HAI MAI VIAGGIATO CON IL PALATO?
Con Piaceri Italiani puoi farlo ogni giorno, senza muoverti da tavola.
Una grande selezione. Una grande attenzione ad ogni passaggio della filiera. Un grande rispetto delle tradizioni culinarie più autentiche. Un grande impegno per offrirti sempre il meglio. Dalla pasta alla mozzarella di bufala DOP, dalla marmellata al caffè, dalla salsa di pomodoro ai biscotti fatti come una volta, oggi puoi ritrovare il piacere di scoprire tutte le prelibatezze del Bel Paese stando seduto a tavola.
LA TRADIZIONE HA SEMPRE RAGIONE.
3 Editoriale
Cucine locali, un’opportunità crescente per la Mdd
4 PLM Awards
PLM ha premiato innovazione e sostenibilità della marca privata
6 Cover story
Marca privata: locale è bello (e anche strategico)
16 Intervista alla distribuzione
Le eccellenze esclusive di Gruppo Abbi
PLMagazine
Direttore responsabile
Armando Brescia
Direttrice editoriale Maria Teresa Manuelli
Translation Jcs - Language Services info@jcslanguage.it
20 The private label scenario
Come evolve il ruolo delle Mdd, delle marche industriali e delle Pmi nelle filiere del largo consumo e nell’offerta della Gdo?
32 Mercati
Cioccolato, un mercato dinamico con una segmentazione crescente
40 Osservatorio QBerg
27
Esperienze in campo Esselunga inaugura il primo punto vendita dedicato alle specialità a marchio
Come si sono comportate le tavolette/barrette di cioccolato negli ultimi 12 mesi tra volantino promozionale e siti di e-commerce?
28
Intervista all'industria Icam, il cioccolato a vocazione internazionale nel vortice di continui cambiamenti
45 Fiere
Marca 2023: 700 aziende espositrici alla fiera dedicata alla Mdd
Comitato scientifico Stefano Ghetti, managing partner Expertise on Field/partner IPLC Italy Gianmaria Marzoli, retail solutions vice president IRI Italia Alberto Miraglia, general manager Retail Institute Italy Paolo Palomba, managing partner Expertise on Field/partner IPLC Italy Emanuele Plata, co-founder, past president, board advisor PLEF
Collaboratori Federica Bartoli, Stefania Colasuono, Maria Teresa Giannini, Fabio Massi, Fabrizio Pavone, Luca Salomone
Progetto grafico Silvia Ballarin
Editore Edizioni DM Srl - Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961
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Formazione e confronto: conoscere per promuovere e condividere
Modificare abitudini e stili comportamentali ac quisiti non è semplice. Bisogna generare uno scambio di conoscenze, valorizzare l’appartenen za al proprio territorio senza correre il rischio che diventi un limite nella visione globale del proprio ruolo all’interno degli store
Il panorama nazionale e internazionale ci suggeri sce, sempre di più, che i clienti sono alla costante ricerca della qualità: qualità dei prodotti certa mente ma anche delle persone che quei prodot ti li vendono che tradotto significa competenza, conoscenza, empatia.
E, infine, ampiezza di gamma: le abitudini alimen tari sono cambiate, si sono creati tante “com munity” di consumatori dai vegetariani ai ve gani, dai salutisti ai free-addicted e un punto di vendita di vicinato deve, sempre di più, poterle intercettare tutte
Per rispondere a tutto questo, Coralis non si ferma e riprende ad offrire ai suoi soci corsi di formazio ne e opportunità di sviluppo del proprio business attraverso approfondimenti e confronti che li ve dono tutti parte attiva sotto la guida competente e visionaria di Giorgio di Tullio.
Dal primo ciclo di “Trasforma”, il naming che rias sume perfettamente lo spirito di questi appunta menti, è nata la figura di product scouting, che tutti i soci del Consorzio Coralis, grazie alla profon da conoscenza del proprio territorio, sono in gra do di svolgere intercettando realtà produttrici lo cali di grande spessore qualitativo e con un buon impatto in tema di sostenibilità
Le aziende che a fine ciclo sono state proposte sono molto diverse tra loro ma con dei fattori co muni che sono: la territorialità, la trasparenza del la filiera produttiva, l’estraneità a una mera logica di pricing.
L’idea di fare scouting di prodotto è nata al ter mine di una serie di incontri con il Professor Gior gio di Tullio che ha visto i soci protagonisti assoluti. Ognuno di loro ha creato una “collezione” ideale di prodotti legati alla cultura eno-gastronomica del territorio da tenere in assortimento all’interno dei punti vendita: un patrimonio da condividere che offrirà una forte identità ai punti vendita del consorzio Coralis
www.consorziocoralis.it
CUCINE LOCALI, un’opportunità CRESCENTE per la Mdd
Maria Teresa Manuelli Direttrice editorialeSecondo Innova Market Insights quasi la metà dei consumatori a livello globale ha affermato che cerca sempre più specialità gastronomiche di altri Paesi. E in vetta alla classifica delle preferenze mondiali ci sono la cucina mediterranea e quella asiatica. A seguire, solo 1 su 5 ha affermato di essere "molto interessato" ai sapori latinoamericani e 1 su 10 ha dichiarato lo stesso per i gusti africani. Come interpretare queste tendenze? Che c’è senz’altro un grande poten ziale per i nostri sapori locali e ricette tradizionali che sanno andare oltre i confini nazionali. Fa piacere scoprire, infatti, che all’interno della grande segmentazione dei sapori mediterranei, il gusto più apprezzato sulla scena globale è quello “italiano”, mentre quello indicato come più genericamente “mediterraneo” è al terzo posto, lo “spagnolo” al quarto e il “greco” al quinto. Prova del successo della nostra gastronomia è il fatto che alcune catene negli Stati Uniti hanno aggiunto alle proprie gamme di salsicce anche la variante “italiana”. Anzi, sempre secondo la ricerca, la sola indicazione del gusto “italiano” o “mediterraneo” sulle confezioni è sufficiente per aggiungere valore al prodotto. Altre cucine che sono state in grado di varcare i confini nazionali e sono in forte crescita sono poi quella asiatica, quella mediorientale e quella africana, sebbene la penetrazione vari molto da Paese a Paese. Per esempio, la catena britannica Waitrose nel 2021 ha lanciato la linea di alimenti “The Levantine Table” ispirata alla regione del Levante del Medio Oriente, che comprende le cucine di Israele, Giordania, Libano, Palestina, Siria, Turchia e Cipro. Si tratta di una gamma significativa di oltre 100 prodotti e dimostra la fiducia del distri butore nelle potenzialità di questi cibi internazionali. Ovviamente, i fattori in gioco nel generare la domanda di gusti globali sono molti: dai viaggi - turismo e immigrazione -, fino alla copertura mediatica (compresi i social media) e alle tendenze della ristorazione. In particolare, l'ascesa del cibo di strada in alcune parti del mondo sta anche ampliando gli orizzonti dei consumatori e creando tendenze che vengono poi trasferite a casa - e prima ancora portate sugli scaffali della distribuzione -, mentre alcuni gusti internazionali si stanno espandendo sulla base di creden ziali salutari, come per esempio i cibi fermentati (vedi kombucha, kimchi, miso ecc.). Tanti fattori che alimentano, e alimenteranno in futuro, la continua domanda di “concetti” internazionali. Ma soprattutto, quando si tratta di sapori, sembra che il mondo stia diventando un posto sempre più piccolo, ma anche una grande opportunità da cavalcare per le nostre aziende e le nostre catene, come abbiamo esplorato nella cover story di questo numero.
PLM ha premiato innovazione e sostenibilità della marca privata
Si è svolta venerdì 18 novembre, presso la Gre enHouse di Deloitte Italia, a Milano, la dodicesi ma edizione degli EDM Awards, il riconoscimen to che la casa editrice Edizioni DM conferisce ogni anno, attraverso le sue testate, alle insegne del retail e alle imprese dell’industria di marca. I ricono scimenti legati alla nostra testata sono stati assegnati per l’innovazione nei prodotti a marchio del distributore (prodotto, packaging, processo). A presentare i premi, la direttrice editoriale Maria Teresa Manuelli insieme ad Antonella Maietta, exhibition manager di Marca.
CATEGORIA ALIMENTARI SECCHI
✪ Vincitore: Aldi
✪ Prodotto: African Cashew – Anacardi tostati e salati
✪ Ambito Innovazione: Prodotto e processo
✪ Descrizione: Anacardi africani certificati Bio e Fair trade coltivati e lavorati direttamente in Benin (Africa), con un lascito di gran parte del valore aggiunto nel Paese di produzione.
✪ Motivazione: Ampiamente sostenibile (bio e social mente, per produzione e trasformazione all'origine), packaging originale e attrattivo.
