POMEZIA-NOTIZIE
Giugno 2022
TRE INTERESSANTI OPERE SU
NINO FERRAÙ di Domenico Defelice ONO dell’amico Alfredo Ferraù, abbiamo letto uno dietro l’altro tre importanti e ghiotti libri sul poeta e scrittore Nino Ferraù, nato in Sicilia, ma di livello internazionale: Il Poeta e la bambina. Nino Ferraù, poeta siciliano del Novecento, un saggio/romanzo di Francesca Spadaro (Armando Siciliano Editore, 2021); Nino Ferraù. Un intellettuale. La sua anima. La sua epoca, a cura di Luciano Armeli Iapichino (una seconda edizione aggiornata, Leonida Edizioni, 2021) e Un solo rogo d’anima e di carne. Nino Ferraù: lettere d’amore a Maria (1957 – 1959), un primo volume (Armenio Editore, 2022) a cura di Luciano Armeli Iapichino e Antonio Baglio, i quali ne annunciano altri.
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Merito di questo rinnovato interesse per l’intellettuale immaturamente scomparso ad appena sessantun anni il 23 dicembre 1984, è del fratello Giuseppe Ferraù, per gli amici Pippo, “che per primo – testimoniano Luciano Armeli Iapichino e Antonio Baglio ha creduto in questo progetto” (p. 5), tirando fuori dall’immenso archivio e mettendo a disposizione lettere e altro materiale, contattando professori universitari e luminari della cultura, sindaci e politici che hanno intestato a Nino Ferraù scuole, strade e spazi pubblici; Pippo, inoltre, ha trasformato casa e giardino a Galati Mamertino in un ambiente che non ha niente da invidiare al Vittoriale dedicato a D’Annunzio. Nino Ferraù è poeta di grande levatura, ma non è di meno nella prosa; basterebbe sfogliare i numeri della rivista Selezione Poetica, da lui fondata e diretta, per rendersene conto. Egli ha scritto molto, oltre che in versi, e su tutti i temi dello scibile. “La prosa di Ferraù – afferma Armeli Iapichino – si pone (…) con la stessa dignità ontologica della sua poesia, rappresentando uno dei tanti segmenti dell’orizzonte circolare del poeta attorno alla “parola” quale soffio sonoro dell’Universo. Un soffio di dolore, di emozione, di fede e d’amore”. Un saggio sulla bellezza, la profondità e la vastità della prosa di Nino Ferrù ce la dà questo primo volume di lettere d’amore che negli anni 1957/1959 il poeta scriveva alla allora fidanzata, poi divenuta sua moglie, Maria Marchese Ragona (1934 – 2020), diligentemente curate da Luciano Armeli Iapichino e Antonio Baglio. Le lettere, a quanto sembra, non sono tutte quelle dal Ferraù scritte alla donna durante i tre anni indicati, e neppure sono integrali; infatti, sono molti i tre puntini fra quadre […] ad indicarci che ci sono stati tagli. Ma altro saggio, anche se minimale rispetto alla massa di questo interessantissimo volume, sono quelle (una diecina) a noi inviate e da noi pubblicate integralmente in appendice al nostro saggio Nino Ferraù, edito da Il Croco/Pomezia-Notizie nel novembre