Periodico di informazione bimestrale novembre-dicembre 2021
Anno XI - N° 6 2021 € 5,00
David Michigan
“MODA SCULTOREA”
Martina Arduino “ALI DANZANTI”
Debora Lucatello
“COME TI TRUCCO IL VIP”
Aldo Sacchetti
“L’ILLUSTRATORE DELLA MODA
Da 50 anni a sostegno delle imprese con la forza della rete
OGGI ANCORA DI PIÙ IL FRANCHISING PER IL RILANCIO DEL PAESE
Assofranchising dal 1971 è il #franchisingdiqualitàinItalia Associazione Italiana del Franchising Via Melchiorre Gioia, 70 - 20125 Milano - Italy - www.assofranchising.it
Care lettrici e cari lettori, un altro anno sta per finire e con esso speriamo anche le difficoltà e le incertezze che la maggior parte degli imprenditori ha dovuto fronteggiare. Volgiamo uno sguardo speranzoso al 2022 confidando che, anche se la pandemia non dovesse essere totalmente debellata, almeno si possa riprendere a incontrarsi più frequentemente in presenza e che aziende e attività commerciali possano godere dello slancio che meritano. In questo ultimo numero del 2021 vi consigliamo di leggere l’intervista di copertina a David Michigan, che abbiamo incontrato alla scorsa 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Oltre a essere attore e modello, attraverso la sua Michigan Academy, David dispensa consigli sull’alimentazione, sulla gestione dello stress e dell’ansia e, cosa ancora più importante, insegna fitness mentale e tiene corsi sull’autostima. Sempre a Venezia, la ballerina Vittoria Arduino, fasciata in un abito luccicante firmato dalla nota stilista Eleonora Lastrucci, ha ricevuto il premio Kineo, consegnato alle personalità che si sono distinte nel mondo dell’arte e della cultura.
/ Editoriale
DIMENTICARE QUEST’ANNO, PER PARTIRE A MASSIMA VELOCITÀ NEL 2022
Il binomio di arte e di moda lo ritroviamo anche nel marchio JAC - azienda fondata da Cesare Pizzuti e dalla famiglia Torresi con la collezione di calzature Made in Italy “Just Another Copy”, oppure con Mirta, la piattaforma di E-commerce che sostiene gli artigiani italiani del fashion e ne promuove il lavoro. Interessante anche l’acquisizione di Nara Camicie da parte di Fenicia, riconosciuta nel mondo con il marchio Camicissima, che opera in franchising: vedremo come rilanceranno questo brand storico. Nella sezione dedicata al franchising, oltre alle rubriche consuete, presentiamo l’azienda Nomasvello, pioniera nel campo della foto epilazione, che durante quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 200 punti vendita in Italia. Concludiamo con le sezioni dedicate al retail, ai profili dei franchisor e alla recensione di libri. Con la speranza di potervi incontrare presto nel 2022, auguro a voi e alle vostre famiglie un sereno Natale e un buon inizio d’anno.
Giovanni Bonani Direttore Responsabile
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/ INDICE
novembre\ dicembre 2021
Il trucco c’è e si vede Intervista alla make-up artist Debora Lucatello............................... 22
Aldo Sacchetti, performer e illustratore Quando l’arte diventa anche intrattenimento................................... 24
Design News Italian Design Brands
Lavazza Caffè, Amaro Lucano, 403030 lifestyle, Eccedenze sottozero, Forst, Birra Gritz, Carillo, Cisalfa, Intersport, Brooks....................................................................7
Il polo italiano dell’arredo e del design............................................... 26
Greenbow Il progetto di Calligaris Group per un design sostenibile................... 30
Fashion
Impresa
Mirta l'eCommerce per gli artigiani italiani
30 anni di Mediaworld
Il Made in Italy del lusso compensa l’assenza di turisti..................... 12
In Italia l’azienda investe e cresce....................................................... 32
“Grande acqua pura”
Luxury gift
Intervista a David Michigan............................................................. 14
L’artigianato Made in Italy batte il regalo usa e getta....................... 34
JAC e Just another copy
La sicurezza del controllo accessi
Un progetto imprenditoriale che guarda al futuro............................. 16
ISEO Ultimate Access Technologies................................................... 36
Un soffio danzante
Comitato Maria Letizia Verga
Intervista a Martina Arduino............................................................ 18
La raccolta fondi natalizia contro le leucemie infantili..................... 40
Il gruppo Fenicia acquisisce Nara Camicie
Mind The Gum
Rinnovamento dell’offerta e piano di espansione retail..................... 20
In tv il nuovo spot con Zlatan Ibrahimović ....................................... 43
30
20 5
56
Cultura La violenza è disumanità Alla presentazione del libro di Miranda Martino….......................... 62
I vari volti di Dante A confronto con l’Istituto Paritario Mazzini di Cassino................... 66
Sport Specialized Granfondo Series Il nuovo circuito di eccellenza del ciclismo.......................................... 68
Tecnologia Boraso rivoluziona la sua immagine Il Manifesto del Conversion Marketing............................................. 70
Formazione
Food Un’imprenditrice amante della natura
Atteggiamenti, convinzioni e abitudini
Leila Segoni amministratore unico dell’Azienda Monterosso........... 44
La consapevolezza è la chiave per cambiare qualsiasi abitudine....... 72
Recensione
MARADEIBOSCHI Sperimentazioni culinarie al Mercato Centrale di Milano............... 46
Thefork Restaurants Awards 2021 Svelati i 10 nuovi ristoranti più amati dal pubblico.......................... 48
La Grande Bottega Italiana Nasce la community dedicata ai sapori e saperi nostrani................... 52
Chiamo l’avvocato Il libro dell’avvocato Mariacristina Merola...................................... 74
La storia di Cowo® Dal primo coworking a Milano, a 100 in tutta italia....................... 75
News Franchising
California Bakery Il progetto “CB Franci”, 50 aperture in tutta Italia........................... 53
Artic Vodka Il rilancio della storica vodka celebrato nel calendario Artic 2022... 54
E-Commerce Pascol La giovanissima start-up food-tech.................................................... 56
Start-up
Mc Donald's, Löwengrube................................................................. 79
Franchising/Retail IX Retail Real Estate Italia La ricerca dell’Osservatorio Confimprese sul Retail Real Estate ...... 80
Franchising Il sistema franchising dopo la pandemia Giro di affari in crescita e aumento dell’occupazione ........................ 82
The unicorn revenge?
Nomasvello vede il traguardo dei 200 punti
2030: 1 milione di giovani nelle startup italiane.............................. 58
Nuove aperture in tutta Italia............................................................ 84
Schede Franchising Doppio Malto, Mercatino Usato........................................................ 85 6
AD ANCONA APRE IL PRIMO CONCEPT STORE INTERSPORT IN PARTNERSHIP CON KING
/News
novembre\ dicembre 2021
Ha recentemente aperto ad Ancona il primo concept store Intersport in partnership con King, presso il centro commerciale Conero. Con un format unico e originale, il negozio assicura una nuova esperienza nel cuore dello sport. Alla base del progetto, l’idea di creare un legame emotivo con l’appassionato sportivo, attraverso momenti dedicati. Lo scopo è quello di far sentire a proprio agio il visitatore, permettendogli di scoprire i nuovi prodotti, di provare abbigliamento e attrezzature negli ampi camerini e di dialogare con gli esperti, in un ambiente confortevole e rilassante. Il plus di Intersport è rappresentato dall’offerta di servizi, pensati per rendere l’esperienza dell’appassionato sempre diversa. I nuovi experience point sostengono le varie categorie sportive, offrendo un aiuto in più agli ospiti, che possono ricevere utili consigli. Un esempio è dato dalla “running experience”, una pedana che in pochi istanti – attraverso la scansione del piede – indica le scarpe più adatte per la corsa. Lo store si caratterizza per un design futuristico e moderno. I prodotti delle discipline sportive sono distinti in categorie differenti, per renderne più semplice l’individuazione. Gli espositori sono realizzati con materiali innovativi e una struttura flessibile a strati, derivata da scarti sportivi. Le scelte e gli acquisti sono caratterizzati da intuitività e immediatezza, grazie al layout rinnovato, dove fin dall’ingresso è possibile farsi un’idea delle novità di prodotto, sia dei marchi esclusivi sia di quelli più rinomati a livello mondiale presenti in assortimento.
BROOKS RUN HAPPY TEAM 2022 Si sono recentemente aper te le selezioni per entrare a far parte del Brooks Run Happy Team, la comunità di corridori chiamata a diffondere lo spirito della “corsa felice”, motto che da sempre contraddistingue il marchio Brooks Running. Passione per la corsa, energia, autenticità, positività, voglia di divertirsi sono le caratteristiche necessarie per entrare a far parte del programma, con lo scopo di ispirare le persone a correre e a essere attive e perciò felici. Persone diverse, ma tutte accomunate dalla passione per la corsa. Il Brooks Run Happy Team, nato due anni fa, è un programma che unisce runner di tutto il mondo e oggi conta più di 400 ambasciatori. Dal principiante al maratoneta, dal pacer al trail runner a colui che ha uno stile di vita attivo: non importa quale sia la specialità, quello che conta è avere energia, passione e la voglia di spingere gli altri a rimettersi in moto. I 40 candidati che entreranno a far parte della squadra riceveranno il kit Brooks e potranno partecipare a eventi esclusivi. Ogni membro sarà chiamato a provare e recensire i prodotti in maniera autentica, condividere con la comunità la propria passione e soprattutto diffondere la filosofia Brooks, secondo cui la corsa è una fonte inesauribile di energia positiva, capace di trasformare una giornata, una vita e il mondo intero. 7
/News
1895 COFFEE DESIGNERS BY LAVAZZA A IDENTITÀ MILANO 2021 1895 Coffee Designers by Lavazza ha partecipato a Identità Milano 2021, la 16a edizione del congresso sviluppato da Identità Golose, svoltosi dal 25 al 27 settembre, dove ha presentato i sette Specialty Coffee, realizzati con i più pregiati caffè del mondo, nel pieno rispetto della tradizione italiana. Presso lo stand dedicato all’interno di MiCo, coffee lovers e appassionati hanno potuto scoprire la collezione 1895: dai luoghi d’origine dei caffè d’eccellenza al processo produttivo, dalla selezione della materia prima all’arte della tostatura e della miscelazione, per sperimentare profili aromatici differenti e degustare tre specialty blend, tre mono-origini e un micro-lotto. Ogni singola origine e ogni miscela è studiata e sviluppata per esaltare una specifica nota aromatica, mentre la macinatura genera un particolare piacere a ogni sorso. Per l’occasione, è stata presentata Sinfonia Del Maestro, l'esclusiva miscela di caffè creata ad hoc e nata dalla collaborazione tra 1895 Coffee Designers by Lavazza e il Maestro Iginio Massari. Uno specialty blend unico, realizzato con chicchi di arabica brasiliani e colombiani, dall’aroma fruttato, con note di prugna, cioccolato e miele. Oltre al pluripremiato maestro pasticcere era presente Giuseppe Lavazza, vicepresidente del Gruppo Lavazza.
SAVE THE BRAND 2021: LUCANO 1894 VINCE IL PREMIO BRAND HERO Lucano 1894 è il protagonista dell’ottava edizione di Save the Brand, l’evento organizzato da LC Publishing, che premia le migliori eccellenze del Made In Italy nel settore Food&Beverage. La storica azienda è stata infatti premiata come Brand Hero, il riconoscimento destinato alle imprese che attraverso il loro marchio sono nel tempo diventate ambasciatrici del buon gusto, della creatività e della qualità italiana. Valori che Lucano 1894 ha esportato in tutto il mondo grazie all’Amaro Lucano, diventando negli anni uno dei più importanti gruppi nazionali nella produzione e commercializzazione di liquori, nel rispetto della terra in cui è nato, la Basilicata. L’azienda è stata inoltre premiata nella categoria innovazione per la nuova piattaforma E-commerce di Amaro Lucano, recentemente inaugurata. Il nuovo progetto si inserisce all’interno di un’ampia strategia di digitalizzazione intrapresa da Lucano 1984, per essere al fianco dei consumatori anche in questo particolare periodo storico, offrendo soluzioni sempre più agili e innovative. Prima della premiazione, Lucano 1894 ha partecipato alla tavola rotonda “La sfida ESG per l’agroalimentare Made in Italy”, occasione di confronto sul tema della sostenibilità, della crescita e dello sviluppo del settore. Tra le attività intraprese, risulta anche il progetto di filiera di approvvigionamento, per permettere alle giovani imprese del territorio di produrre le erbe officinali che compongono l’Amaro Lucano. Nel 2017 l’azienda ha infatti firmato un protocollo di intesa con Coldiretti Basilicata e l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per creare una filiera certificata delle erbe officinali utilizzate per gli infusi dell’amaro e per contribuire allo sviluppo socio-economico della Regione. 8
novembre\ dicembre 2021
LA CUCINA DÀ I NUMERI: 40 30 30 Ha aperto recentemente a Milano, in via Marghera 35, “40 30 30 Healthy Kitchen”, il nuovo format di ristorazione dell’imprenditrice bergamasca Mariella Radici, che ha voluto coniugare in questa attività la sua passione per il food con la ricerca del benessere fisico e mentale. Il concetto di alimentazione “40 30 30” è ispirato alla Dieta Zona del biochimico Barry Sears e si fonda sull’armonia, la salute, la bellezza e il gusto. Questo regime alimentare armonizza i carboidrati, le proteine e i grassi - i tre macronutrienti presenti negli alimenti - senza rinunce e regole rigide. È possibile scegliere i cibi da un ampio menu, per comporre in modo bilanciato il proprio pasto. Si possono così creare piatti genuini e salutistici, attenti al benessere psico-fisico della persona e all’ambiente che la circonda. Il menu si declina in pasti a base di carne, di pesce, vegetariani, vegani, gluten free, sugar free e dairy free. Con l’obiettivo di condividere uno stile di vita salutare, “40 30 30 Healthy Kitchen” prevede anche di stringere collaborazioni e di organizzare eventi con sportivi, influencer, nutrizionisti e i milanesi appassionati del marchio. In qualità di società benefit, l’azienda, oltre agli obiettivi di profitto, rivolge grande attenzione alle ricadute positive dell’attività sulle persone, sulla società e sull’ambiente. È possibile ricevere i piatti tramite consegna a domicilio, passare a ritirarli o consumarli direttamente nel locale. All’interno del ristorante, è anche previsto un bar/caffetteria salutistico e una zona con snack dolci e salati e bevande.
IL PROGRAMMA ECCEDENZE SOTTO ZERO PROCLAMA UNA LOTTA TOTALE ALLO SPRECO ALIMENTARE Unicomm - socio del Gruppo Selex e presente in sette regioni italiane con una rete di 250 punti vendita - ha recentemente presentato Eccedenze Sotto Zero, la raccolta di prodotti congelati, da destinare alle persone bisognose. Il progetto a oggi è il primo di questo tipo in Italia nell’ambito della GDO ed è realizzato da Unicomm in collaborazione con la cooperativa sociale vicentina Verlata Lavoro ed è sostenuto da un finanziamento statale pari al 60% delle spese, ottenuto grazie al bando del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Unicomm è la prima realtà della GDO italiana a dare vita a un’operazione di recupero dei prodotti alimentari che si avvicinano alla data di scadenza tramite il congelamento. Ciò è possibile grazie alla presenza attuale di mezzi idonei a mantenere la catena del freddo e di una rete distributiva ampia ed efficiente. L’iniziativa si propone di accrescere la fruibilità di alcuni generi alimentari estremamente deperibili – carni, pesci, pasta fresca ripiena, sughi, primi piatti pronti – attraverso un processo di congelamento anteriore alla loro data di scadenza. La distribuzione avviene per mezzo della rete dell’Emporio Solidale Diffuso, accreditato presso la Regione Veneto. I destinatari sono nuclei familiari in difficoltà segnalati dai servizi sociali comunali o persone senza fissa dimora nel Comune di Vicenza, le mense di solidarietà e gli utenti delle Onlus aderenti al progetto.
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/News
TORNA LA BIRRA DI NATALE FORST, PREZIOSO REGALO PER GLI INTENDITORI Torna la Birra di Natale Forst, prezioso regalo per gli intenditori Birra Fors t presenta la 18a edizione della serie limitata della Birra di Natale, nella bottiglia da due litri in vetro con pratico tappo meccanico, dedicata a chi ama il Natale, con le sue luci e i suoi presepi tradizionali. Quest’anno la nuova decorazione è dedicata alla Sacra Famiglia e alla nascita di Gesù. La confezione regalo è disponibile dal mese di novembre. Al centro dell’immagine è rappresentato il presepe tradizionale con la peculiarità di raffigurare, nei personaggi adoranti, le diverse generazioni. I tre caratteristici pini Forst – con imponenti radici stilizzate color oro che racchiudono tre corone – simboleggiano il legame con il territorio e la natura, proteggendo il presepe sottostante. Gli edifici storici Forst legano, invece, il passato al presente. Birra Forst è stata la prima azienda in Italia a introdurre la tradizione della Birra di Natale, producendo appositamente per il periodo natalizio la speciale Birra di Natale Forst, come ideale accompagnamento alle pietanze tipiche di questo periodo dell’anno. La decorazione della bottiglia, il cui disegno cambia ogni anno, è il risultato di un lavoro creativo svolto a mano nell’officina artigianale di pittura all’interno dell’azienda. Questa birra speciale si contraddistingue per il colore ambrato, il sapore di luppolo e l’aroma di malto. Per una degustazione ad hoc, Birra Forst propone il boccale natalizio.
AUMENTANO I CONSUMI DELLA FILIERA DELLA BIRRA: TREND POSITIVO ANCHE PER IL BIRRIFICIO GRITZ E LE SUE BIRRE SENZA GLUTINE Nonostante il 2020 sia stato un anno complessivamente difficile, il mondo Horeca raccoglie risultati a tendenza positiva, in termini di consumi. I dati attestano un aumento nei consumi di birra – secondo l’analisi Coldiretti al primo semestre del 2021 – del 18,4%, in relazione agli acquisti domestici in Italia, favoriti dalle temperature elevate. La filiera della birra artigianale offre lavoro a oltre 140mila persone e segue un consumo che si è negli anni sviluppato e raffinato, grazie alle innovazioni introdotte nella catena produttiva. In questo contesto, si inserisce il Birrificio Gritz, nato nel 2015 a Erbusco, nel cuore della Franciacorta, volto a intercettare le abitudini di consumo, in casa e fuori casa e che predilige realtà giovani e innovative. A oggi, risulta essere l’unico birrificio in Italia, nonché uno dei pochi al mondo, che produce esclusivamente birre artigianali senza glutine, da processo gluten removed. Dal 2019, anno in cui il Birrificio Gritz riscontrava un andamento lineare con il settore Horeca, nel 2020 la crescita degli anni precedenti è stata rallentata, non solo dalle normali fluttuazioni stagionali e legate alle festività, ma anche e soprattutto da aperture e chiusure forzate dei locali, che hanno spostato sensibilmente l’equilibrio fra i due canali di vendita. Se l’Horeca ha subìto delle perdite, le vendite con i privati sono triplicate e l’E-commerce sviluppato dal Birrificio Gritz lo posiziona nel mercato B2C. L’ultimo semestre del 2021, in linea con i dati nazionali, ha visto un progressivo ritorno al modello pre-covid, con l’Horeca in crescita e un lieve aumento delle vendite ai privati. Il marchio Gritz è caratterizzato da cinque referenze di birre completamente senza glutine e dai sapori decisi e riconoscibili, che uniscono salute, piacere e libertà. 10
novembre\ dicembre 2021
CARILLO HOME: SI ESPANDE IL PROGETTO TRASVERSALE TESSILE PER LA CASA Carillo Home è il family brand della Angelo Carillo & C. S.p.A, azienda da circa sessant’anni attiva nel commercio di tessile e di arredo casa, che si posiziona a breve fra le aziende principali del settore in Italia, raggiungendo nel 2020 un fatturato di quasi 29 milioni di euro, in crescita sul 2019 dell’11%. Carillo Home, progetto innovativo e trasversale, abbraccia due tipologie, online e offline, in un solo spazio, il phygital: punto vendita monomarca e shop online. Il piano di sviluppo prevede per i prossimi tre anni nuove aperture nei centri storici delle città italiane e nelle principali vie dello shopping, intercettando un bacino d’utenza ampio e variegato e all’interno di outlet, spazi vendita destinati a un pubblico selezionato. Dal 2020 il progetto Carillo Home ha visto l’apertura di 23 corner espositivi in tutto il territorio nazionale, puntando a raggiungere quota 45 entro i prossimi due anni e due punti vendita a Genova e a Milano, destinati a diventare 15 entro il 2023. Dallo spazio fisico del negozio è possibile passare a quello virtuale, grazie ai table touch, che consentono di sfogliare il catalogo, di visionare i prodotti non esposti, acquistarli sul luogo, ritirarli in magazzino o riceverli a casa. Lo store presenta un concept realizzato a moduli, che accoglie le collezioni, dove gli elementi di arredo dialogano con i prodotti. Nei punti vendita Carillo Home sono presenti i tre marchi di proprietà della famiglia, Riviera, Reevèr e Linea Oro, una vasta gamma di prodotti tessili, dalla biancheria letto e bagno ai tendaggi, fino ai tessuti per la tavola e la cucina. Qualità del prodotto e servizio al cliente, orientamento all'innovazione e ottimo rapporto qualità‐ prezzo sono le caratteristiche che hanno portato Carillo Home a diventare un modello di riferimento e d’avanguardia nel settore dell’arredo casa.
CISALFA SPORT APRE A TORINO UN NUOVO PUNTO VENDITA 3.0 Cisalfa Sport, azienda leader in Italia nella grande distribuzione di articoli sportivi e per il lifestyle dei più rinomati marchi, aggiunge alla sua rete vendita di 150 punti e oltre 3mila persone, una nuovo store, che rafforza la presenza in Piemonte. Infatti, il 30 settembre è stato inaugurato un nuovo punto vendita a Torino, presso il centro commerciale Porte di Torino, che ospita 38 negozi, un ipermercato e 2.300 posti auto, posizionandosi come meta ideale per tutta la famiglia, in cerca di relax, di shopping e d’intrattenimento. Con una forza lavoro di 19 addetti, il negozio è stato ideato con format 3.0, ossia il progetto di visual che Cisalfa Sport sta portando avanti su tutti i punti vendita di nuova concezione e sulle ristrutturazioni: disposizione delle collezioni più attraente e godibile, unita a materiali ecologici e illuminazione led a basso consumo, sono le principali caratteristiche. La metratura, di quasi 1.500 mq, abbraccia molteplici focus merceologici. L’impronta commerciale è quella dei mondi lifestyle e sportswear, con un’offerta completa di abbigliamento e di calzature. Lo store vanta anche una significativa connotazione active, presentando il meglio per praticare sport come il running, il calcio, il training e l’outdoor. I plus di Cisalfa Sport sono rappresentati dall’E-commerce di ultima generazione e dalla strategia retail omnichannel, che integra l’esperienza in negozio e quella on-line.
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/Fashion
ESTATE: GLI ARTIGIANI DEL MADE IN ITALY COMPENSANO L’ASSENZA DI TURISTI DI LUSSO GRAZIE ALL’ECOMMERCE Dati della piattaforma Mirta: crescono del 25% gli ordini e del 27% la spesa media dei clienti internazionali A cura della Redazione
Se la cancellazione del travel ban, il blocco al turismo internazionale negli Stati Uniti, ha rimesso di buon umore il comparto turistico italiano è evidente che un anno e mezzo di pandemia abbiano rappresentato un problema per tutto l’indotto, in special modo quello del lusso. In un mercato, come quello italiano, in cui il 60% degli acquisti di beni personali d’alta gamma erano effettuati, prima della pandemia, da turisti stranieri , a tenere in piedi il business degli operatori più piccoli, gli artigiani del made in Italy, è stato l’ecommerce. Mirta, la piattaforma punto di riferimento per acquirenti e artigiani del lusso Made in Italy, rileva un aumento del 25% del numero di ordini estivi e del 27% della spesa media da parte di acquirenti internazionali. Con la pandemia, l’ecommerce si fa remote tourism. La nostalgia dell’Italia da parte dei turisti extraeuropei si è trasformata, nell’estate 2021, in una voglia di visitare virtualmente le botteghe degli artigiani italiani e di comprare l’eccellenza della pelletteria, del cashmere e dell’home decor del nostro Paese.
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novembre\ dicembre 2021 Nel periodo giugno-agosto 2021 il 54% degli acquisti effettuati sulla piattaforma Mirta era diretto agli Stati Uniti; segue l’Asia con il 18% del totale: in questo caso, il maggior numero di acquisti è arrivato (nell’ordine) da Hong Kong, Singapore, Cina e Taiwan. L’Europa - chiaramente per la maggiore fattibilità degli spostamenti - è solo terza, con il 17% degli acquisti. Parlando invece di volumi di spesa, la situazione cambia: l’importo medio più alto speso in shopping di artigianato italiano lo troviamo in Canada, dove la cifra ammonta a 542 euro; segue l’Australia con 502 euro e Hong Kong con 460 euro. Complessivamente, nell’estate 2021 si è speso ben il 27% in più rispetto a quella precedente. Ma su cosa si è concentrato lo shopping dell’estate 2021? su borse, cashmere e scarpe. In particolare, i prodotti più venduti sono stati borse a mano, portafogli, maglieria in cashmere e sandali in stile caprese. A convincere all’acquisto dell’artigianato di lusso hanno contribuito, in primis, la possibilità di toccare “a distanza” un pezzo d’Italia e l’idea di acquistare un pezzo realizzato a mano, in maniera artigianale e sostenibile dai migliori artisti del nostro Paese.
In una recente survey condotta da Mirta su un campione di artigiani italiani del lusso ha rivelato che per il 77,8% degli artigiani la pandemia ha indotto un incremento significativo nell’utilizzo dell’e-commerce da parte del settore e il 62% di chi opera nel settore ha visto la propria clientela ampliarsi notevolmente grazie alla vendita online. Di seguito uno schema riassuntivo (acquisti pervenuti su Mirta nel periodo 1° giugno-31 agosto):
Destinazione
Percentuale degli acquisti nel periodo estivo
USA
53%
Asia
18%
Unione Europea
17%
Canada
5%
Gran Bretagna
3%
Australia
1%
Altro
3%
ABOUT MIRTA Mirta è la piattaforma di eCommerce che supporta gli artigiani italiani e ne promuove il lavoro, facendoli conoscere in maniera diretta ai clienti in tutto il mondo. Grazie al digitale, la piattaforma apre le porte delle botteghe artigiane creando un collegamento diretto tra produttore e cliente finale, mettendo al centro le creazioni, il valore e la firma di ciascun artigiano. Con Mirta, i clienti internazionali possono acquistare prodotti italiani autentici e conoscere la storia di chi li ha realizzati, secondo quali tecniche e con quali materiali. Per maggiori informazioni: www.mirta.com 13
/Fashion
DAVID MICHIGAN “GRANDE ACQUA PURA” Motto della Tribù Chippewa A cura di Carla Cavicchini
Il grande desiderio di rinascita contrassegnato da una grossa fetta di positività, ha contraddistinto la 78a edizione della Mostra Internazionale d’Ar te Cinematografica di Venezia, sotto l’attenta e sapiente regia del direttore artistico Alberto Barbera. Tantissime le star, dive e divine, presenti nel parterre annuale. Così come tanti uomini affascinanti di notevole presenza scenica, capaci di catturare l’attenzione del pubblico e dei media. Nel panorama scintillante del Red Carpet, con la complicità di splendide giornate settembrine, ci sono stati veri e propri momenti di estasi che hanno mandato letteralmente in fibrillazione il cuore di ogni donna presente in laguna. Uno
fra tutti, l’arrivo dello scultoreo David Michigan. Dotato di un magnetico sguardo ammaliatore e da un bel sorriso sornione, David gode d’un carisma certamente insolito. D’altronde, certe cose non si acquistano, sono già nel nostro DNA. La provenienza da parte di sciamani nativi americani appartenenti alla tribù Chippewa lo ha portato a proseguire varie forme di benessere interiore ed esteriore: una vocazione di famiglia. Interessante sapere anche che Michigan significa “Grande acqua pura”. Egli in tenera età ha imparato rapidamente ipnosi e autoipnosi dal padre sciamano, mentre la madre, ex campionessa nazionale di judo, lo incoraggiava a praticare sport. “Aiutare gli
Eloise Von Velvet e David Michigan, al centro la stilista Eleonora Lastrucci creatrice di entrambi gli abiti.