CATEGORIA ALIMENTARI FRESCHI
✪ Vincitore: Iper
✪ Prodotto: Pesce fresco surgelato Mare Vivo
✪ Ambito Innovazione: Packaging
✪ Descrizione: Pack smaltibile nella carta. Un’innova zione assoluta per il comparto che avvalora l’attenzio ne dell’insegna nei confronti del consumatore. Il nuovo packaging sostenibile è caratterizzato dal bollino “smaltibile nella carta”.
✪ Motivazione: innovazione sostanziale. Sviluppo utilizzo carta per surgelati anche con la Mdd.
CATEGORIA BEVANDE
✪ Vincitore: DM Drogerie Markt
✪ Prodotto: Bevanda concentrata all’avena ✪ Ambito Innovazione: Packaging e Prodotto e processo ✪ Descrizione: Con soli 500 ml di concentrato di avena è possibile ottenere 1,5 l di bevanda all’avena. Il pack con centrato permette un risparmio nel trasporto. La referenza fa parte della linea Pro Climate di dm, articoli ad impatto ambientale zero (compensazione di: emissioni di CO2, eutrofizzazione, acidificazione, smog fotochimico, perdita di ozono).
✪ Motivazione: Prodotto bio con idea semplice ed efficace non solo per impatto sul clima in generale e per minore peso e ingombro.
CATEGORIA CURA
PERSONA
Vincitore: Lidl ✪ Prodotto: Linea solare Love your planet ✪ Ambito Innovazione: Packaging e prodotto ✪ Descrizione: Di origine vegetale e priva di sostanze chimiche nocive per la biodiversità e le barriere coralli ne, questa gamma di creme solari è pensata non solo per proteggere la pelle, ma anche il mare. ✪ Motivazione: Impatto oceani, formulazione, materia le packaging e ottima comunicazione.
✪
CATEGORIA CURA CASA ✪ Vincitore: Crai ✪ Prodotto: Spray per superfici delicate ✪ Ambito Innovazione: Prodotto e packaging ✪ Descrizione: Prodotto specifico per piastre a indu zione di nuova generazione in un packaging composto dal 100% di plastica riciclata. ✪ Motivazione: Valido per l’apporto alla sostenibilità ambientale per l’impiego di plastica riciclata.
CATEGORIA NON FOOD
✪ Vincitore: C3 ✪ Prodotto: Linea Eco prodotti monouso ✪ Ambito Innovazione: Prodotto e packaging ✪ Descrizione: 13 referenze prodotti biodegradabili e compostabili, una nuova linea Eco Noi&Voi in polpa di cellulosa, Mater-Bi e Pla e Carta. ✪ Motivazione: sostenibilità prodotto e pack. Una linea di prodotti monouso completamente biodegradabili e compostabili, con un’elevata attenzione all’ambiente.
Marca privata: locale è bello (e anche strategico)
Nel nostro Paese, più della metà dei cittadini predilige i pro dotti locali (55%). È quanto emerge da più indicatori del rapporto NielsenIQ pubblicato a settembre 2022, secondo il quale il 46% dei consumatori si dichiara pronto a com prare tali prodotti sebbene non siano sempre semplici da reperire con continuità sugli scaffali e abbiano un costo mediamente più elevato. La tendenza all’acquisto local cresce soprattutto sui prodotti della tra dizione regionale, secondo l’Osservatorio Immagino (+3,2% sul 2020), che invece fotografa una sostanziale stabilità della domanda per il “100% italiano”. Del resto, ormai ben l’11% delle referenze indica in eti chetta l'area specifica in cui viene realizzato. Se parliamo poi di nume ri assoluti, in Italia i prodotti che vantano anche una denominazione d’origine controllata, protetta o un’indicazione geografica, generano 16,6 miliardi di euro di valore (su un totale europeo di 74,7 miliardi).
u Una legge c’è, ma… Dopo più di due anni e mezzo di “navetta” per soli 14 articoli, a fine marzo la Legge 30/2022 sulla “valorizzazio ne delle ppl (piccole produzioni loca li)”, proposta dal senatore Gianpaolo Vallardi (Lega), ha visto la luce. Tut tavia essa crea semplicemente una nuova dicitura da apporre sui pack, con nulla di propulsivo: si limita a definire le ppl dal punto di vista della di stribuzione geografica e non a livello di peso produttivo a volume e valore, non indica linee strategiche che enti pubblici e privati debbano seguire per sostenere le ppl e stabilisce san zioni irrisorie per chi si appropri sen za diritto del logo “ppl”.
55% gli italiani che prediligono i prodotti locali;
46% pronto a comprarli nonostante la diffusione e il prezzo
COSA DICONO I DATI
Viste le premesse, ci si aspetterebbe che i piccoli produttori, ai quali dobbiamo la stra ordinaria varietà dei prodotti locali, ne stiano giovando; invece, nel 2021 in Italia il red dito da fattori agricoli è calato del 12,9% dagli ultimi 2 anni, mentre la media europea è rimasta sostanzialmente stabile. Non solo: osservando il grafico che la Commissione europea ha pubblicato basandosi sulle rilevazioni Eurostat, si nota come l’evoluzione del settore in Italia abbia avuto molti più picchi e cadute rispetto alla linearità del resto dell’Ue. Ai picchi di fine 2007, fine 2013 e fine 2019, seguono i cali di 2010, 2016 e 202122. Persino la nozione di “piccole produzioni locali” fino a poco fa era nebulosa, tanto che solo a marzo 2022, con riflessi tardivi, il Parlamento ha approvato una Legge che le definisca. Agricoltori, allevatori e pescatori sono sì “membra operose”, ma spesso anche artefici di un lavoro poco remunerativo. Così, il bisogno delle insegne di dimostrare al consumatore la qualità e l’impegno dietro le loro Mdd, può trasformarsi in strategie di valorizzazione del lavoro dei produttori locali.
L’ESALTAZIONE DELLA
E DELLA PROSSIMITÀ: NOVA COOP
BONTÀ
Dal 6 al 26 ottobre si è svolta la terza edi zione di “Prodotti in Piemonte. Il buono del nostro territorio”, il progetto di Nova Coop a sostegno delle filiere alimentari loca li, che mette in vetrina, scontate del 20%, circa un migliaio di referenze d’eccellenza delle aziende piemontesi con le quali colla bora tutti i giorni. Nata come iniziativa spe ciale nell’anno della pandemia, “Prodotti in Piemonte” ha raccolto il favore dei con sumatori anche nell’edizione successiva, arrivando complessivamente a realizzare circa 3,3 milioni di euro da 116 tonnellate di prodotti. I fornitori piemontesi sono più di 320 e contribuiscono per un valore di 60 milioni di euro all’assortimento dei super mercati a insegna Coop del distretto Nord Ovest. Lì, essi rappresentano una compo nente significativa di alcuni reparti come l’enoteca, dove ben cinque vini piemontesi sono nella top ten dei più venduti a volu me: Barbera, Nebbiolo, Dolcetto, Cortese e Bonarda. Il progetto di Nova Coop ha coinvolto 92 produttori di piccole e medie dimensioni, sebbene vi sia stata qualche incursione di grandi marchi che portano il nome del Piemonte nel resto d’Italia e del mondo: si pensi a Fiorentini, Inalpi, Valgra na, o alle acque Sant’Anna, Lauretana, Val mora, alla ormai iconica bibita Molecola, ai vini Giovanni Bosca delle Langhe e alle birre Menabrea e Baladin.
Il rapporto Coop
Ad agosto 2022 l’ufficio studi Coop ha lavorato, in collaborazione con Nomisma a What's Next?, un rapporto che tocca tantissimi temi che influenzano direttamente o indirettamente il comportamento dei consumatori italiani (come l’energia e le tensioni geopolitiche), capace di andare anche oltre la fotografia del presente. Il documento mostra come nel giro dei prossimi 6-12 mesi il 33% dei consumatori prevede di aumentare il consumo di prodotti locali e il 23% quello di tipicità regionali (anche quelle con indicazioni geografiche).
GUARDARE PER CREDERE: LO SCONTRINO “PARLANTE” DI CONAD NORD OVEST
Dal 1° ottobre 2022 Conad Nord Ovest accompagna i clienti di tutti i territori in cui è presente (ad eccezione della provincia di Mantova) a toccare con mano quanto le loro scelte d’acquisto contribuiscano a so stenere le produzioni locali. Nei punti vendita a insegna Spazio Conad, Conad Superstore, Conad, Conad City, Sapori&Dintorni, grazie al nuovo “scontrino parlante” si possono infatti individuare gli articoli prodotti in regione, sia come voci singole all’interno della spesa, grazie al simbolo del cancelletto (#), sia a piè di lista, dove sono evidenziate nel loro nu mero complessivo. «È importante far sapere ai nostri clienti quanto della loro spesa quotidiana possa far crescere il proprio territorio» dichiarano dall’azienda. Solo lo scorso anno Conad Nord Ovest ha registrato un fatturato di 581 milioni di euro nelle regioni in cui è presente grazie alla partnership con i 1.800 fornitori locali. Dal 2010 l’insegna valorizza le produzioni regionali con i Consorzi Ori Locali (151 le aziende aderenti a maggio 2022), da cui nel 2021 è nato il “marchio ombrello” chiamato I Nostri Ori.
