Pepeverde

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INTERVISTE e INTERVENTI

“365 Storie”, libreria di Matera

Quel lettore che annusava i libri

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un’analisi razionale basata su criteri di fattibilità e sostenibilità d’impresa. Il bacino più interessante di utenza è Matera, capoluogo di provincia che può racchiudere in sé le “attese” dei residenti, di chi vive in provincia e nella vicina Puglia, dei turisti di passaggio e, allo stesso tempo, nutrire le speranze – e il sogno – di diventare man mano un punto di riferimento per tutti.

Una scommessa vinta?

di Giuseppe Assandri

Avevo sentito parlare della libreria “365 storie” e mi sono messo in contatto con le libraie, le sorelle Anna Felicia e Iolanda Nardandrea. Abbiamo dialogato a distanza, con l’impegno preso a visitare la città di Matera e la libreria, appena possibile. Partiamo dall’inizio…

L

a libreria ha una data di nascita precisa: il 17 dicembre 2016 a Matera, nel Rione san Biagio del Sasso Barisano. Un’apertura prenatalizia, incoraggiata da familiari e amici in un momento dell’anno di grande impegno per tanti librai. Da tempo l’idea di gestire una libreria per ragazzi si era affacciata nelle loro vite, pur essendo impegnate in altri percorsi professionali. Com’è nata l’idea? Anna Felicia racconta l’infanzia in un paese della provincia materana, il trasferimento dopo il liceo in una città universitaria, a Roma, dove hanno vissuto a lungo. L’idea di aprire una libreria prende concretezza quando, tornate a vivere in Basilicata, si sono rese conto che non esisteva a Matera e in provincia una li-

breria dedicata esclusivamente ai bambini e ai ragazzi. Per colmare il vuoto, serve coraggio e aiuto concreto. Il progetto è stato sostenuto dai familiari e dagli amici più intimi delle libraie, quelli su cui si può sempre contare per un’impresa che da cinque anni gestiscono insieme, condividendo competenze, energie e passioni. E il nome della libreria? Iolanda spiega che è scaturito dal titolo di un libro comune a molte infanzie: 365 Storie di Kathryn Jackson e Richard Scarry (un’edizione Mondadori del 1976), presente nella libreria di casa, un regalo del padre ad Anna Felicia, alle prese con le sue prime letture. Prima di aprire i battenti, le due sorelle hanno fatto bene i conti, attraverso

Dopo cinque anni, si può almeno dire che sia stata raggiunta una parte degli abitanti di Matera e dei paesi della provincia che forse ancora più del capoluogo desideravano una libreria specializzata per bambini e ragazzi e l’hanno adottata. “365 storie” è diventata inoltre un punto fermo per molti pugliesi, intercettato anche dai turisti sensibili ai libri. La scelta di essere una libreria indipendente, ovvero di proposta, è stata netta e prescinde dal luogo geografico. Sarebbe stata la stessa in qualsiasi altra città, perché fondata su un’idea precisa di infanzia e adolescenza e su una consapevolezza ancor più netta di dare voce, attraverso la scelta di precisi libri, a una visione del mondo o almeno del mondo in cui si vorrebbe vivere. Il fatto che Matera sia stata Capitale della Cultura 2019 non ha influito particolarmente sulla vita della libreria, se non per la risonanza dell’evento che ha fatto arrivare più visitatori in città. Quali sono state le scelte di fondo per gestire la libreria? Le libraie spiegano su cosa hanno puntato. E a cosa hanno rinunciato, scegliendo di non dare spazio a giochi, giocattoli, cartoleria e affini, ma di preservare l’importanza di offrire una scelta di buoni libri, studiando i cataloghi di piccole, medie e grandi case editrici, ricercando nell’editoria di progetto che risponde a precisi criteri di qualità, bellezza, e accessi aperti e inclusivi. Cosa conta di più per il successo una libreria? Tante cose: la presenza di buoni libri, certo, ma anche gli spazi e senza sottovalutare mai l’importanza delle relazioni umane alla base di questo mestiere. Anna Felicia e Iolanda credono che una

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