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altri a sentirsi meglio è il mio vero obbiettivo – osserva – grazie a un sogno avvenuto appena quattordicenne che è diventato poi percorso di vita, capace d’insegnarmi a donare un po’ d’energia solare.” Lui è così: semplicemente pazzesco, d’elegante movenza felina, con sguardo at tento, indagatore e decisionist a. Insomma, un vero e proprio uomo da incendio, dalla personalità atipica, capace di “bucare” l’aria tramite l’enorme prestanza che emana da ogni poro della pelle. Una figura plasmata da una massa di muscoli potenti, di carnagione scura, con capelli corvini e barba foltissima, rifinito da un tatuaggio di forte impronta simbolica simile
Eloise Von Velvet e David Michigan, in abiti di Eleonora Lastrucci
novembre\ dicembre 2021 ad una ruota, composto da motivi geometrici ripetuti come in un mandala. D’obbligo a questo punto domandare le proprie impressioni a chi lo ha magistralmente vestito, la fashion designer Eleonora Lastrucci: “Ho invitato personalmente David Michigan insieme a Eloìse Von Velvet alla Serenissima nelle vesti di ospiti esclusivi – spiega – vestendoli entrambi come i loro desideri comandavano. La richiesta da parte di lui era per uno smoking su misura, in pura seta nera con camicia setata e gemelli oro. Mentre per la splendida compagna, un abito indossato come una seconda pelle, decisamente sexy proprio come Eloìse, personaggio dalla folta frangia ed occhi sapientemente bistrati. La sua bellissima figura veniva esaltata da quell’abito fasciatissimo in pizzo setato macramè nero/argento, che la consacrava vera e propria Dea. Michigan, è un uomo molto educato, sensibile e raffinato: un vero e proprio gentleman. La Von Velvet è dolcissima e sensuale, estremamente elegante: una pantera dal portamento sinuoso con magnifiche unghie stilizzate. Osserverei una splendida fiera da Savana che abbaglia con i suoi magici occhi scuri! Arrivati direttamente da Parigi coi loro assistenti, sul red carpet venivano fermati e filmati di continuo nelle loro intense pose statuarie, tra interviste varie e migliaia di colpi di flash, sul passaggio del film La Caja. Sono stati giorni intensi, per me e per loro, con tanto di ringraziamenti calorosi, seguiti dalla gioia di rivederli prossimamente vista la nostra bella amicizia.” A proposito d’intensità, il “nerboruto” Michigan, oltre a viaggiare moltissimo (un modo per trasmettere messaggi universali) ama offrire consigli di sana alimentazione, svelare segreti per gestire i mali del secolo quali ansia e stress sviluppando in maniera armonica consigli per una buona sessualità e invitando, poi, a calarsi dolcemente tra le braccia di Morfeo. “Quanto all’allenamento – puntualizza – è basilare farlo giornalmente, visto che aiuta a sviluppare i percorsi mentali della nostra mente.” Ma non finisce qui. Anni e anni d’esperienza e lavoro lo hanno portato ad insegnare corsi di autostima, fiducia in se stessi con influenze persuasive, piani personali di successo, segreti di magia e mentalismo. “Tutto questo – spiega – riunendo la conoscenza ancestrale con quella attuale con occhio attento verso le neuroscienze.” In pratica trattamenti olistici in cui il “metodo David” pone la persona al centro del suo desiderio e sua realizzazione. Basi fondamentali? “Più semplice di quel che si creda: respiro (assolutamente fondamentale), sonno, cibo quale carburante energetico, desiderio, autocoscienza di buon sviluppo personale tramite riti ispirati alla natura, nonché istituzioni di rituali in un unicum di regolarità e simmetria, segnalatori d’ottimo equilibrio psico-fisico”. David Michigan racconta che il suo approccio non è mai demagogico, bensì lontano da modelli imitativi, di conseguenza, altamente consapevoli. “Auspicando il ritorno degli elementi fondamentali della natura tramite acqua, aria, terra, pietra. Corpomente rappresentano un binomio imprescindibile.”
David Michigan
David Michigan è nato l’11 febbraio del 1989 a Parigi ed è riconosciuto uno dei migliori allenatori di fitness mentale al mondo. È imprenditore, attore, modello e CEO della Michigan Academy. Poliglotta, ha doppia laurea in Marketing e Comunicazione presso l’ESEC Università di Barcellona. Tiene regolarmente seminari motivazionali, su tecniche di mental coaching e tecniche meditative. Ha soggiornato in Canada, sulle orme dei propri antenati, e in Costa Rica, scoprendo il territorio di maggior biodiversità. Dotato di corpo estetico ed elastico, allena le persone anche fisicamente facendo bruciare grassi in eccesso con costruzione di buone masse muscolari e addominali. Ha affermato che gli atleti sono in grado di considerare credenze ed idee in modo che li liberi dai soliti limiti e restrizioni coscienti. Nel 2017 nel film girato al Louvre e sotto la Piramide, appare quasi nudo interpretando Spartacus. La cosa crea scalpore in tutto il mondo, ma gli regala una visibilità incredibile, specie sui grandi canali televisivi americani. Nel 2018 viene scelto come Presidente della giuria di Miss Tattoo France e nel 2019 appare sulla copertina della rivista maschile più venduta: Men’s Fitness. Nel 2020 è il Presidente della giuria di Miss Tattoo Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Nel frattempo, raccoglie sempre più follower iscritti ai suoi programmi on line di coaching individuale: più di 10 milioni di persone lo seguono sui social media e oltre 150.000 si sono iscritti alla sua Accademia. Nel 2019 Michigan si è classificato tra i primi influencer in Francia, di pari passo con famosissimi calciatori come Killian MBapp e Neymar. Tuttavia, non si definisce un social media coach, bensì un allenatore che sa usare i social network. Seguito da oltre 120.000 studenti in più di 180 paesi, ha l’obbiettivo di aiutare più di un milione di persone tramite una adeguata formazione entro tre anni. 15
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JAC E JUST ANOTHER COPY Dalla sinergia tra due importanti realtà del settore calzaturiero Made in Italy è nato un progetto imprenditoriale contemporaneo che lancia nuovi input creativi e guarda al futuro. A cura di Marcella Ciappi Foto © JAC
UN PROGETTO DI BUSINESS CONTEMPORANEO JAC Srl, società fondata da Cesare Pizzuti e dalla famiglia Torresi, è un contenitore di diversi progetti del settore moda. Il suo modello di business è strutturato in modo da essere snello, con poche infrastrutture e adatto alla contemporaneità, focalizzato con estrema attenzione sui KPY critici e fortemente intenzionato a sostenere solo costi che si possano agilmente trasformare in utili. Il primo di questi progetti è JUST ANOTHER COPY, una collezione di calzature Made In Italy dalla forte personalità pensate per un pubblico giovane e prevalentemente femminile. JUST ANOTHER COPY vuole rompere gli schemi per presentare uno stile moderno e parte da un assunto: “la moda è attualmente carente di creatività e la ripetitività delle forme proposte è diventata noiosa, pochi osano e molti si accodano se chi ha osato ha successo”. IL PROGETTO JUST ANOTHER COPY TUTTI UGUALI TUTTI ORIGINALI: IL SINGOLO ALL’INTERNO DI UNA COMMUNITY Rivolto a un target giovane, JUST ANOTHER COPY è stato pensato per cambiare le regole ed essere provocatorio ma senza eccedere. Deve attirare l’attenzione con appaganti e condivisibili, attraverso la cura dei dettagli e la scelta di materiali morbidi e innovativi, leggeri e rivoluzionari per dare vita a un look personalizzato e “urban chic”. Le persone alle quali si rivolge JUST ANOTHER COPY hanno un’elevata familiarità con la comunicazione, i media e la tecnologia digitale e usano quest’ultima per raccogliere informazioni e conoscere il mondo. Esigono che le imprese agiscano avendo come priorità la sostenibilità sociale e ambientale e vogliono essere coinvolti nel processo di realizzazione dei contenuti. La loro eccezionalità è essere normali. In questa ricerca della normalità i creativi di JUST ANOTHER COPY vogliono introdurre un effetto stupore lavorando sulle forme e sui dettagli inconfondibili. Vogliono stimolare ciascuno a pensare con la propria testa, a riflettere sui propri comportamenti, a essere se stessi senza alcun pregiudizio di sorta facendo parte di una comunità allargata nella quale stringere relazioni appaganti e
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In foto: Luca Avallone Ceo Galizio Torresi (con maglia nera) e l'imprenditore Cesare Pizzuti
novembre\ dicembre 2021 condividere opportunità. I prodotti sono Made in Italy in quanto le calzature saranno realizzate unicamente in siti produttivi localizzati nel territorio italiano. LA COLLEZIONE FALL WINTER 2021 La collezione ha un’anima underground e uno stile inconfondibile pensato per completare un look grintosamente femminile. Quattro sono le linee donna (SAVAGE, BLAKE, AXEL E PLUM) proposte e due le linee uomo (SAVAGE E JASPER). Le tomaie delle calzature sono in pelle e sono sottoposte a finiture particolari, con fondi in gomma o in EVA, che conferiscono alla calzatura un’eccezionale leggerezza.Gli anfibi JUST ANOTHER COPY sono contemporanei con un design audace che non rinuncia alla comodità. La collezione propone infine anche stivali, derby, doppia fibbia, brogue e chelsea boot. IL VOLTO DELLA COLLEZIONE FALL WINTER 2021 A ogni collezione verrà associato un volto, un testimonial in linea con la personalità della marca. Il volto della Collezione Fall Winter 2021 sarà quello di una giovanissima fashion designer, laureata a pieni voti che ha fondato una casa di moda che porta il suo nome. La sua è moda sostenibile che si concretizza nell’uso del dead stock, vale a dire tessuti che le grandi imprese smaltirebbero. Il suo scopo è evitare di produrre altri tessuti e ridurre gli sprechi cercando di salvaguardare l’ambiente. La testimonial come tutti i volti delle campagne a venire è una giovane donna che affronta la vita a testa alta, con un sogno e la volontà di realizzarlo. I PROMOTORI DEL PROGETTO L’imprenditore Cesare Pizzuti si occupa da sempre della realizzazione di calzature. Suo padre, Dino Pizzuti fondò la Zeis Excelsa a Montegranaro nel 1948 e nel 1975, il giovanissimo Cesare entrò nell’azienda paterna per occuparsi della produzione, dello stile e in fine della realizzazione completa delle calzature. La sua esperienza, i segreti di famiglia sulle lavorazioni, la sua competenza nello scegliere materiali di qualità e nell’individuare le migliori soluzioni tecniche sono il suo talento più prezioso. Il Gruppo che appartiene alla famiglia Torresi ha iniziato la sua attività nel 1979 con il marchio Galizio Torresi e realizza calzature formali da uomo e sneakers da uomo e da donna per marchi propri e per marchi di terzi. Essendo la calzatura un prodotto nel quale la manualità e la componente umana hanno un ruolo fondamentale, particolare cura è posta nell’assicurarne il benessere lavorativo tanto che alcuni investimenti in tecnologia oltre a migliorare l’efficienza complessiva del processo aziendale hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni e la motivazione al lavoro delle persone. Per info: www.justanothercopy.com
In foto: calzature donna Just Another Copy f/w 2021 2022
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UN SOFFIO DANZANTE Con le ali di Martina Arduino
A cura di Carla Cavicchini Foto © Mondadori/Getty Images - Abito Eleonora Lastrucci
Splendente come il sole e dotata di grande espressività, la ballerina Martina Arduino è di fronte a noi, nel bellissimo abito lungo, luccicante e dorato firmato Eleonora Lastrucci. Una ballerina professionista che vanta una carriera coi fiocchi, già prima ballerina d’eccellenza scaligera poco più che ventenne. Alta, flessuosa come un giunco, colpisce per una emissione vocale flautata quando le chiediamo di Carla Fracci: “Per me lavorare con la grande Fracci per il balletto di Giselle è stata un’esperienza
Martina Arduino in abito Eleonora Lastrucci.
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unica. Stavo preparandomi per il debutto in un periodo particolare ed intenso, e proprio lei mi ha dato consigli e dettagli preziosi, proprio una donna speciale. Un mito estremamente legato al suo personaggio ed al suo ruolo: gentile, umile, dolce. La ringrazio di cuore.” Ci conferma che parliamo dei master-class tenuti dalla grande étoile: “Passo dopo passo mi ha spiegato la pazzia di Giselle, uno dei momenti più importanti nonché più difficili del balletto.”
novembre\ dicembre 2021 Prova ampiamente superata poiché quando l’abbiamo vista danzare abbiamo avvertito credibilità, dolcezza, tenerezza, i n cre d u l it à . S e m b r ava a d d i r it tu r a sconvolta da quell’amore impossibile. Risultato? Un vero capolavoro, d’altissimo romanticismo. Tutto questo, esprimendo appieno il lato umano del personaggio. Esiste solidarietà nel vostro ambiente? “Sicuramente la solidarietà av viene quando affrontiamo balletti e ruoli che comprendono tre, quattro persone. Pertanto forza ed energia di tutti quanti sono fondamentali per la resa dello spettacolo.” Nel vostro ambiente si parla di anoressia? “Beh, come in tut ti gli ambienti ci possono essere patologie e malattie che si presentano, ma è molto personale. Attualmente la figura della ballerina si è evoluta, non richiede più un corpo estremamente magro in quanto vista donna, nella sua bellezza espressa unitamente a gioia e salute.” Questo è ben recepito nelle scuole di ballo? “Sicuramente. Viene richiesta disciplina e rigore: una determinata leggerezza fisica permette l’esecuzione ottimale per i vari esercizi, ma non c’è niente di obbligatorio.” Quante ore si allena al giorno? “Dipende dai balletti che devo interpretare. 4, 5 ore giornaliere, chiaramente in casi impegnativi anche di più. L’importante è non lasciare mai la sbarra, consapevoli che è un lavoro duro, capace di regalare grandi soddisfazioni.” Sembra di capire che la danza sia la sua vita. “Assolutamente.”
Martina Arduino in abito Eleonora Lastrucci.
Sappiamo del recente “Premio Kineo” ricevuto a Venezia. Cosa ha rappresentato per lei? “È stata una bellissima esperienza ed un grandissimo onore in quanto insieme magnifico di ar te e cultura, da ben salvaguardare e trasmettere di continuo.”
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IL GRUPPO FENICIA ACQUISISCE NARA CAMICIE Il nuovo corso del marchio si fonda sul rinnovamento dell’offerta e su un ampio piano di espansione retail che prevede l’apertura di innovativi flagship store in Italia e all'estero A cura di Marcella Ciappi Foto © Nara Camicie
Il gruppo Fenicia Spa, cui fa capo il noto brand Camicissima, ha annunciato di aver finalizzato l’acquisizione di Nara Camicie, marchio di proprietà di Passaggio Obbligato SpA che fa capo alle famiglie Annaratone e Gaggino oltre che allo stilista Mario Pellegrino. Il take-over, studiato e voluto dai fondatori di Camicissima, Sergio e Fabio Candido, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente, è nato dall’idea di dar vita a una holding di brand leader nel segmento camiceria uomo e donna in Italia e all’estero. Un progetto che è tra gli obiettivi dei due imprenditori sin dalla fondazione di Camicissima nel 2004 e che contribuirà a consolidare il posizionamento nel settore della moda B2C di Fenicia, azienda che conta un fatturato pari a 53 milioni di euro nel 2019, in crescita dell’8% sull’anno precedente e con un ebitda del 13%. Per Fenicia Spa sono intervenuti, Equita K Finance e Translink Corporate Finance come advisor finanziari, lo studio GOP per la parte legale e PWC per la due diligence e la parte fiscale. Passaggio Obbligato SpA e i venditori sono stati assistiti da Andersen in tutte le fasi del processo di vendita, sia come advisor finanziario, che per gli aspetti fiscali, contrattuali e giuslavoristici. “La trattativa per l’acquisizione è stata avviata nella primavera 2020, in piena pandemia, e siamo lieti di poter annunciare l’ottimo risultato di questo progetto in un periodo di ripresa e di fiducia nel futuro – ha commentato Fabio Candido, presidente di Camicissima – L’acquisizione di Nara Camicie rientra appieno nella strategia di crescita di Camicissima, sia in termini di ampliamento dell’offerta sul mercato e crescita aziendale, che di mercato geografico”.
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In foto: Fabio e Sergio Candido rispettivamente Presidente e A. D. Camicissima
novembre\ dicembre 2021 Per la neo acquisita Nara Camicie, leader da oltre 30 anni nella produzione e distribuzione di camiceria femminile, il nuovo corso prenderà il via con un restyling e una puntuale strategia di espansione: l’offerta sarà incentrata su una linea lifestyle, capi di elevata qualità sartoriale, trendy e contemporanei, con lo scopo ultimo di soddisfare una quota di mercato più ampia e di aprire le porte anche ad una clientela più giovane; dal punto di vista commerciale sono poi previsti una serie di aperture di innovativi flagship store, con un focus sui mercati internazionali e non ancora esplorati dal brand come Medio Oriente, Est Europa e Africa. L’innovativo concept store che contraddistinguerà le nuove door Nara Camicie si allineerà al lancio del rinnovato stile degli store Camicissima, in cui si combinano eleganza e raffinatezza con un touch interattivo e tecnologico. Un nuovo volto per l’azienda che andrà a rafforzare il suo ottimo posizionamento geografico: il marchio Camicissima è infatti presente in Italia e all’estero, con una copertura di 31 Paesi per un totale di 350 negozi nel mondo, tra cui 91 store diretti e 30 store in franchising sul territorio italiano, 180 stores in Cina e altri 49 punti vendita nel resto del mondo. NARA CAMICIE – STORIA E VALORI La storia di Nara Camicie ha inizio nel 1984, quando un imprenditore milanese, Walter Annaratone, forte dell’esperienza decennale della sua famiglia nel commercio al dettaglio, si sofferma sulla possibilità di aprire negozi in franchising specializzati in camicie. Un prodotto di qualità, abbinato a un’immagine ricercata, avrebbe certamente trovato uno spazio di rilievo all’interno del mercato italiano e internazionale. Due giovanissimi imprenditori, Mario Pellegrino, stilista e titolare della “Passaggio Obbligato” ed Enzo Pellettieri, titolare della “Camiceria E&G”, sono coinvolti nel progetto. Le due aziende, con l’ingresso di Walter Annaratone nel capitale sociale, inaugurano la produzione di Nara Camicie. L’avventura del brand nel mondo della distribuzione in franchising inizia più di 30 anni fa con l’inaugurazione del primo negozio in via Montenapoleone a Milano, tutt’ora punto di riferimento della rete di vendita e dell’immagine del marchio. Sulla scia del costante successo di mercato e di pubblico i negozi Nara Camicie si sono diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale ed internazionale, fino ad arrivare a una rete che conta oggi circa 380 punti vendita in tutto il mondo. Una storia decennale tutta italiana, fatta di passione, qualità e cura del dettaglio, una continua ricerca ed evoluzione. Valorizzare la propria unicità e poter esprimere completamente se stessi è la filosofia alla base delle creazioni Nara Camicie, collezioni flessibili, fresche e sempre al passo con le ultime tendenze, una vasta gamma di colori, texture e linee per rispondere a qualsiasi esigenza in ogni occasione. Per info: www.naracamicie.com - www.camicissima.it
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IL TRUCCO C’È E SI VEDE Intervista alla make-up artist Debora Lucatello Rubrica a cura di Carla Cavicchini
L’ambiente dell’Hotel Ca Sagredo a Venezia è estremamente luminoso ed accogliente. Lo notiamo sorseggiando un buon caffè comodamente seduti sul divano color avorio, mentre la truccatrice Debora Lucatello, veneziana doc, ci racconta della grande passione che ripone nell’amata professione, che la rende sempre serena soddisfatta a lavoro compiuto – pardon, make-up compiuto! Sorridente, dotata di grande calma interiore, racconta che è una make-up artist da oltre 20 anni e che sta mettendo su un’agenzia di servizio trucco e capelli, proprio nella città della Serenissima. E come darle torto? Di eventi, in quel gioiello che risponde al nome di Venezia, ce ne sono sempre
veramente molti: “La D.L. Agency Debora Lucatello si compone d’uno staff di 19 persone occupandosi di trucco e parrucco. Chiaramente ruotiamo in base al lavoro da fare, non più di 5, 6 persone applicandoci di volta in volta al bisogno del caso, che può essere artistico, scenografico e altro ancora.” Ci racconta di qualche bella rappresentazione spettacolare che seguite regolarmente? “Eh, sono veramente tante. Senza far torto a nessuno mi viene in mente il Ballo del Doge, la festa di Carnevale organizzata regolarmente da Antonia Sauter. Un lavoro molto impegnativo, ma anche bello che mi porta a pitturare le belle mascherine.
Quella che più mi soddisfa? Oserei dire La Cortigiana! Altro evento carnevalesco è Marie di Venezia, sfilata importante sotto l’egida di Maria Grazia Bortolato. Un concorso dove un’attenta selezione sceglie le ragazze per il corteo d’apertura carnevalesco dove poi la vincitrice fa il lancio della Colombina. Ed ancora i tre giorni della Fashion week che si svolge regolarmente a novembre sempre qui a Venezia. Noi tutti, imprenditori ed artigiani, ci muoviamo anche in alberghi e palazzi prestigiosissimi per i vari Wedding Planner, coprendo un bel pacchetto per gli sposini dalla A alla Z: bomboniere, fotografie, video, abiti dell’atelier di Maria Luisa Benetti, catering ed altro ancora, tutto per il giorno del fatidico Sì. Chiaramente in perfetto maquillage!” Notiamo che indossa una maglietta bianca molto carina. “Già, è del 2019 e la grafica Building Bridges nasce proprio per lanciare messaggi in merito evocando Lorenzo Quinn all’apertura della Biennale all’Arsenale. Ho lavorato per lui, lo considero un grande artista di estremo gusto, nonché una splendida persona. Soggiorna spesso e volentieri qui al Ca Sagredo con la moglie ed è sempre un piacere ritrovarlo.” Che tipo di studi ha fatto per questa professione? “Ho studiato all’Accademia del Trucco a Bologna facendo poi vari corsi. Ho questa scuola di Estetica e con Tony Gay ho fatto l’Accademia di acconciatura a Milano.” Anche studi di cosmetologia? “Certamente, siamo tecnici professionisti che poniamo estrema cura al controllo della qualità dei cosmetici, ci occupiamo anche alla ricerca innovativa e sicurezza del cosmetico. Per esempio, può capitare
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novembre\ dicembre 2021 che il prodotto si metta bene ma non si stenda altrettanto bene, con un risultato non ottimale. Trovare quello adatto è sacrosanto dovere! Tra l’altro il cosmetico più costoso non è detto che sia sempre il migliore. Quanto ai pennelli, sono basilari, importantissimi, di prima qualità! Personalmente uso molto le mani per sentire la texture del prodotto, a parere mio fondamentale. Chiedo sempre alla cliente se soffre d’allergie garantendo un make-up apposito e quindi anallergico.” Consigli per chi vuole intraprendere simile professione? “Passione a quintali, non mollare mai e tanto buon studio d’eccellente scuola. Tenendo ben presente che dietro a tutto questo esiste una mole di lavoro non indifferente, veramente impegnativa. Non si tratta solamente di truccare, ma di fare anche una buona comunicazione, capendo i desideri, offrendo un lavoro ad hoc. E questo con una grande professionalità, entrando in simbiosi con la persona. Una cosa che dico continuamente alla mia equipe è di dare sempre il massimo per soddisfazione propria e del cliente.” Quante persone riuscite a servire? “Beh da 10 a 15, non di più. Ci piace curare bene la persona. Poi chiaramente, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Durante il Premio Kineo, in occasione del Festival del Cinema di Venezia, ed altri ancora, siamo un team maggiore da ben organizzare. Sono cose da mettere in conto, tuttavia con un pizzico d’orgoglio e gran d’affare riusciamo sempre al compimento dell’opera.” Un pensiero sopraggiunge ascoltandola parlare così fluentemente: chiederle di farci diventare perfide Crudelie, damine incipriate, oppure ancora regnanti… Ma, trascorso il momento fantasioso da racchiudere in un cassetto, proseguiamo. Eseguite look personalizzati oppure come desiderano le agenzie? “Entrambe le cose. E creda, la cosa più difficile è quando la stilista
vuole quello! Bisogna pertanto adoperarsi in merito rispettando anche coloro che vogliono essere fedeli al loro genere. Parlo di chi magari si trucca da sola. Nonostante i piccoli cambiamenti siano sempre ben accettati.” Qualche esempio? “Rossetto mat o lucido ed altri accorgimenti. Ripeto, la comunicazione è basilare, specie quando la fashion stylist decide per rifinire tutto. Chiaramente alle persone sotto contratto, capita, su richiesta, di fare solamente manicure, essere pettinate, imbellettate sapientemente con abili sfumature, senza però uscire dalla la mia agenzia.” Parliamo di figure abbastanza plasmabili? “Inlinea di massima sì. Capitano poi quelle estremamente ferree che non smuovi assolutamente. Ecco allora una buona opera di mediazione…” Ogni trucco necessita di tempi diversi? “Una mezz’oretta ed oltre la dedichiamo tutta. Valutiamo al bisogno, soprattutto quando vibra molto fermento nell’aria tipo le sfilate.” Inevitabili le capricciose… “Talvolta è capitato, ma sono state veramente poche. Il nostro è soprattutto un lavoro di psicologia!” Capita di creare rapporti d’amicizia? “Sì, assolutamente, è una cosa molto bella che regala estrema soddisfazione. Oltre al make-up c’è qualcosa in più!” Immancabile a voi professionisti l’occhio fotografico. “Certamente! Di rigore: tatto e buon gusto, sino a far diventare tutto automatico. L’abito fa la propria parte come detto prima, ma anche le acconciature seguite dal servizio di barberia.” Il trucco deve esaltare o coprire? “Entrambe le cose. Il look viene personalizzato a seconda dell’evento considerando che ogni soggetto è un caso a parte da ben valutare.” Può dirci qualche nome d’artista? “No, non possiamo per rispettare la privacy. In via eccezionale posso parlare della pianista Lola Astanova. Da adorare, letteralmente, una donna veramente incantevole e bellissima. Quando l’abbiamo vista firmata Eleonora Lastrucci, ben truccata, è come se fosse apparsa una Dea in questi splendidi saloni del Ca Sagredo.” Inevitabilmente il lockdown non ancora terminato vi ha penalizzato. “Sì, tuttavia lavoriamo sempre nel rispetto delle rigorose norme d’igiene, come del resto facciamo tuttora. Le disdette sono state inevitabili, però la nostra agenda, seppur segnata dal Covid, è sempre piena.” Che siano state un trucco queste parole? No, decisamente, la professionalità è palpabile all’Hotel Ca Sagredo. D’altronde, a Venezia è così bello specchiarsi nelle magiche acque della laguna…
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ALDO SACCHETTI, PERFORMER E ILLUSTRATORE Quando l’arte diventa anche intrattenimento Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Maria Giulia Linfante Quali sono gli ingredienti fondamentali per la buona riuscita di uno sketch? “Sicuramente il primo strumento per la buona riuscita di un bozzetto è l’ispirazione, sembra banale, ma se c’è quella si può creare davvero con tutto, con qualsiasi strumento. (Una volta mi trovavo a Venezia per un evento e avevo dimenticato gli acquerelli, ho comprato quelli per bambini in una cartoleria 2 minuti prima dell’inizio, ma Venezia è magica ed è stato un successo!)” Cosa caratterizza lo sketch rispetto all’illustrazione ordinaria? “Lo sketch deve essere fresco e veloce, creato di getto, proprio come la moda che viviamo in questi anni!” La componente tempo per la realizzazione dell’opera. Quanto influisce? Quali sono i tempi per la realizzazione di uno sketch? “Sotto pressione rendo ancora meglio, più veloce lavoro più lascio spazio all’istinto creativo e meno alla paura del foglio bianco.” La gestualità nella composizione: si può associare all’arte informale? “Posso dire di non aver mai fatto caso alla gestualità mentre disegnavo, al contrario dell’arte informale è il mio segno che influenza il gesto e non viceversa. Di certo mi sto evolvendo verso uno tratto sempre più astratto, ma sempre mantenendo il mio stile e la mia tavolozza.”
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novembre\ dicembre 2021 Quali sono le caratteristiche del tuo stile? “Sicuramente in primis la grazia e la sinuosità delle forme, le caratteristiche tipiche di modelle e ballerine, i miei soggetti preferiti da ritrarre!” A cosa ti ispiri per le tue creazioni? “Al contrario di quanto si pensi le ispirazioni non provengono soltanto dalla moda, ma dalle fonti più inaspettate, come il volto di una turista incontrata per strada, un vecchio palazzo o un cartone della Walt Disney.” Quali sono i tuoi tool preferiti? Acquarelli, cere ad olio, china? “Il mio strumento principale è la grafite (la matita), parte tutto da quello. Mi piace perché riesce a catturare la naturalezza e l’impulsività del tratto e per lo stesso motivo amo gli acquarelli che con le loro macchie dai colori tenui riescono a riprodurre la leggiadria dei tessuti e ad impreziosire i miei sketch creando una combinazione perfetta.”