RACCONTARE L’ITALIANITÀ: LA COSTANTE DI CRAI
«I prodotti locali sono un bastione della nostra offerta e negli ultimi anni la loro importanza è aumentata sempre di più, con una forte accelerazione data dalla pandemia. La prossimità, poi, è la massima espressione del pro dotto locale e della relazione con il piccolo produttore del territorio». A dirlo è Pietro Poltronieri, direttore Mdd di Crai Secom, grup po che conta oltre 200 fornitori di prodotti private label. «Negli ultimi mesi – spiega Poltronieri – abbia mo lavorato sul potenziamento sia dell’offerta sia della conoscenza della marca Piaceri, raccontando l’italianità, il prodotto tipico del ter ritorio e le storie di produttori ar tigianali che si tramandano ricette e segreti culinari da generazioni».
DALLE PAROLE AI FATTI: LE AZIONI DI VALORIZZAZIONE
DEL GRUPPO SELEX
Selex, stando a quanto pubblicato sul suo ultimo Bilancio di Sostenibilità, van ta per i prodotti a marchio proprio oltre il 94% dei fornitori di origine italiana e 192 referenze con certificazione Doc, Dop e Docg. Diverse sono le iniziative messe in campo dalle insegne che animano il gruppo dall’interno. Dall’insegna Alì, che all’interno dei propri negozi ha ide ato degli allestimenti ad hoc capaci di dare risalto ai prodotti locali, a Dimar, che nel 2021 ha portato avanti il proget to “Da noi a noi”, che consiste nel racconto di tutta la biodiversità delle produzioni regionali e territoriali da parte di chi le lavora o le utilizza nelle proprie ricette. I progetti di più ampio respiro sono però quelli del gruppo Megamark e della sua Fondazione. Per esempio, continua la distribuzione dei prodotti “caporalato free” della gamma Iamme: dopo la linea dei "rossi" (passate, pelati e salse), ora tocca ai prodotti dell’orto. Nel 2021 sono state sempre di più le aziende forni trici coinvolte nel progetto dell’associazione nazionale No Cap e sempre più lavoratori sono stati inseriti in questa filiera etica, strappati a condizioni di lavoro da schiavi. Rispetto al primo anno, i volumi segnano un +35%. Sempre in Megamark, grazie al progetto Senza Sbarre, 10 ragazzi de tenuti ed ex detenuti di alcune carceri italiane hanno potuto apprendere l’arte della preparazione artigianale dei taralli con la preziosa collaborazione del tarallificio Tesori d’Apulia di Trani. Dalla Masseria fortificata di Contrada San Vittore vicino Andria, trasformata in un laboratorio artigia nale di cucina, sono stati sfornati dunque i taralli aMano libera ai gusti nero di Troia, pomodoro secco e semi di finocchio, venduti attualmente dai negozi dell’insegna.
QUANDO SI DICE “È UNA LUNGA
STORIA”: CARREFOUR ITALIA
E I PRODUTTORI LOCALI
Carrefour Italia ha una relazione duratu ra, anche di 20-30 anni, con diversi fornitori delle linee Filiera Qualità, Bio e Terre d’Italia. Quest’ultima continua a crescere, specialmen te in alcuni reparti come l’ortofrutta, i sostitu tivi del pane, i salumi, grazie alla collaborazio ne stretta con Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani, ndr ) per lo sviluppo di bresaola e pro sciutto cotto affettati in busta, formaggi, con il nuovo lancio della mozzarella di Gioia del Col le Dop, e i vini, in particolare grazie alle vendi te di Prosecco Valdobbiadene Docg e Asolo Docg. «Lavoriamo con diverse regioni italiane per promuovere nei nostri punti vendita i loro prodotti tradizionali, come abbiamo fatto, per esempio, attraverso una partnership con Re gione Lombardia e Filiera Agricola Italiana» dicono dall’azienda. Per quanto riguarda inve ce Filiera Qualità, che ha da poco compiuto 20 anni, il suo assortimento è realizzato per l’85% da fornitori nazionali, 10mila allevatori e colti vatori ai quali, a settembre 2022, si sono ag giunti 2 nuovi arrivati in occasione del Salone Carrefour. «Dopo quasi tre anni di pandemia e otto mesi di guerra russo-ucraina, da un lato i consumatori hanno perso potere d’acquisto, dall’altro i fornitori a monte della filiera stanno sostenendo aumenti mai visti prima sui costi delle materie prime e rischiano di non vedere un idoneo compenso per il proprio lavoro. Pro muovendo le eccellenze del Made in Italy pos siamo quindi giocare un ruolo importante».
L’Ice, che dice?
Nata a dicembre 2011, l’Ice è l’agen zia del Governo per la promozione delle imprese italiane all’estero e per la loro internazionalizzazione. Ricostruita in questa veste giuridica sulle ceneri dell’Istituto per il Commercio Estero del ‘45 (a sua volta succeduto all’Ine fascista), oggi è presieduta da Carlo Ferro, che ha detto: «davanti alla complessità dello scenario odierno, è fondamentale per le nostre imprese la capacità di fare rete. Come Ice stiamo puntando parecchio sull’e-com merce: abbiamo portato oltre 7000 Pmi a vendere sul web e i risultati ci sono se consideriamo che il peso dell’export online sul totale è passato dal 6 al 9% in 3 anni».
I convitati di pietra: le regioni Secondo l’Osservatorio Immagino 2022, nella classifica delle regioni i cui alimenti sono più richiesti, spicca il Trentino-Alto Adige, spinto da prodotti di alto valore come lo speck e lo spumante. Podio d'argento per la Sicilia grazie ai vini Doc e Docg, ai sughi pronti, ad arance e birre, oltre ai prodotti da forno tipici. Al 3° posto il Piemonte, specialmente per merito di rossi Doc e Docg, carne bovina e formaggi come crescenza e robiola. Balzo in alto per la Puglia che, pur figurando in assoluto in 9° posizione, è al 3° posto fra le regioni meglio performanti nel 2021 con un +8,3% sul 2020, dato soprattutto da vini rossi, taralli, mozzarelle, burrata e ceci.
... E SE NON C’È DI MEZZO LA GDO...
In alcuni casi non sono le insegne a interessarsi alle potenzialità dei produttori locali, ma i grandi player di Internet come Amazon, che nel 2015 ha lanciato Made in Italy: si tratta di una vetrina sui prodotti delle Pmi e degli artigiani del nostro Paese già presenti sulla piattaforma, che rende i loro prodotti disponibili non solo agli utenti collegati dall’Italia, ma anche ai domini francese, tedesco, spagnolo, inglese, americano, arabo e giapponese. Fino allo scorso mese la vetrina comprendeva oltre 4.500 artigiani e Pmi e 1 milione di prodotti, ai quali dal 17 ottobre 2022 si sono aggiunte altre 2mila referenze con l’apertura della sezione dedicata ai prodotti tipici dell’Umbria, la 15esima regione a essere rappresentata in Made in Italy. Ciò è stato possibile grazie a un accordo che punta a so stenere la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del territorio, stipulato fra Amazon e la Regione Umbria, grazie all’intermediazione decisiva di Agenzia Ice. L’ac cordo fra Amazon e la Regione prevede anche momenti di forma zione online gratuiti: un webinar dedicato alle imprese locali per far conoscere loro lo spazio sulla vetri na Made in Italy e un corso intensi vo (chiamato “bootcamp”), aperto a 100 Pmi e startup, progettato da MIP Politecnico di Milano e tenuto dalla stessa Amazon.
CONCLUSIONE
C’è stato un tempo, 2600 anni or sono, in cui il console romano Menenio Agrippa paragonò l’importanza del lavoro del Popolo per lo Stato al buon funzionamento delle membra per il corpo, da loro sorretto e alimentato. Anche oggi, nonostante millenni di evoluzio ne e cambiamenti (in primis l’automazione dei processi lavorativi) agricoltori, allevatori, pescatori, reclamano valore in quanto struttu ra portante del settore primario italiano: una “spina dorsale” com posta da tante piccole “vertebre”, spesso divise dai particolarismi ma concatenate l’una all’altra dagli effetti economici e dal bisogno di fare fronte comune. l
Le eccellenze esclusive di Gruppo Abbi
L’azienda presieduta da Giangiacomo Ibba, pur essendo legata a due centrali, tiene alta la bandiera della propria indipendenza, sia nell’idea zione dei format, sia per quanto riguarda i marchi proprietari.
