Energia & Mercato settembre 2020

Page 22

scenari • smartworking

Che ne sarà dello smartworking? I dati diffusi dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro parlano chiaro: già a giugno, le riaperture hanno riportato negli uffici il 40% di coloro che durante il lockdown avevano lavorato da casa. Fanno eccezione le grandi aziende, che continuano a sperimentare forme di alternanza casa-lavoro

Superata l’emergenza sanitaria, le attività tornano gradualmente a regime, riportando negli uffici circa il 40% di quanti nei mesi della serrata avevano lavorato da casa. L’elaborazione condotta da Fondazione Studi Consulenti del Lavoro sui risultati dell’indagine Istat mostra come a qualche mese dalle riaperture, le modalità tradizionali di lavoro vadano riguadagnando terreno: il lavoro da casa, che tra marzo e aprile aveva coinvolto complessivamente quasi il 9% dei lavoratori, già alla fine di giugno riguardava solo il 5,3% delle risorse aziendali. Piccole imprese impreparate E così, si legge nel report della Fondazione, mentre il dibattito sul futuro dello smartworking registra una certa polarizzazione tra fanatici e detrattori, il ritorno all’operatività delle aziende “sembra in parte ridimensionare le aspettative di quanti speravano di imprimere un cambiamento radi20

- settembre 2020

cale all’organizzazione e alla cultura del lavoro in Italia”. «Non c’è da sorprendersi se circa la metà dei lavoratori ha ripreso a lavorare in sede: le aziende sono arrivate del tutto impreparate alla sfida dell’home working, in molti casi preferendo ricorrere ad altri strumenti, come le ferie», commenta il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca.

Grandi imprese, verso l’alternanza casa-lavoro L’impatto dello smartworking, d’altra parte, non è stato uguale per tutti e il rientro mostra una realtà altrettanto polarizzata: nelle grandi aziende, dove è arrivato a lavorare da casa il 31% dell’organico, la percentuale di smartworker tocca ancora oggi il 25% della forza lavoro. Garanzia di distanziamento, tutela della salute ed evidenti risparmi

GEOGRAFIA E PROFESSIONI DEL LAVORO A DISTANZA Le diversità geografiche hanno inciso sulla diffusione e continuano a incidere sulla durata del lavoro agile. Il Nord-Ovest è l’area in cui lo smartworking si è consolidato maggiormente, con un incremento dell’incidenza sui lavoratori di 5,2 punti percentuali che a maggio-giugno ha raggiunto il 6,6%. Al Centro l’incremento è stato del 4,7% nel Nord-Est del 3,3%, al Sud del 3%. Tra le regioni, il Lazio ha registrato l’incremento più significativo. Il lavoro a distanza prevale tra le donne: una dipendente su quattro svolge una delle 13 professioni individuate come potenzialmente agibili in modalità smart. Infine, l’occupabilità da remoto aumenta con il livello di istruzione, dal 10,2% dei diplomati al 35,7% dei laureati.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.