A SCEGLIERLO SONO PROPRIO LE MAISON PIÙ BLASONATE COME BULGARI, FENDI E DIOR.
Ultima domanda di rito: le tue tre canzoni della lista di Spotify. “Spazio davvero molto con la musica, la mia compagna più fedele durante le mie ore di lavoro, perciò indicherò tre brani che vogliono racchiudere 3 dei miei generi e artisti preferiti: 1. Il lago dei cigni di Tchaikovsky 2. La pioggia di marzo di Mina (ma anche tutte le altre!) 3. …Le colonne sonore Disney valgono come risposta?
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Italian Design Brands (IDB) è il polo Italiano nel settore dell’arredo e del design di alta qualità. Il Gruppo è stato costituito nel 2015 da Private Equity Partners SpA – di Fabio Sattin e Giovanni Campolo – Paolo Colonna, Giovanni e Michele Gervasoni, supportati da un gruppo selezionato di investitori privati. L’obiettivo era quello di promuovere un polo italiano nell’arredo e design di alta qualità, settore in cui l’Italia è leader mondiale e con ampio margine per aggregazioni, vista la dimensione limitata delle imprese. La struttura è quella tipica del club deal che ha consentito un’operazione di tipo industriale, con un orizzonte temporale medio-lungo. La prima società a entrare nel gruppo è stata Gervasoni, seguita da Meridiani, Cenacchi International, Saba Italia, Davide Groppi, Modar e Flexalighting. Oggi parliamo di un Gruppo che conta 7 società e oltre 400 dipendenti e ha il progetto di quotarsi nel giro di un paio di anni. IDB, come struttura corporate, supporta e affianca le aziende in processi che dif ficilmente potrebbero por tare avanti da sole: crescita organica, digitalizzazione, internazionalizzazione (IDB ha una propria filiale in Cina e ne ha appena aperta una in UK). La peculiarità di IDB, rispetto ad altre forme di investimento e aggregazioni, è proprio il fatto che la struttura corporate non è invasiva: IDB sigla accordi di maggioranza con le società, ma gli imprenditori mantengono la loro indipendenza e restano alla guida delle loro aziende.
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ITALIAN DESIGN BRANDS Il polo italiano dell’arredo e del design A cura di Giorgio Nadali
novembre\ dicembre 2021
INTERVISTA AD ANDREA SASSO
PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO IDB (ITALIAN DESIGN BRANDS)
Che anno è stato il 2021 per Italian Design Brands? Quali progetti avete per il 2022? “Il 2021 è un anno di grande slancio per Italian Design Brands (IDB), dopo un 2020 difficile ma in cui comunque non ci siamo fermati. Le chiusure e restrizioni del 2020 dovute alla pandemia hanno favorito un effetto gabbia che ha trasmesso ai consumatori maggiore attenzione verso l’ambiente casa, nonché la necessità di riorganizzare spazi e arredi in chiave smart working. Tutto ciò si è tradotto fin dai primi mesi del 2021 in un importante impulso all’acquisto di nuovi arredi per interno o esterno, facendo registrare tassi di crescita a doppia cifra anche rispetto all'anno 2019 e consolidando alcuni trend, quali nuove esperienze di acquisto e maggiore attenzione alla qualità e sostenibilità dei prodotti. Lato IDB abbiamo continuato ad investire in formazione, digitalizzazione e strutture per la crescita, supportando le società del Gruppo nello sviluppo di una serie di skills e strumenti che hanno consentito a ciascuna di loro di accelerare un percorso digitale in linea con le proprie esigenze. Alcune sono arrivate persino a presentare completamente online nuovi prodotti, come accaduto con la lampada “Origine” di Davide Groppi, o intere nuove collezioni, come nel caso di “Oltremare” di Saba Italia o
della linea “Outdoor” di Gervasoni. Dopo aver inaugurato all'inizio del 2020 una prima filiale commerciale in Cina, all'inizio di giugno abbiamo aperto una nuova sede di Gruppo a Londra. La nuova sede supporterà lo sviluppo commerciale internazionale dei brand IDB in un importante mercato europeo e in una città che è ancora oggi un hub di riferimento per la specifica di grandi progetti di arredamento e illuminazione destinati ai settori dell’hospitality e del residenziale di tutto il mondo. Il prossimo obiettivo è sbarcare oltreoceano, in USA, mercato molto ricettivo e in grande espansione. Sempre nel mondo dei progetti abbiamo siglato anche un’importante partnership con la prestigiosa collezione alberghiera Baglioni Hotel & Resorts, per la fornitura di articoli di arredo e illuminazione nelle strutture di prossima apertura e ristrutturazione. Per quanto riguarda invece la crescita per linee esterne, che per il nostro modello di business può definirsi quasi una modalità di sviluppo “organico”, poco prima dello scoppio della pandemia abbiamo concluso l’acquisizione di Flexalighting e, nonostante i mesi di blocchi e chiusure, abbiamo continuato a confrontarci e a creare contatti con diverse aziende del settore. Certo, in questa situazione di incertezza è sicuramente più complicato trovare la giusta “ricetta” per nuove partnership, ma contiamo di poter chiudere una nuova operazione entro l’anno. Vediamo una maggiore disponibilità al dialogo da parte degli imprenditori e crediamo che progetti di aggregazione come il nostro, che non è certamente l’unico sul mercato, saranno sempre più frequenti per permettere alle aziende di guardare al futuro sapendo di avere alle spalle un Gruppo solido che può aiutarle a crescere più velocemente. Intanto continuiamo a lavorare per uno dei nostri prossimi obiettivi più importanti, ovvero la quotazione in Borsa che idealmente avverrà tra la seconda metà del 2022 e l’inizio del 2023.” Qual è il modello di business di Italian Design Brands? “Il Gruppo è stato costituito nel 2015 con l’obiettivo di promuovere un polo italiano nel settore dell’arredo e del design di alta qualità su iniziativa di Private Equity Partners SpA – di Fabio Sattin e Giovanni Campolo – Paolo Colonna, Giovanni e Michele Gervasoni, supportati da un gruppo selezionato di investitori privati. Tecnicamente si tratta di un “Club Deal”, strumento che ha il vantaggio di connettere persone fisiche che su base personale credono nel progetto senza dover prevedere una scadenza predefinita per il rimborso dei soci investitori. Questa impostazione ci ha
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permesso di portare avanti un’operazione di tipo industriale con un orizzonte temporale medio-lungo e con obiettivi ambiziosi come, appunto, la quotazione. Oggi il Gruppo è organizzato in 3 aree d’affari: l’area arredo per interni ed esterni, dove abbiamo appunto Gervasoni, Meridiani e Saba, l’area luce, con Davide Groppi e Flexalighting, e l’area arredamento custom per il mondo del fashion retail, dell’hospitality e del residenziale di lusso, dove abbiamo Modar e Cenacchi International. Sono tutte aziende eccellenti, in crescita e con una buona marginalità e IDB, con una struttura corporate molto snella, le affianca e supporta in processi e progetti che più difficilmente potrebbero portare avanti da sole: trasformazione digitale, internazionalizzazione, managerializzazione e, ove necessario, gestione di passaggi generazionali, sempre nel completo rispetto della loro identità e del loro DNA imprenditoriale. Il nostro modello rappresenta un’unicità perché garantisce l’indipendenza agli imprenditori delle aziende acquisite, che restano alla guida delle società reinvestendo con una quota azionaria di minoranza significativa, dando loro l’opportunità di accedere ad una piattaforma di Gruppo che opera come collante e spinta allo sviluppo.” La vostra mission è rappresentare l’eccellenza dell’interior design e dell'artigianalità italiani nel mondo. Quali gli obiettivi ancora da raggiungere? “Rappresent are l’eccellenza dell’interior design e dell'artigianalità italiani nel mondo è già un obiettivo molto ambizioso. A questo aggiungiamo un progetto che crea valore per tutti gli attori coinvolti: le aziende del Gruppo, gli investitori e, in generale, il sistema Italia a cui serve un soggetto come IDB che individui delle eccellenze e gli fornisca le risorse necessarie per farle crescere sane e forti in tutto il mondo. Noi non portiamo avanti solo un progetto ma anche, e soprattutto, l’idea sottostante: l’Italia vanta nel mondo dell’arredo e del design un ruolo di leader indiscusso e crediamo che questo settore debba avere sempre più un ruolo strategico e di riferimento per il nostro Paese. Italian Design Brands nasce da questa aspirazione con la constatazione che il design in Italia è un settore con un ampio margine di aggregazione, vista la dimensione limitata della maggior parte delle imprese che ne costituiscono la vera “pancia”. Siamo partiti con la prima azienda, Gervasoni, ormai più di 6 anni fa, e oggi siamo un Gruppo che conta sette società e oltre 400 dipendenti.” Lei ha dichiarato che “la pandemia non ha fermato i settori Furniture e Lighting". Perché? “Entrambe queste aree d’affari del Gruppo hanno riscontrato sia una buona tenuta nel corso del 2020 che un importante
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rimbalzo nel corso del 2021. Secondo le rilevazioni del Centro Studi FederlegnoArredo, nel primo semestre 2021 il comparto ha registrato una crescita media pari a +52% rispetto al 2020 e + 14% rispetto al 2019. IDB ha sovraperformato mettendo a segno un +64% rispetto al 2020 e un +25% rispetto al 2019 nell’area d’affari dell’arredo, e un +74% e +40% rispetto al 2020 e al 2019 nell’area dell’illuminazione. La principale sorpresa è arrivata per tutti proprio dal mercato Italia le cui vendite, sempre secondo FederlegnoArredo, hanno registrato mediamente un +67% rispetto al 2020, crescita sostenuta sia da una maggiore propensione culturale alla convivialità casalinga sia sicuramente dalle agevolazioni fiscali concesse dal governo per promuovere investimenti in questo ambito. Infatti, anche per IDB l’Italia è stato un ottimo mercato nel primo semestre 2021, con una crescita nell’arredo e illuminazione pari a circa +80% rispetto al 2020.” L'arredamento conta in Italia circa 20.000 aziende. Secondo il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, “La filiera tutto sommato si sta riprendendo bene. Ha chiuso un 2020 con un -9,1%, mentre dalle previsioni della tarda primavera post-lockdown ci si aspettava delle doppie cifre in negativo”. Cosa ne pensa? “Non solo sono d’accordo ma, come dicevamo prima, dal nostro osservatorio l’andamento e le previsioni sono ancora più rosei.” Cosa si sente di dire ai vostri partners sulla soglia del nuovo anno 2022? “Che la liquidità in circolazione in Europa per le note vicende pandemiche continuerà probabilmente a sostenere la crescita dei mercati anche nel nuovo anno, anche se a livelli di velocità inferiori rispetto all’effervescente 2021.” Quali sono le condizioni per un’azienda per entrare a far parte del Gruppo IDB? “Noi selezioniamo piccole-medie imprese in salute con elevato potenziale, che possano trovare nel Gruppo un alleato che dia ulteriore impulso alla loro crescita, sia in Italia che all’estero, senza perdere la propria identità e il DNA imprenditoriale che le contraddistingue. Un elemento fondamentale per IDB è che nasca da subito un certo feeling con l’imprenditore di riferimento: cerchiamo persone di grande valore morale oltre che di comprovato successo in campo industriale, disposte a partecipare attivamente alla vita sociale del Gruppo e a sedersi attorno a un tavolo per discutere, confrontarsi e crescere insieme. Vogliamo quindi continuare ad aggregare imprese di livello con una dimensione compresa tra i 5 e i 40 milioni di fatturato che condividano il progetto di crescita e i valori IDB.”
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CREATORI OSTINATI DI SERENITÀ Siamo un’agenzia di marketing e comunicazione a servizio completo con 70 collaboratori, oltre 20 anni d’esperienza e ancora tanto entusiasmo per il progetto più importante: il prossimo. Siamo organizzati in 5 Unit specializzate per coprire ogni richiesta del mercato. Siamo attenti alle persone e alle loro esigenze. E siamo pronti a lavorare al vostro fianco, per costruire valore e serenità.
Creativity - Digital - Media - Unconventional - Architettura degli spazi www.canalieco.it 29
/Design Lo storico Gruppo del Design Made in Italy è determinato a fare la differenza sul tema della sostenibilità attraverso un programma innovativo che mira a ripensare organizzazione e prodotti. Il programma “Greenbow-Our sustainable agenda” si propone di strutturare e organizzare le attività aziendali dedicate a questo tema agendo su due fronti: quello del prodotto, realizzando arredi green con materiali naturali e riciclati che puntano alla circolarità, e quello del sistema azienda, per un approccio sostenibile allo sviluppo, alla produzione e alla distribuzione dei prodotti. L’agenda sostenibile Greenbow è un impegno preciso e misurabile dell’azienda e, soprattutto, delle persone che ne fanno parte, a lavorare in un’ottica più green e a dare il proprio contributo per conservare il pianeta per le generazioni future, nel rispetto dei principi dell’agenda ONU 2030. Greenbow si fonda sull’applicazione di indicatori analitici che permettono al Gruppo di definire degli obiettivi e misurare i progressi di azioni strutturate per raggiungerli grazie al contributo di tutta l’organizzazione.
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GREENBOW Il progetto di Calligaris Group per un design sostenibile A cura di Marcella Ciappi Foto © Calligaris Group
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Con Greenbow, Calligaris Group intende dare concretezza alle iniziative sulla sostenibilità e dichiara: “Non vi promettiamo subito il 100% green in ogni cosa ma di sicuro il 100% di impegno e trasparenza per dare il nostro contributo a un futuro sostenibile”. Dal fronte del prodotto arriva la novità più interessante. Grazie all’applicazione di una vera e propria formula matematica, Calligaris Group potrà definire l’indicatore di sostenibilità di ogni articolo, confrontando diversi parametri che permettano di valutare i prodotti esistenti e guidare quindi lo sviluppo dei nuovi prodotti. L’indicatore terrà conto della quantità di materiali naturali impiegati con basso impatto ambientale, come il legno FSC®, il cotone bio o altre fibre naturali, la quantità di materiali riciclati, come la plastica post industrial o post consumer, l’esclusivo Eco Stone e altri materiali allo studio del team di ricerca e sviluppo, e la circolarità intesa come livello di riciclabilità dei composti stessi, della facilità di disassemblaggio, delle prestazioni del prodotto in termini di durabilità e della sicurezza “chimica” dei materiali usati. I prodotti valutati come eco-friendly sulla base di questi parametri saranno contrassegnati con il nuovo logo arcobaleno “I am green”. Sul fronte del sistema azienda, Calligaris Group si pone l’obiettivo di proseguire e intensificare il processo di riduzione degli sprechi, dei consumi di risorse e della riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Un processo iniziato oltre 15 anni fa e che ha permesso al Gruppo di ottenere importanti riconoscimenti come la certificazione FSC®, che garantisce che il legno utilizzato nei prodotti deriva da fonti gestite in maniera responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, e il conseguimento della certificazione ISO 14001 della capogruppo che si vuole ottenere per tutte le consociate. Calligaris Group ha inoltre introdotto un processo di revisione delle procedure
interne basato sui principi di responsabilità sociale che porterà all’adozione, nei prossimi anni, della certificazione ISO 45001. L’azienda, con un’operazione iniziata nel 2019, si è impegnata alla rimozione completa dell’amianto dai suoi stabilimenti entro il 2022. Ma l’azienda è fatta soprattutto di persone e il Gruppo crede fermamente che i protagonisti di questo progetto saranno in primo luogo i dipendenti che, con le loro azioni di tutti giorni, permetteranno il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale programmati. “In questi anni alla guida di Calligaris Group, ho fatto della sostenibilità ambientale un tema prioritario in azienda – ha dichiarato Stefano Rosa Uliana, CEO di Calligaris Group – Abbiamo sviluppato alcuni prodotti ecosostenibili, ottenuto la certificazione ISO 14000 in Calligaris, sostituito le bottigliette in PET usa e getta con delle borracce ed altre iniziative simili per incoraggiare tutti ad adottare buone abitudini, ma non basta. Credo che per dare un contributo più sostanziale dobbiamo avere un approccio al problema più strutturato e soprattutto con chiari obiettivi che guidino le nostre decisioni tutti i giorni. Greenbow-Our sustainable agenda, rappresenta il nostro programma e un impegno di lungo periodo per sviluppare, produrre e distribuire prodotti ecosostenibili integrandoli ad un sistema aziendale che miri a ridurre l’impatto ambientale che tutti abbiamo sul pianeta dando così il nostro contributo alla agenda 2030 dell’ONU. Dobbiamo ricordarci che di Terra ne abbiamo una sola e dobbiamo preservarla per noi e soprattutto per i nostri figli, non possiamo più perder tempo!”. Con il progetto Greenbow-Our sustainable agenda, Calligaris Group ha fatto del design ecologico non solo un obiettivo strategico ma la vera e propria forza trainante di ogni aspetto della sua attività d’impresa. Per info: www.calligaris-group.com
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/Impresa
Fin dal 1991, anno della sua fondazione, M e d i aWo r l d , p a r t e d e l g r u p p o internazionale MediaMarktSaturn Retail Group, ha contribuito a sostenere il processo di innovazione degli Italiani, diffondendo il valore della tecnologia a persone, famiglie, professionisti e organizzazioni su tutto il territorio italiano. Per questo, in occasione della celebrazione di questo importante anniversario, oltre a una serie di iniziative dedicate a tutti i dipendenti, sono previste numerose promozioni per rendere ancora più accessibile la tecnologia ai propri clienti. Con oltre 5.000 dipendenti, una presenza capillare sul territorio con 119 negozi e un portale e-commerce, MediaWorld offre la più ampia gamma di tecnologia – da prodotti entry-level a veri e propri sistemi professionali – per la casa, il tempo libero, l’ufficio, le professioni e le passioni degli Italiani. Una presenza e un ruolo in continua evoluzione, grazie a una visione internazionale e innovativa, alla conoscenza approfondita del mercato e a una strategia che mette il cliente al centro del proprio modello di business con la vocazione di accompagnarlo nella scelta della soluzione ideale ai suoi specifici bisogni. Un approccio
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30 ANNI DI MEDIAWORLD MediaWorld, leader in Italia nella distribuzione di elettronica celebra 30 anni di presenza in Italia, mercato strategico in cui l’azienda investe e cresce. A cura di Giorgio Nadali
Luca Bradaschia, Amministratore Delegato di MediaWorld
reso celebre dal proprio claim “Fatto apposta per me”. In particolare, da tempo MediaWorld ha puntato su una strategia omnicanale, in grado di accrescere le sinergie tra online e negozi fisici, che viene oggi esaltata dall’introduzione di nuovi format nel canale fisico, il luogo privilegiato per offrire consulenza personalizzata e diretta ai clienti. Un approccio che le consente di guidare l’evoluzione di un mercato in continua trasformazione e innovare continuamente nell’esperienza di acquisto e di consumo. Dopo l’apertura del primo Tech Village di Milano dello scorso anno – un concept
novembre\ dicembre 2021 innovativo che dall’Italia adesso viene esportato in altri Paesi – sono previste le aperture di altri 3 nuovi punti vendita MediaWorld Smart, a seguito del successo di quello di Varese del 2020. Gli Smart sono negozi di prossimità con l’obiettivo di rispondere alla sempre maggiore richiesta di una presenza nei centri città. In particolare: il primo luglio a Salerno in Corso Vittorio Emanuele, dove, oltre alla novità del formato Smart, si aggiungerà il trasferimento del Punto Vendita di via Wenner in una nuova location nel primo semestre del 2022; mentre a metà luglio sarà la volta di Roma, nella vivace Via Tuscolana, e Torino, nella centralissima Piazza Castello. I negozi MediaWorld Smart nascono per rispondere alla rapida evoluzione delle esigenze dei clienti e contribuiscono a consolidare la presenza sul territorio di MediaWorld. Questo concept innovativo per il settore dell’elettronica di consumo,
infatti, si adatta alla necessità del cliente che vive le sue giornate freneticamente e chiede soluzioni che semplifichino la vita ottimizzandone il valore più prezioso, il tempo. I MediaWorld Smart, caratterizzati da una superficie più ridotta rispetto ai classici punti vendita della catena, hanno location centrali, vicino a luoghi di lavoro e residenziali, presentandosi così come punti strategici per Pickup e Pick&Pay, funzionali quindi a facilitare i clienti che decidono di finalizzare i loro acquisti online con il ritiro ed eventualmente pagamento in store. Oltre a rappresentare una soluzione strategica per il ritiro degli acquisti online, i punti vendita Smart presentano l’esposizione di un assortimento altamente selezionato per agevolare il cliente nella sua scelta. Al tempo stesso, offrono l’ampiezza di tutto l’assortimento on line dei prodotti MediaWorld attraverso strumenti digitali sviluppati appositamente per mettere i
clienti, in maniera autonoma o assistita, nella condizione di selezionare e acquistare i prodotti non esposti direttamente in negozio, ricevendoli comodamente a casa o in negozio. I clienti dei MediaWorld Smart avranno a disposizione anche numerosi servizi, tra cui il servizio di riparazione smartphone, la possibilità di prenotare un aiuto professionale a casa per la configurazione dei propri dispositivi oppure quella di acquistare comodamente prodotti già configurati e pronti all’uso. “Una storia straordinaria, quella di questi 30 anni, che ho vissuto in prima persona sin da quando, da adolescente, entravo nel negozio della mia città come cliente per avvicinarmi al mondo della tecnologia e per scoprire che cosa mi avrebbe riservato il futuro. Oggi, insieme alla grande squadra di MediaWorld siamo orgogliosi di aver portato la tecnologia nelle case degli italiani” ha dichiarato Luca Bradaschia, Amministratore Delegato di MediaWorld. “Festeggiamo questo compleanno con l’inaugurazione di tre nuovi punti vendita. Queste nuove aperture dimostrano ancora una volta il nostro impegno, la grande connessione con il territorio nazionale e la volontà di continuare a creare valore, sperimentando nuovi servizi e format che possano andare incontro alle nuove e mutevoli esigenze degli italiani. 30 anni non rappresentano un traguardo ma un trampolino per proiettarci nel futuro, continuando a portare innovazione nel nostro paese e rimanendo sempre un punto di riferimento per le nuove generazioni”, conclude Bradaschia.
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/Impresa
LUXURY GIFT L’artigianato Made in Italy batte il regalo usa e getta A cura di Elena Pravato
L’artigianato Italiano è quello che ci traghetterà fuori dalla crisi, aiutati anche dal traino di piattaforme e-commerce come "Mirta" e "Maison Mastersn”. I consumatori italiani e stranieri stanno rivalutando i propri acquisti, scegliendo sempre più la qualità e la durabilità. Il capo d'abbigliamento o l'oggetto personale usa e getta sta cedendo il passo al prodotto qualitativamente superiore, destinato a durare a lungo, se non addirittura per sempre. Come abbiamo visto per Vaia Cube nel numero di Beesness di marzo/aprile, il legno è uno fra i materiali protagonisti della rinascita artigiana e – perché no? – artistica del Made in Italy. Questo straordinario materiale ha infinite applicazioni e declinazioni e, a questo proposito, abbiamo scovato un artigiano davvero particolare e raffinato. Siamo alle porte di Bologna, a Castel San Pietro, dove abbiamo incontrato il Signor Talarico: un uomo con gli occhiali e la barba ben curata che ci accoglie nel suo laboratorio dove, tra profumo di legno e colori, nascono le sue creazioni pour homme (ma non solo). L'artigiano bolognese d'adozione ma calabrese d'origine, realizza introvabili pennelli da
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barba. Talarico Shaving Brushes crea oggetti di lusso molto particolari e dalle forme originali, oggetti unici sul panorama della rasatura tradizionale che richiamano le forme delle sculture.
mai l’elemento del quale sono formati ossia il legno. Ogni manico è lavorato per esaltare venature e colori naturali dei vari tipi di legno utilizzati.”
Come ha cominciato a realizzare pennelli da barba? “Io sono un amante della rasatura tradizionale ed ero alla ricerca di un pennello funzionale che fosse anche di mio gusto. Sono un esteta e penso che si possa realizzare uno strumento utile come un pennello da barba anche con canoni estetici che soddisfino il gusto di chi lo utilizza. Con questa premessa ho cominciato a lavorare il legno e dopo parecchie sperimentazioni e prove ho raggiunto quello che considero il mio stile. Un pennello funzionale e piacevole da vedere. Un oggetto personale ed unico.”
Che materiali utilizza? “Scelgo personalmente il legno e lavoro prevalentemente ulivo calabrese per richiamare i colori di questa terra dura ed aspra. Non potrei non sceglierlo dal momento che richiama le mie origini. Utilizzo anche Erika arborea, arancio, castagno, vite, l’olmo, il però, il melo il ciliegio ed anche la “morta”. Un legno che ha oltre 4000 anni, di colore nero che somiglia quasi ad un fossile. I pennelli sono prevalentemente di legno ma possono anche avere inserti in resina epossidica che spesso mette in risalto particolari che andrebbero persi se non venissero protetti da questo materiale.”
E come si può definire lo “stile” dei suoi pennelli? “Quello che caratterizza i miei pennelli, il filo rosso che li definisce, è l’essere oggetti eclettici, pezzi unici. I miei pennelli si distinguono per forme originali e per la scelta di legni pregiati. Le forme ergonomiche e particolari non snaturano
Che strumenti usa? “Ogni manico viene lavorato a mano con raspe giapponesi e subisce parecchi passaggi per essere stabilizzato. Ogni pennello deve divent are s t abile e inalterabile al contatto con acqua e sapone. Io garantisco a vita i miei prodotti. Ogni manico viene, durante i passaggi di
novembre\ dicembre 2021 lavorazione, imbevuto in oli naturali che preservano la brillantezza del materiale e lo rendono impermeabile. Mantengo sempre una naturalezza nelle finiture finali per evitare l’effetto “film plastico” che altererebbe la naturalezza del legno.” Che tipo di Ciuffo utilizza? “I ciuffi sono di altissima qualità e tutti confezionati a mano. Monto nei miei manici ciuffi in tasso argentato “silver tip” a tre bande per avere un effetto sulla pelle morbido e lussureggiante. Per chi desidera un effetto massaggiante utilizzo un tasso a due bande dal caratteristico colore bianco e nero. Entrambi i ciuffi vengono prodotti in qualità HD (high density) o SHD (super high density). Per chi lo desidera posso utilizzare anche ciuffi sintetici di alta qualità che mi permettono di soddisfare la clientela attenta ad un prodotto vegano.” Ha sempre lavorato da solo? “Quando iniziai ebbi la fortuna di collaborare con Mark Watterson della Simpson, un vero colosso tra gli appassionati, che mi commissionò 100 manici in legno dalle forme naturali. Quello fu il mio debutto. Ricordo ancora che imballai per la spedizione i miei manici incartati con lo Scottex da cucina. I manici però furono un successo. Da lì cominciò la mia avventura. Oggi presto molta attenzione anche al packaging che è parte integrante del pennello. Dovrebbe concretizzarsi un’altra collaborazione tutta Made in Italy, ma al momento non posso rivelare nulla.” A chi sono destinati i suoi pennelli? “Spesso i miei prodotti vengono scelti da collezionisti che desiderano avere dei pezzi unici da poter aggiungere alle loro collezioni. Destino le mie creazioni a tutti coloro che desiderano un oggetto unico, pensato dal suo creatore, lavorato dalle mani di un artigiano e che, proprio per questo, conserva un’impronta personale. Un oggetto che perduri nel tempo. Oggi siamo abituati ad usare e gettare ciò che ci circonda. Impariamo ad amare un oggetto che potrà essere tramandato nel tempo. Tutti i pennelli Talarico sono garantiti a vita. Un bel traguardo sicuramente!” Parlavamo di creazioni pour homme ma non solo, perché con la stessa maestria impiegata per i pennelli da barba, il Signor Raffaele realizza anche dei ciondoli in Erika od Ulivo e resina epossidica. Splendide idee regalo con curatissimo packaging ecofriendly, perfette anche per Natale, valorizzano il made in Italy e l'artigianalità italiana. Se vi abbiamo incuriosito, trovate le creazioni Talarico su Sito web: https://pennellitalarico.com/ Instagram: pennelli_talarico Facebook: Pennelli Talarico
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/Impresa ISEO Ultimate Access Technologies, che nel 2019 ha celebrato il cinquantesimo anno dalla fondazione, è giunta alla terza generazione della famiglia fondatrice. ISEO Ultimate Access Technologies è una presenza significativa sulla scena internazionale, che conta più di 1.300 persone. Il principale sito produttivo è in Italia, altre realtà produttive e commerciali sono collocate in quasi tutto il mondo. Due i rami di produzione: i sistemi di chiusura meccanici, che rappresentano la base del know-how, e la linea innovativa di sistemi e prodotti elettronici per la gestione degli accessi, la risposta all’evoluzione digitale di questo inizio millennio. La produzione copre l’intera richiesta del mercato: dall’edilizia residenziale ai grandi complessi commerciali e finanziari, dalle strutture ricettive e di trasporto alle infrastrutture critiche.