“Oggi non basta più vestire i prodotti, ma bisogna essere in grado di progettarli. Sono convinto che ci sia ancora tanto spazio e che si possano sostituire molti marchi industriali”
Presente in Sardegna, Lazio e Abruzzo, gruppo Abbi conta oggi 320 punti di ven dita e sei insegne, dall’ingrosso alla prossimità, per un totale di oltre 150mila mq di superficie commerciale e 1.200 collaboratori. A livello finanziario, per limitarci a una sola cifra, il conto economico, a fine 2021, evidenziava una crescita eccezionale, fino a 511,9 milioni di ricavi netti, rispetto ai 382 del precedente esercizio. Associato storico di Consorzio Crai e, dalla primavera 2021, anche di Despar Italia, Abbi sviluppa, inoltre, format propri, come il nuovissimo Tuttigiorni, e Mdd esclusive. Ce ne parla Roberto Comolli, amministratore delegato di Cuore dell’isola.
Quali sono oggi le linee di Gruppo Abbi? Sono due, Cuore dell’isola e La rosa dei gusti. Il primo è un marchio etico con ingredien ti sardi, quando disponibili, ma non si limita ai tipici, o solo alla nostra regione. Dunque, comprende, tanto per fare qualche esempio, le orecchiette, o le trofie. Certo ci sono anche
le orecchiette di Oristano. In sostanza vogliamo creare valore per l’isola, ma anche per i consumatori, cercando quel giusto equilibrio che è sempre difficile da conseguire, vista la ricchezza alimentare della nostra Italia.
E la
storia
dei due marchi?
Cuore nasce 5-6 anni fa e da un anno e mezzo viene gestito dalla nostra sede di Milano. Aggiungo che, entro fine anno, completeremo un interessante progetto di rebranding. La rosa dei gusti è più recente, visto che è partita alla fine del 2020 e dunque non ha ancora compiuto i due anni. È una vera e propria marca, con un processo di progettazione alle spalle che si ispira a quello della moda, dove gli stilisti inventano e disegnano e i terzisti producono, cercando il migliore rapporto qualità/prezzo.
Qualche curiosità?
Nell’ambito della propria offerta La rosa dei gusti propone, durante le ricorrenze, anche ricette dell’alta cucina, ma sempre accessibili, come i ravioli di Kobe, o granchio e caviale fresco. Non mancano i dolci delle feste, come i panettoni, realizzati con una nostra ricetta esclusiva, così come alcuni prodotti che abbiamo inventato: penso alla maionese con olio di oliva senza al cun tipo di additivo, al pesto fresco con aglio di Vessalico (Imperia), sempre senza aggiunta di conservanti o altro e, dunque, del tutto naturale. E potrei continuare ma, in sintesi, preferisco dirle che è finita l’epoca in cui era sufficiente vestire i prodotti: oggi devono essere progettati.
Quali sono le attuali cifre dei due brand?
Parliamo di 170 referenze Cuore dell’isola, con un tasso di crescita che attualmente ha raggiunto il 70 per cento. Per La rosa dei gusti siamo, invece, già a 300 referenze, con una progressione del 150 per cento.
Novità di prodotto: cosa bolle in pentola?
Più che bollire in pentola, cuoce in forno. Mi spiego: Cuore non ha ancora il segmento dei dolci, perché in Sardegna non si coltiva grano tenero, ma, se mai, lo si acquista. Ora, però, con Coldiretti, abbiamo individuato uno spazio per questa coltura. Dunque, il prossimo anno, avremo anche il dolciario. E se dalle novità passiamo ai best seller, scopriamo che le teste di ponte della gamma sono il pane Guttiau, i vini e il pesce fresco.
Pensate di “esportare” Cuore dell’Isola anche nel resto del mondo Crai?
Tenga conto che Cuore è innanzitutto un marchio etico e che dunque deve favorire la produzio ne locale, ma senza debordare in lunghi trasporti che sarebbero ben poco coerenti in un’ottica di sostenibilità.
Che ruolo svolgerà, per lo sviluppo di Cuore dell’Isola, il nuovo format Tuttigiorni? Tuttigiorni, lanciato questa primavera e oggi presente a Cagliari e Sassari, ma con grandi piani di sviluppo, è un format Edlp che fonda la sua strategia sui nostri marchi e dunque non ci sono dubbi che darà un ottimo impulso. Detto altrimenti io ho due convinzioni, abbondantemente sperimentate: la distribuzione può fare, e molto bene, il proprio business senza volantini “a scadenza” e senza marchi industriali e Tuttigiorni ne è l’esempio. Cagliari e Sassari sono i due negozi che performano meglio di tutto il gruppo, e nonostante la bassa numerica di Mdd di sponibili, registriamo il 32% di quota a volume nel capoluogo di regione e oltre il 40% a Sassari.
Non trova che ormai il segmento delle Mdd di fascia alta, soprattutto specialità alimentari, stia cominciando a diventare troppo affollato?
Non penso. Ogni distributore ha un proprio ruolo sul mercato e un proprio posizionamento e dunque ci sono notevoli differenze, anche legate al territorio nel quale le diverse insegne operano. Inoltre, i prodotti industriali sono ancora “un mare” e c’è moltissimo spazio per le Mdd, di qualsiasi fascia esse siano, dai primi prezzi al premium. Ed è anche per questo che i nostri 41 fornitori di Cuore dell’isola sono destinati ad aumentare.
Parlando sempre di Gruppo Abbi, quanto conta oggi lo zoccolo del marchio o dei marchi Crai?
Sono importanti e continueranno a esserlo visto che l’obiettivo è investire sulle Mdd. E questo vale anche per i marchi Despar, dal momento che Abbi, dopo l’acquisizione di 16 punti vendita Gieffe (marzo 2021) è diventato anche Despar Sardegna, convertendo in seguito 33 punti vendita da Simply a Despar. l
Luca Salomone giornalista professionista specializzato in beni di consumo, distribuzione, centri commerciali e finanza
Quello della produzione delle Mdd da parte delle imprese di marca è un tabù in via di estinzione: sempre meno aziende sentono l’esigenza, infatti, di ricorrere a “ragioni sociali” diverse, da loro controllate, per non far apparire il proprio coinvolgi mento nella produzione.
Come evolve il ruolo delle Mdd, delle marche industriali e delle Pmi nelle filiere del largo consumo e nell’offerta della Gdo?
Le Mdd crescono a livello globale e nei Paesi europei oltre ogni previsione, con quote di mercato che superano il 50% in diversi Paesi. Il successo delle Mdd con diversi livelli di posizionamento e la crescita del discount, con vendite Mdd comprese tra il 60% e il 90% nel canale, è la misura quantitativa di un fenomeno non solo congiunturale. La misura qualitativa, invece, è l’affermarsi della percezione di affidabilità, credibilità, sostenibilità e capacità d’innovazione delle Mdd, da parte di acquirenti e consumatori, a un livello non inferiore alle marche industriali e sempre più spesso, superiore.
Di fronte all’evidente, talvolta dichiarata, strategia della Gdo di intenso e rapido sviluppo della Mdd e alla crescita dei discount (oggi al 21,7% di quota secondo Nielsen e tra un paio d’anni al 24% di quota secondo le previsioni di Iplc Italia) appare invece poco chiara e disomogenea la strategia delle aziende di produzione Idm e/o Pmi. Le imprese Idm sono un aggregato più ampio e vario rispetto alle imprese della Gdo, ma appare difficile immaginare che non stiano intensificando o introducendo strategie mirate ai due fenomeni sopra citati. Sicuramente questo è un interrogativo d’interesse per tutte la imprese del largo consumo.
LE IMPRESE IDM, LE PMI E LO SVILUPPO DI PRODOTTI MDD
Nel caso delle Mdd sono già diverse le imprese “native” di marca che hanno intrapre so una partnership con i principali distributori che comprende, tra le altre cose, anche la produzione di prodotti Mdd. In diversi casi il terreno di collaborazione è la categoria, l’unità strategica di business più importante nei modelli organizzativi della Gdo, insieme al canale e al punto vendita, per generare le performance commerciali e gestionali attese.
