto il punto vendita Piazza Italia Kids”.
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Il franchising a livello nazionale che veste la giovane signora con taglie comode
MARA DESIDERI: CONVENIENZA E ALTA QUALITÀ Il potenziale affiliato è un imprenditore che ama diversificare nel mercato, contestualmente è anche un commerciante che comprende i vantaggi che dà oggi l’affiliazione. L’offerta che il brand propone è molto vantaggiosa perché il prodotto viene fornito in conto vendita
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ara Desideri nasce nel 2012 ma la sua storia ha radici ben più profonde. Ad inizio anni ‘50, Eduardo Capobianco (classe 1930) vende un triangolino di terra nell’entroterra siciliano e acquista le prime stoffe da rivendere nelle campagne siciliane; raggiungeva quelle campagne a cavallo di un mulo. Successivamente la prima conversione, insieme ad altri colleghi fonda i mercati nelle strade dei paesi limitrofi e infine conclude il suo processo di trasformazione con l’ingrosso ed il negozio al dettaglio. Lo sviluppo naturale di un’attività di successo è il Franchising e così nel 2012
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il figlio Leonardo, nel periodo in cui l’Italia è investita dalla crisi più buia fino ad allora, avvia il progetto in Franchising con l’obiettivo di creare nuove opportunità con un investimento minimo e di trovare la propria libertà economica affiliandosi al brand Mara Desideri. Oggi l’azienda è giunta alla terza generazione con Eduardo Capobianco (classe 1994), segno di continuità della famiglia Capobianco nell’abbigliamento e di innovazione. Mara Desideri oggi si posiziona a livello nazionale come il franchising che veste la giovane signora con taglie comode ed un prodotto di alta qualità. Il
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franchising è il core business dell’azienda e ad oggi il brand ha 13 punti vendita diretti e 38 affiliati. La logica progettuale del Brand Mara Desideri si concretizza nella volontà di “colmare” quei vuoti operativi e commerciali che l’esperienza del fondatore ha permesso di evidenziare, nello specifico: “reclutare” e “coinvolgere” operatori (commerciali e non) provenienti da vari contesti, ma uniti dalla “debolezza contrattuale” a cui la crisi degli ultimi anni li ha condotti: • Commercianti di merceologie varie che, pur garantendo serietà e concretezza, non riescono a trarre soddisfazione dalla loro attività e che, quindi, sono alla ricerca di un “tutor” concreto e competente che possa supportarli con il proprio marchio, il proprio prodotto e la propria organizzazione. • Giovani volenterosi e capaci che ambiscono ad un’attività in proprio e che, pur avendo un piccolo capitale da investire, non posseggono il know-how necessario. • Donne e uomini over 40 che, per i più svariati motivi, sono usciti dal mercato del lavoro e che vogliono rimettersi in gioco iniziando un’attività in proprio con il supporto di un operatore consolidato e competente. • Imprenditori che amano investire e diversificare le proprie attività. • Colmare la nicchia di consumo delle signore over 35 che, sempre più numerose, ricercano un prodotto di stile fresco e giovanile in grado di soddisfare anche la richiesta di una vestibilità comoda… vestibilità necessaria a chi ha un fisico impreziosito da rotondità e morbidezza. L’affiliato Mara Desideri è un imprenditore che ama diversificare nel mercato, contestualmente è
anche un commerciante che comprende i vantaggi che dà oggi l’affiliazione e vuole usufruire del sistema di vendita che propone Mara Desideri. Il franchisee viene affiancato sia in teleassistenza che all’apertura con esperti di Mara Desideri che lo guideranno verso il mondo del nostro brand. Avrà assistenza 6 giorni su 7 e potrà chiarire qualsiasi dubbio o necessità con un team esperto che lo supporta dal primo istante. Il franchisee godrà delle campagne nazionali con testimonial rappresentativi dei valori aziendali, campagne personalizzate per ogni cliente e promozioni accattivanti. Il Franchisee avrà il supporto dello studio grafico per personalizzare le grafiche interne, creare volantini e cartellonistica. I nuovi affiliati avranno anche a disposizione i consulenti che stileranno un business plan per valutare insieme la bontà del progetto, analizzando i costi e le proiezioni di incasso. All’affiliato si chiede di supportare la Casa Madre nel progetto, di crederci e di essere parte della vision. L’offerta che Mara Desideri propone è molto vantaggiosa perché il prodotto viene fornito in conto vendita, questo significa Zero perdite per l’affiliato che dovrà occuparsi della cosa che sa fare meglio: vendere.
La prima licenza di Eduardo Capobianco del 1955
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La soluzione di cassa ideale per bar, ristoranti, pasticcerie o panetterie, gelaterie
EASYCASSA RISPONDE PERFETTAMENTE ALLE ESIGENZE DEI RETAILER ITALIANI L’esercente sottoscrive un abbonamento per avere subito quello che gli serve per gestire il suo punto vendita: dispositivi tecnologici, software di cassa sempre aggiornato, servizi di verifica e assistenza
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acile, intuitivo, elegante e telematico: è il punto cassa all-in-one di SisalPay. Si chiama EasyCassa e racchiude in un solo abbonamento hardware, software e servizi.
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I VANTAGGI PER I RETAIL DI ADOTTARE EASYCASSA
Con EasyCassa l’esercente sottoscrive un abbonamento per avere subito quello che gli serve per
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gestire il suo punto vendita: dispositivi tecnologici, software di cassa sempre aggiornato, servizi di verifica e assistenza. Tutto incluso, senza pensieri: così avrà più tempo da dedicare ai suoi clienti! Con l’abbonamento EasyCassa l’esercente non deve acquistare l’hardware: riceve in comodato d’uso la migliore selezione di dispositivi, coperti da garanzia estesa e assistenza telefonica e on-site, con un software di cassa intuitivo e un cloud per analizzare le vendite e gestire la fatturazione anche da smartphone. E può contare su un’assistenza rapida con numero dedicato e uscite del tecnico incluse, oltre alle verifiche periodiche e alla garanzia estesa sui dispositivi forniti. La soluzione si completa con la nuova app EasyCassa, che permette la gestione di comande, tavoli, sale e coperti da qualsiasi smartphone Android. Tutto questo senza costi extra, in un solo abbonamento mensile e con un unico fornitore. Inoltre le rate dell’abbonamento EasyCassa sono deducibili al 100%: un ulteriore vantaggio per le attività commerciali. UNA SOLUZIONE PERFETTA PER NUMEROSI RETAILER
EasyCassa è la soluzione di cassa perfetta per bar, ristoranti, pasticcerie o panetterie, gelaterie, ecc. L’esperienza pluriennale di SisalPay con clienti del settore Food&Beverage ha permesso di sviluppare una soluzione di cassa ideale per la gestione di questa tipologia di punto vendita. LE FUNZIONALITÀ DI EASYCASSA
Il sistema EasyCassa consente di gestire oltre 300 tavoli, riordinare i prodotti raggruppandoli per
categorie e creando più listini separati, gestire comande con ordine di uscita delle portate, aggiugere variazioni agli ordini specificando al personale cosa desiderano i clienti, personalizzare la schermata di vendita, emettere fatture elettroniche come scontrini, e registrare le anagrafiche dei clienti in modo semplice. Tra i plus del servizio, la stampante fiscale abilitata alla trasmissione telematica dei corrispettivi, il terminale di cassa touch screen da 15,6 pollici, il lettore di barcode per caricare i prodotti o per registrare i clienti per la fatturazione o la lotteria degli scontrini (in arrivo il 1 gennaio 2021) la tastiera qwerty per aggiungere velocemente il listino prodotti e le anagrafiche dei clienti. UNO STRUMENTO UTILISSIMO PER LE AZIENDE IN FRANCHISING
EasyCassa permette una visione multi punto vendita e multi-società che la rende una soluzione ideale per catene di franchising, per analizzare le vendite aggregate e comparare le performance dei diversi punti vendita della rete. EasyCassa consente di essere aggiornati in tempo reale sull’andamento dei punti vendita grazie al Cloud EasyCassa, lo strumento che oltre a fornire la panoramica del venduto permette di gestire senza limiti la fatturazione elettronica sia attiva che passiva. UNA SOLUZIONE DI ULTIMA GENERAZIONE
Sono già oltre 7mila i punti vendita che utilizzano EasyCassa, affidandosi alla sicurezza e alla comodità di avere il più conveniente punto cassa di fascia alta, comprensivo di tutto da subito e costantemente aggiornato. L’innovativo sistema ad abbonamento di EasyCassa, infatti, permette di avere inclusi tutti gli aggiornamenti futuri, senza la necessità di dover acquistare nuove licenze e moduli aggiuntivi. Le nuove funzionalità del sofware di cassa e del cloud saranno automaticamente disponibili per l’esercente una volta introdotte. Una soluzione di ultima generazione, EasyCassa, che risponde perfettamente alle esigenze dei retailer italiani, i quali stanno dimostrando sempre più interesse nello sviluppo di innovazioni digitali a supporto della customer experience.
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Quattro chiacchiere con Giuliano de Danieli CEO di Prima Posizione
PER VENDERE DI PIÙ DEVI RENDERE LA TUA OFFERTA NON CONFRONTABILE È importante quindi: saper argomentare il prezzo; presentare un preventivo non confrontabile; saper spiegare le differenze tra te e la concorrenza diventa vitale se non vuoi essere messo alla “gogna”
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gni giorno incontro imprenditori che mi dicono frasi del tipo: “ faccio sempre più fatica a vendere...”, “il cliente è sempre più difficile e guarda solo il prezzo”... “se non abbasso il prezzo non vendo...” “non riesco a trovare un sistema per vendere di più... “non capisco come fanno i miei concorrenti a lavorare con prezzi così bassi...”
golo del prezzo infatti è “essere non confrontabili” (componente essenziale del modello di business).
Ti torna?
Se vendi un prodotto a 100€ e i tuoi concorrenti vendono lo stesso prodotto a 80€ ci sarà sostanzialmente una differenza di prezzo di 20 da “giustificare”. Il tuo problema a questo punto è far capire al
Devo dirti che il problema non è il prezzo ma sul “modello di business” delle aziende che incontro. Una delle cose più importanti da fare per togliersi dall’an-
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Starai pensando sicuramente...
...“Ok Giuliano... grazie... lo so anch’io che se non sono confrontabile vendo di più!” Facciamo quindi un esempio:
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tuo cliente perché dovrebbe acquistare da te anche se costi il 20% in più. E qui casca l’asino...
La maggior parte degli imprenditori o venditori non è in grado di argomentare il “delta più” di prezzo. Perciò, se non riesci a giustificare quei 20€ di differenza è ovvio che i tuoi clienti sceglieranno SOLO in base al prezzo perché sono convinti che il tuo prodotto/servizio sia identico a quello che costa meno. Converrai quindi con me che: 1. saper argomentare il prezzo; 2. presentare un preventivo non confrontabile; 3. saper spiegare le differenze tra te e la concorrenza diventa vitale se non vuoi essere messo alla “gogna”. Durante la prima giornata della “Sales Mastery University”, lavoriamo sulla costruzione della unicità, non confrontabilità, realizzazione di un preventivo.Ti sarà sicuramente capitato di ricevere preventivi di una paginetta con poche righe di argomentazione e poi il prezzo. Vediamo se indovino. Avrai sicuramente scelto in base al prezzo. Vero? Senti questa... “l’altro giorno un mio agente mi ha mostrato il preventivo di una pagina, fatto da un idraulico, che si proponeva per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sul tetto della sua casa”... richiesta dell’idraulico 8000 euro! Il problema è che se io devo spendere
8000 euro per installare un impianto fotovoltaico e tu mi fai un preventivo da una paginetta, è ovvio che guarderò solo il prezzo. Tu cosa faresti? Principio: più lo scontrino di quello che vendi è alto più devi essere in grado di argomentare prezzo, differenze tra te e la concorrenza.
