SPIRITS
Canchanchara Tutta la tempra del popolo cubano è concentrata in una bevanda nata durante le guerre di indipendenza di Davide Pertino
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al sedicesimo secolo si tramanda una celebre frase attribuita a Filippo II re di Spagna: “Chi possiede l’isola di Cuba ha la chiave del Nuovo Mondo”. Il senso storico, fortemente correlato alle alterne dominazioni dell’Isla Grande, rimarcava la posizione strategica dell’isola negli scambi commerciali con le Americhe. Nel corso dei secoli, Spagnoli, Francesi, Inglesi e Statunitensi si sono avvicendati nel dominio o nelle mire di controllo su Cuba per svariati motivi geopolitici e commerciali. Nel corso dei secoli, però, il popolo cubano iniziò a covare insofferenza nei confronti dei dominatori stranieri, spagnoli in particolare. Dovendo però fissare un punto fermo per la nostra storia (perché il susseguirsi delle dominazioni su Cuba rischierebbe di allontanarci troppo dai nostri intenti) lo troviamo nella figura di Josè Martì, giurista e filosofo cu-
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SPRING 2021 - CigarsLover Magazine
bano. Nato da genitori spagnoli, nel 1869, all’età di sedici anni, il giovane Josè fu accusato dal governo spagnolo di tradimento e condannato a sei anni di brutale e dolorosa prigionia nelle carceri cubane. Nonostante diversi tentativi di grazia, attesa anche la giovane età del detenuto, l’espiazione della condanna fu portata a compimento e, a seguito di questa, il governo decise di rimpatriarlo in Spagna, dove successivamente si dedicò agli studi e al lavoro. Trasferitosi a New York nel 1880, lì cominciò a mettere in atto un piano per la rivoluzione cubana, tesa ad ottenere l’indipendenza dalla Spagna, ma anche dall’annessione dell’Isola agli Stati Uniti. I propositi culminarono nella pubblicazione, il 25 marzo 1895, del Manifesto di Montecristi che, di fatto, segnò un punto di non ritorno per la guerra Ispano-Americana, che iniziò l’11 aprile dello stesso anno e terminò tre anni dopo. Tuttavia Josè Martì trovò la morte in battaglia, dopo poche