La categoria consente di identificare i vantaggi attraverso la condivisione di dati fino alle scelte di retail-mix, allo scopo di pianificare azioni e risultati po sitivi a favore delle imprese di marca, di produzione Mdd e del distributore
(o retailer). Quello della produzione delle Mdd da parte delle imprese di marca è un tabù in via di estinzione: sempre meno aziende sentono l’esigenza, infatti, di ricorrere a “ragioni sociali” di verse, da loro controllate, per non far apparire il proprio coinvolgimento nella produzione. Proprio in questi giorni abbiamo rilevato il caso di un’azienda di marca che ha avviato la produzione per conto di una catena discount, apparendo con la propria denominazione di marca sul retro-packa ging dei prodotti Mdd della catena discount.
Per le Pmi, invece, il dilemma è come riuscire a produrre Mdd e fidelizzare il retailer, per non essere sostituito da un competitor e per non compromettere i propri margini. Diverse Pmi, tuttavia, senza una collaborazione con la Gdo attraverso la produzione di Mdd, non avrebbero mai potuto raggiungere il livello di distribuzione numerica e ponderata che hanno ottenuto. Ad esempio, per centinaia di Pmi, grazie allo sviluppo di linee Mdd regionali, Dop, Igp, spesso esportate anche all’estero, le Mdd sono state una straordinaria e forse unica opportunità.
IL DISCOUNT: CANALE STRATEGICO
I ritmi attuali di crescita del discount, canale presente in Italia da alcuni decenni, stanno accele rando e, secondo Nielsen, sono attualmente simili in percentuale, a quelli del canale e-commerce.
I trend del totale grocery - i canali
Italia Omnichannel
Ip+Super+Lis Iper >4500 Iper 2500-4499 Supermercati Liberi Servizi Discount Specialisti Drug Ecommerce
Valori Volumi*
0,1 0,9 1,2 1,2 0,6 4,3 1,8 2,2 4,7
Valori Volumi* 6 4,7 3,8 5,4 5,4 2,1 10,2 5,4 10,2
Italia Omnichannel Ip+Super+Lis Iper >4500 Iper 2500-4499 Supermercati Liberi Servizi Discount Specialisti Drug Ecommerce
Variazioni % a rete corrente Valori e Volumi* vs anno precedente 100,0 70,6 9,6 12,7 38,4 9,8 22,0 5,3 2,3
0,8 0,4 2 0,1 0,5 2,4 1,9 0,9 5,4
10,2 9,7 7,3 9,1 10,9 8,3 12,6 5,8 14,6
Top4Top Fonte: NielsenIQTrade*Mis Market Track * Trend Vendite a PREZZI COSTANTI
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Se anche il discount, diversi anni fa, rappresentava un tabù per le imprese di marca, oggi, l’inserimento di prodotti di marca noti, con ampia comunicazione nei negozi e volantini discount, è in crescita. È difficile pensare che i prodotti delle aziende Idm non siamo acces sibili ai consumatori in quasi ¼ del mercato Gdo. D’altra parte, alcuni discount hanno deciso di inserire prodotti di marca per aumentare l’attrazione e la reputazione dei propri punti vendita, offrire gratificazione ai propri clienti e far percepire la forte convenienza delle Mdd rispetto al prodotto di marca nazionale, confrontandoli nello stesso punto vendita.
Una campagna Lidl
nei Paesi Bassi confronta il prezzo di un basket di prodotti a marchio proprio, con il prezzo del prodotto di marca presente nell’assorti mento dello stesso punto vendita.
L’inserimento dei prodotti di marca nazionale a volantino incrementa il traffico nei pdv, aumenta le rotazioni della categoria e favorisce anche le Mdd. La Gdo, infatti, ha l’obiettivo di valutare le vendite e i margini dei punti vendita, dei reparti, delle categorie e dei prodotti che le compongono, Mdd inclusi.
Riportiamo di seguito una flash-survey rivolta a professionisti del largo consumo, che offre uno spunto interessante sulla percezione del momento attuale. La flash-survey era composta da una domanda con 4 diverse risposte chiuse. Era consentito scegliere solo una delle risposte presenti, quella ritenuta più probabile dall’intervistato. Di seguito vedete le domande e, se volete, provate a fornire la vostra risposta mentre leggete le domande, confrontandola poi con i risultati ottenuti.
Cosa farà l'industria di marca di fronte alla straordinaria crescita del discount in Italia?
❶ Incrementerà la propria presenza sugli scaffali dei discount
Collaborerà a 360° con insegne non discount, fino alla produzione di Mdd, assicurandosi il mantenimento delle quote di vendita dei propri brand in queste insegne.
Investirà molto di più in R&D, nuovi prodotti e comunicazione, (ri)conquistando i consumatori.
Compenserà all’estero il calo di quote nel mercato italiano, con posizionamenti più profittevoli, presso retailer più grandi, più affidabili e meno costosi da gestire.
50%
degli intervistati ha scelto la risposta 2, valo rizzando la possibilità di una più intensa e pri vilegiata partnership tra “produttori di marca e retailer di marca”.
18%
ha scelto la risposta 4: il mercato interno è sem pre più maturo e competitivo e le opportunità all’estero offrono una meno costosa crescita delle vendite e maggiore profittabilità dei prodotti.
21%
ha scelto la risposta 1: il discount sta diventan do un canale troppo importante per poter essere ignorato dalla Idm.
11%
ha scelto la risposta 3, essendo probabilmen te fiducioso nella capacità, da parte della Idm, di mantenere il primato dell’innovazione e attrazio ne di prodotto rispetto ai prodotti Mdd.
Ovviamente la partita rimane aperta e l’evoluzione in corso potrà riservare delle novità. Conclu diamo la nostra riflessione con un elenco di evidenze dello scenario corrente per un ulteriore stimolo.
➜ I prodotti Idm (industria di marca) popolano sempre più gli scaffali e i volantini di alcuni discount, favorendo attrattività e reputazione del discount verso i propri acquirenti e consu matori.
➜ I prodotti delle Pmi (presenti in assortimento, anche in esclusiva o come Mdd) consentono di manifestare la vicinanza al territorio e alle comunità, soprattutto da parte di retailer non italiani.
➜ Due importanti retailer in Italia hanno annunciato obiettivi di quota di vendite della Mdd al 40% e 50% nel medio periodo.
➜ La convenienza viene sempre più comunicata in termini di spesa intelligente, smart, rapporto qualità prezzo, ecc., tanto per prodotti premium e gourmet, come per prodotti di base, essenziali, a prezzo fisso.
➜ I discount propongono brand e prodotti a valore aggiunto e accessibili per la salute, sostenibili, per la gratificazione quotidiana, con certificazioni biologiche, Dop, Igp o approvati da autorevoli enti o associazioni, come avviene per diverse Mdd di tutto il retail
➜ Ci sono retailer che innovano con il digitale, sull’omnicanalità, con rinnovati programmi di loyalty, per la personalizzazione della comunicazione, con promozioni e iniziative esclusive mirate a singoli clienti, arricchendo l’offerta con proposte di ristorazione, servizi e prodotti a valore aggiunto...
➜...e retailer che rincorrono i discount rischiando, in assenza di condizioni “a monte” nelle loro supply chain e di coerente posizionamento, di non essere competitivi e credibili.
➜ Ci sono marche industriali che avviano marketplace sviluppando modelli di relazione diret ta con i consumatori (D2C) riducendo l’intermediazione della distribuzione e del retail e ...
➜...retailer che sviluppano marketplace specializzati rivolti a target e bisogni circoscritti di consumatori e dettaglianti, sfidando, come novelli “category killer”, i marketplace dei grandi retailer generalisti online.
Paolo Palomba managing partner Expertise on Field/partner IPLC Italy
Marca by BolognaFiere:
oltre
900
espositori, 22 insegne della DMO e 6 padiglioni
A oggi sono oltre 900 gli espositori che hanno confermato la loro presenza alla diciannovesima edizione di Marca by BolognaFiere che andrà in scena il 18 e il 19 gennaio 2023. A completare il parterre dell’unica fiera italiana dedicata alla marca commerciale 22 tra le più importanti in segne della Distribuzione Moderna riunite nel Comitato Tecnico Scientifico: Ard Discount, Brico Io, Bricofer, C3, Carrefour, Conad, Coop, Coralis, Cortilia, Crai, Decò, Despar, D.it-Distribuzione Ita liana, Italy Discount, Lekkerland, Marr, Risparmio Casa, S&C, Selex, Unes, VéGé e, ultimo recente ingresso, MD.
La business community del comparto avrà modo di percorrere i sei padiglioni coinvolti da Marca by Bo lognaFiere per i circa 23.000 mq di area espositiva netta, a conferma della crescita che la marca privata sta registrando in Italia come in Europa.