Avrai quindi capito che “non essere confrontabili” è fondamentale anche per acquisire potenziali clienti online, altrimenti rischi di fare pubblicità inutilmente perché le persone che atterrano sul tuo sito o pagina Facebook non capiscono: 1. chi sei; 2. che problemi risolvi; 3. perché devono scegliere te? Questa è la chiave! Se vuoi vendere di più è necessario rispondere in maniera specifica a queste tre domande. Che cosa fare e in che ordine per vendere di più:
1. Verifica come le persone cercano online il tuo prodotto; 2. Verifica l’ampiezza della domanda. Senza domanda non c’è possibilità di fare business; 3. Analizza attentamente cosa propongono i tuoi competitor; 4. Costruisci la tua unicità sulla base di quello che è richiesto e voluto dal mercato ma che ancora la concorrenza non da;
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5. Impara ad argomentare in modo fluido questa differenza per fare in modo che i clienti scelgano te; 6. Costruisci preventivi inattaccabili; 7. Costruisci il tuo sistema per generare contatti; 8. Implementa il tuo sistema di vendita one to one per chiudere almeno 7 trattative su 10! “Woow Giuliano... quanto lavoro da fare...”, “È già... pensavi fosse una passeggiata”? Principio per vendere di più: più lavori sulla strategia e più la parte operativa diventerà facile! Se fai il contrario sarà un inferno e ti sceglieranno in base al prezzo. Proprio perché ritengo (dopo 20 anni di esperienza sul campo e più di 20.000 passate in trincea con gli imprenditori) la strategia una pietra miliare per far decollare le vendite in modo definitivo, durante la Sales Mastery University impiego più di una giornata con gli imprenditori a lavorare solo su questo principio. Attenzione:
Quando dico che dovete uscire dall’angolo del confronto non ho detto che dovete per forza fare le cose che gli altri non fanno o vendere un prodotto che gli altri non vendono, perché sarebbe magia... magari fosse così! Ricordati che la maggior parte delle aziende opera in un mercato di concorrenza perfetta, quindi fondamentalmente propone prodotti e servizi non confrontabili... Tuttavia, ti posso assicurare che sapendo che cosa fare è possibile riuscire a ricavarsi il proprio orticello, la propria prateria in cui nessuno può venire a romperci le scatole sul prezzo. Principio: Ricorda che gli esseri umani decidono in base al prezzo quando non hanno null’altro da valutare.
Ergo... Se ti stanno scegliendo solo in base al prezzo significa che non stai dando “altro valore” e diventerà un’impresa titanica riuscire a vendere di più con margini interessanti per non fare morire la tua azienda. Per vendere di più è fondamentale inoltre costruirsi degli asset online, (per generare in modo costante e continuo contatti da trasformare in vendite) ovvero un proprio ecosistema che ti permetta
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di poter individuare ed acquisire nuovi clienti. (se vuoi approfondire l’argomento leggi l’articolo – “Come vendere di più online attraverso la costruzione di asset” nel sito www.giulianodedanieli.it). Facciamo un esempio per mettere assieme i “pezzi” visti fin ora:
Se un venditore mi propone un pennarello a 1 euro e un altro mi propone lo stesso pennarello a 40 cent e non ho null’altro da valutare è ovvio che comprerò quello che costa meno. Giusto? Perché così risparmierei un bel 60%. Sei d’accordo? Facciamo però finta che uno dei due venditori mi venda il pennarello da 1 euro e mi dica: “Tranquillo, se si rompe te lo sostituisco gratis per sempre e in più avrai assistenza h24 sabato e domenica compresa”. Sostanzialmente sta argomentando la differenza di prezzo. Mi sta dando “più valore” in termini di servizi accessori. Che cosa farò quindi? Se per me l’assistenza è fondamentale, cioè il fatto che il pennarello non si fermi e non mi lascia a piedi, a quel punto magari sono disposto a pagare in più per avere quella tipologia di servizio accessorio. Perciò, io imprenditore che vendo questo pennarello a più del doppio non sono più confrontabile perché offro tutta una serie di servizi accessori che a livello di percezione rendono la mia offerta non confrontabile con quella degli altri competitor. Di conseguenza sarò in grado di vendere di più e più facilmente. “Giuliano ho finalmente capito che per costruire tutto questo serve tanto tempo ed esperienza sul campo, fammi capire come posso accelerare lo sviluppo del mio business...” Sono d’accordo... fare tutto da soli richiede: 1. tanto tempo; 2. tanti test; 3. tanta perseveranza; 4. tanto denaro da sprecare... Vai su https://corsi.prima-posizione.it/pp/sales-mastery-university/ per prendere la corsia di sorpasso. Spero di conoscerti presto di persona!
È IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA!
CONTO VENDITA | PROGETTAZIONE | ASSISTENZA
MARGINE GARANTITO Non sono previste quote di ingresso. Il margine è fisso e garantito per tutto l’anno, anche nel periodo Saldi e in tutte le fasi promozionali ordinarie e straordinarie previste da Piazza Italia.
FORMULA CONTO VENDITA La merce fornita resta proprietà di Piazza Italia e garantirà il noto impatto quantitativo e promozionale del marchio. Il partner paga periodicamente solo la merce venduta e non dovrà preoccuparsi delle rimanenze finali, che verranno ritirate interamente da Piazza Italia ad ogni fine stagione.
GESTIONE COLLEZIONE E RIFORNIMENTI La collezione, costantemente rinnovata da una gestione di riassortimenti automatici e personalizzabili dal Franchise, vanta una potenzialità logistica in grado di effettuare consegne anche giornaliere.
ASSISTENZA E FORMAZIONE Già dalla fase di progettazione e nella gestione quotidiana del negozio, Piazza Italia è garante del massimo supporto formativo e di assistenza, mettendo a disposizione tutti i servizi di sede dedicati, ed un supporto territoriale continuo, fornito da Area Manager e Staff Visual.
INFO.FRANCHISING@PIAZZAITALIA.IT - TEL. +39 081 312 4000
/ LE SCHEDE /
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
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Helbiz
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Piazza Italia
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Igi&Co
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Piazza Italia Kids
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Mammina
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Primigi
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NaturHouse
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Primadonna Collection
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Noi Energia
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
PROFUMI PER IL CORPO, PROFUMASERVIZI DI COSMETICI NOLEGGIOPER LA TORI AMBIENTE, CURA DEL CORPO E DEL VISO
Ragione sociale: Helbiz Italia Srl - Indirizzo: Milano, via Amedeo d’Aosta n.5 - Capitale 120.000,00 - C.F., Ragione sociale: Aymara Sociale Italia srlEuro - Indirizzo: via GhivizP.IVA - N. iscrizione registro(LU) imprese di Milano: zani,10512880963 61 – 55041 Capezzano Pianore - Anno di fonMI – 2537054 - Anno di partenza fondazione: 2017 - Anno partenza dazione: 1995 - Anno franchising: 2010 - Punti vendita diretti: - Punti vendita affiliati: 2 - Punti ven franchising: 2020 6 - Location gestite direttamente (Italia): 6diretti (estero): 1 - Punti(estero): vendita 7affiliati (estero): 2 - dita Location gestite direttamente
COSACERCHIAMO CERCHIAMO COSA SUPERFICIE MEDIA 30MQ SUPERFICIE MEDIA PUNTO VENDITA: DEL MAGAZZINO (IN MQ): DA 80 A 180 MQ 50.000 ABITANTI (MINIMO) BACINO D’UTENZA: A SECONDA DELLA FLOTTA CENTRO STORICO, ZONA COMMERCIALE ALTA PEDOBACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 40.000 ABITANTI NABILITÀ
CALZATURE, ABBIGLIAMENTO CALZATURE E ACCESSORI ED ACCESSORI Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Indirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 - Montefiore dell’Aso (AP) - Anno di fondazione attività: 2002 - Anno di partenza del franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 160 152
COSA CERCHIAMO SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
DA 50 A 100
BACINO D’UTENZA:
DA 10MILA A 50MILA ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
ADDETTI DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 5.000/MQ
UBICAZIONE OTTIMALE:
NON RICHIESTA ESPERIENZA NEL SETTORE: UBICAZIONE OTTIMALE: CITTÀ TURISTICHE, CITTÀ D’ARTE, CITTÀ CAPOLUOGO DI PROVINCIA 1/2 PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
PERSONALE RICHIESTO ¤75.000 – ¤80.000 INVESTIMENTO INIZIALE: DA 3 A (COMPRESO IL TITOLARE): 5 FIGURE (ARREDAMENTO ¤1200 AL A SECONDA DELLA FLOTTA MQ; PROGETTAZIONE E ALLESTIMENTO ¤6000; FORNITURA MERCE INIZIALE ESPERIENZA NEL SETTORE: NON NECESSARIA ¤25.000) 200.000 FATTURATO MEDIO ANNUO: INVESTIMENTO INIZIALE DA: 40.000€ + ADATTAMENTO DEPOSITO
FATTURATO MEDIO MENSILE: DA 19.000€ A 45.000€ COSA OFFRIAMO A SECONDA DELLA FLOTTA
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DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
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DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
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/ LE SCHEDE /
Monazione : 1994
/ LE SCHEDE /
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NUTRIZIONE E DIETETICA
Ragione Sociale : Mondadori Retail spa - Indirizzo : Via A. Mondadori, Segrate - Anno partenza Ragione sociale:1 20090 Waterfront Srl - (MI) Indirizzo: ViadiPartenope, del80121 franchising: ottobre 1998 - Punti2014 vendita diretti: 31 15 Napoli - Anno di fondazione: - Anno partenza Punti vendita affiliati: 550 Punti vendita Bookclub: 20 franchising: 2020 - Punti vendita diretti: 4
Ragione sociale Naturhouse S.r.l. - Indirizzo: Sede legale Via F. Fellini, 6 - 44122 Ferrara - Anno di fondazione attività: 1986 - Anno di partenza franchising: 1997 - Punti vendita diretti: 47 52 - Punti vendita affiliati: 406 418 - Punti vendita affiliati all’estero: 1.688 - Punti vendita diretti all’estero: 200
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/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
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ESPERIEN
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PERSONA (COMPRES
PUNTO VE
BACINO D
UBICAZIO
COSA OFFRIAMO
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UBICAZIONE OTTIMALE: PRINCIPALI VIE COMMERCIALI, COSA CHIEDIAMO CENTRO CITTÀ, LOCALITÀ TURISTICHE PERSONALE RICHIESTO FEE D’INGRESSO: (COMPRESO IL TITOLARE):
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/ LE SCHEDE /
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izzo : Via partenza iretti: 31 kclub: 20
ABBIGLIAMENTO VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto CampanoACCESSORI di Nola, Lotto D1 LIQUIDI E SOLUZIONI, - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993
ne attività: 1986 - Anno di partenza franchising: 1997 70056 Molfetta BA 47 -52 Anno di fondazione: 2014 - Anno -163, Punti vendita diretti: - Punti venditavia affiliati: 418 Ragione sociale: NAU Spa Indirizzo: MazRagione sociale: NAU Spa - -Indirizzo: via S.S. ee P.P.406 Maz-partenza Punti vendita affiliati all’estero: 1.688 - diretti: Punti vendita franchising: 2019 - Punti vendita 2Anno - Punti zucchelli, 21043 Castiglione Olona (Va)- -Anno di zucchelli, 77- -21043 - -Castiglione Olona (Va) di diretti all’estero: 200 vendita affiliati: 4+6 in apertura. fondazioneattività: attività:2004 2004- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranfondazione
- 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita Ragione sociale: NAU Spa - Indirizzo: via S. e P. Mazdiretti: 161 161 160 -- Punti Punti vendita vendita affiliati affiliati in in Italia: Italia: 126 83 - Punti zucchelli, 7 - 21043 - Castiglione Olona (Va) 125 - Anno di vendita affiliati all’estero: 48 55 fondazione attività: 2004 50 - Anno di partenza del franchising: 2007 - Punti vendita totali: 167 - Punti vendita COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO diretti: 91 - Punti vendita affiliati in Italia: 60 - Punti vendita all’estero: 16
chising:2007 2005- -Punti Puntivendita venditatotali: totali:167 140- -Punti Puntivendita vendita chising: COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO diretti:9185- -Punti Punti vendita affiliatiininItalia: Italia:60 55- -Punti Punti diretti: vendita affiliati venditaall’estero: all’estero:1610 vendita
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TADINI/ LI
PUNTO VENDITA:
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BACINO D’UTENZA: ESPERIENZA NEL SETTORE:
CENTROMQ COMM.LE/PARCO COMM.LE/ 80/100 STAND ALONE/CENTRO STORICO 70.000 ABITANTI (MINIMO) NON RICHIESTA
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PERSONALE RICHIESTO INVESTIMENTO INIZIALE DA: CIRCA 16.000€ ¤44120.000/360.000 PERSONALE RICHIESTO FATTURATO MEDIO ANNUO: (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO FATTURATO MEDIO ANNUO: 70.000€ 100.000 INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: ¤ ¤100.000 INVESTIMENTO
FATTURATO MEDIO ANNUO: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
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Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - Punti vendita diretti con reparto kids: 150 - Punti vendita affiliati con reparto kids: 103 106 - Punti vendita affiliati all’estero con reparto kids: 39 40
Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA Reda Retail S.p.a. Gruppo IMAC Spa Ragione SPA - Indirizzo: S.P. 231 - Indirizzo : via Menocchia, 27 -di63062 - Montefiore Km 5,2 70032 Bitonto (Ba) - Anno partenza del frandell’Aso2006 (Ap) -- Punti Anno vendita di fondazione 1976 - Anno chising: diretti: attività: 152 - Punti vendita di partenza franchising: Punti vendita diretti: affiliati: 241 - Punti Vendita2008 totali:- 393 3 - Punti vendita affiliati: 400 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37 COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
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BACINO D’UTENZA:
20.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
2 + TITOLARE
INVESTIMENTO INIZIALE:
Q2 PER ARREDI E LUCI 280/MQ € 300/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA € 2.000 2.800 A € AL 3.500 € 3.000/3.500 MQAL M2
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BACINO PUNTO D’UTENZA: VENDITA:
35MILA DA 100ABITANTI A 250 MQ
UBICAZIONE OTTIMALE: BACINO D’UTENZA:
STRADE PRINCIPALI, DA 10.000 A 50.000CENTRI ABITANTI COMMERCIALI
UBICAZIONE OTTIMALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:
CENTRO CITTÀ, CENTRO NON RICHIESTA CENTRO COMMERCIALE, STORICO, VIE COMMERCIALI IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): ESPERIENZA NEL SETTORE: INVESTIMENTO INIZIALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
INVESTIMENTO INIZIALE:
COSTO ARREDI 400 - 500 DA 1 A 3 AL ML* (LINEE DI ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) *RIFERITO ALLA SUPERFICIE DA ¤ 400 A DELL’AREA ¤ 700/MQ ESPOSOTIVA
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VENDITA ¤ 4.800/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
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COSA OFFRIAMO
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COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
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Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.primigi.it Tel. 080-3751575/800-141207 Fax. 080-3756049 e-mail: franchising@primadonna.it Facebook: Primadonna Collection web: www.primadonnacollection.com
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zo: zzo:PalazPalazzo: zzo:PalazPalazNola, Nola,LotLotNola, LotNola, Lote attività: ne attività: e attività: ne attività: nov. 2011 s: nov. 2011 nov. 2011 s: nov.ven2011 Punti Punti venPunti venPunti venta affiliati dita affiliati ta affiliati dita affiliati
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Ragione SPA S.P. sociale:PRIMADONNA PRIMADONNA SPA-- Indirizzo: -Gruppo Indirizzo: S.P.231 231 IMAC Spa Ragionesociale: Reda Retail S.p.a. Ragione sociale: PRIMADONNA SPA Indirizzo: S.P. Ragione sociale: PRIMADONNA SPA-partenza - Indirizzo: S.P.231 231 Km 5,2 (Ba) del 5,270032 70032 Bitonto (Ba)- -Anno Anno di partenza delfranfran-Km Indirizzo : Bitonto via Menocchia, 27 -di 63062 - Montefiore Km 5,2 70032 Bitonto (Ba) - -Anno didi partenza del franKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) Anno partenza del franchising: - --Punti diretti: - Punti vendita 165 155 chising:2006 2006 Puntivendita vendita diretti:152 152 - Punti vendita 153 dell’Aso (Ap) Anno di fondazione attività: 1976 Anno chising: 2006 diretti: 152 155- Punti chising:241 2006- -Punti Puntivendita vendita diretti: 152 - Puntivendita vendita affiliati: totali: 393 affiliati: 241- -Punti PuntiVendita Vendita totali: 393 231 Punti vendita Italia: - 153 Punti vendita este225 226 379 380 di partenza franchising: 2008 -312 Punti vendita diretti: affiliati: affiliati:241 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali:393 393 225 226 379 380 - Punti totali:affiliati: 396 3ro:- 84 Punti vendita 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37 COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO
Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa - Indirizzo : via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore - Indirizzo : via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore dell’Aso (Ap) - Anno di fondazione attività: 1976 - Anno dell’Aso (Ap) - Anno di fondazione attività: 1976 - Anno di partenza franchising: 2008 - Punti vendita diretti: di partenza franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 373 - Punti vendita affiliati 3 - Punti vendita affiliati: 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37 all’estero: 37
CERCHIAMO 100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO)
UBICAZIONENEL OTTIMALE: ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZA NEL SETTORE: ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO TITOLARE): (COMPRESOILIL TITOLARE): ESPERIENZA NEL SETTORE: INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
EDI E LUCI EDI E LUCI
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QAL M22 MQ QAL M MQ
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/ LE SCHEDE /
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/ FORMAZIONE /
Le abilità scolastiche non determinano il futuro di un individuo ed il suo successo nella vita e professionale
UN MODO DIVERSO DI ESSERE INTELLIGENTI Assumere la leadership, essere coinvolgenti, aggregare persone, saper trattare con gli altri, sono diventati il punto di forza di un vero leader. Queste caratteristiche non passano dalle conoscenze valutate dal QI, passano dal concetto di “intelligenza multipla” di Giansandro Ogliari*
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/ FORMAZIONE /
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ino a qualche tempo fa, quando si parlava di intelligenza, il nostro pensiero andava immediatamente al concetto di QI, Quoziente di Intelligenza. Uno studente, con un QI di 150, veniva messo sotto il riflettore, richiamava l’attenzione di tutte le multinazionali e tenuto in grande considerazione. Alla metà degli anni 90 iniziò a far capolino tra gli psicologi, una concezione più ampia di intelligenza, la convinzione che l’intelligenza dell’essere umano non passava solo dai concetti scolastici, dalla logica, dalla matematica o dall’intelligenza verbale. In altre parole, le abilità scolastiche, non determinano il futuro di un individuo ed il suo successo nella vita e professionale. O, almeno, non da sole. Provate a far mente locale. Vi è mai capitato di avere un amico, un conoscente, con una grande capacità scolastica, un quoziente intellettivo elevato, una persona si pensasse fosse atteso da una grande carriera professionale e poi, alla lunga, non essere riuscita e rispettare le attese se non addirittura rivelarsi una grande delusione? Assumere la leadership, essere coinvolgenti, aggregare persone, saper trattare con gli altri, sono diventati il punto di forza
di un vero leader. Queste caratteristiche non passano dalle conoscenze valutate dal QI, passano dal concetto di “intelligenza multipla”. Un concetto portato alla luce da Howard Gardner, e sviluppato successivamente dagli studi di Goleman. NON ESISTE UN SOLO CONCETTO DI INTELLIGENZA
La valutazione del solo QI non è sufficiente a misurare l’effettiva intelligenza di una persona, a stabilire
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/ FORMAZIONE /
le sue qualità e le sue effettive potenzialità. Da questo pensiero nasce il concetto di “intelligenza multipla”. Oltre alla logica scolastica (QI) anche altri tipi di intelligenza vengono studiate: l’intelligenza linguistica, l’intelligenza spaziale, l’intelligenza musicale, l’intelligenza cinestetica, l’intelligenza interpersonale e l’intelligenza intrapersonale. Non esiste quindi un’unica intelligenza immutabile, valutata con il QI, ma una serie di intelligenze, multiple appunto, che determinano le nostre abilità e le nostre capacità. Negli ultimi tempi si è aggiunta l’intelligenza naturalistica e l’intelligenza esistenziale. Mi permetto di inserire un’intelligenza che reputo fondamentale in questo periodo storico: l’intelligenza sociale.
LE DUE INTELLIGENZE SECONDO GOLEMAN
Goleman ne prese in considerazione due in modo particolare: l’intelligenza interpersonale, la capacità di comprendere gli altri, di conoscere le sue emozioni e l’intelligenza intrapersonale, la capacità di conoscere noi stessi e di conoscere le nostre emozioni, dando il via al concetto di “intelligenza emotiva”. Sviluppare queste due intelligenze che rappresentano le nostre capacità personali, è un vero e proprio percorso formativo. Spesso noi “pensiamo” di conoscere una nostra emozione ma, altrettanto spesso, non siamo in grado di riconoscerla, di darle il nome esatto e di identificare cosa succede nella nostra mente e nel nostro corpo, nel vivere quella particolare emozione. NEL LAVORO LE QUALITÀ EMOTIVE, DERIVANTI DALL’INTELLIGENZA EMOTIVA, SONO FONDAMENTALI
Entriamo in un ambito fondamentale del mondo del lavoro: la comunicazione. Noi comunichiamo dal momento in cui ci alziamo dal letto, al momento in cui ci corichiamo la sera per il meritato riposo. Vi propongo di riflettere, a questo punto, su una frase di Dale Carnegie: “Quando trattiamo con la gente, ricordiamo che non stiamo trattando con persone dotate di logica. Noi stiamo trattando con creature dotate di emozioni”. Non dobbiamo dimenticarci, prima di tutto, che siamo animali so-
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/ FORMAZIONE /
ciali e ciò che ci mette in relazione con l’altro sono le nostre emozioni e non la nostra razionalità.In qualsiasi esperienza lavorativa ci si ritrovi, sia che si stia lavorando per una grande organizzazione, sia che facciate parte di un importante board di direzione, sia che lavoriate in proprio o in una piccola organizzazione, le qualità emotive, derivanti dall’intelligenza emotiva, sono fondamentali. Una volta venivano chiamate: competenze, carattere, personalità, ora che la ricerca ha esplorato il campo delle potenzialità umane, si chiamano: saper prendere l’iniziativa, empatia, capacità di adattarsi, di essere persuasivi, resilienti. In una parola: sviluppare la propria “intelligenza emotiva”. Intelligenza emotiva significa: conoscere le proprie emozioni e le emozioni degli altri, siano essi compagni di vita, amici o collaboratori. L’ntelligenza emotiva, o quoziente intellettivo, ha un grosso problema: non è misurabile. La buona notizia è che la si può sviluppare. Può essere allenata in ogni singolo secondo della nostra vita. Abbiamo detto che la definizione di intelligenza emotiva è: conoscere le proprie e le emozioni altrui. Conoscere le emozioni altrui ci consente di non prendere decisioni affrettate, avventate. Ci permette di agire anziché re-agire il che potrebbe avere ripercussioni spiacevoli ed irreparabili. Sviluppare ed accrescere la nostra intelligenza emotiva ci permette di avere legami più
stretti, relazioni migliori e troveranno giovamento l’ambiente di lavoro e le relazioni private. L’IMPORTANZA DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA
Perché ci siamo accorti solo oggi dell’importanza dell’intelligenza emotiva? Le moderne tecnologie ci permettono di essere connessi con il mondo intero h24 per 365 giorni all’anno. La domanda che dobbiamo porci è: “siamo connessi con noi stessi?”. La continua connessione con il mondo dei social ci obbliga ad un continuo confronto con qualcosa e/o
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/ FORMAZIONE /
con qualcuno, non ci fa mai sentire a nostro agio e ci sentiamo spesso fuori luogo. Ci manca sempre qualcosa. Conoscere il quoziente intellettivo, conoscere le nostre emozioni ci permette di evitare le negatività facendoci concentrare sui nostri obiettivi. Conoscere le nostre emozioni ci consente di sentirci più leggeri ma ben piantati a terra, sapendo che, qualsiasi cosa succeda, si hanno le potenzialità per superare ogni difficoltà, gestirle al meglio. Harvey Mcckey disse: “la tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita”. Conoscere le nostre emozioni è il primo passo per poter, in seguito, conoscere le emozioni delle persone che ci circondano e creare intorno a noi un ambiente lavorativo più proficuo ed intraprendere una carriera professionale più soddisfacente. È sempre più facile imbattersi in aziende che non valutano solo in QI ma che valutano anche la capacità dell’individuo di relazionarsi con sé stesso e con gli altri, qual è il comportamento che adotta nei confronti di sé stesso e degli altri. I vantaggi di avere manager con un quoziente emotivo elevato sono molteplici. Ne sottolineo solo alcuni:
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• migliore gestione dello stress; • riduzione del rischio di ansia e cadute depressive; • maggiore sensiblità ed equilibrio emotivo, riducendo il rischio che una emozione negativa, o un evento negativo, rovini la giornata, influenzando il rendimento lavorativo; • maggiore capacità di raggiungere gli obiettivi; • maggiore capacità di ricevere critiche, partendo da una posizione di apertura e non difensiva; • miglioramento delle capacità comunicative; • una migliore vita sociale; • una maggiore capacità di ammettere i propri sbagli; • maggiore conoscenza delle proprie capacità e dei propri limiti (vivendoli come opportunità di crescita e non come qualcosa di cui vergognarsi); Tutto questo passa attraverso una competenza che possiamo e dobbiamo sviluppare: la consapevolezza di noi stessi.
