IL LIBRO DEL MESE
SALUTE CIRCOLARE LIVIA PANDOLFI Un piccolo saggio accattivante, snello e veloce che apre, in tempi non sospetti, una nuova visione sulla salute. L’autrice è Ilaria Capua, virologa ormai famosa in tempi di Coronavirus, che schiude una nuova prospettiva quasi profetica su come dovremo affrontate un tema in tutti i sensi vitale per l’uomo. Prima che il mondo fosse letteralmente squarciato dalla pandemia Covid19 la scienziata aveva infatti intuito, e messo nero su bianco, la necessità di cambiare paradigma sulla salute, non considerala più un affare solo della specie umana a cui è tutto consentito, compreso sfruttare natura e animali per motivi di profitto. Il libro è una piccola cavalcata nella storia della medicina e della salute, dalla peste nera alla creazione dei lazzaretti-alla scoperta del ruolo della trasversalità e della circolarità delle grandi conquiste della salute di cui oggi godiamo. I protagonisti di questo libro sono quei visionari, coraggiosi, determinati o solo fortunati che in epoche diverse hanno scoperto, per caso o per intuito, universi così vasti da andare ben oltre i confini dell'immaginazione. Si pensi a Pasteur o a Fleming, solo per fare due nomi. Dalle loro storie emerge con chiarezza come la conoscenza e lo studio dei meccanismi che generano salute si espande grazie alla potenza del pensiero laterale. È l'interdisciplinarietà che ha consentito di aprire campi immensi da esplorare e approfondire, andando con il tempo a costruire pilastri della salute. La trasformazione digitale oggi ci impone di ripensare alcuni percorsi nuovi e rivoluzionari per arrivare a un maggior equilibrio con gli animali, con le piante con l'ambiente che ci accoglie nel suo complesso.
32 | VERDETÁ n° 74
La Capua ignara che il mondo sarebbe stato chiamato ad una epidemia come quella in corso, fa riferimento a come abbiamo scelleratamente usato gli animali. Animali spesso diventati veicolo di batteri resistenti agli antibiotici in grado di contaminare indirettamente colture con fertilizzanti derivati magari dal loro sterco e quindi infettando le tavole degli uomini. Alterare la biodiversità, secondo la Capua, e sterminare intere specie significa impedire l’avanzata della medicina e la conquista della salute: spesso le cure di alcune malattie sono state trovate proprio con l’uso di alcune piante (gli esempi sono innumerevoli, ma anche la scoperta degli antibiotici è dovuta al proliferare di una muffa). Oggi abbiamo una grande occasione nell’era digitale: quella dei Big data e delle intelligenze artificiali in grado di mettere in collegamento miliardi di informazioni utili alla scienza e aprire nuove frontiere. La sfida è quella di riconoscere che la salute è un sistema di vasi comunicanti, che può essere migliorato grazie all'innovazione responsabile che miri a rigenerare l'equilibrio. Proprio come diceva Ippocrate.