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LA SICUREZZA DEL CONTROLLO ACCESSI ISEO Ultimate Access Technologies, gruppo leader nella produzione e progettazione di sistemi di chiusura e soluzioni per il controllo accessi. A cura di Giorgio Nadali
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INTERVISTA A MASSIMO RIGGIO
CHIEF STRATEGIC MARKETING OFFICER DI ISEO ULTIMATE ACCESS TECHNOLOGIES Proprio la pandemia da Covid-19 ha spinto sempre di più il mercato verso questo tipo di soluzioni. È diventato importante gestire con efficienza i flussi in entrata e in uscita su ogni porta, sia essa la porta di casa o un sistema di accessi in strutture complesse. Si tratta di soluzioni e prodotti che stanno trasformando il nostro settore. E in questo scenario di cambiamento è nata la nostra esigenza di precisare il nuovo posizionamento del marchio.”
Nel 2019 avete celebrato il cinquantesimo anno dalla fondazione. Cosa è cambiato negli anni nella sicurezza degli accessi? E che anno è stato il 2021? “ISEO ULTIMATE ACCESS TECHNOLOGIES è un’azienda legata al territorio di origine, Pisogne (BS) sul lago di Iseo, che nel corso degli anni ha saputo realizzarsi come leader nella progettazione, produzione e vendita di serrature meccaniche ed elettroniche, soluzioni per la sicurezza e la gestione degli accessi ed ora anche nelle tecnologie della gestione degli accessi. Lo ha fatto investendo in nuovi progetti, attraverso la creazione e l’acquisizione di nuove aziende in Europa, così da arrivare ad essere presente in molti paesi: oggi opera attraverso 12 società con 6 siti produttivi in Italia, Francia, Germania, Spagna, Romania e Sud Africa, con una rete distributiva capillare internazionale, in tutto il mondo con speciale focalizzazione in Europa. Può inoltre contare sull’esperienza e la dedizione di oltre 1.200 dipendenti, di cui 500 in Italia. Il 2021 è un anno molto soddisfacente, di cambiamento e sviluppo; l’azienda ha ben reagito alla situazione particolare dei mercati nel corso della pandemia del 2020. Il trend di fatturato di tutto il gruppo quest’anno è addirittura superiore al 2019. Nel corso degli anni, la progettazione, produzione e vendita di serrature si è evoluta ed integrata con la creazione di nuove soluzioni elettroniche per la sicurezza e la gestione degli accessi, come prodotti e soluzioni innovativi che oggi consentono un controllo accessi completamente no touch (quindi in sicurezza, senza contatto fisico) ed attraverso app e piattaforme software per gestire centinaia di accessi elettronicamente anche in edifici pubblici, non solo abitazioni private.
Ci parli della vostra nuova brand identity. “Ultimate access technologies to unlock your freedom to move è la mission scelta per raccontare l’evoluzione di ISEO. Vuole valorizzare il nostro know-how in questo mercato e, allo stesso tempo, la nostra capacità di aprirci al futuro. I nostri sistemi per il controllo e la gestione degli accessi sono innovativi e permettono di vivere liberamente e in piena sicurezza gli accessi, sia che siano in contesto lavorativo che personale o domestico. La libertà in sicurezza è un aspetto emotivo che accomuna sia i nostri referenti professionali, che devono garantire la funzionalità dei flussi in entrata e in uscita senza avere preoccupazioni, sia il consumatore finale, che deve essere in grado di riuscire a proteggere i beni all’interno della sua abitazione. La nuova brand identity rispecchia a pieno l’evoluzione di ISEO verso un’innovazione tecnologica in grado di rispondere a esigenze di sicurezza complesse. Una nuova identità che è stata condivisa a tutti i livelli aziendali. Il nuovo posizionamento sarà poi declinato secondo i nostri target di riferimento B2B e B2C in un’ampia campagna di comunicazione su media off e online.” Come si è evoluto il brand ISEO? Quali sono le sue caratteristiche distintive? “ISEO è un marchio storico, frutto della visione di una famiglia imprenditoriale che ha saputo espandersi arrivando ad un’ampia presenza internazionale. Un’azienda solida, capace di raggiungere ottimi risultati che durano nel tempo e forte di un riconosciuto know-how produttivo. L’innovazione tecnologica costituisce uno dei nostri punti di forza che ci ha permesso di evolverci costantemente passando dalle tecnologie meccaniche di chiusura a quelle per una gestione evoluta degli accessi, in piena sicurezza, di alta qualità e innovativa. Sistemi di accesso affidabili, flessibili ed evoluti che permettono una serena libertà di movimento.” Perché un nuovo posizionamento? Quali sono gli obiettivi? “Il nuovo posizionamento è nato con l’obiettivo di riuscire
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Foto © iseo.com
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a rappresentare al meglio la forte innovazione della nostra realtà aziendale e la strada che abbiamo intrapreso. Vuole evidenziare proprio una nuova progettualità dei sistemi di controllo e gestione accessi in grado di assicurare piena libertà di movimento sia per quanto riguarda realtà complesse che per l’utente finale. Siamo di fronte a una visione completamente diversa della sicurezza degli accessi, in passato focalizzata principalmente sull’aspetto di chiusure efficaci per la protezione dalle effrazioni e resistenti all’usura. Adesso queste si integrano con i più moderni sistemi elettronici di controllo accessi, consentendo di programmare da remoto l’apertura e la chiusura dei varchi e i diritti di accesso corrispondenti ad uno specifico dispositivo installato sulla porta. In questo modo si riesce ad assicurare libertà in entrata ed uscita da edifici ed abitazioni, protezione con un accesso sicuro e personalizzabile secondo le differenti esigenze.” Quanto è importante l’innovazione della gamma prodotti? Quanto dedicate a ricerca e sviluppo? “Gli investimenti in innovazione sono da sempre nel nostro DNA. Il nostro gruppo Ricerca e Sviluppo è costituito da 50 progettisti e tecnici dislocati in due Centri, uno a Rovellasca,
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in provincia di Como, dove si trova principalmente il personale con competenze elettroniche e software e, da pochi mesi, abbiamo inaugurato un nuovo edificio a Pisogne, nel Bresciano, presso la nostra sede centrale, riservato ai progettisti con competenze meccaniche e software, prima dislocati in diverse sedi. L’interazione fra i gruppi di competenze è fondamentale, in particolare per i prodotti meccatronici nei quali tutte e tre le competenze concorrono al successo del risultato. Il nostro Centro R&D lavora sia su progetti di ricerca sia su tecnologie che non riguardano un prodotto specifico ma che sono “abilitanti” per lo sviluppo di nuovi prodotti. La progettazione richiede un lavoro di gruppo in tutte le sue fasi e la stretta collaborazione fra i diversi enti è la ricetta principale per lanciare nuovi prodotti di alta qualità.” Quali esigenze prioritarie hanno i vostri clienti? “L’intelligenza dei dispositivi (per esempio serrature, cilindri elettronici) al servizio della sicurezza per facilitare la vita quotidiana sia in ambito di realtà articolate sia per quanto riguarda gli utenti/le utenze residenziali, direi che è al momento una delle esigenze prioritarie. L’ampia gamma dei nostri prodotti, che spazia dalle serrature meccaniche a quelle meccatroniche, a maniglioni antipanico, software ed app per la gestione avanzata degli accessi in piena autonomia, ci permette di coprire l’intera richiesta del mercato: dall’edilizia residenziale ai grandi complessi commerciali e pubblici, dalle strutture ricettive e di trasporto alle infrastrutture critiche.” Perché è importante l’investimento nella sicurezza di un’abitazione? “La pandemia ha riportato al centro degli interessi delle persone la casa e mettere in sicurezza i propri beni permette di vivere la vita quotidiana con maggiore tranquillità e libertà. Negli ultimi tempi la tecnologia ha fatto passi da gigante ed è in grado di rispondere alle più elevate esigenze di protezione grazie a serrature e cilindri meccatronici che proteggono, combinando il top della sicurezza meccanica con la flessibilità elettronica e l'intelligenza di una programmazione su misura. Un investimento importante che assicura una migliore qualità della vita quotidiana delle persone.” Quali sono i trend del settore in Italia ed Europa? “Sicuramente è importante prestare attenzione e valorizzare le abitazioni, vissute ora come rifugi sicuri da eventi eccezionali. Le persone devono avere la certezza di possedere sistemi affidabili per proteggere i propri spazi, controllando gli accessi attraverso lo smartphone ad esempio. Si è verificato un ritorno alla “sharing economy”, soprattutto in ambito co-living e co-working, vale a dire l’utilizzo di spazi di lavoro e di vita da parte di più persone.”
Boraso è la realtà di riferimento in Italia nel Conversion Marketing
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Aiutiamo le aziende più ambiziose a superare gli obiettivi di business e ad incrementare la cultura digitale.
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COMITATO MARIA LETIZIA VERGA Per la cura e la ricerca contro la leucemia infantile A cura di Manuela Reggente
Era il 1979 quando una bambina, di nome Maria Letizia, si ammala di leucemia e, poco tempo dopo, viene a mancare. Il suo meraviglioso papà, Giovanni Verga, decide di sublimare il suo immenso dolore: nasce così l’idea di creare un posto per la cura e la ricerca della leucemia infantile. Giovanni è un uomo caparbio: chiama a raccolta amici, genitori, volontari, chiunque potesse aiutarlo a realizzare questo grande progetto. Il progetto prende forma presso la Clinica De Marchi di Milano, ma è un posto troppo piccolo per tutti i sogni di Giovanni Verga: aiutare più bambini possibile a guarire. E così, negli anni ottanta, ci si trasferisce a Monza, presso l’Ospedale San Gerardo, per realizzare una nuova clinica pediatrica dell’Università Milano-Bicocca ed un centro di ematologia pediatrica. Era il 1982. La forza, il coraggio e la determinazione di Giovanni Verga sono inarrestabili e così, nel 1994 viene realizzato un centro di ricerca, la fondazione Tettamanti, per lo studio delle leucemie ed emopatie infantili. È una struttura che tutta l’Italia invidia. Qui nascono importantissimi studi di ricerca per la cura dei bambini leucemici. Alla fondazione Tettamanti si deve lo studio del passaporto genetico, che permette una cura mirata per ogni singolo bambino. Per questo è fondamentale sostenere la ricerca che negli ultimi anni ha davvero fatto passi da gigante.
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L’entusiasmo e la caparbietà di Giovanni Verga non finiscono qui, lui vuole aiutare tutti i bambini malati di leucemia, anche quelli che abitano lontano da Monza. E così, nel 1999 nasce il residence Maria Letizia Verga, una struttura in grado di ospitare i bambini e la loro famiglia, durante i lunghi mesi di cura. Nel 2019 sono stata invitata a visitare il residence: è stata un’esperienza commovente. Ad accogliermi c’era la signora Maria che, insieme al marito, si occupa in modo amorevole di tutte le famiglie ospitate. È davvero palpabile l’amore e la dedizione che mette nel suo lavoro: tutti i bambini ospitati stravedono per questa signora dai modi gentili e accoglienti. Il residence ha 16 alloggi (monolocali e bilocali), distribuiti su tre piani. Ci sono inoltre, delle zone comuni, in cui le famiglie, covid permettendo, possono passare alcuni momenti di condivisione: la cucina, il salotto, la stireria, la biblioteca/sala giochi, un bellissimo giardino e una terrazza per l’attività ricreativa e il relax. Ho avuto il piacere di andare a visitare la struttura prima della pandemia e così ho potuto toccare con mano, l’amore e l’empatia che si respira nel residence. Mi sono intrattenuta con alcune mamme straniere che mi hanno raccontato la gratitudine per avere un posto che accogliesse la loro famiglia, in modo totalmente gratuito, per tutto il lungo percorso di cura. Ho giocato e disegnato con i loro bambini.
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Ignoravo l’esistenza del Comitato Maria Letizia Verga, che oggi rappresenta un’eccellenza a livello europeo, fino a quando la vita mi mette di fronte ad una drammatica realtà: è il 2017 quando al mio nipotino, che all’epoca aveva tre anni, viene diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta. Improvvisamente, vengo catapultata in quella realtà piena di angoscia e paura. Da subito mi colpisce l’estrema umanità di tutte le persone che lavorano al Centro: quando dicono che entri, tuo malgrado, a far parte di quella famiglia, è la verità. Impossibile descrivere l’empatia e l’amore che trasmette Giovanni Verga: conosce la tua storia in ogni singolo dettaglio e ti dà davvero l’impressione di essere uno di famiglia, non è un caso se tutti i bambini del centro lo chiamano “nonno Giò” e stravedono per lui. A onor del vero, tutti impazziscono per lui, è impossibile non amarlo. Ho ancora nelle orecchie il boato che ha accompagnato Giovanni Verga sul palco, in occasione della festa per i 40 anni del Centro: la gente si è alzata in piedi, applaudiva, gridava, piangeva e tutti avevamo in mente una sola parola: grazie. Ad oggi oltre l’85% dei bambini malati di leucemia guarisce, ma è ancora troppo poco, Giovanni Verga vuole salvarli tutti, vuole dire al prossimo bambino che, purtroppo arriverà in ospedale “tu guarirai”. Sono oltre 2000 i bambini guariti grazie al
Comitato Maria Letizia Verga. Immersa in questo universo parallelo, fatto di angoscia ma anche di speranza e di amore, decido che era il momento di ricambiare tutto il bene e la professionalità che la mia famiglia aveva ricevuto. E così, un anno dopo quella terribile diagnosi, decido di diventare una loro volontaria. Ho avuto bisogno di un anno, per metabolizzare quello che era successo: all’inizio, quando ricevi la diagnosi, sei al tappeto con un KO che ti arriva dritto in faccia e al cuore, ognuno ha i propri tempi per rialzarsi in piedi. Da volontaria ogni anno partecipo alla raccolta fondi, attraverso la vendita di cioccolato in occasione di Halloween, del Natale e di Pasqua. Anche tu puoi sostenere il Comitato Maria Letizia Verga acquistando i loro prodotti attraverso il sito: www. comitatomarialetiziaverga.it/shop. Sono sempre stata vicino al mio nipotino in questi anni, condividendo ogni passaggio del suo percorso di guarigione.Per questo motivo, sono entrata in contatto con il progetto di Sport Therapy del Comitato che ha lo scopo di dimostrare che, attraverso un’attività sportiva mirata, è possibile favorire il pieno recupero di questi piccoli guerrieri sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico. La palestra è stata inaugurata il 4 aprile del 2017. Ho avuto l’onore di partecipare ad una riunione di
questo progetto e ricordo ancora le parole di Giovanni Verga: “È un progetto enorme e ambizioso che costa tantissimi soldi ma siccome mi state dicendo che, dai primi studi, sono emersi ottimi risultati, noi andiamo avanti, i soldi si troveranno”. Nel 2019 la Sport Therapy riceve un importante riconoscimento: viene premiata, come realtà sportiva lombarda, dal gruppo lombardo giornalisti sportivi. Il premio, causa pandemia, verrà ritirato ad ottobre 2021. Questa è la grandezza, la forza e il coraggio del papà del Comitato. Anche tu puoi contribuire a questo progetto, attraverso l’acquisto di una maglietta della Sport Therapy che puoi trovare sul sito www.worthwearing.org/store/ comitatomarialetiziaverga/lk5-per-sporttherapy-5, disegnate da un guerriero del Comitato. A settembre del 2018 il Presidente Mattarella visita il Centro Maria Letizia Verga: “Io non posso che dirvi grazie, per quello che fate. Auguri a tutti quelli che vi operano con passione, dedizione e professionalità”. Il Presidente Mattarella ha colto perfettamente lo spirito di gruppo del Comitato: la parola “insieme” è infatti il nostro motto. Siamo un unico grande, pulsante cuore che batte per tutti i bambini che purtroppo arrivano in questo ospedale, che però noi preferiamo definire famiglia. Il cuore del Comitato è fatto da tante persone meravigliose: medici, infermieri, personale, familiari e volontari. Tutti, ognuno con i propri mezzi e le proprie capacità, si adoperano per dare il meglio ai nostri piccoli grandi guerrieri e per aiutarli a vincere la loro battaglia più dura. Ma, come dice Giovanni Verga, insieme tutto è possibile. Sono orgogliosa di far parte di questa bellissima famiglia che, con la stessa ostinazione del suo fondatore, vuole arrivare al 100% di bambini guariti. Come dice il Comitato Maria Letizia Verga, “insieme, per guarire un bambino in più” e, come dico io, “insieme è un posto bellissimo”. Aiutaci a sostenere i nostri bellissimi progetti. Manuela Reggente, la zia del Comitato.
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UN FUTURO SOTTO L’ALBERO PER I BAMBINI DEL COMITATO MARIA LETIZIA VERGA Regali solidali online per sostenere la raccolta fondi natalizia contro le leucemie infantili Q uello che s ta a rriva n do è u n Natale molto speciale, dove si sente la forza di una speranza sempre più accesa. Lo sanno bene i bambini e i ragazzi in cura al Centro Maria Letizia Verga di Monza che si stanno preparando per vivere nuovamente l’atmosfera natalizia, animati dalla convinzione che il futuro per loro è già sotto l’albero. Per aiutare l’esercito di volontari e persone che ogni giorno sono al fianco di bambini e ragazzi nella lotta contro le leucemie infantili e i linfomi basterà scegliere uno
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dei regali solidali del Comitato Maria Letizia Verga. Panettoni, cesti, presepi e babbi Natale di cioccolato, tazze in ceramica, candele profumate ed eccellenze gastronomiche sono la soluzione perfetta per i doni natalizi e rappresentano un momento fondamentale per la raccolta fondi del Centro che, nonostante lo stop pandemico, non si è mai fermato. Quest’anno, inoltre, visitando la sezione del sito https://comitatomarialetiziaverga. it/shop/ è possibile contribuire alla ra c c o l ta fo n d i a n c h e a d i s ta n za , affinché la cura, la ricerca e l’assistenza
garantita dal Comitato in più di 40 anni di attività continuino a guarire un bambino in più. Tornano f inalmente que s t ’anno anche i Banchetti di Natale dove i volontari si mettono in prima linea per of frire regali solidali, dare informazioni sulle attività del Comitato e raccogliere i fondi che, di anno in anno, hanno contribuito alla guarigione di oltre 2000 bambini. Tutte le informazioni su: www.comitatomarialetiziaverga.it
Noi siamo tipi che mollano?”, chiede Ibrahimović a uno stanco professionista seduto davanti al pc che e sul punto di abbandonare la scrivania. Lo spot da 30’’ e rivolto a tutti coloro che, nelle piccole o grandi sfide quotidiane, si trovano a fronteggiare stress, stanchezza mentale, mancanza di energia. E qui che interviene il Mind Coach Zlatan. Con la sua ben nota personalità, non transige sul fatto che il lavoratore possa lasciare a metà ciò che sta facendo. Mind The Gum racchiude cosi in un piccolo integratore in chewing gum la carica di energia mentale e concentrazione che aiuta anche Zlatan ogni giorno a dare il massimo sul campo. Perché, come recita il mantra dell’azienda: “Success is a state of mind”, il successo parte prima dalla mente. MIND THE GUM, il primo integratore alimentare in chewing gum con 15 componenti attive per energia mentale e concentrazione, si prepara a chiudere il 2021 con un piano media a 360° che porterà il brand per la prima volta in TV con uno spot ideato da Cookies & Partners e prodotto da Ushuaia, che avrà come protagonista il socio e testimonial della start-up, Zlatan Ibrahimović. La campagna televisiva, partita il 24 ottobre 2021, sarà in onda sulle principali reti nazionali, prime time compreso, fino a dicembre e alla pianificazione tv si aggiunge la comunicazione digital che approfondirà ancora di più il concept “Success is a state of mind”, illustrando tutte le situazioni in cui Mind The Gum, attraverso Zlatan, può fare la differenza. Lo stesso Ibra racconterà attraverso una serie di interviste esclusive cosa significano per lui i temi vicini alla filosofia del brand Mind The Gum: Successo, Motivazione, Leadership e molto altro. A coronamento di tutta l’operazione anche un concorso che coinvolgerà i punti vendita e metterà in palio una giornata con il campione svedese. L’azienda ha sviluppato una linea completa di integratori innovativi
MIND THE GUM
/Impresa
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In tv il nuovo spot con Zlatan Ibrahimović nei panni del mind coach
A cura della Redazione
nel formato chewing gum con formule studiate per diversi benefici: una formula rilassante che con 12 nutrienti bilanciati tra cui melissa e biancospino dona benessere mentale immediato senza causare sonnolenza, nel prodotto Chewing Calm, ed una formula che supporta le difese immunitarie e le vie respiratorie con Lattoferrina a rilascio sublinguale e vitamina C, D3, Zinco e Sambuco dentro Immuni Gum, e il sostegno giornaliero di vitamina C con C-gum.
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LEILA, UN’IMPRENDITRICE AMANTE DELLA NATURA “Vendo farro, ma in verità vendo la bellezza della vita” A cura di Marco Chingari
S i c h i a m a L e i l a S e go n i e d è u n a imprenditrice agricola marchigiana di successo. Per dirla tutta esattamente, è l’amministratore unico dell’Azienda Monterosso, un’azienda agricola italiana specializzata nella produzione e nella commercializzazione del farro e dei suoi prodotti. Detta così, però, non descrive esaustivamente quello che davvero c’è dietro la professione di Leila: una passione e un amore incredibile per la natura, per il suo lavoro e per la sua famiglia. Ma, senza indugi, diamole la parola e sentiamo dalla sua voce come è arrivata a tali mete e successi professionali e con quali percorsi di vita.
Qual è la tua storia e come è nata l’idea di gettarti a capofitto in questa bellissima avventura naturistica? “In realtà io dovevo fare l’avvocato – Leila è laureata in giurisprudenza, N.D.R. – come mio padre che è stato un brillante avvocato nel mondo degli affari. Purtroppo è venuto a mancare troppo presto e mi fece promettere di prendere in mano le redini dell’azienda agricola di mia madre.” Quindi c’erano già allora delle proprietà terriere da mettere a frutto? “Beh sì, la famiglia di mia madre, Lea Luzi, dal 1600 possiede terreni atti alla coltivazione. I Luzi sono una delle più
antiche famiglie marchigiane.” Ed anche blasonate? “Non ci teniamo molto a dirlo ma, sì, i Luzi sono Conti. Il cognome Luzi significa Luccio, tanto che nello stemma di famiglia c’è un pesce ed una stella.” Da quanto esiste l’azienda agricola? “Da circa trent’anni, nasce da un’idea di mia madre. L’azienda è situata nelle Marche ed ha in pancia circa 500 ettari di terreno che si estendono tra Loretello, una frazione del Comune di Arcevia, e Monterosso in provincia di Ancona.” E tutti questi ettari sono coltivati a farro? “Sì, ma c’è un mondo dietro tutto questo. Il farro, che noi orgogliosamente coltiviamo con basso impatto ambientale migliorando quindi la biodiversità e la micro funzionalità del suolo, è il Triticum dicoccum, la più antica varietà di questo nobile cereale che noi della Monterosso abbiamo selezionato per dieci anni con la collaborazione del Cermis di Macerata ottenendo tra l’altro, caso unico in tutta Italia, il brevetto vegetale MONTEROSSO SELECT del seme dal Ministero dell’Agricoltura.” Quanta passione parlando di un cereale… “Beh, il farro non è un semplice cereale. Innanzitutto è il cereale per eccellenza, tra i più antichi coltivati dall’uomo tanto che proprio dal suo nome deriva la parola farina. E non solo. Veniva abbondantemente usato
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novembre\ dicembre 2021 dagli antichi romani per preparare uno dei loro piatti base della cucina antica romana, la Puls, ovvero una sorta di polenta che poteva essere condita con ogni ingrediente, sia vegetale che animale, ed era alla base del pasto sia dei militari che del popolo, nonché dei Patrizi romani.” E poi che è successo? Perché ha perso interesse nella tavola degli italiani? “È stato sostituito nella prima metà del novecento, dalla farina di grano, in quanto quest’ultima rendeva almeno il doppio come produzione per ettaro. Ed anche perché non necessitava di un successivo decorticamento dopo la trebbiatura. Insomma, spese eccessive e resa della metà.” Ma allora perché avete puntato tutto sul farro? “Perché in realtà è un cereale nobilissimo, facile da far crescere biologicamente. È una pianta resistente al freddo e ai parassiti, cresce anche su terreni poveri di nutrienti e ha della qualità organolettiche lontane mille miglia da quelle del grano.”
il marketing e, non per ultima, anche una certa responsabilità professionale.” Quasi giunti al fin della licenza, chi è davvero Leila nel suo privato e in quella parte del cuore non conquistata dal farro? “Sono una ragazza, o per meglio dire una donna come tutte le altre, con le mie passioni e i miei hobby quali la fotografia, l’antiquariato, lo shopping e i viaggi estremi in Patagonia, in Brasile o nel Sahara.” Come tutte le donne in carriera proiettate in una società ancora un po’, diciamo cosi, maschilista, trovi difficoltà ad incontrare l’anima gemella? “Sì, non è facile per una donna indipendente economicamente e spiritualmente cercare l’altra metà della mela. Sia per mancanza di tempo e anche, talvolta, per mancanza di materia prima di genere maschile…!” Sei cosi esigente? “Ma no, anzi! Non mi interessa neanche la bellezza, ma la cultura, il fascino e, soprattutto, una mentalità aperta.” Beh, come darle torto?
E cioè? “È semplicemente un coacervo ricchissimo di vitamine, sali minerali, sostanze antiossidanti (quindi antitumorali), ed ha anche un basso indice glicemico il che lo rende facilmente edibile anche per i diabetici.” Ma poi si riesce a lavorare come la farina di grano? “Ma certo che sì! Noi produciamo tutto, dalla pasta di farina di farro (in vari formati lunghi e corti, lasagne e tagliatelle senza uovo, adatta a tutti gli usi) ai dolci, dalle gallette di farro al farro soffiato al miele. Insomma è molto versatile e si presta a tante ricette ed usi in cucina, come per esempio il farrotto, cioè il risotto di farro!” Domanda indiscreta: portando avanti un’azienda tutta da sola, come fai a trovare del tempo per la tua vita privata? “Io e mia madre gestiamo l’azienda, ma anche cosi è molto impegnativo. A parte la produzione e la distribuzione, c’è anche
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MARADEIBOSCHI OPENING IN MERCATO CENTRALE DI MILANO
/Food A cura della Redazione
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Maradeiboschi è un gruppo di lavoro eterogeneo e multidisciplinare che con il suo impegno, all’interno dei suoi laboratori esperienziali e di ricerca, si dedica alla creazione di proposte innovative e stimolanti, riconoscendo il valore della contaminazione di sapori ed emozioni e conservando la qualità di sempre. Vogliamo comunicare tut to questo attraverso i prodotti: gelato, cioccolato e caffè. I laboratori si confrontano e lavorano in sinergia, giocando ed esplorando il potenziale degli elementi comuni e valorizzando le diversità, con l’obiettivo di offrire un’esperienza che coinvolga più livelli: proprio come il cioccolato, o il caffè, lavorati e sviluppati a temperature e sotto forme differenti, giocando con la loro versatilità e le loro molteplici forme e proprietà.
