essere definito come l'uomo nelle cui azioni si rende manifesto un ordine dell'Essere più che umano”, ripreso poi da Eschilo nelle Supplici.22 L'azione eroica è la manifestazione in cui l'agire umano e la volontà divina s'intersecano. Omero è stato molto perspicace nell'accorgersi che il disordine, in una società, non è altro che il disordine dell'anima dei suoi membri, e specialmente dell'anima della classe che comanda. (…) L'azione ordinatrice è quella conforme all'ordine divino e trascendente, mentre l'azione disgregante implica una caduta dall'ordine divino al disordine specificamente umano. 23
Dal “crollo della civiltà micenea” sorse “la forma di esistenza politica” tipica dell' “area di civiltà greca”, la polis.24 Al governo regale successe quello aristocratico, concomitante con l'espansione coloniale dei secoli VIII-VI, che lo portò in crisi, come testimonia l'opera di Esiodo. Il processo che condusse alla formazione delle poleis, il cosiddetto sinecismo, si estese nell'arco di alcuni secoli e, in alcuni casi, giunse a termine solo nel periodo classico. Nel caso di Atene, il sinecismo fu completato verso la fine dell'VIII secolo.25
Per quanto le costituzioni successive al periodo tribale furono nettamente distinte dalle tradizionali formazioni sociali, la struttura tribale della polis persistette fino alla conquista macedone come forma caratteristica di legame parentale. Pertanto, per quanto riguarda il suo carattere di città, la polis non arrivò mai a svilupparsi in una comunità di singoli cittadini tenuti insieme da un legame di conjuratio, simile a quello che caratterizzò le città medievali occidentali; e, come stato territoriale, la polis non fu mai in grado di espandersi in una nazione formata da singoli cittadini sul modello degli stati nazionali occidentali. Si trattò di un'unità politica, nella quale l'individuo non raggiunse mai lo statuto personale tipico delle formazioni politiche della civiltà occidentale, che poté sorgere grazie all'idea cristiana di uomo; al suo interno, 22
Ivi, pag. 111. Ivi, pag. 115. 24 Ivi, pag. 119. 25 Ivi, pag. 121. 23
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