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RINNOVO DEI COMITES CON COMICA FINALE D
opo aver dedicato questa rubri ca alla questione “Comites” per ben due volte nelle settimane di av vicinamento alla scadenza del loro rin novo del 3 dicembre mi vedo costret to a tornarci sopra ancora una volta, a votazioni concluse, per alcune consi derazioni finali dopo gli ultimi eventi. Ricapitolando, con il ridicolo numero di persone che si sono iscritte all’albo degli elettori dei consolati italiani per rinnovare i Comites – come già ho avuto modo di sottolineare è emersa la certificazione dell’avvenuta scom parsa del mondo associativo in emigrazione che era il motore delle comunità italiane, non solo nel farsi interprete e portavoce delle sue ne cessità, bensì anche nel propagandare l’evento elettorale e nel sollecitare la partecipazione al voto per le elezioni dei Comites. Ad urne chiuse è arrivata la sorpresa che circa il 30% di coloro che si erano iscritti nell’albo degli elettori non han no poi votato per cui presumibilmente alcuni saranno stati vittime di disguidi postali oppure del malfunzionamento della rete consolare ma altri, forse sollecitati ad iscriversi da questo o quel candidato amico, non hanno vo lutamente votato a conferma del vec chio adagio popolare “Dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Dio!” ad ulteriore dimostrazione del l’ormai diffuso disinteresse verso i Comites della gran parte degli iscritti AIRE. Morale: se la partecipazione a queste elezioni è risultata irrisoria – sia pure il linea con quella del 2015 si può ritenere che, questi sopra elencati, ne siano i principali motivi, poi vi avranno
influito anche altri fattori come il si stema elettorale con l’iscrizione al l’albo, le difficoltà legate al covid19, ecc. ecc. ma non addebitiamo la cau sa solo a quest’ultimi dimenticandoci il resto. Non sarebbe serio! Come non è affatto serio quanto accaduto nelle elezioni del Comi tes di Zurigo e che merita di essere raccontato. Nel corso della campagna elettorale, ad alcuni elettori è per venuta una lettera in cui si sollecitava il voto alla Lista IL PONTE con la pre ferenza a tre candidature (una donna e due uomini). Fin qui niente di anor male, lettere simili di sostegno a que sta o quella lista, a questo o a quel candidato, ne sono pervenute anche molte altre. Quello che, in questo ca so, ha fatto scattare la molla della protesta da parte di candidati e rap presentanti delle altre tre liste in lizza a Zurigo e, soprattutto, nel Comitato Elettorale Circoscrizionale (CEC) è sta to il mittente di quella pubblicità elettorale che si è firmato con nome e cognome aggiungendoci, però, la sua qualifica di “Corrispon dente consolare”. Con tempismo il Console Generale di Zurigo, nonché presidente del CEC, il Ministro Plenipotenziario Gabriele Al tana, ha sollevato immediatamente dal suo incarico quel corrispondente consolare. Tuttavia i rappresentanti nel CEC delle liste avverse al IL PON TE hanno iniziato a contestare la validità di quelle schede che avessero contenuto la preferenza anche solo a due dei tre nomi nativi indicati in quella lettera. E così è avvenuto dopo una lunga ed accesa discussione terminata con una votazione nel CEC che ha visto con
a cura di
Dino Nardi
rubrica di politica e informazione sociale mail: nardi.dino@bluewin.ch
trari a tale decisione solo il presidente ed il rappresentante della lista “Il Pon te”! In conseguenza di tale decisione non sono state assegnate ben 104 schede a favore della lista “Il Ponte” che avrebbero potuto farle avere un seggio in più rispetto agli 8 seggi ottenuti su 18. Al di là delle iniziative legali che in tenderanno eventualmente prendere, da un lato, il responsabile della lista “Il Ponte” e, dall’altro, gli eventuali candidati che, magari, si sono visti ne gare l’elezione a causa dell’annul lamento di una parte dei loro voti di preferenza, la decisione assunta dal CEC di Zurigo non sta né in cielo né in terra e mi sorprende co me possa essere stata sostenuta una tale tesi ed infatti, per il momento, il risultato di questo Comites è ri tenuto provvisorio dall’Ambascia ta d’Italia (v. box). Peraltro mi sorge anche un dubbio: siamo sicuri che una lettera di so stegno ad una lista e a dei candidati firmata da un “corrispondente conso lare” li abbia veramente avvantaggiati e non penalizzati visto la non eccelsa reputazione dei consolati tra l’emi grazione? Battute a parte, quella decisione del CEC è veramente pericolosa poi ché, se subita passivamente dai diretti interessati, potrebbe per fino “far scuola” in futuro in ana loghe elezioni dove qualche candidato oppure il responsabile di una lista potrebbero trovare un corrispondente consolare e indurlo a far girare una lettera a sostegno di candidati di liste avverse allo stesso identico scopo di danneggiarli come sta accadendo a Zurigo!
mercoledì 15 dicembre 2021/
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