Laboratorio del gelato Per fare un ottimo prodotto occorre impegnarsi nella sua trasformazione, conservando il prezioso equilibrio della materia prima di partenza, utilizzando il minimo di zuccheri e grassi necessari af f inché il prodot to poss a essere lavorato. L’obiettivo, attraverso studio e sperimentazione, è di riuscire a lavorare i gusti della natura senza aggiungere nulla più del necessario: il processo è per sottrazione, non per addizione. Le creazioni del laboratorio seguono i ritmi della natura e la stagionalità degli ingredienti, anche per questa ragione i nostri gusti cambiano di mese in mese e abbiamo l’occasione di proporvi sempre novità. Questo meccanismo garantisce l’utilizzo di materie prime di qualità, scelte tra le più selezionate eccellenze, coltivate e raccolte nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Ci impegniamo a conservare i gusti in tutta la loro (im)perfezione naturale, impieghiamo mesi, a volte anni, a inseguire un ricordo, una suggestione, o collaudiamo abbinamenti innovativi e inconsueti, per stimolare gusti
novembre\ dicembre 2021 e sensazioni. Quando il nostro lavoro è ben fatto, il risultato è riuscire a trasmettervi un’emozione. Laboratorio del cioccolato Maradeiboschi laboratorio del cioccolato svolge un duplice lavoro. Realizza progetti di cioccolato in edizioni limitate, collaborando con artisti, designer e creatori di moda. Attraverso un lungo ed elaborato processo, inventa insieme a loro forme, estetica e gusti, per rendere ogni cioccolatino un pezzo unico e fatto a mano. Il laboratorio, inoltre, realizza prodotti più classici, selezionando con cura le migliori materie prime. Utilizziamo i cosiddetti cioccolati “rari”, che rappresentano appena il 2% della produzione totale di cioccolato del mondo e sono considerati tali per alcune eccezionali caratteristiche produttive, come l’essiccatura all’ombra anziché a terra, la tostatura lenta, che consente di preservare l’integrità della fava senza bruciarla, oltre alla loro origine, in territori remoti e incontaminati. Questo permette di avere dei cioccolati che mantengano le loro note aromatiche, senza amarezza e senza bisogno di aggiungere aromi e zuccheri, modalità tipiche invece della produzione industriale che tenta di eliminarne i difetti. Ogni progetto ha una storia e un significato da scoprire, alla ricerca delle corrispondenze di sensi, per meravigliarsi e concedersi una tenerezza. Gustare questi cioccolatini è un’esperienza che non coinvolge solo il gusto, ma ci porta oltre. Laboratorio del caffè L’ultimo arrivato nel mondo Maradeiboschi, Ialty è il laboratorio del caffè, un gruppo di lavoro che condivide l’obiettivo di raccontare al pubblico l’affascinante mondo del caffè di qualità, per scoprire la complessità di un prodotto raro e pregiato, che risente delle condizioni climatiche, dei metodi di coltivazione, della raccolta e – non ultimo – del processo decisivo di tostatura. L’amore per le materie prime, la costante sperimentazione e il tema delle certificazioni ambientali sono elementi integranti del nostro lavoro. Ci proponiamo di individuare caffè speciali dal profilo organolettico estremamente ricco, riconoscibili per la loro unicità e privi di difetti primari nella filiera produttiva, al fine di esaltare le caratteristiche naturali e gli aromi di ogni chicco, nel rispetto di un’agricoltura naturale e sostenibile. Proponiamo una gamma di caffè che – nel rispetto del protocollo di degustazione SCA – si definiscono di eccellenza, attingendo da diverse zone di produzione e secondo una precisa stagionalità della pianta, al fine di preservare in tazza una specifica identità aromatica: elementi completamente rintracciabili in termini di varietà, impianto, regione di origine e processo di lavorazione. Ialty offre cinque pregiate proposte, frutto di una lunga ricerca del nostro team, con l’obiettivo di trasformare l’esperienza di questa bevanda in un viaggio attraverso nuovi aromi in paesi lontani. Come scenario abbiamo scelto Barolo, nel cuore delle Langhe. Terra di palati educati a riconoscere prodotti di qualità, luogo di vino, che con il caffè condivide la scala sensoriale, con il proposito di aggiungere anche il caffè alla lista delle eccellenze disponibili sul territorio.
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THEFORK RESTAURANTS AWARDS 2021 Svelati i 10 nuovi ristoranti più amati dal pubblico A cura della Redazione
Son tutti da provare i 64 ristoranti selezionati dai Top Chef italiani per i TheFork Restaurants Awards-New Openings Special Edition! Da dove iniziare? Dai 10 finalisti, le insegne che hanno riscontrato il maggior apprezzamento da parte degli utenti di TheFork, svelati durante una serata di gala che si è svolta presso il Salone d’Onore della Triennale Milano. Dando però la precedenza al vincitore del People’s Choice Award, il premio assegnato al ristorante che ha ricevuto il maggior numero di voti: Opera-Creatività e Ingegno di Torino.
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Ecco gli altri finalisti: Antica Friggitoria La Masardona, Roma; Bianca sul Lago, Oggiono (Lecco); Aromaticus Trastevere, Roma; Ottolire, Locorotondo (Bari); Balìce, Milazzo (Messina); Ahimè, Bologna; Il Bikini, Vico Equense (Napoli); Sintesi, Ariccia (Roma); Marzapane, Roma.
novembre\ dicembre 2021 Nonostante il Covid e la crisi, c’è chi ha continuato a credere nella ripartenza e l’edizione speciale dei TheFork AwardsNew Openings ha voluto premiare proprio il coraggio e la visione dei ristoranti di nuova apertura o nuova gestione da gennaio 2019 ad agosto 2021 che hanno saputo distinguersi e incontrare il favore di 80 Top Chef italiani. Le votazioni degli utenti, poi, dal 4 al 24 ottobre 2021, hanno creato un meccanismo virtuoso che, da un lato, ha saputo mettere in primo piano la qualità delle proposte e, dall’altro, ha reso protagonista il pubblico. L’obiettivo dei TheFork Restaurants Awards, infatti, è proprio quello di sostenere le imprese della ristorazione e farle conoscere al grande pubblico, invogliando sempre più persone a provare nuovi ristoranti. Il progetto dei TheFork Restaurants Awards, giunto alla terza edizione, è concepito e curato da TheFork, piattaforma leader nella prenotazione online dei ristoranti, in collaborazione con Identità Golose | The International Chef Congress. L'edizione 2021 conferma il supporto di
due importanti attori istituzionali: la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, la principale associazione delle imprese della ristorazione in Italia, e APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani, la principale associazione di chef professionisti. A credere fortemente nel progetto, anche gli Sponsor d’eccellenza Acqua Panna & San Pellegrino, Bibite San Pellegrino, Pernod Ricard (con i suoi brand RSVR & Italicus), Parmigiano Reggiano, Fever Tree, ENGIE, Hyundai insieme ai partner tecnici Sheraton Diana Majestic Milano, Goeldlin e Caraiba. La serata è stata anche l’occasione per assegnare i Premi Speciali degli Sponsor: • ENGIE premia Aromaticus Trastevere per il suo impegno nel proporre una cucina che privilegia scelte gastronomiche e pratiche sostenibili. • Acqua Panna & San Pellegrino premia Bianca sul Lago per valorizzare l’impegno di un team vocato al culto del bello e della buona cucina ricca di memoria e di nuove ispirazioni in un contesto di raffinata eleganza. • Parmigiano Reggiano premia Ahimè per aver saputo introdurre a Bologna una nuova grammatica della cucina che privilegia sintesi, culto della materia prima, qualità e sostanza. • Italicus premia Marzapane per le tecniche di cucina semplici e al contempo raffinate che ben rappresentano lo spirito dei 2 chef e del patron, capaci di reinventarsi dopo la pandemia. • F e v e r Tr e e p r e m i a B a l ì c e p e r l’essenzialità e l’equilibrio dei sapori e degli ingredienti, raggiunti grazie al coraggio del giovane chef che ha saputo lasciare la strada certa per l’incerta. All’interno della prestigiosa Triennale Milano, la cena di gala è iniziata con un aperitivo finger food offerto da Identità Golose Milano e curato da Andrea Ribaldone ed Edoardo Traverso. Tante le personalità presenti del mondo food e non solo, da top Chef del calibro di Cristina Bowerman, Antonia Klugmann, Valeria Piccini, Alfonso Caputo e Andrea Berton a personaggi dello spettacolo, capitanati da
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Gerry Scotti, come Davide Rampello e Federico Russo. Gli ospiti si sono poi spostati nel Salone d’Onore accolti dal presentatore della serata Federico Quaranta, noto conduttore TV e radio e autore televisivo. Qui, ad attenderli, la cena di tre portate firmata dallo Chef pluristellato Enrico Bartolini e intervallata dagli interventi sul palco dei padroni di casa e dei vari ospiti, dal filmato realizzato da Tuorlo Production che racconta le sfide, le emozioni e il successo dei 10 finalisti in questo anno difficile e dalle premiazioni culminate, infine, con il conferimento del People’s Choice Award al ristorante Opera-Creatività e Ingegno di Torino con un “padrino” d’eccezione: Gerry Scotti.
I FANTASTICI 10
OPERA - CREATIVITÀ E INGEGNO (TORINO) nominato da Matteo Baronetto, Michelangelo Mammoliti, Christian e Manuel Costardi: un ristorante classico, elegante, con un tocco di sussiego. La cucina di Stefano Sforza è tutta freschezza e contrappunti, quanto di meno tradizionale ci sia a un passo dalla Mole. Il menù propone tante idee intrecciate, Oriente e Occidente, dolce e acido, il tutto condito da un servizio coreografato da Quartiero Perlo. Il ristorante è stato nominato per la sua qualità tecnica e l’originalità della cucina. ANTICA FRIGGITORIA LA MASARDONA (ROMA) nominato da Salvatore Bianco: nominato per la capacità e la maestria nella sua riproposta della tradizione, si tratta di un locale in cui i capisaldi della friggitoria napoletana ci sono tutti e dove si può trovare una meravigliosa pizza fritta. Rispetto alla formula tradizionale dell’antica friggitoria, questa versione è più vocata alla ristorazione comoda. BIANCA SUL LAGO (OGGIONO) nominato da Danilo Ciavattini: una struttura composta da un relais 5 stelle con 10 camere, un bistrot e un ristorante gourmet. Il percorso passa da mare a terra con grande facilità: accostamenti inediti in Italia di crostacei e animali da cortile (Scampo di Sicilia e faraona con cavolfiore
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e mela verde), grande varietà, mescolanza di stili ispirati a grandissimi chef. Flessibile ma ferreo nel rispetto delle regole del territorio e della trasformazione della materia prima, è stato selezionato anche per la non comune attenzione verso la memoria della nostra cultura gastronomica e l'importanza per la scelta della materia prima. AROMATICUS TRASTEVERE (ROMA) nominato da Cristina Bowerman: nominato per la sua atmosfera easy e per la cucina dell’agguerrito Nicolò Cini, che lavora sulle fermentazioni della verdura, sulla kombucha, e con l’idroponica. Si tratta di un locale non solo vegetariano, ma in cui i vegetali hanno di certo un’importanza fondamentale. Infatti, da Aromaticus è possibile non solo mangiare (o portar via) una buona zuppa e un’insalata a pranzo, bere un succo di f r ut t a p re ss ato espresso, ma anche scegliere una pianta aromatica da regalare, semi biologici e growbag per l’orto cittadino. OTTOLIRE (LOCOROTONDO) nominato da Domingo Schingaro: il ristorante propone una cucina che parte dalla tradizione culinaria tipica pugliese e la eleva, contaminandola con impulsi provenienti dalle migliori cucine europee, miscelando accuratamente sostenibilità, qualità e stagionalità dei prodotti. Ottolire è stato selezionato per la sua cucina molto attenta a interpretare le varietà antiche e locali, sia nei vegetali che nei grani. BALÌCE (MILAZZO) nominato da Moreno Cedroni e Pietro D’Agostino: ristorante nominato per l’estro e la creatività con cui Giacomo Caravello, chef del ristorante, è c apace di innest are estro e creatività sulla materia prima siciliana. Il ristorante appare innanzitutto come un locale splendido: forma a elle, il lato più lungo che all'esterno dà sulla strada con la quale dialoga attraverso tre grandi vetrate; all'entrata, saliti alcuni gradini, il bancone cocktail dirimpetto a un salottino; poi i tavoli ben distanziati, una cucina spaziosa a vista e tanto verde. Un design metropolitano, come ce ne sono pochi in Sicilia; l'idea è di far percepire subito come questo sia un locale diverso dagli altri.
novembre\ dicembre 2021 AHIMÈ (BOLOGNA) nominato da Mauro Buffo: un ristorante che sta rivoluzionando a poco a poco la scena golosa della città felsinea, in genere considerata piuttosto tradizionalista. La scelta è precisa: selezione di materia prima eccellente, cucina espressa, menù che cambia quotidianamente in base al mercato e che è strettissimo, nove piatti dall’antipasto al dessert. Come ha sottolineato lo Chef che ha scelto questo ristorante, la sua cucina è frutto sempre di mente fresca, accostamento creativo, agilità di esecuzione e originalità. IL BIKINI (VICO EQUENSE) nominato da Alfonso Caputo: insegna caratterizzata dalla genuinità della materia prima, che conserva la tradizione con eleganza, per l'atmosfera immutabile nel tempo. Contraddistinto dalla panoramica terrazza sul mare, Il Bikini accoglie l’ospite in uno scenario unico. A pranzo si caratterizza per un menù di tradizione, con piatti classici di mare, mentre per la sera propone un servizio fine dining con proposte gourmet.
SINTESI (ARICCIA) nominato da Valeria Piccini: passione, studio, esperienze rendono unico questo ristorante. Il menù non si limita solo al territorio, ma va oltre, utilizzando tecniche orientali e metodi di conservazione nord europei. selezionato per il talento e la serietà dei due gestori, Sara Scarsella e Matteo Compagnucci. MARZAPANE (ROMA) nominato da Gianfranco Pascucci: la meticolosa opera di ricerca e selezione delle materie prime condotta dagli chef e da Mario Sansone, patron del locale che gestisce la sala con la new ent r y Tommaso Viggiani, struttura abbinamenti e main course molto intriganti. A parere del Top Chef che ha nominato il ristorante, si tratta di un locale che si distingue per la sua accoglienza: una interessante novità con una cucina buona e divertente.
THEFORK
TRIPADVISOR
TheFork, brand di Tripadvisor® è la principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa e Australia. Grazie alla sua rete di quasi 60.000 ristoranti partner in 13 diverse nazioni, la missione di TheFork è offrire meravigliose esperienze gastronomiche a milioni di utenti. Con oltre 30 milioni di download della sua app, 20 milioni di recensioni pubblicate dalla community e più di 20 milioni di visite mensili, TheFork è diventata la soluzione più smart per prenotare un tavolo! Attraverso TheFork (sito e app), così come su Tripadvisor, gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze (per esempio localizzazione, tipo di cucina e prezzo medio), consultare le recensioni degli utenti, controllare la disponibilità in tempo reale e prenotare immediatamente online 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Per i ristoranti, TheFork fornisce un software, TheFork Manager, che consente di ottimizzare le prenotazioni e le operazioni, e di migliorare servizio e ricavi.
Tripadvisor, la più grande piattaforma di viaggio del mondo*, aiuta centinaia di milioni di persone ogni mese** a rendere ogni viaggio il loro miglior viaggio, dalla pianificazione alla prenotazione fino alla partenza. I viaggiatori di tutto il mondo utilizzano il sito e l'app di Tripadvisor per scoprire dove alloggiare, cosa fare e dove mangiare lasciandosi ispirare dalle oltre 934 milioni di recensioni e opinioni dei quasi 8 milioni di strutture presenti sulla piattaforma. I viaggiatori si rivolgono a Tripadvisor per trovare le migliori offerte su alloggi, esperienze, ristoranti e scoprire ottimi posti nelle vicinanze della loro meta. Disponibile in 43 mercati e 22 lingue Tripadvisor rende la pianificazione dei viaggi, indipendemente dalla loro tipologia, semplice e veloce. Le sussidiarie e affiliate di Tripadvisor, Inc. (NASDAQ: TRIP), possiedono e gestiscono un portafoglio di marchi e aziende di media di viaggio, operanti con vari siti Web e app, inclusi i seguenti siti Web: www.bokun.io, www.cruisecritic.com, www.flipkey.com, www.thefork.com, www.helloreco.com, www.holidaylettings.co.uk, www.housetrip.com, www.jetsetter.com, www.niumba.com, www.seatguru.com, www.singleplatform.com, www.vacationhomerentals.com, e www.viator.com.
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/Food
LA GRANDE BOTTEGA ITALIANA Nasce la community dedicata ai sapori e saperi nostrani. Da un’idea di Davide Rampello e Stefano Merlo. A cura della Redazione
DAVIDE RAMPELLO
Davide Rampello, noto per il suo palato assoluto, è voce narrante e promotore del progetto de La Grande Bottega Italiana. Rampello è un riconosciuto regista, autore e direttore artistico paladine del made in Italy del Mondo, Rampello è stato per oltre dieci anni Presidente della Triennale di Milano, ideatore e curatore del Padiglione Zero di Expo Milano e direttore artistico del Padiglione Italia a Expo Milano 2015 e Expo Dubai 2021.
Ha preso il via ufficiale la Community de La Grande Bottega Italiana. Un progetto di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche italiane, poco conosciute ai più, che deve la sua nascita al connubio professionale tra Stefano Merlo, creatore di startup di successo, con importanti trascorsi in ambito finanziario e digitale e Davide Rampello, il palato Assoluto d’Italia non che ambasciatore del Made in Italy nel Mondo. La Grande Bottega Italiana è il risultato di un nuovo modo di fare rete. Grazie alle intuizioni imprenditoriali di Merlo e alla competenza enogastronomica di Rampello, una Community di produttori esclusivi riuniti in una Rete Agricola, potrà finalmente portare sulle tavole degli italiani i sapori della tradizione. Di qui l’idea di realizzare una piattaforma digitale di relazione e di acquisto, nata con l’obiettivo di difendere la ricchezza storica ed economica rappresentata da questi produttori unici nello scenario dell’enogastronomia italiana. La Grande Bottega Italiana offrirà, infatti, un percorso di riscoperta del piacere per il palato e dei sapori veri. I prodotti disponibili sulla piattaforma on-line e godibili comodamente a casa, sono il risultato di un percorso di ricerca e selezione a cura di Davide Rampello. Dopo un’attenta analisi delle lavorazioni, una visita alle località di produzione ed una prova “tecnica” del gusto, le specialità enogastronomiche vengono selezionate per la community e proposte sulla piattaforma on-line con abbinamenti unici in foodbox, per portare a tavola vere e proprie esperienze sensoriali.
STEFANO MERLO
Stefano Merlo, classe 1971, è un imprenditore Milanese che ha dato vita a diverse startup di successo. Merlo, con una laurea in Comunicazione è stato precedentemente manager in Genialloyd e successivamente in ING Direct dove, in qualità di Communication e Web Manager, ha lanciato con successo Conto Arancio.
A PROPOSITO DE LA GRANDE BOTTEGA ITALIANA
La Grande Bottega Italiana propone selezioni e abbinamenti di cibi buoni e rari, prodotti con cura e passione da artigiani locali. Sono gli agricoltori, gli allevatori, i pastai, i casari, i vignaioli che lavorano i prodotti della terra e dell’allevamento con competenze tradizionali, capaci di dare vita a sapori unici. Li puoi trovare qui, in questo luogo di relazione, di conoscenza e di acquisto, dove dare vita a una comunità tra rete agricola e persone che fanno della cura delle cose, del territorio e del cibo il proprio stile di vita. In foto: a sinistra Davide Rampello a destra Stefano Merlo
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novembre\ dicembre 2021
/Food
CALIFORNIA BAKERY Al via il progetto “CB Franci”, 50 aperture in franchising in tutta Italia A cura della Redazione
Dopo l’annuncio, lo scorso marzo, dell’acquisizione del brand California Bakery da parte del Gruppo Orlean Invest Holding, che fa capo all’imprenditore Gabriele Volpi, è stato presentato il progetto “CB Franci”. Un ambizioso programma di crescita e consolidamento dell’iconica catena Made in Italy di dolci e cucina ispirata alla tradizione a stelle e strisce che prevede la ricerca su scala nazionale di cinquanta aspiranti gestori in franchising del format California Bakery. L’obiettivo del Gruppo per il futuro del brand California Bakery è di arrivare a trenta ristoranti di proprietà e cinquanta locali in franchising entro 12 mesi. Le strutture di CB Taste, proprietaria del brand California Bakery, e della Orlean Invest Holding garantiranno agli ispiranti franchisee un supporto logistico e formativo costante in termini di know-how e back office, oltre che offrire consulenza finanziaria. California Bakery assicura una forte prospettiva di redditività, grazie a un brand prestigioso e consolidato, e punta a un fatturato totale di 100 milioni di Euro. Il programma di concessione dell’uso del brand in licenza si rivolge a giovani manager, imprenditori ambiziosi e dipendenti coraggiosi, ispirati da una storia di successo e pronti a mettersi in gioco. La passione per il mondo del food & beverage, una sana ambizione, un’accertata capacità economica e doti di leadership saranno valori chiave per i futuri franchisee.
50 nuove aperture in franchising e 30 locali di proprietà diretta in tutta Italia. Obiettivo da raggiungere entro 12 mesi da oggi. California Bakery punta ad aprire i nuovi store nelle grandi città, nei poli universitari e nelle località ad alto valore turistico. Il target di fatturato globale, fra franchising e ristoranti diretti, è di 100 milioni di Euro.
Il progetto “CB Franci” mira a location ad alta visibilità e affluenza in tutta Italia, con un focus particolare su grandi città, poli universitari e mete turistiche. Tre le alternative di format: nuove aperture di 100-150 mq, 150-200 mq, riconversione di attività pre-esistenti quali bar, pub ed enoteche di metrature differenti. Con il programma “CB Franci” il Gruppo ha deciso di investire in un format di ristorazione senza eguali in Italia: prodotti di qualità elevata, garantita da un’attenta selezione delle materie prime, lavorate nella Farm di California Bakery a Milano. Qui, ogni giorno i piatt dolci e salati vengono preparati per il 70%, prima di essere inviati in tutti gli store dove vengono ultimati per il restante 30%, con la cottura, l’assemblaggio e le guarnizioni. Standardizzazione e innovazione tecnologica dei processi produttivi sono parte essenziale dell’opportunità di business offerta al franchisee, che potrà contare sull’operatività quotidiana della Farm.
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/Food
L’ARTICO ITALIANO PROTAGONISTA DEL RILANCIO DI ARTIC VODKA Un panorama e un patrimonio naturale rispecchiati nella rivisitazione della storica vodka e celebrati nel calendario Artic 2022 attraverso le straordinarie foto di Stefano Pellegrini. A cura della Redazione
L’artico italiano è il protagonista e l’ispirazione del rilancio della nuova ARTIC, l’innovativa vodka 100% italiana di ILLVA SARONNO. Un omaggio dell’azienda alla montagna italiana, un patrimonio naturale da preservare e valorizzare e che ha anche ispirato il calendario ARTIC 2022, firmato dal fotografo e paesaggista Stefano Pellegrini. Un calendario e un nuovo design che prendono spunto dalla bellezza incontaminata dei più freddi paesaggi italiani: è così che l’azienda ha deciso di celebrare i 50 anni di ARTIC. La celebre vodka si presenta oggi interamente rinnovata e con un deciso segno distintivo sul mercato degli spirits Premium, rivolgendosi in particolare alla Generazione Z. Il calendario 2022 in edizione limitata è un viaggio alla scoperta dell’Artico Italiano, rappresentato dalla sua incontaminata natura invernale. Dal ghiacciaio del Monte Rosa al vulcano dell’Etna, passando per le Dolomiti, il Cervino, il Monviso, il Gran Sasso: dodici missioni che hanno portato il fotografo Stefano Pellegrini a sfidare le nevi e gli elementi per raccogliere tramonti e albe sulle più belle montagne italiane. Ore di ciaspolate notturne, bivacchi in tenda, scalate sotto la neve. Il tutto, in piena pandemia da Covid-19.
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Stefano Pellegrini è un astrofotografo e paesaggista di 32 anni. Ha studiato Design della Comunicazione e lavorato per 7 anni in Illva Saronno prima di trasformare la sua passione per la fotografia in una professione. La sua carriera di fotografo è relativamente recente, ma già ha avuto importanti riconoscimenti. Con la foto “Gemini's Meteors”, scattata a dicembre 2020 sulle Dolomiti, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento della Nasa “Astronomy Picture of the Day”, l’archivio che mette in evidenza le migliori immagini del nostro universo.
novembre\ dicembre 2021
ARTIC: 100% PURE ITALIAN VODKA Freschezza, personalità, minimalismo: sono queste le caratteristiche di ARTIC, la nuova vodka 100% italiana interamente trasparente, pura e naturale, che utilizza solo aromi naturali, ottenuti tramite macerazione e distillazione del frutto. Trasparente e naturale è disponibile in 6 versioni – pura e aromatizzata pesca, fragola, limone, melone e menta – ed è nata dalla ricerca per soddisfare le nuove preferenze di consumatori e bartender grazie all’assenza di coloranti e al solo utilizzo di ingredienti naturali. La nuova vodka Artic nasce da test con focus group di bartender e consumatori, che hanno portato a successivi reworking. ARTIC è stata quindi ripensata andando incontro ai consumatori prestando particolare attenzione alla generazione Z. ARTIC ha voluto abbracciare i valori dei suoi consumatori e bartender ridisegnando non solo la sua ricetta, ma anche il packaging. La bottiglia, essenziale, polimorfica, dalle linee decise, come scolpita da un blocco di ghiaccio, crea un vero e proprio effetto meraviglia tramite una scelta cromatica minimal e raffinata. Una bottiglia pensata per essere a fianco dei consumatori nei migliori momenti di celebrazione e svago della nightlife. Altro target primario del prodotto è costituito dai bartender, che oggi cercano possibilità di sperimentazione, innovazione, versatilità del prodotto e il giusto compromesso tra gusto e bassa gradazione, senza trascurare l’importanza del fattore estetico: un drink cristallino e limpido è sicuramente più apprezzabile agli occhi dei clienti.
ILLVA SARONNO S.P.A.
Fondata dalla famiglia Reina nel 1947 (ma le origini della famiglia nella zona di Saronno risalgono al 1525). L’azienda, una multinazionale italiana, a forte diversificazione strategica di business, leader nel mondo degli alcolici, è presente in oltre 160 Paesi. È soprattutto nota per Disaronno, il liquore italiano più bevuto nel mondo, e altri grandi prodotti di grande prestigio quali Disaronno Velvet, Tia Maria, Rabarbaro Zucca, Artic Vodka, Isolabella Sambuca, Aurum. Con il recente lancio del Brand “The Busker” è entrata nel mercato in forte sviluppo del Whiskey Irlandese. Si occupa anche della distribuzione dei marchi di vino del gruppo: Corvo, Duca di Salaparuta e Florio.
ARTIC: IL NOSTRO ARTICO, LA NOSTRA VODKA
ARTIC, la nuova vodka 100% Italiana interamente trasparente, pura e aromatizzata, nata dalla ricerca per soddisfare le preferenze dei consumatori grazie all’assenza di coloranti e al solo utilizzo di ingredienti naturali. ARTIC rompe gli schemi con un nuovo design ed un carattere ispirato alla bellezza dei più freddi paesaggi italiani: trasparenza, naturalità, purezza, freddo glaciale sono una sintesi perfetta dell’unicità delle vette e dei laghi sparsi nei luoghi più freddi della nostra penisola dove la roccia scura incontra la neve e il ghiaccio costituendo: il Nostro Artico
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/E-Commerce
Fondata a luglio 2019 ad Albosaggia (SO) dai giovanissimi Federico Romeri e Nicolò Lenoci, Pascol è la prima start-up food-tech specializzata nella selezione, distribuzione e promozione della carne italiana e dei suoi preparati di alta qualità proveniente da piccoli allevatori italiani. Un percorso self-made che dai founder ha portato a un team di 12 persone – età media 27 anni – con una preparazione multidisciplinare in zootecnia, ingegneria gestionale ed economia in grado di creare una filiera di più di 30 allevatori selezionati e rifornire migliaia di clienti in tutta Italia. L’azienda, fin dalla sua nascit a ha punt ato a innovare il mercato e le tendenze di consumo della carne facendo della sostenibilità, dell’innovazione tecnologica e della centralità delle persone il suo perno. Con le sue caratteristiche uniche Pascol ha effettuato due round di aumento di capitale nel primo anno e mezzo di vita, raccogliendo 310mila euro da investitori
Federico Romeri e Nicolò Lenoci - Founder Pascol
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PASCOL La giovanissima start-up food-tech che ha rivoluzionato il consumo della carne italiana di alta qualità A cura della Redazione
privati, ed ora si prepara a raggiungere il suo terzo aumento di capitale attraverso un’azione di equit y crowdf unding su MamaCrowd, la più impor tante piattaforma italiana per investimenti in equity crowdfunding. Forte di una valutazione pre-money di 3,5 milioni di euro, punta alla raccolta di 800 mila euro finanziata dagli investitori digitali
che nei prossimi giorni decideranno di credere nell’innovativa realtà partecipando alla moltiplicazione del suo capitale. Nei primi tre giorni dal lancio l’operazione ha superato la quota di 630 mila euro di investimenti raggiungendo a tempo record l’obiettivo minimo di 550 mila euro. Pascol inoltre rientrerà tra gli investimenti
novembre\ dicembre 2021
PASCOL VERSO IL TERZO AUMENTO DI CAPITALE SULLA PIATTAFORMA MAMACROWD. NUOVI INVESTITORI CON L’EQUITY CROWDFUNDING
del comparto AZ ELTIF - ALIcrowd, primo ELTIF di venture capital che utilizza anche il crowdfunding per ricercare le aziende oggetto di investimento, istituito da Azimut Investments SA e gestito in delega da Azimut Libera Impresa SGR SpA. La selezione della carne avviene da piccoli allevatori lombardi e del Centro-Nord che aderiscono al disciplinare di allevamento Pascol approvato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF). Questi vengono controllati dal team zootecnico interno dell’azienda, coordinato dalla dottoressa Michela Barison, e dal Dipartimento di Qualità Agroalimentare (DQA).
