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IX RETAIL REAL ESTATE ITALIA L’annuale ricerca dell’Osservatorio Confimprese Retail Real Estate, realizzata da Reno in esclusiva per Confimprese, sull’andamento dei centri commerciali in Italia evidenzia una situazione ancora in divenire. Non è bastato attendere il 2021 per determinare le conseguenze della crisi generata dalla pandemia su investimenti e sviluppo del settore. I tempi si allungano ma non mancano segnali di ripresa: la pipeline 2021-2023 prevede 3 ampliamenti e 10 nuove aperture, di cui quasi la metà nella città metropolitana di Milano. Rubrica a cura di Confimprese
L’analisi dello scenario retail real estate italiano 2021 evidenzia come il settore stia reagendo alla crisi. L’Osservatorio Reno registra 4 nuove aperture che danno il segnale di una timida ripresa, ma che vengono controbilanciate da altrettante chiusure. Le dinamiche di sviluppo sono ancora rallentate e incerte e il settore fisiologicamente affronta una nuova fase del proprio ciclo di vita. Le chiusure, quindi, non vanno lette come semplice conseguenza del fenomeno pandemico, ma piuttosto come accelerazione di una fase di maturità del settore che porta all’uscita dal mercato, e spesso al cambio di destinazione, di strutture che avevano da tempo perso il loro ruolo originario. «La nostra base associativa – afferma Mario Resca, presidente Confimprese – evidenzia un aumento dei flussi nei centri commerciali nelle prime settimane del mese di ottobre, passati dal -20% dei mesi precedenti a -10%. Un segnale, quest’ultimo, che sottolinea la fiducia degli italiani nella ripresa del sistema Paese, concentrato sulle azioni positive del Governo Draghi e il loro ritrovato desiderio di retail fisico. Ora è necessario continuare a sostenere la ripartenza del commercio e dare impulso ai consumi per sostenere la crescita dell’Italia fondata su export, domanda interna, investimenti e spesa delle famiglie». Il database Reno relativo alle strutture commerciali – centri commerciali, parchi commerciali e factory outlet center – conta 1.309 unità a ottobre 2021. I centri commerciali sono 996, frutto di un saldo neutro tra aperture e chiusure e dell’inserimento in database di 7 strutture di piccole dimensioni pre-esistenti, che escono dall’anonimato per entrare nel mirino dello sviluppo di retailer strutturati.
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«Ai retailer – afferma Gian Enrico Buso, managing director di Reno – è chiesto l’impegno ad offrire al consumatore un’esperienza che valga la pena di essere vissuta, che questa esperienza derivi dal servizio offerto e che si traduca in prossimità o che sia una forma di entertainment che esige una collocazione shopping poco importa, è l’esperienza il futuro del retail».
Il piano delle aperture 2021-2023 prevede 3 ampliamenti nel 2022, di cui 2 posticipati dal piano 2021 e 10 nuove aperture. Queste ultime sono il risultato di un’apertura prevista entro fine anno, un’apertura a piano nel 2021 ma posticipata al 2022 e di 8 progetti di cui è prevista l’apertura tra il 2022 e il 2023. Da sottolineare che il 40% delle nuove aperture a piano entro il 2023 sono nella città metropolitana di Milano. Reno restituisce una classifica dei centri commerciali italiani in base a una griglia di valutazione che tiene in considerazione elementi strutturali, di attrattività commerciale e di traffico. A ottobre 2021, i centri commerciali premium (rating AAA-A) sono 72, 2 in meno rispetto al 2020 per l’apertura di un nuovo centro commerciale AA e il declassamento di 3 centri dal rating A al BBB, i centri commerciali di rilievo provinciale (BBB-BB) sono 286 (+6 rispetto all’anno scorso) e i centri locali (< BB) sono 638 (+3 rispetto a ottobre 2020). Le variazioni sono dovute al combinato disposto di nuove aperture, chiusure, downgrade e upgrade (compresi i nuovi inserimenti a sistema) determinati dal variare dei parametri che regolano la griglia dei rating. Unico elemento da rilevare è l’impatto dei cambi di piastra alimentare che ha determinato la maggior parte dei declassamenti di quest’anno.