Confermati i due saloni tematici Marca Fresh e Marca Tech. Il primo, che da quest’anno occupa un’area ancora più grande (850 metri quadrati), è il format dedicato all’innovazione sostenibile nel comparto dell’ortofrutta. Marca Fresh sarà contenitore espe rienziale per tutti gli attori della filiera, spazio dove condividere contenuti, esperienze, valorizzare best practice e nuove tendenze di mercato Accelerazio ne tecnologica e innovazione sostenibile sono più che mai paradigmi necessari. In quest’ottica, è con fermata la nona edizione di Marca Tech, in qualità di hub fondamentale per le aziende che vogliono rima nere aggiornate e sviluppare soluzioni tecnologiche per ottimizzare il flusso della produzione, impiegare in modo efficace le risorse e realizzare packaging sempre più sostenibili.
A Marca by BolognaFiere sarà presentato l’esito della Selezione internazionale dei prodotti novità organiz zata in collaborazione con IPLC-The Retailer Brand Specialists, volta a trovare i migliori prodotti nelle principali categorie del largo consumo, ritenuti più idonei a sfondare sui mercati internazionali. Saranno inoltre in mostra a Bologna i prodotti novità delle in segne, quelli messi sul mercato nel 2022 oppure in fase di lancio nel 2023.
Per rimanere aggiornati sui contenuti della manifestazione: marca.bolognafiere.it Linkedin Twitter YouTube
ESSELUNGA inaugura
il primo punto vendita dedicato alle specialità a marchio
Il 26 ottobre scorso, il temporary store “Le eccellenze di Esselunga” è stato aperto al pubblico nella via del gusto a Milano.
Èpassato poco meno di un anno dalla spe rimentazione che Esselunga ha messo in atto con l’inaugurazione di un temporary store dedicato interamente alle specialità della linea di pasticceria Elisenda e il retailer ha già aperto al pubblico, il 26 ottobre scorso, un punto vendita che concentra nel proprio assortimento l’offerta della linea gastronomica “Cucina Esse lunga”: il pop up store situato in via Spadari 4 a Milano, infatti, propone al pubblico i prodotti della linea nata da una tradizione lunga 30 anni e che comprende al suo interno alcuni tra i filoni principali relativi alle preferenze alimentari dei consumatori.
In primo luogo, infatti, l’offerta propone i grandi classi ci della tradizione italiana, accompagnati dalle prin cipali ricette dal mondo, ma anche da una gamma di referenze che rispecchiano l’esigenza di pasti equilibra ti senza rinunciare al gusto e, infine, la rosticceria calda, per un totale di circa 200 piatti studiati e preparati nelle cucine di Esselunga.
L’area riservata alla gastronomia, che accoglie il cliente dall’ingresso principale, è costeggiata dallo spazio riservato alle specialità di Elisenda, il brand di pasticceria nato in collaborazione con il ri storante stellato Da Vittorio dei fratelli Cerea. In questo ambiente è possibile acquistare torte e dolci della tradi zione come il panettone e la veneziana, appositamente confezionati. A completare lo store ci sono una caffet teria e un dehor dove i clienti possono intrattenersi per consumare le specialità acquistate.
Federica Bartoli giornalista specializzata in largo consumo e distribuzione moderna
Icam,
il cioccolato a vocazione internazionale nel vortice di continui cambiamenti
Con il proprio cioccolato fornisce il 60% del mercato estero, mentre la produzione per le insegne della distribuzione rappre senta il 40% del fatturato.
di Maria Teresa GianniniCon 26mila tonnellate di fave di cacao acquistate nel corso del 2021 (+4% rispetto al 2020) e oltre 400 dipendenti, Icam, storica azienda italiana di cioc colato con sede a Lecco, conferma un trend di crescita da ormai diversi anni, che ha visto l’azienda partire da un fatturato di circa 135 milioni del 2015 e che la vede sei anni dopo chiudere il 2021 a 189 milioni (+40% da allora), di cui 12 milioni di incremento ottenuti solo nell’ultimo anno. Dalla fondazione a Morbegno nel 1946 a oggi, va detto, il mondo della trasformazione e commercializzazione del cioccola to è molto cambiato, e anche il modo di stare sul mercato, come ci dice Giovanni Agostoni, direttore global sales & marketing di Icam.
Qual è la caratteristica del mercato del cioccolato, negli ultimi anni? Il cioccolato ha vissuto una diversificazione interna: c’è stato un aumento delle va rietà, abbiamo assistito alla preferenza crescente per gli alti solidi di cacao che ricer cano connubi sempre nuovi e intriganti fra gusti differenti, arrivando al segmento dei “free from”, in continua espansione perché risponde a specifiche esigenze alimentari. Oggi Icam è il primo al mondo per prodotti di alta qualità e referenze biologiche.
Come si suddividono le vostre vendite fra mercato italiano ed estero?
Con il nostro cioccolato forniamo il 60% del mercato estero, che è particolarmente af fezionato al cacao bio e fair-trade, e il 40% del mercato italiano, in una suddivisione tra le tre principali aree di business che vede primeggiare i prodotti a marchio dell’azienda (Vanini, Agostoni e Icam Professional) con il 42% della quota di fatturato; seguono quelli in private label presenti in gran parte delle insegne della Gdo italiana ed estera con il 40% e, infine, i prodotti semilavorati forniti all’industria dolciaria (18%).
Il cioccolato è il re della pasticceria, ma in un momento difficile come questo molti italiani ed europei potrebbero rinunciarvi: che riflessi avrebbe un simile cambiamento di abitudini dei consumatori?
Lo scenario che si sta consolidando in queste ultime settimane è profondamente mu tato dai primi mesi dell’anno, quando registravamo una crescita dei consumi di prodotti di alta qualità e biologici. Ora, invece, ci sono ampi margini di incertezza su temi cruciali quali l’evoluzione della guerra in Ucraina, le decisioni a livello sovranazionale sul price cap all’energia. Il livello dell’inflazione, inoltre, verosimilmente
alto, penalizzando il carrello della spesa.
La questione energetica e quella dell’approvvigionamento dei materiali per il packaging condizionano i listini, soprattutto nelle imprese energivore: quanto pesa per voi?
A causa della scarsità di materie prime e dell’aumento dell’energia anche noi, come mol te altre aziende, abbiamo dovuto applicare degli incrementi ai nostri li stini. Lo abbiamo fatto dopo aver provato in ogni modo a mantenerli più bassi possibile: abbiamo, per esempio, ridiscusso gli accor di con le cartiere che ci forniscono il materiale per gli incarti con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sulla produzione. Per quanto riguarda l’energia, nonostante il nostro trigenerato re permetta di autoprodurre una parte rilevante del nostro fab bisogno, l’incremento indiscriminato dei costi energetici è un problema enorme che non può essere sopportato ulteriormente nel medio-lungo periodo.
Quanto e in che modo investite sulla sostenibilità (ambientale e sociale)?
La sostenibilità è da sempre un fattore identitario della nostra azienda ed è alla base del nostro motto “Chocolate By Nature”. La nostra nuova corporate identity si fonda su quattro pilastri, ossia filiera, ambiente, persone e innovazione. Se pensiamo alle tavolet te Uganda Bio, esse sono interamente realizzate con cacao prodotto in Uganda: grazie alla collaborazione con i coltivatori locali, infatti, l’intero processo di coltivazione, rac colta, fermentazione, essicazione e lavorazione delle fave di cacao avviene in loco, ga rantendo proprietà organolettiche uniche. L’incarto della gamma di tavolette Uganda è primo pack compostabile realizzato in Italia nel mondo del cioccolato, utilizzando carta e un biopolimero brevettato, composto da biomassa a base di mais: l’incarto è, dunque, costituito per l’80% da materie prime rinnovabili e compostabili secondo le regole di smaltimento industriale (in Italia, nell’umido).
Novità per il 2023?
Il piano industriale triennale prevede massicci investimenti, tecnologici e non solo, per incrementare l’innovazione dell’azienda con: l’acquisizione di nuovi macchinari che consentiranno di diversificare e incrementare ulteriormente la produzione, ampliamenti strutturali dello stabilimento e la realizzazione di un Innovation Center legato al nostro polo di formazione ChocoCube, che di venterà un laboratorio in cui i tecnici pasticceri potranno realiz zare nuove ricette pensate per i professionisti del settore. Con temporaneamente, il dipartimento di ricerca e sviluppo studierà e sperimenterà nuove combinazioni per garantire un’offerta sempre innovativa e al passo con i tempi.l
CIOCCOLATO, un mercato dinamico con una segmentazione crescente
Alla crescita di questo mercato ha contribuito in maniera importante l’offerta a Mdd delle insegne della Gdo, i cui assortimenti risultano sempre più ampi e con una segmentazione in grado di incontrare tutte le esigenze dei consumatori.