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/ MARKETING /
Bisogna prima di tutto analizzare il mercato e definire obiettivi e target
LA DIFFICOLTĂ€ DI PROMUOVERSI SUI SOCIAL Vi spieghiamo come non incorrere in un blocco della promozione. Semplici e indispensabili accorgimenti
di Mattia Nicoletti*
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/ MARKETING /
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ino a qualche mese fa, per promuovere un prodotto o un servizio sui social erano necessari 5 minuti, anche meno. Un vero gioco da ragazzi. Con questo non sosteniamo che sia semplice comunicare, perché che si usino i social, la televisione o una pagina di giornale, bisogna prima di tutto analizzare il mercato e definire obiettivi e target, ma come mezzo il social era semplice da pianificare. Utilizziamo il passato perché oggi per promuovere un post o un video su Facebook, Instagram o anche Linkedin (per il B2B), bisogna passare attraverso l’analisi di quello che si vuole postare da parte degli algoritmi. Infatti, principalmente i contenuti che in qualche modo hanno a che fare con politica, sociale, finanza (ma anche i prodotti per il dimagrimento hanno problemi) si può incorrere in un blocco della promozione. Nel caso ci si occupasse di servizi direttamente legati al sociale o alla politica per ovviare a questi problemi si deve intraprendere un processo di autenticazione di funzione e identità, ma qualora i servizi da promuovere fossero di natura diversa per evitare un eventuale blocco (dovuto alla natura del testo della promo o dell’immagine utilizzata) bisogna usare alcuni accorgimenti. Attenzione alle immagini
Facebook è sempre stato attento a evitare di pubblicare immagini di nudo, soprattutto nelle promozioni (anche se qualcuno ogni tanto ci riesce) e così se nella foto utilizzata c’è una grossa percentuale di “pelle” (una ragazza in bikini, il petto di un uomo molto ravvicinato), la probabilità che la promozione sia bloccata è elevata. Utilizzare la revisione della promozione
Quando una promo non viene accettata, c’è l’opportunità di chiedere una revisione manuale da parte di Facebook. Se si è convinti che il contenuto non violi le regole e se non si ha la necessità di pubblicare istantaneamente la promo (la revisione richiede almeno 24 ore) si può effettuare la richiesta. La pubblicità ingannevole
Se il messaggio che si vuole comunicare è poco credibile (ad esempio “guadagna 10mila euro in
un’ora”) è importante riflettere come ri-formularlo. Facebook, e comunque tutti i social, non consentono testi di comunicazione ingannevoli. Valutare delle alternative
Quando si hanno dei dubbi che il proprio post da promuovere possa non essere approvato, avendo magari anche la necessità di non poter attendere la revisione, può essere utile preparare almeno altri due post alternativi da testare. Mettendo delle somme ridotte sui post (quello preferito e le alternative), nell’eventualità che Facebook decida di bloccare la prima scelta si può sempre decidere di investire su una delle alternative approvate. La creatività prima di tutto
La creatività è l’anima della pubblicità. Fare ricorso alla creatività può essere il modo migliore per superare le barriere dei social. Una pubblicità creativa genera spesso, fra l’altro, risultati migliori. Oggi etica e trasparenza sono un elemento fondamentale della comunicazione. Qualora non si seguano questi rigidi dettami, difficile promuovere un prodotto o un servizio (almeno sui social). Il consiglio è quello di riflettere sempre sul proprio obiettivo pubblicitario, averlo bene chiaro in testa per comprendere come perseguirlo. *Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment
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I sistemi di Geointeligence per il potenziamento della rete
LA SCELTA GIUSTA DELLA LOCATION FA AUMENTARE IL FATTURATO Uno degli errori più comuni che viene fatto quando si decide di sviluppare un’insegna è quello di farsi guidare dalle opportunità immobiliari piuttosto che sulle vere potenzialità commerciali di una location. Vi diciamo qual è la strategia commerciale che si deve sviluppare di Gianni Bientinesi
O
rmai pare evidente che, al di là della forza dell’insegna del format commerciale, il fatturato di un punto vendita fisico è fatto per l’80% dalla location, con tutto ciò che il concetto di location porta con sé, ovvero: qualità del bacino d’utenza, la viabilità, la concorrenza, etc. Sebbene sia uno strumento ancora poco conosciuto, il Geomarketing e l’analisi del bacino di utenza è fondamentale per qualsiasi insegna che intende sviluppare la propria rete di punti vendita (diretta o in franchising). Il sistema di geolocalizzazione affonda infatti le sue radici nel lontano 17 settembre del 1969 quando, dopo alcuni tentativi falliti, fu lanciato nello spazio il primo satellite sviluppato su studi della Johns Hopkins University. Da quel giorno passarono poco meno di 8 anni dal lancio - luglio 1967- quando fu reso disponibile il sistema di navigazione basato su tali satelliti e quindi fu reso disponibile all’uso civile. Tale sistema è denominato Navy Navigation Satellite System (NNSS). Il sistema che all’epoca era costituito da soli 6 satelliti fu sostituito nel 1996 con il Global Positioning System, gestito dal governo degli Stati Uniti
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d’America, liberamente accessibile da chiunque sia dotato di un ricevitore GPS. Il suo grado attuale di accuratezza è dell’ordine di pochi metri. Nonostante queste esperienze ci sono ancora degli operatori che, vuoi per ragioni economiche vuoi per le specificità della propria compagine aziendale, non danno la giusta rilevanza a questo tipo di ricerche. Uno sbaglio, a mio avviso. Grazie alle nuove tecnologie è possibile oggi analizzare una grande mole di informazioni (BIG DATA) che ci consentono in modo accessibile di: • Conoscere la provenienza dei clienti; • Monitorare la concorrenza; • Definire una pianificazione di comunicazione locale; • Pianificare campagne di outdoor; • Decidere dove aprire nuovi punti vendita; • Comprendere l’impatto dell’apertura di un nuovo punto vendita sulla rete esistente; • Sviluppare la performance dei punti vendita; • Ottimizzare la rete vendita. Tanto per dare qualche Benchmark di riferimento raccolto durante la mia esperienza; grazie all’analisi di Geomarketing è possibile ottimizzare una campagna di comunicazione mirata sul territorio. Al di
/ MARKETING E CONSUMI /
CARTA D’IDENTITÀ
Gianni Bientinesi Sociologo esperto in marketing e ricerche di mercato, Bientinesi è fondatore di Business Intelligence Group srl, start up innovativa realizzata in collaborazione con Aethia srl, una delle più importanti realtà italiane specializzata nel settore del calcolo ad alte prestazioni applicato alla ricerca scientifica. BIG srl è una delle poche aziende in Italia in grado di supportare i propri clienti (grande distribuzione, produttori, agenzie di comunicazione, società di consulenza e istituti di ricerche di mercato) dalla realizzazione di indagini di mercato all’implementazione di sistemi hardware e software per lo sviluppo di reportistica ed analisi di grandi quantità di dati (Data Lake). Business Intelligence Group Srl è inserita nell’incubatore Enne 3 dell’Università del Piemonte Orientale.
là dell’ottimizzazione delle risorse questo tipo di attività consente di far crescere il fatturato di un punto vendita in un anno del 30% rispetto all’anno precedente.
stri sistemi aziendali la cosa più importante è qual è il processo decisionale che sta dietro all’analisi di un bacino di utenza e qual è la strategia commerciale che si vuole sviluppare.
NON PERDERE DI VISTA IL COMMERCIO
LE INFORMAZIONI DI MERCATO SONO FONDAMENTALI
Nonostante queste evidenze non è raro fare cadere nella tentazione di farsi guidare dalle opportunità immobiliari. Infatti uno degli errori più comuni che viene fatto quando si decide di sviluppare una insegna è quello di farsi guidare dalle opportunità immobiliari piuttosto che sulle vere potenzialità commerciali di una location. Facendo questo, molto spesso si finisce per perdere di vista il commercio e con il rischio di farsi cannibalizzare dai competitor di mercato e perdere delle grandi opportunità. Quello che si deve sempre tenere a mente che il rischio di sbagliare è estremamente elevato, ed il negozio può diventare rapidamente poco performante e con una bassa resa al mq. L’ANALISI OLTRE LA REPORTISTICA
Nel corso degli anni i sistemi si sono sempre più evoluti da tutti i punti di vista: dettaglio delle informazioni disponibili, usabilità e facilità di utilizzo dei sistemi, integrazione con altri sistemi aziendali, gradevolezza delle dashboard fornite. La possibilità di accedere a software user friendly se da un lato ha reso accessibile tutta una serie di informazioni a più livelli aziendali, dall’altra ha in qualche modo messo ancor di più l’accento sulla necessità di andare oltre alla reportistica descrittiva ed andare verso un’analisi strategica che solo un ricercatore esperto del mercato di riferimento può fare. Questo significa che al di là del sistema che andremo ad implementare sui no-
L’evoluzione del geomarketing oggi passa dai sistemi di business intelligence in open source, che offrono molte più opportunità di analizzare i dati provenienti da fonti diverse. Inoltre, dato che non richiedono l’acquisto di un software, permettono di risparmiare importanti risorse sull’acquisizione delle licenze. Penso, per esempio, a soluzioni in grado di agganciare i dati interni all’azienda, come i passaggi cassa e gli scontrini, ad un sistema geolocalizzato. Ciò consente di vedere nel dettaglio qual è il contesto abitativo in cui le persone vivono, e quindi fare valutazioni attorno al potenziale di mercato di una zona specifica o al valore economico di un terreno piuttosto che verificare se una promozione o un’attività outdoor abbia una sua efficacia. LA VERA “INTELLIGENCE”
La raccolta, il mantenimento, l’analisi dei dati sono tutte attività che possono essere messe in capo per riuscire a sviluppare un business circolare e che fornisca feedback continui all’organizzazione aziendale per sviluppare in modo sano la catena del valore. Tuttavia, il vero punto focale è come riusciremo, in questo prossimo futuro, sempre più incerto e veramente nuovo, a rimettere questi potenti strumenti al servizio di uno sviluppo più etico e responsabile rispetto a quanto abbiamo conosciuto fino ad ora.
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55 miliardi di euro. A tanto ammonta lo stanziamento del Decreto Rilancio per sostenere l’economia italiana post lockdown COVID-19
LE PRINCIPALI MISURE PER SUPPORTARE E RILANCIARE LA RIPRESA ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE Imprese, artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori e famiglie, le principali misure del decreto riguardano tutti gli attori sociali, con un unico obiettivo: sostenere e spingere la ripresa economica del Paese
Dott.ssa Francesca Paleari*
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l Consiglio dei Ministri ha elaborato un pacchetto di misure che vuole diventare uno dei pilastri fondamentali della politica economica di quest’anno, con l’unico obiettivo di trovare una risposta concreta alle molteplici e diverse esigenze delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie duramente colpite da questa nuova, inattesa, massacrante crisi economica causata dal virus. Dopo il decreto Cura Italia e il decreto Liquidità, il nuovo decreto RILANCIO punta a rafforzare le attività produttive che hanno subìto forti perdite di fatturato e competitività durante questa emergenza attraverso un quadro complesso, ma omogeneo, di azioni dirette, tra le quali (fonte MISE): FONDO PERDUTO, IRAP, RIDUZIONE BOLLETTE, PAGAMENTO DEBITI PA
12 miliardi per il pagamento dei debiti commerciali degli enti locali, delle Regioni e delle Province autonome nei confronti delle imprese; 6 miliardi per contributi a fondo perduto a favore di società e imprese individuali con ricavi fino a 5 milioni di euro, che saranno erogati dall’Agenzia delle Entrate e parametrati al calo del fatturato sul mese di aprile 2020 rispetto al corrisponden-
te mese del 2019, superiore al 33%. Previsto un contributo minimo di 2000 euro per le società e di 1000 euro per l’impresa individuale (cumulabile col bonus INPS); 4 miliardi per cancellare definitivamente il saldo 2019 e l’acconto 2020 dell’Irap di giugno e luglio per tutte le imprese con fatturato annuo fino a 250 milioni di euro; 4 miliardi per finanziare ulteriormente il Fondo di Garanzia per le Pmi, che si aggiungono alle risorse già stanziate nei decreti Cura Italia e Liquidità per arrivare ad un ammontare complessivo di circa 7 miliardi; 600 milioni per ridurre nel 2020 i costi fissi delle bollette elettriche per le utenze non domestiche in bassa tensione. ECOBONUS E SISMABONUS AL 110%
Nel decreto Rilancio è stata inoltre inserita una norma fondamentale per il riavvio del settore strategico dell’edilizia: l’innalzamento al 110% delle detrazioni per le ristrutturazioni legate all’Ecobonus e al Sismabonus che amplia la platea dei possibili beneficiari degli interventi, garantendo una forte leva agli investimenti. Viene inoltre data la
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possibilità di cessione del credito anche a intermediari finanziari, in modo da favorire la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio in ottica ecosostenibile. AFFITTI COMMERCIALI, TOSAP
Sugli affitti commerciali è riconosciuto il credito d’imposta per il 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione per i mesi di aprile, maggio e giugno. Oltre che in compensazione, il credito può essere anche ceduto al locatore o al concedente o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari. Previsto anche l’esonero del pagamento di tasse e canoni per le occupazioni di suolo pubblico (Tosap-Cosap) dal 1 maggio fino al 31 ottobre 2020, in favore di bar ristoranti, discoteche e altri pubblici esercizi. Sono state inoltre introdotte semplificazioni burocratiche per il rilascio di nuove concessioni di suolo pubblico o per l’ampliamento di quelle già concesse. IMPRESA 4.0
Nel pacchetto imprese è stato prorogato al 31 dicembre 2020 il termine per la consegna dei beni strumentali oggetto del super ammortamento. Migliaia di imprese e professionisti potranno pertanto
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beneficiare dell’incentivo fiscale anche se non riusciranno a ricevere, a causa del lockdown, la consegna del bene entro il 30 giugno, così come previsto dalla normativa vigente prima della proroga disposta con il decreto Rilancio.