Il disciplinare prevede l’allevamento dei bovini con ricorso obbligatorio al pascolo o all’alpeggio, la loro alimentazione ad erba e fieno con integrazione limitata di cereali italiani certificati no ogm, la certificazione di benessere animale eccelso anche per i periodi in stalla un utilizzo di farmaci tendente allo zero. I bovini vengono acquistati esclusivamente dagli allevatori selezionati. La macellazione e la frollatura delle mezzene avvengono in macelli partner vicini agli allevamenti in modo da minimizzare lo stress degli animali. Terminata la frollatura, in uno stabilimento partner della provincia di Milano, la carne viene confezionata sottovuoto con tecnologia skin, in grado di darle una durata di conservazione di 12 giorni in frigorifero e fino a un anno in freezer. Infine, dopo l’acquisto sul portale e-commerce Pascol.it, il prodotto viene spedito in tutta Italia con mezzi refrigerati da un corriere specializzato nel trasporto a temperatura controllata. Uno degli obiettivi primari di Pascol è valorizzare l’ambiente e gli allevamenti sostenibili. In Europa l’allevamento intensivo è una delle principali cause dell’inquinamento, della perdit a di biodiversità e del riscaldamento globale. In Italia oltre il 50% della carne consumata arriva dall’estero, e circa l’85% è prodotta in allevamenti intensivi, i quali hanno un impatto negativo sull’ecosistema, sul benessere degli animali e sulla salute delle persone. L’obiettivo di Pascol è invece quello di sostenere i territori italiani dove hanno sede i piccoli allevatori partner che hanno tra i 30 e i 200 capi ciascuno. Per tutta la carne Pascol è possibile infatti conoscere luogo di provenienza, azienda agricola di allevamento e razza del bovino. Gli allevatori sono inoltre tutelati e premiati attraverso azioni di sinergia per l’acquisto delle materie prime, consulenze e supporti gratuiti per l’alimentazione dei bovini e una retribuzione fino al 30% più alta della media di mercato.
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/Startup
THE UNICORN REVENGE? UCID traccia la roadmap dei prossimi 10 anni per giovani e startup A cura della redazione
Parte dall’Arena di Monza l’impegno e l’appello del Movimento Giovani UCID a istituzioni, enti locali, investitori e incubatori per l’occupazione del futuro: “The Unicorn Revenge? - 2030: 1 milione di giovani nelle startup italiane” è il titolo dell’incontro tenutosi ieri sera, a cui hanno partecipato molti giovani di Assolombarda, iscritti di UCID, studenti universitari e startuppers oltre a una qualificata platea di venture capitalist, investment bankers e family office. Punto di partenza – e fattore di ottimismo in uno scenario italiano che vede l’impiego giovanile sempre più a rischio – il dato europeo ed italiano sulla capacità delle startup tecnologiche di essere di gran lunga il motore di creazione di posti di lavoro
in più rapida crescita e il più resiliente: nel 2020, anno della crisi pandemica, il 70% delle startup e delle imprese innovative italiane ha aumentato il proprio organico, e in un caso su cinque il personale è addirittura raddoppiato rispetto al 2019. Se a questo dato si aggiunge l’evidenza per cui la metà dei nuovi posti di lavoro generati nei paesi OECD è generato da startup (a fronte del 20% di occupati complessivi), e che il numero di persone impiegate nelle startup tecnologiche è aumentato del 43% negli ultimi 4 anni, è facile vedere nell’industria dell’innovazione e nelle PMI tecnologiche da 15-20 addetti il miglior employer del futuro: secondo il rapporto European Startups, le persone impiegate nelle startup tecnologiche europee saranno 3,2 milioni entro
Intervento Gian Luca Galletti Presidende UCID
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novembre\ dicembre 2021
IL SETTORE DELLE STARTUP TECNOLOGICHE È IL DI GRAN LUNGA IL MOTORE DI CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO IN PIÙ RAPIDA CRESCITA E IL PIÙ RESILIENTE: NEL 2020, ANNO DELLA CRISI PANDEMICA, IL 70% DELLE STARTUP E DELLE IMPRESE INNOVATIVE ITALIANE HA AUMENTATO IL PROPRIO ORGANICO E IN UN CASO SU CINQUE IL PERSONALE È RADDOPPIATO RISPETTO AL 2019. il 2025, a fronte degli attuali 2 milioni, con una crescita del 10% anno su anno.
capitale raccolto negli ultimi anni dai VC locali.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Non solo gli “unicorni” italiani sono molto più rari di quelli degli altri Paesi (solo 2 Exit superiore 1 miliardo rispetto alle 110 del Regno Unito o alle 47 della Germania), ma anche il valore dell’ecosistema startup in Italia (20 miliardi di Euro) si trova al punto in cui era la Spagna 4-5 anni fa o la Francia 7 anni fa, con un gap aggravato da una carenza di finanziamento e di finanziatori: i dati mostrano che le startup europee hanno bisogno di tre volte il
Da qui l’idea e la volontà di UCID di unire, in un’unica serata e davanti a un pubblico vasto e qualificato non solo startuppers, associazioni e istituzioni, ma anche finanziatori che possano spiegare i fattori di successo di una startup o dare la scintilla a un percorso virtuoso dal punto di vista della creazione di nuove iniziative, del potenziamento di altre e della generazione di posti di lavoro. Molti gli interventi, a partire dai saluti
is t ituzionali di Gian Luc a G allet ti (Presidente UCID) che ha evidenziato l ’i m p o r t a n z a d e ll ’a p p u nt a m e nto e l’importanza di un patto generazionale e di uno sforzo collettivo e sinergico per la tutela delle imprese, dei lavoratori e dell’impiego giovanile nei prossimi anni, seguiti dall’intervento dell’Assessore per l’Istruzione, Università, Ricerca, I n n ovazio n e e S e m p l if ic azio n e d i Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che ha evidenziato il ruolo chiave che il PNRR avrà per il futuro dell’economia e nel trasformare letteralmente le invenzioni in innovazioni.
Aldo Fumagalli Presidente UCID Lombardia
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Dopo gli interventi del Sindaco di Monza Dario Allevi, che ha parlato del forte legame tra capitale umano, territorio, istituzioni e imprese e del Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ha ricordato la sua esperienza personale da startupper e dall’importanza fiducia e dell’accesso al credito, parola ai protagonisti dell’industry delle startup, del venture capital e degli incubatori di impresa, in una successione di interventi introdotti e moderati da Carlo Alberto Carnevale Maffé di SDA Bocconi. Tra i temi trattati, la sfida lanciata da Fausto Boni di 360 Capital Partners: “la domanda per me non è se ma quanti saranno gli unicorni che creerete voi giovani partecipanti di stasera” e l’auspicio di Lorenzo Maternini di Talent Garden sulle startup tecnologiche milionarie, che sono chiamate a “introdurre nel sistema nuovi punti di riferimento che
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con il loro indotto e con i professionisti che vi lavorano all’interno possano essere un volano per nuove imprese e per un nuovo sistema di post industriale italiano ed europeo”; la raccomandazione sull’importanza di “accettare la competitività, apprezzando il valore del fallimento su uno scacchiere globale e in un ambito che nelle loro imprese non può prescindere dall'inclusività” evidenziata da Lucio Rovati di Rottapharm Biotech e il valore secondo Paolo Gualdani di Milano Investment Partners della “creazione di un ecosistema del Venture Capital attraverso la promozione di un modello virtuoso e interconnesso di sviluppo per le aziende, che consenta ai giovani meritevoli di realizzare i loro sogni imprenditoriali con concrete possibilità di successo, facendosi forza propulsiva per la crescita del Paese”. Il tutto senza dimenticare la necessaria e imprescindibile attenzione alla sostenibilità
e alle sfide globali che il mondo sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni e dove, secondo Claudia Pingue di CDP Venture Capital SGR, “le startup sono risposte imprenditoriali e il canale più efficace ed efficiente per riscrivere il nostro futuro”. Indicazioni per il sistema e per gli investitori da Marco Gay di Digital Magics, per cui “è il momento di accelerare con coraggio gli investimenti in capitale di rischio favorendo la nascita e lo scaleup di talenti e di team che con le loro competenze possono fare la differenza” e da Luigi Capello di LVenture Group – Luiss Enlabs per cui “l’Italia deve sviluppare una pipeline di formazione tecnica e imprenditoriale che, assieme ai capitali, supporti i giovani talenti nel lanciare startup in grado di essere leader di mercato”. L’importanza del tema trattato nell’incontro è stato poi ricordato dagli interventi
novembre\ dicembre 2021 di Enrico Deluchi di Polihub, che ha evidenziato la volontà di “offrire ai giovani alcune indicazioni utili a far luce su una strada tanto eccitante, quanto misteriosa, come quella del fare la propria impresa, la propria startup” e di Corrado Passera di Illimity che ha sottolineato “vedere riuniti così tanti giovani con nuove idee imprenditoriali e gli investitori che li possono aiutare, mi porta a guardare con fiducia al futuro. Credo molto nel mondo delle startup, motore di innovazione e di crescita, tanto che da Ministro dello Sviluppo Economico ho varato la legge che ha facilitato la nascita di circa 15.000 nuove imprese e poi sono diventato io stesso startupper”. Per Riccardo Donadon di H-Farm è “fondamentale far entrare l’università dentro l’impresa e viceversa per creare startup migliori” mentre Massimiliano Magrini di United Ventures ha evidenziato come
il ruolo del Venture Capital sia quello di “rimuovere ostacoli al successo delle startup, sia in termini di carenza di risorse che di capitali”. Andrea Di Camillo di P101 SGR ha insistito sull’importanza di “legittimare e considerare le startup come vere e proprie imprese e non come soggetti o casi a sé stante”, mentre Lisa di Sevo di Prana Ventures – Shetech ha ricordato che “il sistema europeo deve fronteggiare sfide e complessità normative e burocratiche che le startup e le imprese innovative americane non devono affrontare”. Al termine della serata e dei panel di discussione, i giovani presenti all’evento hanno avuto la possibilità di incontrare in una serie di meeting ristretti i discussant e i relatori per rivolgere loro domande e approfondire i temi trattati durante l’incontro.
IL MOVIMENTO GIOVANI DI UCID I l M ov i m e nto G iova n i d i UCI D rappresenta imprenditori, dirigenti e professionisti cristiani under 40, ed è parte dell’associazione Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, nata a Milano nel 1947. Il Gruppo Giovani sostiene la crescita umana e professionale di una comunità di persone che rispetti la dignità di ogni uomo, con particolare attenzione ai soggetti più deboli, con l’obiettivo di offrire principi e orientamenti fondamentali e di speranza per l’esercizio di ogni attività economica e sociale. Nella consapevolezza delle responsabilità personali e sociali che competono a quanti indirizzano la vita economica nelle imprese e nelle professioni, l’Associazione valorizza il ruolo di imprenditori, dirigenti e professionisti sia all’interno delle azien de sia nei confronti delle pubbliche istituzioni, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità, dell’inclusione, del welfare, delle diversità, della leadership responsabile e della coesione sociale. L’Associazione si impegna ad attivare processi di cambiamento volti al bene comune, con l’obiettivo di favorire il ‘fare impresa’ dei giovani, per consentire ad ognuno di declinare con efficacia le proprie ambizioni e peculiarità.
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Un modo d’osservare, in una splendida giornata autunnale, anche le incantevoli ceramiche salernitane e l’imponente
Cattedrale sorta sui resti di un Tempio romano. Rammentando l’importanza della Scuola Salernitana, famosa ovunque, non manca l’invito ad ammirare il Giardino Terrazzato della Minerva, dove vengono coltivate le piante medicinali sin dal XIV secolo. Ma torniamo al libro con cui la cantante
Mettete dei fiori nei vostri cannoni…
LA VIOLENZA È DISUMANITÀ
/Cultura
La bella e ridente Salerno stavolta ha accolto la grande artista Miranda Martino per la presentazione del suo libro “Caduta in un gorgo di torbide passioni” presso il Palazzo della Provincia.
A cura di Carla Cavicchini
In foto da sinistra: Anna Rita Sessa, responsabile Associazione Culturale Koroulatiè, Susanna Petrassi criminologa , Avv. Azzurra Nella Manzione
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novembre\ dicembre 2021 e attrice si è raccontata nel corso dei suoi anni di vita e carriera – siamo a 88 primavere! – tra luci ed ombre vissute sulla propria pelle, alternando momenti bellissimi, commoventi, di grande serenità, e periodi tragici, tuttavia vissuti a testa alta, con la gran fierezza di una persona pulita e trasparente. Letteralmente rapiti dal clima partenopeo regnante nell’aria – complici le letture di interi brani con la calda e sensuale voce dell’ingegner Vito Ferrara e il seguito di chitarra e voce dei Musicammore – osserviamo Mirandina sorridente, gioiosa e curiosa come una bimba con tanto di frangetta adolescenziale, mentre improvvisa le amate arie, raccontando i vari sbagli “donati” agli altri colleghi: “Tu si na’ cosa grande”, “Il mio concerto”, “Malaga” ed altri ancora, con Modugno tutto pronto per il Festival di Napoli e la trionfatrice Ornella Vanoni, orgogliosissima d’avere vinto.
“Che dire… – osserva – da giovincella non capivo, ero stata catapultata in una dimensione più grande di me, con mia madre appresso che continuamente mi diceva che sarei finita in un gorgo di torbide passioni! Mentre io, stupita ed amareggiata pensavo, ma come si permette questa? Ma ero incapace, tuttavia, di reagire! Nel frattempo, la tiritera continuava osteggiandomi fortemente. Lo spettacolo, mamma mia, era roba da donnacce. La ballerina poi… peggio ancora! Io, poi, nel mio piccolo, voler fare la missionaria e mi ritrovai invece a vincere il concorso RAI, prendendo la cifra di 60 mila lire al mese! Una bella vita: frequentavo Torino per lavoro ed i night la sera, ammirando quei bellissimi giovani tenenti di cavalleria. E successe così, per caso, nonostante il canto fosse stato sempre in secondo piano! Poi, quel musicista… mi persi nel suo sguardo azzurro, ma si rivelò più tardi una gran canaglia, per non dire
peggio! Ma leggerete tutto nel mio libro e… mi direte!” B rillano gli occhi alla ancor b ella Mir a n dina , in c alz at a d a l p u b b lico invogliato dai suoi ricordi. “Posso parlare di Totò, vero principe di cuore e di mente grazie all’enorme generosità che aveva. Mi diceva: ti piace questo? Prendilo! Hai visto quest’altro? È tuo! Insomma avrei potuto vuotargli la casa con la contentezza sua stampata in faccia! Quanto al teatro mi piaceva, lavorai molto anche per le carceri, con tutti che mi osservavano ammutoliti. E vi racconto anche questa: per i carcerati, tutti rispettosi, intonai il brano “Tutte le rose che colsi” presentandolo come un bel momento d’evasione! Capii subito la gaffe, ma ci fu una sonora risata reciproca! Per non parlare di Macario, per “Masaniello’” quando, per sollecitare gli applausi, mi tolse il grembiule di scena facendo apparire prosciutti e salumi vari, usati nel contesto dello spettacolo. Però a luci spente gliene dissi quattro nonostante la sua faccia di bronzo! E Nino Taranto, altro grandissimo personaggio… non avete idea dei litigi che scoppiavano tra loro senza tanti complimenti!” Applaude il pubblico divertito dalla grande verve della Martino, mentre prende la parola la Consigliera alle Pari Opportunità della Provincia di Salerno Anna Petrone: “Ho ascoltato con piacere le parole di Miranda Martino, una donna libera, coraggiosa, in forte sintonia con l’emancipazione femminile. Un buon cervello abbinato a paillettes e lustrini: è proprio vero che “oltre le gambe c’è di più”! La conferma di un mondo che è tutto meno che effimero, una figura lontana dai soliti luoghi comuni come indossare la minigonna. La Martino ha lanciato messaggi ricchi di contenuti nel ricordo di tante donne discriminate sottolineando l’impegno, mio e vostro, d’abbattere tale piaga. Quanto alla pandemia del Covid-19, finalmente dietro l’angolo, con grande felicità ed orgogliosamente affermo che tutte noi non ci siamo annoiate proprio, pronte a riannodare i fili della nostra esistenza!” Novembre, poi, è un mese che, oltre a
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riportarci ai ricordi i nostri cari, viene ricordato per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza fisica e morale. Le statistiche dicono che 1 donna su 5 ha subito o subisce abusi. L’incontro prosegue con la moderazione dell’Avv. Azzurra Nella Manzione la quale, portando i saluti del Presidente della Provincia di Salerno Ing. Michele Strianese, present a i vari relatori. L a cr imin o l og a S us a nna Petr assi, sof fermandosi sulle tematiche del femminicidio, spiega l’altissima incidenza di donne ferite mortalmente, oramai fatto
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di cronaca quasi giornaliero: “L’uomo violento rappresenta l’archetipo presente in tutti i ceti, anche se va segnalato un calo degli uomini maneschi e aggressivi, a fronte di una crescita esponenziale di uomini che, magari dopo un abbandono da parte delle loro compagne, perdono il controllo sino ad arrivare, spesso dopo stalking, a veri e propri atti violenti, fino all’epilogo dell’uccisione della donna. Inevitabilmente il fenomeno del femminismo, la rivoluzione sessantottina e l’indipendenza economica, hanno segnato l’autodeterminazione femminile, incutendo timore da parte chi, invece, comandava. Anche per me, figlia di un uomo colto e di
novembre\ dicembre 2021 prestigio, si auspicava un’ottima sistemazione con un buon matrimonio e non certamente tramite gli studi! La violenza presenta varie coloriture, varie facce: a quella caratteriale dell’uomo violento di per sé che arriva ad uccidere in maniera preterintenzionale, si affianca quella più subdola della pianificazione del delitto, con le drammatiche conseguenze che la cronaca purtroppo ci offre. Si parla d’amore… ma quale amore! Questo è possesso e io non smetterò mai e poi mai d’invocare pene adeguate in proposito, senza i comodi arresti domiciliari! Da qui l’invito a denunciare. Non è facile far capire questo, ma il recupero della dignità umana è basilare e importantissimo per continuare a vivere e non sopravvivere. Ben vengano le varie associazioni di volontariato a riguardo: personalmente, come rappresentante di “Sostegno Donna”, invito tutte le madri a non essere una sorta di zerbino per il maltrattante, allontanando in tal modo il rischio elevatissimo e gravissimo dell’emulazione nefasta tra padre e figlio.” Inizia da Fe dr a , f igur a mitologic a protagonista della tragedia di Euripide, l’intervento della penalista Stefania Forlani presidente proprio dell’Associazione Fedra. Sottolinea la libertà di Miranda Martino in un ambiente colmo di pregiudizi e si sofferma poi sulla tematica della tavola rotonda: “La nostra missione è rivolta anche alle scolaresche, al nostro impegno di educazione alla legalità dei sentimenti, con tanto di cambiamenti nei confronti degli approcci culturali. Questo aggiungendo che la cultura è risvegliatrice di nuove coscienze, porta nuovi pensieri, ha lo scopo d’educare in maniera diversa, verso un mondo non costellato da soprusi, bensì dalla voglia di riscatto e affermazione della propria personalità. Nessuno è diverso dall’altro pertanto tutti devono godere delle stesse opportunità.”
occuparsi di energia alternativa, a differenza di un tempo, quando la professione sognata era quella della parrucchiera, della commessa (ovviamente con tutto il rispetto nei confronti dei vari ambiti lavorativi). Uno dei miei impegni primari è volto al continente africano, al terribile fenomeno dell’infibulazione, e all’attuazione di progetti didattici innovativi in quanto troppi, veramente troppi bambini non possono applicarsi agli studi poiché costretti a lavorare fino a sera. Inoltre, ognuno è a conoscenza degli squallidi viaggi di turismo sessuale. L’Africa è un territorio in forte crescita in ogni settore, di conseguenza l’invito è smettere di lavarci la coscienza offrendo abiti e soldi: occorre canalizzare equamente le enormi potenzialità dei popoli sostenendo le loro tradizioni, i loro usi e costumi, sollecitando i governi al giusto riscatto ed abbattendo la cinica piaga dello sfruttamento. Non sono certamente i 10 euro di ciascuno di noi ad attuare cambiamenti: il vero cambiamento è accettare il loro cibo, bere i loro tè, indossare i loro coloratissimi costumi, curarsi persino con le loro medicine, continuando a farli vivere nei loro luoghi, con fierezza d’essere africani.”
Particolarmente incisiva Anna Sessa, responsabile alla cultura dell’Associazione “Fed-Isa-Coop-Ca-Kofoulatiè-Femina Mali”, che ribadisce l’importanza dello studio e della famiglia per il buon sviluppo del fanciullo: “Non a caso le nostre figlie, vogliono fare le ricercatrici, le oncologhe o
Altro che Arianna, C alliope, Circe, Medea, Penelope… “Chiste” sono vere e proprie guerriere che, nella loro dolcezza, sensibilità e persino fragilità, hanno raggiunto picchi altissimi di grande sottigliezza e, soprattutto, di grande tenacia!
Decisamente un interessante convegno, capace di sposarsi perfettamente tra il libro dell’artista Miranda Martino, portatore di gioie e pene, al dibattito sui diritti femminili, puntando sul valore altissimo della cultura. Poiché come menzionava l’avv. Azzurra Nella Manzione: “Solamente la conoscenza e la voglia di sapere, aprono la mente umana. Uno sforzo difficile da far capire, recepito spesso malamente persino dalle persone istruite dialto ceto ma con ottusità permeata. E tuttavia seguito da noi, forti delle nostre convinzioni che seguiamo il nostro credo, quello della parola, capace d’abbattere scogli e macigni”.
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/Cultura
I VARI VOLTI DI DANTE
Occhio, che l'inferno è dietro l'angolo! A confronto con l’Istituto Paritario Mazzini di Cassino
A cura di Carla Cavicchini Analizzare il Sommo Poeta con occhio diverso in occasione dei 700 anni dalla sua morte ci è sembrato giusto. Dante è stato proposto in tutti i modi e tutte le salse, persino… rockettaro! Pertanto, per averne una nuova prospettiva, ci siamo rivolti alla Scuola Superiore Istituto Paritario Mazzini di Via Benedetto Croce n.1 di Cassino. Il Preside Marco Di Nitto è un bel giovane
prestante, gran divoratore di libri nonché intraprendente perno dell’Istituto, capace di alternare la professione all’amata palestra tenendo ben alto il concetto mens sana in corpore sano. Ci spiega che le discipline offerte dall’istituto Mazzini riguardano: Liceo delle Scienze Umane, Ragioneria AFM (Amministrazione, Finanza, Marketing), ITI Elettronico. Grande attenzione è posta nella scelta degli insegnanti e la conseguente preparazione degli alunni. “Nel periodo del Covid-19, purtroppo non ancora terminato – spiega – per venire incontro ai ragazzi e anche alle persone in età più matura, abbiamo applicato con gran successo anche la DAD (didattica a distanza), pur mantenendo ben alto il profilo dell’insegnamento a cui teniamo moltissimo, con risultati estremamente soddisfacenti sia da parte degli insegnanti che, soprattutto, degli alunni. Questa è una scuola che offre notevoli possibilità
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d’inserimento nell’ambito del lavoro, buona fonte d’orgoglio per noi tutti. Tutto lo staff è impegnato all’unisono e i sacrifici vengono ben ripagati dalle soddisfazioni raggiunte.” Marisa Capaldi Presidente e legale rappresentante dell’Istituto Mazzini di Cassino, racconta che da sempre pone estrema attenzione nel mettere bravissimi insegnanti facendo instaurare un bellissimo rapporto di stima e fiducia in maniera reciproca. “Questo insistendo nell’alto valore della conoscenza invitando i ragazzi a dare il meglio di loro stessi. In che modo? Offrendo un eccellente ‘passaporto di cultura’ rendendoli disinvolti nel mondo tramite la libertà del sapere.” Ed eccoci alle riflessioni da parte dei vari insegnanti dell’Istituto Mazzini di Cassino riguardo all’Alighieri. Dolores Di Mambro, docente di Scienze Umane:
“Conoscere la Divina Commedia in diversi ambiti disciplinari, a mio avviso, risulta molto coinvolgente, soprattutto partendo dal presupposto che il racconto si realizza proprio sulle esperienze del poeta e dei suoi personaggi. Oggi, seppur i problemi dell’epoca di Dante ci risultano lontani e superati, l’umanità dantesca può essere intesa in termine di comparizione e scuola di vita. Basti pensare che in questo capolavoro sono presenti le
visioni delle miserie umane in preda a forti sentimenti e passioni e tematiche connesse alla condizione della donna, della giustizia, dei limiti della ragione umana sono argomenti tutt’ora validi. Ritengo che il racconto Dantesco ci fornisca contenuti importanti: una sorta di viaggio culturale in cui il poeta dimostra, attraverso la rappresentazione delle pene che attendono gli uomini dopo la morte, che il peccato porta all’eterna sofferenza, per cui li esorta ad agire. Uno degli elementi che più mi interessa di Dante è la sua capacità di cogliere e raccontare l’antropologia italiana. Con “fatti non foste a viver come bruti”, Dante esalta l’uomo proteso verso il progresso, a seguire le virtù per approfondire e ampliare le proprie conoscenze e migliorare gli altri, mettendo da parte gli interessi, gli odi e le rivalità. Per me quello del poeta non è un messaggio che appartiene al passato, ma è lo scopo del nostro presente e del nostro futuro!” Anche l’insegnante d’inglese Andrea Orlandi ha esposto il suo parere in merito:
“Tra i banchi di scuola molti ragazzi sbuffano davanti alla Divina Commedia, considerandola un’opera difficile e noiosa. Ma prima o poi si renderanno conto che non è davvero così. Dante è contemporaneo, le sue opere sono innovative e moderne: basti pensare alla Vita Nuova, prosimetro in cui sono raccolte le sue poesie scritte per la Donna amata. Un po’ come i ragazzi oggi che dedicano le canzoni, che non sono altro che poesie musicate, ai loro innamorati. Attraverso fonti antiche è riuscito a creare un’opera originale, insegnando come “l’uom s’etterna”. Dante è interculturale e interdisciplinare: la sua Commedia apre la mente verso nuovi orizzonti. Quest’anno, 700° anniversario della sua morte, in tutta Italia (e all’estero) sono davvero tante le iniziative volte a questa celebrazione che hanno interessato tutti i campi di studio: dalla scienza alle
novembre\ dicembre 2021 letterature comparate, fino all’arte in tutte le sue forme. Come insegnante ed educatore, considero Dante non solo un grande magister, ma un esempio di intelligenza da seguire e cerco di trasmettere questo modello anche ai miei studenti, soprattutto attraverso la comparazione della Commedia con le opere di scrittori inglesi come Milton, Tennyson, Elliot. Credo vivamente che un insegnante debba guidare i suoi studenti verso la diritta via, un po’ come Virgilio e Beatrice con il Dante pellegrino. I ragazzi non hanno bisogno di qualcuno che sappia tutto, ma di una guida appassionata nel cercare la verità insieme a loro, esortandoli a guardare le cose da nuovi punti di vista.” Interessante anche il parere di Angela Cocchinone, docente di Storia dell’Arte,
capace di veder l’arcigno Dante figura di grandissimo spessore e quindi eterna: “Dante Alighieri, Inferno, canto III: “Io etterno duro”. L’inizio sta tutto in un gesto di intima consapevolezza: non soffrirò con l’idea di Eternità. È sempre tempo di ricominciare. Le scene dantesche testimoniano la verità del nostro destino spirituale? Per comprendere l'essenzialità dell'opera di Dante come sommo poeta bisogna ricollocarlo in un’ottica contemporanea ancora profondamente viva e vibrante nell'influenza che lo stesso ha avuto nei confronti delle arti in generale; nessun autore nella storia della letteratura è stato fonte d’ispirazione per l’arte tanto quanto Dante Alighieri. E la sua grandezza sta anche nel fatto di essere riuscito a creare delle immagini simbolo che ormai appartengono alla nostra identità: pensiamo a Caronte, Lucifero, l’angelo caduto nelle illustrazioni di Salvador Dalì, le immagini visionarie ad acquerelli, della selva oscura e la porta
dell’inferno di William Blake, Paolo e Francesca di Jean Auguste Dominique Ingres, il Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti. Dante vive in queste immagini e a tm os fe re c h e h a n n o conservato tutta la loro forza. Ricordiamo, l’eterno dolore e la gente perduta dell’Inferno, i dannati puniti per l’eternità senza via d’uscita: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”. La parola Eternità vissuta in una condizione di peccato, si è radicata culturalmente, legandosi alle immagini che lo stesso Dante ha impresso nel nos tro immaginario, creando nel profondo di ciascuno di noi, viscerali sensi di colpa e quella terrificante idea dell’eternità del dolore. Anche la Speranza fugge da Marisa Capaldi,Presidente e legale rappresentante dell’Istituto Mazzini questo luogo: se si entra, ogni odissea nel mondo spirituale dopo la morte, possibilità di salvezza diventa vana. Pertanto attraverso gli orrori del basso astrale fino alla partiamo dal principio, e proprio dal primo città di Nosso Lar (Una citta ideale nell’aldilà), canto dell’Inferno dove il pellegrino Dante dove avviene il suo risveglio spirituale. Per la si trova nella famigerata selva oscura, che è certezza che comunica, sembra la descrizione la condizione del peccato, dello smarrimento ispirata dell’aldilà cristiano, data da Dante. C’è, spirituale, conseguenza di una visione però, una differenza nei i libri Chico Xavier: offuscata dei sensi che rischia di condurlo “Dio è tanto grande che permette ai suoi figli alla soglia della morte; e del buon Virgilio, di fare degli sbagli.” E ancora: “Non possiamo emblema della ragione, che gli consiglia di andare indietro nella vita, tornare all’inizio. intraprendere un viaggio diverso. Il sommo Però possiamo da ora in poi scrivere un nuovo poeta, con la sua Commedia, intraprende lieto fine.” A differenza dell’Inferno di Dante, questo viaggio interiore alla ricerca della nel basso astrale di Xavier, secondo la guida purificazione della sua anima, ma non solo. André Luiz (come Virgilio per Dante), dopo aver Il percorso di redenzione da lui intrapreso conosciuto il rimorso, l’umiliazione, l’estrema deve, infatti, rappresentare un modello per sventura, solo con un profondo pentimento, l’intera umanità. Ritorniamo, allora, alle scene cercando la luce del cuore, attraverso una dantesche che hanno dato vita a delle vere straziante ma contemporanea bellezza della e proprie opere artistiche, e domandiamo preghiera, si può ricominciare e gustare a noi stessi, se è questo il nostro destino appieno il sublime elisir della speranza. Le spirituale; del resto anche il film brasiliano nebbie si dissipano e si può intraprendere quel del 2010 “Nosso Lar” (la Nostra Dimora), percorso di crescita spirituale non soffrendo riporta fedelmente gli insegnamenti sulla vita con l’idea “Io etterno duro”! Quindi si arriva nell'aldilà dello spirito di un medico che dettò alla conclusione che tra mille anni “La divina la sua esperienza al medium Francisco Candido commedia e l’ispirazione dell’immaginario Xavier, affettuosamente conosciuto come dantesco” saranno ancora qui: eterni, come Chico Xavier, attraverso l'uso della psicografia. il Bacio di Klimt! (cit. corretta della canzone Basato sul libro omonimo pubblicato nel 1944, di Emanuele Aloia, Il Bacio di Klimt) “ il film è la storia di André Luiz e della sua
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/Sport
SPECIALIZED GRANFONDO SERIES Il nuovo circuito di eccellenza del ciclismo
A cura della Redazione
La stagione 2022 è pronta a segnare un passo nuovo con la nascita di Specialized Granfondo Series. Presentato nella simbolica cornice del Velodromo Vigorelli di Milano, c asa di alcune imprese indimenticabili nella storia delle due ruote, la Specialized Granfondo Series riunisce quattro grandi eventi in un unico format, disegnato su misura per i ciclisti alla ricerca delle grandi emozioni e affiancato da Specialized. Quattro le classiche delle due ruote che daranno vita a questo nuovo circuito ciclistico d’eccellenza e saranno dal prossimo anno le tappe più ambite per i ciclisti. La Granfondo Bra Bra Specialized Gran Prix Fenix Langhe & Roero, che attraversa in una giornata tutte le Langhe ed il Roero; la Ganten La MontBlanc Granfondo, con i suoi spettacolari tracciati che partono da Courmayeur e si snodano alle pendici del Monte Bianco; la Granfondo Sestriere Colle delle Finestre che fa volare la mente ad alcune pagine storiche del ciclismo più epico e la Granfondo Tre Valli VaresineEolo sul percorso dei Mondiali di Gran Fondo Varese 2018. La volontà del progetto è quella di attrarre appassionati da tutta Italia in alcuni dei luoghi più suggestivi e iconici del ciclismo tricolore, con l'obiettivo di proporre eventi dal nuovo e più ambizioso standard qualitativo, rappresentando così un punto di riferimento per il ciclismo amatoriale. L’eccellenza di quattro grandi eventi che aggrega il meglio degli organizzatori
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del nord Italia. Il circuito Specialized Granfondo Series nasce dall’unione d’intenti di un gruppo di lavoro motivato e determinato a condividere la propria esperienza nell’organizzazione di eventi e metterla a disposizione degli altri. La volontà è quella di permettere a tutti gli appassionati di vivere l’eccellenza e l’esperienze di quattro grandi classiche del ciclismo amatoriale. Località di richiamo e dal grande fascino, una partecipazione sentita del territorio, qualità organizzativa e grande visibilità, sono queste le fondamenta del progetto Specialized Granfondo Series che intende portare un numero sempre crescente di atleti a correre sui percorsi tra i più affascinanti e suggestivi che il nostro territorio mette a disposizione. Competenza tecnica, sicurezza, eccellenza organizzativa e partner di prestigio saranno la cornice perfetta per regalare emozioni
ed esperienza significative ad un pubblico sempre più esigente, come quello del ciclismo. Specialized Granfondo Series intende distinguersi fin da subito e porsi obiettivi ambiziosi promuovendo non solo qualità tecnica ed organizzativa delle sue gare, ma anche il rispetto dei territori attraversati e delle comunità coinvolte. Tra gli obiettivi primari e più sentiti nella promozione di ciascun evento ci sarà il coinvolgimento delle comunità, la valorizzazione dei luoghi, delle loro bellezze, la loro storia e cultura e la promozione dei territori. Il rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, sociale de economica, guideranno un progetto che si annuncia innovativo e funzionale alla promozione tanto di una disciplina sportiva in forte crescita di gradimento, quanto di territori che rappresentano in assoluto grandi eccellenze italiane.