Dopo un 2020 molto positivo per i consumi domestici di cioccolato, lo scorso anno il mercato ha continuato a mo strare una buona dinamicità. Secondo le rilevazioni Gfk Ita lia, infatti, nell’anno terminante a ottobre 2021 le tavolette di cioccolato – il principale segmento del comparto – hanno messo a segno una crescita del 4,7%, mentre le praline hanno registrato un +3,9%. Il primo canale per le vendite di cioccolato sono i super mercati con una quota di penetrazione di oltre il 77%, seguiti dai di scount, scelti da uno shopper su due. Alla crescita di questo mer
Nel corso del 2021 il cioccolato a marchio Crai ha fatto registrare un significativo incremento delle quote di oltre due punti percentuali.
Chocolate by nature
Dalla natura, la nostra natura
Da oltre 75 anni il cioccolato è la nostra passione.
Da sempre ci prendiamo cura della filiera del cacao, delle persone che contribuiscono al suo sviluppo, del pianeta in cui operiamo e dell’innovazione tecnologica lungo l’intero processo di lavorazione.
Filiera, Persone, Ambiente, Innovazione sono infatti i pilastri alla base della nostra mission aziendale.
Il cacao è un prezioso dono della natura, al centro della nostra vita da tre generazioni. Seguiamo il meraviglioso e complesso processo di trasformazione del cacao in cioccolato di eccellente qualità, rispettando la materia prima ed esaltandone al massimo l’essenza e i profili organolettici, per offrire ai nostri clienti un prodotto impeccabile da ogni punto di vista.
Lavoriamo con integrità e nel rispetto delle leggi vigenti, in Italia e nei paesi d’origine del cacao, con il preciso obiettivo di favorire sempre uno scambio di competenze e un arricchimento reciproco con i nostri interlocutori, consolidando rapporti di fiducia in grado di generare valore, a partire da un codice etico che condividiamo con i nostri partner e che ci impegniamo con decisione a rispettare.
Il nostro cioccolato è prodotto con umanità, tutelando le risorse naturali, a beneficio della collettività e delle generazioni future. Ci prendiamo cura di ogni pianta e del benessere della terra in cui cresce, stando sempre attenti a preservarne la biodiversità.
Mettiamo la tecnologia e la ricerca al servizio della qualità del nostro cioccolato. Ogni nuovo impianto che introduciamo a Orsenigo è il segnale tangibile di un costante processo di innovazione che decliniamo quotidianamente sull’offerta ai nostri clienti.
Ci impegniamo a produrre cioccolato coltivando le nostre responsabilità etiche, ambientali ed economiche, offrendone i frutti alle comunità in cui operiamo.
Chocolate by Nature - Perché da sempre il cioccolato è nella nostra natura.
www.vaninicioccolato.com | www.icamcioccolato.com
ambiente
cato ha contribuito in maniera importante l’offerta a Mdd delle insegne della Gdo, i cui assortimenti risultano sempre più ampi e con una segmentazione in grado di incontrare tutte le esigenze dei consumatori: dalle referenze biologiche a quelle con caratteristiche maggiormente healthy, dalle specialità premium legate al territorio ai prodotti provenienti dalle filiere etiche, fino alle versioni più innovative per gusti e abbinamenti.
INGREDIENTI DI QUALITÀ E SPECIALITÀ DEL TERRITORIO SPINGONO I CONSUMI
Una delle tendenze più interessanti evidenziate negli ultimi mesi dal mercato del ciocco lato è stata sicuramente la crescente attenzione da parte del consumatore per i prodotti di più alta qualità e per le specialità territoriali. «Nel 2021 le vendite sono state positive –afferma Pietro Poltronieri, direttore Mdd di Crai Secom – in particolare abbiamo registrato un significativo incremento delle quote di oltre due punti percentuali. Sicuramente il segmento premium ha avuto delle performance sopra la media, in particolare i prodotti con maggior le game con il territorio. A tal riguardo abbiamo potenziato la nostra offerta premium (brand Piaceri) con una nuova linea di ciocco lato di Modica Igp con tre varianti. Tra l’altro, tale linea è stata premiata nell’ultima edizione della fiera Plma di Amster dam quale prodotto eccellente. In prospettiva lavorere mo sul segmento delle praline in cui siamo entrati di recente con un’offerta premium (cuneesi, gianduiotti,
Il cioccolato è un prodotto che negli ultimi anni ha evidenziato una certa dinamicità, legata soprattutto alla crescita delle preparazioni casalinghe di dolci che si è verificata nel 2020 durante la fase iniziale della pandemia.
cremini, tartufi) sempre con il brand Piace ri. Riteniamo sia un segmento dove la Mdd possa essere decisamente differenziante». Lo scorso anno ha mostrato numeri positivi anche per il cioccolato private label dell’in segna Iper La grande i, le cui performance –secondo Valentina Marsico, responsabile team shopper & category insight – hanno inciso per il 4% sul totale delle vendite della categoria: «Le referenze a marchio hanno evidenziato un tasso di crescita a valore del 10%, mentre quello a volume si è attestato intorno al 12%. Nel 2022 l’incidenza dei pro dotti a Mdd sul fatturato complessivo resta sempre intorno al 4%, anche se registriamo un rallentamento delle vendite sia a valore sia a volume. Rispetto al trend dello scor so anno, inoltre, da segnalare la crescita del segmento premium con il brand il Viaggia tor Goloso».
LA PROPOSTA DI CIOCCOLATO A MDD È SEMPRE PIÙ AMPIA
Le insegne della Gdo stanno puntando su assortimenti ampi che includono prodotti innovativi, di qualità e vicini alla sfera salu tistica. «Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto sulla rivisitazione e sull’ampliamento della nostra offerta di alta gamma – afferma
Luigi Borrelli, product manager food di Despar Italia – rivedendo e allargan do la nostra linea Premium, con un focus soprattutto sulle elevate percentuali di cacao e cacao monorigine, oltre che sui prodotti con inclusioni come nocciole, pistacchi ecc. Abbiamo inoltre sviluppato due referenze biologiche e due senza zuccheri aggiunti, mentre nel corso del prossimo anno molto probabilmente apporteremo un ulteriore allargamento alla nostra proposta. Il 2021 si è chiuso con un dato negativo a causa del confronto con i numeri record raggiunti nel 2020, quando si registrò un +30% sui dodici mesi precedenti. Se confrontiamo però i dati dello scorso anno con quelli del 2019 abbiamo comunque una cre scita di oltre il 15%. Anche nel 2022 il venduto a valore progressivo fino ad ago sto è stato ancora in negativo, come per tutta la categoria. Nei punti vendita della nostra insegna stiamo però performando “meno peggio” rispetto al mercato sia sul totale famiglia (-3% contro il -5% del dato nazionale) sia sulla marca privata (-7,7% contro -11%). In particolare, risultano in sofferenza le gamme premium e bio».
CRESCE L’INTERESSE PER LE PROPRIETÀ HEALTHY DEL CIOCCOLATO
Il cioccolato è un prodotto che negli ultimi anni ha evidenziato una certa dinamicità, legata so prattutto alla crescita delle preparazioni casalinghe di dolci che si è verificata nel 2020 durante la fase iniziale della pan demia. «Oltre a questo tipo di consumo per così dire “riscoperto” e all’immanca bile spinta degli acquisti d’impulso e di autogratificazione – afferma Francesco Iuculano, responsabile commerciale di Todis – si è aggiunto un altro elemen to che ha dato vigore alla categoria: una
particolare attenzione da par te di tutte le fasce di età per alcune proprietà del cioccola to fondente in particolare e di quello di qualità in generale, come le funzioni cardiopro tettive (grazie ai flavonoidi e ai polifenoli) e antidepressive, vista la capacità di sviluppare serotonina». Oltre a queste caratteristiche legate alla salute, il consumatore si dimostra sempre più curioso di provare nuovi gusti come il caramello salato o i fondenti arric chiti agli agrumi e alle arachidi, ad esempio, che hanno registrato una certa dinamicità. «In questi mesi del 2022 l’aspetto climatico non sta aiutan do il comparto – prosegue Francesco Iuculano – tuttavia il mondo delle barrette, e in particolare di quelle proteiche al cioccolato, sta compen sando eventuali rallentamenti nel campo degli snack dolci a base di cioccolata. Nel complesso riteniamo che questa categoria, se gestita con assortimenti moderni in grado di intercettare i nuovi gusti e soprattutto di offrire gratificazione e qualità, non possa che essere un comparto dove ottenere soddisfazioni in termini di venduti e fidelizzazioni dei clienti, grazie principalmente a una private label che per la nostra insegna rap presenta il suo core business».l
Fabio Massi giornalista specializzato nei temi del mondo del retail e del mass market
QBerg analizza l’andamento dell’offerta delle Tavolette/ Barrette di cioccolato sui volantini promozionali della Gdo e sui principali siti di e-commerce della Gd, di Amazon Fresh e delle App di Q-Commerce.