/ FINANZIAMENTI /
RICAPITALIZZAZIONE, START-UP, TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
A queste misure si aggiungono quelle relative a incentivi per favorire la ricapitalizzazione di imprese, con fatturato compreso tra i 5 e i 50 milioni di euro, attraverso lo schema ‘Pari Passu’ con fondi gestiti da Invitalia e Cdp; il rafforzamento dell’ecosistema delle start up innovative attraverso la liquidità garantita mediante il programma Smart&Start e risorse aggiuntive al Fondo per il Venture Capital; i finanziamenti del Fondo Innovazione
*** IN EVIDENZA
• Il nuovo decreto RILANCIO punta a rafforzare le attività produttive che hanno subìto forti perdite di fatturato e competitività • Gli interventi riguardano: • Fondo perduto, Irap, riduzione bollette, pagamento debiti PA • Ecobonus e Sismabonus al 110% • Affitti commerciali, Tosap • Impresa 4.0 • Ricapitalizzazione, start-up, trasferimento tecnologico
dedicato al trasferimento tecnologico tra il mondo della ricerca e quello produttivo, nonché al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali, finalizzato a contrastare la delocalizzazione di aziende e tutelare i lavoratori; 100 milioni di euro per il rifinanziamento del fondo dedicati all’acquisto di veicoli a ridotte emissioni. È inoltre istituito presso il MiSE il “First Playable Fund” diretto al sostegno della produzione italiana di prodotti di intrattenimento digitale. Tramite questo fondo le imprese del settore dell’intrattenimento digitale potranno presentare i loro progetti di sviluppo a editori o investitori per ottenere finanziamenti necessari per la successiva produzione del prodotto finale e della sua distribuzione sul mercato internazionale. Sono stati inoltre stanziati 20 milioni di euro per la nascita di un polo specializzato di ricerca e sviluppo nel settore automotive da realizzare nell’area di crisi industriale complessa di Torino. Questo polo opererà come ente di ricerca indipendente per la realizzazione di linee pilota sperimentali su nuove forme di mobilità, compresa la mobilità elettrica, la guida autonoma e l’intelligenza artificiale. Obiettivo Sviluppo c’è. * Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
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Lo smartworking richiede uno specifico accordo individuale tra datore e lavoratore
L’ITALIA CHE NON SI FERMA Questa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa è disciplinata dalla Legge 22 maggio 2017 n. 81, dove viene tecnicamente definita “lavoro agile”. Significato e modalità attuative
Avv. Massimiliano Albanese*
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a stagione della pandemia da Covid19 ha posto le imprese italiane di fronte all’esigenza di una profonda riorganizzazione dei propri modelli produttivi, tenendo conto dell’esigenza di distanziamento sociale dei lavoratori, necessario a ridurre la diffusione del contagio. Anche le attività soggette all’obbligo di sospensione, imposto durante il lockdown sanitario, hanno avuto la possibilità di proseguire alla condizione, tassativa, di adottare soluzioni di lavoro a distanza. In tale contesto, l’espressione “smartworking” è velocemente divenuta un trend topic della comunicazione istituzionale e del gergo aziendalistico, ponendo le imprese dinanzi all’esigenza di comprenderne a fondo significato e modalità attuative. Questa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa è disciplinata dalla Legge 22 maggio 2017 n. 81, dove viene tecnicamente definita «lavoro agile». All’art. 18, dopo aver premesso che trattasi di una misura destinata ad «incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro», si spiega che il lavoro agile è una «modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa», in cui la prestazione «viene eseguita, in parte all’inter-
no di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva». Dunque, gli smartworkers sono lavoratori subordinati che svolgono la propria prestazione senza vincoli inerenti gli orari ed il luogo di svolgimento dell’attività, nella maggior parte dei casi facendo uso di strumenti tecnologici che consentono questa “agilità” nello svolgimento. Normalmente, il ricorso allo smartworking richiede uno specifico accordo individuale tra datore e lavoratore. L’art. 19 della Legge 81/2017 prevede che tale accordo abbia forma scritta e disciplini «l’esecuzione della prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali aziendali anche con riguardo alle forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro ed agli strumenti utilizzati dal lavoratore», individuando altresì «i tempi di riposo del lavoratore nonché le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro». La crisi sanitaria ha indotto il Governo ad introdurre un’eccezione alla regola dell’accordo, prevedendo che, per tutta la durata dello stato di emergenza, la modalità di lavoro agile possa essere applicata ad ogni rapporto subordinato anche in assenza degli accordi individuali. Il datore di lavoro, che ai sensi dell’art. 21 della
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L. 81/2017 conserva il potere di controllo e disciplinare sul lavoratore a distanza, deve anche garantire la sua salute e sicurezza ed a tale fine, secondo quanto previsto dall’art. 22 della stessa Legge, deve provvedere con informativa scritta ad individuare tutti i rischi generali e specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione della prestazione lavorativa. Da parte sua il lavoratore è tenuto a cooperare all’attuazione delle misure di sicurezza. Anche per tale regola generale è stata introdotta un’eccezione legata alla situazione sanitaria: è stato infatti previsto che durante l’emergenza gli obblighi di informativa siano assolti in via telematica anche ricorrendo a modulistica resa disponibile sul sito interno dell’INAIL. Tra i rischi maggiormente impattanti sull’organizzazione di questo tipo di lavoro è utile evidenziarne almeno due importanti categorie. Innanzi tutto esiste un evidente rischio privacy. Nella situazione emergenziale, molte aziende hanno richiesto l’uso promiscuo dei devices personali del lavoratore, a volte – ma non sempre – nell’attesa di poterli dotare di strumenti aziendali: tutte le volte che tale uso promiscuo si verifica, è altamente probabile che sotto il profilo della tutela dei dati personali la sicurezza risulti inadeguata.
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Saranno infatti esposti sia i dati del lavoratore stesso, contenuti nel device, che quelli dell’azienda, trattati per mezzo del device stesso, inclusi i dati riferibili ai terzi destinatari dell’attività aziendale. La prassi dimostra che in situazioni emergenziali si finisca per operare tramite frettolosi collegamenti su VPN verso i server aziendali, con misure fittizie di “sicurezza fai da te”, in totale mancanza di una chiara policy aziendale per l’utilizzo delle tecnologie al di fuori delle mura aziendali. Ciò soprattutto laddove l’impresa non si sia in precedenza dotata di un corretto regolamento aziendale sull’uso degli strumenti tecnologici, così come sarebbe richiesto dall’Autorità Garante Privacy fin dal marzo 2007. Illustrare in questa sede le molteplici ragioni che suggeriscono l’adozione di un adeguato modello privacy risulterebbe lungo: basterà dire che, in generale, disporre di modelli organizzativi e procedure standardizzate consente di ottimizzare le risorse ed aumentare la produttività dell’azienda; inoltre, limita il rischio di rilevanti sanzioni amministrative. Ma in tema di smartworking non può essere sottovalutato neanche il rischio c.d. di overworking. Utilizzando i propri devices personali anche per lavorare, lo smartworker rischia infatti di rimanere
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di fatto sempre connesso con l’azienda, perdendo la cognizione del tempo dedicato al lavoro. Svolgendo la prestazione in modo sostanzialmente isolato, il lavoratore sarà naturalmente portato ad una costante ricerca di feedback del datore e dei colleghi. Si potranno verificare casi di connessione instabile, difficoltà d’uso delle tecnologie, nonché altre problematiche idonee a ridurre la produttività e causare, di fatto, depressione del lavoratore. Entrambi questi fattori di rischio – privacy ed overworking – si possono mitigare, a condizione che lo smartworking non resti iniziativa mirata ai soli lavoratori ma diventa una vera e propria “rivoluzione culturale verso il digitale” anche per il datore. Dovranno quindi essere adottati nuovi modelli di organizzazione e gestione aziendale, compliant e condivisi, che risolvano le criticità. L’azienda dovrà dotarsi di un adeguato sistema di gestione per la protezione dei dati personali, ai sensi del Regolamento (Ue) 2016/679 (GDPR) e del D. Lgs 196/2003, previa analisi dello specifico quadro dei rischi a mezzo privacy impact assessment e con l’adozione di proporzionate misure di sicurezza. Il sistema di gestione dovrà quindi integrarsi con una specifica policy per lo smartworking e l’uso delle tecnologie digitali al di fuori dell’azienda.
Il datore dovrà inoltre fornire ai propri “lavoratori agili” specifica formazione, riguardo il corretto uso delle tecnologie, prediligendo ove possibile l’uso di devices aziendali, che vengano completamente disconnessi al termine dell’orario di lavoro. Dovrà altresì favorire un’organizzazione del lavoro che sia capace di ben conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro, agevolando la reportistica e fornendo frequenti feedback al personale. Insomma, per avere dei “lavoratori smart” occorrono soprattutto “imprenditori smart”, consapevoli dell’importanza strategica che ha una corretta organizzazione e gestione aziendale, supportata dalla consulenza di professionisti specializzati. Lo smartworking rappresenta infatti una delle migliori chance a disposizione delle imprese e dei lavoratori per non soccombere, in un periodo di grave crisi produttiva ed incertezza economica come quello in corso, legato ad una pandemia i cui effetti non hanno ancora cessato di farsi sentire.
*Studio Legale e Tributario AMP Albanese Maxia & Partners www.lexamp.it
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POCHI PRODOTTI IN VENDITA PERCHÉ I CLIENTI DEVONO ACQUISTARE NEI NEGOZI DEI RETAILER AUTORIZZATI Il caso Shimano Experience Center a Valkenburg in Olanda, è un centro unico, che propone esperienze a 360° per sperimentare i prodotti Shimano immergendosi nella natura, con un hotel e pacchetti per permanenze di più giorni di Fabrizio Valente*
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ondata nel 1921, Shimano è un’azienda giapponese nata con una mission chiara e forte: “Più vicini alla natura, più vicini alle persone”. La produzione si è concentrata negli anni in tre settori: bici, pesca e canottaggio, con componenti (come il famoso cambio per bici), accessori e abbigliamento di qualità. Per stimolare le persone a vivere di più la natura e a conoscere e sperimentare i propri prodotti, nell’aprile 2019 Shimano ha aperto un Experience Center in Olanda ristrutturando l’ex birrificio Leeuw a Valkenburg. Il centro si trova alle pendici del Cauberg, montagna ideale per gli appassionati di ciclismo e quindi per il test dei prodotti Shimano, sia per esperti che per chi si affaccia per la prima volta a questo sport. Emotional experience
Per far vivere al meglio l’esperienza, Shimano ha inserito nel centro aree di ristorazione e anche un hotel, offrendo pacchetti di attività della durata di più giorni, per privati e per aziende, per scuole e per gruppi ciclistici, per neofiti e per esperti. È possibile partecipare con la propria bici ed è disponibile un centro per eventuali riparazioni. Ma c’è la possibilità di noleggiare biciclette e attrezzature varie, anche in anticipo via web (non è obbligatoria la prenotazione). Try before Buy
Guidati dagli esperti di Shimano, i clienti sono
incoraggiati a sperimentare le ultime tecnologie e gli ultimi prodotti attraverso attività interattive con display, simulatori, realtà virtuale, ma anche workshop e percorsi di prova dei prodotti, incluso il canottaggio e la pesca. Partnership virtuose
Solo pochi prodotti, e non quelli più importanti, sono in vendita nell’experience center, perché l’obiettivo principale è quello di facilitare il traffico dei clienti nei negozi dei retailer autorizzati. Shimano è molto attenta a fidelizzare i suoi partner, evitando politiche di disintermediazione. Responsible experience
Shimano, in coerenza con la sua mission, è molto
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Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 14, di Kiki Lab – Ebeltoft Group Shimano Experience Center Olanda, Valkenburg Un centro unico, che propone esperienze a 360° per sperimentare i prodotti Shimano immergendosi nella natura, con un hotel e pacchetti per permanenze di più giorni. Area chiave Emotional experience Tendenze complementari Try before buy; Partnerhsip virtuose; Responsible experience Info chiave • Experience Center • 2019: apertura • 15.000 mq • Shimano • 1921: fondazione in Giappone • Produzione di componenti e accessori per bici, pesca e canottaggio • 3,2 mld $
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attiva nelle iniziative a sostegno della natura, come la campagna annuale del giorno dedicato alla piantumazione degli alberi e molte altre attività, tutte riportate nel report annuale sulla sostenibilità. Ebeltoft Group Expert Comment
Lo Shimano Experience Center è un caso unico. Ogni dettaglio è curato e finalizzato all’immersione nella natura e nelle attività sportive di bicicletta, pesca e canottaggio. Mentre molti brand si stanno muovendo sempre più verso la vendita diretta al cliente, l’obiettivo nell’Experience Center di Shimano è opposto: fornire ai partner retailer traffico aggiuntivo di clienti già pronti per l’acquisto. La sfida sarà rendere sostenibile un investimento importante riuscendo a vendere un numero adeguato di servizi e a generare un proporzionato traffico nei negozi autorizzati.
*Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
Che cos'è il Manuale pratico “Vincere nel Web”? I 5 PRINCIPI che non cambiano mai in qualsiasi business oltre a strategie chiave su come costruire, mantenere e incrementare un business di successo. Quando li conoscerai e imparerai a riconoscerli, capirai perché alcuni business online funzionano e altri no. Su come fare business online sono stati scritti decine, centinaia di libri nelle lingue più disparate ma nessuno di questi ha mai messo insieme tutti i pezzi del puzzle per avere un quadro completo e soprattutto di facile comprensione per tutti. IMPARERAI: 1) Come Vincere la concorrenza anche se non sei leader nella tua categoria merceologica 2) Come affrontare le sfide che un'azienda si trova oggi a dover gestire: concorrenza sempre più agguerrita, clienti che vogliono pagare poco, 3) Le 21 strategie chiave per costruire, mantenere e sviluppare un business di successo. Funzionano in qualsiasi settore, 4) Le fasi che ogni sistema di vendita (one to one) dovrebbe avere per ottenere risultati eccezionali, 5) Che cos'è la Proposta di Valore? Ignorare questo concetto è a tuo rischio e pericolo, 6) 8+1 elementi chiave per creare un Modello di Business che funziona, 7) Che cosa significa realmente fare attenzione all'esperienza del cliente, 8) Le 14 statistiche che nessun imprenditore dovrebbe mai ignorare, 9) Cosa significa e quali sono i 5 principi chiave per "Vincere nel web" www.librovincerenelweb.it
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Nell’attuale scenario la digital communication si “trans-forma” e diventa la chiave di volta per le aziende e non solo
IL PROTAGONISMO DELLA COMUNICAZIONE DIGITALE La conoscenza degli strumenti digitali può permettere, quindi, all’azienda di migliorare i risultati del proprio business ed affermare un nuovo modo di lavorare, basato sulla fiducia e sulle relazioni che possono essere nutrite anche a distanza di Stefania Giuseppetti
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e tecnologie digitali rendono possibili risultati che erano inimmaginabili solo una generazione fa, e sono diventate una parte indispensabile della vita di tutti i giorni per le persone di tutto il mondo. L’orizzonte della comunicazione si è allargato e tutte quelle piattaforme che già dominavano la nostra vita quotidiana e le nostre esperienze, stanno riconfigurando i modelli di business e i comportamenti di consumo. Il recente periodo di quarantena, che ha svuotato le strade, modificando radicalmente la nostra vita quotidiana, il modo di relazionarci e di comunicare, ha incentivato l’utilizzo degli strumenti digitali. Durante il lock-down forzato, imposto dal decreto “Io resto a casa”, con una vita trascorsa per lo più tra le quattro mura domestiche, con l’obbligo di distanziamento sociale e la sospensione delle normali attività e di isolamento, i consumi digitali hanno avuto grandi implicazioni sulle abitudini di ognuno di noi. Di fronte a tale scenario la digital communication si “trans-forma” e diventa la chiave di volta per le aziende e non solo. Non cambia soltanto la comunicazione in sé, ma anche le persone e il loro modo di relazionarsi,
che viene preferito anche ora che la fase critica di emergenza è stata superata. Le relazioni tra i gruppi umani si sono trasferite online, e online sono stati condivisi gli interessi comuni, la voglia di divertirsi e, soprattutto, il sapere, il desiderio di apprendere e il lavoro. Tutto reso possibile dalle nuove tecnologie della comunicazione. Dalle piattaforme dedicate all’e-commerce, dallo streaming al gaming, dai webinar ai virtual meeting, le connessioni sono aumentate notevolmente, monopolizzando gli spazi più remoti della comunicazione digitale. I social media mai come in questo periodo ci sono stati vicini e, con le tecnologie e le varie App di videocomunicazione entrate nei nostri dispositivi, hanno dato prova di essere la causa e l’effetto di tendenze già in atto. L’emergenza ha acceso l’attenzione sui temi del digitale e sugli strumenti di comunicazione e informazione, dimostrando che siamo pronti ad affermare un nuovo modo di interagire. La conoscenza degli strumenti digitali può permettere, quindi, all’azienda di migliorare i risultati del proprio business ed affermare un nuovo modo di lavorare, basato sulla fiducia e sulle relazioni che possono essere nutrite anche a distanza. La comunicazione digitale oltre ad essere un’op-
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*** IN EVIDENZA
• Dalle piattaforme dedicate all’e-commerce, dallo streaming al gaming, dai webinar ai virtual meeting, le connessioni sono aumentate notevolmente, monopolizzando gli spazi più remoti della comunicazione digitale • Le relazioni tra i gruppi umani si sono trasferite online, e online sono stati condivisi gli interessi comuni, la voglia di divertirsi e, soprattutto, il sapere, il desiderio di apprendere e il lavoro • “Zoom” ha scalato la vetta delle piattaforme per videocomunicazione, registrando nel mese di aprile un picco di circa 300 milioni di utenti giornalieri
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portunità interessante e fondamentale di cambiamento, di rinnovamento e di rinascita, è anche un elemento strategico per reagire all’attuale crisi con creatività ed entusiasmo. Accanto a “Skype”, celebre pioniere delle videochiamate e videochat, fino a 25 utenti connessi contemporaneamente, la californiana “Zoom” ha scalato la vetta delle piattaforme per videocomunicazione. Infatti, poco conosciuta fino a qualche mese fa nel noioso spazio di comunicazione aziendale, ha sperimentato la crescita più significativa della sua storia, registrando nel mese di aprile un picco di circa 300 milioni di utenti giornalieri. Con la capacità di effettuare – previa registrazione ma in modo completamente gratuito – videoconferenze in grado di mettere in collegamento fino a 100 partecipanti per un tempo limite di 40 minuti, l’App, da quando è cominciata la pandemia da coronavirus, è diventata una delle principali per il collegamento remoto audio e video per le teleconferenze, le riunioni a distanza, lo smart working, la formazione e anche per le semplici videochiamate tra amici, familiari ed eventi virtuali. Con oltre sette petabyte (equivalenti a circa 93 anni di video in alta definizione) che ogni giorno ‘viaggiano’ attraverso i server Oracle Cloud, le videocomunicazioni sono diventate una parte fondamentale delle nostre vite sia professionali e sia private, e Zoom ha avuto un ruolo di guida nell’innovazione di questo settore. Si tratta di un impressionante traguardo digitale, che non può rappresentare solo un’opzione o un canale accessorio, ma un elemento centrale su cui puntare, perché tale trasformazione è davvero paragonabile a quella causata dalla rivoluzione industriale. Tuttavia c’è ancora del lavoro da fare per garantire, a tutti e in tutto il mondo, un accesso equo alla connettività e alla comunicazione digitale che cambia la vita.
L’evento inte rnazionale dell’immobiliare Retail presenta:
FOCUS ITALIA 17 – 19 novembre 2020 Palais des Festivals, Cannes, Francia
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8 200 partecipanti 80 paesi 2 460 Retailer 2 200 Sviluppatori 1 200 Investitori 1 000 Key players italiani Master Franchise partners rappresentano 213 brands del nuovo retail mix
mapic.com
MAPIC© & LeisurupTM sono marchi di Reed Midem. Tutti i diritti sono riservati
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TM
17-19 IL NUOVO EVENTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL SETTORE DELL ’INTRATTENIMENTO
Riviera 8 Palais des
Unisciti ai 2.500 protagonisti del settore leisure e real estate per costruire esperienze uniche per luoghi e spazi
Festivals
FRANCIA leisurup.com
I due strumenti contrattuali hanno, sotto il profilo giuridico, elementi di distinzione, ma non sotto il profilo commerciale e distributivo
AFFITTO DI AZIENDA E FRANCHISING: ATTENZIONE ALLE DISTANZE La frequenza d’uso di tali strumenti contrattuali adottati, sia in forma singola, sia in forma abbinata, nella gestione delle reti commerciali implica (da sempre) la necessità di molta attenzione: il caso della “zona” e della “concorrenza” di Mirco Comparini
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Z Franchising, a firma dello scrivente, ha avuto modo di trattare il tema “affitto di azienda e reti commerciali” con molteplici interventi che hanno fornito indicazioni di come sia possibile adottare tale strumento contrattuale per la costruzione e la gestione di reti commerciali. Altresì, in altri interventi, c’è stato modo di illustrare anche come i due contratti possano convivere e dove il contratto di franchising costituisca il “contratto principale” e l’affitto di azienda il “contratto abbinato”. È di un tema di costante attualità in quanto trattasi di strumenti contrattuali frequentemente adottati nei centri commerciali, negli outlet, negli shopping mall, nelle gallerie commerciali, ecc., ma non solo. Esistono, infatti, reti commerciali strutturalmente impostate proprio con tale criterio. I due strumenti contrattuali hanno, sotto il profilo giuridico, elementi di distinzione, mentre, sotto il profilo commerciale e distributivo, hanno elementi che possono anche portare ad una forte similitudine. La loro coesistenza può avvenire almeno in due modi: 1. il caso nel quale il franchisor concede in affitto di azienda al franchisee un suo “ramo di azienda” (ad esempio un punto vendita gestito direttamente) funzionalmente autonomo, indipendente e ritenuto necessario, per il franchisee, ad esercitare l’impresa nel rispetto e per l’attuazione delle disposizioni previste nel contratto di franchising; 2. il caso nel quale il franchisor predispone sin dall’inizio tutto quanto necessario per essere l’effettivo proprietario dell’azienda relativa ad un nuovo punto vendita (mai gestito direttamente) e così per altri punti vendita e, al con-
tempo, predispone tutto quanto necessario per formalizzare un subentro temporaneo con affitto di azienda di ciascun punto vendita ad un terzo soggetto (aderente) attraverso contratti specifici il cui contenuto risulterà essere sostanzialmente equivalente a quelle clausole tipicamente rilevabili dai contratti di franchising che regolano nei minimi dettagli i rapporti tra le due parti contrattuali, inclusa, ad esempio, l’esclusiva di zona per il rispetto della non concorrenza del concedente, il trasferimento di conoscenze gestionali verso il l’affittuario, le concessioni di altri diritti utili all’esercizio dell’impresa, l’obbligo di adottare le medesime regole gestionali in ogni punto vendita, ecc., ecc.. In pratica un mix tra contratto di affitto di azienda (che costituirebbe anche la denominazione del contratto) e contratto di franchising. È ovvio che, in questi specifici casi, in presenza di contratti funzionalmente “collegati”, si rendono necessari particolari approfondimenti e particolari attenzioni agli effetti che possono avere l’uno sull’altro, ma, in ogni caso, è da considerare atteggiamento un po’ troppo “presuntuoso” quello di voler forzatamente divulgare che l’unico sistema di “fare rete” sia solo il franchising, quando gli imprenditori potrebbero benissimo svilupparsi e crescere con altri strumenti altrettanto efficaci ed altrettanto tutelanti, tanto che (pur nell’impossibilità di svelare i nomi) non sono poche le reti famosissime che adottano la soluzione di cui al punto 2 e che molti, invece, ritengono e sostengono essere “puri franchising”. L’importante è non dimenticare che, nel caso di costruzione di una rete di tal natura, tutte le carat-
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teristiche e, pertanto, le moltissime necessità che devono essere presenti in una classica rete di franchising, in un sistema di franchising, non possono mancare, anche per pura esigenza aziendale, oltre che per quanto previsto dalla normativa. Tra i molti elementi da attenzionare, quello della “zona” è stato, da sempre, un tema particolarmente interessante. Recente giurisprudenza ha avuto modo di stabilire che debba costituire corretta prassi commerciale da parte del franchisor quella di studiare la rete di distribuzione in modo accorto perché non abbia punti vendita troppo vicini che si facciano concorrenza tra loro e perché non lasci scoperte zone in cui possa esservi domanda delle merci offerte. Al contrario, conferma la giurisprudenza, una scorretta distribuzione territoriale, specie se intenzionalmente scorretta, è equiparabile ad un cattivo adempimento contrattuale proprio perché l’affiliante ha l’onere di curare l’organizzazione complessiva della rete, anche in senso commerciale e questo è ancor più dovuto nei casi in cui alla rete partecipino altri soggetti – gli affiliati – legati da contratto, che possono essere i soli a sopportare e subire eventuali danni di questa errata prassi. A tal scopo, anche se spesso non è sufficiente per
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• L’affiliante ha l’onere di curare l’organizzazione complessiva della rete • L’affiliante deve fornire idonea informazione all’affiliato circa le ubicazioni degli affiliati presenti nella rete • La “zona” è stato, da sempre, un tema particolarmente interessante • Corretta prassi commerciale da parte del franchisor è quella di studiare la rete di distribuzione in modo accorto perché non abbia punti vendita troppo vicini che si facciano concorrenza tra loro e perché non lasci scoperte zone in cui possa esservi domanda delle merci offerte