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/Tecnologia
BORASO RIVOLUZIONA LA SUA IMMAGINE Una nuova Brand Identity attraverso il Manifesto del Conversion Marketing Rubrica a cura di Boraso
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Milano, 13 ottobre 2021. Boraso, la realtà indipendente fondata da Massimo Boraso, ridisegna la sua Brand Identity e diffonde il Manifesto del Conversion Marketing, dal 2016 suo posizionamento distintivo. Non un restyling, ma una vero e proprio processo di rivoluzione del Brand, che inizia con il lancio del nuovo sito www.boraso.com e della rinnovata Visual Identity, partendo dalle Persone e dal loro approccio nell’affrontare progetti digitali complessi con l’obiettivo di essere determinanti nella crescita del business dei Clienti. L’evoluzione del contesto e del mercato ha evidenziato l’urgenza di ripensare al Brand Boraso, partendo dalla riaffermazione dell’Identità: abbiamo scelto di riscrivere
novembre\ dicembre 2021 la nostra Brand Identity attraverso il percorso che strutturiamo con i nostri Clienti, per consolidare i nostri valori, la nostra vision e mission, e trovare le parole più giuste per raccontarli. Questa riprogettazione ha coinvolto tutta Boraso: ognuno ha dato il proprio contributo, “mettendoci la faccia” - afferma Massimo Boraso, CEO & Founder. Con questa nuova consapevolezza il Team è cresciuto ed è stato in grado di sviluppare competenze e sensibilità trasversali: questo ha permesso a Boraso di diventare spesso l’unico interlocutore per i Clienti, creando una completa sinergia tra attività di sviluppo e strategie di marketing. Da qui la nascita delle 3 Business Unit - Boraso Marketing, Tech e Academy - e la sperimentazione dei Team di Conversion Marketing. Anche i Clienti sono cresciuti con Boraso, hanno concesso e rinnovato la loro fiducia, consapevoli di essere supportati da un partner che lavora ogni giorno per il raggiungimento degli obiettivi condivisi, senza timore di contraddirli, attivando un dialogo
costruttivo e a volte riadattando la strategia in corso, grazie ad un approccio full data driven che consente di calibrare le azioni con il sostegno di dati concreti. Il “Conversion Marketing” è il Marketing che serve (al)le vendite: ha l’obiettivo di convertire le Persone in Clienti affezionati che ripetono l'acquisto e promuovono il Brand. Ecco il Manifesto: 1. Crea valore per i Clienti, per i Collaboratori e per il Brand, crea un impatto positivo sulla Società e aiuta a generare un impatto sostenibile ed etico sul Territorio e l’Ambiente. 2. È il Marketing orientato ai risultati: lavora per superare gli obiettivi di business, non vanity metrics o risultati tecnici fini a se stessi. 3. È il Marketing basato sulla profonda conoscenza dei bisogni dei Clienti. 4. È il Marketing basato su dati quantitativi e qualitativi affidabili. 5. Si basa sul miglioramento continuo: ogni risultato può essere gradualmente migliorato verso l’eccellenza. 6. È fondato sulla crescita continua delle Persone e sull’arricchimento reciproco di Clienti e Colleghi. 7. I risultati si raggiungono lavorando sugli obiettivi, sul mindset, sulla formazione delle Persone, sui processi aziendali, mettendo al centro Colleghi e Clienti abbattendo i silos aziendali. 8. Non ci accontentiamo di elencare le attività da svolgere, ma ci preoccupiamo di eseguirle al meglio: la Strategia è nulla senza una buona realizzazione! Il processo di rivoluzione del Brand prosegue con la realizzazione di un progetto di Video Story Telling, creato in partnership con Generation Warriors, che prenderà vita sui canali Social di Boraso dalla fine del 2021, per tutto il 2022. “Siamo davvero orgogliosi del lavoro che stiamo portando avanti da diversi anni. Un percorso caratterizzato da non pochi ostacoli che abbiamo saputo realmente convertire in opportunità: partendo alla ridefinizione dei processi interni, fino alla creazione della nostra nuova immagine visiva. Questo ci ha permesso di riaffermare l’identità di un Brand che ho lanciato più di 25 anni fa e che non smette ancora oggi di essere un cantiere in evoluzione, grazie soprattutto al Team che lavora ogni giorno portando innovazione, con un mindset sempre disponibile ad accogliere il cambiamento.” Massimo Boraso, CEO & Founder Credits: ● Marketing & UX Manager: Alberto Casu ● Digital Art Director: Renato Ducci ● Content Marketing Specialist: Laura Finoia ● Project Manager: Giorgia Gallo ● Web designer: Gianfranco Ciuffreda ● Web developer: Hamza Elatfi ● SEO Specialist: Dario Manco ● Conversion Strategist: Alessandro Masetti ● Communication Manager: Serena Scotto
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/Formazione
ATTEGGIAMENTI, CONVINZIONI E ABITUDINI A cura di Giorgio Nadali*
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Il grande filosofo greco Platone diceva “Se la gente parla male di te, vivi in modo tale che nessuno possa crederle”. • I pettegolezzi spesso distruggono la reputazione sul posto di lavoro. • Il 90% delle conversazioni sul posto di lavoro sono gossip. • Il 15% del contenuto delle e-mail sul posto di lavoro è gossip. • Il 60-70% dei pettegolezzi è negativo: il pettegolezzo ha 2,7 volte più probabilità di essere negativo. • I l p e t t e g o l e z z o d a n n e g g i a irreparabilmente le relazioni. • Il pettegolezzo provoca stress cronico. • I m p e g n a r s i n e l p e t t e g o l e z z o , comunic andolo o ascolt andolo, trasforma la tua mentalità da positiva a negativa. • Il 60% dei pettegolezzi è giudicante.
novembre\ dicembre 2021 Il transfert spontaneo di tratto, noto anche come effetto boomerang, è un fenomeno in cui le persone sono percepite come in possesso di un tratto che descrivono in altri (Hovland, Janis e Kelly, eminenti psicologi, hanno registrato e chiamato per la prima volta effetto boomerang nel 1953). Dire agli altri che il tuo amico è pigro, gli farà dedurre che sei pigro. Coloro che si dedicano a pettegolezzi regolari, la maggior parte dei quali negativi, creano inavvertitamente percezioni negative di se stessi. Nessun bene può venire dal pettegolezzo, che è prevalentemente negativo. Non solo danneggia la reputazione di coloro di cui parli, ma ha anche un effetto boomerang, danneggiando la tua stessa reputazione. Come molti comportamenti, è un'abitudine che deve essere cambiata se si spera di avere successo nella vita. La consapevolezza è la chiave per cambiare qualsiasi abitudine. CONVINZIONI POSITIVE E NEGATIVE Molte delle tue attuali abitudini quotidiane sono il frutto dei tuoi valori, obiettivi, sogni e anche delle tue convinzioni. Le abitudini che scaturiscono dalle tue convinzioni sono tra le abitudini più difficili da rompere. La maggior parte delle nostre convinzioni
deriva dai nostri genitori e dalla comunità/cultura in cui siamo cresciuti. Se qualcuna di queste credenze è negativa e limitante, creerai abitudini che interferiscono con la tua capacità di avere successo e vivere una vita di abbondanza. La maggior parte di noi non è nemmeno consapevole delle convinzioni negative e limitanti che abbiamo, sono così radicate dall'infanzia. E questo è un grosso problema perché la mancanza di consapevolezza significa che non hai idea del perché stai lottando nella vita. Le convinzioni negative e limitanti sono come un'ancora che ti trascina nel fallimento, nella povertà e in una vita di miseria. Se vuoi essere ricco e avere successo nella vita, devi diventare consapevole delle convinzioni negative e limitanti con cui sei stato infettato durante la tua educazione. Quindi, la consapevolezza è il punto di partenza per rimuovere e sostituire quelle convinzioni. Ecco come: 1) Elenca le tue convinzioni Per una settimana, scrivi tutto ciò in cui credi. Sii onesto al 100% con te stesso su ogni tua convinzione. Ecco alcuni esempi: • Credo di essere intelligente, stupido o di intelligenza media • Credo di essere brutto, di bell'aspetto o di aspetto mediocre • Credo di lavorare sodo, pigro o da qualche parte nel mezzo • Il denaro è buono o cattivo • Le persone ricche sono intrinsecamente buone o intrinsecamente cattive • I ricchi sono generosi o tirchi • I poveri sono migliori dei ricchi Tieni un blocco con te e quando le tue convinzioni ti vengono in mente mentre cammini, guardi la TV, leggi, mangi, ecc., scrivile. 2) Identifica ogni convinzione negativa e limitante che possiedi 3) Seleziona una convinzione negativa e limitante che si desidera rimuovere 4) Inverti la tua convinzione negativa e scrivila. Ad esempio, una convinzione limitante è “Io sono pigro diventa Io sono laborioso”.
* Giornalista e docente di "Comunicazione e Successo" c/o Università UniTre, Milano. Autore di 14 libri pubblicati con 7 Editori. 2 libri presenti c/o Università di Harvard, USA. Performance Executive Coach per aziende. Ha pubblicato recentemente “Buoni & Vincenti. Etica e spiritualità del successo e del denaro, Edizioni Segno, Udine, 2017 e “Chi non si accontenta gode. Accontentarsi della mediocrità è un “crimine”. Scopri le tue capacità per avere ed essere di più”, Lampi di Stampa, Milano, 2018. Il suo ultimo libro è “Fortuna o Talento? Strategia, psicologia e spiritualità del talento e della fortuna”, Edizioni Segno, Udine, 2020. La recensione è nel n. 4 / 2020 di “Beesness”. Nuovi workshop e contenuti gratis al link: www.giorgionadali.com/workshops
5) Sfida di 100 giorni Per 100 giorni consecutivi, leggi la tua nuova affermazione di convinzione al mattino e alla sera. Se mediti, introduci la tua nuova convinzione nelle sessioni di meditazione. Cambiare la tua convinzione richiederà più di 100 giorni, ma la Sfida dei 100 giorni aiuta a costruire l'infrastruttura neurologica all'interno del tuo cervello affinché la tua nuova convinzione possa mettere radici. Dopo quei primi 100 giorni, seleziona una nuova convinzione negativa e limitante che vorresti invertire, crea un'affermazione e dedica altri 100 giorni a leggere la tua nuova affermazione di convinzione. In un anno avrai sostituito 3 convinzioni negative e limitanti con tre convinzioni edificanti. Col tempo, forgerai abitudini coerenti con le tue nuove convinzioni e la tua vita inizierà a cambiare in meglio.
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/Recensione
CHIAMO L’AVVOCATO. GIUSTIZIA E TRIBUNALI, ISTRUZIONI PER L’USO Il libro dell’avvocato Mariacristina Merola A cura della Redazione
Sono tanti gli interrogativi, quando si pensa di dover ricorrere a un avvocato. Trasmettere almeno una conoscenza di base dei meccanismi fondamentali che governano il nostro sistema giustizia, è il motore che ha spinto l’avvocato Mariacristina Merola a scrivere il libro CHIAMO L’AVVOCATO-GIUSTIZIA E TRIBUNALI ISTRUZIONI PER L’USO, pubblicato da Il Sole 24 ORE, dal 16 settembre 2021 in tutte le librerie italiane. “Nel corso della mia carriera” racconta Mariacristina Merola, “mi sono resa conto di quanta ansia e quanti dubbi agitano le persone nei confronti degli avvocati. E soprattutto della sfiducia dell’opinione pubblica nei confronti del sistema giudiziario, al punto che spesso le persone rinunciano addirittura a tutelare i propri diritti”. Lo esplicita significativamente anche il Sindaco Emerito di Milano Gabriele Albertini nella sua prefazione al volume, citando un vecchio proverbio milanese: L’è mei un rat in boca al gatt che un cristian in man a un avucàt (Meglio un topo in bocca al gatto che un cristiano in mano a un avvocato). “Manca, secondo me” commenta l’autrice, “una figura di professionista che offra un consulto iniziale per indirizzare al meglio il cliente analizzando il suo caso, i fatti e i documenti, dandogli un primo orientamento
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Mariacristina Merola. Foto© Paolo Liaci
che gli consenta di muoversi correttamente risparmiando tempo e denaro”. L’obiettivo del libro dell’avvocato Merola è, quindi, offrire al normale cittadino ovviamente digiuno di competenze in ambito legale, uno strumento semplice per capire finalmente come funziona il nostro sistema giudiziario, i suoi meccanismi, i tempi e i costi.
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/Recensione
novembre\ dicembre 2021
La sfida degli spazi di lavoro condivisi raccontata dal suo pioniere italiano A cura della Redazione Se prima della pandemia il 95% delle aziende italiane non aveva mai pensato all’idea di spazi condivisi, né tantomeno provato, e il 5% faceva i primi test, ora il quadro è differente: solo il 5% delle aziende non ha avuto il problema di “dove far lavorare le persone”, mentre il restante 95%, nello spazio di poche settimane, ha vissuto l’urgenza di interrogarsi sul modo per svolgere le attività aziendali, pur non andando in ufficio. Queste sono le riflessioni presenti nel libro “HO FATTO UN COWORKING, ANZI 100. Se la Relazione viene prima del Business. Storia di Cowo®”. Il volume porta la firma di Massimo Carraro, fondatore di Cowo®, la Rete di Coworking indipendenti e racconta la nascita del principale Network di Coworking space in Italia, a partire dal primo che sia mai stato aperto nel nostro Paese, nel 2008: il Cowo® di Milano Lambrate che è stato in grado di fornire un servizio nuovo in un mercato che non esisteva ancora. Il libro è acquistabile qui: https://www.amazon.it/dp/ B09BYDH2WK Carraro racconta la sua storia che inizia con una doppia sfida: il cambio di paradigma nel suo lavoro da creativo pubblicitario (complice l’affermarsi di Internet), accompagnato dalla volontà di investire nelle nuove possibilità offerte dalla tecnologia che consente di lavorare da remoto aprendo milioni di nuove prospettive. I primi capitoli raccontano queste premesse, radici portanti di un’idea che con il tempo si è rivelata vincente e forte. Il libro prosegue con l’analisi delle diverse fasi di crescita di un progetto che ha saputo evolversi e cambiare in funzione dei tempi e, anche, delle crisi economiche e professionali. Dal voler fare Coworking insieme condividendo uno spazio di lavoro per ammortizzare le spese di ufficio e combattere la solitudine lavorativa (idee che hanno segnato le basi di Rete Cowo®) alla gestione dei primi aspetti burocratici, fiscali, amministrativi. Sostenibilità e relazione sono sempre stati i valori alla base di
Cowo® e che, con il tempo, non sono mai stati persi di vista. Oggi Cowo® è un Network, una community realizzata intorno a valori condivisi. Il volume affronta anche il periodo pandemico. Com’è stata affrontata la pandemia? Cos’è emerso dal lavoro dei coworker? Questi anni di incertezze sono stati l’occasione per fermarsi, raccogliere dati e storie, analizzare dubbi, ascoltare e cogliere le tendenze di domani. Dall’analisi degli ultimi periodi, sono emerse tre tendenze:
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MASSIMO CARRARO, FONDATORE DI COWO®, LA PRIMA RETE DI COWORKING INDIPENDENTI, CON IL LIBRO “HO FATTO UN COWORKING, ANZI 100 - SE LA RELAZIONE VIENE PRIMA DEL BUSINESS. STORIA DI COWO®” PRESENTA TRE TENDENZE DEL SETTORE PER IL FUTURO DEGLI SPAZI CONDIVISI.
TENDENZA N°1 In un periodo di quarantena forzata, l’interesse per il Coworking non scompare, anzi. Contrariamente a quanto inizialmente tutti si aspettavano, fin dai primi giorni della pandemia e poi via via per tutto il periodo dell’emergenza di questi mesi del 2021-2021, le richieste di spazi di Coworking talvolta in chiave esplorativa per il futuro, tal altra per sondare disponibilità immediate, non si sono mai interrotte. Al contrario, si è registrato un nuovo tipo di interesse, da parte di soggetti precedentemente non coinvolti negli ecosistemi degli spazi collaborativi, quali le PMI e gli stessi dipendenti, costretti a non poter utilizzare i “soliti” uffici, ma al tempo stesso alle prese con le difficoltà del lavoro da casa. Anche a livello di nuovi spazi, vi sono state numerose nuove apertura di Coworking Cowo®, in tutte le zone d’Italia, da Rovigo a Pisa, da Milano a Bari. TENDENZA N°2 Le aziende mandano i dipendenti al Coworking. Coerentemente con una tendenza già crescente prima della pandemia (come testimoniato dalla piattaforma online “CoworkingPerAziende. it” già lanciata da Cowo® fin dal 2017) il trend delle aziende in Coworking si è rafforzato significativamente da marzo 2020. Il dato di rilevo, proveniente da una ricerca di TRAILab-Università Cattolica, parla di un 52% di spazi Coworking che ha ricevuto nuove richieste da parte di aziende (fonte “La trasformazione dei coworking di Milano nell’emergenza pandemica”). TENDENZA N°3 Aumentano le richieste a giornata: sessioni di lavoro e videochiamate, riunioni condominiali. Tutti gli spazi di Coworking
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hanno ricevuto, nell’arco del 2021-2021, molte più richieste del solito relativamente a utilizzi di sale riunioni per sessioni di lavoro tra dipendenti, postazioni per videochiamate (anche qui, spesso per dipendenti che si mettevano in contatto con la propria sede) e perfino riunioni condominiali e discussioni di tesi per studenti universitari. Nei prossimi anni, spiega il libro, andrà sempre più a decadere ogni forma di distinzione nominale per ciò che riguarda i luoghi dove svolgere attività lavorativa. Già oggi, nella mente del consumatore medio, affittare un ufficio viene applicato indistintamente ai business center e ai Coworking. La cosa importante, la disruption che oggi, 2021, è solo all’inizio, sarà questa: l’ufficio odierno diventerà una soluzione minoritaria, la gran parte di noi lavorerà in luoghi diversi, la cui offerta verrà articolata secondo modalità che oggi sono solo in embrione (per esempio, ora ragioniamo in termini geografici, città quartieri, ma già iniziamo a parlare di Coworking condominiale), le cui caratteristiche diventeranno la loro distintività. Anche il turismo dedicherà una parte delle sue mete agli smartworkers e alle loro esigenze di flessibilità; le strutture ricettive sono sempre più organizzate al fine di fornire i comfort necessari al lavoro da remoto e la presenza o meno di questa a volte incide sulla scelta dello spostamento, che avviene non più solo in periodi di vacanza ma potenzialmente tutto l’anno. Ciò che non verrà standardizzata è la competenza umana, la professionalità del singolo, le soft skill che nessuna intelligenza artificiale riuscirà a riprodurre. Esattamente come accade con la tecnologia, il valore e il senso degli spazi sarà là dove si sarà saputo coltivare il patrimonio sociale, relazionale e umanistico dell’ambito lavorativo. Il libro termina con la postfazione dell’Assessora alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano Cristina Tajani, che conferma il ruolo del Coworking e l’importanza di offrire ai lavoratori questi nuovi spazi, già ampiamente dimostrata negli anni in vari modi, a partire dagli incentivi economici erogati a più riprese dall’amministrazione comunale fin dal 2013 e articolata poi nell’attivazione delle Giornate (posti diventate Settimane) del Lavoro Agile, sperimentazione sviluppatasi su vari anni con successo, fino all’interruzione forzata causa pandemia. Il Comune di Milano sta rendendo esigibile il tema del NearWorking per i propri dipendenti e per farlo, dovrà guardare all’area urbana e anche alla città metropolitana, dove abita la metà dei 14 mila dipendenti del Comune, individuando i luoghi in cui si trovano le più grandi aggregazioni residenziali dei dipendenti a maggiore distanza dagli uffici municipali. In sintesi, con il NearWorking l’obiettivo è arrivare a una condivisione degli spazi tra uffici e funzioni pubbliche e attività private, il che rappresenta una novità e ha in sé un grande potenziale trasformativo.
novembre\ dicembre 2021
COWO®. LA RETE DEI COWORKING INDIPENDENTI L’idea di Cowo®, nonché il Coworking italiano, è nata all’inizio del 2008 a Milano, negli uffici di un’agenzia di comunicazione chiamata Monkey Business/advertising in the jungle. I suoi soci, il copywriter Massimo Carraro e l’art director Laura Coppola realizzarono come gli spazi di lavoro fossero diventati eccessivi per le attività dell’agenzia, ormai in gran parte sempre più gestite da remoto, e che potevano quindi essere ripensati in maniera costruttiva. Max e Laura, infatti, non avevano voglia di lasciare la location di Milano Lambrate: via Ventura era stata una scelta di cuore, allestita con cura e vissuta con soddisfazione fin dal primo giorno, nell’ottobre 2002. L’ispirazione arrivò in primavera e, il 1° aprile 2008, la proposta di condivisione collaborativa di spazio professionale – anche detta Coworking – trovava la sua prima espressione italiana al quartiere Lambrate di Milano, negli uffici di Monkey Business, in via Ventura 3. Parallelamente, i due professionisti aprivano una conversazione online – allo scopo sia di far conoscere la proposta a eventuali interessati, sia di sondare che tipo di ricezione poteva avere sul web – con il blog CoworkingMilano.com (tutt’ora aggiornato con notizie, approfondimenti, informazioni). Nell’intestazione del sito, un piccolo logo rosso con la scritta “Cowo®” dalle “o” sorridenti, a rappresentare un luogo ideale dove il lavoro si può svolgere con atteggiamento positivo, e il sorriso sulle labbra. La Rete rispose, e il primo coworker arrivò grazie a un contatto online, direttamente da Londra. E poi un altro, e poi un altro. Era nato il Coworking italiano. Era nato Cowo®. Nel corso di quel primo anno, in via Ventura a Milano si testò in modo approfondito l’esperienza di condividere uffici e giornate di lavoro con professionisti fino a un momento prima sconosciuti. Cosa significa avere un “estraneo” in ufficio? È una cosa interessante? Migliora o peggiora il lavoro? È per lui o lei? E quando sono più di uno, cosa succede? Va detto che i primi coworker furono fondamentali – con il loro apprezzamento e partecipazione costante all’evolversi dell’idea – nel far capire ai titolari dell’attività che stavano mettendo le basi per qualcosa di importante, qualcosa che ancora non esisteva in Italia. Un’esperienza che poteva fare la differenza per molti, in termini di benessere lavorativo, di networking professionale e, in ultima analisi, di evoluzione positiva nell’approccio
al lavoro. Tali segnali furono ben presto confermati dall’interesse concreto manifestato da molti soggetti da varie parti d’Italia, nel momento in cui si rivolgevano a Cowo® per far nascere progetti di Coworking similari sui vari territori. Dal Veneto alla Liguria, dal Piemonte alla Sardegna, furono parecchie le richieste a Cowo® di “fare la stessa cosa”, presso realtà che stavano seguendo online l’evoluzione dello spazio di Coworking di Milano Lambrate e ambivano a replicarlo. Fu così che, nel corso dell’inverno 2008-2009, venne messo a punto un iniziale progetto di Network. La knowledge-base operativa, amministrativa, fiscale, legale messa a punto da Cowo® nel periodo iniziale di attività venne affinata e ampliata, per poter essere d’aiuto e supporto a ogni tipo di realtà che si avvicinasse per la prima volta al Coworking. Allo stesso modo venne predisposta una prima struttura comunicativa e di marketing al servizio dei primi affiliati Cowo®, così che
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anche loro, come già successo con il sito CoworkingMilano. com, potessero incontrare contatti e opportunità online, attraverso il Web. Il 20 febbraio 2009, nel corso di una Girl Geek Dinner al Cowo® Milano Lambrate, veniva ufficialmente presentato il progetto di Rete Cowo®-Coworking Network. Da quel giorno, chiunque voglia dedicare una parte dei propri spazi professionali alla condivisione collaborativa con altri professionisti, può attivarsi rapidamente, in modo sicuro ed efficiente, grazie a Cowo®. Il progetto aveva, e ha ancora oggi, vocazione trasversale, ed è in grado di coinvolgere allo stesso modo e con la stessa efficacia proprietari immobiliari e realtà in affitto, aziende e singoli professionisti, associazioni e fondazioni, società ed enti pubblici. E così infatti si è sviluppato. Da quei primi mesi sono trascorsi anni, ma lo spirito di Cowo® è rimasto lo stesso, così come le sue figure di riferimento. L’approccio di fondo è rimasto tale e quale, anche oggi che il Coworking si è sviluppato in modo importante e Rete Cowo® ha raggiunto e superato i 100 spazi condivisi in tutta Italia e in Svizzera, aggregando una business community di migliaia di professionisti, in tutti i settori lavorativi. Il Web continua ad essere un ambiente di riferimento importante per l’ecosistema Coworking e il sito del Network, Cowo.it – con i suoi 1.400 articoli e pagine, snodi di una conversazione continua e sempre in evoluzione sul Coworking sotto ogni aspetto – è dal 2009 un punto di riferimento noto e apprezzato da tutta la Coworking Community, non solo in Italia. Nel corso degli anni, inoltre, Cowo® ha sviluppato un approccio integrato, ben impostato e ottimamente articolato a favore di coloro che desiderano avviare un Coworking, così che chiunque possa sviluppare una corretta e proficua attività di Coworking. Dalla formazione tematica allo studio costante della contrattualistica (con fornitura di moduli contrattuali aggiornati, in italiano e in inglese) dal monitoraggio e assistenza in occasione di sovvenzioni e bandi alle strategie di marketing/comunicazione personalizzate, dagli eventi nazionali ai rapporti con le istituzioni ad ogni livello e su qualunque territorio, sono molte le aree di attività di Rete Cowo®, nell’ottica di una continua evoluzione, a beneficio di tutto il Network. Il marchio Cowo® è un marchio registrato, sia verbale sia figurativo, a livello europeo, così come sono registrati i marchi Cowo.it®, Cowo® PresentationLunch!® e CowoPro®.