QBerg, Istituto di Ricerca italiano leader nei servizi di price in telligence e di analisi delle strategie assortimentali cross ca nale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’andamento dell’offerta delle Tavolette/Barrette di cioccolato sui volantini promozionali di Ipermarket, Supermarket e Superette (ISS) e sui principali siti di e-commerce della Gd, di Amazon Fre sh e delle App di Q-Commerce in un anno di esposizione.
Come si sono comportate le tavolette/barrette di cioccolato negli ultimi 12 mesi tra volantino promozionale e siti di e-commerce ?
Emerge subito che la stagionalità è più evidente a volantino e lo conferma il grafi co che segue. Considerando, infatti, l’Intensity Promo (rappresentata dal Qp4 value, indicatore che tiene conto di quanti volantini, quanti punti vendita, quanti prodotti e per quanto tempo sono stati promozionati), si nota un andamento al ribasso in corrispondenza dei mesi caldi. Presenza, invece, sostanzialmente costante sugli scaffali virtuali dei siti di e-commerce durante tutto l’anno con tre picchi piuttosto pronunciati a gennaio, maggio e ottobre.
Gli andamenti del totale mercato cioccolata in barrette e quelli delle sole marche pl risultano totalmente sovrapponibili: da notare solo un aumento maggiore di pre senza della pl rispetto al totale per l’esposizione web, segno di una presenza che nei mesi di dicembre e gennaio si è proporzionalmente incrementata di più rispetto all’andamento del mercato.
Osservando il grafico relativo all’andamento del prezzo medio/kg nei 12 mesi consi derati, sono tre i fenomeni che balzano all’attenzione.
Il primo è costituito dalla notevole differenza di prezzo nell’esposto dei due canali a totale mercato: che sia frutto, nel caso dei volantini, di azioni promozionali volte al prezzo o, nel caso del web, di un posizionamento più sbilanciato verso l’alto di gam ma, sta di fatto che le differenze in media viaggiano tra i 3,5 euro e i 6 euro in favore dell’e-commerce. Tale differenziale si riduce di molto per le pl, per le quali comunque il web costa mediamente tra 1 euro e 1,5 euro in più nel mondo online.
Il secondo è che, mentre nel flyer per il totale mercato si nota una sostanziale stabilità di prezzo, anche poco influenzata dalla stagionalità, per quanto riguarda i siti web assistiamo a un deciso rialzo, che parte dai 16 euro di marzo per arrivare al suo picco, poi mantenuto sostanzialmente fino a ottobre, con i 18 euro del mese di giugno. Fluttuazioni di una certa entità si notano invece nel flyer per le pl, molto più stabili invece sull’e-commerce.
Il terzo è costituito dall’evidente differenziale di prezzo medio/kg tra totale mercato (che, precisiamo, include anche le pl) e le pl stesse: eccezion fatta per la fluttuazio ne registrata nel flyer tra luglio e agosto, appare evidente in differenziale di prezzo in favore della pl.
A guidare è sempre il Fondente, sia sui siti di e-commerce (37.2% di Quota display), sia sui volantini (28.98% di Quota Qp4): per questi ultimi notiamo come l’offerta rappresen tata da promo “di linea” (solitamente caratterizzate dalla dicitura “Gusti vari”) sia molto forte, rappresentando oltre il 35% della quota Qp4 di visibilità a volantino. Forte il Latte sui volantini, mentre sono le Specialità (ovvero le tavolette ai diversi gusti) a posizionarsi come secondo segmento sul web. I produttori: un mercato decisamente concentrato, pl forte. È quanto emerge dall’a nalisi della quota espositiva, nei volantini e sugli scaffali virtuali dei siti di e-commerce, dei produttori. Le top 5 marche, che si battagliano per qualche punto percentuale i gra dini più alti della top5, da sole occupano il 70% dello spazio a volantino, e poco meno del 69% sul web.
La pl (che sarebbe in quarta posizione nel volantino e addirittura in terza sull’e-com merce) si afferma come presenza forte. Ai restanti produttori viene dedicato poco spazio in entrambi i canali. l
A Marca by BolognaFiere
2023 , il contest sui prodotti più appetibili per l’export
Dopo il fortunato debutto a Marca by BolognaFie re 2022, l’International Private Label Selection (IPLS) Award torna anche nel 2023 per selezionare, attraverso un contest, i dieci prodotti a marca del distributore più appetibili e innovativi per i mercati internazionali. L’IPLS Award è promosso da Marca by BolognaFiere in colla borazione con IPLC-The retailer brands specialists.
I prodotti a marchio del distributore sono una leva stra ordinaria per poter entrare nei mercati internazionali grazie soprattutto alle partnership con i distributori. In quest’ottica il premio è un’opportunità da cogliere per le aziende che vogliono avviare o sviluppare una strategia di sviluppo internazionale.
I prodotti candidati, appartenenti alle categorie del lar go consumo, dal surgelato alla detergenza, dai prodotti per la cura della persona a quelli per l’alimentazione e la cura degli animali, verranno valutati sulla base di tre criteri: attualità, idoneità, opportunità di marketing del prodotto per la distribuzione in ottica internazionale; ori ginalità e innovazione di prodotto e di processo (ricette, formati, lavorazioni, gusti, funzioni d’uso ecc.); elementi di sostenibilità del prodotto (ingredienti, filiera, traspa renza, materiali, salute ecc.).
Sarà una giuria composta da esperti internazionali di MDD a valutare e selezionare i prodotti candidati al contest, decidendo i dieci finalisti che riceveranno una consulenza ad hoc sulle potenzialità di sviluppo in nuovi mercati e sulla strategia per entrare in quelli europei più promettenti. Oltre alla scelta e alla premiazione della top ten, la giuria si riserva la facoltà di menzionarne fino a un massimo di altri 10 di particolare interesse.
Per chi voglia partecipare, le iscrizioni sono aperte fino al 16 dicembre
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Marca 2023:
700 aziende espositrici alla fiera dedicata alla Mdd
L’edizione 2023 della kermesse bolognese avrà luogo il 18 e il 19 gennaio: 6 padiglioni e 23mila metri quadrati di superficie espositiva accoglieranno i principali attori della distribu zione moderna organizzata.
Di Federica BartoliLa diciannovesima edizione di Marca by BolognaFiere avrà luogo nel capoluogo emiliano il 18 e il 19 gennaio prossimi, con un’affluenza prevista di circa 700 imprese partecipanti che occuperanno 6 padiglioni per un totale complessivo di 23mila metri quadrati di spazio espositivo.
Aprendere
parte all’unica kermesse interamente dedicata alla marca commerciale interverranno anche 23 tra i prin cipali player della distribuzione moderna, tra cui Ard Discount, Brico Io, Bricofer, C3, Carrefour, Conad, Coop, Coralis, Cortilia, Crai, Decò, Despar, D.it Distribuzione Italiana, Italy Discount, Lekkerland, Marr, Risparmio Casa, S&C, Selex, Tuodì, Unes, Végé e il nuovo ingresso di MD.
Sono
riconfermati i saloni tematici Marca Fresh e Marca Tech: il primo, che quest’anno ricalibra gli spazi occupando una superficie di 800 metri quadrati, è il format dedicato all’innovazione sosteni bile relativa al comparto dell’ortofrutta, un contenitore esperienziale aperto a tutti gli attori della filiera, dove condividere i contenuti e le nuove tendenze di mercato. Marca Tech, invece, è l’hub dedicato alle aziende che intendono aggiornarsi circa lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche al fine di ottimiz zare il flusso della produzione, impiegare in modo efficace le risorse e realizzare packaging sostenibili.
Dopo
aver debuttato nell’edizione dello scorso anno, inoltre, l’International private label selection award (Ipls) tornerà a premiare i dieci prodotti a marca del distributore più appetibili e innovativi. Il premio, promosso da Marca by BolognaFiere in collaborazione con Iplc-The retailer brands spe cialists, rappresenta un’opportunità per le aziende che intendono sviluppare una strategia di respiro internazionale puntando proprio sui prodotti a marchio, che oggi incarnano una delle leve privilegiate per entrare nei mercati internazionali in partnership con i distributori.
Le
referenze candidate al riconoscimento apparten gono alle diverse categorie del largo consumo e sono selezionate e valutate in base a tre criteri princi pali, ossia l’attualità, l’idoneità e le opportunità di mar keting per la distribuzione in ottica internazionale, l’ori ginalità e l’innovazione di prodotto e processo e, infine, gli elementi di sostenibilità. La giuria sarà composta da esperti internazionali del settore che proclameranno i dieci finalisti e che forniranno una consulenza ad hoc sulle potenzialità di sviluppo in nuovi mercati.l