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altri motivi, la L.129/2004 prevede proprio che l’affiliante fornisca idonea informazione all’affiliato circa le ubicazioni degli affiliati presenti nella rete (articolo 4, comma 1, lettere d), lista degli affiliati, e lettera e), variazione e ubicazione degli affiliati) determinando rilevanza per l’affiliato la conoscenza dello sviluppo territoriale. Poste queste basi e stabilito (sempre dalla giurisprudenza) che la natura del contratto di affiliazione commerciale sia fortemente caratterizzata dalla collaborazione, non possiamo che consolidare il fatto che si tratti di una tipologia di rapporto “… in cui l’affiliante, per il tramite delle filiali, ottiene una maggior penetrazione territoriale per la vendita dei suoi prodotti o servizi, a fronte dell’ottenimento di una formula commerciale collaudata da parte dell’affiliato: entrambi perciò mirano ad instaurare un rapporto collaborativo di durata volto a generare reciproci profitti” ed è per questo che se ne conferma marcatamente la contrarietà ad una concorrenza interna ad una rete di franchising, spesso giocata sul tema “zona”, ove l’affiliante debba predisporre una rete commerciale equilibrata per tutti gli aderenti. Il medesimo concetto è da estendere anche ai casi in cui vi sia presenza di contratto di affitto di azienda. Infatti, proprio recentemente, la Corte di Appello di Milano si è pronunciata in merito ad un rapporto di franchising e di affitto di azienda in materia di divieto di concorrenza a carico dell’affittante con riferimento all’art.2557 del Codice Civile. Una delle circostanze contestate è stata l’apertura di un punto vendita da parte dell’affiliante nelle immediate vicinanze rispetto ad altro punto vendita dell’affiliato regolamentato da un contratto di affitto di azienda (abbinato ad un contratto di franchising) stipulato poco tempo prima: l’ubicazione era nella stessa via a circa 700 metri. Per tal motivo, il Consiglio di Stato, ha confermato non esserci alcun dubbio che una tale nuova apertura avente tali caratteristiche potesse sviare la clientela dell’affiliato il quale aveva, appunto, sottoscritto un contratto di franchising e di affitto di azienda con l’affiliante il quale, così operando, si poneva con lui direttamente in concorrenza rimuovendo completamente lo spirito e i principi su cui si basa un rapporto di franchising.
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Marchio e Insegna ricoprono un ruolo fondamentale nel rapporto di franchising
IL CONTRATTO E LE PROPRIETÀ INTELLETTUALI Un errore abbastanza comune che commette il franchisor è il concentrarsi unicamente su tutto ciò che concerne il know-how, senza prestare massima attenzione anche agli altri elementi che compongono l’oggetto contrattuale e cioè ciò che il franchisee avrà tra le mani avv. Paolo Fortina e dott.ssa Ilaria Secchiatti*
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ome ormai è noto, il contratto di franchising è un contrato atipico, ossia non direttamente previsto dal Codice Civile, ma disciplinato dalla Legge n. 129/2004. In via principale, il contratto di franchising è definito dall’articolo 1 della legge sopra richiamata come “il contratto, comunque denominato, fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità’ all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà’ industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi”. Dalla definizione è possibile individuare immediatamente alcune caratteristiche fondamentali che caratterizza il rapporto contrattuale, tra le prime: l’onerosità del contratto, la sua bilateralità “fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti” e l’oggetto del contratto. In particolare, l’oggetto del contratto consiste nella concessione, dietro corrispettivo, della disponibilità di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale – quali concernenti marchi, denomina-
zioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, know-how, brevetti - oltre che di assistenza o consulenza tecnica e commerciale da parte del franchisor al franchisee. Un errore abbastanza comune che commette il franchisor è il concentrarsi unicamente su tutto ciò che concerne il know-how, senza prestare massima attenzione anche agli altri elementi che compongono l’oggetto contrattuale e cioè ciò che il franchisee avrà tra le mani. È il caso del marchio e dell’insegna, i quali ricoprono un ruolo fondamentale nel rapporto di franchising. Infatti, il marchio e l’insegna sono i primi elementi che permettono ai futuri clienti di individuare i prodotti o servizi, nonché gli stessi punti vendita, offerti dalla rete commerciale del franchisor e dei franchisee. Per marchio (c.d. brand) si intende in un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato graficamente – ad esempio parole, inclusi i nomi di persone, disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della sua confezione, combinazioni o tonalità cromatiche - che ha il fine di individuare dei prodotti e dei servizi che vengono commercializzati o forniti da una o più persone fisiche e/o giuridiche. Mentre, per insegna si riferisce al segno distintivo che contraddistingue i locali in cui viene esercita-
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ta l’attività da parte dell’imprenditore. L’insegna non identifica quindi nessun prodotto e nessuna attività, ma un bene aziendale presso cui, o tramite il quale, un prodotto viene immesso nel commercio. Quindi, attraverso il contratto di franchising, il franchisor mette nelle mani del franchisee una serie di “valori” che hanno raggiunto una certa notorietà avanti i consumatori, notorietà che può venir meno se il franchisor non adotta tutti gli strumenti necessari per evitarlo. Così, il franchisor deve attivarsi a tutelare i propri interessi sia prima che nel mentre della stipulazione del contratto. Innanzitutto, diventa di fondamentale importanza che il franchisor adotti fin dall’inizio una serie di tutele volte a conservare la reputazione del marchio e dell’insegna, impedendo l’uso del marchio da parte di soggetti privi di idoneo titolo al fine di evitare che tali soggetti ingenerino confusione tra il pubblico, evitando l’uso del marchio da parte di franchisee che non rispettino gli standard qualitativi voluti dal franchisor ed, infine, impedendo a quest’ultimo l’illecita utilizzazione del marchio
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una volta concluso il rapporto di franchising. Per realizzare una protezione dagli attacchi di cui sopra da parte di terzi o dello stesso franchisee, le possibili soluzioni sono: la registrazione del marchio, secondo i requisiti e le modalità stabilite dal D. Lgs., 10.02.2005, n. 30, e il suo monitoraggio costante. Nel primo caso, la registrazione attribuisce al titolare del marchio registrato il diritto all’uso esclusivo di quel segno per i prodotti e/o servizi rivendicati al momento del deposito, oltre ad un’altra serie di riconoscimenti volti ad impedire a terzi l’uso: di un segno identico al marchio registrato per prodotti o servizi identici; di un segno identico o simile al marchio registrato, per prodotti o servizi identici o affini, onde evitare un probabile rischio di confusione per il pubblico, vista l’affinità o la somiglianza fra segni e prodotti o servizi; di un segno identico o simile al marchio registrato per prodotti o servizi anche non affini, al fine di evitare che altri godano indebitamente della rinomanza del marchio registrato o traggano vantaggi dallo steso o rechino pregiudizio. Mentre, nel secondo caso, la parola chiave è la tempestività.
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Infatti, è opportuno che il franchisor controlli costantemente come il marchio venga usato dal franchisee ad esempio on-line, in particolare sui social media e sui siti di e-commerce al fine di intervenire prontamente, quando necessario. Pertanto è estremamente importante che un franchisor abbia le antenne sempre alzate, per captare malumori, bisogni e generare una rete che operi al meglio. Invece, nel corso della stipulazione del contratto sarà di particolare interesse per il franchisor fissare le cautele necessarie per evitare l’uso del marchio o dell’insegna da parte dell’affiliato in violazione degli standard qualitativi voluti dallo stesso al fine di evitare la compromissione della serietà e della notorietà del prodotto, attraverso l’inserzione di apposite disposizioni contrattuali. In primo luogo, il contratto deve disciplinare in modo chiaro e coinciso gli obblighi che graveranno sul franchisee in costanza del contratto e successivamente alla cessione del rapporto. Inoltre, tali disposizioni devono prevedere anche la possibilità per il franchisor di avere un ampio potere di controllo su tutte le fasi dell’attività del franchisee e di fissare le sanzioni applicabili nel caso in cui il franchisee ponga in essere comportamenti che mettano a rischio la reputazione della rete commerciale.
*** IN EVIDENZA
• Il marchio e l’insegna sono i primi elementi che permettono ai futuri clienti di individuare i prodotti o servizi, nonché gli stessi punti vendita, offerti dalla rete commerciale del franchisor e dei franchisee • Per marchio (c.d. brand) si intende un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato che ha il fine di individuare dei prodotti e dei servizi che vengono commercializzati o forniti da una o più persone fisiche e/o giuridiche • Per insegna si riferisce al segno distintivo che contraddistingue i locali in cui viene esercitata l’attività da parte dell’imprenditore • ATTENZIONE: È di fondamentale importanza che il franchisor adotti fin dall’inizio una serie di tutele volte a conservare la reputazione del marchio e dell’insegna
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Nonostante, le cautele fino ad ora trattate, può accadere che il franchisee non osservi gli obblighi contrattuali in modo superficiale o gravi. In tal caso, sarà necessario che il franchisor approfondisca l’accaduto e scelga di adottare una soluzioni sulla base della gravità della violazione compiuta. Allontanare fin da subito il franchisee potrebbe non essere la scelta più conveniente, in particolare quando le violazioni poste in essere sono di rilevanza minima. Allora, in tal caso, converrà al franchisor tentare una risoluzione bonaria alla controversia attraverso i legali delle rispettive parti. Ma se ciò non bastasse e i comportamenti scorretti del franchisee dovessero proseguire, il franchisor potrà adire l’autorità giudiziaria competente. Una delle forme di tutela più spesso attivate in queste ipotesi è l’azione inibitoria, tramite la quale il franchisor chiede al Giudice competente di vietare al franchisee un determinato comportamento - ad esempio a continuare a utilizzare i segni distintivi oggetto del contratto anche dopo la sua cessazione. È chiaro che l’unione tra un buon contratto e il controllo costante da parte del franchisor sull’operato del franchisee riduce drasticamente le ipotesi di discredito presso il pubblico dei consumatori che potrebbero derivare dallo scorretto uso del segno per un breve o lungo periodo. *NL Studio Legale
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Una controversia tra Kiko e Wycon arrivata davanti ai giudici
LA TUTELABILITÀ DEL CONCEPT STORE COME OPERA CREATIVA La Corte di Cassazione conferma: uno strumento di protezione in più per i franchisors di Alessandra Sonnati*
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L
a Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8433 del 30 aprile 2020, si è pronunciata sulla vicenda che da alcuni anni vedeva contrapposte Kiko e Wycon in merito all’asserita riproduzione da parte di quest’ultima del concept store caratterizzante i punti vendita della catena di prodotti di make-up Kiko, in violazione dei diritti di utilizzazione economica del progetto ed ingenerando nei consumatori una indebita confusione. Il progetto, di stile minimalista, era costituito da “un ingresso open space, con ai lati due grandi grafiche retroilluminate; su interni aventi espositori laterali consistenti in strutture continue e inclinate aventi pareti caratterizzate da alloggi in plexiglass trasparente traforati nei quali sono inseriti i prodotti; su “isole” a bordo curvilineo posizionate al centro dei negozi per contenere i prodotti o fornire piani di appoggio; sulla presenza di numerosi schermi TV incassati negli espositori inclinati; sull’utilizzazione di combinazioni dei medesimi colori (bianco, nero, rosa/ viola) e di luci ad effetto discoteca”. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano riconosciuto la tutela autoriale del concept store in quanto la scelta, la combinazione, il coordinamento e la conformazione complessiva degli elementi utilizzati per l’arredamento dei negozi Kiko, espressi in un progetto di architettura di interni realizzato da uno studio di architettura su commissione della stessa Kiko presentavano sufficienti “elementi di creatività” e non costituivano una soluzione imposta da problemi tecnici o funzionali.
