SPIRITS
Monongahela Rye Ascesa, declino, e rinascita dello storico rye whiskey della Pennsylvania di Fabio Sgarro
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partire dalla metà degli anni 2000, si è assistito ad una rinascita della cultura dei cocktail in alcune zone degli Stati Uniti, dell’Europa Occidentale e dell’Asia Orientale. I bar lavorano sempre di più con la miscelazione, tentando di attirare l’attenzione dei bevitori di distillato liscio. Grazie alla popolarità dei cocktail, si è creato un crescente interesse per l’American Rye Whiskey. Ai più, questo whisky speziato e audace può sembrare relativamente nuovo, passando da pochi marchi di nicchia a una popolarità improvvisa nei luoghi della miscelazione più di tendenza. Ma ogni intenditore sa bene che il rye whiskey ha una lunga storia, addirittura più antica del bourbon oggi così popolare. Insomma, ha semplicemente trovato una nuova giovinezza produttiva. Il rye whiskey risale al periodo coloniale americano, quando
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SPRING 2021 - CigarsLover Magazine
coloni tedeschi, olandesi e svizzeri si trasferirono in Pennsylvania nella metà del XVIII secolo. Molti erano contadini mennoniti. Herman Mihalich della Dad’s Hat Whiskey fa notare come la segale era un cereale ben noto a questi coloni, che attecchì subito sui suoli delle zone centro-occidentali della nuova colonia. Mihalich ha suggerito anche che la segale aveva un’ottima resa agricola: era utile nella rotazione delle colture e nella fissazione dell’azoto. In un intervista, lo storico Samuel Komlenic spiega che “il whiskey era una componente necessaria della frontiera. I coloni lo usavano al posto del denaro, e veniva considerato immancabile nella vita quotidiana”. Il cereale aveva una breve durata dopo la raccolta, quindi andava subito trasformato in whiskey. Dato che serviva del tempo per portare il distillato nei mercati delle aree orientali, una parte veniva messa in botti di legno che col tempo conferivano un sapore decisamente migliore di