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MASSIMO CARRARO “Max” è il soprannome di Massimo Carraro, co-fondatore del progetto Rete Cowo® insieme a Laura Coppola. Copywriter per Fulvio Nardi, Emanuele Pirella e Michele Göttsche nella prima parte della sua carriera, nel 2000 ha aperto a Milano l’agenzia di pubblicità e marketing Monkey Business/advertising in the jungle. Nel 2002, Monkey Business acquista la sede di via Ventura a Lambrate, dove qualche anno dopo nasce il primo Coworking italiano, e dove avrà sede, dal 2009 in poi, il Network Cowo®. Max è autore di un libro dedicato al Web Marketing pubblicato nel 2009 (“Un etto di Marketing – È un etto e mezzo, lascio?”, Alpha Test) e degli Ebook “Marketing Horror” (Apogeo) insieme a Roberto Ghislandi. Per alcuni anni, a partire dal 2007, ha scritto un blog dedicato alla comunicazione d’impresa chiamato “Oh My Marketing!”. Dal 2016 si occupa principalmente di Coworking, dalla sede nazionale del Network (nonché Cowo® Milano Lambrate) e nei frequenti viaggi per supportare le Coworking Community della Rete. È convinto che il Coworking sia l’espressione concreta di un modo migliore di lavorare, e di vivere. Ritiene che il Coworking sia uno dei pochi business fondati sulle relazioni di valore e sulla costante generazione di stimoli per tutti, non solo per chi è in cima alla piramide. In particolare, ama sintetizzare l’approccio di business sostenibile del suo lavoro, citando il punto 5 del Cowo® Manifesto, richiamato anche nel sottotitolo del libro: “Nel nostro modello, la relazione viene prima del business.” Il suo impegno primario è sviluppare con successo l’attività dei singoli Coworking sui vari territori in cui operano, che costituiscono “il senso e la ragion d’essere del progetto Rete Cowo®”.
QUALIVITA, MCDONALD’S E PARMIGIANO REGGIANO DOP RACCONTANO AI GIOVANI LA SOSTENIBILITÀ L’obiettivo di Qualivita di promuovere la cultura dei prodotti a Indicazione Geografica è stato accolto ormai da anni da McDonald’s, che si è dimostrata attenta e interessata a comunicare i valori della qualità ai suoi consumatori. In tale percorso di cooperazione, fatto d i ta nti p roget ti e iniziative, sono stati raggiunti molteplici traguardi e i numeri lo dimostrano: 3.300 tonnellate di materie prime DOP IGP utilizzate, 15 prodotti a Indicazione Geografica inseriti nei menu e promossi con specifiche campagne di comunicazione, 36 diverse preparazioni, 620 ristoranti McDonald’s che usano materie prime DOP IGP, 13 anni di collaborazione con le filiere della qualità. Una partnership, quella tra Qualivita e McDonald’s, che ha visto anche il supporto di Origin Italia, dimostra il successo di un percorso di valorizzazione creato in sinergia, in nome della cultura della qualità italiana.
LÖWENGRUBE APRE A RAVENNA ED È TRIS IN EMILIA ROMAGNA Continua la crescita del brand di ristoranti birrerie in stile autentico bavarese, presente in tutta Italia e in Albania e creato nel 2005 da Monica Fantoni e Pietro Nicastro con il primo locale a Limite sull’Arno, appena fuori Firenze. Löwengrube ha inaugurato una nuova bierstube a Ravenna, il terzo ristorante dell’Emilia Romagna. Dopo il successo di Bologna e Modena (quest’ultimo, il locale più grande della rete, aperto solo pochi mesi fa) anche a Ravenna sarà possibile rivivere le atmosfere dell’Oktoberfest in modalità permanente, sorseggiando le birre storiche di Monaco e gustando i piatti tipici della cucina bavarese e alto-atesina. Il piano di sviluppo del franchising Löwengrube ha ripreso a ritmo sostenuto, con il dinamismo caratteristico del brand che oggi conta 27 locali - nei tre format di stube, klein e wagen – con oltre 400 collaboratori in 11 regioni italiane e 1 all’estero. Numeri importanti dietro cui c’è la forza della grande rete di affiliati, che può contare sul sostegno della casa madre per fare impresa, investire con fiducia in un progetto condiviso e in costante aggiornamento, affrontando insieme le sfide del mercato e anche quelle impreviste. La scelta di aprire un nuovo locale a Ravenna fa capo allo stesso gruppo di imprenditori locali che ha già al suo attivo dal 2019 il ristorante di Bologna e dalla scorsa primavera quello di Modena, un locale dalle dimensioni davvero grandiose, in cui ogni più piccolo dettaglio riporta alle atmosfere dell’Oktoberfest. Filippo Fochi, Ferruccio Perdisa, Fabio Pasini e Gianni Ugolini, insieme ad un altro gruppo di imprenditori, hanno già in programma la quarta apertura nella regione a Reggio Emilia prevista entro la primavera 2022, che porterà con sé nuove possibilità di occupazione. Il nuovo punto vendita di Ravenna dà lavoro a 30 persone in tutto, che si aggiungono alle 70 già impiegate a Bologna e Modena, per un totale di un centinaio di risorse occupate dall’insegna sul territorio regionale.
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/News Franchising
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/Franchising - Retail
IX RETAIL REAL ESTATE ITALIA L’annuale ricerca dell’Osservatorio Confimprese Retail Real Estate, realizzata da Reno in esclusiva per Confimprese, sull’andamento dei centri commerciali in Italia evidenzia una situazione ancora in divenire. Non è bastato attendere il 2021 per determinare le conseguenze della crisi generata dalla pandemia su investimenti e sviluppo del settore. I tempi si allungano ma non mancano segnali di ripresa: la pipeline 2021-2023 prevede 3 ampliamenti e 10 nuove aperture, di cui quasi la metà nella città metropolitana di Milano. Rubrica a cura di Confimprese
L’analisi dello scenario retail real estate italiano 2021 evidenzia come il settore stia reagendo alla crisi. L’Osservatorio Reno registra 4 nuove aperture che danno il segnale di una timida ripresa, ma che vengono controbilanciate da altrettante chiusure. Le dinamiche di sviluppo sono ancora rallentate e incerte e il settore fisiologicamente affronta una nuova fase del proprio ciclo di vita. Le chiusure, quindi, non vanno lette come semplice conseguenza del fenomeno pandemico, ma piuttosto come accelerazione di una fase di maturità del settore che porta all’uscita dal mercato, e spesso al cambio di destinazione, di strutture che avevano da tempo perso il loro ruolo originario. «La nostra base associativa – afferma Mario Resca, presidente Confimprese – evidenzia un aumento dei flussi nei centri commerciali nelle prime settimane del mese di ottobre, passati dal -20% dei mesi precedenti a -10%. Un segnale, quest’ultimo, che sottolinea la fiducia degli italiani nella ripresa del sistema Paese, concentrato sulle azioni positive del Governo Draghi e il loro ritrovato desiderio di retail fisico. Ora è necessario continuare a sostenere la ripartenza del commercio e dare impulso ai consumi per sostenere la crescita dell’Italia fondata su export, domanda interna, investimenti e spesa delle famiglie». Il database Reno relativo alle strutture commerciali – centri commerciali, parchi commerciali e factory outlet center – conta 1.309 unità a ottobre 2021. I centri commerciali sono 996, frutto di un saldo neutro tra aperture e chiusure e dell’inserimento in database di 7 strutture di piccole dimensioni pre-esistenti, che escono dall’anonimato per entrare nel mirino dello sviluppo di retailer strutturati.
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«Ai retailer – afferma Gian Enrico Buso, managing director di Reno – è chiesto l’impegno ad offrire al consumatore un’esperienza che valga la pena di essere vissuta, che questa esperienza derivi dal servizio offerto e che si traduca in prossimità o che sia una forma di entertainment che esige una collocazione shopping poco importa, è l’esperienza il futuro del retail».
Il piano delle aperture 2021-2023 prevede 3 ampliamenti nel 2022, di cui 2 posticipati dal piano 2021 e 10 nuove aperture. Queste ultime sono il risultato di un’apertura prevista entro fine anno, un’apertura a piano nel 2021 ma posticipata al 2022 e di 8 progetti di cui è prevista l’apertura tra il 2022 e il 2023. Da sottolineare che il 40% delle nuove aperture a piano entro il 2023 sono nella città metropolitana di Milano. Reno restituisce una classifica dei centri commerciali italiani in base a una griglia di valutazione che tiene in considerazione elementi strutturali, di attrattività commerciale e di traffico. A ottobre 2021, i centri commerciali premium (rating AAA-A) sono 72, 2 in meno rispetto al 2020 per l’apertura di un nuovo centro commerciale AA e il declassamento di 3 centri dal rating A al BBB, i centri commerciali di rilievo provinciale (BBB-BB) sono 286 (+6 rispetto all’anno scorso) e i centri locali (< BB) sono 638 (+3 rispetto a ottobre 2020). Le variazioni sono dovute al combinato disposto di nuove aperture, chiusure, downgrade e upgrade (compresi i nuovi inserimenti a sistema) determinati dal variare dei parametri che regolano la griglia dei rating. Unico elemento da rilevare è l’impatto dei cambi di piastra alimentare che ha determinato la maggior parte dei declassamenti di quest’anno.
novembre\ dicembre 2021 Le vacancy nei centri commerciali aumentano in tutti i rating: tale aumento è senz’altro da attribuire alle sofferenze 2020 e 2021 conseguenza della pandemia e delle restrizioni per la limitazione dei contagi che in alcuni comparti, quali la moda, fanno emergere il fenomeno della mancanza di potenziali sostituti. Nei centri commerciali premium, il dato di vacancy è parzialmente indotto dai progetti di restyling e di ricommercializzazione che sono stati avviati dalle proprietà. Da sottolineare come il dinamismo di alcuni comparti, in particolare la ristorazione con formule “verticali” come il Poké, stia contribuendo al contrario a calmierare l’indice di vacancy. Lato immobiliare la situazione si presenta immutata rispetto al 2019. Malgrado il 2020 e i suoi strascichi, le richieste di affitto per i nuovi progetti o per ingressi in centri commerciali esistenti sono le stesse del 2019. Questo assetto rallenta soprattutto la commercializzazione dei nuovi centri, in quanto molti operatori non sottoscrivono contratti con valori elevati su centri di nuova apertura. Per i contratti in essere invece si è assistito a un secondo round di negoziazioni. Il primo aveva interessato il periodo delle chiusure 2020, quest’ultimo le agevolazioni sul 2021. I flussi di visitatori dei centri commerciali calano del 27% rispetto al 2019. Il calo è generalizzato ed è almeno in parte da attribuire al perpetuarsi delle limitazioni di spostamento che anche nel 2021 hanno ridotto i flussi dei centri. Nel quadro di generale difficoltà, si segnala come i centri commerciali, in particolare le strutture premium, stiano approfittando del momento per investire in opere strutturali e di ottimizzazione della proposta commerciale.
Le evidenze di una recente ricerca Reno mostrano che il saldo dei movimenti di sviluppo (aperture meno chiusure) tra il 2019 e l’estate del 2021 mostra un mercato stabile (-1%): segnale che le grandi aziende hanno lavorato sull’ottimizzazione delle loro reti, ma hanno anche continuato ad aprire punti vendita. Il quadro cambia a seconda del settore analizzato: la ristorazione resta l’astro nascente del retail, malgrado la pandemia, e spinge l’intero mercato alla ripresa, mentre moda e cosmetica hanno saldi negativi. Dati confermati dal Centro studi retail Confimprese, che in riferimento ai nuovi trend di sviluppo, evidenzia come ristorazione e retail (food e non food) abbiano strategie differenti per la ripartenza e per riportare i consumatori in store. La ristorazione dichiara di puntare sullo sviluppo di punti vendita nelle aree urbane di prossimità e sulla rivisitazione degli spazi prevedendo l’ampliamento dei dehor, ritenuto il principale strumento di sviluppo dal 59% dei retailer. Il 56%, inoltre, ritiene fondamentale la creazione di aree dedicate a delivery/take away. Il 58% del retail (food e non food) dichiara che si focalizzerà, invece, sullo sviluppo di nuovi negozi all’interno dei centri commerciali. Quasi la totalità (92%) ritiene che la funzione principale dei negozi sarà quella di garantire la fruizione di experience, il 67% indica la disponibilità di servizi in store come principale leva per riportare i clienti in negozio. «Nell’era post Covid-19 – commenta Ettore Papponetti, head of commerce&leasing di Nhood Italy – è necessario trasformare gli spazi commerciali in life style center, luoghi di vita e servizi attrattivi e sostenibili grazie a: il ruolo evoluto ed esperienziale della ristorazione, l’ascolto dei territori, una maggiore sinergia tra le insegne e le attività di marketing e la creazione di nuove concezioni di spazio indoor e outdoor. Siamo orgogliosi di aver contribuito a queste nuove linee guida nel gruppo di lavoro di Confimprese, il primo con landlord e tenant insieme».
CONFIMPRESE è l’associazione del commercio moderno – franchising, Gdo e reti dirette – che opera sul territorio nazionale e riunisce aziende e realtà omogenee per merceologia, dalla ristorazione all’entertainment, dall’abbigliamento ai servizi, con un target dimensionale da medio grande a leader di mercato, spesso quotate in Borsa e, in diversi casi, con una rilevante presenza internazionale. Confimprese conta su oltre 100 soci che rappresentano 300 marchi, 36mila punti vendita e 600mila addetti con un giro d’affari 2018 di 152,3 miliardi di euro. Il presidente dell’associazione è Mario Resca.
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/Franchising
IL SISTEMA FRANCHISING DOPO LA PANDEMIA Giro di affari in crescita (+3,5%) e aumento dell’occupazione (+4,8%) fanno dell’affiliazione commerciale la giusta soluzione per chi desidera avviare una carriera imprenditoriale in sicurezza. In Assofranchising, sempre al fianco dei suoi associati, entra Nomisma in veste di Main Partner Rubrica a cura di Assofranchising
Il Rapporto Assofranchising 2021 – Strutture, Tendenze e Scenari ha messo in luce i buoni dati relativi allo stato di salute del franchising nell’anno della pandemia. Con un giro d’affari nel 2020 pari a €27.058.533.300, in aumento del 3,5% rispetto al 2019, l’affiliazione commerciale dimostra come possa rappresentare una risposta per chi è deciso a mettersi o ri-mettersi in gioco. D’altra parte la tendenza è chiara: negli Stati Uniti, la Yolo Generation sta dettando la linea, complici la pandemia e le incertezze sul futuro che ha generato. Si vive una volta sola, quindi largo alle passioni anche a scapito del posto fisso. Questo fenomeno sta interessando i più giovani ma anche la fascia di età compresa tra 26 e 41 anni finalmente anche qui in Italia. Il franchising può essere un’occasione per seguire il proprio credo rischiando con misura, grazie al sostegno che la rete mette a disposizione sin da subito attraverso procedure agevolate di accesso al credito. Un dettaglio non da poco, dato che l’avvio di un’attività in proprio richiede un investimento declinato per ogni possibilità e capacità economica. Pertanto, le imprese che nascono in affiliazione commerciale sono giusto quelle PMI che connotano il tessuto economico italiano. “La formula del franchising rappresenta lo strumento più utile per avvicinarsi all’autoimpiego e alle proprie ambizioni: la forza della rete che fa squadra nei momenti difficili, mettendo a punto soluzioni e supporti su misura, rivela la capacità di tenuta del franchising sia in termini di fatturato, sia occupazionali. Durante tutto il 2020 i nostri associati hanno studiato formule ad hoc per andare incontro ai loro franchisee garantendo, in questo modo, la prosecuzione delle attività di business. Il 2021 è orientato al consolidamento dell’impegno nei confronti degli associati per poter offrire sempre tutto il supporto necessario e sostenere il desiderio di essere imprenditori” – afferma
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Alberto Cogliati Segretario Generale di Assofranchising. In questa direzione si deve leggere il recente ingresso di Nomisma, società che realizza ricerche di mercato e consulenze rivolgendosi a imprese in maniera trasversale, in qualità di Main Partner di Assofranchising per essere al fianco dei franchisor con studi e analisi di settore condotti a livello locale e nazionale: “L’ingresso di questo nuovo partner va nella direzione di un consolidamento dell’offerta strategica di AIF che vuole sostenere in modo concreto i
Alberto Cogliati, Segretario Generale di Assofranchising.
novembre\ dicembre 2021 propri associati per coinvolgere sempre più figure professionali, anche di diversa seniority, verso non più solo la formula dell’autoimpiego” – prosegue Cogliati. Questa tipologia di sistema di rete è infatti in grado di influire sull’imprenditorialità e può fungere da volano per la promozione dell’occupazione, in particolare di giovani e donne. Nello specifico, può rappresentare un’opportunità per promuovere l’iniziativa a intraprendere un’attività imprenditoriale, considerato che alla stipula del contratto si cede sì l’utilizzo del brand, ma soprattutto la formula del business che, insieme ad altri fattori, quali la semplicità del modello e la standardizzazione dei processi, è ciò che caratterizza il successo del franchising. Altro elemento importante è la fiducia e la garanzia resa dal brand, dall’assistenza e supporto forniti dal franchisor durante tutta la durata del contratto. Ecco che in uno scenario caratterizzato dalla frammentazione del lavoro mettersi in proprio oggi attraverso il modello del franchising risulta essere una scelta vincente, in particolare per neolaureati e donne che decidono di investire sul bilanciamento vita-lavoro. Anche perché la cultura del franchising sta affermandosi in maniera solida in Italia: cresce il numero di addetti nel sistema (+4,8%) e leggermente anche la media di occupati per punti vendita, che salgono a +5,2%. “Il settore franchising ha dimostrato una capacità di particolare tenuta e adattamento alle diverse condizioni generate dall’emergenza pandemica. É un settore che ha avuto la forza di sviluppare nuova progettualità e ha mantenuto in questo particolare tempo le posizioni non mancando mai di tenere assieme, di legare i vari associati con autentico spirito di coesione. Il franchising in Italia sta vivendo un importante sviluppo legato a specifici settori e per questo merita una particolare e prospettica attenzione per cogliere nuove opportunità e margini di ulteriore crescita. Sarà questo il contributo che andremo a offrire ad Assofranchising e ai suoi associati” – dichiara Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma.
Assofranchising rappresenta, promuove e difende gli interessi economici, sociali e professionali delle reti in franchising associate. Dal 1971, anno della sua nascita, Assofranchising si è contraddistinta per la fitta rete di relazioni con le Istituzioni e gli altri Enti o Associazioni che hanno interessi coincidenti o vicini ai suoi. Attiva servizi e consulenza mirata, organizza eventi promozionali per i soci, di networking e di studio su temi d’interesse, offre accordi quadro e convenzioni sui molteplici aspetti e prodotti che interessano le aziende che operano in franchising e le relative reti di punti vendita.
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/Franchising
IL FRANCHISING NOMASVELLO VEDE IL TRAGUARDO DEI 200 PUNTI Nuove aperture in tutta Italia Rubrica a cura della Redazione Anche in tempo di pandemia, il franchising Nomasvello sta crescendo e vede il traguardo dei 200 punti in tutta Italia. A guidare la crescita un mix di giovani del settore della bellezza che si vogliono mettere in proprio e di investitori che vedono nelle aperture dei punti Nomasvello la possibilità di ritorni importanti e veloci nel tempo. A livello territoriale si assiste al ritorno degli investimenti e delle aperture al Nord Italia con tre nuove aperture in Lombardia entro fine anno, nel centro Italia spicca la Toscana con Firenze Novoli e Pistoia, mentre tra le regioni che si segnalano al Sud c’è la Puglia che ha iniziato a completare la presenza nelle grandi città. “In Puglia c’è ancora molto spazio – dice Francesco Farina, responsabile dello Sviluppo del Network – ed in generale sono molte le giovani che hanno deciso, in questo tempo difficile di covid, di fare il salto e di diventare da dipendenti a imprenditrici”. Tra le ultime aperture Altamura in Puglia, Roma quartiere Monteverde, Battipaglia, San Giorgio a Cremano e Casalnuovo di Napoli in Campania e Corigliano Rossano in Calabria.
“Sono un’imprenditrice dell’hospitality negli USA – dice Maria Teresa D’Ecclesiis, proprietaria con Francesca Mangraviti del centro Nomasvello di Roma Prati – Io e la mia socia Francesca a settembre 2020 abbiamo aperto il nostro primo centro Nomasvello, a Roma. A differenza di molti altri settori, il settore dell’estetica, nelle Regioni in cui ha potuto operare senza lunghi periodi di chiusura obbligatoria, ha avuto una buona performance. Quella del nostro primo centro a Roma è stata talmente buona da spingerci ad aprire un nuovo centro a Monterotondo (RM) nelle prossime settimane. Nomasvello Italy ha avuto grande responsabilità sulla nostra decisione. La casa madre ha per alcuni mesi annullato e per altri dimezzato le royalties, oltre ad offrire prestiti agevolati ad un tasso davvero concorrenziale per le aperture di nuovi centri. Considero la mia esperienza ad oggi completamente positiva, con un ottimo ritorno sull’investimento”.
Per supportare le nuove aperture Nomasvello ha introdotto la formula che consente di rateizzare il 50% dell’investimento in 5 anni ad un tasso del 2% e di abbonare le rate delle royalties per i primi sei mesi. Si tratta di una misura a favore di chi vuole fare il salto da imprenditore e non avendo capitali non vuole esporsi con gli istituti di credito. “Nei confronti degli investitori la proposta di Nomasvello è sempre efficace – dice Antonello Marrocco direttore generale di Nomasvello – tant’è che molti professionisti e imprenditori guardano alla nostra proposta in termini di ritorni molto interessanti. La realtà solida della nostra azienda da molte garanzie”. Entro il 31 dicembre apriranno nuovi punti Nomasvello a Brescia (quartiere 2), Mariano Comense e Paderno Dugnano in Lombardia, Firenze Novoli e Pistoia in Toscana, Mondragone, Marigliano e Quarto in Campania, Monterotondo nel Lazio (secondo centro delle imprenditrici proprietarie di Roma Prati), Sciacca in Sicilia e Andria e Taranto in Puglia.
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Antonello Marrocco direttore generale di Nomasvello
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Dal birrificio Doppio Malto di Erba (CO), Foodbrand Spa ha dato vita ad una delle principali esperienze italiane legate al mondo della birra artigianale. Doppio Malto è infatti una realtà che oggi conta 20 locali in Italia e uno all’estero e punta a far crescere la cultura della birra artigianale nello Stivale con un piano che prevede dieci nuove aperture nel 2021. Entro la fine dell’anno entrerà pienamente in funzione il secondo birrificio Doppio Malto a Iglesias, in Sardegna. Lo sbarco all’estero è arrivato nel settembre 2020, con l’apertura di un Doppio Malto nel nuovo centro commerciale Steel di Saint-Étienne (Francia), mentre per il 2021 è previsto un ambizioso piano di sviluppo in Italia e all'estero (Francia e Scozia).
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PROFILO FRANCHISOR:
Mercatino Franchising leader nell' intermediazione dell’usato, nasce a Verona nel 1995 e ad oggi ha sviluppato una rete in franchising di oltre 180 negozi. La formula del conto terzi consente a due soggetti diversi un’azione di guadagno (chi vende espone gratis il proprio usato) e una di risparmio (chi compra lo fa a prezzi inferiori a quelli di mercato). Con il suo sistema virtuoso, Mercatino diffonde la “buona pratica” del riuso come sistema etico - sociale nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio. I fattori di successo del Franchising Mercatino sono: Assistenza & Formazione, Innovazione tecnologica e Visibilità Nazionale.
Ragione sociale: Mercatino s.r.l. Indirizzo sede legale: Via Angelo Messedaglia 8C, Verona Sito Internet: www.mercatinousato.com Attività: Intermediazione di oggetti usati Anno di fondazione dell’Azienda: 1995 Anno di lancio del franchising in Italia: 1995 PV in franchising Italia: 182 aperti e 10 in apertura PV in franchising all’estero: 1 Regioni italiane di interesse per lo sviluppo: tutte Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: non abbiamo preferenze Franchisee singoli: 137 Multi-Unit Franchisee: 15
PROFILO FRANCHISEE Bacino d’utenza: 50.000 abitanti Ubicazione ottimale PV: zone commerciali/residenziali Superficie media PV: a partire da 400 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: a partire da 3 Esperienza pregressa nel settore: non richiesta Formazione iniziale: 5 giorni Arredo e investimento medio iniziale: € 50.000 Fatturato medio annuo (stima): € 469.000 Merce in conto vendita: SI Sistemi informativi offerti: SI Diritto d'ingresso: € 5.000 Canoni periodici (royalties): 3% sul venduto mensile Canoni periodici fissi: NO, solo servizi accessori al franchising Pubblicità a livello locale: NO Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: SI Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni
CONTATTI FRANCHISOR Franchisor: Mercatino s.r.l. Referente franchising: Veronica Spadafora Telefono: 0458203355 E-mail franchising: sviluppo@mercatinousato.com Sito Internet: www.mercatinousato.com N.B. I dati sono puramente indicativi e concordati con l’Azienda
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