ALPINISMO
Il cuore di ghiaccio del Pollino Com’è stata scoperta e poi scalata la Cascata delle Ciavole, affacciata sul versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, una delle poche cascate di ghiaccio nel meridione d’Italia testo e foto di Mimmo Ippolito
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arlare di alpinismo sulle vette del Pollino non è cosa facile, figuriamoci di quello invernale. La tradizione degli uomini di montagna di un tempo, infatti, porta uno stampo prettamente escursionistico, cosa dovuta in primo luogo sicuramente alla conformazione del terreno e delle cime, poche pareti e sempre aggirabili, che hanno reso vita facile ai nostri primi montanari. Quando poi si è deciso di raggiungere le vette in periodo invernale, è bastato trovare il coraggio di calzare i ramponi e impugnare una picca per ripercorrere gli itinerari che già conoscevano. Ecco quindi che mentre in Appennino Centrale, alla fine degli anni Novanta, gran parte della storia alpinistica era stata già scritta, qui affrontare d’inverno la Nord del Monte Pollino o
36 / Montagne360 / febbraio 2022
di Serra Dolcedorme suonava ancora come una grande avventura, qualcosa di lontano e misterioso, con i dubbi e le paure delle grandi salite. Ed è questa la stupenda atmosfera che accompagnerà noi “Appenninisti del Pollino” durante le prime salite invernali. Un mondo fatto di scoperta, di ricerca, a scovare ad esempio i vecchi tracciolini per raggiungere i canali o le pareti più lontane, imparare a conoscere il comportamento della neve e delle perturbazioni, studiare la via d’accesso più facile o quella che ti garantisce un sicuro ritorno. Ciò che era mancato nella nostra tradizione montanara, regala all’improvviso ancor più fascino e curiosità alle nostre vette bianche. Fascino che per fortuna resta ancora oggi intatto, per gran parte delle salite più ambite. Come
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