Per quanto concerne la tutelabilità del concept store come opera creativa la Cassazione ha confermato che “in tema di diritto d’autore, un progetto o un’opera di arredamento di interni, nel quale ricorra una progettazione unitaria, con l’adozione di uno schema in sé definito e visivamente apprezzabile, che riveli una chiara “chiave stilistica”, di componenti organizzate e coordinate per rendere l’ambiente funzionale ed armonico, ovvero l’impronta personale dell’autore, è proteggibile quale opera dell’architettura, ai sensi dell’art. 5, n. 2 L.A. (“i disegni e le opere dell’architettura”), non rilevando il requisito dell’inscindibile incorporazione degli elementi di arredo con l’immobile o il fatto che gli elementi singoli di arredo che lo costituiscano siano o meno semplici ovvero comuni e già utilizzati nel settore dell’arredamento di interni, purché si tratti di un risultato di combinazione originale, non imposto dalla volontà di dare soluzione ad un problema tecnico-funzionale da parte dell’autore”. I franchisors possono quindi ora contare su uno strumento di protezione in più per meglio tutelare l’immagine dei propri punti vendita e per opporsi all’utilizzo da parte di soggetti concorrenti di un concept store confondibile.
*Avvocato - Frignani Virano e Associati Studio Legale
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REALTÀ VIRT UA LE E R E A LTÀ AU M E N TATA PER IL BUSIN E SS Autore: Amir Baldissera Editore: Hoepli Pagine: 224 Prezzo: € 22,90 Realtà aumentata, realtà virtuale e mixed reality: un testo che spiega alle aziende come utilizzare queste tecnologie per creare strumenti finalizzati a migliorare le proprie performance. L’autore analizza ogni tecnologia specifica descrivendo le caratteristiche che le rendono adatte per scopi e funzioni differenti, dalla formazione al marketing, dalle vendite alla manutenzione. Nel testo sono inoltre affrontate e spiegate molteplici applicazioni in contesti e settori diversi (healthcare, meccanica, turismo, arredamento, edilizia), corredando ogni applicazione con esempi concreti di casi d’uso. Una guida fondamentale per i professionisti che vogliono stare al passo con i tempi e utilizzare queste tecnologie in modo più consapevole, efficace e produttivo. VOLEVO E SSE R E N E SSU N O Di ri t to al l ’o b lio, web rep u t at io n , fa ke n ews : l a m i a bat t a g lia p e r c a m b ia re le reg o le d e l we b Autore: Enea Angelo Trevisa con Francesco Francio Mazza Editore: Mondadori Pagine: 180 Prezzo: € 16,90 Che cosa facciamo, oggi, quando conosciamo una persona nuova, sul lavoro o nella vita quotidiana? Quasi sempre digitiamo il suo nome su Google, “onnipotente Leviatano” dei giorni nostri, alla ricerca di informazioni e curiosità. Ma se il primo link che compare riporta una notizia spiacevole, che getta ombre sul suo conto, chi di noi è disposto a scorrere fino alla quinta pagina, per scoprire che si tratta di una fake news? La brutalità della disinformazione può trasformare la vita di una persona innocente in un calvario. E alla quinta pagina, di solito, ci si arriva solo se si è proprio quella persona. L’imprenditore italiano Enea Angelo Trevisan ha vissuto questo calvario, ma è riuscito a trasformare la sua sventura nell’idea di Ealixir, un’azienda nel campo del diritto all’oblio applicato al Web. La sua storia umana e professionale, qui narrata in prima persona con Francesco Francio Mazza, dimostra che grazie alla “superficialità positiva” e alla voglia di rischiare dopo aver toccato il fondo è possibile rialzarsi, per arrivare fino in vetta. Ma la storia di Trevisan pone anche domande di straordinaria attualità sul nostro presente: come conciliare diritti dell’individuo e libertà di stampa, web reputation e presunzione d’innocenza? Lungo i tortuosi sentieri che si snodano tra link, pagine web e social network, l’immagine pubblica e quella privata collidono in una terza rappresentazione di noi stessi che spesso non ci appartiene e in cui fatichiamo a riconoscerci. Oggi più che mai, in un mondo in cui la reputazione personale è sempre più importante – e sempre più fragile –, “voler essere nessuno” è un diritto da rivendicare con forza.
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SEREND IPIT Y Autore: Oscar Farinetti Editore: Slow Food Pagine: 304 Prezzo: € 16,50 Commettiamo un sacco di errori, spesso sbagliamo strada. Quante volte ci capita di cercare un oggetto perduto e trovarne un altro che inutilmente avevamo cercato giorni prima. Questo succede perché siamo imperfetti. La parola serendipity nasce per definire importanti scoperte nate per caso, mentre si stava cercando altro, ma nel tempo il suo significato si è allargato a definire cose belle e buone venute alla luce in modo complicato, scoperte intriganti dovute a fatalità. Oscar Farinetti racconta in 50 storie altrettanti personaggi raccolte nel libro ‘Serendipity’ edito Slow Food Editore. Ogni prodotto è lo spunto per raccontare aspetti inediti di invenzioni di cui godiamo ogni giorno o farci rivivere le atmosfere di epoche perdute guardando al futuro. In ogni storia, 46 dedicate al cibo, Farinetti è in dialogo con grandi imprenditori, musicisti, scienziati, intellettuali da Giovanni Ferrero a Francesca Lavazza, da Edoardo Bennato a Roberto Vecchioni a tutto il gotha degli chef italiani tra cui Carlo Cracco e Massimo Bottura. E ancora il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, Vittorio Sgarbi, Joe Bastianich e lo scienziato Telmo Pievani. PURGATOR IO Autore: Alberto Molino Editore: Il Viandante Pagine: 196 Prezzo: € 12,50 La madre di tutte le opere letterarie raccontata da un giovane autore che dopo la pubblicazione de “L’Inferno di Dante per tutti” scrive la parafrasi della seconda cantica del Sommo Poeta, il Purgatorio. Un amore nato per caso quello di Alberto Molino, che mette in prosa il capolavoro di Dante permettendone una facile comprensione a studenti e appassionati che si trovano loro malgrado a fare i conti con l’antico linguaggio dell’opera, poetico e affascinante senza dubbio, ma anche ermetico e avaro nella comprensione per tutti i non addetti ai lavori. Nella traduzione letterale dell’autore è quasi come se Dante in persona cingesse il lettore accompagnandolo durante la lunga e faticosa salita nel secondo regno ultraterreno, consentendogli una facile lettura e una piena comprensione dei mirabili contenuti. Alberto Molino è nato nel 1995 e vive a Monza. All’età di 15 anni sviluppa in modo originale una passione per la Divina Commedia che lo porterà a cimentarsi in una parafrasi sfociata nel suo primo libro “L’Inferno di Dante per tutti”. Successivamente porta a termine anche la parafrasi della seconda cantica e allo stesso tempo inizia a scrivere brevi racconti su vari argomenti. Oggi sviluppa una rete di network e continua a coltivare la sua passione per la scrittura.
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SKY: CHILDREN OF THE LIGHT Nella categoria Giochi, Apple ha premiato l’App Sky: Children of the Light. L’App sviluppata dai pluripremiati creatori di Journey (2013 Game of The Year) e all’apprezzatissimo Flower, è un’avventura social rivoluzionaria, un regno meravigliosamente animato. Il gioco ha una grafica eccezionale che ha lasciato sbalorditi tutti coloro che hanno fatto il download.
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WHATSAPP PER IOS, PICCOLI AGGIORNAMENTI La più importante novità riguarda il miglioramento delle scorciatoia per inviare messaggi o contenuti multimediali ai propri contatti WhatsApp. Quando si preme il pulsante condividi su un contenuto me si apre il menu con le app, ora è presente anche l’opzione di invio ai contatti di WhatsApp, compresi i gruppi che utilizziamo di più. Piccoli miglioramenti grafici anche per il Dark Mode di WhatsApp. Gli sviluppatori sono intervenuti modificando la tonalità del verde. Nella prima versione della dark mode il verde era molto scuro, mentre ora è una tonalità leggermente più chiara.
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UP & DOWN La nostra rubbrica che ha come obiettivo quello di verificare se il sito del franchisor è esaustivo nelle informazioni pubblicate. MELAVERDE BIO www.melaverdebio.it MelaVerdeBio è un franchising dedicato al mondo biologico, vegano e senza glutine. È promossa la sezione del sito dove è spiegato il format franchising del brand. Sono spiegate in maniera discorsiva tutte le informazioni utili. È inoltre presente la scheda tecnica dove si possono trovare riassunti i dati come: ubicazione ottimale, bacino di utenza, investimento totale e se è richiesta esperienza.
MYSCOOT.NET www. mysco o t. ne t MyScoot.net è un Franchising specializzato nel noleggio sia degli scooter tradizionali sia degli e-scooter (Scooter elettrici e Monopattini elettrici). Nella sezione “franchising” del sito sono spiegati: il settore, valori, mission, punti di forza oltre a che cosa richiede il brand per affilliarsi e che cosa offre agli affiliati. La sezione così strutturata è completa e quindi promossa.
MAZZAMAURIELLE www. maz z a ma ur i e l l e.co m Mazzamurielle è un format di Bruschetteria in Italia che unisce tradizione italiana con la qualità dei prodotti locali. Il brand offre la possibilità di diventare Partner in due modalità: “DELIVERY” oppure con la formula classica di Punto Vendita. Sul sito sono presenti parecchie informazioni utili ma riteniamo sia meglio e più chiaro organizzare le informazioni in una scheda. Mancano le caratteristiche del locale o l’ubicazione ottimale per il format “Punto Vendita”. 92
VAPOR SYSTEM www.vap o r syste m. i t Vapor System è un franchising di servizi professionali di pulizia, smacchiatura, igienizzazione e sanificazione direttamente a domicilio, che utilizza un innovativo sistema a vapore. Nel sito sono spiegate le 6 diverse tipologie di format franchising del brand. Per ciascuna viene indicato che cosa viene fornito all’affiliato da parte della casa madre. Le informazioni sono chiare, le condizioni di affiliazioni sono spiegate nel bottone “perché Vapor System”. HUSSE www. i tal i a . husse.co m Husse è un azienda svedese che produce e commercializza alimenti, snack, integratori ed accessori per cani e gatti. Nella pagina del sito dedicata sono sintetizzati 4 motivi per diventare affiliato Husse, i punti di forza e chi è l’affiliato tipo. La sezione è rimandata perché occorre sintetizzare il format franchising in una scheda per permettere ad un potenziale affiliato di avere le idee chiare e all’azienda di ricevere un contatto valido.
COLOR GLO www.co l o rg l o. i t Color Glo franchising si occupa di rigenerazione e restauro di superfici in pelle e plastica ed altri materiali di interni auto, arredamento, accessori e moda, nautica e altro. Nella sezione del sito dedicata al franchising vengono spiegati i vantaggi della formula di affiliazione manca però la scheda franchising. Quindi la sezione è rimandata.
• Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulle pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere
• Modalità di affiliazione • Possibilità di porre domande specifiche da parte dei potenziali affiliati • Eventuali zone di preferenza per l’ubicazione delle nuove attività • Presenza di esclusiva di zona • Storia dell’affiliante • Un conto economico medio • Il fatturato minimo conseguibile
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MENSILE - ANNO XXII - N. 8/9 AGOSTO - SETTEMBRE 2020 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pasquali f.pasquali@azfranchising.it CONTATTI TEL. 02/46.77.81 email: info@azfranchising.com UFFICIO ABBONAMENTI abbonamenti@azfranchising.it STAMPA Pixartprinting S.p.A. via 1° Maggio, n.8, 30020 Quarto d’Altino (VE), Italia DISTRIBUTORE PER L’ITALIA MEPE – Distribuzione Editoriale S.p.A. Via E. Bugatti, 15 20142 Milano MI IMPAGINAZIONE Adasto - www.adasto.com
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Vasoli, Francesca Paleari, Giansandro Ogliari, Gianni Bientinesi