GROW PRO
a cura di Madman
cloni rockwool
RIFLESSIONI TRA GROWER
Alcune utili considerazioni fatte da grower e breeder sulle coltivazioni indoor Quindici anni fa, quando stavo iniziando ad avvicinarmi al mondo della cannabis, i Punkreas pubblicavano una canzone intitolata “Canapa” che come altre canzoni di quegli anni è rimasta legata ad una generazione di coltivatori e ad una certa epoca. Il testo, tra le altre cose, ripeteva più volte: «A marzo la pianti e aspetti che spunti […] a giugno si riempie di fiori […] da maggio a settembre la vedi fiorire». Il testo della canzone, si diceva, era tratto dall’esperienza reale di uno dei componenti della band che aveva seminato un paio di piante sul davanzale ed era stato sottoposto a libertà condizionale per 6 mesi. Ricordo anche che durante i miei primissimi approcci alla coltivazione, inevitabilmente outdoor e in campo aperto, nemmeno una volta è stato possibile per me coincidere con quel calendario cantato. Durante quegli anni mi sono spesso chiesto se il microclima milanese permettesse davvero di seminare in terrazza a marzo e se in giugno, con 16 ore di luce, le piante si riempissero di fiori. Alcuni giorni fa, ridendo di questo aneddoto con altri grower ci siamo resi conto che ancora oggi molta dell’informazione “ufficiale” che circola sulla coltivazione di cannabis, soprattutto indoor, si rivela spesso insufficiente per un coltivatore che ha
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già un un po’ di esperienza con questa pianta e vuole migliorare ulteriormente. Quando un grower coltiva da qualche anno e inizia a prendere più dimestichezza con la coltivazione indoor e tutti i suoi aspetti, spesso si accorge che le nozioni che ha appreso fino al quel momento dalla maggior parte delle guide che si trovano in circolazione non sono più adatte alle sue esigenze; questo accade perché durante molti anni le poche nozioni che si potevano trovare sui libri e sulle guide (complice anche il proibizionismo) erano derivate nella quasi totalità dall’agricoltura alimentare o tessile e dalle esperienze di coltivazione outdoor.
Riflettere sul perché di alcune scelte di setup, contestualizzandole al luogo e al metodo di coltivazione di chi le ha scritte, serve anche per uscire dagli schemi mentali classici e dalle nozioni generiche legate al growing
Oltre a ciò, la necessità di insegnare le basi della coltivazione al maggior numero possibile di persone ha fatto si che i concetti espressi fossero necessariamente generici e mai troppo specifici. Oggi sembrerebbe che con internet le cose siano diverse, eppure al di fuori dei pochi forum dedicati al growing è difficile recuperare informazioni più specifiche su alcuni aspetti dell’indoor. Da queste e da altre riflessioni fatte tra amici hanno preso forma una serie di considerazioni che abbiamo deciso di condividere con i coltivatori che, per lavoro o per passione, vogliono iniziare a coltivare cannabis indoor in modo più professionale. Premetto che questa non intende assolutamente essere una guida universale alla coltivazione, si tratta solo di alcune riflessioni di growers e breeders sulle coltivazioni indoor, in particolare sui sistemi idroponici o con substrato inerte, per specificare alcuni aspetti che spesso vengono trattati in modo troppo generico. PIANIFICAZIONE Quando si decide di allestire un sistema di coltivazione a ciclo continuo bisogna prima di tutto tenere in considerazione la zona geografica in cui si vuole coltivare, considerando sia il clima della Regione in cui si vive che il microclima della growroom. Sembrerebbe un consiglio abbastanza DOLCE VITA | gennaio - febbraio 2017