Coscienza Storica n.9

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Con Dilthey la storicità viene elevata da problema metodologico a problema ontologico, essendo il tempo la forma di tutte le strutture costitutive dell'essere dell'uomo. Ma il tempo segna il processo di ciò che procede nella finitezza e giunge a compimento col suo inizio, secondo un ciclo che non è solo naturalistico ma simbolicoesistenziale. Il simbolismo delle forme esistenziali rappresenta l'esperienza culturale istituzionalizzata in ordine cosmico necessario alla comprensione del significato degli eventi. Una civiltà rifratta per mezzo di un'altra, si trasforma adattando i valori antichi alle nuove forme, ovvero le forme antiche ai nuovi valori. Nel primo caso, la trasformazione culturale è conservatrice; nel secondo caso è innovativa o dissolutiva. Anche la realtà politico-religiosa ha una duplice movenza, integrativa ed esclusiva. L'individuo, quand'è scacciato dagli altari domestici, escluso dai templi della sua città, interdetto sulla terra della patria, è tagliato fuori dal mondo divino; perde allo stesso tempo il suo essere sociale e la sua essenza religiosa; non è più niente. Per ritrovare la sua condizione d'uomo, dovrà presentarsi, in veste di supplice, ad altri altari, sedere al focolare d'altre case e, integrandosi a nuovi gruppi, ristabilire, con la partecipazione al loro culto, i legami che gli danno radici nella realtà divina.181

Ma accanto all'esperienza integrativa esisteva anche una dissociativa, che si rivolgeva “a coloro che non possono inserirsi interamente nell'organizzazione istituzionale della polis”, come le donne, le principali fruitrici del culto di Dioniso, Eleutherios, e attraverso lui della libertà, che è delirio e follia rispetto all'ordine costituito informato al valore civile della sophrosyne. Infatti, quel che il dionisismo apporta ai fedeli – anche controllato dallo stato, come lo sarà nell'età classica – è un'esperienza religiosa opposta al culto ufficiale: non più la sacralizzazione d'un ordine al quale bisogna integrarsi, ma l'affrancamento da quest'ordine, la liberazione dalle costrizioni che, sotto certi rapporti, esso presuppone. Ricerca d'un radicale spaesamento, lontano dalla vita quotidiana, dalle occupazioni ordinarie, dalle servitù obbligate; sforzo mirante ad abolire tutti i limiti, a far cadere tutte le barriere che 181

J.P. Vernant, Op. cit., pag. 362.

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